20 Ottobre 2020 / / Idee

La pratica di sovrapporre un nuovo pavimento su quello esistente ormai è molto diffusa nelle ristrutturazioni.

Ma questa scelta è meno banale di quello che può apparire…

In questo articolo voglio dirti quali sono i costi, gli aspetti da tenere in considerazione e i compromessi a cui dovrai scendere se installi un pavimento sovrapposto.

mailling list per ristrutturare casa

La sovrapposizione del pavimento è una soluzione sempre più diffusa perché i proprietari di casa sono convinti, grazie a questa soluzione, di risparmiare somme importanti sui costi di ristrutturazione.

Questa convinzione di base è vera, anche se in molti casi non è affatto così.

In compenso sovrapporre un pavimento nuovo ad uno esistente comporta alcune problematiche tecniche e pratiche di cui ogni persona che si accinge a farlo deve essere a conoscenza.

Queste problematiche sono spesso date per scontate dai professionisti del settore, quindi raramente i clienti finali vengono informati.

Nei prossimi paragrafi non ti dirò tutto quello che trovi negli altri articoli…ma ti dirò tutto quello che non ti dice nessuno:

  • Costi
  • Problematiche
  • Compromessi

Io stesso sono stato un professionista che per anni non ha dato le giuste informazioni in merito. Con questo articolo espio le mie colpe.

COME SI INSTALLA UN PAVIMENTO SOVRAPPOSTO?

Qualsiasi cosa ti dirò nel resto dell’articolo sarebbe incomprensibile se prima non chiarissimo quali sono le modalità di installazione di un pavimento sovrapposto. Che sono due:

  1. Incollaggio
  2. Posa flottante

La prima metodologia non è molto diversa da quella di posa di un normale pavimento: si incolla il nuovo pavimento su quello preesistente.

Ed è adatto più o meno a tutte le tipologie di materiali: gres porcellanati, monocotture, legno…

La seconda metodologia invece non prevede un fissaggio meccanico del pavimento ma semplicemente appoggiarlo sopra il pavimento esistente.

In questo caso, per fare in modo che il tutto non si muova, è necessario che il pavimento si comporti come se fosse un unico pezzo. Quindi è impossibile farlo con le piastrelle.

Pertanto questa tipologia di posa può essere usata con pavimenti in legno e in laminato (guarda la mia guida al pavimento in legno per approfondire).

IL motivo è che il legno e il laminato sono formati da assi con una “maschiatura” che consente di incastrarle tra di loro.

sovrapposizione pavimento: maschiatura parquet

In questo modo si riesce a creare un piano di grosse dimensioni che si comporta come un oggetto unico. Quindi può essere semplicemente appoggiato sul pavimento sottostante.

Ci sono solo due accorgimenti da prendere per la posa flottante con laminato:

  • bisogna inserire un materassino sottostante, con funzione acustica, di isolamento e di ripartizione dei carichi;
  • su superfici molto grandi è necessario inserire dei “giunti di dilatazione”.

Questi sono dei listelli che interrompono la pavimentazione. Sono necessari poiché, proprio perché il pavimento in laminato si comporta come un “pezzo unico”, si dilata e si contrae come un pezzo unico.

Se non ci fossero questi giunti che consentono proprio tale dilatazione, il pavimento si alzerebbe in alcuni punti.

mailling list per ristrutturare casa

I COSTI DI UN PAVIMENTO SOVRAPPOSTO

Sono vari i motivi per cui le persone scelgono di installare un pavimento sovrapposto. I principali sono due:

  1. Evitare opere edili invasive
  2. Abbattere i costi

Il primo punto ha oggettivamente senso solo nel caso in cui si decida di montare un pavimento sovrapposto senza ristrutturare casa.

Infatti durante una ristrutturazione ci sono già opere edili e la casa deve essere sgombra…quindi avere opere edili invasive non è un problema.

Il secondo punto invece merita una riflessione a parte.

Spesso si crede che il costo sia solo quello di posa in opera, invece in molti casi non è così. Ci sono alcuni aspetti tecnici vanno ad influire sul costo finale di posa in opera dei pavimenti sovrapposti.

E te li voglio mostrare.

Lo faremo paragonando i costi di sostituzione di un pavimento con metodo classico, con quelli di sovrapposizione.

A tal proposito voglio chiarire un paio di punti.

Io vivo e lavoro a Salerno, quindi ho esperienza del mercato di questa zona…i costi a Milano potrebbero essere totalmente diversi (e lo sono). Lo stesso vale per le altre parti di Italia.

Quindi dai il giusto peso a quello che leggerai.

Inoltre considera che questi sono i costi di mercato, fatti da imprese che lavorano bene…non sono il cugino economico tuttofare…

Infine ipotizzeremo per fissi dei parametri che in realtà sono molto variabili:

  • lo spessore del pavimento+massetto esistenti supponiamo sia di circa 8cm;
  • le piastrelle che installiamo sono di qualità media e di dimensione indicativa 60x60cm.

Lavorazioni e costi nel caso di sostituzione della pavimentazione

Se togli il vecchio pavimento e ne metti uno nuovo hai questi costi:

  • Rimozione e smaltimento pavimento e massetto sottostante – circa 25 €/mq
  • Nuovo tappetino fonoisolante (occhio che questo non lo considera quasi nessuno ma è obbligatorio per legge…) – circa 8 €/mq
  • Nuovo massetto – circa 20 €/mq
  • Fornitura di nuovo pavimento – 35 €/mq (variabile a seconda di materiale e formato)
  • Posa in opera di nuovo pavimento – 35 €/mq (variabile a seconda di formato e materiale)

Totale: 123 €/mq

Lavorazioni e costi nel caso di sovrapposizione della pavimentazione con posa incollata

sovrapposizione pavimento

Se sovrapponi un pavimento in ceramica (gres porcellanato, monocottura….puoi vedere la guida al pavimento in gres per capirne di più), quindi incolli il pavimento hai i seguenti costi

  • Autolivellante (parziale o totale a seconda delle dimensioni della piastrella) per raccordare le differenze di quota – circa 8 €/mq
  • Fornitura di nuovo pavimento – 35 €/mq
  • Posa in opera di nuovo pavimento – 35 €/mq

Considerando che solitamente l’autolivellante è necessario su circa il 25% della superfice totale, possiamo dire che la sua incidenza reale al mq è di 2€.

Totale: 72 €/mq

Lavorazioni e costi nel caso di sovrapposizione della pavimentazione con posa flottante

sovrapposizione pavimento: posa flottante

Se metti un pavimento in laminato (il laminato di cui ti ho parlato nella guida al pavimento in legno) e lo sovrapponi con la posa “flottante”, hai i seguenti costi:

  • Tappetino di posa – 4 €/mq
  • Fornitura di nuovo pavimento (laminato economico) – 15 €/mq
  • Posa in opera di nuovo pavimento – 15 €/mq

Totale: 34 €/mq

(Nb: ci sarebbe anche il costo dei giunti di dilatazione…ma ha un’incidenza bassa sul costo finale e non lo consideriamo)

Attenzione: qui ho considerato un laminato economico…se metti un pavimento in legno prefinito puoi spendere quattro o cinque volte tanto (se non di più).

Ma posare in modo flottante un pavimento di pregio non ha senso…

Riassumendo, da una prima analisi è vero che spendi molto meno sovrapponendo un nuovo pavimento ad uno esistente.

Ma aggiungiamo alcune variabili che non vengono mai considerate.

Variabile 1 – le porte e i balconi

Se devi ristrutturare casa probabilmente cambierai anche le porte interne e magari anche i balconi (porte-finestre)…

In questo caso dovrai fare opere di muratura, sostituire i controtelai…e quindi non è un problema.

ma se invece decidi di tenere le vecchie porte e i vecchi balconi?

Probabilmente dovrai tagliare o adattare (leggi: alzare) le vecchie porte.

Questo lavoro costa almeno 40€ a porta. Tranne che per il portoncino di ingresso che può costarti fino a 200€.

Per i balconi, se sei fortunato e hanno una soglia alta, non devi fare niente (il pavimento sovrapposto va a battere contro la soglia).

Se invece sono senza soglia (cosa comune fino agli anni ’60) devi intervenire anche qui. Il costo a balcone potrebbe aggirarsi attorno agli 80€.

Variabile 2 – gli impianti

pavimento sovrapposto: tagi  in pavimento

Abbiamo detto che con la sovrapposizione del pavimento non devi togliere né il pavimento né il massetto esistenti. E questo è un bel risparmio…

Ma veramente non devi togliere neanche una piccola parte del vecchio pavimento?

Se stai solo mettendo un nuovo pavimento senza ristrutturare casa può anche essere vero…ma se stai ristrutturando realmente casa (quindi sposti muri e rifai gli impianti) la situazione cambia.

Le tubazioni di impianti idrici ed elettrici solitamente passano a terra, sotto i massetti.

Quindi dovrai far eseguire quelli che vengono chiamati “tagli a sezione obbligata” nella pavimentazione. Sono delle grandi tracce in cui viene tolto pavimento e massetto proprio per alloggiare i nuovi impianti.

Solitamente, quando rifai gli impianti, questi “tagli a sezione obbligata” occupano tra il 15% e il 20% della pavimentazione della casa.

C’è un problema però: il taglio a sezione obbligata è molto più costoso della normale demolizione di pavimento e massetto.

Si utilizzano delle seghe apposite e ci vuole molto più tempo.

Quindi la demolizione e lo smaltimento con taglio a sezione obbligata ha un’incidenza superiore rispetto alla demolizione e smaltimento di un intero massetto.

In un cantiere che ho chiuso recentemente il costo di questa operazione è stato di circa 65 €/mq.

A ciò devi aggiungere il massetto per riempire queste tracce, che abbiamo visto avere un costo di circa 25 €/mq.

Totale 90 €/mq.

Però non ti spaventare…facciamo le dovute proporzioni…

…abbiamo detto che generalmente questi tagli a sezione obbligata possono incidere per circa il 20% della superficie complessiva, quindi in una sovrapposizione di pavimento l’incidenza è per circa 90/4 = 22,5 €/mq.

Quindi rifacciamo i conti. In caso di rifacimento di impianti, il costo al metro quadro di sovrapposizione del pavimento sale a:

  • 72 + 22,5 = 94,5 €/mq se incolli un pavimento in ceramica/legno;
  • 34 + 22,5 = 56,5 €/mq se posi un pavimento flottante.

Siamo ancora molto sotto il costo di sostituzione del pavimento. Però se nella tua ristrutturazione l’incidenza dei tagli a sezione obbligata è maggiore del 20%…considera l’opportunità di rimuovere tutto il massetto e fare una normale sostituzione di pavimento.

Purtroppo prima di iniziare i lavori si possono fare delle stime di queste quantità, ipotizzando i percorsi delle tubazioni…ma in cantiere potrebbe cambiare tutto quanto.

Solo questa possibilità mi farebbe propendere decisamente per la sostituzione del pavimento piuttosto che per la sovrapposizione.

Vorrei evidenziarti come ci sia un’alternativa per non fare i tagli a sezione obbligata: far passare gli impianti in alto, nelle murature (sconsigliato) o in controsoffitti (meglio).

Vale sia per l’impianto idrico che elettrico.

Nel 2019 ho ristrutturato completamente una casa (rimuovendo anche il massetto…) facendo passare tutti gli impianti a controsoffitto.

Chiaramente far passare gli impianti a controsoffitto ha un costo…quello del controsoffitto.

Quindi si risparmia il “taglio a sezione obbligata” ma si paga il controsoffitto.

Un controsoffitto costa circa 30 €/mq. Se hai già intenzione di fare molti controsoffitti, e hai gli spazi a disposizione, puoi valutare questa soluzione.

Però considera che vanno rispettate le altezze minime degli ambienti: 270cm in camere, soggiorni, cucine, e 240cm in bagni, corridoi, ripostigli.

E poi un impianto fatto a controsoffitto ti costerà un po’ di più (tubi più lunghi e maggiori difficoltà di esecuzione).

Variabile 3 – Massetto autolivellante su tutta la superficie

sovrapposizione pavimento: massetto autolivellante

Prima ti ho detto che generalmente l’autolivellante è sufficiente su circa un quarto della superficie complessiva del pavimento esistente.

Ma questa cosa non vale sempre.

Chiariamo prima un punto: cioè cos’è e a cosa serve l’autolivellante.

L’autolivellante è un massetto cementizio a bassissimo spessore, circa 1,5mm (millimetri) che viene utilizzato per raccordare le differenze di pendenza o per stabilizzare porzioni di pavimentazione.

Infatti quasi sempre i pavimenti su cui ci si va a sovrapporre hanno questi due problemi:

  • Non sono perfettamente stabili
  • Non sono perfettamente in piano

Quando un tecnico o un posatore verrà a fare un sopralluogo saranno proprio questi due gli aspetti su cui si concentrerà.

Il pavimento è stabile?

Un problema frequente è che il pavimento su cui ci si va a sovrapporre non è stabile. Cioè le piastrelle sono in parte sollevate, in parte staccate dal fondo…e non va bene.

Se si sovrapponesse un pavimento su questo fondo, si staccherebbe subito.

In questo caso bisogna rimuovere tutte le piastrelle non stabili e riempire i buchi.

Il pavimento è in piano?

Ti rispondo senza nessun dubbio: no.

Il pavimento nelle case (soprattutto quelle realizzate fino agli anni ottanta del secolo scorso) non è mai in piano.

Non fraintendermi: non è che hai le stanze in pendenza.

Ma tra una stanza e l’altra, soprattutto vicino ai muri, dei dislivelli ci sono. Sempre.

“Cosa me ne frega?” dirai tu…

Niente fino a quando non modifichi la distribuzione interna della casa. Ma una ristrutturazione che si rispetti prevede sempre delle modifiche alla distribuzione interna.

In questo caso ti ritrovi con differenze di quota che, se va bene, sono di pochi millimetri, se va male arrivano a 2-3 cm.

In entrambi questi casi, se vuoi sovrapporre un pavimento incollandolo, serve un massetto autolivellante.

Per esperienza ti posso dire che generalmente l’autolivellante è sufficiente su circa il 25% della superficie.

Però ci sono dei casi in cui diventa indispensabile su tutta la superficie della casa.

E mi è capitato proprio recentemente.

In un cantiere in cui, nonostante le mie perplessità, il cliente aveva deciso di sovrapporre un nuovo pavimento su quello esistente, avevamo ipotizzato di installare piastrelle in gres porcellanato a basso spessore (dello spessore ne parleremo a breve) di dimensione 60x60cm.

Quando andiamo a sceglierle il cliente si innamora di piastrelle grandi il doppio: 60x120cm.

Con piastrelle così grandi, per garantire che la posa non dia problemi, il fondo deve essere non solo perfettamente stabile…ma anche uniforme.

Il rischio sarebbe che col tempo le dilatazioni di formati così grandi facciano staccare le piastrelle.

Quindi è stato necessario estendere il massetto autolivellante a tutta la superficie della casa.

Quindi gli 8€/mq di cui ti parlavo prima, non sono stati relativi solo ad un quarto della superficie.

In questo caso (cioè con incollaggio) il costo di posa in opera diventa di 78 €/mq (invece di 72).

Attenzione: in caso di posa flottante non si pone il problema perché il tappetino è già previsto per tutta la superficie.

mailling list per ristrutturare casa

Riassunto dei costi

Abbiamo dato tanti numeri…riepiloghiamoli.

Ti ribadisco la premessa: sono costi parametrici suscettibili ad ampie variazioni per varie cause. I prezzi sono iva esclusa e sono per la lavorazione completa di tutto.

Caso 0: rifacimento pavimentazione – costo 123 €/mq

Questo è il nostro riferimento di base.

Vediamo i costi di sovrapposizione.

Caso 1: sovrapposizione pavimentazione con incollaggio – costo 72 €/mq

Caso 2: sovrapposizione pavimentazione con incollaggio e utilizzo piastrelle grandi dimensioni – costo 78 €/mq (NB: qui aumenterà anche il costo di posa in opera e fornitura, non considerati in questa stima)

Caso 3: sovrapposizione pavimentazione con incollaggio e rifacimento impianti – 94,5 €/mq

Caso 4: sovrapposizione pavimentazione con posa flottante – costo 34 €/mq

Caso 5: sovrapposizione pavimentazione con posa flottante e rifacimento impianti – 56,5 €/mq

Una precisazione per gli ultimi due casi: il costo del pavimento è quello di un laminato economico e il costo della posa in opera è relativo a tale pavimento. Se si applicassero gli stessi materiali al caso 0 (cioè quello base di rifacimento della pavimentazione) il costo complessivo scenderebbe di 40€/mq, diventando 88€/mq.

Quindi è fuori di dubbio: sovrapporre un pavimento ad uno esistente è economicamente conveniente.

Ma abbiamo già visto alcune problematiche:

  • Convenienza in caso di rifacimento degli impianti
  • Stabilità della base
  • Planarità

Nel prossimo paragrafo vorrei sottolineare altre controindicazioni.

Niente di eclatante…ma è giusto che tu le conosca e che le metta sul piatto della bilancia quando fai questa scelta.

LE CONTROINDICAZIONI DI UN PAVIMENTO SOVRAPPOSTO

Le controindicazioni sono di tipo tecnico, che limitano la scelta dei materiali, e di tipo pratico, relative a condizioni che dovrai accettare.

Non tutte le piastrelle vanno bene

Se decidi di incollare una piastrella sul vecchio pavimento devi tenere in considerazione il peso e gli spessori.

Non fraintendermi: non è che una piastrella pesa talmente tanto da mettere a repentaglio la tenuta del tuo solaio.

Personalmente però non adoro caricare ulteriormente solai di cui non conosco per certo la resistenza meccanica.

Il consiglio è quindi quello di utilizzare piastrelle sottili.

Se una piastrella normale è alta circa 1,5cm, una piastrella in sovrapposizione dovrebbe essere spessa tra 0,5cm e 1 cm massimo.

sovrapposizione pavimento: piastrelle sottili

Occhio anche al formato però.

Se fino a pochi anni fa 60x60cm era considerato un formato enorme…ora è la base.

Formati di 120x120cm stanno diventando la norma…

Piastrelle così grandi e sottili però hanno un problema: tendono ad ingobbirsi leggermente al centro.

Il motivo è che la cottura delle piastrelle crea delle tensioni al loro interno, e il basso spessore non riesce a controbilanciare completamente tali tensioni (occhio per i professionisti: l’ho descritta in modo molto maccheronico…).

Si tratta di una cosa quasi impercettibile, e che non ti darà problemi estetici di sorta. Ma di cui devi tenere conto in fase di scelta.

Non pretendere un pavimento perfettamente in piano

sovrapposizione pavimento storto

L’abbiamo detto prima: i pavimenti esistenti hanno dei piccoli dislivelli, soprattutto tra una stanza e l’altra.

Questi dislivelli si manifesteranno in modo evidente se abbatti muri.

Quindi tali dislivelli dovranno essere raccordati.

Abbiamo detto che si fa con il massetto autolivellante.

Ma in ogni caso i dislivelli non scompariranno e le piastrelle incollate (ma anche il laminato flottante) lo riporteranno fedelmente.

Mi è capitato di entrare in case in cui si sentiva sotto i piedi che il pavimento saliva e scendeva.

Però anche dove non si sente sotto i piedi, la presenza di questo dislivello può portare a delle conseguenze.

Ti faccio tre esempi presi dal cantiere in cui ho dovuto mettere l’autolivellante sotto tutta la pavimentazione.

Esempio 1: spifferi sotto la porta

Una sera il proprietario di casa mi telefona dicendomi:

“Alessandro, sotto il portoncino di ingresso c’è oltre un centimetro di spazio quando è chiuso. Com’è possibile?”

La risposta era che, poiché il pavimento è stato sovrapposto, e non era perfettamente in piano, è stato necessario sollevare leggermente la porta per evitare che, da aperta, strisciasse contro il pavimento.

“Ma allora mi devo tenere gli spifferi dal pianerottolo a vita?”

La risposta naturalmente è no: tutti i nuovi portoncini hanno uno spazzolino nella parte bassa che scende quando la porta è in posizione di chiusura. Proprio per non far passare gli spifferi. Semplicemente non era stato sbloccato.

Esempio 2: porta storta

Un altro giorno mi chiama dicendomi:

“Alessandro, la porta rasomuro mi pare storta…vedo un po’ più di spazio da un lato rispetto all’altro” (si parla di meno di mezzo millimetro in 2 metri di altezza…una cosa impercettibile)

Il motivo è lo stesso: pavimento storto e necessità di non far strisciare la porta sul pavimento. La porta sembra storta ma non lo è.

Esempio 3: controsoffitto storto

Infine, in un’altra chiamata:

“Alessandro, ho misurato il controsoffitto e c’è una differenza di mezzo centimetro tra una parte e l’altra della stanza”

(Lo so…sembra assurdo ma aveva misurato il controsoffitto…)

Indovina qual è il motivo?

Il pavimento non è perfettamente in piano a causa dei dislivelli e quindi misurando il controsoffitto da terra ci sono differenze di quota…ma il controsoffitto era perfettamente dritto…

Questo per dirti che con un pavimento sovrapposto ci possono essere a cascata piccoli difetti che in realtà difetti non sono.

La stessa cosa potrebbe dirsi anche per gli arredi.

Sempre nella stessa casa il cliente ha installato la cucina nuova e quando apriva lo sportello della lavastoviglie lo zoccolino sottostante si staccava.

L’artigiano ha detto al cliente: “eh ma la colpa è del pavimento che è storto!”

Aveva ragione (si parla di 2mm di dislivello in quel caso…) ma è bastato tagliare leggermente lo zoccolino per sistemare il problema.

mailling list per ristrutturare casa

Se il pavimento è flottante…occhio al giunto di dilatazione

A me non piacciono i pavimenti flottanti perché, per prevenire sollevamenti del pavimento, bisogna inserire i giunti di dilatazione.

Se il parquettista è bravo riesce a metterli sotto le porte…ma se gli spazi sono molto grandi (gli open space che si usano da parecchi decenni ormai) non c’è alternativa: avrai un bel giunto in mezzo al salone.

Non il massimo…

Inoltre questi pavimenti hanno una sorta di elasticità verticale che dà l’impressione di camminare in modo precario.

È una sensazione strana, che personalmente non mi piace. Da un pavimento pretendo stabilità e il flottante non mi da questa sensazione.

Ma a parte questo, il risultato è che alle volte questi pavimenti scricchiolano. Come nelle vecchie case.

A me non piace…a te?

LO VUOI ANCORA UN PAVIMENTO SOVRAPPOSTO?

Quello che penso io dei pavimenti sovrapposti penso che sia chiaro.

Non mi piacciono e li sconsiglio sempre.

Anche se li ho fatti installare.

Capisco che alle volte siano soluzioni scelte per motivi contingenti (pochi soldi), ma hai letto che il risparmio non è sempre così palese.

Adesso hai tutti gli strumenti necessari per farti due conti.

Certo, se devi ristrutturare casa, il pavimento rappresenta una piccola parte della spesa che dovrai sostenere.

E va pianificata insieme a tutti gli altri lavori da fare…qui hai potuto leggere alcuni spunti su come una scelta (il pavimento flottante) possa incidere su altre scelte (impianti, porte, infissi, etc.).

Tu hai una visione chiara della tua ristrutturazione e un piano di azione da seguire?

La pianificazione della ristrutturazione è una parte fondamentale in cui un proprietario di casa solitamente è solo.

Ho scritto un libro per tutti i proprietari di casa che devono ristrutturare, in cui ho messo in chiaro tutti i passi da fare e come farli per non commettere errori.

La pianificazione è uno dei passaggi fondamentali di questi passi.

Scegliere il pavimento è importante, ma solo dopo aver inserito questo passaggio in un corretto processo di ristrutturazione che parte dall’analisi dei reali problemi della casa.

Questo è pianificare e non ti spiega nessuno come farlo.

Lo trovi nel libro “Ristrutturazione Roadmap”:

Se invece non sei interessato puoi sempre scaricare gratuitamente i capitoli 2 e 3 del libro in cui ti parlo dei problemi da evitare, che mettono in difficoltà i proprietari con la loro ristrutturazione ogni giorno.

Puoi scaricarlo cliccando l’immagine qui sotto.

mailling list per ristrutturare casa

L’articolo Installare nuovo pavimento su uno esistente: quello da sapere prima di farlo nella tua ristrutturazione sembra essere il primo su RistrutturazionePratica | la corretta pianificazione e gestione della ristrutturazione.

11 Settembre 2020 / / Architettura

pavimento sopraelevato radiante

Non necessita di massetto cementizio, è totalmente ispezionabile e agevola il risparmio energetico: ecco le caratteristiche del nuovo pavimento sopraelevato radiante Diffuse di Nesite.

Distribuzione uniforme della climatizzazione e funzionamento a basse temperature sono alcuni dei vantaggi che hanno fatto dell’irradiamento a pavimento una soluzione apprezzata in contesti residenziali e collettivi. A questi vantaggi si aggiungono inoltre quelli offerti dalle soluzioni sopraelevate, che oltre a consentire una rapidità d’installazione, grazie alla posa a secco, offrono prestazioni termiche superiori, non richiedono lavori di muratura e massetti cementizi e risultano completamente ispezionabili.

Il sistema brevettato Diffuse di Nesite è composto dai tradizionali supporti di colonnine e traversi in acciaio galvanizzato e da una superficie orizzontale realizzata con un sandwich isolante di polistirene espanso, al quale viene accoppiata una lamina in alluminio sagomata per consentire la perfetta aderenza di un tubo. Qui scorre acqua (calda o fredda) che, diffondendosi attraverso l’alluminio, consente di riscaldare o raffrescare l’ambiente in modo uniforme, fino a 2,5 m di altezza. Sulla struttura vengono poi installati a secco pannelli in materiali inerti ad alta conduttività che vengono completati con piastrelle in ceramica, pietre naturali, moquette, linoleum, legni e materiali di nuova generazione, senza limiti creativi. Grazie alla scelta dei suoi materiali e alla sua speciale composizione Diffuse assicura un’inerzia termica superiore agli impianti a massetto e consente di climatizzare l’ambiente nel minore tempo possibile, con un’efficienza che si traduce in una riduzione del consumi fino al 35%.

pavimento sopraelevato radiante

Diffuse, infine, abbatte la quantità delle polveri emesse nell’ambiente, non altera la qualità dell’aria e non ne crea moti convettivi nello spazio, con conseguenti benefici per il comfort delle persone.

Per maggiori informazioni www.nesite.com

L’articolo Diffuse di Nesite, il pavimento sopraelevato radiante che agevola il risparmio energetico proviene da Dettagli Home Decor.

22 Luglio 2020 / / Design

pavimento in parquet

Scegliere il pavimento giusto per la propria abitazione è fondamentale al fine di conferirle l’aspetto e lo stile che più si desidera. A differenza di una parete che può sempre essere tinteggiata, individuare i pavimenti più adatti deve avvenire in maniera scrupolosa. In caso di ripensamenti infatti, la loro sostituzione può rappresentare un lavoro dispendioso in termini di tempo e di denaro. La scelta dei pavimenti Trento deve essere ponderata e dovrà tenere conto non solamente delle necessità estetiche, ma anche e soprattutto di esigenze strutturali. Per i tuoi rivestimenti a Trento, un buon punto di riferimento è di sicuro lo showroom SVAI, dove avrai la possibilità di trovare prodotti veramente eccezionali per quanto riguarda la pavimentazione di case, esterni ed uffici.

Ma quali sono i materiali più richiesti per i pavimenti?

Pavimenti in legno

Il parquet si rivela sempre una scelta vincente, che coniuga classe, calore e praticità. Avere in casa dei pavimenti naturali è il sogno di tutti: non per niente Trento è rinomata per i suoi rigogliosi boschi. Scegliere dei pavimenti in legno rappresenta l’opzione più adatta affinché la tua casa sia il massimo della vivibilità. Non si discute sulla bellezza, sull’eleganza e sull’accoglienza che è in grado di trasmettere un parquet in legno. Infatti questo materiale è capace di rendere unico e memorabile l’ambiente di casa: le stanze più grandi appaiono più raccolte ed accoglienti, tutto ciò grazie al legno; quelle più piccole invece, assumono un carattere sicuro e deciso. Una scelta che, seppur classica saprà conferire alla tua casa un aspetto vintage con un fascino irresistibile.

pavimento in laminato

Pavimenti in laminato

Nel momento in cui si desidera un pavimento flottante in grado di imitare il legno e che abbia caratteristiche simili al parquet, praticamente si è alla ricerca dei pavimenti in laminato. Il laminato rappresenta l’alternativa perfetta per chi desidera una soluzione differente al legno. Questo materiale si presta ad assumere senza problemi, le sembianze dei pavimenti più amati e richiesti in commercio, appunto i parquet in legno, ma con una carattere molto più resistente. Il laminato è in grado di sopportare maggiormente l’umidità e lo sporco, consentendo di ottenere un notevole risparmio economico e una bassissima manutenzione, a fronte di un livello di resistenza molto più alto rispetto al parquet vero e proprio.

pavimento in resina bianco

Pavimenti in resina

Oltre al legno, la resina sta conquistando, a poco a poco, il podio tra i materiali più apprezzati per pavimenti e rivestimenti. Caratterizzate da elementi sintetici in grado di conferirle un altissimo grado di resistenza, le superfici in resina possono essere calpestate di continuo senza riportare nemmeno un graffio. Il successo di questi pavimenti è dovuto per la facilità di poter rinnovare completamente e facilmente l’immagine dei propri spazi, senza dover effettuare opere di smantellamento. Per la sua posa in opera non è infatti necessario rimuovere piastrelle o fare lavori di muratura. Ciò rappresenta un risparmio interessante, sia in termini economici che di tempo. Questi rivestimenti si adattano perfettamente ad appartamenti e loft, open space dal gusto metropolitano e contemporaneo.

Per avere maggiori informazioni sui pavimenti che più si adattano alla tua abitazione, o per ricevere un preventivo personalizzato, non esitare a contattare SVAI.

L’articolo Affidati a SVAI per la scelta dei pavimenti più adatti per la tua casa proviene da Dettagli Home Decor.

15 Luglio 2020 / / Idee

I pavimenti acquarello sono la proposta più giocosa dell’estate 2020, e sono già diventati di tendenza. Scoprite di cosa si tratta.

pavimenti acquarello

Si chiama Abstact Watercolor la nuova linea di pavimenti in vinile prodotta da Atrafloor. Disegnata da Jess Howard, è una proposta allegra e colorata che trasferisce sui pavimenti i freschi e colorati tratti di pittura trasparente che caratterizza gli acquarelli. Dopo aver conquistato le pareti, l’acquarello si appresta a colorare i pavimenti di bagni, piccole cucine, camere per ragazzi e, perché no, anche stanze più seriose come il soggiorno o la camera da letto matrimoniale. 

La collezione Abstract Watercolor, i pavimenti acquarello

La tavolozza di colori tipicamente estivi, come i blu, i gialli, i rossi e i rosa, si svela in composizioni astratte fatte di pennellate grezze, macchie, cerchi. Come spiega il designer,

“I nuovi disegni astratti ad acquerello sono un approccio giocoso alla pavimentazione, utilizzando i segni dei pennelli ad acquerello per creare disegni divertenti in una sofisticata e morbida tavolozza ispirata ai colori primari”.

La collezione si compone dei motivi Jotter, Gem, Artist e Dab, disponibili in tre varianti di colore. Jotter e Artist presentano un pattern multicolor con segni casuali, Gem sfoggia dei cerchi irregolari sovrapposti, mentre Dab evoca un acciottolato.

Atrafloor è un’azienda britannica con base a Liverpool, specializzata nella produzione di pavimenti vinilici. La mission dell’azienda è quella di disegnare pavimenti capaci di suscitare emozioni, rendendo la scelta del rivestimento più divertente e svincolata dagli schemi.

Atrafloor produce pavimenti vinilici resistenti, decorati con motivi stampati ricavati da disegni, dipinti e immagini digitali. La gamma dei decori e delle finiture è praticamente infinita, perché i pavimenti vengono realizzati al momento dell’ordine. Sul sito web di Atrafloor si può scegliere tra centinaia di proposte, e poi basta misurare il pavimento da ricoprire, seguendo la pratica guida, e ordinare. La posa è semplicissima e le varie fasi sono illustrate da una guida apposita.

Leggi tutti i post sui pavimenti se sei alla ricerca di ispirazioni.


Ti é piaciuto questo post? Allora non perderti i prossimi, iscriviti alla newsletter de La gatta sul tetto: niente paura, non ti inonderò di messaggi, riceverai solo una e-mail mensile che riassume i post del blog, e la Kitchen Trends Guide 2020 in regalo. Basta cliccare sul link qui sotto e inserire il tuo indirizzo e-mail:

18 Giugno 2020 / / Blog Arredamento

Non bisogna essere esperti del settore per constatarlo: il gres porcellanato effetti legno è la grande tendenza del momento.

Perfetta imitazione del parquet, ottima alternativa alle piastrelle in legno naturale, il gres è un materiale versatile e all’avanguardia, che presenta ottimi vantaggi in termini di costo, manutenzione e adattabilità.

Ma prima di entrare nello specifico, partiamo dal principio: scopriamo cos’è il gres e come si realizza.

Gres effetto legno Tawney Boak Italgres

Cos’è il gres porcellanato?

Il grès, o gres, è un tipo di ceramica a pasta compatta e dura, ottenuto dall’impasto di argille, sabbia e minerali (quarzo e feldspati). Se si parla di gres porcellanato, allora bisogna aggiungere all’elenco anche una percentuale di caolino, pietra bianca impiegata nella produzione delle porcellane.

I componenti selezionati vengono macinati e atomizzati per ottenere una polvere finissima, che sarà successivamente pressata e cotta ad alte temperature per innescare un processo di vetrificazione della miscela.

Dall’operazione di cottura ne risulta un materiale resistente, non poroso, igienico e senza emissioni di particelle volatili, che darà vita a piastrelle adatte a rivestire sia gli esterni che gli interni.

Gres porcellanato: modelli, formati, trattamenti

Quanto a classificazioni, nemmeno il gres sfugge alle innumerevoli etichettature del mercato, che ne crea tante tipologie quante sono le varianti in commercio.

In base alla forma delle piastrelle, per esempio, il gres è venduto in formato quadrato o rettangolare, lastroni lunghi e stretti o forme poligonali, soprattutto esagoni, declinati in numerose dimensioni (compresi i grandi formati). Anche lo spessore diventa un fattore discriminante: oltre alla dimensione standard, esistono i cosiddetti formati spessorati (maggiori di 20 mm) e gli ultra-sottili (alti fino a 5 mm).

A seconda del trattamento, si distingue tra:

  • gres porcellanato naturale: non trattato, leggermente irregolare e ruvido al tatto
  • gres porcellanato lappato: subisce una lieve levigatura della superficie, che però non rende la piastrella lucida
  • gres porcellanato lucidato: la superficie del materiale è levigata per ottenere un effetto liscio e riflettente
  • gres porcellanato smaltato: sottoposto ad un’operazione di smaltatura, anche digitale, che riproduce l’aspetto di materiali come il marmo, il cemento, la pietra o il legno.

Gres effetto legno Walnut Tobacco Italgres

Questioni di estetica: il gres effetto legno

L’effetto legno è una speciale variante di gres porcellanato che dimostra il grado di innovazione tecnologica raggiunto nella produzione dei rivestimenti. Nella fattispecie, questo tipo di gres si pone come imitazione del legno naturale, di cui riproduce l’aspetto, i colori e le essenze.

Estremamente versatile nell’utilizzo, lo è anche nelle finiture. Al giorno d’oggi, le tipologie di gres ad effetto legno sono così tante che, in fase di avanscoperta prima e di decisione poi, ci si troverà a fronteggiare un buon numero di varianti.

Partiamo dalla distinzione più semplice, quella dei colori. I più in voga restano il beige, il marrone e il grigio, tinte classiche e senza tempo declinate in tutte le sfumature possibili. Godono di una certa fama anche i gres bianchi o neri, di particolare tendenza in ambienti moderni e minimal.

Tipi di finiture e colori per il gres effetto legno

Poi, si passa alle finiture vere e proprie. Dall’effetto naturale, che riscuote sempre un grande successo, al rustico o al decapato, il gres effetto legno ha un potere decorativo davvero eccellente. Ciò che lo rende così speciale – e apprezzato – è senza dubbio la fedeltà con cui sono riprodotte le venature, i nodi, le texture e le naturali imperfezioni tipiche della materia viva.

Il minuzioso processo di imitazione, al limite dell’iperrealismo, è tale da poter riprodurre anche essenze diverse. In fase di scelta, dunque, sarà possibile incappare in effetti rovere, noce, larice oppure olmo, proprio come se si trattasse di legno vero.

Meglio il gres o il parquet?

Ed eccoci giunti al nocciolo della questione: cosa è meglio scegliere tra gres effetto legno e parquet? Premettendo che sui gusti personali non si discute, cerchiamo di capire quali sono i vantaggi e gli svantaggi che emergono dal confronto tra i due materiali.

I vantaggi del gres effetto legno

  • alto grado di durevolezza, stabilità e immutabilità
  • ottima resistenza all’usura, all’abrasione, al calpestio, al fuoco, all’umidità
  • pulizia facile e veloce
  • manutenzione ordinaria e semplice
  • ottima adattabilità agli ambienti esterni o umidi (bagno, cucina)
  • estrema versatilità di formati, dimensioni, spessori
  • resa estetica eccezionale, anche nell’imitazione di materiali nobili come legno e marmo

Gli svantaggi del gres effetto legno

  • scarso isolamento acustico e termico
  • rigidità e freddezza della superficie
  • suscettibilità agli urti

I vantaggi del parquet

  • materia viva, naturale, autentica
  • ottimo isolamento acustico e termico
  • creazione di decori e motivi inediti
  • possibilità di ripristinare l’aspetto originale tramite levigatura
  • estetica senza tempo, sempre attuale

Gli svantaggi del parquet

  • manutenzione straordinaria da parte di personale specializzato
  • non adatto ad ambienti esterni o umidi
  • poco adatto a zone con calpestio frequente
  • scelta poco eco-sostenibile

Tirando le somme, dunque, il gres effetto legno si pone come perfetta alternativa ai pavimenti in legno naturale, a cui non ha nulla da invidiare. Anzi: c’è chi, davanti ad un lastrone di gres e di parquet, sembra non riuscire ad individuare quale sia quello vero.

Ma c’è un ultimo punto da valutare, forse il più atteso di tutti: il costo.

A conti fatti, il gres è più economico del parquet, ma per questo non meno valido. Durevole, resistente, pratico da usare e bello da vedere, non avrà forse quel calore che solo il legno può donare, ma di certo è un campione nel rapporto qualità-prezzo.

Gres effetto legno Oak Ginger Italgres

Pavimenti in gres effetto legno: come scegliere quello giusto

Che si tratti di una casa nuova o di un appartamento in ristrutturazione, quella dei rivestimenti è una scelta (quasi) per la vita. Per questo motivo, il consiglio è di affidarsi ad esperti del settore che possano, con la loro consulenza, guidare al meglio verso la soluzione più adatta alle proprie esigenze.

Uno fra tutti, Italgres, azienda portabandiera del Made in Italy che con il suo outlet di gres online propone una gamma di rivestimenti (non solo ad effetto legno!) dei migliori marchi italiani, con offerte e prezzi molto interessanti.

25 Maggio 2020 / / Blog Arredamento

Un bagno accogliente ma elegante, funzionale ma d’impatto dà nuovo valore alla casa e assicura puri momenti di relax.

Le nuove tendenze per l’arredamento stanno gradualmente abbandonando i progetti minimalisti, total white e vagamente scarni dell’architettura d’ispirazione scandinava per tornare ad abbracciare le correnti d’ispirazione più mediterranea, legate alla materialità delle texture naturali, alla ricercatezza del dettaglio, alla funzionalità moderna ed elegante. Senza rinunciare alle linee pulite e alla sobrietà dello stile nordico, che ha spopolato nelle riviste d’arredamento del 2019, il design sembra volgersi a una maggiore apertura nei confronti di altre influenze, di ambienti più caldi, di spazi meno vuoti.

Un indirizzo simile si sta diffondendo nell’arredamento del bagno, soprattutto nel caso di spazi già costituiti, che necessitano di una ristrutturazione ma che devono essere armonizzati con il resto dell’arredamento domestico. Il nuovo interesse per i rivestimenti – con particolare attenzione per quelli materici e dall’aspetto naturale, come nella linea proposta da Marazzi Clays Bagno – è importato anche nelle strutture degli arredi: piccole trasformazioni che segnano il confine tra bello e pratico, senza marcarlo, bensì sfumandolo. Ecco dunque cinque idee di tendenza per arredare o ristrutturare il bagno in base ai gusti della moda 2020.

  1. Riformulare lo spazio
    Il minimalismo di stampo nordico ama distendere le superfici, creare ampi vuoti che liberino la mente. Ma lo spazio del bagno ha spesso un’importanza strategica nell’economia della casa, ed è giusto sfruttarlo al meglio, senza con ciò sacrificare la pulizia delle linee e delle forme. Una soluzione di gran tendenza è sviluppare l’arredamento in altezza, sfruttando zone della stanza che altrimenti andrebbero sprecate. Scaffalature dalle linee essenziali, armadi a scomparsa che arrivano fino al soffitto, nicchie a tutta altezza: sono ottime soluzioni per stipare oggetti da non tenere a vista, o addirittura per nascondere un vero e proprio angolo lavanderia. Arredi composti da armadiature su misura sono la soluzione ideale soprattutto per gli ambienti stretti o di piccola metratura: con uno sforzo minimo, si potranno sfruttare appieno i centimetri che rimarrebbero altrimenti inutilizzati, conservando il senso della misura e limitando quello di claustrofobia
  2.  

  3. L’attenzione è direzionata
    Più che una tendenza, è una buona norma da seguire per armonizzare l’arredamento di spazi grandi e piccoli, a prescindere dalla moda che si segue. Focalizzare l’attenzione su un elemento, un dettaglio, una parete, diluendo il focus su tutto il resto è importante per dare equilibrio alla composizione e non rischiare di sovreccitare lo sguardo. Uno dei migliori espedienti in questa direzione è valorizzare una delle pareti – con piastrelle particolari, una tinta colorata, carta da parati, mosaici –, possibilmente privilegiando quella destinata allo specchio e al lavabo o al vano doccia/vasca: non è elegante, invece, concentrare l’attenzione sui sanitari
  4.  

  5. Cercare l’eleganza dei dettagli
    Non molti oggetti, ma pochi, ben posizionati e con accostamenti ragionati. Lasciate spazio alle linee di una rubinetteria di design, valorizzatela lasciandole del vuoto attorno: tutti i complementi di arredo potranno trovare una corretta ubicazione, ma lasciate che pochi elementi siano davvero protagonisti. La differenza può farla anche un elemento molto sottovalutato nell’arredamento del bagno: l’illuminazione. Una lampada di design nel posto giusto, un’illuminazione soffice e diffusa, ben integrata con lo spazio circostante può costituire il punto di forza di un ambiente piccolo ed eventualmente privo di abbondante luce naturale quale il bagno
  6.  

  7. Texture diverse per un unico scopo
    Se si vuole stupire, le tendenze del 2020 dicono è bisogna farlo con i materiali. Accostare texture e superfici diverse, anche a contrasto, sembra essere un must per il bagno moderno. Se da un lato il mercato favorisce questa tendenza – a livello di rivestimenti ormai si trova una gran varietà di possibilità – dall’altro spetta all’arredatore trovare il giusto mix tra forme, sfaccettature, trame, effetti, materiali. Il marmo, ad esempio, tradizionalmente utilizzato per sanitari e rivestimenti, può ora passare a contraddistinguere gli arredi, per un effetto davvero insolito ed elettrizzante senza rinunciare all’eleganza di un materiale senza tempo
  8.  

  9. Look “drammatico”
    L’ultima idea proposta non è certo una tendenza che rispecchia i gusti di tutti, ma va proprio nella direzione che abbiamo indicato inizialmente: quel graduale allontanamento dal minimalismo un po’ asettico del look scandinavo, per ritrovare il gusto del ricercato, di una raffinatezza sostenuta, di un effetto ricercato e provocatorio. Il look “drammatico” è una soluzione originale che si adatta perfettamente a bagni molto piccoli: si tratta di un indirizzo d’impatto, che gioca sui contrasti e le note scure, spesso valorizzato da carte da parati singolari e fantasiose. Lo scopo e trasmettere un’emozione, un messaggio, un particolare stato d’animo. In rete si trovano molte idee che possono fungere da ispirazione al riguardo: provare per credere.
11 Febbraio 2020 / / Blogger Ospiti

Il cosiddetto grès porcellanato è un innovativo materiale che si sta ritagliando degli spazi sempre più importanti nel mondo dell’edilizia e dell’arredamento, un materiale che può effettivamente vantare delle caratteristiche tecniche, nonché estetiche, di primo livello. Scopriamo subito di cosa si tratta.

Il grès porcellanato, materiale vetroso grazie a cui si riesce a dar vita a piastrelle più o meno grandi, è una particolare tipologia di ceramica ottenuta tramite la sterilizzazione di varie tipologie di argille, nonché seguendo specifiche procedure realizzative, l’ultima delle quali corrisponde alla pressatura.

Grès porcellanato e design: tante varianti disponibili

Senza soffermarci oltremodo sulle modalità di realizzazione, è utile sottolineare che il grès porcellanato è un materiale che vanta delle proprietà di primo livello, senza trascurare la sua indiscussa bellezza.

A livello estetico si possono distinguere diverse tipologie di grès porcellanato: alcune hanno un aspetto lucido, altre si presentano più naturali, altre ancora sono smaltate, le opportunità sono svariate anche a livello cromatico, spaziando dal grès molto chiaro fino a quello vicino al naturale colore del legno.

Principali caratteristiche tecniche

Rispetto alla ceramica tradizionalmente intesa, il grès porcellanato sa rivelarsi molto più performante, nonché più adatto a questo tipo di utilizzo, anche in relazione a un rapporto qualità-prezzo più conveniente.

Scopriamo dunque le sue più importanti peculiarità tecniche.

Sul piano tecnico, il grès porcellanato è considerato un materiale ottimo per via della sua elevata resistenza, caratteristica sempre importantissima per quanto viene adoperato nel
mondo dell’edilizia.

La resistenza che contraddistingue il grès porcellanato è notevole anche a livello di superficie: le piastrelle prodotte in questo materiale riescono a conservarsi impeccabilmente anche laddove sottoposte a notevole usura, senza che compaiano delle scalfiture.

Un altro aspetto tecnicamente molto rilevante corrisponde inoltre all’elevata impermeabilità del materiale: le quantità d’acqua che possono essere assorbite dal grès porcellanato sono di gran lunga inferiori rispetto a quelle di altri materiali largamente adoperati nel settore, e questo è un grande punto di forza.

Il grès porcellanato consente di realizzare delle superfici antisdrucciolevoli, e anche questa è una caratteristica assolutamente meritevole di menzione.

Utilizzi del grès porcellanato

In virtù delle sue ottime caratteristiche tecniche, il grès porcellanato si presta a molti diversi impieghi.

Il grès porcellanato è largamente impiegato per la realizzazione di superfici, dunque per creare pavimenti,in primis, ma anche rivestimenti.

Il ricorso al grès porcellanato riguarda qualsiasi tipo di ambiente, si spazia infatti dalle pavimentazioni dei soggiorni ai rivestimenti dei bagni, senza affatto trascurare gli ambienti esterni.

Il grès porcellanato si presta in modo ottimale ad essere impiegato presso degli ambienti outdoor per via della sua ottima resistenza e della sua notevole impermeabilità, caratteristiche che consentono a queste superfici di non risentire affatto dell’azione usurante degli agenti climatici.

Un materiale destinato ad essere sempre più protagonista

Ci sono davvero tutte le premesse affinché il gres porcellanato, il quale è già una realtà molto consolidata, possa diffondersi ulteriormente nel prossimo futuro.

D’altronde nelle più note catene che trattano pavimenti e rivestimenti, come ad esempio www.iperceramica.it, sono dedicati ampi spazi a questo materiale ed è possibile scegliere molte diverse varianti, da quelle “effetto marmo” a quelle simili al cemento, da quelle analoghe al parquet a quelle super lucide.