5 Settembre 2025 / / My happy place

Il fatto che più persone ricevano in eredità una casa è una situazione piuttosto comune: capita spesso, ad esempio, tra fratelli che ereditano l’immobile dove vivevano i genitori ormai defunti. Ma cosa succede se si intende vendere la casa ma non tutti i coeredi sono d’accordo? Lo spiegano i professionisti di Bassi Immobiliare, agenzia specializzata nel settore Real Estate, che offrono anche consulenza e supporto per l’adempimento delle diverse pratiche burocratiche per concludere la vendita della casa ereditata e per acquistare casa in completa serenità.

Le tre opzioni disponibili

 

Per prima cosa, come sottolineano gli esperti di Bassi, per vendere una casa ereditata occorre il consenso di tutti i coeredi; tuttavia, nel caso in cui uno di loro non sia d’accordo, esistono tre strade alternative da percorrere:

  1. Proporre una divisione del patrimonio ereditario;
  2. Cedere una singola quota ai coeredi o a terzi;
  3. Rivolgersi al tribunale.

Consideriamole una alla volta, integrando con esempi concreti.

La divisione dell’eredità

Ginevra e Marco sono due fratelli, che hanno ereditato dai genitori una villa e due appartamenti; di conseguenza, entrambi posseggono la metà di ciascun immobile. Ginevra vorrebbe vendere tutte le case, mentre Marco vorrebbe tenerne la proprietà e metterle in affitto. Dato che non trovano un accordo, i due fratelli decidono di rivolgersi a un tecnico, il quale stabilisce che il valore dei due appartamenti è equivalente a quello della villa. Ginevra e Marco decidono quindi di dividere l’eredità in modo che la villa venga intestata esclusivamente alla sorella, mentre al fratello saranno intestati i due appartamenti, che potrà affittare.

Questo esempio chiarisce molto bene l’opzione della divisione dell’eredità, che presuppone:

  • Un accordo tra gli eredi riguardo a questa soluzione;
  • La necessità di rivolgersi a un tecnico professionista;
  • Il ruolo fondamentale del notaio, il quale dovrà redigere l’atto notarile tramite cui ufficializzare la divisione dei beni ereditati.

Cessione della quota ereditata

La seconda alternativa per vendere una casa ereditata quando non c’è accordo tra tutti gli eredi consiste nella cessione della propria quota.

Prima di intraprendere questa strada, tuttavia, è importante sapere che i coeredi hanno diritto di prelazione: ciò significa che l’erede che intende vendere la propria quota deve proporla in primis agli altri. Qualora questi ultimi non siano interessati, invece, è possibile proporre a terzi l’acquisto della quota.
I coeredi hanno due mesi di tempo da quando viene loro notificato il diritto di prelazione per l’acquisto della quota in vendita per:

  1. Dichiarare di non voler acquistare la quota;
  2. Non rispondere (il che equivale a non essere interessati all’acquisto)
  3. Dichiarare di voler acquistare la quota.

Facendo, anche in questo caso, un esempio concreto, poniamo che Lucia abbia ereditato una casa insieme ai suoi tre fratelli. Lucia possiede quindi il 25% dell’immobile e, se vuole vendere la propria quota, deve proporla prima ai suoi fratelli; nel caso questi rinuncino, può cercare un altro potenziale acquirente.

Divisione giudiziale e vendita all’asta

Mentre le due precedenti opzioni si basano sul concetto di trovare un accordo tra gli eredi nel caso ci siano opinioni contrastanti su cosa fare dopo che si è ereditata una casa, la divisione giudiziale e la vendita all’asta si verificano qualora i coeredi non riescano proprio a raggiungere una soluzione pacifica. Questa opzione, tuttavia, alla fine risulta svantaggiosa per tutti. Ma scendiamo più nel dettaglio.

Un coerede può fare causa agli altri, assumendo un avvocato e chiedendo al Tribunale di competenza una divisione giudiziale. A questo punto, il giudice nomina un CTU (Consulente Tecnico d’Ufficio) che valuta i beni ereditati e prepara un progetto di divisione. Nel caso nemmeno in questo modo i beni si riescano a dividere equamente oppure la divisione non venga accettata dai coeredi, il tribunale procede con la vendita all’asta, che permette di monetizzare i beni per poi spartire la somma ricavata tra gli eredi i quali dovranno comunque sostenere la spesa dell’intera procedura.

Se l’asta va deserta e il bene non si riesce a vendere, il prezzo dell’immobile viene abbassato. È evidente che, tra le spese giudiziarie da affrontare e l’eventualità che il prezzo di vendita dell’immobile ereditato venga ribassato rispetto al suo valore di mercato, la soluzione della divisione giudiziale non sia conveniente per nessuno: per questo è importante rivolgersi in prima battuta a professionisti come quelli di Bassi Immobiliare, che aiutano a trovare la soluzione migliore per procedere con la vendita della casa ereditata in modo da raggiungere un accordo soddisfacente per tutti i coeredi. 

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4 Settembre 2025 / / ChiccaCasa

L’architettura fluida è la nuova frontiera del design. Parte dal minimalismo, ma lo reinterpreta con più flessibilità e con un uso sorprendente del colore.

Oggi, più che mai, gli spazi devono adattarsi a stili di vita in continua evoluzione. Non ambienti fissi e statici, ma luoghi dinamici che cambiano insieme a noi. Anche l’interior design si muove in questa direzione attraverso il nuovo minimalismo e il design fluido.

Il nuovo minimalismo: dal radicale al fluido

Il minimalismo nasce negli anni ’60, quando si voleva dire addio a decorazioni eccessive sposando un concept più funzionale ed essenziale. L’intento era quello di creare armonia tra l’individuo e la nuova società di massa che si era appena creata.
Le linee sono nette: geometrie pure e volumi rigidi. La palette degli interni è costituita da tinte neutre perfettamente equilibrate: bianco, grigio e diverse sfumature di marrone incarnate da materiali come metallo, legno, pelle, vetro e marmo.
Gli arredi sono quasi geometrici e senza fronzoli, pensati per essere prima di tutto funzionali.
Questi elementi, così accostati, costituiscono il minimalismo radicale, tipico, dell’architettura di Mies Van Der Rohe.

Il design si evolve con i tempi e oggi lo scenario è diverso.

Minimalismo Razionale - Villa Tugendhat, Mies van der Rohe

Minimalismo Razionale – Villa Tugendhat, Mies van der Rohe

Minimalismo fluido

Minimalismo fluido

Viviamo in un’epoca che cambia rapidamente. Per questo la progettazione deve essere flessibile: solo così può rispondere a nuove esigenze senza perdere comfort, funzionalità e benessere.

Il minimalismo non è più così rigido, ma fluido e inclusivo.
Parliamo di minimalismo fluido o “soft minimalism”.
Linee pulite ma scaldate da colore, texture e materiali. Un minimalismo meno severo e più umano. Le forme sono organiche e la palette si apre a tutte le tonalità.
L’obiettivo, adesso, è costruire spazi dinamici, in grado di seguire l’evoluzione di chi la casa la vive ogni giorno.

Architettura fluida: il valore della flessibilità

La vera forza dell’architettura fluida è la sua elasticità. Forma e funzione non sono più fisse, ma dinamiche, aperte a spazi che si modificano.

L’ambiente si trasforma in base alle necessità, sia dentro che fuori casa, superando persino i vecchi confini tra interno ed esterno.
La fluidità in architettura e interior design significa spazi che scorrono, senza barriere nette, capaci di adattarsi al modo in cui viviamo oggi: dinamico, mutevole, con funzioni che cambiano nel tempo. Non è solo un concetto estetico, ma un approccio che porta più comfort, libertà e leggerezza agli ambienti.

Spazi interconnessi e continui

  • Living e cucina che dialogano in un open space senza muri divisori o con aperture che connettono i due ambienti.

  • Librerie passanti o pareti a giorno che separano senza chiudere.

  • Lo stesso pavimento o lo stesso colore che prosegue da una stanza all’altra, creando continuità visiva.

Dialogo tra interno e paesaggio

  • Vetrate a tutta altezza che portano dentro luce e natura.

  • Palette ispirate ai colori esterni (i verdi del giardino, i blu del cielo, le tinte neutre della pietra).

  • Terrazze e balconi arredati come un’estensione del soggiorno.

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Linee morbide e dinamiche

  • Divani curvi che accompagnano lo sguardo.

  • Pareti o arredi smussati o stondati che accompagnano i flussi di passaggio.

  • Lampade e specchi dalle forme organiche o dalla struttura regolabile che sembrano “muoversi” nello spazio.

Ambienti leggeri, trasformabili, fluidi

  • Pannelli scorrevoli in vetro o legno che aprono e chiudono gli ambienti secondo necessità.

  • Pareti mobili o sistemi modulari che permettono di cambiare configurazione con facilità.

Spazi essenziali, accoglienti e adattabili

Il design si adatta in modo dinamico alle esigenze delle persone. Gli spazi si ridisegnano con facilità, assumendo nuove funzioni ogni volta che serve.

Un soggiorno può diventare home office. Una cucina si apre al living. Una terrazza diventa stanza in più. Tutto si muove, tutto è pensato per adattarsi.

  • Ambienti privi di ingombri inutili, ma personalizzati con tocchi di colore e texture.

  • Pochi oggetti da possedere: solo ciò che si usa quotidianamente merita di entrare in casa.

  • Zone pensate per cambiare nel tempo: una cameretta che cresce con il bambino, un angolo studio che si trasforma in area relax.

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Il ruolo del colore nell’architettura fluida

Il colore è il cuore di questo nuovo modo di pensare la casa.
Non più statico, ma dinamico. Non solo neutri, ma palette ampie e sperimentali.

Il colore cambia insieme alla luce, allo spazio e alle necessità. È un elemento vivo, pronto a trasformarsi.

Il colore ha il potere di cambiare tutto. Può ampliare o ridurre visivamente una stanza, renderla più accogliente o energica, rilassante o stimolante.

Nell’architettura fluida diventa uno strumento progettuale vero e proprio: modellare, trasformare, sperimentare. Nessuna regola fissa, solo possibilità infinite per esprimere stile e personalità.

Innovazione tecnologica e ricerca artistica

Nel soft minimalism, tecnologia e arte si incontrano e danno vita a soluzioni leggere, resistenti, originali.

Da una parte, nuovi materiali e tecniche costruttive rendono gli spazi più versatili. Dall’altra, l’ispirazione artistica porta colori, texture e forme che rendono ogni ambiente creativo e unico.

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L’importanza di un arredo camaleontico

Un arredo camaleontico rende la vita più semplice e gli ambienti più belli.
Un esempio? Delle sedie moderne e colorate dal design accattivante e accogliente, che trovano posto in ogni stanza della casa e sempre con stile.

Gli arredi non restano indietro: devono essere dinamici come gli spazi.
Ecco una serie di esempi di arredi fluidi per interni dinamici.

  • Divani curvi o modulari: seguono le linee morbide della stanza o si riconfigurano facilmente. Angolo conversazione oggi, con i moduli uno di fronte all’altro, zona relax domani con una configurazione lineare o a L.

  • Tappeti tondi o dalle forme organiche: spezzano la rigidità delle stanze rettangolari e introducono un movimento naturale.

  • Sedie moderne e colorate: leggere, comode e pronte a spostarsi da una stanza all’altra. Da sole portano carattere, in gruppo diventano protagoniste.
    Scopri una selezione di sedie minimaliste e moderne ideali per un interno fluido.

  • Poltroncine, pouf e panche: sedute extra che si muovono con facilità e diventano punti d’accento nello styling.

  • Schermi o separé riposizionabili: delimitano senza chiudere, perfetti per creare micro-zone di privacy (anche temporanea) in un open space.

  • Carrelli su ruote: mobili e versatili, si trasformano in bar, piano d’appoggio o mini ufficio mobile (con stampante, cancelleria e portatile, che si muove con te).

  • Librerie modulari a giorno: dividono senza isolare, permettendo riconfigurazioni nel tempo.

  • Lampade scultoree con bracci mobili: si spostano e si regolano, portando luce dinamica e forme fluide.

  • Sgabelli, tavolini o pouf contenitore, sovrapponibili tra loro o impilabili: da usare impilati o separati, leggeri e sempre pronti ad adattarsi.

  • Mensole sospese: creano movimento verticale e lasciano libertà di styling.

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Architettura fluida negli interni: una tendenza passeggera?

L’architettura fluida non è una banale tendenza: è un nuovo modo di pensare gli spazi, più vicino alla vita reale e ai suoi cambiamenti. Parte dal minimalismo ma lo rende contemporaneo, grazie a flessibilità, linee morbide e un uso del colore capace di trasformare ogni ambiente.

Dentro questa visione, anche l’arredo diventa camaleontico: sedie leggere e colorate, divani modulari, tavoli curvi e librerie a giorno non sono più semplici oggetti, ma strumenti per rendere la casa dinamica, accogliente e sempre su misura.

In un mondo che cambia alla velocità della luce, non possiamo più fare a meno di un design che si adatta, si muove e cresce insieme a noi.

ADV| Questo contenuto è stato scritto in collaborazione con Deghi.