29 Novembre 2025 / / Coffee Break

Blind House

Nel cuore di Bangkok, la Blind House di BOONDESIGN (2013) è una residenza su
tre livelli pensata per coniugare la vita quotidiana con spazi dedicati alla
meditazione. Il progetto dimostra come minimalismo e organizzazione spaziale
possano creare un vero e proprio rifugio urbano privato.

Lontano da ogni estetica autocelebrativa, l’edificio lavora sulla sottrazione,
sulla pausa, sull’ombra. All’esterno, la casa appare come una massa solida e
silenziosa; all’interno, si apre gradualmente alla natura, alla luce mutevole
e ai riflessi dell’acqua.

Blind House la collina scolpita

Assenza, presenza, consapevolezza: il racconto architettonico

L’intero progetto ruota attorno a tre concetti chiave — Assenza, Presenza e
Consapevolezza — che diventano principi spaziali.

Assenza si realizza nel grande piano in cemento che attraversa
l’edificio secondo un asse diagonale: un elemento sospeso, capace di definire
gli spazi lasciandoli liberi.

Presenza prende forma nella collina scolpita che nasconde il garage e
un piccolo santuario, integrando topografia e funzionalità.

Consapevolezza emerge nel volume superiore: una massa chiusa, protetta
da una griglia metallica ossidata che filtra la luce e crea una percezione
semi-cieca. Lo spazio diventa intimo, raccolto, perfetto per la meditazione
quotidiana.

Blind House

il portico coperto

Luce, acqua, materia

Al piano terra, le pareti vetrate dissolvono il limite tra interno ed esterno,
lasciando entrare il verde come parte integrante dell’abitare.

Un bacino d’acqua riflettente funziona come elemento bioclimatico e poetico:
raffresca per evaporazione, cattura il cielo e lo offre come immagine mutevole
da osservare in silenzio.

Il volume superiore, protetto dalla maglia metallica, agisce come filtro
respirante: controlla la luce, preserva la privacy e disegna ombre mobili
sulle superfici.

Ne risulta un microclima dolce, costruito con strategie passive che combinano
orientamento, ventilazione naturale e ombreggiamento controllato: una
sostenibilità silenziosa ma efficace.

È una lezione preziosa: anche nei contesti urbani più densi, l’architettura,
attraverso luce e prospettive, può creare ambienti calmi e raccolti.

living room

living room

bedroom

Blind House: Minimalism and Contemplation in Bangkok

In the heart of Bangkok, Blind House by BOONDESIGN (2013) is a three-storey
residence designed to combine everyday living with spaces dedicated to
meditation. The project demonstrates how minimalism and careful spatial
organization can create a private urban sanctuary.

Far from any self-celebratory aesthetic, the building works through
subtraction, pause, and shadow. From the outside, it appears as a solid and
quiet mass; inside, it gradually opens to nature, changing light, and the
reflections of water.

Absence, Presence, Awareness: the Architectural Narrative

The entire project revolves around three key concepts — Absence, Presence,
Awareness — which become spatial principles.

Absence is expressed through a large concrete plane that crosses the
building along a diagonal axis: a suspended element that defines spaces
while leaving them free.

Presence takes shape in the sculpted hill that conceals the garage
and a small sanctuary, integrating topography and functionality.

Awareness emerges in the upper volume: a closed mass, protected by an
oxidized metal grid that filters light and creates a semi-blind perception.
The space becomes intimate, enclosed, and ideal for daily meditation.

Light, Water, Material

On the ground floor, glass walls dissolve the boundary between interior and
exterior, bringing greenery directly into the living space.

A reflective water basin functions as both a bioclimatic and poetic element:
it cools through evaporation, captures the sky, and offers it as a changing
image to observe in silence.

The upper volume, protected by the metal mesh, acts as a breathing filter:
it controls light, preserves privacy, and casts moving shadows across
surfaces.

The result is a gentle microclimate created through passive strategies
combining orientation, natural ventilation, and controlled shading — a quiet
but effective form of sustainability.

It is a valuable lesson: even in dense urban contexts, architecture can use
light and perspective to create calm and intimate environments.

immagini VIA

25 Novembre 2025 / / Coffee Break

L’uso del colore negli spazi interni costituisce uno degli strumenti più
potenti e versatili nella progettazione degli ambienti. Il colore non è
semplicemente un elemento decorativo, ma un mezzo che modella percezioni,
emozioni e funzioni degli spazi abitativi o lavorativi. Una progettazione
cromatica attenta può trasformare radicalmente un ambiente, correggendo
difetti, esaltando caratteristiche e migliorando l’esperienza di chi lo
vive.

Aspetti tecnici e percezione dello spazio

Dal punto di vista tecnico, il colore va scelto considerando le condizioni di
luce naturale e artificiale, poiché la percezione cromatica varia in base a
queste. I colori freddi e chiari tendono ad ampliare otticamente gli spazi,
donando profondità e luminosità, mentre i colori caldi e scuri fanno sembrare
gli ambienti più raccolti e intimi. A seconda della conformazione dello
spazio, i colori possono modificare l’altezza percepita dei soffitti o la
lunghezza delle pareti. In ambienti ristretti o poco illuminati si
preferiscono tonalità chiare per creare una sensazione di ampiezza e
continuità.

Funzioni psicologiche ed emotive del colore

Il colore svolge anche un ruolo psicologico fondamentale: suscita emozioni e
influenza l’umore. I colori caldi, come il rosso, l’arancione e il giallo,
trasmettono energia, vitalità e calore, mentre i colori freddi come blu, verde
e viola evocano calma, serenità e concentrazione. La scelta cromatica deve
tenere conto delle attività e delle sensazioni che si vogliono favorire negli
ambienti, contribuendo al benessere psicofisico degli occupanti.

Coerenza cromatica tra gli spazi

Nel progettare gli ambienti, è importante garantire un flusso cromatico
armonioso tra stanze adiacenti per evitare contrasti bruschi che disturbino
l’esperienza visiva. Strategie come l’uso di palette monocromatiche o
l’introduzione graduale di colori hanno l’obiettivo di creare continuità e un
dialogo sensoriale che renda più fluido il passaggio tra gli ambienti.

Valore estetico e sostenibilità

L’impiego del colore rappresenta anche una soluzione economica e sostenibile
per il restyling degli spazi, capace di valorizzare un ambiente senza
interventi invasivi. Una scelta cromatica ben calibrata può conferire identità
e carattere agli ambienti, rispondendo a esigenze stilistiche e funzionali con
soluzioni creative e personalizzate.

L’uso del colore negli spazi interni si configura come una componente
fondamentale della progettazione, capace di intervenire sulla percezione
spaziale, sulle emozioni e sull’armonia complessiva degli ambienti. Usato in
modo consapevole, il colore contribuisce a migliorare la qualità della vita
all’interno degli spazi costruiti.

Immagini & Wallpapers by cafelab via HappyWall


How Color Transforms Interior Spaces

The use of color in interior spaces is one of the most powerful and versatile tools in design. Color is not merely a decorative element; it shapes perception, emotions, and the function of both living and working environments. Thoughtful color planning can radically transform a space, correcting flaws, highlighting features, and enhancing the experience of those who inhabit it.

Technical Aspects and Spatial Perception

From a technical perspective, color selection should consider both natural and artificial lighting, as color perception varies depending on these conditions. Cool and light colors tend to visually expand spaces, adding depth and brightness, while warm and dark colors make rooms feel cozier and more intimate. Depending on the spatial layout, colors can alter the perceived height of ceilings or the length of walls. In smaller or dimly lit spaces, lighter shades are preferred to create a sense of openness and continuity.

Psychological and Emotional Functions of Color

Color also plays a fundamental psychological role, evoking emotions and influencing mood. Warm colors, such as red, orange, and yellow, convey energy, vitality, and warmth, while cool colors like blue, green, and purple evoke calmness, serenity, and focus. Choosing the right palette requires consideration of the activities and feelings you want to encourage in each space, contributing to the occupants’ overall well-being.

Color Harmony Across Spaces

When designing interiors, it is important to ensure a harmonious flow of color between adjacent rooms to avoid jarring contrasts that can disrupt the visual experience. Strategies such as using monochromatic palettes or gradually introducing new colors aim to create continuity and a sensory dialogue that makes moving between spaces feel seamless.

Aesthetic Value and Sustainability

Color is also an economical and sustainable solution for refreshing spaces, enhancing an environment without invasive interventions. A well-considered color scheme can give a space character and identity, meeting both stylistic and functional needs with creative, personalized solutions.

In conclusion, the use of color in interior spaces is a fundamental component of design, influencing spatial perception, emotions, and overall harmony. When applied thoughtfully, color contributes to improving the quality of life within built environments.

22 Novembre 2025 / / Coffee Break

Vista esterna della Miner Road House con tetto a falde, immersa nel paesaggio californiano.


Nel cuore della California settentrionale, a Orinda, sorge la Miner Road
House, progettata da Faulkner Architects per una coppia di scienziati
ambientali trasferitisi dalle colline di Oakland con i loro due figli. La
scelta di vivere qui nasce da un forte impegno verso la sostenibilità, un tema
che ha guidato l’intero processo progettuale e che oggi definisce la
personalità della residenza.

La casa interpreta in modo contemporaneo l’equilibrio tra architettura moderna
e paesaggio, trasformando l’abitare in un’esperienza di connessione costante
con la natura. Non è soltanto un involucro efficiente, ma un organismo che
vive in relazione diretta con il contesto, modulando luce, visuali e materiali
per restituire un rapporto autentico con l’ambiente esterno.

Dettaglio della facciata rivestita in pannelli lignei con grandi aperture vetrate.

Il progetto prende forma a partire da una ranch house degli anni ’50,
collocata in una radura ai piedi di una collina e vicina a un ruscello
stagionale. Faulkner Architects sceglie di mantenere l’impronta originaria
dell’edificio, riducendo al minimo scavi e interventi invasivi, e conservando
un unico elemento dell’abitazione preesistente: il camino, trasformato in un
corpo monolitico in cemento che oggi diventa fulcro compositivo e memoria del
luogo. Accanto alla casa, una maestosa quercia definisce la relazione con il
paesaggio, imponendosi come punto di riferimento naturale attorno a cui si
struttura il nuovo volume.

Interno a doppia altezza con pavimenti in legno e arredi minimali.

La distribuzione degli spazi è orientata alla massima fluidità. Il cuore
della casa è un ampio soggiorno a doppia altezza che incornicia il paesaggio
grazie alle grandi superfici vetrate, permettendo alla luce naturale di
permeare gli interni e di variare con il passare delle stagioni. All’esterno,
un deck ombreggiato diventa estensione naturale della zona giorno e si
trasforma in uno spazio di lavoro informale pensato per il comfort estivo. Gli
ambienti interni rispondono in modo essenziale ma accurato alle esigenze della
famiglia, mantenendo continuità visiva e materica con il contesto.

Uno degli aspetti più caratterizzanti della Miner Road House è la scelta
consapevole dei materiali, selezionati per la loro durabilità e per la
capacità di restituire un’estetica autentica. Il rivestimento esterno in
acciaio Corten stabilisce un dialogo diretto con il paesaggio circostante,
mentre pareti e soffitti in rovere introducono una matericità calda che
migliora anche il comfort acustico.

L’abitazione è progettata come net-zero house, ovvero con un bilancio delle
emissioni pari a zero, risultato raggiunto grazie a un sistema fotovoltaico
installato in copertura, a un elevato isolamento termico, a infissi ad alte
prestazioni e a una gestione dell’acqua piovana basata su cisterne che
alimentano usi non potabili e irrigazione. A completare questo approccio
integrato, un sistema di ventilazione a consumo ridotto con recupero
energetico assicura benessere interno e massima efficienza.

Dettaglio di una zona soggiorno caratterizzata da arredi moderni e linee pulite.

Il tema dell’architettura net-zero non è nuovo per il nostro blog: anche Villa
LCJN, raccontata in diversi articoli, esplora un approccio progettuale
orientato all’efficienza energetica e all’involucro performante. L’analisi
dell’orientamento solare, la modellazione dell’involucro e l’impiego di
strategie passive sono stati fondamentali per ottenere consumi ridotti e un
comfort stabile durante tutto l’anno, come approfondito in “Casa LCJN 7
– orientamento, involucro ed efficienza energetica”.

Chi desidera approfondire
questo tema può leggere l’articolo dedicato qui:
casa LCJN 7: orientamento, involucro ed efficenza energetica

oppure esplorare l’intera raccolta dei contenuti a questo link:
casa LCJN

Corridoio vetrato che collega ambienti interni ed esterni, con vista sul verde circostante.

Vista dall'interno verso l'esterno con aperture a tutt'altezza.

Miner Road House rappresenta, nel panorama della residenza contemporanea, una
sintesi virtuosa tra sostenibilità reale, qualità progettuale e dialogo con il
paesaggio. È un esempio di come l’architettura possa evolvere verso modelli
abitativi responsabili, capaci di coniugare estetica, tecnologia e attenzione
per il contesto, offrendo una visione concreta di cosa significhi abitare in
armonia con la natura.

Zona notte caratterizzata da dettagli in legno e abbondante luce naturale.

Bagno moderno con superfici materiche e grandi finestre rivolte verso l'esterno.

A Sustainable Home in Dialogue with Nature


In the heart of Northern California, in the quiet landscape of Orinda, Miner Road House stands as a finely crafted balance between contemporary architecture and environmental responsibility. Designed by Faulkner Architects for a couple of environmental scientists who moved from the Oakland hills with their two children, the house reflects their strong commitment to sustainable living, translated here into an architecture that listens, responds, and adapts to its surroundings.

Originally, the site hosted a modest 1950s ranch house set in a clearing at the base of a hill, near a seasonal creek. The architects chose a respectful approach: preserving the footprint of the existing building, minimizing excavation, and retaining a single meaningful element—the original fireplace—reinvented as a monolithic concrete volume anchoring the new design. A majestic Valley Oak beside the house becomes a natural landmark and an integral part of the architectural dialogue, influencing the building’s orientation, distances, and framed views.

At the heart of the project is a double-height living room, a generous volume defined by expansive glazing that captures shifting light, shadows, and greenery throughout the day. The connection between inside and outside is continuous and perceptible, shaping an everyday experience rooted in calm and openness.

An outdoor shaded deck extends the living area into the landscape and offers an informal workspace designed for comfort during the long Californian summer. Inside, spaces follow a simple and functional layout, shaped around the family’s real needs and a shared desire to inhabit the landscape rather than simply observe it.

Vista panoramica della zona giorno che evidenzia la continuità tra interno ed esterno.

The material palette plays a central role in the environmental strategy. Faulkner Architects selected Corten steel cladding for the exterior and white oak surfaces for walls and ceilings, improving acoustic performance and ensuring durability while maintaining a warm, essential aesthetic.

Miner Road House is conceived as a net-zero building, where the energy consumed is balanced by renewable energy produced on-site. The roof hosts a photovoltaic array, while the envelope integrates high-performance insulation and windows to reduce energy demand. The house also includes a rainwater harvesting system with storage tanks for non-potable uses and irrigation, and low-consumption ventilation systems equipped with heat recovery.

This approach mirrors strategies explored in several of our projects, such as Casa LCJN, where the design of the envelope, orientation, and energy systems is central to achieving a near net-zero performance. If you are interested in deepening this topic, you can explore the dedicated articles on Casa LCJN available here:
Orientation, Envelope and Energy Balance and

Full LCJN Series

Scala interna dall'aspetto leggero e contemporaneo.

Zona pranzo con grande tavolo e viste sulla natura circostante.

Immagini VIA

18 Novembre 2025 / / Coffee Break


Quando, nell’estate del 2024, ci è stato affidato l’incarico di trasformare un
edificio industriale dismesso di circa 1.500 mq nella nuova sede del Balletto
di Roma a Monterotondo, abbiamo scelto di partire dall’ascolto: delle esigenze
della
scuola di danza, del ritmo del loro lavoro quotidiano, dell’identità che questa realtà porta
con sé.
Per noi di
CAFElab Architetti, progettare questi spazi ha significato immaginare un luogo in cui danza,
formazione e comunità potessero convivere con naturalezza.

Il cuore dell’edificio: spazi fluidi e relazioni

L’edificio originale presentava vincoli e potenzialità: una lunga parete
vetrata affacciata su via Salaria — in parte oscurata da vecchi cartelloni
pubblicitari e superfetazioni — e tre facciate quasi cieche con ingressi poco
leggibili. All’interno, la struttura in cemento armato con ampie campate
prometteva piena libertà distributiva.

L’accesso alla scuola è oggi un piccolo gioco percettivo: da un ingresso
discreto si attraversa un vestibolo di altezza contenuta, per poi aprirsi
improvvisamente nel grande vano centrale, uno spazio a tutta altezza che
diventa cuore e bussola dell’edificio. Questo ambiente luminoso accoglie e
orienta, intrecciando i percorsi quotidiani di allievi, docenti e
visitatori.
Qui ogni elemento è progettato per favorire comfort e riconoscibilità: la
reception centrale separa i visitatori dagli studenti, un divanetto su misura,
nel caratteristico arancione istituzionale, introduce il codice cromatico che
accompagna tutto il progetto.
Un portale colorato accoglie i più piccoli nelle loro aree dedicate,
diventando un riferimento immediato e un segno giocoso che dà continuità a un
luogo costruito sulle relazioni.

Volumi, trasparenze e visione urbana

Sul fronte di via Salaria si apre la grande superficie vetrata che ospita la
sala danza principale, uno spazio ampio e luminoso, trasformabile in due
ambienti indipendenti grazie alle pareti mobili. Durante il giorno, la vetrata
riflette il ritmo della strada; al tramonto, si accende come una lanterna
urbana, rendendo visibile la coreografia di gesti e movimenti che anima
l’interno. Un dialogo costante con la città, che restituisce al contesto un
frammento di vita artistica in evoluzione.

Materiali, esperienza e comunità

La selezione dei materiali risponde a criteri di prestazione tecnica,
durabilità e identità progettuale. Le pavimentazioni Harlequin garantiscono
sicurezza e comfort per i danzatori; l’illuminazione Disano assicura una resa
luminosa controllata e uniforme, sia nelle sale sia nelle aree di passaggio.

Il risultato è un ambiente pensato per sostenere la pratica quotidiana, ma
anche per diventare punto di riferimento culturale e sociale per la comunità
locale.

Scheda tecnica

  • Luogo: Monterotondo (RM), Italia;
  • Cliente:
    Balletto di Roma SCARL;
  • Area: circa 1.500 m²;
  • Anno: 2025;
  • Attività: progettazione architettonica, direzione lavori, arredi su
    misura;
  • Prodotti e materiali: pavimentazioni Harlequin, illuminazione
    Disano.

Balletto di Roma in Monterotondo: architecture for dance


In the summer of 2024, we were entrusted with transforming a 1,500 m²
disused industrial building into the new headquarters of the Balletto di
Roma in Monterotondo. From the very beginning, we chose to listen— to the
needs of the company, to the rhythm of their daily work, and to the identity
that this institution brings with it. For us at
CAFElab Architetti, designing these spaces meant imagining a place where dance, education,
and community could coexist naturally.

The Heart of the Building: Fluid Spaces and Connections

The existing structure presented both constraints and opportunities: a long
glazed wall facing Via Salaria—partially hidden by old billboards and
additions—and three almost blind facades with barely readable entrances.
Inside, the reinforced concrete frame with wide spans offered generous
freedom for spatial reorganization.

Today, the entrance to the school unfolds as a subtle perceptual sequence:
from a discreet access point, one passes through a low vestibule that
suddenly opens into the large central hall, a double-height space that
becomes the core and compass of the entire project. This luminous
environment welcomes and guides, weaving together the daily paths of
students, teachers, and visitors.
Every element is designed to support comfort and identity: the central
reception defines flows, while a custom-designed bench in the institution’s
signature orange introduces the chromatic code that runs throughout the
project.

A colored portal guides younger students toward their dedicated areas,
becoming an immediate and playful landmark that reinforces the relational
character of the building.

Volumes, Transparency, and Urban Presence

On the Via Salaria front, a large glazed façade reveals the main dance
studio—a spacious, bright environment that can be divided into two
independent rooms thanks to movable partitions. During the day, the glass
surface reflects the pace of the street; at dusk, it glows like an urban
lantern, offering passersby a glimpse of the gestures and movement unfolding
inside. A continuous dialogue with the city that returns to the urban fabric
a fragment of artistic life in evolution.

Materials, Experience, and Community

The selection of materials follows criteria of technical performance,
durability, and identity. Harlequin flooring ensures safety and comfort for
dancers; Disano lighting provides uniform and controlled illumination both
in the studios and in shared areas.
The result is an environment conceived to support daily practice while
becoming a cultural and social reference point for the local community.

11 Novembre 2025 / / Coffee Break

Siamo felici di presentare il nuovo sito di CAFElab Architetti, completamente rinnovato per offrire un’esperienza di navigazione più chiara, fluida e immersiva.

Abbiamo lavorato per rendere i contenuti più accessibili e valorizzare al meglio i nostri progetti: immagini di grande formato, testi più leggibili e una struttura che permette di scoprire i progetti in modo naturale, come in un percorso narrativo.

Ogni dettaglio — dal layout alla tipografia — è stato pensato per rispecchiare la nostra idea di progettazione: pulizia, equilibrio e attenzione alla luce.

Nel nuovo sito potrai esplorare:

una galleria aggiornata e più funzionale, pagine dedicate al processo creativo e alle nostre soluzioni di consulenza, una navigazione intuitiva, anche da mobile

e naturalmente, il nostro blog, dove continueremo a raccontare idee, spunti e visioni di architettura contemporanea.

Scoprilo su www.cafelab.it

13 Luglio 2025 / / Coffee Break

Tra i tanti stili di arredo per la cucina, quello rustico è sempre stato
tra i preferiti perché descrive alla perfezione il senso di accoglienza e
calore. Le finiture rustiche sono naturali e vengono associate a un’atmosfera
calda e informale, ma soprattutto familiare. 

Dai mobili fino ai colori da
abbinare, non dimentichiamo di parlare dei materiali: il più comune è il legno
massello, perfetto anche per le
sedie da cucina in legno
Ecco i nostri consigli.

I materiali per la cucina rustica

Lo stile rustico ci permette di spaziare tra tantissimi materiali: abbiamo
citato prima il legno massello, e in effetti è una scelta particolarmente
apprezzata per via della resistenza e della durevolezza. 
Oltre al legno è
possibile optare per materiali altrettanto scenografici e pronti a sfidare il
tempo, come il ferro battuto, soprattutto per le porte e gli accessori. 
Tra gli
altri materiali perfetti per lo stile rustico citiamo i mattoni in cotto, le
pietre naturali e anche il vimini per i dettagli.

I colori

Il neo-country è sempre più scelto per le nostre case, e non solo per le
abitazioni di campagna ma anche per gli appartamenti in piena città. Il sogno è
riscoprire una vita più lenta e magari a contatto con la natura, prendendo
ispirazione dallo stile giungla urbana. 

Per poter ricreare un ambiente davvero
accogliente, oltre ai dettagli, dobbiamo concentrarci sulle tonalità. Quelle da
preferire sono le sfumature naturali, tra cui il beige, il grigio pietra, il
tortora e il marrone. Sono colori che richiamano la bellezza della natura. 

In
ogni caso, per dare un accento alla cucina rustica, possiamo sfruttare il color
legno noce o rovere. E se invece abbiamo in mente un progetto rustico ma
moderno, allora il grigio scuro e l’ardesia si abbinano perfettamente.

I dettagli rustici che non possono mancare

Vogliamo una cucina country chic dall’influenza raffinata? L’obiettivo è puntare
sì ai colori neutri e scegliere accessori e dettagli che possano rendere
l’ambiente ancora più autentico.
Non possono mancare i cestini in vimini, così
come la bellezza della natura, dalle piante grasse fino ai bouquet di fiori.
Altri complementi immancabili sono la tovaglia in cotone grezzo e un tappeto in
tela.

I mobili per la cucina rustica abitabile

Veniamo ora all’aspetto centrale della questione: quali sono i mobili che non
possono mancare in una cucina rustica? Al di là degli elettrodomestici, come il
frigorifero e i fornelli, la presenza di una credenza può fare la differenza,
soprattutto se scegliamo di acquistare dei complementi vintage. 
Non possono poi
mancare il tavolo e le sedie in legno: dal momento in cui stiamo pur sempre
parlando di arredare una cucina abitabile in stile rustico, scegliamo tutti i
comfort indispensabili per vivere l’ambiente al meglio e non solo per cucinare. 

Il risultato che otterremo è una cucina dalla bellezza senza tempo, pensata per
resistere nel tempo e per offrire un’ambientazione rustica e confortevole al
contempo. Quella dove ogni mattina ci ritroveremo con la nostra famiglia a fare
colazione, sentendoci in campagna anche se magari abitiamo in centro città.

13 Luglio 2025 / / Coffee Break


La Masseria Moroseta, situata nelle campagne di Ostuni, rappresenta una
perfetta sintesi tra tradizione e modernità. Progettata dallo
Studio Andrew Trotter, la struttura si ispira alle antiche masserie
pugliesi, reinterpretandone i principi architettonici attraverso un linguaggio
essenziale e contemporaneo.

Architettura e Design

L’edificio è costruito con materiali locali, come la pietra bianca tipica
della regione, che non solo caratterizza esteticamente la masseria, ma
contribuisce anche all’isolamento termico naturale. Gli spazi interni sono
definiti da volumi puri e un uso sapiente della luce naturale, che filtra
attraverso le aperture calibrate, esaltando la matericità delle superfici.

Integrazione con il Paesaggio

Immersa tra uliveti secolari, la masseria instaura un dialogo costante con il
paesaggio circostante. Le ampie aperture e i cortili interni amplificano la
relazione tra interno ed esterno, mentre i pergolati e le terrazze offrono
scorci sulla campagna pugliese e sul mare Adriatico.

Materiali e Sostenibilità

L’uso di materiali locali e tecniche costruttive tradizionali contribuisce a
ridurre l’impatto ambientale della struttura. Le spesse mura in pietra
garantiscono comfort termico, riducendo la necessità di climatizzazione
artificiale, mentre la progettazione bioclimatica favorisce una gestione
ottimale della ventilazione naturale. La Masseria è un esempio virtuoso di
architettura che rispetta il contesto storico e naturale, dimostrando come un
approccio contemporaneo possa esaltare e preservare l’identità del territorio
pugliese.

Massaria Moroseta: A Contemporary Interpretation of Puglian Tradition


The Masseria Moroseta, located in the countryside of Ostuni,
embodies a seamless blend of tradition and modernity. Designed by
Studio Andrew Trotter, this structure draws inspiration from historic
Puglian farmhouses, reinterpreting their architectural principles through a
minimalistic and contemporary lens.

Architecture and Design

The building is constructed using local materials, such as the region’s
characteristic white stone, which not only defines its aesthetic but also
enhances natural thermal insulation. The interiors are shaped by pure
volumes and a masterful use of natural light, which filters through
strategically placed openings, highlighting the texture of the surfaces.

Integration with the Landscape

Surrounded by centuries-old olive groves, the masseria establishes a
continuous dialogue with its natural surroundings. Large openings and
internal courtyards amplify the connection between interior and exterior,
while pergolas and terraces frame views of the Puglian countryside and the
distant Adriatic Sea.

Materials and Sustainability

The use of local materials and traditional construction techniques
minimizes the environmental impact of the structure. Thick stone walls
ensure thermal comfort, reducing the need for artificial cooling, while the
bioclimatic design optimizes natural ventilation.
Masseria Moroseta stands as a remarkable example of architecture
that respects its historical and natural context, demonstrating how a
contemporary approach can enhance and preserve the identity of the Puglian
landscape.

22 Giugno 2025 / / Coffee Break

Siamo orgogliosi di annunciare che il progetto Villa delle Querce ha ricevuto il
BIG SEE Architecture Award 2025, un prestigioso riconoscimento internazionale
che celebra l’eccellenza progettuale nell’area del Sud-Est Europa. Il progetto è
stato selezionato nella categoria Residential – Houses e pubblicato
ufficialmente tra i vincitori sul sito dell’organizzazione
bigsee.eu

Un progetto immerso nella natura

Villa delle Querce è un’abitazione unifamiliare progettata in un ampio lotto di
2.100 mq, modellata dalla presenza di tre grandi querce secolari che hanno
determinato l’impianto geometrico e l’organizzazione degli spazi.

Il progetto si articola in due volumi: la villa principale e la dependance,
scanditi da setti murari in mattoni a vista che danno ritmo, gerarchia e
profondità alle facciate. All’interno, il contrasto tra la matericità dei setti
e la luminosità degli ambienti bianchi crea un equilibrio raffinato e
contemporaneo.

Il cuore della casa è il living a doppia altezza, dove la luce naturale penetra
grazie a una parete vetrata a tutta altezza e a un ballatoio trasparente. La
scala in ferro, legno e vetro diventa elemento scultoreo e funzionale.

Comfort, efficienza e qualità architettonica

Villa delle Querce è dotata di un sistema impiantistico avanzato: riscaldamento
e raffreddamento radiante integrato nei pavimenti, alimentato da pompa di
calore, infissi performanti con vetri isolanti, illuminazione completamente a
LED e un sistema di sicurezza evoluto.

L’orientamento della casa, le alberature esistenti e gli sbalzi delle terrazze
sono stati studiati per garantire ombreggiamento naturale e comfort abitativo
anche nei mesi estivi, in piena armonia con il paesaggio circostante.

Un riconoscimento che ci emoziona

Questo premio ha per noi un significato particolare. Villa delle Querce è nata
dalla collaborazione con il proprietario, Marco di Giovanni, architetto e amico,
scomparso prematuramente nel 2018. Progettare questa casa insieme a lui è stato
un privilegio e siamo felici che oggi venga riconosciuta come un esempio di
architettura residenziale contemporanea capace di dialogare con il luogo, con la
luce e con chi la abita.

Scopri di più nella nostra newsletter dedicata alla premiazione

Per approfondire il progetto:
Leggi l’articolo originale sul blog: Villa delle Querce, geometrie nella
natura

22 Giugno 2025 / / Coffee Break

Sull’isola di Serifos, nel cuore delle Cicladi, il complesso residenziale
Rhoēs, progettato da Sinas Architects e completato nel 2024, rappresenta un
perfetto equilibrio tra architettura e natura. Il suo nome, derivato dal greco
“flusso”, evoca il legame tra il costruito e il paesaggio, con un approccio
progettuale che mira a preservare la bellezza incontaminata dell’isola.

Un’architettura che si mimetizza

Il complesso si compone di una villa principale di 300 m² e di una guesthouse
di 90 m², sapientemente integrate in un terreno collinare con pendenze
accentuate e vegetazione spontanea. L’edificio è stato concepito con un
approccio subterraneo, dove solo la facciata principale e alcune fessure per
la luce e la ventilazione restano visibili, mimetizzandosi completamente nel
contesto naturale.

Materiali e dettagli costruttivi

La facciata è realizzata con pietra locale, estratta direttamente dal sito
durante gli scavi. Questo dettaglio consente all’edificio di fondersi con i
tradizionali muri a secco delle Cicladi, mantenendo una continuità estetica e
materica con l’ambiente circostante. La pietra lavorata crea un effetto
sorprendente: una superficie che sembra una “stoffa svolazzante”, generando
giochi di ombre e nicchie che definiscono lo spazio della veranda.

Un design fluido e organico

Al centro del complesso, una piscina circolare richiama il movimento
dell’acqua, creando un contrasto armonioso con la solidità della pietra e
aggiungendo un tocco ludico al progetto. Il tetto si trasforma in una canopia
leggera, mentre i muri in pietra si estendono fino ai confini del terreno,
contribuendo a mantenere l’integrità visiva del suolo e rafforzando la
connessione tra architettura e paesaggio.

Modernità e tradizione

Rhoēs è un esempio di come l’architettura contemporanea possa dialogare con la
tradizione senza alterarne l’essenza. La villa è quasi invisibile dal retro,
una presenza discreta che rispetta la morfologia del territorio e celebra la
bellezza selvaggia dell’isola. Il risultato è un rifugio che unisce
minimalismo e radici storiche, offrendo un’esperienza abitativa unica, in
perfetta simbiosi con il paesaggio cicladico.

Rhoēs: The Villa That Disappears into the Serifos Landscape

On the island of Serifos, in the heart of the Cyclades, the Rhoēs
residential complex, designed by Sinas Architects and completed in 2024,
embodies a perfect balance between architecture and nature. Its name,
derived from the Greek word for “flow,” evokes the connection between built
space and landscape, with a design approach aimed at preserving the island’s
untouched beauty.

Architecture that Blends into the Landscape

The complex consists of a 300 m² main villa and a 90 m² guesthouse,
seamlessly integrated into a hillside terrain with steep slopes and wild
vegetation. The building follows a subterranean approach, with only the main
facade and a few openings for light and ventilation visible, making it
almost disappear into the natural setting.

Materials and Construction Details

The facade is made of local stone, extracted directly from the site during
excavation. This allows the building to blend seamlessly with the
traditional dry-stone walls of the Cyclades, maintaining aesthetic and
material continuity with the surrounding environment. The stone has been
crafted to create a surprising effect: a surface that appears like a
“billowing fabric,” casting dynamic shadows and forming niches that shape
the veranda space.

A Fluid and Organic Design

At the heart of the complex, a circular pool echoes the rippling motion of
water, creating a harmonious contrast with the solidity of the stone and
adding a playful touch to the project. The roof transforms into a light
canopy, while the stone walls extend to the boundaries of the site,
preserving the visual integrity of the terrain and reinforcing the
connection between architecture and landscape.

Modernity and Tradition

Rhoēs is an example of how contemporary architecture can engage with
tradition without compromising its essence. The villa is almost invisible
from the rear, a discreet presence that respects the land’s morphology and
celebrates the island’s wild beauty. The result is a retreat that merges
minimalism with historical roots, offering a unique living experience in
perfect harmony with the Cycladic landscape.

immagini VIA

24 Maggio 2025 / / Coffee Break


Nel pittoresco paesaggio di Choulakia, a Mykonos, sorge la Latypi Residence,
una creazione dello studio A31 Architecture. Questo progetto fonde tradizione
greca e minimalismo contemporaneo, integrandosi armoniosamente nel paesaggio
cicladico di Mykonos.
Situata a Choulakia, a 2 km dalla Chora (il centro
storico di Mykonos), la residenza sorge su un terreno di 4.000 m² con una
pendenza significativa e orientamento a sud, offrendo viste panoramiche sulle
isole di Delos e Rineia. La sua posizione strategica garantisce privacy, pur
essendo vicina a spiagge come Choulakia e Aghios Stefanos, nonché
all’aeroporto internazionale.

Integrazione nel paesaggio

La residenza è parzialmente interrata, con una parte sopraelevata di 120 m² e
una sotterranea di 130 m², mimetizzandosi nel terreno per preservare
l’ecosistema naturale.
Al livello fuori terra, si trovano gli spazi principali (soggiorno, cucina,
camere da letto) che si sviluppano attorno a un cortile con un ulivo secolare,
a simboleggiare la memoria e la connessione con il territorio. Esternamente un
anfiteatro all’aperto per 60 persone rivolto a Delos e una piscina che si
fonde con il paesaggio.
Al di sotto vi sono due camere da letto interrate, collegate al nucleo
principale da una passerella scoperta, con tetti verdi per camuffare la
presenza di parcheggi.

Luce e trasparenza

Finestre a tutta altezza e soluzioni come il pozzo di luce in una camera da
letto sfruttano la luce naturale, mentre l’apertura geometrica dell’ingresso
crea ombre dinamiche.

Paesaggio

Piante native a basso consumo idrico e tetti vegetali riducono l’impatto
ambientale, mantenendo l’armonia con il terreno.

Latypi Residence: A Dialogue Between Tradition and Minimalism

In the picturesque landscape of Choulakia, in Mykonos, stands Latypi
Residence, a creation of A31 Architecture. This project blends Greek
tradition with contemporary minimalism, harmoniously integrating into the
Cycladic landscape of Mykonos.
Located in Choulakia, 2 km from Chora
(the old town of Mykonos), the residence is built on a 4,000 m² plot with a
significant slope and south orientation, offering panoramic views of the
islands of Delos and Rineia. Its strategic location ensures privacy, while
being close to beaches such as Choulakia and Aghios Stefanos, as well as the
international airport

Integration with the Landscape

The residence is partially underground, with a 120 m² raised part and a 130 m²
underground part, blending into the ground to preserve the natural
ecosystem.
On the above-ground level, there are the main spaces (living room, kitchen,
bedrooms) that develop around a courtyard with a centuries-old olive tree,
symbolizing memory and connection with the territory. Externally, an open-air
amphitheater for 60 people facing Delos and a swimming pool that blends in
with the landscape.
Below there are two underground bedrooms, connected to the main nucleus by an
open walkway, with green roofs to camouflage the presence of parking lots.

Light and Transparency

Floor-to-ceiling windows and features such as a skylight in one bedroom
maximize natural light, while the geometric entrance opening casts dynamic
shadows.

Landscape

Native low-water plants and green roofs minimize environmental impact,
maintaining harmony with the terrain.


immagini VIA