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8 Novembre 2019 / / BlogArredamento Aziende

Ingresso con consolle in metallo e vetro, specchio, pouf e libreria a colonna

I mobili da ingresso sono una scelta fondamentale per due ragioni: organizzazione e decor.

Di idee per l’ingresso ne troverai tante online, su Pinterest e su Instagram.
Qui trovi una guida completa per capire cosa ti serve.

Ecco di cosa parliamo:

Si dice che l’ingresso sia il nostro biglietto da visita: è il primo spazio in cui entrano gli ospiti, un’anteprima della tua casa e dell’impronta che le hai voluto dare. Pensaci: ti sei mai presentato con la barba sfatta, le calze spaiate, la felpa della palestra da un cliente, ad un colloquio di lavoro o ad un primo appuntamento…?

Scommetto di no.

Ecco, agli occhi di un ospite il tuo ingresso parla di te e del modo in cui vivi la casa. È un modo per dare a chi entra in casa tua il benvenuto che si merita. Un ingresso ordinato rispecchierà la tua personalità e ti farà sentire meglio ogni giorno, al rientro dal lavoro. Qui puoi finalmente chiudere fuori lo stress e le tensioni.

Se ti stai chiedendo come arredare l’ingresso della tua casa o del tuo appartamento, prima devi analizzare che tipo di entrata hai e quindi quanto spazio hai a disposizione: solo così potrai capire di cosa hai veramente bisogno.

Specchi rotondi e appendiabiti da terra 4 posti

Il primo consiglio è: non fossilizzarti sul classico set da ingresso preconfezionato, il mobiletto con cassetto e ganci appendiabiti.
Magari è proprio quello giusto, magari invece non lo è e puoi sfruttare lo spazio con qualcosa di più intelligente e strutturato.

Cosa ti serve nell’ingresso di casa?

Appurato quanto spazio hai e che tipo di spazio si tratta (piccolo o grande, una parete, due pareti, un angolo, una nicchia, un’intera stanza…) devi capire che cosa ti serve e come puoi far fronte alle tue esigenze usando i mobili giusti. Le opzioni che avrai sono:

Contenere

Scarpe, cappotti, ombrelli, il guinzaglio del cane, chiavi, valigette, cartelle, zaini, portadocumenti, attrezzature sportive (ad esempio: lo skateboard di tuo figlio, il monopattino elettrico o la bicicletta pieghevole).

In questo caso avrai bisogno di un guardaroba, una cappottiera o un vero e proprio armadio, appendiabiti, specchio o specchiera-contenitore, panca per sedersi a indossare le scarpe.

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Appendere

In un ingresso piccolo, magari non diviso dalle stanze della zona giorno, spesso c’è solo spazio per appendini, ganci e attaccapanni. Giusto il necessario per le giacche e la borsa che si usano tutti i giorni.
In questo caso avrai bisogno di appendiabiti a muro (pannelli attrezzati, ganci, pomoli), a terra o a soffitto. Se la parete e la conformazione della stanza lo consentono, potrai completare la zona appenderia con uno specchio e/o una mensola.

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Appoggiare

Se all’ingresso vuoi soltanto uno spazio per appoggiare borsa, portafogli, chiavi e posta, la soluzione è semplice: opta per una panca, una consolle, una piccola credenza da ingresso o per delle mensole.

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Decorare

Hai una casa ampia e devi arredare un ingresso grande. Non hai problemi di spazio e quindi non hai bisogno di organizzare l’ingresso rendendolo funzionale. In questo caso puoi concentrarti solo sull’abbellimento di questa area con elementi scultorei, un tappeto, delle poltroncine, un tavolino da ingresso o un maxi specchio scenografico.

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Che tipo di ingresso hai?

Casa senza ingresso

Succede sempre più frequentemente e non solo nei monolocali o nei bilocali. Anche trilocali e quadrilocali moderni spesso si aprono direttamente sulla zona giorno.
La soluzione ideale è sfruttare al meglio le pareti adiacenti alla porta con quello che più ti serve. Ricorda di pensare prima di comprare: vuoi contenere, appendere, appoggiare o decorare?
Puoi anche definire le pareti di questa area con un colore diverso o con una carta da parati.
Altra soluzione è creare una quinta divisoria attraverso paretine in cartongesso o, ancora meglio, una libreria bifacciale. Se lo spazio è proprio al minimo anche una semplice mensola e alcuni pomoli appendiabiti agganciati al muro faranno sicuramente un ottimo lavoro. Altro utile elemento può essere un pouf su cui sedersi per togliere le scarpe o per appoggiare la borsa.

Ecco le principali soluzioni per una casa senza un ingresso separato.

  • La soluzione minimal #1: l’appendiabiti (a terra, a parete, a soffitto)

Appendiabiti a piantana o a parete per appendere le giacche che si usano tutti i giorni, sciarpa e borsa. L’indispensabile contenuto in un accessorio dall’ingombro minimo. Considerato che l’avrai sempre sotto gli occhi, punta sull’estetica con un appendiabiti di design. Ce n’è per tutti i gusti, anche con illuminazione integrata.

Ingresso con due appendiabiti verticali neri a parete - Geppetto

Ingresso corridoio con due appendiabiti verticali con luce integrata - Ines

Lampada appendiabiti bianca dalla forma originale - Sipario

Appendiabiti piantana bianco in metallo - Baum

Se i metri quadri calpestabili sono limitatissimi…guarda in alto! Esistono gli appendiabiti da soffitto che, oltre a farti risparmiare spazio, sono molto belli da vedere.

Due appendiabiti grigio e giallo sospesi al soffitto - Air

Soluzione ancor più minimalista sono i pomoli attaccapanni. I ganci appendiabiti non offrono superfici di appoggio, ma fanno un ottimo lavoro con giacche, borse, sciarpe. Meglio se decorativi visto che li avrai sempre sotto gli occhi: arrederanno il tuo non-ingresso con un tocco originale.

Pomelli appendiabiti da parete a forma di bottoni bianchi - Bottone

Appendiabiti a parete in legno colorato con gancetti tondi con specchietti - Sax

Attaccapanni da muro composto da tre stecche in metallo cromato con pomoli - Trio

Appendiabiti albero bianco da muro con ganci a forma di uccellini neri - L'Albero

  • La soluzione minimal #2: lo specchio

Sceglilo con ganci appendiabiti integrati per unire due funzioni in una. Se non hai spazio, scegli una specchiera essenziale o un intelligente modello apribile che si trasforma in appendiabiti all’occorrenza.

Specchio lungo figura intera con inserto magnetico - Narciso

Specchio con apertura a libro che nasconde 4 appendini - Narciso

  • Il tris vincente: specchio, mensola, appendiabiti

Con un occhio di riguardo all’estetica, il trio specchio + mensola + appendiabiti, è sempre gradito. Da una parte giacche e borse, dall’altra portafogli, posta, chiavi e specchio per un’ultima occhiata al look prima di uscire.

Ingresso con specchio tondo con mensola in legno e appendiabiti piantana rosso - Wish

Piccolo ingresso con due mensole in vetro, specchio tondo e due pouf - Liberty

Due mensole, due specchi e due ganci appendiabiti bianchi - Diggory

Specchio rotondo con mensola e pannello attaccapanni integrati - Piers

Consolle in legno sospesa a muro con cassetto - Regolo

  • Ricavare un ingresso

Un angolo che non sai come usare è preziosissimo quando hai poco spazio. Basta chiuderlo con una struttura con ante, un armadio a muro su misura per ricavare un vano utilissimo dove prima non c’era niente

Armadio a muro grigio a due ante ad angolo - Tilt Angolare

Armadio a muro bianco a un'anta ad angolo - Tilt Angolare

Ingresso aperto sul soggiorno

Arredare un ingresso che dà direttamente sulla zona giorno richiede un’attenta considerazione degli spazi da dedicare all’area dell’entrata. Serve creare un’armonia stilistica tra due zone che pur avendo una funzione diversa condividono la stessa stanza. In questo caso puoi:

1. Dividere l’ingresso dal soggiorno

Disponi un mobile o una struttura che facciano da “filtro” o da “quinta” divisoria. L’ideale è una libreria bifacciale a scelta tra modelli bassi (perfetti dietro al divano) o librerie divisorie alte anche nei modelli pavimento-soffitto (dette anche “a montanti” o “a pali”).

Progetto di Easy Relooking di soggiorno con cucina a vista e libreria divisoria

Libreria divisoria azzurra alta a soffitto - Almond

Progetto di Easy Relooking di ingresso aperto su soggiorno diviso da libreria bifacciale

Libreria bifacciale con montanti in metallo e ripiani in legno - Airport

Libreria divisoria altezza 150 cm legno noce - Tres

Libreria di design che ricorda una scala o un compasso - Giotto

Se hai abbastanza spazio puoi pensare di creare un ingresso separandolo dal resto della stanza con un armadio divisorio. Puoi scegliere un modello molto alto o dall’altezza standard, e attrezzarlo con appendiabiti e scarpiera.

Grande armadio da ingresso grigio con appendiabiti e scarpiera - Midley Wide

Elegante armadio da ingresso rivestito in ecopelle marrone - Louisiana Pacific

2. Ricavare l’ingresso dalla parete attrezzata o dalla libreria

Se in soggiorno prevedi una libreria componibile puoi utilizzarla per i libri ma anche come parete attrezzata per tv. Potresti pensare di convertirne una parte in mobile da ingresso, dopotutto bastano alcuni ripiani per borse e oggetti, o un vano chiuso da ante da usare come guardaroba e scarpiera

Mobile per soggiorno con basi e mensole con guardaroba a due ante integrato - Wide

Parete attrezzata per tv con piccolo guardaroba estraibile integrato - Way 22

Guardaroba a un'anta estraibile integrato in mobile per soggiorno - Way 22

3. Utilizzare una credenza o una consolle

Se non hai bisogno di appenderia opta per un mobile basso che si armonizzi bene con il resto dell’arredamento, come una piccola credenza o una consolle

Libreria bassa grigia dietro al divano - Almond

Credenza da ingresso a tre ante in legno lavorato - Chiba

Credenza da ingresso a due ante in legno nodato e gambe trasparenti - Nebraska

Consolle minimal rossa in metallo - Chelsea

Consolle da ingresso con gambe in metallo nere - Party

Ingresso con scala

Con l’ampia diffusione della formula “duplex” negli appartamenti di nuova o recente costruzione, sono sempre più richieste soluzioni per arredare questa zona. Se l’ingresso non è delimitato ma si apre direttamente sul soggiorno, il consiglio è di seguire le idee che vi abbiamo dato qui sopra per il soggiorno. Se invece hai un vero ingresso o un atrio, continua a leggere.

Ingresso sotto scala con libreria in metallo e legno - Rain

    • Duplex con porta di ingresso sotto la scala

Qui ci sarà bisogno di arredare la parete adiacente alla porta, se su questa stessa parete devi mettere la parete attrezzata per il tv conviene pensare ad una soluzione onnicomprensiva che funga sia da ingresso che da mobile soggiorno. In alternativa si potrà usare un’altra parete adiacente al portoncino d’ingresso…ovviamente tutto dipende sempre dalle dimensioni a disposizione!

Progetto di soggiorno sotto scala con contenitori per ingresso e porta tv

Contenitori sospesi in legno con ante complanari - Plan

Contenitori e cassetti sospesi laccati neri - Plan

  • Ingresso su un atrio

    Troviamo questo genere di configurazione in villette singole, di solito di costruzione anni ’60 o ’70, dove il piano terra è tutto dedicato a stanze accessorie. Su questo tipo di entrata solitamente si aprono anche gli accessi a garage e locali vari (ripostiglio, lavanderia, taverna, sala hobby), con appartamento ai piani superiori. La stessa situazione, ma più piccola, si può trovare in fabbricati terracielo (o terratetto): anche in questo caso il piano terra è zona di passaggio ma, anche se ridotto, fornisce uno spazio ideale per lasciare scarpe, soprabiti, calzature da lavoro, biciclette, attrezzature varie.

Grande ingresso con specchio con appendiabiti posteriore - Kigo

Ingresso attrezzato con specchiera con appendiabiti posteriore e scarpiera bassa a due ante - Toledo

Set ingresso con armadietto due ante a specchio, mensola, cassetto - Cambridge F09

Ingresso con libreria colorata - Almond

Se hai abbastanza metri quadrati a disposizione puoi anche pensare di arredare completamente questa area con degli armadi.

Ingresso con armadio a 4 ante e consolle - Tilt

Grande armadio angolare grigio componibile - Oregon Pacific

Armadio scorrevole nero a tre ante poco profondo per ingresso - Midley Wide

  • Ingresso sotto a soppalco

    Molto diffuso nei monolocali e nei piccoli loft in stile industriale, questa soluzione non è dissimile a quella del duplex. Se sfruttata bene aiuta a ricavare spazi in più sempre utili in piccoli appartamenti mono-stanza, pied-a-terre e bilocali soppalcati. Guarda il progetto qui sotto, in cui sotto il soppalco è stato ricavato un ingresso separato con funzione di guarardoba e ripostiglio. L’arredamento si risolve facilmente con dei moduli per cabina armadio componibili.

Progetto di Easy Relooking per loft con ingresso soppalcato

Realizzazione progetto di loft con soppalco

Guardaroba all'ingresso ricavato sotto al soppalco

Progetto per ingresso sotto scala

Idea per arredare una cabina da ingresso - Joyce

Ingresso su corridoio

Tipico degli appartamenti degli anni ’60 e ’70 è il lungo corridoio su cui si aprono le porte che conducono alle varie stanze della casa (cucina, soggiorno, salotto, tinello, camere o disimpegno della zona notte che a sua volta conduce a camera, camerette, bagno). Una zona dedicata dove ci si può organizzare alla perfezione con un vero e proprio mobile da ingresso con cappottiera, scarpiera e specchiera. Se il corridoio è stretto e lungo meglio usare le pareti con mobili sospesi e dalla profondità ridotta. Se la larghezza lo consente si può pensare ad armadiature più articolate in cui ci sta veramente di tutto (compresa la lavatrice…troverai un progetto proprio qui sotto!)

  • Armadi per corridoio

Corridoio arredato con armadio grigio con vano aperto da appoggio - Focus Wide

Dettaglio: armadio da ingresso con cappottiera e piani di appoggio aperti - Focus Wide

Lungo corridoio con armadio bianco su misura - Focus Wide

  • Altre idee per un corridoio d’ingresso piccolo o stretto

Mobile con anta scorrevole a specchio che nasconde appendiabiti e contenitori a cubo - Welcome

Specchio figura intera ad angolo che ruota e nasconde ganci attaccapanni - Rimpiattino

Composizione di contenitore, mensole e specchio per ingresso piccolo - Dobby

Specchio alto con gancetti per borse e appendiabiti nascosto dietro - Toledo

Mobiletto da ingresso con scarpiera a due ribalte e guardaroba a un'anta - Cambridge F15

Ingresso lungo e stretto con mensola in vetro ad angolo e due pouf - Liberty

Corridoio lungo e stretto con libreria bianca a scala - Tyke

Appendiabiti per ingresso stretto con porta a specchio e ripiani laterali - Futura

Mobile ingresso a onda con specchio e pannello con ganci e ripiani posteriori - Zelda

Anche una cassettiera “rubata” dalla camera da letto può essere una soluzione perfetta per un ingresso a corridoio, o comunque uno spazio separato dal resto della casa quadrato o rettangolare. Basta scegliere un colore o una forma originale, magari aggiungere una specchiera, e il gioco è fatto.

Una composizione perfetta per non occupare il pavimento è quella di mensole, contenitori e appendiabiti a parete.

Progetto di Easy Relooking per ingresso su corridoio stretto e lungo

Composizione da ingresso con mensola a C in legno che integra contenitori sospesi bianchi - Plan

Boiserie in legno da ingresso con ganci appendiabiti, specchio e mensola - Tower

  • Casa piccolissima? Casa al mare o in montagna? Ottimizza il corridoio di ingresso con un letto a scomparsa

Può essere utilissimo in un monolocale o in un piccolo bilocale in cui, di quando in quando, ci sia la necessità di un posto letto aggiuntivo. Un letto a scomparsa che funga anche da piano di appoggio per borse, portafoglie, chiavi…ma che si trasforma in pochi secondi in un comodo giaciglio per gli ospiti. Un’idea perfetta anche per chi deve arredare una casa per le vacanze.

Progetto di Easy Relooking per piccola casa al mare

Letto singolo a scomparsa per corridoio - Slot

Letto a scomparsa aperto in corridoio - Slot

Ingresso direttamente in cucina

Se appena apri la porta ti trovi di fronte la cucina, puoi optare per il cosiddetto “terminale libreria” o con un modulo chiuso da un’anta che potrai usare per riporre giacche e borse.

Cucina da open space con libreria laterale fronte ingresso - Six 03

Open space con cucina finita lateralmente con libreria colorata - Five 04

Cucina classica moderna con libreria laterale fronte ingresso - Fourty 02

Sfruttare una nicchia all’ingresso

Può succedere che per ragioni architettoniche ci si ritrovi con un nicchia nel muro che non si sa come valorizzare. Se si trova all’ingresso puoi sfruttarla con delle mensole (a parete o agganciate ad una boiserie su cui si possono aggiungere altri elementi come dei ganci appendiabiti o delle basi contenitive).

Realizzazione di Easy Relooking con mensole in nicchia

Particolari mensole in legno e laccate a forma di cuneo - Pendola

Boiserie in legno con mensole e basi a panca - Wide

Se la profondità lo permette potresti optare per un armadio a muro su misura. All’interno è possibile allestire un guardarba, una scarpiera, un ripostiglio e perfino una lavanderia.

Ingresso con nicchia chiusa da ante su misura - Tilt Lineare

Corridoio con nicchia nel muro chiusa da porte su misura - Tilt Lineare

Corridoio con nicchia arredata con armadio su misura - Tilt

Se stai cercando una soluzione decorativa, uno specchio è sempre la soluzione perfetta in qualsiasi ingresso.

Nicchia decorativa con specchio - Déjà-Vu Mirror

Arredare un ingresso grande

Quadrato o rettangolare, un ingresso ampio pone meno problemi rispetto ad uno piccolo. Per spazi limitati bisogna ingegnarsi a trovare il mobile giusto e capire cosa ci serve veramente per non incappare nel rischio di sovra-arredare. Ma quando la casa è spaziosa e dotata di un ingresso separato dal resto delle stanze, il compito è certamente più semplice. Basta metterci tutto quello che vi serve! Se poi avete anche garage, cantina o taverna, l’ingresso perde molta della sua funzione pratica, lasciandovi liberi di mettere al primo posto il decor e l’estetica.

Via libera allora a grandi specchi, consolle dal design particolare, panche, tappeti, librerie, poltroncine e tavolini.

Armadio da ingresso a due ante con pannello laterale appendiabiti - Focus Wide

Grande ingresso con consolle, specchio, libreria e pouf - Westin + Emerald

Ingresso ampio con poltroncina, specchio e appendiabiti a soffitto - Janeiro + Air

Ingresso quadrato con pouf e libreria in metallo di design - Arsenal

Ingresso piano terra con poltroncina e tavolini - Edith + Icaro

Ampio ingresso rettangolare con armadio a due ante e panca - Tilt

Atrio di ingresso con tappeto, poltrona design e librerie bifacciali - Naviglio

Idee: ingressi di casa dal mondo

  • Ingresso giapponese

    Si chiama Genkan (玄関) ed è tra i nostri preferiti. Infatti nasce dalla pratica di non calpestare il pavimento di casa (solitamente legno e in alcuni casi tatami) con le scarpe per 3 ragioni: non portare sporcizia e polvere all’interno; dividere nettamente il dentro dal fuori, anche a livello spirituale; non rovinare i preziosi tatami fatti in paglia di riso. Il genkan prevede un’area separata (doma) solitamente più bassa rispetto al vero pavimento dell’abitazione e alcune volte separata nettamente attraverso porte scorrevoli (fusuma o shoji a seconda della posizione)

  • Ingresso scandinavo tradizionale

    In nord Europa si usa molto avere un ingresso separato dal resto per ovvie ragioni legate al clima. Fuori la temperatura può essere estrema, per cui la tradizione prevede una porta di accesso a un piccolo atrio, a volte dotato di bagnetto di servizio, antibagno o ripostiglio in cui lasciare scarpe e soprabiti bagnati da neve e pioggia. Le tendenze attuali sono più stilose, ma rimane spesso il guararoba a muro (o una nicchia ben attrezzata con ripiani e ganci) e gli attaccapanni tattici collocati vicino al termosifone

  • Ingresso country all’inglese (la mudroom)

    Spostandosi nel mondo anglosassone, l’ingresso inglese nelle case tradizionali comprende una mudroom. Come per il resto del mondo nordico, un posto dove – ce lo dice il nome, mud = fango – lasciare vestiti, scarpe e galosce (gli amatissimi wellies grondanti di pioggia e fango

Perché abbiamo scelto queste idee dal mondo? C’è una cosa che le accomuna e che crediamo sia fondamentale: togliere le scarpe e lasciarle all’ingresso! Un’ottima pratica per una casa più pulita, per l’igiene, per il comfort dentro casa e per la salvaguardia dei pavimenti (soprattutto in parquet).

Vuoi copiare queste soluzioni? Per l’ingresso all’orientale puoi decidere di creare uno spazio all’ingresso rivestito con un pavimento diverso, magari più resistente e lavabile. Per lo stile nordico, opta per panche, ceste o cassettoni in cui lasciare scarpe e cappotti. Se lo spazio e il budget te lo permettono, puoi creare una zona separata con pareti in cartongesso o armadi a muro su misura.

Hai trovato la soluzione perfetta per arredare il tuo ingresso piccolo, grande, aperto o separato che sia?
Oppure hai delle esigenze particolari e hai bisogno di un progetto?

Clicca qui sotto e raccontaci cosa stai cercando.

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7 Novembre 2019 / / BlogArredamento Aziende

Quando a casa si presentano ospiti, si sa, la cortesia è d’obbligo. Saluti calorosi, domande di rito, grandi sorrisi e fin qui, tutto bene.

Poi, inesorabile, arriva il momento di pensare a giacche e soprabiti. E la domanda sorge spontanea (agli ospiti, soprattutto…): dove mettere i cappotti? Abbandonati sul divano, appoggiati su una sedia, stesi sul letto… Ai poveri giubbotti non viene mai concesso un posto d’onore nell’appartamento.

Se pensi che sia arrivato il momento di rivoluzionare l’arredo dell’entrata di casa e trovare una soluzione (finalmente!) per appendere i cappotti, sei nel posto giusto. Ecco 11 idee di attaccapanni a parete indispensabili per ottimizzare l’ingresso.


1. Il salvaspazio - Pannello appendiabiti poco profondo

Soluzione per ingresso piccolo appendiabiti a pannello

O per meglio dire, sottilissimo. Gli appendiabiti a muro con pannello sono la salvezza dei corridoi stretti e lunghi, perché occupano uno spazio davvero ridotto in profondità. Il loro vantaggio sta tutto nelle dimensioni: sviluppandosi in altezza, i pannelli attrezzati sono poco spessi, non ingombrano, né ostacolano la circolazione nell’ambiente.

Camere, corridoi, ma anche il disimpegno: con un pannello appendiabiti da parete, le soluzioni d’arredo sono davvero tantissime. Basta aggiungere qualche accessorio (mensoline, ripiani, cassetti, panchette, moduli guardaroba) e il gioco è fatto.


2. L’originale - Attaccapanni con ganci a sfera

Soluzione per ingresso moderno con attaccapanni con ganci colorati

Quando l’ingresso è aperto sul soggiorno, ci sono ottime probabilità che l’appendiabiti rimanga bene in vista. Quale migliore occasione per renderlo un oggetto di design? Osa con gli stili e i materiali, arreda per contrasto e scegli di fissare un appendiabiti da muro moderno.

Per un effetto WOW, puoi decorare la parete con tanti ganci di forme diverse o con un unico attaccapanni. Quelli con sfere colorate e bracci in metallo, ad esempio, sono particolarmente decorativi ed indicati per arredare l’ingresso di un open space dallo stile eclettico.


3. Il lungo e il sottile - Appendiabiti verticale da parete

Soluzione per ingresso stretto con appendiabiti verticale

Per te, l’appendiabiti ideale deve essere discreto e fondersi con il resto dell’arredamento. Possiedi un bel guardaroba dove mettere cappotti e giacconi, ma vorresti un accessorio su cui appendere cappellino e giacca da moto, per averli sempre a portata di mano prima di uscire di casa.

La soluzione che cerchi ha le sembianze di un appendiabiti da muro verticale, stretto e alto, dotato di gancio a scomparsa da usare al bisogno. Vero complemento salvaspazio, un simile attaccapanni a parete è studiato ridurre al minimo l’ingombro in profondità: in questo modo sarà un gioco da ragazzi fissarlo al muro dietro la porta. In altezza, invece, le dimensioni si fanno importanti: i centimetri disponibili sono 140, misura perfetta per appendere anche impermeabili o trench.


4. Il giocoso - Appendiabiti a forma di matita

Soluzione per ingresso originale con appendiabiti a matita

Ad albero, a cactus, a fiore, a mano… Di appendiabiti particolari ce ne sono di tutti i gusti. Uno davvero originale è l’attaccapanni da parete a forma di matita, accessorio ironico che fa di un oggetto comune una simpatica icona d’arredo. Eccezion fatta per le dimensioni, tutti i dettagli riproducono fedelmente l’aspetto di un lapis: la punta in grafite, l’anima in legno e persino il rivestimento colorato dal forte potere decorativo.

Questa soluzione è perfetta anche per la stanza dei ragazzi o la cameretta dei bambini. L’appendiabiti diventerà, per i piccoli, il punto di riferimento dove sistemare zainetti o cappottini, e il momento di riordino si trasformerà in un grande gioco.


5. L’insospettabile - Appendiabiti da ingresso... nascosto

Soluzione per ingresso funzionale con appendiabiti nascosto

C’è ma non si vede. Con un appendiabiti chiuso davanti avrai la possibilità di appendere cappotti e soprabiti nascondendoli alla vista. La formula è semplice: un pannello frontale posizionato a qualche centimetro dalla parete, un’asta perpendicolare, uno specchio a figura intera e qualche gancio laterale.

Gli abiti possono essere posizionati sul retro del pannello, sulla barra di appenderia che si trova nella nicchia. Il vantaggio è doppio: tu potrai lasciare borse, valigette, giacche e giubbini all’entrata di casa e l’ingresso apparirà sempre ordinato e organizzato.


6. Il classico - Appendiabiti da parete in legno

Soluzione per ingresso minimale: specchio con appendini

Con un appendiabiti a muro in legno non si sbaglia mai. Di olmo o noce, chiaro o scuro, il fascino del legno è così evergreen da potersi adattare a tutti i tipi di ingresso (compresa l’entrata di casa della nonna).

Classico, sì, ma anche contemporaneo. Gli attaccapanni in legno più moderni sono studiati, oltre che per assecondare le esigenze stilistiche, per rispondere alle esigenze pratiche degli appartamenti di nuova generazione. In case sempre più piccole, spesso senza ingresso, diventa a dir poco vitale trovare il giusto compromesso tra ottimizzazione dello spazio e scelte estetiche raffinate.

E uno specchio con appendini o ganci, magari arricchito da un’elegante cornice in legno, può essere la carta vincente. per rendere l’ingresso funzionale senza rinunciare allo stile.


7. Il particolare - Appendiabiti da muro con specchi

Soluzione per ingresso design: specchi con ganci

Specchio, specchio delle mie brame… Uno sguardo prima di uscire di casa, il trucco da perfezionare o la cravatta da aggiustare, ed ecco che lo specchio all’ingresso diventa fondamentale. Meglio optare per un’unica grande specchiera o per tanti specchietti rotondi, esagonali o sagomati?

Non esiste una regola precisa. Certo è che se lo spazio è piccolo e vuoi trovare una soluzione multiuso, puoi optare per una composizione con specchi e ganci dove poter appendere anche piccoli oggetti come mazzi di chiavi o pochette. L’idea in più: alcuni modelli di appendiabiti da muro permettono di orientare gli specchi in base alle tue esigenze.


8. Il pratico - Appendiabiti con cassetto

Soluzione per ingresso con appendiabiti chiuso e cassetto

Chiavi, fazzoletti, mini agenda, telecomando del garage, auricolari… Hai idea di quante cose teniamo nelle tasche del giubbotto? Eppure basterebbe depositare tutto in un cassettino per liberarci da grammi inutili!

In questo, i mobili da ingresso ci danno una grande mano. Esistono soluzioni studiate ad hoc per affiancare, ad un modulo guardaroba chiuso, un pratico pannello attaccapanni con cassetto sospeso dove sistemare la posta, qualche accessorio di cancelleria e piccoli attrezzi da lavoro (come quel cacciavite che, quando serve, non si trova mai…).

L’idea in più? Puoi dare un tocco di classe alla composizione appoggiando, sul cassetto, un bel vaso di fiori freschi.


9. Il funzionale - Appendiabiti con mensole

Soluzione per ingresso: appendiabiti da parete con mensole

A ben vedere, il pannello con attaccapanni e mensole è una variante del mobile da ingresso con cassetto. Sotto forma di grande specchiera, questa soluzione è perfetta per arredare un locale di ampio respiro, dove qualche oggetto esposto non disturba l’armonia dell’ambiente.

Nei migliori appendiabiti da parete, le mensole sono presenti in grandi quantità (anche 3 ripiani per pannello) e sono disposte in maniera tale da lasciare spazio agli abiti appesi sui ganci.

Il vantaggio che non ti aspetti: se opti per un pannello da ingresso a specchio, l’ambiente ne guadagnerà in luminosità e ti restituirà un’illusione di profondità.


10. Il multiuso - Appendiabiti con scarpiera

Soluzione per l'ingresso: appendiabiti da parete con scarpiera

Se ancora non hai scoperto dove mettere le scarpe in casa, beh, allora questa è l’idea che fa per te. Puoi optare per un mobile da ingresso multifunzionale, che oltre ai ganci appendi cappotti abbia anche uno spazio dove sistemare le calzature.

Con un pannello appendiabiti con guardaroba e scarpiera puoi organizzare al meglio l’ingresso... anche se questo fa parte di un ambiente unico. Compatta nelle dimensioni ma generosa nel contenimento, questa soluzione d’arredo assolve a due funzioni. La parte aperta, ovvero il pannello con i ganci, sarà utilissima come appenderia. La parte chiusa, cioè la scarpiera con ante a specchio o in legno, ti permetterà di sistemare con ordine stivaletti, sneakers, mocassini e pantofole.

Aggiungi un portaombrelli e una panchetta da corridoio e voilà, l’arredo dell’ingresso è completo!


11. L’originale - Pomelli appendiabiti da parete

Soluzione per la parete dell'ingresso: pomelli appendiabiti colorati

Hai visto decine di appendiabiti a piantana, ma nessuno faceva al caso tuo. Le soluzioni combinate con specchio-ganci-scarpiera-mensole sono davvero pratiche, ma non rispecchiano lo stile del tuo appartamento. Hai molti capispalla da sistemare, ma una rastrelliera appendiabiti ti ricorda lo spogliatoio della palestra...

La soluzione è una sola: fai da te! Puoi creare tu stesso una parete per i giacche optanto per tanti, tantissimi pomelli colorati con ganci attaccapanni. Ricordi quella parte di muro spoglia, dove non hai appeso nemmeno un quadro? Ora immaginala invasa da appendiabiti a pallina, piccoli pomoli rossi, arancioni, gialli, grigi, neri o bianchi, da posizionare come e dove vuoi.


Bonus! - La specchiera appendiabiti

Soluzione per ingresso alternativa: specchiera appendiabiti richiudibile

Come ogni compilation che si rispetti, anche noi abbiamo una bonus track… L’idea n.12!

Se sei in cerca di una soluzione davvero speciale, puoi sostituire il tradizionale attaccapanni da parete con una specchiera appendiabiti ultra slim. Apribile e richiudibile, il cuore dello specchio racchiude una sorpresa: delle grucce e una barra estraibile su cui appendere capispalla e giacche. La struttura, invece, possiede due piccole calamite con cui fissare chiavi, piccoli appunti o post-it. Niente più bollette perse in giro per casa!

Grazie allo spessore limitato (meno di 10 cm), questo appendiabiti a specchio funziona anche come mini stender. Puoi usarlo in camera per preparare i vestiti da indossare l’indomani, o nel locale stireria per sistemare le camicie appena passate.


 

Se hai trovato qualcosa che ti piace, clicca qui sotto per scoprire dove puoi trovarlo

Rivenditori Italia Maconi

5 Novembre 2019 / / Blog Arredamento

Tutti ne parlano, pochi sanno di cosa si tratta veramente.

Iniziamo con una definizione. Coworking indica la situazione in cui più persone usufruiscono dello stesso ambiente di lavoro mantenendo separate le proprie attività professionali.

Ciò che rende speciale questa filosofia del lavoro è la sua sede, situata in grandi open space arredati con mobili da ufficio moderni come quelli proposti dall’azienda Quadrifoglio Group. Scrivanie operative, tavoli in stile industrial, sedie e sgabelli ergonomici, librerie colorate, poltroncine e divanetti ultra comodi fanno dell’ambiente di lavoro uno spazio positivo e dinamico, dove a intense ore passate davanti al PC corrispondono altrettante occasioni di svago e aggregazione.

arredamento coworking quadrifoglio

5 buone ragioni per scegliere il coworking

Spazi aperti, tante persone e poca riservatezza: le premesse per scegliere uno spazio in coworking non sembrano delle migliori… Eppure, sempre più professionisti finiscono per adottare uno stile di lavoro condiviso, fuori dalle mura di casa.

Le ragioni principali? Flessibilità, legami professionali e libertà di creare la propria work routine.

1 – Flessibilità oraria

Gli orari di lavoro flessibili sono la caratteristica saliente del coworking. I professionisti possono organizzare la giornata lavorativa senza vivere la costrizione delle canoniche “8 ore in ufficio”. Nella pratica, freelance e lavoratori autonomi noleggiano una scrivania a giornata in base alle necessità, agli impegni o alle scadenze.

La flessibilità non riguarda solo la quotidianità di chi lavora ma anche, e soprattutto, l’orario di apertura delle strutture ricettive. Esistono coworking che restano aperti da mattina a sera, altri che permettono di lavorare nel weekend e alcuni che garantiscono il servizio 24 h / 24, 7 giorni su 7.

2 – Ambiente stimolante

Gente che va, gente che viene e ogni giorno un nuovo vicino di scrivania. È l’essenza del coworking: creare un ambiente professionale stimolante e dinamico, con lo scopo di aumentare la produttività personale e promuovere un modo di lavorare non convenzionale.

Coworking non significa solo condividere una scrivania. I momenti di relax, trascorsi in aree specifiche, diventano preziose occasioni per scambiare quattro chiacchiere e ricaricare le batterie in vista di un intenso pomeriggio di lavoro.

Passi la condivisione, ma la privacy? I rumori? Il problema può essere risolto con sistemi come LightSound, un prodotto di design che integra illuminazione e pannelli fonoassorbenti per diminuire il riverbero tipico degli spazi aperti.

3 – Networking di professionisti

Condivisione di spazi = condivisione di idee. Un ambiente di lavoro in open space permette di stringere collaborazioni, aumentare i contatti in agenda e favorire lo scambio di informazioni.

Fare rete con altri professionisti è di vitale importanza per chi, lavorando dal suo piccolo ufficio domestico, rischierebbe di rimanere isolato. Il senso di appartenenza a un gruppo che si crea in un coworking, però, è ben diverso dalla classica relazione che si stringe tra colleghi. Le istruzioni sono chiare: aiuto e supporto non si negano a nessuno, ma ognuno lavora per sé.

4 – Prezzi contenuti e offerte mensili

Il noleggio di una scrivania in coworking è meno costoso dell’affitto di un ufficio. Niente mobili da comprare, nessuna bolletta da pagare: tutto è condiviso, e quindi è più economico.

I prezzi di una postazione in coworking sono calcolati in base al numero di giorni per cui si noleggia la scrivania, ma esistono formule e abbonamenti mensili che permettono di risparmiare sulla tariffa giornaliera con dei forfait. Orientativamente, i prezzi mensili degli spazi in coworking in una città come Roma vanno dai 150 € per una scrivania semplice ai 550 € per un’isola con 4 postazioni PC.

Con le formule easy o basic, di norma, la postazione non è riservata e viene assegnata quando si arriva nell’open space (hot desking). Invece, per chi avesse la necessità di mantenere lo stesso posto (colleghi che collaborano ad un progetto, gruppi di lavoro appartenenti alla stessa società), esiste la possibilità di prenotare una scrivania dedicata pagando un supplemento.

5 – Formazione ed eventi

Non solo lavoro! Le sale in coworking più all’avanguardia ospitano eventi e organizzano incontri professionali o ludico-ricreativi, anche gratuiti.

Per le società si tratta di un momento di condivisione con i clienti, utile per sponsorizzare il proprio marchio o estendere il proprio bacino di utenza.

Per i professionisti diventa un’occasione per partecipare a corsi di formazione, assistere a sessioni di consulenza con esperti del settore o, semplicemente, condividere un aperitivo culturale con i membri della community.

A chi si rivolge il coworking?

I principali adepti del coworking sono freelance o startupper che preferiscono lavorare in un ambiente condiviso piuttosto che a casa.

Benché la maggior parte dei clienti sia costituita da professionisti singoli, sta crescendo sensibilmente il numero delle società che decidono di condurre la loro attività dall’open space di una città europea.

Dove si svolge il lavoro condiviso?

Le attività in coworking si svolgono in open space e locali dotati dei principali comfort. A prima vista, ciò che rende unico l’ambiente è la presenza di numerose postazioni di lavoro. Che si tratti di scrivanie operative o di tavoli in stile loft, la parola d’ordine è una: condivisione.

Gli open space più organizzati prevedono aree ristoro, bar, zone relax o conversazione, servizi indispensabili come la connessione wi-fi e l’aria condizionata o facoltativi come il noleggio di un armadietto, l’utilizzo di una stampante o di una casella postale.

Alcuni spazi in coworking mettono a disposizione sale riunioni e micro uffici chiusi da pareti divisorie, la soluzione ideale per chi ha la necessità di isolarsi in vista della consegna di un progetto.

arredamento ufficio open space quadrifoglio

Il coworking in Italia: qualche dato

Le statistiche non mentono: la cultura del coworking sta aumentando anche in Italia. Gli spazi di lavoro condiviso sono più numerosi al Nord (Lombardia e Veneto primeggiano), area geografica che vede Milano come capitale indiscussa del coworking.

A più di un milione di italiani è già capitato di noleggiare una postazione condivisa. Gli utenti sono principalmente lavoratori autonomi o in partita Iva, seguiti da startupper e dipendenti di piccole aziende. La parità di genere non è ancora stata raggiunta: gli uomini superano numericamente le donne costituendo più del 50% dei coworkers italiani.

30 Ottobre 2019 / / Design

pezzi-da-design

La pillola di design di oggi è molto speciale! Chiara Fedele, interior designer e brillante collega blogger, ci racconta del tavolo Tulip, famoso in tutto il mondo per la sua particolare e inimitabile forma.

Design futurista 2
“Courtesy of Knoll, Inc.”

Quello del tavolo Tulip, progettato nel 1956 per Knoll da Eero Saarinen, è proprio l’esempio per eccellenza di design futurista, nonché icona del design.

Il progetto del tavolo Tulip riesce a raggiungere ben due ambiti traguardi, nonostante (anzi, a maggior ragione) gli manchino le gambe!

“Progettare ogni cosa pensandola all’interno del suo più largo contesto: una sedia in una stanza, una stanza in una casa, una casa in un ambiente, un ambiente in un piano urbanistico.”
 – Eero Saarinen –

IL TAVOLO TULIP DAL DESIGN FUTURISTA

Il tavolo Tulip fu talmente geniale che venne proposto in diverse versioni: da piccolo e alto coffee table a tavolo da pranzo. L’ingegno e il talento del suo progettista sono insiti nella soluzione che vede per la prima volta la superfluità delle tradizionali gambe in un tavolo. Saarinen infatti le sostituisce con una soluzione apparentemente più chic, ovvero una base a calice.

Design futurista 3
“Courtesy of Knoll, Inc.”

Anche i materiali però costituiscono elemento di notevole innovazione, attraverso la fusione della gamba in alluminio laccato con il piano del tavolo in legno o marmo, che crea così un’unica struttura.

All’epoca si trattò di qualcosa di davvero rivoluzionario, al punto che oggi, dopo più di cinquant’anni dalla sua nascita, il tavolo Tulip è ancora considerato molto attuale.

ANCHE LE SEDIE TULIP ARRIVANO DAL FUTURO

Ovviamente dopo aver dato vita ad un progetto di questa portata, Saarinen ha sentito la necessità di ultimarlo con delle sedie che ne fossero all’altezza. Eccolo quindi creare poco dopo delle sedie in vetroresina con la stessa caratteristica della gamba a calice.

Design futurista 4.jpg
“Courtesy of Knoll, Inc.”

Insieme, tavolo e sedie, contribuiscono alla collezione Tulip, anche chiamata Pedestral. Ancora una volta possiamo parlare di design futurista se pensiamo che nel 1960 la collezione Tulip è apparsa nella serie televisiva Star Trek come arredo delle navicelle spaziali.

 

IL PROGETTISTA: EERO SAARINEN

Saarinen fu un talentuoso architetto finlandese-americano e designer industriale degli anni Cinquanta. Gran parte del suo successo fu dovuto alla sua ossessione per la purezza delle forme. Personalmente non posso che ammirare l’estro ed apprezzare con piacere il lascito di un grande progettista, quale è stato. E tu, cosa ne pensi della collezione Tulip? Piace anche a te? Qual è la versione del tavolo che più preferisci tra le sue infinite varianti?

Chiara Fedele Interior Design
http://www.chiarafedele.com

RINGRAZIAMENTI

Un super grazie a Chiara per questo fantastico guestpost! Entrambe nutriamo un grande amore per il design e la scelta di un oggetto come il tavolo Tulip, così unico e particolare, riflette l’unicità di Chiara in tutto quello che fa.

Per questo non ho avuto dubbi che sarebbe stata una collaborazione più che riuscita…e devi sapere che l’unione tra i nostri blog ha già un precedente! Ho pubblicato infatti un mio guestpost sul blog di Chiara dedicato alla Sustainable City di Dubai, se sei curioso di saperne di più puoi leggerlo QUI.

Se vuoi conoscere meglio Chiara,invece, ti consiglio di seguirla sui suoi canali, youtube e instagram, sempre ricchi di spunti e di dietro le quinte della sua vita di blogger e interior designer!

Noi ci aggiorniamo alla prossima pillola!

Baci,

Baliz

 

 

29 Ottobre 2019 / / Blog Arredamento

Mancano meno di due mesi al 25 dicembre.

Sai cosa significa?
È ufficialmente aperta la corsa ai regali di Natale!

Di fronte allo shopping natalizio, ognuno reagisce a suo modo. C’è chi si fa prendere dal panico da pacchetto, chi non ha idee e aspetta la Vigilia per svaligiare i negozi e chi, più risoluto, non sbaglia mai puntando su regali per la casa utili e originali.

Un esempio? I piccoli elettrodomestici, ovvero la nutrita famiglia di apparecchi elettronici di dimensioni ridotte che cuocendo, sminuzzando, scaldando o aspirando al posto nostro, contribuiscono a semplificare la vita di tutti i giorni.

Che siano potenti e tecnologicamente avanzati, non c’è dubbio. Ciò che li rende davvero speciali – per non dire indispensabili in cucina – è il loro design: moderni o vintage, mini frigo, frullatori, robottini, macchine per il caffè si trasformano in bellissimi oggetti da collezione. Da regalare a Natale, ovviamente.

Idea regalo per la mamma: il robot da cucina

La mamma è sempre la mamma… e come non renderla felice con un robot da cucina multifunzione che cuoce prelibati manicaretti al posto suo? Meno tempo passato ai fornelli, più tempo libero per lei!

robot da cucina multifunzione

Idea regalo per il papà: la macchina per il caffè espresso

Sai che il suo passatempo preferito è stare seduto in poltrona, con il giornale sulle gambe e un espresso fumante in mano. Non lascerà facilmente quella poltrona se gli regalerai una personale macchina per il caffè.

macchina per il caffé vintage

Idea regalo per la sorella: l’estrattore di succo

Va a correre, ama i cibi sani, non sgarra mai con le calorie. È l’identikit della perfetta sorella salutista, che detesta i lunghi pasti di Natale. Il regalo perfetto per lei è un estrattore a freddo, ideale per preparare succhi multivitaminici e bevande sane.

estrattore di succhi a freddo

Idea regalo per una coppia di amici: il mini frigo

Si sono appena trasferiti nella casa nuova. Lei ha una passione smodata per lo stile retrò, lui va pazzo per gli elettrodomestici colorati. Forse, con un piccolo frigo vintage, li accontenterai entrambi…

mini frigo colorato vintage

Idea regalo per la suocera: il robot aspirapolvere

Temi il suo giudizio, ma in fondo le vuoi un gran bene. Questo Natale, stupisci tua suocera con un robot aspirapolvere e lavapavimenti che pulisce anche gli angoli più remoti della casa.

robot aspirapolvere lavapavimenti

Guida al riciclo: dove si buttano i piccoli elettrodomestici?

Ricorda che mixer, tostapane e microonde non sono rifiuti ordinari. Sono classificati come RAEE (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) e il loro smaltimento è regolamentato da leggi nazionali che ne promuovono il recupero e il riciclo.

Se non sai dove buttare un elettrodomestico rotto o vecchio, puoi rivolgerti:

  • ad un’isola ecologica o al centro di raccolta del tuo comune
  • ad un grande negozio di elettronica.

In virtù del sistema Uno contro Zero pubblicato nel Decreto Ministeriale 121/2016, gli esercizi commerciali con superficie maggiore di 400 mq sono tenuti a ritirare il tuo elettrodomestico gratuitamente e senza obbligo di acquisto, a patto che l’apparecchio misuri meno di 25 cm e che non costituisca fonte di contaminazione.

16 Ottobre 2019 / / Architettura

Non dovrebbe essere più un mistero per nessuno. I temi ambientali sono – finalmente – di interesse generale e pubblico. Tutti i settori industriali hanno cominciato ad occuparsene e anche quello dell’interior design e dell’arredamento non poteva essere da meno.

È nato un intero filone di arredamento ecologico, che da un lato strizza l’occhio al tema della riduzione delle emissioni – soprattutto in fase produttiva – e dall’altro prova a svolgere un ruolo attivo nel miglioramento delle condizioni ambientali.

Non basta però più scegliere mobilio riciclabile. Un’altra forma di arredamento ecologico è rappresentata dai giardini verticali. L’Italia rappresenta tra l’altro un’eccellenza nel settore del verde verticale annoverando tra le proprie fila aziende come GreenHabitat.it e Planeta srl.

Proprio di questo ci occuperemo nel corso della guida di oggi. Parleremo di giardini verticali come soluzione di arredamento ecologico, sia per gli interni che per gli esterni, senza nasconderci poi dietro un dito su una questione altrettanto fondamentale: il giardino verticale permette anche di raggiungere vette impensabili con soluzioni di stile e di moda, che altri tipi di arredo non possono neanche pensare di ottenere.

Che cosa sono i giardini verticali?

Giardini verticali
I giardini verticali, come d’altronde segnala la locuzione, sono giardini che invece che essere disposti sfruttando lo spazio orizzontale, sfruttano pareti verticali, tanto interne quanto esterne.

Grazie a importanti migliorie tecnologiche e strutturali, oggi questi giardini possono essere installati semplicemente in qualunque tipo di ambiente e soprattutto senza troppe complicazioni.

Le migliorie tecnologiche inoltre permettono – tramite la stabilizzazione – di avere vegetazione che non ha bisogno di grossa manutenzione e che è dunque adatta anche a chi vuole un giardino verticale in casa pur non avendo il proverbiale pollice verde.

Che tipo di soluzioni esistono

In realtà ci sono moltissime soluzioni che si basano sul concetto di giardino verticale:

  • Inserti a muro: che permettono di decorare una parete verticale anche in spazio ridotto. Ci sono quadri e pannelli, soluzioni da alternare ad altri tipi di rivestimenti e anche delle soluzioni più particolari;
  • Orti verticali: che riescono a coniugare la necessità e la voglia di arredo con la funzionalità di un orto disponibile in casa, anche in città e anche magari in un monolocale dagli spazi particolarmente angusti;
  • Muschio: i muschi e licheni nordici sono una soluzione che in Italia, almeno fino all’arrivo della stabilizzazione, era impossibile mantenere. Oggi invece con la stabilizzazione si possono scegliere muschi nordici di praticamente ogni genere e risma, senza che ci siano – ancora una volta – preoccupazioni sulla manutenzione e sulla sopravvivenza delle vegetazione.

Ci sono, per capirci, tutti gli strumenti per permettere ad un bravo arredatore o architetto di interni di rivalutare e rivoluzionare uno spazio, anche con pochi elementi, per una soluzione che oltre allo stile, offre anche tanto alla funzionalità di una casa, di un’azienda, di un ufficio o di una struttura ricettiva.

Che vuol dire stabilizzazione e perché può essere la chiave per un buon giardino verticale

La stabilizzazione è un processo che permette di rendere la vegetazione inerte, pur mantenendola viva e reale. Tramite questa procedura le piante e la vegetazione utilizzata nei giardini verticali smette di crescere, non ha più bisogno di complessi sistemi di irrigazione e riesce a sopravvivere anche in condizioni ambientali ostili.

Un ulteriore strumento a disposizione di chi vuole dare sfogo alla propria creatività oppure offrire ai propri clienti delle soluzioni innovative e di arredamento ecologico.

È arredamento ecologico, perché impatta sulla qualità degli ambienti

Perché parliamo di arredamento ecologico quando ci riferiamo al verde verticale? Perché la vegetazione, tanto all’interno che all’esterno:

  1. Abbatte i livelli di CO2, rendendo dunque l’aria più respirabile e contribuendo al miglioramento delle condizioni climatiche generali;
  2. Stabilizza l’umidità: limitando la proliferazione dei parassiti e rendendo gli ambienti più vivibili;
  3. Assorbe formaldeide: un pericolosissimo agente che viene utilizzato nella verniciatura dei mobili e che viene dimezzato già in pochi giorni di presenza di un’adeguata quantità di verde;
  4. Assorbe l’inquinamento sonoro: un buon giardino verticale può avere un grosso impatto sui rumori e suoi suoni che attaccano gli ambienti cittadini. Un inquinamento di cui ci occupiamo ancora troppo raramente.

Casa con arredamento ecologico

Loft con lichene

Cucina con polemoss

Cucina con muschio

9 Ottobre 2019 / / Architettura

Inutile negarlo, la salvaguardia dell’ambiente è diventata una questione prioritaria. La tutela del pianeta passa non solo dai piccoli gesti, ma anche da scelte eco-sostenibili capaci, negli anni, di diminuire l’impatto sull’ambiente che ci circonda. Sempre più spesso, scegliamo cosa mangiare, come viaggiare e cerchiamo alloggi altamente efficienti per ridurre i consumi di energia e i costi che ne derivano.

È proprio sulla scia di questa filosofia green che, negli ultimi decenni, il settore delle costruzioni ha professato un vero e proprio cambio di rotta, facendo dell’edilizia sostenibile il suo cavallo di battaglia.

La definizione di edilizia sostenibile

Cos’è l’edilizia sostenibile? Con questo termine si intende una disciplina volta a progettare e realizzare edifici eco-sostenibili ed eco-compatibili, costruiti nel rispetto dell’ambiente, dei suoi abitanti e delle sue risorse.

Detta anche green building, l’edilizia verde lavora a stretto contatto con la bioarchitettura e le sue applicazioni: l’architettura ecologica (che mira a progettare edifici sostenibili e poco inquinanti), l’architettura bioclimatica (che utilizza gli elementi naturali come fonte di energia principale) e l’architettura organica (che promuove la coesistenza armoniosa tra uomo, costruzione e natura).

Esempio edilizia sostenibile

Le origini dell’edilizia sostenibile: un po’ di storia

L’edilizia sostenibile non è una disciplina moderna, né contemporanea. Le sue origini sono talmente antiche che risalgono ai primi tentativi dell’uomo di costruire abitazioni di fortuna per sfuggire ai predatori o garantirsi un riparo per la notte.

Queste rudimentali dimore erano costruite con materiali naturali come legno o paglia, facili da reperire e presenti in grandi quantità. Le tecniche di costruzione, benché solo abbozzate, nascondevano già la necessità di assecondare la morfologia del territorio per trarne il miglior vantaggio. In fondo, non sono queste le basi dell’odierna edilizia sostenibile?

Il XX secolo celebra il genio di Frank Lloyd Wright, fondatore dell’architettura organica. Tra le sue opere spiccano la celebre Casa sulla Cascata e le Prairie Houses, dove è evidente la volontà di far convivere in armonia il sistema ternario uomo, edificio e natura.

L’architettura organica di Wright favorisce la nascita di discipline affini. Una di queste è l’arcologia, fondata negli anni ’60 da Paolo Soleri proprio per coniugare architettura ed ecologia. L’obiettivo dell’italo-americano riguardava la possibilità di realizzare edifici autosufficienti, ad alta densità abitativa, capaci di creare e preservare al loro interno una micro ecologia. Un progetto fantascientifico e utopistico per l’epoca? Forse, ma non distante dalle moderne costruzioni ecofriendly.

Germania, 1973: la grave crisi che colpisce l’Europa porta alla luce una questione spinosa: il risparmio energetico. Il mancato approvvigionamento di petrolio e l’aumento dei prezzi obbligano i paesi occidentali a cercare fonti di energia alternative, possibilmente rinnovabili e, nel campo dell’edilizia, materiali da costruzione naturali ed eco-compatibili. Finalmente, un nuovo concetto di edilizia moderna, focalizzato sulla sostenibilità, vede la luce.

Edilizia sostenibile e bioarchittetura: i 6 principi fondamentali

Costruire abitazioni rispettose dell’ambiente ma confortevoli è tutt’altro che banale. Dalla progettazione alla chiusura del cantiere, le fasi che conducono alla realizzazione di una casa in ottica sostenibile si fondano su criteri ben precisi. Ecco i principali:

    • la relazione con la natura: è fondamentale che l’edificio rispetti e assecondi l’ambiente che lo circonda, come professato dall’architettura organica
    • l’utilizzo razionale delle risorse: poiché le risorse naturali non sono illimitate, è indispensabile limitare gli sprechi. Il riuso delle acque piovane è una delle strategie dell’architettura green
    • il risparmio energetico: la bioarchitettura utilizza tecnologie amiche dell’ambiente, capaci di aumentare la prestazione energetica dell’edificio o di ridurne drasticamente il fabbisogno esterno (come succede per gli edifici a energia quasi zero o le case passive)
    • l’esposizione ottimale: in fase di progettazione, è fondamentale definire l’orientamento dell’edificio per sfruttare al meglio la luce solare e l’ombra naturale
    • la qualità di vita e il comfort abitativo: è prioritario, per l’edilizia sostenibile, rispettare il benessere psico-fisico di coloro che vivono nell’edificio e di chi si occupa della costruzione. Emissioni dannose e ambienti insalubri non rispettano i principi dell’edilizia verde
    • la scelta dei materiali: le costruzioni green promuovono l’utilizzo di materiali sostenibili, provenienti da fonti rinnovabili o certificate (ad esempio, il legno delle foreste a gestione responsabile), riciclati e riciclabili, che riducono l’impatto ambientale anche in fase di trasporto e smaltimento

Un esempio virtuoso di edilizia sostenibile: le case ecologiche in legno

Chi dice materiali per edilizia sostenibile dice legno. E chi dice legno… dice casa ecologica! Naturale, caldo, profumato, questo materiale ultra rispettoso dell’ambiente garantisce prestazioni eccellenti e una resa estetica davvero unica nel suo genere. Pur lentamente, anche sul nostro territorio si sta diffondendo il concetto di edilizia sostenibile, ma nonostante questo sono ancora poche le aziende capaci di proporre ai clienti un’offerta capace di coniugare elevati standard qualitativi e sostenibilità.

Un esempio virtuoso è quello rappresentato dalla Rasom Wood Technology, un’azienda della Val di Fassa, nel cuore delle Dolomiti, circondata dal verde dei boschi e per questo estremamente consapevole dell’importanza e del valore di un’edilizia capace di integrarsi armoniosamente nel territorio rispettandolo e valorizzandolo.

Esempio casa in legno

Abitare in un edificio prefabbricato in legno presenta numerosi vantaggi, al punto che è quasi superfluo chiedersi se sia meglio una casa in legno o in muratura!
In termini di risparmio energetico, il legno ha un’ottima capacità di isolamento termico e acustico, dote che permette di evitare dispersioni di calore, di migliorare l’efficienza e di diminuire le spese. I consumi sono ridotti con costi d’investimento ottimali.
Il legno, inoltre, è solido, elastico e flessibile, sopporta le oscillazioni ed è indicato per la costruzione di edifici antisismici.

L’azienda Rasom Wood Technology, leader in Italia per questo tipo di costruzioni, è in grado di unire soluzioni ad impatto ambientale minimo a design ricercati anche nei minimi dettagli . La loro idea di casa è la casa del futuro! che non deve essere solamente confortevole e bella, ma anche e soprattutto in armonia con l’ambiente che la ospita. Ridurre le emissioni e l’impatto ambientale, per quest’azienda, è diventata una priorità improrogabile.
Quindi, se alcuni le considerano ancora una scommessa per il futuro dell’edilizia, per noi quella scommessa è già vinta. Provare per credere!

8 Ottobre 2019 / / Blog Arredamento

Il ferro da stiro è un prezioso alleato nella vita di tutti i giorni, poiché consente di eliminare le pieghe dai tessuti sottoposti a lavaggio. Si tratta in effetti di uno degli elettrodomestici di cui non è possibile fare a meno. Di solito, nelle case degli Italiani si trovano ferri da stiro con serbatoio interno, indicati per le sessioni di stiratura brevi, poiché il vano per l’acqua ha una capienza ridotta, o ferri da stiro con serbatoio esterno, che possono essere con caldaia o senza caldaia.

Quest’ultimi, detti anche generatori di vapore, sono l’ideale per i grandi lavori di stiratura, poiché il serbatoio ha una capienza elevata ed il vapore viene emesso in grande quantità, il che permette di eliminare in maniera rapida anche le pieghe più persistenti. Tuttavia, in commercio è possibile trovare un’altra tipologia di ferro da stiro che può dimostrarsi estremamente utile per facilitare la vita di tutti i giorni. Scopriamo di che cosa si tratta.

Ferro da stiro verticale: che cos’è e a cosa serve?

Nella vita quotidiana può capitare di dover rinfrescare i capi da indossare, in modo da avere un aspetto sempre impeccabile. Infatti, anche se i panni stirati vengono riposti con cura, si possono formare delle antiestetiche pieghe in alcuni punti del tessuto, che rischiano di compromettere l’effetto d’insieme. In questi casi, invece che ristirare per intero l’indumento, può risultare utile avvalersi di un ferro da stiro verticale.

Si tratta di un particolare tipo di ferro che non necessita dell’asse da stiro e che sfrutta il vapore per eliminare le grinze. In commercio è possibile trovare una vasta gamma di modelli, ma non tutti sono effettivamente validi. Per avere a disposizione un apparecchio in grado di garantire performance impeccabili è bene puntare alla qualità, che, di norma, viene garantita dai brand più prestigiosi, che negli anni hanno dimostrato serietà ed affidabilità.

Tra tutti si distingue Philips che ha progettato un ferro da stiro verticale all’avanguardia, che consente di stirare in senso verticale ed orizzontale, così da ottenere risultati ottimali senza sforzo. Il vapore penetra delicatamente nei tessuti, in modo da evitare il rischio di bruciature.

Inoltre, questo apparecchio è in grado di rimuovere gli odori e di eliminare i batteri che si possono depositare sui capi, così da poter disporre di indumenti sempre freschi, come appena lavati e stirati. Non bisogna dimenticare, infine, che grazie al design compatto questo apparecchio è facile da riporre in valigia e da portare in viaggio.

Tutti i vantaggi del ferro da stiro verticale

Il ferro da stiro verticale è diventato un elettrodomestico indispensabile, in quanto assicura una serie di importanti vantaggi. Prima di tutto non necessita di un piano di appoggio in fase di stiratura, il che significa maggiore praticità. Inoltre, occupa poco spazio e può essere facilmente riposto anche nelle abitazioni piccole. A ciò si aggiunge anche il fatto che questa particolare tipologia di ferro da stiro non stanca il braccio e la spalla in fase di stiratura, poiché si distingue per il peso ridotto e per l’eccellente maneggevolezza.

In più i ferri da stiro verticali si scaldano rapidamente, non danneggiano i capi delicati e garantiscono consumi contenuti. Ovviamente, come precisato poco sopra, non tutti i modelli disponibili sul mercato sono in grado di garantire prestazioni elevate. Per questa ragione è importante in fase di scelta non agire d’istinto e valutare con attenzione le soluzioni disponibili.

4 Ottobre 2019 / / Blogger Ospiti

La casa in autunno è un cesto di mele sul tavolo della cucina. E’ il profumo di una torta che esce dal forno, è una nuova ricetta di zucca a fette, irrorate di olio e timo, da infornare nei pomeriggi che rallentano. L’autunno in casa è coperte di lana la sera davanti alla televisione, è il fuoco acceso per riscaldare la schiena.

La casa in autunno ha i suoi fiori, dalie rosa, arancioni, rosse… esplosione di quel tubero sotterrato in primavera, sviluppatosi in estate e finalmente pronto a fiorire il mese di settembre.

La casa in autunno si riempie di frutta secca, benefica per il corpo e bella per la vista. Decorativa, amabile con formaggi e miele.

L’autunno in casa è una bella cucina. E’ il tempo che scorre tra marmellate che cuociono in grandi pentole, pietanze fatte in casa e verdure stipate in vasetti sott’olio.

Lonika Chande

L’autunno in casa è il ricordo dell’estate appena passata, dei fiori lasciati a seccare sugli appendini alle pareti della cucina.

Val di Rosa

L’autunno è tessili sul sofà, sul letto e sulle poltrone. E’ il caldo della lana e i colori della stagione.

Lonika Chande

L’autunno in casa è piccole cose: foglie secche in vasi di fortuna, cromie di ocra e bordeaux, traccia del giallo e del rosso estivi che la stagione ormai ha spento.

Spero che il post ti sia d’ispirazione per la nuova stagione.

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4 Ottobre 2019 / / Architettura

Grande scala a chiocciola elicoidale bianca

Le scale a chiocciola rappresentano un elemento architettonico tanto funzionale quanto estetico. Funzionale, perché svolgono un compito fondamentale all’interno di qualsiasi edificio: quello di unire piani, comparti e aree di una medesima costruzione. Estetico, perché la presenza di una scala a chiocciola ha la capacità di trasformare l’ambiente in cui si inserisce, diventando così un elemento caratterizzante che conferisce un surplus di pregio all’intero spazio. A chi ha la necessità di razionalizzare i proprio spazi e allo stesso tempo di rinnovare gli interni, la scala a chiocciola può essere la soluzione più adatta: per questo vi suggeriamo un breve vademecum che vi aiuterà nella scelta della scala a chiocciola che fa al caso vostro.

Personalizzazione

Prima regola: la scala a chiocciola deve piacervi! I gusti sono personali ed insindacabili, sacrosanti in casa propria. La scala è un elemento che, una volta installato, vi farà compagnia per lungo tempo. Pertanto la scelta stilistica è di primaria importanza e diventa espressione di sé. Oggi c’è la possibilità di farsi realizzare una scala per interni su misura, perfettamente in sintonia con le proprie preferenze di stile. Il nostro consiglio è quello di dare un occhio alle tendenze del momento senza farsi influenzare troppo: l’aspetto della vostra scala a chiocciola dipende da voi.

Geometrie

Parliamo di geometrie: la scala a chiocciola è fondamentale laddove ci siano spazi ridotti, ma non solo. Anche quando lo spazio a disposizione è vasto, una scala a chiocciola diventa un elemento importante, meglio se nella versione elicoidale. Le forme rotondeggianti di una scala a chiocciola vanno disegnate con cura per inserirsi in armonia nell’ambiente circostante, seguendo l’andamento delle pareti e della stanza, come una pietra che si incastona alla perfezione. Un piccolo consiglio? Per esaltare le forme sinuose della vostra scala a chiocciola, utilizzate dei punti luci sparsi lungo essa: l’effetto scenografico è assicurato.

Materiali

Quale materiale scegliere? Le scale a chiocciola oggigiorno possono essere realizzate in diversi materiali: il legno, l’acciaio, il cemento, il vetro, il ferro battuto sono i più comuni. Tutti questi materiali assicurano un’ottima solidità, plasticità e al contempo possono adattarsi facilmente a qualsiasi tipo di contesto. Sono materiali che, anche combinati tra di loro, possono produrre qualsiasi stile desiderato: il legno è adatto ad uno stile più tradizionale, il cemento si sposa bene con ambienti raffinati e moderni, mentre acciaio e vetro vengono utilizzati in ambienti contemporanei e all’avanguardia. Un suggerimento: scegliere materiali di pregio e abili costruttori è la strada per ottenere scale a chiocciola che diventano delle vere e proprie opere d’arte.

Colori

Il bianco è un colore eterno che non passa mai di moda, per questo ancora oggi è molto utilizzato nella realizzazione di scale a chiocciola. Non solo: apprezzatissimi sono anche i colori di materiali naturali, quali le varie tonalità calde del legno, oppure la brillantezza dell’acciaio e del vetro. Le possibili tonalità non si fermano qui: le scale infatti possono essere tinte in tutta la gamma colore, dando spazio a creatività e personalizzazione. Il nostro consiglio? Scegliete colori tenui se siete indecisi, osate invece quando siete sicuri della vostra scelta.

A chiocciola o elicoidali?

Chiudiamo facendo una distinzione: quella tra scale a chiocciola e scale elicoidali. A prima vista possono sembrare uguali, in realtà differiscono negli elementi costruttivi. Se la scala a chiocciola infatti si sviluppa in verticale, attorno alla struttura centrale che fa da guida, la scala elicoidale ha una forma elica e non prevedere il palo centrale, risultando spesso più grande e voluminosa. Pertanto, sarà più facile inserire una scala elicoidale in uno spazio grande, mentre per i piccoli spazi consigliamo di optare per una scala a chiocciola tradizionale.

La scelta della giusta scala a chiocciola passa attraverso varie fasi e, spesso, non è facile capire come realizzarla nel modo giusto: per questo è importante affidarsi ad esperti nel settore. Il nostro consiglio è quello di preferire una soluzione artigianale e su misura, di qualità: Rizzi Scale opera nel settore da oltre 70 anni. L’azienda vicentina realizza scale di pregio in tutta Italia, con massima attenzione alla qualità, alla cura dei dettagli e alla soddisfazione del cliente: la realizzazione di soluzioni personalizzate è il punto di forza di Rizzi, che sa consigliare la proposta più adatta alle esigenze, ai gusti dei committenti e al contesto in cui si inserisce.

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