Arredo giardino idee originali: materiali, tessuti e tendenze green. Dalle texture naturali al meadow garden, crea un’estetica rilassata e sostenibile all’aperto.
Se stai cercando casa, in affitto o da comprare o se vivi in una casa che non ti rende del tutto felice, quello che sogni, molto probabilmente è una cosa sola. Uno spazio esterno in cui poter passare la bella stagione, in qualsiasi parte d’Italia ti trovi.
Dopo la pandemia, la ricerca di uno spazio esterno da poter vivere tutti i giorni è diventata un’esigenza reale: il 61% delle persone che acquistano o affittano casa dichiara di considerare la presenza di un balcone, terrazzo o giardino un requisito fondamentale.
Non è possibile per tutti avere un terrazzo o un giardino di chissà quanti metri quadri, ma per quanto piccolo o ridotto, è comunque indispensabile organizzare al meglio questo spazio all’aperto.
In questo articolo cercherò di darti una panoramica ampia ed esaustiva dei materiali, dei colori, dei prodotti e delle tendenze da tenere d’occhio per il tuo arredo giardino, in modo da arrivare pronto e preparato alla prossima primavera.
Arredo giardino e post-Covid: la priorità a cui non possiamo più rinunciare
Solo fino a cinque anni fa gli spazi esterni erano un sogno di tanti, ma non un’esigenza di tutti. Si pensava a terrazzi e giardini come un plus che si sarebbe potuto avere con una casa indipendente o più grande.
Invece un evento improvviso come il Covid ci ha fatto ripensare alle priorità ed è proprio da quel momento in poi che giardini e terrazzi sono passati da essere elementi marginali e non fondamentali, ad essere luoghi di benessere e socialità. Secondo una ricerca pubblicata da MDPI Sustainability Journal, oltre il 61 % degli intervistati ha dichiarato di desiderare un giardino o terrazzo privato, e il 40% degli italiani utilizza regolarmente il proprio spazio outdoor per mangiare, lavorare o rilassarsi.
Allo stesso tempo, un’indagine di Furniture Today rivela che l’82% delle persone sente di non sfruttare abbastanza il proprio spazio esterno, pur desiderando farlo di più.
Quindi per noi gli spazi esterni sono una specie di comfort psicologico e fisico, non un capriccio o qualcosa di passeggero.
Per questo motivo è importante pianificare e progettare i nostri spazi esterni, per scegliere elementi che ci diano benessere quotidiano.
Materiali da esterni: scegliere quelli giusti per unire estetica e funzionalità
Lo so che nel settore dell’interior si parla sempre e continuamente di materiali, ma mai come in questo caso l’argomento è davvero un punto cardine.
Prova a pensare ad un giardino, indipendentemente dalla zona d’Italia in cui ti trovi. Subito ti verrà alla mente che qualsiasi oggetto sia all’esterno, sia sottoposto a condizioni davvero estreme. Si passa dal caldo estremo al freddo, dalla pioggia, al vento, al ghiaccio.
Per questo motivo è importante pensare e riflettere bene sulla funzionalità degli arredi che vogliamo mettere all’aperto. Si tratta di elementi che potranno stare al chiuso, al riparo, nei momenti più freddi? O sono arredi continuamente esposti?
Hai bisogno di arredi altamente funzionali perché usati tutti i giorni? Oppure hai solo bisogno di un piccolo angolo in cui riposare e magari mangiare qualche volta?
In base alle risposte che ti darai, ma anche all’esposizione e alla posizione del tuo giardino, potrai cominciare a fare le tue valutazioni. I materiali per l’arredo da esterno sono tanti, ma ognuno ha le sue peculiarità.
Tra i più visti e anche utilizzati abbiamo il legno, perché da subito una sensazione di calore, accoglimento e benessere. Non tutte le essenze però si prestano per l’arredo outdoor. Tra i legni più performanti, perché duri e quindi resistenti alle intemperie, abbiamo il teak, l’acacia e la robinia. Per mantenere gli arredi in legno in forma e garantire una lunga durata nel tempo, è sempre consigliabile coprirli nei mesi più freddi e umidi e fare un trattamento annuale con olio specifico.
Abbiamo poi alluminio e acciaio verniciato, due materiali che garantiscono durata e resistenza. Soprattutto se verniciati a polvere, permettono una flessibilità e facilità di pulizia e manutenzione che li rende tra i materiali più scelti in assoluto quando si parla di arredo da esterni.
Il gres per esterni si conferma una delle scelte più diffuse quando si parla di pavimentazione e rivestimenti da esterni. Si tratta di un materiale sempre più in crescita perché ha tantissime caratteristiche positive: è resistente, antiscivolo e personalizzabile con effetti pietra, cemento o legno. Davvero uno dei migliori alleati quando si vuole unire estetica e praticità.
Chiudiamo poi con le fibre sintetiche e i polimeri riciclati, da preferire soprattutto per i cuscini, i tappeti e i complementi decorativi in generale. Sono resistenti ai raggi UV, non temono la pioggia e quindi non corri il rischio di vederli ammuffire o decolorare dopo appena due giorni all’aperto.
Te li consiglio vivamente perché non sono solo pratici, ma anche eleganti, grazie ai nuovi filati tecnici idrorepellenti e UV-resistenti. In particolare, tieni a mente questi tre punti:
Acrilico tinto in massa: mantiene i colori nel tempo e resiste a pioggia e sole.
Poliestere spalmato: ideale per cuscini e sedute, si pulisce facilmente.
Olefin: ecologico, antimacchia e traspirante.
Da quello che si legge negli ultimi anni, la tendenza è quella di tornare ai materiali naturali e sostenibili. Si ha voglia di tornare a giardini e spazi esterni che siano tattili, autentici e poco artefatti. Secondo il report “Outdoor Living Trend 2024”, il 78% dei consumatori predilige arredi realizzati con materiali riciclabili o provenienti da filiere sostenibili.
Questo non solo per una questione etica, ma perché la sensazione visiva e tattile del naturale riduce lo stress e favorisce il benessere psicologico (Biophilic Design Theory, Harvard, 2022).
Idee per il tuo arredo giardino. Il fascino del meadow garden, cioè la natura che cresce libera
Una delle tendenze più interessanti degli ultimi anni è il meadow garden, cioè il giardino-prato naturale che unisce libertà estetica e biodiversità controllata. Nato nei paesi del Nord Europa e ormai amatissimo anche in Italia, il meadow garden porta nel giardino di casa l’aspetto spontaneo dei prati fioriti, ma con una progettazione accurata che ne facilita la gestione e riduce la manutenzione.
In pratica, si tratta di creare spazi verdi più “selvatici” e meno formali, dove erbe, fiori di campo e piante perenni convivono con equilibrio. Non un giardino trascurato, ma un ambiente vivo, che cambia con le stagioni e favorisce la presenza di insetti impollinatori, farfalle e piccoli animali utili.
Come si realizza un meadow garden? Si parte da una base di erbe ornamentali come la festuca, stippe e pennisetum per movimento e leggerezza. Si aggiungono fiori perenni, come lavanda, achillea, salvia, echinacea, coreopsis, margherite e papaveri per un effetto naturale e colorato. Infine, non può mancare un manto erboso a bassa manutenzione: si taglia solo poche volte l’anno, risparmiando acqua ed energia.
Puoi pensare di alternare zone pavimentate in pietra naturale o ghiaia drenante a piccole aree di prato fiorito: il cambio di superfici crea ritmo visivo e un dialogo costante tra design e natura.
Quali sono i vantaggi di un giardino di questo tipo?
Si riduce il consumo d’acqua e di prodotti chimici, migliorando la biodiversità e la salute del suolo. Richiede meno manutenzione rispetto a un prato all’inglese ed offre un’estetica rilassante, ispirata ai paesaggi naturali e sempre diversa nel corso dell’anno.
Secondo i dati del Landscape Institute 2024, oltre il 48 % dei nuovi giardini residenziali in Europa include ormai almeno una zona meadow, a conferma della crescente attenzione verso soluzioni paesaggistiche sostenibili e a bassa manutenzione.
Se questa idea di arredo giardino ti piace, allora non farti spaventare dall’idea di integrarlo con arredi da esterno. E’ più facile di quanto pensi. Parti scegliendo arredi dalle forme pulite e semplici, meglio se in materiali naturali come il legno.
Scegli colori neutri per i tessili, come il sabbia, il verde salvia, il lavanda; insomma, scegli tonalità che dialogano con il tuo giardino senza andare in contrasto. Aggiungi accessori decorativi naturali ma decisi: vasi in terracotta non smaltata, lanterne in fibra intrecciata e pietre decorative.
Scegli qualche seduta particolare da mettere in un punto particolarmente bello del giardino, così da creare un punto di osservazione privilegiato, dal quale osservare la bellezza che c’è intorno.
Come fare se invece hai uno spazio esterno più piccolo e normale? Colori e texture vengono in tuo aiuto
Anche se il meadow garden è una tendenza davvero in crescita, non è detto che tutti la vogliano o la possano scegliere. C’è chi preferisce un giardino più classico, chi ha un piccolo balcone e chi ha un terrazzo.
Poco importano i metri e la conformazione: quello che conta è studiare lo spazio con attenzione e pazienza, per definire i colori e i materiali migliori, da scegliere poi per arredi e complementi.
Per gli spazi outdoor non ci sono regole fisse per quanto riguarda gli schemi colore. Una regola che rimane intramontabile è quella di partire da una base di colori chiari e neutri, che possa essere sfruttata a lungo negli anni a venire. Colori come il sabbia, il bianco caldo, verde salvia e grigio tortora creano continuità con gli interni e ampliano visivamente lo spazio. Per cui parti dai colori chiari che hai già nei tuoi spazi interni e portali verso l’esterno.
A questa solida base aggiungi poi colori forti e audaci, pattern che si facciano ricordare. Blu profondo, verde sottobosco e ruggine saranno splendidi declinati nei cuscini, nei tappeti ma anche nei piatti e nei piccoli oggetti di decoro. In questo modo potrai variare gli oggetti decorativi e i complementi negli anni, facendoli girare a turno e avendo uno spazio sempre nuovo e originale.
Arredo giardino perfetto: la giusta illuminazione che cambia tutto
Puoi avere tutti gli arredi più belli del mondo, lo spazio esterno più incredibile che vuoi, ma se non hai la giusta luce tutto perde importanza.
Lo studio della luce è quanto mai fondamentale, sia per gli spazi interni che esterni. Ti può sembrare un punto indifferente quando si parla di arredo giardino, ma non è così. Pensa alle diverse attività che svolgerai in esterno e a quando le farai. Partendo da questo, puoi cominciare a farti delle domande che ti serviranno a definire quante e quali luci vuoi e ti saranno necessarie.
Sicuramente ti serviranno delle luci a sospensione per dare luce generale a tutto lo spazio, per averne una visione completa. Piccole luci a catena appese a pali o pergole, oppure piccole sospensioni sono l’ideale. Puoi aggiungere candele, lanterne e luci da tavolo ovunque ce ne fosse bisogno. Ormai quasi tutte le luci da esterno sono a carica solare, ma ci sono anche quelle a batteria e quelle classiche che sfruttano la corrente.
Se hai camminamenti o simili in giardino, ricorda di scegliere luci da terra o segnapasso che non siano troppo forti o accecanti. Tutte le luci da esterno devono essere calde e accoglienti, che illuminino senza essere ingombranti, ma che siano soffuse e delicate.
In cerca delle ultime idee per il tuo arredo giardino? Personalizzare sempre, anche in poco spazio
Che tu abbia due metri quadri o trenta, un punto rimane comune: la personalizzazione è il fattore immancabile. Tutto parte da te, da chi sei, da cosa fai e da cosa ami. Per cui prendi coscienza e conoscenza di tutto quello che è buona pratica fare e poi attua solo quello che ti risuona.
Puoi decidere di mixare i materiali, per avere spazi dinamici a livello di sensorialità e tridimensionalità, oppure puoi scegliere un solo materiale.
Puoi decidere di creare un piccolo orto in casa (ad esempio con cassoni rialzati con erbe aromatiche e fiori), per avvicinarti di più alla natura e ai suoi ritmi, oppure puoi decidere di avere il tuo piccolo giardino zen (ghiaia, piante in vaso e lanterne in bambù per uno spazio meditativo).
Una zona pranzo è immancabile, con un piccolo tavolo e due sedie pieghevoli se abiti in centro a Milano, o con un grande tavolo allungabile se hai un grande giardino e ami organizzare pranzi e cene all’aperto.
Organizza delle zone relax e lettura con panche contenitore, sdraio o poltrone sospese. Perfette per le ore meno calde, se vuoi solo riposare o per le ore più calde se sei amante della tintarella.
Immancabili gli ombrelloni, le pergole e le tende vela per avere ristoro quando il sole è alla massima potenza.
Insomma, le possibilità sono tante e solo tu puoi decidere cosa tenere e cosa lasciare, per creare il tuo piccolo angolo di paradiso all’aperto.
Idee arredo giardino tra stile, funzionalità e benessere
Come avrai capito da questo post, l’arredo giardino è ormai parte integrante del progetto d’interior: un’estensione naturale della casa dove design, comfort e sostenibilità convivono. Scegliere i materiali giusti, curare i tessili e abbracciare le nuove tendenze come i meadow garden significa creare uno spazio bello da vedere e piacevole da vivere.
Che si tratti di un grande giardino o di un piccolo balcone urbano, ciò che conta è vivere l’esterno come esperienza quotidiana, in armonia con la natura e con se stessi. Con le giuste idee originali per l’arredo giardino, il tuo spazio outdoor diventerà il luogo più amato della casa.
Vivere in una casa di piccole dimensioni non significa rinunciare al comfort. Con le giuste soluzioni d’arredo, anche una camera da letto compatta può diventare un rifugio accogliente, funzionale e di grande stile. In questo articolo scoprirai come arredare una piccola stanza da letto scegliendo luci, colori e materiali che ampliano lo spazio e migliorano il benessere quotidiano.
Chi abita in città lo sa molto bene: lo spazio vitale delle nostre case diventa sempre meno e di conseguenza anche le stanze in cui passiamo molto tempo sono sempre più piccole. Le nostre esigenze però non diminuiscono, anzi: in alcuni casi aumentano e con poco spazio in casa bisogna fare trucchi di magia.
D’altronde anche i dati statistici lo confermano: non è un fenomeno marginale. Dati recenti evidenziano che a Milano la maggior parte degli immobili venduti nel 2023 misura meno di 115 mq (solo ~14,7 % supera quella soglia), mentre la metratura media è di circa 81 mq. Inoltre, nel mercato degli affitti milanese, quasi il 40 % delle richieste riguarda soluzioni mini, tra 30-60 mq, tipicamente monolocali o mini bilocali. È facile capire quindi perché la funzionalità e l’arredo intelligente diventano elementi fondamentali: il poco spazio non è un’eccezione ma la norma.
Le camere da letto in particolare sono quelle che risentono di più di questa diminuzione dei metri quadri. Avere poco spazio non significa dover rinunciare a comfort e stile, anzi. Pochi metri quadri possono rappresentare la giusta sfida proprio per massimizzare lo spazio e creare un ambiente accogliente e ricercato.
Vediamo insieme cosa si può fare per ampliare visivamente la percezione delle nostre camere da letto piccole.
Progettare la luce per creare una camera da letto piccola ma degna di nota
Se mi segui da qualche tempo sai quanto per me il tasto illuminazione sia importante. Non smetterò mai di parlarne e fare informazione, perché la giusta luce può davvero fare la differenza.
Come forse saprai, la migliore esposizione per la camera sarebbe est o sud est. A est perché si gode della luce del mattino e se ami svegliarti con la luce questa è l’esposizione perfetta. Inoltre, con un’esposizione di questo tipo, la camera rimane più fresca durante il giorno.
Avrai una camera illuminata nelle prime ore del giorno e ombreggiata verso la sera. In architettura bioclimatica questa esposizione è ritenuta la migliore perché permette di equilibrare il riposo e il benessere termico.
L’esposizione sud-est invece, permette un ottimo equilibrio tra temperatura e luminosità, garantendo una stanza accogliente tutto l’anno. Con questa esposizione avrai un risveglio naturale e una camera sempre gradevole.
Qualsiasi sia la tua esposizione però ricorda un punto: disponi il letto in modo che la luce non lo colpisca direttamente, ma che ci arrivi di taglio. In questo modo eviterai di rimanere accecato o di avere bruschi risvegli per la luce che fa capolino. Oltre a questo, è sempre molto importante saper adattare l’arredamento della stanza alla sua esposizione. Scegliere bene i tessuti e i colori delle tende in base alla funzione (se filtrare luce e calore o lasciarli passare), scegliere le palette colori che meglio rispondono ai tuoi gusti e allo stile tuo e della casa e i giusti complementi tessili.
Una volta che hai capito bene come sfruttare a tuo vantaggio la luce naturale in camera, puoi integrarla con la luce artificiale che dovrà essere calda e riposante, ma soprattutto dovrà essere studiata per rispondere alle tue esigenze. Far risaltare alcuni arredi o dettagli della camera, ma anche dare luce sulla zona lavoro e trucco e nelle zone armadio.
Di solito in camera da letto i punti luce che si prevedono sono quelli per i comodini, che in una camera piccola possono anche essere integrate nella testiera letto o fissate a parete; una luce centrale o incassata nel controsoffitto (se ci sono ribassamenti); luci da tavolo dove ci sono scrivanie o tavoli da toilette; luci led dentro gli armadi e/o dietro la testiera del letto.
Infine, gioca bene con i colori. Come sai non ci sono colori vietati o sbagliati: tutto dipende da come vengono distribuiti nello spazio. Se ami i colori decisi, usali su una parete o su parte di essa o per i complementi come le tende, i tappeti e le lenzuola. Renderai unica la tua camera, permettendole però di guadagnare in spazio percepito e stile.
In generale, per creare uno spazio davvero accogliente e riposante, è bene tenere il 60% delle superfici della camera da letto in colori desaturati o pastello, con tessuti quanto più naturali possibile. Questo contribuirà a creare uno spazio che viene percepito come chiaro, sicuro e che invoglia a staccare la spina alla fine di una lunga giornata.
Mobili per camere piccole: arredi su misura e multifunzionali
Quando si arreda casa è molto difficile riuscire ad avere già ben definito in mente un budget, soprattutto perché si ha difficoltà a capire quanto effettivamente possano costare i mobili.
La camera da letto, soprattutto quando è piccola, può richiedere una spesa non indifferente, se si cerca di coniugare funzionalità e qualità. Io consiglio sempre ai miei clienti di stilare una lista di priorità e di elementi per i quali sono disposti a spendere una percentuale maggiore del loro budget.
Tra questi elementi rientra sicuramente il materasso, perché è un pezzo su cui passiamo un numero pazzesco di ore. Ne consegue che deve essere di qualità per evitare di avere problemi di salute e soprattutto per evitare di dormire male.
Anche gli armadi sono molto importanti, soprattutto quando si hanno tantissime cose da mettere via (spesso se si abita in case piccole è quasi impossibile poter fare il cambio stagione) e se si deve integrare anche la Tv nel mobile.
Per questa ragione, quando si progettano gli armadi è bene considerare le misure: sfruttare tutto lo spazio disponibile sia in larghezza che in altezza, considerando tra i 2 e i 4 cm in meno come tolleranza, per riuscire a montare il mobile.
Gli armadi che ci sono oggi in commercio permettono di poter integrare specchi, moduli per la TV, perfino ponti in cui si possono integrare delle scrivanie. Per cui se nella tua piccola camera devi integrare più funzioni, progettare un armadio funzionale può davvero essere la soluzione. Sceglili magari in finiture meno pregiate (ma sempre di qualità) come il laminato, per riuscire a scendere un po’ di prezzo.
Potresti voler optare per un armadio ponte sotto il quale mettere il letto, se la conformazione della camera è molto piccola e difficile e questa fosse l’unica soluzione per avere i giusti flussi di passaggio.
Altro punto da considerare è la testiera del letto. Potresti scegliere un letto sommier, di quelli senza testiera cioè, per risparmiare almeno 10 cm. Mettendo una lunga mensola al di sopra del letto ricaveresti sia un comodino passante che un punto decorativo sul quale mettere piante, libri e oggetti vari. Incassando un led nella parte superiore della mensola avresti anche una fonte in più di luce.
In generale quando uno spazio è piccolo, tutto ciò che è sospeso, pieghevole o integrato in un altro arredo è un punto di cui tenere conto, perché ti permette di svolgere più funzioni con un unico mobile, risparmiando così spazio.
Letto contenitore per camera piccola, il tuo alleato per creare spazio dove non c’è
Quando si parla di camera da letto subito si pensa al letto, giustamente. La sua scelta diventa un fattore importantissimo nell’ottica dell’ottimizzazione dello spazio.
Va da sè che sia quasi d’obbligo scegliere un letto contenitore, che diventa molto comodo per riporre biancheria soprattutto stagionale, valigie e simili, permettendo così di liberare gli armadi.
La scelta della tipologia di letto, a livello di misure e stile, dipende un po’ da quanti si è a dover usare il letto. Per chi vive solo (come ad esempio gli studenti) o per chi deve scegliere un letto per gli ospiti, i letti singoli sono la soluzione ideale, perché versatili e funzionali.
Sono adatti anche in contesti multifunzionali, soprattutto se scelti nella tipologia di letto divano: in questo modo quando non in uso possono tranquillamente essere lasciati come divani, non mostrando il letto.
Come letto singolo ci si può spingere fino alla piazza e mezzo, potendo quindi contare su una larghezza di 120 cm. Spesso anche le giovani coppie optano per questa misura, perché anche se piccola rimane abbastanza comoda ma soprattutto permette di avere una maggiore vivibilità in case davvero molto piccole.
Anche il 140 cm di larghezza per un letto rimane una valida alternativa quando si tratta di dover fare i conti con i centimetri. Venti centimetri in meno rispetto ad un matrimoniale standard permettono di poter ragionare su diverse configurazioni.
Tra le soluzioni che ci sono da valutare, quelle di Perdormire rappresentano un ottimo punto di ricerca. Ci si trova una varietà molto ampia di letti, materassi e tutto quello che gira intorno al mondo del sonno; si può ricercare per misure, funzionalità, stile, collezione, per cui davvero un catalogo ampio all’interno del quale trovare quello che si cerca.
Offrono letti singoli e matrimoniali pensati per massimizzare il comfort in ogni contesto abitativo. I modelli con contenitore o secondo letto estraibile combinano design, qualità del riposo e praticità, adattandosi perfettamente alle dimensioni ridotte delle case di oggi.
Colori e tessuti che ampliano lo spazio e lo rendono confortevole
Arriviamo ora ad un punto che per me ha un’importanza incalcolabile: i colori e i tessuti.
Nelle mie consulenze lo studio dei colori ha un ruolo fondamentale: i giusti colori davvero ci cambiano le giornate e la qualità della vita in generale.
Parto sempre dai clienti, dalla loro storia, dalle abitudini e da quello che gli piace. E intendo quello che gli evoca ricordi ed emozioni positive, che allontana l’ansia e lo stress e che li fa sentire nel posto giusto al momento giusto. Come dico sempre, non esistono schemi di colore o colori sbagliati a priori per la camera da letto.
Esistono solo combinazioni personalizzate e usate al meglio secondo la struttura della camera e della sua esposizione. Se ti piace il terracotta o il blu elettrico ad esempio, puoi pensare di usarli in camera.
Potresti usarli per gli armadi o i comodini, come colori di copriletti, tende e tappeti. Oppure potresti optare per la tecnica del color block, studiando blocchi di colore nella parete dietro il letto. Anche la carta da parati è un ottimo alleato, soprattutto nei piccoli spazi, per aiutare a dare profondità, ampliare visivamente lo spazio e dare presenza ad una camera magari un po’ povera di arredi.
Per quanto riguarda i tessuti invece, quelli naturali rimangono sempre la scelta migliore in termini di salubrità, facilità di pulizia e mantenimento e a livello sensoriale. Scegliere il cotone e il lino per i tessili del letto e delle tende ti aiuterà ad avere una splendida sensazione di sofficità e leggerezza, mantenendo la stanza calda e naturale.
Magari puoi scegliere il tappeto in fibre sintetiche e a pelo raso, se non vuoi doverti preoccupare della sua pulizia troppo spesso ma vuoi comunque un elemento a terra che decori, scaldi e dia coerenza all’insieme.
Camera piccola, design moderno: le tendenze dell’arredo casa
Avere uno spazio piccolo non significa dover rinunciare a qualità, funzionalità ed estetica. Sicuramente una camera da letto piccola richiede più impegno a livello di progettazione dello spazio e della scelta degli arredi, per essere sicuri di ottimizzare la stanza senza perdere nulla.
Proprio perché come dicevamo all’inizio, le case sono sempre più piccole e compatte, anche il mondo dell’interior design si muove verso soluzioni multifunzionali e dinamiche. Se si parla di monolocali o piccoli bilocali, gli spazi sono praticamente continui ed è difficile spesso parlare di zone completamente separate. Nel caso dei monolocali, armadi autoportanti o pareti autoportanti di listoni possono aiutare a separare gli spazi facendo aumentare la vivibilità dello spazio.
In entrambi i casi, la continuità nell’uso di colori e materiali per tutta la casa permette di creare continuità visiva, facendo sembrare la casa più ampia e ariosa.
La scelta di materiali naturali come il legno, la pietra e il cemento permette di aggiungere calore e carattere nei piccoli spazi, ma non solo.
Non è solo questione di aspetto: materiali come legno, pietra naturale o fibre organiche offrono effetti tangibili su salute e umore. Studi sul biophilic design confermano che spazi con elementi naturali aiutano a ridurre stress, abbassare la pressione sanguigna e favorire il recupero dell’attenzione.
Per esempio, in uno studio realizzato in stanze con superfici in legno e ambienti equivalenti senza legno, le persone che hanno passato del tempo nella versione “naturale” hanno riferito maggiore relax e hanno mostrato migliori performance cognitive.
Inoltre, il legno aiuta a regolare l’umidità interna, la pietra stabilizza la temperatura e i suoi effetti acustici attenuano rumori fastidiosi: tutti aspetti che contribuiscono a un ambiente notturno più sereno e riposante.
Massimizzare lo spazio in camere da letto piccole: qualità e design anche in situazioni complesse
Come hai potuto leggere fino a questo punto, gli spunti per trarre il massimo dalla tua piccola camera sono davvero molti.
Tutto, anche i più piccoli dettagli, concorrono a creare uno spazio unico nel suo genere, dove ogni cosa parla di funzionalità, praticità e comodità. Perché alla fine dei conti, la camera da letto, oltre che essere bellissima, deve renderci la vita semplice, deve farci riposare bene e deve farci sentire in pace quando ci entriamo.
E’ inutile arredare senza personalità, facendo scelte da catalogo slegate da chi siamo: sicuramente così è la strada più veloce per spendere soldi inutilmente e sentirsi infelici.
Prenditi il tuo tempo, ascoltati e fai le scelte con calma. Otterrai uno spazio che ti farà stare bene.
Le nostre esigenze però non diminuiscono, anzi: in alcuni casi aumentano e con poco spazio in casa bisogna fare trucchi di magia.
D’altronde anche i dati statistici lo confermano: non è un fenomeno marginale. Dati recenti evidenziano che a Milano la maggior parte degli immobili venduti nel 2023 misura meno di 115 mq (solo ~14,7 % supera quella soglia), mentre la metratura media è di circa 81 mq. Inoltre, nel mercato degli affitti milanese, quasi il 40 % delle richieste riguarda soluzioni mini, tra 30-60 mq, tipicamente monolocali o mini bilocali. È facile capire quindi perché la funzionalità e l’arredo intelligente diventano elementi fondamentali: il poco spazio non è un’eccezione ma la norma.
Le camere da letto in particolare sono quelle che risentono di più di questa diminuzione dei metri quadri. Avere poco spazio non significa dover rinunciare a comfort e stile, anzi. Pochi metri quadri possono rappresentare la giusta sfida proprio per massimizzare lo spazio e creare un ambiente accogliente e ricercato.
Vediamo insieme cosa si può fare per ampliare visivamente la percezione delle nostre camere da letto piccole.
Progettare la luce per creare una camera da letto piccola ma degna di nota
Se mi segui da qualche tempo sai quanto per me il tasto illuminazione sia importante. Non smetterò mai di parlarne e fare informazione, perché la giusta luce può davvero fare la differenza.
Come forse saprai, la migliore esposizione per la camera sarebbe est o sud est. A est perché si gode della luce del mattino e se ami svegliarti con la luce questa è l’esposizione perfetta. Inoltre, con un’esposizione di questo tipo, la camera rimane più fresca durante il giorno.
Avrai una camera illuminata nelle prime ore del giorno e ombreggiata verso la sera. In architettura bioclimatica questa esposizione è ritenuta la migliore perché permette di equilibrare il riposo e il benessere termico.
L’esposizione sud-est invece, permette un ottimo equilibrio tra temperatura e luminosità, garantendo una stanza accogliente tutto l’anno. Con questa esposizione avrai un risveglio naturale e una camera sempre gradevole.
Qualsiasi sia la tua esposizione però ricorda un punto: disponi il letto in modo che la luce non lo colpisca direttamente, ma che ci arrivi di taglio. In questo modo eviterai di rimanere accecato o di avere bruschi risvegli per la luce che fa capolino. Oltre a questo, è sempre molto importante saper adattare l’arredamento della stanza alla sua esposizione. Scegliere bene i tessuti e i colori delle tende in base alla funzione (se filtrare luce e calore o lasciarli passare), scegliere le palette colori che meglio rispondono ai tuoi gusti e allo stile tuo e della casa e i giusti complementi tessili.
Una volta che hai capito bene come sfruttare a tuo vantaggio la luce naturale in camera, puoi integrarla con la luce artificiale che dovrà essere calda e riposante, ma soprattutto dovrà essere studiata per rispondere alle tue esigenze. Far risaltare alcuni arredi o dettagli della camera, ma anche dare luce sulla zona lavoro e trucco e nelle zone armadio.
Di solito in camera da letto i punti luce che si prevedono sono quelli per i comodini, che in una camera piccola possono anche essere integrate nella testiera letto o fissate a parete; una luce centrale o incassata nel controsoffitto (se ci sono ribassamenti); luci da tavolo dove ci sono scrivanie o tavoli da toilette; luci led dentro gli armadi e/o dietro la testiera del letto.
Infine, gioca bene con i colori. Come sai non ci sono colori vietati o sbagliati: tutto dipende da come vengono distribuiti nello spazio. Se ami i colori decisi, usali su una parete o su parte di essa o per i complementi come le tende, i tappeti e le lenzuola. Renderai unica la tua camera, permettendole però di guadagnare in spazio percepito e stile.
In generale, per creare uno spazio davvero accogliente e riposante, è bene tenere il 60% delle superfici della camera da letto in colori desaturati o pastello, con tessuti quanto più naturali possibile. Questo contribuirà a creare uno spazio che viene percepito come chiaro, sicuro e che invoglia a staccare la spina alla fine di una lunga giornata.
Mobili per camere piccole: arredi su misura e multifunzionali
Quando si arreda casa è molto difficile riuscire ad avere già ben definito in mente un budget, soprattutto perché si ha difficoltà a capire quanto effettivamente possano costare i mobili.
La camera da letto, soprattutto quando è piccola, può richiedere una spesa non indifferente, se si cerca di coniugare funzionalità e qualità. Io consiglio sempre ai miei clienti di stilare una lista di priorità e di elementi per i quali sono disposti a spendere una percentuale maggiore del loro budget.
Tra questi elementi rientra sicuramente il materasso, perché è un pezzo su cui passiamo un numero pazzesco di ore. Ne consegue che deve essere di qualità per evitare di avere problemi di salute e soprattutto per evitare di dormire male.
Anche gli armadi sono molto importanti, soprattutto quando si hanno tantissime cose da mettere via (spesso se si abita in case piccole è quasi impossibile poter fare il cambio stagione) e se si deve integrare anche la Tv nel mobile.
Per questa ragione, quando si progettano gli armadi è bene considerare le misure: sfruttare tutto lo spazio disponibile sia in larghezza che in altezza, considerando tra i 2 e i 4 cm in meno come tolleranza, per riuscire a montare il mobile.
Gli armadi che ci sono oggi in commercio permettono di poter integrare specchi, moduli per la TV, perfino ponti in cui si possono integrare delle scrivanie. Per cui se nella tua piccola camera devi integrare più funzioni, progettare un armadio funzionale può davvero essere la soluzione. Sceglili magari in finiture meno pregiate (ma sempre di qualità) come il laminato, per riuscire a scendere un po’ di prezzo.
Potresti voler optare per un armadio ponte sotto il quale mettere il letto, se la conformazione della camera è molto piccola e difficile e questa fosse l’unica soluzione per avere i giusti flussi di passaggio.
Altro punto da considerare è la testiera del letto. Potresti scegliere un letto sommier, di quelli senza testiera cioè, per risparmiare almeno 10 cm. Mettendo una lunga mensola al di sopra del letto ricaveresti sia un comodino passante che un punto decorativo sul quale mettere piante, libri e oggetti vari. Incassando un led nella parte superiore della mensola avresti anche una fonte in più di luce.
In generale quando uno spazio è piccolo, tutto ciò che è sospeso, pieghevole o integrato in un altro arredo è un punto di cui tenere conto, perché ti permette di svolgere più funzioni con un unico mobile, risparmiando così spazio.
Letto contenitore per camera piccola, il tuo alleato per creare spazio dove non c’è
Quando si parla di camera da letto subito si pensa al letto, giustamente. La sua scelta diventa un fattore importantissimo nell’ottica dell’ottimizzazione dello spazio.
Va da sè che sia quasi d’obbligo scegliere un letto contenitore, che diventa molto comodo per riporre biancheria soprattutto stagionale, valigie e simili, permettendo così di liberare gli armadi.
La scelta della tipologia di letto, a livello di misure e stile, dipende un po’ da quanti si è a dover usare il letto. Per chi vive solo (come ad esempio gli studenti) o per chi deve scegliere un letto per gli ospiti, i letti singoli sono la soluzione ideale, perché versatili e funzionali.
Sono adatti anche in contesti multifunzionali, soprattutto se scelti nella tipologia di letto divano: in questo modo quando non in uso possono tranquillamente essere lasciati come divani, non mostrando il letto.
Come letto singolo ci si può spingere fino alla piazza e mezzo, potendo quindi contare su una larghezza di 120 cm. Spesso anche le giovani coppie optano per questa misura, perché anche se piccola rimane abbastanza comoda ma soprattutto permette di avere una maggiore vivibilità in case davvero molto piccole.
Anche il 140 cm di larghezza per un letto rimane una valida alternativa quando si tratta di dover fare i conti con i centimetri. Venti centimetri in meno rispetto ad un matrimoniale standard permettono di poter ragionare su diverse configurazioni.
Tra le soluzioni che ci sono da valutare, quelle di Perdormire rappresentano un ottimo punto di ricerca. Ci si trova una varietà molto ampia di letti, materassi e tutto quello che gira intorno al mondo del sonno; si può ricercare per misure, funzionalità, stile, collezione, per cui davvero un catalogo ampio all’interno del quale trovare quello che si cerca.
Offrono letti singoli e matrimoniali pensati per massimizzare il comfort in ogni contesto abitativo. I modelli con contenitore o secondo letto estraibile combinano design, qualità del riposo e praticità, adattandosi perfettamente alle dimensioni ridotte delle case di oggi.
Colori e tessuti che ampliano lo spazio e lo rendono confortevole
Arriviamo ora ad un punto che per me ha un’importanza incalcolabile: i colori e i tessuti.
Nelle mie consulenze lo studio dei colori ha un ruolo fondamentale: i giusti colori davvero ci cambiano le giornate e la qualità della vita in generale.
Parto sempre dai clienti, dalla loro storia, dalle abitudini e da quello che gli piace. E intendo quello che gli evoca ricordi ed emozioni positive, che allontana l’ansia e lo stress e che li fa sentire nel posto giusto al momento giusto. Come dico sempre, non esistono schemi di colore o colori sbagliati a priori per la camera da letto.
Esistono solo combinazioni personalizzate e usate al meglio secondo la struttura della camera e della sua esposizione. Se ti piace il terracotta o il blu elettrico ad esempio, puoi pensare di usarli in camera.
Potresti usarli per gli armadi o i comodini, come colori di copriletti, tende e tappeti. Oppure potresti optare per la tecnica del color block, studiando blocchi di colore nella parete dietro il letto. Anche la carta da parati è un ottimo alleato, soprattutto nei piccoli spazi, per aiutare a dare profondità, ampliare visivamente lo spazio e dare presenza ad una camera magari un po’ povera di arredi.
Per quanto riguarda i tessuti invece, quelli naturali rimangono sempre la scelta migliore in termini di salubrità, facilità di pulizia e mantenimento e a livello sensoriale. Scegliere il cotone e il lino per i tessili del letto e delle tende ti aiuterà ad avere una splendida sensazione di sofficità e leggerezza, mantenendo la stanza calda e naturale.
Magari puoi scegliere il tappeto in fibre sintetiche e a pelo raso, se non vuoi doverti preoccupare della sua pulizia troppo spesso ma vuoi comunque un elemento a terra che decori, scaldi e dia coerenza all’insieme.
Camera piccola, design moderno: le tendenze dell’arredo casa
Avere uno spazio piccolo non significa dover rinunciare a qualità, funzionalità ed estetica. Sicuramente una camera da letto piccola richiede più impegno a livello di progettazione dello spazio e della scelta degli arredi, per essere sicuri di ottimizzare la stanza senza perdere nulla.
Proprio perché come dicevamo all’inizio, le case sono sempre più piccole e compatte, anche il mondo dell’interior design si muove verso soluzioni multifunzionali e dinamiche. Se si parla di monolocali o piccoli bilocali, gli spazi sono praticamente continui ed è difficile spesso parlare di zone completamente separate. Nel caso dei monolocali, armadi autoportanti o pareti autoportanti di listoni possono aiutare a separare gli spazi facendo aumentare la vivibilità dello spazio.
In entrambi i casi, la continuità nell’uso di colori e materiali per tutta la casa permette di creare continuità visiva, facendo sembrare la casa più ampia e ariosa.
La scelta di materiali naturali come il legno, la pietra e il cemento permette di aggiungere calore e carattere nei piccoli spazi, ma non solo.
Non è solo questione di aspetto: materiali come legno, pietra naturale o fibre organiche offrono effetti tangibili su salute e umore. Studi sul biophilic design confermano che spazi con elementi naturali aiutano a ridurre stress, abbassare la pressione sanguigna e favorire il recupero dell’attenzione.
Per esempio, in uno studio realizzato in stanze con superfici in legno e ambienti equivalenti senza legno, le persone che hanno passato del tempo nella versione “naturale” hanno riferito maggiore relax e hanno mostrato migliori performance cognitive.
Inoltre, il legno aiuta a regolare l’umidità interna, la pietra stabilizza la temperatura e i suoi effetti acustici attenuano rumori fastidiosi: tutti aspetti che contribuiscono a un ambiente notturno più sereno e riposante.
Massimizzare lo spazio in camere da letto piccole: qualità e design anche in situazioni complesse
Come hai potuto leggere fino a questo punto, gli spunti per trarre il massimo dalla tua piccola camera sono davvero molti.
Tutto, anche i più piccoli dettagli, concorrono a creare uno spazio unico nel suo genere, dove ogni cosa parla di funzionalità, praticità e comodità. Perché alla fine dei conti, la camera da letto, oltre che essere bellissima, deve renderci la vita semplice, deve farci riposare bene e deve farci sentire in pace quando ci entriamo.
E’ inutile arredare senza personalità, facendo scelte da catalogo slegate da chi siamo: sicuramente così è la strada più veloce per spendere soldi inutilmente e sentirsi infelici.
Prenditi il tuo tempo, ascoltati e fai le scelte con calma. Otterrai uno spazio che ti farà stare bene.
Qual è quell’elemento in camera da letto che viene relegato (spesso) tra gli ultimi pezzi da scegliere e comprare? Anche se poi ha bisogno di un budget abbastanza importante, visto il ruolo fondamentale che ha nelle nostre vite?
Sì, sto parlando proprio di lui: il materasso. Non si tratta solo di comfort e sonno (che sono ovviamente essenziali), ma di come la scelta del materasso giusto possa davvero trasformare l’intera estetica e funzionalità del nostro spazio più intimo.
Come interior designer, ho imparato che ogni singolo elemento della casa racconta una storia e contribuisce all’armonia dell’insieme. E la camera da letto? È il nostro rifugio, il luogo dove iniziamo e concludiamo ogni giornata. Merita tutta la nostra attenzione, partendo proprio dalle fondamenta: un buon materasso (e un buon letto).
Il materasso giusto come elemento di design
Quando pensiamo all’arredo della camera da letto, la nostra mente corre subito ai colori delle pareti, alla scelta del modello del letto e dell’armadio, ai tessili e all’illuminazione. Ma fermati un attimo: hai mai considerato come l’altezza e la tipologia del tuo materasso influenzino l’estetica dell’intera stanza?
Un materasso troppo sottile può far sembrare il letto “appiattito” e poco invitante, mentre uno troppo alto potrebbe sbilanciare le proporzioni dell’ambiente. La chiave è trovare il giusto equilibrio tra comfort, salute e design.
L’Importanza dell’altezza del letto nel design
L’altezza del letto è cruciale per creare l’atmosfera giusta. In una camera dallo stile minimalista e moderno, un materasso (ed un letto) più sottile può enfatizzare le linee pulite e essenziali. Al contrario, in un ambiente dal sapore classico o rustico, un materasso più generoso può contribuire a quell’effetto “nuvola” tanto desiderato.
Ma non dimentichiamo mai l’aspetto funzionale: l’altezza ideale del letto dovrebbe permetterti di sederti comodamente sul bordo con i piedi appoggiati a terra. È una regola d’oro dell’ergonomia che non possiamo ignorare!
La ricerca del partner perfetto per il tuo design
Trovare la giusta azienda in questo settore è molto importante; è essenziale che i materassi da poter scegliere offrano personalizzazione così come differenti tipologie di misure (sia in larghezza che altezza), tecnologie, sostegni e proprietà. Uno dei partner migliori che ho scoperto è Marcapiuma Materassi: sono rimasta colpita dalla loro attenzione non solo al comfort, ma anche agli aspetti estetici e funzionali che tanto stanno a cuore noi designer.
Quello che mi ha conquistata è il loro approccio olistico al riposo: non si tratta solo di dormire bene, ma di creare un sistema letto che si integri perfettamente con il nostro stile di vita e con l’estetica della nostra camera da letto.
Work from home during coronavirus outbreak
Come scegliere il materasso giusto: materiali e texture, l’Impatto visivo e tattile
Quando scelgo i materiali per un progetto, penso sempre a come questi dialogheranno tra loro. Lo stesso principio vale per il materasso: scegliere il modello giusto permetterà di unire ergonomia, funzionalità ed estetica nella stanza, rendendo il progetto preciso fino nei dettagli.
Il lattice naturale non è solo una scelta eco-friendly (aspetto che sta diventando sempre più importante nelle nostre case), ma offre anche vantaggi estetici non indifferenti. La sua struttura naturalmente traspirante e la capacità di mantenere la forma nel tempo significano che il tuo letto manterrà sempre un aspetto ordinato.
Inoltre, su un materasso di lattice potrai avere un riposo rigenerante e salutare, perché si tratta di materassi che alleviano ogni punto di pressione e ti offrendo un sostegno ottimale per tutta la notte.
Ma che cos’è il lattice? Il lattice è una linfa che viene estratta dall’albero della gomma, attraverso un processo chiamato “tapping”. Una volta raccolta la linfa, questa viene lavorata per creare la schiuma di lattice (cioè il materiale dei materassi). Il lattice può essere naturale, sintetico o una combinazione delle due.
In ogni caso si tratta di un prodotto di qualità e la bellezza di investire in un prodotto così è che ti permette di cambiare l’estetica della camera nel tempo – nuove lenzuola, nuovi cuscini, nuove tende – mantenendo sempre una base solida e affidabile.
L’arte di stratificare: materasso, topper e biancheria
Una delle tecniche che adoro utilizzare nei miei progetti è la stratificazione. Proprio come facciamo con i tessili – cuscini, coperte, tende – possiamo applicare questo principio anche al letto.
Un buon materasso rappresenta la base, ma possiamo giocare con topper in materiali diversi per adattare il comfort alle stagioni o alle nostre esigenze che cambiano. Questa flessibilità è oro per noi che amiamo reinventare i nostri spazi!
La domanda però è lecita: cos’è il topper? Il topper è uno strato aggiuntivo che si posiziona sopra al materasso e può essere di diversi materiali (lattice, memory foam o altre schiume). La sua funzione principale è di prolungare la vita del materasso e dare supporto extra. Può avere uno spessore che varia dai 2 ai 7 cm, ed è molto importante per cambiare o migliorare la sensazione di appoggio sul materasso.
Da non sottovalutare l’impatto estetico dei tessuti che scegliamo per fare il nostro letto. Mi piace molto creare abbinamenti mai provati, usare diversi tessuti in base alle esigenze e allo stile, come ad esempio:
Lenzuola in lino grezzo per un look naturale e rilassato
Tessuti lucidi come la seta per un contrasto sofisticato
Cotoni organici per un approccio completamente eco-friendly
Tessuti tecnici per chi ama lo stile contemporaneo
Da ultimo ma non per importanza, la testiera del letto (ricordi il mio post sulle idee per la testata del letto?). Se stai pensando di cambiarla, perché separata rispetto alla struttura del letto, considera sempre l’altezza del tuo materasso. Una testiera troppo bassa rispetto a un materasso generoso può creare uno sbilanciamento visivo, mentre una troppo alta potrebbe farlo sembrare insignificante.
Free pale pink flowers spread out on the pages of a book, public domain CC0 photo.
Creare atmosfera: l’Illuminazione che valorizza
Non possiamo parlare di design della camera da letto senza considerare l’illuminazione (se sei già stato sul mio blog lo sai quanto sia importante per me il fattore illuminazione). Un buon materasso, ben posizionato e proporzionato, crea linee pulite che vengono esaltate dalla giusta illuminazione.
Le luci soffuse laterali, per esempio, creano quell’effetto galleggiante che fa sembrare il letto sospeso, mentre l’illuminazione dall’alto può evidenziare la texture e la qualità dei materiali. Quando progetti o modifichi l’illuminazione della tua camera quindi, pensa all’obiettivo che vuoi raggiungere e aggiungi o togli lampade in base a questo punto. Ricorda che in camera le luci devono essere calde e soffuse, per creare relax e favorire il riposo.
Funzionalità e stile: non scegliere mai
Una lezione che ho imparato negli anni è che non dobbiamo mai scegliere tra funzionalità e stile. Il materasso giusto deve essere bello da vedere e fantastico da vivere.
Pensa a questo: trascorriamo circa un terzo della nostra vita a letto. Non credi che questo “terzo” meriti la stessa attenzione che dedichiamo al nostro soggiorno o alla nostra cucina?
Un materasso di qualità influenza:
La qualità del nostro riposo (e quindi il nostro umore il giorno dopo!)
L’aspetto generale della camera
La durata degli altri elementi del sistema letto
Il nostro benessere fisico a lungo termine
Come scegliere il materasso giusto per il tuo progetto
Dopo anni di esperienza, ecco i miei consigli pratici per come scegliere il materasso giusto per il tuo progetto di camera da letto:
Misura sempre lo spazio disponibile: non solo la superficie, ma anche l’altezza. Considera lo spazio tra il letto e eventuali mensole, applique o elementi decorativi sopra la testiera.
Pensa al lungo termine: un buon materasso è un investimento che dura anni. Scegli qualità e versatilità che si adatteranno ai tuoi cambi di stile futuri.
Considera la stagionalità: materiali traspiranti come il lattice naturale sono perfetti per chi, come me, ama cambiare l’aspetto della camera a seconda delle stagioni senza compromettere il comfort.
Valuta l’impatto visivo:l’altezza del materasso deve essere proporzionata alla stanza e agli altri mobili. In una camera piccola, un materasso troppo alto può sembrare opprimente.
L’evoluzione del design della camera da letto
Negli ultimi anni ho notato un’evoluzione importante nel modo in cui concepiamo la camera da letto. Non è più solo il posto dove dormiamo, ma un vero e proprio santuario del benessere.
Questa evoluzione ha portato una maggiore attenzione a tutti gli elementi che compongono lo spazio del riposo, materasso incluso.Instagram e Pinterest hanno cambiato il modo in cui vediamo i nostri spazi. Quella camera da letto perfettamente progettata che ammiri sui social? Ha al suo interno, tra gli altri dettagli, un materasso di qualità che garantisce le giuste proporzioni e il comfort necessario per vivere davvero quello spazio.
Scegliere il materasso giusto equivale ad investire nel proprio benessere
Come sempre, il mio consiglio è di non sottovalutare mai l’importanza delle basi. Che si tratti delle fondamenta di una casa o del materasso della tua camera da letto, investire in qualità è sempre la scelta giusta.
La bellezza di elementi come i prodotti Marcapiuma è che ti permettono di avere il meglio di entrambi i mondi: comfort straordinario e integrazione perfetta nel tuo progetto di design.
Ricorda: la tua casa deve raccontare la tua storia. E la storia del tuo riposo merita di essere scritta con i materiali migliori, tanto per il tuo benessere quanto per l’estetica del tuo spazio più intimo.
Spero che questo post ti sia stato utile per vedere il materasso sotto una nuova luce – non solo come elemento funzionale, ma come vero e proprio protagonista del design della tua camera da letto!
Se hai domande o vuoi condividere la tua esperienza, scrivimi nei commenti. Adoro confrontarmi con voi sui temi del design e sono sempre curiosa di scoprire le vostre soluzioni creative!
Rivestimenti per cucine moderne che durano nel tempo: scopri il gres porcellanato, versatile ed elegante, ideale per top, paraspruzzi e pavimenti.
Qual è la parte della casa che viviamo di più e che vogliamo sia al tempo stesso iper funzionale e bellissima?
Esatto, la cucina. Se pensiamo a come è cambiato l’aspetto e il ruolo della cucina nei secoli e soprattutto negli ultimi cento anni, rimaniamo senza parole.
Le cucine sono state per secoli zone appartate, dedicate alla servitù e sempre caratterizzate da arredi e materiali poveri.
Non sono mai state concepite come luoghi in cui ospitare o come centro della vita di “rappresentanza” delle famiglie (a meno che fosse l’unico luogo, a parte le camere, presente in casa), perché appunto, luogo di lavoro.
Per cui è incredibile pensare alla trasformazione che questo ambiente della casa ha subito, specchio ovviamente dello sviluppo delle necessità di tutti noi.
Oggi le cucine sono quanto più grandi si possano realizzare, quanto più belle e funzionali si possano pensare, spesso unite al soggiorno. Questo perché in cucina si prepara e si mangia tutti insieme, quasi sempre il tavolo da pranzo è in comunione tra cucina e soggiorno e non c’è più vergogna a farsi vedere mentre si cucina da mangiare.
Per tutti questi motivi, quando si arreda una cucina si presta sempre più attenzione ai materiali di cui sarà fatta: dovranno essere resistenti, performanti, longevi e soprattutto facili da pulire e mantenere.
Il piano di lavoro della cucina in primis è l’oggetto di infinite ricerche: nei miei progetti quasi sempre propongo un materiale, il gres porcellanato.
Rimani con me in questo post, per scoprire il perché.
Top e rivestimenti cucina in gres porcellanato: perché scegliere questo materiale
Dicevo prima che il gres porcellanato è uno dei materiali che propongo più spesso nelle cucine dei miei clienti.
Perché questa decisione?
Ovviamente ci sono tanti altri materiali altamente tecnici che si possono scegliere per il top e gli altri rivestimenti della cucina, ma ci sono alcuni punti specifici per cui il gres rimane uno dei miei preferiti.
Partiamo però dal principio e cioè: cos’è il gres porcellanato? Come lo si ottiene?
Il gres porcellanato si ottiene tramite sinterizzazione (cioè un processo di lavorazione ad alta temperatura per cui le polveri vengono messe in uno stampo e scaldate ma senza raggiungere il punto di fusione) di materie prime come argille, ceramica, sabbia… che vengono prima macinate e polverizzate fino a raggiungere la granulometria adatta per essere pressate.
Questa lavorazione lo rende impermeabile e non poroso e differente dal gres porcellanato naturale, perché si tratta di un materiale evoluto, realizzabile in tanti formati e tante tipologie di finitura.
Ed eccoci arrivati al cuore del discorso: quali sono le caratteristiche del gres?
Il primo punto tra tutti potrà sembrare banale ma non lo è: la sua estrema resistenza. Il gres grazie alle sue caratteristiche di robustezza e durezza superficiale è resistente ai graffi, all’usura e a quasi tutte le sollecitazioni fisiche e chimiche (per citarne alcune: calore o shock termici, umidità e agenti chimici come gli acidi). Tutti incidenti che capitano spessissimo in cucina: un coltello che cade di traverso, il limone lasciato per sbaglio qualche minuto in più sul piano, la pentola bollente posata senza niente sotto…
Insomma, con un materiale di questo tipo puoi davvero cucinare e preparare senza dover tenere a mente il carico mentale di dover stare attento al piano per non rovinarlo per sempre.
Un altro punto interessante di cui a mio avviso si parla troppo poco, è il fatto che il gres è un materiale sostenibile. E’ prodotto con materiali naturali e sempre riutilizzabili, rendendolo di fatto un prodotto a scarto zero perché l’intero ciclo produttivo è a basso impatto ambientale; oltre a questo, la sua longevità e l’inalterabilità delle caratteristiche tecniche e del colore nel tempo, lo esclude automaticamente da quel ciclo di prodotti fast che producono scorie a non finire e che di conseguenza inquinano.
A questo aggiungiamo che è compatto e non poroso, caratteristica questa che lo rende altamente sicuro ed igienico per il contatto con gli alimenti. Come dicevamo prima, è impermeabile all’acqua, per cui non c’è rischio di muffa o marcescenza, non teme le basse o le alte temperature per cui non crepa (sei al sicuro con pentole bollenti e bottiglie ghiacciate), non brucia e non produce fumo in caso di incendio.
Infine, essendo impermeabile ad acari, batteri, funghi, muffe&co puoi avere altissimi livelli di igienicità.
Rivestimenti cucina moderna: la versatilità del gres porcellanato
Già ti vedo con tutte le immagini di cucine incredibili salvate su Pinterest e Instagram (lo so perché tutti i miei clienti lo fanno e me lo mostrano).
Cucine con top in marmo, cemento, legno… ma ti svelo un segreto. Molto spesso non si tratta davvero di quei materiali.
Spesso si tratta di gres porcellanato: lo sviluppo delle tecnologie in questo campo ha fatto passi enormi ed al giorno d’oggi è davvero possibile ricreare l’effetto marmo Calacatta Imperiale, proprio come se fosse uscito dalla cava.
E’ possibile avere lastre in grandi formati che permettono di realizzare superfici impegnative come i piani di lavoro della cucina, ma non solo. Si possono realizzare anche bagni, pavimenti, paraschizzi… Insomma, tutto quello che serve per avere un progetto coerente e coordinato.
Tra le aziende di riferimento nel settore spicca Atlas Plan, brand di Atlas Concorde specializzato nella produzione di grandi lastre in gres porcellanato. Le loro collezioni rappresentano un esempio di eccellenza per chi cercarivestimenti per cucine moderne, perché coniugano qualità tecnica e bellezza estetica. Ma non solo quindi lastre per i piani di lavoro della cucina. Lastre per poter creare un progetto completo a 360°: dai rivestimenti alle pareti, al pavimento, al top del bagno passando per le facciate ventilate.
C’è una gamma di prodotti davvero vasta e ampia, adatta all’interno ma anche all’esterno e sono sicura che vedendo i prodotti ti verranno in mente utilizzi di questo materiale a cui ancora non avevi pensato.
Ovviamente ci sono tutti i tipi di effetto marmo a cui puoi pensare, ma ci sono anche gli effetti cemento, se il tuo è uno stile più industriale. Ma c’è anche l’effetto legno, se invece ti ispira di più lo stile scandi o Japandi.
Insomma, davvero tutto quello che puoi sognare per portare in vita il progetto della tua cucina.
Le tendenze imperdibili per una cucina contemporanea
Come già dicevo all’inizio del post, la cucina di oggi non è più un ambiente isolato ma è il vero cuore della casa, capace di riflettere lo stile di vita di chi la abita. Lo stile contemporaneo, che va per la maggiore, è però influenzato da una forte contaminazione internazionale e da una ricerca costante di equilibrio tra estetica e funzionalità. In questo scenario, la scelta dei rivestimenti assume fondamentale che non può essere sottovalutato.
Ecco i principali trend che guidano la progettazione delle cucine moderne:
Open space integrato al living
La cucina a vista, integrata con la zona giorno, è ormai una soluzione molto diffusa. Questo approccio apre lo spazio, favorisce la convivialità e permette di vivere la casa in modo più fluido. Ma proprio perché la cucina diventa parte integrante del soggiorno, i materiali devono offrire continuità visiva e coerenza stilistica. Le lastre di gres porcellanato in grande formato sono perfette per rispondere a questa esigenza: permettono di rivestire top, paraspruzzi e persino pavimenti con superfici coordinate, creando un ambiente omogeneo e sofisticato.
Effetto naturale e materico
Il ritorno ai materiali naturali è uno dei trend più forti del design d’interni. Marmo, pietra e legno evocano calore, eleganza e autenticità. Tuttavia, questi materiali presentano spesso limiti pratici: il marmo è delicato e soggetto a macchie, la pietra può essere porosa, il legno teme l’umidità. Il gres porcellanato riesce a riprodurre fedelmente le texture naturali, offrendo superfici visivamente identiche agli originali ma molto più resistenti e facili da mantenere. Così si può avere l’effetto scenografico del marmo Calacatta o la matericità del cemento industriale, senza rinunciare alla praticità.
Superfici grandi e continue
Un altro tratto distintivo delle cucine contemporanee è la ricerca di linearità e pulizia formale. Fughe e giunzioni visibili vengono ridotte al minimo, per ottenere un aspetto uniforme e senza interruzioni. Le lastre in grande formato rispondono perfettamente a questa esigenza: permettono di rivestire anche grandi superfici con pochissime giunzioni, migliorando non solo l’estetica ma anche l’igiene, perché le fughe sono punti critici dove si accumula lo sporco. Il risultato è una cucina minimalista, elegante e più facile da mantenere pulita.
Palette neutre e versatili
I colori naturali – grigi, beige, bianchi caldi, toni della pietra – sono i protagonisti indiscussi delle cucine moderne. Queste tonalità non solo si adattano facilmente a diversi stili (dal nordico allo industriale, dal classico rivisitato al contemporaneo minimal), ma garantiscono anche una maggiore durata nel tempo. Una cucina dai colori neutri non passa di moda e consente di rinnovare l’ambiente con piccoli dettagli decorativi, senza dover intervenire sui rivestimenti principali. Il gres, disponibile in un’ampia gamma cromatica e finiture materiche, permette di personalizzare la cucina mantenendo però una base sobria e raffinata, pronta a valorizzare gli accessori e gli arredi.
Kitchen furniture apartment shelf
Rivestimenti cucina in gres porcellanato: una scelta importante e saggia per una casa da sogno
Se mi conosci da un po’ e leggi il mio blog (o i miei social) da qualche tempo, sai quali siano per me i punti cardine della progettazione d’interni.
La personalizzazione prima di tutti: quella vera, quella che parte da te (tenendo conto della tua bacheca Pinterest, certo) e cuce addosso a te e ai tuoi spazi arredi e colori che ti faranno stare bene.
Ma anche la praticità perché alla fine le case bisogna viverle bene e senza ansia di dover stare attenti a muoversi perché altrimenti si macchia il divano, si rompe la sedia o si graffia il rivestimento della cucina.
Chiaro che bisogna avere cura di tutto quello che ci circonda, ma non deve diventare un’ossessione. Tutto questo può diventare possibile anche grazie ad una progettazione attenta, che ti ascolta e ascolta i tuoi tempi e il tuo budget. Ti aspetto per progettare la tua nuova cucina dei sogni.
Risparmiare sulla luce è possibile: guida completa al risparmio energetico in casa tra arredamento smart, LED e confronto tariffe.
In questi ultimi anni ci siamo accorti tutti, purtroppo, di quanto i costi delle bollette dell’energia siano aumentati in maniera spropositata.
Quasi viene voglia di abbandonare tutto e tornare ai vecchi tempi, in cui c’erano solo le candele. Ma come ben sappiamo tutti, rimane solo un desiderio irrealizzabile.
Secondo i dati ARERA, solo nel 2024 il rincaro medio dei costi per la “materia prima” è stato del 30%, con picchi superiori al 45% nelle fasce F1 (giorno e fine settimana).
E’ ovvio quindi che tutti noi (progettisti e proprietari di casa) cerchiamo continuamente metodi e modi per risparmiare qualcosa, senza dover sacrificare comodità, praticità e design.
Con questo post cerco di venirti e venirmi in aiuto, parlando principalmente di tre punti:
Progettazione d’interni a basso impatto (luce naturale, colori, materiali)
Tecnologie smart e apparecchi efficienti per monitorare e contenere i kWh
Tariffe elettriche ottimizzate scelte in modo consapevole
Cominciamo.
Partire dalle basi: capire dove sprechiamo energia
Prima di cominciare a confrontare tutte le tariffe di tutti i fornitori di energia d’Italia e prima di comprare uno stock di lampadine iper efficienti, è bene fare una fotografia delle nostre abitudini in casa.
Molto spesso infatti, siamo molto meno efficienti nel risparmio energia di quello che pensiamo.
Ci sembra di disattivare tutti gli elettrodomestici quando non in uso; ci sembra di avere solo elementi in fascia A+++, ci sembra di fare davvero tantissime cose.
Non è così: a dircelo e ricordarcelo è ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente), in un rapporto pubblicato da loro sui consumi pubblici.
Avevi mai pensato, ad esempio, che una vecchia lavatrice A++ assorbe 125 kWh/anno mentre un modello 2024 classe A scende a 50–60 kWh? Il ROI (in italiano significa ritorno sull’investimento) di una sostituzione, calcolando 0,25 € / kWh, è di circa 5 anni. Anche lo standby nascosto è un grande nemico: il televisore 55″ può consumare 10 W anche spento.
Ed è facile quindi capire i risultati del report: a livello nazionale e su consumo annuo, considerando un trilocale, l’illuminazione e gli elettrodomestici pesano per il 55% del kWh annuo. Anche il clima estivo ed invernale arriva ad incidere di un altro 20%, soprattutto in caso di split poco efficienti.
(le voci possono variare ±2 % a seconda delle abitudini e della zona climatica)
Indicatore
“famiglia‑tipo” ARERA
(3 persone, residenza di 95 m², profilo D3 con potenza impegnata 3 kW)
Valore 2024‑25
Consumo medio annuo
≈ 2 700 kWh
Spesa elettrica annua
~ 900 €
Utenti mercato libero
76 % dei punti di prelievo
Tariffa media famiglia in tutela (PUN)
83 €/MWh (0,083 €/kWh)
Cosa puoi fare dal punto di vista pratico con queste informazioni? Puoi andare nell’area clienti o nell’app del tuo fornitore di energia per capire se ti conviene passare alla bioraria. Puoi mappare gli stand-by con uno smart-plug wi-fi da € 15, risparmiando potenzialmente fino a € 40 all’anno. Se hai ancora (ma spero proprio di no) delle lampadine alogene, le puoi cambiare con quelle led (sostituendo 10 alogene 50 W con LED 7 W risparmi fino a 100 kWh).
Ti consiglio anche di confrontare i tuoi consumi annui con la media annuale nazionale: se sei al di sopra del 20% parti facendo un check di climatizzazione e stand by.
Compila poi un foglio di priorità: frigo – split (alta priorità), illuminazione (media), piccoli elettrodomestici (bassa priorità).
Una volta che hai la tua diagnosi, cerca una tariffa che risponda alle tue esigenze. Qui entra in gioco la concorrenza tra fornitori:
Tariffa monoraria consigliata per chi lavora in smart working e consuma anche di giorno.
Tariffa bioraria se la casa è spesso vuota dalle 8 alle 18.
Ti consiglio la sezione di facile.it per confrontare le offerte di energia elettrica: in pochi click vedi il costo reale al kWh, la maglia di sconto e la durata della promozione. Puoi anche filtrare fornitori che offrono energia 100 % rinnovabile o pacchetti dual fuel (luce + gas). Così eviti di perderti tra kWh, tasse e oneri di dispacciamento.
Interior design efficiente: la base invisibile del risparmio
In che modo l’interior design può aiutarci a dare un taglio (anche se minimo) alle bollette di casa?
Con una progettazione attenta ai dettagli, che tenga conto di alcuni fattori importanti. Innanzitutto, partire sempre dalle caratteristiche della casa che non possiamo cambiare: posizione ed esposizione. Se abbiamo una casa a nord, sia geograficamente che di esposizione, avremo poca luce naturale durante il giorno ed una casa tendenzialmente più fredda.
Sicuramente non sono punti molto favorevoli, ma già esserne coscienti e partire arredando e progettando con questa consapevolezza ti permetterà di prendere decisioni più sagge.
Ci sono tre punti molto importanti e che sono alla base di tutte le progettazioni di interni:
il giusto schema colori. Sappiamo tutti che i colori chiari riflettono praticamente tutta la luce che li colpisce. Il RAL 9001 ad esempio (un bel bianco caldo) riflette l’85% di luce. Capisci bene anche tu che in un esempio come quello sopra, sicuramente questo è un colore da sfruttare al massimo. Questo non vuol dire rinunciare ai colori, anzi. Potresti inserire tocchi di colori anche forti, come il terracotta, il marrone cioccolato o il rosso Barolo per scaldare l’ambiente (dando una sorta di illusione visiva) e creare un’atmosfera accogliente. Contrastando questi colori forti con materiali come i metalli satinati o i vetri riflettenti, riesci a riflettere la luce, evitando mille faretti in giro per casa e creando ulteriori punti illuminanti.
gli specchi sono i tuoi alleati se la luce naturale è poca (o se per te non è semplicemente mai abbastanza). Se posizioni un grande specchio davanti o vicino ad una finestra, lo specchio ti aiuterà ad aumentare il flusso di luce in casa (raddoppia la diffusione luminosa su asse orizzontale), ampliando anche visivamente lo spazio (poiché rifletterà anche il paesaggio esterno).
scegli con saggezza i tessuti filtranti per le tende delle finestre. Se hai bisogno di filtrare la luce del giorno perché molto forte, scegli materiali come il lino lavato 160 g/m², che mantiene la privacy ma lascia passare fino al 60 % del flusso luminoso.
Un’altra chicca di cui anche io parlo spesso, sono gli arredi sospesi o comunque con piedini. Io personalmente amo tutto quello che è sollevato da terra sia per una questione pratica di pulizia (è davvero super agevole poter passare sotto ad ogni arredo), che di leggerezza visiva.
Mobili con piedini di ogni tipo danno la sensazione che lo spazio a disposizione sia di più di quello che è in realtà allargando la stanza in cui si trovano. Oltre a questo però, i piedini favoriscono la micro-circolazione dell’aria anche al di sotto degli arredi, rendendo possibile una diminuzione fino a 2° della temperatura percepita in estate (meno split, meno watt).
lluminazione e domotica: la tecnologia che ci aiuta a risparmiare energia
Come sai se mi segui da un po’, l’illuminazione per me è un tasto davvero fondamentale di qualsiasi spazio abitato.
La giusta illuminazione ci fa stare bene, ci evita danni ad occhi e al corpo in generale, perché ci permette di svolgere tutte le nostre attività nelle migliori condizioni possibili.
Spesso però è un argomento che viene affrontato solo alla fine di un progetto, o quando il progetto è stato fatto e bisogna metterci “una pezza”.
Nei progetti che seguo, l’illuminazione viene studiata da subito, contestualmente a tutti gli altri elementi. Ed è un’illuminazione stratificata. Cosa vuol dire?
Che ci sono più punti luce, da diverse posizioni e fonti, con lampade di differenti potenze e temperature.
Oltre alla luce generale d’ambiente (di solito diffusa e a soffitto), ci sono da considerare le luci puntuali (come le lampade da terra o da tavolo) e le luci d’accento, come i faretti ad incasso sopra determinati elementi d’arredo e architettonici.
In questo modo è possibile accendere solo la porzione di luce che serve in quel determinato momento, lasciando spento tutto il resto. Anche grazie alla domotica è possibile controllare tutto questo: accensione e spegnimento, temperatura colore della luce e potenza.
Potreste anche pensare di aggiungere un sensore di presenza PIR integrato, che permette di risparmiare fino a 50 kWh/anno (in uno spazio grande come un corridoio).
Tipo di luce
Consumo
Durata media
Miglior posizionamento
LED integrato
4–10 W
30 000 h
tavolo da pranzo, corridoio
LED COB dimmerabile
6–12 W
35 000 h
faretti incasso, nicchie
Lampade a filamento LED
6–8 W
15 000 h
zone relax, applique vintage
A proposito di domotica, una chicca interessante è pensare di mettere una centralina (come ad esempio) Zigbee connessa a Home Assistant (open source) più tre smart‑meter pinzometri, con un costo che si aggira sotto i 150 € per avere il monitoraggio in tempo reale dei kWh. Altre implementazioni interessanti:
Automazioni: spegnere la caldaia elettrica se la produzione fotovoltaica scende sotto i 300 W.
Alert Telegram: notifica se l’assorbimento base supera i 200 W (indice di un device dimenticato)
Progettazione intelligente e tecnologie efficienti: il modo migliore per risparmiare energia
Siamo quasi alla fine di questo post pieno di dati e informazioni, sicuramente diverso dal solito ma quasi d’obbligo, visto il periodo che tutti stiamo passando.
Prima di lasciarti alle mie conclusioni ti ricordo che anche per il 2025 sono stati confermati questi bonus fiscali:
Ecobonus 65 % per caldaie a pompa di calore e interventi di coibentazione
IVA al 10 % sulle opere di ristrutturazione ordinaria
A questo punto hai potuto constatare che non c’è mai una sola via possibile per migliorare la tua casa e la tua vita in generale. Ci sono sempre più strumenti da usare in combinata per avere la risposta migliore.
Una progettazione d’interni precisa e puntuale ti permetterà di avere soluzioni efficienti e durature, per una casa non solo bella ma anche funzionale e sostenibile.
Scopri come arredare il tuo spazio esterno con una piscina fuori terra: vantaggi, modelli, materiali, idee d’arredo e consigli pratici per creare un’oasi di relax nel tuo giardino.
Ci siamo: arriva quel periodo dell’anno dove ci sembra di tornare a respirare, dove ci sembra che alla fine non è tutto così malaccio.
Le giornate si allungano mentre noi continuiamo a rincorrere tutte le nostre attività quotidiane e cominciano ad aumentare i pranzi all’aria aperta, gli aperitivi con amici e parenti e tra poco anche qualche domenica in piscina.
Ma i veri fortunati sono quelli che hanno un giardino… ormai gli spazi esterni sono diventati fondamentali, ci servono per non sentirci in gabbia e per trovare un legame con la natura.
Il giardino può diventare a tutti gli effetti un salotto estivo, e proprio per questo merita di essere arredato con attenzione, proprio come si fa per gli spazi interni.
I giusti arredi, complementi, luci e dettagli sono capaci di trasformare un giardino mediocre in un vero e proprio angolo di paradiso.
E quale è l’elemento perfetto, che tutti vorremmo mettere?
Certo: la piscina, magari anche una di quelle fuori terra.
Vantaggi delle piscine fuori terra: perché sempre più persone le scelgono
Perché c’è questo boom di persone che scelgono le piscine fuori terra?
Perché hanno indubbiamente molti vantaggi. Il più importante di tutti è sicuramente il fatto di non dover fare pratiche, al contrario di quanto succede per le piscine interrate. Non cambia categoria catastale dell’immobile e ovviamente i costi sono nettamente inferiori.
È vero che le piscine interrate, soprattutto se di grandi dimensioni, hanno un costo comunque importante. Ma si tratta solo di quella voce di spesa: una volta acquistata è pronta da essere montata e riempita e può cominciare il divertimento.
Non si devono fare opere murarie, che non è assolutamente cosa di poco conto. Ne esistono di ogni forma e dimensione, per cui è davvero semplice trovare il modello che si addice allo spazio esterno che abbiamo.
Prendere le misure dello spazio è sempre il primo passo fondamentale: è importante scegliere una piscina che garantisca comunque un buon passaggio tutto intorno, per evitare di acquistare qualcosa che poi sia ingestibile a livello di flussi e usabilità.
Se il budget lo permette, si può anche valutare una piscina fuori terra modulare e personalizzabile, per ottimizzare al massimo la spesa ma anche le dimensioni della stessa.
Scegliere la piscina giusta per il tuo giardino: di cosa tenere conto
Anche se stiamo parlando di una piscina fuori terra, non possiamo sceglierne una a caso, tanto per.
È importante tenere conto di fattori come il materiale di cui è fatta, la manutenzione che richiede, il budget e le dimensioni.
È vero che si tratta di un elemento riposizionabile e che all’occorrenza può essere tolta, ma trattandosi comunque di un investimento importante, è giusto scegliere con criterio.
Scegliere i giusti materiali, per avere durabilità ed estetica
I materiali a disposizione sono tanti e diversi tra loro. Come fai quindi a capire quale sia meglio?
Le piscine in legno hanno sicuramente un fascino più rustico e country, perfette per chi ha uno spazio aperto in mezzo alla natura. Si mitigano bene e richiedono meno opere di schermatura. Ovviamente, il legno richiede più attenzione in fase di manutenzione e pulizia, proprio perché è un materiale naturale e tende a subire di più il passaggio del tempo e delle intemperie.
Ci sono poi le piscine in acciaio e alluminio, resistenti e dal fascino un po’ industriale, che si prestano bene a giardini più urbani. Di solito sono abbinate a rivestimenti esterni, per adattarle meglio allo spazio esterno.
Ci sono poi le piscine in PVC o liner gonfiabile, perfette per chi vuole una soluzione facile da mettere e togliere e preferisce qualcosa di più temporaneo e meno invasivo.
E come forma? Ci sono le classiche rettangolari o ovali, di solito di dimensioni abbastanza generose e abbastanza eleganti. Quelle rettangolari sono anche molto funzionali, soprattutto se di grandi dimensioni perché permettono di essere sfruttare anche per un po’ di attività sportiva.
Se invece lo spazio non è molto, valuta una piscina tonda: essendo più compatte ti permettono di sfruttare comunque lo spazio ma senza sacrificare i passaggi.
Come ti dicevo più su, valuta le dimensioni della piscina in relazione allo spazio totale del giardino che hai e degli arredi che metterai intorno. Solo così avrai una panoramica generale corretta, che ti permetterà di capire se gli spazi di passaggio sono sufficienti e se il layout generale è abbastanza funzionale.
Altri punti a cui prestare attenzione sono la compatibilità delle piscine con accessori e complementi come scalette in acciaio, skimmer e pompe a sabbia o cartuccia.
Prediligi le piscine con sistemi di filtraggio efficienti e valuta se ti possa servire un sistema di copertura, nel caso tu non volessi togliere la piscina nella stagione invernale.
Non solo piscina fuori terra: arredare lo spazio intorno per dargli importanza
Ora che abbiamo fatto un po’ di chiarezza sulle varie tipologie di piscine fuori terra dobbiamo anche fare due parole sullo spazio tutto intorno.
Perché se hai scelto una bella piscina è giusto attrezzare in modo flessibile la parte del giardino che rimane.
Possiamo concettualmente dividere questa parte in sezioni: la parte dedicata alla pavimentazione, alle pergole e alle zone d’ombra, agli accessori funzionali e di stile e qualche dritta per chi ha lo spazio proprio contato.
Per quello che riguarda le pavimentazioni, direi che è un aspetto da valutare soprattutto se il giardino è un po’ datato e ci sono parti che vuoi coprire perché magari l’erba è sconnessa o perché per motivi pratici preferisci avere una parte pavimentata (ad esempio se hai una zona pranzo o cucina).
Le possibilità sono diverse: puoi usare piastrelle in legno da posare a incastro, ci sono le piastrelle drenanti, oppure le pedane in teak (legno perfetto per le zone umide, per le sue caratteristiche fisiche di resistenza senza rovinarsi).
È importante pensare a delle zone d’ombra in cui andare a riposarsi nelle ore più calde o anche solo per mangiare al fresco.
Puoi installare delle pergole fisse o amovibili, con tende da aprire e chiudere a piacimento o da decorare con glicine o piante rampicanti. Oppure ancora, le tende a vela, da ancorare a pali, alberi o parti fisse che hai in giardino, per creare ulteriori zone d’ombra, anche in spazi ridotti. Ci sono anche gli ombrelloni e le tende motorizzate (con o senza serramenti apribili), perfette per chi ha un grande giardino e vuole creare una stanza in più all’esterno.
E arriviamo ai dettagli che vestono ogni spazio: tutto quegli oggetti (grandi e piccoli) che rendono lo’ stare all’aperto comodo e pratico. Qualche sdraio su cui prendere il sole e riposare, qualche dondolo, dei tavolini per appoggiare bicchieri e giornali. Ma anche dei porta teli, dei cuscini colorati…
Tavoli, sedie e salotti da esterno vanno scelti delle dimensioni che davvero ci stanno nello spazio, in linea con lo stile generale scelto per lo spazio nel suo insieme.
Se hai un piccolo spazio, pensa bene a quali sono le funzioni che sono importanti oltre alla piscina. Preferisci avere un tavolo per mangiare o preferisci una zona salotto?
Hai tante piante e quindi ci sta solo qualche sdraio richiudibile?
Ricordati di sfruttare lo spazio in verticale e di lasciare lo spazio a terra quanto più sgombero possibile.
Nascondere la struttura della piscina fuori terra: qualche idea di stile
Sicuramente uno dei limiti più comuni delle piscine fuori terra è l’estetista della struttura visibile. Non sempre è proprio bella da vedere, soprattutto se parliamo di piscine in PVC. Schermare la struttura può essere un’idea abbastanza semplice (anche dal punto di vista economico) per cambiare l’impatto visivo e dare l’impressione di avere una piscina più ricercata.
Una delle soluzioni più fattibili è quella di dotarsi di vasi e fioriere di varie dimensioni e disporle intorno alla struttura per mitigarla ma anche per aumentare il verde.
Le fioriere possono essere anche modulari, che si adattano perfettamente allo spazio a disposizione oppure possono essere vasi singoli in legno, cemento o resina e quindi abbinabili a panchine e altri elementi di arredo già presenti.
Se alziamo un po’ il budget possiamo optare per pannelli in legno composito o in listelli di teak, per dare l’effetto di una piscina interrata. Puoi anche far realizzare una pavimentazione o un decking intorno alla piscina per agevolare ingresso e uscita dalla stessa.
Se sei amante del bambù puoi fare delle pareti divisorie con canne intrecciate, oppure una vera e propria parete di listoni con luci integrate e box contenitori.
In questo modo non solo migliori l’estetica dello spazio in generale ma aumenti la sicurezza (soprattutto se ci sono bambini) e puoi creare spazi più raccolti e privati.
La giusta illuminazione per il tuo piccolo paradiso
E come dico sempre, se segui il mio blog da un po’, un progetto non è completo senza la giusta illuminazione.
Prima di tutto pensa a cosa vuoi ottenere con la tua illuminazione: creare atmosfera sulla piscina di sera? Avere luce per mangiare, cucinare, leggere? Creare luci d’accento per evidenziare alcuni particolari del tuo giardino?
In base a queste risposte puoi scegliere le tue luci e lampade. Si solito per l’esterno si sceglie luce calda intorno ai 2700K. Puoi mettere delle lanterne per terra intorno alla piscina, oppure delle catenarie luminose sul pergolato o sul portico; puoi valutare dei faretti integrati (magari a energia solare) se hai una struttura di copertura della piscina ma anche delle luci fisse da mettere nel giardino per avere una luce generale d’ambiente.
La giusta manutenzione ti permetterà di allungare la vita della tua piscina
Concludiamo con un aspetto spesso sottovalutato ma che è fondamentale per la durata della piscina fuori terra, ma anche di tutto gli elementi che hai in giardino.
La pulizia e la cura dei tuoi pezzi ti garantirà un funzionamento perfetto e soprattutto potrai essere sicuro che dureranno a lungo.
Assicurati di pulire i bordi della piscina e il fondo, di tenere pulito e igienizzato filtro e pompe, cura le superfici dei tuoi arredi da esterno e soprattutto puliscili con prodotti adatti.
Per i pezzi più delicati procurati sacchi e coperture, in modo da tenere tutto al riparo quando intemperie e freddo si faranno sentire.
Ora che hai una panoramica completa dei vari aspetti puoi cominciare a fare le tue ricerche e valutazioni, per dare vita alla tua oasi di relax.
Sedie per la cucina: le caratteristiche tecniche di cui tenere conto
Cominciamo subito parlando dell’elefante nella stanza: le sedie per la cucina andrebbero scelte prima per le loro caratteristiche tecniche specifiche e solo poi per l’estetica.
Non è vero che solo le sedie da ufficio devono essere ergonomiche. Anche le sedie per la cucina devono esserlo. Sì, perché se pensi a quante ore ci passi sopra ti rendi conto che è necessario avere un oggetto pensato per il benessere del nostro corpo (questa è l’ergonomia in parole spicciole).
Quando una sedia è ergonomica quindi?
Quando ha lo schienale che segue l’andamento della colonna vertebrale, che è leggermente flessibile per seguire i movimenti della schiena e quando c’è supporto lombare, per sostenere l’ultima parte inferiore della schiena.
Ecco perché le sedie con gli schienali alti e semi rigidi ci piacciono tanto e possiamo starci su anche per ore. Perché la schiena è supportata e non soffre. Ed ecco perché quando un oggetto è studiato ad hoc ed è fatto con materiali specifici costa di più.
Quando si tratta di scegliere arredi (o in generale oggetto di vario tipo) che hanno a che fare con la salute del nostro corpo è bene non mettere il risparmio come primo criterio di scelta.
Scegliendo un elemento di valore si compra qualcosa che ci farà stare bene, che durerà tantissimo ed eviteremo così sprechi e rifiuti.
Torniamo però al punto fondamentale: le caratteristiche tecniche della sedia.
Prima di tutto l’altezza: di solito la seduta della sedia è alta 43-48 cm, per accordarsi con l’altezza dei tavoli da pranzo (alti circa 70-75 cm).
La larghezza: le sedie con braccioli sono più comode, è vero, ma ingombrano anche molto di più. Misurano circa 55-60 cm in larghezza e questo incide molto in spazi ristretti (diminuisce lo spazio intorno alla sedia per usarla senza intoppi) perché se ne potranno mettere di meno intorno al tavolo.
Quelle senza braccioli, di contro, sono 10 cm più strette (circa 45 cm) e permettono di aumentare il numero di posti a tavola.
Già questo primo fattore sarà importante per definire il tipo di sedia per la cucina da scegliere: con schienale chiuso o aperto? A poltroncina o con struttura in legno?
Altro fattore da studiare è il supporto alla seduta.
Le gambe possono essere singole centrali o a quattro raggi, di metallo, legno o plastica.
La scelta di un tipo di supporto piuttosto che un altro comporta l’avere una sedia più performante per quanto riguarda il peso sopportato e quindi l’usabilità nel tempo.
Chiedi sempre i chili massimi retti, per evitare spiacevoli sorprese durante le cene in famiglia.
Cerchi sedie per la cucina perfette? Scopri i migliori modelli e materiali per scegliere le sedie ideali per comfort e stile in cucina. *tutte le immagini in questo post, se non diversamente scritto, sono prodotte con Adobe Firefly (AI) Qual è quell’elemento di casa tua che è estremamente funzionale, indispensabile e che deve essere assolutamente…
Come rinnovare un soggiorno senza cambiare arredi è possibile, ed è anche una delle situazioni che mi capitano più spesso. Qui un mio progetto E’ naturale che dopo dieci anni (ma anche meno) ci si ritrovi a contemplare il proprio soggiorno e dire: mamma mia come vorrei cambiare tutto. Solo che magari quegli arredi ti…
Progetto bagno con vasca e doccia: ti faccio vedere la trasformazione di un bagno un po’ datato in un bagno moderno, con un mio progetto. Quanto è cambiata la concezione del bagno negli ultimi dieci anni? Per non parlare poi di come viviamo il bagno in modo completamento diverso rispetto a venti o trent’anni fa.…
Come per tanti altri arredi, anche per la sedia esistono differenti materiali da conoscere e valutare.
Il primo e usato fin dall’antichità è proprio il legno; di solito vengono usati la quercia, il faggio o l’acacia per la loro resistenza alle lavorazioni e all’usura.
Le sedie in legno possono avere forme differenti: curve, con inserti in paglia di Vienna, laccate, più lineari o più complesse nelle forme e nei decori.
Non è quindi detto che si debbano abbinare solo allo stile rustico. Se per esempio usi le sedie a sbalzo, le puoi inserire in un contesto classico, eclettico e anche industriale.
Abbiamo poi le sedie in metallo, usate in principio nelle fabbriche (proprio perché super resistenti) e arrivate poi nei contesti privati e residenziali.
Queste sedie sono più complesse da abbinare, in quanto profondamente connesse all’ambito industriale che le ha fatte nascere.
Si possono abbinare a sedie in legno o plastica per spezzare la monotonia e creare un ambiente dinamico ed eclettico.
Abbiamo poi la plastica, che segna tutto il periodo del 1960 in avanti.
Ad oggi le sedie in plastica sono le più prodotte e scelte, sia per motivi di costi che di design ma anche di comodità.
Se pensiamo alla Panton di Vitra o a tutte le sedie disegnate dagli Eames, abbiamo in mente proprio alcune delle sedie che hanno fatto la storia.
Queste tipologie di sedie sono dei passepartout per gli stili d’arredamento. Scegliendo il giusto colore e il tipo di sostegno è davvero possibile inserirle in ogni contesto.
Se ci sono bimbi o animali, queste sono le tipologie di sedie da considerare: indistruttibili e facili da pulire, non ti faranno rimpiangere i soldi spesi.
Tutte queste sedie possono essere integrate con una seduta imbottita rivestita in tessuto o ecopelle, che le rende comode oltre che belle da vedere.
La scelta del tipo di materiale di rivestimento segue gli stessi principi del divano. Valuta bene quanto le userai e chi le userà, quanto tempo gli vorrai dedicare per la pulizia e in che parte di casa staranno.
Ricorda: una sedia dovrebbe essere (quasi) per sempre
Abbinare le sedie al tavolo: una guida essenziale per cominciare a scegliere
Questo è uno dei punti più richiesti e su cui si fa fatica a trovare la quadra.
Come si abbinano sedie e tavoli?
Non c’è una sola regola scritta nel marmo, come per molte cose che riguardano l’arredamento di casa. Ci sono alcuni principi da seguire, che ti permetteranno di avere un abbinamento vincente e che oltrepassa le mode del momento.
In linea di massima sarebbe preferibile scegliere tavolo e sedie insieme, così da avere una visione globale. Bisogna partire dalla definizione dello spazio a disposizione per questi arredi, per scegliere forma e dimensioni del tavolo e delle relative sedie (vedi sopra per quanto riguarda le dimensioni).
Ti riassumo qui alcune scelte che si possono fare:
tavolo e sedie abbinate: in questo caso i due elementi “comunicano” per forma e stile. Tavolo rettangolare con sedie squadrate o dalle forme pulite e precise. Tavolo in essenza? Sedie con struttura uguale e seduta in tessuto o ecopelle.
tavolo e sedie abbinate parzialmente: in questo caso si scelgono alcune sedie (di solito quelle a capotavola) diverse delle altre; di solito sono sedie più importanti, di solito a poltroncina, in un materiale completamente diverso (ad esempio in policarbonato trasparente).
tavolo e sedie di stili diversi: qui bisogna selezionare molto bene i materiali che si abbinano. Sì, perché i materiali comunicano determinate sensazioni e anche quando si combinano bisogna tenerne conto. Se ad esempio hai scelto un tavolo con struttura in metallo e piano in ceramica, per scaldare un po’ l’insieme e renderlo più personale, potrai abbinare delle sedie a poltroncina in essenza e tessuto.
Puoi anche decidere di avere una sedia diversa dall’altra, se hai uno stile eclettico e vuoi un ambiente informale.
Ovviamente questi ultimi due passaggi sono più complessi, perché bisogna ricercare attentamente le sedie e valutarne gli accostamenti con il tavolo, ma è fattibile. E soprattutto renderanno la stanza più interessante visivamente, oltre che più complessa stilisticamente.
Sedie abbinate o spaiate: qual è la scelta corretta?
Questo è uno dei punti fondamentali quando si parla di sedie e di conseguenza di tavoli.
In linea generale si sono sempre scelte le stesse sedie da usare in cucina o sala da pranzo. Questo perché avere le stesse sedie crea coerenza di stile in un ambiente, evitando confusione.
Negli ultimi anni però la tendenza è sempre più marcata verso le sedie spaiate: cioè sedie di differenti stili, insieme nello stesso ambiente.
Può sembrare una cosa semplice da fare, ma il pasticcio è dietro l’angolo.
Se ad esempio ami lo stile eclettico, questo tipo di scelta è un must per te.
Via libera a sedie diverse, ma accomunate nei materiali e nei colori. Questo ti permetterà di creare connessione e continuità anche in presenza di stili differenti.
Nei miei progetti mi piace usare sedie diverse e di solito metto le due a capotavola di un tipo (spesso sono poltroncine, sedie più ampie e comode) e nel resto del tavolo sedie di un altro tipo (di solito senza braccioli per aumentare i posti a tavola).
In questo modo c’è varietà ma non eccessiva, per cui si può applicare in tanti contesti.
Sedie per la cucina: gli ultimi aspetti da considerare
Quali sono gli ultimi consigli che mi sento di darti?
Sicuramente di sceglierle di persona le sedie, se hai possibilità.
In questo modo potrai provarle e tastare con mano i materiali e la stabilità della sedia.
Se però hai poco tempo, puoi tranquillamente sceglierle online. La cosa importante è leggere bene i materiali di cui sono fatte, le dimensioni (in modo da verificare che ci stiano nel tuo spazio) e i chili portati.
Valuta bene se intorno alla sedia hai almeno 50 cm (soprattutto dietro alla sedia), che sono i cm minimi per garantire a chi è seduto sulla sedia di potersi spostare (o di spostarla comodamente per potercisi sedere).
Come dicevo all’inizio, una sedia è un elemento importante su cui si passano tante ore al giorno. È fondamentale quindi non andare troppo a risparmio ma scegliere dei pezzi duraturi e di ottima fattura, per non farsi male e per evitare di buttare soldi inutilmente.
E per quanto riguarda lo stile, con un po’ di pazienza (e magari il mio aiuto) è possibile trovare la sedia adatta a te e il tuo stile: ne esiste davvero una per tutti!
Come rinnovare un soggiorno senza cambiare arredi è possibile, ed è anche una delle situazioni che mi capitano più spesso. Qui un mio progetto
E’ naturale che dopo dieci anni (ma anche meno) ci si ritrovi a contemplare il proprio soggiorno e dire: mamma mia come vorrei cambiare tutto.
Solo che magari quegli arredi ti sono costati un bel po’ di soldi, ti dispiace cambiarli perché comunque sono ancora in buono stato e funzionali.
Ti do una bella notizia: nella maggior parte dei casi si può rimodernare il soggiorno senza stravolgere tutto e dare fondo al conto.
Voglio farti vedere un mio piccolo progetto su cui ho lavorato l’anno scorso, per darti un po’ di spunti pratici.
Come rinnovare un soggiorno: si parte dai colori
Metri quadri: 15
Tipologia: Trilocale
Luogo: Abbiategrasso (Milano)
Stato: consegnato
Manuela e Fabio mi hanno chiamata perché nel corso degli anni avevano arredato il loro soggiorno comprando arredi di buona qualità, ma nonostante tutto la stanza gli sembrava non completa.
I colori non rispecchiavano i gusti della famiglia, nonostante ci fosse tutto il necessario c’era comunque questa sensazione di incompletezza.
Un punto molto debole del soggiorno era la mancanza di punti luce a soffitto. Puoi quindi immaginare la mancanza di luminosità e la fatica della famiglia a poter svolgere le diverse attività in condizioni del genere.
Il mio lavoro ha quindi puntato su due fronti: la ricerca di uno schema colori che tenesse tutto insieme e la progettazione di controsoffitti per creare punti luce dove non ne esistevano.
Come dipingere il soggiorno per renderlo più coerente?
Uno dei punti più importanti del mio lavoro e delle mie consulenze è proprio lo studio del colore. Partendo dalla situazione esistente, studio il tuo stile e le tue esigenze e comincio a cercare dei colori e degli abbinamenti che possano funzionare.
Cosa vuol dire? Significa che con i colori che ti suggerisco andrai ad evidenziare i pregi della stanza, minimizzando i difetti inevitabili dello spazio. Avrai uno schema colori che ti accompagnerà nel tempo aiutandoti negli acquisti futuri, senza mai lasciarti in panico (perché non sai cosa fare).
Nel caso di Manuela e Fabio abbiamo virato su uno schema di beige, azzurri e blu che si inserivano perfettamente nel contesto. Il pavimento infatti è un laminato nei toni del grigio, così come gli arredi.
L’unico punto di colore è proprio il divano, di un blu intenso. Questo è stato l’elemento stabile da cui sono partita per studiare differenti proposte colore.
Come potranno usare questi colori nel loro soggiorno?
Dipingendo la parete dietro il divano, visibile subito appena entrati in casa. In questo modo la parete non è più vuota e spoglia, ma acquista carattere e importanza diventando il focus del soggiorno.
Rinnovare il mobile del soggiorno per rinnovare tutto: bastano pochi elementi
PrimaPrimaPrima
Definire il giusto schema colori è il primo passo per definire a cascata anche gli altri elementi: i materiali migliori per l’ambiente e lo stile, per cui anche i vari complementi da inserire a completamento del progetto di relooking.
Lo stile d’arredamento di Manuela e Fabio è decisamente contemporaneo, con qualche accento nordico. Uno stile pulito e definito nelle linee e negli accessori, dove ogni cosa ha una funzione e una posizione.
Il secondo punto che abbiamo definito nel progetto è stato quello di completare l’arredo dell’ingresso e come rinnovare il mobile del soggiorno, già presente.
L’ingresso in questo caso non esiste, nel senso che entrando in casa ci si trova direttamente in soggiorno / sala da pranzo. Era quindi importante trovare una soluzione per cui fosse evidente che entrando in casa ci fosse un piccolo angolo in cui sistemarsi.
Dopo diverse proposte, quella finale prevedeva una serie di cestoni-panca, in cui riporre scarpe e borse e su cui appoggiarsi per mettere o togliere le scarpe. Un grande specchio tondo per l’ultimo controllo, ma anche per riflettere la luce dello spazio (non così esagerata).
A fare da filtro tra questi arredi e gli armadi del corridoio, una piccola libreria su misura che aveva anche la funzione di copertura di un pilastro portante esistente. La libreria è senza fondo e con le spalle sagomate proprio per adattarsi alla colonna.
Il mobile del soggiorno era una parete componibile con basi e pensili sospesi, liberamente posizionabili. Questa parete è rimasta invariata, leggermente modificata nella posizione dei pensili. Ho voluto sfruttare l’angolo vuoto a sinistra della composizione, per creare una zona studio e lavoro, di cui la famiglia aveva bisogno.
La zona studio si compone di pochi elementi ma importanti: una scrivania ad angolo, sospesa e su misura. In questo modo si va a sfruttare al centimetro lo spazio a disposizione e si crea una stratificazione interessante con il mobile esistente. Le basi sospese possono infatti essere usate come spazio per appoggiare libri ed elementi in uso mentre si lavora o si studia.
Due piccole mensole completano l’angolo. Per le finiture, ho abbinato un bianco opaco simile a quello già presente con del rovere naturale, che va a scaldare e ad aggiungere matericità ad un insieme altrimenti un po’ piatto.
Progettare l’illuminazione per garantire una corretta attività. Le soluzioni pensate
Il punto più complesso in questo caso è stata la realizzazione di controsoffitti in cartongesso per creare luce là dove non c’era.
In questa casa infatti, i precedenti proprietari non avevano voluto punti luce a soffitto, avendo quindi solo 3 applique a parete. Ma per una stanza che è sia ingresso, che soggiorno che sala da pranzo, con finestre solo da un lato, è decisamente insufficiente.
Il risultato è che di sera e in inverno la casa è sotto esposta, rendendo più difficile qualsiasi tipo di attività. Dalle cene con gli amici, allo studio, alla visione della TV.
La soluzione proposta è stata di realizzare due isole in cartongesso a soffitto di diversa altezza. In questo modo il perimetro rimaneva libero (per la presenza del condizionatore e dei cassoni delle tapparelle), creando anche un effetto estetico interessante a livello di diversi volumi.
In corrispondenza della zona pranzo il controsoffitto è alto circa 15 cm, con un punto luce centrale sospeso per dare la giusta illuminazione mentre si mangia.
Dove c’è la zona TV il controsoffitto è alto circa 20 cm e incorpora sia faretti led da incasso che una striscia led verso la TV e l’ingresso, per creare un effetto cascata di luce.
In questo modo si è intervenuti su un problema invalidante a livello quotidiano, creando sia funzione che estetica.
Come imbiancare un salotto moderno: le proposte per la parete dietro il divano
L’ultimo punto affrontato in questo progetto è stata la decorazione della parete dietro il divano.
La parete è molto grande e attira subito l’attenzione appena entrati in casa. Serviva quindi trovare qualche soluzione per farla apparire meno vuota e soprattutto per creare transizione tra le diverse aree funzionali del salotto.
Le proposte sono state due: una prima versione con decori geometrici da realizzare con la lavabile; l’effetto è di sicuro impatto, ma permette anche di cambiare facilmente nel tempo, con una mano di una vernice di qualsiasi colore.
La seconda versione prendeva in considerazione carte da parati astratte, sempre nella gamma dei colori degli azzurri e dei blu. Le carte da parati contribuiscono a dare profondità e a riempire lo spazio, anche senza il bisogno di aggiungere altri piccoli arredi e complementi.
Come rinnovare un soggiorno: basta poco per uno spazio più moderno
Come vedi non sempre è necessario buttare via tutto e progettare da zero E’ possibile lavorare intorno a quello che già esiste, per trovare idee e soluzioni che migliorano sia lo spazio che la qualità della tua vita.
Sì, perché una casa che ti piace ti rende felice e ti crea meno stress di uno spazio che senti incompleto e non tuo.
Il budget in questo caso è stato medio-alto per la realizzazione dei cartongessi e per la parte elettrica, ma senza questo punto il progetto sarebbe stato a basso impatto.
Se anche tu ti trovi in una situazione simile e non sai come uscirne contattami, lo facciamo insieme.
Progetto bagno con vasca e doccia: ti faccio vedere la trasformazione di un bagno un po’ datato in un bagno moderno, con un mio progetto.
Quanto è cambiata la concezione del bagno negli ultimi dieci anni? Per non parlare poi di come viviamo il bagno in modo completamento diverso rispetto a venti o trent’anni fa.
La casa è un’entità in continuo cambiamento, perché accompagna noi essere umani che siamo mutevoli nel tempo.
Come cambiano noi, nelle nostre abitudini di vita quotidiane, così cambia il luogo in cui abitiamo e ci ritiriamo alla fine di una lunga giornata.
Il bagno (solo un secolo fa) non era neanche presente in tutte le case, bisognava andare all’aperto o nelle latrine in comune; e ora chi ha un solo bagno in casa si sente quasi in difetto.
Il progetto di oggi è esemplificativo della società in cui viviamo oggi: si tratta di un progetto bagno con vasca e doccia, che è passato da vivibile a moderno e ricercato.
Partiamo.
Bagno con vasca e doccia dimensioni, caratteristiche: la planimetria con le misure
Metri quadri: 24
Tipologia: Bagno padronale
Luogo: Vicenza
Stato: in corso
Questo progetto è stato sia sfidante che divertente, perché è il terzo progetto che condivido con Margherita, sempre per la stessa casa.
Con Margherita ci siamo conosciute ormai due anni fa, quando mi ha chiamata per cambiare una stanza in disuso e farla diventare ufficio e sala yoga. E’ cominciato con lei un bellissimo percorso di collaborazione negli anni, che ci ha portato a condividere diversi progetti tutti molto soddisfacenti.
In questo caso si tratta del bagno padronale di casa, lungo quasi 8 metri (7,51 mt) e largo 2,26 mt. Quindi quasi 24 mq. Il tetto è spiovente, misurando circa 1,80 mt nella parte a destra (quella più bassa).
Allo stato attuale il bagno aveva già una vasca e una doccia, sul lato sinistro del bagno; sul lato destro invece era stato creato una specie di ripostiglio che però risultava scomodo e inutilizzato dalla famiglia.
Oltre a rivedere i rivestimenti, un po’ datati, la richiesta è stata proprio questa: eliminare quel ripostiglio inutilizzato e dare una nuova disposizione al bagno, per sfruttare meglio lo spazio, mantenendo comunque doccia e vasca.
Prima Prima Prima
Il percorso di progetto: dalle proposte preliminari a quella finale
Come spiego sia sul sito, che sui social, che nei vari post, i miei progetti sono tutt’altro che semplici. Richiedono una certa dose di impegno e partecipazione anche da chi mi commissiona il progetto. In fondo la casa è la tua, per cui io metto a disposizione la mia esperienza ed empatia per cercare di capire le tue esigenze e i tuoi gusti. Affinché il progetto sia davvero cucito addosso a te è necessario che ci sia un riscontro anche da parte del committente.
Quindi: condivisione di foto di interni che ti piacciono, ma anche di quello che non sopporti; condivisione di budget, necessità e desideri. Così come i feedback costruttivi sulle proposte preliminari che mando.
Con Margherita questo processo (ormai rodato negli anni) è sempre semplice e veloce, cosa che ci permette di arrivare a una conclusione in decisamente poco tempo.
In questo caso ho studiato per Margherita due diverse soluzioni preliminari, con diverse disposizioni di vasca e doccia e diverse tipologie di rivestimenti e pavimenti. Due soluzioni possono sembrare poche, ma in realtà sono sufficienti per mostrarti le potenzialità dello spazio e aprirti alle eventuali modifiche che si possono fare, traendo spunti da entrambe le proposte.
Nella prima soluzione vasca e doccia rimanevano più o meno nella posizione attuale, riviste però in dimensioni e dettagli di posa. Nella seconda soluzione invece, la doccia occupava tutta la nicchia a sinistra e la vasca era posizionata a destra.
La disposizione che ha avuto la meglio è stata la seconda, cambiando la vasca freestanding con una normale da incasso.
La doccia sarà una di quelle con piatto su misura, perché larga 2 metri; la vasca sarà larga circa un metro, per 1,8 mt di larghezza. Dei gradini permetteranno di entrare comodamente in vasca, fungendo anche da piccoli piani di appoggio.
In questa parte del bagno il soffitto è 1,8 mt di altezza: pochi, ma sufficienti per usare la vasca senza sbattere la testa.
Progetto bagno con vasca e doccia. Rivestimenti e arredi
In questo progetto un fattore è stato importante. Margherita aveva già gli arredi del bagno e i sanitari, dettaglio importante perché comunque influente sia dal punto di vista dello stile che delle misure.
Avendo già questi elementi, la spesa di abbassa sensibilmente: sia i sanitari che l’arredo bagno possono pesare notevolmente sul budget, in base a quale fascia prodotto si decide di prendere e quindi le sue caratteristiche tecniche.
Un’altra voce di costo importante quando si ristrutturano i bagni, sono i rivestimenti. Nel caso di Margherita non ci saranno rivestimenti su tutte le pareti, perché non utile a livello di uso e igiene; i rivestimenti a parete ci saranno dove c’è la doccia e dove c’è la vasca. Per il resto dello spazio ci sarà smalto idrorepellente, sufficiente per rispondere alle normative attuali.
Come dico sempre, se i bagni sono stretti, piccoli o con forme strane, è meglio prediligere piastrelle dai grandi formati. Aiuteranno ad avere meno fughe, quindi a far sembrare otticamente più grande lo spazio. E si userà anche meno materiale, per cui anche se il costo di partenza è più alto, alla fine dei conti il costo totale risulterà più basso.
Anche i dettagli fanno la differenza: gli ultimi tocchi di progettazione
Una volta definiti la disposizione del bagno, i rivestimenti, la tipologia di doccia e vasca, è stato il momento dei dettagli finali.
Nei progetti includo sempre anche accessori e complementi, che il cliente può decidere di comprare o meno, a sua discrezione e con le sue tempistiche.
Nel caso di Margherita, per questo progetto bagno con vasca e doccia ho inserito alcuni quadri in stile astratto da mettere sopra ai sanitari, per dare importanza e valore anche a quella parete. A sinistra dei sanitari abbiamo posizionato dei moduli Eket di Ikea, che Margherita ha già.
Ma anche tappeti, porta asciugamani e soprattutto luci: una selezione con diverse opzioni, tutte in linea con lo stile generale definito.
Progetto bagno con vasca e doccia: anche online è possibile
Proprio così: questo progetto è stato gestito tutto online, perché io abito in provincia di Milano e Margherita è di Vicenza.
Io sono con te in tutte le fasi, anche quando il progetto è concluso e tu vai verso i lavori effettivi. Ti do aiuto e sostegno anche quando sei in cantiere e hai dei dubbi che ti assalgono.
Non smetto di aiutarti a realizzare il tuo sogno, perché so quanto può essere estenuante e difficile portare a termine la parte reale del progetto.
Cosa ne pensi di questo progetto? Ti trovi in una situazione simile e sei sopraffatto dall’ansia?
Contattami così troviamo la soluzione migliore per te.
Arredare un monolocale di 30 mq: come si possono dividere gli spazi? Sarà possibile avere sia un piccolo soggiorno che una camera da letto? Rispondo a queste domande facendoti vedere un mio progetto.
Ormai lo sappiamo: le ricerche di mercato e le statistiche lo dicono da un po’, che le case in affitto e vendita sono sempre più piccole.
Un po’ perché potersi permettere l’affitto o il mutuo anche solo per 60 mq è un costo folle, un po’ perché soprattutto chi abita nelle grandi città, in realtà non ha bisogno di grandi spazi.
Fatto sta che anche se sui social si vedono case sempre più grandi, la realtà è diversa. Spesso si vive in due o tre in anche solo 50 mq (non sempre in case a norme di legge).
A questo proposito mi sembrava interessante condividere un progetto che ho seguito l’anno scorso, in provincia di Milano. Arredare un monolocale di 30 mq, tutto da reinventare.
Monolocale di 30 mq: dalla pianta alla nuova distribuzione degli spazi
Metri quadri: 31
Tipologia: Monolocale
Luogo: Cernusco sul Naviglio (Milano)
Stato: consegnato
Personalmente quando guardo un progetto di arredamento di interni, una delle prime cose che cerco è la pianta dello spazio. Sarà anche una deformazione personale lo ammetto, però vedere tutto dalla pianta mi da un senso di chiarezza e orientamento che solo dalle foto faccio fatica a percepire.
Spesso infatti, le foto degli interni sono scattate per emozionare e far arrivare determinati dettagli a chi guarda e il fatto di fare foto in sequenza, che permetta di capire lo sviluppo dello spazio, non sempre è una priorità.
Ecco perché per questo progetto che ti sto raccontando, voglio partire da questo. La pianta del progetto e le foto del prima, di come si presentava la casa al momento del rilievo.
monolocale 30 mq pianta progettoPrima monolocale 30 mqPrima – stato di fatto monolocale 30 mqPrima – stato di fatto monolocale 30 mq
Guardando la pianta dello stato di progetto e le foto dello stato di fatto già si possono vedere delle evidenti differenze.
L’unico elemento che è rimasto è il pavimento, un laminato che era stato posato dal precedente proprietario e che non presentava grandi problemi o difetti. Non sono state apportate modifiche di nessun tipo (né elettriche, né costruzioni di cartongesso) proprio per limitare il budget e lavorare solo sugli arredi e la struttura della casa.
Come sempre nei miei progetti, la soluzione che ti faccio vedere è quella finale, a cui si arriva dopo un percorso anche lungo, con una serie di revisioni e cambi che si concordano con il cliente.
Come organizzare una casa piccola: la distribuzione funzionale degli spazi
Le esigenze di Ambra erano chiare: avere una cucina si piccola, ma non così sacrificata e scomoda. Il precedente proprietario aveva posizionato la micro cucina proprio a destra dell’ingresso, sacrificando ergonomia, estetica ed effettiva concretezza della zona.
La cucina è stata spostata nella posizione prevista anche da costruzione originale, cioè dietro la parete del bagno (così da condividere le tubature dell’acqua) e vicino alla finestra. Dato lo spazio a disposizione si è trattato di progettare una piccola cucina con il necessario per ospitare qualche amico, creando una zona dispensa che sfrutta lo strano angolo vicino alla finestra.
L’attenzione in questi casi va alla funzionalità, ragionando sugli elementi che devono per forza trovare posto in situazioni del genere (in questo caso la lavastoviglie è standard da 60 cm, ma volendo si poteva optare per quella da 45 cm) e sulle finiture.
In case piccole con uno spazio continuo i colori e le finiture sono fondamentali. Bisogna trovare uno schema colori che si applicherà in tutti i dettagli, che contribuirà a far fluire uno spazio nell’altro, creando armonia e ampliando otticamente l’ambiente.
Per la cucina sono stati scelti materiali come i laminati e le ceramiche per i piani di lavoro; materiali resistenti e performanti, che permettono di avere un budget tutto sommato contenuto.
Parete divisoria tra ingresso e soggiorno: creare funzioni dove non c’erano
Di solito in case così piccole la domande è una: come creo e divido le diverse “stanze” e quindi funzioni, di modo che sia tutto organizzato e non confuso?
Ci sono alcuni metodi che si possono usare nell’arredare un monolocale di 30 mq e di solito è bene metterne in pratica quanti più possibile. Un modo per dare una divisione visiva in uno spazio è giocare con il colore alle pareti. Imbiancare porzioni di parete in diversi colori fa subito capire che qualcosa finisce e qualcosa inizia dove ci sono questi stacchi.
In questo caso l’ho fatto dove c’è la zona con il divano, per definire la zona soggiorno e relax. Come zona di filtro tra cucina e soggiorno c’è il piccolo tavolo da pranzo, che può tranquillamente ospitare 4 persone ed essere usato anche come zona lavoro.
Un altro modo sono i tappeti: questi complementi creano dei perimetri ben visibili, che la nostra mente percepisce come zone effettive. L’unica nota è di prenderli in materiali che seguono le tue abitudini: se hai poco tempo per pulirli, prendili a setole cortissime e in tessuto sintetico. Così potrai metterli in lavatrice e il gioco è fatto.
Infine, il modo più complesso è dividere gli ambienti con arredi autoportanti. Ovviamente il costo per realizzare questi elementi è alto, ma se si tratta della tua casa (che hai comprato), è un ragionamento da valutare. Anche perché arredi di questo tipo trovano facilmente collocazione anche in case più grandi.
In questo monolocale, per creare una zona ingresso e allo stesso creare una zona notte, è stata inserita una parete di listoni di legno, da pavimento a soffitto. Ci saranno dei piedini regolatori che permetteranno di installare la parete seguendo i fuori squadra della casa e sarà di un colore rosa cipria opaco che segue la palette della casa.
Questa parete ad angolo servirà anche per appendere la TV, regolabile grazie ad un braccio estensibile.
Arredare un monolocale di 30 mq: creare la camera da letto dove non c’era
A questo punto ti starai chiedendo dove sia la camera da letto. Un altro punto molto chiaro era che Ambra (giustamente) non voleva dormire su un divano letto, da aprire e chiudere tutti i giorni.
Sappiamo però che i letti matrimoniali sono larghi minimo 160 cm (il 140 cm è davvero molto stretto) e lunghi circa 190 cm, scegliendone uno senza testiera.
In questo caso il letto senza testiera è un obbligo, perché comunque 10 cm possono fare la differenza. Il letto ha anche 4 capienti cassettoni al di sotto, ed è il modello Mandal di Ikea, tra i più belli e conosciuti del colosso svedese.
A parete ci saranno delle piccole mensole per appoggiare bicchieri, quadri e piccoli vasi; un modo sia per decorare la parete che renderla funzionale.
Di fronte al letto, dietro la parete di listoni, ci sarà un armadio autoportante con un piccolo vano a ponte, sotto cui trova posto una zona trucco.
L’interno degli armadi, così come la parte inferiore dell’armadio ponte può essere accessoriata con led, di modo da avere una fonte di luce aggiuntiva.
Oltre alla parete di listoni, la zona notte è schermata con tende bianche e filtranti, che scuriscono la zona letto dalla luce della finestra ma che chiudono anche la camera se ci sono ospiti in casa.
La zona contenimento c’è anche all’ingresso, dove ci sono altri due armadi a profondità standard di 60 cm. Una parte sarà occupata dalla lavatrice e dal necessario per questa funzione, il resto sarà attrezzato con cassetti e appendiabiti, avendo la possibilità di fare armadi alti anche 250 cm.
Come rendere accogliente un monolocale: le mie ultime considerazioni
Cosa rende uno spazio abitativo così piccolo, accogliente e meno soffocante? Sicuramente una progettazione accurata, ragionata sulle abitudini di chi poi lo abiterà. Capire bene le funzioni che servono e quindi dove metterle, anche in funzione della struttura della casa.
I flussi di passaggio sono molto importanti, così come avere il giusto spazio per muoversi e fare meno passaggi inutili possibili.
Anche i colori e i materiali sono più decisivi di quello che si crede. Io studio sempre uno schema colori che sia coerente per tutta la casa e che possa funzionare anche a distanza di tempo. Uno schema insomma che sia una guida che permetta ai miei clienti di muoversi in autonomia sempre.
Spero che questo progetto ti abbia chiarito le idee e ti abbia aiutato a comprendere meglio perché molte volte l’aiuto di un professionista può risultare ottimale. Contattami per qualsiasi dubbio o domanda, è sempre un piacere poterti aiutare.