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3 Luglio 2025 / / diotti.com

C’è chi lo predilige bottiglia, oliva o salvia, e chi se lo immagina in un’elegante sfumatura ottanio: il divano verde mette tutti d’accordo quando si tratta di dare un tocco di stile a un salotto moderno.

Divano verde con sedute estraibili e schienali alti reclinabili | Nevis


 

Cromaticamente parlando, del verde conosciamo ogni sfaccettatura: è un colore secondario e ha come complementare il rosso, è classificato come freddo e occupa una posizione centrale nello spettro visibile dall’occhio umano.

Ha poteri calmanti, equilibra il sistema nervoso e infonde una sensazione di armonia e speranza, proprietà che ne fanno il colore ideale per arredare ambienti destinati al riposo, al relax e allo svago. Se il suo uso è sdoganato nella camera da letto, lo stesso non si può dire del salotto, dove i vari verde petrolio, chartreuse e lime diventano le tinte perfette per personalizzare divani, divanetti e sofà dal design contemporaneo.

 

Indice dell’articolo

Divani verdi: i modelli più amati

 

Divano verde 2 / 3 posti

Con una lunghezza indicativa che varia da 170 a 240 cm circa, i divani a due e tre posti restano tra i modelli di sofà più utilizzati. Versatili nelle dimensioni, fissi nella configurazione, si adattano a salotti di qualsiasi forma e ampiezza: soggiorni grandi e piccoli, open space condivisi, living rettangolari o quadrati.

Usati da soli, in abbinamento a poltrone coordinate, in coppia e disposti ad angolo o vis-à-vis, i divani lineari verdi indossano qualsiasi rivestimento e portano qualsiasi sfumatura: verde bottiglia in velluto cangiante; verde pisello in tessuto sfoderabile; verde militare in sofisticata pelle.

 

Leggi le guide:

 

Divano verde con penisola

Chiamati anche “a L” in virtù della particolare configurazione, i divani con penisola continuano a registrare un meritato successo di pubblico. Vuoi per la promessa di relax che offrono, vuoi per le infinite varianti che propongono (con poggiatesta, testiera reclinabile, seduta estraibile e via dicendo), sono tra i modelli favoriti della tendenza contemporanea, che li vede sperimentare con i toni bluastri del petrolio per arredare sofisticati living urbani.

Scelto in tonalità scure, un divano a L verde può diventare l’elemento di punta di un progetto d’arredo basato su una palette di colori maschili come grigio piombo, antracite, marrone.

 

 

Divano verde angolare

Chi dice divano angolare dice convivialità, e chi ci aggiunge “verde” vuole esprimere al meglio il potenziale decorativo che questo imbottito panoramico nasconde. Punto di ritrovo di tutta la famiglia, il divano ad angolo è anche un catalizzatore di attenzione: occupando la porzione di spazio più ampia del soggiorno, la sua presenza nel quotidiano non passerà di certo inosservata.

Per questo, in fase di personalizzazione del rivestimento, è bene prestare attenzione a qualche accorgimento. Ad esempio, se il sofà è usato come elemento divisorio tra soggiorno e cucina, il tono di verde selezionato dovrà essere in sintonia con le cromie degli arredi vicini. Un accorgimento doveroso che garantisce un risultato estetico coerente e coordinato.

 

 

Divano letto verde

Uniscono utile e dilettevole e ci mettono un tocco di eleganza per essere sfoggiati nel cuore del soggiorno. I divani verdi trasformabili sono il perfetto compromesso tra la praticità di disporre di un posto letto aggiuntivo e la possibilità di sviluppare un progetto d’arredo impeccabile, capace di unire il massimo della funzionalità con la migliore estetica possibile.

Complici meccanismi di trasformazione discreti, rivestimenti di qualità e proporzioni armoniose, divani letto color petrolio, oliva o mela diventano gli indiscussi protagonisti della zona giorno moderna.

 

 

Divanetto verde salvaspazio

A dispetto delle loro dimensioni ridotte (la lunghezza si aggira intorno ai 160 cm), i mini divani verdi sfruttano i pochi centimetri disponibili con soluzioni d’arredo che non solo garantiscono il massimo del comfort nel minor ingombro possibile, ma sperimentano senza paura con tinte audaci e sfumature inedite.

Monolocali, stanze degli ospiti, appartamenti in affitto, ambienti contract o ricettivi rappresentano il contesto ideale in cui inserire divanetti color muschio, malva o lime: grazie ai volumi contenuti, anche il percepito cromatico risulterà meno impattante.

 

 

Divano verde bicolore

Verde sì o verde no? Se l’indecisione ti frena, considera una valida alternativa: opta per una soluzione bicolore in cui il verde sia accompagnato da una seconda cromia che ne contenga il potere decorativo.

Puoi valutare la possibilità di giocare con gradazioni diverse restando però all’interno di una stessa palette cromatica. Oppure, se il total green non si addice allo stile dell’ambiente o temi l’effetto color block, puoi sostituire uno dei due colori con una sfumatura neutra o naturale: i divani bianchi e verdi, ad esempio, danno al soggiorno una ventata di freschezza moderata ma tangibile.

 

 

Sfumature di verde: quale sofà scegliere?

Adottare il verde nella zona giorno non significa solo riflettere la tendenza contemporanea, ma anche – e soprattutto – allestire uno spazio vitale incentrato sul benessere e sulla connessione tra ambiente esterno e focolare domestico.

A meno di voler replicare deliberatamente uno stile d’arredo urban jungle, è bene prestare attenzione a quanto e quale verde sarà inserito nell’angolo relax: passare da un effetto rilassante a un risultato esagerato è più facile di quanto non sembri.

Concentrare il focus cromatico sul divano è già un ottimo punto di partenza: i confini dell’imbottito corrisponderanno infatti ai limiti entro cui si svilupperà la macchia di colore d’accento.

 

Divano verde ottanio

Divano ottanio con schienale arrotondato | Gilmour


 

A metà strada tra il verde e il blu, l’ottanio è uno dei colori trend setter degli ultimi anni. Piace come pittura murale o sotto forma di oggettistica, anche se la vera rivoluzione arriva dai grandi arredi imbottiti, che sono ricorsi a questa speciale sfumatura fredda per infondere alla zona giorno contemporanea un carattere decisamente unico.

Parente alla lontana del verde petrolio, l’ottanio è indicato per rivestire un divano dal design organico, caratterizzato da linee arrotondate e volumi generosi. Esprime tutto il suo potenziale in un velluto dalla mano morbida, si abbina senza problemi a palette di colori metallici come l’acciaio, l’ottone o il rame.

 

Divano verde bottiglia

Divano letto verde con penisola | Balmoral


 

Gli esperti ne avevano già decantato le lodi quando, nel 2022, Veri Peri era appena stato eletto Colore Pantone dell’anno: il bottiglia è una delle sfumature più amate dello spettro cromatico dei verdi, una tinta fredda che evoca freschezza e invita al relax.

Scelto per personalizzare un divano con penisola su piedini alti, sta molto bene con il bianco e tutte le sfumature neutre – dal beige all’avorio, dal color sabbia al grigio. Esalta le sue note vibranti anche accanto al giallo senape, al corallo, all’arancione bruciato.

 

Divano verde menta

Divano verde componibile a moduli | Prisma Rock


 

Il verde menta è un colore di tendenza che spopola sia nella moda che nell’interior design, trovando nel salotto un luogo d’elezione in cui esprimere la sua vena decorativa. Appartiene alla famiglia delle sfumature pastello e come tale – nonostante il suo apparente pallore – si presta a numerosi abbinamenti: dal bianco al grigio, dal marrone al color legno naturale.

È presente in salotti dall’estetica scandinava e nordica o in zone giorno eclettiche dove la commistione di stili diversi è un valore aggiunto. Grazie ai suoi toni delicati, può essere scelto per equilibrare le dimensioni generose di un grande divano componibile con schienali spostabili.

 

Divano verde oliva

Divano verde alto da terra | Burton


 

Ricercato, elegante e composto: che il verde oliva fosse il colore protagonista delle tendenze di interior design del 2022 è noto, ma che continuasse a macinare, anche a distanza di anni, un discreto successo di pubblico è straordinario. Più forte delle mode, questa tonalità di verde-grigio è infatti una delle più utilizzate per organizzare un salotto dallo stile contemporaneo che promette di restituire un’atmosfera distesa.

Predilige ambienti luminosi e minimal decorati con piante e materiali naturali, e si abbina a palette di colori terrosi come beige, castagna, fango. Dimostra di avere un potenziale stilistico adatto a personalizzare il divano con penisola e schienali regolabili in una zona relax accogliente e confortevole.

 

Divano verde acqua

Divano di design verde acquamarina | Drappy


 

Il verde acqua è un colore divisivo: o lo si ama, o lo si odia. Evocativa degli anni Cinquanta, questa cromia delicata rimanda a suggestivi paesaggi tropicali e alle loro acque cristalline. Non a caso, molti lo definiscono anche verde acquamarina.

Ideale per decorare una zona giorno dai colori pastello, diventa il colore d’elezione di un divano componibile dalle sedute larghe e voluminose da collocare a centro stanza. Si abbina a palette cromatiche che ospitano bianco, grigio chiaro, rosa e legno scuro, con cui crea una squisita moodboard a cavallo tra stile nordico e ispirazione fifties.

 

Divano verde foresta

Divano verde con sedute scorrevoli | Nevis


 

Il verde foresta è una grande famiglia di sfumature di verdi dalla presenza scenica impattante. Si tratta perlopiù di tonalità scure e profonde, caratterizzate da una resa molto elegante e da un sincero richiamo all’universo vegetale – soprattutto alle foglie degli alberi che popolano boschi e foreste. Si presta ad abbinamenti con le sfumature neutre (bianco, crema, beige) e i toni scuri del legno e della pietra, ama gli accenti dorati e crea associazioni inedite con colori audaci quali il terracotta, il viola e il blu notte.

Simile alle varianti bosco e muschio, il verde foresta può conferire una speciale ricercatezza a un divano con sedute estraibili in cui attenzione per il design e cura per il comfort si fondono. Data la sua profondità cromatica, è più indicato impiegarlo in ambienti di grandi dimensioni piuttosto che in locali piccoli e angusti – dove rischierebbe di rimpicciolire ulteriormente lo spazio percepito.

 

Divano verde smeraldo

Divano verde con terminale aperto | Peanut BX


 

Luminoso, energico e ricco, il verde smeraldo è una tinta vivace e vitale, sicuramente una delle sfumature più brillanti della tavolozza dei verdi. Più scuro del turchese e del tiffany, in parte sovrapponibile al quetzal, ne condivide un sottotono di blu che lo rende intrigante ma, allo stesso tempo, lo allontana dal gruppo delle tinte pastello.

Gioca il ruolo d’accento in un ambiente dai colori e finiture chiare, una su tutte il legno di rovere, e non sdegna il bianco che ne fa emergere la luminosità. Sta bene con la famiglia degli ocra e dei marroni, dei blu, degli arancioni e dei rosa vellutati come l’albicocca o il pesca, quest’ultimo scelto da Pantone come Colore dell’anno 2024.

Colore che infonde calma e serenità, nel living può essere usato per valorizzare un divano componibile dal design asimmetrico, aperto su un lato per enfatizzare la geometria creativa delle sedute. L’idea alternativa? Inserirlo in un progetto d’arredo total green avendo l’accortezza di alternare sfumature di diversa gradazione al fine di evitare un risultato piatto e monotono.

 

Divano verde-grigio

Divano verde in stile rétro | Iseo


 

Il grey-green, come dicono gli inglesi, è una particolare variante di verde che tende al grigio. Conosciuto anche come salvia dal nome dell’omonima pianta, è una sfumatura sobria ed elegante, apprezzabile in contesti ricercati dallo stile rétro. La sua versatilità lo precede: dimostra infatti di potersi abbinare con facilità a palette chiare e scure, di entrare in moodboard maschili o femminili, di decorare ambienti contemporanei o classici.

Può essere impiegato in alternativa al verde militare per vivacizzare, senza esagerare, un tipo di arredamento che fa di finiture di alta gamma e sapienti lavorazioni artigianali i suoi dettagli di pregio. Scelto come rivestimento in velluto, dona a un divano con schienale basso dall’aspetto vintage un inaspettato twist cromatico.

 

Ispirazioni in foto: divani verdi di tendenza

 

Il consiglio dell’Arredatore

Richiedi sempre la consulenza di un Interior Designer per definire la color moodboard più adatta al tuo ambiente. Durante la chiacchierata non omettere alcun dettaglio: il campione di una piastrella, il RAL della tempera murale, un pezzetto di battiscopa sono elementi utili per la definizione di una palette armoniosa e coerente con lo stile dell’arredo già presente nella stanza.

Ricorda inoltre che per realizzare un progetto d’arredo cromaticamente impeccabile è indispensabile seguire la regola del 60-30-10. Secondo questo principio di interior design, utilizzare il colore in proporzioni specifiche – 60% per il colore dominante, 30% per il colore secondario e 10% per il colore d’accento – contribuisce a restituire un senso di armonia e di equilibrio visivo.


3 Luglio 2025 / / Laura Home Planner

Oggi, proteggere le superfici interne di abitazioni e ambienti professionali, è una scelta che coniuga estetica, funzionalità e durata nel tempo. I muri, in particolare, sono tra gli elementi più soggetti a usura, schizzi, graffi o abrasioni dovuti a un utilizzo quotidiano intenso o alla semplice disposizione degli arredi.

Esistono diverse soluzioni, efficaci e versatili, che permettono di prevenire questo tipo di deterioramento. Dalle finiture lavabili ai rivestimenti murali, fino ai pannelli in materiali tecnici come le lastre in plexiglass su misura; queste opzioni offrono risposte mirate a seconda dell’ambiente, delle esigenze funzionali e dello stile desiderato.

Cucina: protezione efficace e personalizzabile per pareti esposte

plexiglass

La cucina è uno degli ambienti più dinamici della casa e, di conseguenza, anche uno dei più esposti all’accumulo di umidità, grasso e schizzi. Le pareti vicino ai fornelli, al lavello o al piano di lavoro vengono facilmente colpite da residui alimentari o vapore, mettendo a rischio la pulizia e l’integrità delle superfici murarie. Per questo motivo, è fondamentale adottare soluzioni protettive capaci di unire estetica, praticità e resistenza.

Tra le opzioni più apprezzate spiccano i pannelli paraschizzi in plexiglass, una soluzione moderna e altamente personalizzabile. Rispetto ad altri materiali come piastrelle, vetro o resine, il plexiglass offre diversi vantaggi: è più leggero, facile da installare e sostituire, e richiede interventi meno invasivi. La sua superficie liscia e non porosa lo rende particolarmente igienico e semplice da pulire, qualità indispensabili in un contesto come la cucina.

Un ulteriore punto di forza del plexiglass è la sua versatilità estetica: oltre alla versione trasparente, che protegge senza alterare l’aspetto delle pareti sottostanti, è disponibile anche in una vasta gamma di colori, finiture lucide o satinate, e persino effetti decorativi o stampati, perfetti per chi desidera un elemento di design oltre che funzionale. La possibilità di realizzazione su misura, permette inoltre di adattare il pannello a ogni configurazione, anche in presenza di prese, angoli o moduli irregolari.

Per un approfondimento sui diversi modelli, vantaggi pratici e consigli di posa, è possibile consultare questa guida sui paraschizzi in plexiglass per cucina, con esempi di finiture e idee utili.

In alternativa, si possono considerare soluzioni come piastrelle in ceramica o rivestimenti in resina, che però comportano lavori più strutturali e meno flessibili in caso di modifiche future. Per chi cerca una protezione pratica, elegante e facilmente removibile, i pannelli in plexiglass rappresentano una scelta intelligente e di lunga durata.

Studio e ufficio: proteggere i muri da urti e sfregamenti

Anche negli ambienti professionali, le pareti sono frequentemente soggette urti e sfregamenti causati dallo spostamento di sedie, dalla disposizione ravvicinata di scrivanie o dalla presenza di arredi che appoggiano direttamente ai muri. Queste sollecitazioni ripetute, se non gestite, possono lasciare segni evidenti, scolorimenti o abrasioni che compromettono l’aspetto ordinato dello spazio.

Una soluzione efficace e poco invasiva consiste nell’applicazione di pannelli proteggi muro o fasce paracolpi, progettati per fungere da barriera protettiva nelle aree più esposte. In questo contesto, il plexiglass si distingue per la sua trasparenza, che consente di proteggere senza nascondere o modificare l’estetica esistente, e per la sua resistenza agli urti e all’usura. Disponibile anche in varianti opache, colorate o satinate, è ideale per chi desidera un effetto più visibile o integrato con l’arredo.

Un’opzione particolarmente utile è rappresentata dai battisedia in plexiglass, pannelli sottili da applicare all’altezza dello schienale delle sedie, ideali per evitare segni e graffi causati dal contatto continuo. Per una protezione più ampia, si possono installare fasce orizzontali a mezza altezza lungo tutta la parete, oppure pannelli verticali in corrispondenza di punti critici come angoli o corridoi di passaggio.

Nel valutare l’intervento, è consigliabile considerare l’altezza del mobile o della sedia, la frequenza di utilizzo dell’area, e lo stile dell’ambiente. L’installazione è rapida, spesso eseguibile senza opere murarie, e garantisce una protezione duratura che riduce i costi di manutenzione, come tinteggiature frequenti o ripristini localizzati. In spazi dove l’immagine è importante – come sale riunioni, studi medici, reception o home office – il plexiglass rappresenta una soluzione pratica, sobria e professionale.

Ambienti pubblici e spazi ad alta frequentazione: praticità, igiene e resistenza

In contesti come scuole, ambulatori, mense aziendali o aree comuni di edifici pubblici, le pareti sono costantemente esposte a sollecitazioni meccaniche, urti accidentali e contatto diretto con persone e oggetti. Il passaggio frequente di utenti, studenti o pazienti rende questi spazi particolarmente vulnerabili all’usura e all’accumulo di sporco. Mantenere un ambiente ordinato, sicuro e facilmente sanificabile diventa quindi una priorità, anche in relazione alle normative igienico-sanitarie vigenti.

Per questi motivi, l’uso di pannelli protettivi in plexiglass rappresenta una soluzione strategica e funzionale. Il materiale, resistente e facile da pulire, può essere applicato come rivestimento parziale (fasce paracolpi) o totale, a seconda delle esigenze progettuali. La superficie liscia e impermeabile del plexiglass impedisce l’assorbimento di sporco o liquidi, consentendo una pulizia frequente anche con detergenti disinfettanti, senza comprometterne la resa estetica.

In ambito scolastico, ad esempio, le fasce murali in plexiglass installate nei corridoi o all’altezza dei banchi proteggono efficacemente dai segni lasciati da zaini, scarpe o materiali scolastici. In sale d’attesa di ambulatori o centri medici, i pannelli trasparenti o opalini consentono di proteggere le pareti mantenendo un’atmosfera luminosa e accogliente. Lo stesso vale per mense, refettori o spazi di distribuzione pasti, dove è fondamentale rispettare standard elevati di igiene.

Un ulteriore vantaggio è la personalizzazione: i pannelli possono essere tagliati su misura e adattati a nicchie, corridoi o superfici irregolari. È possibile anche stampare grafiche o loghi direttamente sul plexiglass, rendendolo parte integrante della comunicazione visiva dell’ambiente (segnaletica, decorazioni murali, infografiche educative, ecc.).

Infine, rispetto ad altri materiali come laminati o rivestimenti in metallo, il plexiglass offre una combinazione unica di economicità, rapidità di installazione e leggerezza, rendendolo ideale anche per interventi rapidi o temporanei.

Vantaggi del plexiglass rispetto ad altri materiali

Quando si sceglie un rivestimento protettivo per pareti e superfici, è utile valutare caratteristiche come pesofacilità di installazionepersonalizzazioneresistenza agli urti e aspetto estetico.

Di seguito una comparazione fra plexiglass e le soluzioni più diffuse:

Materiale Peso Facilità di installazione Personalizzazione Resistenza agli urti Manutenzione e pulizia Estetica e finiture
Plexiglas Molto leggero
(≈1,2 g/cm³)
Rapida: biadesivo, viti o distanziali Elevata: trasparente, colorato, opaco,
stampe UV su misura
Alta: resistente fino a 180 J/m Semplice: detergenti diluiti,
no abrasivi
Molto versatile:
lucido, satinato,
effetti decorativi
Vetro Pesante
(≈2,5 g/cm³)
Lavorazioni e montaggio più complesse Discreta: limitata a Bassa: si incrina e frantuma Più delicata: prodotti specifici, attenzione ai graffi Elegante ma uniforme:
trasparente o acidato
Ceramica Medio–alto
(≈2,3 g/cm³)
Muratura o collanti speciali Bassa–media: colori e formati standard Media: buona contro graffi, meno contro impatti Pulizia agevole ma stuccatura da curare Ampia varietà cromatica e formati
Resine Medio
(≈1,1 g/cm³)
Applicazione a strati; tempi di asciugatura Media: pigmenti e finiture superficiali Media: dipende dalla formula Richiede prodotti neutri;
possibile ingiallimento
Finitura continua: lucida o opaca 
Laminati Leggero
(≈1,3 g/cm³)
Montaggio con profili o adesivi Limitata: dimensioni standard, poche texture Bassa–media: sensibile a urti Facile, ma bordi esposti possono sfilacciarsi Texture e disegni riprodotti, ma piatti

Perché scegliere il plexiglass?

  • Leggerezza e maneggevolezza: riduce i tempi e i costi di trasporto e posa.
  • Estrema flessibilità estetica: infinite varianti di colore e finitura, compresi effetti retroilluminati o stampati.
  • Alta resistenza meccanica: ideale in ambienti ad alto passaggio o soggetti a urti accidentali.
  • Installazione non invasiva: perfetto sia per interventi temporanei sia per progetti permanenti, senza opere murarie complesse.
  • Manutenzione minimal: basta un panno in microfibra con acqua tiepida e detergente neutro.

Consigli per l’installazione e la manutenzione

Installare pannelli in plexiglass è un intervento semplice ma che richiede qualche accortezza per ottenere un risultato preciso, duraturo ed esteticamente curato. Ecco alcuni consigli pratici da seguire prima, durante e dopo il montaggio.

Come prendere le misure

  • Utilizza un metro rigido o laser per rilevare altezza e larghezza dell’area da coprire.
  • Se la superficie è irregolare o presenta ostacoli (prese, interruttori, spigoli), realizza una dima in cartone o carta kraft da fornire al produttore.
  • Ricorda di sottrarre 2-3 mm dai bordi per facilitare l’inserimento del pannello senza forzature.

Tipi di fissaggio

A seconda della destinazione d’uso e dell’effetto estetico desiderato, puoi scegliere tra diverse modalità di montaggio:

  • Biadesivo ad alta tenuta (tipo VHB): ideale per superfici lisce e installazioni invisibili. Attenzione: è permanente, non rimuovibile senza danneggiare la parete.
  • Viti con distanziali: soluzione stabile e moderna, consente anche di rimuovere facilmente il pannello per pulizia o sostituzione. Disponibili in finitura cromata, satinata o nera.
  • Guide a incastro o profili in alluminio: indicate per rivestimenti continui o modulari, spesso utilizzati in ambienti pubblici.

Suggerimento: pulisci accuratamente la parete prima dell’installazione e verifica che sia asciutta e uniforme.

Pulizia e manutenzione

Il plexiglass è molto semplice da mantenere, ma è importante seguire alcune buone pratiche:

  • Usa panni morbidi in microfibra e detergenti neutri diluiti in acqua tiepida.
  • Evita alcol, solventi, ammoniaca o prodotti abrasivi, che potrebbero opacizzare o graffiare la superficie.
  • Per rimuovere impronte o aloni, puoi usare una soluzione a base di acqua e sapone neutro, seguita da un panno asciutto e pulito.

Con una manutenzione minima e l’installazione corretta, i pannelli in plexiglass mantengono a lungo la loro trasparenza, brillantezza e funzionalità, offrendo una protezione efficace e un impatto estetico gradevole.

L’articolo Come proteggere le pareti con il plexiglass: soluzioni per casa e ambienti professionali proviene da Laura Home Planner.

3 Luglio 2025 / / La Gatta Sul Tetto

Il progetto di Studio Pelizzari si è ispirato agli ambienti marini, a spazi ariosi e pieni di luce. Prevalgono arredi lineari, dalle texture neutre, in cui l’ambiente marino costituisse un unicum con quello domestico. 

Studio Pelizzari
Foto © Giorgio Baroni

Allo Studio Pelizzari è stato affidato il progetto di interior ed exterior design per una villa anni ‘60 a due passi dal mare di Forte Dei Marmi. Una scelta accurata di restyling da parte dei nuovi proprietari che sposano i valori e i concept dello studio. Ristrutturata in vari periodi, era appartenuta ad un importante produttore di pelletteria internazionale. 

Il progetto firmato Studio Pelizzari

Partendo dagli esterni, le superfici perimetrali della casa che si alternano alle verande sono interrotte da “quinte” in listelli in legno Teak, proveniente da foreste tropicali, a proteggere la casa dalla luce diretta del sole estivo e a creare zone d’ombra sulle sdraio vicine alla piscina. Anche il living esterno segue la stessa scia giocando sui tessuti. 

Entrando nella zona living, ci sorprende il generoso divano in dedar e l’iconica poltrona di Eames, nei colori dalle declinazioni chiare, accostati ad elementi su disegno di Pelizzari Studio, quali il coffe table in ferro e travertino, il mobile bisellato in legno Teak o le poltrone vintage che poggiano su un tappeto berbero in lana bianco e nero. Fa capolino anche la lampada Taccia di Flos per un’illuminazione tenue e delicata. 

I lampadari, i vasi sul tavolo che riprendono la texture dei coralli e le scelte d’arredo: tutto si fonde armoniosamente. 

Il progetto di Studio Pelizzari si è ispirato agli ambienti marini, a spazi ariosi e pieni di luce. Prevalgono arredi lineari, dalle texture neutre, in cui l’ambiente marino costituisse un unicum con quello domestico. 

Protagonista di quest’ambiente anche l’opera di Sabine Marcelis, uno specchio che riflette la natura che entra preponderante dalle larghe vetrate, come un quadro di Monet. 

Foto © Giorgio Baroni

Zona living, pranzo, relax si snodano fino ad adagiarsi sul prato, tra gli alberi. 

I piani sono collegati da un’aerea scala giocata sulle trasparenze e sull’illuminazione LED che sottolinea i profili e il corrimano.

Anche la zona notte, situata al piano superiore, è caratterizzata da una sottile e delicata punteggiatura. Le camere, minimal, mantengono lo stesso concept: letti con tessuti semplici e naturali, poggiati su pareti rivestite in teak. I cuscini dai colori vivaci, simili alle sfumature della schiuma di mare, si armonizzano con piccoli tavolini da notte in grigio, creando un equilibrio raffinato che celebra con eleganza l’unicità di questo rifugio sul mare. 

Foto © Giorgio Baroni

Crediti e prodotti

Progetto: Pelizzari Studio

Foto by © Giorgio Baroni

ARREDO ESTERNO: azienda Kettal: (lettini, ombrellone, tappeti, lampade, sedie, tavolo, ecc.)

INGRESSO: parete in legno bisellato laccato color grigio: su disegno di Pelizzari Studio Consolle in ferro e vetro retrolaccato: su disegno di Pelizzari Studio 

ZONA SOGGIORNO: N.2 Poltrone con tessuto azzurro, N.2 tavolini (laccato color azzurro e grigio) su disegno di Pelizzari Studio, N.1 Divano: rivestimento con tessuto di DEDAR,  Cuscini: Elitis. Poltrona “Lounge Chair” + pouf con rivestimento in pelle bianca e scocca in legno: Azienda Vitra. Coffe table laterale in marmo bianco venato: Modello Saarinen Azienda Knoll. Tavolino centrale con piano in marmo su disegno di Pelizzari Studio. Mobile / cassettone in legno cannettato su disegno di Pelizzari Studio. Lampada con tessuto decorativo: Collezione Claudia Pelizzari + tessuto Azienda Designers Guild. Specchio con gradiente di colore: Opera d’arte Sabine Marcelis. Lampada Taccia: Azienda Flos.

ZONA PRANZO: lampadario centrale sul tavolo: Azienda Viabizzuno. Sedie pranzo bianche Panton Chair: Azienda Vitra. Vasi sul tavolo: Collezione Spaghetti di Gaetano Pesce.

CAMERE: tessuti cuscini: Azienda Designs of the time.

Vista altre bellissime case nella rubrica House Tour
1 Luglio 2025 / / Dettagli Home Decor

Dal 28 giugno al 28 settembre 2025, l’ADI Design Museum di Milano celebra uno dei nomi più emblematici del design e della comunicazione visiva italiana con la mostra “GIANCARLO ILIPRANDI. DESIGN PER COMUNICARE”, in occasione del centenario della sua nascita. Un omaggio profondo, ricco e multidisciplinare al creativo milanese che ha rivoluzionato il linguaggio grafico nel nostro Paese, rendendolo uno strumento di pensiero, cultura e trasformazione.

Curata da Monica Fumagalli Iliprandi e Giovanni Baule, con un allestimento firmato Lissoni & Partners, la mostra è promossa da ADI Design Museum, Archivio del Moderno – Università della Svizzera italiana e Associazione Giancarlo Iliprandi.

Vista dell’allestimento della mostra “Giancarlo Iliprandi. Design per comunicare”
fotografie di Daniele Manzi

Mostra Giancarlo Iliprandi. Design per comunicare

La mostra si articola in un percorso tematico che riflette l’approccio sperimentale e interdisciplinare di Iliprandi, capace di intrecciare grafica, fotografia, illustrazione, tipografia, scenografia, product design ed editoria. Ogni sezione diventa un’isola progettuale che accompagna il visitatore attraverso oltre cinquant’anni di lavoro, idee e contaminazioni culturali.

Si parte dalla formazione dell’artista, dove la pittura, la fotografia e la scenografia hanno influenzato in modo determinante la sua visione progettuale. Da qui prende forma una narrazione ricca di contenuti e suggestioni, dove comunicare il design significa diventare parte del processo creativo dell’oggetto stesso.

grafiche per la grande distribuzione di Giancarlo Iliprandi in mostra a Milano

Iliprandi e la grafica per la grande distribuzione

Uno dei fulcri dell’esposizione riguarda i progetti realizzati per la grande distribuzione. Brand come La Rinascente, Standa, Croff e Grancasa si sono affidati al genio visivo di Iliprandi per rinnovare il proprio linguaggio grafico. Le sue proposte sono sempre state innovative, capaci di introdurre strategie visive all’avanguardia e format comunicativi che dialogavano con il pubblico in modo diretto ed efficace.

manifesti di Giancarlo Iliprandi esposti all'ADI Museum

L’editoria come laboratorio visivo

Altro campo d’eccellenza fu l’editoria. Iliprandi ha collaborato con riviste iconiche come Interni, Abitare, Rivista Rai, oltre a ideare memorabili copertine per i Dischi del Sole, dove l’immagine fotografica veniva rielaborata in modo narrativo, trasformandosi in un vero e proprio racconto visivo. Il suo lavoro anticipava i contenuti, preparava l’ascoltatore, coinvolgeva lo spettatore.

allestimento mostra Giancarlo Iliprandi. Design per comunicare

Tipografia, disegno a mano e fotografia d’autore

Nel design tipografico, Iliprandi sperimentò soluzioni nuove con Nebiolo e Honeywell, combinando metodi artigianali e strumenti digitali. Ma la sua forza risiedeva anche nella capacità di unire il disegno a mano libera — dai bozzetti di moda ai manifesti — con una profonda cultura figurativa. Alcuni dei suoi progetti più provocatori nel campo della comunicazione pubblica, come “Basta” o “Mitagogia”, esplorano linguaggi radicali e composizioni libere.

Anche la fotografia diventa per Iliprandi materia espressiva. Opere come I Travestiti o Milano si collocano tra arte, reportage e design, raccontando storie visive capaci di andare oltre la superficie.

grafiche di Giancarlo Iliprandi esposte all'ADI Museum

Un’eredità viva tra didattica e associazionismo

Il percorso espositivo si conclude con una riflessione sul contributo dell’artista alla didattica e al mondo dell’associazionismo. Presidente ADI dal 1998 al 2001, Giancarlo Iliprandi ha contribuito a rafforzare il ruolo del design italiano a livello istituzionale e culturale, lasciando un segno indelebile nelle principali università e accademie del Paese.

grafiche con la lettera di Giancarlo Iliprandi esposte all'ADI Museum

Una mostra che è anche un manifesto per il futuro

Come sottolinea Luciano Galimberti, attuale Presidente ADI, Iliprandi ha incarnato un’idea di comunicazione visiva capace di fondere pensiero critico e cultura del progetto. La mostra “GIANCARLO ILIPRANDI. DESIGN PER COMUNICARE” non è solo un tributo, ma un invito a ripensare il design come atto culturale, collettivo e interpretativo del mondo contemporaneo.

 

Il partner tecnico è Star Art Services.

Iliprandi 100 Giancarlo Iliprandi. Design per comunicare

28 giugno – 28 settembre 2025

Fotografo Daniele Manzi

 

ADI Design Museum
Piazza Compasso d’Oro 1, Milano
Orari di apertura
Lunedì-domenica 10.30 alle 20.00
*Chiuso il venerdì

 

L’articolo Giancarlo Iliprandi. Design per comunicare: all’ADI Museum un viaggio nella visione di un grande maestro proviene da dettagli home decor.

1 Luglio 2025 / / Dettagli Home Decor

Il nuovo JW Marriott Crete Resort & Spa, firmato dallo studio di architettura BLOCK722, rappresenta un nuovo modello di ospitalità contemporanea, dove lusso, sostenibilità e tradizione mediterranea si intrecciano in un progetto unico. Situato a Marathi, su una collina rocciosa che domina la splendida baia di Souda, il resort a cinque stelle è pensato per fondersi con il paesaggio selvaggio e incontaminato dell’isola, offrendo un’esperienza immersiva che celebra la bellezza naturale di Creta.

vista aerea del JW Marriott Crete Resort & Spa progettato da Block722


Vista dall'alto delle piscine private del JW Marriott a Creta progettato da BLOCK722
Vista esterna del JW Marriott a Creta progettato da BLOCK722 con architettura sostenibile e vista sulla baia di Souda

JW Marriott Crete Resort & Spa: un resort che dialoga con la natura

Il JW Marriott Crete Resort & Spa occupa un terreno terrazzato di quasi 60.000 metri quadrati, articolato in 160 camere e suite capaci di ospitare fino a 450 persone. Appena si arriva, si viene accolti da un ampio piazzale piantumato con specie autoctone, un preludio al viaggio sensoriale che attende ogni ospite. Il percorso d’ingresso è stato studiato per svelare gradualmente il mare e la composizione architettonica, creando un crescendo emozionale che culmina nella vista mozzafiato della costa cretese.

La hall diventa un giardino interno grazie all’integrazione di vegetazione locale, con un lucernario che inonda lo spazio di luce naturale, valorizzando l’intima connessione con l’esterno. Gli spazi comuni, come la reception, il bar, il ristorante principale e il JW Market, si sviluppano come una sequenza fluida di volumi geometrici puliti, aperti verso il mare e protetti da grandi pergolati. Questi ultimi, ispirati alle colonne doriche, filtrano la luce mediterranea creando giochi di ombre in continuo movimento, un’esperienza visiva che cambia durante il giorno.

ingresso principale del nuovo JW Marriott Crete Resort & Spa sull'isola di Creta

piscina comune del JW Marriott di Creta progettato dallo studio Block722 hall con giardino interno del lussuoso JW Marriott di Creta

Spazi che evocano calma e contemplazione

La filosofia progettuale di BLOCK722 emerge in ogni dettaglio: materiali naturali, linee essenziali, volumi che si inseriscono con delicatezza nel paesaggio. Le pergole e i percorsi sull’acqua conducono gli ospiti a sedute incassate, pensate per favorire momenti di meditazione e relax profondo. Qui, la roccia grezza, il legno e altri materiali naturali creano un forte legame tattile con la terra, invitando a riscoprire un contatto autentico con l’ambiente.

Nella parte inferiore del sito si trovano ristoranti, lounge ombreggiate, piscine e un centro benessere, tutti distribuiti in armonia tra le rocce e la costa. Salendo verso le camere, si percepisce un passaggio graduale dagli spazi comuni a quelli privati, in un ritmo naturale che accompagna l’ospite verso un’intimità sempre maggiore.

bar del nuovo JW Marriott Crete Resort & Spa


piscina interna presso l'hotel JW Marriott di Creta
sala relax comune del nuovo JW Marriott di Creta dove prevalgono materiali e colori naturali

Camere che dissolvono i confini tra interno ed esterno

Le camere e le suite del JW Marriott Creta, progettate da BLOCK722, sono disposte in volumi geometrici a uno o due livelli, collocati ad anfiteatro per garantire viste spettacolari sul mare. Questa disposizione non solo regala privacy, ma permette anche una totale immersione nel paesaggio circostante.

Ogni stanza è pensata come un rifugio aperto, dove i confini tra interno ed esterno si annullano. Le terrazze private con piscine a sfioro sembrano fluttuare nel paesaggio, creando microclimi naturali che migliorano il comfort termico. I tetti verdi e le pergole ombreggiate permettono di vivere in sintonia con i ritmi dell’isola, regalando un’esperienza di soggiorno lenta e rigenerante.

 camera con terrazza e piscina privata presso il JW Marriott Crete Resort & Spa

suite del nuovo JW Marriott di Creta progettato dallo studio Block722 bagno del nuovo JW Marriott di Creta dove prevalgono elementi artigianali fatti con materiali locali

Il valore dell’artigianato e dei materiali locali

Uno degli aspetti più distintivi di questo progetto è la forte attenzione di BLOCK722 all’artigianato e ai materiali locali. Il resort celebra la cultura cretese attraverso l’uso di pietre ricavate dagli scavi in loco, calcestruzzo con aggregati della stessa terra e arredi realizzati con lino grezzo, terracotta, rattan e legno.

Questa scelta non solo valorizza il territorio, ma rafforza anche l’identità del luogo, trasformando ogni ambiente in una naturale estensione del paesaggio esterno. L’obiettivo è quello di offrire un’esperienza autentica, che unisce estetica e funzionalità, rispettando la storia e le tradizioni dell’isola.

vialetti con muretti in pietra locale del nuovo JW Marriott di Creta

vista sugli edifici che compongono il nuovo JW Marriott Crete Resort & Spa

 JW Marriott Crete Resort & Spa: un design che onora la terra

La sostenibilità è un pilastro fondamentale del progetto firmato BLOCK722. La strategia di progettazione mira a ridurre al minimo l’impatto ambientale, preservando la topografia naturale del sito e rigenerando il paesaggio post-costruzione. Gli edifici sono perfettamente integrati nel terreno, creando una continuità visiva e materica con l’ambiente.

Per ridurre il consumo energetico, sono stati implementati sistemi passivi come l’orientamento solare ottimale, la ventilazione incrociata naturale e l’uso di pergole profonde per l’ombreggiamento. A questi si aggiungono soluzioni attive come i pannelli fotovoltaici, un pozzo per l’approvvigionamento idrico e i tetti verdi, che migliorano l’isolamento e favoriscono la biodiversità locale.

Le scelte paesaggistiche si basano esclusivamente su specie autoctone, resistenti alla siccità e con esigenze idriche minime, contribuendo alla creazione di un ecosistema resiliente e sostenibile.

Un’esperienza di ospitalità rigenerante

Il nuovo JW Marriott Crete Resort & Spa, progettato da BLOCK722, non è solo un resort di lusso, ma un vero e proprio manifesto di ospitalità rigenerante. Ogni spazio è stato pensato per offrire un’esperienza trasformativa, capace di riconnettere l’ospite non solo con la natura, ma anche con i ritmi più profondi della vita mediterranea.

Grazie a una visione che unisce architettura contemporanea, artigianalità locale e attenzione per l’ambiente, il progetto si pone come punto di riferimento per un turismo di alta gamma più consapevole e rispettoso. Un luogo dove il lusso diventa silenzioso, sostenibile e profondamente radicato nella cultura e nel paesaggio dell’isola.

Con il JW Marriott a Creta, BLOCK722 firma un capolavoro che ridefinisce il concetto di resort mediterraneo, dimostrando come sia possibile coniugare design, comfort ed etica ambientale in un’esperienza unica e indimenticabile.

Creative Direction, Architecture & Interior design: Block722

Photographer: Ana Santl
Styling: Priszcilla Varga
Aerial videographer and photographer: George Pappas

 

L’articolo Block722 firma il nuovo JW Marriott Crete Resort & Spa: lusso sostenibile e design mediterraneo proviene da dettagli home decor.


L’articolo Come scegliere il pavimento ideale per la tua casa, ecco cosa devi tenere in considerazione è stato scritto da Biagio Barraco e si trova su Questioni di Arredamento.

In un mondo in cui l’estetica si intreccia con la funzionalità, la scelta del pavimento non è mai un gesto banale. Camminiamo su di lui ogni giorno, ci conviviamo, spesso lo ignoriamo, ma è lì a definire il tono, l’umore e persino il ritmo dei nostri spazi. Un errore in questa fase progettuale si paga con anni di dissonanza visiva o manutenzione continua. Ma qual è la bussola da seguire tra materiali, formati e costi? La risposta, naturalmente, è più complessa di quanto sembri.

Funzionalità prima di tutto: la valutazione degli ambienti

Ogni stanza ha una sua temperatura, non solo climatica, ma anche emotiva e pratica. In cucina, ad esempio, la resistenza all’umidità, alle macchie e ai detergenti è una necessità, non un’opzione. Il bagno, invece, pone il problema delle superfici antiscivolo, pena il rischio di piccoli incidenti domestici che potrebbero essere evitati.

Qui entra in gioco il gres porcellanato, un materiale ottenuto da un mix calibrato di argille e feldspati, cotto a temperature estreme, fino a 1400°C. Risultato? Una superficie compatta, praticamente impermeabile, resistente agli urti, alle abrasioni, agli acidi. Ma la sua vera forza è l’adattabilità: effetto marmo per il salotto, effetto legno per le camere, effetto cemento per spazi minimalisti. Un solo materiale, molte vite.

La forma delle cose: come scegliere il formato giusto

Oltre al materiale, c’è un altro elemento che spesso sfugge all’attenzione: il formato delle piastrelle. La scelta non è puramente decorativa. Una piastrella di grande formato (60×120 cm o più) può rendere un ambiente visivamente più ampio e armonioso, soprattutto se posata con fughe minime. Ma attenzione: più il formato è grande, più serve precisione nella posa.

Le misure tradizionali – 30×30 cm, 60×60 cm – offrono versatilità, mentre i listoni effetto legno (20×120 cm o 30×120 cm) sono ideali per replicare l’atmosfera di un parquet, ma con la praticità del gres. Le piccole piastrelle, invece, creano effetti più dinamici, specie in spazi contenuti come cucine retrò o bagni dallo stile vintage. Scegliere il formato giusto non è una questione di gusto, ma di equilibrio tra proporzione e funzione.

Costo, posa, tempistiche: la verità dietro le quinte

Un altro elemento spesso trascurato è il tempo necessario per la posa e il suo costo. Una stanza media può essere completata in uno o due giorni, ma molto dipende dalla complessità della disposizione e dai tagli richiesti. Se il pavimento viene posato sopra uno esistente, si risparmia tempo e denaro: in media tra 10 e 15 € al metro quadro in meno.

Il prezzo totale, invece, può oscillare tra 25 e 100 € al metro quadro, a seconda della qualità del materiale e della manodopera. Inutile dire che un gres porcellanato di prima scelta, con finiture pregiate e posa professionale, incide di più sul budget, ma garantisce durata e un’estetica che non teme il passare del tempo.

La resistenza nascosta: come capire se durerà

Quando si parla di resistenza, non ci si può limitare all’apparenza. Il gres porcellanato, ad esempio, viene classificato con la scala PEI, che valuta la resistenza all’abrasione superficiale. Si va da 1 (uso domestico leggero) fino a 5 (uso commerciale intenso). Ma c’è di più: lo spessore della piastrella e il formato influiscono anch’essi. Paradossalmente, una piastrella più piccola è spesso più robusta, per via del minor effetto leva in caso di urto.

Dunque, la durabilità non si misura solo col tempo, ma con le scelte progettuali. E chi pensa che basti un buon prodotto per avere un buon risultato, dimentica che senza posa qualificata, anche il miglior materiale perde il suo valore.

Dove trovare ispirazione (e occasioni concrete)

Quando arriva il momento di acquistare, ci si scontra con l’imbarazzo della scelta. Tra showroom, cataloghi digitali e rivenditori, è difficile orientarsi. Una risorsa utile per esplorare soluzioni di design, materiali resistenti e offerte vantaggiose è l’outlet di DesignBest, dove è possibile trovare anche una sezione interamente dedicata ai pavimenti. Non si tratta solo di promozioni, ma di un punto di riferimento per chi cerca qualità e varietà senza perdere di vista il budget.

L’elemento invisibile: la coerenza estetica

Infine, una riflessione più sottile. Il pavimento non è un oggetto isolato, ma un legame silenzioso tra gli arredi, le pareti e la luce. I colori chiari dilatano gli spazi, quelli scuri conferiscono profondità e carattere. Una superficie opaca restituisce una sensazione di calma, una lucida accende l’ambiente con riflessi inaspettati.

Ma attenzione: l’armonia non è mai un fatto assoluto. Non basta abbinare le tinte o i materiali. Serve che tutto, dal tavolo della cucina al battiscopa, parli lo stesso linguaggio.

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1 Luglio 2025 / / Casa Poetica

Spazi inutilizzati soggiorno - Casa Poetica

Gli spazi inutilizzati soggiorno sono ovunque. A volte li ignori, altre li sopporti. Sono quegli angoli tra mobili, pareti troppo corte, zone di passaggio troppo strette per un mobile ma troppo evidenti per lasciarle vuote. Non sono brutti, non sono ingombranti. Ma alla lunga diventano punti critici: si riempiono a caso, sfuggono a ogni routine e ti trasmettono un senso costante di incompiuto.

Nel mio lavoro come professional organizer li incontro ogni giorno. E so quanto sia facile sottovalutarli.



Quando uno spazio è lì, ma non ha uno scopo

Il problema non è che sia vuoto. È che non hai deciso a cosa serve.
E quando uno spazio non ha un ruolo, finisce per accogliere tutto ciò che non trova posto altrove.

Un esempio? L’angolo tra una finestra e il mobile TV. All’inizio è vuoto, poi ci finisce una sedia, poi una cesta, poi qualche oggetto in attesa. Nessuno lo vede come “disordinato”. Ma lo spazio comunica comunque una confusione latente, che pesa ogni volta che ci passi accanto.



Come riconoscere gli spazi inutilizzati soggiorno

Ci sono angoli che sembrano arredati, ma sono solo riempiti. Zone che esistono, ma non partecipano alla vita della casa.
Per esempio:

– Un contenitore decorativo che non contiene nulla di utile
– Un ripiano vuoto solo perché “non sai cosa metterci”
– Un passaggio stretto che resta tale, senza nemmeno un gancio o una funzione

Uno spazio è inutile non quando è vuoto, ma quando non è pensato.



Come farli funzionare davvero

La soluzione non è riempirli, ma usarli in modo intelligente.

– Un angolo tra divano e parete può diventare una zona lettura: una lampada snella, una piccola base d’appoggio, un plaid.
– Un passaggio può ospitare una stazione di ricarica, nascosta in un cassetto.
– Una nicchia può contenere un vassoio per oggetti quotidiani: chiavi, occhiali, caricabatterie.

L’importante è che ogni scelta risponda a una tua abitudine reale. Nessun oggetto deve essere lì “perché ci stava”.



Perché ti stancano, anche se non ci fai caso

Uno spazio che non serve a niente diventa un generatore silenzioso di disagio.
Non lo vedi. Ma lo subisci.

Perché il cervello registra ogni indecisione visiva come una piccola richiesta di attenzione. E anche se lo spazio è tecnicamente in ordine, l’assenza di funzione lo rende faticoso.

Non sempre serve un mobile nuovo. Spesso basta decidere: questo angolo serve per… e costruirci sopra una micro-logica.



Gli spazi inutilizzati soggiorno non sono un fallimento progettuale. Sono una fase incompleta.

Io posso aiutarti a chiuderla.
Ti affianco per leggere meglio ciò che già c’è, risolvere i punti critici e far funzionare anche gli angoli che hai dimenticato.
Scrivimi. Iniziamo da dove nessuno guarda.

Decidere, anche solo un dettaglio, cambia la percezione.

Finire, fissare, scegliere: tre verbi che hanno molto più effetto dell’etichettare.





Cover Photo on I-Stock





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30 Giugno 2025 / / Dettagli Home Decor

Le luci a led per esterni non sono solo degli elementi funzionali a garantire l’illuminazione di giardini, terrazze e vialetti. Rappresentano infatti dei veri e propri oggetti di design che sono in grado di trasformare radicalmente l’atmosfera della zona outdoor.

I modelli di ultima generazione uniscono tecnologia, efficienza energetica e design, con soluzioni che arricchiscono l’ambiente con stile, eleganza e personalità.

Ecco i migliori modelli 2025 di luci a led per esterni che ti aiuteranno a rendere più luminosa e sofisticata la tua area outdoor.

giardino illuminato con luci a led per esterni di design
Lodes Outdoor Collection

Luci a LED per esterni: tra design e natura

Le luci a Led per esterni non devono mai imporsi sull’arredo outdoor, ma devono dialogare armoniosamente con il paesaggio.

Le forme morbide, ispirate al mondo naturale, permettono ai corpi illuminanti di mimetizzarsi tra piante, vialetti o prati, offrendo un effetto discreto ma d’impatto.

vialetto in giardino illuminato con le lampade Kinno di Lodes

Un esempio perfetto è Kinno di Lodes, disegnata da Patrick Norguet: un elegante bollard che ricorda la silhouette di un fungo. Perfetto per integrarsi nel verde con discrezione e raffinatezza.

Segnapassi: i dettagli che fanno la differenza

Per garantire sicurezza e guidare i percorsi senza invadere visivamente lo spazio, i modelli segnapasso sono senza dubbio la scelta ideale.

Sono minimalisti e compatti, si inseriscono facilmente nell’architettura del giardino e garantiscono un’illuminazione tenue che accompagna le tue serate, senza sovrastarle di luminosità.

scala d'accesso alla casa illuminata con luci a led per esterni incassate

Egad di Platek è dotata di tecnologia ottica avanzata integrata in un corpo sottile ed elegante. Ideale per scale o vialetti. Design R&D Platek.

due faretti con luce a led illuminano l'ingresso del giardino

Sempre con design R&D Platek, il modello Tikal è compatto e versatile. Illumina con precisione pareti e passaggi, e dona all’ambiente un fascio di luce morbido e asimmetrico.

Leggi anche: “Come arredare un terrazzo scoperto: idee, consigli e tendenze 2025

Luci a LED per esterni fatte per emozionare

Tra le luci a Led per esterni che abbiamo selezionato, ci sono modelli che realmente sono capaci di far scaturire delle emozioni, perché creano un ambiente contornato di bellezza e pura scenografia.

Non sono delle semplici lampade, ma delle vere e proprie installazioni luminose capaci di dare carattere allo spazio.

giardino illuminato con luci a led per esterni di Slamp

Design di Adriano Rachele, Bang di Slamp ha una forma esplosiva e dinamica che ricorda una supernova. Dieci bracci irradiano luce in modo scenografico, sia come applique che come segnapasso.

Atmosfere calde per momenti di serenità

Per creare zone relax accoglienti, è fondamentale scegliere luci a led per esterni con una temperatura calda (intorno ai 2700K).

L’effetto sarà quello di un abbraccio luminoso e accogliente, perfetto per le serate in compagnia all’aperto.

lampada Class di Vibia illumina il vialetto di casa

La collezione Class di Vibia propone lampade da tavolo o da terra che fondono materiali pregiati e luce calda per una presenza raffinata in ogni ambiente outdoor. Design: Sebastian Herkner.

Quando l’illuminazione diventa arte

Grazie all’utilizzo di tecnologie avanzate, i modelli più esclusivi consentono di guidare e diffondere la luce in modo preciso, così da valorizzare al massimo le superfici e i dettagli dell’arredo outdoor.

La luce diventa così un vero strumento progettuale in grado di ridisegnare l’ambiente.

faretti con luci a led illuminano il vialetto di casa

Chelsie di Lodes, disegnato da Snøhetta, è un floorwasher decorativo e funzionale che crea raffinati giochi di luce in tutto l’ambiente. Perfetto anche come elemento segnapasso.

Luci a LED tra minimalismo e raffinatezza

Linee pulite e dimensioni contenute si traducono in un’eleganza essenziale. Le luci a LED per esterni minimal e raffinate sono perfette per chi cerca discrezione e sofisticatezza, senza mai rinunciare alla qualità dell’illuminazione.

luci a led per esterni modello Dots Outdoor di Vibia

I modelli di Dots Outdoor di Vibia sono delle piccole perle di design che creano luce soffusa con aloni delicati. Sono ideali per composizioni artistiche a parete o installazioni singole in spazi intimi. Design: Martín Azúa.

Leggi anche: “Lampade solari da giardino: idee, novità e trends 2025

Lampade da piantare nel terreno

Alcune soluzioni di luci a led per esterni nascono per essere “piantate” direttamente nel terreno, diventando quasi degli elementi vegetali luminosi che si integrano perfettamente con la zona outdoor.

Sono modelli che consentono di marcare sentieri o delimitare aree verdi in modo suggestivo e discreto.

angolo verde fuori casa illuminato con luci a led di Lodes

Reed di Lodes, disegnato da estudi{H}ac, è un modello in grado di creare un effetto naturale e dinamico che ti lascerà davvero senza parole.

Ispirate ai giunchi, queste lampade possono essere installate singolarmente oppure in gruppo, per creare un effetto d’impatto dalla bellezza unica.

Grandi luci da terra per zone outdoor accoglienti

Ci sono modelli di lampade Led da terra che sono in grado di spiccare sull’intero arredo outdoor e diventare protagoniste degli spazi condivisi.

Sono luci a led per esterni che offrono un fascio mirato, spesso rivolto verso il basso, perfetto per illuminare tavoli o aree di sosta con stile e design.

living outdoor illuminato con una lampada da terra con luce a led

OUT di Vibia è una lampada dal profilo slanciato e poetico, che diffonde la luce verso il basso con delicatezza e discrezione. È disponibile in 6 finiture. Design by Víctor Carrasco.

 

 

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30 Giugno 2025 / / Dettagli Home Decor

Con l’arrivo dell’estate, cresce la voglia di partire per le vacanze, ma anche la necessità di proteggere la propria abitazione. Secondo le statistiche, luglio e agosto sono i mesi in cui si registra il maggior numero di furti nelle case. Per questo motivo, Yale – azienda leader nelle soluzioni di sicurezza smart per la casa – propone una checklist essenziale per garantire la sicurezza della casa durante l’assenza dei proprietari.

Dalla gestione da remoto fino al controllo degli accessi, ecco come i dispositivi Yale possono trasformare il tuo approccio alla sicurezza casa, permettendoti di goderti l’estate con maggiore tranquillità.

sistemi sicurezza casa di Yale

  1. Controllo da remoto: resta sempre connesso alla tua casa

Uno dei modi più efficaci per prevenire i furti è installare sistemi di videosorveglianza visibili. Le Telecamere Smart Yale, da interno e da esterno, offrono immagini in alta definizione e accesso in tempo reale tramite l’app Yale Home. Questo permette ai proprietari di monitorare ogni angolo della casa in qualsiasi momento e ovunque si trovino.

A completare il sistema, l’Allarme Smart Yale invia notifiche immediate in caso di attività sospette. Può essere attivato e disattivato da remoto, è facile da installare e ha un raggio d’azione fino a 1 km – perfetto anche per capanni degli attrezzi o giardini.

In caso di allarme, le immagini in diretta aiutano a valutare la situazione e, se necessario, contattare vicini o forze dell’ordine. Un modo semplice per sentirsi al sicuro anche lontano da casa.

  1. Chiudi porte e finestre… con lo smartphone

Secondo un recente sondaggio Yale, il 61% degli europei teme di dimenticare di chiudere porte o finestre prima di uscire. Con lo Smart Lock Linus® L2, non è più necessario preoccuparsi: grazie all’app Yale Home puoi verificare da remoto se la porta è bloccata e agire con un semplice tocco.

Per una protezione ancora più completa, i sensori per finestre compatibili con l’Allarme Smart avvisano in tempo reale se una finestra o una porta viene aperta o socchiusa. In questo modo, ogni possibile punto di accesso è sotto controllo.

  1. Accessi sicuri per chi si prende cura della tua casa

Durante le vacanze è normale affidare la cura della casa, delle piante o degli animali domestici a persone di fiducia. Tuttavia, consegnare mazzi di chiavi fisici può non essere la scelta più sicura. Yale risolve questo problema con lo Smart Lock Linus® L2, che permette di generare chiavi digitali personalizzate per ospiti, pet sitter o vicini.

Tramite l’app Yale Home, è possibile gestire gli accessi in totale sicurezza, limitandoli nel tempo o revocandoli in qualsiasi momento. Inoltre, la Telecamera Smart da Interni con audio bidirezionale permette non solo di controllare la situazione in casa, ma anche di comunicare con gli animali domestici durante l’assenza.

Telecamera smart da esterno in giardino

Proteggi la tua estate con i sistemi sicurezza casa di Yale

Affrontare l’estate con serenità è possibile, grazie alle soluzioni smart firmate Yale. Che si tratti di una gita fuori porta o di una vacanza più lunga, l’azienda offre sistemi sicurezza casa intuitivi, integrabili e facili da gestire da remoto.

Per maggiori informazioni e per scoprire tutta la gamma di prodotti per la sicurezza della casa, visita il sito ufficiale: www.yalehome.it

 

L’articolo Sistemi sicurezza casa: la guida di Yale per proteggere la casa durante le vacanze proviene da dettagli home decor.

28 Giugno 2025 / / La Gatta Sul Tetto

La vita è fatta di alti e bassi, di giornate belle e meno belle, di momenti in cui tutto si rompe e bisogna ricostruire: c’è chi cambia look, chi cambia taglio di capelli, chi inizia a rimettersi in forma, chi sradica completamente la propria vita precedente.

Tutto questo accade in momenti di svolta della nostra vita. Il nostro io interiore chiede fortemente un cambiamento, perché la nuova vita che ci attende sia allineata con il nostro nuovo sé, sia all’interno che all’esterno. Spesso è un evento esterno che porta il cambiamento, a volte invece ci sentiamo spinti a cambiare qualcosa e qualcosa, di conseguenza, cambia nella nostra vita.

Questi sono momenti in cui il cambio dovrebbe riguardare anche la casa, oltre che la nostra persona interiore ed esteriore, perché la nostra casa è un prolungamento del nostro campo energetico.

Non è un caso che alcuni dei periodi che percepiamo più pesanti siano i traslochi e le ristrutturazioni; “eh vabbé ma il trasloco stanca perché è faticoso, la ristrutturazione prevede grosse spese, a volte non previste”. Tutto giusto e vero, però sia nel trasloco che nelle ristrutturazioni, siamo aiutati da ditte e da professionisti che si occupano della parte faticosa, come il trasporto di  oggetti pesanti e lavori manuali. Quello che stanca è il cambiamento, il fatto che la nostra persona veda il proprio territorio distrutto, che ci si debba ricostruire in un nuovo ambiente, in un nuovo quartiere, in una nuova città.

Il momento giusto per cambiare

Il momento giusto di solito è quando il nostro intuito ci spinge a cambiare. Spesso non sta succedendo nulla nella nostra vita né di bello né di brutto (e forse è proprio di questo piattume che ci siamo stancati) e allora da dentro sentiamo una spinta e cominciamo a cercare di rimettere in moto qualcosa. Ci guardiamo intorno e la casa non ci somiglia più, cominciamo a scorrere le bacheche di Pinterest, a chiedere consigli ad amici, a contattare professionisti.

Oppure il cambiamento ci viene imposto da avvenimenti esterni e siamo costretti a fronteggiarlo: cambio di lavoro, trasferimenti, fine di una relazione, perdita di una persona cara.

I cambiamenti imposti sono quelli più difficili da affrontare, perché spesso non sono voluti, sono inaspettati e creano resistenza, oltre che il dolore per la perdita. 

Sia in un caso che nell’altro, sia che il cambiamento lo stiamo cercando o che ci venga imposto, cercate di fermarvi un attimo. Non è il momento per prendere decisioni drastiche che sono in questi casi guidate da emozioni forti, ferite profonde e quindi poca lucidità. Vivete questa emozione e rendetela viva e partecipe, cercate di affrontarla senza cercare di soffocarla, o di metterla a tacere. In alcuni casi aiuta molto contattare uno psicologo professionista per aiutarvi in momenti particolarmente difficili e dolorosi.

Capire cosa ci serve

Una volta passato il momento fortemente emozionale, potete sicuramente cominciare a pensare cosa volete cambiare e come affrontare questa nuova vita che vi si palesa davanti.

Un metodo interessante per fare un resoconto della propria vita potrebbe essere quello descritto nel libro “Design your life” di Bill Burnett e Dave Evans, due professori di Stanford che hanno sviluppato questo metodo per progettare la propria vita futura: si tratta di utilizzare delle tabelle da applicare nei diversi ambiti della propria vita, per capirne il livello di soddisfazione e apportare modifiche agli ambiti meno sviluppati. Una volta fatto questo si possono trovare soluzioni  e metodi ad hoc per ogni settore e alzare il livello di soddisfazione. Questo è solo uno dei tanti metodi che si possono utilizzare; qualsiasi soluzione decidiate di seguire, avrete quantomeno un’idea più chiara di come e dove agire. 

L’home therapy aiuta a capire quali sono i cambiamenti interiori da affrontare, a supportarli apportandoli anche all’ambiente che vi circonda.

Se avete ad esempio  bisogno di energia, potete bilanciare questa mancanza nella vostra casa con lo studio del colore o con aggiunta di elementi che generino sorpresa; se avete chiuso una relazione è importante che la casa si evolva, che diventi una casa che non parla più di un Noi, ma di un Io, che elimini blocchi emotivi per ripartire da un concetto di valore e amplificazione del Sé.

Qualsiasi metodo decidiate di utilizzare, vi sconsiglio applicazioni e programmi di intelligenza artificiale, che non possono gestire, supportare e analizzare l’ambito emotivo. Certamente promettono e generano trasformazioni di ambienti al costo di un caffè, quello di cui però spesso abbiamo bisogno non sono meri progetti, ma di un professionista che ci aiuti a capire cosa abbiamo bisogno di cambiare.

Leggi gli altri articoli della rubrica Home Therapy

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