6 Agosto 2025 / / Laura Home Planner

Le case non sono tutte uguali, si dice che ormai non abbiano più l’ingresso, ma non è così. Spesso mi imbatto nel restyling di case un pò datate che a hanno un ingresso stretto e poco luminoso a cui serve un cambiamento.

Arredare spazi grandi a volte è più semplice,

e trovare la giusta combinazione per organizzare e rendere accogliente uno spazio stretto, come l’ingresso , può sembrare davvero difficile,

ma basta qualche trucco,

eccone alcuni per rendere luminoso e accogliente un ingresso stretto:

Ingresso stretto: sfruttalo al meglio con mobili poco profondi

Una credenza poco profonda e un specchio : la combinazione perfetta per un ingresso stresso.

Un ingresso stretto circa 120 cm, può permettersi di ospitare un mobile profondo almeno 30cm, lasciando un comodo passaggio di 90 cm,

l’importante,

è evitare un mobile con ante battenti perché più scomodo da aprire quando sia ha poca profondità

meglio un mobile con ante scorrevoli o con cassetti,

oppure a giorno,

inoltre,

inserire uno specchio nella stanza ,

amplia visivamente lo spazio,

rendendolo più ampio e luminoso.

Mobili stretti e vetro per un ingresso stretto

L’ingresso, per quanto stretto,

è comunque una stanza che non va trascurata,

certo,

si tratta della zona di passaggio tra l’esterno e l’interno della casa,

ma,

oltre a renderla accogliente si può sfruttare.

Il vetro è un ottimo alleato degli spazi stretti,

allora perché non inserire una vetrina alta e stretta che, oltre a rendere elegante l’ambiente , permette di organizzare lo spazio?

Colori chiari per un ingresso stretto

Arredare non vuol dire soltanto mettere dei mobili in una stanza,

per arredare un ingresso stretto,

oltre ad utilizzare mobili stretti per ingresso e specchi che visivamente ampliano lo spazio, bisogna sapere giocare con i colori.

Prediligere colori chiari, colori neutri e pastello darà più luce ad un ingresso stretto.

Luce

Quando un ingresso è molto stretto, oltre a giocare con i colori delle pareti , è importante mettere in gioco la luce.

Se l’ingresso stretto è anche buio, inserire delle lampade a soffitto, dei led luminosi o delle lampade a pareti,

oltre a creare la giusta scenografia ,

aiuta a rendere luminoso lo spazio.

Decori

Tappeti lunghi e stretti,

una parete piena di piccoli quadri

libreria a parete ,

sono tutti decori che ampliano lo spazio.

L’articolo Ingresso stretto e con poca luce: ecco come arredarlo proviene da Laura Home Planner.

25 Luglio 2025 / / Laura Home Planner

Spesso mi chiedete come arredare camera da letto in modo più accogliente,

a volte non vi piace più la distribuzione dei mobili,

altre volte non vi piace più il colore delle pareti,

e altre volte ancora non vi piace più punto e basta.

La voglia di cambiare e trovare qualcosa di nuovo in casa è una situazione che molte volte ci manda in crisi,

una casa accogliente ci fa sentire in armonia e riesce a farci stare bene,

e spesso la “routine della casa” (passatemi il termine),

ha bisogno di nuovi stimoli per farci stare meglio.

La camera da letto è uno degli ambienti della casa che molti trascurano,

non solo per mancanza di soldi, ma anche per mancanza di tempo,

la tendenza è prediligere gli ambienti in cui anche gli esterni (amici, parenti, colleghi..)hanno libero accesso,

detto brutalmente, le stanze che devono restare in ordine perché vedono gli altri ,

e purtroppo,

la camera da letto tanto quanto il ripostiglio , passano in secondo tempo.

Oggi vi darò qualche dritta su come arredare camera da letto e renderla accogliente.

Come arredare camera da letto : primo step le misure

Si parte sempre dalle cose (per la maggior parte di voi) più noiose.

Il primo passo sono le misure, non ci sono alternative,

una camera da letto da 4x3mt non è la stessa di una camera da 10×5 mt , e neppure le aperture (finestre, porta finestre e porte) sono uguali,

perciò,

se state cercando idee su come arredare camera da letto , che sia da zero o che sia un restyling, la prima cosa che dovete guardare sono le misure.

Prendete un foglio di carta, una matita (non la penna perché gli errori si possono cancellare facilmente), e un metro.

Appoggiate il metro a terra e prendete le misure di ogni parete,

prendete l’altezza da terra della stanza,

disegnate le aperture della stanza (finestre, porte e porte finestre) e segnate la loro altezza , la larghezza, il verso di apertura e per le finestre l’altezza da cui partono da terra.

Segnate i punti luce e le prese ed eventuali altri ingombri.

Una volta fatto, sarete sicuri (o quasi) che la vostra percentuale di errore nello spostare i mobili esistenti , o sceglierne di nuovi da comprare, sarà molto bassa.

Uno dei primi errori del fai da te nell’arredare la camera da letto, tanto quanto come il resto degli ambienti,

è proprio quello di non prendere le misure,

oppure di non darci troppo peso.. tanto ci sta (frase tipica di che acquista i mobili a caso),

dunque evitate di farlo.

La palette colori

Avete le misure della stanza, ma abbiate pazienza,

prima di comprare i mobili o toglierne o aggiungerne di nuovi focalizzatevi sul colore.

Il colore ha un potere enorme,

è in grado di cambiare completamente l’aspetto estetico di ogni cosa.

Pensate a quando scegliete un vestito,

avete davanti a voi due modelli identici, uno nero ed uno rosso…

che effetto fanno indossati?

Certamente diverso,

lo stesso vale per le pareti di una stanza ed i sui arredi.

Selezionate i colori che vi piacciono, definite il loro aspetto e il tono,

focalizzatevi su un paio di colori, al massimo tre, e con quei colori create la vostra palette.

Definendo il colore della stanza avete definito il suo stile,

classico, shabby, eclettico,

insomma siete pronti per riempire la scatola.

Come arredare camera da letto: terzo step

Avete le misure e lo stile della stanza ben chiaro in testa,

ora è il momento più importante,

definite le vostre esigenze.

Questo è il momento in cui non potete sbagliare,

la funzionalità degli ambienti è sinonimo del loro ordine e della loro armonia.

Come arredare un camera da letto e non commettere errori?

Non esagerate,

evitate di acquistare d’impulso solo perché piace,

il vostro obiettivo è quello di arredare camera da letto e renderla bella funzionale ed accogliente.

Dunque,

cosa serve?

Un armadio battente o meglio scorrevole?

Un settimino o un comò?

Ci sta la zona studio o una piccola toilette?

Il letto che misure deve avere?, di che materiale vorreste che fosse fatto?

L’imbottitura prende la polvere, se siete allergici scartatelo,

Il ferro battuto vi da idea di camera vecchia? Lasciatelo perdere,

La sera prima di andare a dormire vi piace leggere?

Perfetto, scegliete una testata che si adatta alla lettura e una luce notturna che non vi dia fastidio agli occhi..

Insomma,

dovete focalizzarvi su funzione e aspetto estetico.

Tutto deve essere fatto in funzione delle vostre esigenze.

Non dimenticatevi delle lampade, dei tessuti e degli elementi di decoro

Personalizzatela, rendetela vostra,

la vostra camera da letto deve parlare di voi.

Scegliete lampade in linea con lo stile della camera,

come ad esempio in legno e vimini per una stanza shabby,

in ferro e dai colori decisi per un ambiente industriale,

colorate e dalle forme particolari per uno stile eclettico…

Aggiungete degli elementi che vi rispecchiano,

come libri, candele, foto.

Definite i tessuti delle tende,

la loro consistenza e il materiale.

I miei consigli su come arredare camera da letto

Il mio consiglio è quello di cercare di liberare la mente prima di riempirla di nuove idee.

Se siete indecisi tra due generi, confrontate due immagine e cercate l’emozione che vi trasmettono entrambi per definire quale scegliere.

Quando non siete sicuri di qualcosa non andate di fretta,

ascoltate consigli, informatevi, fate ricerche.

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19 Luglio 2025 / / Laura Home Planner

Il decluttering non è solo un passo preliminare da superare, ma una componente essenziale del progetto stesso.

Liberare gli ambienti dal superfluo significa creare le condizioni perché il restyling possa esprimersi al meglio. Non si tratta semplicemente di togliere, ma di fare spazio a ciò che verrà, preparando l’ambiente a una nuova forma, una nuova luce, un nuovo equilibrio.

il decluttering

Quando il cambiamento prende respiro

Ogni intervento di restyling ha un’intenzione precisa: valorizzare spazi, proporre nuove atmosfere, rinnovare la funzione di ogni zona.

Ma anche il progetto più curato rischia di non emergere se l’ambiente resta sovraccarico di oggetti o caos visivo. Il disordine può coprire le linee pulite, ostacolare la percezione degli accostamenti cromatici, annullare la ricerca di equilibrio.

Fare decluttering prima di iniziare significa rispettare lo spazio esistente, liberare il potenziale nascosto sotto il superfluo, e offrire alla nuova progettazione una base pronta ad accogliere cambiamenti e novità. È un gesto che dà respiro, leggerezza, e facilita l’incontro tra vecchio e nuovo.

Valorizzare senza sovraccaricare

Nel restyling ogni elemento – dai materiali alle finiture, dai colori agli arredi – dialoga per costruire un’identità coerente. Ma quel linguaggio rischia di essere smarrito quando l’ambiente è affollato da oggetti che nulla hanno a che fare con il nuovo progetto.

Il decluttering agisce allora come un filtro indispensabile: elimina il superfluo, libera le superfici, valorizza la struttura architettonica e gli elementi distintivi. Come togliere un velo che impediva alla luce di entrare, permette a pareti, texture e dettagli di risplendere e di raccontare una nuova storia.

Questa pulizia non è una rinuncia, ma una scelta consapevole, che permette di costruire un progetto che parla chiaro, che comunica con forza e coerenza. Lo spazio che si crea non è vuoto, è pieno di potenzialità.

Fare spazio per armonizzare gli ambienti

Un aspetto fondamentale del restyling è la continuità tra gli ambienti. Se il decluttering viene fatto stanza per stanza, si facilita una visione d’insieme più armoniosa. Liberare spazi significa anche uniformare il linguaggio visivo e funzionale, costruire un filo conduttore che unisce e valorizza ogni zona della casa.

Spesso, in case vissute, si osserva una discontinuità: stanze che raccontano storie diverse, con livelli di ordine e cura variabili. Il decluttering iniziale è la chiave per armonizzare questi racconti e favorire un progetto che sia coerente e funzionale, evitando quel senso di disorientamento che il disordine genera.

Oggetti scelti per un nuovo respiro

Non si tratta di eliminare tutto, ma di fare spazio a una selezione consapevole. Ogni oggetto – bello, utile o affettivo – deve trovare il suo posto in un contesto rinnovato, dove possa dialogare con lo stile e con lo spazio circostante.

Il decluttering diventa così parte integrante della progettazione, un momento di rifinitura e consapevolezza che aiuta a mantenere l’equilibrio tra estetica e funzionalità. Aiuta a scegliere con cura, a evitare accumuli futuri e a preservare la freschezza del nuovo ambiente nel tempo.

Il gesto quotidiano che sostiene il progetto

Liberare spazio prima del restyling non è solo un’azione una tantum. È anche un invito a instaurare abitudini nuove, pratiche di ordine che aiutano a mantenere viva la bellezza e la funzionalità della casa rinnovata.

Quando ogni cosa ha il suo posto, facilmente raggiungibile e coerente con l’uso quotidiano, il comfort si moltiplica senza sforzo. Il decluttering diventa così un gesto silenzioso, che accompagna la vita di tutti i giorni e sostiene il valore del progetto nel tempo.

Il ruolo emotivo del decluttering nel restyling

Fare spazio non riguarda solo l’ordine esteriore, ma anche una sorta di liberazione interiore.

Spesso, accumulare oggetti è legato a ricordi, abitudini o emozioni che possono appesantire l’ambiente e la mente. Il decluttering diventa quindi un momento di riflessione che aiuta a mettere in chiaro ciò che è davvero importante, a fare pace con il passato e a prepararsi per il cambiamento.

Questa dimensione emotiva del processo non va sottovalutata: restituire respiro alla casa significa anche creare uno spazio mentale più libero, che favorisca benessere, creatività e serenità. Un progetto di restyling che parte da qui è un progetto che nasce con un equilibrio profondo.

Un investimento duraturo nel valore della casa

Infine, il decluttering prima del restyling non è solo un vantaggio estetico o funzionale, ma anche economico. Spazi ordinati, armoniosi e ben progettati aumentano la percezione di qualità e cura, valorizzando la casa nel tempo.

Che si tratti di viverci o di rivenderla, il valore percepito cresce.

Investire tempo e attenzione nel decluttering significa dunque mettere le basi per un restyling di successo, capace di mantenere la sua efficacia e bellezza anche negli anni a venire.

Il decluttering come fase preparatoria al restyling

In molti progetti di restyling, Decluttering Lab Milano entra in gioco nella fase che precede lo styling vero e proprio. Il loro intervento si concentra nel creare le condizioni ottimali affinché la progettazione d’interni possa esprimersi appieno.

Liberare gli ambienti dal superfluo, mettere ordine con metodo e sensibilità, significa offrire allo stylist o all’interior designer una base coerente, funzionale e pulita, pronta ad accogliere nuovi equilibri estetici e funzionali.

Questo tipo di collaborazione si traduce in un lavoro più fluido, in ambienti più armonici e in risultati che durano nel tempo. Perché un restyling efficace parte sempre da uno spazio che ha ritrovato la sua essenza.

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17 Luglio 2025 / / Laura Home Planner

Creare un’area esterna confortevole e utilizzabile è l’obiettivo principale della progettazione moderna dei giardini, e questo risultato si ottiene stabilendo zone d’ombra funzionali ed esteticamente gradevoli, specialmente per l’uso durante i mesi più caldi.

Una pergola risponde perfettamente a questo scopo, agendo come un’efficace soluzione architettonica che va oltre la semplice protezione solare, creando un ambiente distinto e riparato che può essere considerato una vera estensione della casa.

L’atmosfera generale di questo nuovo spazio sarà determinata dalla struttura della pergola, che può essere in legno per fornire una sensazione calda e naturale che si integra con il verde, oppure in metallo, il quale offre un aspetto più contemporaneo.

Poiché la struttura ha un impatto così significativo, scegliere tra le migliori pergole da giardino è una decisione progettuale fondamentale che imposta il carattere e lo stile della vostra nuova oasi di pace.

Come progettare la copertura perfetta

Una volta scelta la struttura della pergola, bisogna pensare a un’altra decisione importante: la copertura, la quale non servirà solo a creare zone d’ombra, ma anche a definire l’atmosfera dello spazio sottostante.

Una tipologia di copertura molto apprezzata prevede l’utilizzo di piante rampicanti per creare una tettoia naturale, con opzioni come il gelsomino, il glicine con i suoi grappoli di fiori pendenti, la vite americana con le sue foglie autunnali colorate, o la bouganville.

Questa opzione rende la pergola parte integrante del giardino e crea un’ombreggiatura dinamica che modifica la sua densità e il suo aspetto nel corso delle stagioni.

L’altra categoria è rappresentata dalle coperture in tessuto, che offrono maggiore flessibilità e controllo, ad esempio, tende retrattili o pannelli mobili che permettono di regolare la quantità di ombra necessaria nei diversi momenti della giornata. In alternativa, per un ambiente più rilassato, si possono utilizzare semplici teli leggeri drappeggiati per creare un’area confortevole e informale, particolarmente adatta per un angolo dedicato al relax.

L’arredamento: tra natura e design

pergola

Con la struttura e la copertura definite, la pergola si è ormai trasformata in una stanza a cielo aperto pronta per essere arredata.

Questo è il momento di infondere personalità allo spazio, pensandolo con la stessa cura di un ambiente interno per renderlo davvero accogliente e funzionale.

Anziché riempirlo con mobili casuali, è utile decidere la sua vocazione principale: se l’idea è quella di un’area conviviale, si può allestire un salotto da esterno completo di divani e poltrone realizzati in materiali resistenti alle intemperie, arricchendo l’insieme con un tappeto per esterni che delimiti visivamente l’area e aggiunga un tocco di comfort; se invece lo spazio è destinato a pranzi e cene all’aperto, un tavolo capiente con sedie comode ne diventerà il protagonista indiscusso. Per un’idea più originale e personale, si potrebbe creare un angolo dedicato esclusivamente al relax e alla lettura, utilizzando un grande daybed, una poltrona sospesa o anche solo dei materassi da terra con cuscini colorati.

L’illuminazione è l’elemento finale che permette di estendere la vita della pergola anche dopo il tramonto; catene luminose a luce calda, lanterne a LED da appoggiare a terra o lampade di design per esterni possono creare un’ambientazione suggestiva e funzionale.

Aggiungere piante in vaso di diverse altezze all’interno del perimetro della pergola aiuterà infine a sfumare i confini tra architettura e giardino, creando un’oasi perfettamente integrata e pronta per essere vissuta.

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16 Luglio 2025 / / Laura Home Planner

Nel cuore di ogni progetto abitativo, il tavolo da pranzo rappresenta molto più di un semplice elemento funzionale: è il fulcro architettonico attorno al quale si articola l’intero ecosistema domestico.

Per architetti e designer, la sua selezione costituisce un momento cruciale del processo progettuale, dove convergono considerazioni estetiche, ergonomiche e spaziali in un equilibrio complesso e raffinato.

il tavolo da pranzo

La sfida progettuale non risiede solo nell’individuare un pezzo dal valore estetico, ma nel calibrare con precisione millimetrica il rapporto tra forma e funzione, tra presenza scenica e discrezione funzionale.

In un contesto dove gli spazi abitativi si fanno sempre più fluidi e polifunzionali, il tavolo da pranzo assume il ruolo di elemento cardine capace di definire gerarchie spaziali, modulare flussi di movimento e caratterizzare l’identità stilistica dell’ambiente.

Il tavolo da pranzo è un elemento d’arredo che può essere caratterizzato da un design essenziale oppure da linee più ricercate, essere fisso o allungabile, avere una forma rettangolare, quadrata, rotonda oppure ovale.

La scelta del modello ideale dipende da numerosi fattori, come lo stile dell’arredamento, la grandezza dell’ambiente, le esigenze di spazio e la funzionalità desiderata. Vediamo quindi come scegliere il tavolo da pranzo giusto per ogni esigenza.

Le diverse tipologie di tavoli da pranzo

I tavoli da pranzo possono essere realizzati in diversi materiali, come il legno, il vetro, il metallo o la plastica, e avere forme e design completamente differenti.

Ne è un esempio la vasta scelta di tavoli Deghi dove ogni prodotto è realizzato con soluzioni totalmente differenti per adattarsi al meglio ai gusti e alle esigenze dei clienti. Ogni forma e ogni materiale ha le sue caratteristiche, che possono influenzare sia l’estetica che la funzionalità del tavolo.

Il legno, ad esempio, è un materiale caldo e accogliente, che si adatta bene a tutti gli stili di arredamento. Il vetro, invece, è un materiale elegante e raffinato, che dona leggerezza e luminosità all’ambiente. Il metallo è un materiale resistente e durevole, che conferisce un tocco moderno e industriale al tavolo. La plastica, infine, è un materiale leggero e versatile, che permette di realizzare tavoli da pranzo dal design innovativo e originale.

Oltre al materiale, un altro aspetto da considerare nella scelta del tavolo da pranzo è la forma. I tavoli da pranzo possono essere infatti rettangolari, quadrati, rotondi o ovali.

Ogni forma ha i suoi vantaggi e svantaggi, che vanno valutati in base allo spazio disponibile e al numero di persone che si desidera ospitare.

I tavoli rettangolari sono i più diffusi e versatili, poiché possono essere posizionati sia al centro della stanza che contro una parete.

I tavoli quadrati sono ideali per ambienti piccoli e per chi desidera un tavolo compatto e funzionale.

I tavoli rotondi favoriscono la convivialità e la comunicazione tra i commensali, ma richiedono più spazio rispetto ai tavoli rettangolari o quadrati.

I tavoli ovali, infine, sono un compromesso tra i tavoli rettangolari e quelli rotondi, poiché offrono una maggiore capacità di ospitare persone senza occupare troppo spazio.

Infine, un altro elemento da considerare nella scelta del tavolo da pranzo è la possibilità di optare per un modello fisso o allungabile.

I tavoli fissi sono più stabili e robusti, ma non permettono di aumentare la loro capacità in caso di necessità. I tavoli allungabili, invece, offrono una maggiore flessibilità, poiché possono essere facilmente estesi per ospitare più persone

Il tavolo da pranzo per la cucina

Il tavolo da pranzo per la cucina deve essere pratico e funzionale, ma anche resistente e facile da pulire.

In genere, si preferiscono i modelli in legno o in metallo, che sono più robusti e durevoli rispetto a quelli in vetro o in plastica. Inoltre, è consigliabile optare per un tavolo da pranzo di forma rettangolare o quadrata, che si adatta meglio agli spazi ridotti delle cucine moderne.

Per quanto riguarda le dimensioni, il tavolo da pranzo per la cucina deve essere proporzionato alla grandezza dell’ambiente e al numero di persone che lo utilizzeranno quotidianamente.

In genere, si consiglia di scegliere un tavolo da pranzo che permetta di avere almeno 60 cm di spazio a disposizione per ogni commensale, in modo da garantire una seduta comoda e confortevole.

Se lo spazio a disposizione è limitato, si può optare per un tavolo da pranzo allungabile, che permette di aumentare la sua capacità in caso di necessità.

In alternativa, si possono scegliere dei modelli con piani d’appoggio integrati o con cassetti, che offrono una maggiore funzionalità senza occupare troppo spazio.

Il tavolo da pranzo per il soggiorno

Il tavolo da pranzo per il soggiorno deve essere un elemento d’arredo che si integra armoniosamente con lo stile e il design dell’ambiente. In genere, si preferiscono i modelli in legno o in vetro, che conferiscono eleganza e raffinatezza al soggiorno. Inoltre, è possibile scegliere tra diverse forme e dimensioni, in base allo spazio disponibile e al numero di persone che si desidera ospitare.

Se il soggiorno è ampio e spazioso, si può optare per un tavolo da pranzo di grandi dimensioni, che diventa il protagonista dell’ambiente e offre una maggiore capacità di ospitare persone. In alternativa, si può scegliere un tavolo da pranzo di forma rotonda o ovale, che favorisce la convivialità e la comunicazione tra i commensali.

Per quanto riguarda lo stile, il tavolo da pranzo per il soggiorno può essere classico, moderno, rustico o industriale, in base al gusto personale e all’arredamento della stanza.

In genere, si consiglia di scegliere un tavolo da pranzo che abbia lo stesso stile degli altri mobili del soggiorno, in modo da creare un ambiente armonioso e coerente.

Il tavolo da pranzo per il living

Il tavolo da pranzo per il living deve essere un elemento d’arredo che si adatta alle diverse esigenze di spazio e funzionalità della zona giorno.

In genere, si preferiscono i modelli in legno o in metallo, che offrono una maggiore resistenza e durata nel tempo. Inoltre, è possibile scegliere tra diverse forme e dimensioni, in base allo spazio disponibile e al numero di persone che si desidera ospitare.

Se il living è ampio e spazioso, si può optare per un tavolo da pranzo di grandi dimensioni, che diventa il protagonista dell’ambiente e offre una maggiore capacità di ospitare persone. In alternativa, si può scegliere un tavolo da pranzo allungabile, che permette di aumentare la sua capacità in caso di necessità.

Per quanto riguarda lo stile, il tavolo da pranzo per il living può essere classico, moderno, rustico o industriale, in base al gusto personale e all’arredamento della zona giorno. In genere, si consiglia di scegliere un tavolo da pranzo che abbia lo stesso stile degli altri mobili del living, in modo da creare un ambiente armonioso e coerente.

La scelta del tavolo da pranzo giusto dipende da numerosi fattori, come lo stile dell’arredamento, la grandezza dell’ambiente, le esigenze di spazio e la funzionalità desiderata.

In ogni caso,

è importante scegliere un tavolo che sia pratico, funzionale e resistente, ma anche elegante e raffinato, in modo da valorizzare l’ambiente e offrire un comfort ottimale ai commensali.

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3 Luglio 2025 / / Laura Home Planner

Oggi, proteggere le superfici interne di abitazioni e ambienti professionali, è una scelta che coniuga estetica, funzionalità e durata nel tempo. I muri, in particolare, sono tra gli elementi più soggetti a usura, schizzi, graffi o abrasioni dovuti a un utilizzo quotidiano intenso o alla semplice disposizione degli arredi.

Esistono diverse soluzioni, efficaci e versatili, che permettono di prevenire questo tipo di deterioramento. Dalle finiture lavabili ai rivestimenti murali, fino ai pannelli in materiali tecnici come le lastre in plexiglass su misura; queste opzioni offrono risposte mirate a seconda dell’ambiente, delle esigenze funzionali e dello stile desiderato.

Cucina: protezione efficace e personalizzabile per pareti esposte

plexiglass

La cucina è uno degli ambienti più dinamici della casa e, di conseguenza, anche uno dei più esposti all’accumulo di umidità, grasso e schizzi. Le pareti vicino ai fornelli, al lavello o al piano di lavoro vengono facilmente colpite da residui alimentari o vapore, mettendo a rischio la pulizia e l’integrità delle superfici murarie. Per questo motivo, è fondamentale adottare soluzioni protettive capaci di unire estetica, praticità e resistenza.

Tra le opzioni più apprezzate spiccano i pannelli paraschizzi in plexiglass, una soluzione moderna e altamente personalizzabile. Rispetto ad altri materiali come piastrelle, vetro o resine, il plexiglass offre diversi vantaggi: è più leggero, facile da installare e sostituire, e richiede interventi meno invasivi. La sua superficie liscia e non porosa lo rende particolarmente igienico e semplice da pulire, qualità indispensabili in un contesto come la cucina.

Un ulteriore punto di forza del plexiglass è la sua versatilità estetica: oltre alla versione trasparente, che protegge senza alterare l’aspetto delle pareti sottostanti, è disponibile anche in una vasta gamma di colori, finiture lucide o satinate, e persino effetti decorativi o stampati, perfetti per chi desidera un elemento di design oltre che funzionale. La possibilità di realizzazione su misura, permette inoltre di adattare il pannello a ogni configurazione, anche in presenza di prese, angoli o moduli irregolari.

Per un approfondimento sui diversi modelli, vantaggi pratici e consigli di posa, è possibile consultare questa guida sui paraschizzi in plexiglass per cucina, con esempi di finiture e idee utili.

In alternativa, si possono considerare soluzioni come piastrelle in ceramica o rivestimenti in resina, che però comportano lavori più strutturali e meno flessibili in caso di modifiche future. Per chi cerca una protezione pratica, elegante e facilmente removibile, i pannelli in plexiglass rappresentano una scelta intelligente e di lunga durata.

Studio e ufficio: proteggere i muri da urti e sfregamenti

Anche negli ambienti professionali, le pareti sono frequentemente soggette urti e sfregamenti causati dallo spostamento di sedie, dalla disposizione ravvicinata di scrivanie o dalla presenza di arredi che appoggiano direttamente ai muri. Queste sollecitazioni ripetute, se non gestite, possono lasciare segni evidenti, scolorimenti o abrasioni che compromettono l’aspetto ordinato dello spazio.

Una soluzione efficace e poco invasiva consiste nell’applicazione di pannelli proteggi muro o fasce paracolpi, progettati per fungere da barriera protettiva nelle aree più esposte. In questo contesto, il plexiglass si distingue per la sua trasparenza, che consente di proteggere senza nascondere o modificare l’estetica esistente, e per la sua resistenza agli urti e all’usura. Disponibile anche in varianti opache, colorate o satinate, è ideale per chi desidera un effetto più visibile o integrato con l’arredo.

Un’opzione particolarmente utile è rappresentata dai battisedia in plexiglass, pannelli sottili da applicare all’altezza dello schienale delle sedie, ideali per evitare segni e graffi causati dal contatto continuo. Per una protezione più ampia, si possono installare fasce orizzontali a mezza altezza lungo tutta la parete, oppure pannelli verticali in corrispondenza di punti critici come angoli o corridoi di passaggio.

Nel valutare l’intervento, è consigliabile considerare l’altezza del mobile o della sedia, la frequenza di utilizzo dell’area, e lo stile dell’ambiente. L’installazione è rapida, spesso eseguibile senza opere murarie, e garantisce una protezione duratura che riduce i costi di manutenzione, come tinteggiature frequenti o ripristini localizzati. In spazi dove l’immagine è importante – come sale riunioni, studi medici, reception o home office – il plexiglass rappresenta una soluzione pratica, sobria e professionale.

Ambienti pubblici e spazi ad alta frequentazione: praticità, igiene e resistenza

In contesti come scuole, ambulatori, mense aziendali o aree comuni di edifici pubblici, le pareti sono costantemente esposte a sollecitazioni meccaniche, urti accidentali e contatto diretto con persone e oggetti. Il passaggio frequente di utenti, studenti o pazienti rende questi spazi particolarmente vulnerabili all’usura e all’accumulo di sporco. Mantenere un ambiente ordinato, sicuro e facilmente sanificabile diventa quindi una priorità, anche in relazione alle normative igienico-sanitarie vigenti.

Per questi motivi, l’uso di pannelli protettivi in plexiglass rappresenta una soluzione strategica e funzionale. Il materiale, resistente e facile da pulire, può essere applicato come rivestimento parziale (fasce paracolpi) o totale, a seconda delle esigenze progettuali. La superficie liscia e impermeabile del plexiglass impedisce l’assorbimento di sporco o liquidi, consentendo una pulizia frequente anche con detergenti disinfettanti, senza comprometterne la resa estetica.

In ambito scolastico, ad esempio, le fasce murali in plexiglass installate nei corridoi o all’altezza dei banchi proteggono efficacemente dai segni lasciati da zaini, scarpe o materiali scolastici. In sale d’attesa di ambulatori o centri medici, i pannelli trasparenti o opalini consentono di proteggere le pareti mantenendo un’atmosfera luminosa e accogliente. Lo stesso vale per mense, refettori o spazi di distribuzione pasti, dove è fondamentale rispettare standard elevati di igiene.

Un ulteriore vantaggio è la personalizzazione: i pannelli possono essere tagliati su misura e adattati a nicchie, corridoi o superfici irregolari. È possibile anche stampare grafiche o loghi direttamente sul plexiglass, rendendolo parte integrante della comunicazione visiva dell’ambiente (segnaletica, decorazioni murali, infografiche educative, ecc.).

Infine, rispetto ad altri materiali come laminati o rivestimenti in metallo, il plexiglass offre una combinazione unica di economicità, rapidità di installazione e leggerezza, rendendolo ideale anche per interventi rapidi o temporanei.

Vantaggi del plexiglass rispetto ad altri materiali

Quando si sceglie un rivestimento protettivo per pareti e superfici, è utile valutare caratteristiche come pesofacilità di installazionepersonalizzazioneresistenza agli urti e aspetto estetico.

Di seguito una comparazione fra plexiglass e le soluzioni più diffuse:

Materiale Peso Facilità di installazione Personalizzazione Resistenza agli urti Manutenzione e pulizia Estetica e finiture
Plexiglas Molto leggero
(≈1,2 g/cm³)
Rapida: biadesivo, viti o distanziali Elevata: trasparente, colorato, opaco,
stampe UV su misura
Alta: resistente fino a 180 J/m Semplice: detergenti diluiti,
no abrasivi
Molto versatile:
lucido, satinato,
effetti decorativi
Vetro Pesante
(≈2,5 g/cm³)
Lavorazioni e montaggio più complesse Discreta: limitata a Bassa: si incrina e frantuma Più delicata: prodotti specifici, attenzione ai graffi Elegante ma uniforme:
trasparente o acidato
Ceramica Medio–alto
(≈2,3 g/cm³)
Muratura o collanti speciali Bassa–media: colori e formati standard Media: buona contro graffi, meno contro impatti Pulizia agevole ma stuccatura da curare Ampia varietà cromatica e formati
Resine Medio
(≈1,1 g/cm³)
Applicazione a strati; tempi di asciugatura Media: pigmenti e finiture superficiali Media: dipende dalla formula Richiede prodotti neutri;
possibile ingiallimento
Finitura continua: lucida o opaca 
Laminati Leggero
(≈1,3 g/cm³)
Montaggio con profili o adesivi Limitata: dimensioni standard, poche texture Bassa–media: sensibile a urti Facile, ma bordi esposti possono sfilacciarsi Texture e disegni riprodotti, ma piatti

Perché scegliere il plexiglass?

  • Leggerezza e maneggevolezza: riduce i tempi e i costi di trasporto e posa.
  • Estrema flessibilità estetica: infinite varianti di colore e finitura, compresi effetti retroilluminati o stampati.
  • Alta resistenza meccanica: ideale in ambienti ad alto passaggio o soggetti a urti accidentali.
  • Installazione non invasiva: perfetto sia per interventi temporanei sia per progetti permanenti, senza opere murarie complesse.
  • Manutenzione minimal: basta un panno in microfibra con acqua tiepida e detergente neutro.

Consigli per l’installazione e la manutenzione

Installare pannelli in plexiglass è un intervento semplice ma che richiede qualche accortezza per ottenere un risultato preciso, duraturo ed esteticamente curato. Ecco alcuni consigli pratici da seguire prima, durante e dopo il montaggio.

Come prendere le misure

  • Utilizza un metro rigido o laser per rilevare altezza e larghezza dell’area da coprire.
  • Se la superficie è irregolare o presenta ostacoli (prese, interruttori, spigoli), realizza una dima in cartone o carta kraft da fornire al produttore.
  • Ricorda di sottrarre 2-3 mm dai bordi per facilitare l’inserimento del pannello senza forzature.

Tipi di fissaggio

A seconda della destinazione d’uso e dell’effetto estetico desiderato, puoi scegliere tra diverse modalità di montaggio:

  • Biadesivo ad alta tenuta (tipo VHB): ideale per superfici lisce e installazioni invisibili. Attenzione: è permanente, non rimuovibile senza danneggiare la parete.
  • Viti con distanziali: soluzione stabile e moderna, consente anche di rimuovere facilmente il pannello per pulizia o sostituzione. Disponibili in finitura cromata, satinata o nera.
  • Guide a incastro o profili in alluminio: indicate per rivestimenti continui o modulari, spesso utilizzati in ambienti pubblici.

Suggerimento: pulisci accuratamente la parete prima dell’installazione e verifica che sia asciutta e uniforme.

Pulizia e manutenzione

Il plexiglass è molto semplice da mantenere, ma è importante seguire alcune buone pratiche:

  • Usa panni morbidi in microfibra e detergenti neutri diluiti in acqua tiepida.
  • Evita alcol, solventi, ammoniaca o prodotti abrasivi, che potrebbero opacizzare o graffiare la superficie.
  • Per rimuovere impronte o aloni, puoi usare una soluzione a base di acqua e sapone neutro, seguita da un panno asciutto e pulito.

Con una manutenzione minima e l’installazione corretta, i pannelli in plexiglass mantengono a lungo la loro trasparenza, brillantezza e funzionalità, offrendo una protezione efficace e un impatto estetico gradevole.

L’articolo Come proteggere le pareti con il plexiglass: soluzioni per casa e ambienti professionali proviene da Laura Home Planner.

20 Giugno 2025 / / Laura Home Planner

Che tu voglia realizzare un tavolo da zero o semplicemente rinnovare un piano già esistente, scegliere le giuste gambe in ferro per tavoli fa davvero la differenza.

In questo articolo Decimus.it ci spiegherà nel dettaglio quali sono i suoi tre modelli di gambe in ferro per tavoli particolarmente apprezzati per resistenza, estetica e versatilità: la forma ad X, la forma ad Y e le gambe rettangolari.

Perché scegliere gambe in ferro per tavoli?

Le gambe in ferro sono molto più di una semplice base. Offrono una struttura solida, un design d’impatto e una flessibilità che le rende perfette per ogni tipo di piano: dal legno massello al marmo, passando per il vetro.

In particolare, sono:

  • Adatte a diversi stili (industriale, moderno, rustico…)
  • Realizzabili anche su misura
  • Dotate di fori per il fissaggio (pronte all’uso)
  • Disponibili in diverse finiture (es. nero opaco, micaceo, verniciato)

1.Gambe ad X – Design deciso e robustezza

Le gambe in ferro ad X sono ideali per chi cerca stabilità, simmetria e un tocco industriale. La loro struttura incrociata permette una distribuzione del peso eccellente e si abbina alla perfezione con piani di grandi dimensioni.

Perfette per:

  • Tavoli da pranzo lunghi
  • Ambienti dallo stile industriale o rustico
  • Legni spessi e pesanti
gambe in ferro per tavoli

2. Gambe ad Y – Equilibrio tra eleganza e modernità

Questo design si distingue per la sua forma geometrica e lineare, che dona leggerezza al tavolo senza compromettere la stabilità. È una delle scelte preferite da architetti e home planner per ambienti contemporanei.

Perfette per:

  • Scrivanie, tavoli da soggiorno
  • Stili minimalisti o nordici
  • Ambienti con forte attenzione al dettaglio
gambe in ferro per tavoli

3. Gambe rettangolari – Versatilità assoluta

Semplici, lineari e sempre efficaci: le gambe rettangolari sono una garanzia di adattabilità e pulizia formale. Ideali per tavoli sia domestici che professionali, offrono una base elegante e resistente.

Perfette per:

  • Tavoli da ufficio, cucine moderne
  • Ambienti professionali o contract
  • Chi cerca un design sobrio ma solido
gambe in ferro per tavoli

Come scegliere le gambe giuste per il tuo progetto

Ecco i 4 criteri fondamentali da considerare:

  • Altezza (standard da tavolo: 71-73 cm; scrivania: 70 cm circa)
  • Profilo del tubolare (es. 80x80mm o 100x40mm)
  • Finitura (nero opaco, ferro micaceo, verniciature RAL)
  • Montaggio facilitato (fondamentale che siano dotate di fori per il fissaggio)

Decimus consiglia: cerca sempre lavorazioni artigianali Made in Italy, ti garantiscono durata, assistenza e possibilità di personalizzazione.

Conclusione

Le gambe in ferro per tavoli rappresentano un investimento intelligente per chi desidera un arredo stabile, bello e fatto per durare nel tempo.

Scegliendo tra le forme ad X, ad Y o rettangolare potrai definire al meglio lo stile della tua casa o del tuo ufficio. E se hai già un piano, ti basta solo selezionare le gambe più adatte… il resto è questione di gusto.

L’articolo Le 3 migliori gambe in ferro per tavoli: stile, stabilità e design artigianale proviene da Laura Home Planner.

14 Giugno 2025 / / Laura Home Planner

Scegliere la cucina è un passo davvero importante quando si arreda casa: rappresenta una spesa considerevole, che deve durare anni e che cambia il modo in cui vivete la casa ogni giorno. Per questo, prima di sceglierne una è preferibile pensarci bene.

Se pianificate bene, infatti, potete creare una cucina non solo bella, ma anche comoda, accogliente e adatta alle vostre esigenze. Dallo stile dell’abitazione alla funzionalità, vediamo insieme tutti gli elementi da considerare per poter scegliere il modello dei vostri sogni.

come scegliere la cucina perfetta

Definire spazio e stile

Per prima cosa, per scegliere la cucina giusta, dovete capire bene cosa vi serve e come vivete questo ambiente; pensate a quante persone useranno la cucina, a come cucinate di solito e a quanto tempo ci passerete.

Allo stesso tempo, dovrete tener conto dello spazio che avete a disposizione, misurando tutto con precisione, così da capire quale tipo di cucina ci sta meglio. Le soluzioni sono numerose: cucine lineari, ad angolo, a forma di U, o magari con un’isola o una penisola. Simultaneamente al modello, bisogna decidere anche lo stile che volete dare alla vostra cucina.

Anche in questo caso le possibilità sono infinite: industrial, shabby-chic, classica, ecc. Tra le opzioni più gettonate ci sono sicuramente le cucine moderne di design, perfette se vi piacciono forme semplici, materiali innovativi e colori neutri.

Donare personalità con materiali e colori

Dopo aver definito questi aspetti principali, arriva il momento di scegliere i materiali e come devono essere rifiniti. Per il piano di lavoro, potete scegliere tra laminati (resistenti e disponibili in tanti colori), quarzo o gres porcellanato (molto duri e facili da pulire), oppure materiali naturali come il legno o la pietra, che danno un tocco di calore e la rendono unica.

Per le ante dei mobili, ci sono il laminato, il laccato (che può essere lucido o opaco, disponibile in tantissimi colori) e il legno, se preferite uno stile più classico o rustico. Ogni materiale ha i suoi pro e contro per quanto riguarda la durata, la resistenza e la pulizia, quindi prima di prendere una decisione conviene valutare attentamente tutti gli aspetti.

Anche i colori sono importanti: quelli chiari e neutri fanno sembrare la stanza più grande e luminosa, mentre i colori scuri o vivaci possono dare un tocco di carattere, se usati nel modo giusto. Naturalmente, la scelta delle tonalità della cucina deve tener conto anche di quelle già presenti nell’ambiente, così rendere armonico il tutto.

Come organizzare la cucina

Una cucina funziona bene soprattutto se è ben organizzata. Quindi, la scelta degli elettrodomestici è fondamentale: meglio puntare su modelli che consumano poca energia e, se vi piace un look pulito, scegliete quelli da incasso, così da nasconderli all’interno dei mobili. 

Altrettanto importante è la gestione delle cose all’interno dei mobili.

Per rispondere a questa esigenza le soluzioni smart sono infinite, come cassetti che si aprono del tutto, cestelli per gli angoli, pensili con meccanismi speciali e colonne dispensa che vi aiutano a usare ogni spazio (anche quelli più piccoli), tenendo tutto in ordine e a portata di mano.

Infine,è indispensabile scegliere attentamente le luci da utilizzare in questo ambiente.

Bisogna applicare necessariamente una luce generale per tutta la stanza, delle luci più forti sui piani di lavoro e, se volete, qualche luce per mettere in risalto dei dettagli o creare una bella atmosfera.

L’articolo Come scegliere la cucina perfetta per la tua casa? proviene da Laura Home Planner.

10 Giugno 2025 / / Laura Home Planner

Negli ultimi anni, il lavoro da casa è diventato una realtà sempre più diffusa. Creare un home office funzionale e confortevole è fondamentale per mantenere la produttività e il benessere durante le ore lavorative.

La gestione degli spazi gioca un ruolo cruciale: non basta solo avere una scrivania, ma occorre organizzare l’ambiente in modo efficiente e armonioso.

In questo articolo vediamo come progettare diversi spazi per un home office.

home office

La scelta della stanza e la posizione della scrivania

Il primo passo per creare un home office efficace è scegliere la stanza o l’angolo della casa più adatto.

Idealmente, serve un ambiente tranquillo, con poca distrazione e buona illuminazione naturale. Una stanza separata dalla zona living aiuta a mantenere la concentrazione e a separare la vita privata da quella lavorativa.

La posizione della scrivania è importante: deve essere posizionata in modo da sfruttare la luce naturale senza creare riflessi sullo schermo del computer. Se non è possibile avere una finestra nelle vicinanze, è essenziale scegliere un’illuminazione artificiale adeguata, preferibilmente con luce bianca e diffusa.

Organizzare lo spazio: ordine e funzionalità

Un home office funzionale deve essere organizzato per ridurre al minimo il disordine. Gli elementi essenziali sono: una scrivania spaziosa, una sedia ergonomica, scaffali o cassetti per riporre documenti e materiali.

Tenere a portata di mano solo gli oggetti necessari evita distrazioni e migliora la produttività. È consigliabile usare contenitori o organizer per mantenere in ordine penne, fogli e altri accessori. La disposizione degli oggetti deve seguire un criterio logico e pratico, basato sulle attività più frequenti.

La sedia ergonomica e l’importanza del comfort

Il comfort è un aspetto spesso sottovalutato, ma fondamentale per un home office. La scelta di una sedia ergonomica aiuta a prevenire problemi alla schiena e al collo, soprattutto quando si lavora per molte ore consecutive.

Regolare l’altezza della sedia e mantenere una postura corretta favorisce la concentrazione e riduce l’affaticamento. Anche il tavolo deve avere un’altezza adeguata, evitando posizioni scomode che possono causare tensioni muscolari.

Tecnologia e connettività

Un buon home office necessita di una connessione internet stabile e veloce. Questo è indispensabile per lavorare in modo efficiente, soprattutto quando si usano videoconferenze o si inviano file pesanti.

Oltre a computer e monitor, possono essere utili accessori come cuffie con microfono, webcam di buona qualità e una stampante. È importante mantenere aggiornati i dispositivi e fare regolarmente backup dei dati per evitare perdite.

Gestire la luce e il rumore

La gestione della luce è essenziale per evitare affaticamento visivo e mantenere la concentrazione. Oltre alla luce naturale, si possono utilizzare lampade da scrivania con intensità regolabile.

Il rumore può rappresentare un problema in casa, soprattutto se ci sono altri membri della famiglia o vicini rumorosi. L’uso di cuffie isolanti o la creazione di barriere acustiche aiutano a ridurre le distrazioni sonore.

Decorazioni e personalizzazione dello spazio

Un home office deve essere anche uno spazio piacevole da vivere. Inserire qualche elemento decorativo può migliorare l’umore e stimolare la creatività. Piante, quadri o oggetti personali contribuiscono a creare un ambiente accogliente.

Tuttavia, è importante non esagerare per non trasformare l’ufficio in un luogo disordinato o troppo caotico. La semplicità e l’ordine restano priorità per un ambiente lavorativo efficace.

Spazi per la pausa e il movimento

Non bisogna dimenticare di riservare uno spazio per brevi pause durante la giornata. Questo aiuta a ridurre lo stress e a mantenere alta la produttività.

Se possibile, è utile creare un angolo per il movimento o lo stretching, soprattutto quando si lavora molte ore seduti. Anche brevi camminate o esercizi di allungamento favoriscono la circolazione e il benessere generale.

Lavorare con Partita IVA: cosa considerare nello home office

Chi lavora con Partita IVA ha esigenze specifiche nella gestione dello spazio lavorativo. L’home office diventa non solo un luogo di lavoro, ma anche un punto di riferimento per la gestione di attività fiscali e amministrative.

È importante separare chiaramente gli spazi dedicati al lavoro da quelli privati, per evitare confusioni e mantenere ordine anche nei documenti.

Inoltre, chi ha Partita IVA deve organizzare l’archiviazione di fatture, ricevute e documenti fiscali in modo efficiente, per rispettare gli obblighi di legge.

In questo contesto, può essere utile affidarsi a servizi specializzati come Fiscozen. Fiscozen facilita la gestione della Partita IVA, offrendo supporto per la fatturazione elettronica, la dichiarazione dei redditi e altri adempimenti fiscali.

Usare strumenti digitali e servizi dedicati riduce il carico burocratico, lasciando più tempo per concentrarsi sul lavoro.

Consigli finali per un home office funzionale

Per creare un home office efficiente è necessario un progetto che tenga conto delle esigenze personali e lavorative. La pianificazione degli spazi, la scelta degli arredi e la gestione della tecnologia devono essere pensate per facilitare il lavoro quotidiano.

Mantenere ordine e pulizia, garantire comfort e un ambiente silenzioso sono fattori decisivi. Un home office ben organizzato contribuisce a migliorare la concentrazione, la motivazione e, di conseguenza, la qualità del lavoro svolto.

Chi lavora con Partita IVA dovrebbe prestare attenzione anche alla gestione documentale e fiscale, affidandosi a soluzioni come Fiscozen per semplificare queste attività. In questo modo, si può costruire un ambiente domestico che sostiene efficacemente la carriera professionale.

Questo approccio, semplice e pratico, aiuta a creare un home office funzionale, capace di rispondere alle esigenze del lavoro moderno, mantenendo equilibrio e produttività anche lavorando da casa.

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6 Giugno 2025 / / Laura Home Planner

Funzionalità e stile in pochi metri quadri: l’arte di arredare una cucina compatta

Chi ha detto che una cucina piccola non possa avere grande carattere?

Quando lo spazio è limitato, la progettazione diventa creatività allo stato puro, fatta di soluzioni intelligenti, materiali ben scelti e volumi da sfruttare con precisione sartoriale.

In questo articolo parleremo di come trasformare una cucina compatta in un ambiente funzionale, armonioso e perfettamente vivibile, senza rinunciare al design.

Scopriremo che anche pochi metri quadri possono diventare il cuore pulsante della casa, se arredati con coerenza estetica e attenzione ai dettagli. Perché il vero lusso, oggi, è l’equilibrio tra forma e funzione — anche negli spazi più raccolti.

Cucina

Arredare una cucina piccola: quando lo spazio diventa progetto

Una cucina compatta può nascondere un enorme potenziale. Se ben progettata, diventa un laboratorio creativo dove ogni centimetro è pensato per offrire funzionalità, comfort e stile.

In un mondo in cui le abitazioni urbane tendono a ridursi in superficie, riuscire a trasformare una cucina di pochi metri quadri in uno spazio efficiente è una delle sfide più stimolanti per chi si occupa di interior design.

Non si tratta solo di “farci stare tutto”, ma di creare un ambiente equilibrato, ordinato, fluido nei movimenti e armonico nelle proporzioni. In questo senso, l’arredamento intelligente e le soluzioni salvaspazio diventano strumenti essenziali per conciliare estetica e praticità.

Mobili su misura e multifunzionali: forma e funzione in un unico gesto

In una cucina piccola, ogni elemento deve assolvere più di una funzione. Pensili a scomparsa, tavoli a ribalta, cassetti estraibili che diventano piani di lavoro aggiuntivi: tutto concorre a massimizzare la superficie utile senza appesantire l’ambiente. I mobili su misura consentono inoltre di sfruttare al millimetro anche gli angoli più complicati, trasformando nicchie e spazi inutilizzati in risorse preziose.

L’uso sapiente di materiali riflettenti, come vetro, acciaio e superfici laccate, aiuta ad aumentare la percezione dello spazio e della luce. Le ante senza maniglie, i profili sottili e i colori neutri, dal bianco al tortora fino ai grigi polverosi, contribuiscono a rendere la cucina più ariosa e coerente con il resto della casa.

Organizzazione verticale e luce: due alleati insospettabili

Sfruttare l’altezza è una delle regole auree per le cucine compatte. Pensili che arrivano fino al soffitto, mensole leggere, barre attrezzate per utensili e spezie: ogni elemento verticale aiuta a liberare spazio sui piani di lavoro, rendendo l’ambiente più ordinato e visivamente pulito.

Ma non c’è progetto ben riuscito senza una gestione accurata della luce.

L’illuminazione diretta sul piano cottura, i led integrati nei pensili, i faretti sotto gli scaffali e l’uso strategico di specchi o vetri aiutano a moltiplicare la luminosità, rendendo la cucina più accogliente e funzionale anche nelle ore serali. Il risultato è un ambiente che sembra più grande e più aperto, senza interventi strutturali.

Tecnologia compatta: l’evoluzione degli elettrodomestici

Il mercato degli elettrodomestici si è evoluto proprio per rispondere alle esigenze delle case moderne. Frigoriferi da incasso, lavastoviglie slim, forni combinati con microonde: tutto è pensato per ridurre gli ingombri senza compromettere le prestazioni.

Un’innovazione particolarmente significativa, sia per l’efficienza che per l’estetica, è rappresentata dai piani a induzione con cappa integrata. Questi sistemi uniscono in un unico elemento la zona cottura e l’aspirazione, eliminando la necessità di una cappa a parete o a soffitto. Il risultato è una cucina più libera, essenziale, e incredibilmente funzionale — perfetta per gli spazi ridotti.

Vivere bene anche in pochi metri quadri

Arredare una cucina piccola non significa rinunciare al comfort o al design. Al contrario, costringe a ragionare per priorità, a scegliere il meglio, a trovare soluzioni personalizzate che rispecchiano lo stile di vita di chi abita lo spazio. Con attenzione alla qualità, ai dettagli e alle proporzioni, anche la più compatta delle cucine può diventare il cuore pulsante della casa — uno spazio da vivere con piacere, ogni giorno.

L’articolo Poco spazio in cucina? Ecco qualche consiglio per l’arredamento proviene da Laura Home Planner.