17 Giugno 2020 / / Blog Arredamento

Al giorno d’oggi sono sempre di più le persone che scelgono di affidarsi ad una ditta professionale per effettuare il trasloco, non solo per evitare di avere pensieri e di farsi sopraffare dallo stress ma anche perché le tariffe sono assolutamente oneste. Se consideriamo quanto verrebbe a costare fare tutto in autonomia, alla fine vale effettivamente la pena affidarsi a dei professionisti, specialmente se si vive nella Capitale. Le ditte di traslochi a Roma che offrono servizi di qualità sono infatti diverse ed i prezzi che propongono non sono per nulla esagerati, anzi.

Per avere una stima di quello che si andrebbe a spendere affidandosi ad una ditta specializzata però occorre considerare alcuni fattori, perché il prezzo totale dipende da molte variabili. Vediamo dunque quali sono gli aspetti che incidono maggiormente sul costo di un trasloco professionale nella Capitale.

Foto di PublicDomainPictures da Pixabay

Tipologia di servizio e formula

Le migliori ditte di traslochi a Roma permettono di scegliere tra varie formule, che hanno costi differenti perché comprendono una serie di servizi diversi. Il primo fattore che incide quindi sul preventivo finale è sicuramente questo. Se si necessita solamente del trasporto, del carico e dello scarico della merce si va a spendere meno mentre se si desidera un servizio completo che comprende anche lo smontaggio dei mobili, l’imballaggio dei suppellettili e via dicendo il costo aumenta, seppur di poco in proporzione. Bisogna comunque precisare che le varie formule hanno prezzi vantaggiosi, perché comprendono una serie di servizi che pagati singolarmente verrebbero a costare molto di più. Vale quindi sempre la pena optare per un pacchetto.

Dimensioni ed ubicazione dell’appartamento

Un altro fattore che incide sul preventivo finale di un trasloco professionale è la metratura dell’appartamento. Naturalmente, una casa di 100 metri quadrati necessita di maggior tempo e di più personale rispetto ad un monolocale di 50 mq. La spesa è dunque proporzionata.

Allo stesso modo, un appartamento che si trova ad un piano alto all’interno di un condominio risulta più scomodo da sgomberare quindi anche questo è un fattore che influenza il prezzo.

Necessità di piattaforme aeree e montacarichi

Un’altra variabile che incide sul preventivo finale è la necessità di una piattaforma aerea, che spesso si rivela indispensabile per poter trasportare mobili ingombranti che non passano attraverso il vano scale al di fuori dell’appartamento. Le migliori ditte di Roma sono dotate di questo tipo di strumentazione o hanno comunque delle convenzioni quindi riescono a proporre dei prezzi più che onesti. Se invece si deve noleggiare una piattaforma aerea in autonomia, si spende sicuramente molto di più.

Distanza tra i due edifici

La distanza tra la vecchia e la nuova casa è un altro fattore che incide sul preventivo finale naturalmente, perché i costi del trasporto dipendono proprio da questo. È naturale che se ci sono da percorrere pochi chilometri si spende molto meno e questo accade anche se si decide di fare tutto in autonomia. Le migliori ditte di trasloco della Capitale generalmente applicano una tariffa unica entro un certo raggio, mentre oltre i 100 km di distanza bisogna sostenere una spesa aggiuntiva.

26 Maggio 2020 / / Blog Arredamento

La giusta illuminazione degli ambienti domestici è un aspetto da tenere in grande considerazione per la vivibilità della casa.
Una stanza ben illuminata è più “sana”, allegra e soprattutto viva e vivibile.
Oggi, illuminare in modo corretto i vari ambienti della casa significa dover tenere conto di molteplici aspetti, non soltanto il tipo di luce, la posizione o l’ampiezza degli ambienti ma anche, ad esempio, i costi che si devono affrontare, l’attenzione per il risparmio energetico e per l’ambiente.
Per assicurarsi di non avere brutte sorprese sulle bollette è importante, innanzitutto, confrontare le diverse offerte luce, in modo tale da poter scegliere quella più adatta alle proprie esigenze e alla tipologia di consumi.

Foto di luizclas da Pexels

Oltre a ciò, è possibile risparmiare sul consumo di energia facendo delle scelte consapevoli, come la sostituzione delle lampadine classiche con luci a LED.
Le lampadine a LED sono notevolmente più durature e altrettanto efficaci e, a differenza delle classiche, possono anche essere recuperate e riparate.

Possono poi adattarsi a qualsiasi tipo di illuminazione: lampadari a sospensione, lampade da tavolo ma anche fari e faretti da incasso, possono essere usate in qualsiasi ambiente.

Inoltre, oramai non hanno più costi considerevoli come in passato, sono molto più diffuse ed economiche; utilizzare esclusivamente lampadine a LED porterà ad un notevole risparmio sul lungo termine.

Per ottenere l’illuminazione perfetta per la propria casa non c’è bisogno di illuminare a pieno giorno tutti gli ambienti, piuttosto, è meglio scegliere in modo accurato “come” illuminare, in modo tale, ad esempio, da valorizzare anche gli arredi.

È importante saper scegliere i punti luce migliori, così da sfruttare al massimo la fonte di luce che si ha a disposizione, in questo modo si evitano gli sprechi e di non illuminare a sufficienza gli spazi.

Se non ci si sente sicuri di come fare si può sempre ricorrere al parere di un consulente specializzato, come un architetto, che sarà in grado di conciliare alla perfezione l’aspetto estetico con quello funzionale.

Ecco delle linee guida essenziali per farsi un’idea di come illuminare al meglio i diversi ambienti della casa:
– per quanto riguarda la cucina, ad esempio, occorre ricordarsi che si tratta in primis di un ambiente necessario ed operativo, pertanto l’aspetto funzionale deve prevalere su quello estetico. Nel caso della cucina pertanto, il focus dell’illuminazione deve ricadere sul piano cottura che deve essere ben illuminato con luce diretta e di conseguenza senza zone d’ombra, che possono risultare anche pericolose.
– per quanto riguarda invece la zona relax, ovvero il soggiorno, sono consigliabili più fonti di luce indiretta. Se ci si trova sul divano a leggere un libro o a vedere un film dei piccoli fari ben posizionati o una lampada da terra sono più che sufficienti per illuminare la stanza. In questo caso, mantenere la luce tenue e soffusa è la scelta migliore in quanto favorisce il rilassamento senza affaticare gli occhi.
– nella sala da pranzo, invece, meglio evitare di usare solo luce indiretta, essendo questo solitamente uno degli ambienti più ampi della casa, c’è il rischio che la luce si disperda e che il tavolo, focus della stanza, non sia adeguatamente illuminato.
– nel caso del bagno sono invece necessarie due fonti di illuminazione, una generale per tutta la stanza e una per lo specchio.
Per la luce generale è meglio puntare sulle tonalità naturali, ma l’illuminazione più importante è quella che riguarda lo specchio. Puntate una luce frontale, è inoltre opportuno evitare apparecchi dotati di vetri che possono alterare i colori della stanza, in quanto possono creare fastidio durante i momenti di cura della persona, come ad esempio l’applicazione del make up.
– per quanto riguarda le camere, si raccomanda di evitare l’errore, piuttosto comune, di esagerare con la luce. Si tratta di uno degli ambienti più intimi in cui si passano più che altro le ore serali, una luce soffusa, naturale e indiretta è più che sufficiente. Se necessario, si può puntare la luce sulla zona dell’armadio, in quanto necessita di maggiore visibilità.

Un consiglio funzionale è quello di non collegare tutte le luci di un ambiente ad un unico interruttore, ciò infatti vuol dire non poter regolare la luminosità nell’ambiente e consumare tanta energia in più rispetto al necessario.

Le luci a LED hanno il considerevole vantaggio di poter essere regolate, così da poter aumentare o ridurre di intensità. Come? Grazie a dei dimmer, cioè dei regolatori di luce appunto che possono essere applicati direttamente sull’interruttore.

Con alcuni dimmer, oltre all’intensità della luce è possibile anche regolare la tonalità di bianco o cambiare colore.

Si tratta di uno dei dispositivi essenziali se si punta ad avere una casa Smart, ossia dotata di un sistema che gestisce in maniera intelligente le risorse domestiche.

I dimmer, così come altri dispositivi di illuminazione, possono essere usati anche da remoto con lo smartphone attraverso l’uso di app.

Si possono anche accendere e spegnere le luci cliccando sullo smartphone o con comando vocale, e anche se non si è in casa!

Si possono, infine, anche applicare sensori che percepiscono il passaggio della persona e si accendono solo quando necessario per poi spegnersi una volta che la stanza è di nuovo vuota.

25 Maggio 2020 / / Blog Arredamento

Un bagno accogliente ma elegante, funzionale ma d’impatto dà nuovo valore alla casa e assicura puri momenti di relax.

Le nuove tendenze per l’arredamento stanno gradualmente abbandonando i progetti minimalisti, total white e vagamente scarni dell’architettura d’ispirazione scandinava per tornare ad abbracciare le correnti d’ispirazione più mediterranea, legate alla materialità delle texture naturali, alla ricercatezza del dettaglio, alla funzionalità moderna ed elegante. Senza rinunciare alle linee pulite e alla sobrietà dello stile nordico, che ha spopolato nelle riviste d’arredamento del 2019, il design sembra volgersi a una maggiore apertura nei confronti di altre influenze, di ambienti più caldi, di spazi meno vuoti.

Un indirizzo simile si sta diffondendo nell’arredamento del bagno, soprattutto nel caso di spazi già costituiti, che necessitano di una ristrutturazione ma che devono essere armonizzati con il resto dell’arredamento domestico. Il nuovo interesse per i rivestimenti – con particolare attenzione per quelli materici e dall’aspetto naturale, come nella linea proposta da Marazzi Clays Bagno – è importato anche nelle strutture degli arredi: piccole trasformazioni che segnano il confine tra bello e pratico, senza marcarlo, bensì sfumandolo. Ecco dunque cinque idee di tendenza per arredare o ristrutturare il bagno in base ai gusti della moda 2020.

  1. Riformulare lo spazio
    Il minimalismo di stampo nordico ama distendere le superfici, creare ampi vuoti che liberino la mente. Ma lo spazio del bagno ha spesso un’importanza strategica nell’economia della casa, ed è giusto sfruttarlo al meglio, senza con ciò sacrificare la pulizia delle linee e delle forme. Una soluzione di gran tendenza è sviluppare l’arredamento in altezza, sfruttando zone della stanza che altrimenti andrebbero sprecate. Scaffalature dalle linee essenziali, armadi a scomparsa che arrivano fino al soffitto, nicchie a tutta altezza: sono ottime soluzioni per stipare oggetti da non tenere a vista, o addirittura per nascondere un vero e proprio angolo lavanderia. Arredi composti da armadiature su misura sono la soluzione ideale soprattutto per gli ambienti stretti o di piccola metratura: con uno sforzo minimo, si potranno sfruttare appieno i centimetri che rimarrebbero altrimenti inutilizzati, conservando il senso della misura e limitando quello di claustrofobia
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  3. L’attenzione è direzionata
    Più che una tendenza, è una buona norma da seguire per armonizzare l’arredamento di spazi grandi e piccoli, a prescindere dalla moda che si segue. Focalizzare l’attenzione su un elemento, un dettaglio, una parete, diluendo il focus su tutto il resto è importante per dare equilibrio alla composizione e non rischiare di sovreccitare lo sguardo. Uno dei migliori espedienti in questa direzione è valorizzare una delle pareti – con piastrelle particolari, una tinta colorata, carta da parati, mosaici –, possibilmente privilegiando quella destinata allo specchio e al lavabo o al vano doccia/vasca: non è elegante, invece, concentrare l’attenzione sui sanitari
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  5. Cercare l’eleganza dei dettagli
    Non molti oggetti, ma pochi, ben posizionati e con accostamenti ragionati. Lasciate spazio alle linee di una rubinetteria di design, valorizzatela lasciandole del vuoto attorno: tutti i complementi di arredo potranno trovare una corretta ubicazione, ma lasciate che pochi elementi siano davvero protagonisti. La differenza può farla anche un elemento molto sottovalutato nell’arredamento del bagno: l’illuminazione. Una lampada di design nel posto giusto, un’illuminazione soffice e diffusa, ben integrata con lo spazio circostante può costituire il punto di forza di un ambiente piccolo ed eventualmente privo di abbondante luce naturale quale il bagno
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  7. Texture diverse per un unico scopo
    Se si vuole stupire, le tendenze del 2020 dicono è bisogna farlo con i materiali. Accostare texture e superfici diverse, anche a contrasto, sembra essere un must per il bagno moderno. Se da un lato il mercato favorisce questa tendenza – a livello di rivestimenti ormai si trova una gran varietà di possibilità – dall’altro spetta all’arredatore trovare il giusto mix tra forme, sfaccettature, trame, effetti, materiali. Il marmo, ad esempio, tradizionalmente utilizzato per sanitari e rivestimenti, può ora passare a contraddistinguere gli arredi, per un effetto davvero insolito ed elettrizzante senza rinunciare all’eleganza di un materiale senza tempo
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  9. Look “drammatico”
    L’ultima idea proposta non è certo una tendenza che rispecchia i gusti di tutti, ma va proprio nella direzione che abbiamo indicato inizialmente: quel graduale allontanamento dal minimalismo un po’ asettico del look scandinavo, per ritrovare il gusto del ricercato, di una raffinatezza sostenuta, di un effetto ricercato e provocatorio. Il look “drammatico” è una soluzione originale che si adatta perfettamente a bagni molto piccoli: si tratta di un indirizzo d’impatto, che gioca sui contrasti e le note scure, spesso valorizzato da carte da parati singolari e fantasiose. Lo scopo e trasmettere un’emozione, un messaggio, un particolare stato d’animo. In rete si trovano molte idee che possono fungere da ispirazione al riguardo: provare per credere.
23 Aprile 2020 / / Architettura

Forse il tuo bagno ha bisogno di essere rimesso a nuovo ma il solo pensiero di spendere un patrimonio ti fa fare un passo indietro.
Poi c’è la paura di affidarsi ad una ditta che non sappia gestire al meglio i lavori, o con operai non sufficientemente preparati, e questo porterebbe a spese ulteriori.

Image by La Belle Galerie from Pixabay

Se vuoi veramente liberarti di quelle piastrelle che andavano di moda quando tua nonna era una giovane in fiore, allora non ti resta che scegliere Idea Casa Plan, una ditta specializzata in ristrutturazioni che segue i suoi clienti in tutte le fasi dei lavori, scartoffie incluse.

Con loro è possibile fare un preventivo per la ristrutturazione del bagno, ma vediamo anche di cosa tenere conto per risparmiare.

Le scelte da fare per risparmiare con la ristrutturazione del bagno

Spesso, con la ristrutturazione del bagno si decide di cambiare la disposizione dei sanitari. Questa scelta andrebbe fatta tenendo conto che gli stessi devono essere comodamente accessibili altrimenti, nel giro di pochi anni, si rischia di rimetterci mano. Questo vuol dire spendere altri soldi quando si sarebbe potuto risparmiare.

E con questo esempio si rende manifesta la necessità di pianificare in anticipo perché, se dovessi decidere di fare delle modifiche all’impianto idrico, allora la sostituzione di piastrelle e rubinetti rientrerebbe in un intervento di ristrutturazione, invece di essere considerato solo come manutenzione ordinaria, e potresti accedere alle detrazioni fiscali o ai vari bonus.

Un’altra scelta importante è quella relativa all’illuminazione. Il bagno andrebbe ristrutturato con l’idea di utilizzare la corrente il meno possibile ed in maniera intelligente. Questo esclude, a meno che non si abbiano varie finestre, l’utilizzo di colori scuri e la scelta di superfici opache.
Il segreto per illuminare in modo naturale è scegliere colori chiari e superfici che riflettano la luce.

Infine, non dimenticare l’arte del riciclo che permette di riutilizzare delle vecchie scaffalature che, con pochi semplici modifiche, possono essere riadattate nel nuovo bagno.
Ma si può anche scegliere di utilizzare degli elementi fuori contesto. Uno di questi è la scala che, negli ultimi tempi, sta diventando sempre più di moda quando si parla di arredamento.
Il riciclo o il riutilizzo di elementi d’arredo sono utili per dare un tocco personale al bagno ristrutturato rispettando l’ambiente.

E non dimenticare di inserire alcuni accessori, come un elegante specchio o delle mensole, per rifinire il bagno. Solo questo riesce a dare l’idea di un rinnovo.

15 Aprile 2020 / / Architettura

L’obiettivo del progetto è la trasformazione di un tassello significativo della città, qui inteso come luogo di relazioni fra dimensione didattica e contesto. La proposta è in armonia con il territorio, riprendendone materiali e colori nelle attente scelte tecnologiche e architettoniche.

La pelle esterna svela il layout funzionale, lasciando emergere gli spazi distributivi come veri e propri ambiti espositivi.

La corte costituisce il fulcro della strategia bioclimatica: la posizione baricentrica all’interno dell’organismo edilizio permette il contemporaneo controllo del microclima interno, nonché la regolazione e la diffusione della luce naturale in tutti gli ambienti.

Le pareti mobili di separazione fra le aule riflettono uno dei criteri chiave dell’intervento, la flessibilità della distribuzione planimetrica e funzionale.

https://atiproject.com/

PROGETTO: Liceo Artistico “A. Vittoria”
LUOGO: Trento, Italia
TIPOLOGIA: Educazione
ANNO: 2017
STATO: Progetto Preliminare
DIMENSIONI: 9.600 mq
DISCIPLINE: AR

10 Aprile 2020 / / Architettura

Ogni anno in Italia si pubblicano una media di oltre 100’000 gare d’appalto fra Lavori, Forniture e Servizi per un complessivo giro d’affari di quasi 140 miliardi di euro: è in questa sterminata galassia in continua evoluzione normativa (basti pensare all’ultimo D.L. “Sblocca Cantieri” che ha apportato importanti modifiche al Codice degli Appalti) e piena di opportunità (ma anche di competitors) che molte Imprese nel settore dell’edilizia e dei lavori civili costruiscono il proprio core business.

La redazione di un’offerta tecnica vincente sotto il punto di vista OEPV (“Offerta Economicamente Più Vantaggiosa”, parametro numerico finale determinante per le Amministrazioni aggiudicatrici) nasce da un trade-off fra qualità e costi grazie allo svolgimento di un’attività tecnica molto vicina alla progettazione ma con alcune e decisive particolarità come la capacità d’interpretazione delle richieste del Bando, l’accurata scelta di soluzione tecniche performanti nonché l’abilità nella presentazione e comunicazione grafico-descrittiva degli elaborati di Gara.

Vista la trasversalità delle capacità e delle figure professionali necessarie al fine della realizzazione di un prodotto tecnico veramente competitivo, da molti addetti ai lavori quest’attività è considerata quasi “un mestiere a parte” ed ATIProject la svolge da diverso tempo riscontrando importanti risultati: con oltre 200 appalti vinti e più del 40% di Success Rating, in questi anni lo Studio ha portato quasi 1,5 miliardi di euro di lavori nelle casse dei propri Clienti, molti dei quali hanno trovato sollievo da difficoltà economiche proprio grazie a queste vittorie rendendo così ATI ancor più orgogliosa dell’attività svolta.

La chiave di questi successi risiede nella grande multidisciplinarietà che caratterizza la composizione dei nostri Team di lavoro i quali hanno come milestones i concetti di ricerca, di innovazione e dal costante desiderio di miglioramento, con quest’ultimo che viene incoraggiato dallo stesso Studio tramite la formazione continua e l’organizzazione di corsi interni di approfondimento tecnico ed aggiornamento.

Progettazione architettonica, strutturale, impiantistica (meccanici, elettrici e speciali), illuminazione, sicurezza antincendio, organizzazione e gestione del cantiere, acustica, efficientamento energetico, certificazioni Leed e Breeam, sostenibilità ambientale, rispetto dei CAM, progetti gestionali e di manutenzione, rendering e communication design il tutto immerso in ambiente BIM al fine di avere il controllo della gestione e della qualità di tutti i processi: questa la “ricetta” che ATIProject mette sul tavolo per confezionare sempre un’offerta tecnica di massima qualità e per lanciare, in questa maniera, i propri Clienti alla conquista dell’universo delle gare d’appalto.

https://atiproject.com/

8 Aprile 2020 / / Architettura

L’idea di scuola sviluppata all’interno del progetto reinterpreta gli spazi didattici. La disposizione dei diversi corpi di fabbrica caratterizza gli spazi esterni definendone la destinazione. Tale strategia permette un dialogo forte con la città e la comunità locale, rileggendo il ruolo della scuola come vero e proprio centro civico. Efficienza energetica e sostenibilità ambientale sono temi centrali del concept, strutturato secondo i criteri di certificazione LEED PLATINUM.

Il concept è stato creato dall’unione di tre elementi, l’asse principale di relazione con il tessuto urbano, il verde e l’orientamento, per un’integrazione morfo-tipologica, sociale e formale-compositiva. In linea con la filosofia dello studio ATIproject, il progetto è stato sviluppato e gestito con un approccio integrato BIM coordinando i vari elementi e verificando in ogni momento tempistiche e costi.

La scuola, che ospita 24 classi, è stata progettata come Civic Center soprattutto in merito all’apertura extrascolastica, in quanto dotata di biblioteca, auditorium, palestra, sala polivalente e agorà. Le aree esterne comprendono anche spazi di aggregazione quali un teatro e un cinema, ambienti a verde, orti didattici, un percorso vita e una serra biodinamica. Il polo scolastico si compone di 7 blocchi organizzati su tre livelli e attestati su uno spazio centrale coperto di aggregazione, l’Agorà, che rappresenta la prosecuzione degli assi urbani, veri e propri “corridoi verdi” che attraversano l’edificio in più punti. I vari blocchi sono stati a loro volta progettati sfruttando al meglio la luce, la ventilazione naturale e creando i coni visivi verso i punti di interesse circostanti.

La scuola si sviluppa su un impianto a T dove il braccio orientato secondo l’asse nord/sud connette tutti gli spazi didattici. È stato mantenuto l’ingresso esistente, ai lati dell’entrata sono collocati in posizione centrale i corridoi di distribuzione delle aule. Al piano terra e al piano primo sono collocate le aule normali, al piano seminterrato quelle specialistiche. Gli altri blocchi, sviluppati su un unico livello, sono destinati al polo culturale e ospitano: palestra, auditorium, biblioteca e un laboratorio multimediale, spazi fruibili in orario extrascolastico dalla comunità. La palestra è stata progettata secondo gli standard CONI e Federazioni Nazionali con campo da gioco di tipo A2 e uso di materiali atti a garantire ottimo comfort acustico e visivo.

Il progetto mira a due obiettivi: ottenere il massimo comfort e ridurre i consumi energetici, sfruttando energia rinnovabile ed è stato pensato per garantire i principi di eco-sostenibilità e per raggiungere gli standard di edificio ad energia quasi zero.

PROGETTO: Polo Scolastico Dino Compagni
LUOGO: Firenze, Italia
TIPOLOGIA: Educazione
ANNO: 2017 – 2019
STATO: Completato
DIMENSIONI: 6.700 mq
DISCIPLINE: AR – ST – MEP
MEDIA: https://youtu.be/Awfxc9s-_hY
CREDITS: Andrea Zanchi Photography

31 Marzo 2020 / / Architettura

Gli spazi, le strutture destinate all’accoglienza del nuovo turismo, quello fatto del mordi e fuggi, dei soggiorni brevi, dei millennial affamati di tappe sono pensati per competere con le nuove forme di ospitalità. La concorrenza, più che dagli alberghi arriva dalle piattaforme web; chi non le ha mai usate? Sono pratiche, veloci, economiche, numerose, e ne hanno per tutti i gusti.

Non sempre però ciò che si vede è ciò che si presenta nella realtà. Delusione per vacanze rovinate, cattiva cura degli ambienti, arredi mancanti, scortesia possono condizionare il soggiorno. Non è la regola, ma chiunque ne abbia fatto uso più di una volta può dire di aver sperimentato con mano. Prende piede una nuova frontiera, quella delle strutture alberghiere smart; spazi minimi, accessoristica polifuzionale, stretto indispensabile, luce naturale e colori a tema. Tutto all’interno di una struttura all’insegna della sostenibilità e del green new deal in atto, per poter competere sul profilo economico ma aver capacità e disponibilità di offrire servizi e certezze non paragonabili.
ATIproject se n’è già occupato con un discreto successo, progettando strutture ad hoc per tre città europee molto diverse tra loro, ma unite dalla spinta di fare qualcosa per l’ambiente incontrando le esigenze delle nuove generazioni, come Firenze, Praga e Berlino.

26 Marzo 2020 / / Architettura

CH Zero nasce da e per ATIproject, una trasposizione in progetto dello spirito dello studio e del team che lo costituisce. L’intervento è una sperimentazione diretta, dal progetto alla cantierizzazione, di un design bioclimatico e sostenibile, anche attraverso l’adozione di materiali e strategie ecologiche. Centrale è l’utilizzo del legno: la struttura in pannelli XLAM ha permesso tempi di costruzione brevissimi, con una conseguente riduzione sui costi di costruzione. Completamente autosufficiente, l’edificio è dotato di un avanzato sistema domotico per il controllo integrato degli impianti meccanici ed elettrici. CH Zero costituisce la sintesi piena, nella mente e nel corpo, di ATIproject.

Ispirandosi al co-housing di stampo nord europeo, il progetto ha previsto fin da subito la condivisione di determinati spazi destinati ad attività comuni senza tuttavia rinunciare alla privacy una volta all’interno del proprio alloggio. “Zero” connota l’edificio-pilota, a cui dopo il successo e il riscontro della community seguiranno in futuro altri condomini con le medesime caratteristiche. Dopo soli 18 mesi tra nascita dell’idea, progettazione e completamento della costruzione (una tempistica decisamente veloce nel panorama dell’edilizia italiana, la cui fase di costruzione ha avuto una durata di 9 mesi), il sogno prende forma: i quattro piani ospitano abitazioni (12 appartamenti) e ambienti comuni, caratterizzati da una forte impronta green.

Grande importanza è stata data all’orientamento e alla forma dell’edificio: lo studio delle soluzioni formali e di involucro infatti, delle esposizioni e degli affacci permette di massimizzare gli apporti solari invernali e di minimizzare l’irraggiamento diretto in estate limitando il fabbisogno energetico. Sono stati scelti pacchetti d’involucro e infissi ad alta efficienza e inserite tecnologie domotiche. Il fabbisogno dell’edificio è coperto da un impianto fotovoltaico e da collettori solari termici.
Non hanno tardato anche i riconoscimenti: l’edificio è risultato vincitore del concorso di progettazione Viessmann (azienda leader degli impianti di riscaldamento) 2014 tra gli oltre 200 progetti inviati.

L’edificio sorge su un lotto di forma trapezoidale con accesso alla viabilità pubblica su uno dei lati corti e si sviluppa su 5 livelli complessivi, ospitando cantine e posti auto a piano terra, quattro appartamenti per piano nei tre livelli centrali, ambienti comuni, una terrazza panoramica e locali tecnici in copertura.

Il progetto pone particolare attenzione agli aspetti di sostenibilità ambientale della costruzione e del suo esercizio, fattori che da sempre rappresentano il principale focus progettuale di ATIproject. Il tema della sostenibilità è declinato in vari modi all’interno del progetto, dal disegno degli ombreggiamenti alla scelta dei materiali, alla scelta delle dotazioni impiantistiche. Date le ridotte dimensioni del lotto che hanno vincolato la disposizione planimetrica del fabbricato, l’attenzione è stata rivolta alla disposizione degli ambienti interni degli appartamenti in modo da massimizzare l’illuminazione naturale negli ambienti. Tramite l’utilizzo di specifici software di simulazione sono stati analizzati gli ombreggiamenti dell’edificio al fine di verificare la necessità e la tipologia di eventuali elementi schermanti e il posizionamento degli impianti solari.

Un approccio progettuale integrato abbinato a scelte costruttive e impiantistiche innovative applicato tramite un’indagine a tutto campo dei costi e dei benefici che ha consentito di costruire un edificio con elevati standard di vivibilità e risparmio energetico contenendo i costi di costruzione a livelli accessibili a tutti.

Possiamo quindi racchiudere questo intervento, in una sola parola: sostenibilità.

PROGETTO: CoHousing Zero
LUOGO: Pisa, Italia
TIPOLOGIA: Residenze
ANNO: 2014 – 2016
STATO: Completato
DIMENSIONI: 1.200 mq
DISCIPLINE: AR – ST – MEP
MEDIA: https://youtu.be/qBCxT_O4gaw

20 Marzo 2020 / / Architettura

È possibile tenere in considerazione, fin dalla fase preliminare del progetto, la multidisciplinarità delle tematiche che contribuiscono a rendere sostenibile un edificio? Come può il gesto compositivo non essere sottoposto a revisioni radicali durante lo sviluppo successivo del progetto?

È forse la domanda che qualunque progettista si è sempre fatto. L’orientamento della struttura, l’adeguamento al contesto, il numero e la posizione delle aperture, la verifica delle superfici minime, la distribuzione interna, sono solo alcuni dei fattori che incidono sull’efficacia del progetto. Il design computazionale cerca di rispondere a quest’esigenza, e le possibilità odierne dimostrano che sia già impiegato in ambiente BIM con successo. Da un lato i software di progettazione specialistica e analisi: Mold, Therm, EnergyPlus, Daysim, Radiance etc., dall’altra il desiderio e la necessità di rispondere nel modo migliore a domande di carattere estetico-funzionale.

La funzionalità è determinata dalla sostenibilità della struttura: ridotto consumo di materiali, di energia per riscaldamento e raffrescamento, basse emissioni, riduzione della CO2 prodotta, ciclo vita a basso impatto, sono solo alcuni degli aspetti che vengono definiti fin dal principio, durante la genesi del progetto. Le certificazioni, Leed, Bream e in generale di sostenibilità, dipendono sì dall’ingegnerizzazione del progetto, ma sono strettamente correlate alla capacità del progettista di tener conto delle peculiarità dell’ambiente in cui inserire la struttura.

La scelta è oggi mutuabile, orientabile fin dal principio attraverso processi iterativi, euristici o evolutivi, attraverso software specifici. Il design computazionale rende variabile la forma e la correla alle analisi che possono essere svolte con i software di simulazione. Il link che lega la prestazione registrata alla scelta progettale è resa possibile attraverso queste tecniche. Revit e Dynamo integrano questa possibilità per ampliare le metodologie di controllo e valutazione già dalle prime decisioni progettuali. I Loop di ottimizzazione permettono di valutare le configurazioni migliori fissando target obbiettivo precisi. Questo approccio è stato alla base di quanto poi approfondito nelle successive fasi progettuali che hanno permesso al centro Umberto Forti, progettato dallo studio pisano ATIProject, di raggiungere la certificazione Leed Gold rendendolo un esempio di sostenibilità e integrazione con il contesto.