13 Dicembre 2023 / / Laura Home Planner

Tutto pronto per le feste? La scorsa settimana qualcuno mi ha chiesto consiglio per acquistare Il tavolo da cucina in previsione dei vari pranzi , meglio allungabile rotondo o rettangolare?

Per me il tavolo da cucina è allungabile rotondo ,

soprattutto se si parla del pranzo di Natale.

Lo so,

molti di voi sono scettici sul tavolo da cucina allungabile rotondo,

sento già i vostri commenti…

Poi non ho la tovaglia giusta“,

“non ci stiamo siamo in tanti “,

insomma,

il tavolo da cucina allungabile rotondo non entra facilmente nel Dna di tutti,

ma non è forse bello poter mangiare guardando tutti in faccia senza doversi girare?

Sono sicura che dopo aver letto questo articolo qualcuno di voi cambierà idea.

Tavolo da cucina allungabile come scegliere la forma? Rotondo o…

Tralasciando per un attimo il tavolo da cucina allungabile rotondo,

quello che serve per ospitare un po’ più di persone a tavola, soprattutto in questo periodo dell’anno, è un tavolo allungabile .

Il tavolo da pranzo è un elemento importante della casa,

ne esistono tantissimi modelli,

con forme, misure e design differenti,

Prima di tutto bisogna individuare lo spazio dove sistemarlo,

non basta avere un bel tavolo da cucina allungabile, se poi non si può sfruttare.

Una volta definita la stanza, si può pensare alla forma e al colore più adatto,

è indispensabile infatti, che una volta posizionato, questo abbia intorno almeno 120 cm,

60 cm per la seduta e 60 cm per spostare la sedia,

dovrete pur avere un po’ di agio per muovervi!

Lo stesso vale per lo spazio che occupa in larghezza ogni persona,

almeno 60 cm tra un braccio e l’altro,

insomma,

lo spazio che serve per mangiare comodamente.

Ecco,

ora che avete le misure che servono, parliamo di forma.

come scegliere il tavolo da cucina allungabile? Rotondo o no?

Deciso che il tavolo da cucina allungabile è una priorità per i pranzi e le cene numerose,

Il tavolo rettangolare è tra i modelli più gettonati,

questo perché è il classico tavolo ,

non fraintendetemi ,

per classico non intendo in legno o in arte povera,

intendo semplicemente il solito,

si perché

quando parlo con un cliente di tavolo da pranzo,

quasi sempre il riferimento è il tavolo rettangolare.

Dunque,

il tavolo rettangolare parte dalla misura minima di 70 cm di profondità per un 1 metro di lunghezza

per arrivare anche a profondità 1mt, con lunghezza anche 2 metri,

tutto dipende dal famoso spazio che abbiamo e da quante persone ci devono mangiare.

A tal proposito,

lo sapete che esistono diverse tipologie di apertura per allungare i tavoli?

Si perché non è importante solo che il tavolo sia allungabile, ma anche il modo in cui si apre.

Quante volte vi è capitato di essere a pranzo da qualche amico o parente e di avere la gamba del tavolo in mezzo alle vostre di gambe?

una scomodità pazzesca.

ecco allora qualche dritta per scegliere il tipo di apertura per il vostro tavolo allungabile:

  • Apertura con maniglia

Per allungare il tavolo basta tirare la maniglia dal lato del capotavola e alzare la prolunga, il meccanismo porterà automaticamente l’allunga in battuta con il piano.

Questa tipologia è tipica dei tavoli con basamento centrale.

  • A binario scorrevole e alzabile

Le allunghe sono sotto il piano del tavolo, alle estremità di un binario scorrevole,

il tavolo si allunga facendo scorrere il binario verso l’esterno e alzandolo leggermente,

così facendo, le allunghe si posizionano a filo del piano

  • Apertura telescopica

la struttura del tavolo si apre interamente lateralmente con un movimento scorrevole ,

all’interno del tavolo si trovano le allunghe che permettono di allungarlo in più misure.

Tavolo da cucina allungabile rotondo, ovale o ad ellisse?

Il tavolo da cucina rotondo allungabile generalmente ha diametro minimo 80 cm,

quello ovale e quello ad ellisse invece 110cm di lunghezza.

A differenza dei tavoli rettangolari, questi tavoli hanno più spazio per sedersi già quando sono chiusi,

e questo è sicuramente un punto a loro vantaggio,

perché,

per chi non ha lo spazio per un tavolo allungabile, non deve necessariamente rinunciare ad invitare persone a cena,

inoltre,

non smetterò mai di dirlo,

la loro forma arrotondata e senza spigoli oltre a dare più armonia all’ ambiente,

Li rende a prova di bambini,

insomma,

magari non ci crederete,

io che sono tanto amante dei tavoli rotondi, ho in casa due tavoli rettangolari (causa forza maggiore)

e avendo un bambino piccolo, mi sono dovuta munire di paraspigoli,

se avessi avuto il mio tavolo rotondo invece…

Comunque ,

ecco alcuni sistemi di apertura per questa tipologia di tavoli:

  • binario scorrevole e alzabile

Con una allunga per ogni lato del tavolo, basta far scorrere il binario verso l’esterno e alzarlo,

  • rotazione del piano

Con una semplice rotazione del piano il tavolo si allunga.

  • apertura telescopica con allunga a libro

senza dover far scorrere le gambe, il meccanismo di apertura è centrale

Dunque.. Qual’ è la forma giusta per voi?

Qualche tempo fa ho pubblicato un articolo su come arredare la sala da pranzo, lo potete leggere cliccando qui.

In quell’occasione molti di voi mi hanno ringraziato per aver fatto questo schemino :

tavolo da cucina allungabile rotondo laura home planner

Cosa ne pensate?

Un pochino vi ho convinto sul tavolo rotondo?

Ad ogni modo,

Le feste stanno arrivando,

ho selezionato qualche immagine di tavolo da cucina allungabile rotondo e non per darvi l’ispirazione .

tavolo da cucina rotondo allungabile laura home planner
tavolo da cucina allungabile laura home planner

Buone feste a tutti.

L’articolo Tavolo da cucina allungabile rotondo per il pranzo delle feste. proviene da Laura Home Planner.

9 Dicembre 2023 / / Laura Home Planner

Ad ogni cambio stagione sentiamo il bisogno di sistemare e organizzare una parte della casa, o perlomeno per me è così, in questo momento sono alle prese con la scarpiera per ingresso: come organizzare le scarpe?

A volte penso,

per fortuna che in casa siamo in tre, altrimenti altro che la cabina armadio di Carrie Bradshaw in sex and the city,

ci vorrebbero due mega scarpiere per tutte le scarpe che abbiamo in giro,

non tanto mio marito, quanto io e mio figlio,

Lui ha cinque anni, cresce e compriamo un paio di scarpe ogni tre mesi,

così teniamo da parte ,

ci dispiace buttare le scarpe nuove ..e la scarpiera si riempie.

Perciò ora sono alle prese con l’organizzazione della scarpiera

ma il punto è sempre lo stesso,

“Come organizzare le scarpe con una scarpiera per ingresso?”

L’ingresso si sa , è il biglietto da visita della casa,

dunque scegliere la scarpiera per ingresso per organizzare le scarpe non è proprio semplice,

alta , bassa, stretta, laccata, con specchi…

Scarpiera per ingresso : come organizzare le scarpe ? Partiamo dallo spazio

Innanzitutto bisogna valutare lo spazio e pensare bene a dove posizionare la scarpiera ,

da parte alla porta, davanti, lontano, in una nicchia.

Se l’ ingresso è lungo e stretto sarà utile scegliere una scarpiera con una profondità ridotta, magari che si integri con il mobile per i cappotti o lo specchio,

Anzi, magari proprio la scarpiera potrebbe essere fatta con delle ante a specchio,

lo so cosa state pensando…

che sono pazza perché vedete già tutte le ditate appiccicate alla scarpiera..

Si ma…non crediate che con un modello laccato o laminato cambia tanto,

se il laminato della scarpiera è liscio e non un materico è più difficile da pulire di uno specchio…

invece,

se l’ingresso ha uno spazio più generoso,

si può pensare ad una scarpiera abbinata ad una panca, utile per sedersi a indossare e togliere le scarpe comodamente,

ma andiamo sul pratico,

Ecco un po’ di immagini

Definito lo spazio a disposizione, scegliere il modello più adatto all’ingresso sarà più semplice,

si perché di scarpiere ce né di ogni tipo,

dalla classica anta a ribalta,

alle ante scorrevoli,

con le ante battenti.

Inoltre,

per chi di spazio ne ha da vendere,

si può pensare ad una scarpiera/ credenza /mobile appoggia tutto,

tipo quelle delle immagini qui sotto

scarpiera per ingresso : come organizzare le scarpe?

Scarpiera per ingresso come organizzare le scarpe?

La prima cosa da fare per organizzare da zero la scarpiera è quella di svuotala (nel caso di scarpiera già in uso ovviamente)

e pulirla, per poi mettersi al lavoro.

Il profumo di fresco pulito aiuta sempre in questi casi,

da la spinta per partire..

Punto primo,

una volta che le scarpe saranno accatastate li davanti ai vostri occhi dovrete fare una selezione,

scarpiera per ingresso: come organizzare le scarpe? laura home planner

Al momento siamo in inverno,

insomma,

quali scarpe state usando frequentemente?

Non credo che siate in giro con i sandali o le infradito,

per cui,

quelle che state usando dovranno essere posizionate in modo tale che siano a vostra disposizione,

mentre,

quelle che non mettete da qualche tempo,

bé,

sarebbe meglio eliminarle senza ripensamenti.

Punto due ,

Scatole o a vista?

Qui è un bel problema.. almeno per me ,

mi piace averle nelle scatole ordinate ,

ma le scatole delle scarpe non sono mica tutte uguali e della stessa misura,

perciò è un po’ dura sistemarle in maniera organizzata sugli scaffali,

dunque,

perché non comprare delle scatole della stessa dimensione, magari trasparenti o con il porta etichetta davanti?

Sono sincera,

io non sono tra quelli che lo fa ,

non ho tempo,

perciò dedico metà della profondità davanti della mia scarpiera ( io ho una scarpiera profonda 60 cm),per le scarpe della stagione in corso,

e nell’altra metà lascio le scarpe che userò la stagione dopo.

Il consiglio

Se siete alle prese con la scelta della scarpiera per ingresso e non sapete come organizzare le scarpe ,meglio optare per una scarpiera dove le scarpe possono essere posizionate frontalmente,

Insomma ,dove le potete vedere bene senza dover aprire da tutte le parti,

è vero, magari non è il massimo esteticamente,

ma se sono ben ordinate non daranno fastidio a nessuno,

ma soprattutto, la casa è di chi ci abita…non di chi la visita ogni tanto

e comunque,

a parer mio l’ingresso e il garage sono gli ambienti migliori per sistemare la scarpiera,

si evita così di portare in giro per casa lo sporco dell’esterno.

Infine,

ecco qualche trucco per mantenere le scarpe sempre belle e pulite:

  • organizzate le scarpe in uno spazio fresco e asciutto per evitare umidità e conseguente muffa che le possono rovinare
  • se siete amanti degli stivali come me , quando li mettete via, meglio inserirci dentro della carta da giornale per non lasciare che si deformino.
  • ogni tanto fate pulizia, selezione ed eliminate il superfluo. 

L’articolo Scarpiera per ingresso: come organizzare le scarpe proviene da Laura Home Planner.

5 Dicembre 2023 / / Laura Home Planner

Quando lo spazio in casa è limitato, sia in cucina che in altre stanze, sono necessarie soluzioni per sfruttare al meglio lo spazio disponibile. Una delle alternative più interessanti è l’utilizzo di mini frigoriferi silenziosi che, oltre a occupare poco spazio, offrono un funzionamento discreto grazie all’assenza di rumori fastidiosi.

Caratteristiche dei mini frigoriferi silenziosi

Un mini frigo di tipo silenzioso presenta diverse caratteristiche che lo rendono la scelta perfetta per chi ha necessità di organizzare uno spazio ristretto ma non vuole rinunciare alle comodità di un frigorifero classico.

Dimensioni compatte

La principale caratteristica di un mini frigorifero è ovviamente la sua dimensione ridotta rispetto ai modelli standard. Questo permette di inserirlo facilmente anche nei contesti più angusti senza occupare troppo spazio.

Silenziosità

Oltre alle dimensioni ridotte, il vero vantaggio di un mini frigo silenzioso è il basso livello di rumore durante il funzionamento.

L’assenza di fastidiosi rumori di fondo è un vantaggio importante, soprattutto se ci si trova in ambienti come camere da letto, uffici o sale studio, dove il silenzio è una condizione sine qua non. Il vantaggio di un frigorifero silenzioso risulta quindi evidente sia per l’ambiente domestico che per contesti lavorativi.

Efficienza energetica

Molti modelli di mini frigoriferi silenziosi sono inoltre caratterizzati da una buona efficienza energetica, con certificazione A+ o addirittura A++. Ciò permette di ridurre i consumi elettrici e contribuire al risparmio energetico nel lungo periodo senza rinunciare alle prestazioni.

Aree d’utilizzo dei mini frigoriferi silenziosi

I mini frigoriferi silenziosi possono essere utilizzati in diversi contesti per soddisfare differenti tipologie di esigenze.

In casa

Nel contesto abitativo, questi piccoli elettrodomestici si rivelano la soluzione ideale per chi dispone di spazi limitati in cucina o desidera avere un frigo aggiuntivo nel proprio appartamento. Grazie alla loro silenziosità, sono perfettamente adatti a essere collocati nelle camere da letto, negli studi o in altri ambienti della casa dove il rumore potrebbe risultare un problema.

Ufficio e stanze studio

L’utilizzo dei mini frigoriferi silenti non si limita all’ambito domestico. Essi infatti possono risultare particolarmente utili anche in contesti lavorativi e di studio, dove l’esigenza di una pausa snack o di mantenere bibite fresche durante la giornata è un’abitudine diffusa. In questi casi, il rumore ridotto permette di non disturbare la concentrazione dei presenti e di contribuire al mantenimento di un ambiente tranquillo e produttivo.

Camere d’albergo

Anche nelle camere da letto degli alberghi, i mini frigoriferi silenziosi trovano spesso la loro collocazione ideale in quanto consentono agli ospiti di avere a disposizione bevande e snack sempre freschi senza essere disturbati dal rumore del motore del frigorifero.

Cosa considerare nella scelta di un mini frigorifero silenzioso

Prima di acquistare un mini frigo silenzioso, è utile valutare alcuni fattori che influiscono sulla qualità del prodotto e sulla sua adattabilità alle proprie esigenze.

  • Dimensioni e peso:

Verificare le dimensioni esterne e interne del frigorifero per assicurarsi che si adatti allo spazio disponibile e possa contenere tutto ciò che si intende conservarvi;

Prestare attenzione anche al peso del prodotto, soprattutto se si prevede di doverlo spostare spesso nell’ambiente.

  • Livello di rumore:

Ricordarsi di controllare il livello di rumore del frigorifero, che deve essere inferiore ai 40 dB per poterlo definire realmente silenzioso.

  • Consumi energetici:

Considerare l’efficienza energetica del prodotto optando preferibilmente per modelli con certificazioni A+ o A++ al fine di garantire un consumo energetico contenuto.

  • Funzioni e caratteristiche aggiuntive:

Alcuni mini frigoriferi silenziosi possono disporre di funzioni aggiuntive come sbrinamento automatico, regolazione della temperatura interna o comparti freezer;

Valutare se queste opzioni rispondono alle proprie necessità può contribuire a una scelta maggiormente consapevole e soddisfacente nel tempo.

In conclusione, i mini frigoriferi silenziosi rappresentano una soluzione pratica ed efficace per chi desidera ottimizzare i propri spazi disponibili senza dover rinunciare alla comodità e all’utilità di un frigo. La loro compattezza, silenziosità, efficienza energetica e versatilità d’utilizzo li renderanno sicuramente un ottimo investimento.

L’articolo Mini frigoriferi silenziosi: la soluzione ideale per ottimizzare i piccoli spazi proviene da Laura Home Planner.

1 Dicembre 2023 / / Laura Home Planner

“Consuma di più il piano cottura a induzione o a gas? “

Una tra le tante domande che ricevo prima della progettazione di una cucina è proprio questa,

la scelta del piano cottura negli ultimi anni è sinonimo di dubbio ,

a causa della poca conoscenza del prodotto, e della comunicazione pubblicitaria a volte poca chiara,

Detto ciò,

oggi vi darò qualche dritta per aiutarvi nella scelta.

immagine piano COTTURA bora

Guida alla scelta del piano cottura, valutiamo le caratteristiche.

Se state valutando l’acquisto di un piano cottura, oltre al consumo, vi consiglio di considerare anche :

  • l’aspetto estetico
  • quante persone vivono in casa
  • Il tempo che trascorrete ai fornelli
  • Le prestazioni che vi piacerebbe avesse il piano cottura

una volta chiariti questi aspetti sarete a buon punto.

Ad ogni modo,

esistono diversi tipi di piani cottura, quello a gas ,in Italia ,è ancora il più utilizzato ‘

può essere realizzato in cristallo, in vetro ceramica oppure in inox su cui sono posizionati 2,3,4,o più bruciatori ,

dipende dalla dimensione del piano ,

questi piani cottura sono alimentati a gas metano oppure a GPL .

Il piano di cottura a induzione invece,

funziona grazie all’ elettricità e ad un sistema di bobine di rame situate sotto al piano in vetro ceramica,

come funziona?

Quando si appoggia la pentola sul piano cottura, la bobina si attiva, creando un campo elettromagnetico che riscalda il fondo della pentola, così gli alimenti si possono cucinare.

consuma di più il piano induzione o a gas?

Nell’insieme si può dire che i piani cottura a induzione consumano meno rispetto a quelli a gas, questo perché quest’ultimi non sfruttano completamente il calore che producono,

dunque,

Consuma di più il piano cottura gas o a induzione? Quale’ è il migliore?

Il mio consiglio è che se state cercando prestazioni elevate e tempi di preparazione dei cibi brevi, il piano cottura a induzione fa per voi.

Il piano cottura a gas, è perfetto per i tradizionalisti,

Insomma,

Se siete amanti della polenta fatta in sessanta minuti sul fuoco, il piano cottura a gas è la scelta migliore.

Consuma di più il piano cottura a induzione o il gas? Vantaggi e svantaggi di entrambi

Nella versione acciaio e fragranite il piano cottura a gas è più facile da pulire rispetto al piano in vetro, grazie anche alle griglie quasi sempre lavabili in lavastoviglie,

inoltre

alcuni modelli hanno il display digitale per controllare in tempo la potenza erogata da ogni bruciatore.

infine,

in generale sono meno costosi dei piani a induzione.

Gli svantaggi?

Come dicevo prima non sfruttano completamente il calore che producono perché c’è troppo dispersione,

inoltre, vi ricordo che non poco tempo fa abbiamo avuto tutti paura che da un momento all’altro qualcuno ci chiudesse completamente i rubinetti del gas,

ma questa è un’altra storia..

Il piani di cottura a induzione invece?

consuma di più il piano induzione o a gas? Laura home planner
consuma di più il piano induzione o a gas? laura home planner

Il piano cottura a induzione è liscio e l’assenza di pulsanti lo rende più pratico da pulire;

non ha dispersione di energia perché la produce solo dove serve ed è sicuro.

Gli svantaggi?

In Italia la corrente costa cara, perciò,

se abitate in una casa in cui la classe energetica non è almeno A3…

a tal proposito faccio un piccolo approfondimento , solo per chiarire un aspetto fondamentale …

vorrei sottolineare la differenza tra Assorbimento e Consumo di energia,

L’assorbimento è la quantità di energia necessaria per mantenere in funzione un prodotto elettrico in un dato momento,

Il consumo invece,

è il quantitativo di energia elettrica effettivamente consumata nel tempo di funzionamento del prodotto.

Tutto ciò premesso,

il costo del gas è aumentato tanto quanto quello della corrente elettrica,

per rispondere alla domanda : “Consuma di più il piano induzione o a gas?” vanno considerate tutte le variabili e le caratteristiche di ogni piano.

L’articolo Consuma di più il piano induzione o a gas? proviene da Laura Home Planner.

29 Novembre 2023 / / Laura Home Planner

Negli ultimi anni, si è assistito a un significativo progresso nell’ambito dell’accessibilità, grazie all’introduzione e all’evoluzione dei servoscala per disabili.

Questi dispositivi si stanno affermando come una soluzione chiave per migliorare l’accessibilità non solo negli edifici pubblici, ma anche in quelli privati, aprendo nuove opportunità di movimento e indipendenza per le persone con disabilità motorie.

L’importanza dell’accessibilità

L’accessibilità è un diritto fondamentale, sancito da leggi e normative che mirano a garantire a tutti i cittadini di poter fruire degli spazi pubblici e privati senza alcuna limitazione legata a condizioni fisiche o motorie.

In questo contesto, i servoscala emergono come una soluzione concreta, fornendo risposte tangibili alle sfide quotidiane affrontate da molte persone con disabilità. Questi dispositivi rappresentano un passo significativo verso l’eliminazione delle barriere architettoniche, consentendo alle persone con limitazioni motorie di superare facilmente dislivelli e gradini che, altrimenti, limiterebbero il loro accesso a luoghi cruciali della vita di tutti i giorni.

La tecnologia che sta dietro i servoscala

I servoscala per disabili si basano su tecnologie avanzate che ne garantiscono affidabilità e versatilità.

Le innovazioni più recenti permettono la creazione di dispositivi in grado di adattarsi a diverse tipologie di scale e di superare ostacoli con facilità. La progettazione di sistemi di sicurezza avanzati assicura un utilizzo sicuro ed efficiente, contribuendo a ridurre l’ansia e le preoccupazioni legate all’utilizzo di tali dispositivi.

I servoscala moderni infatti, sono dotati di sensori intelligenti in grado di rilevare la presenza di ostacoli lungo il percorso. Questi sensori permettono al dispositivo di adeguare automaticamente la velocità e di fermarsi in caso di necessità, garantendo un’esperienza di utilizzo sicura e senza intoppi.

La ricerca continua nel campo dei materiali poi, ha portato a sviluppare servoscala a piattaforma realizzati con leghe leggere e resistenti, garantendo al contempo robustezza e facilità di movimento.

Questa caratteristica è particolarmente importante per consentire una facile installazione e adattamento a diverse strutture architettoniche.

Il contributo alla mobilità inclusiva

L’introduzione diffusa dei servoscala ha un impatto significativo sulla promozione della mobilità inclusiva.

Questi dispositivi consentono alle persone con disabilità motorie di superare barriere architettoniche, accedendo facilmente a edifici e luoghi pubblici altrimenti difficilmente accessibili.

La libertà di movimento che i servoscala offrono contribuisce non solo alla praticità nella vita quotidiana, ma anche all’inclusione sociale e all’accesso a opportunità che altrimenti sarebbero limitate.

Numerose amministrazioni pubbliche stanno adottando i servoscala nei propri edifici per garantire l’accesso a tutti i cittadini. L’introduzione di questi dispositivi ha migliorato notevolmente l’accessibilità agli uffici governativi, alle biblioteche e ad altri spazi pubblici, consentendo a chiunque di partecipare attivamente alla vita civica.

E mentre l’uso dei servoscala sta diventando più diffuso in edifici pubblici, la sfida principale risiede ancora nell’adozione di queste tecnologie nella sfera privata. La sensibilizzazione e l’informazione sono cruciali per superare le resistenze e promuovere una mentalità orientata all’accessibilità anche tra i proprietari di case private.

Il futuro dell’accessibilità

Guardando al futuro, è evidente che i servoscala per disabili continueranno a evolversi, diventando sempre più integrati e accessibili.

La collaborazione tra designer, ingegneri e professionisti del settore contribuirà a sviluppare soluzioni sempre più avanzate, garantendo un futuro in cui l’accessibilità non sarà più un optional, ma una caratteristica fondamentale di ogni spazio.

L’articolo Verso una mobilità inclusiva: come i servoscala stanno rivoluzionando l’accessibilità proviene da Laura Home Planner.

26 Novembre 2023 / / Laura Home Planner

Come arredare la sala da pranzo?

dipende,

ci sono tanti aspetti da considerare:

  • Le misure della stanza,
  • Lo stile
  • L’esigenze

Partiamo dalle misure,

ma, a proposito..

cosa si intende per arredare la sala da pranzo?

Qualcuno mi potrebbe rispondere il living…

si ma è solo un’abbreviazione della parola inglese living room , che tradotto in italiano è soggiorno,

per me arredare la sala da pranzo non vuol dire arredare l’intero soggiorno,

io per sala da pranzo, intendo la parte di soggiorno che si utilizza per mangiare…

lo dice la parola stessa: “sala da pranzo”,

quindi oggi vi parlerò di tavolo, sedie e tutte quelle cose che non hanno niente a che fare con il divano,

perché per i divani, lunghi, alti, bassi, comodi e stretti , ci vuole un articolo a parte.

Arredare la sala da pranzo, partiamo dalle misure:

Per arredare la sala da pranzo,

le misure minime sono quelle che consentono la disposizione di una tavolo, con almeno un paio di sedie(altrimenti non si può parlare di sala da pranzo),

e di una piccola madia se ci sta,

ovviamente,

più grande è la stanza, più elementi di home decor si potranno inserire ,

come vasi, tappeti, stampe e chi più ne ha più ne metta..

Ora vi faccio qualche esempio pratico,

poniamo che io debba arredare la sala da pranzo di dimensioni 3x3mt, con una finestra doppia.

La prima cosa che devo valutare è :

  • quanto è luminosa la stanza
  • colori di pareti e pavimenti
  • stile

Dal momento che la stanza non è grandissima,

ma fortunatamente è presente una finestra che la rende abbastanza luminosa,

finestra di cui dovrò tener conto dello spazio d’apertura,

l’elemento a cui darò priorità nella progettazione sarà il tavolo,

non importa se non avrò abbastanza spazio contenitivo, probabilmente questo verrà ricavato da un’altra parte,

ma per arredare la sala da pranzo,il tavolo, e di conseguenza le sedute saranno la mia priorità,

dunque,

le mie opzioni saranno due,

soluzione A o B?

La prima con un tavolo rettangolare da 140 x90 cm e 4 sedie , alle quali potrebbero aggiungersi altre due sedie capitavola scegliendo un modello poco ingombrante

ma con questa dimensione di sala da pranzo lo sconsiglio.

arredare la sala da pranzo laura home planner

la seconda opzione ,

che è la mia preferita ,

è un bel tavolo rotondo diametro 120 cm che potrà dare posto almeno a 6 persone comode.

arredare la sala da pranzo laura home planner

Ora vi starete chiedendo , si ma la dispensa?

Quando si arreda una stanza, qualsiasi essa sia della casa, la prima domanda che ci dobbiamo porre è:

“A cosa mi serve ? quale sarà la funzione principale di questa stanza? “

per questo motivo non ho dato troppa importanza alla dispensa,

ovviamente ,

qui le regole sono dettate dalle misure .

A tal proposito,

ecco alcuni schemi semplici ma molto utili, che possono aiutarvi nella scelta della forma e della dimensione del tavolo adatto alla vostra sala da pranzo.

arredare la sala da pranzo laura home planner

Dunque ,

considerato il fatto che l’esempio di prima vi può aiutare a capire quanto spazio minimo serve per considerare una stanza a parte, sala da pranzo,

e che qualche altro consiglio basato sulle misure della stanza, lo potete trovare in un paio di precedenti articoli su come arredare il soggiorno che vi lascio cliccando qui e qui,

ora vi darò qualche dritta per arredare la sala da pranzo creando la giusta atmosfera con tre stili diversi:

Arredare la sala da pranzo in stile Vintage retrò.. neo classico

Lo so , non è per tutti,

ma è un vero e proprio boom di questi ultimi anni…

Oro, velluto , trasparenze, marmi,

ma non solo,

legno abbinato a colori dai toni caldi ispirati alla natura e alla terra

come il verde e il bordeaux

insomma,

uno stile retrò , ma con un tocco dei nostri tempi moderni

arredare la sala da pranzo laura home planner
arredare la sala da pranzo laura home planner

Sala da pranzo in stile farmhouse?

Qual’ è lo stile farmhouse?

Basta tradurre la parola in italiano,

non è altro che lo stile delle case dei contadini, delle fattorie,

un mix and match di legno, colori caldi, toni pastello, ferro, elementi di riciclo,

come vecchie sedie, poltrone,pouf,

arredare la sala da pranzo laura home planner

…stile nordico?

Il must have per arredare la sala da pranzo in stile nordico è una palette colori dai toni pastello, freddi, ma facilmente riscaldati dal calore del legno e dai complementi caldi e

Passatemi il termine,

“lanosi” , di cui solo il vero stile nordico può andare fiero

laura home planner

Be..

ci sarebbe tanto altro ancora da dire,

Voi cosa ne pensate? Quanto spazio avete a disposizione per la sala da pranzo ?

Qual’ è il vostro stile ?

Vi aspetto nei commenti

L’articolo Come arredare la sala da pranzo proviene da Laura Home Planner.

23 Novembre 2023 / / Laura Home Planner

La cameretta dei bambini è uno spazio speciale, un luogo dove giocare, imparare e sognare. Creare un ambiente adeguato richiede una cura particolare, e l’illuminazione svolge un ruolo cruciale in questo contesto. È importante non solo garantire una buona visibilità durante le attività quotidiane, ma anche creare un’atmosfera rassicurante e sicura che favorisca il benessere del bambino.

Vediamo quindi di seguito, diverse soluzioni per un’illuminazione sicura e accogliente nella cameretta, prendendo in considerazione aspetti come consumo energetico, materiali atossici, equilibrio tra luce naturale e artificiale, posizionamento strategico delle luci e molto altro.

1. Illuminazione sicura: luci a basso consumo energetico e materiali atossici

Quando si sceglie l’illuminazione per la cameretta, la sicurezza è la priorità principale. Optare per luci a basso consumo energetico non solo contribuisce a ridurre l’impatto ambientale, ma anche a mantenere una temperatura più bassa, evitando il rischio di scottature.

Le lampadine a LED sono un’ottima opzione, in quanto durano più a lungo, consumano meno energia rispetto alle tradizionali lampadine a incandescenza e non si riscaldano.

Altrettanto importante è la scelta di materiali atossici per le lampade e gli accessori luminosi. Assicurarsi che i materiali utilizzati rispettino le normative di sicurezza è fondamentale per evitare rischi per la salute del bambino. Optare per vernici e rivestimenti privi di sostanze nocive contribuirà a mantenere un ambiente salubre.

2. Bilanciare luce naturale e artificiale per un ambiente accogliente

L’illuminazione naturale è preziosa in qualsiasi ambiente, e la cameretta non fa eccezione. Integrare la luce naturale attraverso finestre e luci da parete può migliorare l’umore del bambino e favorire il ritmo circadiano, contribuendo a un sonno più regolare. Tuttavia, è importante bilanciare questa luce con fonti artificiali per garantire un’illuminazione uniforme in tutte le aree della cameretta, specialmente durante le ore serali.

Le tende e le persiane possono essere utilizzate per regolare l’entrata di luce naturale, mentre lampade da tavolo o da soffitto possono fornire la giusta illuminazione in base alle esigenze specifiche del momento.

3. Posizionamento strategico delle luci per attività specifiche

Ogni area della cameretta serve a diverse attività, e posizionare le luci in modo strategico è fondamentale per ottimizzarne la funzionalità.

Ad esempio, una lampada da tavolo regolabile è ideale per la zona studio, fornendo una luce concentrata per la lettura e il disegno. Luci soffuse e orientate verso il soffitto possono creare un’atmosfera rilassante durante il gioco, mentre luci più luminose sono essenziali per garantire una buona visibilità durante le attività quotidiane.

4. Colori e temperature della luce: Impatto sull’umore e sul benessere

La scelta dei colori e delle temperature delle lampadine può influenzare significativamente l’umore e il benessere dei bambini. Luci dal tono caldo, simili alla luce del tramonto, possono favorire un ambiente rilassante e confortevole, ideale per il momento della nanna. D’altra parte, luci più fredde possono essere utilizzate per stimolare l’attenzione durante le attività di studio o di gioco più attive.

5. Illuminazione notturna: un tocco di luce per un sonno tranquillo

Una leggera illuminazione notturna può fare la differenza nel favorire un sonno tranquillo e sicuro. Evitare eccessi di luminosità durante la notte è cruciale per non disturbare il riposo del bambino. Lampade da comodino a intensità regolabile o luci notturne a LED dalle tonalità morbide sono soluzioni ideali per creare un’atmosfera rassicurante senza interferire con il sonno.

6. Elementi decorativi luminosi: stimolare la fantasia dei più piccoli

Infine, aggiungere elementi decorativi luminosi alla cameretta può stimolare la fantasia dei bambini. Lampade a forma di personaggi preferiti, barche che illuminano il soffitto o lampadari dalla forma di aeroplani che diffondono una luce soffusa possono trasformare la cameretta in un mondo magico. Questa tipologia di lampadari per la cameretta dei bambini non solo aggiungono un tocco di creatività, ma possono anche diventare compagni di avventure nei sogni dei più piccoli.

Questi tipi di lampadari non sono semplicemente fonti di luce, ma diventano veri e propri compagni di giochi notturni. I bambini possono inventare storie fantastiche prima di addormentarsi, coinvolgendo i personaggi delle lampade o immaginando di essere a bordo della barca che naviga attraverso il soffitto stellato.

L’aereo diventa il veicolo magico che li porta in avventure straordinarie nel regno dei sogni.

L’articolo Punti luce a misura di bambino: soluzioni per un’illuminazione sicura ed accogliente nella cameretta proviene da Laura Home Planner.

17 Novembre 2023 / / Laura Home Planner

Il letto matrimoniale sta assumendo sempre di più un ruolo centrale all’interno della zona notte, dove il relax diventa la priorità assoluta:

viene considerato come luogo che accompagna molteplici fasi della giornata, non limitandosi ad essere una zona solo per dormire, ma dando anche la possibilità di rilassarsi, leggere o guardare la televisione.

nuovi letti matrimoniali disponibili in commercio vantano un design molto semplice, con linee pulite e una chiara attenzione all’uso di materiali di pregio, prestando attenzione anche all’uso di materiale e pratiche ecosostenibili.

Inoltre,

la funzionalità si rivela essere una caratteristica chiave, grazie all’integrazione di contenitori o vani nascosti.

Le recenti proposte garantiscono quindi un risultato innovativo, che mira a creare un ambiente che sia, al tempo stesso, funzionale e accattivante.

letti matrimoniali

Letti contenitore

Il letto con contenitore è una soluzione innovativa in grado di unire praticità e design: questi permettono infatti di sfruttare in modo ottimale la superficie a disposizione, mantenendo un design moderno ed essenziale:

grazie al cassetto presente al di sotto del materasso, si ottiene uno spazio comodo nel quale riporre oggetti che non trovano posto altrove.

Sul mercato sono presenti diversi modelli, come ad esempio muniti di meccanismo a ribalta o dotati di cassettoni, che seguono inoltre le tendenze estetiche attuali e risultano molto versatili. Il loro fine ultimo è adattarsi alle esigenze specifiche riguardanti lo spazio e lo stile dell’arredamento della stanza, permettendo uno sfruttamento intelligente dell’area.

Letti con testata morbida

I letti caratterizzati da una testata morbida sono componenti d’arredo la cui struttura è rivestita da un’imbottitura realizzata in materiali come tessuto o pelle: questo li rende personalizzabili in base alle preferenze stilistiche personali, dando la possibilità di creare un design armonioso all’interno della camera.

Un letto caratterizzato da una testiera imbottita offre,

per di più,

un elevato livello di comfort: oltre che ad essere un elemento decorativo d’impatto, funge anche come pratico supporto per potersi appoggiare quando si vuole riposare leggendo un libro o guardando un film.

Letti con forme di design

Le crescenti esigenze di mercato si rivelano stimolanti per cercare continuamente nuovi orizzonti creativi, con il fine di soddisfare al massimo i propri clienti. I letti matrimoniali di design sono infatti il risultato di una curiosa fusione tra creatività e innovazione e uniscono estetica e funzionalità per riuscire a creare il perfetto elemento d’arredo centrale della zona notte.

Questo genere di letti matrimoniali hanno personalità e carattere, sono costruiti con materiali di qualità al fine di garantire una struttura solida e durevole nel tempo.

Offrono,

in aggiunta,

forme di design particolari unite a sistemi ergonomici in grado di assicurare un riposo confortevole.

Letti con testata a comodino

I letti con testiera a comodino sono una soluzione di design che vede l’unione della testata con comodini o tavolini laterali integrati.

Questo tipo di proposta si rivela particolarmente adatta per le stanze di piccole dimensioni, in modo da ottimizzare lo spazio senza aggiungere arredamento superfluo. Al di là di questo, forniscono uno stile d’arredo pulito ed elegante, realizzando un ambiente armonioso e ordinato.

Questa tipologia di struttura è disponibile in una vasta gamma di design, dando la possibilità di adattare il letto scelto all’arredamento circostante. Si tratta di una soluzione pratica e gradevole dal punto di vista estetico, che garantisce una certa funzionalità nella gestione della zona a disposizione.

In conclusione,

la scelta del letto matrimoniale dal design moderno si rivela ricca di design diversi e soluzioni intelligenti volte a soddisfare le esigenze dei consumatori. Infine, le nuove proposte ecosostenibili di alta qualità permettono di condurre una decisione consapevole, attenta all’ambiente e ai materiali utilizzati.

L’articolo Eleganza e comfort si uniscono: scopri i letti matrimoniali moderni di tendenza proviene da Laura Home Planner.

16 Novembre 2023 / / Laura Home Planner

“Meglio cucina con isola o senza? ”

Spesso in fase di progettazione la domanda che mi fanno i clienti è questa,

ma la risposta non è così scontata,

anzi ,

Per rispondere è necessario farsi qualche domanda :

una volta chiariti questi aspetti, sarà più semplice rispondere alla domanda “meglio cucina con isola o senza?”

meglio cucina con isola o senza? Partiamo dalle misure della stanza

Per arredare una cucina con isola, la prima cosa da considerare è la dimensione della stanza.

Una cucina con isola ha bisogno di spazio ,

cosa vuol dire?

che tra l’isola e il muro o gli altri mobili, deve esserci una distanza minima,

in genere si tratta di un metro,

meglio cucina con isola o senza?

per aprire i cassetti, le ante,

ma soprattutto per muoversi agevolmente,

questo perché con una distanza inferiore diventerebbe complicato svolgere le attività per cui la cucina è progettata,

cucinare, lavare,

e per chi lo desidera mangiare .

come progettare una cucina con isola?

Una volta definito l’ambiente,

Si possono delineare gli altri aspetti.

se la cucina con isola che stiamo progettando deve avere tanto spazio contenitivo, l’isola può essere composta con basi cassettiere,

cestoni, ante, vani a giorno ,

Nel caso di un openspace ad esempio si possono utilizzare dei moduli a vista che si sposano con il resto dell’arredamento,

Magari con struttura in metallo o in vetro…

meglio cucina con isola o senza?

Se oltre a contenere,

l’isola è pensata per pranzare, cenare o fare un break,

allora sarà bene considerare lo spazio utile da lasciare libero sotto il piano d’appoggio per farci stare le gambe da seduti…

Dai 25 ai 35 cm,

Meglio cucina con isola o senza? Laura home planner

inoltre,

sarà importante definire l’altezza degli sgabelli da abbinare alla cucina e di conseguenza quella del piano,

top da 2 cm, da 4 da 6?

Consigli utili per inserire piano cottura e lavello

sull’ isola.

Okay,

se siete tra gli appassionati di Masterchef e vi sentite a vostro agio sfoggiando le vostre capacità culinarie,

ma soprattutto se avete lo spazio per farlo,

è possibile inserire piano cottura o lavello (o entrambi )sull’ isola,

ci sono però dei requisiti fondamentali per poterlo fare.

Il primo è che gli impianti elettrici ed idraulici siano posizionati a pavimento e non a parete , nel punto in cui andrà posizionata l’isola,

Il secondo,

è che le basi dovranno essere predisposte per l’inserimento degli elettrodomestici a isola

che vuol dire,

avere un vuoto sanitario nel retro di almeno 8/10 cm per permettere ai vari cavi e tubi di passare dietro

Okay,

meglio farvi qualche esempio pratico…

Meglio cucina con isola o senza? Laura home planner
meglio cucina con isola o senza?

insomma,

credo che le immagini siano più chiare delle parole

per avere una cucina con isola serve:

  • spazio
  • impianti a pavimento nel caso di isola con elettrodomestici.

Detto ciò,

la profondità di una stanza per inserire una cucina quanto deve essere?

Considerato che le basi e le colonne hanno profondità circa 60 /65 cm a seconda del modello,

che la distanza tra tali basi o colonne collocate a parete e l’isola, deve essere di un metro circa ,

Meglio cucina con isola o senza? Laura home planner

e che l’isola per essere un’isola (e non una base messa li in centro stanza giusto per dire “ho l’isola in cucina “) deve essere:

profonda almeno 95cm X 180 cm di lunghezza nel caso di isola con entrambi gli elettrodomestici e zona break,

80 cm X 180 nel caso di isola con soli elettrodomestici

70 cm di profondità per almeno 120 cm di lunghezza nel caso di isola progettata per avere piano d’appoggio e spazio contenitivo,

la profondità della cucina deve essere almeno 280 cm.

Se l’isola in cucina ci sta,come possiamo renderla funzionale, bella e organizzata?

Come già detto, la funzionalità è data dell’inserimento di basi con casetti, ante cestoni, carrelli estraibili,

ma non solo…

se vi parlo di accessori elettrificati e canali attrezzati?

Sistemi modulari realizzati per l’organizzazione dell’Isola…

IMMAGINE DI HANG TOP DI DAMIANO LATINI DESIGNER ANDREA FEDERICI

e tanto altro ancora…

Se la parola d’ordine deve essere Ordine,

Soprattutto nel caso di un openspace ,

un top scorrevole in grado di coprire completamente o parzialmente il piano di lavoro è qualcosa di unico,

soprattutto per chi vuole recuperare un po’ di spazio…

La bellezza invece,

è soggettiva,

ma vi svelo qualche chicca…

Nei miei progetti,

Se il cliente vuole dare risalto all’isola,

utilizzo materiali o colori diversi rispetto a quelli usati per i moduli a parete,

ad esempio ,

Con due piani a contrasto per il piano top e la zona dedicata al break,

Oppure con un cambio di colore

meglio cucina con isola o senza?

Ad ogni modo,

vi ho chiarito un po’ le idee?

Se volete qualche dritta,

e avete bisogno di qualche consiglio per realizzare la vostra cucina

scrivetemi.

L’articolo Meglio Cucina con isola o senza? proviene da Laura Home Planner.

10 Novembre 2023 / / Laura Home Planner

Arredare casa con il colore verde è la scelta cromatica migliore per realizzare un ambiente unico e rilassante.

Nel mio articolo” come arredare casa “, il primo colore su cui vi ho dato qualche spunto è il bianco,

oggi invece,

voglio darvi qualche dritta su come arredare casa con il verde nelle sue varie tonalità,

ma soprattutto ,

come abbinarlo.

Arredare casa con il verde salvia

Partiamo dal fatto che non tutti amano avere colore in casa,

per mancanza di sicurezza nell’osare o semplicemente per paura che con il passare del tempo il colore, qualunque esso sia , possa stancare,

ecco,

in questi casi,

Il colore con cui non si rischia di sbagliare è il verde salvia ,

Perché?

perché è un colore semplice ,

naturale ,

perfetto in una casa semplice ,

Indiscutibile in una casa elegante,

impeccabile in un ambiente dal gusto classico,

unico con lo stile moderno.

arredare casa con il colore verde, il salvia lo abbino a…

Per arredare casa con il colore verde salvia, gli abbinamenti perfetti sono:

pavimento in legno rovere chiaro per una casa luminosa, parquet scuro per un ambiente elegante,

gres nelle tonalità grigio chiaro in uno spazio sobrio,

perfetto se abbinato alle venature bianche del marmo, che ne fanno risaltare l’eleganza.

Arredare casa con il colore verde petrolio.

arredare casa con il verde laura home planner
Foto di Johnny Briggs su Unsplash

Siete tra quelli che vogliono osare?

Amate il colore intenso e vi piace dare importanza alle pareti ?

Volete rendere unico l’arredamento?

Bene,

Il verde petrolio è il colore che fa per voi.

Composto dal 47% di verde e il 53% di blu, definito Biscay Bay da Pantone, è un colore intenso e rilassante, infonde sicurezza e se utilizzato sulle pareti rende lo spazio più profondo ,

per questo motivo ,

spesso viene impiegato in spazi piccoli.

Il verde petrolio nell’ arredamento è utilizzato nelle camerette , nel living e nei complementi d’arredo.

Come?

può essere abbinato in contrasto al giallo,

al color mattone,

con il bianco , il tortora ,

il rosa confetto .

verde petrolio con cosa lo abbino?

Abbinato al pavimento in legno scuro fa risaltare l’eleganza della stanza,

È perfetto per creare uno stile nordico se associato con un parquet chiaro,

è bellissimo con il contrasto di piastrelle effetto cemento e resina.

Che verde scelgo?

Ad ogni modo,

esistono tantissime gradazioni e sfumature di verde ,

verde azzurro , verde bottiglia, verde oliva , verde acqua, verde lime…

Insomma.

la lista è lunghissima,

che più ne ha più ne metta..

il verde è un colore fresco e versatile, per questo motivo è molto utilizzato,

inoltre ,

è considerato simbolo di fortuna, libertà, equilibrio e tranquillità, 

è un colore che dona una sensazione di benessere,

l’importante è scegliere la nuance giusta , quella che ci fa stare bene,

perché , come dico sempre io,

non ci sono regole nell’arredamento, ma solo accorgimenti e consigli da seguire per non sbagliare.

 

L’articolo Arredare casa con il colore verde proviene da Laura Home Planner.