2 Aprile 2021 / / Idee

Spesso ci chiediamo quale sia la giusta disposizione per appendere un quadro o più. Beh , oggi voglio parlarvi proprio di questo.
Come prima cosa è opportuno conoscere la dimensione della parete , in particolare se si tratta di quadri di grandi dimensioni. Se abbiamo a disposizione più quadri , essi richiederanno uno sforzo maggiore per creare un prodotto finale perfetto. Innanzitutto dobbiamo tener conto del colore del nostro arredamento o parete per evitare un mix cromatico contrastante con quello che già abbiamo in casa. Il quadro o tela va sempre abbinato con l’arredo o un suppellettile o mobile. Anche la composizione deve avere senso e seguire un tema o trama , per esempio , inserire un quadro che richiama la spiaggia con uno che richiama una giungla , non è certo l’abbinamento migliore. Un must che continua a spopolare è l’inserimento di cornici vuote su pareti colorate o con parato (idea che amo da morire!).
Sappiamo però che il quadro è uno degli elementi d’arredo a non avere una grossa funzionalità se non quelle di riempimento. E’ vero che avere troppi quadri piccoli , senza continuità e freddi rischiano di far divenire l’ambiente una sala d’attesa. Quindi è bene trovare in ogni ambiente il punto centrale che attiri lo sguardo. Un grande quadro può attirare l’attenzione se valorizzato!
Bisogna seguire però piccole dritte per evitare disordine visivo , ovvero : se abbiamo quadri di uguali dimensioni , è bene metterli in fila ; se abbiamo quadri di diverse dimensioni , è bene posizionarli in una figura geometrica immaginaria ; in corridoio , è bene posizionarli in ordine in modo tale da ridurre l’altezza del soffitto e dare profondità all’ambiente e poi se evidenziati con dei faretti , l’effetto sarà museografico. Ricordiamo sempre che “meno è meglio ” e che “armonia è simmetria” , quindi cerchiamo di non usare troppe differenze di altezze ma come già ho detto prima neanche differenze cromatiche.
Infine , non è necessario che essi siano appesi al muro , da un punto di vista “funzionale” ed estetico (per mio gusto personale) , possiamo posizionare i quadri anche su un ripiano , sulla scrivania o sul comò , magari affiancato da vasetti di piante o complementi che richiamino gli stessi colori e stile.
SEI PRONTO/A  A SCEGLIERE LA GIUSTA DISPOSIZIONE?


M.

 

2 Aprile 2021 / / Interiors

La cucina è l’ambiente più vissuto della casa. I suoi utilizzi oltre alla preparazione dei pasti principali , può essere luogo di relazione , una mamma può utilizzare il tavolo come appoggio , un ragazzo o una bambina può utilizzare l’ambiente per studiare , può essere un luogo confidenziale tra due amiche che avanti ad un caffè si lasciano andare ai propri segreti , insomma la cucina è il cuore della casa.

Ma quali sono i vantaggi o svantaggi di avere una cucina open space? E quali sono quelli per una cucina chiusa?
Avere un open space aiuta ad ingrandire otticamente uno spazio , rendendolo flessibile ed adeguabile ad ogni esigenza. Aiuta a migliore la comunicazione , ma permettere anche di avere una maggiore funzionalità. Questo tipo di cucina da un punto di vista relazionale , aiuta molto i componenti della famiglia , in particolare chi si vede per pochi minuti , ad instaurare un rapporto con l’ambiente e con chi incontro in quella stanza ma è utile anche se ho ospiti , mi permette di avere duplice ma anche triplice funzionalità , ovvero quella di preparare un pasto o un aperitivo e al contempo dialogare con la persona che magari è seduta sul divano. Possiamo dire che una neomamma ne trae sicuramente beneficio da questa predisposizione perchè non perde d’occhio i suoi o suo piccoli/o mentre svolge mansioni casalinghe. Must di questa tipologia è sicuramente la presenza di un’isola o bancone accompagnati da una forte presenza di elettrodomestici all’avanguardia.

Fino ad ora sembra tutto perfetto , ma quali sono gli svantaggi?
Il più grande è sicuramente la dispersione di odori provenienti dalla cucina in tutto l’ambiente e probabilmente se non si è dotati di porte che separano l’open space dal resto della casa , allora anche il rumore di elettrodomestici potrebbe divenire uno svantaggio. I rumori in cucina non sono dovuti solo ai vari attrezzi ma anche dai lavori domestici quotidiani , quali : preparare la lavastoviglie , aprire il cassetto delle posate oppure riporre piatti e bicchieri. Per quanto riguarda gli odori invece abbiamo la probabilità che essi penetrino nei tessuti degli elementi d’arredo mentre il vapore o grasso rischia di accumularsi su mobili e attrezzature , per questo è igienico pulire la cucina ogni qual volta si cucini. Una scocciatura più che uno svantaggio per molte casalinghe , soprattutto per le famiglie più numerose, è quello di dover mantenere sempre l’ordine per evitare il caos dato che è un ambiente sempre a vista e infine trovare soluzioni sicure se ci sono bambini dato che sono esposti ai pericoli del mobilio.

I VANTAGGI DELLA CUCINA CHIUSA 
Avere questo tipo di ambiente sicuramente elimina molte delle problematiche legate allo spazio aperto e sempre a vista. Il vantaggio più importante , ritengo che sia quello della diffusione di odori e del rumore provocato dalle diverse mansioni o elettrodomestici come detto poco fa.
Da un punto di vista per la sicurezza dei bambini , è più facile rendere l’ambiente meno pericoloso e il fattore disordine può essere accantonato per un po’ chiudendo semplicemente la porta. E’ più facile in questo caso organizzare la cucina , possiamo comunque ottenere uno spazio maggiore ed arredare la cucina con più pensili , avere un piano lavoro più lungo e perchè no anche più alto.

GLI SVANTAGGI 
Avere questa tipologia di cucina non ci permette di poter spaziare nel campo dell’arredamento , perchè lo spazio spesso è ristretto e non c’è la possibilità di poter usufruire della presenza di un’isola.
Lo spazio potrebbe risultare più piccolo e non possiamo tener conto della funzionalità al 100%. Importante in questi ambienti è avere una bella finestra in modo tale da poter cambiare non solo l’aria ma anche  avere un ambiente più luminoso. Da un punto di vista relazionale , la persona che si trova in cucina non avrà grande possibilità di interagire con il resto dei componenti o comunque degli ospiti e sarà lontana dalla vita familiare per un breve periodo.

DETTO CIO’ , L’OPEN SPACE E’ ORMAI UN MUST DELLE CASE MODERNE , TU SCEGLI DI AVERE UNA CUCINA CHIUSA O APERTA?
M.

2 Aprile 2021 / / Idee

Dato il periodo storico che abbiamo vissuto e che stiamo vivendo , siamo sempre più abituati a vivere in casa e scoprire ogni angolo di essa.          

Ma quali sono le tendenze del 2021 ?

Sicuramente la presenza del legno in particolare chiaro , negli ambienti si inizia a respirare aria di mare donata non solo dalla grande luminosità ma sono ambienti accompagnati dall’azzurro e dal bianco. I materiali utilizzati saranno solo sostenibili , ormai la sensibilizzazione a questo tema cresce sempre di più , salvare il mondo ormai è un mood di molti ; questa scelta però non riguarda solo la sostenibilità ambientale ma bensì i materiali sono di tipo biocompatibili , utili al benessere dell’uomo quindi privi di sostante tossiche. Tendenza importante è il minimalismo , quindi usare uno o pochi oggetti d’arredo , questo sarà dovuto al fatto che vivendo la casa h24 per un lungo periodo di tempo senza aver la possibilità di uscire , ha permesso di rivalutare l’accozzaglia di mobili e suppellettili che rendono , a mio dire , l’ambiente soffocante. Ritorna la carta da parati anche solo per una parete cosiddetta “di contrasto” , dove troviamo come protagonista sempre la natura o comunque disegni astratti che la richiamano. 

Padroni sono sicuramente i colori chiari , neutri che trasformano l’ambiente ricco di relax , ma comunque accompagnati da colori pastello. Infine si è riscoperto un grande amore per molti , un rinnovo dell’abitudine per altri , per il verde ; quindi tutti pollici in su!! Si tende a mantenere il contatto con la natura , sia che si abbia un giardino o un balcone c’è sempre posto per una pianta.
MI RACCOMANDO : LESS IS MORE!!!
M.

 

2 Aprile 2021 / / Decor

 

La palette di colori del 2021 è vasta ma la natura è al centro , simboleggiando energia e rinascita. Quest’anno Pantone ha scelto 2 colori : il giallo “illuminating” ed un grigio “ultimate grey” , per la prima volta viene scelto il grigio come tonalità dell’anno. 

COSA CI TRASMETTONO QUESTI COLORI? 

Il giallo è sicuramente un colore allegro , luminoso con una nota divertente mentre il grigio è considerato il “nuovo bianco” che con il giallo creano una proposta vincente. Insieme  costituiscono un’atmosfera calda e positiva ed allo stesso tempo contemporanea. È importante non eccedere con il giallo ma bensì è consigliato di utilizzarlo nei tessili , per esempio con i cuscini. Questi colori sono adatti anche ad un ambiente infantile con un design neutro : infatti il giallo è considerato come un colore stimolante per la creatività e l’attenzione. Il grigio invece dona relax e serenità che possono essere ricavate dalle diverse tonalità che possiamo utilizzare. Collocare un divano , una sedia o una poltrona gialla crea il cosiddetto occhio di bue , quindi un’attenzione lasciando comunque serenità all’ambiente. Vediamo quindi che in questa scelta c’è un’attenzione alla psicologia infatti il grigio dona sicurezza e affidabilità mentre il giallo trasmette gioia e speranza.

Non è da escludere la presenza di vegetazione anche come arredamento ma soprattutto presenza di colori che richiamino la luce o il cielo oltre che la stessa natura.

UTILIZZERAI QUESTO MIX PER UNA CASA SEMPRE “ALLA MODA”? 

M. 

2 Aprile 2021 / / Idee

 

Questa foto rappresenta la mia casa (ma non lo è) nei giorni del lockdown. Mia madre si è cimentata nell’arte del pittore ed ha iniziato ad imbiancare casa utilizzando l’idropittura , ma cos’è?
 Non è altro che un tipo di vernice che ha bisogno di essere diluita nell’acqua come possiamo intendere dal nome. E’ lavabile , coprente e soprattutto oltre ad avere un’ottima resa , è un tipo di vernice duratura. Viene venduta in varie tonalità di bianco e per colorarla basta acquistare dei pigmenti.
Ma adesso passiamo ai consigli!!
PRIMO CONSIGLIO : utilizza un recipiente più grande , ad esempio un secchio , per diluirla con l’ausilio di un bastoncino.
SECONDO CONSIGLIO : va riposta in luoghi asciutti ma non può essere conservata per molto tempo.
TERZO CONSIGLIO : segui l’etichetta del produttore!!
La cosa interessante è che abbiamo diverse tipologie di idropittura in base alle caratteristiche , infatti può essere: lavabile , termoisolante , igienizzante , traspirante e superlavabile.  
Invece in base alla lucentezza , è possibile scegliere tra : pittura satinata , opaca , patinata o semi-patinata ed infine a guscio d’uovo.
 
ALTRO CONSIGLIO : prima di iniziare la tinteggiatura , è importante considerare le condizione della parete ovvero se ci sono crepe , se ha bisogno di essere stuccata. 
Una volta iniziata l’operazione è preferibile effettuare dalle 2 alle 3 passate di colore.
Ultimo ma non meno importante consiglio è quello di avvalervi del parere di un tecnico del settore in modo tale da poter avere un ottimo risultato.
SEI PRONTA/O A TINTEGGIARE LA TUA CASA?
LASCIA UN COMMENTO CON I TUOI CONSIGLI.


M.

2 Aprile 2021 / / Design

 

Il parquet è un tipo di pavimentazione versatile e prestigiosa con un’estetica fantastica. Esso è in grado di donare comfort e calore al luogo in cui è stato posato. L’utilizzo di questo pavimento permette di aumentare il valore dell’edificio perchè aumenta il grado di lusso. Una caratteristica fondamentale è la resistenza che rende longeva la pavimentazione , permesso però sempre dalla cura. Si dice che più passano gli anni più diventa bello perchè essendo un materiale vivo , con il passare del tempo subisce processi di ossidazione e quindi i listelli si stabiliscono. Le qualità sono molteplici , è anche un ottimo isolante sia acustico che termico , infatti nell’ultimo caso esercita una coibentazione dell’abitazione. Inoltre è resistente agli agenti atmosferici e all’acqua , creando una pellicola per l’umidità. L’unica nota dolente è il prezzo che risulta alto ma in commercio si possono anche trovare tipi di legno meno pregiati dove ovviamente il prezzo sarà minore.
 
Il laminato nasce invece  negli anni ’90 come una soluzione economica diventando uno dei materiali più diffusi. Esso è una pavimentazione a più strati , di diverso spessore e materiale saldati con delle resine attraverso un processo di pressofusione. Si divide in diverse tipologie , quella più privilegiata è : il laminato HPL che subisce una doppia pressatura mentre il laminato DPL subisce una sola pressatura donando al materiale resistenza ma al contempo scarsa qualità. Una caratteristica che accomuna tutti i tipi di laminato è sicuramente l’elevata resistenza al calpestio e all’usura.

                 MA QUALI SONO LE DIFFERENZE TRA LE DUE PAVIMENTAZIONI?
La prima differenza è sicuramente il prezzo , più elevato per il parquet e meno elevato per il laminato.
La manutenzione è differente , per il parquet abbiamo bisogno di una maggiore cura.
Il parquet è realizzato con il legno con differenti tecniche mentre il laminato è un materiale sintetico composto.
L’installazione , nel caso dei laminati , è più rapida e semplice.
Il laminato , anche se di scarsa qualità ha una resistenza maggiore rispetto a qualsiasi tipo di parquet.
Il laminato non assorbe umidità ed infine non subisce variazione di colore.

ADESSO HAI LE IDEE PIU’ CHIARE? QUALE PAVIMENTAZIONE SCEGLIERAI?
M.

2 Aprile 2021 / / La Gatta Sul Tetto

Stile BoHo chic

Lo stile BoHo chic per l’arredo di interni é sempre popolare, nonostante sia di tendenza da molti anni. Forse il motivo é da ricercare nella sua semplicità, nella libertà formale e nella fantasia. Tuttavia, ogni stile ha le sue regole, e anche il BoHo Chic non fa eccezione: per esempio, le piante da appartamento sono un must. Del resto, per uno stile che si ispira alla natura non poteva essere altrimenti. Ma attenzione, non tutte le piante possono ambire ad arredare la vostra casa in stile BoHo. Vediamo perché e quali scegliere.

Le caratteristiche dello stile BoHo Chic

Lo stile BoHo Chic é uno dei più amati di sempre, come testimonia la sua longevità. Ne ho parlato, infatti, circa dieci anni fa in questo articolo. Rispetto ad allora lo stile si é evoluto, integrando spunti decorativi di altri stili, come lo scandinavo o l’industriale. Del resto, si tratta di uno stile eclettico, che contempla il mix di diverse tendenze. La parola BoHo deriva infatti dalle due parole bohémien e homeless, quest’ultima intesa come nomade. Lo stile incorpora elementi del movimento hippy degli anni ’70 e della cultura gitana o gipsy.

Oggi le ispirazioni legate al tema della natura sono presenti in quasi tutti gli stili d’arredo, e il BoHo chic non fa eccezione. Per questo le piante sono diventate uno degli elementi irrinunciabili. 

Quali piante da appartamento scegliere

Nello stile BoHo non bisogna lesinare con le decorazioni, i complementi e le piante da appartamento. L’atmosfera che si vuole evocare é quella del viaggio, della vita all’aria aperta, tra la natura. Perfetti i ricordi di viaggio, soprattutto se provengono da luoghi esotici e se hanno un aspetto etnico. Anche le piante devono richiamare luoghi lontani, quindi la scelta cade inevitabilmente sulle piante tropicali e sulle succulente.

Tra le piante tropicali, scegliete la Sansevieria, il Pothos, la Monstera, la Kentia, lo spatifillo, la Pilea Peperomide, i Ficus e i Pholodendrum. Tra le succulente, nella famiglia delle cactacee sono molto apprezzati l’Euphorbia, per il suo portamento a colonna, e una grande varietà di cactus in formato mini con cui creare delle composizioni armoniose.

Come disporre le piante

La parola d’ordine dello stile BoHo é fantasia, dunque potete sbizzarrirvi nella scelta, posizionando piante in tutte le stanze della casa. Scegliere portavasi realizzati con fibre naturali, come il bambù, la canapa, il vimini di salice.

Stile BoHo chic

Sfruttate l’altezza utilizzando portavasi sospesi, e create delle composizioni. Le piante da appartamento crescono meglio se le raggruppate in un angolo al riparo da correnti d’aria e dai raggi diretti del sole. Create gruppi dividendo le piante secondo la specie, posizionando le più alte sullo sfondo. Le piante a portamento cascante sono perfette per mensole e librerie.

2 Aprile 2021 / / Dettagli Home Decor

 

tende a rullo per esterno

Sai cosa è il Daylighting? E’ la tecnica di illuminare edifici e ambienti sfruttando bene la luce del Sole. Esistono diverse tipologie di prodotti che permettono la realizzazione del Daylighting, dai sistemi che convogliano la luce dal soffitto, alle regolazioni della luce che penetra dalle finestre mediante tende o schermature solari.

Schermature solari: BAT presenta innovative soluzioni per il Daylighting

Da oltre 35 anni BAT progetta accessori e componenti per schermature solari, che si caratterizzano per ricerca stilistica, innovazione e qualità Made in Italy. Al centro dell’offerta BAT vi è il concetto di Daylighting, ossia la progettazione dell’illuminazione naturale con l’obiettivo di massimizzare il comfort visuale e ridurre i consumi energetici.

BAT ha progettato una gamma di prodotti atta a soddisfare questa necessità: l’innovativo sistema Screeny, adatto per la schermatura esterna per finestre e facciate continue. Un sistema versatile che dispone di un’ampia varietà di guide e cassonetti, e si integra perfettamente nelle architetture moderne, garantendo performance e standard elevati.

tenda a pergola addossata alla parete

Per offrire la possibilità di sfruttare appieno gli spazi outdoor, BAT presenta SIRIO, la nuova tenda a pergola dalle linee pulite e dal design minimale, con zip e telo avvolto. SIRIO è disponibile sia nella versione addossata a parete con colonne – SIRIO WALL – oppure nella versione “tetto” che può essere installata in una struttura pre-esistente. SIRIO è stata progettata per essere accostata a strutture esistenti con un ottimo impatto estetico, grazie al suo attacco a parete perfettamente rifinito.

tenda a bracci estendibili con cassonetto

EPICA è invece una tenda a bracci estensibili con cassonetto, che si fa notare per le sue linee essenziali e minimal, disegnata dall’Arch. Robby Cantarutti. Di facile installazione e dotata di cassonetto ispezionabile, EPICA è completata da un’ampia scelta di optional, come kit luci, ed è disponibile nella versione terminale a cassonetto, per una maggiore protezione dai raggi obliqui serali.

tenda a bracci estensibili con luci led

Per la gamma bracci, BAT presenta AKI, che si contraddistingue per il design delle sue componenti e l’elevata performance tecnica. Sviluppato dall’idea dell’architetto Robby Cantarutti in collaborazione con il team tecnico di BAT, il design del braccio ripropone nelle sue linee l’articolazione animale e permette una miglior distribuzione della forza, a vantaggio del tensionamento complessivo della tenda da sole nelle sue fasi di apertura e chiusura. In linea con la ricerca di BAT nel campo del design AKI è l’ultima frontiera del design minimalista grazie anche alla scelta di nascondere viterie e perni. 

www.batgroup.com

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2 Aprile 2021 / / Design

piscina Villa Lea

La pietra sinterizzata consente una grande versatilità di impiego anche nelle piscine, dove le elevate performance del Lapitec sono portate alla massima espressione.   

Nella sua gamma di finiture sono comprese quelle extra-ruvide con alto coefficiente di attrito, mentre la sua superficie risulta in ogni caso completamente priva di pori e resistente a muffe e batteri: due proprietà che rendono Lapitec un materiale ideale per l’applicazione in outdoor e soprattutto per le piscine, dove può essere utilizzato anche in immersione.

Grazie alla sua composizione e al processo di lavorazione – coperto da 25 brevetti internazionali – la pietra sinterizzata è completamente inassorbente, ma le sue elevate performance vanno oltre: comprendono infatti la resistenza ai raggi UV – che impedisce alle lastre di subire una variazione della cromia se esposte alla luce del sole -, così come a qualsiasi temperatura, escursione termica e nebbia salina. Se impiegata come rivestimento di piscine, non viene inoltre alterata da cloro o prodotti usati per la manutenzione degli impianti e la sua facilità di lavorazione, analoga alla pietra naturale, consente di operare tagli, fresature o incisioni per l’inserimento di bocchette, apparecchi di illuminazione subacquei o per la realizzazione di bordi o scalini, dove è possibile replicare le finiture tattili della pavimentazione.

pavimentazione bordo piscina

Nell’ambito della progettazione di piscine, Lapitec viene poi apprezzato per la sua disponibilità fino al maxi-formato di 3365×1500 mm, che consente di limitare la presenza di segni di giunzione e di ridurre così gli interventi di manutenzione necessari.

pavimentazione bordo piscina

La collezione Essenza, con 11 nuance ispirate ai colori della terra (bianco, beige, marrone, grigio e nero) e realizzate con una miscela di minerali 100% naturali, risulta ideale per la progettazione di vasche e piscine, grazie alle finiture Lithos, Dune, Vesuvio e soprattutto Arena, che arriva ad avere un coefficiente di attrito pari a R13, nel pieno rispetto della normativa DIN 51130. Non mancano poi le finiture lisce lucide (Lux) e opache (Satin) che, impiegate per la pavimentazione delle vasche, regalano particolari effetti visivi grazie anche alla loro capacità d’interazione con la luce.

www.lapitec.com

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1 Aprile 2021 / / Architettura

Sono sempre più convinta che lo spazio che ci circonda abbia una forte influenza sul nostro benessere. E quando ho scoperto l’esistenza di “Scuole Naturali“, non ho potuto che appassionarmi a questo progetto. Per questo quando Stefania mi ha contattato per avere alcuni suggerimenti su come progettare e “autocostruire” il giardino della scuola di suo figlio insieme ad altri genitori e maestre, non ho esitato a risponderle.

Da quel momento è nato un piacevole scambio di idee, non solo sulla realizzazione pratica ma più in generale sul tema dell’ambiente e della scuola, soprattutto grazie all’intervista all’insegnante della loro scuola, Luisa Catucci, referente regionale di Scuole Naturali per l’Associazione Manes.

Scuola dell’Infanzia di Vallenoncello (rete di Scuole Naturali).

Scuola di Vallenoncello a Pordenone. Progetto di autocostruzione realizzato da genitori ed educatrici.

Ma partiamo dall’inizio. Durante l’estate scorsa sono stata contattata da Stefania, mamma di un bambino che frequenta la Scuola dell’Infanzia di Vallenoncello, un quartiere del comune di Pordenone. Stefania mi ha chiesto alcuni suggerimenti per allestire gli ambienti della scuola di suo figlio. In particolare lo spazio esterno, il giardino, con l’utilizzo di materiali di recupero, in autocostruzione insieme agli altri genitori e alle insegnanti.

Sono stata molto contenta di poter contribuire con alcuni consigli pratici sull’utilizzo di materiali naturali o di recupero. Io e Stefania ci siamo conosciute sul web, attraverso il profilo pinterest dove raccolgo alcune ispirazioni. In particolare una bacheca sul “parco giochi naturale“. Mi ha tenuto aggiornata sulle proposte e le loro realizzazioni, e per approfondire la loro realtà mi ha messo in contatto con una insegnante della loro scuola, Luisa Catucci.

Intervista a Luisa Catucci: referente regionale di Scuole Naturali.

Luisa è referente regionale di Scuole naturali, una rete che vuole connettere esperienze, persone e organizzazioni che stanno cambiando il sistema educativo per renderlo più felice, sostenibile e outdoor. Se volete approfondire potete leggere questo toolkit.

E’ stato davvero un piacere conoscerla e sentire il racconto di come organizzi la giornata all’interno della sua classe con i bambini, e quali sono gli obiettivi e il suo metodo educativo.

Scuola di Vallenoncello a Pordenone. Foto di Luisa Catucci referente regionale delle Scuole Naturali.
Laboratori del fare e uscite in natura:

Nella sua scuola si predilige l’utilizzo di materiali di riciclo o naturali, quali ad esempio le canne di bambù, con le quali ha realizzato degli strumenti musicali per il laboratorio del fare. Il suo obiettivo era di creare un parco naturale al cui interno “fare insieme”, impegnarsi insieme.

Durante le giornate scolastiche, Luisa organizza spesso delle uscite in natura: per accompagnare i bambini a riappropriarsi degli aspetti naturali, come l’argine di un fiume, i boschi, i campi. “Orientarli sull’aspetto scientifico di come sono fatte le cose, associando l’aspetto emozionale della bellezza del Creato.”

Le sue parole da educatrice sono state per me molto importanti per accrescere la mia consapevolezza di genitore e anche di architetto: “Una nuova avventura nasce da una esigenza di cambiamento rispetto ai bisogni dei bambini. I bambini hanno sempre meno occasioni di vivere in un mondo dell’immaginario, di bellezza. E’ tutto sempre strutturato, deciso, pensato dall’adulto.”

Scuola di Vallenoncello a Pordenone. Foto di Luisa Catucci referente regionale delle Scuole Naturali.

Gli spazi interni delle Scuole Naturali.

Così come per l’esterno, anche gli spazi interni della scuola di Vallenoncello sono stati modificati, a partire dalla sensibilità e dalla formazione di Luisa e della direttrice scolastica. Si è deciso ad esempio di eliminare ogni giocattolo di plastica, introducendo materiali naturali o di riciclo. Inoltre per quanto riguarda l’arredamento, hanno scelto di eliminare tutto quello che poteva essere invadente (colori sgargianti) e il disordine. Puntando sull’ordine, la cura all’essenzialità, la semplicità, lasciando visibili le cose che sottolineano la cura dell’ambiante e trasmettono messaggi semplici e chiari.

Esempio dall’architettura di Herman Hertzberger.

Per quanto riguarda lo spazio interno, mi piace citare qui l’esempio di una scuola progettata dall’architetto Herman Hertzberger: la Scuola Montessori di Delft progettata a partire dal 1960. La sua architettura è chiamata architettura della partecipazione, in quanto H. ha sempre posto in primo piano il ruolo sociale dell’architetto e la sua capacità di generare organismi funzionali e stimolanti per la partecipazione dell’utente. Trovo molto interessante la sua ricerca nell’architettura, che come descrive Chiara Baglione nell’approfondimento dedicato a Hertzberger da Casabella, era – centrata sull’idea di “opera aperta”, in grado di favorire un processo di identificazione e di appropriazione da parte degli abitanti e degli utenti– in questo caso i bambini.

Hertzberger, il quale aveva lui stesso frequentato scuole montessori dall’infanzia al liceo, in questo progetto cerca di sviluppare soluzioni spaziali in funzione di un metodo basato sulla fiducia nell’interesse spontaneo dei bambini e sul lavoro autoeducativo di ciascun allievo.

Hall della Scuola Montessori di Delft, progettata da Hertzberger. Fonte immagine qui.
Hall della Scuola Montessori di Delft, progettata da Hertzberger. Fonte immagine: AHH.nl.
La Hall della Scuola Montessori di Delft.

In particolare vorrei soffermarmi sullo spazio comune, la hall, a cui H. assegna particolare importanza, in quanto diventa il luogo dove i bambini possono impegnarsi in attività individuali o in piccoli gruppi.

Chiara Baglione descrive questo spazio comune come un insieme di luoghi: Lo spazio comune tra le aule si è sviluppato in modo sempre più articolato, intorno ad alcuni “luoghi”: il podio in mattoni, che grazie a elementi di legno, si trasforma in un vero e proprio palcoscenico; una sorta di “vasca” occupata da sgabelli di legno che i bambini possono spostare autonomamente.

In questo modo il bambino può dare la sua interpretazione di quello spazio o oggetto o elemento d’arredo, stabilendo un rapporto personale con ciascuno di essi. Hertzberger progetta spazi dove il bambino può diventare davvero il protagonista, lasciandolo libero di decidere come fruire di quello spazio o quell’oggetto. Il “grande buco” nel pavimento può diventare il luogo di una lezione informale, un nascondiglio o un fosso per saltare. L’immaginazione e la fantasia del bambino sono guidate (dalla presenza di quello spazio, vuoto) ma allo stesso tempo lasciate libere di esprimersi. E in questo contesto, in questo specifico ambiente, il bambino sperimenta e impara.

I principi delle Scuole Naturali.

Dalla chiacchierata con Luisa sono emersi alcuni aspetti che provo a riassumere per punti:

  • Lavoro sulla relazione dei bambini con materiali, con il contesto.
  • Aspetto della cura, come coccola a se stessi ma anche all’ambiente, ai materiali che sono delicati (come ad esempio le foglie secche): per manipolare le foglie secche c’è bisogno di cura.
  • Esperienze: creare vari contesti di apprendimento con angoli in cui possono relazionarsi e interagire con il materiale.
  • Ordine: Mettere in ordine il disordine li aiuta sia a livello cognitivo e affettivo.
  • Semplicità: presentare materiali naturali e proporre esperienze semplici.

Scuole Naturali: una rete di persone e organizzazioni.

La Scuola Naturale è l’ecosistema rigoglioso in cui ogni bambino può far sbocciare i propri talenti.

In una Scuola Naturale si pone attenzione all’ambiente che educa, con un dentro caratterizzato da semplicità e qualità dei materiali, delle esperienze e delle proposte educative che sia congruente alla ricerca di un ritmo che alterna indoor ed outdoor e di un equilibrio tra online e offline. Una scuola in cui si ricerca l’artisticità e la bellezza come qualità da portare nei vari aspetti.

Qui potete leggere meglio la mission di Scuole Naturali, che condivido pienamente e sono felice di aver incontrato. In particolare ho apprezzato l’attenzione alla sostenibilità e ad un abitare naturale: Una scuola che si interroga sulla sostenibilità e sul rapporto con la natura, andando a costruire un sentimento di legame profondo/appartenenza con essa.

Perché vi ho parlato delle Scuole Naturali e di questo esempio?

Vi ho parlato di questo incontro, perché ci tengo molto a raccontare questi piccoli progetti, che nascono dal basso, dalle nostre realtà, storie di persone di tutti i giorni che si interessano di come migliorare poco alla volta il mondo che ci circonda. Quello dei propri bambini nel caso dei genitori, e in particolare quello della scuola nel caso delle insegnanti.

Tutti noi possiamo essere partecipanti attivi alla progettazione e alla costruzione della nostra casa, delle scuole dei nostri figli, con la consapevolezza che ogni piccolo passo è come un seme che poi germoglierà. E’ importante confrontarsi con dei professionisti che possano darci dei consigli concreti, ma è importante anche studiare e approfondire e iniziare a fare azioni concrete per rendere un po’ più bello lo spazio in cui viviamo, che siano le nostre case, le scuole o le nostre città.

Progettazione, autocostruzione e collaborazione sono alla base di questo progetto! Grazie a Stefania e Luisa per avermi dato la possibilità di approfondire e conoscere qualcosa in più sulle Scuole Naturali, e aver avuto l’occasione di riportare un esempio concreto di progettazione degli spazi incentrato sulla collaborazione, l’ “architettura della partecipazione” di Herman Hertzberger.

Ora non ci resta che iniziare a ripensare e a “progettare” gli spazi che sono affidati alla nostra cura!

Bibliografia e Riferimenti:

Fonte Immagini Scuola Montessori di Hertzberger: AHH.nl.

Chiara Baglione, Pedagogia dello spazio, Casabella 750, pg. 56-60.

Gioconda Cafiero, Abitare i luoghi della formazione per il Festival Architettura, luglio-settembre 2016.

Scuola Costituente

Scuole Naturali

L’articolo Scuole Naturali: un esempio concreto per un Abitare Naturale. sembra essere il primo su .