Avete intenzione di motorizzare la vostra tapparella e non sapete esattamente quale motore per tapparella scegliere?
Dovete sapere che scegliere il motore per tapparella può sembrare un’operazione semplice ma spesso si possono commettere errori banali. Il più comune? Sceglierne uno non adatto alle caratteristiche della tapparella che si intende manovrare.
Esistono diverse tipologie di motori per tapparella che possono essere racchiusi in due grandi categorie:
motori cablati, a loro volta distinguibili in motori:
standard
elettromeccanici
radiocomandati
motori a batteria
Ci concentreremo quindi sulle due principali categorie: motori cablati standard e motori a batteria.
Scegliere il giusto motore per le nostre tapparelle
Tapparella con motore cablato o motore a batteria?
Requisito fondamentale è capire se c’è possibilità di alimentare il motore.
Detto in maniera molto semplice, verificate se c’è la possibilità di portare linea elettrica all’interno del cassonetto delle tapparelle. Se questa è una possibilità remota, vi direi di orientarvi verso il motore a batteria.
Come scegliere il motore adatto al peso della tapparella?
Il motore deve essere dimensionato per alzare e abbassare agevolmente la vostra tapparella più volte al giorno. Per questo motivo i dati fondamentali da conoscere sono:
lunghezza tapparella
materiale della tapparella e quindi il suo peso
La potenza del motore è espressa in “Nm” (coppia nominale). Più sarà pesante la vostra tapparella (Kg), maggiore coppia nominale sarà necessaria per permettere al motore di alzarla senza avere problemi.
E’ quindi fondamentale scegliere accuratamente la potenza del motore per evitare che vada sotto sforzo generando sicuramente problemi.
Se non siete sicuri di aver capito come potete dimensionare la potenza giusta per il vostro motore per tapparella vi segnalo il sito Faisacasa.com. C’è un comodo simulatore per calcolare la potenza necessaria al motore.
motore per tapparella elettrico o a batteria
Dove acquistare il motore per tapparella giusto?
Troverete tantissimi siti online che vendono motori per tapparella. Noi vi consigliamo sicuramente Faidacasa.com,Bricoman e Somfy per quanto riguarda i motori cablati.
Se avete necessità di acquistare motori a batteria perché non avete la disponibilità di collegamenti elettrici nelle vicinanze del cassonetto vi consigliamo questo motore ricaricabile compatibile con Alexa e Google Home.
La vera differenza tra i due modelli? Il prezzo.
Lascio a voi il confronto finale e le conclusioni.
La bella stagione sta per arrivare e voi non dovete farvi trovare impreparati. Avete tutto il tempo per arredare il terrazzo senza spendere troppo e fai da te.
E’ il nostro sogno il terrazzo, siamo super appassionati di mobili per esterni ecco perché abbiamo pensato a voi e a come poter arredare un bel terrazzo low cost. Vi daremo idee per arredare un terrazzo senza spendere tanto, si, vi giuriamo che è possibile.
Ovviamente tutto varia in base alle dimensioni, allo stile che si vuole abbia il terrazzo, se il terrazzo è coperto o scoperto, tantissime variabili. E noi vogliamo dare una risposta a tutte le vostre esigenze. Mettiamoci all’opera.
Come arredare un terrazzo grande low cost
Iniziamo da una categoria che molti potrebbero pensare dedicata ai più fortunati, ma non pensate, arredare un terrazzo grande non è uno scherzo. E’ facilissimo fare errori, non riempire correttamente lo spazio, mettere insieme pezzi che non hanno nessuna armonia tra loro, pur di non lasciare buchi vuoti. Veniamo quindi a qualche soluzione low cost.
Regola numero uno per uno spazio grande, scegliere uno stile di arredamento. Vogliamo tutto in stile chic, vogliamo tutto in ferro o tutto in rattan, l’importante è che sia armonioso insieme. Per fare questo bastano anche gli accessori, anche se avete mobili differenti, potete dargli lo stesso stile aggiungendo qualche pezzo dello stesso colore, della stessa stoffa e cosi via. In questo modo evitate di spendere tanti soldi mantenendo i vari arredi che già avete.
Accessori per arredare terrazzo
Regola numero due, riempire con le piante. Noi amiamo le piante anche dentro casa, figuratevi fuori. In uno spazio esterno sono essenziali. Completano e arredano lo spazio come neanche un divano potrebbe fare. Potete creare le vostre aiuole con dei vasi di altezze diverse. Oppure inserire dei rampicanti a muro, con dei sistemi verticali, per incorniciare le pareti del vostro grande terrazzo. Potete anche dividere gli spazi con le piante, come si farebbe dentro casa con i muri: zona salotto, zona pranzo/cena e cosi via.
Arredare un terrazzo con le piante
Regola numero tre, osate con un bel tappeto. Ormai tantissime aziende producono tappeti per interno/esterno. Sono fatti con trame simil plastificate, spesso polipropilene, che quindi permettono di rimanere fuori anche durante giornate di pioggia. I tappeti sono sempre un elemento di completamento, delimitano gli spazi, creano armonia nelle aree più grandi di casa. Lo stesso vale per l’esterno e i prezzi sono assolutamente alla portata di tutti. Il nostro consiglio è comunque di tirare su i tappeti, soprattutto nei periodi invernali, per evitare che l’umido rimanga sul pavimento creando poi disagi.
Idee arredo esterno: tappeti
Come arredare un terrazzo piccolo spendendo poco
Qui la parola d’ordine è salvaspazio. Se arredare un terrazzo grande può risultare complicato dal punto di vista del risultato, arredare un terrazzo piccolo low cost lo è ancora di più. Sbagliare è semplicissimo.
E’ importante prima di tutto analizzare gli spazi che si hanno a disposizione e pensare bene al risultato che si vuole raggiungere: avete bisogno di un angolo ristoro o meglio un angolo relax oppure vorreste una soluzione che combina le due cose? Bene, pensiamo a qualcosa di snello, niente mobilio ingombrante, magari anche ripiegabile, in modo da poter riporre tutto in caso di non utilizzo.
Idee arredamento terrazzo piccolo
Obiettivo relax? Ovviamente ciò che vi serve è un angolo seduta. Non possiamo inserire un divano? Fa lo stesso. Una panchina, oppure una seduta ad angolo, da abbellire con dei cuscini, vi darà lo stesso modo di godervi l’aria aperta.
Obiettivo facciamo colazione all’aria aperta? I classici tavolini in legno ripiegabili sono un successo assicurato, ne avete visti in tutti i bar. Così come i tavoli o i banconi da ringhiera, un’ottima soluzione salvaspazio che vi farà godere il panorama del vostro balcone
Tavolo ripiegabile per terrazzo piccolo
In questo caso trovate già qualche soluzione pronta nel nostro articolo dedicato a come arredare un balcone.
Come arredare un terrazzo scoperto low cost
Nel caso stiate pensando a come arredare il terrazzo scoperto, sicuramente la prima cosa che vorrete fare è coprirlo. L’obiettivo è riuscire a sfruttare il vostro spazio esterno al meglio, facendo in modo che anche nelle giornate piovose, soleggiate, o ventose, voi abbiate riparo.
Bisogna innanzitutto dotarsi di un ombrellone, coperture in legno ben fatte o pergolati in alluminio non sono del tutto low cost. Vi consigliamo gli ombrelloni con braccio laterale, in modo da poter sfruttare a pieno lo spazio sottostante senza dover per forza usare un tavolo con foro centrale. In questo modo potete scegliere di mettere sotto sia un salotto che un tavolo da pranzo.
Un’altra cosa che non dovrebbe mancare sono delle soluzioni frangivento ai limiti del vostro terrazzo, in legno o anche più moderne, altrimenti l’ombrellone non si rivelerà una grande soluzione.
Ombrellone per terrazzo scoperto
Altra cosa a cui pensare è l’illuminazione. Illuminare un terrazzo low cost è abbastanza semplice. Ecco delle idee illuminazione terrazzo.
Illuminazione terrazzo low cost
Potete pensare alle soluzioni senza fili, ad energia solare, per un vero risparmio sui costi. Ci sono lampade molto forti che riescono ad illuminare senza problemi anche le superfici più grandi. Potete inserire l’illuminazione anche sotto al vostro ombrellone, in modo da poterlo lasciare sempre aperto, anche di sera. La regola è sempre quella di pensare all’illuminazione diretta, come quella che abbiamo appena proposta, ma anche a quella indiretta, per ricreare delle soluzioni rilassanti e con luce soffusa perfette per il post cena. Una piantana creerà un pò l’idea del salotto all’aperto.
Arredare un terrazzo per bambini
Ovviamente avendo uno spazio aperto, il pericolo è dietro l’angolo. Se il vostro terrazzo ha ringhiere o parapetti bassi, vi consigliamo di non mettere nulla in prossimità di questi dove il bambino possa arrampicarsi, anche un vaso è sufficiente.
Dopo il consiglio sicurezza passiamo a quello di stile 🙂
Anche i più piccolini hanno bisogno del loro angolo all’aperto, è per questo che dovrete ricreare la loro area anche sul terrazzo, così come fate dentro casa. Ikea ha tantissime soluzioni di arredamento low cost per l’aria aperta. Un tavolino, un mini salotto è ciò che farà sentire il vostro piccolo nel suo ambiente, senza avere la necessità di spostarsi nel vostro.
Idee arredamento terrazzo per bambini
Cosa che non deve mancare una piccola zona gioco. Se avete spazio, utilizzare il terrazzo come fosse un giardino è la soluzione giusta. Terrazzo a prova di bimbo con un’altalena, un piccolo scivolo, una sabbiera, o anche dei giochi come una cucinetta o una casetta sono sempre molto apprezzati dai bimbi, che possono utilizzarli più liberamente che dentro casa.
Come arredare un terrazzo moderno: idee arredo esterno
Avere uno spazio all’aperto, significa avere una vera e propria stanza in più. L’approccio che si deve avere quando stiamo per arredare un terrazzo è proprio quello di pensare ad un ambiente aggiuntivo di casa. Dobbiamo avere la stessa accortezza che abbiamo avuto mentre stavamo arredando il nostro salotto.
Salotto per esterno
Negli ultimi anni è diventato indispensabile arredare un terrazzo con i salotti da esterno. Divano, poltrone e tavolino, sono l’elemento base per creare un arredamento moderno e completo per il tuo terrazzo. Senza spendere molto riuscite a trovare diverse soluzioni: dal rattan, al teak, al ferro minimal. Puoi completare lo spazio relax con dei grandi cuscini da esterno, colorati se sei più un animo pop, bianchi o neutri se sei più uno stile chic.
Un’altra idea per arredare il terrazzo moderno è allestire la tua piccola oasi di relax lontano dal caos. Per fare questo puoi ricreare una zona solarium, delimitandola dal resto del terrazzo con delle piante. Un luogo per una pausa al sole. Ti serviranno sicuramente delle sdraio, delle chaise longue e dei pouf per goderti un attimo di pace e rendere tutto più accogliente.
Se anche voi, come noi, odiate quelle orrende funi delle tapparelle ingiallite, allora questo è il post che fa per voi!
Qui sotto troverete i consigli giusti per eliminarle e montare un motore tapparella fiammante.
Motore tapparella, come funziona?
Facilissimo! Il motore funziona con energia elettrica, è necessario quindi prevedere un collegamento elettrico con il motore della tapparella. Ecco quindi, come collegare il motore della tapparella all’elettricità:
State ristrutturando casa? Cosa state aspettando? Prevedete subito il collegamento elettrico.
Non avete nessuna intenzione di ristrutturare casa ma volete comunque montare il motore alla tapparella? Si può fare, con qualche difficoltà in più, ma sfruttando i punti luce nelle vicinanze della finestra ci riuscirete anche voi.
sostituire motore per tapparella elettrica
Dove acquistare il motore della tapparella?
Vi parlo della nostra esperienza.
Per la ristrutturazione del nostro appartamento abbiamo deciso di eliminare tutti i comandi manuali e di motorizzare tutte le tapparelle. Il materiale è stato comprato completamente online.
credit by FaidaCasa
Per quanto riguarda i motori sono stati acquistati sullo store online di uno dei nostri negozi preferiti: ecco il motore per tapparella Bricoman. Mentre le nuove tapparelle sono state acquistate sul sito faidacasa.com specialista del settore.
Motore tapparella, quale scegliere? esistono di diverse potenze e la scelta va fatta in base al peso della nostra tapparella.
Come montare il motore tapparella?
Il motore si infila e fissa direttamente nel rullo avvolgitore della tapparella.
Nelle case un più vecchiotte i rulli erano spesso fatti in legno e la tapparella veniva inchiodata tramite dei cintini al rullo stesso. In questo caso dovrete cambiare necessariamente anche il rullo, installando un rullo ottagonale in acciaio.
Immagine come montare motore tapparella
Cosa devo fare una volta installato il motore?
Sei a cavallo, ma non ancora al traguardo 🙂 Sicuramente dovrete eliminare la funzione manuale (il cintino per intenderci) e chiudere il buco che conteneva l’avvolgitore.
Ora potrete effettuare il collegamento elettrico, collegare il motore ad un pulsante e regolare il fine corsa del motore (sarà un pò difficile per la prima tapparella ma per le altre andrà sempre meglio).
Un consiglio. Come per l’azionamento manuale, anche il motore ha bisogno di manutenzione. Quindi, se avete degli isolanti per cassonetti, come noi, cercate di garantire l’ispezionabilità del motore stesso.
Come posso controllare il motore il con Alexa continuando ad usare l’interruttore?
Per creare una sorta di domotica fai da te esistono dei fantastici “attrezzi” che consentono di controllare il motore per tapparelle tramite Alexa o Google Home.
Noi abbiamo installato il nuovissimo Sonoff Dual R3 un fantastico dispositivo che consente di comandare il motore con i comandi vocali.
“Alexa, apri le tapparelle”
“Alexa, Imposta le tapparelle al 30%”
L’installazione è facile e può essere fatta da chiunque abbiamo un minimo di pratica con i normali lavori fai da te.
Vi consiglio di seguire il video che mostra passo per passo come effettuare l’installazione e la pagina che entra nel dettaglio della configurazione del dispositivo.
Siete pronti? Ora potete installare il vostro motore per tapparella e controllarlo con Alexa o Google Home.
Dedichiamo questo articolo ad un vero pezzo di design, un’icona, un arredo senza tempo: il divano Chesterfield. Nei prossimi paragrafi vi aiuteremo a scoprire tutto quello di cui avrete bisogno per capire se è il divano più adatto al vostro salotto.
divano Chesterfield originale
Per chi non lo sapesse, questo divano è nato in Inghilterra, tra il Settecento e l’Ottocento, ideato dal quarto conte di Chesterfield, ed è proprio a lui che deve il suo nome. La caratteristica principale di questo divano è proprio la sua tecnica di lavorazione, chiamata capitonnè: rigorosamente in pelle impuntato con dei bottoncini.
Questo divano ha avuto talmente tanto successo che ormai viene chiamato per nome, da lui sono stati poi creati poltrone e pouf.
Ma andiamo avanti, ecco alcune cose che dovete sapere per decidere se il divano Chesterfield è quello più giusto per casa vostra.
Divano Chesterfield, caratteristiche
Questo pezzo unico è un’icona di eleganza e mascolinità, non per altro viene spesso inserito in uffici e contesti lavorativi. Si tratta di un mobile di prestigio lavorato artigianalmente, proprio con la tecnica capitonnè, utilizzando pelle bovina, ottimo compromesso tra morbidezza e robustezza.
poltrona Chesterfield
Senza dubbio, se si cerca un divano semplice da mantenere, questo è quello che fa per voi. Se di buona fattura, ci metterà decenni prima di rovinarsi. Altra caratteristica riguarda la pulizia, infatti se avete un animale in casa, di sicuro scegliendo questo divano non sbaglierete. Semplice da pulire e tenere in ordine.
Come riconoscere divano Chesterfield originale? Grazie alle sue uniche caratteristiche:
rivestimento in cuoio di vacchetta
seduta bassa
gambe in legno massello
chiodi di fissaggio sulle bordure
bottoni sullo schienale per fissare internamente la pelle
Come abbinare un divano Chesterfield
Arriviamo quindi a capire se questo divano si può inserire in maniera corretta dentro le vostre case. Se non lo avete già letto date un’occhiata al nostro articolo su come scegliere il divano giusto.
Come detto si tratta di un pezzo elegante, con carattere e uno spirito molto duro. Viene spesso utilizzato negli studi legali, negli uffici formali. Il punto è proprio questo, si tratta di un divano di design, talmente iconico che se inserito con gusto, riesce a stare bene in qualsiasi salotto.
divano Chesterfield stile industriale
Potete abbinare perfettamente un divano Chesterfield con uno stile industrial. Il cuoio, il ferro, il legno, si abbinano in modo semplice e senza fare troppi errori. Vi abbiamo parlato già dei vari stili di arredamento, non farete certo fatica a trovare quello che fa per voi.
Potete poi sicuramente inserire questo divano in un appartamento dai toni eclettici. La serietà delle sue linee romperà un pò le righe tra i colori e le fantasie scelte.
divano Chesterfield arredamento classico
Ovviamente il Chester è la scelta giusta in un appartamento in stile classico. Le sue curve nette e morbide si sposano alla grande con i mobili antichi, data anche l’età di questo divano, non poteva essere altrimenti. Attenzione però a non scurire troppo gli ambienti utilizzando solo colori troppo bui.
Chesterfield per arredamento classico moderno
Divano Chesterfield dove si compra
Dove comprare un divano Chesterfield originale e fatto ad opera d’arte? Vi presentiamo i nostri amici di Vama Divani, un’azienda toscana, nata negli anni Settanta, diretta dalla famiglia Magrini. Insomma una di quelle aziende che piacciono a noi: made in Italy e conduzione familiare. Il loro punto vendita è ad Arezzo, nella nostra amata Toscana.
Grazie a Vama è possibile comprare il vostro divano Chesterfield anche online. Potrete chiedere direttamente all’azienda tutte le personalizzazioni di cui avrete bisogno, trovate tutti i loro Chester a questo link. Una volta scelta la misura, la pelle giusta, potrete richiedere il vostro preventivo. La cortesia è di casa e l’aria familiare si respira ovunque.
Se siete curiosi di come si realizza un divano Chesterfield, ci pensa Vama a mostrarvelo in ogni dettaglio con questo video stupendo.
Ci sono iniziative che ci piace sponsorizzare e di cui ci piace raccontarvi. Questa è una di quelle. Di cosa stiamo parlando? Di due ragazze, piene di talento e voglia di fare, che hanno deciso di fare coppia per dar voce al loro sapere. Loro sono Valentina Solano e Simona Renga, due architette partenopee con un grande carattere sui social e uno stile inconfondibile.
Di cosa si occupano? Offrono dei corsi dedicati alla creazione di moodboard per l’interior design.
I corsi sono dedicati a tutti, anche ai professionisti, i quali, attraverso il moodboard, riescono a comunicare in modo più diretto con il cliente e allo stesso tempo possono utilizzarlo per visualizzare in maniera “reale” tutti i materiali scelti per una ristrutturazione o un restyling.
Cos’è un moodboard di interior design
Per “moodboard” si intende una tavola degli umori, ovvero il raggruppamento di un insieme di elementi che rappresentano una sensazione. Materiali, colori, porzioni di oggetti o piante, ogni cosa può esserci d’aiuto per comporre la nostra tavola sia se stiamo affrontando un progetto di interior design, che un evento o un progetto creativo in generale.
Moodboard zona giorno
Ecco quello che ci spiega Valentina nel suo blog. In pratica un moodboard può aiutarci, fin da subito a capire come accostare materiali, idee e linee all’interno di un progetto. Questo può aiutare molto, soprattutto se si è in procinto di ristrutturare una casa. Le due ragazze, insieme ai partecipanti del corso, sono giunte alla conclusione che un moodboard in generale, per la sua capacità rappresentativa dei materiali ed i colori, può essere inteso come un valido sostituto del render o addirittura molto più efficace.
Moodboard arredamento
Lo sapevate che un moodboard è anche un inizio per progettare un ambiente o un’intera casa? Si inizia proprio cosi. Si fa un brainstorming e si unisce tutto su di un foglio (di carta o online). Questo permette di capire subito se le idee che si hanno per un determinato progetto di arredamento possono funzionare insieme.
E’ per questo che partiamo proprio da questo quando iniziamo una delle nostre consulenze di arredamento online. In base alle vostre richieste produciamo un moodboard per gli interni di ognuna delle stanze che ci chiederete di progettare.
Ecco qualche esempio.
Moodboard arredamento ingresso casa
Moodboard cucina idee
Come fare un moodboard di interior design?
Il primo step è quello di raccogliere le idee. Si mettono insieme gusti e desideri per trasformarli poi in elementi di progetto. Un fiore, un colore, un rubinetto, un film, tutto può essere parte del moodboard. Una volta passato lo step di raccolta, si passa all’assemblaggio e si uniscono tutti gli elementi in un’unica tavola cercando di dare un tono armonico al proprio lavoro.
Valentina e Simona si occupano proprio di questo. Hanno creato dei workshop di moodboard interior design che hanno tenuto a Napoli, dividendoli in composizione, fotografia e revisione. Tutto questo finché il virus non le ha bloccate, ma senza perdersi d’animo, hanno trasferito i loro workshop online e proprio il prossimo 30 maggio ne terranno uno in video call.
Niente paura, torneranno poi con i loro workshop dal vivo e a contatto con i materiali, che è proprio la parte più bella dei loro incontri.
Moodboard zona notte
Moodboard interior design online
Si ma se il workshop è online, come possiamo mettere insieme gli elementi? Niente panico.
Tutto è stato pensato per poter essere digitale. Il nuovo workshop infatti tratterà proprio di Moodboard digitali: il moodboard non verrà più realizzato utilizzando campioni di mattonelle, tessuti e pantoni, ma verrà composta interamente online grazie ad un app. Si partirà dall’analisi di immagini rappresentative, capiremo come sceglierle e infine come utilizzarle nella composizione della tavola. Questa versione è ideale per chi non dispone di una buona quantità di campioni nel proprio studio e vuole sperimentare accostamenti diversi utilizzando le immagini dal web.
Chi meglio di noi può dirvi come arredare una mansarda? Chi ci conosce sa benissimo che prima della nostra nuova casa abitavamo nella mansarda dei miei genitori. Proprio da lì abbiamo iniziato, proprio lì la nostra piccola Baby A. ha passato i suoi primi mesi di vita.
Il nostro sogno, prima di comprare casa, era di quello di realizzare il progetto di ristrutturazione della mansarda pensato da Andre, in cui ogni angolo era studiato ad hoc e tutti gli spazi venivano sfruttati. Poi è successo che siamo diventati 3 e allora ci siamo dovuti ridimensionare, ma questa è un’altra storia 🙂
Ecco quindi che vi spiegheremo come avevamo pensato il progetto e vi mostreremo come far diventare un semplice sottotetto un appartamento unico e su misura per voi.
Arredare una mansarda Ikea
Partiamo dal presupposto che non vogliamo spiegarvi come ristrutturare la vostra mansarda, ma semplicemente darvi qualche dritta su come arredare una mansarda, che è ciò per cui siamo qui.
grandi strutturali. Per chi come noi non aveva un grande budget a disposizione, arredare la mansarda con Ikea ci sembrava la soluzione più intelligente.
come arredare una mansarda da Ikea
Ecco quindi come avevamo pensato gli spazi che avevamo a disposizione.
La mansarda aveva un’altezza di 2,25mt nella parte alta, questo ci consentiva di inserire qui la cucina e gli armadi a muro preesistenti.
La cucina era sempre un modello Voxtorp di Ikea, come quella che abbiamo attualmente, a cui avevamo inserito lateralmente una colonna senza sportelli anteriori, per poter inserire la lavatrice, in modo da non dover occupare spazio importante in bagno. L’utilizzo della colonna della cucina Ikea ci avrebbe evitato dover chiamare il falegname per creare l’arredo su misura.
Il bello di poter utilizzare Ikea è che essendo i mobili completamente componibili, si può giocare con le misure che l’azienda ci mette a disposizione per adattarle perfettamente alla vostra mansarda.
L’open space che vedete nel render prevedeva oltre alla cucina a tutta altezza, la zona soggiorno, con divano, tavolo e tv. Il mobile tv previsto è BESTA, disponibile di diverse altezze, profondità e larghezze. Nella parte bassa è stato posizionato un divano a due posti, in questo modo non si ruba altezza a zone di passaggio.
Arredare una mansarda bassa: trucchi e consigli
La parte più bassa della nostra mansarda era di 150cm. Vi facciamo vedere cosa avevamo a disposizione e come volevamo arredare la mansarda bassa.
Nella prima foto trovate lo stato di fatto della mansarda, dove c’era ancora la scala che portava al piano inferiore di casa, due camere e la porta del bagno di fronte a quella che sarebbe stata la cucina, che non avremmo potuto tenere se non facendo un antibagno obbligatorio.
Nella seconda foto trovate il nostro progetto: un open space con zona giorno, cucina e zona pranzo, camera con bagno che sarebbe stata ridotta per dare spazio ad una cabina armadio di tutto rispetto. Come abbiamo sfruttato la parte bassa della mansarda? Come si vede dalla pianta, sono sempre stati presenti due ripostigli sottotetto, completamente chiusi da ante su misura. Abbiamo spostato un tramezzo dando più spazio alla parte dedicata al ripostiglio, creando una vera e propria cabina armadio, con scaffali per scarpe nell’ultima parte più bassa.
Nell’area dell’open space invece abbiamo mantenuto la parte ripostiglio, posizionando il divano davanti e mantenendo invece più arioso l’ingresso con parete tv.
Arredare una mansarda open space
Cucina con open space mansarda
Cucina con open space mansarda
Come via abbiamo già fatto vedere dalla pianta, abbiamo creato un unico ambiente di più di 30mq, abolendo una camera da letto, creando una cucina lungo il muro più alto e lungo e distribuendo nello spazio restante soggiorno e zona pranzo.
Qui bisogna essere bravi a suddividere bene gli spazi con illuminazione e arredamento. Ricordatevi di inserire un corpo illuminante sopra al tavolo, per delimitare lo spazio senza muri, dedicato al pranzo. Dividete il salotto utilizzando un mobile libreria, basso o alto, a seconda delle misure del vostro soffitto.
Noi avevamo già gli spazi ben delimitati dalle misure stesse e poi in realtà avevamo a disposizione una super terrazza mansardata che ci lasciava gli ambienti luminosi e ariosi.
Idee arredamento mansarda
Regola numero uno? Aria. Date ai vostri spazi la possibilità di essere il più aperti possibile. Non soffocate tutto con mobili scuri, a tutta altezza (a parte cucina e armadi a muro) o che sporgano più del dovuto dalle pareti.
Prediligete mobili aperti, come quelli in ferro o con ripiani a vista, dai toni chiari e che rimangano leggeri alla vista. Questo vi permetterà di non soffrire troppo quel soffitto spiovente, che se gestito male, vi sembrerà farvi mancare l’aria.
Illuminate più che potete, oltre che con la possibilità di aprire dei lucernari, con illuminazione artificiale che assecondi l’andamento del vostro soffitto (dimenticate lampadari a sospensione). Quindi binari con faretti, faretti singoli e lampade da terra negli ambienti più di comfort.
Sembra incredibile dirlo, ma si, anche noi abbiamo una cucina! Dopo aver affrontato un progetto di ristrutturazione completo, nulla sembrava cosi scontato. Le spese affrontate sono state tantissime, ma grazie ad una buona gestione del budget, siamo riusciti a far rientrare anche la cucina 🙂 … anche se stavamo quasi per dimenticarla.
Dopo tanti dubbi abbiamo optato per una cucina Ikea, per diversi motivi che vi sveleremo tra pochissimo.
La nostra primissima impressione dopo averla vista montata? PERFETTA!
Iniziamo la nostra recensione svelandovi qualche dettaglio in più.
Quello che devi sapere prima di progettare una cucina Ikea
Cucina Ikea Voxtorp bianca
Tempi di realizzazione di una cucina Ikea
Innanzitutto vi dobbiamo dire che la nostra scelta è nata principalmente da un fattore temporale, Ikea era l’unica azienda che ci avrebbe fornito la cucina in tempi davvero minimi. In una settimana dall’ordine abbiamo avuto la nostra cucina montata. Tutti gli altri marchi produttori di cucine ci hanno chiesto almeno 40 giorni. In questi giorni le aziende solitamente inviano un tecnico a casa per prendere le misure (in Ikea questo passaggio è facoltativo e a pagamento, stornato poi dal prezzo della cucina una volta acquistata) e progettano i mobili su misura. Mentre Ikea ha dei blocchi standard, di varie misure, che utilizza per poterli adattare a tutti gli spazi.
Come progettare una cucina Ikea
Ricordatevi di prendere appuntamento, prima di recarvi in negozio, per poter progettare (se non lo avete già fatto a casa) la vostra cucina. Dovrete avere con voi tutte le misure della stanza, comprese quelle degli scarichi. Un consulente vi aiuterà nella scelta di colori, accessori e giusta collocazione di ogni pezzo.
Questo è quello che succede nelle famiglie normali, nella nostra un povero consulente Ikea si è scontrato con la furia dell’architetto Andre. Già, perchè Ikea ha delle politiche ben precise, sia sul montaggio che sulle misure necessarie. Richiedono 5cm di spazio laterale da ogni muro. Se quello che volete è una cucina che calza a guanto in un incasso a muro, come nel nostro caso, allora Ikea non è quello che fa per voi. Poi se siete Andrea alla fine riuscirete ad averla vinta firmando uno scarico di responsabilità sull’accortezza delle misure 🙂
Cucina Ikea Voxtorp bianca
Come montare una cucina Ikea
Non sottovalutate il montaggio. Il prezzo per questo servizio aumenta proporzionalmente a quello della cucina. Ma non pensate di poter fare tutto da soli… impossibile! Chi lo fa di mestiere solitamente ci mette circa 6/7 ore (in base anche alle dimensioni della cucina), pensate a quanto tempo servirebbe a noi comuni mortali. Un escamotage per il prezzo però esiste: fate occhio al totale della cucina escludendo gli elettrodomestici che potete montare da soli, come forno e microonde (il frigo ve lo sconsigliamo, soprattutto se incassato). Se escludete dal prezzo del montaggio alcuni articoli, riuscirete a mantenere basso il costo della cucina, mantenendo comunque tutto nello stesso ordine.
In conclusione, chi monta la cucina Ikea? Fate fare ai bravi tecnici di Ikea 🙂 Riguardo a questo precisiamo che non sarà direttamente Ikea a montare, ma una ditta esterna incaricata da Ikea.
Come pagare una cucina Ikea
Questo è un bel pezzo forte. Ikea vi da la possibilità di finanziare la vostra cucina, fino a 30 mesi, a tasso zero. Quindi alla fine dei 30 mesi avrete pagato esattamente il prezzo che vi era stato proposto all’inizio. Durante la fase di finanziamento fate sempre riferimento al fatto che volete beneficiare di eventuali detrazioni statali attive, in questo modo Agos, che si occupa del finanziamento, inserirà le giuste diciture nei bonifici.
Cucina Ikea opinioni dopo un mese dall’utilizzo
Il nostro progetto cucina Ikea Voxtorp
Dopo alcuni consigli utili che può darvi solo chi ha già acquistato una cucina Ikea, ecco le nostre impressioni dopo averla utilizzata per un pò.
ESTETICA: magnifica, nulla da invidiare alle cucine più rinomate. Ci sono tutte le accortezze di cui si necessita in una cucina. MATERIALI: non vi aspettate un’anta in legno massello, ma neanche un pezzo di legno tamburato che bussa a vuoto quando lo si sbatte. Il piano in laminato assicura una grande resistenza e le varianti di scelta sono davvero tante, si possono fare dei bellissimi mix di colore e materiale. ELETTRODOMESTICI: ottimi. Ovviamente dipende un pò dal tipo che andrete a scegliere, ci sono di gamma bassa e di gamma medio alta. Noi abbiamo cercato di prenderli abbastanza buoni e omogenei tra di loro. Per la colonna forno abbiamo scelto ANRÄTTA, sia per il forno che per il microonde e finora sono stati impeccabili, sia per tecnologia che per estetica. Il frigo invece si chiama ISANDE, un total no frost, ottimo per dimensioni e funzionalità integrate. PREZZO: non è molto distante da quello di alcune cucine più rinomate. Se si progetta una cucina con tanti dettagli e di un certo design, il prezzo non è cosi basso, soprattutto sommando il montaggio. Quindi prima di andare diretti da Ikea vi diciamo di farvi un giro. Ricordatevi però che i tempi non sono gli stessi di Ikea e per noi questo è stato schiacciante nella decisione.
In generale ci sentiamo di poter consigliare una cucina Ikea se riuscirete a fare un bel progetto e sarete assistiti da un buon consulente che sa consigliarvi.
Avete finalmente scelto il vostro divano e vi manca il tocco finale per renderlo unico e perfetto? In questo articolo abbiamo pensato di darvi qualche consiglio per trovare i cuscini per il divano che fanno al caso vostro.
Qualche piccolo accorgimento da seguire, il negozio giusto e il risultato sarà perfetto. I cuscini saranno quel dettaglio che renderà perfetto il vostro salotto, donando all’ambiente quella giusta sensazione di comfort che cercate tanto dopo una lunga giornata di lavoro.
Iniziamo quindi con i nostri suggerimenti per scegliere i cuscini giusti, che abbiamo lo stile che volete dare a casa vostra, e per disporli correttamente.
Come disporre i cuscini sul divano
Poche e semplici regole da seguire per evitare i classici errori di chi fa del suo divano un tavolino per soprammobili inutili.
Quanti cuscini mettere sul divano?
Non fermatevi mai a due. Non mettete quei due cuscini ai lati del sofà che non aggiungono alcunché al vostro ambiente. Osate e ricordatevi di utilizzarne sempre in numero dispari. Potete metterne quanti volete, dipende sempre dalla grandezza del vostro divano e dall’aspetto che volete abbia il vostro salotto: un ambiente minimal e di design o uno più avvolgente e cozy?
Che dimensioni devono avere i cuscini per il divano?
Molto dipende dalla funzione che dovranno avere: serviranno solo a decorare la vostra casa o avranno uno scopo ben preciso? Questa risposta modificherà imbottitura, grandezza e forma.
Quindi come posizionare i cuscini sul divano?
Nel caso dei cuscini puramente decorativi, vi consigliamo di posizionare i più grandi nella parte esterna, andando a decrescere verso l’interno, il consiglio comunque è sempre quello di non andare mai oltre l’altezza dello schienale.
Nel caso in cui i cuscini servano a sostenere schiena, testa o piedi allora dovranno essere adeguati per la funzione che andranno a ricoprire: più rigidi, allungati o rotondi.
Come scegliere il colore dei cuscini del divano?
La risposta è semplice. Selezionare una palette di colori e seguirla in tutto il salotto. Se avete un ambiente monocromatico, potrete giocare con i cuscini proprio per dargli colore. Se invece avete già pareti o arredi colorati il consiglio è quello di mantenere un equilibrio cromatico che segua lo stile della vostra stanza.
Se vi trovare ancora al livello prima, e quindi dovete ancora selezionare il divano che fa per voi, ricordatevi di leggere il nostro articolo dedicato a “Come scegliere il divano giusto“.
Quale colore di cuscini su un divano grigio? Beh, a meno che intorno a voi non ci sia la casa di Arlecchino (senza offesa 🙂 ), vi consigliamo dei cuscini di impatto, di un colore sgargiante, oppure tono su tono se avete già utilizzato altri due colori differenti nell’ambiente intorno a voi. Noi ad esempio, sul nostro divano grigio, abbiamo optato per del velluto double face, da un lato neri e dall’altro di un verde che si accosti alle nostre pareti verdi di casa.
Ve li facciamo vedere
Dove comprare i cuscini giusti per il vostro divano
Esistono tantissimi negozi, dalle più classiche catene che conosciamo tutti alle miriadi di shop online, ma solo pochi vendono cuscini particolari, unici e artigianali.
Sapete che siamo veri fan del Made in Italy e quando scopriamo qualche nuova azienda che merita la nostra parola, non esitiamo a raccontarvelo. Così è stato l’incontro con laCasa del Cuscino, il meraviglioso progetto di un laboratorio torinese che da oltre quarant’anni opera nel settore dell’arredamento tessile.
Cuscini artigianali – Casa del Cuscino
Creano artigianalmente dei piccoli gioielli, unici nel loro genere, ognuno con un nome e una propria identità. Confezionano cuscini di qualità utilizzando le migliori stoffe di brand leader nel settore.
Come li abbiamo conosciuti?
Eravamo alla ricerca dei cuscini giusti per il nostro divano, ma in commercio non c’era nulla che incontrasse le nostre aspettative. Abbiamo quindi cercato qualcosa di artigianale e creato apposta per noi e il team della Casa del Cuscino ha saputo rispondere a tutte le nostre richieste.
Cuscini arredo, cuscini per bambini, cuscini su misura, nel loro shop ne troverete per tutti i gusti.
Troverete tanti consigli online su come scegliere il materasso giusto, e se vi dicessimo che ce ne è uno che può soddisfare le esigenze di tutti? Nei prossimi paragrafi vi aiuteremo a trovare la soluzione giusta per voi e vi presenteremo Napsie, un’azienda super che si occupa proprio di questo.
Noi ci abbiamo messo un pò a trovare la soluzione giusta per la nostra schiena e per quella delle nostre bimbe. Alla fine ci siamo accorti che è stato tutto più semplice del previsto. Veniamo al sodo e iniziamo.
Quale materasso scegliere a molle o in memory
Ecco qui la domanda n.1 che vi ponete in tantissimi quando volete scegliere un buon materasso. E’ meglio un materasso a molle o in memory foam?
Le differenze sono sostanziali. Il memory foam è un materiale viscoelastico, che si adatta alle forme del corpo, spesso ha una consistenza specifica differente a seconda delle zone del corpo: testa, busto e spalle, e gambe. Questo per sostenere differentemente i pesi del corpo. E’ un materiale adatto a chi cerca comodità, sostegno ma non rigidità, ideale quindi per chi cerca un materasso per il mal di schiena. I materassi a molle, esistono da sempre, e un tempo erano l’unica soluzione per dormire. Le molle possono essere distribuite all’interno di un unico sacco, ricoperto poi dallo strato morbido del materasso o insacchettate una ad una. Questo tipo di soluzione è sicuramente più rigida rispetto al memory foam, adatta a sostenere pesi più importanti, a volte non avvolgente ma adatta a chi cerca qualcosa di rigido.
Se siete quindi alla ricerca di qualcosa di avvolgente, sempre comodo e senza tempo, il memory foam è quel che fa per voi. Se invece preferite dormire sul marmo, le molle sono la vostra soluzione.
come scegliere il materasso
Quando sostituire il materasso
Ci sono dei segnali chiave per capire quando è necessario cambiare il materasso.
In genere si dice che un materasso può durare tra i 7 e i 10 anni. Ma questo è per convenzione, conosco chi ha lo stesso materasso da 20 e non lo cambierebbe mai. Dico questo perchè effettivamente i materiali nel tempo potrebbero deteriorarsi e soprattutto non essere più molto igienici. E’ quindi consigliabile cambiarlo in questo arco temporale (la cosa cambia se ne avete molta cura).
Invece la cosa è diversa se:
iniziate ad avere dolori alla schiena durante il giorno
vi svegliate e non riuscite più a dormire bene
il materasso si è affossato
avete appena affrontato un consistente cambio di peso corporeo (allora lì dovete adattare il materasso al peso, vedi sopra)
cominciate a starnutire appena entrati nel letto (c’è qualche problema igienico da risolvere)
Come scegliere materasso per i bambini
Ecco qui un’altra domanda comune per chi ha bimbi in casa. Qui la risposta è semplice.
Il corpo dei bimbi è in continua evoluzione, le ossa sono molto più morbide rispetto ad una persona in età adulta, e generalmente pesano molto meno. Serve quindi qualcosa che li sostenga senza farli stare in tensione e soprattutto che mantenga la loro colonna nella giusta curva ad S. Noi abbiamo scelto il memory foam e vi stiamo per svelare quale…
Dove comprare il materasso
Di solito si dice che prima di comprare un materasso bisogna assolutamente provarlo. Noi vi diciamo che se siete delle persone di corporatura “normale” e senza nessun problema fisico particolare, potete fare un’ottima scelta anche online.
Materasso Napsie
Noi abbiamo scoperto Napsie, azienda nata nel 2017 in Slovenia è il digital brand che sta conquistando l’Europa. NAPSIE conquista i consumatori più esigenti con un materasso che si adatta a tutti i corpi e un modello di distribuzione 100% digitale.
Dopo quindici anni di esperienza e una continua attività di ricerca e sviluppo, NAPSIE ha realizzato che il consumatore vive con difficoltà l’esperienza di acquisto di un materasso, confuso dalle tante proposte e dalla scarsità di informazioni tecniche. Ecco perché l’azienda ha lavorato per rendere l’esperienza di acquisto piacevole e più consapevole rendendo facile e sicura la scelta del materasso più adatto alle proprie esigenze.
La nostra recensione Napsie
Noi siamo rimasti affascinati dall’innovativa e sostenibile linea Save the Ocean. La loro proposta vede piumini e cuscini, le cui fibre dell’imbottitura sono realizzate utilizzando plastica riciclata da Plastic Bank, leader nella raccolta di plastica e nella
salvaguardia dei mari. É ecologico e, allo stesso tempo, estremamente confortevole.
Abbiamo pensato che Napsie fosse la soluzione migliore per le nostre bimbe. Il materasso in schiuma poliuretanica, completamente sfoderabile e lavabile, sostiene in maniera perfetta i pesi dei più piccini (e non solo). In più il cuscino della linea Save the Ocean si è rivelato essere il perfetto alleato per chi cerca allo stesso tempo morbidezza e compattezza. La cosa stupenda è che è possibile modificare l’altezza del cuscino togliendo o aggiungendo l’imbottitura! Tutto arriverà a casa vostra impacchettato alla perfezione: il materasso sottovuoto, si aprirà in un batter d’occhio non appena aperta la confezione, e cuscini e piumini hanno la loro borsetta in materiale riciclato.
Basta lasciare qualche oretta il materasso all’aria per farlo tornare in forma. La sensazione, una volta provato, è quella di sentirsi su una nuvola, che sa perfettamente dove sorreggerti di più e dove lasciarti stare più comodo.
La cabina armadio, il sogno di molti, e lo ammetto, anche il mio.
Odio gli armadi a vista, non li trovo particolarmente belli. E’ una delle mie innumerevoli fisse, ma vi sfido a dare un’occhiata alle vostre camere da letto. Vi accorgerete che l’elemento fuori dal coro è proprio l’armadio.
Molti pensano di non avere abbastanza spazio, altri la vedono come una cosa dedicata solo alle case di lusso. In realtà la cabina può essere ricavata quasi in ogni camera, previa verifica degli spazi, e vi consentirà di avere la casa ordinata e vivibile.
Spazio per cabina armadio: le dimensioni minime
Innanzitutto specifichiamo di quale geometria stiamo parlando.
A seconda della nostra camera e delle dimensioni di cui disponiamo, possiamo distinguere 3 tipi dicabina armadio:
Lineare, si estende a ridosso di una sola parete, dimensioni minime, profondità 120 cm (60cm passaggio+ 60 cm armadio o ripiani) lunghezza a seconda della parete, consiglio non inferiore a 240 cm
Ad L, si estende su due parete ad angolo con dimensioni minimo 130 cm x 150 cm
Ad U, si estende su 3 pareti con dimensioni minime 160 cm x 200 cm
Come organizzare la cabina armadio?
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Penso non ci sia un modo migliore di un altro.
Il mio consiglio è di trattare la cabina armadio come un locale di servizio, e quindi di arredarlo in modo da riuscire a sfruttare al massimo ogni spazio. Un’idea low cost la offre Ikea con il sistema Pax, o il sistema per cabine armadio Ikea Elvarli. Se volete un esempio di quanto costi arredare la vostra cabina Ikea, non perdetevi il nostro artico “Quanto costa arredare casa da Ikea“. Un’altra soluzione, di livello decisamente superiore, è proposta da Rimadesio. Questa è un’idea che spero mettiate in mostra “dividendo” la stanza da letto dalla cabina armadio solo con un vetro. La collezione Rimadesio Zenit e Pianca LIBERA&SNAKE è un vero gioiello di arredamento.
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Dove posizionare la cabina armadio?
A questa domanda per me la risposta è scontata. Dietro la testa del letto! Facendo così in modo che la parete diventi un intrigante elemento d’arredo, oppure una quinta di separazione dalla zona cabina armadio.
Tutto questo dipende dalla vostra stanza e dalle sue dimensioni. Se la camera è più larga che lunga, potete pensare di ricavarla su di un lato, preferibilmente quello di accesso, vicino alla porta, come se fosse un piccolo ripostiglio, magari incastrandola con un bagno.
Cabina armadio senza porta o con?
Soffermiamoci su come chiudere la cabina armadio. Ebbene, ci sono diversi modi per confinare e caratterizzare la cabina armadio.
Se avete deciso di spendere molto e di curare la struttura ed il design, la soluzione migliore è l’installazione di grandi ante scorrevoli su un binario a soffitto. Potete caratterizzarle con una cornice in metallo e tamponamento in vetro satinato o fumè che lascia intravedere l’interno.
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Se invece avete deciso di rendere la cabina armadio uno spazio più funzionale che estetico (e vi comprendo benissimo) consiglio di confinare il tutto con pareti in cartongesso. Potrete anche creare l’accesso con una porta filo muro ed applicando un wallpaper o un colore deciso alle pareti della stanza.
Non dimenticate l’illuminazione, avere una cabina armadio in casa è un privilegio, averla con illuminazione naturale è un miracolo.
Ma non disperate, un contro soffitto con qualche punto luce, proporzionato in base alla superficie della cabina armadio, una gola per l’illuminazione indiretta e i Led inseriti sotto le mensole, possono salvarvi.
Tutti possiamo avere la nostra cabina armadio, basta fare le scelte giuste.