Organizzare le scarpe è fondamentale per mantenere ordine, risparmiare spazio e preservarne la qualità. Che tu abbia poche paia o una collezione intera, con le soluzioni giuste puoi trovare il posto perfetto per ogni scarpa, rendendo la tua routine più semplice e funzionale.
Dove e come organizzare le scarpe
Sfrutta lo spazio disponibile
La chiave per organizzare le scarpe è capire quale soluzione si adatta meglio al tuo spazio. Non importa se hai un armadio dedicato o un piccolo angolo: basta ottimizzare ogni centimetro.
Scaffali verticali: Ottimi per sfruttare l’altezza. Posiziona le scarpe alternando punta e tacco: in questo modo recuperi spazio e mantieni tutto visibile.
Scatole trasparenti: Perfette per conservare scarpe fuori stagione o quelle più delicate. Etichettale con il contenuto o usa una foto per identificarle facilmente.
Rastrelliere espandibili: Ideali per ingressi o armadi, possono essere adattate al numero di scarpe, evitando il caos.
Panche contenitore: Comode per gli ingressi, ti permettono di nascondere le scarpe e di avere una seduta per indossarle.
Consiglio pratico
Se conservi le scarpe nelle loro scatole originali, assicurati di non impilarle troppo in alto per evitare difficoltà nel recuperare quelle in basso. Etichettare ogni scatola è fondamentale per risparmiare tempo e mantenere ordine.
Soluzioni per diversi tipi di scarpe
Scarpe da ginnastica
Riponile su mensole sottili o rastrelliere regolabili. Se hai molte sneakers, crea una parete dedicata per un effetto decorativo e funzionale.
Stivali
Gli stivali sono voluminosi e necessitano di maggiore attenzione. Posizionali in verticale con tendistivali o riempi la gamba con carta velina o riviste arrotolate per mantenerne la forma. Conservali sul fondo dell’armadio o su scaffali larghi, ma evita di appenderli: il peso potrebbe danneggiarli.
Scarpe eleganti
Proteggi le scarpe più delicate con sacche di stoffa traspiranti. Se le conservi in scatole, aggiungi etichette o foto per trovarle facilmente.
Sandali e infradito
Sfrutta organizer con tasche trasparenti per tenere in ordine i sandali e le scarpe leggere. Puoi anche usarli per il cambio stagione, mantenendoli visibili ma protetti.
Consiglio pratico
Alterna la disposizione delle scarpe (punta/tacco) su scaffali o rastrelliere per guadagnare spazio e mantenere l’ordine visivo.
Idee per chi conserva le scarpe nelle scatole
Perché scegliere le scatole
Conservare le scarpe nelle loro scatole originali o in scatole trasparenti è una soluzione eccellente per proteggerle dalla polvere e dai danni. Tuttavia, è importante organizzare le scatole in modo strategico per evitare confusione.
Etichettatura smart: Scrivi il contenuto di ogni scatola o attacca una piccola foto della scarpa per identificarla facilmente.
Disposizione strategica delle scatole: Posiziona le scatole più utilizzate negli scaffali accessibili. Quelle fuori stagione possono essere riposte in alto o in zone meno frequentate.
Sistema per categorie: Organizza le scatole per tipo di scarpa (sportive, eleganti, casual) o per stagione, così troverai sempre quello che cerchi senza dover aprire tutte le scatole.
Consiglio pratico
Se hai spazio, investi in scatole trasparenti impilabili: sono robuste, visivamente ordinate e proteggono meglio le scarpe rispetto alle scatole originali in cartone.
Prendersi cura delle scarpe: pulizia e manutenzione
Pulizia regolare
Pulire regolarmente le scarpe ne prolunga la vita e le mantiene in perfette condizioni:
Scarpe in pelle: Usa un panno umido per rimuovere lo sporco e una crema specifica per nutrirle.
Scarpe in camoscio: Spazzola delicatamente con strumenti specifici per evitare di rovinare il materiale.
Sneakers: Lavale a mano o in lavatrice (se indicato), ma sempre lasciandole asciugare all’aria per evitare deformazioni.
Protezione
Applica spray impermeabilizzanti per proteggere le scarpe da pioggia e macchie. Usa tendiscarpe o riempi le calzature con carta velina per mantenere la loro forma.
Manutenzione
Controlla regolarmente tacchi e suole e sostituiscili se usurati. Una visita dal calzolaio può trasformare scarpe usurate in calzature come nuove. Prendersi cura delle cose, lo dico spesso, è il modo migliorare per onorare gli oggetti che amiamo.
Organizzare le scarpe: passi verso il successo (e l’ordine)!
Organizzare le scarpe non è solo questione di estetica, ma anche di funzionalità e cura. Con soluzioni salvaspazio, scatole ben etichettate e un po’ di manutenzione, puoi avere scarpe sempre pronte e in perfetto stato.
Ogni scarpa merita il suo posto, e ogni casa il suo equilibrio. Se sogni uno spazio dove tutto trovi il suo ordine, perché non parlarne insieme? Sono qui per aiutarti a trasformare il caos in armonia, una scarpa (o una stanza) alla volta!
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Nel cuore pulsante di Milano, al civico 43 di via Manzoni, prende vita Manzoni Hub, un innovativo spazio dedicato al design d’interni e ai servizi contract. Questo nuovo punto di riferimento del Made in Italy ospita brand d’eccellenza specializzati nella produzione di arredi, superfici e complementi, unendo competenze e know-how in un’unica realtà sinergica.
spazio Manzoni HUB Milano – fotografo Matteo Cirenei
Un concept innovativo per il mondo del design
Manzoni Hub nasce con l’obiettivo di offrire soluzioni complete per la progettazione di ambienti residenziali, lavorativi e dell’ospitalità. Il progetto, curato da Alfa Project e dai suoi fondatori Alberto Parma, Andrea Crespi Reghizzi e Francesca Aletti, mira non solo a valorizzare i prodotti dei brand coinvolti, ma anche a fornire supporto a professionisti e clienti privatiattraverso soluzioni chiavi in mano.
I marchi selezionati per questa avventura sono Altreforme, Bross, Bang & Olufsen, EPÒNIMO, Essenze Design, Euroluce Light of Italy e WallPepper®/Group. Aziende che si distinguono per una solida capacità produttiva e che, insieme, coprono tutti i segmenti merceologici necessari per la realizzazione di spazi unici e curati nei minimi dettagli.
spazio Manzoni HUB Milano – fotografo Matteo Cirenei
Uno spazio dinamico e raffinato
Sviluppato su due livelli per un totale di 135 mq, Manzoni Hub è un ambiente in cui si intrecciano elementi di design diversi, dando vita a una narrazione estetica fluida e dinamica. Tra le proposte presenti, troviamo sedute e tavoli, carte da parati, pavimentazioni e boiserie in legno, vernici, imbottiti, soluzioni per l’illuminazione, mobili in alluminio e apparecchi audio-video, tutti accuratamente selezionati per offrire un’esperienza immersiva.
L’interior, curato dall’architetto Francesca Aletti, è stato pensato per alternare ritmi cromatici e materici diversi: dagli accenti vibranti a tonalità neutre e sofisticate, dalle atmosfere avvolgenti a spazi di lavoro freschi e luminosi. “L’idea è creare un percorso di visita sempre mutevole, che possa evocare l’intimità di una casa, il fascino di un boutique hotel, l’eleganza di un ufficio di prestigio o l’atmosfera esclusiva di una gioielleria” spiegano i fondatori.
spazio Manzoni HUB Milano – fotografo Matteo Cirenei
Un viaggio tra materiali, colori e dettagli preziosi
Ogni ambiente di Manzoni Hub è caratterizzato da un’identità precisa e distintiva, con dettagli progettuali ricercati che creano un fil rouge tra le stanze. Al piano terra, ad esempio, troviamo spazi con tonalità differenti:
Una stanza blu petrolio, arricchita da velluti verdi e rossi, elementi in vetro lavorato e arredi dalle forme scultoree.
Un’area in avorio e noce canaletto, dominata da un grande tavolo ovale e sedute in tessuto azzurro chiaro, illuminate da una composizione sospesa di spot luminosi.
Un ambiente con nuance mattone e dettagli in blu e rovere termotrattato, che riprende l’energia cromatica dell’ingresso.
A unire queste diverse atmosfere, ci sono scelte progettuali precise, come il parquet decorativo su disegno – con una raffinata trama romboidale e inserti in ottone –, le boiserie in legno con profili triangolari e dettagli come le prese maniglia in ottone satinato. La reiterazione del triangolo, infatti, è un omaggio alla lettera A di Alfa Project, simbolo distintivo del progetto.
spazio Manzoni HUB Milano – fotografo Matteo Cirenei
Suggestioni tra passato e presente
Il design di Manzoni Hub è un continuo dialogo tra passato e presente, un equilibrio tra eleganza retrò e innovazione contemporanea. Gli ambienti sono arricchiti da dettagli scenografici come carta da parati ottanio con motivi marini nel bagno, rivestimenti botanici per la scala. A questi si aggiunge un’applique in ottone lucido a forma di foglia che valorizza il tema vegetale.
Al primo piano, l’open space operativo celebra la città di Milano con un’illustrazione firmata Carlo Stanga. Accompagnano l’illustrazione le composizioni LED in vetro lavorato e un mix cromatico di nero, oro, giallo e rosso. Le grandi aperture vetrate si affacciano su una corte storica, offrendo una vista suggestiva sulla vecchia Milano attraverso archi incorniciati in ferro battuto.
spazio Manzoni HUB Milano – fotografo Matteo Cirenei
Manzoni Hub: un nuovo punto di riferimento per il design
Via Manzoni è da sempre una delle strade più prestigiose della città, un crocevia tra design, moda e lifestyle. Manzoni Hub si inserisce in questo contesto con una nuova visione: non è solo uno showroom, non è solo una casa, non è solo un ufficio. È un’esperienza immersiva nel mondo del design, un luogo in cui creatività e progettazione si incontrano per dare vita a nuove idee.
“Vogliamo che Manzoni Hub sia un punto di riferimento per il design contemporaneo” concludono Alberto Parma, Andrea Crespi Reghizzi e Francesca Aletti. “Un luogo che sappia ispirare e accogliere, lasciando un segno nel panorama del nuovo design milanese.”
La primavera è ormai alle porte e chi ama vivere la casa con stile sta già immaginando giornate di sole e pranzi all’aperto nei propri spazi outdoor. Dalle terrazze, ai poggioli, dai giardini ai patii, tutte le aree all’aperto di cui disponiamo possono essere arredate e corredate conciliando confort, funzionalità e design. Le linee guida per l’arredamento outdoor 2025 sono emerse durante le recenti fiere di settore, come Maison&Objet, e possiamo già offrirvi qualche idea per realizzare o rinnovare i vostri spazi esterni.
Mobili da giardino 2025: i salotti outdoor modulari ispirati alle aree living indoor
Negli ultimi anni, probabilmente anche per effetto della pandemia, balconi e giardini, da semplici pertinenze, sono diventati spazi da vivere alla stregua di qualsiasi altra area della casa. Basti pensare che secondo un sondaggio condotto dal sito Immobiliare.it nel 2020, un’abitazione dotata di balcone può registrare un aumento del suo valore fra il 5,6 e l’8 % a seconda ovviamente del piano a cui si trova. Per i giardini l’incremento del valore per un appartamento al piano terra si attesta al 6,6 %. Diventa quindi essenziale disporre di un arredo outdoor estremamente confortevole.
La tendenza del Cocooning che consiste nel rendere accogliente la propria casa per trascorrervi il tempo libero in completo relax, ha trasformato non solo il modo di arredare gli ambienti domestici ma anche quelli esterni. Non è un caso che molte aziende del settore abbiano rielaborato in chiave outdoor le proprie icone del design d’interni o abbiano creato delle varianti delle collezioni living per le aree esterne. Le sedute ed i divani di giardino e terrazzo non sono meno confortevoli degli imbottiti da salotto e diventano la versione estiva dei sofà di casa.
Le novità di Gervasoni Outdoor
Gervasoni Outdoor ha individuato questa esigenza di benessere estesa a giardini e terrazzi e, grazie alla creatività di competenti designer, ha realizzato delle vere e proprie aree living per l’esterno, rieditando alcune collezioni per il soggiorno che sono diventate i cavalli di battaglia del Marchio friulano. Federica Biasi, ad esempio, ha disegnato la collezione Mates reinterpretando Samet, la serie speculare per l’indoor. I divani modulari Mates lasciano piena libertà nel creare, scomporre e ricomporre la propria zona relax.
Le sedute prevedono singoli elementi imbottiti che poggiano direttamente e solidamente a terra e che possono fungere da braccioli, schienali o sedili. In questo gioco di volumi e forme cubiche, i cuscini di grandi dimensioni che completano i divani Mates sono un esplicito invito ad abbandonarsi in un accogliente e soffice abbraccio defaticante. L’assenza di una base in metallo o in legno e quindi di un diaframma fra la pavimentazione e l’imbottitura rendono i divani Mates massicci, solidi, estremamente materici, con un richiamo ai salotti orientali.
Per la stagione estiva 2025, Gervasoni 1882 propone nuovi elementi anche per la collezione Ghost Outdoor, la versione della celebre ed iconica seduta Ghost rielaborata per gli esterni. Resta fermo anche per la linea outdoor il tratto distintivo di Ghost by Paola Novali, la housse, la fodera oversize con cuciture a vista che ne sottolineano i profili. I tessuti, invece, sono stati appositamente scelti per rendere Ghost resistente alla pioggia e ai raggi solari.
Potocco lancia la collezione di arredo esterno Graphic
Un’altra azienda portabandiera del design made in Italy propone per l’arredo giardini e terrazzi 2025 una versione outdoor di una collezione per il soggiorno. I designer Marco Ferrarini e Victor Vasilev hanno disegnato per Potocco la collezione Graphic, composta da tavoli, tavolini e divani. Graphic by Potocco prevede anche una variante outdoor in cui ritorna, costante, il concetto di modularità.
Il divano Graphic propone l’accostamento di 3 materiali diversi: la struttura d’appoggio in metallo scuro goffrato dalle linee pulite e minimal, il piano in frassino waterproof che funge da appoggio per la parte imbottita e da tavolino laterale ed infine i cuscini rivestiti in tessuto adatto agli esterni. Le sedute possono esser composte da più sezioni centrali o terminali con bracciolo, per adattarsi a qualsiasi spazio od esigenza.
Le nuove sedute per l’outdoor di Lapalma
Citiamo, infine, Lapalma, firma d’eccellenza del panorama italiano del design. L’azienda padovana ha realizzato la collezione di sedute “10:30”, ideata dai creativi norvegesi Voll ed Anderssen.
Lapalma- collezione outdoor “10:30”
Questa famiglia di sedute indoor contempla anche delle varianti per esterno: una struttura, in legno di iroko dalle linee essenziali di innegabile ispirazione scandinava, fornisce il supporto per l’alloggiamento di ampi e confortevoli cuscini. Stesso design per l’area lounge indoor ed il giardino, cambiano invece materiali e tessuti per rendere la collezione “10:30” adatta all’esposizione alle intemperie.
Arredo giardino e terrazzi a 360°: il fascino dei coordinati
L’arredamento dei giardini o della terrazza, sino a qualche stagione fa non era visto in modo organico. Molto spesso si aggiungevano di anno in anno singoli pezzi con lettini prendisole, sedie, tavoli e complementi di diversi stili, materiali e colori, eccezion fatta forse solo per i set dei divanetti.
Talenti outdoor presenta Nalu
Nel 2025, l’arredamento outdoor parla all’unisono e tornano protagonisti i coordinati. Talenti outdoor lancia sul mercato “Nalu” dall’idea di Ludovica e Roberto Palomba. Nalu è una famiglia di elementi d’arredo che comprende sedute, sunbed, tavoli, tessuti, vasellame, tappeti e complementi. Una visione corale dell’arredo per esterni che si fa strada, spodestando la mentalità del pezzo unico a sé stante rispetto al resto dei mobili.
Le linee, i colori ed i materiali della collezione Nalu si fondono in un continuo gioco di richiami fra elementi che dialogano in armonia. Le linee della stampa dei cuscini sono in connessione cromatica con il tavolo dal top a mosaico con tasselli smaltati singolarmente per creare un gioco di sfumature valorizzato dalla luce del sole.
Nalu collection, la nouvelle vague di design firmata Talenti
Con questa linea, Talenti lancia un nuovo concept per l’arredamento outdoor che sarà protagonista delle prossime stagioni.
Curve, onde e intrecci tridimensionali per l’arredamento outdoor 2025
Abbiamo già visto come molto spesso i trend che si registrano per l’architettura d’interni, in breve tempo si affermano anche per il settore outdoor. Già da due anni al Salone del Mobile, ma anche in altri eventi internazionali, abbiamo assistito ad un inversione di tendenza per la mobilia soprattutto del soggiorno: le linee basiche, pulite e spigolose che imperavano nelle credenze, nei sofà, nelle pareti attrezzate hanno lasciato il posto a curve, onde, angoli smussati e profili armoniosi. Questa tendenza non ha tardato a coinvolgere e stravolgere anche il mondo dell’arredo da esterno.
Collezione Patio di Ethimo
Ethimo, celebre brand di arredamento outdoor ha saputo interpretare questo mood con la collezione Patio. Le poltrone ed i divani della linea Patio, disegnata da Giorgia Zanellato e Daniele Bortotto, richiamano alla mente un abbraccio avvolgente grazie alla struttura in teak a forma di arco. La forma semicircolare che racchiude le sedute viene messa ancor più in risalto grazie ad un rivestimento ad intreccio 3D con pattern che ricordano la tessitura artigianale e l’arte della vannerie.
Cut di Potocco
Poltrone Cut di Stephan Veit per Potocco
Il successo delle linee morbide è confermato dalla linea Cut di Stephan Veit per Potocco. Cut è una collezione di sedute indoor ed outdoor. Una struttura leggera in tondino d’acciaio verniciato sostiene il sedile della poltrona bergère, un guscio costituito da un intreccio in fettuccia di gassa, emblema dello stile Potocco. Le linee curvy e il tema dell’intreccio sono ancora una volta protagonisti del design outdoor.
Mediterraneo, Noa e Colette di Gervasoni Outdoor
A conferma della nuova tendenza possiamo citare anche la collezione Mediterraneo di Gervasoni Outdoor. Il designer Francesco Meda firma questa linea di mobili per ambienti esterni dove il legno di teak e l’ampia e morbida cuscinatura si uniscono senza soluzione di continuità grazie agli elementi curvilinei dello schienale che, letteralmente abbracciano la seduta.
Gervasoni – tavolo NOA e sedie collezione Colette
I tavoli Noa disegnati da Marco Acerbis per Gervasoni smorzano l’imponenza quasi scultorea e monolitica che caratterizza le gambe ed il ripiano, proprio grazie alle forme ovali di entrambi gli elementi. Sono ancora una volte le linee curvy a caratterizzare le sedute della collezione Colette che Marta Giardini ha disegnato per Gervasoni. La linea di poltroncine e sedie si ispira ai caffè e bistrot francesi riproponendo elementi intrecciati dalle forme circolari e dai profili curvilinei.
Green friendly: l’arredo outdoor a basso impatto ambientale
Il consumatore di oggi è sempre più attento alle tematiche ambientali e le scelte d’acquisto sono sempre più attente e consapevoli. Nardi, azienda leader nel settore dei mobili da giardino, da sempre promuove una produzione rispettosa dell’ambiente, adottando materie prime riciclate o riciclabili e utilizzando energia pulita al 100%.
Le sedute Tiberina, disponibili con o senza braccioli, sono testimonianza di questo impegno a favore della natura. Tiberina è una sedia design che trova la sua cifra stilistica in un gioco di doghe e morbide linee curvy. La sedia è realizzata in resina fiberglass, totalmente riciclabile, o in plastica riciclata.
Talenti – tavolo e sedute collezione NALU firmata da Ludovica Serafini + Roberto Palomba
Lo stesso impegno per la sostenibilità caratterizza le realizzazioni Talenti. L’azienda umbra ha scelto materiali totalmente riciclabili per il proprio arredamento outdoor. Le strutture di Nalu (che abbiamo citato poc’anzi) sono realizzate al 100 % in alluminio in modo da poterle, poi, avviare al riciclo.
Illuminazione outdoor 2025
A completare l’arredamento outdoor non possono mancare le lampade da terra o a sospensione, arte integrante del progetto che intendiamo realizzare. La luce per gli esterni non deve esser trascurata o banalizzata. L’illuminazione design può trasformare degli elementi basic e dare carattere al nostro spazio outdoor.
Ripple di René Barba, realizzate da Gervasoni, sono due tipologie di lampade che a prima vista ricordano le lanterne cinesi o i farolitos messicani ma in realtà sono costituite da paralumi molto resistenti. Se a colpo d’occhio si potrebbe pensare che il paralume sia costituito da carta stropicciata, non è così. In realtà questo elemento della struttura è realizzato in Tyvek, un particolare materiale brevettato indicato per gli ambienti esterni. La luce che irradia è soffusa e crea un’atmosfera suggestiva e confortevole.
Anche Ethimo propone una lampada di grande impatto visivo: Lustra . Questa lampada è infatti destinata a catturare l’attenzione diventando protagonista assoluta dell’ambiente per imponenza e per il gioco di luce che proietta quando accesa. Con i suoi due metri di altezza, la lampada da terra progettata da Luca Nichetto offre uno slancio verticale a salotti e zone dining esterne. Lustra, realizzata in ferro battuto con estrema maestria, proietta un affascinante gioco di luci ed ombre. Questo dettaglio rende speciale qualsiasi concept d’arredo, anche il più minimal.
In conclusione possiamo sottolineare come lo spazio outdoor vada arredato e vissuto proprio come ogni altro ambiente della casa.
Il bagno non è solo un luogo funzionale della casa, ma uno spazio dove possiamo rilassarci e prenderci cura di noi stessi. Ecco perché è importante curare ogni dettaglio.
Non servono grandi budget o ristrutturazioni per trasformare il bagno in uno spazio raffinato e accogliente. Ogni piccolo accessorio, ogni dettaglio diventa un’opportunità per esprimere il tuo stile.
È proprio nei dettagli che si gioca la differenza tra un ambiente anonimo e un bagno ricco di personalità e stile.
Anche senza piastrelle costose o enormi vasche da bagno freestanding, è possibile trasformare questo locale della casa con piccoli dettagli che ne esaltano lo stile e la personalità. Spesso, sono i piccoli accorgimenti e le scelte mirate a trasformare questa stanza intima in un luogo speciale. Ecco come farlo.
1. Rubinetteria
Cambiare i rubinetti è un modo semplice per dare un nuovo volto al bagno. Questi accessori funzionali, possono fare una grande differenza nell’estetica complessiva del bagno.
Finiture inusuali: Ottone, rame o nero opaco sono scelte moderne e sofisticate, che spezzano la monotonia del tradizionale cromo e aggiungono un tocco di eleganza.
Design minimalista o retrò: Rubinetti dal design particolare possono trasformare il lavabo o la doccia in veri protagonisti dell’arredo bagno.
CONSIGLIO: Cambiare i rubinetti è un intervento semplice che può trasformare il lavabo o la vasca senza dover ristrutturare. Puoi abbinali agli altri dettagli metallici presenti, come maniglie dei mobili o cestini per un cambiamento più radicale.
2. Specchio
Lo specchio è un elemento centrale in ogni bagno. Riflettendo la luce e amplificando lo spazio aiuta sotto diversi fronti, ma non deve essere scelto solo per la sua praticità. Con il giusto specchio, puoi trasformare il look dell’intera stanza con un effetto scenografico e funzionale.
Modelli particolari: Specchi geometrici o con cornici decorative possono diventare il punto focale del bagno.
Un tocco classico: Uno specchio antico o vintage aggiunge un fascino unico e senza tempo.
Illuminazione integrata: Gli specchi retroilluminati combinano estetica e funzionalità, creando una luce soffusa e un’atmosfera rilassante.
CONSIGLIO: Ricorda che lo specchio non è solo un elemento pratico, ma anche un’opportunità per aggiungere stile alla stanza, non lo sottovalutare.
3. Dispenser sapone e altri accessori
I prodotti per la cura del corpo non devono essere solo funzionali, ma possono diventare veri e propri complementi d’arredo.
Packaging di design: Marchi come Aesop, L:A Bruket o Sachajuan offrono prodotti con confezioni eleganti che aggiungono subito un tocco sofisticato.
Organizzazione smart: Predisporre un vassoio in marmo, legno o metallo per saponi, candele e cosmetici, crea un angolo ordinato e chic. Un dettaglio che unisce bellezza e praticità.
CONSIGLIO: Se non vuoi fare acquisti costosi, scegli dispenser dal design minimal o esteticamente in linea con lo stile del tuo bagno, da ricaricare con il tuo sapone preferito.
credit photo: Zara home
4. Asciugamani
Gli asciugamani sono una presenza costante nel bagno, quindi perché non trattarli come un elemento decorativo?
Colori coordinati: Scegli asciugamani che si armonizzino con la palette del bagno per creare un look curato.
Materiali di qualità: Oltre alla classica spugna, puoi optare per tessuti come il nido d’ape, il cotone egiziano o il lino per aggiungere un tocco di lusso.
Esposizione elegante: Piega gli asciugamani con cura o esponili su una scala porta-asciugamani decorativa per un tocco di design studiato o arrotolati in un cesto elegante per un effetto ordinato e sofisticato.
CONSIGLIO: Sostituisci regolarmente gli asciugamani per mantenere il bagno fresco, curato e accogliente.
5. Illuminazione
La luce giusta può trasformare il bagno in uno spazio accogliente e rilassante.
Luci calde e regolabili: Ideali per creare un’atmosfera rilassante, soprattutto durante un bagno caldo.
Lampade decorative: Un’applique elegante o una sospensione sopra il lavabo possono aggiungere un tocco di design.
CONSIGLIO: non usare faretti incassati sopra il lavabo, perché creano ombre poco piacevoli sul viso, che rendono fastidiosa se non impossibile la routine di cura quotidiana.
credit photo: Maisons du Monde
6. Piante
Aggiungere piante al bagno è un modo semplice per rendere l’ambiente più vivo e accogliente. Le piante non solo migliorano l’estetica, ma contribuiscono anche a dare un tocco di autenticità e freschezza, rendendo il bagno più naturale e rilassante.
Idee verdi: Piante come il pothos, le felci o le orchidee sono perfette per ambienti umidi e luminosi.
Esposizione creativa: Puoi posizionarle su mensole, appendere vasi al soffitto o creare un angolo dedicato per una vera “giungla urbana”.
CONSIGLIO: Utilizza vasi decorativi in ceramica o cestini intrecciati per integrare il verde nel design complessivo.
Curare i dettagli di un bagno non è solo una questione estetica: è il modo in cui puoi rendere questo spazio più funzionale, accogliente e unico. Dallo specchio alle piante, dai rubinetti agli asciugamani, ogni piccolo elemento contribuisce a trasformare il bagno in una stanza che riflette il tuo stile e la tua personalità. Prova a inserire uno di questi dettagli nel tuo bagno e vedrai subito la differenza. Piccoli cambiamenti, grande impatto!
Elegante, ricercato, altamente caratterizzante: è il cannettato, la preziosa finitura decorativa in rilievo dall’effetto plissettato che sta dominando la scena dell’arredamento contemporaneo e dell’interior design moderno.
Il canneté – o lavorazione a scanalature – è tornato in auge grazie alla curiosità di interior e product designer che, affascinati dalla particolare resa tridimensionale e dal sofisticato alternarsi di luci e ombre, hanno reinterpretato in chiave moderna una tendenza tipica dell’architettura classica, riscoperta negli anni ‘30 e consacrata dal grande pubblico intorno al 1950.
Scopri di più nell’articolo: parliamo di significato del termine, dell’applicazione su materiali e finiture, e di idee pratiche per adottarlo nell’arredo di casa.
Nell’interior design, il cannettato è una particolare tecnica decorativa che consiste nella realizzazione di scanalature verticali e orizzontali sulle superfici degli arredi.
Viene chiamato anche effetto dogato, listellare, millerighe o reeded ed è generalmente ottenuto tramite un’operazione di fresatura. Il metodo tradizionale prevede infatti che il materiale venga inciso con una fresa per ricavare le caratteristiche nervature regolari e creare, di conseguenza, un motivo geometrico riconoscibile.
A livello linguistico, il termine è un’italianizzazione dell’aggettivo canneté, originariamente impiegato per definire un tipo di tessuto, stoffa o maglia lavorata con sottili coste.
Pattern, texture e materiali
La lavorazione cannetée può restituire effetti grafici tra loro diversissimi, in parte lontani da quell’idea di replica perfetta che pannelli di boiserie e rivestimenti sono soliti dare. A determinare la resa finale partecipano diversi fattori: il materiale impiegato, il tipo di incisioni e il disegno da esse creato.
Gli arredi cannettati si distinguono per un pattern geometrico regolare e scandito in ugual modo sulla superficie del complemento decorato.
La distanza tra le costolature contribuisce a definire il disegno: tanto più ripetitivo e ravvicinato è il passo tra uno scanso e l’altro, quanto più omogenea, compatta e proporzionata sarà la texture ottenuta.
Solitamente l’orientamento delle scanalature è verticale e la fresata è rettangolare. Tuttavia, alcuni produttori hanno sperimentato con scanalature dalle forme diverse, tra cui le più comuni sono:
l’incisione a U, che lascia impressa nel materiale una canna dai profili arrotondanti;
l’incisione a V, che scava nella superficie uno scanso più profondo e dai bordi inclinati netti.
Fatta questa doverosa premessa, anche il cannettato si concede qualche strappo alla regola, e lo fa osando con effetti ottici inusuali, ripetizioni irregolari o inconsueti cambi di direzione. Le linee verticali lasciano spazio alle costolature orizzontali, incisioni in negativo si trasformano in delicate bombature in rilievo, alle superfici piatte si sostituiscono i volumi arrotondati.
Un’altra delle caratteristiche peculiari della lavorazione cannettata è l’inaspettata versatilità della sua applicazione.
Infatti, pur confermando il legno come materiale d’elezione, le piccole costolature trovano nei vetri, nei metalli e nelle materie plastiche un terreno fertile in cui sperimentare con rese materiche differenti, con gli effetti di chiaroscuro che ne derivano, con i giochi di luci e ombre, con l’integrazione misurata di dettagli altamente decorativi in arredi di design dall’indiscussa pulizia formale.
Risultati vincenti si ottengono anche dall’abbinamento di essenze cannettate con finiture compatte come marmo, pietra o ceramica, oppure con metalli verniciati, bronzati e spazzolati. Nel caso di complementi tutti in legno, è la combinazione di superfici lisce e rigate a dare il senso di movimento all’insieme.
Degno di nota è l’uso del colore. Accanto ai masselli o alle essenze impiallacciate frassino, noce e rovere, le nuove frontiere del canneté si aprono a finiture dai toni vivaci in grado non solo di soddisfare le aspettative estetiche e visive dell’abitare contemporaneo, ma anche di creare interessanti abbinamenti cromatici in progetti d’arredo cromaticamente coordinati.
Il cannettato esprime il massimo potenziale con i legni chiari o scuri, naturali o tinti di bianco, bruno, wengé, tabacco. Le proposte laccate sono numerose, e spaziano dai canonici bianco e nero, passando per palette di sfumature vivaci o polverose. Per un effetto pop, vale la pena osare con blu pavone, arancione, verde petrolio, rosso, azzurro e persino rosa confetto.
Effetto cannettato in arredamento
L’arredo canneté ha una doppia anima: porta con sé le tracce del passato ma tende alla contemporaneità per adattarsi ai più attuali trend di home decor. Reiventandosi diventa un evergreen, e come tale riesce a cavalcare la tendenza senza tradire quel velo di classicismo che tuttora lo contraddistingue.
Oltre a offrire un giusto compromesso tra design classico e moderno, il cannettato dimostra la sua versatilità adattandosi alle preferenze estetiche più diverse. Può essere infatti impiegato per arredare ambienti:
in stile nordico o anni ’50, che arricchisce con dettagli decorativi di cui la tendenza scandinava è per sua natura sprovvista.
Un’idea d’arredo è l’uso di una credenza bassa in legno chiaro e metallo, una combinazione dall’influenza nordica che strizza l’occhio anche alle correnti più moderate dell’industrial style.
Il cannettato diventa l’elemento caratterizzante di frontali scorrevoli o ante battenti, mentre la scocca mantiene il design lineare e pulito tipico della moda mid-century.
in stile quiet luxury o minimal, in cui introduce interessanti pattern geometrici mantenendo un delicato equilibrio tra materiali, colori e accessori.
Il cannettato entra nel vivo del suo rigore abbracciando uno stile che, di per sé, sposta l’ordine e la perfezione estetica.
Un approccio stilistico simile è contemplato negli arredi di alta gamma confezionati con materie prime d’eccellenza, meglio se naturali o organici. Una suggestione d’arredo che trova conferma in un letto matrimoniale con testiera cannettata in cui i dettagli, seppure numericamente ridotti all’osso, non solo lasciati al caso.
in stile shabby chic, che ingentilisce e nobilita con superfici materiche discrete ma d’impatto.
Forma evoluta dello stile provenzale tout court, la tendenza shabby da sempre incita all’uso di sfumature chiare e neutre, lavorazioni decapate e impiego del legno sbiancato dall’aspetto vissuto. Nella sua versione chic contemporanea, però, lascia spazio a soluzioni di interior design più votate alla raffinatezza che alla rusticità degli ambienti.
In tale contesto si inseriscono arredi cannettati di alto livello come un armadio modulare per soggiorno o camera le cui geometrie semplici sono controbilanciate dai grandi pannelli scanalati a tutta altezza.
in stile wabi-sabi, dove enfatizza la matericità delle finiture naturali senza sacrificare il design.
Il pensiero che sta alla base della filosofia giapponese è uno solo: apprezzare la bellezza dell’imperfezione, anche tra le mura domestiche. Un concetto che sembra stridere con la formalità dell’effetto cannettato che, seppur con qualche licenza poetica, promette risultati “millerighe” molto precisi e rigorosi.
Nulla vieta, tuttavia, l’incontro delle due estetiche: una madia alta in vero massello con venature e nodi aleatori che esprime, dietro alle sue ante rigate, tutto il calore del legno autentico.
in stile neoclassico o impero, con cui crea interessanti alchimie formali in combinazione con qualche pezzo di modernariato.
Con un’anima che ricorda sia l’architettura classica, sia gli interni dei palazzi e delle abitazioni di inizio secolo, la lavorazione cannettata non può che sposare gli stili d’arredo che guardano al passato. Ottimo in combinazione con il design moderno, occupa un posto d’elezione in ambienti di rappresentanza o case signorili, nella cui atmosfera d’antan si fonde alla perfezione.
Il cannettato gioca un ruolo chiave nella progettazione di interni sofisticati ed eleganti che cercano nella qualità della realizzazione e in una resa estetica d’impatto la loro cifra stilistica.
Notoriamente impiegato per impreziosire credenze, tavoli, tavolini da salotto e pensili, ha preso sempre più piede nella personalizzazione dei grandi mobili sistemici, in particolare nella composizione di pareti attrezzate o armadi guardaroba che, grazie all’adozione di tecniche di produzione sofisticate e materiali ad hoc, hanno visto applicare la texture cannettata anche a superfici di dimensioni importanti.
L’obiettivo? Unire l’utile al dilettevole con soluzioni d’arredo capaci allo stesso tempo di contenere accessori, organizzare lo spazio e conferire all’ambiente un’identità unica.
Hai mai pensato che decluttering e cultura possano trovare ispirazione anche nelle serie TV? Non importa se sei cresciuta con i telefilm anni ‘80 o sei appassionata di binge-watching su Netflix: ogni serie ha qualcosa da insegnare. Dai personaggi maniacalmente organizzati a quelli che affrontano il caos con creatività, le serie TV sono una miniera di spunti per portare ordine nella tua vita. Ecco cosa ho scoperto guardandole con occhi nuovi.
Decluttering e cultura: lezioni di ordine tra passato e presente
Le serie TV non sono solo intrattenimento: sono specchi dei nostri sogni, delle nostre ansie e persino del nostro disordine. Tra sitcom classiche e drammi moderni, i personaggi ci insegnano che l’organizzazione non riguarda solo le cose materiali, ma anche le nostre vite. Vediamo insieme alcune lezioni sorprendenti.
1. Monica Geller (Friends): il potere dell’organizzazione estrema
Monica non è solo un’amica devota, ma anche una maniaca dell’ordine. La sua filosofia? Ogni cosa al suo posto, con regole chiare e una precisione quasi chirurgica. Certo, il suo approccio a volte sfocia nel controllo eccessivo (chi può dimenticare l’armadio segreto del caos?), ma Monica ci ricorda che l’organizzazione è uno strumento per creare armonia e serenità.
La lezione: Sii come Monica: organizza ogni spazio della tua casa, ma concediti anche di avere un angolo “imperfetto” dove conservare il superfluo.
2. Sheldon Cooper (The Big Bang Theory): il rigore scientifico dell’ordine
Sheldon è famoso per il suo metodo rigoroso: dalla disposizione dei posti sul divano al modo in cui organizza la sua routine quotidiana, nulla è lasciato al caso. Il suo rigore può sembrare esagerato, ma ci insegna che un po’ di struttura aiuta a ridurre lo stress e a ottimizzare il tempo.
La lezione: Trova una routine che funzioni per te e rispettala. L’ordine nella vita quotidiana può darti più tempo per ciò che ami.
3. Lorelai e Rory Gilmore (Una Mamma per Amica): caos creativo e affetto
Non tutte le case perfette sono organizzate, e non tutto il caos è negativo. Lorelai e Rory vivono in un mondo fatto di tazze di caffè sparse, libri ovunque e ricordi condivisi. La loro casa è un riflesso di una vita piena d’amore e di momenti preziosi, dimostrando che non sempre l’ordine è sinonimo di felicità.
La lezione: Non cercare la perfezione a tutti i costi. Tieni ciò che porta gioia e crea un ambiente che racconti la tua storia.
4. Michael Scott (The Office): ordine nel caos apparente
Michael Scott potrebbe sembrare l’ultimo candidato per una lezione di organizzazione, ma osservandolo meglio, c’è qualcosa di geniale nel suo caos. Il suo approccio istintivo e disordinato riesce a creare momenti inaspettati di connessione e innovazione.
La lezione: Non avere paura di sperimentare. Anche se il tuo approccio all’organizzazione non è perfetto, puoi trovare modi che funzionano per te e il tuo ambiente.
5. Rachel Green (Friends): evoluzione attraverso il decluttering
Rachel inizia come una giovane donna indecisa e viziata, circondata da oggetti e abitudini che non le appartengono più. Ma nel corso della serie, impara a lasciar andare ciò che non serve – sia fisicamente che emotivamente – per costruire una vita autentica.
La lezione: Decluttering non è solo eliminare cose, ma anche scegliere ciò che ti rappresenta davvero in ogni fase della tua vita.
Decluttering e cultura: come applicare queste lezioni alla tua vita
Le serie TV ci mostrano che l’organizzazione è molto più di una questione di spazi: è una filosofia di vita. Ecco alcuni modi per applicare le loro lezioni nella tua casa:
1. Crea una routine, come Sheldon:
Organizza il tuo tempo con un calendario o un planner.
2. Trova il tuo angolo di caos, come Monica:
Lascia un piccolo spazio per oggetti non essenziali, ma evita che invadano tutto.
3. Racconta la tua storia, come Lorelai:
Decora i tuoi spazi con oggetti che hanno un valore sentimentale o che raccontano chi sei.
4. Sperimenta, come Michael:
Prova metodi nuovi per organizzare i tuoi spazi: non esiste un’unica formula perfetta.
5. Evolvi, come Rachel:
Usa il decluttering come strumento per adattarti alle nuove fasi della tua vita.
Un esercizio per te
Metti in pratica le lezioni di decluttering delle serie TV con questo esercizio facile:
1. Scegli un personaggio che ti ispira:
Monica per l’ordine meticoloso? Rory per il legame con i ricordi? O Michael per la creatività nel caos?
2. Individua una zona disordinata:
Un cassetto, una scrivania o un armadio.
3. Applica la lezione:
Monica: Organizza tutto per categorie e rendi lo spazio funzionale.
Rory: Tieni ciò che racconta una storia e libera il resto.
Michael: Prova un metodo nuovo per riorganizzare, senza paura di sbagliare.
4. Goditi il risultato:
Ammira il tuo nuovo spazio e celebra il tuo successo!
Decluttering e cultura: un viaggio nei ricordi e nell’ordine
Le serie TV ci hanno insegnato che l’ordine non è solo una questione di spazio, ma anche di visione e approccio alla vita. Dai piccoli gesti di Monica alla creatività caotica di Rory, c’è sempre una lezione che possiamo fare nostra.
E tu, sei pronta a portare un po’ di questa ispirazione nella tua casa? Decluttering e Cultura non sono concetti così lontani: con un piccolo aiuto, possiamo trasformare i tuoi spazi in luoghi che riflettano davvero chi sei, con semplicità e leggerezza. Se ti va, sono qui per aiutarti a fare quel primo passo che spesso è il più difficile.
Iscriviti alla newsletter per riscoprire i processi di consapevolezza del riordino e del decluttering, sempre con una punta di ironia e friccicore (mica Freud, eh!). Ricevi subito il mio regalo di benvenuto, il codice sconto -10% che puoi usare sulle consulenze online.
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Il bagno non è più un ambiente puramente funzionale, ma uno spazio dedicato al relax e al benessere, da personalizzare con stile e creatività. Una delle soluzioni più innovative e affascinanti per trasformarlo radicalmente è l’uso della carta da parati. Grazie ai materiali di ultima generazione, oggi è possibile decorare anche le superfici più esposte all’umidità con rivestimenti di grande impatto visivo, capaci di resistere all’acqua e al tempo.
Tra i brand che hanno rivoluzionato il concetto di carta da parati per il bagno, spicca SpaghettiWall, azienda italiana specializzata nella creazione di rivestimenti decorativi dal forte carattere artistico. Con un catalogo di oltre 300 immagini uniche, sviluppate in collaborazione con designer, illustratori e progettisti, SpaghettiWall offre soluzioni personalizzabili e su misura per ogni tipo di ambiente.
SpaghettiWall – Herbal design by Ana Basoc
Perché scegliere la carta da parati per il bagno?
Optare per la carta da parati nel bagno non è solo una scelta estetica, ma anche pratica. I nuovi materiali, come la fibra di vetro trattata con finitura “Waterproof finish” proposta da SpaghettiWall, garantiscono:
Resistenza all’umidità e all’acqua: ideale anche per zone esposte come docce e lavabi.
Facilità di pulizia: le superfici sono progettate per resistere agli agenti chimici e all’usura.
Applicazione semplice: non richiede opere murarie invasive, rendendo il restyling veloce e semplice.
Rimozione senza danni: perfetta per chi ama rinnovare spesso gli ambienti senza impegni definitivi.
SpaghettiWall – Pixel Forest design by SW Lab
Soluzioni creative per trasformare il bagno
Uno degli aspetti più interessanti della carta da parati è la sua versatilità. Con SpaghettiWall, è possibile dare vita a idee decorative originali, sfruttando l’ampia gamma di grafiche e finiture disponibili. Ecco alcune proposte per un bagno dal design unico:
Effetto trompe-l’oeil: un modo elegante per ampliare visivamente lo spazio con paesaggi, motivi architettonici o illusioni prospettiche.
Boiserie decorative: utilizzando la carta fino a metà parete, si può ottenere un effetto raffinato, perfetto per bagni classici o contemporanei.
Cabina doccia personalizzata: grazie alla resistenza all’acqua, è possibile decorare anche l’interno della doccia con immagini suggestive.
Soffitti scenografici: una soluzione originale per chi vuole un bagno fuori dagli schemi, con pattern o colori che creano profondità.
Combinazioni con gres porcellanato: mixare carta da parati e piastrelle tono su tono o a contrasto permette di ottenere ambienti armoniosi e sofisticati.
SpaghettiWall – Tempera design by Christian Malisan
Carta da parati bagno piccolo
Se il tuo bagno è di dimensioni ridotte, la carta da parati può diventare un prezioso alleato per ampliare visivamente lo spazio. Optare per tonalità chiare e motivi delicati aiuta a creare un effetto arioso e luminoso. Le grafiche con prospettive, come paesaggi o geometrie tridimensionali, possono dare l’illusione di maggiore profondità. Inoltre, l’uso strategico della carta da parati su una sola parete o dietro lo specchio aiuta a creare un punto focale senza appesantire l’ambiente. Con le soluzioni SpaghettiWall, anche i bagni più piccoli possono trasformarsi in spazi eleganti e accoglienti.
SpaghettiWall – Caesar Forest design bt SW Lab
Materiali innovativi e personalizzazione
Ciò che rende la carta da parati SpaghettiWall particolarmente interessante è la possibilità di adattare ogni soggetto alle dimensioni della parete senza ripetizioni del motivo grafico. Questo garantisce un effetto su misura e un’esperienza estetica esclusiva. Inoltre, le immagini vengono stampate in altissima risoluzione su rotoli di 90 cm di larghezza, offrendo una qualità visiva straordinaria.
La fibra di vetro utilizzata da SpaghettiWall non solo conferisce un aspetto materico e raffinato, ma è anche estremamente resistente. Il trattamento “Waterproof finish” assicura una tenuta impeccabile anche in ambienti con elevata umidità, eliminando il rischio di deterioramento nel tempo.
SpaghettiWall Under the Sea_design by SW Lab
Come scegliere la carta da parati giusta per il proprio bagno
Prima di scegliere la carta da parati per il bagno, è importante considerare alcuni aspetti:
Lo stile dell’ambiente: minimalista, classico, industrial o eclettico? La carta da parati deve armonizzarsi con gli altri elementi d’arredo.
I colori e le grafiche: toni neutri per un effetto rilassante, motivi audaci per un bagno scenografico.
Il tipo di applicazione: una parete intera, un dettaglio decorativo o una soluzione su più superfici?
Le dimensioni dello spazio: colori chiari e motivi delicati ampliano visivamente l’ambiente, mentre grafiche scure e dettagliate aggiungono profondità.
SpaghettiWall Rakesh design by SW Lab
Conclusione
La carta da parati in bagno rappresenta una soluzione innovativa e creativa per dare nuova all’ambiente senza interventi strutturali invasivi. Grazie alle tecnologie avanzate e alle finiture impermeabili, oggi è possibile godere di decori raffinati e personalizzati anche in ambienti esposti all’acqua e all’umidità. Con le proposte di SpaghettiWall, il bagno si trasforma in un angolo di design esclusivo, capace di riflettere la personalità di chi lo vive.
Se desideri rivoluzionare il tuo bagno con stile e praticità, la carta da parati è la scelta perfetta. Quale grafica sceglieresti per il tuo nuovo bagno?
L’A’ Design Award & Competition è uno dei più prestigiosi riconoscimenti internazionali dedicati al design, un’opportunità imperdibile per creativi e professionisti che operano nei settori del design, dell’architettura, della moda, della grafica, del packaging, della comunicazione, dei servizi e molto altro. Organizzato da OMC Design Studios SRL, con sede a Como e membro di ADI e ICSID, il concorso nasce con l’obiettivo di promuovere i migliori designer e valorizzare i progetti più innovativi a livello globale.
Perché partecipare all’A’ Design Award & Competition?
Vincere un A’ Design Award significa ottenere un riconoscimento di prestigio e beneficiare di un’ampia gamma di vantaggi che possono dare una spinta significativa alla propria carriera. I vincitori ricevono un esclusivo kit di promozione che comprende:
Trofeo in metallo stampato in 3D, simbolo di eccellenza nel design;
Annuario ufficiale, disponibile sia in formato cartaceo che digitale;
Certificato di eccellenza nel design, attestante il riconoscimento ottenuto;
Manuale strategico, una guida dettagliata su come sfruttare al meglio il premio per la propria promozione;
Invito per due persone alla serata di gala, un’occasione per fare networking con esperti del settore;
Partecipazione gratuita alla mostra, sia in versione online che presso una delle location designate in Italia.
L’A’ Design Award prevede numerosi premi, suddivisi in diversi livelli di riconoscimento:
Platinum
Gold
Silver
Bronze
Iron
Maggiori informazioni sui premi dai uno sguardo alla pagina dedicata: Prize
Al momento dell’iscrizione, i partecipanti possono scegliere tra oltre 100 categorie, tra cui:
Good Industrial Design Award
Good Architecture Design Award
Good Product Design Award
Good Communication Design Award
Good Service Design Award
Good Fashion Design Award
Per consultare la lista completa delle categorie, visita la pagina ufficiale del concorso: A’ Design Award Categories
Un premio dal valore internazionale
Uno degli elementi distintivi dell’A’ Design Award è la sua giuria multidisciplinare, che cambia ogni anno per garantire valutazioni sempre aggiornate e imparziali. La selezione dei vincitori avviene attraverso una metodologia rigorosa, perfezionata nel corso degli anni, che assicura il massimo livello di trasparenza e professionalità. Inoltre, il concorso è finanziariamente indipendente, un aspetto che ne accresce ulteriormente il prestigio e la credibilità.
Iscrizioni A’ Design Award & Competition edizione 2024/2025
Se vuoi far conoscere il tuo talento e dare visibilità ai tuoi progetti su scala internazionale, non perdere l’opportunità di partecipare. Le iscrizioni chiudono il 28 Febbraio!
Iscriversi è semplice, basta cliccare su questo link:
I risultati verranno resi noti il 1 Maggio 2025 e saranno comunicati su tutti i media partner, compreso dettagli MAG.
I migliori progetti premiati nelle passate edizioni
Di seguito elenchiamo una nuova selezione dei migliori progetti premiati nella passate edizioni del concorso.
Susanna Cots, rinomata interior designer spagnola, torna a incantare con il suo ultimo progetto residenziale situato nella splendida cornice dell’Empordà, sulla Costa Brava. “Minimalismo Blu” non è solo una casa, ma un’esperienza sensoriale, un luogo dove la luce, lo spazio e il mare si fondono per creare un rifugio di serenità e armonia per una famiglia di sette persone. Questo progetto incarna perfettamente la filosofia progettuale di Susanna Cots, che si distingue per l’uso sapiente della luce naturale, la pulizia delle linee e la ricerca costante di un equilibrio tra estetica e funzionalità.
Minimalismo Blue: un’architettura che favorisce la connessione
L’interior design di Susanna Cots è noto per la sua capacità di creare spazi che dialogano tra loro senza soluzione di continuità. “Minimalismo Blu” è stato progettato per favorire la connessione su più livelli: tra i piani della casa, tra le stanze e soprattutto tra i membri della famiglia. La distribuzione degli ambienti è pensata per garantire momenti di condivisione e, al tempo stesso, offrire spazi privati di relax e introspezione.
L’ingresso introduce immediatamente in questa atmosfera di fusione tra interno ed esterno: un giardino selvaggio accoglie gli ospiti prima di rivelare l’imponente vista sul Mediterraneo. La zona giorno si sviluppa in un ampio open space che integra cucina e soggiorno senza barriere visive, proiettando lo sguardo direttamente verso il mare. Qui, la scelta cromatica del bianco enfatizza la luce naturale e contribuisce a trasmettere una sensazione di calma e ordine, valori imprescindibili nelle creazioni di Susanna Cots.
L’eleganza funzionale della zona living
Il cuore pulsante della casa è senza dubbio la zona living, dove ogni elemento è stato pensato per ottimizzare la fruibilità dello spazio senza rinunciare all’eleganza. La cucina, dominata da un’isola centrale raffinata e funzionale, è collegata a un’area barbecue esterna, perfetta per i momenti conviviali in famiglia, sempre sotto il sole del Mediterraneo.
La continuità visiva tra interno ed esterno è una delle cifre stilistiche della designer catalana: materiali e tonalità si ripetono armoniosamente, creando un legame sottile ma percepibile tra la natura circostante e gli spazi abitativi.
Il lusso discreto della zona notte
Salendo al primo piano, la progettazione raggiunge il suo massimo splendore nella suite padronale, un ambiente pensato per garantire privacy e raffinatezza. Qui, il marmo nel bagno conferisce un tocco di esclusività, mentre la doccia con parete vetrata regala un’esperienza unica: immergersi nell’acqua con il mare come unico orizzonte.
Il piano inferiore è dedicato ai più piccoli e include tre suite e una family lounge, uno spazio pensato per il gioco e il relax. Anche qui, la presenza del mare è costante, grazie a piccole feritoie strategicamente posizionate nelle docce, che permettono alla luce naturale di filtrare e richiamare l’esterno anche nei luoghi più intimi della casa.
Il bianco, elemento di calma e ordine
Elemento ricorrente nei progetti di Susanna Cots, il bianco non è solo una scelta cromatica, ma un vero e proprio strumento progettuale. In “Minimalismo Blu”, il bianco viene utilizzato per amplificare la luminosità degli ambienti e per creare un’atmosfera rilassante e accogliente. L’arredamento si integra perfettamente con l’architettura, come nel caso degli armadi che fungono da elementi divisori e decorativi al tempo stesso.
Le testate delle camere da letto, realizzate in legno naturale, sono progettate con una gola che funge da comodino. Questo dettaglio coniuga estetica e praticità, riducendo al minimo gli ingombri e semplificando la vita quotidiana. L’attenzione alla funzionalità è un altro tratto distintivo dello stile di Susanna Cots, che mira a creare spazi belli da vedere e comodi da vivere.
Minimalismo Blu: un dialogo continuo tra interno ed esterno
Uno degli aspetti più affascinanti di “Minialismo Blu” è il rapporto che la casa instaura con il paesaggio. Il mare non è solo uno sfondo scenografico, ma diventa un elemento centrale nel progetto, un legame che permea ogni ambiente e che definisce il carattere della casa. Ogni scelta progettuale – dalla disposizione degli ambienti all’uso dei materiali – è stata pensata per rendere il mare un protagonista silenzioso ma sempre presente.
In sintesi, “Minimalismo Blu” rappresenta perfettamente la filosofia di Susanna Cots. Design minimalista, ma mai freddo, capace di creare connessioni profonde tra le persone e l’ambiente circostante. Una casa che non è solo un luogo da abitare, ma un’esperienza da vivere. Una casa dove bellezza, equilibrio e benessere si incontrano per dare vita a uno spazio davvero unico.
Se stai ristrutturando una casa d’epoca, recuperare i pavimenti originali può aggiungere un valore inestimabile all’abitazione, donandole carattere e autenticità. Tuttavia, il recupero di un vecchio pavimento richiede attenzione, cura e, in alcuni casi, l’intervento di un professionista. Ecco come procedere per ripristinare e mantenere pavimenti in legno, cemento, cotto, piastrelle idrauliche e graniglia.
Primo Passo: identificare il tipo di pavimento originale e valutarne lo stato
Depositphotos
Spesso i pavimenti originali sono nascosti sotto strati di materiali successivi, come moquette, vinile o parquet flottante. Prima di iniziare il recupero, segui questi passaggi:
Ispezione preliminare: Se il pavimento originale è visibile in alcuni punti, valuta se presenta danni gravi come crepe profonde, parti mancanti o segni di umidità.
Rimozione degli strati sovrapposti: Utilizza strumenti come spatole, martelli, taglierini e solventi per adesivi per eliminare con cura i materiali applicati sopra.
Pulizia della superficie: Una volta riportato alla luce il pavimento originale, aspiralo e puliscilo con un prodotto adatto al materiale per rimuovere residui di colla, polvere e sporco accumulato.
Pavimenti vecchi come rinnovarli?
A seconda del materiale originale, il processo di restauro varia. Vediamo i metodi più efficaci per ciascuno di essi.
Depositphotos
Pavimenti in legno antichi
Il legno, se ben conservato, può essere recuperato con una semplice levigatura e un trattamento protettivo. Ecco i passi fondamentali:
Verifica dello spessore: Se le tavole hanno uno spessore inferiore a 2 mm, il carteggio rischia di danneggiarle irrimediabilmente.
Carteggiatura: Rimuove lo strato superficiale deteriorato, eliminando graffi e macchie.
Trattamento protettivo: Dopo la levigatura, applica olio, cera o vernice per sigillare il legno e proteggerlo dall’usura.
Sostituzione delle tavole danneggiate: Se alcune assi sono troppo compromesse, sostituiscile con legno simile per mantenere l’estetica originale.
Pavimenti vecchi in Graniglia
I pavimenti in graniglia sono composti da frammenti di marmo e cemento, spesso lucidati per ottenere un effetto brillante. Per recuperarli:
Pulizia iniziale: Usa detergenti neutri per rimuovere polvere e residui di sporco senza danneggiare la superficie.
Lucidatura: Se il pavimento appare opaco o segnato, la lucidatura con macchine professionali e l’uso di cere specifiche possono ripristinare la brillantezza.
Ripristino di crepe e buchi: Le fessure possono essere riempite con mastici specifici per graniglia o resine trasparenti.
Protezione finale: L’applicazione di un trattamento protettivo come la cristallizzazione aiuta a preservare la superficie nel tempo e a renderla più resistente alle macchie.
foto Fantastic Frank Real Estate
Pavimenti vecchi in Cotto
Il cotto è un materiale poroso che tende ad assorbire sporco e macchie, ma può essere facilmente restaurato:
Pulizia con detergente neutro: Rimuove lo sporco superficiale senza aggredire il materiale.
Lavaggio con acido (solo in casi estremi): Se il pavimento è molto macchiato, usa prodotti specifici per una pulizia profonda.
Applicazione di cera protettiva: Rende il pavimento più brillante e ne preserva l’integrità.
Sostituzione delle mattonelle danneggiate: Puoi intervenire localmente senza rimuovere l’intero pavimento.
Pavimenti in Cemento o Calcestruzzo
I pavimenti in cemento possono presentare crepe, dislivelli o macchie difficili da rimuovere. Ecco cosa serve per recuperarli:
Livellatura: Usa malta autolivellante per eliminare le irregolarità.
Riparazione delle crepe: Applica resine specifiche per sigillare le fessure e prevenire danni futuri.
Lucidatura e trattamento: Il cemento può essere levigato e trattato con sigillanti protettivi per migliorarne l’aspetto e la resistenza.
foto Fantastic Frank – Real Estate
Piastrelle idrauliche originali
Questi pavimenti decorati sono tra i più difficili da recuperare, ma con le giuste tecniche si possono riportare al loro antico splendore:
Pulizia profonda: Usa detergenti specifici per rimuovere sporco e residui di colla senza danneggiare i colori.
Stuccatura: Le fughe devono essere ripristinate con stucco adatto per evitare infiltrazioni.
Protezione: Applica un trattamento idrorepellente per preservare i colori e la superficie.
Sostituzione delle piastrelle mancanti: Se alcune piastrelle sono irrecuperabili, cerca repliche simili o recupera pezzi originali da altre zone della casa.
Manutenzione regolare per un pavimento sempre perfetto
Dopo il recupero, la manutenzione regolare è essenziale per evitare interventi futuri complessi:
Pulizia frequente con prodotti specifici per il materiale.
Evita l’uso di detersivi aggressivi che possono deteriorare il pavimento.
Applicazione periodica di cere o oli protettivi per conservare lucentezza e resistenza.
Controllo delle fughe e delle crepe per prevenire danni strutturali.
Recuperare un pavimento originale è un lavoro che richiede tempo e pazienza, ma il risultato può trasformare completamente l’estetica di una casa, mantenendone il fascino e la storia. Con i giusti strumenti e un’adeguata manutenzione, il tuo pavimento tornerà a splendere come un tempo!