8 Dicembre 2025 / / Case e Interni

Come scegliere il gres porcellanato per la zona giorno

Criteri progettuali che usiamo davvero negli interni contemporanei

Quando progettiamo una zona giorno – soprattutto se open space con cucina – il pavimento non è un semplice rivestimento: è lo sfondo che mette in risalto arredi e luce, accompagnando in modo discreto il movimento quotidiano. La scelta del gres porcellanato giusto può rendere una casa armoniosa, luminosa e facile da vivere, oppure creare un ambiente freddo, spezzato e difficile da arredare.

In questa guida raccogliamo i criteri che utilizziamo realmente nei progetti di interior design, per aiutarti a scegliere superfici coerenti con il tuo stile di vita e con lo stile della casa, evitando alcune scelte che, sul lungo periodo, si rivelano meno felici di quanto sembrino in showroom.

 

Partire dal progetto, non dalla piastrella

Prima di guardare cataloghi e campioni, prova a mettere a fuoco come vivi la zona giorno.

La prima domanda riguarda la luce: una stanza esposta a nord, o un living con poche finestre, ha bisogno di superfici chiare e morbide che amplifichino l’illuminazione naturale. Al contrario, in un open space con grandi vetrate puoi permetterti toni leggermente più intensi, purché siano ben bilanciati con pareti e arredi.

Un secondo tema è la continuità: la scelta del pavimento influenza la percezione dello spazio più di qualsiasi parete. Un unico gres ben studiato, posato in continuità in tutta la casa, allontana l’effetto “ambiente spezzettato” e rende la casa visivamente più ampia. È uno dei primi accorgimenti che utilizziamo per dare ordine agli interni senza intervenire sulla muratura.

Infine, pensa alla tua quotidianità: bambini, animali, ospiti frequenti, abitudini in cucina. Questi elementi definiscono quanto il materiale dovrà essere tollerante a graffi, macchie, impronte e quanto vuoi che il pavimento sia “facile” da gestire.

 

Perché il gres funziona davvero nella zona giorno

Dal punto di vista tecnico, il gres porcellanato è un materiale molto compatto e a bassissima assorbenza. In pratica significa che sopporta bene urti, usura e liquidi, senza deformarsi e senza richiedere manutenzioni complesse nel tempo.

Per la zona giorno questo si traduce in alcune qualità concrete rispetto a pavimenti in legno o laminato: il pavimento in gres non si gonfia se si rovescia dell’acqua, non teme il passaggio continuo tra interno ed esterno, resiste bene alle sedie che si spostano vicino al tavolo da pranzo o ad altre sollecitazioni simili, si pulisce facilmente e rapidamente. Per questo lo utilizziamo spesso negli open space contemporanei, dove cucina e living dialogano e il pavimento deve essere allo stesso tempo esteticamente curato e molto pratico per sostenere i ritmi della vita moderna.

Il punto, però è che non basta dire “gres porcellanato”, ma individuare l’estetica, la finitura e il formato giusti per il tuo progetto.

 

Le tre grandi estetiche: pietra, cemento, legno

Nella pratica quotidiana, quando lavoriamo con il gres per interni ci muoviamo quasi sempre all’interno di tre famiglie estetiche: effetto pietra, effetto cemento ed effetto legno. Ognuna ha un carattere preciso e funzionerà bene solo se coerente con il contesto.

Gres porcellanato effetto marmo in cucina
Effetto pietra e marmo


È probabilmente l’estetica più trasversale e longeva. Un buon effetto pietra dà profondità allo spazio, introduce una nota naturale, ma resta sufficientemente neutro da non stancare. Lo utilizziamo spesso in living contemporanei dove vogliamo una base elegante e discreta (come nello stile classico contemporaneo), capace di dialogare sia con arredi minimal sia con mobili più caldi in legno.

Qui la qualità della grafica è fondamentale: venature troppo rigide, riproduzioni sgranate o pattern ripetitivi rendono la superficie visivamente artificiale. Le collezioni di livello, invece, mostrano variazioni naturali, movimenti morbidi, transizioni di tono poco percepibili a colpo d’occhio, texture e un aspetto molto simile al marmo o alla pietra naturale. È quel tipo di pavimento che, a seconda della scelta, può dominare la scena oppure no, ma sempre farà sembrare “più bello” l’intero ambiente.

Gres porcellanato effetto cemento
Effetto cemento


Quando il progetto ha un’impronta più urbana o industriale, lavoriamo spesso con gres effetto cemento. La sensazione è quella di una superficie architettonica, continua, ideale per living in stile contemporaneo o Industrial, cucine con isole importanti, arredi essenziali.

L’effetto cemento funziona molto bene negli open space perché tende a uniformare visivamente il pavimento e a mascherare le fughe. Se ami un’estetica pulita, con palette su grigi morbidi, tortora moderni o toni polverosi, è una soluzione da valutare. Richiede, però un buon equilibrio: con pareti e arredi troppo freddi o minimal rischia di rendere l’ambiente un po’ severo o spoglio, mentre abbinato a tessili, legni e luci calde diventa lo sfondo perfetto, accogliente senza perdere il suo carattere contemporaneo.

Gres porcellanato effetto legno pareti cucina
Effetto legno


L’effetto legno è amatissimo, ma è anche la tipologia su cui, come molti studi di architettura e interior design, siamo più critici quando si parla di pavimenti. Il motivo è semplice: il gres, per natura, è un materiale freddo al tatto e non potrà mai restituire la stessa sensazione fisica e percettiva del parquet. Inoltre, per quanto le grafiche siano avanzate, la fuga resta visibile rispetto a quella di un vero pavimento in legno. Insomma, dal vivo si percepisce che non si tratta di vero legno.

Per coerenza con il nostro approccio progettuale tendiamo a riservare l’effetto legno a elementi mirati: inserti a parete, quinte nella zona living, nicchie, pareti doccia, retro lavabo o paraspruzzi in cucina in contesti specifici. Utilizzato in questo modo può diventare un ottimo contrappunto caldo a un pavimento in pietra o cemento, senza cercare di imitare il parquet dove il confronto risulterebbe penalizzante.

Se desideri un living caldo, ma non vuoi o non puoi mettere il legno, spesso un gres effetto pietra dai toni neutri, abbinato a veri elementi in legno su mobili e boiserie, offre un risultato più convincente nel tempo rispetto a un “finto legno” a tutta superficie, te lo assicuriamo.

 

Finitura e luce: opaco, satinato o lucido?

La stessa grafica di gres può apparire completamente diversa a seconda della finitura. Per questo, nei progetti per la zona giorno, la scelta non è mai casuale.

Nella maggior parte dei casi privilegiamo finiture opache o satinate. Una superficie leggermente satinata restituisce una luce morbida, non evidenzia ogni impronta e si adatta bene sia alle zone molto vissute sia alle porzioni più “di rappresentanza” del living. È la soluzione più equilibrata se cerchi un pavimento contemporaneo e poco impegnativo da mantenere.

Le finiture lucide le utilizziamo con parsimonia e quasi mai a tutta superficie nella zona giorno. Possono avere senso in ambienti molto eleganti e poco frequentati o in porzioni limitate, ad esempio su una parete scenografica (dietro la tv, di rivestimento alla parete camino), ma su un pavimento di passaggio mostrano facilmente gocce, polvere, impronte e segni, soprattutto con luce radente. Insomma non è una scelta pratica che ci sentiamo di consigliare.

Le superfici più strutturate, infine, tornano utili quando si lavora su collegamenti con l’esterno, dove serve maggiore aderenza. All’interno di un normale living, non sono necessarie, meglio preferire texture leggere, che diano matericità senza complicare la pulizia.

 

Formato e proporzioni: come influenzano lo spazio

Più che memorizzare un elenco di formati, è utile capire che ruolo gioca la dimensione della piastrella nel tuo ambiente.

Negli ultimi anni, grazie anche ai progressi della tecnologia, ci si è potuti orientare verso grandi formati e rettificati. Nei living ampi e negli open space moderni usiamo spesso formati generosi perché riducono le fughe e danno continuità. Una sequenza regolare di lastre rettangolari o quadrate, ben orientata rispetto a luce e arredi, può allungare visivamente lo spazio o renderlo più ordinato.

Per un pavimento di un soggiorno è consigliabile non superare il formato 120×120, mentre per le pareti scenografiche si può scegliere lastre 120×260, ad esempio, tenendo conto che questi formati possono essere complessi da trasportare e installare in abitazioni di dimensioni piccole o standard, specialmente se ci sono vani scala stretti.

In appartamenti con piante irregolari o metrature contenute si lavora più volentieri con formati medi (60×60, ad esempio), che consentono di gestire trasporto, tagli e allineamenti in maniera più agevole.

I formati piccoli li riserviamo, di solito, a progetti in cui il pavimento o il rivestimento deve introdurre un disegno preciso: spina di pesce, fasce, riquadri o richiami più classici con tozzetti e piastrelle esagonali, ad esempio. Funzionano bene come elemento di carattere su porzioni limitate, ma difficilmente sono la soluzione migliore per tutto il pavimento della zona giorno di una casa contemporanea.

 

Gres porcellanato a parete dietro tv

Colori, continuità e errori da evitare

Il colore del gres per la zona giorno va scelto guardando la casa nel suo insieme, non solo la singola stanza. Uno degli interventi che facciamo più spesso in fase di consulenza è rimettere ordine nella palette di colori.

Nei living poco luminosi, pavimenti troppo scuri tendono a “chiudere” lo spazio, soprattutto se abbinati a pareti colorate o arredi importanti. In queste situazioni lavoriamo con toni chiari ma non ghiaccio, su neutri caldi o toni polverosi che ampliano senza creare l’effetto freddo “ambulatorio”.

Un altro errore frequente è utilizzare materiali diversi tra cucina e soggiorno in un open space. La linea di separazione tra i due pavimenti diventa sempre un elemento che spezza e raramente aiuta la percezione dello spazio. Un unico gres ben scelto, magari accompagnato da tappeti e arredi che definiscono le funzioni, di solito è più efficace che scegliere parquet e gres solo nella zona cucina.

Infine, attenzione ai contrasti di temperatura cromatica, i cosiddetti “sottotoni”: un gres grigio freddo abbinato a grigi molto caldi e gialli genera spesso una sensazione di disarmonia. È preferibile muoversi all’interno della stessa famiglia di neutri, calibrando freddo e caldo con tessuti, metalli e accessori.

 

Dove trovare spunti e collezioni adatte agli interni domestici

Se desideri esplorare superfici contemporanee, materiali tecnici di qualità e formati adatti alla tua casa, puoi consultare le collezioni di gres dedicate agli interni sul sito di Italgraniti, dove sono raccolte linee pensate proprio per gli ambienti domestici moderni. È un buon punto di partenza per vedere come pietre, cementi ed effetti più decorativi si comportano in ambientazioni reali e per farti un’idea dei formati e delle tonalità più attuali.

Scegliere il gres porcellanato per la zona giorno non significa semplicemente trovare una piastrella che ti piace, ma progettare un fondo coerente con la luce, gli arredi e il modo in cui vivi la casa. Se parti da queste domande progettuali – e non solo dalle caratteristiche di prodotto in sé – il pavimento diventerà un elemento che valorizza l’intero progetto, piuttosto che un dettaglio da “incastrare” a lavori quasi conclusi.

8 Dicembre 2025 / / Case e Interni

Natale in un piccolo appartamento: idee di stile da copiare subito

Idee per decorare un piccolo appartamento a Natale: palette
naturali, rami verdi e un grande albero nello stile
più
cozy

Decorare una casa piccola per Natale può sembrare una sfida, ma questo appartamento di Barcellona dimostra il contrario: anche pochi metri quadrati possono trasformarsi in un rifugio caldo, elegante e profondamente natalizio.

Siamo entrati nel mese di dicembre, e come ogni anno arriva la voglia di rinnovare gli addobbi, scaldare l’atmosfera e lasciarsi ispirare da case vere, vissute, pensate con cura.

Oggi ti portiamo in un piccolo appartamento ristrutturato dalla designer Asun Antó e decorato per le feste dalla stylist Olga Gil-Vernet per El Mueble. Una casa che porta il bosco al suo interno con delicatezza, armonia e una palette studiata nei minimi dettagli.

Una palette naturale per un Natale sofisticato

Per ottenere un effetto raffinato, le decorazioni di Natale dovrebbero dialogare con i colori della casa: è questa continuità cromatica a rendere l’insieme così armonioso e piacevole, soprattutto se ci troviamo in pochi metri quadrati.

Il filo conduttore della decorazione è una palette raffinata, costruita su tre elementi:

  • Verde salvia + verde pino

  • Accenti dorati morbidi (champagne, ottone spazzolato)

  • Neutri caldi: beige, lino, avorio, legno chiaro

È una combinazione che funziona benissimo nei piccoli spazi perché illumina, scalda e mantiene tutto molto arioso. Nessun contrasto o decorazione “eccessiva”: solo un equilibrio naturale e rilassante.

Un grande albero in un piccolo spazio? Sì, se lo fai così

Nonostante i metri quadrati ridotti, hanno scelto un albero alto 240 cm: una scelta audace, ma vincente.

Il trucco?

  • L’albero è snello e posizionato in un angolo strategico, senza ostacolare i passaggi.

  • Le decorazioni sono leggere: vetro soffiato, carta lavorata, piccole forme ispirate alla natura (ghiande, abeti, foglie).

  • Le luci sono calde, diffuse e mai troppo intense: creano atmosfera senza appesantire.

Se hai un soggiorno piccolo, prendi nota: un albero alto slancia lo spazio e lo rende più elegante, mentre un albero troppo basso rischia l’effetto opposto.

Portare la foresta in casa: l’uso dei rami

L’arredatrice ama mescolare eucalipto, pino e altri rami verdi, inserendoli:

  • sul tavolo, come piccolo centro tavola naturale

  • sulla cornice del camino

  • intrecciati a una ghirlanda sulla porta o su una mensola

  • insieme a candele a LED per un effetto luminoso e sicuro

È un modo semplice e accessibile per creare una decorazione che profuma di festa, ma anche di casa vera.

Texture e materiali che scaldano l’inverno

Nel lavoro di ristrutturazione si vede la cura nelle scelte progettuali, nella scelta dei materiali e dei rivestimenti: legno, tessuti naturali, tappeti morbidi, tende leggere. Le soluzioni degne di nota sono in particolare la parete vetrata che separa cucina e soggiorno (divide, ma unisce allo stesso tempo) e il parquet con listoni posati a spina di pesce, che è perfetto anche in un appartamento moderno dalle grandi vetrate scorrevoli.

In un piccolo appartamento, questi elementi aiutano a:

  • ampliare la luce naturale

  • rendere l’ambiente più accogliente

  • creare una continuità visiva che non appesantisce

Il Natale si inserisce così in un contesto già caldo e armonioso, senza sopraffarlo.

Illuminazione: l’atmosfera conta più della quantità

Altro elemento che ispira: la luce artificiale. Sono state scelte candele LED, piccole luci in vetro, lanterne dorate e una serie micro-LED sull’albero.

Il risultato è un ambiente: morbido, intimo e elegantemente festivo, senza eccessi. Perfetto per chi ama un Natale semplice ma curato.

Cosa puoi copiare da questa casa

Ecco gli spunti applicabili OVUNQUE, anche in 40 mq:

  1. Scegli una palette limitata (max 3 colori oltre a quelli neutri).

  2. Porta il verde naturale in casa con rami veri o artificiali di buona qualità.

  3. Non aver paura di un albero grande: se lo scegli bene, e lo posizioni in modo strategico, fa sembrare la stanza più alta.

  4. Prediligi decorazioni leggere e delicate (vetro, carta, materiali naturali).

  5. Usa luci calde e diffuse per un ambiente più rilassante e piacevole.

Se ti piace uno stile natalizio naturale, luminoso e senza tempo, questo piccolo appartamento a Barcellona è un esempio perfetto: un equilibrio riuscito tra semplicità, eleganza e atmosfera.

Natale in un piccolo appartamento: idee di stile da copiare subito

Natale in un piccolo appartamento: idee di stile da copiare subito

Natale in un piccolo appartamento: idee di stile da copiare subito

Natale in un piccolo appartamento: idee di stile da copiare subito

Natale in un piccolo appartamento: idee di stile da copiare subito

Natale in un piccolo appartamento: idee di stile da copiare subito

credit photo: El Mueble.

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Anna e Marco – CASE E INTERNI

28 Novembre 2025 / / Case e Interni

Facciate ventilate: il rivestimento che fa respirare la tua casa, dentro e fuori

Ti è mai capitato di entrare in casa in piena estate e sentire l’aria del soggiorno pesante, quasi ferma, soprattutto vicino alle finestre esposte al sole? O magari in inverno ti sei ritrovato con il muro dietro il letto freddo al tatto, nonostante il riscaldamento acceso. Spesso pensiamo che il problema sia il divano, il colore delle pareti o le tende. In realtà, una parte importante del comfort che percepisci nasce già fuori, dalla pelle dell’edificio: la facciata.

La facciata ventilata è una di quelle soluzioni tecniche che, se le guardi da vicino, smettono di essere solo “strati e fissaggi” e diventano un vero strumento per rendere la tua casa più bella, più confortevole e più tua.

Che cos’è una facciata ventilata, in parole semplici

Puoi immaginare la tua casa come se indossasse una giacca tecnica. Non è solo una questione di colore o finitura, ma di come quella giacca protegge, isola e lascia respirare. La facciata ventilata funziona così: davanti al muro esistente viene posato uno strato isolante e, ancora più esternamente, un nuovo rivestimento. Tra questi due elementi rimane una piccola intercapedine d’aria continua.

L’aria entra dal basso, si scalda leggermente mentre sale e fuoriesce in alto. Questo movimento naturale aiuta il muro a rimanere più asciutto, riduce la formazione di condensa e contribuisce a mantenere più stabile la temperatura interna. Nel quotidiano significa meno stanze torride in estate, meno pareti gelide in inverno e una sensazione diffusa di comfort più uniforme, soprattutto vicino ai punti in cui vivi di più: il divano, il tavolo da pranzo, il letto, la scrivania.

Dalla facciata al salotto: come cambia il modo di abitare

Noi guardiamo sempre la facciata ventilata come parte di un progetto d’insieme. L’esterno non è un mondo a parte: dialoga in continuazione con gli interni. La scelta del materiale, del colore e della texture della facciata influenza la luce che entra, l’atmosfera delle stanze, il modo in cui percepisci gli spazi.

Una facciata chiara in gres effetto pietra, per esempio, riflette una luce morbida che rende il soggiorno più luminoso senza abbagliare. Se all’interno abbini pavimenti in legno naturale, pareti in tinte neutre calde e tessuti leggeri, la sensazione complessiva è di grande respiro e naturalezza. Al contrario, una facciata con superfici in microcemento grigio e dettagli scuri, se coordinata con pavimenti continui, pochi arredi essenziali e una palette ridotta, ti regala un’atmosfera più metropolitana, quasi da loft.

In interior design parliamo spesso di “punto focale”: è quell’elemento che attira lo sguardo e dà ordine alla percezione dello spazio. Con una facciata ventilata puoi costruire un punto focale anche all’esterno, magari in corrispondenza del soggiorno o della zona pranzo che vivi di più. Un volume rivestito in legno naturale, ben proporzionato rispetto al resto dell’edificio, può diventare lo sfondo che vedi ogni giorno dalla finestra quando ti siedi sul divano. Interno ed esterno smettono di essere due mondi separati e si sostengono a vicenda.

Colori, materiali e luce: una palette unica dentro e fuori

Il bello delle facciate ventilate è che puoi scegliere finiture molto diverse tra loro, ma noi ti consigliamo sempre di partire da una palette coerente con gli interni.

Se ami le atmosfere calde e rilassanti, il gres effetto pietra in toni sabbia o greige è una base perfetta. All’esterno crea un’immagine contemporanea ma non fredda; all’interno puoi riprenderne i toni nelle pareti principali, nel tappeto del soggiorno, nei tessuti del letto. In questo modo, quando guardi fuori dalla finestra, hai la sensazione che tutto parli la stessa lingua.

Se ti piace il legno naturale, puoi usarlo per sottolineare alcune parti della facciata, ad esempio il volume dell’ingresso o della loggia principale. All’interno, il legno torna nei pavimenti, nei mobili e magari in qualche dettaglio a vista in cucina.

La texture rimane calda e tattile, anche solo sfiorandola con la mano, e rende la casa accogliente già dal primo sguardo.

Se invece ti riconosci di più in uno stile essenziale, il microcemento o le superfici effetto resina sono una scelta interessante. Hanno un aspetto materico ma pulito, perfetto se desideri linee semplici e pochi elementi ben calibrati. All’interno puoi abbinare una distribuzione ordinata degli spazi, pochi colori e molta attenzione alla luce naturale, che diventa un vero e proprio materiale di progetto.

La luce è centrale: quando pensiamo alla facciata ragioniamo su come il sole colpirà le superfici nelle diverse ore del giorno. Un volume leggermente aggettante, una cornice intorno alle finestre, un cambio di materiale possono diventare strumenti per filtrare, ammorbidire o enfatizzare la luce che arriverà nel soggiorno, in cucina o in camera da letto.

Un caso reale: da villetta anni ’80 a casa contemporanea, luminosa e confortevole

Per rendere tutto più concreto, ti raccontiamo un intervento su una villetta unifamiliare degli anni Ottanta, una casa indipendente di circa 130 metri quadrati distribuita su due piani. I proprietari – una coppia con una bambina – desideravano migliorare sia il comfort interno sia l’aspetto esterno, perché l’edificio era ormai datato e soprattutto molto difficile da gestire nelle stagioni estreme: in estate il soggiorno esposto a sud diventava quasi invivibile, mentre in inverno alcune pareti risultavano fredde al tatto, soprattutto nella camera da letto.

Siamo partiti, come sempre, dall’ascolto: come vivevano gli spazi durante la giornata, quali stanze evitavano nelle ore più calde, quali materiali li facevano sentire davvero a casa. Abbiamo poi analizzato involucro, esposizioni e distribuzione interna, valutando come la luce si muoveva tra soggiorno, cucina e zona notte. Da qui è nata la decisione di intervenire con una facciata ventilata sull’intera superficie esterna, così da trasformare il guscio dell’edificio in un alleato per la qualità degli ambienti interni.

Per il rivestimento abbiamo scelto pannelli in gres effetto pietra chiara per le superfici principali, abbinati a un volume in legno naturale in corrispondenza dell’ingresso e della zona giorno, visibile anche dall’interno quando ci si siede sul divano. All’interno, questo linguaggio materico è stato ripreso nel pavimento in rovere e nelle pareti tinte in un greige caldo, con una zona leggermente più intensa dietro il tavolo da pranzo a definire un punto focale.

Sul piano tecnico – intercapedine, sistemi di fissaggio, raccordi con gli infissi, continuità dell’isolamento – abbiamo lavorato insieme ad aziende del settore come Imola Tecnica, che da anni si occupa di sistemi di facciata evoluti. Questo dialogo tra visione d’insieme e competenza tecnica ci ha permesso di ottenere una soluzione coerente sia dal punto di vista prestazionale sia estetico, senza compromessi.

Dopo l’intervento, i proprietari ci hanno raccontato che il soggiorno è diventato vivibile anche nel tardo pomeriggio estivo senza dover abbassare le tapparelle, e che in camera da letto è sparita la sensazione di muro freddo dietro la testata. Ma soprattutto hanno percepito di abitare finalmente una casa che rispecchia il loro modo di vivere, dentro e fuori.

Metodo, visione d’insieme e consigli che puoi usare subito

Quando progettiamo una facciata ventilata, non ci limitiamo a scegliere un bel materiale. Partiamo sempre da una visione d’insieme: distribuzione degli spazi interni, percorsi quotidiani, punti in cui ti fermi di più, come la zona lettura o il tavolo dove lavori da casa. Valutiamo le proporzioni tra i volumi, la posizione delle aperture, il modo in cui la luce entra e rimbalza durante la giornata. La tecnica diventa lo strumento che rende possibile questo progetto sartoriale, non il contrario.

Anche se non hai in programma una facciata ventilata nell’immediato, puoi iniziare a ragionare secondo questa logica. Una prima cosa che puoi fare pensando ad una ristrutturazione, è costruire una piccola palette che valga sia per l’interno che per l’esterno: pochi colori neutri che ti piacciono davvero, da riprendere nelle pareti, nei tessuti, nei serramenti e, un domani, nel rivestimento della facciata. Un’altra azione semplice è osservare la luce: a che ora il soggiorno è troppo caldo o troppo buio? Da qui puoi regolarti su tende, schermature, posizionamento dei mobili, in attesa di un intervento più strutturale.

Se hai un balcone o una loggia molto visibile dall’interno, puoi iniziare a trattarlo come parte del progetto: pavimentazione, vasi, arredi da esterno scelti in continuità con lo stile della casa creano una sorta di piccola “facciata personale” che già oggi migliora la percezione degli spazi, anche con un budget limitato.

Quando arriverà il momento di un intervento più importante, un team che unisce interior design e competenze tecniche di facciata, come nel lavoro con partner specializzati quali Imola Tecnica, potrà accompagnarti dalla scelta dei materiali alla definizione dei dettagli costruttivi, facendoti sentire guidato lungo tutto il percorso, senza che tu debba diventare esperto di stratigrafie e fissaggi.

In fondo, una facciata ventilata ben progettata è questo: non solo un nuovo “abito” per l’edificio, ma un guscio intelligente che protegge, equilibra e valorizza il modo in cui vivi ogni stanza. Lo stile è ciò che vedi a prima vista, ma è il progetto che mette in relazione interno ed esterno a trasformare una semplice casa nel tuo vero spazio di benessere.

23 Novembre 2025 / / Case e Interni

Monolocale in bianco e nero: idee eleganti per arredare piccoli spazi e Airbnb

Se hai in programma una fuga a Madrid e sei alla ricerca di un monolocale che combini una posizione centrale e un design raffinato, questo è un alloggio da non farsi sfuggire. Situato nel pieno centro, a pochi passi dal Museo del Prado, è un raffinato esempio di come un piccolo spazio possa diventare un elegante rifugio urbano grazie a un sapiente uso del bianco e nero e a un perfetto equilibrio tra classico e contemporaneo.

L’appartamento si trova all’interno di un edificio del XIX secolo e conserva dettagli architettonici preziosi: boiserie realizzate con cornici in gesso, soffitti alti con modanature originali e due grandi porte finestre che riempiono l’ambiente di luce naturale. Una base storica che invita a un arredamento minimale, ma ricercato, capace di valorizzare le caratteristiche originali senza appesantirle.

Camera da letto in stile classico moderno con camino bianco, specchio antico e palette nero e bianco

Il bianco è la tonalità dominante che crea un fondale neutro e luminoso e amplifica gli spazi; il nero, inserito nei dettagli, aggiunge carattere, profondità e definizione. Non è semplice padroneggiare una palette così ridotta senza scivolare nella monotonia, ma qui l’abbinamento è eseguito con grande maestria. I dettagli d’epoca dialogano con elementi moderni, dando vita a uno stile senza tempo, perfetto da replicare anche in un appartamento cittadino destinato agli affitti brevi e non solo.

Materiali di qualità contribuiscono a un’atmosfera signorile: parquet in rovere, marmo, pelle e tessuti naturali dalle belle texture accompagnano le pareti candide, mentre oggetti scelti con cura aggiungono personalità. L’insieme ricorda una suite d’hotel di lusso, pensata per offrire comfort, bellezza e totale indipendenza.

La zona notte è impreziosita da un camino bianco in stile neoclassico, sormontato da un grande specchio antico e da una composizione di stampe in bianco e nero, tra cui una foto della raffinata attrice Tilda Swinton. Il letto, composto da due semplici sommier separabili, è affiancato da due eleganti abat-jour classiche posizionate su piccoli tavolini neri rotondi. Tra gli elementi più originali spicca l’appendiabiti: un blocco di marmo nero con una barra in ottone, una soluzione scultorea e di design, che si fa subito notare.

Nel disimpegno trovano spazio due nicchie che ospitano l’angolo cottura. Essenziale, ma ben organizzato, offre tutto ciò che serve per un soggiorno breve: lavandino, piastra a induzione e lavastoviglie da un lato; dall’altro una mensola elegante con due sgabelli pensata per una colazione veloce o uno snack. Due porte mimetizzate nella boiserie conducono al bagno.

Il bagno, seppur compatto, è un piccolo esempio di eleganza senza tempo: pavimento in mosaico esagonale bianco e nero, piastrelle stile metropolitana con fuga scura alle pareti, vetro doccia nero, rubinetteria cromata e sanitari classici che richiamano l’atmosfera d’altri tempi. Lo specchio vintage e la doppia porta con maniglie in ottone completano uno spazio curato in ogni minimo particolare.

Questo mini appartamento d’epoca dimostra come anche pochi metri quadrati possano trasformarsi in un alloggio dal fascino esclusivo. Una fonte d’ispirazione preziosa per chi desidera rinnovare un piccolo pied-à-terre cittadino o rendere più accogliente e irresistibile il proprio appartamento Airbnb.

Monolocale in bianco e nero a Madrid con boiserie, soffitti alti e grandi finestre.

Monolocale in bianco e nero a Madrid con boiserie, soffitti alti e grandi finestre.

Camera da letto in stile classico moderno con camino bianco, specchio antico e palette nero e bianco

Camera da letto in stile classico moderno con camino bianco, specchio antico e palette nero e bianco

Angolo cottura minimal ricavato in due nicchie con mensola snack e sgabelli eleganti

Angolo cottura minimal ricavato in due nicchie con mensola snack e sgabelli eleganti

Bagno piccolo in bianco e nero con mosaico esagonale, piastrelle metropolitana e dettagli neri

Bagno classico piccolo in bianco e nero con mosaico esagonale, piastrelle metropolitana e dettagli neri

Bagno classico in bianco e nero con piastrelle metropolitana e dettagli neri

Bagno classico in bianco e nero con piastrelle metropolitana e dettagli neri

Fonte Airbnb

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Anna e Marco – CASE E INTERNI

9 Novembre 2025 / / Case e Interni

Progetto d’interni: due versioni della stessa casa a confronto

Ogni progetto di interior design nasce da una visione, ma per trasformarla in uno spazio reale e armonioso serve metodo, conoscenza tecnica e una grande capacità di ascolto.

In questo articolo ti mostriamo in breve come funziona il nostro lavoro di progettisti e soprattutto come un progetto può cambiare radicalmente l’aspetto e la percezione di un ambiente, partendo da una planimetria e arrivando a due interpretazioni stilistiche completamente diverse.

Secondo noi, dietro ogni scelta estetica c’è una solida base architettonica, lo studio delle proporzioni, della luce e della funzionalità. Perché un buon progetto non si limita a “decorare”, ma costruisce il carattere e l’anima di una casa, quella che più si avvicina al modo in cui vuoi viverla.

 

Progetto d’interni con due diverse proposte di arredo e atmosfere – prima e dopo

La trasformazione degli spazi

Il punto di partenza era un appartamento di 75 mq calpestabili (circa 90-95 commerciali) di un edificio degli anni ‘60, con la distribuzione frammentata tipica dell’epoca.

Il progetto nasce dalle esigenze dei proprietari e dal layout esistente dell’appartamento, con i classici vincoli strutturali come finestre, pilastri e allacci. La distribuzione interna è stata ripensata per rendere gli ambienti più funzionali e accoglienti, migliorando la vivibilità quotidiana.

E’ bene precisare, che prima di giungere a questa versione definitiva sono state presentate ai clienti altre due soluzioni e che questa è stata comunque affinata in seguito nei dettagli. Questo per comprendere come si arriva ad una soluzione definitiva: è un percorso che richiede tutto il tempo necessario per essere sicuri di aver valutato tutti gli aspetti tecnici e le necessità insieme al cliente.

Progetto d’interni con due diverse proposte di arredo e atmosfere – prima e dopo

Abbiamo ripensato gli spazi in chiave più fluida, migliorando la luce naturale e la connessione tra zona giorno e cucina, inglobando anche l’ingresso. Abbiamo aggiunto isolamenti e contropareti nelle stanze adiacenti alle altre unità immobiliari, per migliorare l’isolamento acustico e consentire il passaggio degli impianti. Abbiamo ampliato il bagno consentendo di inserire una doccia walk-in e un piccolo spazio per lavatrice e asciugatrice. Infine abbiamo cercato di nascondere le travi esistenti con un gioco di mensole e nicchie in cartongesso, per dare coerenza a tutto l’insieme. La nuova planimetria risponde meglio alle esigenze di una famiglia moderna, pur mantenendo proporzioni armoniose e un’atmosfera accogliente.

Bisognava pensare fuori dagli schemi e rivoluzionare la pianta. Dopo aver verificato gli impianti con l’idraulico, abbiamo visto che era possibile invertire la zona soggiorno con la cucina, unendo in un unico open space gli spazi.  La zona giorno, ampia e luminosa grazie alle grandi finestre, combina una zona operativa ben organizzata, uno spazio pranzo (accogliente e conviviale) e una zona relax e tv, mantenendo continuità e dialogo tra gli spazi. Nella zona notte trovano posto una camera matrimoniale, una seconda camera e un bagno più funzionale, separato dalla zona giorno con un disimpegno.

 

Progetto d’interni: due versioni della stessa casa a confronto

Il progetto architettonico: la base su cui costruire lo stile

Prima di parlare di arredi, colori e materiali, è fondamentale sottolineare un aspetto spesso trascurato: nessuno stile può funzionare davvero senza un progetto architettonico solido.

La distribuzione degli spazi, la luce naturale, le proporzioni, la posizione degli impianti — sono tutti elementi che definiscono la qualità di un ambiente molto più di un divano alla moda o di una tinta di colore alle pareti. È proprio qui che entra in gioco la differenza tra un semplice interior designer e un professionista con formazione architettonica o tecnica, come nel nostro caso.

Un architetto o geometra specializzato in interior design non si limita a “decorare”, ma progetta l’ambiente nel suo insieme, rispettando le normative, ottimizzando gli spazi e creando le condizioni ideali perché ogni scelta estetica possa essere realizzata e duri nel tempo.

Alla base di ogni progetto di interior design riuscito c’è molto più di una bella idea o di un arredo ben scelto: c’è una visione d’insieme. Ogni spazio funziona davvero solo quando estetica, funzionalità e tecnica dialogano in modo coerente. Nulla è lasciato al caso. Ogni dettaglio – dall’impianto elettrico alla disposizione degli ambienti, dai materiali alle proporzioni degli spazi – viene studiato con attenzione per garantire funzionalità, equilibrio e armonia.

Prevedere con cura ogni passaggio è ciò che ci permette di affrontare gli imprevisti con prontezza e trasformarli in opportunità. È questo approccio integrato che fa la differenza tra un semplice restyling e un progetto sartoriale studiato nei minimi particolari.

Solo quando la base è corretta, quando ogni parete, punto luce e apertura è stata studiata con criterio, l’aspetto estetico può esprimersi liberamente e dare personalità alla casa.

In altre parole, lo stile è il vestito, ma l’architettura d’interni è la struttura che lo sostiene.

In questo caso studio vogliamo mostrarti come lo stesso spazio possa raccontare storie completamente diverse a seconda dello stile scelto. Come scritto in precedenza, abbiamo progettato la ristrutturazione di un appartamento partendo da una nuova distribuzione degli spazi più funzionale (guarda il prima e il dopo), per poi sviluppare due varianti di interior design: una dallo spirito contemporaneo e raffinato, e l’altra senza tempo, dove il colore diventa protagonista.

 

Due modi di vivere la stessa casa: stili e atmosfere a confronto

Variante 1 – Eleganza contemporanea

La prima interpretazione del progetto punta su uno stile contemporaneo sobrio, ma sofisticato, come lo stile Quiet Luxury, dove la palette neutra — tra bianchi caldi, sabbia e grigio antracite — crea un effetto elegante, avvolgente e rilassato.

Progetto Stile Contemporneo Quiet Luxury – appartamento 80 mq – design architetto
Progetto Stile Contemporneo Quiet Luxury – appartamento 80 mq – design architetto

Materiali come legno naturale, pietra chiara e tessuti materici esprimono un lusso discreto, fatto di equilibrio e comfort.

Progetto Stile Contemporneo Quiet Luxury – appartamento 80 mq – design architetto

L’illuminazione integrata, pensata come elemento architettonico, modula le atmosfere e valorizza le texture. I contrasti in toni chiari e scuri creano dinamicità.

Progetto Stile Contemporneo Quiet Luxury – appartamento 80 mq – design architetto

In camera da letto armadio in nicchia e scelta di colori neutri caldi per dare omogeneità e ampliare visivamente lo spazio, anche grazie alla carta da parati dietro al letto con il disegno di nuvole.

Progetto Stile Contemporneo Quiet Luxury – appartamento 80 mq – design architetto

Quando gli spazi sono contenuti, è importante mantenere coerenza tra volumi e palette cromatica, così da ottenere ambienti armoniosi e visivamente ordinati.

Progetto Stile Contemporneo Quiet Luxury – appartamento 80 mq – design architetto

È una casa pensata per chi ama gli interni contemporanei, caldi e senza eccessi, dove ogni dettaglio è studiato, ma mai ostentato.

Variante 2 – Vintage e senza tempo

La seconda proposta ha un aspetto fresco, accogliente, di carattere e senza tempo, come lo stile eclettico francese.

Progetto Stile Vintage Moderno Francese – appartamento 80 mq – design architetto
Progetto Stile Vintage Moderno Francese – appartamento 80 mq – design architetto

Una palette più vivace e personale, dove il verde salvia e il terracotta si alternano al bianco e ai legni naturali, donando personalità ad uno stile che può superare le mode e le tendenze.

Progetto Stile Vintage Moderno Francese – appartamento 80 mq – design architetto

L’atmosfera è quella di una casa accogliente, con un equilibrio delicato tra vintage e moderno.

Progetto Stile Vintage Moderno Francese – appartamento 80 mq – design architetto

Per dare carattere alla camera, una soluzione semplice ma d’impatto è la carta da parati: applicata sulla parete dietro al letto, diventa un elegante elemento d’arredo e trasforma lo sfondo in una sorta di grande opera decorativa.

Progetto Stile Vintage Moderno Francese – appartamento 80 mq – design architetto

I due progetti si distinguono per stili molto diversi, ma condividono una scelta decorativa di grande effetto: la carta da parati panoramica posata sulla parete dietro al letto. Oltre a valorizzare l’estetica dell’ambiente, questo elemento contribuisce a delimitare visivamente la zona notte e a creare un’atmosfera rilassata e suggestiva. In entrambi i casi, i motivi scelti restano delicati e nei toni neutri, perfetti per favorire il riposo.

Progetto Stile Vintage Moderno Francese – appartamento 80 mq – design architetto

Questa versione è più intima e confortevole, dove il colore diventa parte integrante dell’identità dello spazio.

 

Due stili, un unico progetto

Speriamo che questo caso studio possa mostrarti come un buon progetto di interior design non sia legato a uno stile preciso, ma alla capacità di rendere in pianta un pensiero di distribuzione interna ben bilanciato, che può essere declinato diversamente, in base alle esigenze e alla personalità di chi abiterà la casa.

Cambiano le finiture, i colori, le sensazioni, ma la base architettonica resta coerente: funzionale, luminosa e armoniosa. Due anime, due modi di vivere lo stesso spazio. Ecco perchè scegliere uno stile d’arredo non significa seguire una moda, ma trovare il linguaggio che rappresenta chi siamo.

Una casa può cambiare volto restando se stessa: ogni scelta – dal colore delle pareti alla disposizione della luce – contribuisce a costruire un’emozione.

Stesso appartamento, due stili diversi. Tu quale preferisci?

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Anna e Marco – CASE E INTERNI

4 Novembre 2025 / / Case e Interni

Soggiorno elegante e colorato di un appartamento svedese d’epoca con arredi vintage e moderni

Un appartamento storico rinasce grazie all’uso sapiente del colore e a un mix eclettico di arredamenti vintage e contemporanei. 

Quando un’abitazione di fine Ottocento, con alte finestre ad arco, stucchi e soffitti imponenti, incontra la leggerezza e la creatività del design moderno, il risultato è qualcosa di davvero speciale.

Lo abbiamo trovato in vendita su Bo-Laget, e non potevamo non condividerlo. Benvenuti in una casa lussuosa, incredibilmente bella e piena di personalità!

Spesso, nella ricerca di spunti per arredare la propria casa, è utile guardare anche le case reali fotografate per la vendita invece di sfogliare solo i cataloghi di arredamento. Dalle agenzie immobiliari svedesi o inglesi, in particolare, possono arrivare idee e soluzioni che, reinterpretate, possono diventare spunti concreti per dare nuova vita ai tuoi spazi.

Soggiorno elegante e colorato di un appartamento svedese d’epoca con arredi vintage e moderni

Una casa piena di carattere

Questo appartamento, situato al quarto piano di un sontuoso edificio del 1898, si estende su 161 metri quadrati, suddivisi in cinque stanze e una cucina. Ogni ambiente è arredato con gusto, giocando con colori decisi, materiali autentici e mobili di design.

L’atmosfera è fresca e radiosa — potrebbe benissimo essere la casa di una coppia di creativi, dove ogni dettaglio riflette uno stile personale e conviviale.

Come molte case d’epoca svedesi, troviamo “un’infilata” di tre saloni, che poi negli anni sono diventati non solo zone giorno, ma anche camere da letto o sale da pranzo. Questa casa non fa eccezione. Il soggiorno è la stanza al centro dei tre locali comunicanti. Rappresenta un perfetto equilibrio tra eleganza classica e creatività moderna. Le altre due stanze laterali sono la camera da letto principale e la sala da pranzo, tutte comunicanti grazie a porte storiche a doppia anta.

Soggiorno elegante e colorato di un appartamento svedese d’epoca con arredi vintage e moderni

Il soggiorno: eleganza classica e creatività contemporanea

Le alte finestre ad arco gotico inondano la stanza di luce naturale, valorizzando il parquet a spina di pesce in legno chiaro. I soffitti con stucchi e le porte con modanature bianche rivelano il passato nobile dell’edificio. Il camino invece dal design anni ’60 testimonia le stratificazioni di stile che l’appartamento ha avuto nel corso degli anni.

Protagonista cromatico è il divano blu intenso, dal design morbido e contemporaneo, che aggiunge energia e diventa il punto focale dell’ambiente. Ai lati, due poltrone vintage (“Jetson”, disegnate nel 1969 da Bruno Mathsson per Dux) in pelle color terracotta, scaldano la palette, mentre un tavolino dalle linee scultoree in legno e metallo (Moebius di Objekto) è di ispirazione anni ’50 italiano.

Sulle pareti tortora spiccano quadri e opere d’arte dai colori vivaci, insieme a un grande specchio antico dorato che amplifica la luminosità e si integra con gli elementi originali della casa. L’illuminazione, curata e scenografica, è affidata a una sospensione di Mathieu Challières: una gabbia decorativa con piccoli uccellini, che aggiunge un tocco ironico e poetico.

Nel complesso, l’ambiente unisce eleganza borghese, design contemporaneo e accenti vintage scandinavi, creando uno spazio sofisticato, ma accogliente.

La sala da pranzo: storia e modernità in armonia

In questa stanza, che funge anche da secondo soggiorno, il fascino dell’architettura d’epoca si fonde con un mix di arredi dal gusto eclettico. Le grandi finestre ad arco gotico e il soffitto a cassettoni finemente decorato con motivi dorati regalano un senso di teatralità.

Il tavolo di design vintage è circondato da sedie di colori diversi che aggiungono vivacità e leggerezza. La scultura di una Tour Eiffel, alcune piante verdi e la luce soffusa delle lampade vintage creano un’atmosfera vissuta e accogliente, dove antico e moderno convivono in perfetto equilibrio. Un angolo relax per vedere la tv è formato dal divano verde prato abbinato al tavolino Vitra, design Isamu Noguchi, 1944, e al bellissimo contrasto del lampadario di cristallo.

La camera da letto: colore e comfort

Le pareti verde petrolio creano un’atmosfera avvolgente, intima e sofisticata, mettendo in risalto i dettagli classici come gli stucchi e le porte a doppio battente bianche.

Il letto imbottito in tessuto scuro è arricchito da cuscini variopinti e fantasie grafiche, mentre due lampade dorate da parete diffondono una luce calda e intima. Un angolo studio è stato creato con una poltroncina vintage color senape e un tavolo bianco, mentre una pianta tropicale sul davanzale della finestra a bow window aggiunge un tocco esotico e vitalità. Sul pavimento, un tappeto naturale ammorbidisce l’insieme, restituendo una sensazione di comfort e intimità.

Mentre ogni camera da letto è connotata da un colore differente (verde petrolio e azzurro), in soggiorno e cucina le scelte cromatiche risultano opposte: tutte le pareti sono tortora chiaro e lasciano risaltare gli arredi colorati.

I bagni: eleganza e dettagli creativi

Nel primo bagno, l’uso del marmo chiaro crea una piacevole atmosfera da spa — una scelta raffinata che richiama la luce e la purezza.

Nel secondo davvero piccolo, invece, l’idea di piastrelle quadrate blu e bianche disposte a scacchiera a mezza altezza aggiunge un tocco giocoso e rétro, senza rinunciare all’eleganza.

Idee da copiare: come rendere accogliente il soggiorno

Prendendo ispirazione da questa casa, ecco alcuni consigli pratici per arredare un soggiorno accogliente:

  1. Non trascurare le pareti – Il colore o la decorazione murale possono trasformare l’atmosfera. Quadri, specchi o una carta da parati sono ottimi punti di partenza.

  2. Gioca con i tessuti – Tappeti, cuscini e tende, anche colorati, creano calore e comfort.

  3. Mix di stili – Combina mobili vintage, design e no logo per uno spazio autentico e di carattere.

  4. Illuminazione curata – Scegli lampade che decorano anche da spente, alternando luce diretta e diffusa.

  5. Un tocco verde – Piante e fiori danno vita all’ambiente e lo rendono più rilassante.

 

Soggiorno elegante e colorato di un appartamento svedese d’epoca con arredi vintage e moderni

Soggiorno elegante e colorato di un appartamento svedese d’epoca con arredi vintage e moderni

Soggiorno elegante e colorato di un appartamento svedese d’epoca con arredi vintage e moderni

Soggiorno elegante e colorato di un appartamento svedese d’epoca con arredi vintage e moderni

Soggiorno elegante e colorato di un appartamento svedese d’epoca con arredi vintage e moderni

Sala da pranzo eclettica con soffitto decorato, sedie colorate e ampie finestre ad arco in un appartamento svedese

Sala da pranzo eclettica con soffitto decorato, sedie colorate e ampie finestre ad arco in un appartamento svedese

Cucina classica bianca con isola e piano in marmo in un appartamento svedese

Zona pranzo vintage con mobile dipinto turchese  e credenza bianca

Camera da letto con pareti verde petrolio e dettagli classici in un appartamento svedese

Camera da letto con pareti verde petrolio e dettagli classici in un appartamento svedese

Cameretta con pareti azzurre e carta da parati e dettagli classici

Cameretta con pareti azzurre e carta da parati e dettagli classici

Bagno in marmo chiaro con atmosfera raffinata

Bagno in marmo chiaro con atmosfera raffinata

Bagno piccolo con piastrelle a scacchi bianche e blu

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Anna e Marco – CASE E INTERNI

30 Ottobre 2025 / / Case e Interni

Ristrutturare con intelligenza: scegliere materiali che restano belli nel tempo

Quando si ristruttura casa, c’è un momento — spesso sottovalutato — in cui ci si gioca tutto: la scelta dei materiali.

Non si tratta solo di estetica o di budget. Si tratta di capire come vivrai quegli spazi tra cinque, dieci, vent’anni. Se il pavimento che hai scelto resisterà ai graffi delle sedie, se il piano della cucina sopravvivrà a mille cene, se il rivestimento del bagno continuerà a piacerti anche quando la tendenza del momento sarà passata.

Ristrutturare con intelligenza significa saper riconoscere i materiali che durano, funzionano e invecchiano bene. Quelli che non ti faranno pentire della scelta, che non richiederanno manutenzioni costanti, che resteranno belli anche nella quotidianità vera — quella fatta di caffè rovesciati, borse appoggiate di fretta, bambini che corrono scalzi.

Ecco come orientarsi, ambiente per ambiente, tra bellezza, praticità e durata.

Materiali belli (e intelligenti) per ogni ambiente

Living e soggiorno: il cuore della casa

Il soggiorno è lo spazio più vissuto, quello che deve reggere l’urto della vita quotidiana senza perdere carattere. Per questo la scelta dei materiali qui è cruciale.

Pavimenti: il gres porcellanato effetto cemento o pietra è oggi una delle scelte più apprezzate. Ha l’aspetto industrial della resina o la raffinatezza del marmo, ma è indistruttibile: resiste ai graffi, all’acqua, alle macchie. Perfetto se hai bambini o animali. In alternativa, il parquet in rovere naturale o il legno trattato a olio offrono un calore unico, e se ben posato e curato può durare decenni, migliorando con l’età.

Rivestimenti e pareti: sempre più diffuso il microcemento, una resina continua che dà un effetto contemporaneo, minimal, quasi scultoreo. Si può usare anche su pareti, gradini, perfino su vecchie piastrelle. Oppure, per un tocco di personalità, la boiserie in legno naturale o laccato, che aggiunge profondità e carattere senza appesantire.

Se stai pensando a una trasformazione più ampia del tuo living, dai un’occhiata a queste idee per la ristrutturazione del soggiorno: troverai spunti pratici su layout, materiali e stili.

Cucina moderna grigia con gres effetto marmo

Cucina: dove estetica e resistenza devono andare d’accordo

La cucina è il banco di prova di ogni materiale. Deve resistere a calore, umidità, urti, acidi, detergenti.

Top e piani di lavoro: il quarzo compatto (come Silestone o Dekton) è una scelta imbattibile per resistenza e praticità. Non assorbe liquidi, non si graffia facilmente, non teme il calore. Esteticamente può imitare il marmo, il cemento, la pietra. In alternativa, se ami il calore del legno, il laminato stratificato HPL di alta qualità oggi offre finiture realistiche e ottime performance.

Il marmo vero, bellissimo, va scelto con consapevolezza: macchia facilmente (soprattutto varietà chiare come il Carrara) e richiede manutenzione costante. Ma se ami la patina del tempo e il fascino dell’imperfezione, può essere una scelta di grande personalità.

Paraschizzi: il gres sottile grande formato permette di rivestire intere pareti senza fughe visibili, con effetto continuo. Oppure puoi osare con il vetro retroverniciato, facile da pulire e disponibile in ogni tonalità.

Bagno: resistenza all’umidità senza rinunciare allo stile

Il bagno richiede materiali altamente resistenti all’acqua e al vapore, ma anche belli da vedere ogni giorno.

Rivestimenti: il gres porcellanato effetto marmo, cemento o pietra naturale è ormai uno standard di qualità. Le lastre di grande formato riducono le fughe (meno sporco, meno muffa) e danno un effetto contemporaneo e pulito.

Per chi cerca un’estetica più calda e avvolgente, la resina o il microcemento creano superfici continue, anche dentro la doccia, che si possono coordinare con il resto della casa.

Sanitari e rubinetteria: scegli ceramica di qualità e finiture resistenti alla corrosione (cromo, acciaio inox, nichel spazzolato). Un rubinetto economico perde brillantezza in pochi mesi; uno di qualità dura anni e mantiene l’aspetto del primo giorno.

Come il contesto influenza la scelta dei materiali

Non tutte le case sono uguali, e non tutti i materiali si comportano allo stesso modo ovunque.

Il clima conta. In zone costiere — come nelle case affacciate sul mare a Genova, Livorno, Ancona — la salsedine accelera l’usura di alcuni materiali. Meglio preferire infissi in alluminio o PVC di qualità, evitare legno non trattato, scegliere vernici e finiture resistenti all’umidità salina.

In montagna o in zone fredde, invece, l’attenzione va all’isolamento termico: cappotti, infissi a taglio termico, pavimenti che trattengono il calore (come il parquet o il gres con sistema radiante).

Anche lo stile di vita incide. Se lavori da casa, hai bisogno di materiali fonoassorbenti; se hai bambini piccoli, servono superfici lavabili e antigraffio; se ami cucinare, il piano della cucina deve essere una corazza.

Soggiorno bianco mix classico e moderno

Come mantenere i materiali belli nel tempo

Scegliere bene è importante, ma curare i materiali nel quotidiano fa la vera differenza sulla loro durata.

Ecco qualche consiglio pratico:

Parquet: usa panni in microfibra leggermente umidi, evita ristagni d’acqua. Ogni 2-3 anni, un trattamento rinfrescante a olio o cera.

Gres e pietra: detergenti neutri e un panno morbido bastano. Evita prodotti acidi o abrasivi, soprattutto su finiture lucide.

Marmo e pietre naturali: proteggi con trattamenti idrorepellenti specifici, pulisci subito eventuali macchie acide (vino, limone, aceto).

Microcemento e resine: un velo di cera protettiva ogni anno mantiene la superficie come nuova.

Legno laccato o verniciato: spolverare con panni antistatici, evitare spugne abrasive.

Piccoli gesti, ripetuti con costanza, trasformano un materiale buono in un materiale che dura una vita.

Longevità è sostenibilità

Oggi si parla tanto di sostenibilità, ma spesso si dimentica che la scelta più ecologica è quella che dura di più.

Un pavimento che resiste 30 anni ha un impatto ambientale infinitamente inferiore rispetto a uno che va sostituito ogni 5. Lo stesso vale per infissi, rivestimenti, arredi fissi.

Scegliere materiali durevoli, riciclabili, certificati (FSC per il legno, EPD per i prodotti edilizi, Ecolabel per finiture e vernici) significa costruire una casa responsabile, oltre che bella.

E sul mercato immobiliare, una casa ristrutturata con materiali di qualità e attenzione all’efficienza energetica vale di più. Non solo economicamente: vale come qualità della vita quotidiana.

Cucina e Soggiorno moderno open space

Investire in ciò che resta

Ristrutturare con intelligenza non significa spendere di più, ma spendere meglio. Significa saper distinguere tra una piastrella che costa poco oggi e ti delude domani, e un materiale che magari ha un prezzo più alto, ma ti accompagnerà per decenni senza darti pensieri.

Significa scegliere superfici che invecchiano bene, che si puliscono facilmente, che restano belle anche quando la moda cambia.

Perché una casa non è un set fotografico: è il luogo dove vivi, ogni giorno. E merita materiali all’altezza di questa intimità.

25 Ottobre 2025 / / Case e Interni

modi per nascondere i cavi degli impianti in casa con stile

 

Alzi la mano chi non ha mai maledetto quel groviglio di cavi neri che spunta dietro la TV, proprio al centro della parete che avevi dipinto con tanta cura. O quei fili che serpeggiano lungo il battiscopa, rovinando l’effetto minimale che tanto ti piace su Pinterest.

I cavi sono il tallone d’Achille di ogni ambiente curato: necessari, ma tremendamente antiestetici. Eppure, con un po’ di strategia progettuale e le soluzioni giuste, è possibile renderli invisibili — o addirittura trasformarli in dettagli d’arredo.

Ecco tre approcci intelligenti per gestire i cavi in casa senza rinunciare allo stile.

Canaline decorative: quando il vincolo diventa design

La prima regola dell’interior design? Se non puoi nascondere qualcosa, rendilo bello.

Le canaline non sono più quei brutti tubi bianchi da ufficio anni ’90. Oggi esistono soluzioni pensate proprio per integrarsi (o distinguersi con personalità) all’interno del progetto d’arredo.

Puoi scegliere canaline in legno che seguono il profilo della boiserie, oppure versioni minimal in alluminio satinato o nero opaco, perfette per interni dallo stile contemporaneo. C’è chi le vernicia dello stesso colore della parete per farle sparire, e chi invece le usa come elemento grafico, creando linee geometriche che dialogano con quadri, mensole o lampade.

Canaline decorative e tubi a vista in un soggiorno in stile industriale

Un esempio concreto?

In un soggiorno con parete attrezzata, puoi far correre una canalina orizzontale bianca lungo il perimetro superiore della TV, portando i cavi verso l’alto e nascondendoli dietro una mensola sospesa. L’effetto è pulito, lineare, quasi architettonico.

Oppure, se ami lo stile industrial-chic, puoi osare con tubi in rame a vista o canaline metalliche che accompagnano il cavo della lampada a sospensione: il filo non sparisce, ma diventa parte della scenografia.

Il segreto sta nella coerenza stilistica: la canalina deve sembrare una scelta, non una toppa.

modi per nascondere i cavi degli impianti in casa


Battiscopa passacavi: funzionalità travestita da normalità

Questa è una di quelle soluzioni che funzionano proprio perché non si vedono.

I battiscopa passacavi hanno un canale interno che permette di far scorrere i cavi elettrici, i fili del modem, delle lampade da terra o delle prese multiple, mantenendo tutto in ordine e fuori dalla vista.

Esteticamente sono identici ai battiscopa tradizionali: li trovi in legno massello, MDF laccato, PVC effetto rovere, alluminio. Puoi abbinarli al pavimento o alla porta, a seconda dello stile che hai scelto per la stanza.

Il vantaggio più grande? Si installano facilmente anche dopo la posa del pavimento, senza interventi murari. E se domani vuoi spostare una lampada o aggiungere una presa, basta sollevare il coperchio del battiscopa e far passare un nuovo cavo.

Non è una soluzione da copertina di Architectural Digest, questo è vero. Ma per chi vive la casa nella quotidianità — con figli, animali, tecnologia sempre accesa — è una scelta intelligente, discreta e duratura.

Perfetta soprattutto in camerette, studi domestici, corridoi e zone living dove i dispositivi sono tanti e i cavi altrettanti.

casa moderna ristrutturata

 

Ripensare i punti luce (e ridurre i cavi alla fonte)

A volte il problema non è come nascondere i cavi, ma come evitarli del tutto.

La strategia più efficace, se stai ristrutturando o anche solo ridisegnando una stanza, è progettare i punti luce in modo intelligente, prevedendo prese e interruttori esattamente dove servono.

Qualche esempio pratico:

  • Prese integrate dietro la TV a parete: molte staffe moderne hanno già lo spazio per farle passare internamente, eliminando tutti i fili pendenti.

  • Prese a scomparsa nei mobili: alcuni sistemi componibili per soggiorni moderni includono prese USB e corrente all’interno di cassetti o vani nascosti.

  • Lampade a batteria ricaricabile: oggi ne esistono di bellissime, da tavolo, da parete o da terra, che eliminano del tutto il bisogno del cavo. Perfette per comodini, mensole, angoli lettura.

  • Interruttori wireless o lampadine smart: consentono di accendere luci senza dover tirare cavi fino all’interruttore tradizionale.

Un altro alleato prezioso? Il dimmer o i sistemi domotici, che ti permettono di gestire più luci da un solo punto, riducendo la necessità di prese multiple sparse per la stanza.

Meno cavi hai, meno dovrai nasconderli. E l’ambiente respira.

modi per nascondere i cavi degli impianti in casa

 

Una nota per chi progetta da zero

Se stai costruendo casa ex novo o ristrutturando un loft industriale con soffitti alti, esiste una soluzione di livello architettonico che vale la pena conoscere: i pavimenti sopraelevati.

Sono sistemi modulari che creano un’intercapedine tra solaio e pavimento finito, dentro cui far passare tutti gli impianti — elettrici, dati, climatizzazione. Usati soprattutto in uffici e spazi commerciali, in ambito residenziale si vedono quasi esclusivamente in progetti contemporanei di ampio respiro, dove l’altezza lo consente e il budget è importante.

Se l’argomento ti incuriosisce, aziende specializzate come Imola Tecnica offrono soluzioni professionali anche per interni.

Ma diciamolo chiaramente: non è una strada percorribile nella maggior parte delle ristrutturazioni domestiche, per questioni di altezze, costi e complessità realizzativa. Per la casa vera, quotidiana, le soluzioni che abbiamo visto sopra sono molto più realistiche e ugualmente efficaci.

Loft stile industriale impianti nascosti

 

Tecnologia invisibile, estetica visibile

Gestire i cavi in casa è un tema che tocca chiunque ami gli spazi ordinati e armonici. Non si tratta solo di “nascondere”, ma di integrare la funzione nella forma, senza compromessi.

Che tu scelga canaline che diventano grafismi, battiscopa discreti o una riorganizzazione intelligente dei punti luce, l’obiettivo è sempre lo stesso: far sparire il disordine visivo e lasciare che sia lo stile a parlare.

Perché una casa bella è anche — e soprattutto — una casa pensata bene.

18 Ottobre 2025 / / Case e Interni

Come arredare in stile parigino o eclettico chic francese

Lo stile parigino o eclettico chic francese non è un semplice stile di arredamento: è un modo di abitare che fonde eleganza storica, pezzi recuperati e tocchi lussuosi, con risultati sempre personali e diversi.

Proprio come la moda francese, anche il cosiddetto Parisian Chic sa essere iconico, sofisticato e al tempo stesso sorprendentemente accogliente.

Diciamo subito che non esiste un unico stile di arredamento parigino, ma se ti capiterà di scorrere immagini di appartamenti di Parigi o Lione noterai che presentano sicuramente dei punti in comune e oggi vedremo insieme quali sono. 

Lo stile parigino, anche quello contemporaneo, vive di equilibrio tra dettagli storici e tocchi più moderni, tra raffinatezza e comfort, riuscendo a dare carattere a ogni ambiente. È il tipo di casa che accoglie con eleganza chi entra e lascia subito un’impressione di raffinatezza senza tempo.

Non solo grandi appartamenti haussmanniani, intendiamoci, ma anche soffitte ristrutturate e piccoli pied-à-terre a Parigi hanno sempre “il fascino discreto della borghesia” d’oltralpe. 

Baguette a parte, non serve trasferirsi a Parigi per portare un po’ di questa atmosfera tra le proprie mura: basta conoscere i suoi elementi chiave e saperli reinterpretare con gusto. In questa guida ti accompagniamo alla scoperta delle caratteristiche essenziali per ricreare lo stile parigino nella tua casa, adattandolo agli spazi e alle esigenze di oggi.

Come arredare in stile parigino o eclettico chic francese

credit photo: Eve Campestrini

1. Perchè lo stile parigino piace così tanto

Questo stile funziona perché non cerca la perfezione da catalogo, ma celebra una bellezza imperfetta e personalizzata, dove la sedia da mercatino delle pulci convive con il divano in velluto di design o con la scultura d’avanguardia. È l’incarnazione del je ne sais quoi nell’interior design. L’obiettivo non è omologare, ma costruire un interno che sembra nato nel tempo, ricco di stratificazioni, confidenziale e con qualcosa di inaspettato.

Perchè ci piace così tanto? Perché non è un singolo stile rigido, ma un sapiente e bilanciato mix di eleganza storica, calore vintage e un tocco di lusso disinvolto. È l’evoluzione della classica atmosfera borghese parigina dal fascino irresistibile, resa più accessibile e moderna, anche in spazi meno “importanti” e storici di quelli delle case del centro dell’iconica capitale francese.

Il segreto di questo stile, così amato dagli architetti e non solo, risiede nella sua capacità di far sembrare gli spazi lussuosi e ricercati, ma al contempo vissuti, accoglienti e mai pretenziosi. È l’arte del mélange francese, delle case di città come Parigi, Lione (ma anche altre), dove pezzi di epoche e stili diversi convivono in perfetta armonia e dove troviamo sempre qualcosa di originale nell’arredamento.

Per un ambiente in stile eclettico parigino non si va sul sicuro come può avvenire per altri stili (scandinavo, cozy, boho…), ma occorre uno sforzo maggiore per accostare con gusto arredi e decorazioni di epoche diverse. E’ uno stile per chi ama rischiare, pur rimanendo dentro canoni di bellezza e proporzioni senza tempo.

Siamo Anna e Marco e in questo articolo troverai una guida per arredare in stile parigino: dalle basi architettoniche fino ai dettagli, dai materiali ai consigli pratici per mixare e mantenere lo stile, senza errori.

Come arredare in stile parigino o eclettico chic francese

credit photo: Yvonne Wilhelmsen

2. Perchè lo stile parigino è elegante

Il fascino dello stile parigino sta proprio nella capacità di mescolare in modo equilibrato diversi elementi, ognuno con un ruolo ben preciso. 

  • E’ inutile negarlo, la storia è spesso legata all’architettura degli edifici: cornici a soffitto e boiserie alle pareti, camini in marmo o pavimenti a spina di pesce, che raccontano il passato e danno subito carattere. 
  • A questo si aggiunge il vintage autentico, fatto di mobili antichi e pezzi recuperati nei mercatini o tramandati in famiglia, che donano personalità e vissuto. 
  • Il lato più “informale” arriva invece dall’influenza dello stile industriale, dei vecchi atelier e laboratori parigini, con dettagli in metalli scuri, porte o pareti vetrate e linee essenziali che alleggeriscono l’insieme. 
  • Infine, il tocco finale è dato dal lusso sobrio, fatto di velluti dai colori profondi, dettagli in oro o un piano in marmo: elementi raffinati che non gridano, ma sussurrano eleganza.

Come arredare in stile parigino o eclettico chic francese

credit photo: Sophie Lloyd

3. Palette e materiali dello stile parigino o eclettico chic francese

La palette di questo stile è un gioco di equilibri:

  • Base Neutra: Pareti bianche candide o al massimo qualche concessione al panna, al beige e al grigio chiaro o qualche colore pastello, anche per i tessuti di base.

  • Accenti ricchi: Toni gioiello e colori profondi come blu ottanio (bleu paon), terracotta e verde bosco, non dimenticando piccoli contrasti in nero antracite per i dettagli d’arredo.

  • Materiali chiave: legno (rovere, noce), velluto, cuoio invecchiato, marmi lucidi, piastrelle retrò, ottone o bronzo satinato, canné.

Come arredare in stile parigino o eclettico chic francese

credit photo: Thomas Garnier

4. Caratteristiche dello stile parigino

Lo stile parigino non è mai rigido o prestabilito e non è mai uguale a sè stesso. Vive di dettagli architettonici, di mix ben calibrati e di un equilibrio naturale tra antico e moderno. Si riconosce subito per la sua eleganza senza tempo, fatta di boiserie e stucchi, parquet a spina di pesce, arredi vintage accostati a pezzi di design e colori neutri chiari ravvivati da accenti decisi, con contrasti che non stonano mai. È uno stile che sembra spontaneo, ma in realtà nasce da scelte molto consapevoli, pensate per creare ambienti raffinati e al tempo stesso vissuti.

Vediamo qualche elemento interessante di questo stile, anche con alcune delle tendenze più contemporanee, a cui possiamo ispirarci.

Come arredare in stile parigino o eclettico chic francese

credit photo: Benoit Diacre

Il Tocco Vintage e Rétro

  • Forme curve e legni dai toni caldi: Mobili Mid-Century introducono linee morbide senza tempo, accoglienti e essenze del legno calde.

  • Paglia di Vienna (Cannage): utilizzata in testiere, sedie o ante di armadi, apporta una leggerezza artigianale e un chiaro riferimento all’estetica retrò.

  • Piastrelle: vocazione vintage anche in bagno e cucina, con piastrelle retrò, mosaico, optical, a spina di pesce o esagonali, insieme alle classiche piastrelle metrò, un classico intramontabile, ma anche gres effetto marmo e zellige.

  • Mobili antichi o vintage: Credenze d’epoca, vecchi specchi dorati o lampadari a goccia imperfetti aggiungono un tocco autentico alla casa.

NOTA: La denominazione “paglia di Vienna” è legata alla grande diffusione delle sedie con intreccio di paglia, prodotte dalla celebre azienda viennese Gebrüder Thonet a partire dalla metà dell’Ottocento. La sedia N. 14, progettata da Michael Thonet e lanciata nel 1859, divenne un’icona del design industriale e del mondo dei bistrot, famosa in tutto il mondo. Un classico senza tempo. 

Come arredare in stile parigino o eclettico chic francese

 credit photo: Théo Mallais

L’Influenza dello stile Industriale Francese

  • Divisori vetrati: L’elemento industriale si manifesta con l’uso di pareti divisorie vetrate, in ferro o legno dipinto, dallo stile retrò rivisitato.

  • Metallo nero: Ferro grezzo o metallo laccato per lampade, gambe di tavoli, scaffali e complementi d’arredo.

  • Accenti di pelle: Sedie o poltrone in cuoio invecchiato o cognac.

  • Tessuti grezzi: come lino o cotone naturale.

Come arredare in stile parigino o eclettico chic francese
credit photo: Espaces atypiques

Il Lusso Disinvolto

  • Velluto: Facile introdurlo attraverso poltrone, testiere del letto, cuscini o pouf in velluto con colori profondi e preziosi come blu ottanio, giallo ocra, rosa antico o verde bosco.

  • Ottone e Oro invecchiato: I dettagli metallici sono raffinati, spesso non brillanti, ma con una finitura opaca o anticata (maniglie, bordi o piedini di tavolini, telai di specchi).

  • Marmo: Con belle venature, viene utilizzato per cucina, bagno, ma anche per tavolini bassi o buffet, per aggiungere un tocco di eleganza ricercata e senza tempo.

  • Carte da parati: Non sono rare carte da parati con disegni in stile Toile de Jouy o panoramiche, dove il disegno è in bianco e nero o con toni simili a un quadro, riprendendo lo stile della grisaglia (tecnica di pittura molto popolare nel periodo neoclassico). Negli ambienti più contemporanei il lusso si esprime anche con carte da parati che si ispirano all’Art Déco.

Non è questione di copiare un appartamento haussmanniano o una comble con vista sulla Tour Eiffel: è reinterpretare quella sensazione di casa “costruita“ nel tempo, anche in un appartamento moderno. Il risultato: ambienti sofisticati ma vissuti, con quel je ne sais quoi che sembra naturale, ma è progettato con cura.

Come arredare in stile parigino o eclettico chic francese

credit photo: Merci Paris

5. Le basi architettoniche (come crearle anche se non hai una casa storica)

Questo stile chiaramente prospera in ambienti con una architettura tipica delle case cittadine dei centri storici francesi. Tuttavia, grazie alla sua vocazione “eclettica” viene riproposto in contesti diversi da quelli degli appartamenti sulla Rive Gauche e per questo lo possiamo portare anche nelle nostre case, sempre con molta accortezza e buon gusto.

Elementi che fanno subito “parigino”:

  • Boiserie e cornici a soffitto — non devono essere per forza eccessive: boiserie semplificate con cornici sottili funzionano benissimo in ambienti moderni e fungono da tela raffinata.

  • Parquet a spina di pesce — un grande classico, spesso a posa francese, ça va sans dire; in alternativa, scegli listoni con posa a correre; l’essenza è sempre il rovere naturale, come quello delle case d’epoca.

  • Arredi dal taglio sartoriale — librerie o altri elementi su misura, utili soprattutto per gli ambienti più piccoli, ma scenografiche e lussuose negli ambienti più grandi.

  • Camino — anche se non funzionante, ripristinare un camino in marmo o in pietra è spesso l’occasione di un bel punto focale.

NOTA: il classico parquet a spina di pesce francese si riconosce dal taglio obliquo perfettamente regolare a 45 gradi. È proprio questo dettaglio a evocare l’eleganza senza tempo degli appartamenti haussmanniani di Parigi.

 

Come arredare in stile parigino o eclettico chic francese

credit photo: Shoootin via Coté Maison

6. Arredi: quali scegliere e come mixarli

Lo stile eclettico francese è un mix & match attentamente studiato, ecco alcuni esempi:

  • Divano: preferibile in velluto o lino pesante, con linee contemporanee morbide o una forma moderna senza tempo; i colori profondi lo rendono protagonista, i colori neutri fanno risaltare la parete d’accento o altri dettagli gioiello.

  • Poltrone: bergère o poltroncine anni ’50 in pelle o velluto; se sono vintage, meglio.

  • Tavolini: marmo o legno scuro; accosta un tavolino antico a un pezzo più contemporaneo per un contrasto dinamico.

  • Libreria/credenza: un pezzo importante (credenza d’epoca o mobile su misura) aggiunge peso visivo e personalità.

  • Sedie e sedute secondarie: velluto, paglia di Vienna, o sedute in pelle per contrasto.

  • Tele grandi o piccole gallery wall ben calibrate.

  • Elementi classici: inserire un tocco classico, che sia un lampadario a gocce, un candelabro d’epoca o uno specchio antico è sempre una buona idea.

  • Carte da parati: panoramiche con paesaggi o motivi botanici, che ricordano quadri ottocenteschi, per sfondi scenografici.

  • Tessuti: tende generose, cuscini in velluto, biancheria in lino, mussola o cotone percalle… nello stile parigino non sono mai troppi, anzi, contribuiscono a creare quell’atmosfera calda e accogliente che rende ogni casa irresistibile.

  • Qualcosa di inaspettato: che sia una nota di colore acceso, un elemento in contrasto, un’opera d’arte, lo stile parigino non è mai monotono e banale.

  • Sostenibilità: comprare meno, ma meglio; restaurare pezzi esistenti; scegliere materiali naturali e durevoli, è l’antidoto contro l’arredamento low cost e usa-e-getta.

Come arredare in stile parigino o eclettico chic francese

credit photo: Heidi Jean Feldman

Se vuoi ricreare davvero lo stile parigino, non puoi cercare vie facili: evita di rincorrere solo colori neutri e noiosi, invece gioca con qualche tonalità profonda e decisa, capace di dare carattere all’ambiente. Allo stesso modo non temere di osare con gli accostamenti è proprio dai contrasti che nasce il fascino del mélange francese.

Ricorda inoltre che un ambiente arredato completamente con arredi coordinati usciti dalla fabbrica, non è affatto garanzia di eleganza, anzi: impara dallo stile parigino che le piccole imperfezioni (un mobile vissuto, delle sedie spaiate) non sono difetti, ma dettagli che aggiungono anima e autenticità.

Infine, non serve una copia esatta di un appartamento parigino: ciò che conta è la sensazione — mixare epoche, scegliere materiali veri, dare priorità alla qualità e ai dettagli sartoriali. Quando la casa si basa su questi elementi, risulta elegante senza sforzo.

Come arredare in stile parigino o eclettico chic francese

credit photo: Laura Innocente

Come arredare in stile parigino o eclettico chic francese

credit photo: Sophie Lloyd

Come arredare in stile parigino o eclettico chic francese
credit photo: Airbnb

Come arredare in stile parigino o eclettico chic francese

credit photo: OfficeRiders

Come arredare in stile parigino o eclettico chic francese

credit photo: Pauline Le Goff

Come arredare in stile parigino o eclettico chic francese

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Anna e Marco – CASE E INTERNI

11 Ottobre 2025 / / Case e Interni

Pareti di casa: quale bianco RAL scegliere

Si fa presto a dire bianco. Un tempo bastava chiedere al colorificio “un bianco per le pareti” o affidarsi al secchio che l’imbianchino portava con sé. Tutti usavano lo stesso tono, senza troppe domande: il bianco era bianco, e tanto bastava. [foto: Alvhem]

Oggi invece le cose sono cambiate. Le nostre case non sono più semplicemente spazi da abitare, ma ambienti che raccontano uno stile, un gusto personale, un modo di vivere. Gli arredi sono diventati più ricercati, i materiali per pavimenti e rivestimenti offrono una gamma quasi infinita di sfumature e texture. In questo contesto, anche il colore delle pareti non può essere lasciato al caso: un bianco qualunque rischierebbe di appiattire l’insieme. Scegliere la giusta tonalità di bianco significa valorizzare la luce naturale, armonizzarsi con i materiali presenti e dare coerenza a tutto il progetto d’interni.

Ecco che il bianco non è più un colore “neutro” da prendere alla leggera, ma una scelta di stile capace di trasformare l’atmosfera di una stanza. Esistono decine di sfumature diverse, alcune più calde, altre fredde, alcune perfette per esaltare la luce naturale, altre ideali per ambienti moderni oppure classici.

E proprio adesso, in un momento in cui la tendenza è creare interni luminosi, eleganti e dal mood sofisticato, la scelta del giusto bianco RAL è più importante che mai. Non si tratta solo di “imbiancare”, ma di dare carattere alla casa attraverso la sfumatura giusta.

Chiunque abbia provato a scegliere una tinta lo sa bene: di “bianco” non ne esiste uno solo. Le scale colore RAL, utilizzate da architetti e interior designer e dai maggiori produttori di vernici e arredi, offrono diverse sfumature di bianco, ognuna con caratteristiche e riflessi che possono cambiare radicalmente la percezione degli ambienti.

Ma qual è il RAL bianco ideale per le pareti di casa? La risposta è: dipende.

Dipende dallo stile, dalla luce naturale disponibile e dall’effetto che vuoi ottenere.

Pareti bianche differenze tra i vari RAL e quale usare

Non è necessario che pareti, soffitti, battiscopa e porte seguano lo stesso RAL, anzi, spesso un leggero contrasto (un tono su tono) può essere la scelta vincente per dare profondità agli ambienti, valorizzare i dettagli architettonici e creare un effetto più sofisticato e curato. A meno che non si scelga la tecnica del Colour Drenching, ma lì parliamo di colore ed è tutta un’altra storia.

Leggi anche: Dipingere il soggiorno: colori, tecniche e idee per un effetto wow

Vediamo insieme i 6 bianchi RAL più usati e versatili per interni.

Bianco RAL 9010 per dipingere le pareti di casacredit photo: Kvarteretmakleri

1. RAL 9010 – Bianco Puro

Forse il bianco più diffuso oggi per le pareti domestiche. È un bianco leggermente sporco, ma neutro, che si abbina facilmente a qualsiasi stile e materiale. Dona luminosità senza risultare freddo. 

Bianco per interni: uno dei codici RAL più usati sulle pareti - 9016

credit photo: Kvarteretmakleri

2. RAL 9016 – Bianco Traffico

Un bianco brillante e fresco, con sfumatura leggermente fredda. Oggi sta soppiantando il classico 9010 soprattutto nelle nuove costruzioni. È perfetto per spazi moderni e contemporanei, in cui si voglia un effetto pulito e luminoso. Ottimo anche per esaltare la luce naturale e i contrasti con sfumature più calde, colori scuri o dettagli neri.

Pareti bianche: differenze tra i vari RAL e quale usare

credit photo: Stadshem

3. RAL 9001 – Bianco Crema

Un bianco caldo, con leggere sfumature avorio. Perfetto per chi desidera un ambiente accogliente e soft, ideale in soggiorni e camere da letto arredati in stile classico contemporaneo.

Bianco RAL per interni: la guida definitiva alla scelta

credit photo: Alvhem

4. RAL 9003 – Bianco Segnale

Un bianco neutro con una punta di grigio, leggermente più luminoso rispetto al 9016. È indicato per smorzare un ambiente con troppi toni caldi diversi, ma anche per chi ama il minimalismo e vuole una base neutra che esalti l’arredamento.

Pareti bianche: differenze tra i vari RAL e quale usare

credit photo: Stadshem

5. RAL 9018 – Bianco Papiro

Si tratta di un bianco grigiastro molto chiaro. Funziona benissimo in ambienti minimalisti, industrial o in spazi con tanta luce naturale, perché attenua i riflessi e rende l’atmosfera sofisticata.

Quale bianco RAL scegliere per rendere luminose le pareti di casa

credit photo: Behrer

6. RAL 9002 – Bianco Grigiastro

Un bianco caldo con una leggera sfumatura grigia. È molto usato in contesti moderni, minimal e urban chic, soprattutto se abbinato a legni chiari come il rovere o toni neutri.

Come scegliere il bianco giusto?

Scegliere la giusta tonalità di bianco non è solo una questione di pareti: il segreto sta nel creare un dialogo con il pavimento, la luce naturale che entra in casa, lo stile e i materiali degli arredi. Ogni superficie riflette la luce in modo diverso e questo può cambiare radicalmente la percezione del colore.

Il consiglio in più? Non fermarti mai al colore scelto in showroom: porta i campioni a casa e guardali alla luce del giorno e della sera. È lì che scoprirai qual è davvero la sfumatura perfetta.

  • Parti dal pavimento: A seconda del colore e materiale il pavimento può dettare le regole su quale bianco scegliere; ad esempio con un parquet in rovere è meglio orientarsi su bianchi leggermente caldi, come il RAL 9010, mentre i pavimenti in gres grigio funzionano bene con bianchi freddi e neutri, come il RAL 9016 o il RAL 9002.

  • Valuta la luce naturale: L’esposizione della casa o della singola stanza, gioca un ruolo fondamentale, per cui qualsiasi bianco assume sfumature differenti; un bianco freddo può sembrare troppo glaciale in stanze esposte a nord, mentre un bianco caldo può risultare troppo giallo con eccessiva luce solare.

  • Considera lo stile della casa: Il 9010 è un evergreen, il 9016 è perfetto per interni moderni e minimal, mentre il 9001 è perfetto per uno stile classico contemporaneo, ad esempio; valuta lo stile che vuoi dare alla casa e poi scegli il tuo bianco.

  • Abbina ai bianchi scelti: Se hai scelto altri arredi bianchi molto presenti (ante cucina, armadi, rivestimenti di piastrelle…), scegli il bianco delle pareti in base al RAL che ti daranno i negozi dei mobili in questione oppure fatti prestare i campioni per scegliere il bianco che si avvicina di più.

  • Combina ai mobili: Se hai grandi arredi in legno chiaro o naturale potrebbe essere meglio un bianco caldo, se prevalgono metalli cromati e mobili scuri punta su un bianco freddo, se vi è un mix di toni caldi molto presenti considera di raffreddarli con un bianco più luminoso e neutro.

Ricorda: il bianco non è mai solo “bianco”. Scegliere la sfumatura RAL più adatta significa creare la cornice perfetta per il tuo arredamento e valorizzare al massimo la luce degli ambienti.

Guida ai bianchi RAL quale scegliere per le pareti di casa

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Anna e Marco – CASE E INTERNI