11 Ottobre 2022 / / La Gatta Sul Tetto

Continua il nostro percorso alla scoperta delle pietre naturali e del loro uso in edilizia. Oggi parliamo delle rocce sedimentarie.

rocce sedimentarie

Le rocce sedimentarie derivano dal processo di sedimentazione provocato dall’erosione e degradazione di rocce preesitenti. La roccia si forma per via della diagenesi, ovvero la compattazione dei detriti e la successiva cementificazione, che avviene grazie al carbonato di calcio1 e all’ossido di silicio2 contenuti nell’acqua presente nei sedimenti. Nelle rocce sedimentarie sono inglobati anche elementi organici fossilizzati. 

Foto Zanichelli

Classificazione petrografia delle rocce sedimentarie

La classificazione petrografica delle rocce sedimentarie distingue due sottocategorie:

Rocce di sedimentazione chimica

Le rocce di sedimentazione chimica si formano grazie alla precipitazione e sedimentazione dei sali presenti nell’acqua di laghi, mari o fiumi. Curiosità: il salgemma, da cui si ricava il sale, fa parte di questo gruppo. Appartengono a questa categoria:

GESSO: o solfato di calcio, utilizzato in edilizia come legante, per realizzare decorazioni, intonaci, pannelli in cartongesso e stucco.

Gesso

PIETRE CALCAREE: sono costituite in prevalenza da carbonato di calcio, con presenza di detriti di argilla e quarzo. Il calcare entra nella composizione del cemento, e può essere utilizzato sotto forma di pietrame, pietrisco o sabbia. Resistenti all’usura e al gelo, le pietre calcaree trovano utilizzo nelle costruzioni e nelle pavimentazioni per esterni. Le più apprezzate, grazie alla loro grana fine, sono il Botticino, di colore bianco crema rosato, spesso classificato tra i marmi; la Pietra di Verona, di colore rosso rosato; il Travertino, (la pietra del Colosseo) apprezzato fin dall’antichità per la resistenza al gelo e la durevolezza. Lo caratterizza la presenza di forellini e scanalature irregolari, dovuti all’azione dell’acqua; 

rocce sedimentarie
Botticino
rocce sedimentarie
Pietra di Verona

l’Alabastro, di colore bianco e dalla struttura cristallina priva di impurità, utilizzato per rivestimenti interni.

Alabastro

PIETRE CALCAREE ORGANOGENE: si tratta di pietre che contengono, oltre al carbonato di calcio, una consistente quantità di organismi viventi (animali e piante) sotto forma di fossili. Le più apprezzate sono la Pietra da Cantoni, proveniente dal Piemonte, e la Pietra Leccese, protagonista del Barocco Leccese.

Moleto, Monferrato, chiesa di San Michele, costruita in Pietra da Cantoni
rocce sedimentarie
Chiesa di Santa Croce a Lecce, foto di Roberto Leinardi sotto licenza GFDL

Le pietre calcaree sono all’origine di spettacolari siti scavati nella roccia, come Petra, in Giordania, o Matera, con i suoi famosi “sassi”.

NOTA: oggi i produttori di rivestimenti si riferiscono alle pietre calcaree con il termine inglese Limestone. Attenzione! I nomi delle pietre derivano principalmente dalla zona di estrazione, dunque Limestone è un termine generico che indica le pietre calcaree in generale.

Rocce di sedimentazione detritica

Le rocce di sedimentazione detritica, o clastiche, sono rocce costituite da sedimenti di varia natura, ovvero da porzioni di rocce preesistenti. Si formano in seguito all’erosione della crosta terreste, cui seguono l’accumulazione e la compattazione. Infine, i detriti vengono legati da cementi naturali come la silice, il calcare o l’argilla. L’aspetto è quello di una roccia composta da frammenti di rocce più o meno grandi (clasti) cementate tra loro. 

A loro volta, le rocce sedimentarie clastiche sono classificate in base alla dimensione dei clasti che le compongono:

CONGLOMERATI NATURALI: sono le rocce che contengono i clasti più grandi. I clasti possono essere arrotondati (puddinga) o spigolosi (breccia). Generalmente sono pietre poco adatte per gli esterni. Storicamente, queste pietre si trovano in grande quantità nei palazzi lombardi, soprattutto il Ceppo di Gré, del gruppo delle puddinghe, molto apprezzato anche oggi per la sua resistenza al gelo, ai sali e agli acidi, e per la grana decorativa. Oggi è di tendenza per i rivestimenti interni, i piani di bagni e cucine.

Un altro conglomerato molto utilizzato per le decorazioni è l’oficalce, detta anche Marmo Verde Alpi, una breccia dal colore verde scuro e venature bianche;

Arriva dal Brasile una varietà particolare di conglomerati naturali, detti impropriamente Granito Marinace. L’aspetto è simile ad un seminato veneziano, per la presenza di grossi ciottoli di fiume, ed è disponibile nelle varietà rosso, verde, nero e gold.

ARENARIE: sono costituite da granuli di quarzo e sabbie fini cementati naturalmente, e hanno un aspetto stratificato. Le arenarie hanno una superficie ruvida e sono di facile lavorabilità, dunque molto utilizzate nell’edilizia. Le arenarie hanno colorazioni che vanno dal grigio al rosso, dal giallo al verde. Molto apprezzata la Pietra Serena, di colore grigio-azzurro, base dell’architettura toscana, tanto apprezzata dal Brunelleschi.

ARGILLITI: costituite dalla cementificazione di argille, ovvero di minuscoli cristalli di fillosilicati mescolati a sabbia. Sono utilizzate per la produzione di laterizi (tegole, mattoni), ceramiche, intonaci. Ha proprietà igroscopiche, è aspirante, isolante e ignifuga.

rocce sedimentarie
Argilla

Leggi gli altri articoli sulle pietre naturali

NOTE: 
1- il carbonato di calcio, o calcite, è un minerale cristallino bianco o trasparente. È utilizzato in edilizia per la produzione di cemento e malta da muratura e da intonaco.
2- l’ossido di silicio, o silice, è un composto formato da silicio e ossigeno. Si trova in natura sotto forma di solido cristallino ed è presente in molti minerali e in rocce come granito e quarzo, nell’argilla, nella sabbia. In edilizia, è utilizzato per la produzione di cemento, pannelli tecnici, vetro.
11 Ottobre 2022 / / La Gatta Sul Tetto

Gli ancoranti chimici sono strumenti incredibilmente utili e versatili, sono accessori utilizzati quasi esclusivamente dai professionisti del settore, in quanto non tanto semplici da sfruttare quanto i classici tasselli, ma con la dovuta conoscenza possono essere usati in campo hobbistico o nelle riparazioni minori. In genere si utilizzano quando i tasselli meccanici non farebbero buona presa nella parete.

ancoranti chimici

Cosa sono i tasselli

Un tassello è un semplice punto di ancoraggio, che consente di fissare a una parete o a una qualsiasi struttura una barra filettata, che può essere una vite o comunque una qualsiasi struttura che sarà poi sfruttata come sostegno. Gli hobbisti e i professionisti usano i tasselli per creare punti di ancoraggio resistenti, come ad esempio quelli che si sfruttano per sostenere une mensola o un mobile. I tasselli funzionano a espansione: si inseriscono in un foro e al loro interno si avvita la vite, durante questa operazione il tassello si deforma creando un punto di ancoraggio molto saldo. In alcune situazioni però i professionisti si trovano a dover utilizzare un tassello su un materiale che non garantisce la corretta tenuta, a causa della sua natura fisica o chimica. In questi casi si sfruttano gli ancoranti chimici, che sono chiamati a volte anche tasselli chimici. È possibile trovare una buona varietà di entrambi i tipi di ancoraggio a questa pagina.

Cosa sono gli ancoranti chimici

Mentre i tasselli classici, quelli più utilizzati in vari lavori in casa, svolgono un’azione di tipo meccanico gli ancoranti chimici effettuano la medesima azione ma approfittando di loro specifiche caratteristiche chimiche. In sostanza si tratta di materiali resinosi bicomponenti, fluidi a sé stanti che diventano duri e compatti una volta premiscelati ed esposti all’aria. Sono venduti in cartucce, al cui interno può essere presente un singolo componente o due; in alcuni casi cartucce secondarie vanno aggiunte a quelle principali, per ottenere l’effetto di indurimento necessario al funzionamento degli ancoranti chimici. La consistenza fluida permette di introdurre l’ancorante nel foro, che dovrà essere perfettamente pulito; in seguito si inserisce la barra filettata e si attende l’indurimento dell’ancorante. Si ottiene così un punto di ancoraggio completamente solidale con il materiale circostante

Scegliere il giusto tassello

I professionisti sono in grado di scegliere in maniera corretta il tipo di tassello e di ancorante da utilizzare in ogni specifica situazione. Anche considerando solo i tasselli a espansione ne esistono di vari materiali, dimensioni e consistenza, è quindi molto importante scegliere il tassello più adatto per il punto di fissaggio o di ancoraggio che si deve porre in opera. Non è possibile indicare quale sia l’ancoraggio perfetto, ma questo varia per ogni specifica situazione: ogni tipo di tassello o di ancorante chimico è più o meno adatto allo svolgimento di specifici compiti. I tasselli chimici si usano di preferenza su materiali molto compatti, o anche in situazioni quali quelle causate da una parete in mattoni forati, dove la presa di un tassello a espansione sarebbe quanto meno poco salda. Gli ancoranti chimici trovano impiego anche in punti di ancoraggio all’esterno, in luoghi esposti ad alte temperature o dove si deve fissare un peso molto elevato.

8 Ottobre 2022 / / La Gatta Sul Tetto

Un bilocale luminoso e colorato ricavato dalle anguste soffitte di un vecchio palazzo parigino, grazie all’intervento dello studio NEVA di Margaux Carnevali.

bilocale colorato e luminoso

In questo bilocale di 30mq, lo studio di architettura e design NEVA, fondato da Margaux Carnevali, è riuscito a sfruttare al massimo la superficie disponibile. Del resto, lo studio è diventato celebre proprio per la capacità di trasformare i piccoli spazi. 

Il colore è in primo piano, con una decorazione sui toni pastello, mentre la carta da parati a soggetto floreale e un bel pavimento a terrazzo evocano la natura.

Il bilocale è il tipico alloggio ricavato nelle soffitte dei vecchi palazzi parigini, con affaccio diretto sui tetti, e per questo molto luminoso. Lo sviluppo è atipico e ha posto non poche difficoltà ai progettisti, che si sono trovati davanti a un lungo e stretto budello con le pareti a spiovente.

Il razionale sfruttamento degli spazi, il gioco sapiente dei colori e la luminosità hanno trasformato le buie soffitte in un appartamento caldo e accogliente.

Da soffitta a bilocale luminoso e colorato

L’ingresso è grazioso, luminoso e funzionale, attrezzato con mobili contenitori su misura, e conduce al soggiorno. 

Il soggiorno, composto da 3 spazi distinti, la cucina, il soggiorno e la sala da pranzo, è molto accogliente e funzionale. La bella panca ad angolo è realizzata su misura, così come il materasso che la ricopre. Il tutto è arricchito da una serie di cuscini in colori assortiti. Il tutto è sottolineato da sospensioni di bambù e da tavolini beige, rosa e ottone.

Notevole lo spazio di stoccaggio, presente nella cucina, con mobili a tutta altezza, e negli armadi che incorniciano la nicchia della sala da pranzo. Troviamo ancora spazio nelle due panche su misura, quella nella nicchia della sala da pranzo e quella nel soggiorno. I colori tenui, i mobili curvi, la luminosità della stanza rafforzano la sensazione di benessere e calore.

La cucina in due profondità conduce visivamente alla camera da letto sul retro. Gli armadi sotto la pendenza sono originali e sono stati rielaborati per ospitare un televisore a muro.

Lo spazio pranzo, in verde pastello, comprende la zona servizio e una zona pranzo per 4 persone. Questa è sottolineata da una cornice che crea una nicchia in legno, il cui sfondo è decorato con carta da parati. La zona cucina è rivestita, sul paraschizzi e sul pavimento, di mosaici esagonali tipo “bistrot” bianchi, arricchito con inserti rosa che confluiscono nel parquet.

La stanza, con le sue dimensioni e pareti atipiche, non è poi così piccola: infatti contiene un grande letto matrimoniale, un angolo toletta, e un dressing aperto che sfrutta lo spazio sotto la pendenza del tetto.

Il bagno ha un’atmosfera da boudoir, con pomelli in ottone per gli armadi e una nicchia con uno specchio dorato su uno sfondo di mosaico rosa. Una bella doccia rosa, con una parete trasparente fatta su misura, e un bel pavimento in terrazzo danno il tocco finale.

Progetto: Studio NEVA, Parigi

Photo: Agathe Tissier

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7 Ottobre 2022 / / La Gatta Sul Tetto

I lampioni, oltre ad abbellire, sono fondamentali in quanto illuminano gli spazi esterni. In commercio ne esistono di diverse tipologie, in questo articolo vedremo come scegliere i lampioni adatti per il proprio giardino.

lampioni da giardino

La scelta dei lampioni da giardino può dipendere da vari fattori, uno dei principali è sicuramente quello estetico, ma la vera funzionalità dei lampioni risiede nella loro capacità di illuminare in modo efficiente

Quindi, è importante capire come e dove collocare un lampione e quale lampadina utilizzare, considerando l’intensità luminosa di quest’ultima , l’atmosfera che si vuole ricreare nei propri spazi esterni ed, infine, le caratteristiche pratiche come il rilevatore di movimento.

In ogni caso, la scelta dei lampioni dipenderà molto dal design di quest’ultimi che deve adattarsi allo stile complessivo e soddisfare i gusti personali, inoltre devono essere di ottima qualità nella loro struttura. 

Vediamo adesso 3 consigli utili su come scegliere i giusti lampioni.

Valutare i materiali dei lampioni

Il materiale dei lampioni da giardino è fondamentale, in quanto ne garantirà la sua buona qualità nel tempo. Solitamente, i materiali più utilizzati per la loro realizzazione sono la plastica o metalli come il ferro e l’acciaio

Inutile dire che i lampioni in ferro risultano essere più resistenti e compatti, soprattutto se non si usano con il tempo, nonostante le intemperie e gli agenti atmosferici. Quelli in plastica, invece, sono sicuramente più economici ma di qualità inferiore. 

lampioni da giardino

Il materiale e l’effetto della luce conferito dalla lampadina, daranno una componente estetica differente. Infatti, è possibile rendere l’ambiente più elegante, classico o moderno, valutando bene anche le nuance e le forme dei lampioni stessi. Altri materiali utilizzati nella creazione dei lampioni sono: il legno, la ghisa ed in alcuni casi la terracotta.

Considerare l’altezza dei lampioni da giardino

Innanzitutto, è importante precisare che tutti i lampioni da giardino hanno altezze differenti. Più il lampione è alto più spazio riuscirà ad illuminare, questo dettaglio gioca un ruolo fondamentale sia nell’estetica che nella funzionalità del lampione.

Per i giardini lussuosi o che comunque vogliono ricreare un ambiente elegante e di classe, sono consigliati e considerati più adatti i lampioni bassi. L’altezza, in questo caso, non deve superare il metro e mezzo, in quanto conferirà una luce più gradevole e soft rispetto ad un lampione alto che genera una luce con una potenza maggiore.

Ovviamente, oltre all’altezza un ruolo fondamentale nell’impatto visivo lo garantisce la forma e la lavorazione del lampione. La luce, inoltre, può essere calda o fredda, nel primo caso creerà un’atmosfera soft e intima; nel secondo, invece, si tratta di una luce schiarente e vistosa. 

Mantenere la giusta distanza tra i lampioni

Dopo aver valutato l’altezza dei lampioni, bisogna definire la distanza che intercorre tra di loro. 

È importante che ci siano degli spazi di buio al fine di evitare abbagliamenti. La distanza va considerata in base allo spazio che si ha a disposizione, in ogni caso genericamente quella adeguata corrisponde ad 1 mt/1,5 mt dai lati, in modo tale da sfruttare al meglio la luce diffusa dai lampioni.

6 Ottobre 2022 / / La Gatta Sul Tetto

Si è appena concluso il Cersaie 2022, la fiera della ceramica più attesa dell’anno. Abbiamo individuato 4 nuove tendenze per i rivestimenti e l’arredobagno.

Cersaie 2022
COLLEZIONE STICK DI TERRATINTA

Il Cersaie 2022, ovvero la Fiera Internazionale della Ceramica che si svolge a Bologna ormai da 39 anni, si è appena concluso e già emergono alcune tendenze. Oltre 600 gli espositori presenti, di cui il 38% provenienti da paesi esteri. Regina assoluta la ceramica, ma l’offerta si è ormai allargata includendo, oltre agli storici settori arredo bagno e cucine, l’illuminotecnica e la domotica. Vediamo alcune nuove tendenze, che si concretizzeranno negli interni nel corso del 2023. Scartiamo volutamente i trend che si riconfermano, come la sostenibilità o le grandi lastre di grès porcellanato effetto marmo o la vetrite. 

Cersaie 2022, 4 tendenze da tenere d’occhio

Temi floreali

Temi floreali che strizzano l’occhio all’Art Nouveau i rivestimenti a tema floreale, evoluzione dello stile jungle. Giardini lussureggianti, fiori in dimensione maxi, stilizzati, fiori d’artista, pattern fiorati e così via. Rak Ceramics presenta la collezione Metamorfosi, composta da lastre in grès porcellanato effetto resina spatolato con decori di foglie e fiori stilizzati dai colori vivaci. L’effetto “wallpaper” è perfetto per progetti contract, ma può essere adattato anche ad ambienti residenziali.

Ceramica Sant’Agostino integra nella collezione Sunwood, dedicata al grès porcellanato effetto legno, i decori ceramici a tema floreale ispirati al new romantic.

Cersaie 2022
COLLEZIONE SUNWOOD DI CERAMICA SANT’AGOSTINO

Ceramiche Francesco De Maio si affida ai celebri girasoli e ai rami di ciliegio dipinti da Vincent van Gogh, con la collezione di maioliche decorate a mano Francesco De Maio x Van Gogh Museum®.

Ceramica Fondovalle integra la collezione Dream, che comprende lastre in grès porcellanato caratterizzate da una texture tessile, con il motivo Garden.

Cersaie 2022
COLLEZIONE DREAM DI CERAMICA FONDOVALLE

Righe, righe, righe!

E’ il tema decorativo più sfruttato nel Cersaie 2022. Quasi tutte le aziende hanno proposto la loro versione. Piastrelle strette e lunghe, listelli, scanalature concave o convesse, disposte in orizzontale o, più spesso, in verticale. Certo, le abbiamo già viste l’anno scorso, ma quest’anno si tratta di un vero e proprio trionfo. Vediamo alcune proposte:

COLLEZIONE CANAL GRANDE, LASTRE IN GRÈS PORCELLANATO EFFETTO MOGANO DI CERAMICHE REFIN
Cersaie 2022
COLLEZIONE NORSE, DECORO ROLLER DI TERRATINTA

Righe per tutti i gusti anche per Terratinta Group, che con la collezione Stick propone listelli adatti sia a parete e per pavimento, con posa a scelta tra andamento verticale, orizzontale o combinato a piacere. Stick è declinata in 15 colori opachi e 12 colori glossy, e permette di scegliere le fughe in tono su tono.

Porcelanosa Group punta sulle collezioni Madison, Brooklyn, Omega e Savannah per chi desidera affidarsi ai motivi rigati per rivestire il bagno, magari abbinandole al mobile da bagno Motif.

Pietra naturale e terrazzi veneziani

Da qualche anno il grès porcellanato effetto pietra naturale si sta affermando, a discapito degli effetti cemento o metallo. Oltre all’ormai onnipresente marmo e ai graniti, emergono prepotentemente pietre naturali meno “esclusive”. Tra le più gettonate, il Travertino e il Ceppo di Grè. Da segnalare finiture effetto pietra naturale applicato anche a vasche e lavabi, come nelle proposte di Arblu.

SISTEMA DI RIVESTIMENTO TEXTURIZZATO PIETRABLU® BY ARBLU

La collezione Stile di Casalgrande Padana è interamente dedicata alle pietre naturali, ed è caratterizzata da finiture che ricordano le tradizionali lavorazioni. Adatto sia agli interni che agli esterni, per pavimenti, pareti e facciate, è disponibile nello spessore 20 mm nei formati 60×60 cm e 90×90. Arricchiscono la collezione i mosaici 30×30 cm con tessere di 5×5 cm oppure di 5×15 cm e un decoro di 30×60 cm composto da un mix di superfici. 

Refin presenta Prestigio Travertino, ispirata a questa immortale pietra calcarea che tanto caratterizza l’edilizia storica italiana. Prestigio Travertino è disponibile in tre varianti colore: Bianco, Grigio e Beige e in cinque formati: 75×150, 75×75, 60×60, 30×60 battiscopa 7×75, 7×60. Lo spessore è di 9mm e le finiture Soft o Lucido.

COLLEZIONE TIBUR FROM BAALBEK DI RAK CERAMICS EFFETTO TRAVERTINO

Meravigliosa la collezione Boost Mix presentata da Atlas Concorde, effetto Ceppo di Grè, un conglomerato naturale decorativo molto diffuso nell’edilizia milanese del Novecento. Disponibile nei toni Pearl, Smoke e Ivory, è declinato in tre spessori e in 9 formati, compresa la versione per esterno.

Cersaie 2022
COLLEZIONE BOOST MIX DI ATLAS CONCORDE EFFETTO CEPPO DI GRÈ
COLLEZIONE MILANO STONE FINITURA ABSOLUTE MATT DI RAK CERAMICS EFFETTO CEPPO DI GRÈ

Nuova tendenza per il terrazzo veneziano, che inseriamo tra i grès porcellanati effetto pietra naturale: banditi i colori, spazio per il black & white e i toni neutri come il grigio, il beige. 

COLLEZIONE DARK INK DI RAK CERAMICS

Rak Ceramics propone Dark Ink, una reinterpretazione in bianco e nero, mentre Terratinta Group punta sulla collezione Cluster, che vede ciottoli dalla forma più grafica e tondeggiante. Declinata nei toni neutri white, cotto, grafite, dust, è disponibile nei formati 120×120 e 60×120.

Bagni colorati con sanitari coordinati

Il colore conquista, dopo i rivestimenti, anche i sanitari. È la tendenza Total Look. La novità, che a dire il vero si ispira agli anni ’80, sono i coordinati che includono i piatti doccia e la rubinetteria. I colori in cima alla lista sono il giallo e il nero, il verde scuro nei toni foresta o petrolio, a seguire terracotta e i colori pastello. Tra le finiture, all’opaco si affiancano sempre più spesso finiture glossy e metallizzate.

SISTEMA DI RIVESTIMENTO TEXTURIZZATO PIETRABLU® APPLICATO A VASCA E PIATTO DOCCIA PER IL SISTEMA TOTAL LOOK BY ARBLU

Premi ADI Ceramics and Bathroom Design Award

L’ 8° edizione dell’ADI Ceramics and Bathroom Design Award, organizzata da ADI Emilia Romagna, ha premiato tra i prodotti quelli che meglio coniugano innovazione e qualità progettuale.

Ecco i prodotti che abbiamo selezionato:

Geniale il soffione doccia Groove by Alpi Rubinetterie, design Odo Fioravanti. Realizzato in schiuma poliuretanica verniciabile, integrabile nel controsoffitto e ispezionabile.

Effetti volumetrici dinamici e una gamma cromatica di alto impatto hanno valso il premio alla collezione Volume di Ceramica Bardelli.

Informazioni:

Ceramica Bardelli // Alpi Rubinetterie // Ceramica Flaminia // Ceramica Simas // Acquabella // Casalgrande Padana // Ceramiche Refin // Atlas Concorde // Rak Ceramics // Terratinta Group // Porcelanosa Group // Ceramica Sant’Agostino // Ceramica Francesco De Maio // Ceramica Fondovalle // Arblu

5 Ottobre 2022 / / La Gatta Sul Tetto

Scopriamo le rocce magmatiche, dalle quali si ricavano alcune delle pietre più utilizzate nell’edilizia. Caratteristiche e utilizzo.

rocce magmatiche

Nella prima parte di questa serie dedicata alle pietre naturali abbiamo analizzato l’utilizzo della pietra nella storia, la classificazione commerciale e le caratteristiche principali.

Oltre alla classificazione commerciale, per conoscere le pietre è essenziale sapere come si sono formate, i bacini di provenienza, le loro caratteristiche fisiche e l’aspetto. Per questo si fa riferimento alla classificazione petrografica. In questo articolo analizziamo il primo dei tre raggruppamenti di rocce naturali.

La classificazione delle pietre naturali deriva da quella delle rocce dalle quali sono ricavate. La roccia è un agglomerato composto da uno o più elementi minerali di origine naturale, solidi, inorganici e omogenei. Le rocce sono classificate in base alla loro formazione, e divise in sottocategorie derivate dalle caratteristiche chimiche, fisiche e ottiche. Esistono poi le classificazioni fissate dall’UNI (Ente Italiano di Normazione), utili per conoscere l’esatta terminologia, oltre ai coefficienti di resistenza alle sollecitazioni di ogni pietra.

Secondo la genesi abbiamo 3 grandi raggruppamenti: le rocce magmatiche, le rocce sedimentarie e le rocce metamorfiche.

Le rocce magmatiche

Le rocce magmatiche, dette anche ignee o eruttive, si formano con la risalita e solidificazione del magma proveniente dalla crosta terrestre. Secondo il processo di raffreddamento del magma, le rocce eruttive possono essere:

1-Rocce magmatiche effusive: il raffreddamento del magma avviene in modo rapido in prossimità delle bocche vulcaniche. Si tratta di rocce a struttura fine, porfirica (cristalli più grossi immersi in una struttura di cristalli più piccoli), vetrosa. Generalmente questa tipologia di roccia non è lucidabile, per via della grana porosa. 

2-Rocce magnatiche intrusive: sono rocce formatesi dal magma che si raffredda lentamente ed in profondità. Caratterizzate da una struttura a grana grossa, con cristalli ben visibili,  con alta durezza. Lucidabili, sono adatte anche per rivestimenti interni di pregio.

Le rocce magmatiche effusive più usate nell’edilizia

basalto – detto anche pietra lavica, è una roccia molto scura, tra le più comuni, utilizzata principalmente per murature e selciati, vista la grande resistenza. Per esempio i romani lo usarono per lastricare la via Appia. Oggi il basalto è oggetto di grande interesse nel mondo del design:

porfido – pietra residente a struttura porfirica, con colorazioni che vanno dal rosso a viola, dal marrone al verde al grigio. Viene usato per selciati – i famosi sanpietrini- per pavimentazioni per esterno e come pietrisco, ma un tempo era molto ricercato per rivestire gli edifici di rilievo e per le pavimentazioni. Il porfido rosso antico, estratto in Egitto, e il porfido verde antico, detto anche serpentino e proveniente dalla Grecia, erano i più apprezzati dalle civiltà antiche, dagli egizi alla Roma imperiale, dai Bizantini fino al Rinascimento;

tufo vulcanico – roccia effusiva piroclastica, è composto principalmente da lapilli e si forma per cementificazione naturale dei sedimenti. E’ una roccia leggera, porosa, facilmente lavorabile e di media durezza. Esistono diverse varietà di tufi vulcanici, che vanno dal colore giallo al verde al grigio, presenti in Italia soprattutto in Campania e in Lazio.

rocce magmatiche

Le rocce magmatiche intrusive più usate nell’edilizia

granito: caratterizzato da una grana compatta che può essere molto fine o più grossolana. E’ una roccia molto diffusa a livello mondiale, e molto utilizzata per le caratteristiche di durezza e resistenza fin dall’antichità. Ne esistono diverse varietà, che elenco a grandi linee:

rocce magmatiche
Granito Bianco Sardo

granito bianco, molto resistente, con sfumature grigie, usato per pavimentazioni e piani di cucina o bagno. I più conosciuti sono il Bianco di Sardegna e il Bianco Cristal;

Granito Rosa di Baveno

granito rosa, proviene da Baveno, sul  Lago Maggiore, e dalla Sardegna, nella varietà Rosa Sardo Beta. E’ un granito pregiato, grazie alla trama uniforme e le sfumature grigio rosate con macchie bianche. Usato per rivestimenti e decorazioni;

Granito Nero Assoluto

granito nero, detto anche nero Pretoria, nero assoluto o nero Zimbabwe. Estratto in Sudafrica, è elegante ed adatto per rivestimenti, top bagno e cucina, tavoli;

Granito Grigio

granito grigio, detto anche plagioclasio, è molto diffuso e utilizzato principalmente per l’arredo urbano;

rocce magmatiche
Granito Rosso Balmoral

granito rosso, presente in diversi paesi, nelle varietà Rosso Santiago (Argentina) dal rosso acceso con punte di beige e nero; African Red, dal rosso rubino intenso; il Rosso Balmoral o Rosso Taivassallo proveniente dalla Finlandia, presenta una trama puntinata fine rossa e nera.

Esistono poi diverse varietà di Granito provenienti dall’India e dal Brasile, che presentano colorazioni particolari, come il Coast Green, con grana fine verde salvia, il Colonial Ivory, con sfumature dal beige all’azzurro (India), mentre dal Brasile provengono i graniti Marinage, dall’aspetto simile al seminato veneziano o terrazzo. 

In Italia i più utilizzati sono il Granito di Baveno, il Granito di Montorfano, entrambi provenienti dal Lago Maggiore, e il Granito di San Fedelino (Sondrio).

sienite: è un granito con basso contenuto di quarzo, di grana media, colore chiaro, grigio, rosato o violaceo, proveniente dall’Egitto. Alle nostre latitudini la sienite più utilizzata è quella proveniente dalle cave della Valle Cervo (Biella), detta Sienite della Balma;

Sienite della Balma

diorite: pietra molto dura dalla grana medio-fine e dal colore grigio scuro. La varietà più utilizzata in Italia è il Serizzo Ghiandone. 

Serizzo Ghiandone

Nella terza parte analizzeremo le rocce sedimentarie e le rocce metamorfiche.

1 Ottobre 2022 / / La Gatta Sul Tetto

Il 2022 segna il centenario della nascita di Elio Martinelli, fondatore di Martinelli Luce. Una ricorrenza celebrata con la riedizione della lampada Cobra.

lampada cobra

È un anno importante per l’azienda italiana Martinelli Luce, che festeggia il centenario della nascita del suo fondatore, Elio. La figlia Emiliana, che ha raccolto l’eredità del padre, anche dal punto di vista della creatività, ha scelto la lampada Cobra per celebrare la ricorrenza. L’edizione speciale, di colore giallo, sarà disponibile in 100 esemplari. La scelta del giallo, come spiega Emiliana Martinelli, è legata ad un ricordo di famiglia:

“Per un compleanno di mia madre, mio padre Elio arrivò a casa guidando un maggiolone giallo. Era il suo regalo per Anna che amava questo colore”.

Elio Martinelli, uno dei padri del design italiano

Geniale, visionario, audace, Elio Martinelli nasce a Lucca il 19 novembre 1922. Dopo le scuole professionali studia scenografia all’Accademia di Belle Arti di Firenze, ma il lavoro a fianco del babbo, nel negozio di illuminotecnica di famiglia, assorbe tutto il suo tempo. Nel 1950 subentra al padre e crea la sua azienda di illuminazione, Martinelli Luce. Il suo obiettivo non è solo vendere materiale elettrico: Elio vuole creare lampade. Nel laboratorio sperimenta nuove forme e nuovi materiali, ispirandosi da un lato a Walter Gropius, dall’altro ai designer scandinavi come Arne Jaobsen e Tapio Wirkkala.

Elio cerca di creare lampade funzionali ma allo stesso tempo semplici ed espressive. La natura, in particolare gli animali, gli forniscono un’infinita fonte di ispirazione, insieme alle forme geometriche semplici. Oltre a Cobra, Elio Martinelli disegna le lampade Poliedro (1962), la plafoniera Bolla (1965), Serpente (1965), Foglia e Flex (1969). Inizialmente lavora con il vetro, ma poi scopre il metacrilato opalino, e se ne innamora, tanto da installare nel laboratorio uno dei rari macchinari per lo stampaggio. Nel 1967 sbarca in azienda una giovane Gae Aulenti, alla disperata ricerca di un artigiano capace di realizzare la sua lampada Pipistrello. Questo evento, insieme alla partecipazione all’Eurodomus di Genova, patrocinata da Gio Ponti, segnano la svolta di Martinelli Luce, ormai proiettata verso il successo.

La Lampada Cobra

La lampada Cobra è una lampada da tavolo, disegnata e prodotta da Elio Martinelli nel 1968.  Realizzata in resina stampata, è costituita da due corpi, la base e il portalampada, che possono ruotare a pieno giro uno rispetto all’altro. Questo permette diverse configurazioni, secondo la rotazione, da una forma sferica ad una forma sinuosa.

Il modello originale è realizzato in bianco e in nero, ma negli anni sono state aggiunte nuove versioni, come quella rossa per il 50° anniversario, oltre alle edizioni limitate. Queste ultime risalgono al 2018, e sono state realizzate da designer del calibro di Alessandro Mendini, Marc Sadler, Paola Navone a Karim Rashid.

La lampada Cobra, attuale ancora oggi, nata dalla creatività di un designer visionario negli anni Sessanta, è ormai entrata nell’Olimpo delle icone del design.

29 Settembre 2022 / / La Gatta Sul Tetto

I letti contenitore sospesi  sono la nuova e sorprendente proposta di Twils, azienda italiana produttrice di imbottiti. Belli, pratici e di design.

Letti contenitore sospesi

Indubbiamente sono bellissimi. Sono i letti contenitore sospesi proposti da Twils, azienda italiana basata a Cessalto, in provincia di Treviso. Un’azienda familiare giovane e dinamica che ha fatto della qualità artigianale e della sartorialità il suo cavallo di battaglia. I letti coordinati con biancheria e complementi sono il fiore all’occhiello del catalogo.

Letti contenitori sospesi, una soluzione pratica ed estetica

Ora di aggiunge un’altro fiore all’occhiello: si tratta di A-Box, una particolare soluzione tecnica brevettata per i letti contenitore. In pratica il contenitore è nascosto nella struttura del letto, ma non solo. La lettera A sta infatti per Air, e si riferisce al fatto che il letto “galleggia” grazie ai sottili piedini di appoggio arretrati rispetto al profilo. Grazie a questo stratagemma, il letto appare sospeso al di sopra del pavimento.

Oltre all’effetto leggerezza, questa soluzione è pratica per le operazioni di pulizia, consentendo anche il passaggio di un robot aspirapolvere. La praticità si estende al contenitore, che può arrivare fino ai 500 litri, nei modelli di letto più grandi. Eppure, questo spazio, di solito molto ingombrante, praticamente non si vede. Il risultato sono letti dalle proporzioni armoniose e dal design accattivante, e una camera da letto pratica e di stile.

Twils, hand made e sartorialità

Twils nasce a Cessalto, in provincia di Treviso, nel 1982, da un’intuizione che si rivelerà vincente: coordinare letto, biancheria e tessuti dei rivestimenti. La ditta, fondata dal babbo, passa nel 2007 in mano ai quattro figli, che la ribattezzano TWILS, dalle iniziali dei loro nomi. Tiziano, Wilma, Luisella e Simone, purtroppo recentemente scomparso, iniziano a collaborare con rinomati designer e creano le divisioni Twils e Twils Lounge. Grazie alle cuciture rigorosamente eseguite a mano e alla qualità certificata dei materiali, l’azienda entra nell’olimpo delle eccellenze del Made in Italy.

Letti contenitore sospesi

28 Settembre 2022 / / La Gatta Sul Tetto

Milano è il cuore economico dell’Italia e non è un caso che moltissime persone si trasferiscano qui proprio alla ricerca di nuove opportunità lavorative. D’altronde, Milano è anche la capitale della moda, la città del design e della finanza, dove hanno sede numerose aziende d’internazionale.

Milano

Soprattutto dopo l’Expo 2015, Milano ha conosciuto un vero e proprio boom tanto da raggiungere quota 3,2 milioni di abitanti, diventando così la sesta città europea più popolosa. Tuttavia, trovare casa a Milano può essere molto difficile

Bisogna, inoltre, considerare che andare a vivere a Milano è un cambiamento importante, anche per quanto riguarda lo stile di vita.

Cercare casa o stanze in affitto sui portali giusti

La prima cosa da fare se si vuole cercare casa a Milano è dare uno sguardo sui portali di annunci. Infatti, qui, si trovano molte case e anche stanze in affitto. Ovviamente, ci si può rivolgere anche a delle agenzie immobiliari, ma bisogna mettere in conto che i costi da sostenere sono sicuramente elevati, mentre se si ha un budget più ristretto, una buona soluzione è appunto consultare un sito per trovare delle stanze a Milano, una soluzione tipica degli studenti, ma preferita anche dai lavoratori, soprattutto se si è alla prima esperienza.

Quali sono le zone migliori per prendere casa a Milano

Ci sono alcune zone di Milano che sono decisamente convenienti: ovviamente, è bene valutare anche la distanza della casa dalla sede di lavoro. Un quartiere trendy, dove si trovano alcuni appartamenti in affitto a prezzi convenienti, èChinaTown, dove la strada più conosciuta è via Paolo Sarpi. Si tratta di una zona vicina a Porta Nuova e al Parco Sempione, piena di negozi. Un altro quartiere moderno è quello della Bicocca che si sviluppa vicino all’Arcimboldi e che offre prezzi decisamente più a buon mercato. Anche se non è una delle zone più centrali, è comunque una zona ben servita dai mezzi pubblici.

Se si viaggia spesso per lavoro o per rientrare nella propria città, allora può essere utile scegliere una casa nella zona Centrale. Qui, infatti, c’è la stazione e due linee della metro e, quindi, ci sono numerosi collegamenti per raggiungere vari punti sia in città che nelle altre regioni.

Sebbene la zona della stazione Centrale non sia tanto apprezzata perché è considerata un quartiere di passaggio, tanto che nel week end è letteralmente vuota, si tratta di un’area interessata da una grande operazione di riqualificazione e in cui si stanno aprendo numerosi uffici e spazi per il co-working.

Calcolare i costi per vivere bene a Milano

Prima di partire per Milano è bene cercare di calcolare con una certa accuratezza quanto costano gli affitti per una casa o una stanza. Ovviamente, molto dipenderà dalla posizione, dalla metratura e dalle condizioni dell’immobile.

Ad esempio, una stanza per studenti universitari ha un prezzo che va dai 300 ai 650 euro al mese, mentre un appartamento che dista qualche fermata della metro da Piazza Duomo ha un costo che va dagli 800 ai 1.100 euro al mese. Il prezzo può essere ancora maggiore se ci si avvicina al centro mentre si può risparmiare qualcosa se si cerca un appartamento situato in periferia. Ovviamente, se ci si allontana dalla zona centrale della città si risparmierà sull’alloggio, ma bisognerà organizzarsi al meglio con i trasporti pubblici, sia per andare al lavoro, sia per sbrigare le faccende quotidiane o per godersi il tempo libero. Scegliere una stanza in appartamento in condivisione consente un buon risparmio, ma se si desidera la privacy è meglio optare per altre soluzioni.  

27 Settembre 2022 / / La Gatta Sul Tetto

La pietra naturale è uno dei materiali più antichi utilizzati per costruire edifici. Questo è il primo articolo dedicato ad una serie sulla pietra naturale nell’edilizia.

pietra naturale
La pietra si può definire come un frammento proveniente da una roccia caratterizzate da durezza, compattezza e assenza di elementi metallici. Il nome deriva dal latino petra.  

Dalle pietre derivano i sassi, i ciottoli, ovvero sassi levigati dall’acqua, e la ghiaia, composta da frammenti più piccoli. Sono pietre le pietre preziose e semi-preziose, ma nel nostro ambito quelle che ci interessano sono quelle da costruzione. Ne esistono di svariati tipi, ognuna con le sue caratteristiche fisiche ed estetiche, ma prima di affrontare la parte tecnica, vediamo un po’ di storia.

La pietra naturale nella storia

Oltre al legno, la pietra è il materiale più antico utilizzato per la costruzione di abitazioni, luoghi di culto o sepolture. L’uomo scopre le qualità della pietra nel Paleolitico, ben 3 milioni di anni fa, e la utilizza per creare utensili vari, suppellettili, statuine. A partire dal neolitico, era che segna l’inizio della vita sedentaria, l’uomo avverte la necessità di costruire ripari stabili. Compaiono costruzioni megalitiche come i dolmen o costruzioni in pietra a secco di forma tronco conica come i nuraghi in terra sarda. Delle abitazioni rimane ben poco, anche perché spesso si trattava di capanne costituite da una base in pietra con una copertura realizzata con materiali fragili, come fibre naturali, terra, pelli di animali, legno.

Rappresentazione di una capanna di Terra Amata secondo la ricostruzione di Henry De Lumley

Tuttavia, lo straordinario esempio del villaggio di Skara Brae, nelle Isole Orcadi, in Scozia, deve farci riflettere sulla reale diffusione e livello tecnico delle abitazioni in pietra in epoca preistorica.Il suo buono stato di conservazione è sicuramente dovuto alle caratteristiche ambientali favorevoli, ma possiamo immaginare che esistessero strutture simili anche in altri luoghi del mondo. Il villaggio, scoperto per caso negli anni venti del secolo scorso, risale al neolitico, e fu costruito intorno al 3100 a.C. Le case erano scavate nel terreno e avevano muri in pietra a secco, diverse stanze, arredamento in pietra che comprendeva armadi, giacigli, un focolare al centro e perfino un rudimentale bagno collegato ad un sistema di drenaggio.

credits: https://www.flickr.com/photos/raptortheangel/

La pietra rimase il materiale di costruzione prediletto da tutte le civiltà antiche, dagli Egizi fino ai Romani. Per l’edilizia monumentale veniva impiegato il marmo, già allora molto ricercato. La Grecia, del resto, era ricca di cave di pregiati marmi bianchi, come il Pentelico, usato per costruire il Partenone. Greci e Romani introdussero la tecnica del mosaico, realizzato con ciottoli o con tessere di marmo, per rivestire pavimenti e pareti. 

Il Partenone nell’Acropoli di Atene, 447 a.C.
pietra naturale
Pavimento della basilica di Santa Maria in Cosmedin, VI sec., Roma. Credits

La pietra è utilizzata nel Medioevo per costruire castelli, chiese, monasteri e palazzi nobiliari, mentre i meno abbienti dovevano accontentarsi di legno e terra. Fu un periodo nel quale si utilizzavano le materie prime più accessibili, motivo per cui le pietre da costruzione provenivano dalle cave in prossimità. Questo ha favorito la nascita di villaggi e città “monocolore”, secondo la colorazione della pietra locale. 

Acropoli di Arpino, Arpino (Fr), Italia

A partire dal Rinascimento la pietra perde importanza come materiale strutturale, e viene mano a mano sostituita dal laterizio. Il suo ruolo diviene puramente decorativo, per rivestire facciate, strade, pareti e pavimenti.

pietra naturale
Rivestimento con marmo lavorato a bugnato in forma di diamante, Palazzo dei Diamanti, progettista Biagio Rossetti, 1493, Ferrara.

Oggi si parla tanto di pietra ricostruita o di biopietra per le costruzioni sostenibili. La pietra naturale non può essere considerata un materiale ecologico, visto che le cave deturpano il paesaggio. Tuttavia, la pietra ricostituita ricavata dagli scarti di lavorazione, o l’utilizzo di pietre dal forte potere isolante, come la pietra pomice, possono contribuire alla salvaguardia dell’ambiente. 

Classificazione commerciale delle pietre naturali

In Italia la classificazione commerciale delle pietre è regolata dalle norme UNI-8458. In base alla classificazione commerciale le pietre vengono denominate “prodotti lapidei”, e si dividono in 4 gruppi, definì in base alla durezza, lucidabilità, origine e composizione:

Marmi: rientrano in questo gruppo tutte le rocce cristalline, compatte e lucidabili, prevalentemente costituite da minerali di durezza 3 o 4 sulla scala di Mohs come calcite, dolomie e serpentino. Rientrano in questa categoria i marmi veri e propri, tutti i calcari e le rocce sedimentarie lucidabili ad eccezione del travertino, le brecce, le puddinghe, l’onice e l’alabastro.

Graniti: tutte le rocce fanero-cristalline, compatte e lucidabili, formate soprattutto da minerali di durezza 6 a 7 sulla scala di Mohs (ad esempio quarzo e feldspato).
Comprende tutte le varietà di granito, gabbro e sienite; i basalti, i porfidi; la diorite e alcune rocce metamorfiche di origine vulcanica come lo gneis.

Travertino: roccia calcarea sedimentaria ricca di cavità, compatta, lucidabile o non lucidabile in base alla varietà.

Pietre: tutte le rocce non lucidabili indipendentemente dalla loro origine, durezza e composizione mineralogica. Vi rientrano materiali molto diversi, come l’arenaria, i tufi, l’ardesia, la quarzite. In questa classificazione le rocce sono suddivise in:

  • rocce tenere e/o poco compatte: tufi e rocce sedimentarie clastiche
  • rocce dure e/o compatte: rocce magmatiche effusive e pietre a spacco come ardesia, gneiss, quarziti.

Caratteristiche delle pietre naturali

Conoscere le caratteristiche delle pietre naturali è importante per scegliere il prodotto lapideo adatto al progetto. Per questo, vanno consultate le schede tecniche che accompagnano il prodotto prescelto. 

Oltre all’aspetto e al colore, sono molto importanti fattori come l’igroscopicità (attitudine ad assorbire l’umidità), la gelività (resistenza al gelo) e la resistenza al fuoco

Inoltre, vanno considerati fattori come la durezza, la divisibilità, ovvero la tendenza a spaccarsi in alcuni punti, la durevolezza e l’aderenza alle malte.

Infine, un fattore molto importante è la lavorabilità, ovvero la possibilità di creare manufatti e finiture utilizzando diverse tecniche e attrezzature. Gli interventi previsti sono la spaccabilità, la segabilità, la scolpibilità e la lucidabilità.

Nella seconda parte analizzeremo la genesi delle pietre, per imparare a distinguerle e a individuare le loro caratteristiche principali.