6 Ottobre 2023 / / ChiccaCasa

Quali lampade usare in casa? La percezione dell’ambiente cambia drasticamente con l’illuminazione giusta.

Ogni stanza può diventare più accogliente, funzionale e dinamica grazie a un uso strategico della luce artificiale.
La luce può, inoltre, contribuire a conferire a uno spazio una funzione riconoscibile e ben definita.

Dimentica il classico punto luce a centro stanza, come unica fonte luminosa. Per illuminare come si deve una stanza sono necessari da 3 a 9 punti luce, a seconda delle sue dimensioni, delle sue funzioni e delle sue peculiarità.

Vediamo, tipologia per tipologia, quali lampade usare in casa e come farlo al meglio.

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Che tipi di luce usare in casa?

  • Ogni ambiente dovrebbe avere uno o più punti luce in grado di illuminare tutta la stanza in modo sufficiente con una luce diffusa. Si tratta della principale fonte di luce della stanza (illuminazione generale).

  • All’illuminazione generale, si aggiungono le luci funzionali che hanno il compito di illuminare delle aree in cui è necessario avere una luce puntuale. È il caso del tavolo da pranzo, dell’angolo lettura, ma anche delle luci sull’area di lavoro in cucina e alla scrivania.

  • A queste due tipologie si sommano le luci d’arredo e le luci puntuali, quelle preposte a creare atmosfera o a valorizzare particolari elementi architettonici.

Perché un solo punto luce per stanza non basta?

Funzionalità, estetica e flessibilità: sono questi gli aspetti che rendono indispensabile avere più di un punto luce in ogni stanza della casa.

  • A ogni attività, la sua luce

    Le diverse attività che svolgi in ogni stanza necessitano di livelli di illuminazione diversi.

    Pensa alla luce sullo specchio in bagno: se non è brillante e bianca non riuscirai a curare al 100% la pulizia, il make up o la rasatura della barba.
    Certo, sul comodino, la stessa luce intensa e bianca (o peggio, fredda) non ti aiuterebbe a prendere sonno.
    Ecco perché punti luce diversi permettono di regolare l’intensità dell’illuminazione in base alle tue esigenze specifiche.

  • Il lato estetico ed emozionale della luce

    I punti luce multipli consentono di creare atmosfere diverse nella stessa stanza.
    Le lampade più scenografiche possono catturare lo sguardo e rendere una parete o una particolare vista, davvero indimenticabile.
    Insomma, una bella lampada, collocata nel punto giusto può diventare il punto focale della stanza.

  • Illuminazione uniforme

    Con un unico punto luce nella stanza, si creano inevitabilmente delle ombre, prodotte da alcuni elementi presenti nella stanza.
    Aggiungendo altri punti luce, puoi contribuire a schiarire o eliminare del tutto queste ombre, migliorando nettamente la luminosità della stanza.

  • Risparmio energetico

    Quando hai un unico punto luce non puoi decidere di illuminare solo un angolino della stanza.
    Al contrario, se hai un controllo separato sui vari punti luce, puoi spegnere le luci non necessarie e tenere accesa solo la luce che ti serve.
    In questo modo puoi risparmiare energia elettrica.

    Questo è particolarmente importante per ridurre sia il consumo energetico che l’impatto ambientale.

Quali lampade usare in casa? Le varie tipologie

Mescolare diverse tipologie di lampade aiuta a definire l’atmosfera di un ambiente e a renderlo speciale e vibrante.

Anche il design delle lampade ha una forte influenza sul mood della tua casa.

L’ideale è creare dei “livelli” collocando i punti luce ad altezze diverse per illuminare le aree in cui si svolgono abitualmente le diverse attività in casa.

Ogni punto luce va, dunque scelto tenendo conto sia del tipo di luce prodotta sia dell’aspetto estetico della lampada.

Illuminazione a soffitto

I punti luce a soffitto sono i più utilizzati nel contesto dell’illuminazione generale.

Ecco le più diffuse tipologie.

Lampade a sospensione

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Le lampade a sospensione hanno uno o più corpi illuminanti che fluttuano nello spazio grazie al cavo elettrico.
Le lampade a sospensione rappresentano una delle soluzioni attualmente più utilizzate per l’illuminazione generale e trovano largo impego soprattutto nella zona giorno.

Sia sul tavolo che sull’isola della cucina, le lampade a sospensione sono utilizzate per fornire la giusta luce a questi spazi, in cui è fondamentale avere una buona visibilità del cibo. In entrambi i casi, a seconda della forma e della lunghezza degli arredi sottostanti, la lampada a sospensione può avere uno o più punti luce.

In più, sono sempre più spesso usate al di sopra dei comodini in camera da letto.

Le lampade a sospensione possono essere dotate di paralume, ma in molti casi questo non è presente e la lampadina viene lasciata a vista, direttamente attaccata al bulbo, o incassata al suo interno.

La forma della lampada e la tipologia del paralume (se questo è presente) influenzano il cono luminoso, rendendo la luce più o meno diffusa e più o meno direzionata verso un punto in particolare. Non solo: anche la distanza tra il piano da illuminare e il corpo illuminante fa la differenza.

Di solito è bene lasciare circa 60 cm tra la lampada a sospensione e il piano sottostante, ma può scendere a 40 se si tratta dell’illuminazione del comodino.

Quindi alcune lampade a sospensione sono adatte anche all’illuminazione generale, altre funzionano meglio per l’illuminazione funzionale.

Se vuoi illuminare tutta la stanza con qualcosa che assomigli a una lampada a sospensione, quello che cerchi è un lampadario.

Lampadario o chandelier

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Il lampadario o chandelier è dotato di bracci. Ogni braccio fa da sede a una lampadina.

Un tempo, anziché le lampadine, gli chandelier sorreggevano una serie di candele.
Essendo ricco di punti luce, il lampadario è adatto a fornire l’illuminazione sufficiente per un intero ambiente.

Il lampadario si può utilizzare anche al di sopra del tavolo da pranzo, avendo cura di selezionare un modello e una misura in grado di creare un gioco di proporzioni bilanciato con il tavolo.

Quando lo chandelier è utilizzato come luce ambientale, è bene che sotto di esso ci siano almeno 200 – 210 cm di vuoto, così da rendere possibile il transito sotto di esso.

Hai un soffitto basso? Forse non è il caso di scegliere uno chandelier, puoi puntare sui faretti, sulle plafoniere e sulle strisce LED.

Faretti

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I faretti sono corpi illuminanti di piccole dimensioni, privi di cavo di sospensione, che si installano a soffitto (ma anche a parete).

Esistono sia faretti singoli che faretti multipli. Questi ultimi sono tenuti insieme da una placca lineare o circolare che si fissa al soffitto.

I corpi illuminanti possono essere sia fissi che mobili.

I faretti funzionano molto bene sia per l’illuminazione generale che per quella puntuale. In particolare, i faretti regolabili danno la possibilità di orientare i flussi luminosi in diverse direzioni, così da ottimizzare la distribuzione della luce.

Plafoniera

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Le plafoniere si attaccano direttamente al soffitto, così da mantenere il punto luce in una posizione di massima altezza.

La plafoniera torna molto utile nei pressi di armadi o porte, che aprendosi andrebbero a urtare contro una lampada a sospensione o un lampadario.

Pertanto, sono spesso collocate all’ingresso, lungo i corridoi, in serie da due o più doppioni, nei bagni e nelle cabine armadio.

Per illuminare al meglio un ambiente, è sempre meglio aggiungere alla plafoniera lampade extra: da tavolo, da terra o da parete.

Strisce LED

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Negli ambienti super moderni o ultra essenziali, le strisce LED sono la scelta estetica più azzeccata. Si incassano nel controsoffitto e hanno un ottimo potere illuminante.

Le strisce LED sono ideali in bagno, in cucina (anche come luci funzionali sul piano di lavoro) e in tutte quelle aree che necessitano di un’alta luminosità.

Alle buone prestazioni tecniche, si aggiunge anche l’aspetto decorativo. Le strisce LED possono essere utilizzate per creare dei veri e propri percorsi di luce, non solo sul soffitto.

Molto spesso sono usate per accompagnare l’attraversamento dei corridoi o per evidenziare particolari dettagli architettonici.

Lampade da parete

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Le lampade da parete sono utilissime sia per creare atmosfera attraverso una luce morbida e accogliente, sia per aggiungere fonti luminose in zone in cui si svolgono particolari attività.

Le applique (così si chiamano le lampade da parete), non sono solo corpi statici. Le lampade da parete a braccio, infatti, sono appunto dotate di un braccio, regolabile e talvolta estensibile, che risulta praticissimo nell’angolo lettura e vicino alla scrivania.

Oltre all’aspetto funzionale, le applique hanno dei super poteri estetici.

  • Le lampade da parete più decorative possono diventare il punto focale di una stanza o di una parete.
    Guarda come spicca la lampada da parete color oro nel progetto (firmato da me) di questa cameretta.

  • Due lampade da parete in coppia, possono incorniciare gli arredi più importanti come la scrivania, il divano o il letto o il lavabo del bagno, creando simmetrie intriganti e contribuendo a delimitare visivamente gli spazi.

  • Esistono applique per quadri in grado di porre l’accento sulle opere d’arte appese al muro con una luce puntuale.
    Si installano a pochi cm di distanza dalla cornice e si illuminano tramite LED o lampadine affusolate (di solito con attacco E14) nascoste sotto la struttura lineare dell’applique.

Lampade da tavolo

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Le lampade da tavolo possono essere collocate sugli arredi accessori e sui ripiani: scrivanie, console, tavolini da caffè, comodini, mobili TV, ma anche scaffali e mensole.

Per scegliere la giusta lampada da tavolo è necessario fare attenzione ai seguenti fattori.

  • Altezza complessiva della lampada. Non deve essere sproporzionata rispetto all’altezza del mobile che la ospita. Più il mobile è lungo più puoi osare con una lampada alta.

  • Larghezza del paralume. Sarebbe meglio non occupasse i 2/3 del piano d’appoggio.

  • Tipo di luce emessa, in base al paralume. A seconda del materiale e la forma del paralume una lampada da tavolo può generare una luce più o meno soffusa, diretta o indiretta.

Lampade da terra

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Poggiano direttamente sul pavimento e si sviluppano, in genere, in altezza. Il punto luce si trova in una posizione medio bassa o medio alta.
Le lampade da terra sono perfette da posizionare accanto a una seduta, proprio per la loro altezza.
Ecco perché questo tipo di lampada non può mai mancare vicino al divano o nell’angolo lettura (spazio permettendo, altrimenti si può ripiegare sulle lampade da parete con braccio).

Quelle regolabili, o dotate di bracci estensibili, sono molto pratiche anche vicino alla scrivania o nella zona hobby, perché la luce può essere orientata a seconda delle proprie esigenze.

C’è una particolare tipologia di lampada da terra che può addirittura sostituire una lampada a sospensione. Si tratta delle lampade da terra ad arco. La più celebre è di certo Arco, l’iconica lampada disegnata da Achille Castiglioni distribuita da Flos.

La peculiarità di questa tipologia di lampade da terra è la struttura arcuata che può avere un raggio anche molto ampio. Quando non c’è la possibilità di installare una lampada a sospensione dove serve (sul tavolo da pranzo, al centro del soggiorno o in studio, quando la scrivania è centrale) si può usare una lampada da terra ad arco per creare un punto luce alto che genera un’illuminazione ambientale.

Luce calda o luce fredda?

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Questo è il dilemma.
Non è questione di gusti, nessuno vuole sdraiarsi in un salotto illuminato come un ambulatorio dentistico.

Sarò chiara, anzi, categorica. Per creare un ambiente accogliente è necessario scegliere una luce bianca calda.
Per essere più tecnici, la temperatura del colore giusta per un ambiente domestico va tra i 2700 e i 3000K.
In bagno e nelle aree di lavoro, in cui è necessaria un’eccellente visibilità, meglio orientarsi sui 3000 K.

Se stai pensando che le luci calde alterino i colori in casa, sappi che non è così. La variazione dei colori non dipende dalla temperatura della luce, ma da un altro fattore: l’indice di resa cromatica (CRI o IRC). L’IRC si misura su una scala che va da 1 a 100.
Per avere una riproduzione fedele dei colori degli elementi d’arredo, è bene selezionare delle luci con CRI a partire da 90 in su.

Come aggiungere un punto luce senza fili e senza rompere?

Vuoi aggiungere una lampada, ma non hai l’attacco elettrico, né prese di corrente nei paraggi.
Il modo più economico per aggiungere un nuovo punto luce in questi casi è una lampadina a batteria ricaricabile, che si accende da telecomando.

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Io non so perché siano ancora così introvabili: le trovo geniali e super comode. Bisogna però fare attenzione alle dimensioni del paralume e all’attacco della lampada. Spesso queste lampadine sono un po’ più grandi delle lampadine classiche.

Come nascondere i fili delle lampade?

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I fili in casa sono sempre tanti e quando si accumulano in un punto trasmettono subito una sensazione di mancanza di cura e disordine.

La buona notizia è che esistono lampade wireless, alimentate a batteria o tramite una connessione wireless. Quindi, se cerchi online una nuova lampada per la tua casa, assicurati di aggiungere la parola “wireless” o “senza cavi” sulla barra di ricerca di Google.

Nelle situazioni più classiche, invece, si possono mettere in atto varie soluzioni per nascondere i cavi di lampade da tavolo, applique e lampade da parete. Eccone alcune.

  • I fili delle applique e delle lampade da terra vicine a una parete possono essere colorati con la stessa vernice della parete, in modo tale da mimetizzarli e farli notare meno. In questo caso, è fondamentale condurli ordinatamente sulla parete tramite dei semplici fermacavi. Se scegli questa soluzione, dipingi anche i fermacavi oltre al cavo elettrico.

  • I fili delle lampade da terra, sono più difficili da nascondere, perché spesso queste sono dislocate rispetto alla presa di corrente e i cavi attraversano una porzione della stanza.
    Se c’è un tappeto nei paraggi, puoi sfruttare la sua presenza per far passare i cavi sotto di esso, a meno che questo non sia particolarmente sottile.
    La soluzione ideale è sostituire il classico cavo nero con un cavo di un colore simile alle superfici circostanti, in modo da camuffarlo. In commercio ormai esistono cavi elettrici colorati, disponibili nei materiali più disparati.

  • Nascondi i cavi dietro i mobili, quando possibile. Puoi utilizzare morsetti e fermacavi per tenere i fili elettrici a posto. Se i cavi sono tanti, puoi fissare una ciabatta sul retro del mobile con del nastro biadesivo, in modo che prese e fili non si vedano neanche al di sotto del mobile. Assicurati che i cavi non siano schiacciati o piegati e che siano in sicurezza.

  • Non hai modo di nascondere il cavo? Rendilo unico e affascinante con il fai da te. La mia soluzione preferita è quella contenuta in questo progetto fai da te di Casa Facile.

Ora che sai tutto su quali lampade usare in casa, quale sarà la prima lampada che aggiungerai nei tuoi spazi?
Fammelo sapere in un commento qui sotto.

25 Settembre 2023 / / ChiccaCasa

Come scegliere i tappeti per il salotto? Come si fa ad abbinare tappeto e divano?
Forma, colore, pattern, dimensioni… scegliere il tappeto del living è tutt’altro che facile.

Ecco una guida pratica per trovare il tappeto più adatto al tuo salotto, sia per stile che per funzionalità, che per forma.

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Il tappeto va sotto al divano?
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Il tappeto va sempre sotto al divano, completamente o almeno parzialmente.
Questo perché una delle funzioni del divano è quella di delimitare uno spazio in base alla sua funzione.

Nel living, il tappeto mette insieme divano, poltrone, pouf e tavolini da caffè, facendoli apparire connessi tra loro e non collocati casualmente all’interno dello spazio.

Questo concetto è racchiuso molto bene dalla definizione anglosassone “area rug”, il termine usato per chiamare i tappeti grandi da salotto. Letteralmente, potremmo tradurre “area rug” con “tappeto di zona”, proprio perché questi tappeti, con la loro presenza tracciano un’area ben definita nel living.

Per poter delimitare il living, il tappeto deve avvolgere i divani e le sedute extra, dunque è necessario che sia sempre più grande rispetto alla lunghezza del divano.

L’immagine qui accanto mostra diversi modi per collocare correttamente un tappeto in salotto, a seconda degli elementi che lo compongono.

Sono sostanzialmente due i modi corretti per posizionare il tappeto in salotto.

  1. Il tappeto circonda completamente tutti gli arredi ( divani, poltrone, tavolini da caffè, pouf e eventuale console alle spalle del divano) sbordando di almeno 20 cm sul retro degli arredi perimetrali.

  2. Il tappeto si estende fino a metà, due terzi o almeno un quarto della profondità delle sedute. In questo caso possono essere lasciati fuori dal tappeto dei tavolini supplementari rispetto al tavolino da caffè centrale e anche l’eventuale console alle spalle del divano.

Tenendo conto della dimensione dei tuoi arredi e di queste informazioni, potrai calcolare quanto deve essere grande il tappeto in salotto.

L’errore frequente da evitare

Un tappeto troppo piccolo che non si protrae al di sotto del divano rischia di penalizzare l’ambiente.

  • Le sedute sembrano scollegate tra loro.

  • Lo spazio sembra meno curato e “improvvisato”.

  • Lo spazio vuoto tra il divano e il tappeto rende l’insieme dispersivo.

Allora, meglio un tappeto troppo piccolo o niente tappeto? Ti dico la mia.
Se il tappeto rischia di penalizzare l’ambiente, meglio niente.

Come posizionare il tappeto se il divano è angolare?
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La regola è sempre la stessa: il tappeto può sbordare di 20 cm o più sul retro e sui lati del divano oppure può fuoriuscire solo lateralmente e protrarsi sotto il divano parzialmente.

In ogni caso il tappeto deve andare almeno a filo del lato esterno della chaise longue. Si può fare eccezione solo in presenza di un tappeto tondo (te ne parlo meglio nel secondo punto del prossimo paragrafo).

Quando usare un tappeto rotondo in salotto?
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Un grande tappeto rotondo da salotto, torna particolarmente utile nei seguenti casi.

  • Rendere fluido l’ambiente. Quando il living non è orientato verso un punto focale (come camino o tv), ma si vuole concentrare l’attenzione su quello che succede proprio all’interno del salotto (per esempio, l’interazione tra persone e la conversazione). Questa soluzione valorizza le relazioni nei salotti in cui ospitare persone nuove è un’abitudine, ma anche negli spazi di co-working o nelle hall degli hotel.

  • Addolcire un living con divano angolare. La forma sinuosa del tappeto rotondo va a controbilanciare anche i divani più spigolosi. Per un risultato soddisfacente è bene tenere conto delle misure: il diametro deve superare la lunghezza del divano e il tappeto deve estendersi anche sotto le sedute (chaise longue inclusa), per metà o due terzi o almeno un quarto della loro profondità .

  • Assecondare le forme di un divano curvo. Abbinati con un divano a fagiolo o, in generale, con un divano curvo curvo, i tappeti rotondi si comportano come una naturale estensione della seduta, disegnando un’area morbida e sinuosa in cui rilassarsi.

  • Indirizzare il living verso un’altra direzione (quando manca lo spazio davanti al divano). Di solito le sedute extra e il tavolino da caffè si trovano davanti al divano, ma come si fa quando lo spazio di fronte al divano è davvero poco? Un tappeto tondo, posizionato in maniera strategica, può far sì che il living si estenda lateralmente, piuttosto che frontalmente. Quindi si possono posizionare sedute extra e tavolini sul tappeto, lateralmente.

Come abbinare tappeto e divano?
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Ecco una serie di consigli di stile per mettere in accordo il tappeto e il divano, tenendo conto di forme, colori, materiali e fantasie.

Abbinare tappeto e divano in base ai colori

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Fonti immagini: 1. 2.

Dal punto di vista cromatico, si può scegliere sia di usare una palette monocromatica o composta da colori simili oppure di puntare tutto sul contrasto.
Quando scegliamo di usare lo stesso colore o due colori simili per divano e tappeto, stiamo dando più importanza alle tinte (e alle sensazioni che queste trasmettono) piuttosto che ai singoli elementi d’arredo.

Se scegliamo due colori in contrasto, magari complementari (per esempio divano rosa e tappeto verde o divano cammello e tappeto ottanio) mettiamo in primo piano, non solo il magnetico gioco di tinte, ma anche i singoli elementi (il divano e il tappeto).

Abbinare tappeto e divano in base a materiali e fantasie

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Parlando di fantasie, textures e materiali, quando divano e tappeto non sono in accordo, ma in contrasto si esaltano a vicenda.

  • Divano a fantasia (tessuto a righe, a fiori, pied de poule): potrebbe essere saggio abbinare un tappeto a tinta unita.
    Se, però, vuoi osare in questo reel ti spiego come abbinare due fantasie tra loro.

  • Divano in pelle: essendo la pelle un tessuto “freddo”, si sposa bene con i soffici tappeti Shaggy (a pelo lungo).
    Essendo la pelle un materiale liscio, crea un contrasto interessante con i tappeti ruvidi e texturizzati, come i tappeti in lana intrecciata con le trame in rilievo.
    Per movimentare il divano in pelle si può optare anche per un tappeto con un pattern geometrico.

  • Divano in velluto: sono molto versatili negli abbinamenti. Se vuoi creare un ambiente soave e romantico, puntando tutto sulla morbidezza, puoi scegliere un tappeto a pelo lungo.
    In alternativa, puoi abbinare al divano di velluto un tappeto a pelo corto, a fantasia o monocromatico, a seconda dello stile che vuoi creare.

  • Divano in tessuto: i divani in tessuto sono in assoluto i più facili da abbinare. Stanno benissimo sia con i tappeti a pelo lungo che con quelli a pelo corto e persino con i tappeti in iuta.

Tappeti per il salotto: guida agli stili
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Il tappeto del living è un elemento di forte impatto che contribuisce a definire il tuo stile personale.
A seconda del “sapore” che vuoi dare al tuo ambiente, puoi prendere ispirazione dai principali stili d’arredo e divertirti a mescolarli tra loro e con altri elementi che ti piacciono (qui ti spiego meglio cosa significa trovare il tuo stile personale).

Vediamo quali sono i tappeti più rappresentativi, per ogni stile.

Tappeti per il salotto: stile scandinavo

Moltissimi esperti di home styling e interior design associano allo stile nordico i tappeti geometrici. Questo è un altro dei falsi miti sullo stile scandinavo.

In realtà lo stile scandinavo tradizionale si basa su materiali naturali e prodotti semplici e autentici. Quindi sì ai tappeti in lana, cotone e iuta a tinta unita o con decori discreti.

Allo stesso modo, possono essere utilizzati anche tappeti berberi e tappeti vintage.

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Tappeti per il salotto: stile Bohemièn

Il Bohemièn punta tutto sui tessuti, quindi il tappeto del living è un must have.
Ha un ruolo di spicco, quindi deve occupare tanto spazio e sbordare abbondantemente dal perimetro del divano.
Puoi optare sia per un singolo tappeto grande sia per una ricca e originale sovrapposizione di tappeti.

I tappeti più adatti per lo stile bohemien sono tutti i tappeti marocchini e i tappeti con i motivi vintage orientali, soprattutto se questi hanno colori piuttosto saturi come fucsia, arancio, rosso, giallo ecc.

Le frange sono un must per i tappeti in stile bohemièn.

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Tappeti per un salotto in stile rustico moderno o rustico chic

Lo stile rustico moderno è basato su materiali naturali dalla texture ben evidente.

Sono indicati i tappeti intrecciati in iuta oppure in cotone e lana. In sostanza, più la tessitura è in rilievo, meglio è.

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Tappeti per il salotto: stile contemporaneo

Per un salotto in stile contemporaneo sono perfetti i tappeti multicolore con grandi fantasie grafiche, i tappeti dalle forme irregolari, quelli dal profilo curvo e i tappeti con pattern geometrici.

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Tappeti per un salotto antico e moderno

In soggiorno hai sia mobili antichi che arredi moderni? Puoi scegliere sia un tappeto in sintonia con il filone “antico” che un tappeto moderno.
Dipende dal divano (se è antico, meglio un tappeto moderno e viceversa, con un divano moderno sta bene anche un tappeto stile antico), ma anche dalla necessità di equilibrare le due fazioni stilistiche.

Il tappeto, infatti, può rinfrescare un soggiorno antico rendendolo più attuale, o può portare una suggestiva ventata di eleganza d’altri tempi in un salotto prevalentemente moderno.

Per i tappeti moderni si può optare per una fantasia geometrica discreta o per una tinta unita. Se, invece preferisci i tappeti dall’aspetto antico, opta per un persiano (o simili) o per un motivo floreale retrò.

Altri consigli pratici su questo tema li trovi nell’articolo dedicato al soggiorno misto antico e moderno.

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Tappeti per il salotto lavabili: i casi in cui sono indispensabili
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Tenere pulito un tappeto può essere davvero difficile e frustrante. Un tappeto sporco perde tutta la sua bellezza e, piuttosto che valorizzare, tende a far apparire l’ambiente trasandato.
Su questo blog trovi un articolo tutto dedicato a come lavare i tappeti in casa con i metodi e i prodotti che ho testato in prima persona.

Sul mercato per fortuna esistono anche tappeti lavabili in lavatrice, consigliatissimi nei seguenti casi.

  • Quando il living è a pochi passi dalla porta di ingresso o da una portafinestra che si apre su un terrazzo, su un balcone scoperto, su un cortile o su un giardino. Il passaggio dall’esterno all’interno espone il tappeto a un’alta probabilità di sporcarsi facilmente.

  • In una casa con bambini e/o animali, che amano giocare in libertà. Un tappeto lavabile in lavatrice in questi casi è comodissimo!

Esistono tappeti ignifughi da mettere davanti al camino?
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Avere un bel tappeto sotto il divano, davanti al caminetto, rende ancora più suggestiva la magia del focolare; ma è sicuro sistemare un tappeto vicino al camino o rischia di incendiarsi?

  • Non sono consigliati i tappeti sintetici (nylon, poliestere, ecc.) : si infiammano molto più facilmente rispetto a quelli naturali.

  • Vanno bene i tappeti in lana. Di tutte le fibre tessili, la lana è quella che ha una temperatura di combustione più alta , ovvero 600 gradi,(fonte Ecolab) e, quindi, si accende difficilmente e tende a propagare poco la fiamma.

Sai che esistono anche dei tappetini ignifughi per salvaguardare la porzione di pavimento davanti al camino? Sono in pelle o in materiali tecnici e prevengono i danni causati dalle scintille.

Ora che sai tutto su come scegliere i tappeti per il salotto, non ti resta che prendere le misure e iniziare la ricerca online o nei negozi fisici.

Trovi le mie proposte preferite nella mia vetrina Amazon, nella sezione Tappeti.

4 Settembre 2023 / / ChiccaCasa

Si può mettere la carta da parati in bagno e in cucina?
Se sei fan della carta da parati ti sarai fatt* questa domanda almeno una volta.

Spoiler: la risposta generica è e questo è un altro dei motivi per cui bagno e cucina hanno definitivamente perso l’accezione esclusiva di ambienti di servizio.

Con una carta da parati adatta e una posa ad hoc, la cucina e il bagno possono fare sfoggio di meravigliose fantasie dall’alto potere decorativo, in grado di rendere questi ambienti unici e personali.

Questa soluzione decorativa è perfetta per dare carattere a un bagno piccolo, anche se cieco o per rinnovare una cucina un po’ datata.

carta da parati in bagno e cucina - bagno anni 20 con carta da parati floreale

carta da parati in bagno e cucina - cucina verde con carta da parati floreale

Fonti (da sinistra): 1. 2.

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Ciao, io sono Federica, home stylist e interior blogger.

Se stai arredando o decorando casa e non sai da dove iniziare, sei nel posto giusto.
Qui trovi tanti contenuti utili per arredare una casa autentica e unica.
In ogni articolo ti fornisco trucchi di styling e spunti pratici.

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I materiali migliori per le carte da parati in bagno e cucina
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Le carte da parati non sono tutte uguali: alcuni materiali sono più indicati per la cucina e il bagno, altri meno, altri ancora risultano del tutto inadatti.

Sai bene quanto la cucina e il bagno siano le stanze più soggette a umidità e calore e, uno dei metodi per rimuovere una carta da parati indesiderata è proprio quello di bagnarla con dell’acqua calda.

Questo significa che in ogni caso la carta da parati si staccherà? No, significa che le scelte superficiali sono bandite.

I fattori a cui prestare attenzione nella scelta della carta da parati per bagno o cucina sono fondamentalmente due:

  • resistenza all’acqua;

  • resistenza al calore.

A seconda delle zone specifiche da rivestire potrebbe bastare una carta da parati soltanto lavabile o potremmo aver bisogno di una carta da parati impermeabile. Dal punto di vista della resistenza al calore, è chiaro che una zona che riceve solo qualche schizzo di acqua calda, non ha bisogno di un materiale ignifugo, al contrario, per esempio, di un’area a stretto contatto con il calore, come il retro cucina.

Per farla breve, le carte da parati più adatte per bagno e cucina sono:

  • carta da parati in tessuto non tessuto;

  • carta da parati vinilica;

  • carta da parati in fibra di vetro.

Tuttavia, non tutti e tre i materiali sono idonei per essere posati nella doccia o dietro i fuochi.

Carta da parati in TNT (tessuto non tessuto)

La carta da parati in tnt è costituita da fibre sintetiche che non sono tessute in maniera ordinata.
Si chiama tessuto non tessuto perché al tatto ricorda un tessuto, ma il processo di tessitura non è quello classico.

La carta da parati in tessuto non tessuto contiene resina ed è lavabile e idrorepellente, ma non del tutto impermeabile.

Resiste al calore (bassa infiammabilità) e allo sfregamento.

In bagno e in cucina può essere utilizzata nelle aree meno soggette al contatto con l’acqua e il calore. È meglio selezionare una grammatura piuttosto spessa e utilizzare una colla forte.

È adatta per:

  • pareti che non siano a contatto con calore e getti d’acqua;

  • la porzione di muro sopra alle mattonelle.

Non è adatta per:

  • paraschizzi in cucina (a meno che non venga trattata con apposita resina vetrificante).

  • rivestimento doccia o vasca;

  • parete dietro al lavabo.

Qui di fianco trovi una selezione di carte da parati lavabili in TNT.

  1. Officinarkitettura®, PALMS

  2. Texturae, ANDANTE

  3. Murals Wallcoverings, TROPICAL FLUO

  4. Creativespace, ALICE

  5. Texturae, MOSSO

  6. Architects Paper, SERENGETI

 

Carta da parati vinilica

La carta da parati vinilica è formata da carta o tnt e pvc stratificati.
Il primo strato costituisce (di solito) la parte su cui è stampata la fantasia, mentre il pvc ha il compito di consolidare questo tipo di carta da parati. Esistono anche carte viniliche in cui la stampa è effettuata direttamente sul pvc.

Questa tipologia di carta da parati è resistente, impermeabile, sfregabile, lavabile e dotata di un basso grado di infiammabilità.
Può essere incollata anche al di sopra di un rivestimento in piastrelle (evitando così seccanti demolizioni) purché le fughe siano prima livellate con cura.

Quindi, la carta da parati vinilica è ideale per la cucina e il bagno.

In questi ambienti più che negli altri è consigliabile dedicare particolare attenzione alla scelta della colla e all’isolamento di angoli e fessure con prodotti specifici.

È adatta per:

  • dietro il lavabo in bagno e in cucina;

  • la porzione di muro dietro i sanitari.

Non è adatta per:

  • rivestire una doccia o una vasca attaccata al muro;

  • area dietro i fuochi (anche se è a bassa infiammabilità, il calore potrebbe farla staccare).

Impermeabili e a bassa infiammabilità, questi 6 modelli di carte da parati in vinile sono acquistabili online.

  1. Texturae – ANDANTE

  2. Murals Wallcoverings, CONTINUOUS

  3. Murals Wallcoverings, FUNGI

  4. Texturae, METROPOLIS 2

  5. Architects Paper, SAID – MARRAKESCH

  6. Texturae, KARIBU CROSS

 

Carta da parati in fibra di vetro

La carta da parati in fibra di vetro è la più resistente a vapore, acqua e calore.

È realizzata mediante la tessitura di un filato ricavato dal vetro fuso e protetta da uno strato di resina trasparente.

Mantiene i vantaggi del vetro pur essendo sottile e flessibile al punto da essere venduta in rotoli.

Si può applicare sulle piastrelle preesistenti, dopo aver livellato le fughe.

La carta da parati in fibra di vetro è ignifuga, impermeabile, atossica e inalterabile dagli agenti chimici (resta da evitare la pulizia a base di acidi) e comunque lavabile, idrorepellente, resistente allo sfregamento e agli urti. È idonea anche per rivestire superfici esterne.

La fibra di vetro può essere sia bianca, da verniciare, che stampata. La versione verniciabile può essere ritinteggiata più e più volte. In ogni caso, le proprietà dell’uno e dell’altro tipo, sono uguali.

È adatta per:

  • tutte le pareti del bagno e della cucina;

  • paraschizzi (anche dietro i fuochi);

  • parete della doccia e della vasca;

  • dietro i sanitari.

Ecco una selezione di carte da parati impermeabili e ignifughe in fibra di vetro, ideali anche per l’installazione in doccia o come paraschizzi da cucina.

  1. Officinarkitettura®, DAME DE RÊVE PARTOUT

  2. Murals Wallcoverings, Y2K

  3. Officinarkitettura®, ALPHABET

  4. Texturae, BLUSH III

  5. Murals Wallcoverings, FEARLESS

  6. Murals Wallcoverings, SPOTTY

 

Carta da parati adesiva: pro e contro
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Quando si cerca su Google qualcosa come “carta da parati per cucina” o “carta da parati per il bagno”, molti risultati sono correlati a prodotti adesivi, di facile installazione, anche attraverso il fai da te.

Come ti ricordo spesso nei contenuti su Instagram, non tutti i prodotti che il motore di ricerca propone equivalgono a una scelta saggia.

La carta da parati adesiva è venduta di solito in rotoli di carta o tessuto non tessuto oppure sottoforma di piastrelle in vinile.

Pro:

  • economica;

  • lavabile;

  • in molti casi è riposizionabile;

  • facile da rimuovere, senza danneggiare il supporto di base;

  • ideale per gli interventi di home staging;

  • non serve per forza un posatore professionista.

Contro:

  • non è sempre facilissima da applicare;

  • quella in tnt non può essere applicata sulle piastrelle;

  • sensibilità agli agenti chimici;

  • non è idonea per la parete della doccia e per il paraschizzi;

  • non è impermeabile, nè ignifuga.

 

Idee per utilizzare la carta da parati in bagno
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Quando si tratta di rivestire il bagno con la carta da parati, ci sono varie combinazioni per farlo. Le fantasie sono in grado di apportare fascino e prestigio all’ambiente.

Si può applicare la carta su un’intera parete o combinare mattonelle e carta oppure boiserie e carta o anche pittura microcemento e carta.

Ecco una serie di idee da cui prendere spunto.

Scorri con le frecce per guardare le foto↘

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Fonti: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8.

Idee per utilizzare la carta da parati in cucina
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In cucina, la carta da parati può essere usata per rendere più accattivante la parete su cui si affaccia il tavolo o una credenza accessoria (e in questo caso, quella in TNT va già benissimo), oppure per le aree retrostanti la cucina (e, quindi, serve necessariamente la fibra di vetro).

Prendi spunto dalla gallery ↘

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Fonti: 1. 2. 3. 4. 5.

Come abbinare piastrelle e carta da parati?
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Se hai intenzione di aggiungere la carta da parati su una parete parzialmente piastrellata, allora ti chiederai come abbinare le piastrelle alla fantasia della carta da parati.

In generale:

  • Una fantasia grande è più indicata per pareti grandi.

  • Una fantasia piccola è perfetta per le pareti piccole.

Bisogna tenere conto sia delle piastrelle sulle pareti, che del rivestimento a pavimento.

È bene che i rivestimenti preesistenti siano tutti in armonia con la carta da parati.
Come si fa?

  • Dal punto di vista cromatico, si può scegliere un colore guida che si ripete, in diverse proporzioni su tutti e tre i rivestimenti oppure solo sulle piastrelle a parete e sulla carta da parati.

  • Per le grandezze, se la griglia delle piastrelle è a maglia stretta, si può optare per una fantasia più grande per la carta da parati, viceversa, se le piastrelle sono larghe, il motivo della carta da parati può essere piccolo.

  • Se le piastrelle hanno una fantasia o un pattern, è bene scegliere un motivo di carta da parati che contrasti con quello delle piastrelle.
    Per esempio, se le piastrelle hanno un pattern geometrico, la carta da parati può presentare un motivo più morbido e sinuoso (ad esempio floreale o astratto).

Un esempio pratico di abbinamento di pavimento, piastrelle a parete e carta da parati

Il pavimento è colorato e con pattern?
Ecco è un esempio di come si possono abbinare i rivestimenti a fantasia di una stessa stanza.

Il colore guida è il blu acciaio, che ricopre quasi il 100% della superficie del pavimento, circa il 30% delle piastrelle a parete e il 10% della carta da parati.

I pattern sono tutti diversi sia nelle fantasie (una picchiettata, una geometrica, l’altra tropicale) che nelle dimensioni.
La trama del pavimento è così piccola che nel complesso si percepisce quasi come una tinta unita. Il pattern delle piastrelle è di medie dimensioni. La fantasia della carta da parati è grande.

Piastrelle parete: Ceramica Bardelli, MONOSCOPIO 1

Piastrelle pavimento: Mutina, PRIMAVERA BLU

Carta da parati: Wall&Decò, SAY SOMETHING

Come installare la carta da parati da soli?
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Sappi che sono a favore del fai da te, ma quando si tratta dei rivestimenti di bagni e cucine, la mano di un professionista fa davvero la differenza.

Oltre alla posa della carta sono da considerare la preparazione dei supporti e l’isolamento delle giunture, nel caso delle aree più soggette agli effetti dell’acqua.
Stuccare le piastrelle del bagno, non è un’operazione alla portata di tutti.

Inoltre, installare la carta da parati è un lavoro che richiede una buona dose di pazienza e precisione.

Se in cuor tuo sai di avere tutte le carte in regola per mettere la carta da parati in totale autonomia, ecco qualche dritta da seguire.

 

  1. Scegliere i prodotti giusti

La stesura “comincia” a partire dall’acquisto. Se compri i rotoli di carta da parati in un negozio fisico, tieni d’occhio il numero di lotto presente sulla confezione. È bene scegliere rotoli appartenenti allo stesso lotto, affinché il disegno si formi in modo ottimale sulla parete.

Anche la colla va selezionata con cura:

  • per carta da parati in tessuto non tessuto, colla vinilica in pasta;

  • per carta da parati in vinile, colla in polvere;

  • per carta da parati in fibra di vetro, colla specifica a presa forte.

2. Come deve essere una parete prima di mettere la carta da parati?

La parete di fondo deve essere perfettamente liscia e livellata prima di applicare la carta da parati.

  • Non si può stendere la carta da parati su un muro ruvido, sporco, con crepe o bagnato (anche se esistono fogli e pannelli da usare come base in caso di pareti umide).

  • Non si può applicare la carta da parati su pareti su cui è stato applicato uno smalto lucido. È prima necessario carteggiare.

  • Anche quando le pareti sono nuove di zecca e intatte, è sempre meglio dare una spolverata.

Altro importante step è rimuovere le mascherine delle prese, dello scarico (nel caso del bagno) e del sifone (se necessario).

A questo punto, trova una porzione di pavimento libera e ricomponi il disegno a terra, avvicinando i rotoli. Tieni a portata di mano anche le istruzioni all’interno dei rotoli, contengono sempre informazioni preziose.

Con una livella a bolle, traccia sul muro delle righe verticali, corrispondenti alla larghezza di ogni rotolo. In questo modo avrai chiaro dove applicare ogni telo. Considera però che il primo e l’ultimo telo dovranno sbordare lateralmente di 5 cm oltre l’angolo. In questo modo, potrai rifinire liberamente lo spigolo, con il taglierino, anche se la parete non è perfettamente dritta o perpendicolare al soffitto.

Se la carta da parati occuperà solo una porzione di parete, traccia quella porzione a matita sul muro, così sarà più facile non uscire dai limiti con la colla.

3. Applicare la carta un telo alla volta

Dopo aver preparato la colla, seguendo le istruzioni sul prodotto, si può procedere alla stesura, un po’ alla volta.
La cosa migliore da fare è stendere la colla fino alla prima linea di delimitazione e poi applicare la carta e ricominciare.
È necessario stendere la colla uniformemente, da sinistra a destra, dall’alto verso il basso, senza tralasciare i bordi.

Per essere cert* di non aver tralasciato nessun punto, guarda in controluce la parete.

Posiziona il telo sulla colla e poi lascialo scorrere spingendolo dolcemente, fino ad allineare il disegno con il telo successivo.

Una volta posizionato il telo usa una spatola da tappezziere per eliminare tutte le bolle.

Nei punti in cui ci sono le prese, una volta steso il telo, si può creare un taglio a forma di x e piegare ogni lembo triangolare verso l’interno (dopo aver tolto la corrente). In alternativa si può tracciare il contorno del rettangolo spingendo con un dito, e poi ritagliare il perimetro con un taglierino.

Alla fine, potrai munirti di pazienza e tagliare gli eccessi di carta con il taglierino.

Finora la questione della carta da parati in bagno e cucina è sempre stata un po’ un tabù. Come vedi, con le giuste scelte di materiali e un’installazione impeccabile, la cosa è assolutamente possibile.
Abituiamoci a prevedere fantasie e pattern anche in questi spazi per renderli più belli che mai.

16 Agosto 2023 / / ChiccaCasa

Come disporre i quadri in casa? Posso metterli in tutte le stanze? Quanto spazio devo lasciare tra un quadro e l’altro? Come si crea la giusta composizione?
Questi sono solo alcuni dei dilemmi che tutti gli interior lovers si pongono davanti a uno o più quadri da appendere.

I quadri sono un potente mezzo per trasformare una parete vuota in un cattura sguardi, ma per riuscire in questo intento è necessario tenere conto di alcuni criteri compositivi, facili facili.

Seguimi, percorriamo stanza per stanza tutti i modi per disporre i quadri, seguendo la geometria della tua casa.

Indice dei contenuti

Ciao, io sono Federica, home stylist e interior blogger.

Se stai arredando o decorando casa e non sai da dove iniziare, sei nel posto giusto. Qui trovi tanti contenuti utili per arredare una casa autentica e unica. In ogni articolo ti fornisco trucchi di styling e spunti pratici.

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Come disporre i quadri in casa? Regole generali ed errori da evitare
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A seconda di quanti quadri tu voglia utilizzare per decorare la parete, ecco qualche tip da tenere a mente.

  • Come disporre un unico quadro

    Quando il quadro è grande, meglio che sia in posizione centrale rispetto all’arredo sottostante o alla larghezza totale della parete, se questa è sfornita di mobili.

  • Come appendere due quadri?

    Una coppia di quadri delle stesse dimensioni va sempre sistemata in modo allineato e non sfalsato. Preferibilmente, in questo caso, dovrebbero avere anche la stessa cornice.
    Puoi collocarli uno accanto all’altro, se la parete si estende in orizzontale oppure uno sotto l’altro, se la parete è più alta che larga.

    Se i due quadri hanno dimensioni diverse, meglio aggiungere altri elementi (non solo quadri, ma anche piatti, ex voto, maschere, piantine…) alla composizione.

  • Come si dispongono tre o più quadri sulle pareti?

    Se i quadri sono tutti uguali, meglio appenderli ordinatamente, allineandoli e lasciando tra loro la stessa distanza. Quando sono in numero pari si possono creare due file (griglia), una sotto l’altra, lasciando tra una fila e l’altra lo stesso spazio che hai lasciato tra una cornice e quella successiva.

    Se i quadri hanno diverse dimensioni, basta prendere come riferimento un rettangolo immaginario o una linea sulla parete che faranno da guida alla composizione.
    Mi spiego meglio.

    • Opzione 1: usa una linea come riferimento

      Disponi i quadri in modo tale che, in alto o in basso, i bordi esterni delle cornici compongano una linea dritta.
      In alternativa, prendi come riferimento una linea centrale, intorno alla quale appendere i diversi quadri.

      Puoi tracciare la linea con del nastro di carta e rimuovere il nastro una volta appesi i quadri.

    • Opzione 2: usa un rettangolo come riferimento

      Se sei amante delle composizioni super ordinate, fai in modo che la galleria si racchiusa in un rettangolo.
      In questo caso, è necessario scegliere con maggiore cura le misure delle cornici.
      Anche in questo caso, lo scotch di carta è un valido alleato.

Scorri con le frecce per guardare degli esempi di schemi per appendere quadri

Come appendere due quadri in modo corretto

Come appendere due quadri in modo corretto

Come disporre tre quadri su una parete?

Come disporre tre quadri su una parete?

Come creare una galleria da parete?

Come creare una galleria da parete?


Quanto spazio lasciare tra un quadro e l’altro?

In una composizione di più quadri, lo spazio da mantenere tra una cornice e l’altra è di circa 10 cm.

Se abbiamo a che fare con una composizione di due o più quadri grandi, delle stesse dimensioni, la misura tra una cornice e l’altra può aumentare, a seconda dello spazio sulla parete che si vuole occupare, ma senza mai superare 1/4 della larghezza della cornice.

A che distanza da terra si appendono i quadri?

Un errore molto comune è quello di posizionare i quadri troppo in alto.
Per godersi la vista di uno o più quadri è necessario posizionarli ad altezza occhi, ovvero, il cuore della composizione deve trovarsi a circa 145-150 cm da terra.
Non c’è un’altezza fissa di cui tenere conto. Dipende dalla forma della parete, dal punto di vista da cui si guardano i quadri e dalla presenza e dalla disposizione degli arredi sottostanti.

Se i quadri sono vicini agli arredi sottostanti, l’occhio li intercetta in modo naturale e l’insieme risulta coeso.

Vediamo, caso per caso come disporre i quadri in tutte le stanze.

Come disporre i quadri sul divano?
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Per valorizzare la parete del divano con i quadri, è bene tenere conto di alcune regole generali, che, per quanto possano essere liberamente infrante, sono un buon punto di partenza per un risultato appagante.

Scorri con le frecce per guardare le grafiche↘

come disporre i quadri sul divano? Distanza di 20 - 25 cm dallo schienale

come disporre i quadri sul divano? Includere le lampade nella composizione

come disporre i quadri sul divano? Quadri solo sopra il divano

come disporre i quadri sul divano? Galleria su tutta la parete

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  1. I quadri non devono essere centrati nello spazio tra il divano e il soffitto. Devono restare più vicini al divano affinché si crei un ponte visivo tra la parete e la seduta.
    Lo spazio tra lo schienale e il bordo inferiore del quadro:

    • nel caso di una gallery fitta o di quadri molto grandi dovrebbe essere di circa 20 cm;

    • nel caso di una composizione più minimale (2 o 3 elementi), corrisponde allo spazio necessario affinché il centro della composizione sia a circa 145-150 cm da terra.

  2. Lampade e altri oggetti decorativi che necessitano di essere appesi sulla parete del divano, sono da considerare come parte della composizione.

  3. Di norma, la composizione non dovrebbe superare la larghezza del divano. Tuttavia, se ci sono altri oggetti ai lati del sofà, come lampade, piante, caloriferi o tavolini da caffè, i quadri possono proseguire anche nella parte di parete sovrastante questi altri elementi. In questo caso, è bene che la composizione sia ben strutturata affinché prosegua uniformemente sulla parete, senza interrompersi nello spazio che separa il divano dagli altri oggetti.

  4. Fino a che altezza possono salire i quadri? L’unico limite è il soffitto. Si può proseguire in altezza lasciando almeno una decina di centimetri di spazio vuoto in cima alla parete.

  5. Un unico quadro molto grande che pareggia il divano in larghezza e che ha un’altezza superiore a quella del divano, tende a rimpicciolire visivamente quest’ultimo (guarda l’ultima immagine della gallery qui sotto).

Prendi ispirazione: sfoglia la gallery ↘

come disporre i quadri sul divano? quadro unico al centro della parete

come disporre i quadri sul divano? quadro unico al centro della parete

come disporre i quadri sul divano? mensola sopra il divano

come disporre i quadri sul divano? mensola sopra il divano

come disporre i quadri sul divano? griglia di quadretti sul divano

come disporre i quadri sul divano? griglia di quadretti sul divano

come disporre i quadri sul divano? quadri che fanno angolo

come disporre i quadri sul divano? quadri che fanno angolo

come disporre i quadri sul divano? quadro unico laterale con lampada

come disporre i quadri sul divano? quadro unico laterale con lampada

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Fonti immagini: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8.

Come disporre i quadri sul camino
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Il camino è spesso il punto focale della stanza: il luogo giusto per aggiungere opere d’arte che non vuoi far passare inosservate.

Ci sono due modi per decorare il camino con i quadri: appendere le cornici sulla cappa oppure appoggiarle sulla mensola.

Sul camino, le soluzioni più eleganti per esporre i quadri sono:

  1. un’unica opera d’arte centrale (da appendere o appoggiare),

  2. un paio di quadri uguali, allineati in orizzontale (preferibilmente da appendere).

Ecco qualche linea guida da seguire per decorare il camino con i quadri:

  • la larghezza della composizione (o del quadro singolo) dovrebbe essere pari all’apertura del camino oppure ai suoi 2/3;

  • se il quadro è nettamente più stretto della bocca del camino, evidenzierà la struttura della cappa;

  • le composizioni (o i quadri singoli) più grandi rispetto all’apertura, distolgono l’attenzione dalla forma del camino (la soluzione ideale se non ti piace il tuo caminetto).

Lo spazio minimo tra il bordo inferiore della cornice del quadro appeso e la mensola del camino è di 10 -20 cm.
Bisogna tenere presente che spesso il camino si trova di fronte al divano, quindi le opere d’arte si contempleranno da seduti. Appenderle troppo in alto sarebbe sminuente.

Tra i bordi esterni della cappa e i lati del quadro, devono intercorrere minimo 10 cm, che diventano 20 o più se si vogliono aggiungere suppellettili come candelabri, vasi o lampade sugli angoli della mensola.

Nel caso dei quadri appoggiati sulla mensola:

  • con un unico quadro, valgono le indicazioni di cui sopra;

  • con due o più quadri, è meglio che siano di dimensioni differenti, anche leggermente sovrapposti, in modo da creare diversi livelli piacevoli da osservare. La composizione sulla mensola può includere anche altri oggetti assortiti in varie forme e altezze.

Prendi ispirazione per i quadri sul camino: sfoglia la gallery ↘

come posizionare i quadri sul camino? Unico quadro centrale sulla mensola

come posizionare i quadri sul camino? Unico quadro centrale appeso alla cappa

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come posizionare i quadri sul camino? quadro centrale e applique lateraliquadro centrale appeso alla cappa

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Fonte immagini: 1. 2. 3. 4. 5. 6.

Come posizionare i quadri in sala da pranzo?
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Nella zona pranzo, il punto di vista tende ad abbassarsi e tutte le norme elencate finora diventano più flessibili.
Le opere d’arte qui si osservano da seduti, quindi, l’altezza occhi è minore dei canonici 145-150 cm.

  • Se il tavolo rasenta due pareti che formano un angolo, si può pensare di decorare entrambi i muri con una consistente e unica galleria, lasciando su entrambe le parti, circa 20 cm dall’angolo.

  • I quadri possono protendersi al di sotto dell’altezza del piano del tavolo e, per un effetto eclettico, possono proseguire dal soffitto al pavimento. In quest’ultimo caso, lo spazio minimo da lasciare tra i quadri e il soffitto e tra i quadri e il battiscopa è di 10 cm.

  • Quando il tavolo è appoggiato al muro, tra i quadri e il piano del tavolo è bene lasciare come minimo 20/25 cm di spazio vuoto. In questo caso è possibile sia occupare solo la proiezione del tavolo sulla parete, sia l’intero muro che tocca il piano del tavolo.

  • Nella composizione è importante tenere presenti le viste dei quadri, dalle varie aree della stanza in cui si è soliti sostare, in modo tale che il risultato sia curato, indipendentemente da dove si osserva.

Cerca ispirazione per la tua galleria da parete in sala da pranzo ↘

disporre i quadri in sala da pranzo: composizione di quadri ad angolo

disporre i quadri in sala da pranzo: composizione di quadri da pavimento a soffitto

disporre i quadri in sala da pranzo: unico quadro grande

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disporre i quadri in sala da pranzo: unico quadro

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Fonte immagini: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8.

Dove mettere i quadri in cucina?
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Essendo una stanza focalizzata sull’operatività, trovare dei quadri in cucina produce un effetto inaspettato, sorprendente e gradevole.

Sfatiamo subito un mito: i soggetti dei quadri in cucina non devono necessariamente appartenere al settore culinario. Sono perfetti anche ritratti, paesaggi bucolici, fiori e arte astratta.

Per la cucina sono più indicate le cornici schermate da vetro o altri materiali, rispetto alle tele nude, che potrebbero subire danni dovuti all’alta umidità generata dai vapori.

Quali sono le zone migliori in cui sistemare uno o più quadri in cucina?

  • Un quadro appoggiato sul piano di lavoro, può essere utile a nascondere le prese di corrente sulla parete, lasciandole comunque facilmente accessibili. In più è nel posto giusto per essere osservato mentre si preparano le pietanze, perché lo sguardo è sempre volto verso il basso.

  • Appoggiati sulle mensole, i quadri sono utili a creare un livello di sfondo che rende interessante e dinamico il loro l’allestimento. Risultano molto utili i quadri verticali, che superano in altezza gli utensili e i contenitori presenti sulla mensola. In questo modo lo styling risulterà accattivante e curato.

  • Hai una parete libera da mobili in cucina? Potrebbe essere il posto giusto per dare risalto ai tuoi quadri preferiti. Se in cucina hai anche tavolo e sedie, tieni conto che probabilmente osserverai i quadri anche da sedut*. Pertanto, il centro della composizione deve stare a un’altezza che compresa tra i 120 e i 130 cm , affinché tu possa godertela sia da in piedi che dalla tavola.
    Al contrario, se in cucina hai solo isola/penisola e sgabelli alti, il cuore della composizione sulla parete sgombra può stare a un’altezza di circa 145-150 cm.

Sfoglia la gallery per trovare spunti per decorare la cucina con i quadri ↘

dove mettere i quadri in cucina? Quadretti sulla mensola della cucina

disporre i quadri in sala da pranzo: quadri da pavimento a soffitto

disporre i quadri in sala da pranzo: quadretto sulla mensola

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Fonte immagini: 1. 2. 3. 4. 5. 6.

Come disporre i quadri in camera da letto?
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La contemplazione delle opere d’arte è la benvenuta in camera da letto: un luogo in cui si respira calma e il tempo scorre lento.
Ecco come posizionare i quadri sul letto e sui comodini.

Quadri sopra la testata del letto

La parete del letto assume molto più carattere e importanza quando accompagnata da opere d’arte.

Tra la testata e il bordo inferiore del quadro dovresti lasciare almeno 20 cm. Anche in questo caso vale la regola “se è troppo in alto, nessuno lo guarderà”.
Allo stesso tempo, se questo spazio ti appare troppo poco, tieni conto che il cuore della galleria deve stare a altezza occhi (145 cm circa).

Qualora non ci sia una testata, bisogna comportarsi come se ci fosse e, quindi, lasciare tra il materasso e il quadro, più o meno 50 cm.

  • La galleria al di sopra del letto dovrebbe essere sempre più ampia rispetto alla metà della larghezza della testata. L’ideale sarebbe creare una composizione che occupi due terzi della testata.
    Per esempio, sulla parete di un letto matrimoniale con una testata di 2 metri, è bene che la porzione decorata con quadri e/o altri oggetti, sia di almeno 1 metro, meglio ancora se di 133 cm (2/3 della testata).

  • Se sul letto hai un’applique centrale, posizionata in alto, puoi sfruttarla come punto luce per uno o una coppia di quadri, da collocare al di sotto di essa.

  • Se sul letto hai una coppia di applique, le opere d’arte dovrebbero essere installate in posizione centrale tra i punti luce, ma sempre tenendo conto che il centro della gallery, deve essere collocato a altezza occhi e mai troppo in alto.

Trova l’ispirazione per disporre i quadri sul letto: sfoglia la gallery ↘

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Fonte immagini: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10.

Quadri sopra i comodini

Per disporre dei quadri sulla porzione di parete al di sopra dei comodini è necessario tenere conto di diversi fattori:

  • altezza della testata del letto;

  • presenza di lampade sul comodino o sulla parete;

  • altri quadri in corrispondenza della testata del letto.

Questi elementi condizionano la distanza che intercorre tra il piano del comodino e il quadro o i quadri al di sopra di esso.

In generale, i quadri sui comodini:

  • dovrebbero essere appesi in verticale, uno sopra all’altro, lungo l’asse centrale del comodino (eccetto il caso in cui il comodino è molto spazioso);

  • devono essere più stretti rispetto alla larghezza del comodino.

Quando ci sono altri oggetti sulla parete, è bene calibrare con cura le altezze, affinché il risultato finale sia equilibrato e armonioso.

Se hai intenzione di posizionare quadri sia sul letto che sul comodino, puoi valutare l’idea di creare una gallery unica e coesa che sovrasti tutti i mobili della parete (come nell’ultima immagine della gallery qui sotto).

Sfoglia la gallery e guarda tanti modi diversi per disporre quadri sui comodini ↘

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Fonti immagini: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8.

Quadri in bagno
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Quella che un tempo era soltanto una stanza funzionale, nell’abitare moderno si è trasformata in un’oasi domestica del benessere.

Non possono mancare allora, nella stanza da bagno, quadri, decorazioni e suppellettili che trasmettano sensazioni positive, per un’esperienza di self care totalizzante.

Ma dove è meglio posizionare i quadri in bagno? Ecco qualche idea.

  • Le mensole e il fondo degli scaffali sono ottime postazioni per piccoli quadretti, da integrare con i flaconi più belli, specchi da tavolo, contenitori scelti con cura e altri oggetti. I quadri possono essere anche “stratificati”, sovrapponendoli leggermente l’uno davanti all’altro, l’importante è che il quadro più basso sia sempre davanti e che non copra più di 1/4 della larghezza di quello retrostante.

  • È preferibile installare i quadri sulle pareti che non presentano piastrelle, ma si può andare fuori dalle righe se queste sono monocromatiche e piuttosto discrete.

  • L’altezza ideale per osservare al meglio un quadro, come sempre, sarebbe di circa 145 cm, ma in bagno è condizionata dalla posizione dello specchio e di altri mobili sulle pareti, ma anche dal punto in cui terminano le mattonelle.

Ecco una gallery di bagni decorati da quadri ↘

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Come appendere i quadri sulle scale?
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Sulle scale, la galleria deve seguire la linea obliqua dei gradini.

  • Se sulla parete c’è un corrimano, lascia circa 30 cm liberi tra questo e la cornice e segui il disegno del corrimano per distribuire correttamente i quadri successivi.

  • Se il corrimano è assente, ogni tre gradini segna con un puntino sul muro un’altezza compresa tra i 110 e i 130 cm, affinché il centro della composizione sia a 145-150 cm dai gradini.
    Usa del nastro di carta per unire i punti e ottenere la linea guida su cui poggiare la tua composizione.

Prendi ispirazione per i quadri sulle scale: sfoglia la gallery ↘

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Come appendere i quadri in un disimpegno?
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Le pareti strette che si trovano tra due porte oppure tra una finestra e un’altra parete, possono essere evidenziate con quadretti e altri oggetti da appendere.

  • Lo spazio laterale da lasciare libero dovrebbe essere di almeno 10 cm.

  • Se le ante degli infissi si aprono a ridosso della parete, è consigliabile scegliere cornici sottili.

  • La disposizione lungo un asse verticale è quella più azzeccata per questi spazi, che sono più alti che larghi.

Ecco una gallery di disimpegni decorati con i quadri ↘

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Come disporre i quadri in un corridoio?
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Grazie ai quadri una zona di passaggio come il corridoio può diventare un piacevole percorso di osservazione.

In questo ambiente, i quadri possono essere appesi anche leggermente più in alto del solito, in modo che il centro della galleria si trovi a circa 150 cm di altezza.

  • Per accorciare visivamente un corridoio lungo e stretto, si può pensare di riempire totalmente una parete con una galleria a tutta altezza (da circa 20 cm al di sopra del battiscopa fino a circa 20 cm al di sotto del soffitto).

  • Molto indicata è anche l’idea di allineare quadri della stessa forma e dimensione, lungo una linea dritta, mantenendo distanze identiche tra un quadro e l’altro.

  • Non bisogna trascurare la parete di fondo del corridoio: può diventare il punto focale, perché è sempre visibile. Qui si può appendere un quadro grande e/o particolarmente colorato o vistoso.

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Come progettare il tuo schema per appendere i quadri [ torna al menu ]

Prima di acquistare quadri e cornici è bene avere chiaro quanto devono essere grandi, in base a dove hai scelto di collocarli.

Non sono certa che esista ancora un vero e proprio simulatore per pianificare una gallery, ma di certo si può progettare senza troppa fatica con l’app di grafica Canva. Canva è una piattaforma, disponibile anche come app per smartphone. La versione gratuita non permette di rimuovere lo sfondo degli oggetti, ma si può risolvere facilmente utilizzando il sito remove.bg.
Il suo utilizzo è super intuitivo.

Ecco il tutorial completo per pianificare la tua gallery su Canva.

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Un post condiviso da Federica – Interior blogger & Home Stylist (@chiccacasa)

Adesso sai davvero tutto su come disporre i quadri in casa. Non ti resta che aprire le danze dello shopping. Ecco alcuni negozi che adoro, su cui ti consiglio di acquistare le tue opere d’arte.

Dove acquistare i migliori quadri online?
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Un’immensa selezione di quadri di ogni genere è fornita da Etsy, la piattaforma mondiale in cui puoi trovare vintage, artigianato e prodotti digitali.

Ecco alcuni prodotti e venditori da tenere d’occhio su Etsy, se vuoi allestire le tue pareti con quadri originali e di qualità.

I link a seguire sono affiliati: vuol dire che se acquisti attraverso questi link, io guadagno una piccolissima percentuale che non pesa in alcun modo sulla tua spesa.

1) Poster stampabili su Etsy: piccolo budget, tante stampe

Ti arrivano i file con le immagini dei soggetti che hai scelto e puoi portarli in copisteria per stamparli sul tipo di supporto che preferisci, indicando le dimensioni del foglio (come da acquisto).
In questo modo hai un risparmio notevole e puoi usare le tue cornici (anche quelle vintage).
Spesso si trovano gallerie da parete già composte, che si comprano con un click a prezzi stracciatissimi. Questo facilita molto sia la scelta che la composizione.

Se ti piace l’idea, tieni d’cchio:

2) Quadri materici e wabi sabi: il capolavoro della tua gallery

Sono quadri che mettono in risalto l’artigianalità attraverso l’effetto in rilievo della materia di cui sono composti. Sono quadri da toccare, oltre che da osservare.

Se acquistati in formato grande, sono perfetti come protagonisti unici di una parete vuota. Possono essere usati come focal point: attirano l’attenzione con la loro particolarità e incuriosiscono a tal punto da portare l’osservatore ad avvicinarsi.

Anche in piccolo e medio formato, sono incredibilmente scenografici, perfetti sia da soli che accompagnati da altri quadri.

Su Etsy, trovi tanti pezzi di arte materica nel negozio Get Canvas Wall Art che raccoglie opere wabi sabi personalizzabili di artisti eccellenti.

La spedizione verso l’Italia è gratuita.

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3) Poster e cornici in stile vintage su Etsy

I quadri in stile vintage sono perfetti negli interni in stile rustico moderno, in stile scandinavo tradizionale, classico contemporaneo, francese e antico-moderno.
Quando sono accompagnati da cornici elaborate, sono in grado di far sembrare molto più elegante e pregiato tutto l’arredamento.

Dai uno sguardo allo shop stellato Nìsh Art Gallery: ha stampe di qualità in stile vintage e cornici dall’aspetto antico.

compra stampe e cornici vintage

4) Poster in stile Japandi su Etsy

Discreti, ma impattanti, colorati, ma non accecanti: i poster in stile Japandi sono disciplinati ed essenziali. La scelta ideale per apportare un pattern o un colore su una parete monotona, rendendola dinamica e caratteristica.

Un negozio Etsy in stile Japandi che adoro è Shibui Print Studio che si distingue per la pulizia visiva, i colori desaturati e i soggetti riposanti, composti dall’alternanza di forme geometriche e elementi naturali.

compra stampe japandi

19 Luglio 2023 / / ChiccaCasa

In soggiorno, l’arredamento misto moderno e antico è in grado di portare freschezza e personalità alla stanza più rappresentativa della casa.

In un soggiorno con mobili antichi e moderni,i cimeli d’epoca risultano naturalmente valorizzati, ma senza sembrare obsoleti e pesanti.

Se vuoi alleggerire un soggiorno classico con mobili d’epoca, un restyling a base del mix antico e moderno è un’ottima scelta.

Allo stesso tempo, mettere in bella vista una credenza d’epoca o un comò antico nel tuo soggiorno moderno, darà valore e unicità all’ambiente, rendendolo personale e anche un po’ eclettico.

Pinterest, i magazine e i blog d’arredamento sono pieni di esempi poetici di soggiorni in cui arredi antichi e moderni convivono in armonia. Ma, nella pratica, come si fa a non generare confusione da questa mescolanza di stili diversi?

Mischiare antico e moderno è molto più semplice di quanto pensi.

Ecco una guida dettagliata che ti sarà utile per arredare un salone antico e moderno con eleganza e unicità.

soggiorno arredamento misto antico e moderno - poltroncina in bouclè e credenza legno antica

soggiorno misto arredamento antico e moderno, madia antica in radica e sedia rossa moderna

madia antica con decorazioni bianche moderne

soggiorno arredamento misto antico e moderno

Soggiorno con madia antica alta e una poltrona in resina rossa accanto


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Indice dei contenuti

Il modo più semplice per alleggerire un soggiorno classico
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È una situazione molto frequente: i mobili del salotto sono classici o antichi e di qualità, ma il risultato è un po’ pesante, a volte addirittura soffocante.

Spoiler: questi suggerimenti valgono anche per mischiare arredamento classico e moderno(anche se i mobili non sono antichi). A proposito, su questo blog trovi un articolo tutto dedicato a come rendere contemporaneo l’arredamento classico.

Presi singolarmente i mobili antichi hanno fascino, ma il set di arredamento completo, come al solito, rende tutto tremendamente statico.
Se vuoi sapere cosa ne penso di chi vende i salotti in blocco, su questo blog c’è un intero articolo in cui ho espresso con franchezza il mio pensiero sui set di arredamento completo.

Il motivo per cui un soggiorno classico con mobili antichi risulta noioso è proprio questo. Tutti gli arredi si assomigliano per materiale e stile e non c’è niente che spicca nell’insieme. In questo modo la bellezza dei mobili non è valorizzata, anzi.

Quindi, come alleggerire un soggiorno classico o antico? Ogni caso è unico, ma questi sono, in linea generale, dei piccoli cambiamenti che portano subito risultati soddisfacenti.

Se il salotto è composto da due mobili contenitori antichi, simili e in legno, si può sostituire solo uno dei due con un arredo semplice, moderno, minimale e a tinta unita (senza altri dettagli in legno o altri materiali).

Al posto di una credenza alta, di una vetrinetta o di un armadio puoi usare una libreria chiara (completamente aperta o dotata anche di ante), in grado di illuminare l’ambiente e di fare spazio agli oggetti.
Al posto di credenze basse, madie, cassettiere e trumeau puoi inserire un mobile sospeso oppure basso con piedini sottili.

Come anticipato, queste tecniche funzionano anche per mescolare arredamento classico e moderno insieme.

Se i mobili non sono antichi e pregiati, uno dei due arredi può essere dipinto in un colore fresco e leggero (spoiler: questa non è la soluzione che preferisco, tra poco ti spiego perchè).

Per aggiungere contrasto all’ambiente, scegli:

  • mobili moderni lucidi se gli arredi antichi sono opachi;

  • mobili moderni opachi se i mobili classici sono satinati o lucidi.

Aggiungi complementi d’arredo pop o essenziali come tavolini da caffè, pouf e lampade. Con questo assetto puoi anche aggiungere dei quadri antichi o vintage: staranno benissimo.
Quelli della moodboard fanno parte di una gallery stampabile che trovi su Etsy.

Trasformare mobili antichi in moderni: ne vale la pena?

Dipingere mobili vecchi è un conto, dipingere mobili antichi è un altro discorso.

Ti segnalo questo articolo interessante su come riconoscere un mobile antico dell’800, utile per farti un’idea sul livello di pregio dei tuoi mobili antichi.

Per essere definito “antico” un mobile deve avere almeno 100 anni.

Questo implica:

  • lavorazione artigianale;

  • materiali duraturi;

  • pregio crescente.

Un mobile antico va preservato, non modificato. Cambiare i pomelli e il colore dell’arredo non lo renderà mai uguale a un pezzo moderno e, onestamente, sarebbe un peccato coprirlo di vernice.

Se non ti piace, affidalo a un negozio di antiquariato oppure immergilo in un contesto moderno, affinché spicchi senza risultare obsoleto o datato.

Con i giusti abbinamenti, vedrai, sarà il fiore all’occhiello del tuo spazio.

Arredamento soggiorno classico moderno: quali mobili moderni stanno bene con i pezzi antichi?
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Esistono davvero tante tipologie di mobili antichi: i mobili Luigi XVI, elaborati e ricchi, i pregiati mobili cinesi, spesso molto scuri e con dettagli geometrici, i mobili ottocenteschi, popolari e raffinati e potremmo proseguire questo elenco all’infinito.

Ti suggerisco di non aggiungere altro legno, bensì, di diversificare con materiali che si discostano da quelli dei mobili antichi.

Non c’è una formula univoca per accostarli agli arredi moderni, ma esistono delle tipologie di mobili che ben si prestano al mix and match.

  1. Tavoli e consolle in vetro o plexiglass

La trasparenza del vetro rende questo materiale l’ideale per l’abbinamento con i mobili più “difficili”.

Oltre alla facilità di combinazione con altri materiali, il vetro lascia passare la luce, contribuendo così ad alleggerire il soggiorno in cui si trovano gli arredi antichi.

Il plexiglass si comporta nello stesso identico modo, ma è più resistente agli urti e, quindi, ideale per una casa con bambini oppure per i mobili che vengono spostati spesso.
Nella zona giorno si possono inserire tavolini da caffè in vetro, consolle da ingresso, tavoli e scrivanie in questo materiale.

Tra gli arredi trasparenti da prendere in considerazione per un soggiorno antico e moderno, ci sono sicuramente:

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2. Mobili dalle forme semplici e monocolore

Se i mobili antichi sono in legno, l’apporto di freschezza e modernità può arrivare da arredi a tinta unita, minimalisti o pop.

Che siano in metallo, in legno, in mdf o in altri materiali, l’importante è che abbiano forme pulite, organiche o lineari e colori che si discostino da quelli dei mobili antichi presenti nel resto del salotto.

Tra le aziende che producono arredi a tinta unita moderni ti segnalo Hiro Your Design, un’azienda italiana che affida a designer affermati ed emergenti la progettazione di arredi e complementi funzionali, colorati, dal design eterno. La community di Hiro, di cui faccio fieramente parte, è parte del processo di definizione del prodotto.

  • Arredi in metallo

    Tra i mobili moderni che stanno bene con gli arredi antichi troviamo anche quelli costituiti da metallo cromato, dorato oppure ottone.

    Il bronzo e il rame sono più in linea con lo stile antico o vintage, quindi non sono i metalli ideali per apportare modernità.

    Per rendere moderno un soggiorno antico usando il metallo basta aggiungere tavolini, lampade o accessori in questo materiale.

    Ecco alcuni dei miei preferiti (clicca sul prodotto per andare al negozio in cui l’articolo è in vendita).

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Quale divano moderno scegliere per un soggiorno antico?
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Se i mobili del soggiorno sono antichi, un divano moderno è l’arredo giusto per spezzare il filone d’epoca e farti guardare il soggiorno sotto una nuova luce.

Anche in questo caso, il contrasto accentua la bellezza sia degli arredi antichi che dei mobili moderni. Accostando un divano moderno a dei mobili antichi si crea un mood eclettico che mantiene carattere e prestigio indipendentemente dagli anni che passano.

Anche quando i mobili antichi in soggiorno sono in abbondanza, un arredo grande moderno, come il divano, equilibra le due epoche.

Ma quali sono i divani moderni che vanno d’accordo con l’antichità? Quelli che, per forma o materiale, rimandano agli arredi antichi, pur essendo visibilmente contemporanei.

divano curvo beige con quadro antico

divano curvo in velluto acquamarina e boiserie antica

divano con gonna in lino e armadio antico

divano rosa in velluto e tavolo da caffè antico in radica

soggiorno con un mix di arredi antichi e moderni e divano arancione in velluto

divano con gonna in cotone bianco e vetrina alta in legno antica

divano in velluto verde oliva moderno tappeto persiano e chandelier in vetro


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  • Divano in velluto moderno e mobili antichi

Il velluto è un materiale elegante e raffinato, in grado di connettere antico e moderno. Questo tessuto morbido e cangiante valorizza le linee moderne del divano, attribuendo importanza alla seduta, all’interno della stanza.

  • Divani curvi

Una delle ultime tendenze porta con sé un rimando ai divani Art Decò degli anni ‘30: si tratta dei divani curvi o a fagiolo.

La forma stondata funge proprio come un abbraccio che mette in accordo due epoche diverse. La particolarità della forma sinuosa, poi, è un valore aggiunto che apporta ancora più carattere all’ambiente.

  • Divani in tessuto naturale con gonna

In un soggiorno antico e moderno sono perfetti anche i divani semplici, con un rivestimento naturale dotato di gonna (quel lembo di tessuto che scende dalla seduta e copre i piedini).
Questa tipologia di di seduta asseconda con semplicità il mood antico, senza però appesantire l’ambiente, anzi.

I materiali come lino e cotone, soprattutto quando questi si declinano nelle varie sfumature di bianco, sono una ventata di freschezza che rende attuali anche gli interni più datati.


Sapevi che c’è un brand che produce fodere raffinate e su misura per il tuo divano Ikea?

Sul sito di Bemz trovi fodere con gonna in tessuti naturali e fodere in velluto per i divani di Ikea (anche quelle fuori produzione).

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Come integrare una poltrona antica in un soggiorno moderno?
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Preservare le poltroncine antiche è un must, ma come si fa ad armonizzarle con arredi moderni? E soprattutto, si possono abbinare poltroncine antiche a un divano moderno?

Fonte immagine: This is Glamorous

  • Poltrone antiche e divano moderno: come li abbino?

    Se la poltrona antica è molto sofisticata, come, per esempio, le poltrone in stile Luigi XVI, abbina un divano dalle linee pulite, discreto e lineare.
    Se il tessuto antico è a fantasia, meglio un divano a tinta unita, di un colore che si sposa bene con quello della poltroncina.

    Se tra i due non c’è feeling, lasciati aiutare da un tappeto che incornici sia il divano che la poltrona/le poltrone.
    Puoi aggiungere un tavolino da caffè antico e/o un pouf in un tessuto dello stesso colore del rivestimento della poltrona antica: ti aiuteranno ad armonizzare i due arredi.

    Ultima possibilità: puoi sempre far ritappezzare la poltroncina antica con un tessuto più in linea con il tuo soggiorno.

  • Crea dei collegamenti con i dettagli e con il colore

    Richiama materiali e colori presenti sulla poltroncina antica attraverso accessori e complementi.
    Anche il colore di una o più pareti può essere modulato in relazione alla tinta della poltrona antica. Per esempio, scegliere per le pareti lo un colore nella stessa tonalità della poltrona antica (per esempio, poltrona blu e parete celeste pastello) fa dirigere subito lo sguardo verso il pezzo da novanta della stanza.

    La struttura della poltrona antica può essere abbinata a una o più cornici per quadri, che presentino una lavorazione simile (per esempio, struttura con dettagli dorati e cornice dorata).

    Se la poltrona presenta un materiale particolare (per esempio paglia di Vienna, ferro battuto o pelle), aggiungi almeno un oggetto decorativo che lo richiami.

  • Non deve stare necessariamente vicino al divano

    Un angolo del living oppure la porzione di parete tra due porte vicine, assume tutto un altro sapore con una poltrona antica.

    Questo arredo può diventare protagonista di un angolo lettura o di uno spazio puramente decorativo arricchito da opere d’arte e lampade, in grado di catturare l’attenzione dell’osservatore.

Che colore sta bene con i mobili marroni?
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Gran parte delle volte, i mobili antichi sono in legno. Il legno, si sa, a seconda dell’essenza e della rifinitura può assumere diverse sfumature che fanno capo alle tonalità del marrone.

Quali sono i colori che stanno bene con i mobili antichi marroni?

  • Quando il legno è molto scuro o grigiastro, può essere utile contrapporre una parete di un colore più saturo, per apportare un tocco di vivacità.

  • Alcuni mobili antichi presentano una colorazione tendente al rossastro o all’arancione. In questi casi si può raffreddare questa tinta calda con i grigi o con i verdi e con i blu freddi e desaturati, oppure accentuarla con rosa caldi, terracotta oppure ocra.

  • I colori pop come acquamarina, azzurro fiordaliso, aragosta, ceruleo, giallo zafferano, lime, rosa vivo, turchese, verde menta, vermiglio, lilla e violetto sono una scelta audace, ma che può dare vita a un fortissimo impatto eclettico e pieno di personalità.

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  1. Verdi e blu

    Sono colori rinfrescanti, in grado di portare leggerezza anche al mobile più impegnativo.

  2. Sfumature di rosa

    Che siano calde o fredde, le sfumature di rosa si abbinano facilmente con il legno dei mobili antichi.

  3. Grigio

    La scala dei grigi è in grado di smorzare i toni caldi del legno e apportare modernità ed eleganza.

  4. Beige e marroni

    Beige, tortora, marrone, terracotta e tutti i colori della terra, possono essere abbinati con i mobili in legno antico per creare un’atmosfera calda e avvolgente.

Soggiorno: arredamento misto antico e moderno – Riepilogo e extra tips
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Ricapitolando, se vuoi un soggiorno con arredamento misto antico e moderno:

  • Se gli arredi antichi in soggiorno sono grandi e visivamente ingombranti sostituiscine uno con un mobile moderno, monocolore ed essenziale.

  • Alterna complementi e oggetti antichi e moderni.

  • Mobili moderni monocolore o in metalli cromati e dorati sono perfetti in abbinamento agli arredi antichi.

  • Armonizza i due stili attraverso il colore. La palette può aiutarti ad alleggerire, a portare calore, a legare degli elementi apparentemente sconnessi nell’insieme.

  • Usa un tappeto per raggruppare poltroncine antiche e divani moderni.

  • I divani moderni che stanno bene con i mobili antichi sono quelli in velluto, quelli con gonna in materiali naturali e i divani curvi.

6 Luglio 2023 / / ChiccaCasa

Cosa mettere in un’anfora per valorizzarla?
Le anfore sono oggetti d’arredo sempre attuali, recentemente tornati di grande tendenza.

Sono eleganti e classiche e si possono reperire sia nei negozi di home decor, che nei mercatini delle pulci, che nei negozi di antiquariato.

Si abbinano molto bene agli interni in stile rustico, ma sono perfette anche negli interni classici, scandinavi o contemporanei.

Cosa mettere in un’anfora grande?

Le anfore grandi da interno che hanno la bocca larga in realtà non sono anfore: si chiamano orci o giare. Un tempo venivano usate per conservare olio oppure vino, oggi sono perlopiù utilizzate come decorazioni per il giardino o per gli interni.

Un’anfora da ingresso è generalmente così: grande e capiente. L’idea decòr più sdoganata (ma sempre di tendenza), vede la collocazione simmetrica di due giare gemelle ai lati della porta di ingresso all’esterno di una villetta o di una casa singola.

Se non sai cosa mettere dentro una giara o un’anfora grande, tieni a mente questa “regola” di home decor.

Solo le anfore con l’apertura ampia possono essere accessoriate. Le anfore grandi con la bocca piccola sono notevolmente più eleganti vuote, magari esaltate da un bel piedistallo di un materiale e un colore in contrasto.

Ecco qualche idea per decorare un orcio da mettere in casa (per comodità, userò il nome “anfora”, ma tu ormai lo sai, non è una vera anfora).

anfora da arredamento vintage con pianta da interno Microsorum diversifolium (felce)

Anfora da arredamento con pianta da interno

Le anfore grandi da interno possono essere utilizzate come portavasi per le piante in casa.

Stanno molto bene sia con le piante alte, che con quelle folte e cespugliose. Ecco alcuni esempi di piante per anfore.

Piante alte (a portamento verticale) che stanno bene in un’anfora

  • Cocco;

  • Kentia;

  • Strelitzia nicolai;

  • Ficus elastica;

  • Monstera deliciosa (si può estendere anche in orizzontale).

Piante folte da mettere in un’anfora

  • Microsorum diversifolium (in foto);

  • Phlebodium Aureum;

  • Felce di Boston;

  • Philodendron Xanadu.

Anfora da interno con ramo

È una soluzione davvero scenografica, ma adatta soprattutto agli spazi più ampi.

Il ramo, per attirare l’attenzione deve necessariamente essere vero (no rami di plastica, please!) e imponente.

  • Un ramo secco deve avere un diametro abbastanza spesso da non passare inosservato, meglio se dotato di curvature particolari e tante ramificazioni che lo rendono interessante.

  • Un ramo in fiore, per esempio di ciliegio, pesco, mimosa o jacaranda è la soluzione che fa per te se hai in giardino uno di questi alberi. Certo, è temporanea, ma ripaga in termini di estetica. In questo caso l’anfora dovrà nascondere un contenitore pieno d’acqua al suo interno. Meglio evitare di mettere l’acqua direttamente nella giara, in quanto potrebbe traspirare all’esterno (soprattutto nel caso della terracotta non rifinita) e rovinare le superfici su cui è poggiata.

Cosa mettere dentro un’anfora piccola

Quando l’anfora è in versione petite le cose sono due: o pochi fronzoli o niente.

Le anfore piccole sono belle anche vuote

Le piccole anfore da arredamento non hanno bisogno di accessori extra per essere valorizzate.

Le forme sinuose hanno un potere decorativo che può essere sfruttato per abbellire un tavolino, una mensola o il piano di un mobile.

Less is more: quando si vuole mettere in risalto qualcosa, a volte togliere è meglio che aggiungere.

Come decorare un’anfora con i fiori secchi

Un’idea per decorare un’anfora piccola senza rubarle la scena è quella di usare uno oppure tre fiori secchi.

Se i fiori sono discreti, l’effetto sarà più elegante ed essenziale.

Se l’anfora è piuttosto piccola e ha la bocca stretta puoi usare elementi con lo stelo piuttosto spoglio che si estendono in altezza, come:

Per le anfore di medie dimensioni con l’apertura un po’ più grande puoi usare:

Trova altri spunti su cosa mettere nei vasi al posto dei fiori.

Piccola anfora portacandela

In alcuni casi una piccola anfora può anche essere utilizzata come portacandela.

È necessario che l’apertura dell’anfora sia abbastanza stretta da poter sorreggere una candela.

Questa soluzione è indicata per le anfore rifinite esternamente con una finitura trasparente lucida o semilucida, facile da pulire.

Come decorare un’anfora di terracotta?

Se hai trovato un’anfora di terracotta nuova di zecca e vuoi trasformarla in un’anfora antica, ho il tutorial che fa per te.

Puoi cospargere l’anfora di yogurt bianco (meglio se scaduto) con un pennello e lasciare asciugare.
Ripeti l’operazione più volte per creare una patina antichizzata.

Per un tocco di stile in più puoi passare l’anfora nella cenere quando lo yogurt è ancora umido. Si creerà una trama in rilievo e giochi di chiaro-scuro. Disclaimer: quest’ultimo passaggio funziona solo sulle anfore da tenere in casa.

Guarda il tutorial completo, step by step, su come invecchiare la terracotta.

Photo e styling Federica Del Borrello – Chiccacasa

26 Giugno 2023 / / ChiccaCasa

Hai comprato o ereditato una casa con i pavimenti in marmo rosa e ti stai chiedendo: li lascio o li copro?
Quali colori stanno bene con il marmo rosa? Posso abbinare il marmo rosa con un arredamento moderno?

Se sei in una situazione come questa, giù le mani da quel marmo. Hai trovato qualcosa di prezioso: un materiale robusto e duraturo che contribuisce a rendere unica e speciale la tua casa.

In questo articolo troverai tanti spunti su come valorizzare i pavimenti in marmo rosa combinandoli con i mobili e con i colori giusti.

Prima, però, voglio spiegarti con quale tesoro hai a che fare.

pavimenti in marmo rosa - interior blogger federica del borrello

Ciao, io sono Federica, home stylist e interior blogger.

Se stai arredando casa e non sai da dove iniziare, sei nel posto giusto. Qui trovi tanti contenuti utili per arredare una casa autentica e unica. In ogni articolo ti fornisco trucchi di styling e spunti pratici.

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Marmo rosa: tipologie e prezzi

La formazione del marmo è un processo che impiega milioni di anni. Il marmo, infatti, si genera da una metamorfosi delle rocce sedimentarie attraverso la ricristallizzazione del calcare e della dolomia.

Insomma, il tuo pavimento, è parte della storia di questo pianeta.

Il colore rosa, a seconda della tipologia di marmo, si declina in diversi pattern e sfumature cromatiche.

Come si chiama il marmo rosa?

Dire marmo rosa non basta. Esistono tanti diversi tipi di marmo rosa che differiscono per provenienza, colorazione e trama. Eccone alcuni.

pavimenti in marmo rosa - pavimento rosa portogallo, chiaro con venature grigie - chiccacasa

Il marmo Nembro Rosato è rosa salmone con sfumature beige e grigie. Ha un pattern abbastanza variegato che si attenua o si accentua al variare del blocco di estrazione.

Il marmo rosa tea è un marmo estratto all’estero che presenta maculature non troppo intense e un rosa medio, leggermente salmonato. Non è molto differente dall’italiano marmo rosa di Asiago (o perlino), che può avere tonalità più scure o più chiare.

Il marmo rosa di Candoglia è delicato e molto chiaro oppure grigio. È stato impiegato nella costruzione del Duomo di Milano e viene estratto quasi esclusivamente per i restauri di questo monumento.

Diverso è invece il marmo rosa del Garda, in quanto ha un colore molto caldo, che si avvicina quasi al color terracotta, con sfumature bianche e color crema.

Molto ricercato è, infine, il marmo rosa Portogallo (nella foto), ad oggi molto richiesto per pavimenti, bagni e rivestimenti. È di colore rosa pallido con venature marroni o grigiastre più o meno marcato a seconda del blocco di provenienza.

Quanto costa il marmo rosa?

Il marmo è un materiale di pregio, elegante, raffinato ed eterno.

Dapprima, era utilizzato esclusivamente nelle dimore di lusso. Con il passare del tempo il raggio di diffusione si è ampliato, ma questo materiale resta comunque sinonimo di qualità e privilegio.

A seconda del tipo di marmo, della lavorazione e della finitura varia anche il prezzo. In particolare il prezzo cambia a seconda della rarità del marmo. Più il marmo è raro, più il prezzo è alto.

Per esempio, il marmo rosa Portogallo ha un costo che può superare i 200 euro al metro quadro (grezzo).

Il marmo Nembro Rosato, levigato e rifinito ha un costo che si aggira intorno al centinaio di euro al metro quadro. Un po’ più costosi sono invece il rosa tea e il marmo rosa di Asiago, il cui prezzo si aggira tra le 150 e i 200 euro al metro quadro.

Se dovessi posare oggi il tuo pavimento in marmo i costi di posa partirebbero dalle 50/60 euro al metro quadro.

Come abbinare il marmo rosa? Materiali e stili

Come arredare una casa con il pavimento in marmo rosa? Meglio il moderno o il vintage? Quali materiali accostare al marmo rosa?

La scelta è ampia e le combinazioni sono le più disparate: il marmo rosa si sposa bene sia con l’arredamento moderno che con il vintage.

pavimenti in marmo rosa - pavimento nembro rosato con sfumature beige e giallognole - chiccacasa

È necessario tenere a mente che, essendo il marmo un materiale variegato, è bene non eccedere con altre texture.

Per esempio sono da evitare:

  • arredi che presentano un legno molto nodoso, con venature evidenti che formano una sorta di motivo rigato;

  • arredi in marmo, soprattutto se il marmo è diverso da quello del pavimento;

  • mobili a specchio da terra (come tavolini da caffè, consolle e ante dei mobili bassi): rifletterebbero la fantasia del pavimento creando confusione;

  • mobili tutti dello stesso materiale e colore: penalizzerebbero sia l’arredamento che il pavimento;

  • mobili da terra rosa: evidenziano il pavimento, ma non staccano.

Si può osare di più con le fantasie e le texture per i mobili che possono essere incorniciati da un tappeto – meglio se monocolore –, che crei uno stacco dal pavimento.

Ho preparato per te tre proposte da cui prendere spunto.

1. Marmo rosa, legno scuro e arredi stondati

Prendi ispirazione dall’intramontabile design danese, e dai mobili anni ‘50 reinterpretati in chiave moderna. Gioca con le forme stondate: i contorni morbidi addolciscono la durezza del marmo e richiamano l’animo gentile del rosa.

È consuetudine accostare il rosa al verde salvia. Per aggiungere un pizzico di contrasto il rosso Falun è perfetto, non trovi?

pavimento marmo rosa - moodboard con tavolo danese, sedia Kartell, lampadario rosso Falun e divano beige

SHOPPING LIST
Moodboard Retrò

Sedia Piuma – Kartell

Lampada a sospensione – Dyberg Larsen

Tavolo allungabile – Miliboo

Divano modulare con schienali movibili – Divani.Store

Leggi fino alla fine per scoprire i colori pareti da abbinare a questo stile.

2. Pavimento in marmo rosa con velluto, vetro opalino e legno plissé

Se il marmo fosse un tessuto sarebbe il velluto: elegante, cangiante e sempre attuale. Il velluto e il marmo insieme connotano un ambiente pregiato e chic e i due materiali si evidenziano a vicenda.

Ecco perché, se stai arredando un soggiorno con un pavimento in marmo, puntare su un divano di velluto è un’ottima idea.

Questa moodboard è ispirata all’Art Decò, da cui riprende il tipico match di bianco e nero con il color petrolio.

marmo rosa - moodboard con pavimento in marmo rosa, divano di velluto petrolio, arredi bianco e nero e sideboard in legno scuro

SHOPPING LIST

Moodboard Art Decò

Divano blu petrolio in velluto – Miliboo

Credenza in legno – Miliboo

Applique in bianco e nero – Lampade.it

Poltrona in lana e metallo – Amazon

Tavolino in vetro rosa – TheMasie

Scopri i colori per le pareti da abbinare a questa moodboard, scorrendo giù.

3. Pavimento marmo rosa, vetro, carta e paglia di Vienna

Sperimentare i più disparati abbinamenti con il marmo rosa è possibile, grazie alla versatilità estetica di questo materiale.

Sta benissimo con altri materiali naturali come il legno e la paglia di Vienna che possiamo trovare in combinazione nelle classiche sedie Thonet, nell’iconica sedia di Pierre Jeanneret (di cui trovi una replica nella moodboard qui sotto), in molte madie attualmente di tendenza e anche in divisori per ambienti.

Il marmo regge bene la contrapposizione con materiali visivamente leggeri come il vetro e la carta.

marmo rosa - moodboard con pavimento in marmo rosa, sedia Jeanneret, lampada in carta giapponese e scrivania in vetro semplicissima

SHOPPING LIST
Moodboard Etnico/Essenziale

Scrivania Burano – Kave Home

Lampada in carta di riso artigianale – Akira Studio

Sedia stile Jeanneret – Miliboo

Scopri nel prossimo paragrafo i colori per le pareti da abbinare a questi arredi.

Che colore sta bene con il marmo rosa?

Per capire quali colori stanno bene con il marmo rosa, ci facciamo aiutare dal cerchio di Itten e individuiamo delle macro-categorie.

colori complementari del rosa antico

colori da abbinare al marmo rosa

colori analoghi al rosa antico: gialli e arancioni

A seconda del tipo di marmo, puoi scegliere la gradazione più simile a quella percepita nel complesso e utilizzare la ruota dei colori digitale la trovi su Adobe Color Wheel per valutare quali colori legano meglio con il tuo pavimento.

Nelle immagini qui sopra io ho preso in considerazione un pavimento in marmo rosa antico.

Ecco delle linee generali per accostare con altri colori il marmo rosa.

  • In ogni caso i complementari sono i verdi e i blu, che possono essere declinati in varie nuance, a seconda del colore del marmo. Per esempio: verde petrolio, verde oliva, verde salvia, verde eucalipto e kaki. Tra i blu, i più indicati sono azzurro polvere, blu notte, blu pavone (al confine con i verdi), grigio azzurro e bianco perla.
    Questi colori sono in grado di “spegnere” i toni caldi del marmo rosa e rendere l’ambiente più fresco e arioso. Sono perfetti per te se non vuoi puntare l’attenzione solo sul pavimento. Se li usi “lo vedrai” un po’ di meno.

  • Dalla lettura della triade si nota come anche i marroni più scuri e le sfumature violacee come glicine, lavanda e indaco, stanno bene con i rosa che ci interessano.

  • I colori analoghi del rosa antico, ovvero quelli vicini sulla ruota dei colori, variano dal giallo al rosso.
    Per è esempio, stanno molto bene con il marmo rosa senape, ocra, ambra, avorio, beige, mandarino, magenta, terracotta e giallo limone.

    Questi colori fanno risaltare il colore del pavimento in marmo rosa, esaltandolo e attribuendogli importanza. Se li usi, “lo vedrai” molto di più.

Ecco alcuni colori per le pareti da abbinare ai pavimenti in marmo rosa

Queste tinte possono essere abbinate alle moodboard che hai trovato nei paragrafi precedenti (fai riferimento al nome della moodboard per trovare le corrispondenze).

Ogni proposta è composta da un colore di base, chiaro e neutro da usare sulla maggior parte delle pareti della stanza e un colore in contrasto, per mettere in risalto una parete in particolare.

Come abbinare pavimento rosa - colori pareti: verde fresco chiaro e bianco rosato

Look Retrò

Un beige rosato morbido e luminoso è la base perfetta per un ambiente in stile retrò.

Il colore che vedi nella prima foto dell’immagine qui accanto è Tailor Tack di Farrow & Ball.

Una nota di colore in contrasto da abbinare a mobili danesi, arredi d’epoca o in stile anni ‘50 e un pavimento in marmo rosa è Whirlybird, un verde ottimista e primaverile, allegro e intramontabile.

Come abbinare pavimento rosa - colori pareti: ottanio e beige grigiastro

Look Art Decò

L’ispirazione Art Decò è raffinata e trasmette un aspetto prestigioso alla stanza. Il gioco optical di bianco e nero, acquisisce profondità e dinamismo se accompagnato a un blu petrolio o all’ottanio.

In questo caso, per la maggior parte delle pareti puoi scegliere un beige grigiastro molto chiaro, eterno e rassicurante, come Ammonite di Farrow & Ball.

Il colore di punta, non può che essere un color ottanio, intenso e pieno di personalità. Quello in foto è Vardo di Farrow & Ball.

Come abbinare pavimento rosa - colori pareti: verde oliva e bianco sporco

Look Etnico/Essenziale

Se ami collezionare arredi di stili e provenienze diverse e prediligi l’autenticità, ecco due colori che fanno al caso tuo. Stanno molto bene con i materiali naturali.

Il primo è indicato per tutte le pareti della casa: è un bianco sporco che sa di storia e tradizione. È prodotto da Farrow & Ball e si chiama Old White.

Il verde oliva è uno di quei colori capaci di farti sentire a casa e al sicuro in qualsiasi posto del mondo. Questa sfumatura (nella seconda foto dell’immagine qui accanto) prende il nome dalle foglie di tè giapponese: Bancha.

Ora che conosci tutti i segreti per abbinare il marmo rosa, non hai più scuse per salvare il tuo pavimento originale!

15 Giugno 2023 / / ChiccaCasa

Al giorno d’oggi è sempre più frequente trovarsi alle prese con l’arredamento di un monolocale.

Il caro affitti e l’aumento dei lavoratori digitali spingono sempre di più alla ricerca di piccoli alloggi al di fuori della propria area geografica.

Sono nate, così, le case-studio: delle dimore petite in cui lavorare o studiare e vivere. Così ci si può avvicinare all’università o a zone in cui il proprio campo professionale è più prolifico.

I monolocali possono anche fornire un appoggio confortevole nel posto di cui ti sei innamorato in vacanza, permettendoti di vivere in un piccolo angolo di paradiso.

La prima casa di proprietà dei giovani in cerca di indipendenza è spesso un monolocale.

In più, questa soluzione abitativa si presta bene alla riconversione di edifici ad uso commerciale, artigianale o produttivo come ex laboratori, ex fabbriche o capannoni dismessi.

La sfida è farci entrare tutto quello di cui ami circondarti per star bene, mantenendo arioso e funzionale lo spazio.

Sei in cerca di idee per arredare un monolocale? In questo articolo troverai un home tour e tanti consigli utili per lo styling e l’arredamento.

Entra in un accogliente monolocale di 38 mq ↘

come arredare un monolocale - chiccacasa - cucina e tavolo in un monolocale

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Tutte le immagini di questo articolo appartengono a Alvhem

  1. Valorizza gli elementi architettonici

Per fare un buon lavoro, è sempre bene rivolgere lo sguardo agli elementi architettonici, per trarne vantaggio in termini di unicità e per rispettare l’essenza della casa.

Mi riferisco a pavimenti di pregio, volte particolari, archi, modanature, decori e così via.

Questo discorso vale specialmente per i monolocali che sono frutto di un cambio d’uso.
Per esempio, nei capannoni dismessi è facile trovare pareti di mattoni faccia a vista o finestroni in ferro e vetro, che, se evidenziati, possono diventare il valore aggiunto della tua casa.

2. Mobili trasformabili e polifunzionali

I mobili trasformabili sono l’alleato numero uno dei piccoli spazi.
Sfruttare al meglio ogni centimetro ti aiuterà nella gestione pratica delle attività quotidiane.

Ecco alcuni esempi di mobili trasformabili:

  • tavoli a ribaltina o allungabili,

  • sedie extra richiudibili (pronte per gli ospiti);

  • mobili contenitori con ribalta, da usare all’occorrenza come scrivania;

  • divani letto e letti richiudibili (qui trovi le misure standard delle versioni matrimoniali);

  • pouf/contenitori;

  • divani modulari da riconfigurare a seconda delle esigenze.

come arredare un monolocale - chiccacasa - home tour monolocale

3. Mimetizza gli armadi e sfrutta le nicchie per contenere

Per rendere più arioso l’ambiente è bene che il peso visivo degli armadi e dei mobili contenitori più grandi non incida sullo spazio.

Per far passare “inosservato” un armadio, basta mimetizzarlo con la parete su cui poggia, scegliendo lo stesso colore sia per le ante, che per la struttura, che per la parete.

Anche le nicchie nelle pareti rendono “invisibile” un mobile ingombrante, annullandone il volume.
Ci sono due modi per sfruttare una nicchia, ottimizzando gli spazi:

  • inserire un intero armadio in uno spazio a U tra due muri paralleli;

  • creare una mensolatura direttamente nella nicchia, da chiudere (eventualmente) con ante piene, vetrate o anche con una semplice tenda.

I mobili contenitori possono anche fungere da divisori tra zona giorno e letto e diventare così, delle vere e proprie pareti “ripiene” di oggetti.

come ottimizzare gli spazi in un monolocale - chiccacasa - armadio a specchio in un monolocale

4. Cucina e letto non vanno d’accordo

È buona norma posizionare la cucina e il letto agli antipodi del monolocale, in particolare se la pianta è completamente aperta e non ci sono divisioni fisse o mobili a separare gli ambienti.

Non è solo una scelta logica che emula la disposizione classica di un appartamento “normale”. Questo layout influisce anche sull’aspetto psicologico.

La cucina, infatti, è un luogo preposto all’azione. Qui si preparano ricette, ci si muove, si recuperano le energie attraverso il cibo, si fa conversazione davanti a un caffè.
Guardare la cucina dalla camera non agevolerebbe il riposo e, allo stesso tempo, avere davanti il letto mentre si cucina, non favorisce l’azione.

In sostanza, puoi sistemare il letto e la cucina negli angoli opposti del monolocale o schermare il letto con divisori, armadi, scaffali o soluzioni in muratura.

come arredare un monolocale di 35 mq - chiccacasa - divisore tra letto e cucina in un monolocale

5. Sii fedele alla palette

Scegliere una palette di colori è fondamentale per armonizzare uno spazio unico in cui ci sono tanti arredi con funzioni diverse.

Questa coerenza cromatica ti aiuterà a rendere omogeneo l’ambiente e a raccontare la tua storia attraverso le tinte.

Vuoi differenziare gli spazi a seconda della loro funzione?

Assegna a ogni attività o a ogni area area uno o due colori della palette. Per esempio, in questo appartamento le zone “d’azione” (cucina e studio) sono contrassegnate da legno scuro e bianco. Al contrario, le zone per il relax includono elementi rosa pastello e color caramello.

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6. Usa i tappeti per delimitare le aree

A proposito di trucchi per delimitare gli spazi, non posso non citare i tappeti grandi, non per altro chiamati anche area rugs.
Un tappeto rettangolare può perimetrare lo spazio del living o della zona letto, creando una divisione ottica che rende tutto più ordinato e chiaro.

Per ottenere questo effetto, è consigliabile che il tappeto sia in contrasto con il pavimento, per risultare più visibile.

7. Luce extra con applique e lampade da tavolo

Se il soffitto ha un’altezza standard (270 cm) è meglio evitare di affollare con tanti elementi anche la parte alta del monolocale.

Il lampadario è maggiormente necessario nelle zone destinate alle attività produttive, cioè la cucina e l’home office.

Nel living e in camera, si può optare per delle discrete applique o lampade da parete munite di braccio mobile.

Per creare atmosfera, poi, le lampade da tavolo sono una soluzione tanto efficace quanto decorativa.

8. Arredi amici della luce naturale

La luce naturale può davvero fare la differenza in un piccolo spazio. Quando è abbondante fa sembrare l’ambiente più grande e in alcuni casi diventa un elemento integrante del progetto d’arredo.

Quando pensi a come disporre gli arredi, tieni conto anche del fatto che il loro ingombro ostacolerà la luce in alcuni punti.

Per lo stesso principio è suggeribile :

  • prediligere gli arredi con i piedini, piuttosto che mobili con un unico piedistallo robusto;

  • aggiungere arredi o complementi trasparenti, in plexiglass o vetro;

  • evitare arredi alti o pensili pieni a ridosso delle finestre;

  • inserire uno specchio a figura intera in un punto strategico, affinché in alcune ore del giorno amplifichi la luce;

  • usare tende leggere o una combinazione costituita da una tenda oscurante e una trasparente.

Se questo tour ti è piaciuto, sono sicura che apprezzerai molto anche tutte le altre case. Pront* a ispezionarle tutte?

Io ti aspetto sempre qui venerdì prossimo con un nuovissimo giro virtuale in una casa reale.

8 Giugno 2023 / / ChiccaCasa

Se le carte da parati William Morris avessero un segno zodiacale, sarebbero degli Ariete.

Dividono il mondo del design: o le ami o le odi. Questo perché hanno proprio un bel caratterino, non sono per tutti, ma solo per chi apprezza la loro essenza autentica.

Sono ispirate al passato e alla natura e rivendicano il pregio dell’artigianalità.

Elaborate, ricche e romantiche, i pattern di Morris sono perfetti per dare un sapore vintage all’ambiente.

Se non è la prima volta che passi di qui le avrai viste di sicuro in qualche casa scandinava (ebbene sì, nello stile scandinavo tradizionale le pareti non sono tutte bianche) o nell’articolo dedicato allo stile british country.

Ma come abbinare una carta da parati William Morris? Il mood audace e medievaleggiante li rende forse difficili da abbinare?

Solo un po’.

Un buon modo per evidenziare la bellezza dei pattern botanici vintage sta nel procedere per somiglianza.

Mobili vintage e accessori antichi sono elementi perfetti che completano il mood retrò e poetico.

In questo articolo troverai una serie di spunti per abbinare i motivi di Morris, ma prima, lasciamoci ispirare da questa casa strepitosa che ho scovato per te. Ovviamente, è tappezzata dai wallpaper del nostro caro William.

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carte da parati william morris - chiccacasa - carta da parati william morris ingresso

carte da parati william morris - chiccacasa - ingresso con carta da parati william morris

carte da parati william morris - chiccacasa - sala da pranzo vintage con carta da parati william morris

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carta da parati vintage - chiccacasa - carta da parati vintage botanica in camera da letto

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carta da parati botanica - chiccacasa - carta da parati vegetale in camera da letto

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Tutte le immagini di questo articolo appartengono a Stadshem

Curiosità da sapere sulle carte da parati William Morris

  • William Morris fu un poeta, designer, pittore ed editore inglese. Fu tra i fondatori di Arts and Crafts, il movimento che si opponeva alla produzione in serie, la quale si stava espandendo a macchia d’olio nella seconda metà del 1800 penalizzando l’artigianato. Morris desiderava innalzare ad “artista” la figura dell’artigiano.

    Si batteva per il mantenimento dell’arte del fatto a mano e si ispirava alle manifatture medievali.
    Realizzò insieme Webb la Red House (oggi visitabile), una casa in mattoni rossi stracolma di dettagli handmade. La Red House è entrata nei libri di storia del design. Si rifà all’architettura britannica del tredicesimo secolo e all’arte medievale.

  • L’idea iniziale era di disegnare a mano i motivi direttamente sulla carta da parati. In seguito, Morris si rese conto che non ce l’avrebbe fatta e commissionò la stampa a dei produttori.

  • Ad oggi il principale distributore delle carte da parati del marchio Morris & Co è Sanderson Design Group.

Arriviamo subito al dunque.
Con cosa abbinare la carta da parati di William Morris?

Leggi fino alla fine per scoprire come vincere le sfide di styling che queste fantasie ti mettono davanti.

Carta da parati botanica vintage e altri rivestimenti

carta da parati botanica vintage - chiccacasa - carta da parati william morris e piastrelle metropolitane

I rivestimenti a pavimento e a parete con cui si sposano i pattern di Morris sono perlopiù di stampo tradizionale e vintage. Ecco alcuni esempi:

  • pavimenti in cotto;

  • piastrelle metropolitane;

  • parquet;

  • pavimentazione a scacchiera;

  • zellige;

  • boiserie e perlinato;

  • mattoni e pietre a vista;

  • cementine;

  • pietre antiche e marmi.

Carta da parati vintage e lampade antiche

Abbinare lampade vintage o antiche ai pattern di William Morris è una scelta che ripaga in termini estetici.
Gli apparecchi di illuminazione esaltano la carta da parati e i pattern richiamano l’attenzione verso le lampade: è una combinazione win-win.

Due metalli perfetti per assecondare il mood romantico dei motivi vegetali sono senza dubbio oro e ottone, che possono essere apportati proprio attraverso le lampade.

Alcune chicche che non possono mancare in uno spazio tappezzato dalle trame vegetali di Morris:

  • lampadari con gocce di cristallo e chandelier (trovi una selezione dedicata su Lampade.it);

  • applique da parete a candelabro a una o due luci;

  • piantane antiche;

  • rosoni in gesso da soffitto.

Se preferisci il modernariato all’antico, puoi optare per l’illuminazione Stilnovo (su Etsy, ci sono dei veri e propri tesori).

Pattern William Morris e mobili vintage

Che arredamento sta bene con le carte da parati William Morris?

Modernariato, mobili antichi e arredi classici sono perfetti per creare un look suggestivo e fuori dal tempo.

Per assecondare i pattern bucolici si può optare per lo stile british, lo stile scandinavo oppure il rustico moderno.

Parlando di tradizione italiana, gli arredi che troverai facilmente nei mercatini e che ben si sposano con i pattern Morris sono:

Abbinamenti difficili e da evitare con le carte da parati William Morris

Finora ne abbiamo parlato con leggerezza, ma diciamocelo, le carte da parati di Morris non sono la cosa più facile da abbinare.

Ecco le due principali sfide in cui potrai incorrere e come vincerle.

Essendo pattern molto ricchi, combinarli con altri motivi è un po’ insidioso

Per esempio, se hai un pavimento in graniglia, una palladiana, un granito, delle cementine con un pattern elaborato o qualsiasi altra pavimentazione con una trama notevole, inserire un wallpaper di Morris potrebbe essere una scelta rischiosa.
Valutando con molta cura la scelta, si potrebbe, in questi casi, rivestire solo una parete, magari alleggerendo la fantasia del pavimento con un tappeto monocolore.

La stessa sfida si presenta quando vuoi aggiungere a una stanza rivestita di motivi botanici vintage una serie di tessuti decorati.

A seconda dell’effetto finale che si desidera puoi:

In generale, per abbinare due fantasie diverse, si possono alternare le dimensioni del pattern, combinando per esempio un motivo grande con un motivo piccolo. Inoltre, il colore meno presente nel primo pattern può essere richiamato nel secondo in quantità maggiori.

Usa gli spazi vuoti per non appesantire l’ambiente

Altra sfida: non rendere l’ambiente troppo pieno e visivamente rumoroso.
I motivi di Morris riescono a creare un atmosfera piena di “visual drama” in grado di incantare e coinvolgere i sensi. Si presta bene anche alla creazione di un ambiente massimalista. Tuttavia, se l’abbondanza di oggetti dall’aspetto più o meno importanti non è bilanciata con la giusta quantità di spazio vuoto, l’insieme può diventare caotico e sovrastante.

Oltre agli spazi necessari al movimento, è bene alleggerire le stanze attraverso:

  • angoli lasciati liberi da ingombri;

  • oggetti tono su tono che fondono il loro volume con quello di altri elementi dello stesso colore (in questo reel ti spiego meglio);

  • un po’ di bianco in più.

Se hai ancora dubbi su come abbinare le carte da parati di Morris, scrivimi pure un commento qui sotto oppure scrivimi in direct su Instagram (mi segui già su Instagram, vero?). Sarò molto felice di darti qualche tip extra.

31 Maggio 2023 / / ChiccaCasa

Hai arredato casa, ma ti sembra ancora che manchi qualcosa. Non ti emoziona, non ti soddisfa.
Eppure, i mobili stanno bene insieme. Li hai scelti con cura.

I colori delle pareti ti piacciono, sono quelli che volevi.

Allora, cosa manca?

Spesso a mancare quel tocco di home decor in grado di:

  • raccontare di te;

  • fare da filo conduttore tra una stanza e l’altra;

  • dare un aspetto vivo e vissuto alla casa.

L’home tour qui sotto contiene alcune idee da cui prendere spunto. Pront* a ispezionare la casa?


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casa più accogliente - chiccacasa - salotto accogliente

casa più accogliente - chiccacasa - living con tappeto a pelo lungo

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Tutte le immagini in questo post appartengono a Stashem

Facci caso…

In questa casa, il filo conduttore è costituito da tanti dettagli dal sapore retrò e vagamente country. Si ripetono in ogni stanza, raccontando una storia coerente o un desiderio recondito (quello di abitare in campagna).

Li hai trovati? Fammelo sapere in un commento alla fine del post.

Analizziamo alcuni accessori utili per rendere accogliente uno spazio domestico.

Un morbido tappeto

I tappeti incorniciano gli spazi e sono un ottimo modo per delimitare due ambienti con funzioni diverse, che convivono nello stesso spazio (es. living – sala da pranzo).

Una distesa soffice è irresistibile: scalda l’atmosfera e rende l’ambiente invitante.

Se la manutenzione ti preoccupa ti suggerisco di leggere i miei consigli per lavare un tappeto in casa o di affidarti a dei tappeti lavabili.

Tessuti d’arredo

I tessili aggiungono texture e colore. Sono una componente molto importante in un progetto di home styling.

Il senso di accoglienza è determinato anche dalle sensazioni tattili correlate ai tessuti.

Tende, copriletto, federe e rivestimenti degli imbottiti sono parte di un’unica narrazione. Per esempio, il lino e la lana parlano di naturalezza, ruvidità e onestà dei materiali. Il velluto connota un mood elegante, altolocato e chic. Il cotone può indicare freschezza, semplicità, sostenibilità e versatilità.

Ceramiche in cucina

I materiali ceramici comunicano un senso di tradizione. In cucina, si sa, le ceramiche sono il mezzo attraverso il quale consumiamo le nostre prelibate pietanze. Sono rassicuranti e spesso correlati a un pensiero positivo.

Una selezione accurata di ciotole, piatti e tazze di ceramica potrà essere lasciata a vista su una mensola o nella piattaia e contribuirà a dare carattere a tutto l’insieme.

Trovo molto carino esporre le spezie in cucina nei vasi di terracotta. Anche questa è un’ottima idea per dare un aspetto vissuto a questa zona della casa.

Lampade da tavolo

L’illuminazione non è solo una questione pratica, ma anche emozionale.

In particolare, le lampade da tavolo, se collocate strategicamente possono rendere un angolino un po’ anonimo, molto intimo e avvolgente.

Potresti inserirne una sul mobile all’ingresso, nell’angolo lettura, su un mobile in salotto o su un tavolino da caffè accanto al divano.
Accenderla sarà una piccola coccola: l’atmosfera si scalderà in un istante.

Consiglio di shopping: su Lampade.it ci sono lampade da tavolo davvero per tutti i gusti e per tutte le tasche.

Piante (vere, si intende)

Le piante da interno rappresentano la soluzione che da sola risolve e rinfresca un angolino vuoto.
Per me, sono meglio di qualsiasi altra decorazione: il potere della natura, si sa, vince su tutto.

Le piante trasmettono freschezza e ariosità in quanto rimandano al pensiero della natura incontaminata e dell’esterno.
Quelle di plastica hanno l’effetto opposto e, a mio parere, impattano negativamente sulla percezione di uno spazio.

Se non hai idea di come coltivarle, ho scritto una guida per pollici verdi alle prime armi con tutte le nozioni che mi hanno trasformata da plant killer a discreta mamma di decine di piante da interno.

Ovviamente, questi non sono solo alcuni degli innumerevoli modi per rendere una casa più accogliente, ma credo possano andar bene per la maggior parte delle abitazioni, non trovi?

Ti lascio in compagnia di qualche spunto per l’home shopping perché lo so che a forza di esplorare questa casina ti è venuta voglia.