Come scegliere i faretti Led ad incasso? Con il post ti oggi passiamo in rassegna i punti più importanti da conoscere per una scelta corretta
I faretti al Led a incasso sono ormai una costante per l’illuminazione delle nostre case, eppure sul mercato le tipologie proposte sono veramente tantissime; con questo articolo faremo un piccolo ma esaustivo focus di questi dispositivi per l’illuminazione del nostro appartamento.
Cosa sono i faretti a Led da incasso?
I faretti Led incasso permettono di illluminare un ambiente in modo uniforme e con una certa eleganza; tutto ciò è possibile grazie alla particolare concentrazione della luce (luce direzionale) che questa tecnologia offre.
Spesso, quando parliamo di faretti Led, la migliore soluzione estetica è l’installazione di questi nel controsoffitto al posto dei normali faretti a lampada. Il risultato finale sarà un ambiente minimale ma, allo stesso tempo, molto sobrio e perfettamente illuminato.
Scegliere i faretti a incasso: quali considerare?
Diciamo subito che i faretti possono essere divisi in tre tipologie e la nostra scelta dipenderà sostanzialmente dal nostro gusto e dalle caratteristiche della nostra stanza:
faretti in gesso: la luce esce direttamente dal controsoffitto, in quanto la struttura dei faretti è nascosta al suo interno;
faretti con diffusore di design: il led è avvolto da una cornice e in questo caso si cerca il compromesso tra illuminazione e oggetto di design;
faretti con ghiera esterna: sono la soluzione ideale nel caso si cerchi l’abbinamento con l’arredamento della casa.
Ovviamente i Led si differenziano anche per dimensioni:
Se parliamo di abitazioni, occorre innanzitutto dire che la nostra scelta ricadrà sui faretti di piccole dimensioni.
Successivamente andremo a considerare la forma; qui potrete sbizzarrirvi in quanto questa dipenderà non soltanto dal vostro gusto, ma anche dall’ambiente nel quale andrete ad inserire il Led, forme poligonali saranno preferibili negli ambienti della cucina mentre quelle circolari per gli ambienti living.
Vantaggi da prendere in considerazione
Questa tecnologia ha sicuramente tantissimi vantaggi e in questo articolo ne vedremo soltanto alcuni (siamo sicuri che da soli, una volta installati, ne saprete trovare certamente altri):
design: rispetto alla struttura dei vecchi lampadari, i faretti al led offrono una maggior possibilità di personalizzazione che va incontro a praticamente ogni ambiente;
risparmio energetico: i faretti Led mantengono i consumi bassi;
capacità di illuminazione: offrono una maggiore copertura dell’area in cui vengono installati e questo permette di non lasciare zone d’ombra. Inoltre, tranne molti modelli di faretti in gesso, spesso sono orientabili e dunque si può dirigere il fascio luminoso nella direzione che preferiamo;
qualità della luce: il Led permette di restituire i colori in maniera inalterata;
durata: rispetto alle normali lampadine ,il Led ha una vita media di molto superiore;
color changing temperature: in un’unica lampadina è possibile avere tutti i colori e tutte le tonalità di luce disponibili (color changing temperature);
domotica: la funzione spiegata sopra può essere attivata da un semplice telecomando, da un’app sul cellulare o anche dai principali dispositivi di domotica in commercio.
Che colore di luce scegliere?
Questo parametro è molto soggettivo, in quanto dipende dall’ambiente nel quale andremo ad installare il nostro faretto. Possiamo distinguere tre tonalità di luce:
luce calda: utilizzeremo questa tonalità per ambienti quali camera da letto, sala da pranzo e soggiorno in quanto permette di creare un ambiente che sia intimo e accogliente;
luce fredda: perfetta per chi deve studiare. E’ una luce di colore bianco-azzurrino che permette di vedere in maniera più nitida gli oggetti; la utilizzeremo per laboratori, garage, studio;
luce naturale: di colore bianco neutro, non altera i colori e quindi andremo ad utilizzarla nel bagno o nella cucina.
Questa è soltanto una piccola guida volta ad aiutare nella scelta dei faretti led incasso giusti per l’ambiente di casa. Occorre dire che c’è tanto altro da aggiungere e che queste sono soltanto le informazioni principali per potersi orientare nella scelta.
Divano Chesterfield: scoprirne la storia, le caratteristiche e i consigli di stile per integrare questa icona di design nel tuo soggiorno.
Se c’è un divano che è sinonimo di eleganza e sofisticatezza, quello è di sicuro il Chesterfield.
Con la sua forma, i materiali di cui è composto e i secoli di storia che lo precedono, è un’icona. Un simbolo di determinati ambienti e contesti, che ci parlano di Inghilterra, nobiltà e raffinatezza.
Con l’avvento dell’industria e dell’abbattimento di differenze di costi, anche questo tipo di divano è diventato un oggetto di “massa”, nel senso che oggi è più facile potersi permettere un divano di questo tipo.
Come possiamo essere sicuri che ci troviamo di fronte ad un divano Chesterfield di qualità?
Nel post di oggi tocchiamo un po’ di punti fondamentali, per non farci fregare.
Cominciamo.
VAMA Divani
Divano Chesterfield: chi lo ha inventato?
Questa domanda è più che lecita, visto che di informazioni in merito non ce ne sono tante.
La prima poltrona Chesterfield ha visto la luce a Londra, in un laboratorio di un artigiano. La richiesta per una poltrona così speciale era arrivata da Lord Philip Stanhope, conte di Chesterfield (ecco da dove arriva il nome), che era alla ricerca di una poltrona dalla morbida imbottitura, che non gli sgualcisse la divisa quando sonnecchiava sopra la sua poltrona.
Quindi il nome della poltrona (e dei divani) deriva dalla proprietà terriera del conte e non dal luogo in cui venne prodotta.
Altra curiosità: poltrone e divani Chesterfield erano sedute di servizio. Non erano destinate ad arredare i salotti di rappresentanza, ma le stanze appartate di servizio, in cui si riposava. Solo in seguito è diventata simbolo di aristocrazia e lusso.
E avevano anche le rotelle (con la struttura in legno a vista nella parte inferiore): così era più semplice spostarle dove servivano, soprattutto dato il peso imponente di queste poltrone.
Dormeuse Chesterfield Vama Divani
Bottoni, pelle di qualità e forme inusuali: le caratteristiche di un divano Chesterfield di qualità
Quali sono gli elementi che ti vengono in mente se pensi ad un divano Chesterfield?
Sicuramente i “bottoni”, cioè la tecnica del capitonné. A cosa servono questi bottoni?
I bottoni, disposti in una rete di rombi o quadrati (chiamati dame), servono a dare tensione alla pelle, per evitare sgualciture, ma anche per evitare che l’imbottitura sottostante si sposti (creando bozzi tutt’altro che comodi). Si unisce una tecnica antica ma sempre efficace, con un risultato estetico davvero di pregio.
Anche la forma, che ricorda un po’ la testa di un ariete: i braccioli rotondi e imbottiti rimandano proprio a questo animale (soprattutto nella versione club), enfatizzando ancora di più la maestosità di questa poltrona. Infine il rivestimento in pelle: non c’è dubbio che questa sia praticamente l’unica scelta possibile di finitura per un divano di questo tipo. I colori originali erano verde bottiglia e cuoio rosso scuro: colori forti e d’impatto, che si integravano perfettamente nei salotti di fine ottocento.
Come è fatto un divano Chesterfield? Gli elementi immancabili per una qualità duratura
Siccome il divano Chesterfield è praticamente uno stile a sé stante, è bene ricordarsi quali sono le caratteristiche tecniche immancabili.
Se decidi di investire in un pezzo del genere conviene sapere bene cosa cercare e valutare, per rivolgersi ad artigiani con esperienza in questo campo.
La struttura del divano deve essere realizzata in legno massello, di solito abete o faggio, per dare resistenza ma anche flessibilità al divano stesso. Scappa se senti parlare di truciolare o materiali simili: la resistenza è imparagonabile.
Le sospensioni di questi divani sono di solito realizzate con molle biconiche e cinghie di juta, legate a mano come facevano gli artigiani dell’800 (le sospensioni di una volta). Ma ci sono anche delle cinghie elastiche di nuova generazione, ad alta resistenza, che mantengono la seduta flessibile e confortevole, attualizzando questo tipo di divano ma mantenendo intatte le tradizioni.
E l’imbottitura?
Sui materiali c’è un po’ di confusione: gommapiuma, poliuretano espanso o resina espansa?
In realtà questi tre materiali sono identici: usiamo tre diverse parole per descrivere la stessa cosa. Cioè un materiale plastico (per dare una definizione molto molto sintetica) che esiste in diverse rigidità. La differenziazione della rigidità delle imbottiture si trova nei divani di medio-alta qualità in stile moderno, ma quando parliamo di divano Chesterfield la parola d’ordine è indeformabilità principalmente.
Per rendere ben tesa la lavorazione capitonnée dello schienale, il poliuretano dovrà essere rigido, quindi con una densità maggiore rispetto a quello che si usa per i cuscini della seduta. Un perfetto abbinamento di resistenza ma anche confort.
Infine, il rivestimento: il classico dei classici è la pelle, di solito primo fiore (quindi alta qualità). Oggi ne puoi trovare in tutti i colori (non solo i classici colori che abbiamo visto prima) e con differenti tipologie di pellami.
Volendo puoi averlo anche in finta pelle o tessuto, anche se non sono scelte così usuali, soprattutto se pensi al tipo di divano di cui parliamo. La bellezza e l’imponenza di un pezzo di questo tipo sta anche nella scelta del rivestimento: è vero che la pelle è costosa e va trattata con attenzione, ma ti ripaga con la qualità estetica e di durata nel tempo. E non è finita qui: sai quante variazioni di Chesterfield ci sono? C’è il Bergère (a schienale alto), c’è la dormeuse, c’è il Winchester… prova a dare un occhio e scopri quale ti piace di più.
Chesterfield: un’icona di stile senza tempo per casa tua
A questo punto hai tutti gli elementi di base per capire come riconoscere un divano artigianale Chesterfield da uno più industriale.
Comprare un pezzo di questo tipo è un investimento anche nel tempo, perché si tratta di un elemento che prescinde il passare degli anni e le mode. E’ un simbolo artigianale, che ha cambiato lo stile e che continua a darci messaggi che oltrepassano i secoli.
Si tratta di un acquisto anche emozionale, per cui vale la pena di fare uno sforzo, se senti che ti rispecchia e che riflette casa tua e il tuo stile di vita.
Quale divano Chesterfiled compreresti per casa tua? Ti leggo nei commenti!
Condizionatore casa: che differenza c’è con il climatizzatore? Di che potenza? Cosa sapere prima di acquistare? Ecco la guida che aspettavi.
Come tutti gli anni, si avvicina quel periodo dell’anno tanto atteso ma anche tanto temuto: l’estate.
Ovviamente non la viviamo tutti nella stessa maniera, perché in alcune parti d’Italia e del mondo l’estate è una stagione calda sì, ma non terribile come lo può essere nel Nord Italia.
Non tutti vivono con un tasso di umidità folle, che fa sembrare di essere costantemente sotto acqua, senza possibilità di respirare (beati voi). Però per chi come me abita in queste zone e non è molto amica del caldo esasperante, ci sono poche soluzioni per sopravvivere.
Munirsi di condizionatore (o climatizzatore).
Che non sono la stessa cosa (lo sapevi?).
Nel post di oggi passiamo un po’ in rassegna alcune caratteristiche da conoscere prima di acquistarne uno e alcuni punti chiave da tenere sempre a mente.
Partiamo.
Condizionatore o climatizzatore: qual è la differenza?
Premetto che anche io per tantissimo tempo ho usato le due parole come sinonimi, un po’ come se fossero la stessa cosa.
Ho scoperto poi, solo recentemente, che non è così.
Per molti anni (e se ci ripenso ora non so come ho fatto) non ho avuto né uno né l’altro, perché non c’erano soldi a sufficienza per studiare un impianto per una casa un po’ datata e anche un po’ problematica.
Mi sono affacciata all’oscuro (per me) mondo della climatizzazione solo con la casa nuova, che era già dotata di un impianto. E ho scoperto che quello che abbiamo noi è un climatizzatore.
Cioè?
Il climatizzatore permette di controllare la temperatura dell’aria, la velocità di ricircolo dell’aria, così come il controllo dell’umidità. A breve scenderemo meglio nei dettagli per capirci qualcosa in più una volta per tutte.
Il condizionatore,invece, rinfresca l’aria dando la possibilità di regolarne la velocità, ma senza poter impostare la temperatura. Non permette di regolare l’umidità dell’aria, né il suo circolo e distribuzione. E non può migliorare neanche la qualità dell’aria, perché ha filtri più semplici di un climatizzatore.
Insomma, il condizionatore permette di cambiare la temperatura di una stanza, ma con un funzionamento molto più semplice.
Condizionatore casa: cosa guardare prima di acquistare?
Ora che abbiamo visto la differenza che c’è tra i due elementi, possiamo passare al lato più pratico.
Cosa bisogna sapere prima di comprare?
L’acquisto di un climatizzatore, infatti, comporta anche una certa spesa, soprattutto se gli ambienti da raffrescare sono tanti e ampi. O se ci si trova in case o condomini con vincoli storici e/o paesaggistici.
Sicuramente il primo punto a cui pensare è quello che abbiamo appena visto. Ti può bastare un condizionatore, perché magari ti serve in una seconda casa, per cui non hai bisogno di chissà che prestazioni?
Oppure ti serve per l’ufficio o casa tua, quindi hai bisogno sia del raffrescamento, che della pompa di calore, che del deumidificatore?
Rispondendo a questa prima domanda potrai ridurre le opzioni e focalizzarti sulla categoria che più ti interessa.
OLIMPIA SPLENDID – UNICO AIR 10 HP EVA-Bianco
Quanta potenza ti serve per raffrescare?
Domanda molto importante e spesso sottovalutata (soprattutto se acquisti in autonomia senza nessun parere tecnico).
Sapere quante stanze (e quindi quanti metri quadri) hai bisogno di climatizzare è fondamentale.
La potenza dei climatizzatori si misura in BTU (British Termal Unit) ed esprime la capacità di raffreddamento dell’apparecchio in un’ora. Come si calcola?
Moltiplicando 340 per i metri quadri della stanza.
Quindi, per una stanza di circa 25 mq, servirà un impianto di circa 9.000 BTU, per una stanza di 40 mq ne serviranno 12.000 e così via.
Oltre alle dimensioni della casa, va tenuto conto anche dell’età della casa (quelle più antiche sono meno performanti a livello tecnico, con più dispersioni di caldo e freddo) e della sua esposizione. Case più esposte al caldo o al freddo richiederanno più energia per essere portate a temperatura, per cui bisognerà capire bene che tipo di potenza si vuole adottare.
SAMSUNG – Kit F-AR 12M Climatizzatore monosplit
Ad esempio, le zone giorno e gli uffici sono le aree più calde, per cui richiederanno più potenza (soprattutto se frequentate da molte persone) per essere raffrescate.
Per la zona notte potrebbe bastare un impianto meno potente, perché in genere anche se calda, ha già una temperatura più bassa portata dalla notte.
Attenzione ovviamente anche all’efficienza energetica del condizionatore di casa. Questo porta ad un maggior consumo di energia, quindi se non vuoi rimanere fregato in bolletta, meglio sceglierne uno con una classe energetica alta (A o superiore).
I climatizzatori inverter regolano costantemente la temperatura interna della stanza.
Quando lo accendi, il climatizzatore partirà alla massima potenza, in modo da arrivare alla temperatura scelta nel minor tempo possibile.
Una volta fatto, diminuirà di potenza, per mantenere stabile la temperatura, rimanendo sempre acceso.
I climatizzatori on-off invece, si spengono quando la temperatura è raggiunta e si riaccendono quando la temperatura comincia a rialzarsi. Questo crea continui sbalzi termici e consumi più alti.
Decisamente meglio sceglierne uno della prima categoria.
Altri dettagli da non trascurare per l’acquisto del condizionatore
L’argomento climatizzazione come vedi è molto ampio e meriterebbe più di un post. L’obiettivo però non era sbrodolarti qui un milione di informazioni per farti avere un po’ di paura e confusione, no.
L’obiettivo è quello di renderti un po’ più consapevole delle tue scelte, anche in funzione della spesa economica.
Ci sono quindi alcune altre cose che secondo me meritano attenzione:
capire se ti basta un condizionatore monosplit (quindi motore esterno e un solo split – unità dentro casa) o se te ne serve uno multisplit (nel caso di più stanze lontane tra loro o molto grandi)
capire se abiti in una casa o condominio con particolari vincoli paesaggistici o storici. In molti condomini d’epoca infatti, i motori esterni sono vietati. In questo caso ti conviene scegliere un climatizzatore senza unità esterna (sì sì, hai capito bene, esistono anche così)
valutare anche la rumorosità del motore esterno. Alcune macchine sono davvero molto rumorose (devi vedere l’etichetta energetica per questo) e potrebbero non essere adatte in alcune zone della città
valutare se ti basta un climatizzatore che raffresca e basta o se lo vuoi anche con pompa di calore (per riscaldare durante le mezze stagioni), deumidificatore e purificatore d’aria
Condizionatore casa: sei pronto per l’acquisto?
Siamo quasi alla fine di questo post e potrei dire che le informazioni necessarie ci sono tutte. Ce ne sarebbero moltissime altre di cui parlare, ma per cominciare a prendere confidenza con l’argomento è abbastanza.
Ci sono ancora alcuni punti da tenere a mente. Quando utilizzi il climatizzatore, non esagerare con lo sbalzo termico. Sono sufficienti 5° gradi in meno rispetto alla temperatura esterna per stare bene.
Anzi, in alcuni casi potrebbe addirittura bastare la funzione deumidificatore.
Esagerando con gli sbalzi tra interno ed esterno rischi di soffrire sempre di più il caldo, rendendo magari ineffettivo l’uso del climatizzatore. Per non parlare dello spreco a livello energetico (e di soldi).
Ricorda anche che le macchine devono essere mantenute pulite e i filtri vanno cambiati nel tempo, per evitare di annullare i benefici che gli impianti ci apportano.
Ora a te: quale sarà la tua scelta per quest’estate (e le prossime?)
Lettini prendisole di design: quali sono i materiali e le caratteristiche di cui tenere conto? Nel post le informazioni da conoscere.
Ci siamo.
Il tempo delle giornate lunghe e piene di luce e di caldo è (quasi) alle porte. Come ogni anno, se ancora non hai sistemato (come me del resto) il tuo spazio all’esterno, è ora di fare il punto e prendere qualche decisione.
Arredare uno spazio esterno (che sia un terrazzo o un giardino) sembra più facile ed immediato dell’arredare uno spazio interno, ma è solo un’idea – ed anche piuttosto sbagliata.
Ci sono diversi fattori di cui tenere conto, partendo dalle attività che si andranno a svolgere all’esterno, finendo per i vari elementi di arredo da considerare.
Tra questi ci sono i lettini prendisole: elemento essenziale per godersi le belle giornate.
Quale scegliere? Un modello tradizionale o di design? E in che materiali?
Arredare uno spazio all’aperto: da dove cominciare
Prima di partire a razzo comprando arredi a caso, è bene fermarsi a ragionare su alcuni punti.
Primo: che tipo di spazio hai? Le dimensioni di un terrazzo o di un giardino sono praticamente il punto chiave intorno a cui progettare tutto. Più è piccolo lo spazio e più bisognerà decidere quali attività svolgere all’aperto e di conseguenza quali arredi prendere.
Se hai un piccolo balcone o un piccolo giardino potresti avere spazio per un tavolo da pranzo pieghevole o allungabile, un piccolo armadio contenitore e un lettino prendisole.
Meglio optare per elementi richiudibili, di modo da toglierli di mezzo in inverno o quando c’è bisogno di più spazio. L’esposizione è un altro fattore chiave: quanto sole (ma in generale quali fattori atmosferici) ricevere il tuo spazio all’aperto? Sei attaccato alle case di altre persone, quindi devi limitare un po’ i rumori o sei in mezzo alla natura e puoi fare quello che vuoi?
Dopo queste prime (ma importanti) considerazioni, puoi cominciare a definire quanto spazio effettivamente ti serve per le diverse attività. Ad esempio: se vuoi dedicare il tuo spazio esterno ai pranzi e alle cene con amici e parenti, devi considerare che un tavolo da pranzo come minimo occupa 80/90 cm di larghezza per 120/140 cm di lunghezza. A questo dovrai considerare 60/70 cm tutto intorno al tavolo per spostare le sedie e muoversi agevolmente.
Lo spazio per pranzare si riduce notevolmente se opti per un piccolo tavolo tondo o quadrato per due persone, da 80 cm di diametro (se tondo) o da 80 x 80 cm se quadrato.
Lo stesso ragionamento si applica a tutte le altre attività che potrai aggiungere: uno spazio per divani e poltrone, uno spazio per i lettini prendisole…
Fai bene i tuoi calcoli di modo da essere pronto per decidere cosa acquistare.
Lettini prendisole di design: perché vale la pena sceglierli?
Se mi conosci e mi segui da un po’, sai che non sono per l’estetica a tutti i costi – e poi chissenefrega se è scomodo o inutile.
No.
Il mio motto è sempre “funzione con estetica”, perché altrimenti ti ritrovi a maledire te (o chi per te) ha speso soldi per quell’arredo che non ti ricordi neanche più perché avevi voluto comprarlo.
A maggior ragione quando si parla di arredamento di spazi esterni: qui le prestazioni tecniche di arredi e complementi devono essere assolutamente alte e comprovate, perché lo stress a cui vengono sottoposti questi elementi è notevole.
Infatti, già di base gli arredi da esterno hanno un costo più elevato dei loro stessi colleghi da interno.
C’è un elemento per arredare terrazzi e giardini che di solito viene preso in considerazione per ultimo o per sbaglio: i lettini prendisole.
Un po’ perché prima si pensa ad altre attività più importanti (mangiare o lavorare) e un po’ perché spesso (erroneamente) si pensa di non avere spazio a sufficienza.
Ma non è che bisogna prendere quei lettini a due piazze con baldacchino annesso per forza… e non ne servono neanche mille.
Bastano uno o due lettini da mettere vicino ad una zona conversazione, per creare punti aggiuntivi di seduta e per creare una piccola zona relax in cui leggere o semplicemente prendere il sole.
Lettino da giardino 165x71h cm in legno con tetto mobile nero – Ranch
Lettino prendisole di design in polyrattan grigio scuro – Theo
Perché dovresti scegliere i lettini prendisole di design?
Perché si distinguono per le loro linee essenziali che completano l’arredo del tuo spazio esterno, dando un tocco di originalità all’insieme.
Non da meno la qualità e di conseguenza la loro durata nel tempo: di solito, infatti, i lettini prendisole sono prodotti con materiali di alta qualità, testati per durare nel tempo e per resistere alle intemperie più varie. Vuoi mettere poi la loro comodità? La loro forma e struttura è studiata apposta per garantire il massimo comfort (senza distruggersi la schiena) e sono anche facili da spostare e da abbellire con cuscini e coperte leggere.
Vorresti sapere dove trovarne di belli a durevoli? Te lo svelo qui
Anche io, dopo circa cinque anni che vivo nella mia attuale casa, vorrei dare una sistemata al terrazzo. Anche perché da aprile fino a settembre abbiamo tanto spazio fuori che ci piace vivere.
Abbiamo spazio sia per un piccolo divano che per un tavolo da pranzo, ma sarebbe bello aggiungere un lettino prendisole. Tanto per avere più spazio per gli ospiti per sedersi e riposare, ma anche per avere un posto su cui leggere, prendere un po’ di sole…
Solo che ho sempre avuto un po’ l’avversione per i lettini, perché subito mi vengono in mente quelli a righe degli stabilimenti balneari. Pesanti come macigni, impossibili da spostare e non sempre comodi né belli da vedere.
Inoltre, nei negozi di arredi da esterno non c’è sempre una grande scelta. E quindi vado sullo shopping online. Che attenzione: mi piace fare solo su siti che conosco e di cui mi fido e spesso ne ho parlato sia qui che sui miei social.
Ho selezionato alcuni lettini prendisole su Deghi.it (che ti faranno cambiare idea sulla loro bellezza e comodità), che è un e-commerce italiano, attivo dal 2009, con alle spalle un grande gruppo di giovani ragazzi. Hanno moltissimi articoli per la casa, con un ottimo rapporto qualità – prezzo.
Come lettini ce ne sono di diverse forme e materiali. Dipende molto da quanto li usi, quando tempo sono esposti alle intemperie e quanta cura gli dedicherai.
Se vuoi qualcosa di super duraturo, di cui dimenticarti negli anni, allora meglio optare per lettini con strutture in alluminio verniciato o in acciaio. Entrambi estremamente performanti negli spazi aperti, resistenti a temperature estremamente basse o alte.
Le sedute sono di solito in materiali plastici specifici (come il poliestere o il textilene) che garantiscono comodità e durabilità, non ammuffendo o rompendosi con l’uso e l’esposizione a ogni tipo di agente atmosferico.
Ancora più comodi (un sogno proprio) quelli con la seduta imbottita, dei veri e propri divanetti su cui passare delle belle ore al caldo. E ci sono anche quelli a dondolo…
Oppure quelli con i tavolini estraibili su cui appoggiare un libro, il telefono o qualsiasi altra cosa ci sia con te.
Se però sei amante dei materiali naturali, hai una casa in stile boho-chic o eclettico, potresti pensare di scegliere dei lettini in bambù oppure con struttura in legno e seduta in rattan.
Ovviamente le varianti colore non mancano, ma direi che è un dettaglio che viene decisamente dopo aver valutato prima tutti i punti sopra.
Lettino prendisole in acacia e textilene ecrù – Paja
Lettini prendisole di design. È ora di arredare il tuo giardino!
Lo so che non pensavi che anche per scegliere un lettino ci fossero così tanti dettagli da definire. E invece è così – perché tutto quello che va in spazi esterni deve essere molto più performante di tutto quello che è all’interno di casa.
Se poi l’arredo da esterno che scegli è ben rifinito ed è fatto con materiali adatti anche all’interno, puoi tranquillamente metterli in casa durante i mesi freddi.
Ora che hai una panoramica generale su tutto quello di cui devi tenere in conto prima di acquistare, puoi cominciare a spulciare i differenti modelli e creare la tua lista dei desideri per l’estate.
Colori soggiorno moderno: quali scegliere? come abbinarli? come dare carattere al suo soggiorno? 5 schemi eleganti e senza tempo tra cui ispirarti.
Che colori usare per il soggiorno?
Sicuramente questa è una delle domande più fatte, perché capita spesso negli anni di dover aggiornare il soggiorno (o la casa in generale). E ogni volta la domanda è sempre la stessa.
In realtà è una domanda molto più complessa, che dovrebbe tenere conto anche del resto della casa. Io personalmente non amo le case Arlecchino, perché fanno confusione e non danno bene idea di cosa si voglia.
Meglio creare uno schema colori articolato, da poter usare per tutta casa. Se costruito bene, uno schema colori così può essere usato in diversi modi all’interno di casa tua, permettendoti di variare senza annoiarti.
Ho cercato un po’ di ispirazioni per questo nuovo anno, con immagini di soggiorni in stili secondo me intramontabili e dai cui ho creato degli schemi.
Scopriamo quale fa per te.
Maisons du Monde
Colori soggiorno moderno. La sofisticazione dello stile nordico con accenti contemporanei
I paesi Scandinavi hanno da sempre un’influenza pazzesca su tutto quello che è design, arredamento casa e filosofia di vita. Grazie ai grandi architetti del dopoguerra e al fenomeno di Ikea, lo stile asciutto ma completo tipico dei paesi del nord ci ha affascinato. E continua a farlo.
Perché?
Perché è uno stile fedele a se stesso e a chi lo ha creato, che ha come obiettivo la funzionalità che si coniuga all’estetica intelligente.
Niente colori fluo o super accesi, si sa che non piacciono a tutti e possono causare emozioni strane o non proprio positive. Nessuna forma arzigogolata o inutilmente complessa: quello che interessa è avere una casa che risponda a quello che dobbiamo fare tutti i giorni e che non ci complichi la vita (più di quello che già è).
Un bel twist allo stile nordico (o scandi, come preferisci) lo danno i mix che sono nati in questi anni. Stile minimal nordico o nordico contemporaneo. Trovi insieme il meglio di entrambi gli stili, accomunati da schemi colori intramontabili.
Per davvero.
Colori chiari ma dai sottotoni caldi, materiali ovviamente naturali (non c’è spazio per materiali artificiali in queste filosofia di vita, la parola chiave è la riconnessione con la natura). Arredi e complementi necessari, dallo forme semplici (nel primo caso) senza troppe cianfrusaglie in giro (questo vale per entrambi i mix).
Se ti piacciono questi stili e il mix che ne viene fuori, allora qui puoi trovare delle palette colori che fanno al caso tuo. La base di partenza, cioè i colori che userai maggiormente nei tuoi spazi di casa, sono ovviamente i colori chiari e neutri da usare sulle pareti di casa e sui grandi arredi tipo il divano, la cucina e gli armadi.
Bianchi caldi come l’avorio, il madre perla, il grigio perla. Materiali come il lino (nelle sue tonalità naturali), la calce, il rattan. Abbinare materiali come il lino, la ceramica effetto marmo o il marmo vero, darà un contrasto di sensazioni (caldo e freddo) che darà un senso di completezza all’insieme.
Anche abbinare arredi lineari e puliti con accessori dallo forme tonde darà un aspetto elegante e di lusso al tuo soggiorno.
In questi mix di stili di solito alle pareti non si applicano grandi effetti decorativi. Scegli un colore chiaro da dare su tutte le pareti e uno più scuro per dare enfasi ad elementi architettonici della tua casa o per dare importanza ad un elemento di arredo e creare quindi una parete focus.
Se proprio non puoi rinunciare ad una carta da parati, opta per una carta con delicati decori geometrici in colori chiari o con poco contrasto.
Quali colori danno più luce al soggiorno? Ragioniamo sulla forza dello stile Japandi
La luce che i colori sono in grado di diffondere o ridurre è una questione reale e importante. Non tutti abbiamo case da 170 mq, per cui ci si può permettere davvero molto.
La realtà vuole che le case più grandi siano di circa 100 mq, spesso con luce naturale secondo norme, quindi nessun bagno di luce. Per quanto alcune zone della casa non abbiano bisogno di essere inondate di luce, altre stanze hanno bisogno di quanta più illuminazione possibile.
Se lavori da casa, i tuoi figli vanno a scuola o cucini tanto, hai bisogno di luce nella giusta quantità, per vedere cosa stai facendo e farlo bene.
In un caso come questo, lo stile nordico puro o lo stile Japandi possono venirti in aiuto. Lo stile Japandi è un mix tra cultura dei paesi nordici e Giappone, in un insieme di colori chiari e soffici, materiali pregiati e l’imperfetto che trova il giusto spazio.
Maisons du Monde
Se ti piace unire più tipi di legni, assicurati che abbiano lo stesso colore di fondo. Nell’immagine sopra, a pavimento è stato usato un rovere schiarito grigio, quindi con una base bionda. Alle pareti invece, un rovere thermowood, sempre biondo, ma decisamente più scuro nel colore finale.
Puoi vedere in entrambi degli accenni di grigio ed è anche questo che li fa stare bene insieme. Arredi e accessori sono stati scelti rispettando le stesse caratteristiche. Tessuto naturale grigio scuro, per un divano componibile comodo, grande e accogliente. Dettagli scuri, che complementano il resto dello spazio. Niente di artificiale o dalle forme complesse. Una semplicità sofisticata che dona momenti di calma.
Maisons du Monde
Lo stile Japandi è più gentile, con le sue forme lineari e i suoi materiali naturali. Materiali che non temono di nascondere le imperfezioni, perché la perfezione non esiste. Colori esclusivamente chiari e naturali, che sicuramente aiutano ad aumentare la luce, qualsiasi sia la grandezza della stanza in cui ci si trova.
Questo stile non solo aiuta con la luminosità grazie ai colori e ai materiali scelti. Aiuta a far sembrare lo spazio più grande perché limita i pezzi di arredo e gli accessori. Quello che è inserito nella stanza deve servire davvero, deve rispondere ad una funzione.
Niente di superfluo è ammesso, perché significa che in realtà non ti serve davvero. E sappiamo che il clutter (cioè il caos creato da una sovrabbondanza di oggetti) crea più ansia e stress di quello che serve. Mente sgombra, casa sgombra.
Se hai una casa non molto grande e stai cercando dei colori soggiorno moderno ma senza tempo, allora forse questi due stili sono la scelta per te.
Se invece hai un’anima colorata o gotica? Ci sono delle opzioni ance per te
Colori soggiorno moderno: le possibilità di scelta sono davvero tante e tutto parte da chi sei tu. I colori portano con sé tutto un mondo di emozioni, ricordi, storie. Ci circondano e ci riempiono la vita in un modo talmente imponente, che ormai lo diamo per scontato.
Ed è anche vero che, per quanto i vari colori abbiano dei significati più o meno univoci, non è proprio una legge universale. I colori rosso e bianco hanno significati differenti in diversi continenti. Così come ognuno di noi prova emozioni diverse, legate a ricordi più o meno consci.
Per questo qualcuno si trova a suo agio in ambienti scuri, dallo stile gotico e qualcuno non può fare a meno di colori vivaci e solari.
Maisons du Monde
Gli ultimi esempi sono proprio per te che pensavi di far parte di un piccola minoranza. Non è così.
Trovo che gli ambienti con colori scuri siano estremamente affascinanti, perché possono ricordare periodi storici molto antichi ma anche essere proiettati in stili più attuali, come il minimal e il contemporaneo.
Con i colori scuri puoi decidere di osare, imbiancando le pareti con un colore scuro tipo il blu oltremare o il grigio ferro e scegliere arredi di sfumature simili. Oppure lasciare le pareti più chiare e mettere arredi esclusivamente in colori scuri.
Aggiungi dettagli oro o argento se preferisci un’atmosfera più barocca, oppure qualche dettaglio in legno di pino o frassino per dare leggerezza e un’atmosfera da loft.
Finiamo con uno schema colori frizzante, giovane, spensierato. Lo vedo benissimo in un piccolo appartamento o monolocale dove le giornate passano veloci e produttive. Uno schema colori che permette la massima flessibilità sia come utilizzo nelle varie stanze di casa, che nel tempo.
Si può riutilizzare in case diverse, per dimensioni e tipologia. Si può scegliere di usare i colori solo negli arredi, tenendo le pareti come delle tele bianche, che faranno risaltare quello che c’è dentro.
Oppure si possono abbinare i colori più vivaci per creare delle pareti focus, con decori geometrici fatti con la lavabile.
Maisons du Monde
Hai trovato i colori per il tuo soggiorno moderno?
Ho cercato di fare un riassunto quanto più comprensivo possibile di quei colori e stili che secondo me sono davvero insuperabili. Non esistono scelte completamente giuste o sbagliate: esistono scelte non corrette secondo quello che è il tuo percorso personale.
La scelta dei colori è davvero complessa e cambia nel tempo. Prenditi il tempo che ti serve per riflettere e fare le tue ricerche e se non riesci a venirne a capo, scrivimi. Sono qui per aiutarti a fare chiarezza.
Mobili salvaspazio per spazi difficili da gestire. 6 esempi ed idee di arredi da conoscere per sfruttare ogni angolo di casa tua.
Di cosa siamo alla costante ricerca per casa nostra?
Mobili che facciano miracoli, che riescano a rispondere a più funzioni insieme, nonostante occupino pochi centimetri.
Lo spazio in casa sembra non essere mai abbastanza, le case sembrano sempre più piccole del dovuto. Eppure, vista da vuota la casa sembrava così ampia….
Il punto è che passando il tempo, le esperienze che facciamo aumentano, così come gli oggetti che entrano a far parte della nostra vita. La regola vorrebbe che per ogni nuovo oggetto, uno vecchio dovrebbe essere mandato in pensione… ma è più facile a dirsi che a farsi.
Con il post di oggi voglio cercare di darti qualche idea pratica per vedere negli angoli morti di casa tua delle occasioni per recuperare spazio.
Mobili salvaspazio immancabili e salvavita: mensole e piani sospesi
Parola d’ordine: mensole. Le tanto sottovalutate, viste come noiose, mensole. Se pensi a quante situazioni potrebbero svoltarti però, comincerai a vederle come tue alleate.
Tutto sommato le mensole (se hanno finiture non troppo speciali e se sono in misure standard) hanno costi contenuti. È vero che quelle in commercio hanno dimensioni definite, però accorpando misure diverse si possono occupare spazi anche ampi.
Addirittura, si possono creare composizioni ad angolo, sempre molto utili per esporre e riporre libri e oggetti di vario tipo. Lo spessore delle mensole di solito è di 30 mm, ma aumentandolo, le mensole possono anche diventare piani di lavoro e scrivanie.
Quello a cui prestare attenzione però è la profondità del piano. Infatti, le mensole standard hanno una profondità massima di 40 cm, quindi i reggimensola a parete bastano a sorreggerle.
Se lo sbalzo diventa più grande bisogna pensare ad una staffa più importante, che non faccia crollare tutto sotto il peso di una persona a lavoro o di elementi ingombranti.
Uno degli elementi che trovo più flessibili e davvero pratici è il mensolone Plan di Diotti, che ha spessore di circa 6 cm e ha attacco invisibile. Si può personalizzare nella lunghezza ed è disponibile in molte finiture diverse. Lo trovo geniale perché può completare un angolo in cui serve uno spazio di lavoro ma non si vuole la classica scrivania ma si può anche integrare in una parete soggiorno come mensolone ad appoggio pavimento.
Quando usare le mensole quindi?
Sopra ad una zona studio-lavoro, per mettere i documenti e la cancelleria. In una nicchia che hai vuota e che non sai minimamente come sfruttare. Sopra ad una cassettiera, per creare un piccolo angolo di bellezza.
Soluzioni salvaspazio per infiniti progetti: cassettiere e armadi senza limiti
Di solito quando pensiamo alle cassettiere e agli armadi siamo convinti che non si possano fare grandi cose.
Perché in commercio trovi solo le solite misure, perché non trovi un armadio o una cassettiera che sia come la immagini e che si adatti anche allo spazio più difficile che hai in camera.
Ci sono due aziende italiane che amo molto, Novamobili e Pianca, che producono arredi e complementi per zone notte e soggiorno. Hanno delle soluzioni davvero uniche nel loro genere, come il sistema modulare Sly e il sistema di armadiature Plana.
Dai un occhio sul loro sito e rimarrai senza parole. Della serie “come ho fatto a non averlo scoperto prima?”. Lo so perché l’ho pensato io per prima.
Sly è un sistema di cassetti disponibile in moltissime misure differenti, che ti permette di creare un numero impressionante di configurazioni.
Abbinandolo ai moduli a giorno Tetris è possibile creare comò complessi, ma anche cassettiere e comodini. Si possono aggiungere i led nei vani a giorno e la ricarica wireless sottopiano.
Si possono mixare le tante finiture a catalogo, avendo davvero una gamma vastissima di scelte. Se provi a pensare a quante soluzioni potresti trovare per casa tua, ti assicuro che ti si apre un mondo di meraviglie.
Go Modern Furniture – Pianca Plana
Così come il sistema diarmadiature Pianca Plana: anche qui lo stupore è assicurato. Perché non è il solito armadio con tanti accessori interni per i vestiti. Per lo meno, non solo.
Il sistema Plana nasce con l’obiettivo di creare un sistema di armadi multifunzionale e senza limiti. Ci puoi abbinare moduli sopra porta, moduli a ponte, moduli con cassettiere esterne o elettrodomestici, moduli a giorno, moduli terminali e cabine armadio con ante a soffietto e persino una scrivania da home office (oltre ovviamente a moduli su misura).
Puoi averle con maniglie di ogni stile o senza, per un look minimal e pulito. C’è la possibilità di avere le ante che si aprono di 180° e ovviamente tutti i classici accessori da armadio: dai porta scarpe ai led interni.
Un sistema del genere (che ok, non è economico) può davvero risolvere un sacco di problemi in una casa piccola e difficile da arredare in modo smart.
MY Furniture – Inga scrivania angolo
Mobili salvaspazio in spazi di ritaglio: dal corridoio al soggiorno
Sì perché anche in corridoio e in soggiorno si possono trovare degli spazi che potrebbero essere sfruttati in un modo a cui non avevi (ancora) pensato.
Prova a immaginare: hai un angolo vuoto e ti farebbe comodo un piccolo angolo di lavoro o in cui truccarti, ma dove la trovi una scrivania che si adatti proprio lì?
Ti svelo un segreto: esistono scrivanie fatte a posta per gli angoli. Eh si. Come la scrivania ad angolo in specchio fumé Inga. Con uno spazioso cassetto e il suo look sofisticato e ricercato. Oppure puoi impilarne due o tre per creare una piccola cassettiera flottante, proprio lì dove pensavi non ci potesse stare nulla.
Oppure ancora. Hai un sacco di scarpe, non sai dove mettere i cappotti o le bottiglie di vino? Ci ha pensato Protek con il suo cassonetto speciale Big Foot. In pratica è un armadio nascosto nel muro, che puoi tirare fuori quando ti serve e puoi attrezzare e sfruttare come meglio preferisci. Se stai ristrutturando e hai una parete (non portante) da poter sfruttare così, secondo me fai bing
E vogliamo non parlare dell’ingresso? Il posto in casa in cui si accumula il caos, soprattutto se ci sono giovani e bimbi. Tra scarpe, borse e cappotti addio all’ordine. Servono mobili salvaspazio (pochi ma pratici) che ci aiutino a mantenere un minimo di ordine, altrimenti è la fine. Novambili ha il sistema Easy, che combina cassettiere, moduli a giorno e appendiabiti, che ti permetteranno di gestire lo spazio che hai (anche poco) in modo intelligente.
L’appendiabiti Easy ha la classica asta appendiabiti, comoda per giubbotti e simili, due ampi cassetti (per tutto quello che non deve stare in giro) e un grande specchio (che non deve mancare mai).
Cosa potrebbe mancare?
Una libreria. Le librerie non devono mancare mai, soprattutto se speciali come il modello Antologia di Mogg, progettata da Studio 14. Una libreria in tubolare di ferro, composta da 4 moduli che permettono di comporla praticamente all’infinito. Si possono aggiungere specchi, scrivanie, aste appendiabiti e ovviamente la possibilità di adattarla agli angoli. Una magia secondo me.
Go Modern Furniture – Novamobili Easy
Designitaly.com – Libreria ANTOLOGIA 3 di Studio 14 per Mogg
Quale tra queste idee e soluzioni salvaspazio hai preferito?
Arredare e sfruttare come si deve uno spazio a dir poco difficile è una sfida. Perché prima devi capire come lo vuoi usare quello spazio e poi devi trovare i giusti arredi. Con la mia selezione ho voluto spianarti un po’ la strada per pensare fuori dalle righe e capire fin dove si può arrivare.
Certo, in questi casi bisogna avere il budget giusto per certi mobili salvaspazio, ma in determinate situazioni è un po’ d’obbligo.
Vuoi avere la soluzione giusta per te, che ti permette davvero di sfruttare la casa al 100% o vuoi arrabattarti cercando una soluzione tappabuchi, che poi dovrai comunque cambiare?
Intanto che ci rifletti, ricordati che puoi contattarmi quando vuoi, sono qui per aiutarti a risolvere ogni dubbio.
Arredamento ingresso casa: quali sono gli elementi da inserire? Quali colori e quale luce? Ti faccio vedere alcuni esempi concreti, per aiutarti a partire.
Lo senti dire ovunque.
L’ingresso è il nostro biglietto da visita nei confronti di chi entra in casa e viene a trovarci. Una sorta di messaggio implicito attraverso il quale gli altri imparano qualcosa di noi.
Ora. Non devi arredare l’ingresso partendo dal presupposto che lo fai perché gli altri si devono ricordare di te perché sei super stiloso e perché la tua casa (e quindi tu) da un’impressione di benvenuto disarmante. Anche se poi nella realtà sei asociale.
Devi arredare l’ingresso pensando a chi sei, cosa vuoi, cosa ti piace, cosa non sopporti e soprattutto pensando a cosa davvero ti serve in entrata e uscita di casa tua.
Stop. Il resto sono solo parole che lasciano un po’ il tempo che trovano.
Nel post di oggi ti mostro 3 progetti che ho seguito, nei quali è stato toccato proprio l’ingresso di casa. Ti spiego cosa abbiamo fatto, i prodotti usati e i colori scelti, di modo che anche tu possa fare chiarezza e definire la tua strategia.
Non esiste più l’ingresso come lo si intendeva una volta. Te lo devi un po’ immaginare
Nelle case di quaranta / cinquant’anni fa esisteva una stanza per ogni funzione e viceversa. C’era più riservatezza e rispetto delle definizioni degli spazi e delle attività. Era quindi abituale entrare nelle case ed avere un (seppur minuscolo) ingresso.
Con il passare dei decenni sono cambiate le consuetudini, le abitudini, la società e con esse la casa. Oggi l’ingresso separato dal resto della casa non c’è praticamente più, perché condivide lo spazio con il soggiorno e spesso anche con la cucina.
A meno che tu stia ristrutturando una casa e quindi decida di ricavare uno spazio solo per questo.
Da qui l’esigenza (più o meno sentita) di tagliare uno spazio per attrezzare l’ingresso con cappottiere, appendi abiti, piccole sedute e consolle. Non sempre tutti questi elementi ci stanno, perché spesso parliamo proprio di strisce all’interno delle case, di due metri per due.
Quest’ultima situazione è la più comune di tutte: come fai a capire cosa ci devi mettere perché proprio non può mancare?
Progetto di Vdrhomedesign
Arredare un ingresso piccolo: i fondamentali a cui non si può rinunciare
Secondo mesonotre i mobili per un ingresso piccolo, a cui non si può proprio rinunciare per una questione di praticità. Prima di tutto un piano d’appoggio.
Se non ti sta una consolle perché il tuo ingresso è stretto e ti serve spazio per circolare (perché magari ti porta subito alla zona notte o perché magari sei subito nel soggiorno), puoi semplicemente mettere una mensola.
Le mensole hanno una larghezza massima di 35 cm, quindi sufficiente per metterci degli svuota tasche e qualche piccolo profumo per casa.
L’altro pezzo che è d’obbligo è lo specchio: almeno hai la possibilità di un ultimo controllo prima di uscire. O quanto meno, rientrando in casa, potrai renderti conto di come sei effettivamente uscito di casa.
Lo specchio è utile non solo perché ti permette di finire di prepararti, ma perché riflette la luce che hai in casa e aumenta la percezione dello spazio che effettivamente hai. Crea delle illusioni ottiche e percettive che renderanno il tuo spazio più ampio di quelle che è davvero.
Infine, un piccolo elemento per sedersi. Può essere un pouf contenitore, dove mettere piccole borse, cuscini, giornali, scarpe… Ma anche una panca contenitore, se hai qualche centimetro in più.
Chiaro che all’aumentare dello spazio a disposizione puoi aumentare il numero e gli ingombri degli arredi. Una cappottiera chiusa, ad esempio. Una panca decorativa, da unire magari ad una consolle.
Sicuramente ti starai chiedendo: e dove li appendo i cappotti? Soprattutto se l’ingresso è stretto ti sconsiglio di avere un appendiabiti da terra o da parete. Con l’andare del tempo ti si ammasserebbero borse e simili, dando una sensazione di caos e spazio soffocante. Meglio ritagliarsi un angolo in camera o in un corridoio, per riporre questi elementi.
Arredamento ingresso casa: il progetto di Vincenzo e Viola
Ti avevo promesso dei casi studio, presi da alcuni degli ultimi progetti a cui sto lavorando.
Il primo riguarda la villetta di nuova costruzione di Viola e Vincenzo, per cui sto seguendo gli arredi di tutta casa. Ma in questo caso voglio soffermarmi sull’ingresso. Infatti nonostante sia una nuova costruzione, si entra direttamente sul soggiorno che ha lo spazio in condivisione con la cucina.
La giovane coppia voleva creare un minimo di separazione e filtro all’entrata in casa, giusto per non trovarsi sul tavolo da pranzo.
In questo caso abbiamo inserito una parete divisoria fatta di listoni di legno massello di rovere, che creeranno una piccola separazione di circa 90 cm. Di fronte, incassato tra due pareti, una cappottiera e scarpiera che ospiterà tutti gli accessori che si tolgono in casa. Questo permetterà di avere lo spazio in ordine e di avere le cose più necessarie sotto mano.
progetto vdrhomedesign
Inoltre sono presenti un grande specchio tondo da 120 cm, con led integrato e una consolle su cui appoggiare piccoli oggetti e chiavi.
L’illuminazione è data da 3 faretti ad incasso in un controsoffitto ribassato, che garantiranno una buona luce generale d’ambiente, importante per poter vedere bene tutto quello che deve essere preso anche di fretta.
Progetto di Vdrhomedesign
Arredare un ingresso che dà sul soggiorno: il caso di Enza e Bartolo
Il secondo progetto di cui ti voglio parlare è il progetto di ristrutturazione di una casa anni 50′ di Torino di Enza e Bartolo. La casa è stata completamente stravolta, per renderla più pratica e funzionale alle necessità della coppia.
La casa era frammentata in tante piccole (e anche inutilizzabili) stanze. La zona giorno è stata ridisegnata, creando una grande cucina, unendo il cucinino esistente e la sala da pranzo. Ingresso e soggiorno sono comunicanti, ma diciamo che non esiste uno spazio dedicato solo all’ingresso.
In questo caso spazio per una consolle non c’è, ma in prossimità dell’ingresso ci sarà una grande libreria su misura che potrà tranquillamente essere usata per appoggiare chiavi e simili.
La cappottiera sarà ricavata in un angolo del disimpegno, garantendo alla coppia spazio di organizzazione in più.
progetto VDRHomedesign
Arredamento ingresso casa. Le soluzioni preliminari per Catia
L’ultimo progetto è quello per la casa di Catia. Una grande, bellissima casa caratterizzata da un muro divisorio curvo. Sicuramente l’elemento distintivo della casa, ma anche un elemento non facile con cui ragionare.
Per poter arredare un muro così la soluzione sarebbe un arredo su misura, ma i costi diventerebbero subito molto alti. Cosa farne dunque?
Ho optato per tenere la carta da parati che loro avevano già, molto speciale e sicuramente d’impatto. Ho elaborato poi due diverse soluzioni (come in tutti i miei progetti): in una ho previsto una piccola parete divisoria in listoni di legno con i mobili Ikea della serie Eket. Nell’altra invece ho inserito una panca curva, con specchi decorativi e un appendi abiti a soffitto.
Due diversi modi di intendere l’ingresso, che rimane un po’ all’interno della casa ma comunque diviso dalla cucina e dalla zona pranzo.
In questo modo si crea uno spazio filtro ma comunque connesso al resto della casa, con tanti elementi pratici. La serie Eket di Ikea la trovo estremamente flessibile, perché permette di creare infinite composizioni, in tantissime finiture diverse. Avendo poi due profondità diverse (25 e 35 cm) è davvero possibile cucire sul proprio spazio la composizione che più si preferisce.
progetto Vdrhomedesign
Colori e carta da parati all’ingresso, si o no? Dipende da cosa vuoi ottenere
Ed eccoci all’ultimo punto dolente quando si parla di arredamento ingresso casa. Usare i colori e la carta da parati? Se sì, in che modo?
Dipende molto dallo stile della tua casa e tuo personale, ma anche dall’effetto che vuoi ottenere. Ad esempio, se la casa è piccola e vuoi evidenziare l’ingresso in modo teatrale, puoi usare l’effetto scatola. Consiste nell’imbiancare tutte le pareti ed il soffitto in un colore scuro o comunque saturo dell’ingresso, allo scopo di far sembrare più ampio e luminoso tutto lo spazio dopo.
Lo stacco tra le aree sarà evidente, garantendoti anche un atmosfera molto particolare.
Se invece ingresso e soggiorno sono in un ambiente unico, puoi scegliere quali pareti imbiancare. Meglio solo due, una all’ingresso e una al soggiorno, per creare due punti focali intorno al quale organizzare la disposizione degli arredi.
Puoi anche creare decori geometrici con la lavabile, per enfatizzare determinati arredi e elementi architettonici della casa.
E la carta da parati? Assolutamente si, ma solo su una parete per definire precisamente la parte più importante della zona, su cui l’occhio si fermerà immediatamente.
Arredamento ingresso casa: hai le idee più chiare?
Arredare casa non è mai una cosa semplice, perché le variabili da considerare sono tante. Più di quelle che immagini. L’ingresso di solito è la parte di casa a cui si riserva meno energia e attenzione, diventando spesso un posto non definito e in preda alla confusione.
Con questo post ho voluto farti vedere diverse soluzioni, a cui siamo arrivati dopo prove e ricerche. E se ancora non riesci a venirne a capo perché hai confusione su colori e soluzioni pratiche, scrivimi. Ti aiuto a creare la casa dei tuoi sogni.
Le idee per la testiera del letto non sembrano mai abbastanza. Ho fatto un po’ di ricerche e ho trovato ben 12 idee da cui ispirarsi.
Cosa hai scelto per la testiera del tuo letto?
Domanda all’apparenza insensata, perché immagino che starai pensando: “Bè ovvio, quella del letto che ho scelto”. La risposta è più articolata di così in realtà.
Ci sono molte situazioni in cui la testiera del letto non c’è, non si può mettere, oppure la si vorrebbe “speciale” salvo poi non riuscire a definire questo “speciale”.
Diciamo che nell’80% dei casi non ci si pone nemmeno il quesito, nel senso che si da per scontato che la testiera sia quella del letto (per forza).
Hai mai pensato che invece potresti scegliere un letto senza testiera e crearne una a tuo piacimento? O che esistono modelli speciali di letto, con testiere alquanto personalizzate?
In questo post ti mostro 12 esempi di testiere a cui probabilmente non avevi pensato.
Idee per testiere letto importanti. Letti boiserie e pareti tridimensionali
Cominciamo con le idee più importanti, quelle che richiedono anche più budget. Sicuramente i letti con le testiere boiserie sono sia funzionali che esteticamente soddisfacenti. Uno di quelli che ho proposto recentemente in un progetto è il letto Sorvolo di Diotti.
Il letto può avere box contenitore oppure essere senza, la testiera può essere lunga minimo 240 cm e arrivare fino a 320 cm. Puoi scegliere se farla asimmetrica o simmetrica rispetto al letto, così come scegliere la finitura di giroletto e boiserie.
Le finiture di Diotti sono di alta qualità e sono visibili sul sito o nel loro showroom di Lentate sul Seveso. Alla boiserie si possono aggiungere led così come piccoli contenitori ad uso comodino.
Una scelta di grande impatto per una camera in stile contemporaneo, in cui letto è sicuramente il protagonista della stanza.
Un’altra soluzione di grande impatto sono le pareti tridimensionali. In che senso?
Pareti decorate con cornici in polistirene, tipo quelle di Orac Decor. Sono profili che si tagliano facilmente col cutter e si attaccano col silicone. Quindi facili anche da togliere in futuro. Si possono lasciare bianche ma si possono tranquillamente imbiancare come la parete.
L’effetto scenico è assicurato, la stanza apparirà caratterizzata e piena. Pochi altri elementi andranno inseriti, per evitare di creare un effetto teatro che non ci interessa.
Ma anche i pannelli fatti di listelli di legno: ne esistono in diverse tonalità di legno e anche in questo caso sono facili sia da tagliare a misura che da installare. Sicuramente in questo caso l’effetto suite è presente. Per chi ama lo stile nordico ma chic, con un tocco di glam.
Interior of beautiful modern bedroom
Modern bedroom with double bed against wooden paneling – 3d rendering
Scandinavian minimalist bedroom with big window and herringbone parquet, white and gray interior design, close-up
Decorazione per la parete testata del letto. Idee per budget più contenuti
Ok, scendiamo di un gradino e vediamo quali idee ci possono essere se hai un po’ di budget ma non così tanto.
Se hai già una struttura letto senza testiera puoi decidere di prenderne una di quelle free-standing, da fissare a parete. Maisons du Monde ne ha davvero molte, in tanti stili e materiali diversi. Parti sempre dai colori che hai usato per casa tua, dallo stile che hai e dai materiali che ami.
Considera anche che le testiere in tessuto sono più difficili da gestire e richiedono una pulizia delicata ma costante. Quelle in legno sicuramente sono più pratiche anche se meno morbide e accoglienti.
Puoi decidere di prendere una testiera molto più grande del tuo letto per dare importanza a quella parte della camera, così puoi decidere di farla disegnare o evidenziare la porzione di parete dietro al letto con una carta da parati davvero d’impatto.
Idee per testata letto fai da te: costo contenuto, grande impatto
Non è detto però che ti piaccia l’idea della testiera letto “già fatta”. Magari sei più da stile eclettico, boho chic. Insomma, uno stile che di regole in pratica non ne ha.
Questa sezione è per te, perché sto per farti vedere delle idee davvero molto carine e anche facili da replicare. Aggiungendo ovviamente il tuo tocco personale.
Il mio consiglio è di scegliere un colore o una pittura materica, tipo effetto calce (no brillantini e no spatolato, grazie). Le pitture di La Calce del Brenta sono super tattili, in colori polverosi che sono perfetti per un ambiente come la camera. Inoltre daranno un immediato senso di sofisticatezza, senza dover andare a ricercare chissà che.
Potresti aggiungere un piano di mensole (a profondità ridotta) tipo le Mosslanda di Ikea. Perfette per piccoli quadri, piccole piante e gli oggetti che ti servono a portata di mano di notte. Appendile ad almeno 130 cm dal letto per essere sicuro di non sbatterci la testa.
Se ti piacciono gli acchiappasogni e i decori in rattan e cotone, via libera. Uniscili a quadri e poster, specchi e cesti decorativi. Sbizzarrisciti componendo una parete artistica che ti soddisfi.
interior of bedroom with bed in boho style decor
Minimal home interior bedroom design in boho style. Pillows, blanket and decorations. Horizontal photo
Idee per testiera letto: le ultime idee creative
Finiamo con quelle che possono sembrare le idee più banali, ma che così non sono. Giocare con stencil, adesivi e decori geometrici a parete è sicuramente uno dei metodi più efficaci per creare profondità in una stanza senza dover andare a ricercare qualcosa di difficile da fare e con un costo esagerato.
Tutti questi decori li puoi cambiare in tempo zero, perché facilmente come li hai fatti li togli. Però ti permettono di spaziare con la fantasia. Cerchi, semicerchi, triangoli, righe… Insomma, quello che preferisci.
Sei amante del vintage e delle soluzioni fai da te? Allora potresti usare delle vecchie porte o persiane, da tassellare a parete per creare una testiera unica nella sua specie. Oppure delle cornici grandi, colorate di bianco, all’interno delle quali inserire pezzi di carta da parati, cappelli o qualsiasi altra cosa ti piaccia.
Ovviamente la parete di quadri è sempre la benvenuta: opta per questa se tutto il resto ti sembra lontano dai tuoi gusti.
Stylish interior of modern bedroom
Interior of modern comfortable bedroom
Idee per testiere letto: quale scegli ?
Come hai visto le soluzioni possono essere mille e ancora di più, basta ricercare e uscire dagli schemi. Non c’è risposta giusta o sbagliata, solo uno stile che più si addice a te.
Creativa o di design? Incorporata nel letto o vintage?
Se non sai proprio da che parte andare scrivimi. Troviamo insieme la strada migliore per la tua casa.
Carte da parati di design: dove ne trovi di bellissime, anche da poter personalizzare? Dove puoi ricevere campioni? Trovi tutto nel post.
In questo post cercherò di andare dritto al nocciolo della questione. Dove trovi carte da parati di design bellissime?
Non è facile orientarsi nel web, in mezzo a mille siti che vendono qualsiasi cosa. Non sai mai se sono affidabili, se la qualità e il servizio saranno all’altezza…
E’ proprio per questo che ho voluto scrivere questo post: per raccogliere i mie consigli per te. Che arrivano da anni di ricerche e sono frutto di prove e tentativi corretti, grazie a tutte le consulenze progetto che faccio.
Il punto quindi è: dove trovare carte da parati bellissime, online, senza spendere un capitale? Bè è quello che cercherò di raccontarti oggi.
progetto di Vdrhomedesign
Carte da parati di design. Cominciamo con un po’ di storia
Prima di andare nello specifico con consigli pratici, voglio raccontarti un po’ la storia della carta da parati. Ma te la faccio breve, ovviamente.
Le carte da parati hanno origine nel 1700 circa, con Inghilterra, Italia e Francia che ne erano le maggiori produttrici. La moda della carta da parati (o papier peint, come veniva chiamata in Francia) arriva in Francia nel 1748, quando l’ambasciatore britannico la utilizzò per il suo salone.
Jean-Baptiste Réveillon nel 1753 comincia a importare le carte dall’Inghilterra, capendo subito il successo che questo oggetto avrebbe avuto. Sette anni dopo comincia la produzione di carte nella sua villa e nel 1783 può usare il titolo di Manufacture Royale.
L’invenzione della macchina per produrre la carta in rotoli come la conosciamo oggi è del 1799, ad opera di Louis-Nicolas Robert. Dal 1800 in poi comincia l‘industrializzazione del processo di produzione, con l’invenzione di macchine a vapore via via sempre più moderne.
Questo ha permesso di poter produrre carte in diversi materiali, che potevano riprodurre qualsiasi tipo di decoro e disegno. Cioè le carte per come (più o meno) le conosciamo oggi.
progetto di vdrhomedesign
progetto di Vdrhomedesign
Come decidere se e dove usare la carta da parati?
Questo è decisamente il punto più complesso, perché non è immediato capire e decidere se e come utilizzare la carta da parati.
Fermiamoci un attimo però: perché dovresti dare retta proprio a me? Se ancora non mi conosci e non frequenti il mio blog da molto, piacere. Sono Valentina. Sono l’interior designer che c’è dietro questo blog e da oltre dieci anni bazzico in questo pazzo (ma bellissimo) mondo.
Subito dopo la laurea ho cominciato a lavorare in aziende del made in Italy dell’arredo italiano, confrontandomi con clienti esteri. Ho imparato tanti dettagli tecnici che riguardano i mobili e i loro materiali, ho visto tantissime variabili legate al mondo produzione, progettazione, clientela.
Però ho deciso di portare avanti anche la parte creativa e progettuale del mio lavoro, quella che mi dà la linfa per non perdermi mai nessuna novità. Sono sia content creator che designer d’interni: la mia missione è aiutarti a realizzare la tua casa dei sogni, scoprendo con te i tuoi gusti e stili.
E lo faccio mettendo a tua disposizione quello che so, che ho imparato e che ancora sto conoscendo.
Passiamo al lato pratico: dovresti usare la carta da parati in casa tua?
Stavamo dicendo: come fai a decidere se devi usare la carta da parati in casa tua? La risposta è semplice. Se non ti senti impaurito dall’avere un’immagine decorativa forte in casa, sei già ad un buon punto. Non c’è nulla di male nel preferire pareti in un unico colore o con decori fatti con la lavabile.
La carta da parati però ha il dono di far sembrare più grande una stanza, grazie ai suoi decori che danno profondità a qualsiasi spazio. Catalizzano l’attenzione dell’occhio, che si ferma su di essa immediatamente.
Per questo è importante capire dove metterla. Sicuramente sulla parete focus della stanza: dietro il divano o dietro la TV, dietro la testata del letto, sulla parete delle scale… Quel piccolo angolo che brillerà di luce propria.
Altri aspetti importanti sono la scelta dei colori della carta e il tema. Si, perché anche la carta deve essere coerente con il resto della casa. Quindi se a casa tua è tutto nei toni del blu e del grigio, anche sulla carta andranno ripresi. In sfumature più chiare magari, mitigate dai decori della carta.
Altra scelta fondamentale, il tema: si dovrà accordare con il tuo stile e quello che ti piace. Preferisci decori geometrici o astratti? Tema floreale o materico? Prenditi del tempo per valutare, scegliere, scartare e fare prove con i campioni fisici delle carte.
progetto di Vdrhomedesign
Comprare carte da parati di design online: un sito che uso anche io
Non è facile trovare un sito di carte a cui fare affidamento, ed essere sicuri che non ci siano fregature dietro l’angolo. In questo caso, ti do una mano io.
Voglio parlarti e farti conoscere un sito (se ancora non lo conosci) che vendo poster, stampe e carte da parati di qualità, a prezzi assolutamente competitivi: Photowall. Photowall esiste da anni e ha ottime recensioni su Trustpilot, il che dovrebbe già farti partire con meno ansia.
Lo uso e lo consiglio tantissimo ai miei clienti, perché la possibilità di scelta è davvero ampia. Puoi scegliere tra fotomurali o carte da parati di design, con due tipi di supporti. Puoi avere infatti una carta standard o una premium, in finitura opaca a più resistente ai graffi. Puoi ricevere campioni delle carte, puoi farti personalizzare tema e dimensioni.
La ricerca sul loro sito è estremamente immediata, perché avviene tramite galleria continua fotografica. Riesci a vedere subito le alternative o le scelte simili correlate. Una volta che hai trovato quella che ti piace ti basterà inserire le dimensioni della tua parete e potrai anche scegliere il decoro che preferisci.
Vuoi anche qualche poster? Nessun problema. Vai sulla sezione dedicata e scegli la categoria che preferisci. Buon divertimento!
progetto di Vdrhomedesign
progetto di Vdrhomedesign
Carte da parati di design: quale metterai in casa?
Siamo alla fine di questo lungo post in cui spero di averti dato qualche informazione utile in più rispetto a questo prodotto. Ci sono ancora tante informazioni sbagliate o vecchie sulla carta da parati, frutto di quello che si usava venti anni fa.
Ormai le carte si sono evolute e si possono usare senza avere la paura di quello che sarà il doverle rimuovere. Quindi via l’ansia e lascia libero sfogo alla tua creatività. Prenditi il tempo di decidere e scegliere e vedrai che casa tua acquisterà un fascino speciale.
E se proprio non sai dove andare a parare, scrivimi: insieme troveremo lo stile giusto per te.
Arredare piccoli spazi, cucina e soggiorno: i colori migliori, le idee da sfruttare e alcuni esempi reali da cui farsi ispirare se anche tu hai una casa così.
Ormai è all’ordine del giorno, è impossibile vedere qualche casa che non sia così.
Cucina e soggiorno in un ambiente unico, che si tratti di case nuove o di ristrutturazioni. E’ sempre più normale poter cucinare e allo stesso tempo poter parlare con il resto della famiglia o con gli ospiti mentre si guarda la TV o si legge.
Non c’è più il bisogno sociale di tenere separato il mondo della preparazione dei cibi (non era elegante far vedere lo spazio sporco o le donne al lavoro) dal mondo della socialità. Non c’è più nulla di tabù o di poco piacevole da dover nascondere.
Anche se di primo impatto può sembrare più rapido arredare cucina e soggiorno insieme, ci sono dei piccoli trucchi da tenere in considerazione.
Vediamoli insieme.
Arredare piccoli spazi, cucina e soggiorno. Da colori allo studio dello spazio, i punti da considerare
Se anche tu ti trovi in questa situazione, ci sono alcuni punti da studiare e considerare prima di partire a comprare arredi in tutta velocità.
Innanzittutto calcolare i metri quadri effettivamente a disposizione, la disposizione di finestre e termosifoni, così come di qualsiasi altro elemento fisso e non modificabile.
La porta d’ingresso dove si trova rispetto allo spazio soggiorno o cucina? C’è una piccola parte che puoi ritagliare per ricavare una zona ingresso vera e propria?
Capire come ti muovi di solito in uno spazio e quali sono effettivamente le attività che svolgerai nello spazio è fondamentale. Un po’ perché così cominci a determinare cosa ti serve davvero in termini di arredo e un po’ perché puoi farti un’idea degli ingombri degli arredi nello spazio.
Un ambiente cucina-soggiorno di 30 mq può avere differenti connotazioni. Potresti riuscire a inserire una cucina con penisola, evitando quindi il tavolo da pranzo e riuscendo a gestire uno spazio maggiore per il soggiorno.
Oppure potresti non avere altra scelta cha la cucina lineare, aggiungendo magari un piccolo tavolo rotondo.
VdrHomedesign: progetto in corso Villa Pasturago
Stila un elendo di necessità, che ti serviranno per scegliere e progettare il tuo spazio cucina soggiorno. Hai animali o bimbi? Lavori da casa o sei sempre fuori casa? Ti piace invitare le persone a cena?
Ognuna di queste esigenze necessita di risposte diverse.
Un punto davvero importante è la scelta del giusto schema colori e materiali. Dovrai scegliere una palette coerente, che ti permetterà di usarli per tutto lo spazio creando armonia e coerenza, facendo dialogare la cucina con il soggiorno.
Sì a materiali di facile pulizia e manutenzione, perché dalla cucina odori e fumi si alzano inevitabilmente. Sì a tessuti sintetici, materiali come il laminato o le pietre sinterizzate. Per i colori in realtà non ci sono limiti, perché la scelta del giusto schema colori dipende molto da chi sei tu e dalle tue esperienze personali.
Cucina e soggiorno in stile scandi. Le idee da portare con te
Tra i vari progetti che sto seguendo, c’è una villetta di nuova costruzione in cui cucina e soggiorno sono in un ambiente unico.
In questo caso siamo intorno ai 40 mq. Non sono pochi ovviamente, ma bisogna sempre considerare le necessità di chi ci abiterà. In questo caso la cucina è ad L con tavolo penisola che comunica con il soggiorno. Una scelta pratica sia a livello di spazio in più quando si prepara ma anche quando si è in pochi a mangiare. In questo modo si può evitare di dover preparare un altro tavolo, sporcando anche l’altra stanza.
Sempre importante ricordarsi di tenere almeno 60/70 cm di passaggio intorno al tavolo, così come intorno al divano e intorno a quasi ogni elemento di arredo.
I materiali e i colori ritornano in ogni punto. Il rovere della cucina sarà usato anche nella parete soggiorno e nei listoni divisori all’ingresso. Il nero c’è sia in cucina che in alcuni dettagli del tavolo da pranzo.
Il verde è uno dei colori d’accento protagonisti di tutta la casa. Un verde desaturato, che complementa perfettamente il legno.
vdrhomedesign Villa Pasturago
In questo caso per dividere l’ingresso dal soggiorno abbiamo messo dei listoni in rovere che separano alla vista facendo però passare luce e aria. Oltre a questo è stato previsto tanto spazio per riporre cappotti, borse e scarpe grazie ad un armadio cappottiera su misura che sarà vicino ad una piccola libreria terminale.
Questa libreria serve per mimetizzare il fianco terminale della cucina, che altrimenti sarebbe stato esposto proprio nel mezzo dello spazio.
In questo esempio è stato possibile inserire un divano con penisola di quasi tre metri (un po’ troppo grande, ma era il desiderio della coppia) ed un tavolo allungabile. In un altro caso con meno spazio si potrebbe valutare un divano lineare di due metri e poco più ed un tavolo consolle, magari da mettere all’ingresso.
E se l’ambiente unico non ti piace? Ci sono le porte in vetro
Potresti però essere uno di quelli che proprio non ama l’idea di avere cucina e soggiono in un ambiente unico.
Come arredare cucina e soggiorno in piccoli spazi? Un’idea che stiamo usando per una casa di Torino è quella di usare delle porte scorrevoli con la specchiatura centrale in vetro. In questo caso lo stile della coppia è rustico con accenti eclettici, usando materiali e colori di sicuro impatto.
In questa casa la cucina è molto grande, ma lo spazio soggiorno no. Creando un unico ambiente sicuramente lo spazio conviviale ci avrebbe guadagnato, ma i ragazzi hanno preferito optare per una cucina grande e capiente. Altro punto: no alla cucina aperta sul soggiorno, ma non totalmente chiusa. Quindi da qui l’idea delle porte scorrevoli con specchiatura centrale in vetro.
Così i due spazi comunicano, si intravede un ambiente sull’altro e la bellissima luce natutale passa dalla cucina al soggiorno senza essere interrotta.
vdrhomedesign progetto a Torino
Anche in questo caso abbiamo dovuto fare delle scelte. Un divano grande ma non esagerato e una parete libreria su misura in cui trova posto anche la TV. La libreria sfrutta la parete intorno alla porta scorrevole, recuperando spazio per i libri e i piccoli oggetti della coppia.
Per le porte scorrevoli c’è da tenere in conto lo spazio del cassonetto (di solito la parte che va nel muro è larga quanto la porta stessa, a grandi linee), per cui valuta bene se le tue pareti sono grandi abbastanza e soprattutto che non siano portanti. Altrimenti potresti dover optare per delle porte a libro o scorrevoli esterno muro (se le classiche porte battenti non sono la tua scelta primaria).
Anche in questo caso lo schema colori è stato studiato a lungo, con diverse proposte che hanno poi portato alla scelta finale. Questo permette di dosare e usare i colori in proporzioni diverse in base agli spazi e alle destinazioni d’uso, creando una casa unita e coerente nello stile.
vdrhomedesign progetto a Torino cucina Arredo3
Arredare piccoli spazi cucina soggiorno: le possibilità sono tantissime
Non ti dirò che sono infinite, perché sarebbe una bugia. In base alla situazione di partenza e alle esigenze si possono trovare diverse alternative di sicuro, ma sempre valutando bene i pro e contro di ognuna.
Quasi sempre bisognerà trovare dei compromessi, perché difficilmente si può avere tutto quello che si ha in testa. Se però per te al momento sembra tutto troppo complicato, ci sono io.
Sono qui per ascoltarti e realizzare il tuo sogno, creando insieme a te la casa dei tuoi sogni. Contattami e creiamo insieme un progetto personalizzato.