Da Pinterest
Questo è il mio ultimo post prima delle meritate vacanze … vi voglio lasciare con immagini rilassanti e spensierate, e cosa c’è di più calzante a questa descrizione che l’altalena? Chi non ne vorrebbe una in casa, per dondolarsi pigramente ogni volta che si vuole?
This is my last post before summer holidays: I want to leave you with some relaxing,carefree pictures: what describes in so perfect way like a swing? It will be magic to have one at home, to wobble lazy everytime you want, isn’it?
Beatrice Alemagna |
Interior Junkie |
Simpleflair |
Decorated Dreams |
Expensive Life |
Glamour |
Vogesparis |
Remodelista |
Caroline Gomez |
NookTwelve finalmente ha trovato Casa !
Da ora in poi potete trovarmi qui – www.nooktwelve.com
NookTwelve has finally found a Home! From now on you can find me at www.nooktwelve.com !
Se dovessimo chiedervi di stilare una lista degli oggetti del desiderio che vorreste avere nella vostra casa probabilmente non inserireste quello che noi oggi abbiamo scelto di presentarvi. Siamo però certi che una volta svelate tutte le caratteristiche molti di voi lo scriverebbero in cima alla lista.
L’idea per arredare casa che abbiamo scelto di presentarvi in questa puntata dell’ormai consolidata rubrica è Mini System, la mini cucina monoblocco, compatta, completa e salvaspazio.
Con questo prodotto ci sentiamo direttamente tirati in causa perchè siamo complici della sua realizzazione. Abbiamo infatti lavorato insieme a Snaidero Cucine per produrre una cucina di design di qualità 100% Made in Italy, in vendita solo online, solo su ArredaClick.com.
Guardando questa foto non vi sembra di vedere la cucina? Se ad una prima e veloce occhiata non riuscite a capacitarvi di dove abbiamo scelto di inserirla e di come tutto l’occorrente possa stare in così poco spazio siamo ancor più orgogliosi del nostro lavoro. Uno dei nostri obiettivi era proprio quello di creare un arredo utile ed indispensabile che si mimetizzasse perfettamente con l’ambiente circostante ed occupasse solamente pochi centimetri.
Ve lo assicuriamo, la cucina c’è ed è completa di tutto il necessario.
Il mobile ha una larghezza di soli 162 o 182 cm e in così poco spazio sono presenti elettrodomestici, lavello, piano cottura, piani di lavoro e spazi contenitivi.
Se ancora non riuscite ad immaginarlo guardate quest’altra immagine…
Tutto è personalizzabile secondo i propri gusti e necessità. Dalla più semplice scelta del verso alle finiture e ai colori, dai modelli di elettrodomestici al piano cottura, per finire con i numerosi accessori e optional disponibili.
Mini System è dotata di un capiente frigorifero, un microonde e una lavastoviglie, un lavello ad una vasca, un piano cottura a due fuochi con cappa e un set di pattumiera estraibile, utile anche per la raccolta differenziata. Vi sono spazi per appendere mestoli e grossi cucchiai, cassetti per le posate, ripiani per stoviglie, piatti e bicchieri, cassetti e ante per la dispesa del cibo.
Mini System entra di diritto nella nostra rubrica perchè è una soluzione salvaspazio moderna e di design perfetta per arredare monolocali e case di piccole dimensioni. La necessità di ottimizzare gli spazi è diventata infatti un’esigenza comune in molte case e poter scegliere una cucina monoblocco a scomparsa aiuta a trovare lo spazio utile per molti altri arredi. Tutto il necessario è sempre a portata di mano e lo spazio occupato è davvero minimo.
Funzionalità e praticità si sposano con l’estetica e danno vita a questa eccezionale idea per arredare casa.
Se vi siete persi la presentazione ufficiale di Mini System non potete che continuare la lettura qui. Se poi volete progettare la vostra cucina monoblocco cliccate qui e divertitevi a personalizzare il prodotto come meglio preferite.
Oggi abbiamo il piacere di ospitare e di condividere con voi il racconto di un amico napoletano, molto speciale.
È scrittore, restauratore e… conducente di autobus a Napoli. Insomma, un artista.
Qui ci racconta lo stucco napoletano. Grazie Francesco.
La passione.
Se non avevi passione lo stucco napoletano, lo stucco ad olio, non lo impastavi, cioè si, riuscivi anche a inventarti una poltiglia giallastra, una sbobba brutta, un blob gelatinoso e inutile, ma non potevi usarlo, è uno stucco a cui devi voler bene, ha un’anima.
Le spatole devono riuscire a trattenerlo senza che scivoli giù, e sbagliando la proporzione non reggerà mai. Se chiedi in giro ai vecchi– come se io fossi giovane, ma insomma, agli ottantenni e anche più – se ricordano chi possa averlo inventato, ti rispondono che c’è sempre stato.
Lo stucco ad olio, credo dal novecento, ha sostituito gli stucchi naturali a colla animale, quegli emulsionanti derivati da pelli di animali (coniglio) o ossa (avanzi di macelleria): la colla di coniglio e la colla perla, o di pesce – da non confondere con quella alimentare. La differenza rivoluzionaria è che lo stucco ad olio, che veniva usato per modellare il fasciame delle barche in un primo momento, era inattaccabile dall’umidità rispetto a quello a colla.
L’olio di lino cotto, con cui avveniva il processo di emulsione era quello che serviva anche, mescolato con gli ossidi colorati, a produrre le prime vernici, le cosiddette “Vernici ad olio”. La speciale proprietà antiumido ne fece poi utilizzare lo stesso sugli infissi esterni, e sulle famose persiane “Alla napoletana”. Successivamente fu usato anche per levigare e lisciare le bussole interne delle abitazioni. Ancora oggi si possono trovare vecchi gozzi perfettamente mantenuti.
Questa pasta meravigliosa aveva la capacità, forte dell’olio, di essere repellente all’acqua per cui, dopo una prima levigatura di sgrosso con la carta vetrata, poteva essere rifinita con la carta abrasiva e acqua – come fanno i carrozzieri con lo stucco polimerico – e il risultato era una superficie liscia e assolutamente priva di pori. L’unico problema era l’essiccazione, non solidificava prima delle quaranta ore.
La soluzione rivoluzionaria fu l’invenzione della vernice flatting, già usata per le imbarcazioni, modificata chimicamente e che essiccava in dieci ore. Chiamata “Flatting per stucco”. A quel punto si cominciò ad usarlo nella laccatura dei mobili veneziani, degli armadi e in tutte le suppellettili di arredo classiche dell’arredamento interno.
I risultati erano meravigliosi, anche nelle boiserie murali, perché con la tecnica della laccatura a mano e con decoratori di eccellenza che sapevano stendere gli smalti satinati con maestria, e pennelli dai peli raffinati e sottili, si aveva un risultato eccellente e morbido alla vista, ma non plastico e artificiale come si vede oggi nella mobilia verniciata nei forni industriali. Come sempre la bellezza ha costi elevati. Un mobile industriale ha un prezzo del 70% in meno e così la minore richiesta ha fatto sì che questo tipo di manifattura fosse sempre meno ricercato.
Oggi, con la chiusura dei laboratori artigiani e il crollo di apprendistato da parte dei giovani lo Stucco Napoletano va verso l’oblio.
Un “uomo invisibile” abita questa casa parigina progettata dall’architetto Paul Coudamy. Questo architetto non è nuovo a questo tipo di esperienza, ovvero includere figure misteriose nelle case da lui ristrutturate.
L’appartamento, di soli 35 mq, è stato progettato per essere molto funzionale, con arredi realizzati quasi interamente su misura. Essendo collocata al pianterreno di un edificio, l’abitazione soffriva di carenza di luce naturale; per questa ragione è stata inserita una “nuvola” geometrica luminosa sul soffitto, “Nuctale” (nuage fractale) composta da 76 triangoli di vetro tenuti insieme da cerniere e rivetti, lunga 5 m e dalla configurazione modificabile nel tempo.
Via Dezeen