26 Luglio 2024 / / ChiccaCasa

La carta da parati è uno degli elementi più potenti per trasformare la tua casa in un vero e proprio capolavoro di stile.
Una scelta ben fatta può creare un effetto wow immediato e dare un carattere unico ai tuoi spazi, così come una scelta fatta “male” può rendere lo spazio poco coeso e confusionario.

Ecco una guida pratica per scegliere la carta da parati perfetta, utile per evitare errori comuni e per intraprendere una scelta di cui non ti pentirai.

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Mai e poi mai: seguire una moda senza trovare il proprio stile personale

Uno degli errori più comuni quando si sceglie la carta da parati è lasciarsi trasportare dalle mode passeggere senza considerare il proprio stile personale.

Motivi come i disegni Jungle sono stati di grande tendenza in passato. Come ogni cosa, quando una fantasia diventa popolare, viene reinterpretata a tal punto da essere quasi storpiata e perdere tutto il suo fascino originale.
Tornando alle carte da parati Jungle, quelle fatte bene sono ancora sulla cresta dell’onda, ma le versioni reinterpretate durante il boom del trend, quelle sono passate di moda in un lampo.

Nella grafica qui sotto ti mostro con due esempi pratici, le tre fasi dell’evoluzione di un trend.

Per evitare questo errore, è importante trovare uno stile che ti rappresenti davvero e che ti faccia sentire a casa.

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Insieme, possiamo creare le linee guida del tuo stile personale, che ti guideranno nella scelta di tutti gli elementi (anche le fantasie) che costituiscono il tuo mood unico, assicurandoti un risultato che amerai per anni.

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Fantasia o texture materica? Non tutte le carte hanno un pattern

Quando si tratta di carta da parati, la scelta non si limita solo ai pattern.

Le texture materiche possono aggiungere profondità e interesse visivo alle pareti senza necessariamente avere un disegno evidente.

Sul mercato esistono, per esempio, carte da parati in lino (quella qui accanto è di Carta da parati degli anni ‘70), in cui i protagonisti sono soltanto il colore e la trama materica, senza fantasia. È un modo diverso e intrigante per rivestire una parete vuota.

Ti metto in guardia da una tentazione molto diffusa. Stai alla larga dalle carte da parati “effetto qualcosa”, come le carte da parati effetto legno. Piuttosto considera di rivestire la parete con un bel pannello di legno: l’autenticità ripaga sempre.
Esistono anche gli effetto cemento o peggio, effetto mattoni, ma posarle è un crimine contro il buon gusto.

Valuta bene l’effetto che desideri ottenere: un pattern può essere vivace e dinamico, mentre una texture materica offre eleganza e raffinatezza.

Scegliere la fantasia in base allo stile della casa e alle sensazioni che vuoi trasmettere

La fantasia della carta da parati deve armonizzarsi con lo stile della tua casa e con le sensazioni che desideri trasmettere. Ecco alcune opzioni da considerare.

Pattern floreali

I pattern floreali sono versatili e possono adattarsi a diversi stili di arredamento. Sono ideali per aree in cui si vogliono favorire il relax, la cura di sé o la creatività (cucina, bagno, living, camera da letto, studio).

  • Floreale grafica (es. pattern di Marimekko): ideale per un ambiente moderno e vivace, con i suoi fiori stilizzati e colori accesi.

  • Floreale romantica (come foto): perfetta per creare un’atmosfera accogliente e dolce.

  • Floreale geometrica: combina elementi naturali con forme geometriche per un look contemporaneo e unico.

Pattern botanici

I pattern botanici portano la natura dentro casa, creando un’atmosfera rilassante e fresca.
Foglie, rami e motivi vegetali sono perfetti per chi ama il verde e vuole sentirsi in armonia con l’ambiente naturale.
In generale, stanno bene in tutte le stanze della casa.
Se ami lo stile scandinavo, queste fantasie possono aiutarti creare quell’atmosfera delle case di campagna svedesi, allegre, colorate, con tocchi British e materiali rustici

La carta da parati in foto è Cornucopia e la trovi su Carta da parati degli anni ‘70.

 

Pattern geometrici

I pattern geometrici, molto amati nello stile Mid-Century, offrono un’estetica pulita e ordinata.
Pensa ai disegni di Arne Jacobsen (quello in foto è il pattern Arne) o ai famosi pattern Bauhaus, che aggiungono un tocco retrò e sofisticato agli ambienti.

I motivi geometrici sono perfetti per tutte le stanze della casa. A mio avviso, quando si ha a che fare con una zona relax come la stanza da letto, è meglio optare per motivi sinuosi e morbidi ed evitare geometrie troppo squadrate. Sono perfette anche le fantasie geometriche a tema botanico come quelli di Stig Lindberg.

Prima la carta poi la palette

La carta da parati può essere un ottimo punto di partenza per scegliere la palette cromatica della tua casa.

Se una carta ti attrae, è probabile che i colori presenti ti piacciano già. Usa questi colori come guida per scegliere tinte e sfumature da applicare agli altri elementi decorativi della stanza.

Come scegliere il materiale della carta da parati?

Oltre a scegliere il design e il pattern, è fondamentale considerare il materiale della carta da parati, poiché ogni tipo offre caratteristiche uniche e si adatta meglio a determinate situazioni e stanze.

Carta

  • Caratteristiche: la carta è il materiale più tradizionale per la carta da parati. È generalmente economica e disponibile in una vasta gamma di design e colori. Tuttavia, può essere più delicata e difficile da pulire rispetto ad altri materiali.

  • Dove è indicata: ideale per stanze a basso traffico e aree asciutte come camere da letto e studi.
    Non è consigliata per ambienti umidi come bagni o cucine, poiché può danneggiarsi facilmente con l’umidità.

TNT (Tessuto Non Tessuto)

  • Caratteristiche: il tessuto non tessuto (TNT) è un materiale resistente e facile da applicare. È composto da una miscela di fibre naturali e sintetiche che lo rendono robusto e lavabile.
    È anche traspirante, il che lo rende resistente alla muffa.

  • Dove è indicato: perfetto per quasi ogni stanza della casa, inclusi soggiorni, corridoi e bagni (nelle zone in cui non è a diretto contatto con l’acqua), grazie alla sua resistenza all’umidità. È anche una buona scelta per le stanze dei bambini, poiché è lavabile e facile da pulire.

PVC

  • Caratteristiche: la carta da parati in PVC è estremamente resistente e facile da pulire. È impermeabile e può sopportare l’usura quotidiana, il che la rende ideale per aree ad alto traffico.

  • Dove è indicato: ottima per cucine (no paraschizzi), bagni (non nel box doccia) e altre aree soggette a schizzi e umidità. È anche una buona scelta per ambienti commerciali o uffici, dove la durata e la facilità di manutenzione sono fondamentali.

Fibra di Vetro

  • Caratteristiche: La fibra di vetro è uno dei materiali più resistenti e duraturi per la carta da parati. È ignifuga, resistente all’acqua e alla muffa, e può essere pitturata più volte, rendendola una scelta versatile.

  • Dove è indicato: Ideale per bagni (anche in zone a diretto contatto con l’acqua), cucine (anche paraschizzi), e ambienti ad alta umidità. È anche utilizzata in spazi pubblici e commerciali per la sua durabilità e resistenza a danni e abrasioni.

    La questione carta da parati in bagno e cucina ti incuriosisce?
    Leggi anche: Carta da parati in bagno e cucina: sì o no?

Fantasia grande o piccola? Come scegliere una carta da parati proporzionata al tuo ambiente

La dimensione del pattern deve essere proporzionata alla parete e alla stanza.

La scelta della carta da parati può trasformare completamente l’atmosfera di una stanza. Ecco alcune considerazioni importanti da tenere a mente.

  • Motivi grandi: tendono a spiccare e diventano protagonisti della stanza, sovrastando gli arredi. Per questo sono ideali per le porzioni di parete in cui non ci sono arredi da evidenziare, o per vestire una parete spoglia in una zona di passaggio.

  • Motivi piccoli: si fondono meglio con l’ambiente e funzionano bene come sfondo per gli arredi.

  • Dimensione della stanza: in una stanza piccola, i motivi piccoli sono più adatti, mentre in una stanza grande, i motivi grandi possono riempire meglio lo spazio. Vale lo stesso per la parete su cui va posata la carta.

  • Considera anche l’altezza della stanza: pattern verticali possono far sembrare il soffitto più alto, mentre quelli orizzontali possono allargare visivamente lo spazio.

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Su quale parete mettere la carta da parati? Esempi pratici e guida caso per caso

La scelta della parete su cui applicare la carta da parati può influire notevolmente sull’effetto finale nella stanza. Ecco alcuni esempi pratici per aiutarti a decidere.

1) Forma della stanza e correzione dei volumi

  • Stanze lunghe e strette. Se hai una stanza lunga e stretta, applicare la carta da parati sulla parete più corta può aiutare a creare un punto focale. Scegli un wallpaper con colori più chiari rispetto alle pareti lunghe, per ampliare visivamente lo spazio.

  • Stanze piccole. Per stanze piccole, un motivo piccolo e un colore chiaro possono far sembrare la stanza più grande. Meglio evitare pattern troppo grandi o scuri, che potrebbero rendere lo spazio ancora più ristretto.

  • Stanze ampie. In una stanza grande, puoi osare con pattern più grandi e colori più scuri.

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2) Usare un wallpaper per mettere in risalto un elemento

Se desideri mettere in risalto un elemento specifico, come la parete del divano o la testata del letto applica la carta da parati sulla parete dietro di esso. Questo crea un punto focale che attira l’attenzione e valorizza l’elemento in questione.
Per esempio, un wallpaper con un pattern vivace e colori decisi può fare da sfondo perfetto per un divano semplice, creando un effetto scenografico.

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Nicchie

Le nicchie sono un’opportunità perfetta per sperimentare con la carta da parati.
Applicarla all’interno di una nicchia può aggiungere profondità e interesse visivo, trasformando una caratteristica architettonica spesso trascurata in un dettaglio di design accattivante.
Puoi scegliere un pattern che contrasti con le pareti circostanti per un effetto ancora più sorprendente.

Zone di passaggio

Creare interesse in una zona di passaggio come un corridoio è un’ottima idea per valorizzare anche le aree meno utilizzate della casa.
In questi spazi, un wallpaper con un pattern dinamico e colori brillanti può dare vita e carattere. Anche una parete lunga e libera in un open space può beneficiare di un bel wallpaper: scegli un motivo che si integri con gli altri elementi decorativi presenti, senza sovraccaricare visivamente l’ambiente.

3) Quando scegli la parete, considera le viste

Considera le viste, ossia gli assi immaginari che permettono di vedere da una stanza all’altra. Valuta quali stanze sono visibili contemporaneamente da ogni prospettiva e cerca di creare un ponte visivamente armonioso tra i diversi rivestimenti, scegliendo con cura le pareti su cui posare il wallpaper.

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4) Crea movimento

Gioca con il rapporto tra superfici dense di decorazioni e pareti monocromatiche per creare un ambiente dinamico e interessante. Assicurati che i rivestimenti non cozzino tra loro, ma che si completino a vicenda.

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Abbinamenti e tecniche decorative con la carta da parati

Boiserie

La boiserie è un’ottima opzione per aggiungere carattere e profondità alle pareti ed è perfetta per te se non vuoi osare con un’intera parete rivestita di carta da parati.
Si tratta di una porzione di parete che dal pavimento va fino a circa un terzo o due terzi della parete, a partire da terra.
Si può realizzare sia con pannelli (ti spiego meglio qui) che con il colore (finta boiserie).

Puoi far terminare la boiserie con un listello e rivestire con la carta da parati la parte superiore della parete.

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Come accostare più motivi?

Se desideri accostare più motivi nello stesso ambiente, ecco alcuni accorgimenti da seguire.
Le pareti più ampie possono essere rivestite con pattern dominanti, mentre le superfici più contenute possono essere decorate con motivi differenti tramite accessori come cuscini, tappeti, plaid, pouf in tessuto o strofinacci.
Il trucco: prendi il colore presente nella minor quantità sulla carta da parati e usalo come colore di fondo per una fantasia in abbinamento.
In questo reel Instagram (piattaforma sulla quale ti consiglio vivamente di seguirmi) trovi alcuni esempi pratici.

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Abbinare la carta da parati ai colori delle pareti

Non c’è una regola fissa: le varianti sono davvero troppe e dipendono da mille fattori (luce, geometria della stanza, volumi, elementi da evidenziare, giochi di chiaro-scuro…).

Quello che si fa nella maggior parte dei casi è pitturare le pareti con il colore di sfondo della carta da parati.
Affinché questo sia possibile è sempre bene confrontare il wallpaper con una mazzetta o dei campioni colore, per trovare la giusta combinazione. Questa accortezza è importante soprattutto se si ha a che fare con tinte neutre e bianchi.

Un’altra opzione sta nel pescare una delle tinte contenute nella fantasia della carta da parati e pitturare le pareti con quel colore.

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Come scegliere la giusta carta da parati? Recap

  • Non seguire solo le mode: trova il tuo stile personale.

  • Scegli tra fantasia o texture materica.

  • Adatta la fantasia allo stile della casa e all’atmosfera desiderata.

  • Considera la proporzione del pattern rispetto alla parete e alla stanza.

  • Usa la carta da parati come base per la palette cromatica.

  • Abbina la carta da parati ai colori della stanza.

  • Mixa pattern diversi per un effetto wow, mantenendo un equilibrio visivo.

Scegliere la giusta carta da parati richiede un po’ di riflessione e creatività, ma seguendo questi consigli, potrai trasformare ogni stanza in un capolavoro di stile e personalità.

Buon divertimento con il tuo progetto di interni!

3 Luglio 2024 / / ChiccaCasa

ADV – Questo articolo è frutto di una piacevole e desiderata collaborazione con CASAFIKA.

La sedia Pinnstol, conosciuta anche come Pinnstolar, è una delle icone del design scandinavo.
Un pezzo di arredamento molto apprezzato sia dagli amanti del vintage che dagli appassionati del design moderno.
Questo modello di sedia celebre in tutto il mondo, si distingue per la sua leggerezza visiva e per la sua versatilità.

Il segreto della sua popolarità sta nella capacità di coniugare estetica, durevolezza e funzionalità, caratteristiche fondamentali del design scandinavo.

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Indice dei contenuti

Come riconoscere una sedia Pinnstolar
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Facciamo chiarezza: Pinnstolar non è un marchio, ma un modello di sedia.

La seduta, dalla forma a sella o piatta, si posa su quattro gambe affusolate e oblique. È lievemente sagomata e lo schienale trasversale, composto da ( da quattro a nove) fusi verticali, dona alla sedia un’eleganza senza tempo.

Le forme sono arrotondate, prive di spigoli vivi.

La struttura della Pinnstolar è garanzia di robustezza e resistenza: ecco perchè è un classico presente anche oggi in moltissime case scandinave.

Origini: dalla Windsor alla Pinnstolar, storia di una migrazione
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È la tipica sedia scandinava, ma le sue antenate sono nate tra Irlanda e Gran Bretagna.

Mi spiego meglio: la Pinnstol è diventata un’icona del design svedese intorno agli anni ‘50 (gli anni d’oro del design nordico), grazie alla produzione su larga scala che ebbe inizio a partire dalla seconda metà dell’800 nella pittoresca regione dello Småland.

Curiosità: Se il nome Småland ti ha fatto venire in mente l’IKEA è perché l’area giochi dei bambini, nei negozi IKEA porta questo nome.
Sai perchè? Ingvar Kamprad (il fondatore di Ikea di cui ti ho già parlato in questo articolo sui pezzi Ikea Vintage) era cresciuto proprio in questa regione.

L’affascinante storia della sedia Pinnstol, tuttavia, inizia molti secoli prima: intorno al 1700, in Galles e in Irlanda.
In questo periodo si diffusero delle sedute in legno con schienale e gambe oblique e uno schienale “a pettine”.
Queste sedie semplici, ma interessante, venivano prodotte in diverse forme, ma sempre contraddistinte da queste caratteristiche.

Erano sedie popolari, utilizzate spesso anche nelle fattorie.
Si formò, quindi, la macro-categoria di sedie che ancora oggi conosciamo con il nome di Windsor.
Il nome deriva dalla città di Windsor, in Inghilterra, che ben presto divenne il fulcro dello smercio di sedie di questa tipologia.

Le sedie Windsor furono, poi, esportate in America, dove vennero rielaborate e arricchite di dettagli, ma anche private dei preesistenti braccioli.

È qui che molti svedesi, emigrati in America, si innamorarono di questi modelli.
Con il tempo, gli artigiani svedesi, adattarono il design americano per creare una versione più leggera e minimalista, più coerente con i gusti e le esigenze del Nord Europa.

Questo processo di adattamento portò alla nascita della Pinnstol, che conserva l’essenza della Windsor, ma con un tocco scandinavo. Negli anni ’50 e ’60 del 1900, la sedia Pinnstol divenne un vero e proprio must-have nelle case nordiche.

Cosa significa Pinnstolar? Da dove viene il nome
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Il termine “Pinnstolar” deriva dalle parole svedesi “pinn” (piolo) e “stol” (sedia). Questo nome descrive perfettamente la struttura della sedia, caratterizzata da un insieme di pioli che formano lo schienale.

Questo nome semplice ma descrittivo cattura l’essenza del design della sedia, sottolineando la sua costruzione artigianale e la sua estetica semplice, ma caratteristica.

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Come è fatta? Lo schienale a pettine e i dettagli artigianali storici
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La sedia Pinnstol è riconoscibile per il suo schienale a pettine, costituito da pioli di legno disposti in modo ordinato e uniforme.

Questo design non è solo estetico ma anche funzionale, poiché offre un supporto ergonomico. La lavorazione artigianale è evidente nei dettagli, come le giunture a vista e l’uso di legno massello, spesso di betulla o faggio.

Questi materiali non solo garantiscono la durabilità della sedia, ma ne esaltano anche la bellezza naturale, rendendola un pezzo unico in ogni ambiente.

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Le varianti della sedia Pinnstolar
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Il modello Pinnstol ha ispirato numerose sedie di design. Questa continua ispirazione e reinterpretazione testimonia la rilevanza e l’influenza della Pinnstol nel mondo del design.

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Da sinistra: Mademoiselle, Lilla Åland, Fanett
Credits CASAFIKA

Esploriamo alcune delle icone più celebri ispirate a questo modello.

  • La sedia Mademoiselle di Tapiovaara, icona del design finlandese degli anni ’50, progettata nel 1956 per Artek. Tapiovaara si ispirò alle forme essenziali e alla praticità delle Pinnstol per creare una poltrona (possiamo definirla così tenendo conto della stazza) che unisce leggerezza ed eleganza.

  • La sedia Lilla Åland è stata disegnata da Carl Malmsten nel 1939.
    Malmsten, uno dei designer e architetti più influenti della Svezia, ha creato questa sedia ispirandosi a quelle che aveva visto nella chiesa di Åland.
    Il design riflette la sua filosofia di combinare tradizione e artigianalità con funzionalità e comfort. Queste caratteristiche rendono Lilla Åland un classico senza tempo del design scandinavo.

  • La sedia Fanett di Tapiovaara, introduce un contrasto tra il legno di teak e parti dipinte di nero, che conferiscono un aspetto più sofisticato al modello Pinnstolar. Il suo design è noto e imitato in tutto il mondo.

Come abbinare la sedia Pinnstolar con tavoli e lampade?
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La versatilità della Pinnstol la rende facilmente abbinabile con una varietà di tavoli e lampade.

Per un look scandinavo autentico, puoi abbinarla a un tavolo in teak, quercia o betulla, con linee pulite e minimaliste. Le lampade in metallo colorato completano l’ambiente, creando un’atmosfera accogliente nella zona pranzo.

Lasciati ispirare dalle 3 moodboard che ho creato per te, dando vita a tre diversi look composti dai pezzi di design scandinavi vintage che trovi su Casafika.

Sala da pranzo scandinava con tocchi di nero

Elegante e moderna, questa zona pranzo scandinava è composta da:

  • Sedie Fanett ideate da Ilmari Tapiovaara, pluripremiato designer finlandese.

  • Tavolo scandinavo allungabile rettangolare, in teak disegnato da Nils Jonsson, il noto designer scandinavo del periodo d’oro. Porta il marchio Troeds.

  • Coppia di lampade a sospensione Bumling: si tratta delle celebri lampade disegnate da Anders Pehrson per Ateljé Lyktan negli anni ‘60, passate alla storia come icone del design nordico. Emettono una luce morbida e diffusa.

Mini zona pranzo nordica

Fresca e frizzantina, con i tocchi di arancio che irradiano di allegria l’ambiente.
Questa zona pranzo è perfetta per una piccola cucina o per un micro appartamento.
Ecco la shopping list per ricrearla.

  • Coppia di sedie “Pinstolar” in legno dipinto di bianco: affascinanti nella loro semplicità, queste due sedie dal design eterno, fatte ad arte negli anni ‘60.

  • Tavolo quadrato allungabile. Struttura in massello e top in formica sono la combo perfetta per un tavolo pronto a durare nel tempo. Questo pezzo essenziale e super pratico è stato prodotto negli anni ‘50.

  • Lampada vintage a sospensione. Il color arancio del paralume in metallo trasporta, con un colpo d’occhio, negli anni a cavallo tra i ‘50 e i ‘70. Vivace, briosa e dal design essenziale, emette una luce diffusa.

Sala da pranzo nordica con tocchi di rosso

Pratica, dinamica e piena di carattere, perfetta per la zona pranzo in cucina.
Puoi ricreare questo look in casa tua con questi arredi.

  • Sedie scandinave anni ‘60 rosse. Si tratta delle sedie Tellus distribuite da Ikea negli anni ‘60. Non sono verniciate di rosso (sono ancora più affascinanti). Il legno è mordenzato, ma l’essenza rossastra prevale scaldando il legno e lasciando ben in vista le venature naturali.

  • Tavolo da pranzo “Slagboard” con ali. In svedese si traduce con “tavolo da battaglia”: un tavolo funzionale, che può essere utilizzato in più modi, per adattarsi al meglio alle esigenze di chi lo utilizza. Si può anche chiudere del tutto, diventando una sorta di piccola console. Questo è uno dei più palesi esempi dell’importanza della praticità nelle abitazioni nordiche.

  • Lampada a sospensione PH5 rossa vintage: l’iconica lampada distribuita da Louis Poulsen e disegnata da Paul Henningsen è uno splendore in questa versione vintage rossa.

Dove comprare sedie Pinstolar originali?
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Se sei alla ricerca di sedie Pinnstol originali scandinave, il posto migliore in cui trovarle è Casafika.
Casafika ha sede a Brescia, ma puoi acquistare online ovunque tu sia.
Daphni e Martina, proprietari e ideatori di Casafika, selezionano i più interessanti e/o rari pezzi di design scandinavo vintage muovendosi in tutta la Scandinavia, garantendo così l’autenticità e la qualità dei mobili proposti.
Loro stessi si prendono cura degli arredi, una volta arrivati in Italia, attraverso operazioni di restauro conservativo, così da prolungare la vita del mobile nel tempo.

Li conosco personalmente e posso dirti che si percepiscono davvero l’amore e la cura con cui si dedicano a questo lavoro, con l’intento di diffondere il buon design e supportare l’economia circolare.

Sedia scandinava Pinnstol: curiosità e abbinamenti – Riepilogo
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La sedia Pinnstol è un‘icona del design scandinavo, apprezzata per la sua leggerezza e versatilità.

  • DESIGN: la sua struttura in legno con schienale trasversale e pioli verticali è distintiva e garantisce robustezza.

  • STORIA: la Pinnstol è una naturale evoluzione delle sedie Windsor.

  • SIGNIFICATO: la traduzione del termine “Pinnstolar”, è letteralmente “sedie a pioli”.

  • COME È FATTA? La Pinnstol presenta uno schienale a pettine che offre supporto ergonomico e una lavorazione artigianale in legno massello.

  • ICONE: diverse sedie di design come la J77, Mademoiselle, Lilla Åland e Fannet si ispirano alla Pinnstol.

  • ABBINAMENTI: la versatilità della Pinnstol la rende perfetta per abbinamenti con tavoli in teak, quercia o betulla e lampade in metallo.

  • DOVE ACQUISTARE PINNSTOL ORIGINALI? Casafika è il luogo ideale per acquistare sedie Pinnstol originali e altri pezzi di design scandinavi vintage.

1 Luglio 2024 / / ChiccaCasa

Quando penso a una casa elegante, dal fascino eterno, non posso fare a meno di immaginare almeno qualche arredo Mid Century. Il design raffinato e di qualità che ha contraddistinto gli anni ‘50 e ‘60 è ancora sulla cresta dell’onda e probabilmente lo sarà per sempre.

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Che cos’è la corrente Mid Century?

Per capire che cos’è la corrente Mid Century, dobbiamo partire da uno scenario storico.
È appena finita la Seconda Guerra Mondiale e nell’aria, in tutto il mondo, c’è un forte desiderio di cambiamento, di novità positive, di rinnovamento.

Nasce un nuovo modo di abitare, più essenziale esteticamente e maggiormente incentrato sui bisogni pratici di chi la casa la abita.

Unitè d’abitation – Le Corbusier

Uno scorcio di uno degli appartamenti dell’Unitè d’abitation, un progetto residenziale sviluppato da Le Corbusier tra il1947 e il 1952.

Si tratta di un edificio multifamiliare con appartamenti su due livelli, accessibili da corridoi interni chiamati “strade”.

Gli interni sono caratterizzati da un uso funzionale dello spazio, con un design modulare che permette una disposizione flessibile degli arredi.

I materiali utilizzati sono principalmente cemento, vetro e acciaio, con colori vivaci che riflettono la visione di Le Corbusier di creare uno spazio abitativo che favorisca la socialità e la comunità.

Il design del dopoguerra, non solo riflette un desiderio di rinnovamento estetico, ma anche una celebrazione dell’innovazione e della funzionalità.
Durante la guerra, infatti, si erano diffusi i nuovi materiali industriali che stavano trovando applicazione anche nel campo dell’arredamento.

In questi anni in Europa nasce il movimento moderno, influenzato dalla scuola del Bauhaus.

Il Mid Century Modern è la trasposizione americana del movimento moderno europeo.

Casa Mid Century: le caratteristiche architettoniche

La nuova visione dell’abitare parte dall’architettura.
In questo periodo di rinnovamento, le case prendono una nuova forma.

  • Trasparenza e connessione con l’esterno: le grandi vetrate sono uno dei caratteri chiave dell’architettura Mid Century.

  • Minimalismo e funzionalità: l’approccio all’interior design è minimalista, con una disposizione degli spazi che enfatizza la funzionalità e la flessibilità.

  • Innovazione nei materiali: l’uso innovativo di materiali come vetro, acciaio e cemento permette di creare spazi abitativi moderni e luminosi.

  • Armonia tra architettura e arredamento: l’arredamento è progettato per integrarsi perfettamente con l’architettura, creando un ambiente coeso e armonioso.

  • Integrazione tra arte e design: così come insegnato dal Bauhaus, nel movimento moderno e nella corrente Mid Century i mobili sono vere e proprie opere d’arte. Questo non vuol dire che siano pezzi estremamente elaborati e complessi. La vera arte sta nel combinare al meglio estetica e praticità.

  • Pareti rivestite in legno. La maggior parte delle pareti rivestite che vediamo nelle case Mid-Century Modern sono in vero legno (pannelli di legno massello o impiallacciati). Il legno era preferito per le sue qualità naturali, estetiche e tattili e creava un continuum con la falegnameria su misura, studiata per ridurre gli ingombri visivi e rispondere ai bisogni specifici degli abitanti delle case.

Casa Farnsworth di Mies van der Rohe

La Casa Farnsworth, progettata da Mies Van Der Rohe, è un’icona dell’architettura Mid Century Modern. Le pareti perimetrali di vetro permettono una totale immersione nella natura circostante. Gli interni sono minimalisti, con un open space che permette una flessibilità nell’uso dello spazio. L’arredamento è ridotto all’essenziale, con linee pulite e materiali moderni come acciaio e vetro, rispettando il principio di less is more di Mies Van Der Rohe.

Come erano i mobili negli anni ‘50?

Il design dei mobili Mid-Century è caratterizzato da un equilibrio tra forma e funzione, con attenzione particolare alla semplicità, alla qualità dei materiali e all’innovazione.

Questi mobili continuano a influenzare il design contemporaneo, grazie alla loro estetica senza tempo e alla loro capacità di adattarsi a diversi contesti abitativi.

Vediamo nel dettaglio le caratteristiche di questi arredi.

Dalla rivista Alba del 1958, rubrica Arredate così a cura di Lelia Reverberi

  • Ergonomici. Nel dopoguerra i designer hanno iniziato a prestare maggiore attenzione all’ergonomia, ovvero lo studio dell’interazione tra l’uomo e gli elementi del sistema in cui lavora o vive. L’obiettivo era quello di aumentare il comfort e migliorare le proprie condizioni di vita, a partire da piccoli cambiamenti nel quotidiano.

    Designer come Charles e Ray Eames iniziarono a progettare mobili che seguivano le linee del corpo umano, offrendo supporto e comfort superiori. La loro famosa Eames Lounge Chair è un esempio iconico di design ergonomico.

  • Materiali. Per le strutture principali si utilizzano materiali naturali come legno e fibre, combinati con materiali industriali innovativi come metallo, vetro, plastica, formica e plexiglass.
    Il legno ha solitamente una tinta molto calda: legni aranciati e rossastri sono molto utilizzati nel design Mid Century. Questo perché vengono utilizzati maggiormente teak, mogano, rovere, quercia e palissandro (quest’ultimo soprattutto per i rivestimenti), che hanno appunto queste tinte avvolgenti.
    Per quanto riguarda i tessuti, quelli naturali come lana e cotone, spesso in colori vivaci o motivi geometrici, sono i prediletti.

  • Gambe protagoniste. Le gambe degli arredi sono spesso svasate o affusolate (a spillo, a cono o a cilindro appuntito), nella maggior parte dei casi in legno, metallo o combinazione di entrambi.

  • Forme organiche. Gli arredi presentano frequentemente curve morbide e fluide che enfatizzano il comfort e l’ergonomia.

    I colori dello stile Mid Century Modern nell’arredamento

    La palette di colori del Mid-Century Modern riflette l’ottimismo e la vitalità del periodo post-bellico.

    Tonalità audaci come il giallo senape, l’arancio bruciato, il verde oliva, l’ottanio, il petrolio e il blu profondo si combinano armoniosamente con toni neutri come il bianco, il grigio e il legno naturale.

    Questo abbinamento crea un’atmosfera accogliente e rilassante che rimane iconica ancora oggi.

La palette di colori del Mid-Century Modern riflette l’ottimismo e la vitalità del periodo post-bellico.

Tonalità audaci come il giallo senape, l’arancio bruciato, il terracotta, il pistacchio, il verde oliva, l’ottanio, il petrolio e il blu profondo si combinano armoniosamente con toni neutri come il bianco, il grigio e il legno naturale.

Questo abbinamento crea un’atmosfera accogliente e rilassante che rimane iconica ancora oggi.

Scopri i codici colore nell’articolo Colori pareti cucina: abbinamenti, codici e spunti scandi e Mid Century.

Cosa possiamo imparare dal Mid Century Modern e applicare all’arredamento attuale?

Il Mid-Century Modern ci insegna che il buon design è eterno e che la funzionalità non deve mai sacrificare lo stile.

Il design non è solo una questione di estetica ma anche di soluzioni innovative che migliorano la qualità della vita quotidiana.

Integrando pezzi iconici del periodo Mid-Century nei nostri spazi contemporanei, possiamo creare ambienti che sono freschi e senza tempo.

La sua combinazione di forme semplici, materiali innovativi e colori audaci continua a catturare l’immaginazione di appassionati e professionisti del design in tutto il mondo. Con il suo impatto duraturo, il Mid-Century Modern continua a dimostrare che il design ben ponderato può veramente resistere alla prova del tempo.

Disclaimer: che differenza c’è tra Mid Century e “in stile Mid Century”?

Finora abbiamo parlato delle caratteristiche originali degli interni e degli arredi Mid Century, ma puoi ricreare il look acquistando prodotti “in stile”.

I pezzi autentici, prodotti dal dopoguerra agli anni ‘60 li trovi nei negozi di modernariato. Sono pezzi autentici, che spesso portano firme di designer o brand conosciuti e iconici per quell’epoca.

Tuttavia, il design Mid Century è tanto influente da essere riprodotto ancora oggi. Per esempio, puoi trovare tanti articoli in stile Mid Century molto interessanti sul sito di LaRedoute (che ti consiglio per qualità dei prodotti e della selezione). Ecco che quindi, i pezzi di nuova produzione ispirati al Mid Century si chiamano arredi “in stile” Mid Century.

9 Maggio 2024 / / ChiccaCasa

ADV – Questo articolo è frutto di una piacevole e desiderata collaborazione con CASAFIKA.

L’hai arredata come una vera cucina scandinava: design pulito, funzionale e un risultato molto accogliente. Eppure, ti sembra manchi ancora qualcosa, quel tocco in più che la renda davvero unica e che faccia pensare subito a una casa nordica.

Ho la soluzione per te: rendiamo la tua cucina ispirata al nord Europa davvero autentica, a colpi di styling (con pezzi vintage, che arrivano direttamente dalla Scandinavia).

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Cos’ha di speciale una cucina scandinava?

Prima di arrivare alla decorazione e ai tocchi finali, non posso trattenermi dal fare un recap su tutte le meravigliose caratteristiche che contraddistinguono le cucine scandinave, troppo spesso confuse con delle cucine che si distinguono solo per avere gli armadietti bianchi e alcuni dettagli in legno (no, no, credimi, non è così).

I motivi per amare il concept delle cucine scandinave sono molto più affascinanti di questo preconcetto. Ora te ne rendo partecipe.

  1. Design Funzionale. Si parte dalla praticità, lo stile viene dopo.
    Ecco perché le soluzioni intelligenti per contenere e organizzare sono al primo posto nella classifica delle cose a cui pensare nella progettazione di una cucina nordica. Questo si traduce con cassetti capienti e armadietti che sfruttano al massimo lo spazio verticale.

    Tutto ciò che si usa spesso, si può lasciare a vista, ben organizzato in scaffali aperti da parete e mensole lunghe, che non di rado sostituiscono i pensili.

    Ogni accessorio è scelto con cura, quindi l’aspetto complessivo della cucina non è mai caotico, ma sempre vivo e vissuto.

  2. Spazio alla creatività. La cucina scandinava è uno spazio creativo da vivere con gioia.
    C’è posto per piante verdi, vasi decorativi e stampe artistiche, che aggiungono colore e personalità alla cucina, regalando un’anima all’ambiente.
    I colori brillanti come giallo, blu elettrico, rosso, arancione e verde inglese sono i benvenuti.
    Utilizzati su lampade, stampe, elettrodomestici e contenitori si fanno portatori di allegria ed energia.

  3. Pezzi vintage. Il vintage è preso molto seriamente dagli scandinavi. I pezzi vintage sono frutto di un processo artigianale attento e costituiti da materiali durevoli. Ecco perché sono in grado di restare immutati nel tempo, fino ad aumentare di pregio e di fascino.
    In una cucina nordica, quindi, non possono mai mancare sedie o tavoli vintage, così come complementi di risalto, tanto utili quanto affascinanti.

    Per gli stessi principi, anche le carte da parati sono un grande SÌ nelle cucine nordiche.

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Styling di una cucina nordica: 3 elementi must have

Se vuoi “nordicizzare” sul serio la tua cucina, aggiungi dei pezzi scandinavi originali, attraverso lo styling.
Lascia ai complementi d’arredo il compito di creare l’identità della tua cucina.

Ecco 3 oggetti su cui puntare.

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1) Carrelli scandinavi vintage

Durante il periodo d’oro del design scandinavo, i carrelli sono diventati popolari come complemento per la casa, prima per la cucina e poi anche per altre aree domestiche.

Spesso realizzati in teak e faggio, questi complementi sono il fiore all’occhiello di una cucina nordica.

La versatilità è il loro elemento distintivo.
Puoi usare un carrello scandinavo per creare un angolo caffè, come spazio extra per piatti e utensili, come mini-dispensa portatile, ma anche per poggiare quei piccoli elettrodomestici (tostapane, impastatrice ecc.) che vorresti esporre senza rubare spazio al top della cucina.

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2) Lampade scandinave vintage

I punti luce vintage possono diventare degli elementi in grado di catturare l’attenzione e di creare un contrasto interessante.
Svezia, Norvegia e Danimarca, vantano innumerevoli lampade iconiche progettate nel periodo modernista, e ancora totalmente in voga.

Tra i designer scandinavi più celebri che hanno fatto la differenza nel mondo dell’illuminazione, ci sono Poul Henningsen, Arne Jacobsen, Alvar Aalto e Anders Pehrson autori, per esempio, di capolavori come il modello PH5, e la lampada Bumling. Entrambe, sono perfette per illuminare un’isola o una penisola da cucina (se usate in coppia) o un tavolo da pranzo (se usate singolarmente).

Il top di una cucina senza pensili, invece, può essere sovrastato da una o più lampade da parete vintage scandinave, così da avere comode fonti di luce direttamente sul top.

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3) Scaffali a muro con montanti a scaletta

Gli scaffali da parete con montanti a scala rappresentano un simbolo del design scandinavo, diffuso dai designer svedesi Nils e Kajsa Strinning nel 1949.
L’intento alla base della progettazione era quello di creare un sistema di scaffalature modulare e flessibile che potesse adattarsi alle mutevoli esigenze degli spazi domestici del dopoguerra.

Intento, questo, che è stato del tutto concretizzato: ad oggi, questi scaffali vintage vanno letteralmente a ruba e non è un mistero che moltissime aziende abbiano preso ispirazione proprio da questi celebri modelli per ampliare la loro gamma di prodotti in catalogo.

3 moodboard per lo styling della cucina scandinava

Sei in cerca di idee per completare la tua cucina con dettagli originali scandinavi?
Non potrei mai lasciarti a secco di ispirazioni!
Ti ho preparato tre moodboard contenenti ognuna una proposta di abbinamento di lampade, carrellini ed extra storage, da portare a casa con un click.

Tutti i pezzi chiave delle moodboard sono pezzi di storia del design nordico e arrivano direttamente dai paesi scandinavi.
Sono stati selezionati da Martina e Daphni, founder di CASAFIKA, il negozio in cui puoi trovare mobili vintage scandinavi originali dal fascino intramontabile.

1) Eleganza scandinava con tocchi di oro e legno scuro

Il match di legno scuro e metallo dorato è sinonimo indiscusso di eleganza.
Eleganza non solo apparente, ma anche tangibile. Le mensole dello scaffale in questa moodboard sono in mogano e originali degli anni ‘60.

Le iconiche lampade a sospensione Bumling in versione golden sono perfette per diventare il punto focale della cucina. Utilizzate in coppia, sono ideali per illuminare un tavolo rettangolare, un’isola da cucina o una penisola.

Il dettaglio di pregio in più? Il carrellino anni ‘70 dal design sofisticato, con un grazioso intreccio in rattan.

Questi accostamenti ti hanno fatto battere il cuore?
Ecco dove trovare i pezzi chiave di questa moodboard.

 

2) Dettagli scandinavi anni ‘60 in cucina, con metallo e legno aranciato

Metallo dorato e legno aranciato: il mix perfetto per portare in cucina ricercatezza, calore e vibes anni ‘60.

Una nota di legno aranciato è indicatissima nelle cucine dai colori chiari e freddi, ma anche in combinazione con armadietti tortora, beige, grigi e bianchi.

Il design di lampade, carrellino e scaffale da parete è moderno, pulito ed essenziale. Questo abbinamento fa per te se ami le linee semplici e l’alta qualità.

Ti ci vedi in una cucina con questi splendidi dettagli?
Allora questa è la tua shopping list.

 

3) Cucina nordica con accenti atipici in rame e legno caldo

Ci sono pezzi di design nordico davvero particolari che meritano di avere un posto d’onore in casa.
È il caso, ad esempio, delle lampade a sospensione in metallo color rame nella moodboard qui sotto. I dettagli in vetro le rendono davvero uniche nel loro genere.
In coppia, sono ottime per illuminare il top di una cucina senza pensili, un’isola o un tavolo rettangolare.

Se ami i dettagli di pregio, apprezzerai lo scaffale/libreria da appendere disegnato dall’iconico Joseph Frank. Il suo stile eccentrico, allegro e incentrato su forme sinuose e artigianalità si percepisce perfettamente in questo pezzo più unico che raro.
Questo scaffale in mogano in cucina è un vero accento di lusso: può essere utilizzato per esporre la tua collezione di tazzine e altri oggetti a cui vuoi riservare un posto d’onore.

A completare il look, c’è il carrello estensibile in teak, raffinato e pratico, grazie alle ruote e alle ali che permettono di ampliare le dimensioni del piano.

I dettagli scandinavi vintage di questa cucina ti hanno fatto strabuzzare gli occhi?
Porta a casa questi pezzi di storia scandinava.

Ricapitolando, ecco gli step per arredare una cucina nordica

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Fonti immagini: 1; 2.

  1. Caratteristiche delle cucine scandinave.
    Le cucine scandinave si distinguono per il design funzionale, l’organizzazione intelligente dello spazio e l’attenzione ai dettagli. La creatività è incoraggiata, con l’uso di piante, colori vivaci e pezzi vintage.

  2. Pezzi vintage essenziali.
    Per completare il look di una cucina scandinava, sono immancabili tre pezzi vintage chiave: carrelli, lampade e scaffali a muro con montanti a scaletta. Questi pezzi aggiungono carattere e autenticità allo spazio.

  3. Moodboard per lo styling.
    Prendi ispirazione (salvale nelle tue bacheche Pinterest) dalle moodboard contenenti abbinamenti di lampade, carrelli e scaffali per completare l’aspetto della cucina in stile scandinavo. Tutti i pezzi sono autentici e provenienti dai paesi scandinavi, selezionati da CASAFIKA, il negozio specializzato in mobili vintage scandinavi.


Portfolio

Ultimamente ho arredato una cucina fresca e primaverile, completando lo styling con pezzi anni ‘60. Entra a dare un’occhiata!

GUARDA IL PROGETTO


27 Aprile 2024 / / ChiccaCasa

Questo articolo contiene affiliate link.

Le sedie della cucina non solo soltanto i mobili su cui ti siedi a mangiare.
Sono elementi che possono dare una connotazione molto personale al tuo spazio: grazie al design delle sedie puoi portare in casa quei materiali e quelle forme che ti fanno battere il cuore e che, abbinate agli altri mobili della cucina, creano quel contrasto che rende tutto più intrigante.

La cucina è uno spazio di lavoro, ma anche di creatività. Anche qui l’occhio vuole la sua parte.
Le sedie perfette per la tua cucina combinano praticità ed estetica.

Ho raccolto le mie 10 sedie preferite, che non potevano essere altro che in stile Mid Century Modern e scandinavo.

Preparati a scoprire i modelli che uniscono eleganza, comfort e un pizzico di nostalgia vintage.

Ciao, sono Federica, home stylist e interior designer.

Attraverso immagini e articoli dettagliati, ti condurrò in un viaggio per trasformare la tua casa in un rifugio che ti rappresenta pienamente e se desideri un supporto più diretto, non esitare a chiedere una consulenza personalizzata o un progetto di interior design a distanza, per rinfrescare i tuoi spazi senza dover ricorrere a una ristrutturazione completa.

Per darti il benvenutə, ti regalo la mia guida esclusiva “Arredare da zero”: ti arriva in automatico quando ti iscrivi alla newsletter di Chiccacasa.

Scegliere le sedie per la cucina: da dove partire

Oltre ad essere fedele alla gamma di materiali e colori che hai selezionato per la tua casa, affinché la scelta sia quella giusta è bene tenere a mente le caratteristiche fondamentali che dovrebbe avere una sedia per la cucina.

  • Leggerezza;

  • misure compatibili con quelle del tavolo;

  • facilità di pulizia.

Di tutte le cose che devi considerare quando scegli le sedie della cucina ne parlo, in modo approfondito, nell’articolo “Come scegliere le sedie della cucina: 4 cose di cui tener conto”.

L’incanto dello stile scandinavo

Se sogni un’atmosfera calda, accogliente e minimalista nella tua cucina, lo stile scandinavo è la scelta perfetta. Caratterizzate da linee pulite, materiali naturali e colori tenui, le case scandinave evocano un senso di pace e armonia.

Le sedie in stile scandinavo, così come quelle iconiche, sono spesso realizzate in legno massiccio, con forme ergonomiche e dettagli semplici, ma raffinati.

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La rievocazione del Mid-Century Modern

Il fascino dei capolavori di design anni ‘40, ’50 e ’60 ti incanta? Lo stile Mid-Century Modern fa per te.
Caratterizzato da linee sinuose e materiali innovativi (per gli anni ‘50) come la plastica e il multistrato, questo stile è sinonimo di modernità e audacia.
I colori del Mid Century sono vivaci: verdi acidi, pistacchio e petrolio, gialli avvolgenti come l’ocra, colori caldi come arancio e pesca, ma nella palette sono presenti anche tinte terrose e nuances pastello.

Le sedie mid-century modern sono spesso dotate di un design iconico, con dettagli come gambe oblique e affusolate, schienali ergonomici e finiture di legno scure, rossastre o aranciate.

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Le sedie scandinave iconiche perfette per uno stile di vita moderno

Qui sotto trovi 10 sedie per la cucina in stile Mid Century o scandinavo. Questo vuol dire che sono sedie il cui design si ispira al design degli anni ‘50 e alle linee guida dettate dai capolavori dell’estetica nordica.

Ma quali sono, invece, le sedie simbolo del design scandinavo e Mid-Century Modern?
C’è da dire che molte delle sedie scandinave che sono passate alla storia sono nate proprio tra gli anni ‘40 e gli anni ‘60, quindi appartengono sia al design nordico che al filone Mid Century.
Sono sedie che appartengono al modernismo e che combinano funzionalità, qualità e un’estetica che non passa mai di moda.

Tra i modelli iconici e intramontabili ci sono le sedie CH24 di Hans J. Wegner, le DSR disegnate dai coniugi Eames, i modelli J104 e J77 di Hay (che derivano rispettivamente dalle sedie Pinnstolar e dalle sedie Windsor) e tanti altri modelli.

Ti ho già raccontato in modo più approfondito delle sedie più celebri del design nordico.

Quelle che trovi nell’articolo dedicato alle sedie scandinave originali sono tutte perfette per essere utilizzate in cucina.

10 modelli di sedie per la cucina in stile Mid Century e scandinavo

Le piccole premesse erano doverose, ma eccoci finalmente alla selezione di sedie per la cucina in stile scandinavo e Mid-Century Modern.

  1. Sedia Alany di Kave Home.
    In rovere massiccio e corda, ricorda un modello danese creato da Niels Otto Møller negli anni ‘60, ma presenta dettagli del tutto inediti, come le gambe a spillo e la maggiore leggerezza delle linee.
    Elegantissima e sostenibile (il legno è certificato FSC®), si abbina molto bene con le linee pulite ed essenziali delle cucine minimal e dei tavoli moderni.
    È disponibile nelle finiture noce, naturale o nero.
    Su Kave Home, usa il codice AFFCHICCACASA per ricevere un piccolo sconto al checkout.

  2. Sedia Trise di Kave Home.
    In legno massello di caucciù, la sedia Trise (che io stessa ho preso per il mio soggiorno) è una sedia eterna e facilissima da abbinare.
    Il modello di questa sedia a mezzaluna ha un nome: si chiama Windsor ed è originario della tradizione anglosassone (prende il nome dalla città di Windsor). Come le sue “consorelle” – i modelli con schienale di forma diversa, ma sempre contraddistinte dalla presenza dei listelli – ha avuto un boom di popolarità negli anni ‘50 nei paesi nordici, diventando un’icona del design nord-europeo.
    Questo genere di sedia è sulla cresta dell’onda dal sedicesimo secolo: qualcosa mi dice che non si tratta di una tendenza passeggera.
    Su Kave Home, usa il codice AFFCHICCACASA per ricevere un piccolo sconto al checkout.

  3. Sedie richiudibili Rivia di La Redoute.
    La paglia di Vienna è un simbolo dell’arredamento concepito tra gli anni ‘30 e ‘60 e non può mancare in una casa ispirata al Mid Century Modern.
    Queste sedie in faggio massello e paglia di Vienna sono pieghevoli, quindi perfette per le cucine petite.
    Tuttavia, non si tratta della classica sedia pieghevole da grandi magazzini: ha un design molto raffinato e un’estetica che dura nel tempo. In più, la qualità è evidente, anche attraverso lo schermo.
    È venduta in set da due e disponibile nelle finiture noce o naturale.

  4. Sedie Walford di Miliboo.
    Strizzano l’occhio al design delle sedie danesi Mid Century, ma lo schienale fusiforme ricorda l’estetica giapponese. In una parola: Japandi.
    Le sedie Walford sono un connubio perfetto tra attualità e anni ‘50 e tra oriente e occidente.
    La struttura è in legno di caucciù e la seduta, in contrasto in tutte le varianti di colore, è in poliuretano, facile da pulire.

  5. Sedia Alix, Pazzo Design
    È contraddistinta da una delle tonalità più iconiche del design Mid Century: l’arancio.
    Le gambe a spillo e il design minimale rendono questa sedia contemporanea perfetta in abbinamento a un tavolo d’epoca in legno.
    Le gambe sono in metallo, mentre la scocca è in polipropilene: un connubio materico che la rende praticamente indistruttibile e semplicissima da pulire.
    È impilabile e venduta in set da 4.

  6. Sedia Versa Home.

    Il verde acido è un’altra delle tinte che sta a meraviglia con i mobili anni ‘50.
    Questa sedia è in polipropilene, pensata anche per stare all’esterno, quindi robusta, facile da pulire e utile in quei casi in cui la cucina si apre sulla veranda (così puoi portare fuori le sedie della cucina).
    Il design richiama molto le sedie anni ‘60 e risulta fresco e attualissimo.
    Perfetta in abbinamento a un tavolo originale Mid Century o scandinavo in legno.
    Postilla: su Amazon c’è scritto “senape”, ma dalle immagini (eccone una ambientata) è chiaro che sia verde.

  7. Sedia in metallo e rattan, Amazon.
    Oltre al legno, metallo, pelle e paglia di Vienna sono i materiali più utilizzati sia nel design Mid Century che in quello nordico.
    Questa sedia li contiene tutti, pertanto risulta esteticamente molto accattivante, pur mantenendo un aspetto leggero e sobrio.
    Se nella tua cucina ci sono dettagli in legno naturale o acciaio, questa sedia potrebbe essere quella giusta per te. È disponibile anche in altre colorazioni.

  8. Sedia Marais, AM.PM.
    Disegnata da Emmanuel Gallina, questa sedia è contraddistinta da linee essenziali, ma presenta, allo stesso tempo un aspetto originale, grazie alle sue tre gambe: un vero spettacolo per gli occhi.
    Le curve e le sezioni cilindriche catturano l’attenzione.
    È in massello di rovere con finitura in poliuretano. Super-resistente e piena di carattere, rende molto bene anche accostata ai tavoli da due più piccoli e semplici.

  9. Sedia etnica, Miliboo.
    Raffinata, robusta e dal design eterno, questa sedia è realizzata a mano, con legno di teak e rattan.
    Il teak è un legno pregiato tipico della tradizione scandinava. Il design di questa sedia trasporta subito negli anni ‘60, ma risulta comunque molto attuale e davvero elegante.
    Una scelta di cui non ci si pente.
    Unica accortezza: assicurati che i braccioli riescano ad infilarsi sotto il tuo tavolo.

  10. Sedia Tobias, Miliboo.
    Incarna la semplicità, ed è l’elemento essenziale per una sala da pranzo senza tempo. Le linee sono slanciate e le curve generose. Realizzata in multistrato (un altro dei materiali iconici per il design scandinavo) con finitura noce e metallo nero, risulta leggera e confortevole.

Spero che questo viaggio attraverso il mondo del design ti abbia ispirato e ti sia stato d’aiuto per trovare la sedia perfetta per la tua cucina.
Ricordati sempre di cercare un equilibrio tra stile, comfort e funzionalità e non avere paura di sperimentare e osare con l’arredamento.


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Vai a dare un’occhiata.

25 Aprile 2024 / / ChiccaCasa

Per capire come scegliere le sedie per la cucina che fanno proprio al caso tuo basta seguire questa semplicissima, ma fondamentale checklist.
Le sedie, in cucina, non sono solo elementi funzionali: possono trasformare completamente l’aspetto e l’atmosfera della stanza.
Scopri tutti i segreti per scegliere quelle perfette per il tuo spazio.

Indice dei contenuti

1. Le sedie della cucina si scelgono in base al tavolo
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Tavolo e sedie non possono prescindere l’uno dalle altre.
Si tratta di far caso ad alcune misure fondamentali e allo stile di entrambi.

Dimensioni

  • Dal bordo inferiore del tavolo alla seduta ci devono essere almeno 30 cm, meglio se di più, così puoi incrociare le gambe comodamente.
    Se la maggior parte delle sedie moderne hanno in media la seduta a circa 45 cm da terra, l’altezza dei tavoli può variare anche di molto.
    In particolare, se hai a che fare con un tavolo antico (realizzato artigianalmente, a volte su misura e comunque rispondente a standard dimensionali diversi da quelli odierni) questa misura è da tenere ancor di più in considerazione.

  • Sul piano del tavolo, ogni posto occupa 60 cm e le sedie poste sullo stesso lato del tavolo non devono mai toccarsi.
    Quindi, se hai adocchiato una sedia più larga di 60 cm, devi aggiungere almeno 5/10 cm per ogni lato della sedia e verificare che il piano del tavolo sia sufficientemente largo.

  • La sedia deve scorrere facilmente sotto il tavolo, quindi tieni conto di eventuali braccioli che possono ostacolare questa operazione.

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Abbinare tavolo e sedie della cucina: il design

Non fraintendere: abbinare non significa scegliere un set di tavolo e sedie combinate e uguali per colore, stile e materiale.
Differenziare fa bene: hai l’opportunità di mescolare materiali, epoche, stili e colori per creare un look unico, che ti assomiglia.

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2. I materiali da prediligere per le sedie in cucina
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Considera l’utilizzo pratico della tua cucina quando scegli i materiali delle sedie. Dal momento che il tavolo della cucina è spesso utilizzato per preparare cibi, tagliare e impastare, è essenziale optare per materiali facili da pulire, come il polipropilene, l’alluminio o il legno.

Evita le poltroncine e le sedie imbottite, più adatte alla sala da pranzo.

I materiali delle sedie si devono abbinare alla cucina?

Anche in questo caso, io ti consiglio di differenziare, ma puoi richiamare materiali e colori presenti nei mobili della cucina.

Per spiegarmi meglio, ecco qualche esempio:

  • Cucina nera, gambe delle sedie nere (anche se sono di due materiali diversi, si creerà una continuità interessante).

  • Maniglie della cucina in legno, sedie in un legno simile.

  • Mensole della cucina bianche, sedie bianche.

Ovviamente, queste non sono regole, ma idee da cui puoi prendere spunto se sei indecisə.

A incidere sull’abbinamento delle sedie con la cucina sono anche l’aspetto del tavolo e la distanza delle sedie rispetto al tavolo.

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3. In cucina si lavora : scegli sedie dinamiche e leggere
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Ti vedo che fai le pulizie della cucina arrampicandoti, spostando tutto e detergendo come se non ci fosse un domani.

Meglio avere sedie leggere e facili da spostare e, se è possibile, anche idonee all’“arrampicamento”.
Se lo spazio è piccolo, cerca delle sedie richiudibili che possano lasciare più spazio per muoverti, all’occorrenza.

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4. Tipologie di sedie che sarebbe meglio evitare in cucina
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Abbiamo parlato delle cose da fare, ma non abbastanza di quelle da non fare.
Ecco alcuni modelli di sedie che in cucina potrebbero scontentarti.

  • Evita le sedie con schienale alto.
    Il top della cucina si trova a circa 90 cm da terra. Se mentre cucini dai le spalle al tavolo e ti volti velocemente per portare in tavola una pietanza (magari anche bollente), sarà scomodo sorpassare con le braccia una sedia con lo schienale alto. Quindi, meglio che le sedia abbiano un’altezza complessiva pari o minore rispetto a quella del piano della cucina.

  • Evita poltroncine e sedie imbottite. Come anticipato, i tessuti potrebbero macchiarsi spesso (è normale, siamo in cucina) e durerebbero, forse, meno del previsto. Piuttosto che coprirle con obsoleti coprisedia che ne cambiano totalmente i connotati, meglio selezionare direttamente una sedia pratica e facile da pulire.

  • Evita braccioli ingombranti: braccioli eccessivamente larghi possono ostacolare il movimento intorno al tavolo, rendendo scomoda l’esperienza durante i pasti.

Credits

Sedie della cucina: i modelli compatti
[ torna al menu ]

Stai cercando una sedia che occupi poco spazio in larghezza e profondità?
Ecco degli intramontabili da considerare.

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Credits: 1., 2., 3., 4.

  • Sedie Thonet senza braccioli. Le sedie Thonet come la N.18 o N.14 rappresentano un’elegante fusione tra design e storia. Progettate da Michael Thonet nel XIX secolo, queste sedie sono celebri per la loro struttura curva in legno piegato. La loro forma leggera e compatta le rende perfette per gli spazi più piccoli.

  • Artek Stool. Lo sgabello di Alvar Aalto è un’opera d’arte di design minimalista e funzionale. Rappresenta l’essenza della tradizione artigianale nordica. La circonferenza di soli 38 cm lo rende perfetto anche per gli spazi micro.

  • Sedie Serie 7 di Arne Jacobsen: Le sedie Serie 7 di Arne Jacobsen incarnano l’essenza del design moderno. Lanciate sul mercato nel 1955, queste sedie si sono guadagnate un posto d’onore nella storia del design. Con la loro silhouette iconica e la forma ergonomicamente studiata, le sedie Serie 7 sono un simbolo di stile e funzionalità.

  • Sedie Vecchia Milano o da Bistrot. Evocano l’atmosfera accogliente dei caffè europei di un tempo. Con il loro design classico e le linee sinuose, queste sedie sono un omaggio al periodo d’oro del design italiano. Perfette per gli spazi più piccoli, le sedie Vecchia Milano aggiungono un tocco di nostalgia e autenticità a qualsiasi arredamento.

Stai cercando le sedie della tua cucina?

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11 Aprile 2024 / / ChiccaCasa

Le case si fanno sempre più piccole e, di conseguenza, anche i bagni.
Se non puoi o non vuoi abbattere muri e guadagnare, materialmente, centimetri, non disperare.

Puoi sempre trasformarlo in un luogo invitante e dare l’illusione che sia più ampio, in poche mosse.
Qui ne trovi cinque.

Ciao e benvenutə, io sono Federica, home stylist e interior blogger.

Sono qui per supportarti con tips e ispirazioni per creare una casa che ti assomiglia attraverso immagini e articoli dettagliati. Puoi anche richiedere una consulenza personalizzata o un progetto di interni a distanza, per dare un volto nuovo ai tuoi spazi, senza ristrutturare.

Non perdiamoci di vista.
Ti regalo la guida “Arredare da zero”: ti attiva in automatico quando ti iscrivi alla newsletter di Chiccacasa.

1. Gioca con i colori per espandere visivamente lo spazio

I colori hanno un grande potere quando si tratta di far sembrare una stanza più grande.
I colori chiari, si sa, hanno un maggiore potere riflettente. Pertanto, se scegli questi colori per i rivestimenti del tuo bagno, sfrutterai al massimo tutta la luce naturale.

Anche i colori pastello, essendo comunque medio chiari, si comportano molto bene in un bagno piccolo e aggiungono quella componente dolce e morbida, che ben si sposa con tanti altri colori (più o meno chiari) e tanti stili d’arredo.

Come sempre (se passi spesso su questo blog sai già cosa sto per scrivere), è un peccato non considerare i colori scuri, nei piccoli spazi. In particolare, funziona molto bene l’effetto scatola (ne parliamo tra un attimo).

A proposito di colori scuri, se oltre ad avere una metratura limitata, il bagno è più stretto che lungo, puoi dipingere di un colore più scuro le pareti corte, per riequilibrare visivamente i volumi.

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Cos’è l’effetto scatola e perché è una buona idea nei piccoli bagni

Immagina di rimpicciolirti: cosa vedresti se fossi all’interno di una scatola di cartone? Pareti, pavimenti e pavimento, tutti ugali.
Ok, l’immagine non è proprio positiva, ma sicuramente efficace per darti l’idea del significato di questo termine.

Utilizzando lo stesso colore su tutte le grandi superfici, come pavimento, soffitto e pareti, si crea, infatti un senso di continuità e apertura. Vale anche se scegli una tinta scura.

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Credits: 1., 2., 3., 4.

2. Quali rivestimenti in un bagno piccolo?

Di solito si dice: piastrelle piccole su pareti piccole e piastrelle grandi su pareti grandi. Giusto, anche se non è sempre così.

In realtà, nei bagni piccoli spesso è meglio optare per superfici pulite e uniformi, come il microcemento o le lastre di grandi dimensioni, per creare continuità e spaziosità.

Queste superfici riducono al minimo la quantità di linee divisorie visibili, creando un effetto visivo di maggiore ampiezza.

Un’altra chicca: le piastrelle lucide. Riflettono la luce, anche se sono scure, facendo sembrare l’ambiente arioso, anche quando è molto piccolo. Le mie preferite sono le Zellige marocchine.

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Credits: 1., 2. ,3., 4., 5.

3. Investi in uno specchio grande

Gli specchi sono un elemento essenziale per far sembrare più grande un bagno piccolo.

Uno specchio di grandi dimensioni è in grado di aprire moltissimo lo spazio, ma, se anche a te non piacciono i classici gli specchi lunghi e orizzontali sopra il lavabo, allora puoi optare sia per grandi specchi di forme irregolari e sinuose che sono “autorizzati” a sbordare dallo spazio del lavabo, sia per specchi stondati che proseguono anche oltre l’angolo della parete (spazio permettendo).

Posiziona gli specchi strategicamente per riflettere la luce naturale o le fonti luminose artificiali, amplificando così la luminosità e la sensazione di apertura del tuo bagno.

Ecco qualche idea da copiare.

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4. Opta per mobili sospesi e lavabi freestanding

Un altro trucco per ottimizzare lo spazio nel tuo bagno è optare per mobili sospesi anziché poggiati a terra. Questo crea un senso di leggerezza, lasciando più spazio libero sul pavimento e dando all’ambiente un aspetto più arioso.
Se hai spazio aggiuntivo per riporre prodotti e asciugamani, considera l’opzione di utilizzare un lavabo freestanding, che aggiunge un tocco di eleganza e unicità al tuo bagno.

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Credits: 1., 2., 3.

5. Mimetizza il tappetino da bagno per un effetto continuo

Infine, per creare un senso di continuità e spaziosità nel tuo bagno, mimetizza il tappetino da bagno.
Scegline uno con un design discreto e una tonalità che matcha con il pavimento.
Questo aiuta a evitare interruzioni visive e fa sembrare il pavimento più grande e uniforme.

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Hai bisogno di idee e supporto pratico per l’arredamento e lo styling del tuo bagno piccolo?
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7 Aprile 2024 / / ChiccaCasa

ADV – Questo post è frutto di una piacevole e desiderata collaborazione con CASAFIKA

Sogni un home office scandinavo in cui trascorrere serenamente le tue giornate in smart working?
Sei nel posto giusto in cui trovare ispirazione per allestirne uno autentico, dalla bellezza intramontabile.

La cura dell’arredamento dell’home office non è un capriccio estetico: sai che uno studio fruibile, luminoso ed esteticamente appagante ti rende subito più produttiv*?

Nell’era post pandemica moltissime professioni sono interamente gestibili in smart working.

Questo stesso articolo è battuto da un delizioso scrittoio vintage, posto accanto a una parete di pietra di una casetta in campagna.

Ti rendi conto? Hai la possibilità di costruire un’area di lavoro tagliata esclusivamente sul tuo buon gusto e puoi finalmente dire basta al look asettico e tristissimo che contraddistingue la maggior parte degli uffici aziendali.

Basta rimandare, è tempo di arredare a regola d’arte il tuo ufficio domestico .
Per un mood nordico e senza tempo, non c’è modo migliore che selezionare con cura arredi autentici, vintage e provenienti proprio da Svezia, Danimarca, Finlandia o Norvegia.

Ecco, step by step, come arredare un home office scandinavo che ti rappresenti e che ti faccia brillare gli occhi ogni giorno.

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Dove collocare l’home office in casa? Le domande da porti in linea con i principi del design scandinavo

Luminoso, funzionale, accogliente, intramontabile: questi aggettivi sono i 4 requisiti chiave per creare un home office secondo i principi del design scandinavo.
Un posto in cui svolgere le mansioni quotidiane diventa facile e in cui si respirano serenità e vibrazioni positive.

Ecco tre domande chiave da porti, per scegliere la location giusta in cui creare il tuo ufficio domestico, che sia questo in una stanza separata o in un ambiente multifunzionale (in salotto, in camera, in cucina…).

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  1. Questa zona della casa è tranquilla durante le mie ore di lavoro?

Seleziona uno spot che possa restare indisturbato quanto più possibile da rumori e via vai di persone.
Nelle case che non hanno una stanza interamente dedicata allo studio, non sempre questa condizione è facile da realizzare.

In questo caso sono utilissimi i room divider: degli oggetti o dei mobili in grado di creare una separazione tra il tuo angolo studio e il resto della casa.
Lo puoi fare con dei pannelli insonorizzati freestanding o con una pianta, ma c’è un arredo che è davvero perfetto per questo compito: la libreria.

Usa una libreria scandinava come schermo per separare l’ufficio dal resto della stanza. Sceglila senza fondo per non bloccare il passaggio della luce nel resto della stanza, oppure chiusa sul retro, se la tua priorità è la privacy.

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2. Se colloco la scrivania qui, potrò sfruttare al massimo la luce naturale?

La filosofia svedese Lagom è un promemoria alla pratica dell’equilibrio, come stile di vita.

Coltivare l’equilibrio significa anche godere a pieno delle risorse naturali evitando inutili sprechi.

Se applichiamo questa filosofia alla progettazione di interni, è inevitabile tenere in considerazione la luce naturale, proprio come se fosse un elemento architettonico tangibile da enfatizzare e massimizzare.

In un home office scandinavo, la posizione del piano di lavoro dovrebbe essere baciata dalla luce naturale nel corso di tutte le ore di lavoro.
Quando scegli dove collocare la scrivania, considera anche l’ombra che produce il tuo corpo quando sei sedut*.

Per massimizzare la luce naturale fai buon uso degli specchi (a proposito, qui trovi specchi scandinavi vintage di cui innamorarti follemente).

Collocati nel posto giusto possono davvero fare la differenza. Per capire qual è la parete giusta su cui posizionare lo specchio, fai le prove durante le tue ore lavorative e sposta lo specchio in base al giro che fa la luce nella stanza.

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3. Qual è la mia vista dalla sedia?

Oltre al pc c’è molto di più!

Hai una bella vista dalla finestra? Colloca la scrivania vicino alla finestra o usa uno specchio per accedere alla vista dalla tua prospettiva.
Se non hai questo privilegio, creati un punto di interesse.

Per esempio, se la scrivania è addossata a un muro, rivesti quella parete con una bella carta da parati.
Evita i motivi optical e le fantasie molto piccole, se la tua postazione è molto vicina al muro. Prediligi pattern ariosi, magari con richiami alla natura, per favorire una sensazione di libertà e apertura verso l’esterno.

Fai scorta di piante e quadri, se li tieni sott’occhio, hanno un sacco di benefici in studio, ma questo argomento richiede un paragrafo a parte (lo trovi più giù).

 

Arredi per un home office nordico: 3 moodboard con pezzi originali del design scandinavo

Veniamo alla parte sostanziosa: la scelta degli arredi per il tuo home office scandinavo.
La soluzioni migliori, senza ombra di dubbio consistono nel puntare tutto su qualità e autenticità e nel predisporre con razionalità il layout della zona lavoro.

Come scegliere gli arredi, secondo il funzionalismo scandinavo

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Per ottimizzare il tuo ufficio, fai tesoro dei principi del funzionalismo.

  • La funzionalità è il punto di partenza per scegliere gli oggetti. Il gusto e lo stile si possono definire in molti modi diversi, ma la praticità è alla base per la buona riuscita del tuo progetto.

    Pensiero contenuto in Acceptera, il manifesto dell’architettura moderna svedese.

  • La bellezza è legata al modo in cui un oggetto è stato realizzato. Gli oggetti che copiano arredi d’epoca, non hanno mai lo stesso livello di fascino.

    Pensiero contenuto in Acceptera, il manifesto dell’architettura moderna svedese.

  • Coltivare l’estetica della semplicità, partendo dai tuoi bisogni e dall’autenticità degli oggetti ti permette di selezionare arredi che non passano di moda nel tempo.

    Pensiero estrapolato dagli studi della teorica del design e riformatrice pedagogica Ellen Key.

Tu che hai un debole per gli arredi nordici, apprezzerai di certo questa selezione di mobili e complementi vintage, che provengono direttamente dalla Scandinavia.
Li trovi tutti sul sito di CASAFIKA. Sono stati accuratamente scelti da Martina e Daphni, founder dell’azienda e curatori della selezione di arredi.

Portare a casa questi oggetti vuol dire trovarsi quotidianamente in contatto con dei pezzi di storia scandinava.

Ogni oggetto ha alle spalle una storia di design e una manifattura accurata, quasi sempre testimoniata da firme di aziende che hanno collaborato con i progettisti del periodo d’oro (anni ‘50-’60) del design scandinavo.

Se ti stai chiedendo come abbinare tra loro queste chicche scandinave, ecco 3 moodboard che attraversano varie sfaccettature del design nordico.

⭣Prendi ispirazione e usa le shopping list per ricreare l’atmosfera che preferisci a casa tua.

  1. L’home office scandinavo ispirato a una casa di campagna rosso Falun

Legno verniciato opaco e metallo bianco sono i materiali cardine di questo home office, che attraversa più di un ventennio, passando dagli anni ‘40 della scrivania, agli anni ‘60 della sedia e del portariviste.
Ho mescolato questi pezzi immaginando di arredare una casa di campagna svedese dipinta di Rosso Falun.

Qui c’è un’aria tranquilla, dalla finestra si vede un giardino con una piccola glasshouse in cui godersi i momenti hygge. Il blu trasmette quella positività necessaria per concentrarsi sulle attività lavorative, il tempo scorre lento e tranquillo.

Ti piace questo ufficio scandinavo?
Ricrea questo mood, ecco la lista dei pezzi chiave.

 

2. Lo studio scandinavo di città: spazioso e imponente

Elegante, imponente e dal fascino eterno, questo home office gioca sui grandi arredi: una scrivania in rovere da più di due metri e l’iconica sedia Grandessa. Un vero e proprio regno in cui lavorare comodamente in tranquillità.

Ho immaginato di arredare lo studio di in un appartamento storico di fine ‘800, uno di quelli con i soffitti alti e le cornici nella parte superiore delle pareti.
Uno studio di città, domestico oppure professionale.

Ti ci vedi in uno studio scandinavo così?
Scopri i dettagli dei singoli arredi cliccando sui link della shopping list.

 

3. Home office nordico compatto e young

Una postazione smart working colorata, moderna e giovanile.
Perfetta se lo spazio è mini o se si vuole ricavare una zona studio in una stanza della casa già arredata, come un salotto, una cucina, o una camera da letto.
La libreria con scrittoio estraibile, può, infatti, essere usata anche come divisorio, così da creare un’area circoscritta da dedicare allo studio o al lavoro.

In più, questo piccolo home office è trasformabile. Basta chiudere lo scrittoio e spostare lo sgabello per ripristinare l’area.

Questa postazione studio/smart working è proprio quello che fa per te?

Qui sotto trovi tutti gli arredi scandinavi che ti occorrono.

Piccola pausa lettura : sono curiosa di sapere quale tra questi 3 home office scandinavi è quello che più ti rappresenta. Scendi giù e fammelo sapere in un commento.

Home office nordico: i colori che aiutano la concentrazione

Ovviamente i colori delle moodboard qui sopra non sono stati scelti a caso. Ora ti spiego perché ho prediletto proprio nuances di blu, di marrone e di verde.

Premessa doverosa: ogni colore ha una sua valenza sotto il piano percettivo. Questa valenza cambia non solo in base alla tonalità, ma anche in base al singolo individuo che la percepisce.
Per esempio, anche se il colore arancione è l’unico a non generare emozioni negative, io non vivrei mai in un ambiente arancione, a causa di ricordi spiacevoli che, nel mio vissuto, sono associati a questa tinta.

Nella rosa dei colori che meglio si sposano con il mood nordico (disclaimer: non si tratta solo di colori neutri), ecco quelli con delle proprietà speciali, particolarmente adatte allo studio.

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Blu

È il colore del pensiero logico e trasmette positività e tranquillità.
Stress e tensione davanti al pc? Dimenticali!
Una sfumatura tenue di blu è in grado di abbassare moltissimo queste sensazioni negative.

In più, il blu è il colore della professionalità.
Usalo come sfondo delle tue call di lavoro, dipingendo la parete alle tue spalle. Aumenterai il senso di fiducia da parte dei tuoi interlocutori.

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Verde

Il verde è il colore della natura, ma anche del denaro e della crescita. Queste associazioni lo rendono perfetto per contraddistinguere una zona studio.

Trasmette serenità, e, nelle nuance più scure, anche fiducia.
Prediligi le tonalità tenui rispetto a quelle brillanti e con forte componente giallastra, di solito correlate a sensazioni negative (veleno, acidità, cattiveria).

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Marrone e derivati

Il marrone in tutte le sue sfumature (beige, tortora, ruggine, testa di moro…) instaura una connessione con la terra e con la natura. È un colore legato al comfort e al calore.
Abbinato a materiali naturali e grezzi, aggiunge un tocco rustico allo studio.

Pensi sia solo un colore per interni rustici? Non è così.
Se combinato con metalli preziosi (oro o argento) regala ricercatezza ed eleganza all’ambiente.

 

Arte e piante nell’ufficio scandinavo: ecco perché aiutano a lavorare meglio

Arte e piante sono un must per un home office scandinavo e ti permettono di rendere fresco, personale e vivace l’ambiente. Insomma, fanno sì che la zona in cui lavori sia piena di vita e tutt’altro che noiosa.

I benefici dell’arte nel tuo home office

  • Stimola la creatività. I colori e le fantasie che ti trasmettono positività ti metteranno nelle condizioni di produrre in modo più attivo e creativo (ammesso che dalla tua postazione tu riesca a vedere i quadri).

  • Scegliere il soggetto giusto aumenta la motivazione. Stai scegliendo i poster per il tuo ufficio?
    Mantieni la tua linea e non piegarti ai trend del momento. Seleziona dei soggetti in grado di spronarti a crescere professionalmente al punto da brillare nel tuo lavoro.
    Anche le frasi motivazionali sono perfette per questo intento. Incorniciale e tienile vicino a te.

  • È un mezzo per apportare nella tua palette quel colore d’accento che stupisce.
    Conosci la regola del 60 – 30 – 10?
    È un segreto da pro per dosare i colori in uno spazio abitativo. In breve, il 60% dello spazio dovrebbe essere occupato da quello che scegli come colore principale (di solito soft o neutro). Il 30% dello spazio è dedicato a un nuovo colore che può declinarsi su superfici verticali (pareti) o arredi.
    Il 10% è dedicato al colore d’accento. Una nota un po’ pazzerella oppure più scura degli altri colori, insomma, una tinta che spicca e che stupisce, da usare per alcuni piccoli dettagli.
    Ecco, se non te la senti di usare un colore forte che adori per grandi oggetti o pareti, puoi rifarti con i piccoli accenti. Per esempio puoi scegliere una lampada super colorata o degli accessori da scrivania vivaci.

  • Scopri i pattern scandinavi da usare nei tuoi dettagli artistici in questo articolo.

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Perché le piante in ufficio ti fanno lavorare meglio?

  • La presenza di piante verdi ci trasporta idealmente in un ambiente all’aria aperta. L’ispirazione naturale allevia la condizione di dover stare al chiuso per molte ore.

  • Un celebre studio della NASA, ha dimostrato che le piante abbassano in modo significativo i livelli di stress.
    Diciamocelo, lavorare in casa non è meno stressante che stare in ufficio e ogni professione (anche lo studio) ha le sue difficoltà e le sue fonti di stress.

  • Oltre a purificare l’aria distruggono i VOC.
    VOC sta per “composti organici volatili”. Si tratta di quelle sostanze disperse nell’aria che contribuiscono a generare allergie e disturbi cronici.

  • Le piante ti aiutano a dare un aspetto di completezza all’ambiente e ad apportare all’istante freschezza al tuo spazio.

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To do list per arredare uno home office di design scandinavo

Riepilogando, ecco una to do list da screenshottare e salvare, se vuoi dare un’impronta scandinava al tuo home office.

  • Parti dalla funzionalità. Scegli arredi pratici per te e per il tuo spazio.

  • Dai uno sguardo al processo produttivo e all’autenticità degli arredi. Le cose belle sono quelle ben fatte, originali, con una storia di design da raccontare alle spalle.

  • Considera la luce naturale come se fosse un elemento decorativo tangibile. Razionalizza la disposizione del tuo studio tenendone conto e amplifica la luce con uno scaltro uso degli specchi.

  • Le sfumature tenui o scure di blu, verde e marrone, sono ideali per infonderti quella serenità necessaria per lavorare bene (e stanno benissimo i colori caldi di teak e palissandro, tipici di molti mobili scandinavi).

  • Arte e piante miglioreranno le tue vibes in studio, scegli con cura e tieni quadri e vasi ben in vista.

18 Marzo 2024 / / ChiccaCasa

Adv – Questo articolo è stato in collaborazione con VAMA Divani, azienda simbolo dell’eccellenza made in Italy, esperta in produzione di divani Chesterfield

L’iconico divano Chesterfield è sopravvissuto a più di 300 anni di storia, mantenendo inalterato il suo fascino senza tempo. Un mito del design inglese, ma non solo. Il Chesterfield è un modello diffuso in tutto il mondo, presente in migliaia di salotti.

Iconico sì, ma quanto lo conosci davvero?

Viaggia attraverso gli aneddoti che hanno fatto la storia di questo divano e scopri come riconoscere un Chesterfield originale e come abbinarlo al meglio nel tuo living.

Indice dei contenuti

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“Portate la sedia a Mr Dayrolles”: l’errore che portò al successo del divano Chesterfield1
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Siamo in Inghilterra a metà del 1700, nella dimora dell’aristocratico Lord Philip Stanhope. Fu proprio lui a commissionare a un artigiano dell’epoca una seduta per i suoi ospiti richiedendo delle caratteristiche ben precise: un sedile basso e uno schienale alto. Una conformazione tale, questa prescelta da Lord Stanhope, da non far sgualcire i vestiti eleganti dei gentiluomini che era abituato a ricevere.

Nacque così la prima seduta Chesterfield.
Lord Stanhope era un esempio di stile, un vero e proprio influencer ante litteram.
La sua nuova seduta non passò di certo inosservata nell’ambiente aristocratico, ma fu un curioso evento a far scaturire la diffusione del modello Chesterfield.

Una volta in punto di morte, Lord Stanhope fu raggiunto dal suo figlioccio Mr. Dayroll. A quel punto Lord Stanhope, chiese alla servitù di “portare la sedia a Mr. Dayroll”, in modo che potesse restare al suo capezzale.
La servitù fraintese e fece impacchettare una poltroncina Chesterfield, per recapitarla all’abitazione di Mr. Dayroll.

Di lì a poco, la poltrona Chesterfield divenne un vero e proprio trend, tra gli aristocratici.
Questo modello è nato come prodotto artigianale e tuttora la sua autenticità si misura in base ad alcuni dettagli manifatturieri. Scopriamo allora come riconoscere un divano Chesterfield originale.

Perché si chiama divano Chesterfield?

Il divano Chesterfield prende il nome dalla città di Chesterfield, in Inghilterra.

Alcuni credono che sia semplicemente perché è stato creato lì, mentre altre fonti suggeriscono, nello specifico, il legame con la famiglia Earl of Chesterfield, quella di Lord Stanhope, la quale ha avuto un ruolo molto importante nella storia dell’arredamento inglese.

Ciao, Mondo!

Come riconoscere un divano Chesterfield originale e di qualità
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Chesterfield è un modello, non un brand.

Non c’è un’azienda madre che produce queste sedute, ma una serie di realtà artigianali che rispettano le caratteristiche del modello Chesterfield.

Guarda il video e scopri come riconoscere un Chesterfield originale

Tra i luoghi comuni che ruotano attorno al divano Chesterfield, c’è la diffusa convinzione che non è un Chesterfield originale, se non è di provenienza inglese.
Non è così e, ti dirò di più. Molti venditori inglesi utilizzano proprio il gancio della provenienza per spacciare per originali dei divani Chesterfield che pur essendo inglesi non sono autentici e neppure di alta qualità.

Non è la provenienza a fare un vero Chesterfield, ma l’insieme di queste caratteristiche

  • lavorazione capitonné senza interruzioni, realizzata a filo;

  • bottoni ad anello di rifinitura, fissati sulla struttura;

  • braccioli arrotolati, alla stessa altezza dello schienale;

  • assenza di cuscini imbottiti sullo schienale (è la struttura stessa ad essere imbottita e lavorata);

  • la reputazione e la lavorazione del brand produttore;

  • la qualità dei materiali;

  • l’attenzione ai dettagli.

Come abbinare e valorizzare un divano Chesterfield in pelle
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Un divano Chesterfield ha tutte le carte in regola per essere protagonista in salotto.
Qualsiasi sia il rivestimento o il colore del divano, ci sono delle buone norme di styling che amo applicare nei salotti con un divano Chesterfield, proprio per valorizzare il pregio di queste sedute.
Ora le condivido con te.

1) Cuscini decorativi sul divano Chesterfield? No, grazie

Divano Chesterfield verde VAMA Divani

Ho già visto fin troppi divani Chesterfield ricoperti da cuscini, al punto da nascondere la lavorazione capitonné.
A livello estetico, i cuscini sono utili ad aggiungere valore a un divano o a una poltrona, attraverso il contrasto materico e cromatico. Tuttavia, il design iconico e ricco del Chesterfield rende questa seduta già perfetta, equilibrata e completa di suo.

Non è necessario aggiungere altro, o, comunque, esagerare con i cuscini è un vero peccato: si rischia di coprire i dettagli del divano Chesterfield.

Parola d’ordine per copertine e cuscini extra sul divano Chesterfield: moderazione.

 

2) L’equilibrio di volumi, nei salotti con divano Chesterfield

Nella moodboard: Divano Chesterfield VAMA 3 posti, pelle nera

Se ami il divano Chesterfield, allora vuoi farlo notare nel tuo living, no?

Per dargli il valore che merita, puoi inserirlo in un contesto leggero e arioso, così da farlo risaltare al massimo.
Accompagnalo con complementi eleganti e delicati, dal design pulito (un tappeto sottile a pelo corto, una lampada a fungo e un tavolino minimal) per trasformarlo nel re del salotto.

Molto indicati sono anche tutti gli arredi sospesi, trasparenti o con piedini alti e sottili.

Insomma, per evidenziare il pezzo forte del tuo living, puoi scegliere di tenere leggero (il che non vuol dire “anonimo”) tutto il resto.

 

3) Evidenziare il divano Chesterfield in salotto con l’uso sapiente del colore

Nella moodboard: Divano Chesterfield 3 posti, Vama

È un’opera d’arte e, come tale, è giusto che tutti i riflettori siano puntati sul tuo divano Chesterfield.
Per metterlo in risalto, puoi usare il magico potere del colore.

Trova un colore che ti piace e che crei un bel contrasto con il colore del divano.
Declinalo sulle superfici all’interno della stanza in diverse sfumature, tutte simili, ma più o meno luminose.
In questo modo, darai vita a un interessante dinamismo grazie al chiaro-scuro (per nulla noioso) e il divano diventerà il punto focale della stanza.

Questa tecnica si addice tanto anche ai divani Chesterfield in velluto, per evidenziare il gioco di chiaro-scuro creato dal rivestimento dall’aspetto cangiante.

Ultima postilla sul tema cromatico: le pareti scure sono un abbinamento davvero perfetto, con il modello Chesterfield.

4) Materiali e stili che stanno bene con il divano Chesterfield

Nella moodboard: Divano Chesterfield 3 posti, Vama

Nonostante il suo grande carattere, il Chesterfield è un arredo incredibilmente versatile.

Le sue radici storiche lo rendono perfetto con gli arredi classici e con i pezzi antichi, ma le forme sinuose e regali, creano un ottimo equilibrio anche con i mobili moderni e più essenziali.
Il modello Chesterfield si presta benissimo ai mix stilistici e agli ambienti eclettici.

Sono molteplici i materiali che possono essere abbinati a un divano Chesterfield in pelle: dai materiali naturali come pietra, cotone e legno, ai più poetici, come carta e paglia di Vienna, ma anche metallo, velluto e vetro.

Essendo basso, è un divano perfetto per arredare un loft. In più, si presta perfettamente a creare il mood da club delle sale hobby dedicate a biliardo, lettura, giochi da tavola o salette cinema.

Dove comprare un divano Chesterfield originale?
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Stai cercando un divano Chesterfield in Italia? Presta attenzione a trovare un produttore affidabile e certificato.
Come anticipato qualche paragrafo fa, quello che fa la differenza nell’autenticità del divano Chesterfield è la qualità, non la provenienza.

Il posto migliore per acquistare un divano Chesterfield originale in Italia è VAMA: la realtà artigianale Made in Tuscany, che opera dal 1972, leader indiscusso per la produzione di divani classici (ma non solo) di alta qualità.

Si tratta di una di quelle aziende storiche, preziose e rare, che svolgono un’accurata scelta di materiali e che rifiniscono ancora a mano i loro prodotti, seguendo, con maestria, le tecniche artigianali tradizionali.

Da VAMA Divani è possibile trovare modelli autentici, disponibili in una varietà di dimensioni, colori e tipi di rivestimenti in pronta consegna oppure personalizzabili (su misura, con rivestimento a scelta).

Quest’ultima opzione permette di concordare insieme agli esperti VAMA ogni dettaglio del divano, per creare un pezzo unico, in linea con i tuoi gusti e con le tue esigenze. Anche in questi casi, VAMA è in grado di garantire un rapporto qualità-prezzo davvero eccellente.

Qualità Vama: ecco le caratteristiche di un divano Chesterfield autentico

Ogni divano Chesterfield firmato Vama è accompagnato da una targhetta d’argento 925 con il logo Vama e il numero progressivo del prodotto.

La targhetta certifica l’originalità.

  1. Struttura del divano. VAMA utilizza legno massello di abete e di faggio per assicurare robustezza e flessibilità.

  2. Sospensioni. Generalmente, i divani Chesterfield VAMA sono equipaggiati con cinghie elastiche ad alta resistenza che assicurano una seduta flessibile e confortevole.
    Su richiesta, VAMA realizza sospensioni “come una volta”, con molle biconiche d’acciaio e cinghie di juta.

  3. Imbottiture. Per garantire longevità e il massimo del comfort, VAMA opta per resine espanse a densità differenziata.

  4. Pelle. La selezione è estremamente scrupolosa. Si affidano solo a concerie selezionate. Ogni pelle è soggetta a un rigoroso controllo di qualità prima del taglio.

  5. Lavorazione capitonné. Questa fase richiede una certa abilità artigianale. È proprio il livello di precisione a garantire un risultato impeccabile.

Quanto costa e perché investire su un divano Chesterfield originale è una buona idea
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Il prezzo di un divano Chesterfield autentico dipende dalle dimensioni e dai rivestimenti.

Ecco solo alcuni dei buoni motivi per cui un divano Chesterfield (purché sia originale) è sempre un ottimo investimento per l’arredamento dei tuoi spazi.

  1. Alta qualità artigianale. I divani Chesterfield sono prodotti con materiali di prima scelta, come vera pelle e legno massello. Se a questi ingredienti si aggiunge anche la cura artigianale, ecco che si ottengono sedute pensate per durare.

  2. Design eterno. Il design classico di un divano Chesterfield non passa mai di moda. Si abbina bene con tanti stili d’arredo ed è in grado di aggiungere personalità e pregio al tuo living.

  3. Comodità al top. La struttura robusta e l’imbottitura di qualità, rendono il divano Chesterfield davvero comodo.

Insomma, non è un arredo come tanti, ma un vero e proprio investimento. Può diventare il punto di forza della tua casa ed è uno di quegli oggetti iconici che con il passare del tempo acquisisce valore anziché perderlo.

 

Ora che conosci tutti i segreti del divano Chesterfield, non puoi perderti la sezione di divani Chesterfield in pronta consegna di VAMA. Chissà, magari tra loro c’è anche il tuo prossimo divano!

13 Marzo 2024 / / ChiccaCasa

Hai mai desiderato che una stanza della tua casa sembrasse più spaziosa?

La buona notizia è che non è necessario demolire muri o investire in costosi lavori di ristrutturazione, per ottenere un ambiente più arioso e accogliente.

Con alcuni semplici trucchi di styling e design (gli stessi che applico nelle consulenze di home styling), è possibile trasformare anche gli spazi più piccoli in aree luminose e spaziose.

Esploriamo 10 strategie efficaci per rendere una stanza più grande senza dover ricorrere a estreme ristrutturazioni.

Dalle scelte intelligenti di mobili all’uso strategico della luce e del colore, ecco come ottimizzare lo spazio a tua disposizione per creare un ambiente che ti farà sentire di aver aggiunto metri quadrati.

Se sei pront* a trasformare il tuo spazio?

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1) Arredi leggeri
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Scegli mobili che fluttuano, per dare un senso di leggerezza.

In generale, se stai arredando una stanza piccola, è meglio optare per arredi dal design semplice e senza troppi fronzoli.

Scegliere un mobile esteticamente “importante” (per esempio un arredo molto decorato, molto venato, molto voluminoso e pieno, con tanti colori diversi o con una fantasia impegnativa), comporterebbe, infatti, dover lasciare ancora più leggero il resto dello spazio, per bilanciare.

Ecco un elenco di arredi perfetti per un ambiente piccolo:

  • mobili trasparenti, in plexiglass o vetro;

  • arredi con piedini alti,

  • mobili sospesi;

  • arredi specchiati o con dettagli in metallo cromato (riflettono la luce);

In tutti questi casi, la luce è libera di filtrare sotto i mobili o attraverso di essi, evitando un senso di chiusura. Risultano visivamente meno ingombranti di quello che sono.

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2) Specchi a figura intera
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Gli specchi possono trasformare una stanza facendola apparire più ariosa di quanto sia in realtà.

Posiziona lo specchio su una parete strategica per catturare la luce e riflettere l’ampiezza dello spazio. L’effetto sarà stupefacente, come se la stanza si estendesse all’infinito.

Nelle stanze piccole uno specchio a figura intera non può mai mancare.

Non devi posizionarlo per forza di fronte alla finestra. In realtà, gli specchi grandi funzionano ancora meglio sulla parete sul lato della finestra.

Fai un test, mi saprai dire.

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3) Posiziona le tende correttamente
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Le tende non sono solo accessori decorativi, ma anche strumenti per controllare la luce e per modificare la percezione dello spazio.

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In un ambiente piccolo, non possono mancare delle tende leggere e trasparenti che lascino filtrare la luce naturale durante il giorno.
Usa un doppio bastone per aggiungere, sui lati esterni della tenda leggera, due tende più coprenti da tirare la sera, per creare un’atmosfera accogliente e intima.

È incredibile come il posizionamento corretto delle tende possa far sembrare molto più larghe e alte sia le pareti che le finestre.

Non posizionare mai il bastone direttamente sopra la finestra, meglio metterlo subito sotto il soffitto.
Il bastone dovrebbe essere più lungo della finestra, di minimo 20 cm per lato.

 

4) Colori chiari su grandi superfici
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I colori chiari sono in grado di riflettere maggiormente la luce, rispetto a quelli a media luminosità e a quelli scuri. Un ambiente più luminoso, appare più dilatato.
Su grandi superfici come pareti, divani, cucine, piani dei tavoli (se sono grandi) e tappeti, quindi, puoi usare dei colori chiari.

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Disclaimer: chiaro non vuol dire bianco e neppure neutro. Sentiti liber* di utilizzare il colore e di usare anche tinte diverse, per esempio, per pareti e divano, o pareti e cucina.

Potrai, poi, avere più libertà con i complementi e gli accessori, che puoi vestire di colori meno luminosi, oppure scuri.

I colori più scuri, sulle pareti di una stanza piccola, non sono banditi.

Creano un mood molto intimo e accogliente, ma non contribuiscono ad ampliare visivamente lo spazio.

Quindi, se il tuo obiettivo è far sembrare la stanza più grande, meglio optare per i colori chiari.

 

5) Usa anche lo spazio verticale
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Alza lo sguardo e scopri un mondo di possibilità. Utilizza scaffali a parete, mensole alte o armadi fino al soffitto per sfruttare la verticalità e liberare spazio prezioso sul pavimento.

Questi elementi non solo offrono volume per l’archiviazione, ma fanno notare anche l’altezza della stanza, ricordandoci che c’è più spazio di quello calpestabile. La percezione chiara e forte della dimensione dell’altezza, di farà sentire parte di un’area più ampia.

Se l’area all’altezza del tuo sguardo resta ordinata e leggera, la stanza ti sembrerà più grande.

Fai proseguire le armadiature e le scaffalature anche oltre l’altezza di porte e finestre. Puoi sfruttare le mensole più alte per esporre libri, arte o contenitori chiusi, con dentro gli oggetti che usi di rado.

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6) Ton sur ton
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Il tono su tono vale come spazio vuoto in alcuni casi.
Utilizzare lo stesso colore, per esempio, per un armadio e la parete su cui questo poggia, mimetizza il mobile ingombrante.
In questo modo, è come se quel grande armadio non ci fosse.

Sfrutta il tono su tono a tuo favore, per camuffare il volume degli arredi più grandi e far sembrare gli spazi più liberi e ampi.

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7) Regola i volumi con il colore del soffitto
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Lo sai che modulando il colore delle pareti e quello del soffitto, puoi alterare visivamente la percezione dei volumi?

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  • Se lo spazio sul pavimento è piuttosto affollato da mobili e complementi, può esserti utile far sembrare la stanza più larga.
    In questi casi, può essere una buona idea dipingere il soffitto di un colore più scuro rispetto alle pareti.
    Considera, però, che se opti per questa soluzione, le pareti sembreranno più basse.

    Quindi quest’idea è indicata quando hai tante cose sul pavimento e pochi elementi appoggiati sulla parete oppure se hai un soffitto più alto di 2,70 m.

  • Se sia il soffitto che le pareti sono molto chiari, l’intera stanza appare più spaziosa e voluminosa.

 

8) Illuminazione ad hoc per ingrandire gli ambienti
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La luce è la chiave per aprire le porte alla bellezza e all’armonia. Oltre ad essere fondamentale per lo svolgimento pratico delle attività, dopo il tramonto, è anche un mezzo per mettere in risalto dei punti specifici, così da dilatare lo spazio.

Utilizza una combinazione di luci diffuse e punti luce strategici per illuminare uniformemente lo spazio e per accentuare i punti focali.

L’effetto finale sarà come una sinfonia di luce che riempie la stanza di vita e di energia.

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Ecco alcuni accorgimenti da seguire.

  • Evita i punti luce troppo concentrati, che possono creare ombre e angoli bui, facendo sembrare la stanza più piccola.

  • Lampade a sospensione o faretti direzionati verso il soffitto sono ottimi per distribuire uniformemente la luce.

  • Utilizza lampade a parete o faretti verticali per illuminare le pareti e creare un effetto di altezza. La luce verticale contribuisce a espandere visivamente lo spazio verso l’alto, facendo sembrare il soffitto più alto e la stanza più ampia.

 

9) Elementi alza-sguardo
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Gli elementi alza sguardo nell’arredamento di interni sono componenti strategiche utilizzate per attirare lo sguardo verso l’alto e creare un senso di verticalità all’interno di uno spazio.

Questi elementi possono includere quadri, decorazioni murali, scaffali a parete, mensole alte, lampade a sospensione scenografiche o qualsiasi altro oggetto posizionato in modo da catturare l’attenzione verso l’alto.

Oltre a portare l’attenzione verso le pareti, contribuiscono anche a destare interesse.

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10) Proporzioni corrette
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Ultimo trucco, ma non per importanza, è quello di selezionare, sia per gli arredi che per l’home decor, degli oggetti di dimensioni proporzionate alle pareti e ai volumi di spazio che si hanno a disposizione.

  • Per armadi e mensole, è bene prendere tutto lo spazio possibile sulla parete;

  • per tavoli, divani, poltrone e arredi vari, è meglio orientarsi su dimensioni contenute, in modo da non far sembrare la stanza sovraffollata e, quindi, ancora più angusta.

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Con questi 10 trucchi di styling, puoi trasformare qualsiasi ambiente facendolo sembrare più ampio, sempre seguendo il tuo stile, che riflette la tua personalità.
Quindi, metti alla prova la tua creatività e preparati a vivere una nuova dimensione di armonia nel tuo spazio.

 

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