6 Luglio 2022 / / La Gatta Sul Tetto

Lo studio di architettura Limdim House Studio ha ristrutturato l’appartamento Brown Box con pareti curve e colori neutri che mirano a creare uno spazio caldo ed accogliente. 

curve e colori neutri

Situato in un piccolo angolo della città di Hue, vicino a una zona ricca di siti storici e di famose pagode, l’appartamento ristrutturato dallo studio Limdim House Studio assomiglia ad una graziosa bomboniera. Chiamato affettuosamente Brown Box, combina una tavolozza di colori poco impegnativi, porte ad arco e superfici in terrazzo per creare un’oasi di calma e raffinatezza.

Lo studio ha ristrutturato l’appartamento di 69mq e precedentemente composto da due camere da letto, rimuovendo le pareti divisorie per trasformarlo in una spaziosa abitazione con una sola camera da letto.

Curve e colori neutri per superare il conformismo

Come spiega Minh Huan, architetto dello studio incaricato del progetto:

 “Abbiamo trattato lo spazio con l’obiettivo di superare la ripetitività degli appartamenti standard. Nell’ambito della ristrutturazione, abbiamo rimosso le pareti esistenti e al loro posto abbiamo aggiunto dei divisori curvi”.

Le pareti curve sono sormontate da cornici a gradini, una versione contemporanea delle modanature, che hanno lo scopo di eliminare l’asprezza degli angoli della cucina-sala da pranzo open space.

Una nicchia a volta incornicia il lavandino su un piano di lavoro in terrazzo, sormontato da una fila di armadietti pensili color marrone tortora disposti a semicerchio per adattarsi all’alcova. Una parete a volta separa visivamente il soggiorno dalla cucina-sala da pranzo. Una porta ad arco conduce dal soggiorno open space alla camera da letto. Il bagno adiacente alla camera da letto, visibile attraverso una grande finestra circolare, è dotato di una vasca da bagno in terrazzo.

Palette cromatica e materiali

Lo studio ha utilizzato una palette di colori naturali, con tonalità di marrone, beige, bianco e grigio, per creare un look tranquillo e sofisticato.

Il materiale principale è il Terrazzo, composto da un aggregato di cemento Portland, pigmenti, polvere e frammenti di marmo, in una tonalità bianco crema. Sono in Terrazzo i pavimenti, l’isola e il piano della cucina, il lavabo e la vasca da bagno.

Questo stratagemma aiuta a uniformare lo spazio rendendolo percettivamente più grande. Per evitare la monotonia, le pareti sono dipinte con blocchi di colore che creano un piacevole contrasto e mettono in risalto il gioco dialettico tra curve e linee rette. Il contrasto coinvolge anche l’arredo, grazie all’alternanza di mobili e porte laccati lucidi e mobili in legno chiaro. Tutti gli elementi lavorano insieme per creare un’abitazione cittadina elegante e rilassante, il tipo di casa in cui non si vede l’ora di tornare.

© Limdim House Studio

Per saperne di più su Limdim House Studio

Foto: Quang Dam ,© Đỗ Sỹ

Scopri altre bellissime case nella rubrica House Tour

2 Luglio 2022 / / La Gatta Sul Tetto

Gessi ha presentato le novità per l’ambiente bagno e SPA domestica in uno spettacolare stand al Salone Internazionale del Mobile, in occasione della MDW 2022.

bagno e SPA

Uno stand spettacolare, quello che Gessi ha innalzato nel padiglione S.Project  in occasione della 60° edizione del Salone del Mobile di Milano. Lo stand, esteso su oltre 900mq e sviluppato attorno ad un grande albero, ospitava le novità 2022 per la rubinetteria di alta gamma. Tra piante, schermi giganti, percorsi immersivi, ho potuto ammirare collezioni che testimoniano, ancora una volta, il ruolo di primo piano dell’azienda italiana, ambasciatrice del made in Italy nel mondo. 

Bagno e SPA domestica: il programma Gessi Private Wellness

il programma Gessi Private Wellness comprende una vastissima gamma di soffioni e di elementi doccia per idromassaggio, nebulizzazione, cromoterapia, cascata. L’azienda di Serravalle Sesia   di è dimostrata pioniera nell’introdurre e sviluppare prodotti per ricreare una SPA a casa propria. Gessi è nota anche per il suo impegno nei confronti del tema della sostenibilità, portato avanti con rubinetterie a risparmio idrico. Eccellenza, innovazione, design, sostenibilità e prestazioni elevate caratterizzano i prodotti del catalogo e del programma Private Wellness, che si arricchisce con una novità assoluta che sigla il ritorno al colore, come dettano le tendenze più attuali. 

Collezione Origini

Si tratta della collezione di rubinetterie Origini, declinata in cinque colori iconici per altrettanti ritratti cromatici e triadi da abbinare a piacere. Dal rosa cipria all’argilla greige, dall’ocra al mattone coral fino al verde agave, Gessi propone una palette sofisticata ed attuale applicata a forme essenziali ed estremamente eleganti. La figura geometrica del cerchio si ripete con modularità e ritorna negli inserti intercambiabili, caratterizzati da un gioco di grafie e di effetti materici lucido/opaco.

La collezione comprende una gamma completa di miscelatori per lavabo, il nuovo soffione XL per il wellness, accessori come i porta asciugamani. Per creare un ambiente total look l’azienda ha affiancato alla rubinetteria due lavabi in Cristalplant® dall’effetto soft touch declinati nei cinque colori della palette, oltre al bianco e nero matt. 

Collezione Sogni

Il soffione multifunzione Sogni offre un’esperienza di benessere multisensoriale, grazie alla cromoterapia personalizzabile e ai getti d’acqua differenziati, a pioggia, a cascata e nebulizzata rinfrescante. Un gioco di specchi e l’illuminazione LED creano un inganno prospettico amplificando lo spazio. 

Shower outfit

Il concetto di total look per il bagno e SPA domestica si estende anche alle cabine doccia su misura, una novità assoluta per l’azienda. Il Woven Metal impreziosisce maniglie, scarichi lineari e le diverse soluzioni per l’apertura. Le finiture e le texture sono abbinabili a tutte le soluzioni e dimensioni, e aggiungono un tocco personale alla stanza da bagno attraverso il ‘metallo tessuto’, una ricercatezza distintiva dell’azienda. 

Flush plated limited edition

Infine, per un total look di stile non poteva mancare l’interpretazione per lo scarico del WC. Le placche in “metallo tessuto”, rigate e diamantate, diventano oggetti d’arredo di design. L

Per informazioni: gessi sito ufficiale

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30 Giugno 2022 / / La Gatta Sul Tetto

Il legno è uno dei materiali più utilizzati nel mondo delle costruzioni e dell’arredamento. Scopriamone le caratteristiche e le specie più usate.

il legno

Il legno è uno dei cinque elementi secondo il pensiero taoista e secondo la millenaria medicina cinese. Nell’Europa centrale e settentrionale, le querce erano sacre per le popolazioni celtiche, mentre l’ulivo era centrale per la cultura mediterranea e del vicino Oriente. Il legno accompagna l’evoluzione umana da sempre, fornendo un materiale duttile, versatile, utile per innumerevoli scopi. Tra questi, la possibilità di fornire riparo, dapprima sotto le fronde degli alberi, poi in rudimentali capanne fatte di rami. Con la messa a punto di utensili sofisticati, compaiono costruzioni in legno sempre più elaborate. Sono in legno la struttura del palazzo di Nabucodonosor II a Babilonia, i primi templi greci, i primi ponti romani, le prime chiese, le abitazioni e le infrastrutture. Meno durevole rispetto alla pietra e facilmente infiammabile, con il passare del tempo il legno è stato sostituito da altri materiali. Tuttavia, oggi sta tornando alla ribalta come materiale da costruzione, come potete leggere in questi articoli sulle case in legno.

Cos’è il legno

Il legno è il tessuto che compone i rami, il tronco e le radici degli alberi. Si tratta di una materia naturale costituita da una parte di cellulosa e da una parte di lignina, un polimero organico. La sua composizione chimica è per il 50% di carbonio, per il 45% di ossigeno e per il 5% di idrogeno. Il tronco di un albero si sviluppa in strati concentrici attorno al midollo, una parte spugnosa che trasporta la linfa.

I cerchi che si notano nella sezione del tronco sono detti cerchi di accrescimento. La parte più interna, detta durame, è composta da cellule morte e fornisce il legno più stabile, eccettuati i cerchi immediatamente contigui al midollo. La parte esterna invece è detta alburno, ed è composta da cellule vive  e attive nel trasporto della linfa ascendente. In sezione, il durame è la parte più scura, mentre l’alburno è quella più chiara. L’anello di formazione più recente è detto cambio, ed è invisibile a occhio nudo. Subito dopo il cambio si trova la corteccia, preceduta dal libro e a volte dotata di un sotto strato detto sughero, che protegge il tronco. Esistono poi i cosiddetti raggi midollari, non sempre visibili a occhio nudo, che collegano il midollo alla corteccia. Si tratta di condotti orientati a raggiera che trasportano e conservano sostanze prodotte dall’albero. In alcune specie, come la quercia, il faggio e le specie esotiche, sono più visibili, e questo fattore incide sull’aspetto del legno. A seconda del taglio, possono apparire come trattini, puntini, onde, macchie.

Proprietà del legno

Il legno possiede diverse proprietà che lo rendono adatto a resistere ad una varietà di lavorazioni e di sollecitazioni. Le principali qualità fisiche e meccaniche sono la flessibilità e la resistenza. Inoltre, il legno ha capacità igroscopiche e isolanti. I legni più densi e compatti sono i più duri

I principali riferimenti normativi per il legno massiccio ad uso strutturale sono:

  • UNI EN 14081-1, norma armonizzata in vigore (obbligatoria)
  • Norme nazionali: disciplinano le regole di classificazione a vista (tutte devono essere conformi all’allegato A della UNI EN 14081-1)
  • UNI EN 338: classi di resistenza
  • UNI EN 1912, corrispondenza tra i categorie resistenti e le classi di resistenza

Classificazione dei legni

I legni vengono classificati in base a diversi parametri1. Per l’edilizia e l’ebanisteria ci interessano i criteri di durezza e dolcezza. 

Le classi di resistenza UNI EN 338 sono indicate con: 

  • C: conifere – legni dolci
  • D: latifoglie – legni duri

Tra i legni dolci o teneri, troviamo abete, pino, pioppo, larice.

Tra i legni duri troviamo acero, betulla, castagno, ciliegio, ebano, faggio, frassino, mogano, noce, olivo, olmo, rovere.

Vediamo le specie legnose più usate e il loro utilizzo:

  • Abete: legno dolce che si distingue in rosso, bianco e rosato, detto Douglas e originario del continente americano. Caratterizzato da venature marcate, è utilizzato soprattuto per realizzare le strutture dei mobili, mentre il Douglas, più resistente, è il re dei legni strutturali.
  • Acero: di media durezza, robusto, poroso, dalle venature delicate e compatte, ha un colore chiaro che va dal bianco al beige al rosato. Utilizzato per mobili e parquet.
  • Betulla: colore chiaro e venature delicate, è molto utilizzato per la sua durezza ed economicità. Lo troviamo soprattutto nei pannelli di compensato e multistrato.
  • Castagno: legno robusto e durevole, di colore bruno chiaro, utilizzato per mobili rustici, pavimenti, costruzioni, piallacci tranciati.
  • Ciliegio: caratteristico il suo colore bruno rosato con riflessi arancioni, la venatura elegante con fibre diritte. Utilizzato per piallacci di pregio, mobili in massello, gambe di tavoli e tavolini.
  • Doussié: di colore bruno rossastro o giallo chiaro, presenta venature tortuose e compatte. Molto duro e resistente, è adatto per utilizzo in esterni e per pavimenti, ma anche per mobili di pregio. La zona d’origine è l’Africa Occidentale e Centrale.
  • Ebano: duro, duttile, compatto, ha una grana fine e venature nere marcate e diritte. Rappresenta da sempre il legno più pregiato, tanto che ha dato il nome all’arte dell’ebanisteria. Conosciuto come il legno nero, proviene da India, Indonesia e Africa orientale.
  • Faggio: legno compatto dalla caratteristica venatura uniforme disseminata da trattini, dovuti ai grandi raggi midollari. Grazie alla sua struttura il faggio si presta alla piegatura con il vapore, e per questo è impiegato per fabbricare mobili curvi, come le famose sedie Thonet.
  • Frassino: legno flessibile, di colore chiaro, con venature parallele e marcate. Utilizzato per mobili, anche curvati, sopratutto rustici, e per i pavimenti.
  • Ipè: legno brasiliano utilizzato soprattutto per il decking – parquet per esterni. Resistente, flessibile, duro, ha tessitura fine e compatta. I colori variano dal bruno verdastro al rosso scuro.
  • Iroko: originario dell’Africa equatoriale, è un legno scuro, con sfumature che vanno dal verde al giallo bruno. Duro e resistente, è il legno per pavimenti per eccellenza, utilizzato anche in esterno e nella nautica, in alternativa al costoso Teak.
  • Jatobà: detto ciliegio brasiliano, per il colore rosso-arancio, è un legno molto resistente utilizzato per pavimenti, mobili da interni e da esterni, porte e finestre, decking.
  • Larice: conifera molto diffusa in Europa centro settentrionale, di media durezza, molto resinosa. Le venature sono fitte, parallele, il colore un bruno medio rossastro. Molto utilizzato per costruzioni, infissi e pavimenti in legno, anche nelle versioni sbiancato o spazzolato.
  • Mogano: è stato il legno più utilizzato nell’ebanisteria di pregio nei periodi Luigi XVI e Impero. Duro, compatto e pesante, resistente e duttile al tempo stesso. Presenta un caratteristico colore giallo-rosa, nelle varietà chiare, o rosso-bruno in quelle scure. Il vero mogano è quello proveniente dall’America Centrale, mentre le altre varietà sono dei surrogati.
  • Noce: uno dei legni più utilizzati in falegnameria ed ebanisteria, per via della sua duttilità e per l’estetica. Il suo punto di forza è il colore bruno intenso con venature scure ed eleganti. Utilizzato per mobili di pregio, porte e finestre, pavimenti. Si divide in diverse varietà: noce nazionale, dal colore tendente al grigio; noce canaletto o noce americano, di un bruno più scuro e meno pregiato rispetto al nazionale, utilizzato soprattutto per i piallacci; noce nazionale piuma, di colore più chiaro rispetto al noce nazionale, caratterizzato da una venatura a piuma; noce Tanganika, proviene dall’Africa ed è stato in origine erroneamente classificato come noce. Presenta un colore bruno rossastro, venatura fine e fibra diritta.
  • Olivo: legno duro e compatto, dalle venature irregolari e tortuose, molto caratteristiche. Il colore è giallastro e le venature di un bruno scuro. Molto utilizzato per suppellettili e pavimenti in ambienti rustici.
  • Olmo: elegante, resistente, durevole, di un bel marrone chiaro dorato, simile al rovere. Molto utilizzato per pavimenti e mobili di pregio.
  • Palissandro: di provenienza esotica, è un legno pregiato, duro e compatto, ma non molto durevole. La varietà più usata è il Palissandro Indiano, dal colore marrone scuro con striature rosso-violacee tendenti al nero. Utilizzato per mobili di pregio, pavimenti e piallacci. 
  • Pino: più resistente e duro dell’abete, il pino ha un colore bianco giallastro con venature molto marcate. Usato per carpenteria, infissi, perlinature. Alcune varietà, come il pino cileno o il pino svedese, sono impiegate nei pannelli multistrato marini.
  • Pioppo: legno dolce, leggero, molto elastico ma poco resistente. Di colore bianco avorio assume invecchiando sfumature brune. Le venature sono poco marcate. Utilizzato in pannelli di compensato, nell’interno dei mobili di pregio e per piccoli mobili, sopratutto in Scandinavia.
  • Quercia: tra i più robusti e resistenti agli agenti atmosferici, è considerato un legno pregiato, soprattutto nella varietà Rovere. Il colore tende al giallo e presenta venature diritte con grandi raggi midollari, visibili sotto forma di rigature evidenti. Oltre che per i mobili, è utilizzato per pavimenti in legno, piallacci tranciati, costruzioni.
  • Teak: è il legno per esterni e per la nautica per eccellenza, viste le sue proprietà idrorepellenti. Duro, resistente, durevole, presenta sfumature che vanno dal bruno al verde. Le venature sono ondulate e ben marcate, senza nodi. L’unica varietà naturale è il Teak Burma, proveniente dalla Birmania, mentre gli altri Teak provengono da piantagioni dislocate in Africa ed estremo Oriente. 
  • Wengé: originario del Congo e del Mozambico, è un legno duro, compatto, e resistente, utilizzato per mobili di pregio e pavimenti. Molto decorativo, grazie alle sfumature rosso-violacee e alle striature tendenti al nero.

Dall’albero al legno

Una volta abbattuto l’albero, il tronco viene privato di rami e corteccia, prima di essere trasportato in segheria. Qui viene lavato, tagliato e sottoposto a stagionatura, naturale o artificiale. La stagionatura è un processo molto importante, che serve a rendere il legno indeformabile e resistente. Per quanto riguarda il taglio dei tronchi per ottenere assi, travi o tavole, esistono diverse possibilità2.

Il più semplice è il taglio parallelo, con il quale si ottengono assi grezze ai lati, di dimensioni variabili e di qualità inferiore. Con il taglio squadrato si ottengono assi irregolari e una o più travi di sezione quadrata. Le assi ricavate dal durame sono più stabili rispetto a quelle ricavate dalla parte più esterna, l’alburno. Infine, il taglio radiale e il taglio in quarti consentono di ottenere assi di qualità superiore, sia per le prestazioni che per l’estetica delle venature. Questo tipo di taglio si applica ai legnami più pregiati, perché richiede molto tempo e produce più scarto. 

Dal tronco si ottengono diversi materiali legnosi:

  • legname da costruzione: resistente a flessioni e agli agenti atmosferici, secondo il tipo di taglio si divide in tavole, listelli, travetti e travi.
il legno
  • legno per mobili, rivestimenti o pannelli.
  • piallacci, fogli e radiche: lamine sottili di legno ottenute con la pratica del “peeling” – tramite una specie di temperamatite gigante- che restituisce fogli continui di grandi dimensioni, oppure con lo “slicing”, detto anche tranciato. 
il legno
  • scarti: dalla segatura ai trucioli alla corteccia, sono utilizzati per moltissime applicazioni. Nei pannelli truciolari o in fibra, oppure per l’industria cartiera, per la combustione o come componente di agglomerati per l’edilizia.
NOTE:
1 - classificazione del legno documento federlegnoarredo
2- per approfondire: sistemi di segatura di un tronco d'albero
28 Giugno 2022 / / La Gatta Sul Tetto

Il metodo del decluttering per combattere l’accumulo compulsivo: lasciar andare ciò che non serve più per fare spazio a cose nuove e a nuove esperienze.

accumulo compulsivo

Ormai tutti sappiamo che cosa è il decluttering e quali sono i migliori metodi per farlo. Uno dei più famosi è sicuramente quello di Marie Kondo, ma ce ne sono davvero di ogni genere, ognuno vincente a suo modo.

Di sicuro, alla base di tutti questi rimedi, c’è la promessa e la sicurezza di una vita migliore, una vita libera da oggetti spesso superflui e di sessioni di pulizia della casa più brevi e veloci. In fondo siamo un po’ tutti accumulatori: chi accumula vestiti, chi libri, chi scarpe …

Io sono una fan del decluttering, penso che sia il primo passo per iniziare un buon home therapy, perché liberarsi del superfluo rende davvero la vita più semplice: ci si sente più leggeri, si comincia a lasciar andare ciò che non serve più, per fare spazio a cose nuove e a nuove esperienze.

Ma dietro al trattenere con noi oggetti, all’accumulare e alla resistenza al liberarsi di determinate cose, ci possono essere meccanismi mentali più o meno gravi, che possono rendere difficile il processo di decluttering. Vediamo quali sono e quando si parla di accumulo compulsivo.

I meccanismi della mente

Ma cosa c’è realmente dietro all’attaccamento per alcuni tipi di oggetti? La nostra casa è l’espressione del nostro mondo interiore; possiamo capire molto dei nostri processi mentali e smascherare dei meccanismi disfunzionali, se teniamo conto di ciò che abbiamo intorno. Spesso ci circondiamo di quelli che vengono chiamati “residui comportamentali”, oggetti che ci ostiniamo a  tenere con noi, perché ci ricordano vecchie abitudini o modi di essere che ormai non fanno più parte della nostra vita.

Questi, di solito, sono tra i primi oggetti che spingiamo a far eliminare, perché sono utilizzati come auto – inganno, per continuare a essere qualcuno che in passato eravamo e che oggi non siamo più. Un esempio di residuo comportamentale sono i vestiti troppo larghi o troppo stretti: regalate o buttate questa tipologia di abbigliamento perché è molto difficile che la riutilizzerete di nuovo “quando dimagrirete” o “se mai rimetterete su qualche chilo”.

I vostri vestiti troppo larghi ricordano una condizione fisica che non avete più; i vostri vestiti di due taglie in meno non vi spingeranno mai a rimettervi a dieta, se sono anni che li tenete seppelliti nell’armadio. Piuttosto buttate tutto e tenete un vestito in particolare, quello a cui tenete di più. Tenetelo bene in vista, in una gruccia e fuori dall’armadio, così da poterlo vedere ogni giorno e utilizzarlo come incentivo per perdere qualche chilo.

Disposofobia e accumulo compulsivo: quando il decluttering non basta

Quando parliamo di accumulo compulsivo, invece, è tutta un’altra storia. L’accumulo compulsivo o disposofobia, è un disturbo psicologico legato a una condizione mentale e a una ferita molto più profonda. La disposofobia è spesso associata a gravi stati depressivi; dietro questo accumulo possono nascondersi emozioni sopite, ferite infantili, ansia da abbandono,  che vanno visionate e curate in sedi differenti.

La disposofobia, infatti, nasconde un senso di vuoto generato da lutti, abbandoni, mancanze, che il paziente pensa di riuscire a colmare, occupando fisicamente gli spazi, creando un rifugio effimero nel quale sentirsi al sicuro. Le persone che soffrono di questa patologia accumulano qualsiasi tipo di oggetto, da quello nuovo di zecca alla spazzatura. I cumuli di oggetti diventano una difesa e un conforto per la persona, che vede la sua casa come un porto sicuro.

Ovviamente l’ambiente risulta essere davvero molto pericoloso, oltre ad essere insalubre e invivibile. In questo tipo di situazione, il decluttering è fondamentale, ma è necessario innanzitutto rivolgersi a uno psicoterapeuta che analizzi la questione con l’interessato e studi il trauma che scatena l’accumulo compulsivo: se non viene curata la ferita primaria che scatena la compulsione, si rischia che, se anche si riuscisse a convincere il paziente a fare decluttering, si tornerebbe al punto di partenza nel giro di qualche settimana.

Se vuoi saperne di più di home therapy o di come puoi rinnovare la tua casa con un basso budget, visita il sito www.Sphomecoming.it e scrivimi nella sezione Contatti.

25 Giugno 2022 / / La Gatta Sul Tetto

La qualità del cuscino gioca un ruolo fondamentale nella prevenzione della cervicalgia, un disturbo molto diffuso. Come scegliere quello giusto.

cuscino

Cervicalgia è il termine medico che indica una condizione caratterizzata da dolori al collo, localizzati nella zona delle prime sette vertebre cervicali; si tratta, in altre parole, di quella che viene comunemente chiamata, seppur in maniera impropria, “cervicale” o “dolori alla cervicale”. Le cause di questo disturbo estremamente comune possono essere diverse; nella maggior parte dei casi deriva da uno stress di natura meccanica (un trauma, come il cosiddetto “colpo di frusta”) o sovraccarichi articolari o, più banalmente, l’abitudine a tenere per molto tempo una postura scomposta o scorretta, a casa, a lavoro o in altri contesti. La cervicalgia, infatti, colpisce spesso chi lavora molte ore alla scrivania o al PC

Un aspetto non meno secondario che può influire negativamente sullo stress a carico della zona cervicale è l’utilizzo di supporti per il riposo non adeguati. La qualità del materasso e, soprattutto, del cuscino gioca un ruolo di primo piano nella prevenzione della cervicalgia. In particolare, è bene utilizzare un cuscino di prima scelta, meglio se ergonomico: di seguito, vediamo come sceglierne uno adatto alle proprie esigenze, specie se si tende a soffrire di dolori alla cervicale.

Quali fattori valutare

In commercio è possibile reperire diversi modelli di cuscino per cervicale, come quelli disponibili nel catalogo di inmaterassi.it, un e-commerce specializzato. Ma come scegliere quello più adatto alle proprie esigenze? Bisogna anzitutto tenere presente che ci sono numerosi elementi da prendere in considerazione e valutare con attenzione.

Il primo è la forma: i modelli “a onda” oppure “a farfalla” sono adatti ad essere integrati in sistemi di riposo più ampi mentre quelli “a ciambella” è bene utilizzarli soltanto in viaggio, in aereo, in treno oppure in nave.

Altro aspetto da non sottovalutare è quello delle dimensioni; un cuscino ergonomico non deve essere né troppo alto né troppo basso ma adattarsi alla statura dell’utilizzatore. In genere, questo tipo di supporti ha un’altezza compresa tra i 10 cm e 15 cm, una lunghezza pari a 70 cm e una larghezza di 40 cm. I modelli ‘a onda’ presentano una parte più bassa da 10 cm e una più alta (di almeno 12 cm).

Le ‘prestazioni’ di un cuscino per la cervicale dipendono molto dal materiale dell’imbottitura e del rivestimento esterno. Per quanto riguarda il primo, è consigliabile optare per il lattice o il memory foam, simili per morbidezza ed elasticità ma caratterizzati da alcune differenze sostanziali. L’involucro esterno, invece, deve essere duraturo e pratico da sfoderare per poter essere lavato in lavatrice.

Come scegliere il cuscino giusto

Tenendo presente quanto sottolineato fin qui, è possibile orientarsi tra i tanti prodotti disponibili in commercio.

I cuscini a onda sono di gran lunga l’opzione più indicata per chi tende a soffrire di cervicalgia. Grazie alla doppia zona ad altezza differenziata, offre il giusto supporto alle strutture dell’area cervicale, favorendo il mantenimento della corretta postura durante il riposo.

Per ciò che riguarda i materiali, lattice e memory foam sono entrambe ottime scelte. Quest’ultima (una schiuma poliuretanica viscoelastica) ha una spiccata elasticità ma, al contempo, è in grado di sostenere la testa e il collo adattandosi perfettamente al profilo ergonomico della zona cervicale. Di contro, è meno traspirante rispetto al lattice, il quale è anche un materiale anallergico e antibatterico. In aggiunta, questo materiale non trattiene il calore, una prerogativa che lo rende fresco e traspirante anche durante i periodi più caldi dell’anno.

Infine, è bene valutare con cura anche la qualità del rivestimento; alcuni sono contraddistinti da un trattamento specifico (uno dei più diffusi è quello con l’aloe vera), che conferiscono alla federa particolari proprietà antimicrobiche.

Naturalmente, il cuscino non è il solo modo per prevenire o risolvere i problemi a carico della zona cervicale; è importante anche assumere una postura corretta durante il sonno, evitando di dormire di lato oppure a faccia in giù. 

24 Giugno 2022 / / La Gatta Sul Tetto

Scopriamo la porta blindata in vetro, un’interessante novità che ci regala un’estetica accattivante pur garantendo elevati livelli di sicurezza.

Porta blindata in vetro

La porta blindata, si sa, è un elemento strutturale fondamentale dal punto di vista tecnico, imprescindibile “baluardo” per rendere sicura la propria casa, ma non bisogna trascurare il suo apporto in termini di design. Quella della porta blindata, d’altronde, è una superficie importante, di conseguenza sarebbe davvero un grosso errore sottovalutarla dal punto di vista estetico. Negli ultimi tempi si è affacciata, nel settore, una novità davvero intrigante, ovvero la porta blindata con vetro: scopriamo di cosa si tratta e soprattutto perché merita di essere considerata così speciale.

Vetro in una porta blindata: perché è una novità così interessante?

Il vetro è un materiale dal fascino proverbiale, non si afferma davvero nulla di nuovo nel sottolineare quanto sia piacevole ed accattivante, tuttavia il suo impiego per la produzione di una porta blindata rappresenta una novità assoluta.

Il vetro, infatti, non è sicuramente tra i materiali più inviolabili, di conseguenza il suo impiego per la realizzazione di un elemento che deve saper garantire la miglior sicurezza potrebbe suscitare qualche perplessità.

Eppure, come si può leggere su siti di aziende specializzate come www.arieteporteblindate.it, le porte blindate con vetro sono una realtà e riescono a far coesistere le ovvie esigenze di sicurezza ed inviolabilità con l’inconfondibile eleganza di questo materiale. Scopriamo in che modo.

Anzitutto, è utile sottolineare che per produrre queste porte non si utilizza un vetro qualunque, bensì uno speciale vetro anti-sfondamento in grado di resistere senza problemi anche a tentativi di effrazione particolarmente forti.

A livello tecnico, il vetro utilizzato per produrre queste porte blindate rappresenta a tutti gli effetti il cristallo più resistente che si sia mai utilizzato per creare delle porte.

Altri interessanti aspetti tecnici

A rendere interessanti queste porte blindate ci sono anche altri aspetti, come ad esempio la presenza di una lama parafreddo che ottimizza l’articolo dal punto di vista della resistenza alle intemperie, garantendo un isolamento termico impeccabile anche quando le temperature esterne sono particolarmente accentuate.

Non è da meno il cosiddetto “spioncino elettronico”, vera e propria telecamera che si sostituisce allo spioncino tradizionale e che propone le immagini di quanto è presente dietro la porta di casa direttamente sullo smartphone.

Questo sistema domotico consente di gestire l’abitazione anche quando si è fuori di casa, tramite l’apposito microfono, ad esempio, si può dire al corriere di lasciare un pacco dietro la porta, senza trascurare l’aspetto relativo alla sicurezza: la registrazione si avvia automaticamente quando qualcuno sosta dietro la porta per oltre 3 secondi, e questo può essere utilissimo per proteggere la casa.

I vantaggi della porta blindata in vetro

Al di là delle specificità del prodotto, quali sono i vantaggi legati all’utilizzo di una porta blindata con vetro?

Il primo, quello più evidente, è quello di natura estetica: porte come queste hanno una grande valenza decorativa, sia per gli interni che per le facciate esterne dell’immobile, e questo non è un aspetto da trascurare.

Allo stesso tempo, installare una porta blindata in vetro significa esaltare la luminosità degli ambienti, peraltro assicurarsi dell’illuminazione naturale è particolarmente importante nell’ingresso, dal momento che questo è, tradizionalmente, una delle stanze più buie della casa.

Non solo: la presenza del vetro può fungere da utile deterrente per i malintenzionati, dal momento che le trasparenze di questo materiale consentono di percepire subito la presenza di qualcuno al di là della porta.

Al contempo, le porte blindate in vetro assicurano la massima privacy, dal momento che dall’esterno, invece, non è possibile vedere al di là della porta.

23 Giugno 2022 / / La Gatta Sul Tetto

Scopriamo i vantaggi tecnici, estetici e funzionali delle porte in alluminio, un materiale versatile dalle innumerevoli qualità.

porte in alluminio

Dopo aver acquistato un appartamento, scelto il colore dei mobili e lo stile degli interni da voler seguire affinché si rispecchi il proprio estro e la propria personalità, tra le scelte più difficili da fare c’è quella delle porte, finestre, persiane, etc. Insomma, tutto ciò che riguarda quest’ambito. 

Per molti potrà essere una decisione di poco conto, in realtà è fondamentale per rendere la propria abitazione conforme al proprio essere. C’è bisogno di estrema attenzione sia per quanto riguarda l’ambito tecnico, quindi la manifattura, sia per quanto riguarda l’aspetto estetico

Un’ottima porta, curata nei minimi dettagli, che segue lo stile della propria casa, potrà già fornire, a colpo d’occhio, un’idea di come potrebbe essere l’interno della propria abitazione. Infatti, la scelta di una porta in alluminio può fare al caso vostro. Prima di addentrarci e analizzare questo tipo di materiale utilizzato e perché sceglierlo rispetto ad altri, per la costruzione del vostro ingresso e non solo, bisognerebbe affidarsi ad https://aluprof.com/it, azienda leader nel settore

L’alluminio: un ottimo materiale

L’alluminio, rispetto ad altri materiali, ha diverse proprietà che lo rendono il migliore per realizzare, appunto, porte in alluminio, oppure finestre e persiane in alluminio, etc. È molto resistente ed è sopratutto conforme ai principi di ecosostenibilità, tema molto importante e che, ad oggi, sta diventando principio fondamentale alla base di ogni tipo di costruzione e in ogni tipo di settore. 

Oltre a questo, l’alluminio è un materiale accattivante nell’estetica, permette di realizzare porte in alluminio contemporanee nel design e non solo. Chi deciderà di sceglierlo, vuol dire che era alla ricerca di quel modello in grado di rispettare il contesto dell’architettura moderna. Lo stile minimalista aiuterà tutti coloro che hanno intenzione di definire e rifinire gli ambienti per essere all’avanguardia e rispettare gli ultimi trend

Ovviamente questo materiale può essere scelto sia per chi sta pensando di ultimare la propria abitazione e sia per chi vuole, ad esempio, creare un sistema ad hoc di infissi esterni utilizzati nella costruzione della facciata di un edificio, come banche, hotel, uffici pubblici, etc.

Sistemi di porte e finestre in alluminio

La scelta di sistemi di porte e finestre può ricadere su quelle in alluminio, oltre per un fattore estetico, anche per diversi fattori citati poc’anzi. L’alluminio offre un ottimo isolamento termico, questo porta con sé il risparmio energetico. Infatti, delle porte d’ingresso in alluminio o delle finestre che assicurano un isolamento termico, garantiranno un funzionamento elevato degli impianti di riscaldamento e di raffreddamento. 

Inoltre, sarà garantito un alto livello di sicurezza. I serramenti in alluminio favoriscono una maggiore resistenza allo scasso rispetto ad altri materiali. Non solo, le porte d’ingresso in alluminio hanno un’elevata resistenza al fuoco. Un altro vantaggio è quello della manutenzione, essendo l’alluminio un materiale durevole nel tempo, vien da sé una ridotta manutenzione, i costi sono minimi. La cosa importante è occuparsi della pulizia ordinaria. Non sono richiesti per le porte in alluminio prodotti speciali o introvabili. 

Ricapitolando, per tutti coloro che hanno intenzione di scegliere la manifattura della propria porta, dovrebbe orientarsi su quella in alluminio e lo stesso vale per le persiane o per le finestre e non solo. Affidarsi a chi è specializzato nel settore, garantirà un prodotto d’eccellenza realizzato con precise caratteristiche per soddisfare anche il cliente più esigente. 

22 Giugno 2022 / / La Gatta Sul Tetto

Come trasformare il nostro bagno per ricreare una spa in casa, dagli interventi strutturali alla creazione di un ambiente accogliente e rilassante.

Spa in casa
monicore – Pixabay

Il tema del benessere e della ricerca del benessere personale è sempre più centrale, complici gli stili di vita sempre più stressanti, per non parlare della pandemia. Inoltre la propria casa sta diventando sempre più personalizzata sulle nostre esigenze, per cui è aumentata la richiesta di spazi per rigenerarsi.

Come trasformare il nostro bagno per ricreare una spa in casa? Partiamo col dire che l’ideale sarebbe avere una vasca perché consente di stare comodamente sdraiati e distendere la muscolatura. 

Non a caso le richieste per le vasche da bagno sono in aumento. Tenetelo a mente se state ristrutturando la vostra casa: si può inserire una vasca/doccia nel bagno principale oppure, se possibile, ricavare lo spazio per un secondo bagno dove collocare la doccia, lasciando la vasca nel primo.

Per chi ha già una doccia e vuole modernizzarla, si può sostituire soltanto la colonna con una multigetto

Preparare l’ambiente

Come prima cosa occorre preparare l’ambiente e creare l’atmosfera giusta affinché comunichi sensazioni di armonia e tranquillità. Per una maggiore intimità e per favorire il relax, le luci dovranno essere calde e soffuse. Se state progettando un nuovo bagno, prevedete una duplice illuminazione: luce bianca e forte per prepararsi più fioca e gialla per momenti di relax come questo. 

Spa in casa
Ph. Andreas Wallner

In commercio esistono delle interessanti luci a plafone dotate di led integrato dimmerabile e di telecomando, in modo da poter variare la luce sia nell’intensità che nel colore. Per creare atmosfera sono poi immancabili le candele, che potete collocare in bagno soprattutto se avete una vasca, collocandole sul piano d’appoggio.

Aggiungere qualche pianta verde aiuterà a rendere l’ambiente più “naturalistico”. Collocatele vicino alla vasca oppure, se avete una doccia, prevedetela in posti visibili mentre vi rilassate.

Una Spa in casa dove risvegliare i sensi 

La Spa domestica diventa un posto dove rigenerare non solo il corpo, ma anche i nostri sensi. Il primo fra tutti è la vista, possiamo fare dei veri e propri bagni di luce attraverso soffioni dotati di cromoterapia, per ripristinare il nostro equilibrio psico-fisico.

Anche i profumi aiutano a favorire la calma e la serenità. Stimolate l’olfatto usando oli essenziali, che agiscono sul sistema olfattivo e limbico dando particolari benefici a seconda della profumazione. Possono essere usati direttamente nell’acqua oppure in appositi diffusori. 

Nella vostra spa in casa, potete rilassarvi ancora di più con qualche bevanda che stimoli il vostro gusto. Nel caso abbiate una vasca, esistono dei vassoi appositi che consentono di tenere anche il bicchiere, e alcuni hanno il supporto per libri o tablet.

Aiutate poi l’immersione nel relax stimolando l’udito con della musica rilassante. Trovate online playlist apposite o anche casse impermeabili da collocare in doccia per ascoltare il sottofondo che più vi piace.

Infine, finito il bagno, avvolgetevi in asciugamani morbidi per risvegliare anche il senso del tatto.

Se desiderate una progettazione ottimale degli spazi della vostra casa, consultate il sito https://zeumadesign.com/

21 Giugno 2022 / / La Gatta Sul Tetto

Il poliedrico designer Karim Rashid stupisce con le sue creazioni alla Milan Design Week 2022, dai rubinetti disegnati per Cisal alle installazioni.

Karim Rashid

Lo stand dell’azienda italiana Cisal al Salone Internazionale del Bagno 2022 non passa inosservato. L’ultimo progetto di Karim Rashid per lo stand del marchio di rubinetterie esprime lo stile dinamico del designer in tutto il suo splendore. Il poliedrico, eccentrico e famosissimo designer ha concepito uno stand veramente geniale, dispiegato su 100 mq. Uno spazio popolato di enormi rubinetti, una surreale foresta colorata e pop, nello stile che caratterizza il designer.

Karim Rashid

La collezione Vita by Cisal

Il designer si è ispirato alla natura, mutuando le forme dal ramo e del bambù, e il risultato sono rubinetti dalle linee morbide ed organiche. Vita è una serie completa che comprende miscelatori monocomando per lavabo e bidet, da appoggio o da parete. Seguono i comandi da incasso per doccia e vasca, miscelatori tradizionali con doccino, soffioni, bocche di erogazione e accessori. Le finiture sono 4: il classico cromo, il ricercato Black Titanium, e il bianco e il nero opachi, dal mood contemporaneo.

Fondata nel 1952 da Liborio Soldi, Cisal è un marchio di rubinetterie per cucine e bagni con sede sulle rive del Lago d’Orta, nel cuore del distretto artigianale del Cusio. Il marchio rappresenta un capitolo importante nella storia del made in Italy. Sapienza artigianale, innovazione e creatività contraddistinguono l’operato dell’azienda, che offre prodotti di alta qualità da 70 anni. 

Karim Rashid, un designer eclettico e poliedrico

Karim Rashid si può definire in tanti modi, vista la mole di progetti e di attività che lo vedono districarsi tra il design di prodotto e il design di interni, tra l’architettura e la moda, tra l’arte e la grafica, tra la musica e il packaging, la pubblicazione di volumi e le mostre. Possiamo citare anche la sua attività di insegnante, e gli oltre 300 premi di design ricevuti. Nato nel 1960 al Cairo, da madre inglese e padre egiziano, cresce tra Londra e Ottawa, ma sceglie New York per aprire il suo studio nel 1993. La sua natura cosmopolita lo porta a sviluppare i temi della sostenibilità e della democraticità del design, che deve essere accessibile a tutti. I suoi materiali di elezione sono la plastica e le solid surface, che offrono una grande possibilità espressiva. Le sue forme morbide e sensuali, i colori pop, tra cui spicca il rosa,  il mood futuristico ed eccentrico sono la sua inconfondibile cifra stilistica.

Tra le sue opere degli esordi, oramai iconiche, possiamo citare il cestino Garbo di Umbra (1996), le sedie Oh Chair di Umbra (1999), le coloratissime sedie per bambini Kapsule Chair di Offi (2001), il progetto di arredo d’interni del ristorante Morimoto a Philadelphia e dell’hotel Semiramis di Atene (2004).

17 Giugno 2022 / / La Gatta Sul Tetto

Sono aperte le iscrizioni per l’edizione 2022-2023 del concorso di design A’ Design Award & Competition. Scopri come partecipare, i vantaggi e i premi.

Per il terzo anno consecutivo La gatta sul tetto é media partner del concorso di design A’ Design Award & Competition. Se sei un designer, un architetto, un grafico, non perdere l’occasione di presentare il tuo progetto, potresti rientrare tra i numerosi vincitori e usufruire di tutti i vantaggi che questo concorso, unico nel suo genere, può offrire.

A’ Design Award & Competition non è solo uno dei premi di design più prestigiosi a livello internazionale, ma molto di più. Ecco perché:

Una piattaforma per promuovere il tuo design

I vincitori dell’A’ Design Award & Competition possono accedere ad una serie di vantaggi e ricevono un kit che comprende tutti gli strumenti per promuoversi su scala internazionale. Vista la risonanza mediatica dell’evento a livello internazionale, si tratta di un trampolino di lancio imperdibile. L’organizzazione mette infatti a disposizione dei partecipanti una vera e propria piattaforma da sfruttare per farsi conoscere. Oltre al trofeo stampato in 3D, il kit contiene certificati, annuario, inviti per la serata di gala finale. Inoltre, la società organizza campagne PR con interviste e comunicati stampa, video, press kit, e assicura una grande visibilità veicolata attraverso un network mondiale composto da magazine, blog, piattaforme commerciali e professionali, inclusione in classifiche di ranking internazionali, partecipazione alla mostra dei vincitori. Inoltre, vengono fornite consulenze per marketing e promozione, strumenti di calcolo per una stima dei costi di produzione e prezzo di vendita dei progetti.

Call for Entries A’ Design Award

Importante: sono previsti dei vantaggi anche per chi si iscrive e non viene selezionato per la competizione, e anche per chi, purtroppo, non riesce ad ottenere l’ambito premio. In questa pagina trovi l’elenco completo dei benefits.

Come iscriversi al A’ Design Award & Competition

Iscriversi è semplice, basta cliccare su questo link:

La scadenza per l’iscrizione anticipata è fissata per il 30 giugno 2022, mentre i risultati saranno annunciati al pubblico il 1° maggio 2023, anche su questo blog.

Scegli tra oltre 100 categorie

Il concorso si suddivide in oltre 100 categorie che coprono un ampio ventaglio di settori creativi. Queste le categorie principali: Good Industrial Design Award, Good Architecture Design Award, Good Product Design Award, Good Communication Design Award, Good Service Design Award, Good Fashion Design Award. Per ognuna di esse sono previste decine di sottocategorie tra le quali scegliere per presentare la propria candidatura.

La scelta dei vincitori: la giuria

L’organizzazione ha studiato in ogni minimo dettaglio la metodologia per determinare i vincitori. L’intento è quello di garantire la massima obiettività e multidisciplinarietà. Un fattore che aggiunge prestigio e autorevolezza al concorso. Per questo i giurati sono suddivisi in 4 gruppi disciplinari: il Focus Group, gli Accademici, gli Imprenditori e i Professionisti. Il Focus Group è forse la discriminante che caratterizza l’A’ Design Award & Competition rispetto agli altri concorsi. Il gruppo è composto da blogger di design, amanti del design, redattori di riviste, che bilanciano i giudizi emessi dagli altri giurati con valutazioni emerse dalla preferenze del pubblico.

20 progetti vincitori edizione 2021-2022

Ecco una selezione dei progetti vincitori della scorsa edizione:

  1. Niemeyer II Armchair by Joana Santos Barbosa
  2. Season Stool by Wenhan Zhang
  3. V Stool Self Assembled Seat by Le Xu
  4. Hug Armchair by Romulo Temigue
  5. Sharing Joy Lounge Chair by Zhe Gao
  6. Memory Growth Lounge Chair by Yunyun Chen
  7. Heli X Modular Furniture System by Helen Sauter
  8. Relstation Privacy Chair by Mitra Mohebbi
  9. Joaquim Folding Screen by Pedro Galaso
  10. Vitality Multifunctional Fitness Bench by Yu Ren
  11. Aluminum Side Table by Ondrej Rysavy
  12. The Free Spirit Home Office Unit by Anamaria Burazin Eskinja
  13. Mushroom Shelf by Shota Urasaki
  14. Tao Rocking Chair by Hsu-Hung Huang
  15. Hopper Chair by Takashi Niwa
  16. Fly Modular System by Linda Martins
  17. Haragana Lounge Chair by Tobias Kappeler
  18. Sseuim Chair by Kihyun Ahn
  19. Link Multifunctional Desk by Gizem Yakupoglu
  20. Odgen Credenza Cabinet by Carolina Arsad