15 Ottobre 2025 / / Laura Home Planner

Il momento in cui si inizia ad addobbare l’albero di Natale segna ufficialmente l’inizio delle feste: un gesto che unisce tradizione, famiglia e creatività. L’albero non è soltanto una decorazione, ma il fulcro attorno al quale si raccolgono ricordi, emozioni e atmosfere che rendono speciale questo periodo dell’anno. La sua storia affonda le radici in tempi lontani, come racconta questo approfondimento, che ripercorre l’origine di una delle usanze più amate del Natale.

Oggi ogni albero può diventare un’espressione di stile personale: c’è chi resta fedele alle combinazioni classiche, chi preferisce soluzioni contemporanee e chi si lascia ispirare dalle mode del momento. Palline, ghirlande, luci, nastri e decorazioni tematiche permettono infinite possibilità creative, alcune delle quali segnalate anche da riviste di design come Elle Decor.

La scelta del punto di partenza, però, è fondamentale. Un albero di qualità, ben proporzionato e dal colore realistico, fa davvero la differenza, sia che si opti per un modello tradizionale verde, sia che si scelga un effetto innevato o una versione più moderna. Per trovare la base perfetta su cui dare vita alla propria creatività, è possibile consultare questa selezione di alberi di Natale, che comprende vari modelli adatti a ogni esigenza e spazio della casa.

1 Addobbi per albero di Natale oro e rosso

addobbi per albero di Natale

L’abbinamento oro e rosso è il più tradizionale e senza tempo per l’albero di Natale. Il rosso richiama passione e convivialità, mentre l’oro aggiunge eleganza e magia: insieme creano un’atmosfera calda e raffinata.

Per un effetto armonioso basta alternare palline rosse e dorate, scegliendo modelli lucidi o opachi, arricchiti da fiocchi, stelle o ghirlande luminose. Le luci calde sono indispensabili per esaltare il bagliore dell’oro e rendere l’ambiente più accogliente.

Un tocco in più può arrivare da campanellini, cuori in tessuto o decorazioni vintage che rendono l’albero ancora più scenografico. Con questa palette classica, ogni soggiorno si trasforma in un salotto natalizio elegante e senza tempo.

2 Addobbi per albero di Natale bianco e rosso

Il bianco e rosso è un abbinamento che richiama subito l’atmosfera del Natale nordico: vivace, allegro e allo stesso tempo elegante. Il rosso, caldo e brillante, è il protagonista, mentre il bianco dona luminosità e ricorda la neve.

Per un risultato armonioso si possono alternare palline rosse glitterate con decorazioni bianche in ceramica, legno o tessuto. Figure come renne, cuori e stelle aggiungono un tocco giocoso, mentre fiocchi di neve e campanelle rendono l’insieme raffinato.

Le luci a LED bianche calde valorizzano al meglio entrambi i colori, ma per un effetto più ghiacciato si possono usare micro-luci bianche fredde. Un nastro a righe rosse e bianche completa l’insieme, trasformando l’albero in una vera fiaba invernale.

3 Addobbi per albero di Natale colori pastello

addobbi per albero di natale

Gli addobbi in colori pastello sono una tendenza raffinata e romantica, ideale per chi vuole un Natale originale e delicato. Le tonalità come rosa cipria, verde salvia e azzurro polvere trasformano l’albero in un dettaglio elegante e chic.

Il rosa, spesso protagonista, si abbina bene a palline satinate, fiori decorativi in tessuto e nastri in organza. Le decorazioni in vetro trasparente o madreperla aggiungono leggerezza e luminosità, mantenendo la palette armoniosa.

Per valorizzare queste sfumature sono perfette le luci bianche calde o leggermente rosate, che evitano contrasti forti. Piccoli dettagli come campanelle, stelline o pacchetti in velluto completano l’insieme, rendendo l’albero elegante e scenografico senza perdere dolcezza.

4 Addobbi per albero di Natale tema dolci

Un albero a tema dolci porta allegria e fantasia in casa, conquistando grandi e piccoli. Al posto delle classiche palline, diventano protagonisti caramelle, biscotti, cupcake e lecca-lecca giganti, capaci di trasformare l’albero in un’esplosione di colore.

Tra gli addobbi più iconici ci sono i candy cane bianchi e rossi, i biscotti in pan di zenzero e le ciambelle colorate. Per completare il look si possono aggiungere nastri a righe, ghirlande vivaci e palline glitterate che ricordano zucchero e glassa.

Le luci bianche calde mantengono l’insieme armonioso, mentre le multicolori donano un effetto da pasticceria natalizia. Il risultato è un albero giocoso e fiabesco, perfetto per un Natale dolcissimo.

5 Addobbi neri per albero di Natale

Gli addobbi neri sono una scelta raffinata e originale per dare al proprio albero un aspetto elegante e fuori dal comune. Non serve che l’albero sia nero: anche un modello verde o innevato acquista subito carattere con decorazioni in tonalità scure.

Il nero, insolito per il Natale, crea un effetto scenografico soprattutto se abbinato a contrasti luminosi. Palline nere con dettagli dorati, argentati o glitterati valorizzano i rami, mentre vetro fumé o trasparente aggiunge leggerezza.

Le luci calde ammorbidiscono i toni scuri e mettono in risalto i dettagli, mentre le micro-luci a cascata donano un look più moderno. Abbinati a tocchi di oro, argento o bianco, gli addobbi neri trasformano l’albero in un vero elemento di design.

6 Addobbi in legno per albero di Natale

addobbi per albero di natale

Gli addobbi in legno sono perfetti per chi ama un Natale autentico e naturale. Richiamano subito la tradizione artigianale e si adattano sia a case rustiche sia ad ambienti moderni che vogliono mantenere un tocco caldo e accogliente.

Le forme classiche come stelle, cuori e piccoli alberelli sono ideali per decorare l’albero senza appesantirlo. Possono essere lasciati al naturale, con venature a vista, oppure dipinti in bianco, rosso o dorato per un effetto più luminoso.

Abbinati a pigne, bacche rosse o fiocchi in juta, gli addobbi in legno creano un mood “boho-chic” semplice e raffinato. Le luci calde esaltano il colore naturale del legno, regalando all’albero un’atmosfera intima e tradizionale.

7 Addobbi in carta per albero di Natale

Gli addobbi in carta sono una scelta creativa ed eco-friendly, leggera e versatile, ideale per chi desidera un Natale più green. Si possono realizzare in tantissime forme: stelle, palline pieghevoli, cuori, alberelli e fiocchi di neve, spesso lavorati a mano.

Tra i più diffusi ci sono gli origami e i pendenti in carta riciclata, semplici ma di grande effetto. Le tonalità neutre come bianco, beige o marrone si abbinano bene a dettagli dorati o argentati, mentre le versioni colorate o stampate rendono l’albero più vivace e allegro.

Abbinati a luci calde e delicate, gli addobbi in carta trasformano l’albero in una decorazione elegante e originale, dimostrando che la semplicità può diventare sinonimo di stile.

8 Addobbi in vetro per albero di Natale

Gli addobbi in vetro sono tra i più eleganti e scenografici per l’albero di Natale. Grazie alla loro trasparenza riflettono la luce, creando giochi luminosi che trasformano la decorazione in un vero spettacolo. Possono essere bianchi perlati, colorati o trasparenti, anche arricchiti da glitter, piume o piccoli dettagli interni.

Il loro fascino sta nella delicatezza: spesso realizzati a mano, sono preziosi ma anche fragili, quindi poco adatti a case con bambini piccoli o animali.

Ben posizionati e valorizzati da luci calde, gli addobbi in vetro donano all’albero un’eleganza unica. Il risultato è un vero gioiello natalizio, perfetto per chi cerca raffinatezza e un effetto da fiaba.

9 Albero in stile nordico

addobbi per albero di Natale

Lo stile nordico o scandinavo è caratterizzato da semplicità ed eleganza naturale. Nei Paesi del Nord Europa si utilizzano spesso pini veri, decorati con pochi colori: bianco, legno naturale e piccoli tocchi di nero.

Gli addobbi ideali sono in materiali semplici e artigianali, come legno, carta, stoffa o juta, con forme essenziali di stelle, cuori e animali invernali. Le luci bianche calde completano l’atmosfera, discrete e avvolgenti.

Questo stile minimal e accogliente si adatta sia alle case moderne sia agli ambienti rustici, perfetto per chi ama un Natale sobrio, autentico e ricco di calore.

10 Trenino per albero di Natale

addobbi per albero di natale

Il trenino che gira intorno all’albero è uno dei dettagli più scenografici, capace di affascinare soprattutto i bambini e di rendere la decorazione davvero speciale. Richiama l’atmosfera dei film natalizi e aggiunge un tocco di magia e movimento.

Esistono diversi modelli: i trenini elettrici, con binari alla base o tra i rami, completi di luci e vagoni in movimento, oppure le versioni decorative, semplici e nostalgiche. Entrambi creano un effetto suggestivo, trasformando l’albero in un piccolo spettacolo.

Il trenino può essere posizionato ai piedi dell’albero per ricreare un villaggio innevato o fissato tra i rami per sorprendere gli ospiti. Un dettaglio che porta allegria e trasforma il Natale in un’esperienza indimenticabile per tutta la famiglia.

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8 Ottobre 2025 / / Laura Home Planner

La trasmittanza termica dei serramenti è uno dei parametri fondamentali per valutare l’efficienza energetica di un edificio; indica infatti quanta energia termica attraversa una finestra o una porta in relazione alla differenza di temperatura tra interno ed esterno. Come spiegato da Gitici Serramenti, comprendere questo concetto è essenziale non solo per rispettare i requisiti di legge, ma anche per garantire comfort abitativo, riduzione dei consumi e maggiore durabilità delle strutture.

Nel corso dell’articolo analizzeremo in modo chiaro e approfondito cos’è la trasmittanza termica, come si calcola, quali fattori la influenzano, perché è importante in fase di scelta dei serramenti e quali materiali garantiscono le migliori prestazioni in base al contesto climatico e normativo.

trasmittanza termica

Cos’è la trasmittanza termica dei serramenti

La trasmittanza termica, indicata con la lettera U, misura la quantità di calore che attraversa una superficie di un metro quadrato di serramento per ogni grado di differenza di temperatura tra l’interno e l’esterno. L’unità di misura è W/m²K (watt per metro quadrato kelvin).

Nei serramenti la trasmittanza non è un valore unico, ma il risultato della combinazione di diversi elementi:

  • Uw: trasmittanza dell’intero serramento (valore complessivo, quello che conta ai fini normativi e di incentivi).
  • Ug: trasmittanza del vetro.
  • Uf: trasmittanza del telaio.
  • ψ (psi): coefficiente che tiene conto delle dispersioni lungo i bordi del vetro e nei giunti.

Per semplificare, più basso è il valore di trasmittanza, migliori sono le prestazioni isolanti del serramento.

Come funziona la trasmittanza termica

Il calore tende naturalmente a spostarsi da una zona più calda a una più fredda. Nei serramenti questo significa che, durante l’inverno, il calore interno tende a uscire, mentre in estate può entrare dall’esterno. La trasmittanza termica misura proprio la facilità con cui questo scambio avviene.

Più il valore di trasmittanza è alto, maggiore sarà la dispersione termica attraverso vetro, telaio e giunti. Al contrario, un valore basso indica un buon isolamento e quindi minori perdite di energia.

La trasmittanza è collegata alla resistenza termica: più il serramento oppone resistenza al passaggio del calore, più il suo valore di U si abbassa. Elementi come il numero di vetri, la presenza di gas isolanti nelle intercapedini, i rivestimenti basso-emissivi e la qualità del telaio contribuiscono a rallentare lo scambio di calore.

In parole semplici, un serramento con bassa trasmittanza, non solo riduce le dispersioni energetiche, ma migliora anche il comfort interno, evitando superfici fredde e riducendo il rischio di condense e muffe vicino alle finestre.

Perché è importante la trasmittanza termica

La trasmittanza termica dei serramenti è un parametro decisivo per diversi motivi, sia tecnici che pratici.

Un valore basso di Uw garantisce innanzitutto maggiore comfort abitativo: le superfici interne delle finestre rimangono più calde in inverno e più fresche in estate, evitando spiacevoli correnti d’aria e differenze di temperatura vicino ai vetri.

Dal punto di vista energetico, serramenti con buona trasmittanza riducono in modo significativo le dispersioni di calore e, di conseguenza, il fabbisogno di riscaldamento e raffrescamento. Questo si traduce in un risparmio economico sulle bollette e in una riduzione delle emissioni legate al consumo di energia.

Un altro aspetto fondamentale riguarda la salubrità degli ambienti: infissi isolanti limitano il rischio di formazione di condensa e muffe, che possono danneggiare le superfici e compromettere la qualità dell’aria interna.

Rispettare determinati valori di trasmittanza è necessario per essere in regola con la normativa vigente e per poter accedere a incentivi fiscali come l’ecobonus o il bonus serramenti (maggiori info sul sito dell’ENEA).

Quando considerare la trasmittanza termica

La trasmittanza termica è un fattore da valutare in tutte le situazioni in cui si interviene sui serramenti, sia in edifici nuovi sia in ristrutturazioni.

Nelle nuove costruzioni è un requisito obbligatorio stabilito dalla normativa: ogni finestra o porta finestra deve rispettare valori massimi di Uw in base alla zona climatica di riferimento.

Nelle ristrutturazioni e nella sostituzione degli infissi, tenere conto della trasmittanza è altrettanto importante. Infissi poco performanti possono compromettere l’efficienza complessiva dell’edificio, mentre la scelta di serramenti con Uw basso consente di accedere a bonus fiscali e incentivi energetici.

Anche in fase di progettazione o riqualificazione energetica è essenziale considerare questo parametro per garantire un corretto bilanciamento tra prestazioni, costi e requisiti normativi.

La trasmittanza deve essere valutata con attenzione in funzione delle caratteristiche climatiche e dell’orientamento dell’edificio: in zone fredde o con esposizione prevalente a nord è consigliabile puntare su infissi con valori particolarmente bassi per limitare le dispersioni termiche.

Fattori che incidono sulla trasmittanza termica dei serramenti

Il valore di trasmittanza termica di un infisso non dipende da un solo elemento, ma dall’insieme di più componenti. Conoscerli aiuta a capire perché due finestre apparentemente simili possono avere prestazioni molto diverse.

Vetro
Il vetro rappresenta spesso la parte più estesa del serramento. Una vetrocamera doppio o triplo con trattamento basso-emissivo e riempimento con gas isolanti (come argon o kripton) garantisce valori di Ug molto più bassi rispetto a un semplice doppio vetro tradizionale.

Telaio
Il telaio influisce sul valore Uf. La sua prestazione varia a seconda del materiale (legno, pvc, alluminio con taglio termico) e della tecnologia costruttiva (camere interne, inserimento di isolanti, spessori).

Distanziatori e bordi del vetro
La zona di contatto tra vetro e telaio è un punto delicato. I distanziatori “warm edge” riducono le dispersioni rispetto ai distanziatori metallici tradizionali, migliorando il coefficiente ψ.

Rapporto vetro/telaio
Una finestra con ampia superficie vetrata e vetri performanti può avere un Uw migliore rispetto a una con molto telaio, soprattutto se quest’ultimo ha valori Uf più elevati.

Posa in opera
Un infisso con ottime caratteristiche può perdere parte della sua efficacia se installato male. Ponti termici in corrispondenza di giunti, cassonetti non isolati o controtelai metallici possono peggiorare sensibilmente il valore finale.

Come si calcola la trasmittanza termica

Il calcolo della trasmittanza termica dei serramenti segue procedure standardizzate stabilite da norme tecniche europee. Lo scopo è ottenere un valore attendibile che rappresenti il comportamento termico reale della finestra.

Il parametro di riferimento è Uw, cioè la trasmittanza dell’intero infisso. Questo valore si ottiene combinando la trasmittanza del vetro (Ug), quella del telaio (Uf) e le dispersioni aggiuntive nelle zone di contatto (ψ, dette anche trasmittanze lineari).

In formula semplificata:

Uw = (Ag·Ug + Af·Uf + Σ(L·ψ)) / (Ag + Af)

dove:

  • Ag = superficie del vetro
  • Af = superficie del telaio
  • L = lunghezza del perimetro del vetro (giunzione vetro-telaio)

Per calcolare questi valori si fa riferimento a norme specifiche:

  • UNI EN ISO 10077-1 per il calcolo semplificato della trasmittanza complessiva
  • UNI EN ISO 10077-2 per calcoli dettagliati con software di simulazione
  • EN 673 per la determinazione della trasmittanza dei vetri isolanti

In alternativa, i produttori di serramenti forniscono il valore di Uw certificato nei documenti di prodotto e nella marcatura CE, che rappresenta il dato ufficiale da considerare in fase di scelta o per accedere agli incentivi.

La trasmittanza termica e le zone geografiche

Il valore di trasmittanza termica richiesto per i serramenti non è uguale in tutta Italia, ma varia in base alla zona climatica di appartenenza. Il nostro Paese è infatti suddiviso in sei zone, dalla A (più calda) alla F (più fredda), definite dal numero di gradi-giorno di ogni comune.

Più il clima è rigido, più stringenti sono i limiti imposti dalla normativa. Questo perché in aree fredde le dispersioni di calore attraverso i serramenti incidono maggiormente sui consumi e sul comfort abitativo.

Secondo il D.M. 26 giugno 2015 (“Requisiti minimi”), i valori massimi di Uw per i serramenti in edifici nuovi o sottoposti a riqualificazione importante sono:

  • Zone A e B: 3,00 W/m²K
  • Zona C: 2,20 W/m²K
  • Zona D: 1,80 W/m²K
  • Zona E: 1,40 W/m²K
  • Zona F: 1,10 W/m²K

Per ottenere gli incentivi fiscali, come l’ecobonus o il bonus serramenti, valgono invece i limiti stabiliti dal D.M. 6 agosto 2020 (Allegato E). Questi sono più severi, ad esempio:

  • Zone A e B: 2,60 W/m²K
  • Zona C: 1,75 W/m²K
  • Zona D: 1,67 W/m²K
  • Zona E: 1,30 W/m²K
  • Zona F: 1,00 W/m²K

In pratica, chi abita in un comune montano (zona E o F) deve scegliere serramenti molto performanti, spesso con triplo vetro e telai ad alta efficienza. Al contrario, in località costiere delle zone A o B possono bastare infissi con doppio vetro evoluto, purché rispettino i limiti stabiliti per legge o per le detrazioni.

Materiali a confronto: pvc, legno e alluminio

Il materiale del telaio è uno degli elementi che incidono di più sul valore di trasmittanza del serramento. Ogni soluzione ha caratteristiche specifiche che ne influenzano le prestazioni, la durabilità e la manutenzione.

Serramenti in pvc
Il pvc è uno dei materiali più utilizzati grazie al buon rapporto qualità-prezzo e alle ottime prestazioni isolanti. I profili multicamera riducono il passaggio del calore, permettendo di ottenere valori di Uw anche inferiori a 1,3 W/m²K con vetri performanti. Inoltre, il pvc non richiede particolare manutenzione ed è disponibile in molte finiture.

Serramenti in legno
Il legno è naturalmente un materiale isolante, quindi garantisce valori di trasmittanza molto bassi. Con vetri ad alte prestazioni, i serramenti in legno possono raggiungere Uw intorno a 1,0–1,2 W/m²K. Offrono un’elevata resa estetica e si adattano bene a edifici di pregio, ma necessitano di manutenzione periodica per preservare le prestazioni nel tempo.

Serramenti in alluminio
L’alluminio è un materiale resistente e durevole, ma è anche un ottimo conduttore di calore. Per questo vengono utilizzati profili con taglio termico, ossia con barrette isolanti che interrompono la continuità metallica. Con sistemi evoluti e triplo vetro si possono ottenere valori di Uw attorno a 1,2–1,4 W/m²K, ma in genere sono leggermente meno isolanti rispetto a pvc e legno. In compenso, l’alluminio assicura solidità, profili sottili e lunga durata senza manutenzione significativa.

Tutti e tre i materiali, se abbinati a vetri di qualità e a una posa corretta, possono garantire prestazioni in linea con la normativa e consentire l’accesso ai bonus. La scelta dipende dalle esigenze: il pvc privilegia il rapporto qualità-prezzo, il legno offre isolamento naturale ed estetica, l’alluminio garantisce durabilità e stabilità strutturale.

Trasmittanza e resistenza termica

La trasmittanza termica (U) e la resistenza termica (R) sono grandezze strettamente collegate. La loro relazione è semplice:

U = 1 / R

dove R rappresenta la capacità del serramento di opporsi al passaggio del calore. Più alto è il valore di R, più basso sarà quello di U, e quindi migliori saranno le prestazioni isolanti.

Nei serramenti la resistenza termica totale dipende dalla combinazione di vetro, telaio, intercapedini, rivestimenti basso-emissivi e strati d’aria. Ogni elemento aggiunge resistenza al passaggio di calore e contribuisce ad abbassare il valore complessivo di trasmittanza.

Trasmittanza e conduttività termica

Un’altra grandezza importante è la conduttività termica (λ), che misura la capacità di un materiale di trasmettere calore. Si esprime in W/mK ed è una proprietà intrinseca del materiale.

La trasmittanza termica è invece un parametro che riguarda l’intero elemento costruttivo (ad esempio un serramento) e tiene conto sia della conduttività dei materiali che dello spessore e della composizione degli strati.

In pratica, materiali con bassa conduttività (come il legno) offrono di base un buon isolamento, mentre materiali con conduttività elevata (come l’alluminio) necessitano di soluzioni tecniche specifiche, come il taglio termico, per migliorare la prestazione finale.

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1 Ottobre 2025 / / Laura Home Planner

Quando immaginiamo una casa ben arredata, pensiamo subito ai grandi protagonisti: il divano che accoglie, il tavolo attorno a cui riunirsi, la lampada che crea atmosfera. Ma il vero segreto di uno spazio che colpisce sta altrove: nei dettagli. Ed è proprio lì che il vaso di design si rivela un alleato sorprendente.

Il vaso non è più un accessorio relegato alla sua funzione pratica: oggi è un vero e proprio protagonista dell’arredo, capace di riflettere lo stile di chi vive la casa, esaltare la bellezza di una pianta e, allo stesso tempo, aggiungere un tocco artistico che arricchisce lo spazio circostante.

vasi di design

I Vasi di Design: Protagonisti dell’Arredo Moderno

Inserire un vaso in un soggiorno, in un ingresso o in uno studio non significa solo avere un supporto per i fiori, ma significa creare un punto visivo forte, che cattura l’attenzione e dona equilibrio all’ambiente.
Le forme geometriche, i colori materici e le finiture particolari possono riflettere la personalità di chi vive la casa, rendendo un angolo anonimo un luogo ricco di carattere.

Un vaso scelto con cura può diventare:

  • il protagonista minimalista di una scrivania;
  • il complemento sofisticato per una sala da pranzo;
  • l’elemento che spezza la rigidità di un ufficio moderno.
vasi di design

Il Vaso come Punto Focale in Ogni Ambiente

I vasi di oggi non sono solo belli da vedere: sono pensati per durare nel tempo, unendo resistenza, versatilità e attenzione all’ambiente. Grazie all’innovazione nei materiali diventano leggeri e facili da spostare, ma al contempo solidi e affidabili. Sempre più realtà, infatti, scelgono di puntare sulla sostenibilità, proponendo soluzioni che rispettano il pianeta senza rinunciare all’eleganza del design.

Chi cerca un vaso che vada oltre la semplice funzione di contenitore desidera in realtà un complemento d’arredo capace di esprimere personalità e stile. In questa direzione si colloca anche Mugalab Shop , che propone una collezione di vasi di design e accessori progettati per portare negli ambienti un dettaglio distintivo, in equilibrio tra estetica, funzionalità e responsabilità ambientale.

L’azienda unisce creatività e ricerca dei materiali per offrire soluzioni che si inseriscono con naturalezza nelle case, negli uffici moderni o negli spazi commerciali. Oggetti che non si limitano a decorare, ma diventano veri e propri accenti di design sostenibile, capaci di valorizzare ogni ambiente con stile e consapevolezza.

Arredare non è soltanto una questione di spazi da riempire, ma un modo per dare forma a un’esperienza quotidiana fatta di armonia ed emozione. E sono spesso i dettagli – come un vaso di design scelto con attenzione – a rivelare più di ogni altro elemento la nostra personalità e il modo in cui viviamo la casa.

vasi di design

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17 Settembre 2025 / / Laura Home Planner

Una soluzione sicura per i proprietari

La messa a valore di un immobile è una decisione che può essere affrontata con estrema tranquillità se affidata alla società rodigina Homynest, l’inquilino perfetto per i proprietari che non intendono vendere.

Oltre ad aver già acquisito appartamenti ed abitazioni a Ferrara, Padova, Rovigo, Milano e Verona, Homynest gestisce due immobili esclusivi in Umbria e sul lago di Carezza, in Alto Adige.

Sono ripresi i contatti con i proprietari

Dopo il periodo estivo, tradizionalmente dedicato alle ferie, sono ripresi i contatti con i proprietari che hanno già contattato Homynest per sottoporre i propri immobili all’affitto, ma anche alla gestione completa, nel caso in cui abbiano bisogno di interventi per i quali non si sentono di investire.

Crescita finanziaria e vantaggi per i proprietari

Dal punto di vista finanziario Homynest ha registrato un trend di crescita che ha già prodotto utili estremamente positivi negli ultimi 5 mesi e che consentirà la distribuzione dei ricavi ai proprietari che hanno scelto la gestione diretta degli immobili.

Per gli altri, invece, la sicurezza dell’affitto mensile garantito e la manutenzione continua dell’immobile rappresentano un motivo di tranquillità e libertà.

 immobili

Solidità aziendale e partnership strategiche

Il successo di Homynest lo spiega Roman Sajin, che si occupa delle nuove acquisizioni:

Come inquilini a lungo termine assicuriamo gli immobili a tutela del patrimonio del proprietario, una decisione molto apprezzata, con polizze che offrono ampie coperture per far dormire sonni tranquilli ai nostri partners”.

L’amministratore delegato Filippo Turolla ricorda la solidità dell’azienda, garantita dalla partecipazione di un primario fondo di investimento nazionale orientato all’immobiliare e al turismo.

Per Mattia Zangirolami, terzo socio fondatore di Homynest, i servizi di manutenzione ordinaria e pulizie sono plus garantiti, ma anche la contrattualistica è uno dei punti di forza:

Più un contratto è lungo nel tempo meglio è – afferma Mattia – Partiamo da un minimo di 4+4 anni garantendo un reddito continuo al proprietario, aggiornato secondo i dati Istat sull’inflazione”.

Obiettivi di espansione

Obiettivo dichiarato è continuare ad aumentare gli immobili disponibili seguendo un piano di sviluppo nazionale strategico che porterà Homynest ad entrare nel mercato di Torino e Roma, aumentando la presenza a Milano e Verona.

Contatti Homynest

È possibile contattare Homynest senza impegno attraverso uno di questi canali:

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27 Agosto 2025 / / Laura Home Planner

Il bagno non è più solo uno spazio funzionale, ma un ambiente da vivere, curato nei minimi dettagli. E tra gli elementi che più di tutti riescono a coniugare estetica e praticità c’è il box doccia in vetro. Elegante, luminoso e versatile, è diventato il protagonista indiscusso dei bagni contemporanei.

Che tu stia progettando una ristrutturazione, o semplicemente cercando ispirazione per dare un tocco di freschezza alla tua zona wellness, sei nel posto giusto.

In questo articolo esploreremo le ultime tendenze, i materiali più usati, le soluzioni salvaspazio e tanti spunti per trasformare il tuo bagno in un’oasi di design e comfort.

box doccia

Bagno moderno e di design: accorgimenti che fanno la differenza

Quando si parla di bagno moderno, non si tratta solo di scegliere arredi di ultima generazione, ma di creare un ambiente armonioso, funzionale e in linea con le tendenze del design contemporaneo. Per ottenere un risultato davvero d’effetto, è fondamentale partire da alcuni elementi chiave che fanno la differenza.

Spazio e ordine come priorità
Uno dei tratti distintivi del bagno moderno è la sensazione di spazio e leggerezza. Anche in ambienti di dimensioni ridotte, l’obiettivo è eliminare il superfluo e valorizzare le linee pulite. Opta per mobili sospesi, sanitari dalle forme minimal e contenitori ben integrati che permettano di mantenere tutto in ordine e a portata di mano. L’effetto visivo sarà subito più ampio e arioso.

Illuminazione studiata con cura
La luce è un elemento fondamentale, un bagno moderno deve essere ben illuminato, sia con luce naturale che artificiale. Oltre all’illuminazione generale, è importante prevedere luci funzionali (specchio, doccia, zona lavabo) e, se possibile, punti luce d’atmosfera per creare un effetto rilassante e sofisticato. L’uso di LED a scomparsa o di strisce luminose integrate nei mobili è una scelta molto apprezzata.

Colori neutri e materiali naturali
Le palette di tendenza si muovono sui toni neutri: bianco, grigio, beige, tortora, nero opaco. Queste tonalità trasmettono eleganza e pulizia, e sono facilmente abbinabili con materiali naturali come legno, pietra e vetro. L’obiettivo è creare un ambiente caldo ma essenziale, dove ogni elemento ha un ruolo preciso e contribuisce a definire lo stile.

Rubinetteria e dettagli che catturano l’occhio
I dettagli contano. Rubinetteria opaca, finiture metalliche in nero, oro o bronzo, accessori minimal e maniglie integrate: sono tutti tocchi che elevano l’estetica del bagno. Anche la scelta di uno specchio con illuminazione integrata o con forme particolari può aggiungere carattere senza appesantire lo spazio.

Tecnologia al servizio del comfort
Un bagno moderno non può prescindere dalla tecnologia: sistemi di riscaldamento a pavimento, docce con funzione rain o cromoterapia, specchi anti-appannamento, sanitari smart. L’innovazione è pensata per migliorare il comfort quotidiano, riducendo i consumi e aumentando la qualità della vita.

Il box doccia in vetro come elemento centrale
Infine, il box doccia in vetro gioca un ruolo centrale nel bagno moderno. Non solo per la sua funzionalità, ma perché contribuisce alla percezione di ampiezza, luminosità e pulizia. La trasparenza del vetro permette di integrare perfettamente la doccia nell’ambiente, senza creare interruzioni visive.

Bastano pochi accorgimenti mirati per trasformare anche il bagno più semplice in uno spazio moderno, elegante e accogliente.

Box doccia su misura

Quando si tratta di progettare un bagno moderno, la possibilità di personalizzare ogni dettaglio è un valore aggiunto.

box doccia su misura rispondono proprio a questa esigenza, permettono di adattarsi perfettamente allo spazio disponibile, sia in termini di dimensioni che di forma, offrendo massima libertà progettuale. Che si tratti di una nicchia, di un angolo irregolare o di uno spazio ridotto, scegliere un box su misura significa ottimizzare ogni centimetro senza rinunciare all’estetica.

Uno degli aspetti più interessanti è la possibilità di personalizzare la tipologia di apertura della porta, un dettaglio che incide sia sul design che sulla praticità d’uso.

Porte scorrevoli, battenti, a libro o a saloon: ogni soluzione ha i suoi vantaggi e si adatta meglio a specifici contesti. La scelta va fatta valutando lo spazio disponibile davanti e intorno alla doccia, ma anche lo stile generale del bagno.

Optare per un box doccia personalizzato significa anche poter selezionare finiture, spessori del vetro, profili e accessori, rendendo il risultato davvero unico e in linea con il proprio gusto.

Se sei alla ricerca di ispirazioni o vuoi valutare diverse soluzioni su misura, puoi trovare qualche spunto interessante cliccando qua. Troverai idee, configurazioni e prodotti che possono aiutarti a capire quale box doccia è più adatto alle tue esigenze.

Materiali di tendenza per box doccia

La scelta dei materiali è uno degli aspetti più importanti nella progettazione di un box doccia moderno, non solo per l’impatto estetico, ma anche per la durabilità, la facilità di pulizia e la sicurezza. Oggi più che mai si punta su soluzioni che coniughino stile e funzionalità, in linea con le esigenze dell’abitare contemporaneo.

Il vetro satinato
Tra i materiali più in voga per i box doccia spicca senza dubbio il vetro satinato, apprezzato per la sua capacità di garantire privacy senza rinunciare alla luce.

Si tratta di un vetro temperato sottoposto a un processo di satinatura (tramite acido o sabbiatura), che ne opacizza la superficie rendendola vellutata alla vista e al tatto. Il risultato è una lastra semi-trasparente che lascia filtrare la luce, ma attenua la visibilità, rendendola ideale per ambienti condivisi o per chi desidera un effetto soft e sofisticato.

Oltre all’estetica, il vetro satinato è molto pratico: resiste bene a graffi e macchie, è facile da pulire e trattato spesso con tecnologie anti-calcare che ne facilitano la manutenzione.

Inoltre, essendo un vetro temperato, offre un’elevata resistenza agli urti e alla variazione termica, risultando sicuro anche in caso di rottura (si frantuma in piccoli pezzi non taglienti).

Altri materiali consigliati per il box doccia
Oltre al vetro satinato, esistono altre soluzioni interessanti, ognuna con caratteristiche specifiche:

  • Vetro trasparente: è la scelta classica per chi desidera ampliare visivamente lo spazio e valorizzare il rivestimento interno della doccia. Molto amato nei bagni minimalisti e contemporanei, spesso è disponibile anche in versioni extra-clear (vetro ultra trasparente) che eliminano il tono verdognolo tipico del vetro standard.
  • Vetro fumé o bronzato: opzioni più audaci e ricercate, ideali per chi vuole dare un tocco di carattere al bagno. Offrono un buon compromesso tra trasparenza e privacy, con un effetto più caldo o più grintoso a seconda della finitura.
  • Vetro serigrafato o decorato: perfetto per chi cerca una soluzione più personalizzata, con motivi grafici o texture opache che decorano il vetro mantenendone la funzionalità.

Strutture e profili: materiali a confronto
Anche il materiale della struttura che sostiene il vetro è fondamentale, i più utilizzati sono:

  • Alluminio anodizzato: leggero, resistente all’umidità e alla corrosione, è spesso usato nei profili dei box doccia. Disponibile in varie finiture (cromo lucido, nero opaco, bronzo…), si integra perfettamente con qualsiasi stile.
  • Acciaio inox: più robusto e pesante dell’alluminio, è ideale per chi cerca la massima durabilità e un’estetica premium. Resistente al calcare e all’usura, è una scelta ideale per ambienti di design.
  • Ottone o metalli verniciati a polvere: meno comuni, ma sempre più apprezzati in progetti su misura o in bagni dallo stile industriale o retrò.

Qual è il materiale più adatto?
La risposta dipende da diversi fattori: estetica desiderata, facilità di pulizia, budget e utilizzo previsto. In generale, il vetro temperato, in tutte le sue varianti (satinato, trasparente, fumé, ecc.) è la scelta migliore per sicurezza, estetica e igiene. Combinato con una struttura in alluminio o acciaio inox, garantisce resistenza nel tempo, facilità di manutenzione e un effetto visivo di grande impatto.

Il bagno di design

Il bagno è il luogo dove si inizia e si conclude la giornata, uno spazio personale che riflette gusto, stile e anche un certo desiderio di benessere quotidiano. In quest’ottica, sempre più persone ricercano un bagno di design. Non è solo una questione estetica, ma anche di qualità della vita. Un ambiente bello e ben progettato influisce positivamente sul nostro comfort e sul nostro umore.

La crescente attenzione verso il design si riflette anche nella scelta del box doccia, che da semplice elemento funzionale diventa un vero protagonista della stanza. Tra i modelli più apprezzati per chi vuole un effetto “wow” c’è sicuramente la doccia walk-in, una delle soluzioni più di tendenza del momento.

Doccia walk-in: essenziale, elegante, aperta

La doccia walk-in è una soluzione aperta, senza porte, delimitata solitamente da una sola parete in vetro fissa. La sua estetica è minimale, pulita, ariosa. Si integra perfettamente con l’ambiente circostante e contribuisce a creare un effetto visivo di grande respiro. Proprio per questa sua semplicità formale, è ideale per i bagni moderni, anche di dimensioni non eccessivamente grandi.

Vantaggi: estetica contemporanea e raffinata, facilità di accesso e maggiore comfort, pulizia semplice e meno ingombri visivi.

Svantaggi: possibili fuoriuscite d’acqua, richiede una progettazione accurata del pavimento, meno adatta a chi preferisce ambienti chiusi e caldi durante la doccia.

Box doccia con apertura a libro: praticità salva-spazio

Ideale per i bagni piccoli o con spazi particolari, il box con apertura a libro permette di piegare le ante su sé stesse, riducendo al minimo l’ingombro quando aperto. È un’ottima soluzione per chi vuole un box chiuso ma ha poco spazio di manovra.

Vantaggi: salvaspazio, pratico, ottimo per nicchie strette.

Svantaggi: può avere più punti di giuntura da pulire, design leggermente meno “pulito” rispetto ai modelli frameless.

Box doccia scorrevole: essenziale e funzionale

Un altro grande classico rivisitato in chiave moderna è il box doccia con apertura scorrevole. Le porte scorrono su binari, evitando l’ingombro dell’apertura verso l’esterno. Perfetto in ambienti stretti e disponibile in versioni dal design molto pulito, con profili sottili o in vetro totalmente trasparente.

Vantaggi: ottima soluzione per bagni lunghi e stretti, chiusura totale, buon isolamento.

Svantaggi: richiede manutenzione dei binari, meno apertura rispetto ad altri modelli.

Box doccia a battente: eleganza classica, apertura ampia

Il bos doccia con apertura a battente resta una scelta elegante e funzionale, soprattutto quando si ha spazio a disposizione. L’apertura può essere verso l’esterno o doppia (tipo saloon), per un effetto sofisticato.

Vantaggi: facile da pulire, ottimo isolamento, apertura totale.

Svantaggi: necessita di spazio frontale libero per l’apertura.

Box doccia semicircolare: morbidezza nelle forme

Perfetto per angoli e per chi desidera un design più armonioso, il box semicircolare è compatto ma visivamente più fluido. Spesso abbinato a piatti doccia ad arco, dona movimento alla stanza.

Vantaggi: ideale per spazi piccoli, design accattivante.

Svantaggi: meno spazioso all’interno rispetto a forme quadrate o rettangolari.

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6 Agosto 2025 / / Laura Home Planner

Le case non sono tutte uguali, si dice che ormai non abbiano più l’ingresso, ma non è così. Spesso mi imbatto nel restyling di case un pò datate che a hanno un ingresso stretto e poco luminoso a cui serve un cambiamento.

Arredare spazi grandi a volte è più semplice,

e trovare la giusta combinazione per organizzare e rendere accogliente uno spazio stretto, come l’ingresso , può sembrare davvero difficile,

ma basta qualche trucco,

eccone alcuni per rendere luminoso e accogliente un ingresso stretto:

Ingresso stretto: sfruttalo al meglio con mobili poco profondi

Una credenza poco profonda e un specchio : la combinazione perfetta per un ingresso stresso.

Un ingresso stretto circa 120 cm, può permettersi di ospitare un mobile profondo almeno 30cm, lasciando un comodo passaggio di 90 cm,

l’importante,

è evitare un mobile con ante battenti perché più scomodo da aprire quando sia ha poca profondità

meglio un mobile con ante scorrevoli o con cassetti,

oppure a giorno,

inoltre,

inserire uno specchio nella stanza ,

amplia visivamente lo spazio,

rendendolo più ampio e luminoso.

Mobili stretti e vetro per un ingresso stretto

L’ingresso, per quanto stretto,

è comunque una stanza che non va trascurata,

certo,

si tratta della zona di passaggio tra l’esterno e l’interno della casa,

ma,

oltre a renderla accogliente si può sfruttare.

Il vetro è un ottimo alleato degli spazi stretti,

allora perché non inserire una vetrina alta e stretta che, oltre a rendere elegante l’ambiente , permette di organizzare lo spazio?

Colori chiari per un ingresso stretto

Arredare non vuol dire soltanto mettere dei mobili in una stanza,

per arredare un ingresso stretto,

oltre ad utilizzare mobili stretti per ingresso e specchi che visivamente ampliano lo spazio, bisogna sapere giocare con i colori.

Prediligere colori chiari, colori neutri e pastello darà più luce ad un ingresso stretto.

Luce

Quando un ingresso è molto stretto, oltre a giocare con i colori delle pareti , è importante mettere in gioco la luce.

Se l’ingresso stretto è anche buio, inserire delle lampade a soffitto, dei led luminosi o delle lampade a pareti,

oltre a creare la giusta scenografia ,

aiuta a rendere luminoso lo spazio.

Decori

Tappeti lunghi e stretti,

una parete piena di piccoli quadri

libreria a parete ,

sono tutti decori che ampliano lo spazio.

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25 Luglio 2025 / / Laura Home Planner

Spesso mi chiedete come arredare camera da letto in modo più accogliente,

a volte non vi piace più la distribuzione dei mobili,

altre volte non vi piace più il colore delle pareti,

e altre volte ancora non vi piace più punto e basta.

La voglia di cambiare e trovare qualcosa di nuovo in casa è una situazione che molte volte ci manda in crisi,

una casa accogliente ci fa sentire in armonia e riesce a farci stare bene,

e spesso la “routine della casa” (passatemi il termine),

ha bisogno di nuovi stimoli per farci stare meglio.

La camera da letto è uno degli ambienti della casa che molti trascurano,

non solo per mancanza di soldi, ma anche per mancanza di tempo,

la tendenza è prediligere gli ambienti in cui anche gli esterni (amici, parenti, colleghi..)hanno libero accesso,

detto brutalmente, le stanze che devono restare in ordine perché vedono gli altri ,

e purtroppo,

la camera da letto tanto quanto il ripostiglio , passano in secondo tempo.

Oggi vi darò qualche dritta su come arredare camera da letto e renderla accogliente.

Come arredare camera da letto : primo step le misure

Si parte sempre dalle cose (per la maggior parte di voi) più noiose.

Il primo passo sono le misure, non ci sono alternative,

una camera da letto da 4x3mt non è la stessa di una camera da 10×5 mt , e neppure le aperture (finestre, porta finestre e porte) sono uguali,

perciò,

se state cercando idee su come arredare camera da letto , che sia da zero o che sia un restyling, la prima cosa che dovete guardare sono le misure.

Prendete un foglio di carta, una matita (non la penna perché gli errori si possono cancellare facilmente), e un metro.

Appoggiate il metro a terra e prendete le misure di ogni parete,

prendete l’altezza da terra della stanza,

disegnate le aperture della stanza (finestre, porte e porte finestre) e segnate la loro altezza , la larghezza, il verso di apertura e per le finestre l’altezza da cui partono da terra.

Segnate i punti luce e le prese ed eventuali altri ingombri.

Una volta fatto, sarete sicuri (o quasi) che la vostra percentuale di errore nello spostare i mobili esistenti , o sceglierne di nuovi da comprare, sarà molto bassa.

Uno dei primi errori del fai da te nell’arredare la camera da letto, tanto quanto come il resto degli ambienti,

è proprio quello di non prendere le misure,

oppure di non darci troppo peso.. tanto ci sta (frase tipica di che acquista i mobili a caso),

dunque evitate di farlo.

La palette colori

Avete le misure della stanza, ma abbiate pazienza,

prima di comprare i mobili o toglierne o aggiungerne di nuovi focalizzatevi sul colore.

Il colore ha un potere enorme,

è in grado di cambiare completamente l’aspetto estetico di ogni cosa.

Pensate a quando scegliete un vestito,

avete davanti a voi due modelli identici, uno nero ed uno rosso…

che effetto fanno indossati?

Certamente diverso,

lo stesso vale per le pareti di una stanza ed i sui arredi.

Selezionate i colori che vi piacciono, definite il loro aspetto e il tono,

focalizzatevi su un paio di colori, al massimo tre, e con quei colori create la vostra palette.

Definendo il colore della stanza avete definito il suo stile,

classico, shabby, eclettico,

insomma siete pronti per riempire la scatola.

Come arredare camera da letto: terzo step

Avete le misure e lo stile della stanza ben chiaro in testa,

ora è il momento più importante,

definite le vostre esigenze.

Questo è il momento in cui non potete sbagliare,

la funzionalità degli ambienti è sinonimo del loro ordine e della loro armonia.

Come arredare un camera da letto e non commettere errori?

Non esagerate,

evitate di acquistare d’impulso solo perché piace,

il vostro obiettivo è quello di arredare camera da letto e renderla bella funzionale ed accogliente.

Dunque,

cosa serve?

Un armadio battente o meglio scorrevole?

Un settimino o un comò?

Ci sta la zona studio o una piccola toilette?

Il letto che misure deve avere?, di che materiale vorreste che fosse fatto?

L’imbottitura prende la polvere, se siete allergici scartatelo,

Il ferro battuto vi da idea di camera vecchia? Lasciatelo perdere,

La sera prima di andare a dormire vi piace leggere?

Perfetto, scegliete una testata che si adatta alla lettura e una luce notturna che non vi dia fastidio agli occhi..

Insomma,

dovete focalizzarvi su funzione e aspetto estetico.

Tutto deve essere fatto in funzione delle vostre esigenze.

Non dimenticatevi delle lampade, dei tessuti e degli elementi di decoro

Personalizzatela, rendetela vostra,

la vostra camera da letto deve parlare di voi.

Scegliete lampade in linea con lo stile della camera,

come ad esempio in legno e vimini per una stanza shabby,

in ferro e dai colori decisi per un ambiente industriale,

colorate e dalle forme particolari per uno stile eclettico…

Aggiungete degli elementi che vi rispecchiano,

come libri, candele, foto.

Definite i tessuti delle tende,

la loro consistenza e il materiale.

I miei consigli su come arredare camera da letto

Il mio consiglio è quello di cercare di liberare la mente prima di riempirla di nuove idee.

Se siete indecisi tra due generi, confrontate due immagine e cercate l’emozione che vi trasmettono entrambi per definire quale scegliere.

Quando non siete sicuri di qualcosa non andate di fretta,

ascoltate consigli, informatevi, fate ricerche.

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19 Luglio 2025 / / Laura Home Planner

Il decluttering non è solo un passo preliminare da superare, ma una componente essenziale del progetto stesso.

Liberare gli ambienti dal superfluo significa creare le condizioni perché il restyling possa esprimersi al meglio. Non si tratta semplicemente di togliere, ma di fare spazio a ciò che verrà, preparando l’ambiente a una nuova forma, una nuova luce, un nuovo equilibrio.

il decluttering

Quando il cambiamento prende respiro

Ogni intervento di restyling ha un’intenzione precisa: valorizzare spazi, proporre nuove atmosfere, rinnovare la funzione di ogni zona.

Ma anche il progetto più curato rischia di non emergere se l’ambiente resta sovraccarico di oggetti o caos visivo. Il disordine può coprire le linee pulite, ostacolare la percezione degli accostamenti cromatici, annullare la ricerca di equilibrio.

Fare decluttering prima di iniziare significa rispettare lo spazio esistente, liberare il potenziale nascosto sotto il superfluo, e offrire alla nuova progettazione una base pronta ad accogliere cambiamenti e novità. È un gesto che dà respiro, leggerezza, e facilita l’incontro tra vecchio e nuovo.

Valorizzare senza sovraccaricare

Nel restyling ogni elemento – dai materiali alle finiture, dai colori agli arredi – dialoga per costruire un’identità coerente. Ma quel linguaggio rischia di essere smarrito quando l’ambiente è affollato da oggetti che nulla hanno a che fare con il nuovo progetto.

Il decluttering agisce allora come un filtro indispensabile: elimina il superfluo, libera le superfici, valorizza la struttura architettonica e gli elementi distintivi. Come togliere un velo che impediva alla luce di entrare, permette a pareti, texture e dettagli di risplendere e di raccontare una nuova storia.

Questa pulizia non è una rinuncia, ma una scelta consapevole, che permette di costruire un progetto che parla chiaro, che comunica con forza e coerenza. Lo spazio che si crea non è vuoto, è pieno di potenzialità.

Fare spazio per armonizzare gli ambienti

Un aspetto fondamentale del restyling è la continuità tra gli ambienti. Se il decluttering viene fatto stanza per stanza, si facilita una visione d’insieme più armoniosa. Liberare spazi significa anche uniformare il linguaggio visivo e funzionale, costruire un filo conduttore che unisce e valorizza ogni zona della casa.

Spesso, in case vissute, si osserva una discontinuità: stanze che raccontano storie diverse, con livelli di ordine e cura variabili. Il decluttering iniziale è la chiave per armonizzare questi racconti e favorire un progetto che sia coerente e funzionale, evitando quel senso di disorientamento che il disordine genera.

Oggetti scelti per un nuovo respiro

Non si tratta di eliminare tutto, ma di fare spazio a una selezione consapevole. Ogni oggetto – bello, utile o affettivo – deve trovare il suo posto in un contesto rinnovato, dove possa dialogare con lo stile e con lo spazio circostante.

Il decluttering diventa così parte integrante della progettazione, un momento di rifinitura e consapevolezza che aiuta a mantenere l’equilibrio tra estetica e funzionalità. Aiuta a scegliere con cura, a evitare accumuli futuri e a preservare la freschezza del nuovo ambiente nel tempo.

Il gesto quotidiano che sostiene il progetto

Liberare spazio prima del restyling non è solo un’azione una tantum. È anche un invito a instaurare abitudini nuove, pratiche di ordine che aiutano a mantenere viva la bellezza e la funzionalità della casa rinnovata.

Quando ogni cosa ha il suo posto, facilmente raggiungibile e coerente con l’uso quotidiano, il comfort si moltiplica senza sforzo. Il decluttering diventa così un gesto silenzioso, che accompagna la vita di tutti i giorni e sostiene il valore del progetto nel tempo.

Il ruolo emotivo del decluttering nel restyling

Fare spazio non riguarda solo l’ordine esteriore, ma anche una sorta di liberazione interiore.

Spesso, accumulare oggetti è legato a ricordi, abitudini o emozioni che possono appesantire l’ambiente e la mente. Il decluttering diventa quindi un momento di riflessione che aiuta a mettere in chiaro ciò che è davvero importante, a fare pace con il passato e a prepararsi per il cambiamento.

Questa dimensione emotiva del processo non va sottovalutata: restituire respiro alla casa significa anche creare uno spazio mentale più libero, che favorisca benessere, creatività e serenità. Un progetto di restyling che parte da qui è un progetto che nasce con un equilibrio profondo.

Un investimento duraturo nel valore della casa

Infine, il decluttering prima del restyling non è solo un vantaggio estetico o funzionale, ma anche economico. Spazi ordinati, armoniosi e ben progettati aumentano la percezione di qualità e cura, valorizzando la casa nel tempo.

Che si tratti di viverci o di rivenderla, il valore percepito cresce.

Investire tempo e attenzione nel decluttering significa dunque mettere le basi per un restyling di successo, capace di mantenere la sua efficacia e bellezza anche negli anni a venire.

Il decluttering come fase preparatoria al restyling

In molti progetti di restyling, Decluttering Lab Milano entra in gioco nella fase che precede lo styling vero e proprio. Il loro intervento si concentra nel creare le condizioni ottimali affinché la progettazione d’interni possa esprimersi appieno.

Liberare gli ambienti dal superfluo, mettere ordine con metodo e sensibilità, significa offrire allo stylist o all’interior designer una base coerente, funzionale e pulita, pronta ad accogliere nuovi equilibri estetici e funzionali.

Questo tipo di collaborazione si traduce in un lavoro più fluido, in ambienti più armonici e in risultati che durano nel tempo. Perché un restyling efficace parte sempre da uno spazio che ha ritrovato la sua essenza.

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17 Luglio 2025 / / Laura Home Planner

Creare un’area esterna confortevole e utilizzabile è l’obiettivo principale della progettazione moderna dei giardini, e questo risultato si ottiene stabilendo zone d’ombra funzionali ed esteticamente gradevoli, specialmente per l’uso durante i mesi più caldi.

Una pergola risponde perfettamente a questo scopo, agendo come un’efficace soluzione architettonica che va oltre la semplice protezione solare, creando un ambiente distinto e riparato che può essere considerato una vera estensione della casa.

L’atmosfera generale di questo nuovo spazio sarà determinata dalla struttura della pergola, che può essere in legno per fornire una sensazione calda e naturale che si integra con il verde, oppure in metallo, il quale offre un aspetto più contemporaneo.

Poiché la struttura ha un impatto così significativo, scegliere tra le migliori pergole da giardino è una decisione progettuale fondamentale che imposta il carattere e lo stile della vostra nuova oasi di pace.

Come progettare la copertura perfetta

Una volta scelta la struttura della pergola, bisogna pensare a un’altra decisione importante: la copertura, la quale non servirà solo a creare zone d’ombra, ma anche a definire l’atmosfera dello spazio sottostante.

Una tipologia di copertura molto apprezzata prevede l’utilizzo di piante rampicanti per creare una tettoia naturale, con opzioni come il gelsomino, il glicine con i suoi grappoli di fiori pendenti, la vite americana con le sue foglie autunnali colorate, o la bouganville.

Questa opzione rende la pergola parte integrante del giardino e crea un’ombreggiatura dinamica che modifica la sua densità e il suo aspetto nel corso delle stagioni.

L’altra categoria è rappresentata dalle coperture in tessuto, che offrono maggiore flessibilità e controllo, ad esempio, tende retrattili o pannelli mobili che permettono di regolare la quantità di ombra necessaria nei diversi momenti della giornata. In alternativa, per un ambiente più rilassato, si possono utilizzare semplici teli leggeri drappeggiati per creare un’area confortevole e informale, particolarmente adatta per un angolo dedicato al relax.

L’arredamento: tra natura e design

pergola

Con la struttura e la copertura definite, la pergola si è ormai trasformata in una stanza a cielo aperto pronta per essere arredata.

Questo è il momento di infondere personalità allo spazio, pensandolo con la stessa cura di un ambiente interno per renderlo davvero accogliente e funzionale.

Anziché riempirlo con mobili casuali, è utile decidere la sua vocazione principale: se l’idea è quella di un’area conviviale, si può allestire un salotto da esterno completo di divani e poltrone realizzati in materiali resistenti alle intemperie, arricchendo l’insieme con un tappeto per esterni che delimiti visivamente l’area e aggiunga un tocco di comfort; se invece lo spazio è destinato a pranzi e cene all’aperto, un tavolo capiente con sedie comode ne diventerà il protagonista indiscusso. Per un’idea più originale e personale, si potrebbe creare un angolo dedicato esclusivamente al relax e alla lettura, utilizzando un grande daybed, una poltrona sospesa o anche solo dei materassi da terra con cuscini colorati.

L’illuminazione è l’elemento finale che permette di estendere la vita della pergola anche dopo il tramonto; catene luminose a luce calda, lanterne a LED da appoggiare a terra o lampade di design per esterni possono creare un’ambientazione suggestiva e funzionale.

Aggiungere piante in vaso di diverse altezze all’interno del perimetro della pergola aiuterà infine a sfumare i confini tra architettura e giardino, creando un’oasi perfettamente integrata e pronta per essere vissuta.

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16 Luglio 2025 / / Laura Home Planner

Nel cuore di ogni progetto abitativo, il tavolo da pranzo rappresenta molto più di un semplice elemento funzionale: è il fulcro architettonico attorno al quale si articola l’intero ecosistema domestico.

Per architetti e designer, la sua selezione costituisce un momento cruciale del processo progettuale, dove convergono considerazioni estetiche, ergonomiche e spaziali in un equilibrio complesso e raffinato.

il tavolo da pranzo

La sfida progettuale non risiede solo nell’individuare un pezzo dal valore estetico, ma nel calibrare con precisione millimetrica il rapporto tra forma e funzione, tra presenza scenica e discrezione funzionale.

In un contesto dove gli spazi abitativi si fanno sempre più fluidi e polifunzionali, il tavolo da pranzo assume il ruolo di elemento cardine capace di definire gerarchie spaziali, modulare flussi di movimento e caratterizzare l’identità stilistica dell’ambiente.

Il tavolo da pranzo è un elemento d’arredo che può essere caratterizzato da un design essenziale oppure da linee più ricercate, essere fisso o allungabile, avere una forma rettangolare, quadrata, rotonda oppure ovale.

La scelta del modello ideale dipende da numerosi fattori, come lo stile dell’arredamento, la grandezza dell’ambiente, le esigenze di spazio e la funzionalità desiderata. Vediamo quindi come scegliere il tavolo da pranzo giusto per ogni esigenza.

Le diverse tipologie di tavoli da pranzo

I tavoli da pranzo possono essere realizzati in diversi materiali, come il legno, il vetro, il metallo o la plastica, e avere forme e design completamente differenti.

Ne è un esempio la vasta scelta di tavoli Deghi dove ogni prodotto è realizzato con soluzioni totalmente differenti per adattarsi al meglio ai gusti e alle esigenze dei clienti. Ogni forma e ogni materiale ha le sue caratteristiche, che possono influenzare sia l’estetica che la funzionalità del tavolo.

Il legno, ad esempio, è un materiale caldo e accogliente, che si adatta bene a tutti gli stili di arredamento. Il vetro, invece, è un materiale elegante e raffinato, che dona leggerezza e luminosità all’ambiente. Il metallo è un materiale resistente e durevole, che conferisce un tocco moderno e industriale al tavolo. La plastica, infine, è un materiale leggero e versatile, che permette di realizzare tavoli da pranzo dal design innovativo e originale.

Oltre al materiale, un altro aspetto da considerare nella scelta del tavolo da pranzo è la forma. I tavoli da pranzo possono essere infatti rettangolari, quadrati, rotondi o ovali.

Ogni forma ha i suoi vantaggi e svantaggi, che vanno valutati in base allo spazio disponibile e al numero di persone che si desidera ospitare.

I tavoli rettangolari sono i più diffusi e versatili, poiché possono essere posizionati sia al centro della stanza che contro una parete.

I tavoli quadrati sono ideali per ambienti piccoli e per chi desidera un tavolo compatto e funzionale.

I tavoli rotondi favoriscono la convivialità e la comunicazione tra i commensali, ma richiedono più spazio rispetto ai tavoli rettangolari o quadrati.

I tavoli ovali, infine, sono un compromesso tra i tavoli rettangolari e quelli rotondi, poiché offrono una maggiore capacità di ospitare persone senza occupare troppo spazio.

Infine, un altro elemento da considerare nella scelta del tavolo da pranzo è la possibilità di optare per un modello fisso o allungabile.

I tavoli fissi sono più stabili e robusti, ma non permettono di aumentare la loro capacità in caso di necessità. I tavoli allungabili, invece, offrono una maggiore flessibilità, poiché possono essere facilmente estesi per ospitare più persone

Il tavolo da pranzo per la cucina

Il tavolo da pranzo per la cucina deve essere pratico e funzionale, ma anche resistente e facile da pulire.

In genere, si preferiscono i modelli in legno o in metallo, che sono più robusti e durevoli rispetto a quelli in vetro o in plastica. Inoltre, è consigliabile optare per un tavolo da pranzo di forma rettangolare o quadrata, che si adatta meglio agli spazi ridotti delle cucine moderne.

Per quanto riguarda le dimensioni, il tavolo da pranzo per la cucina deve essere proporzionato alla grandezza dell’ambiente e al numero di persone che lo utilizzeranno quotidianamente.

In genere, si consiglia di scegliere un tavolo da pranzo che permetta di avere almeno 60 cm di spazio a disposizione per ogni commensale, in modo da garantire una seduta comoda e confortevole.

Se lo spazio a disposizione è limitato, si può optare per un tavolo da pranzo allungabile, che permette di aumentare la sua capacità in caso di necessità.

In alternativa, si possono scegliere dei modelli con piani d’appoggio integrati o con cassetti, che offrono una maggiore funzionalità senza occupare troppo spazio.

Il tavolo da pranzo per il soggiorno

Il tavolo da pranzo per il soggiorno deve essere un elemento d’arredo che si integra armoniosamente con lo stile e il design dell’ambiente. In genere, si preferiscono i modelli in legno o in vetro, che conferiscono eleganza e raffinatezza al soggiorno. Inoltre, è possibile scegliere tra diverse forme e dimensioni, in base allo spazio disponibile e al numero di persone che si desidera ospitare.

Se il soggiorno è ampio e spazioso, si può optare per un tavolo da pranzo di grandi dimensioni, che diventa il protagonista dell’ambiente e offre una maggiore capacità di ospitare persone. In alternativa, si può scegliere un tavolo da pranzo di forma rotonda o ovale, che favorisce la convivialità e la comunicazione tra i commensali.

Per quanto riguarda lo stile, il tavolo da pranzo per il soggiorno può essere classico, moderno, rustico o industriale, in base al gusto personale e all’arredamento della stanza.

In genere, si consiglia di scegliere un tavolo da pranzo che abbia lo stesso stile degli altri mobili del soggiorno, in modo da creare un ambiente armonioso e coerente.

Il tavolo da pranzo per il living

Il tavolo da pranzo per il living deve essere un elemento d’arredo che si adatta alle diverse esigenze di spazio e funzionalità della zona giorno.

In genere, si preferiscono i modelli in legno o in metallo, che offrono una maggiore resistenza e durata nel tempo. Inoltre, è possibile scegliere tra diverse forme e dimensioni, in base allo spazio disponibile e al numero di persone che si desidera ospitare.

Se il living è ampio e spazioso, si può optare per un tavolo da pranzo di grandi dimensioni, che diventa il protagonista dell’ambiente e offre una maggiore capacità di ospitare persone. In alternativa, si può scegliere un tavolo da pranzo allungabile, che permette di aumentare la sua capacità in caso di necessità.

Per quanto riguarda lo stile, il tavolo da pranzo per il living può essere classico, moderno, rustico o industriale, in base al gusto personale e all’arredamento della zona giorno. In genere, si consiglia di scegliere un tavolo da pranzo che abbia lo stesso stile degli altri mobili del living, in modo da creare un ambiente armonioso e coerente.

La scelta del tavolo da pranzo giusto dipende da numerosi fattori, come lo stile dell’arredamento, la grandezza dell’ambiente, le esigenze di spazio e la funzionalità desiderata.

In ogni caso,

è importante scegliere un tavolo che sia pratico, funzionale e resistente, ma anche elegante e raffinato, in modo da valorizzare l’ambiente e offrire un comfort ottimale ai commensali.

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