18 Marzo 2024 / / ChiccaCasa

Adv – Questo articolo è stato in collaborazione con VAMA Divani, azienda simbolo dell’eccellenza made in Italy, esperta in produzione di divani Chesterfield

L’iconico divano Chesterfield è sopravvissuto a più di 300 anni di storia, mantenendo inalterato il suo fascino senza tempo. Un mito del design inglese, ma non solo. Il Chesterfield è un modello diffuso in tutto il mondo, presente in migliaia di salotti.

Iconico sì, ma quanto lo conosci davvero?

Viaggia attraverso gli aneddoti che hanno fatto la storia di questo divano e scopri come riconoscere un Chesterfield originale e come abbinarlo al meglio nel tuo living.

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“Portate la sedia a Mr Dayrolles”: l’errore che portò al successo del divano Chesterfield1
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Siamo in Inghilterra a metà del 1700, nella dimora dell’aristocratico Lord Philip Stanhope. Fu proprio lui a commissionare a un artigiano dell’epoca una seduta per i suoi ospiti richiedendo delle caratteristiche ben precise: un sedile basso e uno schienale alto. Una conformazione tale, questa prescelta da Lord Stanhope, da non far sgualcire i vestiti eleganti dei gentiluomini che era abituato a ricevere.

Nacque così la prima seduta Chesterfield.
Lord Stanhope era un esempio di stile, un vero e proprio influencer ante litteram.
La sua nuova seduta non passò di certo inosservata nell’ambiente aristocratico, ma fu un curioso evento a far scaturire la diffusione del modello Chesterfield.

Una volta in punto di morte, Lord Stanhope fu raggiunto dal suo figlioccio Mr. Dayroll. A quel punto Lord Stanhope, chiese alla servitù di “portare la sedia a Mr. Dayroll”, in modo che potesse restare al suo capezzale.
La servitù fraintese e fece impacchettare una poltroncina Chesterfield, per recapitarla all’abitazione di Mr. Dayroll.

Di lì a poco, la poltrona Chesterfield divenne un vero e proprio trend, tra gli aristocratici.
Questo modello è nato come prodotto artigianale e tuttora la sua autenticità si misura in base ad alcuni dettagli manifatturieri. Scopriamo allora come riconoscere un divano Chesterfield originale.

Perché si chiama divano Chesterfield?

Il divano Chesterfield prende il nome dalla città di Chesterfield, in Inghilterra.

Alcuni credono che sia semplicemente perché è stato creato lì, mentre altre fonti suggeriscono, nello specifico, il legame con la famiglia Earl of Chesterfield, quella di Lord Stanhope, la quale ha avuto un ruolo molto importante nella storia dell’arredamento inglese.

Ciao, Mondo!

Come riconoscere un divano Chesterfield originale e di qualità
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Chesterfield è un modello, non un brand.

Non c’è un’azienda madre che produce queste sedute, ma una serie di realtà artigianali che rispettano le caratteristiche del modello Chesterfield.

Guarda il video e scopri come riconoscere un Chesterfield originale

Tra i luoghi comuni che ruotano attorno al divano Chesterfield, c’è la diffusa convinzione che non è un Chesterfield originale, se non è di provenienza inglese.
Non è così e, ti dirò di più. Molti venditori inglesi utilizzano proprio il gancio della provenienza per spacciare per originali dei divani Chesterfield che pur essendo inglesi non sono autentici e neppure di alta qualità.

Non è la provenienza a fare un vero Chesterfield, ma l’insieme di queste caratteristiche

  • lavorazione capitonné senza interruzioni, realizzata a filo;

  • bottoni ad anello di rifinitura, fissati sulla struttura;

  • braccioli arrotolati, alla stessa altezza dello schienale;

  • assenza di cuscini imbottiti sullo schienale (è la struttura stessa ad essere imbottita e lavorata);

  • la reputazione e la lavorazione del brand produttore;

  • la qualità dei materiali;

  • l’attenzione ai dettagli.

Come abbinare e valorizzare un divano Chesterfield in pelle
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Un divano Chesterfield ha tutte le carte in regola per essere protagonista in salotto.
Qualsiasi sia il rivestimento o il colore del divano, ci sono delle buone norme di styling che amo applicare nei salotti con un divano Chesterfield, proprio per valorizzare il pregio di queste sedute.
Ora le condivido con te.

1) Cuscini decorativi sul divano Chesterfield? No, grazie

Divano Chesterfield verde VAMA Divani

Ho già visto fin troppi divani Chesterfield ricoperti da cuscini, al punto da nascondere la lavorazione capitonné.
A livello estetico, i cuscini sono utili ad aggiungere valore a un divano o a una poltrona, attraverso il contrasto materico e cromatico. Tuttavia, il design iconico e ricco del Chesterfield rende questa seduta già perfetta, equilibrata e completa di suo.

Non è necessario aggiungere altro, o, comunque, esagerare con i cuscini è un vero peccato: si rischia di coprire i dettagli del divano Chesterfield.

Parola d’ordine per copertine e cuscini extra sul divano Chesterfield: moderazione.

 

2) L’equilibrio di volumi, nei salotti con divano Chesterfield

Nella moodboard: Divano Chesterfield VAMA 3 posti, pelle nera

Se ami il divano Chesterfield, allora vuoi farlo notare nel tuo living, no?

Per dargli il valore che merita, puoi inserirlo in un contesto leggero e arioso, così da farlo risaltare al massimo.
Accompagnalo con complementi eleganti e delicati, dal design pulito (un tappeto sottile a pelo corto, una lampada a fungo e un tavolino minimal) per trasformarlo nel re del salotto.

Molto indicati sono anche tutti gli arredi sospesi, trasparenti o con piedini alti e sottili.

Insomma, per evidenziare il pezzo forte del tuo living, puoi scegliere di tenere leggero (il che non vuol dire “anonimo”) tutto il resto.

 

3) Evidenziare il divano Chesterfield in salotto con l’uso sapiente del colore

Nella moodboard: Divano Chesterfield 3 posti, Vama

È un’opera d’arte e, come tale, è giusto che tutti i riflettori siano puntati sul tuo divano Chesterfield.
Per metterlo in risalto, puoi usare il magico potere del colore.

Trova un colore che ti piace e che crei un bel contrasto con il colore del divano.
Declinalo sulle superfici all’interno della stanza in diverse sfumature, tutte simili, ma più o meno luminose.
In questo modo, darai vita a un interessante dinamismo grazie al chiaro-scuro (per nulla noioso) e il divano diventerà il punto focale della stanza.

Questa tecnica si addice tanto anche ai divani Chesterfield in velluto, per evidenziare il gioco di chiaro-scuro creato dal rivestimento dall’aspetto cangiante.

Ultima postilla sul tema cromatico: le pareti scure sono un abbinamento davvero perfetto, con il modello Chesterfield.

4) Materiali e stili che stanno bene con il divano Chesterfield

Nella moodboard: Divano Chesterfield 3 posti, Vama

Nonostante il suo grande carattere, il Chesterfield è un arredo incredibilmente versatile.

Le sue radici storiche lo rendono perfetto con gli arredi classici e con i pezzi antichi, ma le forme sinuose e regali, creano un ottimo equilibrio anche con i mobili moderni e più essenziali.
Il modello Chesterfield si presta benissimo ai mix stilistici e agli ambienti eclettici.

Sono molteplici i materiali che possono essere abbinati a un divano Chesterfield in pelle: dai materiali naturali come pietra, cotone e legno, ai più poetici, come carta e paglia di Vienna, ma anche metallo, velluto e vetro.

Essendo basso, è un divano perfetto per arredare un loft. In più, si presta perfettamente a creare il mood da club delle sale hobby dedicate a biliardo, lettura, giochi da tavola o salette cinema.

Dove comprare un divano Chesterfield originale?
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Stai cercando un divano Chesterfield in Italia? Presta attenzione a trovare un produttore affidabile e certificato.
Come anticipato qualche paragrafo fa, quello che fa la differenza nell’autenticità del divano Chesterfield è la qualità, non la provenienza.

Il posto migliore per acquistare un divano Chesterfield originale in Italia è VAMA: la realtà artigianale Made in Tuscany, che opera dal 1972, leader indiscusso per la produzione di divani classici (ma non solo) di alta qualità.

Si tratta di una di quelle aziende storiche, preziose e rare, che svolgono un’accurata scelta di materiali e che rifiniscono ancora a mano i loro prodotti, seguendo, con maestria, le tecniche artigianali tradizionali.

Da VAMA Divani è possibile trovare modelli autentici, disponibili in una varietà di dimensioni, colori e tipi di rivestimenti in pronta consegna oppure personalizzabili (su misura, con rivestimento a scelta).

Quest’ultima opzione permette di concordare insieme agli esperti VAMA ogni dettaglio del divano, per creare un pezzo unico, in linea con i tuoi gusti e con le tue esigenze. Anche in questi casi, VAMA è in grado di garantire un rapporto qualità-prezzo davvero eccellente.

Qualità Vama: ecco le caratteristiche di un divano Chesterfield autentico

Ogni divano Chesterfield firmato Vama è accompagnato da una targhetta d’argento 925 con il logo Vama e il numero progressivo del prodotto.

La targhetta certifica l’originalità.

  1. Struttura del divano. VAMA utilizza legno massello di abete e di faggio per assicurare robustezza e flessibilità.

  2. Sospensioni. Generalmente, i divani Chesterfield VAMA sono equipaggiati con cinghie elastiche ad alta resistenza che assicurano una seduta flessibile e confortevole.
    Su richiesta, VAMA realizza sospensioni “come una volta”, con molle biconiche d’acciaio e cinghie di juta.

  3. Imbottiture. Per garantire longevità e il massimo del comfort, VAMA opta per resine espanse a densità differenziata.

  4. Pelle. La selezione è estremamente scrupolosa. Si affidano solo a concerie selezionate. Ogni pelle è soggetta a un rigoroso controllo di qualità prima del taglio.

  5. Lavorazione capitonné. Questa fase richiede una certa abilità artigianale. È proprio il livello di precisione a garantire un risultato impeccabile.

Quanto costa e perché investire su un divano Chesterfield originale è una buona idea
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Il prezzo di un divano Chesterfield autentico dipende dalle dimensioni e dai rivestimenti.

Ecco solo alcuni dei buoni motivi per cui un divano Chesterfield (purché sia originale) è sempre un ottimo investimento per l’arredamento dei tuoi spazi.

  1. Alta qualità artigianale. I divani Chesterfield sono prodotti con materiali di prima scelta, come vera pelle e legno massello. Se a questi ingredienti si aggiunge anche la cura artigianale, ecco che si ottengono sedute pensate per durare.

  2. Design eterno. Il design classico di un divano Chesterfield non passa mai di moda. Si abbina bene con tanti stili d’arredo ed è in grado di aggiungere personalità e pregio al tuo living.

  3. Comodità al top. La struttura robusta e l’imbottitura di qualità, rendono il divano Chesterfield davvero comodo.

Insomma, non è un arredo come tanti, ma un vero e proprio investimento. Può diventare il punto di forza della tua casa ed è uno di quegli oggetti iconici che con il passare del tempo acquisisce valore anziché perderlo.

 

Ora che conosci tutti i segreti del divano Chesterfield, non puoi perderti la sezione di divani Chesterfield in pronta consegna di VAMA. Chissà, magari tra loro c’è anche il tuo prossimo divano!

13 Marzo 2024 / / ChiccaCasa

Hai mai desiderato che una stanza della tua casa sembrasse più spaziosa?

La buona notizia è che non è necessario demolire muri o investire in costosi lavori di ristrutturazione, per ottenere un ambiente più arioso e accogliente.

Con alcuni semplici trucchi di styling e design (gli stessi che applico nelle consulenze di home styling), è possibile trasformare anche gli spazi più piccoli in aree luminose e spaziose.

Esploriamo 10 strategie efficaci per rendere una stanza più grande senza dover ricorrere a estreme ristrutturazioni.

Dalle scelte intelligenti di mobili all’uso strategico della luce e del colore, ecco come ottimizzare lo spazio a tua disposizione per creare un ambiente che ti farà sentire di aver aggiunto metri quadrati.

Se sei pront* a trasformare il tuo spazio?

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1) Arredi leggeri
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Scegli mobili che fluttuano, per dare un senso di leggerezza.

In generale, se stai arredando una stanza piccola, è meglio optare per arredi dal design semplice e senza troppi fronzoli.

Scegliere un mobile esteticamente “importante” (per esempio un arredo molto decorato, molto venato, molto voluminoso e pieno, con tanti colori diversi o con una fantasia impegnativa), comporterebbe, infatti, dover lasciare ancora più leggero il resto dello spazio, per bilanciare.

Ecco un elenco di arredi perfetti per un ambiente piccolo:

  • mobili trasparenti, in plexiglass o vetro;

  • arredi con piedini alti,

  • mobili sospesi;

  • arredi specchiati o con dettagli in metallo cromato (riflettono la luce);

In tutti questi casi, la luce è libera di filtrare sotto i mobili o attraverso di essi, evitando un senso di chiusura. Risultano visivamente meno ingombranti di quello che sono.

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2) Specchi a figura intera
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Gli specchi possono trasformare una stanza facendola apparire più ariosa di quanto sia in realtà.

Posiziona lo specchio su una parete strategica per catturare la luce e riflettere l’ampiezza dello spazio. L’effetto sarà stupefacente, come se la stanza si estendesse all’infinito.

Nelle stanze piccole uno specchio a figura intera non può mai mancare.

Non devi posizionarlo per forza di fronte alla finestra. In realtà, gli specchi grandi funzionano ancora meglio sulla parete sul lato della finestra.

Fai un test, mi saprai dire.

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3) Posiziona le tende correttamente
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Le tende non sono solo accessori decorativi, ma anche strumenti per controllare la luce e per modificare la percezione dello spazio.

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In un ambiente piccolo, non possono mancare delle tende leggere e trasparenti che lascino filtrare la luce naturale durante il giorno.
Usa un doppio bastone per aggiungere, sui lati esterni della tenda leggera, due tende più coprenti da tirare la sera, per creare un’atmosfera accogliente e intima.

È incredibile come il posizionamento corretto delle tende possa far sembrare molto più larghe e alte sia le pareti che le finestre.

Non posizionare mai il bastone direttamente sopra la finestra, meglio metterlo subito sotto il soffitto.
Il bastone dovrebbe essere più lungo della finestra, di minimo 20 cm per lato.

 

4) Colori chiari su grandi superfici
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I colori chiari sono in grado di riflettere maggiormente la luce, rispetto a quelli a media luminosità e a quelli scuri. Un ambiente più luminoso, appare più dilatato.
Su grandi superfici come pareti, divani, cucine, piani dei tavoli (se sono grandi) e tappeti, quindi, puoi usare dei colori chiari.

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Disclaimer: chiaro non vuol dire bianco e neppure neutro. Sentiti liber* di utilizzare il colore e di usare anche tinte diverse, per esempio, per pareti e divano, o pareti e cucina.

Potrai, poi, avere più libertà con i complementi e gli accessori, che puoi vestire di colori meno luminosi, oppure scuri.

I colori più scuri, sulle pareti di una stanza piccola, non sono banditi.

Creano un mood molto intimo e accogliente, ma non contribuiscono ad ampliare visivamente lo spazio.

Quindi, se il tuo obiettivo è far sembrare la stanza più grande, meglio optare per i colori chiari.

 

5) Usa anche lo spazio verticale
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Alza lo sguardo e scopri un mondo di possibilità. Utilizza scaffali a parete, mensole alte o armadi fino al soffitto per sfruttare la verticalità e liberare spazio prezioso sul pavimento.

Questi elementi non solo offrono volume per l’archiviazione, ma fanno notare anche l’altezza della stanza, ricordandoci che c’è più spazio di quello calpestabile. La percezione chiara e forte della dimensione dell’altezza, di farà sentire parte di un’area più ampia.

Se l’area all’altezza del tuo sguardo resta ordinata e leggera, la stanza ti sembrerà più grande.

Fai proseguire le armadiature e le scaffalature anche oltre l’altezza di porte e finestre. Puoi sfruttare le mensole più alte per esporre libri, arte o contenitori chiusi, con dentro gli oggetti che usi di rado.

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6) Ton sur ton
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Il tono su tono vale come spazio vuoto in alcuni casi.
Utilizzare lo stesso colore, per esempio, per un armadio e la parete su cui questo poggia, mimetizza il mobile ingombrante.
In questo modo, è come se quel grande armadio non ci fosse.

Sfrutta il tono su tono a tuo favore, per camuffare il volume degli arredi più grandi e far sembrare gli spazi più liberi e ampi.

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7) Regola i volumi con il colore del soffitto
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Lo sai che modulando il colore delle pareti e quello del soffitto, puoi alterare visivamente la percezione dei volumi?

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  • Se lo spazio sul pavimento è piuttosto affollato da mobili e complementi, può esserti utile far sembrare la stanza più larga.
    In questi casi, può essere una buona idea dipingere il soffitto di un colore più scuro rispetto alle pareti.
    Considera, però, che se opti per questa soluzione, le pareti sembreranno più basse.

    Quindi quest’idea è indicata quando hai tante cose sul pavimento e pochi elementi appoggiati sulla parete oppure se hai un soffitto più alto di 2,70 m.

  • Se sia il soffitto che le pareti sono molto chiari, l’intera stanza appare più spaziosa e voluminosa.

 

8) Illuminazione ad hoc per ingrandire gli ambienti
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La luce è la chiave per aprire le porte alla bellezza e all’armonia. Oltre ad essere fondamentale per lo svolgimento pratico delle attività, dopo il tramonto, è anche un mezzo per mettere in risalto dei punti specifici, così da dilatare lo spazio.

Utilizza una combinazione di luci diffuse e punti luce strategici per illuminare uniformemente lo spazio e per accentuare i punti focali.

L’effetto finale sarà come una sinfonia di luce che riempie la stanza di vita e di energia.

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Ecco alcuni accorgimenti da seguire.

  • Evita i punti luce troppo concentrati, che possono creare ombre e angoli bui, facendo sembrare la stanza più piccola.

  • Lampade a sospensione o faretti direzionati verso il soffitto sono ottimi per distribuire uniformemente la luce.

  • Utilizza lampade a parete o faretti verticali per illuminare le pareti e creare un effetto di altezza. La luce verticale contribuisce a espandere visivamente lo spazio verso l’alto, facendo sembrare il soffitto più alto e la stanza più ampia.

 

9) Elementi alza-sguardo
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Gli elementi alza sguardo nell’arredamento di interni sono componenti strategiche utilizzate per attirare lo sguardo verso l’alto e creare un senso di verticalità all’interno di uno spazio.

Questi elementi possono includere quadri, decorazioni murali, scaffali a parete, mensole alte, lampade a sospensione scenografiche o qualsiasi altro oggetto posizionato in modo da catturare l’attenzione verso l’alto.

Oltre a portare l’attenzione verso le pareti, contribuiscono anche a destare interesse.

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10) Proporzioni corrette
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Ultimo trucco, ma non per importanza, è quello di selezionare, sia per gli arredi che per l’home decor, degli oggetti di dimensioni proporzionate alle pareti e ai volumi di spazio che si hanno a disposizione.

  • Per armadi e mensole, è bene prendere tutto lo spazio possibile sulla parete;

  • per tavoli, divani, poltrone e arredi vari, è meglio orientarsi su dimensioni contenute, in modo da non far sembrare la stanza sovraffollata e, quindi, ancora più angusta.

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Con questi 10 trucchi di styling, puoi trasformare qualsiasi ambiente facendolo sembrare più ampio, sempre seguendo il tuo stile, che riflette la tua personalità.
Quindi, metti alla prova la tua creatività e preparati a vivere una nuova dimensione di armonia nel tuo spazio.

 

Rinnoviamo il tuo spazio insieme, senza ristrutturare

Attraverso un uso sapiente dello spazio, dei colori e delle scelte d’arredo e decor, trasformiamo il tuo ambiente in un luogo che rispetta il tuo stile, le tue esigenze e il tuo budget.

scopri le consulenze online

7 Marzo 2024 / / ChiccaCasa

I divani moderni e di design ti fanno strabuzzare gli occhi, ma trovare quello perfetto sembra un’impresa. Niente panico, sei nel posto giusto. Ti sto per condurre attraverso un’attenta analisi di tanti modelli diversi, tra cui, giuro, c’è anche quello che cerchi.

Fai bene a ponderare.

Nella zona giorno, se c’è un arredo su cui vale la pena puntare, dal punto di vista estetico e pratico, quello è proprio il divano, protagonista indiscusso del salotto.

Il divano si fa ammirare e accarezzare, indipendentemente dal materiale che lo riveste. A lui sta il compito di accogliere gli ospiti, invitandoli, attraverso il suo aspetto confortevole, ad accomodarsi.

No, non si può proprio trattare la scelta del divano con superficialità, ma trovare il modello che fa per te richiede una paziente ricerca.

Ho preparato per te una succulenta selezione. Di seguito trovi prima 8 divani moderni con prezzi democratici e poi 8 divani di design iconici e intramontabili, a cui vale la pena dedicare una buona fetta del tuo budget.

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Ciao, sono Federica, home stylist e interior blogger.

In altre parole, supporto le persone come te a creare una casa le rappresenti.

Non perdiamoci di vista: iscriviti alla newsletter (ricevi subito il manuale su come Arredare da zero) e seguimi anche su @chiccacasa.

8 divani moderni a prezzi accessibili
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Il mercato dell’arredamento, in fatto di divani, oggi ci riserva le più vantaggiose condizioni di tutti i tempi: materiali innovativi, possibilità di personalizzazione, modulabilità; il tutto a prezzi democratici.

Ora più che mai è possibile acquistare anche i divani più grandi con un budget medio-basso.

Ecco una selezione di otto divani moderni acquistabili con un click. Ognuno ha caratteristiche particolari, capaci di far innamorare. Guardiamoli nel dettaglio uno alla volta.

  1. Divano stondato Martina di Kave Home

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Le linee sono morbide: lo schienale e i braccioli sono costituiti dallo stesso blocco curvo. Il divano Martina è essenziale e avvolgente.

Il tessuto (certificato Oeko Tex®) che sembra lana bouclé è, in realtà, ricavato dal riciclo di decine di bottiglie di plastica da mezzo litro.

Misura 246 x 124 x 76(h) cm e costa, in versione 3 posti, 2.080 euro.
Osservalo meglio sul sito di Kave Home.

2. Divano smacchiabile Plano di Divani.Store

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Il segno distintivo del divano Plano è il bracciolo trapezoidale smussato, che incornicia le sedute dando carattere alla struttura. Degni di nota sono anche i piedi a spillo in acciaio cromato.

Il tessuto in microfibra tecnica smacchiabile può essere rimosso e lavato a 30°.

Il divano Plano è made in Italy, disponibile in ben tredici varianti di colore e ben quattro misure diverse.

Puoi acquistarlo anche su Amazon.

3. Divano curvo in velluto a 5 posti Rosebury

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Il vantaggio pratico di un divano curvo è di aumentare i posti a sedere, risparmiando sulla lunghezza.

Questo non significa che tu e i tuoi amici starete stretti sul divano, ma che potrete sedervi comodamente in cinque nello stesso spazio che occuperebbe un divano da 4. Il trucco sta nella forma tondeggiante della struttura.

Rosebury è il divano curvo in velluto concepito dal pluripremiato designer Emmanuel Gallina e firmato AM.PM (un brand molto interessante, che ti consiglio di tenere d’occhio su La Redoute).

Misura 240 cm e incarna una rivisitazione contemporanea degli iconici divani Art Decò.
È il divano perfetto per una casa anni ‘20 – ‘30 o ‘40 ristrutturata, che non vuole del tutto dimenticare il proprio storico passato. Tuttavia, sta divinamente anche in un contesto contemporaneo.

A proposito di Art Decò, se sei alla ricerca di altre ispirazioni, nell’articolo dedicato a come abbinare un pavimento in marmo rosa c’è una moodboard tutta ispirata a questa corrente stilistica.

Il divano Rosebury è disponibile in tanti accattivanti colori. Lo trovi su La Redoute.

4. Divano beige moderno con bordure e piedini neri, Almar

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Almar è elegante, ma sa soddisfare anche i gusti più eclettici, pur mantenendo un eterno aspetto moderno.

Insomma, raffinato sì, ma niente di troppo formale.
La bordura sui braccioli e sui cuscini è solo uno dei dettagli che fanno innamorare di questo divano. I piedini tubolari neri, sono la ciliegina sulla torta e, proprio per questo, sono esaltati dal design che li rende sporgenti rispetto alla struttura del divano.

Gli abbinamenti top? Mobili danesi in legno scuro e contrasti forti. Sta benissimo in un living eclettico in cui antico e moderno si mescolano per creare meraviglia negli occhi di chi osserva.

Trovi il divano Almar su Miliboo.

5. Blok, il divano massiccio in velluto a coste

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La tendenza dei divani massicci (sulla cresta dell’onda ormai da quasi un lustro) ha dato sfogo alle fantasie di comfort assoluto attraverso sofà super imbottiti.

Blok di Kave Home è stato uno dei primi modelli in grado di rendere accessibile il desiderio di un divano massiccio comodo e di qualità, aggiudicandosi un posto fisso nel catalogo dell’azienda.

La versione in velluto a coste è sicuramente la più iconica, quella che rende Blok riconoscibile e unico, ma non è di certo la sola opzione disponibile.
Oggi Blok è un articolo personalizzabile: puoi scegliere tra 67 tessuti diversi da applicare su più di una dozzina di design (angolare, con chaise longue, a due posti e tanto altro).

Dai uno sguardo a tutti i volti di Blok sul sito di Kave Home.

6. Divano a 4 posti dalle linee stondate e bordato, Foca

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Foca è il divano di La Redoute che sta bene praticamente ovunque.
Le linee dolci rubano il cuore, insieme alle bordature che ne definiscono i contorni, aggiungendo carattere al design.

È incredibile come, cambiando il colore, Foca assuma una connotazione stilistica diversa: in senape, fa pensare un po’ ai divani degli anni ‘70; in bianco, assume un aspetto candido perfetto per una casa al mare in stile mediterraneo. Nelle sfumature di verde e nel colore Praline, è l’ideale per interni di ispirazione naturale (anche mescolata con boho e jungle).

Trovi questo divano super versatile su La Redoute.

7. Sybille, divano minimal grigio chiaro

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234 cm di divano minimal, grigio chiaro e a meno di mille euro. Un sogno? No, si chiama Sybille ed è un vero e proprio passe-partout che apre le porte di ogni living, qualsiasi sia il suo stile.

Il design essenziale e moderno, starebbe bene persino in un ambiente di stampo retrò. E diciamolo, Sybille brillerebbe in un living in stile scandinavo, diventandone la star indiscussa.

È rivestito in tessuto grigio chiaro (anche questo, facile da matchare con tanti colori) e si distingue per i quattro piedini neri in metallo, che aggiungono un tocco di personalità.

Trovi il divano Sybille su La Redoute.

8 divani di design iconici
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Saliamo di budget ed esploriamo otto modelli tra i più iconici divani di design, quelli storici che non passano mai di moda e che, con il tempo, acquistano valore.

Un divano di design è a tutti gli effetti un investimento. Dopo anni dal tuo acquisto può davvero valere una fortuna! Il design vintage, infatti, ha un valore economico maggiore del nuovo.

Diamo uno sguardo a questi gioiellini di design.

  1. Divano Shaal di Arper

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Disegnato dallo studio Doshi Levien, il divano Shaal ha un design gentile, delicato, pulito.

La particolarità sta nel guscio esterno in multistrato rivestito, che fa da solido sostegno al cuore morbido delle imbottiture.
La configurazione permette di mantenere lo stesso rivestimento sia per i tessuti che per il guscio, oppure di studiare particolari combinazioni di tessuti, diversificando i pannelli dai cuscini.

In ogni caso, si può scegliere tra pelle, tessuto, tessuto spalmato oppure un rivestimento fornito proprio da te o suggerito dal tuo stylist di fiducia.
I tessuti dei cuscini sono sfoderabili, pertanto possono essere sostituiti nel corso del tempo per prolungare la vita del divano o, semplicemente, per adattarlo a nuovi mood o nuovi spazi abitativi.

Scopri il prezzo e le configurazioni del divano Shaal su Archiproducts.

2. Divano Fender FD2000 di True Design

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Sedersi sul bracciolo del divano diventa un atto lecito. Così si creano due posti, seppur temporanei, in più.

Il designer del divano Fender, Francesco Favaretto, ha estremizzato volontariamente le dimensioni dei braccioli, rendendoli due punti di appoggio comodi e spaziosi.

Fender Sofa fa parte di una collezione di sedute avvolgenti dalle forme generose, pensate per gli spazi abitativi o per il retail.
Oltre al design, la versatilità di questo arredo è merito anche della gamma di rivestimenti (lana, bouclè, velluto, cotone…) disponibili.

Scopri i rivestimenti sul sito di Archiproducts.

3. Divano Get Back di Poltrona Frau

Credits: 1. 2.

Se sei fan dei Beatles, probabilmente la starai già canticchiando: il divano Get Back prende il nome dalla celebre canzone e non è una novità per i designer Palombi Serafini. Get Back arriva, infatti, dopo il successo delle sedute Come Togheter e Let It Be, come risultato di un accurato processo di ricerca sul comfort.

Get Back è un divano pratico, pensato per il relax. Gli schienali sono inclinati, le chaise longue sono spaziose e il layout è versatile. Il design risulta moderno, visivamente leggero e molto appagante nelle combinazioni materiche e cromatiche.

Una nota d’eccellenza sta nell’uso dei materiali, non sono esterni, ma anche strutturali. Altro punto notevole, è l’attenzione, quasi maniacale, ai dettagli, che ti invito a scoprire nelle foto e nella descrizione accurata sul sito di Archiproducts.

4. Divano Nuvola 10 di Gervasoni

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Dall’estro della designer eclettica Paola Navone, autrice di altri iconici successi (uno tra tutti il divano Ghost), nasce Nuvola, distribuito dall’azienda friulana Gervasoni.

Nuvola è un divano simbolo del buon design italiano, che, per capirci, è presente nei libri e nei corsi di design.

Mai naming fu più azzeccato: l’imbottitura in poliuretano espanso differenziato crea una vera e propria nuvola su cui accomodarsi. Lo strato sottostante il rivestimento esterno è in trapuntino imbottito con piuma d’oca e fiocco di fibra di poliestere.

Impossibile non citare un altro pezzo forte di questa icona di design: i rivestimenti sfoderabili. Tessuti e pattern dalla forte personalità in grado di trasformare il divano nel punto focale della stanza.

Quello che meglio richiama la texture di una nuvola è il trapuntato (che vedi in foto), ma nella collezione compaiono sia tessuti a tinte tenui, dalla piacevole componente materica, che rivestimenti fluo o silver.

Puoi scoprire Nuvola in tutte le sue vesti sul sito di Archiproducts.

5. Divano Fly FC2 di &Tradition

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Nota della – sottoscritta – autrice: Fly FC2 è indubbiamente nella top 10 dei miei divani preferiti.

Il suo successo è legato alle forme nostalgiche e dall’autenticità dei materiali e dei colori. Fly FC2 ci mette davanti a forme note, ma lo fa senza cadere nel banale e incentrando il design sulla funzionalità.

Insomma, risponde perfettamente ai fondamentali del design scandinavo: funzionalità, estetica essenziale e autenticità del materiali.

Lo schienale a doghe ricorda le classiche sedie scandinave Windsor, mentre i cuscini sono dinamici: possono essere spostati per adattarli al comfort individuale.

La struttura è in rovere oliato e per realizzarla l’azienda ricorre a tecniche di lavorazione tradizionali. Proprio per questo è possibile richiedere Fly FC2 con dimensioni personalizzate (puoi personalizzare anche l’altezza dei piedini).

Scopri le varianti sul sito di Archiproducts (ci sono anche poltroncine e divani a 3 posti).

6. ZA:ZA, il divano di Zanotta in collaborazione con Zaven

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ZA:ZA è un divano dalla struttura atipica. Si basa sul principio dell’amaca, anche se la sua imbottitura è stabile.

Una base in tubolare d’acciaio è la struttura portante del divano e si può scegliere in due varianti di colore: nero oppure rosso. Alla base sono fissate delle cinghie in tensione, che reggono l’imbottitura, che a sua volta calza sulla struttura tubolare in corrispondenza dei braccioli.

Potremmo definire l’imbottitura “XXL”, perché è massiccia e morbida, per una comodità assoluta.

Zanotta e Zaven hanno ideato ZA:ZA prestando particolare attenzione agli effetti della produzione sull’ambiente: non sono stati usati collanti e i materiali utilizzati sono tutti o riciclati o riciclabili distintamente.

Scopri tutte le colorazioni disponibili su Archiproducts.

7. Divano Soriana, Cassina

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Soriana è unico nel suo genere: il design sinuoso e originale è stato la chiave del suo successo, che dura dal 1970.

Progettato da Afra e Tobia Scarpa, nasconde una vera e propria innovazione progettuale: è il primo divano in cui l’imbottitura in poliuretano non è sorretta da strutture rigide. È la morsa in metallo che tiene insieme il tutto.

Ricercato ed eccentrico, il divano Soriana non può che catturare lo sguardo e lasciare a bocca aperta.

Confesso, anche Soriana è nella top 10 dei miei divani dei sogni. Ricercatissimo in versione vintage (e pagato cifre strabilianti), il due posti costa intorno ai 7.000 euro.

L’imbottitura delle nuove Soriana è realizzata in PET 100% riciclato, che ne ha migliorato la comodità.

Scopri di più su Soriana su Archiproducts.

8. Divano Mags Soft di Hay

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Tra i divani moderni massicci ed essenziali più celebri c’è Mags Soft di Hay. Un divano versatile e modulare.
Minimale, ma di carattere, Mags Soft esalta le forme semplici, contrapponendo volumi simili con giochi dimensionali interessanti.

Lo schienale emerge dalla seduta sporgendo verso l’alto rispetto ai braccioli. Anche la seduta si fa notare, essendo più profonda della struttura del bracciolo.

Mags Soft si presta a diventare protagonista dei contesti più disparati: dai loft, alle abitazioni di ispirazione scandinava, passando per contesti moderni, industrial, minimal o japandi.

I rivestimenti sono disponibili in decine di varianti, tra cui anche quella in pelle.

Scopri il prezzo su Archiproducts.

Allora, hai trovato il tuo divano moderno o di design?

Se pensi di avere bisogno di un supporto professionale, dai uno sguardo a cosa posso fare per te.

7 Marzo 2024 / / ChiccaCasa

È successo: il 2024 è appena diventato l’anno corrente.
Tra la corsa ai regali e la lista dei buoni propositi, ti sei dimenticat* di comprare il nuovo calendario, vero?

Bene, non farlo prima di aver dato uno sguardo a questi 3 calendari di design che durano per sempre.

Hai capito bene, non dovrai cambiare calendario ogni anno e impazzire per trovarne uno che ben si sposa con il design della tua casa.

  1. Timor è il calendario perpetuo da scrivania di Danese Milano

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Iconico, inimitabile, sempre attuale. Timor è un calendario perpetuo da appoggiare su un piano, che sia questo una scrivania, un mobile contenitore o uno scaffale.

Le linguette in pvc indicano data, giorno della settimana e mese e ruotano a ventaglio, per lasciare spazio allo scorrere del tempo.

Il design di Timor è ispirato ai cartelloni dei treni che ruotavano nelle ferrovie negli anni ‘40. Il ricordo di quei cartelloni è stato l’assist perfetto per Enzo Mari, che nel 1967 fece la storia progettando un calendario che dura per sempre.

L’intento principale del progetto era proprio combattere gli sprechi e contrastare il concetto di usa e getta.

I Timor autentici sono solo in verde, bianco e nero. Le linguette sono sempre bianche, con i testi neri in Helvetica. Le lingue disponibili sono inglese, italiano, tedesco e francese.

Dove comprare il calendario Timor?

Puoi trovare un Timor nuovo di zecca su tantissime piattaforme che vendono prodotti di design, ma non è raro trovarne di vintage o usati.

COMPRA TIMOR SU ARCHIPRODUCTS

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2. Il calendario perpetuo da parete più iconico: Formosa

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Con Timor ha in comune il designer, Enzo Mari, e il font, l’Helvetica.

Tuttavia, Formosa è un calendario perpetuo da parete, anzi, il più iconico calendario da parete mai esistito.

Ha una base in alluminio anodizzato. L’anodizzazione è un processo chimico (acido + corrente) che permette alla superficie di non essere soggetta alle ditate.
Su questa sono agganciati quattro fogli mobili in pvc, che indicano le due cifre della data, il giorno della settimana e il mese.

Ogni foglio è dotato di un foro e si può semplicemente estrarre e sostituire quotidianamente.

I calendari formosa originali possono avere il testo in rosso o in nero e la base in metallo grezzo o nero. Le lingue disponibili sono inglese, italiano, tedesco e francese.

Formosa è uno dei pezzi più iconici della produzione di Mari ed è distribuito da Danese Milano.

Dove comprare il calendario Formosa?

Il calendario perpetuo Formosa è tanto iconico da essere venduto su tantissimi portali di arredamento di design.

Lo puoi trovare di seconda mano (tieni presente che il design vintage ha un prezzo maggiore rispetto al nuovo) facilmente, ma se lo vuoi nuovo di zecca…

Compra formosa su archiproducts

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3. Un anello per segnare la data: Ring a date è il calendario infinito Space Age

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Come direbbe Beyoncè, put a ring on it. Gli anelli colorati sono alla base dell’utilizzo di Ring a date, il calendario perpetuo firmato Giorgio Della Beffa.

Progettato nel 1970, Ring a date racconta la storia delle prime sperimentazioni con la plastica in Italia e ha il sapore tipico del design Space Age.

Si tratta di un calendario da parete in plastica, quadrato. Sulla superficie sono presenti dei cilindri che indicano i giorni della settimana, il numero e il mese. Per indicare la data del giorno basta, letteralmente, cerchiare il cilindro giusto, bollandolo con l’anello.

La struttura del calendario perpetuo Ring a Date è disponibile in bianco, giallo e verde. Gli anelli, invece, sono presenti in ventuno varianti di colore e si possono acquistare in set da tre pezzi.

Dove comprare il calendario Ring a date?

Ad oggi, non mi risulta ci siano rivenditori ufficiali in Italia.

È facile trovare dei pezzi vintage su Etsy e sugli altri portali del design usato.

cerca “ring a date” su etsy

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Abbiamo dato uno sguardo a 3 calendari perpetui, firmati da designer italiani:

  • Timor;

  • Formosa;

  • Ring a date.

Se il design tipico degli anni ‘70 ti affascina, scegliere un calendario perpetuo tra questi, sarà tutt’altro che semplice. Se, invece hai le idee chiare, fammi sapere qui sotto, con un commento qual è il tuo preferito.

22 Dicembre 2023 / / ChiccaCasa

Un arredo scandinavo autentico è quel pezzo forte di cui non ti penti proprio mai.

  • Il design è versatile e lo puoi combinare con oggetti di epoche e stili differenti, con colori più o meno scuri e più o meno saturi, con fantasie più o meno romantiche. Qualsiasi sia la tua personale interpretazione, manterrà la sua delicata e elegante bellezza.

  • La qualità è alta, sempre. È uno dei due fondamentali principi cardine su cui si basa la costruzione di un arredo scandinavo. Sono mobili fatti per durare.

  • La funzionalità è il secondo dei capisaldi degli arredi scandinavi: sono pratici, utili e fatti per essere usati e perciò sono belli anche con qualche segno del tempo addosso.

Insomma, un mobile scandinavo è un investimento.

La pensano così Martina e Daphni, i fondatori di CASAFIKA, lo spazio in cui stupendi arredi second hand (provenienti direttamente dai paesi scandinavi) cominciano un nuovo capitolo della loro vita.

Ciao, io sono Federica, interior blogger e home stylist.

Qui su Chiccacasa trovi ispirazioni e suggerimenti utili per arredare una casa che ti assomiglia. Di tanto in tanto ti porto alla scoperta dei negozi e brand che preferisco, quelli che meritano di essere notati.

Non perdiamoci di vista: iscriviti alla newsletter (ricevi subito un manuale su come Arredare da zero) e seguimi anche su @chiccacasa.

Cos’è CASAFIKA?

CASAFIKA è il posto in cui puoi trovare arredamento vintage scandinavo, selezionato con cura proprio da chi questo spazio lo ha ideato. Martina, la cui carriera si è sviluppata in un panorama artistico – tra fotografie e gallerie d’arte – e Daphni, che per la Scandinavia nutre un senso di appartenenza sia affettivo che ombelicale.

Insieme scovano tesori vintage, durante i viaggi tra Copenaghen e Stoccolma e ne seguono direttamente il trasporto verso l’Italia.

Immagini via CASAFIKA

Quegli arredi hanno già una storia e un vissuto, talvolta testimoniato da qualche segno del tempo. Arrivati da CASAFIKA, i mobili e i complementi vengono coccolati da Martina e Daphni, che effettuano un restauro volto a valorizzare la loro essenza, senza cancellare del tutto le tracce delle vite precedenti.

Il cuore pulsante di CASAFIKA si trova a Brescia. Puoi visitarlo nelle giornate di Magazzino aperto e perderti tra sideboard, sedie nordiche, poltroncine vintage, lampade, scaffali da parete, oggetti decorativi e tante, tante altre meraviglie in grado di trasportarti in un viaggio nella storia del design scandinavo.

In ogni caso, le porte del negozio online sono sempre aperte.

Basta aprire il sito di CASAFIKA per essere pervasi dalla magica atmosfera delle case scandinave. Le categorie in cui perdersi sono tantissime, una più magnetica dell’altra.

Immagine via CASAFIKA

Non è vero stile scandinavo, senza il riuso

Se vuoi ricreare il mood autentico di una casa scandinava non puoi fare a meno di mobili second hand.

In questo caso, la scelta del second hand è una vera e propria dichiarazione di stile.

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Gli arredi scandinavi second hand hanno dalla loro un’affidabile resistenza e una fattura spesso artigianale. Queste caratteristiche, unite al design moderno (anche quando si tratta di arredi disegnati quasi un secolo fa), fanno sì che i mobili e i complementi scandinavi siano sempre sulla cresta dell’onda. Non si tratta mai di mobili “a scadenza”, non incarnano una tendenza passeggera.

In questo scenario di immutabile attualità entra in gioco l’economia circolare, supportata dalla frase chiave che guida la progettazione degli interni scandinavi: less is more.

Allungare il ciclo di vita dei mobili è proprio uno degli obiettivi di CASAFIKA.

Meglio avere pochi oggetti dalle alte qualità estetiche e funzionali, che molti oggetti di bassa fattura.

Puoi trarre guadagno da un pezzo vintage scandinavo, se in futuro cambiano le tue esigenze. Così, il tuo mobile può diventare il mobile di qualcun altr*: la sua vita si allunga e tu sarai fier* di aver compiuto un gesto sostenibile, oltre che fier* del tuo bottino.

 

Gli arredi scandinavi must have, da comprare da CASAFIKA

Prendila come una mia personale selezione degli articoli più affascinanti attualmente sul sito, ma anche come un elenco degli arredi più iconici che non possono mancare in una casa in stile scandinavo.

Che la pausa Fika abbia inizio: prepara il caffè, gustati un dolcino, mettiti comod* e riempiti gli occhi di bellezza.

A proposito, sai cosa significa Fika in svedese?

È un momento dedicato al rito del caffè: una pausa che si prende a metà mattina o metà pomeriggio e in cui da soli o in compagnia si gusta un buon caffè accompagnato da pasticcini (Fikabröd).

Questo momento è frutto di un’antica tradizione ed è preso molto seriamente dagli abitanti della Svezia.

 

Sideboard

Forse il mobile più rappresentativo dello stile scandinavo è proprio questo: il sideboard.

Un sideboard è un mobile basso e allungato con i piedini, quello che in Italia siamo abituati a chiamare buffet (in realtà i mobili buffet hanno generalmente gambe più alte di un sideboard). Può avere ante, ante e cassetti o ante affiancate da una nicchia espositiva aperta.
Di solito i sideboard sono rivestiti con impiallacciatura di legni pregiati come palissandro e teak.

Il bello dei sideboard è che non sono esclusivamente mobili da sala da pranzo. Si prestano per essere utilizzati come mobili tv in soggiorno, come archivi nell’home office o al posto del comò in camera da letto.

Il piano dei sideboard può diventare un fantasioso spazio espositivo, su cui cambiare styling ogni volta che hai bisogno di novità.

trova il tuo sideboard

Immagini via CASAFIKA

 

Sedie scandinave

Tra le sedie scandinave più iconiche una menzione speciale va a questi modelli.

  • Sedie Pinnstolar

    Nonostante l’associazione con lo stile nordico sia automatica, le sedie Pinnstol derivano dalle Windsor inglesi.

    Prima di essere diffuse e prodotte in Scandinavia, hanno fatto un bel viaggio oltreoceano per poi tornare in Europa, come trofei dello stile di vita americano.

    Oggi sono riprodotte in tantissime versioni e materiali, ma quelle vintage hanno un fascino inimitabile.

I fusi inclinati che contraddistinguono lo schienale sono il loro segno distintivo: quel dettaglio che ce ne fa innamorare.

trova le tue sedie pinnstol

Immagini via CASAFIKA

 

  • Sedie danesi

    Se ami il design degli anni ‘50 e ‘60 (Mid Century Modern) di certo sarai fan delle sedie danesi vintage.

    Un esempio di raffinatezza che si manifesta con forme stondate e dettagli ricercati.

Il volto delle sedie danesi può cambiare all’infinito con la sostituzione del tessuto della seduta, facile da cambiare anche con il fai da te.

Sfoglia le sedie danesi

Immagini via CASAFIKA

 

  • Sedie Jacobsen

    Diresti mai che sono state progettate nel 1920? Le sedie disegnate da Arne Jacobsen sono monoscocca e si distinguono per le gambe cromate.
    Il modello più celebre del designer danese è la 3107 (Serie 7).

100 anni e non sentirli: riescono ad elevare l’estetica dei tavoli più rustici e si sposano perfettamente negli interni contemporanei ed eclettici.

sfoglia le sedie jacobsen

Immagini via CASAFIKA

 

Scaffali da parete

Un altro esempio di design senza tempo è incarnato dallo scaffale da parete con i montanti a scaletta, che oltre ad essere sempre attuale è anche un complemento versatile.
Trova una collocazione funzionale in ogni stanza della casa.

Il montante permette di regolare l’altezza delle mensole: basta estrarre il piano e inserirlo al posto desiderato, senza smontare i laterali.

guarda gli scaffali a muro

Immagini via CASAFIKA

 

Poltrona Pernilla

Si chiama Pernilla la famosa poltrona scandinava con la seduta e lo schienale costituite da fasce di canapa intrecciate. Disegnata da Bruno Mathsson, è una seduta ergonomica, pensata per mantenere il corpo in una posizione comoda mentre si riposa.

Si è diffusa a macchia d’olio dopo il boom dei mobili in compensato curvato, lanciati da Alvar Aalto a metà degli anni ‘30.

Pernilla è uno di quei pezzi che hanno reso celebre lo stile scandinavo nel mondo.

Il pattern a scacchiera dell’intreccio rappresenta un’occasione per portare un po’ di movimento anche negli interni più uniformi.

la tua pernilla è qui

Immagini via CASAFIKA

 

Lampada Bumling

È una lampada massiccia, ma il suo design è semplice. Bumling significa roccia: è così che un amico del designer Anders Pehrson l’ha definita, vedendo il primo esemplare, che aveva un diametro di ben 60 cm.

Ed ecco spiegata la storia del suo nome.

La particolarità delle lampade Bumling è la dolce luce diffusa che emettono, grazie alla presenza di una griglia circolare sul fondo del paralume.

Non solo lampade a sospensione, il modello Bumling esiste anche come lampada da terra. Su CASAFIKA ce ne sono davvero tante, di colori e tipologie diverse.

cerca la tua bumling

Immagini via CASAFIKA

Adoro presentarti negozi e brand che meritano di essere scoperti e supportati, non solo per la qualità dei prodotti, ma anche per i valori che muovono il quotidiano operato di chi li manda avanti.

CASAFIKA è una di queste realtà. Ho visto la luce negli occhi di Martina e Daphni e ho percepito l’amore e la cura che ogni giorno mettono nella loro missione. CASAFIKA ci spiega, con i fatti, che l’economia circolare nel settore dell’arredamento non è solo possibile, ma ne vale la pena, per salvaguardare pezzi eterni e di qualità.

Scritto in collaborazione con CASAFIKA

5 Dicembre 2023 / / ChiccaCasa

Non sai come disporre le mensole in casa? Prima di forare la parete, è bene pensarci due volte e pianificare con cura sia la misura che la posizione giusta.
Se salti questo step, le mensole potrebbero penalizzare, piuttosto che valorizzare la tua stanza.

Ecco, quindi una serie di spunti utili per disporre le mensole al meglio in ogni stanza.

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Credits: 1. 2.

Ciao, io sono Federica, home stylist e interior blogger.

Se stai arredando o decorando casa e non sai da dove iniziare, sei nel posto giusto.

Qui trovi tanti contenuti utili per arredare una casa autentica e unica. In ogni articolo ti fornisco trucchi di styling e spunti pratici.

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Indice dei contenuti

Come disporre le mensole su una parete? Linee guida e errori da evitare
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  1. Mensole sfalsate solo se fai l’architetto. Difficilmente ti pentirai di una serie di mensole tutte della stessa dimensione e allineate ad arte.
    Quindi, a meno che non ce ne sia una stretta necessità, per via di un particolare ingombro , sarebbe meglio optare per le classiche mensole uguali e allineate.
    Le mensole sfalsate possono risultare artistiche, solo se sono distribuite in un certo modo e ben bilanciate con gli elementi sovrastanti e circostanti.
    Sono più difficili da allestire e da armonizzare.

  2. C’è un mobile sotto le mensole? Allora meglio che le mensole abbiano una misura pari o minore alla larghezza dell’arredo sottostante. Tra una mensola e un arredo, è quest’ultimo a dettare le regole. Un complemento (come una mensola) può valorizzare un arredo, ma senza mai rubargli la scena.
    La soluzione più equilibrata è quella di scegliere una o più mensole che abbiano la stessa larghezza del mobile sottostante e allineare perfettamente l’arredo e la/le mensole.

  3. Se la mensola è più profonda del mobile sottostante, non è più una mensola, ma un piano di lavoro sospeso. Come anticipato al punto precedente, tra le mensole e l’arredo sottostante c’è un tacito rapporto di subordinazione. Meglio scegliere sempre mensole più strette rispetto al mobile, non solo per una questione estetica, ma anche funzionale.

  4. Quando c’è una nicchia, meglio occuparne tutta la larghezza con le mensole, a meno che, al di sotto delle mensole non ci sia un mobile che non occupa tutta la nicchia.

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Come disporre le mensole in salotto?
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Su quale parete del soggiorno inserire le mensole? Ecco qualche idea.

  • Mensole alle spalle del divano. Una parete allestita con una serie di mensole ben decorate può diventare lo sfondo della vista frontale del divano, se questo non poggia direttamente sul muro.

  • Mensola lunga sopra il divano. Se il retro del divano è accostato a una parete, puoi collocare una mensola lunga (quanto il divano o anche di più, purché si estenda da parte a parte lungo tutta la parete), da decorare con contenitori, quadri, vasetti e altri oggetti in grado di valorizzare la parete.

  • Mensole sulla parete tv. Una serie di mensole può sia sostituire il mobile tv, che rendere più pratica e ricca una parete con tv e mobile tv.

    Nel primo caso, si può pensare a una serie di mensole che partono da sotto la tv, sospesa a mezza altezza sulla parete, e scendono fino a circa 20 cm di distanza dal battiscopa.
    Nel secondo caso è bene creare una composizione armonica che inglobi tutti gli elementi sulla parete: mensole, mobile tv e televisore. La soluzione “a colpo sicuro” consiste nel collocare la tv al centro della parete, con un mobile tv sottostante e creare una serie di mensole allineate.
    A proposito, su questo blog trovi anche un articolo tutto dedicato alle idee per arredare la parete tv.

  • Mensole per dividere gli ambienti in un open space. Per dividere cucina e living in un open space, senza schermare la luce, un’ottima soluzione è rappresentata dalle mensole.
    Altra soluzione molto utile in questi casi è rappresentata dalla scaffalatura cielo-terra Evarli di Ikea.

    Si possono utilizzare mensole da soffitto, oppure sfruttare lo spazio tra due pilastri (o tra un pilastro e un muro), ma questo argomento richiede un piccolo paragrafo a parte.

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Come abbellire un pilastro in soggiorno con le mensole

Attraverso un uso strategico delle mensole si può camuffare un pilastro valorizzandolo.

  • Crea una scaffalatura su una porzione di pilastro che sporge dalla parete. Quando il pilastro è integrato nella parete, puoi sfruttare la nicchia tra il pilastro e il resto della parete oppure puoi far estendere le mensole su tutta la parete, ritagliandone una sezione in corrispondenza del pilastro.

  • Rivesti i lati di un pilastro con le mensole. Se il pilastro è squadrato, puoi installare delle mensole su tutti i lati o su alcuni dei lati, creando una colonna attrezzata, funzionale e decorativa.

  • Inserisci le mensole tra un pilastro e un muro per dar vita a un divisorio tra due ambienti che lasci passare la luce sia da un lato che dall’altro.

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Come disporre le mensole in cucina?
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Le mensole in cucina conferiscono un look fresco all’ambiente e sono utilissime per contenere ed esporre le ceramiche e gli utensili che hai selezionato con cura.

Ecco tre idee per inserire le mensole in cucina.

  • Mensole al posto dei pensili. Se mi segui anche su Instagram sai già che sono una grande fan delle mensole al posto dei pensili in cucina ( a proposito, su Instagram trovi una serie di storie in evidenza con tutti i video che riguardano lo styling e i pro e contro delle mensole in cucina).
    Alleggeriscono l’ambiente e sono in grado di rendere più attuale anche una cucina con qualche annetto di esperienza alle spalle. A proposito, su questo blog trovi anche un articolo su come rinnovare una cucina senza cambiarla.

    Se in cucina sono presenti anche pensili, la prima mensola in basso (che può anche essere unica e non parte di una serie che si estende verso l’alto) va fissata alla stessa altezza del pensile. Se, al contrario, non ci sono pensili, ma c’è una cappa, la prima mensola può sia essere allineata alla cappa, che partire più in basso rispetto a quest’ultima. Se si tratta di una serie di mensole, meglio che almeno una di esse sia allineata alla cappa, quando possibile.

  • Mensole per riempire un angolo vuoto in cucina. Quando la cucina non occupa l’intera parete disponibile, puoi allestire un set di mensole nella porzione di spazio vuoto che resta.
    In questo caso, sono perfette le mensole tenute insieme da un paio di staffe verticali. Si comportano come delle piccole librerie e non devi fare troppo caso ad allineare le mensole con gli altri elementi della parete, perché esteticamente vengono percepite come un unico blocco.

  • Mensole dietro il tavolo da pranzo. Se il tavolo da pranzo è in cucina, utilizzare un set di mensole come “sfondo” della vista del tavolo è un’ottima idea. L’unico accorgimento da avere sta nel tener conto dello spazio di movimento necessario intorno al tavolo, che non deve essere intralciato dalla mensolatura.

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Come disporre le mensole in camera da letto?
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In camera da letto, le mensole possono essere utilizzate per decorare uno spazio e contenere accessori, gioielli e tanto altro.

  • Mensola al posto del comodino. Sempre più spesso, il comodino viene sostituito con una piccola mensola. A volte, per rispondere a una necessità dovuta al poco spazio. Altre volte, per scelta: rimpiazzare il comodino con una piccola mensola, significa prediligere un design essenziale, pulito e fresco.

  • Mensola sul termosifone. Per un angolino decòr in camera da letto si può sfruttare lo spazio sopra il calorifero. La porzione di parete che sovrasta il termosifone può ospitare una serie di mensole allineate (meglio se della stessa larghezza del termosifone), da allestire con i tuoi oggetti preferiti.
    Molto carina è anche l’idea di appoggiare un’unica mensolina direttamente sul calorifero, oppure installarla a poca distanza (10 cm) da quest’ultimo.

  • Mensola sulla parete del letto. Vuoi riempire la parete dietro il letto, che ti sembra un po’ anonima? Una mensola lunga è sempre una grande idea! Funziona come nel caso della mensola sopra il divano: è meglio che occupi tutta la parete, oppure che abbia una misura pari a quella della larghezza del letto. Una mensola più corta del letto, tende a sembrare striminzita, rispetto alla parete.

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Come disporre le mensole in studio o in ufficio?
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Nell’home office le mensole sono fondamentali per archiviare e tenere in ordine cancelleria, documenti, libri e fascicoli.

  • Una grande mensola può diventare il piano di lavoro della scrivania, così da ricavare un home office anche in un mini spazio.
    La scrivania sospesa, può essere sovrastata da mensole più strette ma altrettanto larghe, dello stesso colore e dello stesso materiale così da creare un effetto uniforme e ricercato.

  • Un set di mensole allineate, è utilissimo sopra la scrivania. Quando le mensole sovrastano la scrivania, è meglio sceglierle larghe quanto il mobile sottostante, o meno. Delle mensole più lunghe della scrivania sono concesse solo se occupano tutta la parete, da parte a parte.

  • Quando le mensole si trovano sulla parete a lato della scrivania, puoi giocare liberamente con le misure.

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Come disporre le mensole in bagno?
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Profumi, specchi, rametti profumati e lozioni possono trovare posto sulle pareti e contribuire a rendere vivo e vissuto il bagno.

Ecco una serie di zone del bagno che si prestano all’installazione di mensole.

  • Doccia. Mensole nella doccia? Sono utilissime per riporre saponi, spugne e flaconi.
    Quindi, sì alle mensole in doccia, con queste accortezze.
    – Se la doccia è spaziosa puoi installare delle mensole lineare su una delle pareti, purché non intralcino il movimento nella doccia.
    – Quando la doccia è piccola, meglio optare per mensole angolari, per ottimizzare lo spazio.
    – Hai una nicchia nella doccia? Puoi rivestire il bordo inferiore con una mensola tagliata su misura e aggiungere altre mensole uguali, all’interno della nicchia.

  • Mensola tra il lavabo e lo specchio del bagno. È perfetta soprattutto nei bagni in stile vintage o retrò. Deve essere poco profonda, per non intralciare le interazioni con il lavabo, ma è il posto ideale per far sfoggio di flaconi in vetro, oli profumati, bicchieri e piattini decorati da usare come portagioie.

  • Mensole in una nicchia in bagno. Se hai la fortuna di avere una nicchia in bagno, non pensarci due volte: sfruttala per installare una serie di mensole, da utilizzare per riporre asciugamani e accessori, ben organizzati in cesti e contenitori che rispecchiano il tuo stile.

  • Mensola grande sotto il lavabo sospeso. Hai un lavabo sospeso senza mobile? Puoi sfruttare lo spazio sottostante installando una maxi mensola, profonda quanto il lavabo o il piano del lavabo e larga quanto il piano d’appoggio sovrastante.

  • Mensole sulla parete del bagno. In bagno, ogni parete è buona per ospitare delle mensole. Come sempre, è bene tenere a mente che:
    – di un set di mensole allineate e regolari ci si pente difficilmente;
    – per capire l’altezza giusta alla quale sospenderle, bisogna tener conto degli elementi circostanti (se c’è un altro oggetto sospeso sulla parete, è bene allineare a quell’oggetto almeno una mensola) e delle esigenze pratiche.

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Come disporre gli oggetti sulle mensole?
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A che servono delle belle mensole se poi l’allestimento è inconsistente?
Ecco qualche tip “da pro” per disporre gli oggetti sui mobili.

  1. Selezione degli oggetti

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La selezione degli oggetti da esporre è fondamentale, ma capiamoci: le mensole non sono fatte solo per le decorazioni, ma anche per essere usate come spazio di archiviazione.

Seleziona con cura contenitori di vari materiali e sfrutta anche oggetti decorativi come piccole brocche o anfore per nascondere oggetti di vario genere.

Fai in modo che i colori e i materiali degli oggetti che scegli di mostrare sulle mensole siano stilisticamente allineati con quelli presenti nell’ambiente circostante.
Trovi qualche consiglio extra in questo video.

 

2. Raggruppa gli oggetti con la tecnica del triangolo

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  • Crea dei gruppetti (tecnicamente si chiamano vignette) di 3 oggetti di materiali e altezze diverse.
    Evita di allinearli come soldatini: meglio sfruttare anche la profondità, creando dei livelli.
    Disponi i tre oggetti in modo tale da creare una forma triangolare, come ti spiego in questo video.

 

3. Crea armonia nella composizione con la tecnica delle diagonali

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Per creare armonia tra gli allestimenti delle singole mensole, utilizza la tecnica delle X o delle diagonali.
Funziona così: immagina di tracciare una linea diagonale che va da una mensola all’altra (te lo mostro nel video).
Agli estremi di quella diagonale inserisci elementi simili (per esempio: due oggetti dello stesso materiale e colore, o due oggetti della stessa forma o colore).

 

Ora che sai come disporre le mensole in casa, raccontami in un commento, come le utilizzerai?

4 Novembre 2023 / / ChiccaCasa

Vanno messi i tappeti in camera da letto? Un tappeto completa il look della camera, incornicia il letto e aggiunge texture e colore all’ambiente.

Insomma, un tappeto in camera da letto può davvero valorizzare la stanza, ma è bene scegliere con cura le sue dimensioni e la sua posizione. Questi due fattori, infatti, possono alterare visivamente le proporzioni dell’ambiente.

Ecco una mini guida su come posizionare i tappeti in camera da letto.

Come si usano i tappeti in camera da letto?

Dove mettere il tappeto in camera? Questo è il dilemma.

In camera da letto i tappeti possono essere messi principalmente in quattro aree:

  1. Sotto il letto o accanto al letto (ne parliamo nel dettaglio nei prossimi paragrafi).

  2. In una zona lettura o relax. Per questo scopo sono perfetti i tappeti tondi, che si prestano bene a raggruppare gli arredi e i complementi che compongono la zona relax: una o due poltroncine o pouf, un tavolino da caffè e una lampada.
    In questo caso le accortezze sono principalmente due:
    – la seduta va collocata al di sopra del tappeto, o interamente o parzialmente;

    – il tappeto deve essere abbastanza grande da sbordare abbondantemente davanti alla seduta (se l’area lettura è in un angolo della stanza) o su tutti i lati della seduta (se l’area lettura è in posizione centrale).

  3. Intorno a un’eventuale zona studio composta da sedia e scrivania. Sia il tavolo che la scrivania sono da collocare sul tappeto. Bisogna considerare anche lo spazio di apertura della sedia. Il tappeto deve sempre proseguire anche nello spazio occupato dalla sedia quando è scostata dal tavolo. Insomma, quando sei sedut* alla scrivania, devi avere il tappeto sotto i piedi.

  4. In posizione centrale, nel caso, per esempio, di camerette che richiedono spazi per il gioco. Un tappeto centrale, deve essere lasciato libero, a meno che quell’area non coincida con un’area relax.

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Fonti: 1, 2, 3, 4

Tappeto sotto letto: le pose corrette

Il tappeto che passa sotto il letto va messo sempre in posizione orizzontale, ovvero, perpendicolare rispetto al letto.

Esistono tre modi per posizionare un tappeto sotto il letto (i primi due sono i più valorizzanti):

  1. Tappeto XL, effetto isola

Il tappeto incornicia il letto, la testata, i comodini e un eventuale pouf/panca ai piedi del letto. Questa soluzione richiede un tappeto extra large.

  • Se la testata è attaccata alla parete, il tappeto sfiora il muro per poi protrarsi per almeno 40 cm oltre i piedi del letto.

  • Se il letto si trova in posizione centrale nella stanza, il tappeto può protrarsi di almeno 40 cm anche oltre la testiera e non solo oltre la pediera.

Fonte immagine

2. Tappeto L, senza comodini

Il tappeto incornicia solo il letto senza coinvolgere i comodini e la seduta attaccata alla pediera. Parte davanti ai comodini senza passarvi sotto e si conclude 40 – 50 cm oltre la pediera.
Tra il tappeto e i comodini, si lasciano di solito 20 – 25 cm di spazio libero.
La larghezza del tappeto abbraccia anche lo spazio visivo occupato dai comodini, pur lasciandoli liberi.

Nell’infografica che trovi più giù, questa soluzione è rappresentata nella seconda posizione di ogni riga.

Fonte immagine

3. Tappeto M, ai piedi del letto

Il tappeto si estende solo sotto la parte bassa del letto (quella dei piedi, per intenderci), sottostando i due terzi della lunghezza totale del letto.

Se ai piedi del letto c’è una panca o un pouf contenitore, bisogna calcolare la misura del tappeto in modo tale che questo sporga (sempre di almeno 40 – 50 cm) oltre la seduta.
Questa soluzione permette di scegliere un tappeto di dimensioni più contenute, con una larghezza minore dello spazio visivo occupato anche dai comodini.

Fonte immagine

In ogni caso il tappeto sotto il letto non deve mai essere tanto largo da invadere lo spazio occupato da altri mobili come il comò o l’armadio, ma neanche troppo stretto al punto da non fuoriuscire di mezzo metro o poco meno da ogni lato.

Tra il tappeto sotto il letto e gli altri mobili della stanza (comò, armadio, poltrone…) devono intercorrere sempre almeno 20 – 25 cm di pavimento vuoto.

Tappeti sotto letto: le dimensioni perfette caso per caso

La misura perfetta del tappeto sotto il letto dipende dalle dimensioni del letto matrimoniale o singolo.

Nell’infografica qui sotto (salvala su Pinterest o fai uno screenshot per non perderla), trovi quali sono le misure consigliate, per ogni letto.

Scendiletto: cosa sono e come si mettono?

Il discorso cambia quando abbiamo a che fare con lo scendiletto.

Lo scendiletto:

  • va posizionato parallelamente rispetto al letto;

  • non coinvolge il comodino;

  • non passa mai sotto il letto, ma dista di una ventina di centimetri dal laterale del letto;

  • si estende quasi fino ai piedi del letto.

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Di solito, uno scendiletto rettangolare misura 80×150, ma esistono scendiletto di svariate forme e dimensioni.
Questa tipologia di tappeto funziona molto bene nelle stanze singole, nei casi in cui il letto fiancheggia da un lato una parete.

Per un effetto elegante è bene selezionare uno scendiletto corposo , in grado di restare a posto senza piegarsi o sgualcirsi.

Eccone una selezione.

tappeti scendiletto la redoute

Tappeti per camera da letto: materiali e colori

Quali sono i materiali e i colori migliori per un tappeto in camera da letto?

A cosa bisogna fare attenzione quando si sceglie? Con cosa si deve abbinare il tappeto?

Colori

  • Scegli una palette di colori per la stanza da letto. Il tappeto deve rispondere alla palette cromatica e contribuire a creare armonia nella stanza.

    Il tappeto può anche essere il punto di partenza per strutturare la palette di colori. Da un bel tappeto a fantasia, puoi estrapolare più o meno tre colori da distribuire su decorazioni, tessili e pareti.

  • Se vuoi che faccia semplicemente da sfondo selezionalo dello stessa tonalità del pavimento oppure di un colore neutro.

  • Se in camera sono presenti diverse fantasie (sul copriletto, sulla carta da parati, sulle tende…), meglio optare per un tappeto a tinta unita.

Fonte immagini

Materiali

Se pensiamo allo spazio sotto il letto, c’è solo una cosa che viene subito in mente: polvere.
Quali sono, allora, i tappeti che meglio si prestano alla collocazione in camera da letto?

Di certo, il tappeto in camera non ha solo una funzione estetica, ma anche esperienziale. Se lo mettiamo è perché vogliamo appoggiare i nostri piedi freddi su una superficie morbida e calda. Quindi, meglio evitare materiali ruvidi come vinile o juta, perché, anche se sono facili da pulire, ci farebbero perdere la piacevole sensazione tattile.

  • Tappeti in cotone lavabili in lavatrice

    Poggiare i piedi al mattino su un tappeto cotone è molto piacevole. In più, questo materiale naturale, è facile da pulire. Stanno sempre più prendendo piede i tappeti in cotone lavabili in lavatrice. Sono sottili, quindi meglio abbinarli a un sottofondo antiscivolo, ma la comodità di poterli infilare in lavatrice è impagabile.

Tappeto lavabile

Corey è un tappeto in cotone di fabbricazione artigianale.
Morbido al tatto, è a tessitura piatta e si può lavare in lavatrice a bassa temperatura.

compralo su la redoute

  • Tappeti a pelo corto

    I tappeti a pelo corto difficilmente si rovinano. La manutenzione è semplice, soprattutto in camera da letto, dove raramente si entra con le scarpe da esterno e il tappeto non è sottoposto a macchie di cibi e bevande. Insomma, le possibilità di sporcare un tappeto in camera sono solitamente poche.
    Per pulirli basta un’aspirapolvere. Per scoraggiare la proliferazione degli acari, puoi cospargere periodicamente il tappeto di bicarbonato, lasciare in posa e poi aspirare il tutto.

Super soffici, perfetti per scaldare i primi passi del mattino.

Dai un’occhiata ai tappeti a pelo corto di La Redoute.

TAPPETI A PELO CORTO LA REDOUTE

  • Tappeti a pelo lungo lavabili

    Non c’è niente di meglio che iniziare la giornata poggiando i piedi su un morbido tappeto a pelo lungo.

    Di queste tre elencate finora, questa è la tipologia dalla manutenzione un po’ più impegnativa.
    Possono essere puliti a secco o con acqua, così come quelli a pelo corto. L’unica differenza è che serve un po’ di pazienza in più per spazzolarli e aspirarli, in quanto il pelo fitto e lungo tende a nascondere bene lo sporco.

    Qui trovi un articolo tutto dedicato a come lavare un tappeto in casa.

Se non vuoi rinunciare all’infinita sofficità dei tappeti a pelo lungo, ma non hai il tempo per prendertene cura, puoi sempre optare per uno scendiletto lavabile a pelo lungo.

scendiletto a pelo lungo la redoute

Qui trovi un articolo tutto dedicato a come lavare un tappeto in casa.

Tappeto in camera da letto: errori da evitare

Ecco gli errori più comuni che coinvolgono i tappeti della camera da letto.

  • Un errore che fa sembrare più piccola la stanza è mettere un tappeto rettangolare sotto il letto in posizione parallela rispetto al letto, anziché perpendicolare.

  • Altro errore frequente è scegliere un tappeto troppo piccolo, che esca fuori dal perimetro del letto di meno di 40 cm. In questo modo, il tappeto si vede a stento e fa sembrare il letto sproporzionatamente grande.

  • Spesso lo scendiletto viene scelto esageratamente piccolo rispetto al letto. Questa scelta fa sembrare la tua stanza più economica e sciatta.
    La misura standard è di 80 x 150, ma in ogni caso, è bene che lo scendiletto sia rilevante, non solo per l’estetica, ma anche per le misure. Lo spazio tra il bordo del comodino e la pediera deve essere occupato per almeno 4/5 dallo scendiletto.

Ora che sai tutto su come mettere i tappeti in camera da letto, dimmi, quale soluzione adotterai per il tuo tappeto in camera?

Scrivimelo in un commento qui sotto.

28 Ottobre 2023 / / ChiccaCasa

Possono dei televisori di design rivoluzionare il modo di progettare salotti (e non solo)?

Quando è accesa la tv ci informa, ci fa viaggiare, ci fa provare le emozioni più disparate portandoci dentro a storie di persone, di epoche e di mondi inventati. Quando pigiamo sul tasto off, non resta altro che un insulso rettangolo buio: un buco nero poggiato sulla parete del living.

Abbiamo inventato stratagemmi DIY per coprirli con quadri, specchi o arazzi, li abbiamo nascosti sapientemente dietro ante scorrevoli o dentro i mobili, pur di non contaminare il design dei nostri spazi.

Nell’era dell’intelligenza artificiale era ora che anche il design del televisore cambiasse, perché, non so tu, ma io a una piastra nera sul muro, iniziavo a preferire i più romantici modelli degli anni ‘50.

Ecco 3 tv di design che miglioreranno l’aspetto delle nostre case e renderanno più fluida la progettazione dei salotti.

Ciao, io sono Federica, home stylist e interior blogger.

Qui su Chiccacasa trovi tanti contenuti utili per arredare una casa autentica e unica. In ogni articolo ti fornisco trucchi di styling e spunti pratici.

Se sei alla ricerca di un televisore di design, sul sito di Samsung è sempre valido su tutte le categorie il mio codice sconto CHICCA4U, con cui puoi risparmiare cifre notevoli, che variano a seconda del prodotto.
Aggiungi il codice al tuo carrello per approfittarne.

La tv che sembra un quadro: Samsung The Frame

Samsung ha ideato The Frame, il televisore che da spento diventa un quadro, estremamente credibile.

Con il codice CHICCA4U risparmi fino a 159,90€ acquistando The Frame sul sito di Samsung.

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Come funziona la tv quadro The Frame?

  • Il design è identico a quello di un quadro incorniciato. Il retro del televisore è perfettamente piatto. A parte, c’è la One Connect Box: una scatolina simile a un decoder che si collega alla tv grazie a un cavo trasparente. Serve a gestire la connessione con altri dispositivi e può essere installata fino a 4,90 m di distanza dal televisore.

    La tv aderisce alla parete esattamente come una cornice, grazie alla staffa no gap, inclusa nel pacchetto d’acquisto. così come la One Connect Box.

    Puoi anche appoggiarla su un piano, sfruttando i piedini a L regolabili (anche quelli li trovi nella confezione del televisore. Questa soluzione può risultare particolarmente comoda se utilizzi spesso la tv anche come monitor per lavorare.

  • Alla tv si applica una cornice, composta da 4 listelli magnetici, facilissimi da staccare e riattaccare.
    La cosa bella è che puoi abbinare la cornice al tuo stile d’arredo o alle altre cornici dei quadri che hai in casa.
    Le cornici sono disponibili in 2 varianti: Modern, semplice e lineare e Beveled, più sofisticata, con gli angoli smussi.

    La prima versione è disponibile nei colori bianco, teak (effetto legno) e marrone (effetto legno). Le cornici Beveled, invece, sono disponibili solo per il 55’ e il 65’, nelle varianti rosso mattone o bianco.

    Le cornici si acquistano a parte, ma fino al 31 dicembre 2023, se accedi a Samsung Members e acquisti una tv The Frame, ricevi una cornice in omaggio.

  • La vera protagonista è l’arte. Puoi selezionare l’opera d’arte che meglio si combina al mood della stanza dall’Art Store (la prova gratuita dura ben 3 mesi) e curare la tua personale collezione. Man mano che sviluppi la tua galleria d’arte, l’Art Store ti proporrà in automatico le opere più in linea con i tuoi gusti, come se fossi su Pinterest.
    In alternativa puoi caricare le tue immagini tramite cavo USB, con l’app SmartThings o inviandole al tv dal cellulare.

  • Quando selezioni un’opera da utilizzare come quadro quando la tv è spenta, puoi decidere come visualizzarla scegliendo tra ben 7 tipi di passe-partout, in tinte e misure diverse.

  • Quello che rende estremamente credibile la veste da quadro è il sensore di luminosità. Quando la luce scende in casa, anche la luminosità dello schermo della tv si affievolisce in modo proporzionale.

Come cambia la progettazione di un salotto grazie alla tv quadro?

1. Rende giustizia al punto focale

Nella progettazione di un living, il televisore è spesso un elemento cardine. Le sedute sono indirizzate o indirizzabili verso la parete tv. Insomma, che sia spenta o accesa, ovunque tu sia seduto ti ritroverai probabilmente con una tv all’altezza dello sguardo.

Di fatto, la tv è un punto focale, dunque, curarne l’aspetto estetico è utile a creare l’effetto wow.

Grazie alle tv quadro, il televisore acquisisce un valore decorativo notevole e contribuisce a creare l’atmosfera che desideri in casa, tramite la personalizzazione del soggetto e della cornice.

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2. Risolve la convivenza tv – camino

Le pareti in cui sono presenti sia una classica tv che un camino presentano due rettangoli scuri: la tv spenta e l’apertura del caminetto. Certo, non è un problema grave, ma questa compresenza può appesantire un po’ l’aspetto della parete su cui sono incentrati tutti gli sguardi.

In più, spesso è difficoltoso nascondere i cavi dei televisori tradizionali, quando questi si vogliono installare proprio sulla cappa del camino.

The Frame si rivela perfetta per essere appesa sulla cappa perché:

  • ha un solo cavo da gestire, per giunta trasparente;

  • se la cappa è leggermente obliqua, la tv si può inclinare per ottimizzare la visione, utilizzando la staffa Full Motion Slim Wall Mount;

  • l’effetto finale è elegante ed esattamente identico a un quadro installato sulla cappa di un camino.

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La tv freestanding che ti segue in casa: Samsung The Serif

Una tv con le gambe, dal design incantevole e facile da spostare, girare, avvicinare, a seconda delle tue esigenze.
Non parlo della tv del futuro, ma di un televisore che esiste già da un po’, ideato dai celeberrimi fratelli Bouroullec (ti ho già parlato di loro a proposito della sedia Osso).

The Serif è un vero e proprio capolavoro, che rende dinamico e mobile il ruolo del televisore in casa.

Con il codice CHICCA4U risparmi più di 142€ sul 43 pollici e più di 172€ sul 50 pollici, sul sito di Samsung.

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Cosa c’è da sapere sulla tv The Serif?

  • Il profilo a I trasforma i bordi orizzontali in piccoli ripiani e azzera la necessità dei piedini d’appoggio, se si vuole collocare il tv a diretto contatto con un mobile.

  • Il retro del televisore è rifinito e segue il design della cornice. Questo dettaglio permette di liberare il televisore dalla parete di fondo, perché da qualsiasi punto di vista si osservi, risulta sempre curato e interessante. Ecco perché puoi collocarlo anche in un punto centrale dello spazio, su un mobile o sull’apposito stand.

  • Lo stand è essenziale e discreto: consiste in due gambe a V, tenute insieme da una staffa della stessa dimensione del televisore.
    Puoi spostare la tv in tutte le stanze della casa in un attimo, senza neanche doverti preoccupare di avere un piano d’appoggio.
    Allo stesso tempo, lo stand è facilissimo da sganciare dal tv, se questa si vuole spostare su un mobile (per esempio utilizzando la tv come monitor extra sulla scrivania).

  • Nessun riflesso sullo schermo, The Serif ha un display ultra opaco, che azzera il riverbero della luce.

  • L’ Ambient Mode si attiva quando la tv è in standby. Sullo schermo compare uno dei pattern minimali e delicati firmati dai fratelli Bouroullec. La luminosità dello schermo segue la quantità di luce presente nella stanza.

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Come cambia la progettazione di un salotto grazie alla tv The Serif?

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Fonti immagini: 1, 2, 3

The Serif è perfettamente in linea con l’attuale metamorfosi dell’abitare.

Negli ultimi anni, il modo di concepire gli spazi domestici è cambiato e volge sempre di più verso il desiderio di spazi fluidi, dinamici e multifunzionali.

Gli arredi facili da spostare, da dedicare a nuove funzioni e da trasformare sono sempre più richiesti. Una tv che segue i passi di chi la casa la vive, in totale libertà, è la risposta al bisogno di abitare in modo dinamico e sempre nuovo.

In molti casi, una tv freestanding può azzerare la necessità di più televisori in casa.

In più, permette di progettare il living in piena libertà, direzionando il divano e le sedute extra in modo tale che si guardino tra loro, rivolte verso altri ambienti della casa o verso una vista esterna e non verso un muro.

Una vera e propria rivoluzione.

Tv invisibile: il proiettore Samsung The Freestyle

The Freestyle non è un semplice proiettore, ma una vera e propria Smart Tv.

Il display? Una parete o il soffitto.

Non occupa spazio, ha un design moderno e pulito e puoi portarlo anche in giardino o in terrazza.

Con il codice sconto CHICCA4U paghi The Freestyle 149,85€ in meno, sul sito di Samsung.

Fonte immagine

Come funziona Samsung The Freestyle?

  • Ha le funzioni di una Smart TV, compattate nello spazio di un proiettore. Lo accendi (è dotato di telecomando a energia solare) e lo punti verso la superficie su cui vuoi guardare la tv. Lui individua l’area su cui proiettare, regolando automaticamente il fuoco e l’inclinazione delle immagini.
    Puoi decidere quanto spazio dedicare alla proiezione: hai a disposizione un range che va dai 30 ai 100 pollici (praticamente uno schermo cinematografico).

  • Puoi portarlo con te anche dove non c’è corrente (in giardino, in terrazza, in viaggio) collegando The Freestyle a un caricatore portatile.

  • L’audio, di eccellente qualità, si diffonde a 360° per rendere immersiva l’esperienza.

Come cambia la progettazione del living con una tv invisibile?

La tv c’è, ma non si vede. Lo sfondo su cui proiettare può essere una parete vuota, il soffitto o uno schermo per proiettore avvolgibile.
The Freestyle ti permette di ottenere uno schermo delle dimensioni che desideri, ovunque tu sia.

Nella progettazione di un living con proiettore anziché tv, è necessario considerare quale superficie andrà a ospitare lo schermo virtuale.

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  • Quando è il soffitto a diventare tv, sono necessarie sedute ampie e soffici: divani su cui sdraiarsi, un tappeto morbido, cuscini da terra e pouf beanbag.

  • Se è una parete a diventare schermo, la progettazione del living resta identica a quella tradizionale con il vantaggio di poter beneficiare di uno spazio vuoto, utile a dare respiro allo sguardo. La necessità di lasciare una parete (o una porzione di essa) libera da ingombri, permette di aggiungere qualche elemento (arredi o complementi) in più sul pavimento.

  • Gli schermi avvolgibili possono mimetizzarsi nell’angolo tra soffitto e parete. Al di sotto degli schermi puoi allestire una galleria di quadri, che scompare quando il telo scende giù.

Sono i televisori di design come questi a far riflettere su quanto la combinazione di tecnologia ed estetica, rappresenti un incredibile miglioramento per le nostre vite e per le nostre case, sotto tutti i punti di vista.

Questo articolo contiene link affiliati: vuol dire che se acquisti tramite il link presenti nel post, io guadagno una piccola percentuale che non influisce in alcun modo sul tuo acquisto, ma contribuisce a supportare il mio lavoro.

 

6 Ottobre 2023 / / ChiccaCasa

Quali lampade usare in casa? La percezione dell’ambiente cambia drasticamente con l’illuminazione giusta.

Ogni stanza può diventare più accogliente, funzionale e dinamica grazie a un uso strategico della luce artificiale.
La luce può, inoltre, contribuire a conferire a uno spazio una funzione riconoscibile e ben definita.

Dimentica il classico punto luce a centro stanza, come unica fonte luminosa. Per illuminare come si deve una stanza sono necessari da 3 a 9 punti luce, a seconda delle sue dimensioni, delle sue funzioni e delle sue peculiarità.

Vediamo, tipologia per tipologia, quali lampade usare in casa e come farlo al meglio.

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Che tipi di luce usare in casa?

  • Ogni ambiente dovrebbe avere uno o più punti luce in grado di illuminare tutta la stanza in modo sufficiente con una luce diffusa. Si tratta della principale fonte di luce della stanza (illuminazione generale).

  • All’illuminazione generale, si aggiungono le luci funzionali che hanno il compito di illuminare delle aree in cui è necessario avere una luce puntuale. È il caso del tavolo da pranzo, dell’angolo lettura, ma anche delle luci sull’area di lavoro in cucina e alla scrivania.

  • A queste due tipologie si sommano le luci d’arredo e le luci puntuali, quelle preposte a creare atmosfera o a valorizzare particolari elementi architettonici.

Perché un solo punto luce per stanza non basta?

Funzionalità, estetica e flessibilità: sono questi gli aspetti che rendono indispensabile avere più di un punto luce in ogni stanza della casa.

  • A ogni attività, la sua luce

    Le diverse attività che svolgi in ogni stanza necessitano di livelli di illuminazione diversi.

    Pensa alla luce sullo specchio in bagno: se non è brillante e bianca non riuscirai a curare al 100% la pulizia, il make up o la rasatura della barba.
    Certo, sul comodino, la stessa luce intensa e bianca (o peggio, fredda) non ti aiuterebbe a prendere sonno.
    Ecco perché punti luce diversi permettono di regolare l’intensità dell’illuminazione in base alle tue esigenze specifiche.

  • Il lato estetico ed emozionale della luce

    I punti luce multipli consentono di creare atmosfere diverse nella stessa stanza.
    Le lampade più scenografiche possono catturare lo sguardo e rendere una parete o una particolare vista, davvero indimenticabile.
    Insomma, una bella lampada, collocata nel punto giusto può diventare il punto focale della stanza.

  • Illuminazione uniforme

    Con un unico punto luce nella stanza, si creano inevitabilmente delle ombre, prodotte da alcuni elementi presenti nella stanza.
    Aggiungendo altri punti luce, puoi contribuire a schiarire o eliminare del tutto queste ombre, migliorando nettamente la luminosità della stanza.

  • Risparmio energetico

    Quando hai un unico punto luce non puoi decidere di illuminare solo un angolino della stanza.
    Al contrario, se hai un controllo separato sui vari punti luce, puoi spegnere le luci non necessarie e tenere accesa solo la luce che ti serve.
    In questo modo puoi risparmiare energia elettrica.

    Questo è particolarmente importante per ridurre sia il consumo energetico che l’impatto ambientale.

Quali lampade usare in casa? Le varie tipologie

Mescolare diverse tipologie di lampade aiuta a definire l’atmosfera di un ambiente e a renderlo speciale e vibrante.

Anche il design delle lampade ha una forte influenza sul mood della tua casa.

L’ideale è creare dei “livelli” collocando i punti luce ad altezze diverse per illuminare le aree in cui si svolgono abitualmente le diverse attività in casa.

Ogni punto luce va, dunque scelto tenendo conto sia del tipo di luce prodotta sia dell’aspetto estetico della lampada.

Illuminazione a soffitto

I punti luce a soffitto sono i più utilizzati nel contesto dell’illuminazione generale.

Ecco le più diffuse tipologie.

Lampade a sospensione

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Le lampade a sospensione hanno uno o più corpi illuminanti che fluttuano nello spazio grazie al cavo elettrico.
Le lampade a sospensione rappresentano una delle soluzioni attualmente più utilizzate per l’illuminazione generale e trovano largo impego soprattutto nella zona giorno.

Sia sul tavolo che sull’isola della cucina, le lampade a sospensione sono utilizzate per fornire la giusta luce a questi spazi, in cui è fondamentale avere una buona visibilità del cibo. In entrambi i casi, a seconda della forma e della lunghezza degli arredi sottostanti, la lampada a sospensione può avere uno o più punti luce.

In più, sono sempre più spesso usate al di sopra dei comodini in camera da letto.

Le lampade a sospensione possono essere dotate di paralume, ma in molti casi questo non è presente e la lampadina viene lasciata a vista, direttamente attaccata al bulbo, o incassata al suo interno.

La forma della lampada e la tipologia del paralume (se questo è presente) influenzano il cono luminoso, rendendo la luce più o meno diffusa e più o meno direzionata verso un punto in particolare. Non solo: anche la distanza tra il piano da illuminare e il corpo illuminante fa la differenza.

Di solito è bene lasciare circa 60 cm tra la lampada a sospensione e il piano sottostante, ma può scendere a 40 se si tratta dell’illuminazione del comodino.

Quindi alcune lampade a sospensione sono adatte anche all’illuminazione generale, altre funzionano meglio per l’illuminazione funzionale.

Se vuoi illuminare tutta la stanza con qualcosa che assomigli a una lampada a sospensione, quello che cerchi è un lampadario.

Lampadario o chandelier

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Il lampadario o chandelier è dotato di bracci. Ogni braccio fa da sede a una lampadina.

Un tempo, anziché le lampadine, gli chandelier sorreggevano una serie di candele.
Essendo ricco di punti luce, il lampadario è adatto a fornire l’illuminazione sufficiente per un intero ambiente.

Il lampadario si può utilizzare anche al di sopra del tavolo da pranzo, avendo cura di selezionare un modello e una misura in grado di creare un gioco di proporzioni bilanciato con il tavolo.

Quando lo chandelier è utilizzato come luce ambientale, è bene che sotto di esso ci siano almeno 200 – 210 cm di vuoto, così da rendere possibile il transito sotto di esso.

Hai un soffitto basso? Forse non è il caso di scegliere uno chandelier, puoi puntare sui faretti, sulle plafoniere e sulle strisce LED.

Faretti

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I faretti sono corpi illuminanti di piccole dimensioni, privi di cavo di sospensione, che si installano a soffitto (ma anche a parete).

Esistono sia faretti singoli che faretti multipli. Questi ultimi sono tenuti insieme da una placca lineare o circolare che si fissa al soffitto.

I corpi illuminanti possono essere sia fissi che mobili.

I faretti funzionano molto bene sia per l’illuminazione generale che per quella puntuale. In particolare, i faretti regolabili danno la possibilità di orientare i flussi luminosi in diverse direzioni, così da ottimizzare la distribuzione della luce.

Plafoniera

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Le plafoniere si attaccano direttamente al soffitto, così da mantenere il punto luce in una posizione di massima altezza.

La plafoniera torna molto utile nei pressi di armadi o porte, che aprendosi andrebbero a urtare contro una lampada a sospensione o un lampadario.

Pertanto, sono spesso collocate all’ingresso, lungo i corridoi, in serie da due o più doppioni, nei bagni e nelle cabine armadio.

Per illuminare al meglio un ambiente, è sempre meglio aggiungere alla plafoniera lampade extra: da tavolo, da terra o da parete.

Strisce LED

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Negli ambienti super moderni o ultra essenziali, le strisce LED sono la scelta estetica più azzeccata. Si incassano nel controsoffitto e hanno un ottimo potere illuminante.

Le strisce LED sono ideali in bagno, in cucina (anche come luci funzionali sul piano di lavoro) e in tutte quelle aree che necessitano di un’alta luminosità.

Alle buone prestazioni tecniche, si aggiunge anche l’aspetto decorativo. Le strisce LED possono essere utilizzate per creare dei veri e propri percorsi di luce, non solo sul soffitto.

Molto spesso sono usate per accompagnare l’attraversamento dei corridoi o per evidenziare particolari dettagli architettonici.

Lampade da parete

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Le lampade da parete sono utilissime sia per creare atmosfera attraverso una luce morbida e accogliente, sia per aggiungere fonti luminose in zone in cui si svolgono particolari attività.

Le applique (così si chiamano le lampade da parete), non sono solo corpi statici. Le lampade da parete a braccio, infatti, sono appunto dotate di un braccio, regolabile e talvolta estensibile, che risulta praticissimo nell’angolo lettura e vicino alla scrivania.

Oltre all’aspetto funzionale, le applique hanno dei super poteri estetici.

  • Le lampade da parete più decorative possono diventare il punto focale di una stanza o di una parete.
    Guarda come spicca la lampada da parete color oro nel progetto (firmato da me) di questa cameretta.

  • Due lampade da parete in coppia, possono incorniciare gli arredi più importanti come la scrivania, il divano o il letto o il lavabo del bagno, creando simmetrie intriganti e contribuendo a delimitare visivamente gli spazi.

  • Esistono applique per quadri in grado di porre l’accento sulle opere d’arte appese al muro con una luce puntuale.
    Si installano a pochi cm di distanza dalla cornice e si illuminano tramite LED o lampadine affusolate (di solito con attacco E14) nascoste sotto la struttura lineare dell’applique.

Lampade da tavolo

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Le lampade da tavolo possono essere collocate sugli arredi accessori e sui ripiani: scrivanie, console, tavolini da caffè, comodini, mobili TV, ma anche scaffali e mensole.

Per scegliere la giusta lampada da tavolo è necessario fare attenzione ai seguenti fattori.

  • Altezza complessiva della lampada. Non deve essere sproporzionata rispetto all’altezza del mobile che la ospita. Più il mobile è lungo più puoi osare con una lampada alta.

  • Larghezza del paralume. Sarebbe meglio non occupasse i 2/3 del piano d’appoggio.

  • Tipo di luce emessa, in base al paralume. A seconda del materiale e la forma del paralume una lampada da tavolo può generare una luce più o meno soffusa, diretta o indiretta.

Lampade da terra

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Poggiano direttamente sul pavimento e si sviluppano, in genere, in altezza. Il punto luce si trova in una posizione medio bassa o medio alta.
Le lampade da terra sono perfette da posizionare accanto a una seduta, proprio per la loro altezza.
Ecco perché questo tipo di lampada non può mai mancare vicino al divano o nell’angolo lettura (spazio permettendo, altrimenti si può ripiegare sulle lampade da parete con braccio).

Quelle regolabili, o dotate di bracci estensibili, sono molto pratiche anche vicino alla scrivania o nella zona hobby, perché la luce può essere orientata a seconda delle proprie esigenze.

C’è una particolare tipologia di lampada da terra che può addirittura sostituire una lampada a sospensione. Si tratta delle lampade da terra ad arco. La più celebre è di certo Arco, l’iconica lampada disegnata da Achille Castiglioni distribuita da Flos.

La peculiarità di questa tipologia di lampade da terra è la struttura arcuata che può avere un raggio anche molto ampio. Quando non c’è la possibilità di installare una lampada a sospensione dove serve (sul tavolo da pranzo, al centro del soggiorno o in studio, quando la scrivania è centrale) si può usare una lampada da terra ad arco per creare un punto luce alto che genera un’illuminazione ambientale.

Luce calda o luce fredda?

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Questo è il dilemma.
Non è questione di gusti, nessuno vuole sdraiarsi in un salotto illuminato come un ambulatorio dentistico.

Sarò chiara, anzi, categorica. Per creare un ambiente accogliente è necessario scegliere una luce bianca calda.
Per essere più tecnici, la temperatura del colore giusta per un ambiente domestico va tra i 2700 e i 3000K.
In bagno e nelle aree di lavoro, in cui è necessaria un’eccellente visibilità, meglio orientarsi sui 3000 K.

Se stai pensando che le luci calde alterino i colori in casa, sappi che non è così. La variazione dei colori non dipende dalla temperatura della luce, ma da un altro fattore: l’indice di resa cromatica (CRI o IRC). L’IRC si misura su una scala che va da 1 a 100.
Per avere una riproduzione fedele dei colori degli elementi d’arredo, è bene selezionare delle luci con CRI a partire da 90 in su.

Come aggiungere un punto luce senza fili e senza rompere?

Vuoi aggiungere una lampada, ma non hai l’attacco elettrico, né prese di corrente nei paraggi.
Il modo più economico per aggiungere un nuovo punto luce in questi casi è una lampadina a batteria ricaricabile, che si accende da telecomando.

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Io non so perché siano ancora così introvabili: le trovo geniali e super comode. Bisogna però fare attenzione alle dimensioni del paralume e all’attacco della lampada. Spesso queste lampadine sono un po’ più grandi delle lampadine classiche.

Come nascondere i fili delle lampade?

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I fili in casa sono sempre tanti e quando si accumulano in un punto trasmettono subito una sensazione di mancanza di cura e disordine.

La buona notizia è che esistono lampade wireless, alimentate a batteria o tramite una connessione wireless. Quindi, se cerchi online una nuova lampada per la tua casa, assicurati di aggiungere la parola “wireless” o “senza cavi” sulla barra di ricerca di Google.

Nelle situazioni più classiche, invece, si possono mettere in atto varie soluzioni per nascondere i cavi di lampade da tavolo, applique e lampade da parete. Eccone alcune.

  • I fili delle applique e delle lampade da terra vicine a una parete possono essere colorati con la stessa vernice della parete, in modo tale da mimetizzarli e farli notare meno. In questo caso, è fondamentale condurli ordinatamente sulla parete tramite dei semplici fermacavi. Se scegli questa soluzione, dipingi anche i fermacavi oltre al cavo elettrico.

  • I fili delle lampade da terra, sono più difficili da nascondere, perché spesso queste sono dislocate rispetto alla presa di corrente e i cavi attraversano una porzione della stanza.
    Se c’è un tappeto nei paraggi, puoi sfruttare la sua presenza per far passare i cavi sotto di esso, a meno che questo non sia particolarmente sottile.
    La soluzione ideale è sostituire il classico cavo nero con un cavo di un colore simile alle superfici circostanti, in modo da camuffarlo. In commercio ormai esistono cavi elettrici colorati, disponibili nei materiali più disparati.

  • Nascondi i cavi dietro i mobili, quando possibile. Puoi utilizzare morsetti e fermacavi per tenere i fili elettrici a posto. Se i cavi sono tanti, puoi fissare una ciabatta sul retro del mobile con del nastro biadesivo, in modo che prese e fili non si vedano neanche al di sotto del mobile. Assicurati che i cavi non siano schiacciati o piegati e che siano in sicurezza.

  • Non hai modo di nascondere il cavo? Rendilo unico e affascinante con il fai da te. La mia soluzione preferita è quella contenuta in questo progetto fai da te di Casa Facile.

Ora che sai tutto su quali lampade usare in casa, quale sarà la prima lampada che aggiungerai nei tuoi spazi?
Fammelo sapere in un commento qui sotto.

25 Settembre 2023 / / ChiccaCasa

Come scegliere i tappeti per il salotto? Come si fa ad abbinare tappeto e divano?
Forma, colore, pattern, dimensioni… scegliere il tappeto del living è tutt’altro che facile.

Ecco una guida pratica per trovare il tappeto più adatto al tuo salotto, sia per stile che per funzionalità, che per forma.

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Indice dei contenuti

Il tappeto va sotto al divano?
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Il tappeto va sempre sotto al divano, completamente o almeno parzialmente.
Questo perché una delle funzioni del divano è quella di delimitare uno spazio in base alla sua funzione.

Nel living, il tappeto mette insieme divano, poltrone, pouf e tavolini da caffè, facendoli apparire connessi tra loro e non collocati casualmente all’interno dello spazio.

Questo concetto è racchiuso molto bene dalla definizione anglosassone “area rug”, il termine usato per chiamare i tappeti grandi da salotto. Letteralmente, potremmo tradurre “area rug” con “tappeto di zona”, proprio perché questi tappeti, con la loro presenza tracciano un’area ben definita nel living.

Per poter delimitare il living, il tappeto deve avvolgere i divani e le sedute extra, dunque è necessario che sia sempre più grande rispetto alla lunghezza del divano.

L’immagine qui accanto mostra diversi modi per collocare correttamente un tappeto in salotto, a seconda degli elementi che lo compongono.

Sono sostanzialmente due i modi corretti per posizionare il tappeto in salotto.

  1. Il tappeto circonda completamente tutti gli arredi ( divani, poltrone, tavolini da caffè, pouf e eventuale console alle spalle del divano) sbordando di almeno 20 cm sul retro degli arredi perimetrali.

  2. Il tappeto si estende fino a metà, due terzi o almeno un quarto della profondità delle sedute. In questo caso possono essere lasciati fuori dal tappeto dei tavolini supplementari rispetto al tavolino da caffè centrale e anche l’eventuale console alle spalle del divano.

Tenendo conto della dimensione dei tuoi arredi e di queste informazioni, potrai calcolare quanto deve essere grande il tappeto in salotto.

L’errore frequente da evitare

Un tappeto troppo piccolo che non si protrae al di sotto del divano rischia di penalizzare l’ambiente.

  • Le sedute sembrano scollegate tra loro.

  • Lo spazio sembra meno curato e “improvvisato”.

  • Lo spazio vuoto tra il divano e il tappeto rende l’insieme dispersivo.

Allora, meglio un tappeto troppo piccolo o niente tappeto? Ti dico la mia.
Se il tappeto rischia di penalizzare l’ambiente, meglio niente.

Come posizionare il tappeto se il divano è angolare?
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La regola è sempre la stessa: il tappeto può sbordare di 20 cm o più sul retro e sui lati del divano oppure può fuoriuscire solo lateralmente e protrarsi sotto il divano parzialmente.

In ogni caso il tappeto deve andare almeno a filo del lato esterno della chaise longue. Si può fare eccezione solo in presenza di un tappeto tondo (te ne parlo meglio nel secondo punto del prossimo paragrafo).

Quando usare un tappeto rotondo in salotto?
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Fonti immagini: 1. 2.

Un grande tappeto rotondo da salotto, torna particolarmente utile nei seguenti casi.

  • Rendere fluido l’ambiente. Quando il living non è orientato verso un punto focale (come camino o tv), ma si vuole concentrare l’attenzione su quello che succede proprio all’interno del salotto (per esempio, l’interazione tra persone e la conversazione). Questa soluzione valorizza le relazioni nei salotti in cui ospitare persone nuove è un’abitudine, ma anche negli spazi di co-working o nelle hall degli hotel.

  • Addolcire un living con divano angolare. La forma sinuosa del tappeto rotondo va a controbilanciare anche i divani più spigolosi. Per un risultato soddisfacente è bene tenere conto delle misure: il diametro deve superare la lunghezza del divano e il tappeto deve estendersi anche sotto le sedute (chaise longue inclusa), per metà o due terzi o almeno un quarto della loro profondità .

  • Assecondare le forme di un divano curvo. Abbinati con un divano a fagiolo o, in generale, con un divano curvo curvo, i tappeti rotondi si comportano come una naturale estensione della seduta, disegnando un’area morbida e sinuosa in cui rilassarsi.

  • Indirizzare il living verso un’altra direzione (quando manca lo spazio davanti al divano). Di solito le sedute extra e il tavolino da caffè si trovano davanti al divano, ma come si fa quando lo spazio di fronte al divano è davvero poco? Un tappeto tondo, posizionato in maniera strategica, può far sì che il living si estenda lateralmente, piuttosto che frontalmente. Quindi si possono posizionare sedute extra e tavolini sul tappeto, lateralmente.

Come abbinare tappeto e divano?
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Ecco una serie di consigli di stile per mettere in accordo il tappeto e il divano, tenendo conto di forme, colori, materiali e fantasie.

Abbinare tappeto e divano in base ai colori

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Fonti immagini: 1. 2.

Dal punto di vista cromatico, si può scegliere sia di usare una palette monocromatica o composta da colori simili oppure di puntare tutto sul contrasto.
Quando scegliamo di usare lo stesso colore o due colori simili per divano e tappeto, stiamo dando più importanza alle tinte (e alle sensazioni che queste trasmettono) piuttosto che ai singoli elementi d’arredo.

Se scegliamo due colori in contrasto, magari complementari (per esempio divano rosa e tappeto verde o divano cammello e tappeto ottanio) mettiamo in primo piano, non solo il magnetico gioco di tinte, ma anche i singoli elementi (il divano e il tappeto).

Abbinare tappeto e divano in base a materiali e fantasie

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Parlando di fantasie, textures e materiali, quando divano e tappeto non sono in accordo, ma in contrasto si esaltano a vicenda.

  • Divano a fantasia (tessuto a righe, a fiori, pied de poule): potrebbe essere saggio abbinare un tappeto a tinta unita.
    Se, però, vuoi osare in questo reel ti spiego come abbinare due fantasie tra loro.

  • Divano in pelle: essendo la pelle un tessuto “freddo”, si sposa bene con i soffici tappeti Shaggy (a pelo lungo).
    Essendo la pelle un materiale liscio, crea un contrasto interessante con i tappeti ruvidi e texturizzati, come i tappeti in lana intrecciata con le trame in rilievo.
    Per movimentare il divano in pelle si può optare anche per un tappeto con un pattern geometrico.

  • Divano in velluto: sono molto versatili negli abbinamenti. Se vuoi creare un ambiente soave e romantico, puntando tutto sulla morbidezza, puoi scegliere un tappeto a pelo lungo.
    In alternativa, puoi abbinare al divano di velluto un tappeto a pelo corto, a fantasia o monocromatico, a seconda dello stile che vuoi creare.

  • Divano in tessuto: i divani in tessuto sono in assoluto i più facili da abbinare. Stanno benissimo sia con i tappeti a pelo lungo che con quelli a pelo corto e persino con i tappeti in iuta.

Tappeti per il salotto: guida agli stili
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Il tappeto del living è un elemento di forte impatto che contribuisce a definire il tuo stile personale.
A seconda del “sapore” che vuoi dare al tuo ambiente, puoi prendere ispirazione dai principali stili d’arredo e divertirti a mescolarli tra loro e con altri elementi che ti piacciono (qui ti spiego meglio cosa significa trovare il tuo stile personale).

Vediamo quali sono i tappeti più rappresentativi, per ogni stile.

Tappeti per il salotto: stile scandinavo

Moltissimi esperti di home styling e interior design associano allo stile nordico i tappeti geometrici. Questo è un altro dei falsi miti sullo stile scandinavo.

In realtà lo stile scandinavo tradizionale si basa su materiali naturali e prodotti semplici e autentici. Quindi sì ai tappeti in lana, cotone e iuta a tinta unita o con decori discreti.

Allo stesso modo, possono essere utilizzati anche tappeti berberi e tappeti vintage.

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Tappeti per il salotto: stile Bohemièn

Il Bohemièn punta tutto sui tessuti, quindi il tappeto del living è un must have.
Ha un ruolo di spicco, quindi deve occupare tanto spazio e sbordare abbondantemente dal perimetro del divano.
Puoi optare sia per un singolo tappeto grande sia per una ricca e originale sovrapposizione di tappeti.

I tappeti più adatti per lo stile bohemien sono tutti i tappeti marocchini e i tappeti con i motivi vintage orientali, soprattutto se questi hanno colori piuttosto saturi come fucsia, arancio, rosso, giallo ecc.

Le frange sono un must per i tappeti in stile bohemièn.

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Tappeti per un salotto in stile rustico moderno o rustico chic

Lo stile rustico moderno è basato su materiali naturali dalla texture ben evidente.

Sono indicati i tappeti intrecciati in iuta oppure in cotone e lana. In sostanza, più la tessitura è in rilievo, meglio è.

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Tappeti per il salotto: stile contemporaneo

Per un salotto in stile contemporaneo sono perfetti i tappeti multicolore con grandi fantasie grafiche, i tappeti dalle forme irregolari, quelli dal profilo curvo e i tappeti con pattern geometrici.

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Tappeti per un salotto antico e moderno

In soggiorno hai sia mobili antichi che arredi moderni? Puoi scegliere sia un tappeto in sintonia con il filone “antico” che un tappeto moderno.
Dipende dal divano (se è antico, meglio un tappeto moderno e viceversa, con un divano moderno sta bene anche un tappeto stile antico), ma anche dalla necessità di equilibrare le due fazioni stilistiche.

Il tappeto, infatti, può rinfrescare un soggiorno antico rendendolo più attuale, o può portare una suggestiva ventata di eleganza d’altri tempi in un salotto prevalentemente moderno.

Per i tappeti moderni si può optare per una fantasia geometrica discreta o per una tinta unita. Se, invece preferisci i tappeti dall’aspetto antico, opta per un persiano (o simili) o per un motivo floreale retrò.

Altri consigli pratici su questo tema li trovi nell’articolo dedicato al soggiorno misto antico e moderno.

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Tappeti per il salotto lavabili: i casi in cui sono indispensabili
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Tenere pulito un tappeto può essere davvero difficile e frustrante. Un tappeto sporco perde tutta la sua bellezza e, piuttosto che valorizzare, tende a far apparire l’ambiente trasandato.
Su questo blog trovi un articolo tutto dedicato a come lavare i tappeti in casa con i metodi e i prodotti che ho testato in prima persona.

Sul mercato per fortuna esistono anche tappeti lavabili in lavatrice, consigliatissimi nei seguenti casi.

  • Quando il living è a pochi passi dalla porta di ingresso o da una portafinestra che si apre su un terrazzo, su un balcone scoperto, su un cortile o su un giardino. Il passaggio dall’esterno all’interno espone il tappeto a un’alta probabilità di sporcarsi facilmente.

  • In una casa con bambini e/o animali, che amano giocare in libertà. Un tappeto lavabile in lavatrice in questi casi è comodissimo!

Esistono tappeti ignifughi da mettere davanti al camino?
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Avere un bel tappeto sotto il divano, davanti al caminetto, rende ancora più suggestiva la magia del focolare; ma è sicuro sistemare un tappeto vicino al camino o rischia di incendiarsi?

  • Non sono consigliati i tappeti sintetici (nylon, poliestere, ecc.) : si infiammano molto più facilmente rispetto a quelli naturali.

  • Vanno bene i tappeti in lana. Di tutte le fibre tessili, la lana è quella che ha una temperatura di combustione più alta , ovvero 600 gradi,(fonte Ecolab) e, quindi, si accende difficilmente e tende a propagare poco la fiamma.

Sai che esistono anche dei tappetini ignifughi per salvaguardare la porzione di pavimento davanti al camino? Sono in pelle o in materiali tecnici e prevengono i danni causati dalle scintille.

Ora che sai tutto su come scegliere i tappeti per il salotto, non ti resta che prendere le misure e iniziare la ricerca online o nei negozi fisici.

Trovi le mie proposte preferite nella mia vetrina Amazon, nella sezione Tappeti.