3 Luglio 2025 / / diotti.com

C’è chi lo predilige bottiglia, oliva o salvia, e chi se lo immagina in un’elegante sfumatura ottanio: il divano verde mette tutti d’accordo quando si tratta di dare un tocco di stile a un salotto moderno.

Divano verde con sedute estraibili e schienali alti reclinabili | Nevis


 

Cromaticamente parlando, del verde conosciamo ogni sfaccettatura: è un colore secondario e ha come complementare il rosso, è classificato come freddo e occupa una posizione centrale nello spettro visibile dall’occhio umano.

Ha poteri calmanti, equilibra il sistema nervoso e infonde una sensazione di armonia e speranza, proprietà che ne fanno il colore ideale per arredare ambienti destinati al riposo, al relax e allo svago. Se il suo uso è sdoganato nella camera da letto, lo stesso non si può dire del salotto, dove i vari verde petrolio, chartreuse e lime diventano le tinte perfette per personalizzare divani, divanetti e sofà dal design contemporaneo.

 

Indice dell’articolo

Divani verdi: i modelli più amati

 

Divano verde 2 / 3 posti

Con una lunghezza indicativa che varia da 170 a 240 cm circa, i divani a due e tre posti restano tra i modelli di sofà più utilizzati. Versatili nelle dimensioni, fissi nella configurazione, si adattano a salotti di qualsiasi forma e ampiezza: soggiorni grandi e piccoli, open space condivisi, living rettangolari o quadrati.

Usati da soli, in abbinamento a poltrone coordinate, in coppia e disposti ad angolo o vis-à-vis, i divani lineari verdi indossano qualsiasi rivestimento e portano qualsiasi sfumatura: verde bottiglia in velluto cangiante; verde pisello in tessuto sfoderabile; verde militare in sofisticata pelle.

 

Leggi le guide:

 

Divano verde con penisola

Chiamati anche “a L” in virtù della particolare configurazione, i divani con penisola continuano a registrare un meritato successo di pubblico. Vuoi per la promessa di relax che offrono, vuoi per le infinite varianti che propongono (con poggiatesta, testiera reclinabile, seduta estraibile e via dicendo), sono tra i modelli favoriti della tendenza contemporanea, che li vede sperimentare con i toni bluastri del petrolio per arredare sofisticati living urbani.

Scelto in tonalità scure, un divano a L verde può diventare l’elemento di punta di un progetto d’arredo basato su una palette di colori maschili come grigio piombo, antracite, marrone.

 

 

Divano verde angolare

Chi dice divano angolare dice convivialità, e chi ci aggiunge “verde” vuole esprimere al meglio il potenziale decorativo che questo imbottito panoramico nasconde. Punto di ritrovo di tutta la famiglia, il divano ad angolo è anche un catalizzatore di attenzione: occupando la porzione di spazio più ampia del soggiorno, la sua presenza nel quotidiano non passerà di certo inosservata.

Per questo, in fase di personalizzazione del rivestimento, è bene prestare attenzione a qualche accorgimento. Ad esempio, se il sofà è usato come elemento divisorio tra soggiorno e cucina, il tono di verde selezionato dovrà essere in sintonia con le cromie degli arredi vicini. Un accorgimento doveroso che garantisce un risultato estetico coerente e coordinato.

 

 

Divano letto verde

Uniscono utile e dilettevole e ci mettono un tocco di eleganza per essere sfoggiati nel cuore del soggiorno. I divani verdi trasformabili sono il perfetto compromesso tra la praticità di disporre di un posto letto aggiuntivo e la possibilità di sviluppare un progetto d’arredo impeccabile, capace di unire il massimo della funzionalità con la migliore estetica possibile.

Complici meccanismi di trasformazione discreti, rivestimenti di qualità e proporzioni armoniose, divani letto color petrolio, oliva o mela diventano gli indiscussi protagonisti della zona giorno moderna.

 

 

Divanetto verde salvaspazio

A dispetto delle loro dimensioni ridotte (la lunghezza si aggira intorno ai 160 cm), i mini divani verdi sfruttano i pochi centimetri disponibili con soluzioni d’arredo che non solo garantiscono il massimo del comfort nel minor ingombro possibile, ma sperimentano senza paura con tinte audaci e sfumature inedite.

Monolocali, stanze degli ospiti, appartamenti in affitto, ambienti contract o ricettivi rappresentano il contesto ideale in cui inserire divanetti color muschio, malva o lime: grazie ai volumi contenuti, anche il percepito cromatico risulterà meno impattante.

 

 

Divano verde bicolore

Verde sì o verde no? Se l’indecisione ti frena, considera una valida alternativa: opta per una soluzione bicolore in cui il verde sia accompagnato da una seconda cromia che ne contenga il potere decorativo.

Puoi valutare la possibilità di giocare con gradazioni diverse restando però all’interno di una stessa palette cromatica. Oppure, se il total green non si addice allo stile dell’ambiente o temi l’effetto color block, puoi sostituire uno dei due colori con una sfumatura neutra o naturale: i divani bianchi e verdi, ad esempio, danno al soggiorno una ventata di freschezza moderata ma tangibile.

 

 

Sfumature di verde: quale sofà scegliere?

Adottare il verde nella zona giorno non significa solo riflettere la tendenza contemporanea, ma anche – e soprattutto – allestire uno spazio vitale incentrato sul benessere e sulla connessione tra ambiente esterno e focolare domestico.

A meno di voler replicare deliberatamente uno stile d’arredo urban jungle, è bene prestare attenzione a quanto e quale verde sarà inserito nell’angolo relax: passare da un effetto rilassante a un risultato esagerato è più facile di quanto non sembri.

Concentrare il focus cromatico sul divano è già un ottimo punto di partenza: i confini dell’imbottito corrisponderanno infatti ai limiti entro cui si svilupperà la macchia di colore d’accento.

 

Divano verde ottanio

Divano ottanio con schienale arrotondato | Gilmour


 

A metà strada tra il verde e il blu, l’ottanio è uno dei colori trend setter degli ultimi anni. Piace come pittura murale o sotto forma di oggettistica, anche se la vera rivoluzione arriva dai grandi arredi imbottiti, che sono ricorsi a questa speciale sfumatura fredda per infondere alla zona giorno contemporanea un carattere decisamente unico.

Parente alla lontana del verde petrolio, l’ottanio è indicato per rivestire un divano dal design organico, caratterizzato da linee arrotondate e volumi generosi. Esprime tutto il suo potenziale in un velluto dalla mano morbida, si abbina senza problemi a palette di colori metallici come l’acciaio, l’ottone o il rame.

 

Divano verde bottiglia

Divano letto verde con penisola | Balmoral


 

Gli esperti ne avevano già decantato le lodi quando, nel 2022, Veri Peri era appena stato eletto Colore Pantone dell’anno: il bottiglia è una delle sfumature più amate dello spettro cromatico dei verdi, una tinta fredda che evoca freschezza e invita al relax.

Scelto per personalizzare un divano con penisola su piedini alti, sta molto bene con il bianco e tutte le sfumature neutre – dal beige all’avorio, dal color sabbia al grigio. Esalta le sue note vibranti anche accanto al giallo senape, al corallo, all’arancione bruciato.

 

Divano verde menta

Divano verde componibile a moduli | Prisma Rock


 

Il verde menta è un colore di tendenza che spopola sia nella moda che nell’interior design, trovando nel salotto un luogo d’elezione in cui esprimere la sua vena decorativa. Appartiene alla famiglia delle sfumature pastello e come tale – nonostante il suo apparente pallore – si presta a numerosi abbinamenti: dal bianco al grigio, dal marrone al color legno naturale.

È presente in salotti dall’estetica scandinava e nordica o in zone giorno eclettiche dove la commistione di stili diversi è un valore aggiunto. Grazie ai suoi toni delicati, può essere scelto per equilibrare le dimensioni generose di un grande divano componibile con schienali spostabili.

 

Divano verde oliva

Divano verde alto da terra | Burton


 

Ricercato, elegante e composto: che il verde oliva fosse il colore protagonista delle tendenze di interior design del 2022 è noto, ma che continuasse a macinare, anche a distanza di anni, un discreto successo di pubblico è straordinario. Più forte delle mode, questa tonalità di verde-grigio è infatti una delle più utilizzate per organizzare un salotto dallo stile contemporaneo che promette di restituire un’atmosfera distesa.

Predilige ambienti luminosi e minimal decorati con piante e materiali naturali, e si abbina a palette di colori terrosi come beige, castagna, fango. Dimostra di avere un potenziale stilistico adatto a personalizzare il divano con penisola e schienali regolabili in una zona relax accogliente e confortevole.

 

Divano verde acqua

Divano di design verde acquamarina | Drappy


 

Il verde acqua è un colore divisivo: o lo si ama, o lo si odia. Evocativa degli anni Cinquanta, questa cromia delicata rimanda a suggestivi paesaggi tropicali e alle loro acque cristalline. Non a caso, molti lo definiscono anche verde acquamarina.

Ideale per decorare una zona giorno dai colori pastello, diventa il colore d’elezione di un divano componibile dalle sedute larghe e voluminose da collocare a centro stanza. Si abbina a palette cromatiche che ospitano bianco, grigio chiaro, rosa e legno scuro, con cui crea una squisita moodboard a cavallo tra stile nordico e ispirazione fifties.

 

Divano verde foresta

Divano verde con sedute scorrevoli | Nevis


 

Il verde foresta è una grande famiglia di sfumature di verdi dalla presenza scenica impattante. Si tratta perlopiù di tonalità scure e profonde, caratterizzate da una resa molto elegante e da un sincero richiamo all’universo vegetale – soprattutto alle foglie degli alberi che popolano boschi e foreste. Si presta ad abbinamenti con le sfumature neutre (bianco, crema, beige) e i toni scuri del legno e della pietra, ama gli accenti dorati e crea associazioni inedite con colori audaci quali il terracotta, il viola e il blu notte.

Simile alle varianti bosco e muschio, il verde foresta può conferire una speciale ricercatezza a un divano con sedute estraibili in cui attenzione per il design e cura per il comfort si fondono. Data la sua profondità cromatica, è più indicato impiegarlo in ambienti di grandi dimensioni piuttosto che in locali piccoli e angusti – dove rischierebbe di rimpicciolire ulteriormente lo spazio percepito.

 

Divano verde smeraldo

Divano verde con terminale aperto | Peanut BX


 

Luminoso, energico e ricco, il verde smeraldo è una tinta vivace e vitale, sicuramente una delle sfumature più brillanti della tavolozza dei verdi. Più scuro del turchese e del tiffany, in parte sovrapponibile al quetzal, ne condivide un sottotono di blu che lo rende intrigante ma, allo stesso tempo, lo allontana dal gruppo delle tinte pastello.

Gioca il ruolo d’accento in un ambiente dai colori e finiture chiare, una su tutte il legno di rovere, e non sdegna il bianco che ne fa emergere la luminosità. Sta bene con la famiglia degli ocra e dei marroni, dei blu, degli arancioni e dei rosa vellutati come l’albicocca o il pesca, quest’ultimo scelto da Pantone come Colore dell’anno 2024.

Colore che infonde calma e serenità, nel living può essere usato per valorizzare un divano componibile dal design asimmetrico, aperto su un lato per enfatizzare la geometria creativa delle sedute. L’idea alternativa? Inserirlo in un progetto d’arredo total green avendo l’accortezza di alternare sfumature di diversa gradazione al fine di evitare un risultato piatto e monotono.

 

Divano verde-grigio

Divano verde in stile rétro | Iseo


 

Il grey-green, come dicono gli inglesi, è una particolare variante di verde che tende al grigio. Conosciuto anche come salvia dal nome dell’omonima pianta, è una sfumatura sobria ed elegante, apprezzabile in contesti ricercati dallo stile rétro. La sua versatilità lo precede: dimostra infatti di potersi abbinare con facilità a palette chiare e scure, di entrare in moodboard maschili o femminili, di decorare ambienti contemporanei o classici.

Può essere impiegato in alternativa al verde militare per vivacizzare, senza esagerare, un tipo di arredamento che fa di finiture di alta gamma e sapienti lavorazioni artigianali i suoi dettagli di pregio. Scelto come rivestimento in velluto, dona a un divano con schienale basso dall’aspetto vintage un inaspettato twist cromatico.

 

Ispirazioni in foto: divani verdi di tendenza

 

Il consiglio dell’Arredatore

Richiedi sempre la consulenza di un Interior Designer per definire la color moodboard più adatta al tuo ambiente. Durante la chiacchierata non omettere alcun dettaglio: il campione di una piastrella, il RAL della tempera murale, un pezzetto di battiscopa sono elementi utili per la definizione di una palette armoniosa e coerente con lo stile dell’arredo già presente nella stanza.

Ricorda inoltre che per realizzare un progetto d’arredo cromaticamente impeccabile è indispensabile seguire la regola del 60-30-10. Secondo questo principio di interior design, utilizzare il colore in proporzioni specifiche – 60% per il colore dominante, 30% per il colore secondario e 10% per il colore d’accento – contribuisce a restituire un senso di armonia e di equilibrio visivo.


3 Luglio 2025 / / Laura Home Planner

Oggi, proteggere le superfici interne di abitazioni e ambienti professionali, è una scelta che coniuga estetica, funzionalità e durata nel tempo. I muri, in particolare, sono tra gli elementi più soggetti a usura, schizzi, graffi o abrasioni dovuti a un utilizzo quotidiano intenso o alla semplice disposizione degli arredi.

Esistono diverse soluzioni, efficaci e versatili, che permettono di prevenire questo tipo di deterioramento. Dalle finiture lavabili ai rivestimenti murali, fino ai pannelli in materiali tecnici come le lastre in plexiglass su misura; queste opzioni offrono risposte mirate a seconda dell’ambiente, delle esigenze funzionali e dello stile desiderato.

Cucina: protezione efficace e personalizzabile per pareti esposte

plexiglass

La cucina è uno degli ambienti più dinamici della casa e, di conseguenza, anche uno dei più esposti all’accumulo di umidità, grasso e schizzi. Le pareti vicino ai fornelli, al lavello o al piano di lavoro vengono facilmente colpite da residui alimentari o vapore, mettendo a rischio la pulizia e l’integrità delle superfici murarie. Per questo motivo, è fondamentale adottare soluzioni protettive capaci di unire estetica, praticità e resistenza.

Tra le opzioni più apprezzate spiccano i pannelli paraschizzi in plexiglass, una soluzione moderna e altamente personalizzabile. Rispetto ad altri materiali come piastrelle, vetro o resine, il plexiglass offre diversi vantaggi: è più leggero, facile da installare e sostituire, e richiede interventi meno invasivi. La sua superficie liscia e non porosa lo rende particolarmente igienico e semplice da pulire, qualità indispensabili in un contesto come la cucina.

Un ulteriore punto di forza del plexiglass è la sua versatilità estetica: oltre alla versione trasparente, che protegge senza alterare l’aspetto delle pareti sottostanti, è disponibile anche in una vasta gamma di colori, finiture lucide o satinate, e persino effetti decorativi o stampati, perfetti per chi desidera un elemento di design oltre che funzionale. La possibilità di realizzazione su misura, permette inoltre di adattare il pannello a ogni configurazione, anche in presenza di prese, angoli o moduli irregolari.

Per un approfondimento sui diversi modelli, vantaggi pratici e consigli di posa, è possibile consultare questa guida sui paraschizzi in plexiglass per cucina, con esempi di finiture e idee utili.

In alternativa, si possono considerare soluzioni come piastrelle in ceramica o rivestimenti in resina, che però comportano lavori più strutturali e meno flessibili in caso di modifiche future. Per chi cerca una protezione pratica, elegante e facilmente removibile, i pannelli in plexiglass rappresentano una scelta intelligente e di lunga durata.

Studio e ufficio: proteggere i muri da urti e sfregamenti

Anche negli ambienti professionali, le pareti sono frequentemente soggette urti e sfregamenti causati dallo spostamento di sedie, dalla disposizione ravvicinata di scrivanie o dalla presenza di arredi che appoggiano direttamente ai muri. Queste sollecitazioni ripetute, se non gestite, possono lasciare segni evidenti, scolorimenti o abrasioni che compromettono l’aspetto ordinato dello spazio.

Una soluzione efficace e poco invasiva consiste nell’applicazione di pannelli proteggi muro o fasce paracolpi, progettati per fungere da barriera protettiva nelle aree più esposte. In questo contesto, il plexiglass si distingue per la sua trasparenza, che consente di proteggere senza nascondere o modificare l’estetica esistente, e per la sua resistenza agli urti e all’usura. Disponibile anche in varianti opache, colorate o satinate, è ideale per chi desidera un effetto più visibile o integrato con l’arredo.

Un’opzione particolarmente utile è rappresentata dai battisedia in plexiglass, pannelli sottili da applicare all’altezza dello schienale delle sedie, ideali per evitare segni e graffi causati dal contatto continuo. Per una protezione più ampia, si possono installare fasce orizzontali a mezza altezza lungo tutta la parete, oppure pannelli verticali in corrispondenza di punti critici come angoli o corridoi di passaggio.

Nel valutare l’intervento, è consigliabile considerare l’altezza del mobile o della sedia, la frequenza di utilizzo dell’area, e lo stile dell’ambiente. L’installazione è rapida, spesso eseguibile senza opere murarie, e garantisce una protezione duratura che riduce i costi di manutenzione, come tinteggiature frequenti o ripristini localizzati. In spazi dove l’immagine è importante – come sale riunioni, studi medici, reception o home office – il plexiglass rappresenta una soluzione pratica, sobria e professionale.

Ambienti pubblici e spazi ad alta frequentazione: praticità, igiene e resistenza

In contesti come scuole, ambulatori, mense aziendali o aree comuni di edifici pubblici, le pareti sono costantemente esposte a sollecitazioni meccaniche, urti accidentali e contatto diretto con persone e oggetti. Il passaggio frequente di utenti, studenti o pazienti rende questi spazi particolarmente vulnerabili all’usura e all’accumulo di sporco. Mantenere un ambiente ordinato, sicuro e facilmente sanificabile diventa quindi una priorità, anche in relazione alle normative igienico-sanitarie vigenti.

Per questi motivi, l’uso di pannelli protettivi in plexiglass rappresenta una soluzione strategica e funzionale. Il materiale, resistente e facile da pulire, può essere applicato come rivestimento parziale (fasce paracolpi) o totale, a seconda delle esigenze progettuali. La superficie liscia e impermeabile del plexiglass impedisce l’assorbimento di sporco o liquidi, consentendo una pulizia frequente anche con detergenti disinfettanti, senza comprometterne la resa estetica.

In ambito scolastico, ad esempio, le fasce murali in plexiglass installate nei corridoi o all’altezza dei banchi proteggono efficacemente dai segni lasciati da zaini, scarpe o materiali scolastici. In sale d’attesa di ambulatori o centri medici, i pannelli trasparenti o opalini consentono di proteggere le pareti mantenendo un’atmosfera luminosa e accogliente. Lo stesso vale per mense, refettori o spazi di distribuzione pasti, dove è fondamentale rispettare standard elevati di igiene.

Un ulteriore vantaggio è la personalizzazione: i pannelli possono essere tagliati su misura e adattati a nicchie, corridoi o superfici irregolari. È possibile anche stampare grafiche o loghi direttamente sul plexiglass, rendendolo parte integrante della comunicazione visiva dell’ambiente (segnaletica, decorazioni murali, infografiche educative, ecc.).

Infine, rispetto ad altri materiali come laminati o rivestimenti in metallo, il plexiglass offre una combinazione unica di economicità, rapidità di installazione e leggerezza, rendendolo ideale anche per interventi rapidi o temporanei.

Vantaggi del plexiglass rispetto ad altri materiali

Quando si sceglie un rivestimento protettivo per pareti e superfici, è utile valutare caratteristiche come pesofacilità di installazionepersonalizzazioneresistenza agli urti e aspetto estetico.

Di seguito una comparazione fra plexiglass e le soluzioni più diffuse:

Materiale Peso Facilità di installazione Personalizzazione Resistenza agli urti Manutenzione e pulizia Estetica e finiture
Plexiglas Molto leggero
(≈1,2 g/cm³)
Rapida: biadesivo, viti o distanziali Elevata: trasparente, colorato, opaco,
stampe UV su misura
Alta: resistente fino a 180 J/m Semplice: detergenti diluiti,
no abrasivi
Molto versatile:
lucido, satinato,
effetti decorativi
Vetro Pesante
(≈2,5 g/cm³)
Lavorazioni e montaggio più complesse Discreta: limitata a Bassa: si incrina e frantuma Più delicata: prodotti specifici, attenzione ai graffi Elegante ma uniforme:
trasparente o acidato
Ceramica Medio–alto
(≈2,3 g/cm³)
Muratura o collanti speciali Bassa–media: colori e formati standard Media: buona contro graffi, meno contro impatti Pulizia agevole ma stuccatura da curare Ampia varietà cromatica e formati
Resine Medio
(≈1,1 g/cm³)
Applicazione a strati; tempi di asciugatura Media: pigmenti e finiture superficiali Media: dipende dalla formula Richiede prodotti neutri;
possibile ingiallimento
Finitura continua: lucida o opaca 
Laminati Leggero
(≈1,3 g/cm³)
Montaggio con profili o adesivi Limitata: dimensioni standard, poche texture Bassa–media: sensibile a urti Facile, ma bordi esposti possono sfilacciarsi Texture e disegni riprodotti, ma piatti

Perché scegliere il plexiglass?

  • Leggerezza e maneggevolezza: riduce i tempi e i costi di trasporto e posa.
  • Estrema flessibilità estetica: infinite varianti di colore e finitura, compresi effetti retroilluminati o stampati.
  • Alta resistenza meccanica: ideale in ambienti ad alto passaggio o soggetti a urti accidentali.
  • Installazione non invasiva: perfetto sia per interventi temporanei sia per progetti permanenti, senza opere murarie complesse.
  • Manutenzione minimal: basta un panno in microfibra con acqua tiepida e detergente neutro.

Consigli per l’installazione e la manutenzione

Installare pannelli in plexiglass è un intervento semplice ma che richiede qualche accortezza per ottenere un risultato preciso, duraturo ed esteticamente curato. Ecco alcuni consigli pratici da seguire prima, durante e dopo il montaggio.

Come prendere le misure

  • Utilizza un metro rigido o laser per rilevare altezza e larghezza dell’area da coprire.
  • Se la superficie è irregolare o presenta ostacoli (prese, interruttori, spigoli), realizza una dima in cartone o carta kraft da fornire al produttore.
  • Ricorda di sottrarre 2-3 mm dai bordi per facilitare l’inserimento del pannello senza forzature.

Tipi di fissaggio

A seconda della destinazione d’uso e dell’effetto estetico desiderato, puoi scegliere tra diverse modalità di montaggio:

  • Biadesivo ad alta tenuta (tipo VHB): ideale per superfici lisce e installazioni invisibili. Attenzione: è permanente, non rimuovibile senza danneggiare la parete.
  • Viti con distanziali: soluzione stabile e moderna, consente anche di rimuovere facilmente il pannello per pulizia o sostituzione. Disponibili in finitura cromata, satinata o nera.
  • Guide a incastro o profili in alluminio: indicate per rivestimenti continui o modulari, spesso utilizzati in ambienti pubblici.

Suggerimento: pulisci accuratamente la parete prima dell’installazione e verifica che sia asciutta e uniforme.

Pulizia e manutenzione

Il plexiglass è molto semplice da mantenere, ma è importante seguire alcune buone pratiche:

  • Usa panni morbidi in microfibra e detergenti neutri diluiti in acqua tiepida.
  • Evita alcol, solventi, ammoniaca o prodotti abrasivi, che potrebbero opacizzare o graffiare la superficie.
  • Per rimuovere impronte o aloni, puoi usare una soluzione a base di acqua e sapone neutro, seguita da un panno asciutto e pulito.

Con una manutenzione minima e l’installazione corretta, i pannelli in plexiglass mantengono a lungo la loro trasparenza, brillantezza e funzionalità, offrendo una protezione efficace e un impatto estetico gradevole.

L’articolo Come proteggere le pareti con il plexiglass: soluzioni per casa e ambienti professionali proviene da Laura Home Planner.

3 Luglio 2025 / / La Gatta Sul Tetto

Il progetto di Studio Pelizzari si è ispirato agli ambienti marini, a spazi ariosi e pieni di luce. Prevalgono arredi lineari, dalle texture neutre, in cui l’ambiente marino costituisse un unicum con quello domestico. 

Studio Pelizzari
Foto © Giorgio Baroni

Allo Studio Pelizzari è stato affidato il progetto di interior ed exterior design per una villa anni ‘60 a due passi dal mare di Forte Dei Marmi. Una scelta accurata di restyling da parte dei nuovi proprietari che sposano i valori e i concept dello studio. Ristrutturata in vari periodi, era appartenuta ad un importante produttore di pelletteria internazionale. 

Il progetto firmato Studio Pelizzari

Partendo dagli esterni, le superfici perimetrali della casa che si alternano alle verande sono interrotte da “quinte” in listelli in legno Teak, proveniente da foreste tropicali, a proteggere la casa dalla luce diretta del sole estivo e a creare zone d’ombra sulle sdraio vicine alla piscina. Anche il living esterno segue la stessa scia giocando sui tessuti. 

Entrando nella zona living, ci sorprende il generoso divano in dedar e l’iconica poltrona di Eames, nei colori dalle declinazioni chiare, accostati ad elementi su disegno di Pelizzari Studio, quali il coffe table in ferro e travertino, il mobile bisellato in legno Teak o le poltrone vintage che poggiano su un tappeto berbero in lana bianco e nero. Fa capolino anche la lampada Taccia di Flos per un’illuminazione tenue e delicata. 

I lampadari, i vasi sul tavolo che riprendono la texture dei coralli e le scelte d’arredo: tutto si fonde armoniosamente. 

Il progetto di Studio Pelizzari si è ispirato agli ambienti marini, a spazi ariosi e pieni di luce. Prevalgono arredi lineari, dalle texture neutre, in cui l’ambiente marino costituisse un unicum con quello domestico. 

Protagonista di quest’ambiente anche l’opera di Sabine Marcelis, uno specchio che riflette la natura che entra preponderante dalle larghe vetrate, come un quadro di Monet. 

Foto © Giorgio Baroni

Zona living, pranzo, relax si snodano fino ad adagiarsi sul prato, tra gli alberi. 

I piani sono collegati da un’aerea scala giocata sulle trasparenze e sull’illuminazione LED che sottolinea i profili e il corrimano.

Anche la zona notte, situata al piano superiore, è caratterizzata da una sottile e delicata punteggiatura. Le camere, minimal, mantengono lo stesso concept: letti con tessuti semplici e naturali, poggiati su pareti rivestite in teak. I cuscini dai colori vivaci, simili alle sfumature della schiuma di mare, si armonizzano con piccoli tavolini da notte in grigio, creando un equilibrio raffinato che celebra con eleganza l’unicità di questo rifugio sul mare. 

Foto © Giorgio Baroni

Crediti e prodotti

Progetto: Pelizzari Studio

Foto by © Giorgio Baroni

ARREDO ESTERNO: azienda Kettal: (lettini, ombrellone, tappeti, lampade, sedie, tavolo, ecc.)

INGRESSO: parete in legno bisellato laccato color grigio: su disegno di Pelizzari Studio Consolle in ferro e vetro retrolaccato: su disegno di Pelizzari Studio 

ZONA SOGGIORNO: N.2 Poltrone con tessuto azzurro, N.2 tavolini (laccato color azzurro e grigio) su disegno di Pelizzari Studio, N.1 Divano: rivestimento con tessuto di DEDAR,  Cuscini: Elitis. Poltrona “Lounge Chair” + pouf con rivestimento in pelle bianca e scocca in legno: Azienda Vitra. Coffe table laterale in marmo bianco venato: Modello Saarinen Azienda Knoll. Tavolino centrale con piano in marmo su disegno di Pelizzari Studio. Mobile / cassettone in legno cannettato su disegno di Pelizzari Studio. Lampada con tessuto decorativo: Collezione Claudia Pelizzari + tessuto Azienda Designers Guild. Specchio con gradiente di colore: Opera d’arte Sabine Marcelis. Lampada Taccia: Azienda Flos.

ZONA PRANZO: lampadario centrale sul tavolo: Azienda Viabizzuno. Sedie pranzo bianche Panton Chair: Azienda Vitra. Vasi sul tavolo: Collezione Spaghetti di Gaetano Pesce.

CAMERE: tessuti cuscini: Azienda Designs of the time.

Vista altre bellissime case nella rubrica House Tour