Per anni, la carta da parati è stata considerata un tabù assoluto in cucina e in bagno. Immaginavamo muffa, umidità e schizzi di grasso impossibili da rimuovere.
Oggi, però, grazie all’innovazione nei materiali, è tempo di cambiare prospettiva. La carta da parati è passata da rivestimento decorativo a vero e proprio strumento tecnico, capace di unire l’estetica di un pattern di tendenza alla praticità e all’igiene richieste negli ambienti più esigenti della casa.
Ma come si fa a scegliere il prodotto giusto? Il segreto sta nel guardare oltre il disegno e concentrarsi sulla composizione.
Non Tutte le Carte Sono Uguali: La Scelta Funzionale
Prima di innamorarvi di un pattern, dovete assicurarvi che la sua anima sia robusta. Quando si parla di zone ad alta sollecitazione idrica e termica, le opzioni si riducono a due categorie di materiali specifici:
1. Il Vinilico: L’Alleato del Quotidiano
La soluzione più diffusa e versatile è la carta da parati vinilica. È composta da un supporto, generalmente tessuto non tessuto (TNT), rivestito da uno strato superficiale di PVC (Polivinilcloruro). È proprio questo strato in vinile a fare la magia: sigilla il disegno, impedendo all’umidità di penetrare e, soprattutto, rende la superficie facilmente lavabile. Per la cucina, dove affrontiamo schizzi di sugo e grasso quotidiani, il vinilico è la scelta minima da considerare.
2. La Fibra di Vetro: Impermeabilità Totale e Sicurezza
Quando si parla di resistenza estrema, come all’interno del box doccia o dietro il lavello del bagno, la soluzione è la Fibra di Vetro. Fabbricata con filamenti di vetro tessuti, è un materiale inerte, straordinariamente robusto e naturalmente resistente alla muffa. Viene trattata dopo la posa con resine e protettivi idrorepellenti (spesso poliuretano) che la rendono totalmente impermeabile, traspirante e resistente all’abrasione. Questa è l’unica opzione per le zone a contatto diretto con l’acqua.
Un enorme vantaggio aggiuntivo di questi materiali tecnici è la sicurezza in cucina: la fibra di vetro, e molti vinilici di qualità, sono classificati come ignifughi (spesso in Classe 1). Questa proprietà è fondamentale per le pareti vicine a piani cottura e elettrodomestici, offrendo una barriera in più in caso di incidenti.
Un Glossario Pratico: Decifrare i Simboli di Pulizia
Prima di concludere l’acquisto, è fondamentale capire esattamente come potrete pulire la vostra nuova parete. Guardate sempre i simboli sul retro del rotolo, che usano delle onde per indicare la resistenza:
Se trovate un’onda, la carta è lavabile. Significa che resiste a una pulizia delicata con un panno umido, utile contro la polvere. Con due onde, la carta è super lavabile. Questa è la tipologia che serve in cucina e bagno, poiché sopporta l’uso di un panno umido e di sapone neutro, rimuovendo efficacemente la maggior parte degli schizzi alimentari. Se vedete anche una spazzola, siete di fronte a un materiale resistente allo sfregamento, capace di sopportare pulizie più energiche.
Per le zone più esposte e critiche, come la carta da parati per cucinavicino al piano cottura, mirate sempre alla categoria “super lavabile” per garantire la massima igiene senza danneggiare il design.
La Posa a Regola d’Arte: Non Si Scherza con la Colla
Anche il materiale più tecnico fallisce se la posa non è impeccabile. Il segreto di un rivestimento durevole in ambienti umidi sta in due dettagli cruciali:
La Colla Antimuffa: Non usate una colla generica. Dovete optare per formulazioni specifiche che contengano additivi fungicidi per prevenire la formazione di muffa e batteri tra la parete e la carta. Inoltre, colla ad alta tenuta è indispensabile per sostenere il peso maggiore di materiali come il vinilico o la fibra di vetro.
La Sigillatura Perfetta: Negli angoli, sui bordi e soprattutto lungo le giunzioni vicine a lavabi o vasche, l’acqua è il nemico numero uno. Per evitare infiltrazioni che farebbero sollevare i bordi, sigillate ogni fessura con un sottile strato di silicone antimuffa trasparente. Questo passaggio da vero professionista garantisce una tenuta ermetica.
Oggi la scelta di design è vastissima. Piattaforme specializzate come WallpaperDream offrono collezioni di carta da parati che sono già classificate per resistenza, rendendo facile individuare i materiali ideali per le aree ad alta umidità senza dover scendere a compromessi con lo stile.
La carta da parati in bagno e cucina non è più una scelta rischiosa, ma un’opportunità di design.
Arredare soggiorno piccolo richiede attenzione, sensibilità e qualche strategia mirata.
Ogni ambiente ha le sue potenzialità e il suo carattere, e arredare un soggiorno piccolo vuol dire trovare il modo migliore per esprimere armonia, funzionalità e leggerezza in poco spazio.
La prima regola è considerare gli aspetti fondamentali :
misure
luce naturale
abitudini
In questo modo arredare soggiorno piccolo diventa un processo naturale in cui ogni scelta ,
dalle proporzioni agli arredi,
può davvero fare la differenza.
Le misure fondamentali per arredare soggiorno piccolo
Prima ancora delle dimensioni dei mobili, ci sono altre misure da considerare per arredare un soggiorno piccolo:
Passaggi comodi: almeno 80 cm per muoverti senza ostacoli.
Zona pranzo: lascia 90–100 cm tra tavolo e parete per sedersi e alzarsi agevolmente.
Divano compatto: prediligere divani con profondità massima 90 cm
Distanza TV–divano: in un ambiente ridotto sono sufficienti 140–180 cm.
Arredi sospesi: mensole o mobili slim che liberano il pavimento e aumentano la percezione dello spazio.
Tappeto proporzionato: almeno le gambe anteriori del divano devono poggiare sopra.
Queste proporzioni permettono di arredare un soggiorno piccolo senza appesantirlo.
Arredare soggiorno piccolo con zona pranzo e tavolo
Meglio puntare su tavoli leggeri, sedie sottili e materiali naturali che favoriscono continuità e luminosità.
Integrare la zona pranzo senza “invaderla” è uno dei modi più efficaci per arredare soggiorno piccolo con eleganza e naturalezza.
La forma del tavolo è fondamentale per arredare soggiorno piccolo senza creare blocchi visivi. Ecco quelle che funzionano meglio:
Tavolo rotondo
È il più fluido, non crea angoli, facilita i movimenti ed è perfetto per arredare soggiorno piccolo quando la stanza è irregolare o quadrata.
Tavolo ovale
Elegante e pratico: offre più posti e una presenza visiva leggera.
Ideale per ambienti stretti e lunghi.
Tavolo rettangolare compatto
Funziona molto bene appoggiato a una parete.
Se allungabile, diventa un alleato prezioso per arredare soggiorno piccolo senza sacrificare la convivialità.
Tavolo quadrato piccolo
Da scegliere solo se molto compatto, ideale come punto d’appoggio in un angolo.
Inoltre,
materiali come legno chiaro, vetro o superfici sottili aiutano ulteriormente ad arredare soggiorno piccolo senza sovraccaricare lo sguardo.
Ingresso e soggiorno insieme: come gestire uno spazio unico
Sempre più spesso le case hanno ingresso e soggiorno che condividono lo stesso ambiente.
In questi casi, l’obiettivo è creare una piccola “soglia visiva” che faccia percepire accoglienza senza dividere.
Ma come fare?
Usando una consolle sottile vicino alla porta: offre appoggio senza ingombrare.
Inserendo un tappeto leggero all’ingresso, diverso ma coordinato con quello della zona relax, per dare identità senza spezzare.
Aggiungendo un pannello decorativo o una piccola libreria aperta, che accompagna lo sguardo ma lascia passare la luce.
Creando un punto luce dedicato, come una applique morbida o una lampada da tavolo sulla consolle, così l’ingresso non “scompare” nel soggiorno.
Questi elementi permettono di dare carattere all’entrata e allo stesso tempo mantenere armonia con il resto della stanza.
Una buona progettazione dell’ingresso aiuta anche a arredare e gestire un soggiorno piccolo rendendolo più ordinato, funzionale e accogliente.
Arredare soggiorno piccolo: dove mettere il divano
La posizione del divano è uno dei punti principali quando si vuole arredare un soggiorno piccolo.
Appoggiarlo alla parete è quasi sempre la soluzione più efficace: evita ingombri centrali e lascia respirare la stanza,
meglio puntare su forme lineari, braccioli sottili e colori chiari che ampliano visivamente.
Se il soggiorno è stretto e lungo, il divano sul lato maggiore aiuta a ottimizzare le proporzioni.
Un tappeto leggero, ben posizionato, contribuisce a definire la zona relax senza chiuderla: un accorgimento semplice ma importantissimo per arredare soggiorno piccolo con armonia.
Come rendere accogliente un soggiorno piccolo
Arredare un soggiorno piccolo non significa ridurre, ma valorizzare.
Per renderlo accogliente puoi lavorare su:
Luce stratificata: non un solo lampadario, ma più punti luce morbidi.
Colori caldi e naturali: tortora, sabbia, grigi morbidi, verde salvia.
Texture morbide e naturali: plaid in cotone, cuscini in lino, tappeti intrecciati.
Piante leggere: piccole, verticali, in posizioni strategiche.
Decorazioni calibrate: quadri piccoli o composizioni lineari che non appesantiscono.
L’arredamento sostenibile non è una tendenza passeggera: è un approccio consapevole che rende la casa più naturale, sana ed equilibrata. Quando progetto uno spazio — grande o piccolo — parto sempre dai materiali, dalle finiture e da tutto ciò che influenzerà davvero il benessere di chi vive la casa.
In questa guida condivido i criteri che utilizzo ogni giorno nel mio lavoro: semplici, concreti e subito applicabili. Perfetti se desideri trasformare la tua casa in un ambiente più armonioso e rispettoso dell’ambiente.
Perché scegliere un arredamento sostenibile
L’arredamento sostenibile non è solo “green”. Al contrario, porta benefici reali che migliorano la vita quotidiana:
migliora la qualità dell’aria
rende gli ambienti più accoglienti
dura più a lungo nel tempo
valorizza la casa con materiali autentici
In altre parole, è un investimento nel benessere, non solo una scelta estetica.
Materiali naturali da privilegiare in un arredamento sostenibile
Come arredare il bagno piccolo, oppure grande o stretto e lungo , dipende da diversi aspetti. E’ troppo generica la domanda “come arredare il bagno ?”.
Per potere dare una risposta che sia soddisfacente è ovvio che la prima cosa da sapere è :
Di che bagno si tratta?
Insomma,
prima di tutto bisogno avere chiaro queste caratteristiche:
Che misure ha?
Quanta luce?
E’ l’unico bagno in casa?
quante persone lo utilizzano?
quali sanitari ci sono o ci saranno? Doccia o vasca ad esempio? e il bidet?
Lo stile della casa? Ci sono vincoli?
Per questo motivo, per aiutarvi in qualche modo a capire come arredare il vostro bagno,
prenderò come esempio alcuni tra quelli che ho aiutato ad arredare.
Come arredare il bagno
Partiamo dal fatto che prima ancora di arredare il bagno piccolo che vi farò vedere, ho dovuto ricavarlo,
ovvero,
la richiesta della mia cliente era quella di ricavare un secondo bagno in una casa di vecchio stampo e organizzata per altri tempi.
La pianta della casa, nella fase precedente le opere era questa:
L’unico bagno della casa aveva una forma poco pratica,
grande ma poco sfruttabile,
e fortunatamente, annesso a questo bagno c’era un ripostiglio.
Dal momento che il muro del ripostiglio confinava con quello della cucina, è stato possibile ampliarla spostando il muro del ripostiglio a filo della finestra ,
e con la misura rimasta,
spostando e modificando la dimensione delle pareti del bagno grande , abbiamo ricavato un bagno piccolo,
ottenendo così due bagni,
uno grande principale,
ed un piccolo secondo bagno,
entrambi arredati in maniera funzionale.
Bozza del progetto
Soluzione
La prima cosa che mi è stata chiesta era di ricavare un secondo bagno che,
per quanto piccolo , fosse funzionale,
e che possibilmente avesse la doccia.
Dunque,
ancora prima di pensare alle misure, quello che ho valutato insieme alla cliente , sono state le sue esigenze,
senza conoscerle non avrei potuto ricavare le misure minime necessarie per arredare il bagno.
Come arredare il bagno piccolo , lungo e stretto.
Insomma,
descritto così sembra un disastro,
piccolo, lungo e stretto..
In realtà c’era anche un vincolo,
per una questione di pendenza e fondo pavimenti, non si potevano inserire sanitari sospesi.
Ad ogni modo,
il risultato finale è stato molto soddisfacente.
Dunque,
per rispondere alla domanda ” Come arredare il bagno”, prima di tutto andrebbe data una risposta a queste domande:
Quali sono le dimensioni?
quali sono le esigenze?
ci sono vincoli strutturali?
Per arredare in maniera funzionale ed esteticamente appagante il bagno di cui vi ho mostrato la pianta,
la doccia ha preso posto nella parte finale della stanza, ad incastro tra i due muri ed incorporando un pilastro portante.
Trattandosi di un bagno piccolo è stato inserito un box doccia con apertura scorrevole, e per renderlo unico, la parete della doccia è stata rivestita con delle piastrelle decorate,
in questo modo ,
entrando nel bagno , la prima sensazione è WOW.
Per il mobile del bagno ho utilizzato un mobile base portalavabo sospeso con un cassettone L60 h 48 e prof. 35 cm.
Vista la sua profondità abbiamo optato per un lavandino ovale d’appoggio,
questo per avere una vasca grande,
il lavandino ad incasso tutto piano sarebbe stato troppo stretto e poco funzionale.
Per quanto riguarda lo specchio,
vista la richiesta di un bagno funzionale, avremmo potuto inserire un pensile contenitore con ante specchio,
ma trattandosi di un secondo bagno abbiamo (almeno per questo elemento) pensato al lato estetico, inserendo uno specchio rotondo
ed ecco il risultato:
progetto laurahomeplannerprogetto laurahomeplanner
Come arredare il bagno accogliente
Un altro aspetto importante da considerare quando si arreda una stanza,
è riuscire a renderla accogliente.
Non so voi,
ma per quanto mi riguarda ,
il bagno è una di quelle stanze della casa che deve essere sempre ordinata, organizzata e mai fuori posto, soprattutto quando ci sono ospiti.
Come arredare il bagno e renderlo accogliente può dipendere da tanti fattori.
Il primo in assoluto è il colore,
il colore delle pareti, dei mobili, delle finiture,
il colore è determinante per rendere accogliente una stanza
quindi,
se avete un bagno e non sapete come fare per arredare e rendere accogliente questo spazio, dovete osservare i colori e la luce,
ascoltando le sensazione che percepite guardandolo,
un pò come è accaduto per la parete della doccia decorata nel bagno di cui vi ho parlato prima.
Pozzebon bagni
Per arredare il bagno e renderlo accogliente dovete innanzitutto renderlo funzionale.
Gli accessori ad esempio,
sono quegli elementi che spesso si snobbano..
poi lo scelgo..
si ma se sono i dettagli che fanno la differenza..
Pozzebon bagni
Come il porta salvietta posizionato a lato del mobile,
o lo specchio ,
se vogliamo arredare il bagno e renderlo più bello e accogliente perché non scegliere uno specchio dalla forma meno banale e con la cornice nera o colorata al posto di uno specchio filo lucido quadrato?
Arredare il bagno: idee e consigli
Dovrei scrivere un articolo davvero lungo e non basterebbe , per rispondere alla domanda “Come arredare il bagno”
come tutti gli argomenti però posso darvi qualche dritta :
se avete un bagno piccolo e avete la possibilità di farlo, utilizzate arredi e sanitari sospesi
avrete una visione più ampia della stanza-
giocate con i colori, date carattere ad una parete, al soffitto o alla parete della doccia
non dovete per forza esagerare, basterà un particolare
coordinate le finiture
se la rubinetteria è cromata, coordinate con accessori cromati o che abbiano supporti cromati,
e viceversa se sono neri o colorati coordinate i colori.
non trascurate la luce
fondamentale tanto quanto il colore, la luce da valore agli spazi
specchi, lavabi e accessori
scegliete la comodità ma badate anche al lato estetico.
organizzazione
il bagno deve esser ordinato per risultare accogliente
tessuti
può sembrare una banalità, ma non lo è affatto, pensate ad asciuga mani, accappatoi e tappeti coordinati nei colori.
Il momento in cui si inizia ad addobbare l’albero di Natale segna ufficialmente l’inizio delle feste: un gesto che unisce tradizione, famiglia e creatività. L’albero non è soltanto una decorazione, ma il fulcro attorno al quale si raccolgono ricordi, emozioni e atmosfere che rendono speciale questo periodo dell’anno. La sua storia affonda le radici in tempi lontani, come racconta questo approfondimento, che ripercorre l’origine di una delle usanze più amate del Natale.
Oggi ogni albero può diventare un’espressione di stile personale: c’è chi resta fedele alle combinazioni classiche, chi preferisce soluzioni contemporanee e chi si lascia ispirare dalle mode del momento. Palline, ghirlande, luci, nastri e decorazioni tematiche permettono infinite possibilità creative, alcune delle quali segnalate anche da riviste di design come Elle Decor.
La scelta del punto di partenza, però, è fondamentale. Un albero di qualità, ben proporzionato e dal colore realistico, fa davvero la differenza, sia che si opti per un modello tradizionale verde, sia che si scelga un effetto innevato o una versione più moderna. Per trovare la base perfetta su cui dare vita alla propria creatività, è possibile consultare questa selezione di alberi di Natale, che comprende vari modelli adatti a ogni esigenza e spazio della casa.
1 Addobbi per albero di Natale oro e rosso
L’abbinamento oro e rosso è il più tradizionale e senza tempo per l’albero di Natale. Il rosso richiama passione e convivialità, mentre l’oro aggiunge eleganza e magia: insieme creano un’atmosfera calda e raffinata.
Per un effetto armonioso basta alternare palline rosse e dorate, scegliendo modelli lucidi o opachi, arricchiti da fiocchi, stelle o ghirlande luminose. Le luci calde sono indispensabili per esaltare il bagliore dell’oro e rendere l’ambiente più accogliente.
Un tocco in più può arrivare da campanellini, cuori in tessuto o decorazioni vintage che rendono l’albero ancora più scenografico. Con questa palette classica, ogni soggiorno si trasforma in un salotto natalizio elegante e senza tempo.
2 Addobbi per albero di Natale bianco e rosso
Il bianco e rosso è un abbinamento che richiama subito l’atmosfera del Natale nordico: vivace, allegro e allo stesso tempo elegante. Il rosso, caldo e brillante, è il protagonista, mentre il bianco dona luminosità e ricorda la neve.
Per un risultato armonioso si possono alternare palline rosse glitterate con decorazioni bianche in ceramica, legno o tessuto. Figure come renne, cuori e stelle aggiungono un tocco giocoso, mentre fiocchi di neve e campanelle rendono l’insieme raffinato.
Le luci a LED bianche calde valorizzano al meglio entrambi i colori, ma per un effetto più ghiacciato si possono usare micro-luci bianche fredde. Un nastro a righe rosse e bianche completa l’insieme, trasformando l’albero in una vera fiaba invernale.
3 Addobbi per albero di Natale colori pastello
Gli addobbi in colori pastello sono una tendenza raffinata e romantica, ideale per chi vuole un Natale originale e delicato. Le tonalità come rosa cipria, verde salvia e azzurro polvere trasformano l’albero in un dettaglio elegante e chic.
Il rosa, spesso protagonista, si abbina bene a palline satinate, fiori decorativi in tessuto e nastri in organza. Le decorazioni in vetro trasparente o madreperla aggiungono leggerezza e luminosità, mantenendo la palette armoniosa.
Per valorizzare queste sfumature sono perfette le luci bianche calde o leggermente rosate, che evitano contrasti forti. Piccoli dettagli come campanelle, stelline o pacchetti in velluto completano l’insieme, rendendo l’albero elegante e scenografico senza perdere dolcezza.
4 Addobbi per albero di Natale tema dolci
Un albero a tema dolci porta allegria e fantasia in casa, conquistando grandi e piccoli. Al posto delle classiche palline, diventano protagonisti caramelle, biscotti, cupcake e lecca-lecca giganti, capaci di trasformare l’albero in un’esplosione di colore.
Tra gli addobbi più iconici ci sono i candy cane bianchi e rossi, i biscotti in pan di zenzero e le ciambelle colorate. Per completare il look si possono aggiungere nastri a righe, ghirlande vivaci e palline glitterate che ricordano zucchero e glassa.
Le luci bianche calde mantengono l’insieme armonioso, mentre le multicolori donano un effetto da pasticceria natalizia. Il risultato è un albero giocoso e fiabesco, perfetto per un Natale dolcissimo.
5 Addobbi neri per albero di Natale
Gli addobbi neri sono una scelta raffinata e originale per dare al proprio albero un aspetto elegante e fuori dal comune. Non serve che l’albero sia nero: anche un modello verde o innevato acquista subito carattere con decorazioni in tonalità scure.
Il nero, insolito per il Natale, crea un effetto scenografico soprattutto se abbinato a contrasti luminosi. Palline nere con dettagli dorati, argentati o glitterati valorizzano i rami, mentre vetro fumé o trasparente aggiunge leggerezza.
Le luci calde ammorbidiscono i toni scuri e mettono in risalto i dettagli, mentre le micro-luci a cascata donano un look più moderno. Abbinati a tocchi di oro, argento o bianco, gli addobbi neri trasformano l’albero in un vero elemento di design.
6 Addobbi in legno per albero di Natale
Gli addobbi in legno sono perfetti per chi ama un Natale autentico e naturale. Richiamano subito la tradizione artigianale e si adattano sia a case rustiche sia ad ambienti moderni che vogliono mantenere un tocco caldo e accogliente.
Le forme classiche come stelle, cuori e piccoli alberelli sono ideali per decorare l’albero senza appesantirlo. Possono essere lasciati al naturale, con venature a vista, oppure dipinti in bianco, rosso o dorato per un effetto più luminoso.
Abbinati a pigne, bacche rosse o fiocchi in juta, gli addobbi in legno creano un mood “boho-chic” semplice e raffinato. Le luci calde esaltano il colore naturale del legno, regalando all’albero un’atmosfera intima e tradizionale.
7 Addobbi in carta per albero di Natale
Gli addobbi in carta sono una scelta creativa ed eco-friendly, leggera e versatile, ideale per chi desidera un Natale più green. Si possono realizzare in tantissime forme: stelle, palline pieghevoli, cuori, alberelli e fiocchi di neve, spesso lavorati a mano.
Tra i più diffusi ci sono gli origami e i pendenti in carta riciclata, semplici ma di grande effetto. Le tonalità neutre come bianco, beige o marrone si abbinano bene a dettagli dorati o argentati, mentre le versioni colorate o stampate rendono l’albero più vivace e allegro.
Abbinati a luci calde e delicate, gli addobbi in carta trasformano l’albero in una decorazione elegante e originale, dimostrando che la semplicità può diventare sinonimo di stile.
8 Addobbi in vetro per albero di Natale
Gli addobbi in vetro sono tra i più eleganti e scenografici per l’albero di Natale. Grazie alla loro trasparenza riflettono la luce, creando giochi luminosi che trasformano la decorazione in un vero spettacolo. Possono essere bianchi perlati, colorati o trasparenti, anche arricchiti da glitter, piume o piccoli dettagli interni.
Il loro fascino sta nella delicatezza: spesso realizzati a mano, sono preziosi ma anche fragili, quindi poco adatti a case con bambini piccoli o animali.
Ben posizionati e valorizzati da luci calde, gli addobbi in vetro donano all’albero un’eleganza unica. Il risultato è un vero gioiello natalizio, perfetto per chi cerca raffinatezza e un effetto da fiaba.
9 Albero in stile nordico
Lo stile nordico o scandinavo è caratterizzato da semplicità ed eleganza naturale. Nei Paesi del Nord Europa si utilizzano spesso pini veri, decorati con pochi colori: bianco, legno naturale e piccoli tocchi di nero.
Gli addobbi ideali sono in materiali semplici e artigianali, come legno, carta, stoffa o juta, con forme essenziali di stelle, cuori e animali invernali. Le luci bianche calde completano l’atmosfera, discrete e avvolgenti.
Questo stile minimal e accogliente si adatta sia alle case moderne sia agli ambienti rustici, perfetto per chi ama un Natale sobrio, autentico e ricco di calore.
10 Trenino per albero di Natale
Il trenino che gira intorno all’albero è uno dei dettagli più scenografici, capace di affascinare soprattutto i bambini e di rendere la decorazione davvero speciale. Richiama l’atmosfera dei film natalizi e aggiunge un tocco di magia e movimento.
Esistono diversi modelli: i trenini elettrici, con binari alla base o tra i rami, completi di luci e vagoni in movimento, oppure le versioni decorative, semplici e nostalgiche. Entrambi creano un effetto suggestivo, trasformando l’albero in un piccolo spettacolo.
Il trenino può essere posizionato ai piedi dell’albero per ricreare un villaggio innevato o fissato tra i rami per sorprendere gli ospiti. Un dettaglio che porta allegria e trasforma il Natale in un’esperienza indimenticabile per tutta la famiglia.
La trasmittanza termica dei serramenti è uno dei parametri fondamentali per valutare l’efficienza energetica di un edificio; indica infatti quanta energia termica attraversa una finestra o una porta in relazione alla differenza di temperatura tra interno ed esterno. Come spiegato da Gitici Serramenti, comprendere questo concetto è essenziale non solo per rispettare i requisiti di legge, ma anche per garantire comfort abitativo, riduzione dei consumi e maggiore durabilità delle strutture.
Nel corso dell’articolo analizzeremo in modo chiaro e approfondito cos’è la trasmittanza termica, come si calcola, quali fattori la influenzano, perché è importante in fase di scelta dei serramenti e quali materiali garantiscono le migliori prestazioni in base al contesto climatico e normativo.
Cos’è la trasmittanza termica dei serramenti
La trasmittanza termica, indicata con la lettera U, misura la quantità di calore che attraversa una superficie di un metro quadrato di serramento per ogni grado di differenza di temperatura tra l’interno e l’esterno. L’unità di misura è W/m²K (watt per metro quadrato kelvin).
Nei serramenti la trasmittanza non è un valore unico, ma il risultato della combinazione di diversi elementi:
Uw: trasmittanza dell’intero serramento (valore complessivo, quello che conta ai fini normativi e di incentivi).
Ug: trasmittanza del vetro.
Uf: trasmittanza del telaio.
ψ (psi): coefficiente che tiene conto delle dispersioni lungo i bordi del vetro e nei giunti.
Per semplificare, più basso è il valore di trasmittanza, migliori sono le prestazioni isolanti del serramento.
Come funziona la trasmittanza termica
Il calore tende naturalmente a spostarsi da una zona più calda a una più fredda. Nei serramenti questo significa che, durante l’inverno, il calore interno tende a uscire, mentre in estate può entrare dall’esterno. La trasmittanza termica misura proprio la facilità con cui questo scambio avviene.
Più il valore di trasmittanza è alto, maggiore sarà la dispersione termica attraverso vetro, telaio e giunti. Al contrario, un valore basso indica un buon isolamento e quindi minori perdite di energia.
La trasmittanza è collegata alla resistenza termica: più il serramento oppone resistenza al passaggio del calore, più il suo valore di U si abbassa. Elementi come il numero di vetri, la presenza di gas isolanti nelle intercapedini, i rivestimenti basso-emissivi e la qualità del telaio contribuiscono a rallentare lo scambio di calore.
In parole semplici, un serramento con bassa trasmittanza, non solo riduce le dispersioni energetiche, ma migliora anche il comfort interno, evitando superfici fredde e riducendo il rischio di condense e muffe vicino alle finestre.
Perché è importante la trasmittanza termica
La trasmittanza termica dei serramenti è un parametro decisivo per diversi motivi, sia tecnici che pratici.
Un valore basso di Uw garantisce innanzitutto maggiore comfort abitativo: le superfici interne delle finestre rimangono più calde in inverno e più fresche in estate, evitando spiacevoli correnti d’aria e differenze di temperatura vicino ai vetri.
Dal punto di vista energetico, serramenti con buona trasmittanza riducono in modo significativo le dispersioni di calore e, di conseguenza, il fabbisogno di riscaldamento e raffrescamento. Questo si traduce in un risparmio economico sulle bollette e in una riduzione delle emissioni legate al consumo di energia.
Un altro aspetto fondamentale riguarda la salubrità degli ambienti: infissi isolanti limitano il rischio di formazione di condensa e muffe, che possono danneggiare le superfici e compromettere la qualità dell’aria interna.
Rispettare determinati valori di trasmittanza è necessario per essere in regola con la normativa vigente e per poter accedere a incentivi fiscali come l’ecobonus o il bonus serramenti (maggiori info sul sito dell’ENEA).
Quando considerare la trasmittanza termica
La trasmittanza termica è un fattore da valutare in tutte le situazioni in cui si interviene sui serramenti, sia in edifici nuovi sia in ristrutturazioni.
Nelle nuove costruzioni è un requisito obbligatorio stabilito dalla normativa: ogni finestra o porta finestra deve rispettare valori massimi di Uw in base alla zona climatica di riferimento.
Nelle ristrutturazioni e nella sostituzione degli infissi, tenere conto della trasmittanza è altrettanto importante. Infissi poco performanti possono compromettere l’efficienza complessiva dell’edificio, mentre la scelta di serramenti con Uw basso consente di accedere a bonus fiscali e incentivi energetici.
Anche in fase di progettazione o riqualificazione energetica è essenziale considerare questo parametro per garantire un corretto bilanciamento tra prestazioni, costi e requisiti normativi.
La trasmittanza deve essere valutata con attenzione in funzione delle caratteristiche climatiche e dell’orientamento dell’edificio: in zone fredde o con esposizione prevalente a nord è consigliabile puntare su infissi con valori particolarmente bassi per limitare le dispersioni termiche.
Fattori che incidono sulla trasmittanza termica dei serramenti
Il valore di trasmittanza termica di un infisso non dipende da un solo elemento, ma dall’insieme di più componenti. Conoscerli aiuta a capire perché due finestre apparentemente simili possono avere prestazioni molto diverse.
Vetro Il vetro rappresenta spesso la parte più estesa del serramento. Una vetrocamera doppio o triplo con trattamento basso-emissivo e riempimento con gas isolanti (come argon o kripton) garantisce valori di Ug molto più bassi rispetto a un semplice doppio vetro tradizionale.
Telaio Il telaio influisce sul valore Uf. La sua prestazione varia a seconda del materiale (legno, pvc, alluminio con taglio termico) e della tecnologia costruttiva (camere interne, inserimento di isolanti, spessori).
Distanziatori e bordi del vetro La zona di contatto tra vetro e telaio è un punto delicato. I distanziatori “warm edge” riducono le dispersioni rispetto ai distanziatori metallici tradizionali, migliorando il coefficiente ψ.
Rapporto vetro/telaio Una finestra con ampia superficie vetrata e vetri performanti può avere un Uw migliore rispetto a una con molto telaio, soprattutto se quest’ultimo ha valori Uf più elevati.
Posa in opera Un infisso con ottime caratteristiche può perdere parte della sua efficacia se installato male. Ponti termici in corrispondenza di giunti, cassonetti non isolati o controtelai metallici possono peggiorare sensibilmente il valore finale.
Come si calcola la trasmittanza termica
Il calcolo della trasmittanza termica dei serramenti segue procedure standardizzate stabilite da norme tecniche europee. Lo scopo è ottenere un valore attendibile che rappresenti il comportamento termico reale della finestra.
Il parametro di riferimento è Uw, cioè la trasmittanza dell’intero infisso. Questo valore si ottiene combinando la trasmittanza del vetro (Ug), quella del telaio (Uf) e le dispersioni aggiuntive nelle zone di contatto (ψ, dette anche trasmittanze lineari).
In formula semplificata:
Uw = (Ag·Ug + Af·Uf + Σ(L·ψ)) / (Ag + Af)
dove:
Ag = superficie del vetro
Af = superficie del telaio
L = lunghezza del perimetro del vetro (giunzione vetro-telaio)
Per calcolare questi valori si fa riferimento a norme specifiche:
UNI EN ISO 10077-1 per il calcolo semplificato della trasmittanza complessiva
EN 673 per la determinazione della trasmittanza dei vetri isolanti
In alternativa, i produttori di serramenti forniscono il valore di Uw certificato nei documenti di prodotto e nella marcatura CE, che rappresenta il dato ufficiale da considerare in fase di scelta o per accedere agli incentivi.
La trasmittanza termica e le zone geografiche
Il valore di trasmittanza termica richiesto per i serramenti non è uguale in tutta Italia, ma varia in base alla zona climatica di appartenenza. Il nostro Paese è infatti suddiviso in sei zone, dalla A (più calda) alla F (più fredda), definite dal numero di gradi-giorno di ogni comune.
Più il clima è rigido, più stringenti sono i limiti imposti dalla normativa. Questo perché in aree fredde le dispersioni di calore attraverso i serramenti incidono maggiormente sui consumi e sul comfort abitativo.
Secondo il D.M. 26 giugno 2015 (“Requisiti minimi”), i valori massimi di Uw per i serramenti in edifici nuovi o sottoposti a riqualificazione importante sono:
Zone A e B: 3,00 W/m²K
Zona C: 2,20 W/m²K
Zona D: 1,80 W/m²K
Zona E: 1,40 W/m²K
Zona F: 1,10 W/m²K
Per ottenere gli incentivi fiscali, come l’ecobonus o il bonus serramenti, valgono invece i limiti stabiliti dal D.M. 6 agosto 2020 (Allegato E). Questi sono più severi, ad esempio:
Zone A e B: 2,60 W/m²K
Zona C: 1,75 W/m²K
Zona D: 1,67 W/m²K
Zona E: 1,30 W/m²K
Zona F: 1,00 W/m²K
In pratica, chi abita in un comune montano (zona E o F) deve scegliere serramenti molto performanti, spesso con triplo vetro e telai ad alta efficienza. Al contrario, in località costiere delle zone A o B possono bastare infissi con doppio vetro evoluto, purché rispettino i limiti stabiliti per legge o per le detrazioni.
Materiali a confronto: pvc, legno e alluminio
Il materiale del telaio è uno degli elementi che incidono di più sul valore di trasmittanza del serramento. Ogni soluzione ha caratteristiche specifiche che ne influenzano le prestazioni, la durabilità e la manutenzione.
Serramenti in pvc Il pvc è uno dei materiali più utilizzati grazie al buon rapporto qualità-prezzo e alle ottime prestazioni isolanti. I profili multicamera riducono il passaggio del calore, permettendo di ottenere valori di Uw anche inferiori a 1,3 W/m²K con vetri performanti. Inoltre, il pvc non richiede particolare manutenzione ed è disponibile in molte finiture.
Serramenti in legno Il legno è naturalmente un materiale isolante, quindi garantisce valori di trasmittanza molto bassi. Con vetri ad alte prestazioni, i serramenti in legno possono raggiungere Uw intorno a 1,0–1,2 W/m²K. Offrono un’elevata resa estetica e si adattano bene a edifici di pregio, ma necessitano di manutenzione periodica per preservare le prestazioni nel tempo.
Serramenti in alluminio L’alluminio è un materiale resistente e durevole, ma è anche un ottimo conduttore di calore. Per questo vengono utilizzati profili con taglio termico, ossia con barrette isolanti che interrompono la continuità metallica. Con sistemi evoluti e triplo vetro si possono ottenere valori di Uw attorno a 1,2–1,4 W/m²K, ma in genere sono leggermente meno isolanti rispetto a pvc e legno. In compenso, l’alluminio assicura solidità, profili sottili e lunga durata senza manutenzione significativa.
Tutti e tre i materiali, se abbinati a vetri di qualità e a una posa corretta, possono garantire prestazioniin linea con la normativa e consentire l’accesso ai bonus. La scelta dipende dalle esigenze: il pvc privilegia il rapporto qualità-prezzo, il legno offre isolamento naturale ed estetica, l’alluminio garantisce durabilità e stabilità strutturale.
Trasmittanza e resistenza termica
La trasmittanza termica (U) e la resistenza termica (R) sono grandezze strettamente collegate. La loro relazione è semplice:
U = 1 / R
dove R rappresenta la capacità del serramento di opporsi al passaggio del calore. Più alto è il valore di R, più basso sarà quello di U, e quindi migliori saranno le prestazioni isolanti.
Nei serramenti la resistenza termica totale dipende dalla combinazione di vetro, telaio, intercapedini, rivestimenti basso-emissivi e strati d’aria. Ogni elemento aggiunge resistenza al passaggio di calore e contribuisce ad abbassare il valore complessivo di trasmittanza.
Trasmittanza e conduttività termica
Un’altra grandezza importante è la conduttività termica (λ), che misura la capacità di un materiale di trasmettere calore. Si esprime in W/mK ed è una proprietà intrinseca del materiale.
La trasmittanza termica è invece un parametro che riguarda l’intero elemento costruttivo (ad esempio un serramento) e tiene conto sia della conduttività dei materiali che dello spessore e della composizione degli strati.
In pratica, materiali con bassa conduttività (come il legno) offrono di base un buon isolamento, mentre materiali con conduttività elevata (come l’alluminio) necessitano di soluzioni tecniche specifiche, come il taglio termico, per migliorare la prestazione finale.
Quando immaginiamo una casa ben arredata, pensiamo subito ai grandi protagonisti: il divano che accoglie, il tavolo attorno a cui riunirsi, la lampada che crea atmosfera. Ma il vero segreto di uno spazio che colpisce sta altrove: nei dettagli. Ed è proprio lì che il vaso di design si rivela un alleato sorprendente.
Il vaso non è più un accessorio relegato alla sua funzione pratica: oggi è un vero e proprio protagonista dell’arredo, capace di riflettere lo stile di chi vive la casa, esaltare la bellezza di una pianta e, allo stesso tempo, aggiungere un tocco artistico che arricchisce lo spazio circostante.
I Vasi di Design: Protagonisti dell’Arredo Moderno
Inserire un vaso in un soggiorno, in un ingresso o in uno studio non significa solo avere un supporto per i fiori, ma significa creare un punto visivo forte, che cattura l’attenzione e dona equilibrio all’ambiente. Le forme geometriche, i colori materici e le finiture particolari possono riflettere la personalità di chi vive la casa, rendendo un angolo anonimo un luogo ricco di carattere.
Un vaso scelto con cura può diventare:
il protagonista minimalista di una scrivania;
il complemento sofisticato per una sala da pranzo;
l’elemento che spezza la rigidità di un ufficio moderno.
Il Vaso come Punto Focale in Ogni Ambiente
I vasi di oggi non sono solo belli da vedere: sono pensati per durare nel tempo, unendo resistenza, versatilità e attenzione all’ambiente. Grazie all’innovazione nei materiali diventano leggeri e facili da spostare, ma al contempo solidi e affidabili. Sempre più realtà, infatti, scelgono di puntare sulla sostenibilità, proponendo soluzioni che rispettano il pianeta senza rinunciare all’eleganza del design.
Chi cerca un vaso che vada oltre la semplice funzione di contenitore desidera in realtà un complemento d’arredo capace di esprimere personalità e stile. In questa direzione si colloca ancheMugalab Shop, che propone una collezione di vasi di design e accessori progettati per portare negli ambienti un dettaglio distintivo, in equilibrio tra estetica, funzionalità e responsabilità ambientale.
L’azienda unisce creatività e ricerca dei materiali per offrire soluzioni che si inseriscono con naturalezza nelle case, negli uffici moderni o negli spazi commerciali. Oggetti che non si limitano a decorare, ma diventano veri e propri accenti di design sostenibile, capaci di valorizzare ogni ambiente con stile e consapevolezza.
Arredare non è soltanto una questione di spazi da riempire, ma un modo per dare forma a un’esperienza quotidiana fatta di armonia ed emozione. E sono spesso i dettagli – come un vaso di design scelto con attenzione – a rivelare più di ogni altro elemento la nostra personalità e il modo in cui viviamo la casa.
La messa a valore di un immobile è una decisione che può essere affrontata con estrema tranquillità se affidata alla società rodigina Homynest, l’inquilino perfetto per i proprietari che non intendono vendere.
Oltre ad aver già acquisito appartamenti ed abitazioni a Ferrara, Padova, Rovigo, Milano e Verona, Homynest gestisce due immobili esclusivi in Umbria e sul lago di Carezza, in Alto Adige.
Sono ripresi i contatti con i proprietari
Dopo il periodo estivo, tradizionalmente dedicato alle ferie, sono ripresi i contatti con i proprietari che hanno già contattato Homynest per sottoporre i propri immobili all’affitto, ma anche alla gestione completa, nel caso in cui abbiano bisogno di interventi per i quali non si sentono di investire.
Crescita finanziaria e vantaggi per i proprietari
Dal punto di vista finanziario Homynest ha registrato un trend di crescita che ha già prodotto utili estremamente positivi negli ultimi 5 mesi e che consentirà la distribuzione dei ricavi ai proprietari che hanno scelto la gestione diretta degli immobili.
Per gli altri, invece, la sicurezza dell’affitto mensile garantito e la manutenzione continua dell’immobile rappresentano un motivo di tranquillità e libertà.
Solidità aziendale e partnership strategiche
Il successo di Homynest lo spiega Roman Sajin, che si occupa delle nuove acquisizioni:
“Come inquilini a lungo termine assicuriamo gli immobili a tutela del patrimonio del proprietario, una decisione molto apprezzata, con polizze che offrono ampie coperture per far dormire sonni tranquilli ai nostri partners”.
L’amministratore delegato Filippo Turolla ricorda la solidità dell’azienda, garantita dalla partecipazione di un primario fondo di investimento nazionale orientato all’immobiliare e al turismo.
Per Mattia Zangirolami, terzo socio fondatore di Homynest, i servizi di manutenzione ordinaria e pulizie sono plus garantiti, ma anche la contrattualistica è uno dei punti di forza:
“Più un contratto è lungo nel tempo meglio è – afferma Mattia – Partiamo da un minimo di 4+4 anni garantendo un reddito continuo al proprietario, aggiornato secondo i dati Istat sull’inflazione”.
Obiettivi di espansione
Obiettivo dichiarato è continuare ad aumentare gli immobili disponibili seguendo un piano di sviluppo nazionale strategico che porterà Homynest ad entrare nel mercato di Torino e Roma, aumentando la presenza a Milano e Verona.
Contatti Homynest
È possibile contattare Homynest senza impegno attraverso uno di questi canali:
Il bagno non è più solo uno spazio funzionale, ma un ambiente da vivere, curato nei minimi dettagli. E tra gli elementi che più di tutti riescono a coniugare estetica e praticità c’è il box doccia in vetro. Elegante, luminoso e versatile, è diventato il protagonista indiscusso dei bagni contemporanei.
Che tu stia progettando una ristrutturazione, o semplicemente cercando ispirazione per dare un tocco di freschezza alla tua zona wellness, sei nel posto giusto.
In questo articolo esploreremo le ultime tendenze, i materiali più usati, le soluzioni salvaspazio e tanti spunti per trasformare il tuo bagno in un’oasi di design e comfort.
Bagno moderno e di design: accorgimenti che fanno la differenza
Quando si parla di bagno moderno, non si tratta solo di scegliere arredi di ultima generazione, ma di creare un ambiente armonioso, funzionale e in linea con le tendenze del design contemporaneo. Per ottenere un risultato davvero d’effetto, è fondamentale partire da alcuni elementi chiave che fanno la differenza.
Spazio e ordine come priorità Uno dei tratti distintivi del bagno moderno è la sensazione di spazio e leggerezza. Anche in ambienti di dimensioni ridotte, l’obiettivo è eliminare il superfluo e valorizzare le linee pulite. Opta per mobili sospesi, sanitari dalle forme minimal e contenitori ben integrati che permettano di mantenere tutto in ordine e a portata di mano. L’effetto visivo sarà subito più ampio e arioso.
Illuminazione studiata con cura La luce è un elemento fondamentale, un bagno moderno deve essere ben illuminato, sia con luce naturale che artificiale. Oltre all’illuminazione generale, è importante prevedere luci funzionali (specchio, doccia, zona lavabo) e, se possibile, punti luce d’atmosfera per creare un effetto rilassante e sofisticato. L’uso di LED a scomparsa o di strisce luminose integrate nei mobili è una scelta molto apprezzata.
Colori neutri e materiali naturali Le palette di tendenza si muovono sui toni neutri: bianco, grigio, beige, tortora, nero opaco. Queste tonalità trasmettono eleganza e pulizia, e sono facilmente abbinabili con materiali naturali come legno, pietra e vetro. L’obiettivo è creare un ambiente caldo ma essenziale, dove ogni elemento ha un ruolo preciso e contribuisce a definire lo stile.
Rubinetteria e dettagli che catturano l’occhio I dettagli contano. Rubinetteria opaca, finiture metalliche in nero, oro o bronzo, accessori minimal e maniglie integrate: sono tutti tocchi che elevano l’estetica del bagno. Anche la scelta di uno specchio con illuminazione integrata o con forme particolari può aggiungere carattere senza appesantire lo spazio.
Tecnologia al servizio del comfort Un bagno moderno non può prescindere dalla tecnologia: sistemi di riscaldamento a pavimento, docce con funzione rain o cromoterapia, specchi anti-appannamento, sanitari smart. L’innovazione è pensata per migliorare il comfort quotidiano, riducendo i consumi e aumentando la qualità della vita.
Il box doccia in vetro come elemento centrale Infine, il box doccia in vetro gioca un ruolo centrale nel bagno moderno. Non solo per la sua funzionalità, ma perché contribuisce alla percezione di ampiezza, luminosità e pulizia. La trasparenza del vetro permette di integrare perfettamente la doccia nell’ambiente, senza creare interruzioni visive.
Bastano pochi accorgimenti mirati per trasformare anche il bagno più semplice in uno spazio moderno, elegante e accogliente.
Box doccia su misura
Quando si tratta di progettare un bagno moderno, la possibilità di personalizzare ogni dettaglio è un valore aggiunto.
I box doccia su misura rispondono proprio a questa esigenza, permettono di adattarsi perfettamente allo spazio disponibile, sia in termini di dimensioni che di forma, offrendo massima libertà progettuale. Che si tratti di una nicchia, di un angolo irregolare o di uno spazio ridotto, scegliere un box su misura significa ottimizzare ogni centimetro senza rinunciare all’estetica.
Uno degli aspetti più interessanti è la possibilità di personalizzare la tipologia di apertura della porta, un dettaglio che incide sia sul design che sulla praticità d’uso.
Porte scorrevoli, battenti, a libro o a saloon: ogni soluzione ha i suoi vantaggi e si adatta meglio a specifici contesti. La scelta va fatta valutando lo spazio disponibile davanti e intorno alla doccia, ma anche lo stile generale del bagno.
Optare per un box doccia personalizzato significa anche poter selezionare finiture, spessori del vetro, profili e accessori, rendendo il risultato davvero unico e in linea con il proprio gusto.
Se sei alla ricerca di ispirazioni o vuoi valutare diverse soluzioni su misura, puoi trovare qualche spunto interessantecliccando qua. Troverai idee, configurazioni e prodotti che possono aiutarti a capire quale box doccia è più adatto alle tue esigenze.
Materiali di tendenza per box doccia
La scelta dei materiali è uno degli aspetti più importanti nella progettazione di un box doccia moderno, non solo per l’impatto estetico, ma anche per la durabilità, la facilità di pulizia e la sicurezza. Oggi più che mai si punta su soluzioni che coniughino stile e funzionalità, in linea con le esigenze dell’abitare contemporaneo.
Il vetro satinato Tra i materiali più in voga per i box doccia spicca senza dubbio il vetro satinato, apprezzato per la sua capacità di garantire privacy senza rinunciare alla luce.
Si tratta di un vetro temperato sottoposto a un processo di satinatura (tramite acido o sabbiatura), che ne opacizza la superficie rendendola vellutata alla vista e al tatto. Il risultato è una lastra semi-trasparente che lascia filtrare la luce, ma attenua la visibilità, rendendola ideale per ambienti condivisi o per chi desidera un effetto soft e sofisticato.
Oltre all’estetica, il vetro satinato è molto pratico: resiste bene a graffi e macchie, è facile da pulire e trattato spesso con tecnologie anti-calcare che ne facilitano la manutenzione.
Inoltre, essendo un vetro temperato, offre un’elevata resistenza agli urti e alla variazione termica, risultando sicuro anche in caso di rottura (si frantuma in piccoli pezzi non taglienti).
Altri materiali consigliati per il box doccia Oltre al vetro satinato, esistono altre soluzioni interessanti, ognuna con caratteristiche specifiche:
Vetro trasparente: è la scelta classica per chi desidera ampliare visivamente lo spazio e valorizzare il rivestimento interno della doccia. Molto amato nei bagni minimalisti e contemporanei, spesso è disponibile anche in versioni extra-clear (vetro ultra trasparente) che eliminano il tono verdognolo tipico del vetro standard.
Vetro fumé o bronzato: opzioni più audaci e ricercate, ideali per chi vuole dare un tocco di carattere al bagno. Offrono un buon compromesso tra trasparenza e privacy, con un effetto più caldo o più grintoso a seconda della finitura.
Vetro serigrafato o decorato: perfetto per chi cerca una soluzione più personalizzata, con motivi grafici o texture opache che decorano il vetro mantenendone la funzionalità.
Strutture e profili: materiali a confronto Anche il materiale della struttura che sostiene il vetro è fondamentale, i più utilizzati sono:
Alluminio anodizzato: leggero, resistente all’umidità e alla corrosione, è spesso usato nei profili dei box doccia. Disponibile in varie finiture (cromo lucido, nero opaco, bronzo…), si integra perfettamente con qualsiasi stile.
Acciaio inox: più robusto e pesante dell’alluminio, è ideale per chi cerca la massima durabilità e un’estetica premium. Resistente al calcare e all’usura, è una scelta ideale per ambienti di design.
Ottone o metalli verniciati a polvere: meno comuni, ma sempre più apprezzati in progetti su misura o in bagni dallo stile industriale o retrò.
Qual è il materiale più adatto? La risposta dipende da diversi fattori: estetica desiderata, facilità di pulizia, budget e utilizzo previsto. In generale, il vetro temperato, in tutte le sue varianti (satinato, trasparente, fumé, ecc.) è la scelta migliore per sicurezza, estetica e igiene. Combinato con una struttura in alluminio o acciaio inox, garantisce resistenza nel tempo, facilità di manutenzione e un effetto visivo di grande impatto.
Il bagno di design
Il bagno è il luogo dove si inizia e si conclude la giornata, uno spazio personale che riflette gusto, stile e anche un certo desiderio di benessere quotidiano. In quest’ottica, sempre più persone ricercano un bagno di design. Non è solo una questione estetica, ma anche di qualità della vita. Un ambiente bello e ben progettato influisce positivamente sul nostro comfort e sul nostro umore.
La crescente attenzione verso il design si riflette anche nella scelta del box doccia, che da semplice elemento funzionale diventa un vero protagonista della stanza. Tra i modelli più apprezzati per chi vuole un effetto “wow” c’è sicuramente la doccia walk-in, una delle soluzioni più di tendenza del momento.
Doccia walk-in: essenziale, elegante, aperta
La doccia walk-in è una soluzione aperta, senza porte, delimitata solitamente da una sola parete in vetro fissa. La sua estetica è minimale, pulita, ariosa. Si integra perfettamente con l’ambiente circostante e contribuisce a creare un effetto visivo di grande respiro. Proprio per questa sua semplicità formale, è ideale per i bagni moderni, anche di dimensioni non eccessivamente grandi.
Vantaggi: estetica contemporanea e raffinata, facilità di accesso e maggiore comfort, pulizia semplice e meno ingombri visivi.
Svantaggi: possibili fuoriuscite d’acqua, richiede una progettazione accurata del pavimento, meno adatta a chi preferisce ambienti chiusi e caldi durante la doccia.
Box doccia con apertura a libro: praticità salva-spazio
Ideale per i bagni piccoli o con spazi particolari, il box con apertura a libro permette di piegare le ante su sé stesse, riducendo al minimo l’ingombro quando aperto. È un’ottima soluzione per chi vuole un box chiuso ma ha poco spazio di manovra.
Vantaggi: salvaspazio, pratico, ottimo per nicchie strette.
Svantaggi: può avere più punti di giuntura da pulire, design leggermente meno “pulito” rispetto ai modelli frameless.
Box doccia scorrevole: essenziale e funzionale
Un altro grande classico rivisitato in chiave moderna è il box doccia con apertura scorrevole. Le porte scorrono su binari, evitando l’ingombro dell’apertura verso l’esterno. Perfetto in ambienti stretti e disponibile in versioni dal design molto pulito, con profili sottili o in vetro totalmente trasparente.
Vantaggi: ottima soluzione per bagni lunghi e stretti, chiusura totale, buon isolamento.
Svantaggi: richiede manutenzione dei binari, meno apertura rispetto ad altri modelli.
Box doccia a battente: eleganza classica, apertura ampia
Il bos doccia con apertura a battente resta una scelta elegante e funzionale, soprattutto quando si ha spazio a disposizione. L’apertura può essere verso l’esterno o doppia (tipo saloon), per un effetto sofisticato.
Vantaggi: facile da pulire, ottimo isolamento, apertura totale.
Svantaggi: necessita di spazio frontale libero per l’apertura.
Box doccia semicircolare: morbidezza nelle forme
Perfetto per angoli e per chi desidera un design più armonioso, il box semicircolare è compatto ma visivamente più fluido. Spesso abbinato a piatti doccia ad arco, dona movimento alla stanza.
Vantaggi: ideale per spazi piccoli, design accattivante.
Svantaggi: meno spazioso all’interno rispetto a forme quadrate o rettangolari.
Le case non sono tutte uguali, si dice che ormai non abbiano più l’ingresso, ma non è così. Spesso mi imbatto nel restyling di case un pò datate che a hanno un ingresso stretto e poco luminoso a cui serve un cambiamento.
Arredare spazi grandi a volte è più semplice,
e trovare la giusta combinazione per organizzare e rendere accogliente uno spazio stretto, come l’ingresso , può sembrare davvero difficile,
ma basta qualche trucco,
eccone alcuni per rendere luminoso e accogliente un ingresso stretto:
Ingresso stretto: sfruttalo al meglio con mobili poco profondi
Una credenza poco profonda e un specchio : la combinazione perfetta per un ingresso stresso.
Un ingresso stretto circa 120 cm, può permettersi di ospitare un mobile profondo almeno 30cm, lasciando un comodo passaggio di 90 cm,
l’importante,
è evitare un mobile con ante battenti perché più scomodo da aprire quando sia ha poca profondità
meglio un mobile con ante scorrevoli o con cassetti,