11 Luglio 2025 / / La Gatta Sul Tetto

Hans J. Wegner, uno dei più grandi designer di mobili danesi e icone del modernismo scandinavo. Scopriamone la storia, le opere e l’influenza artistica. 

Hans Wegner
Mobili di Wegner esposti nel 1964

Hans Jørgen Wegner è considerato uno dei maggiori esponenti dell’organicismo, una corrente del modernismo che valorizza le forme naturali, l’equilibrio tra estetica e funzionalità. Nato nel 1914 a Tønder, in Danimarca, e figlio di un calzolaio, Wegner ha rivoluzionato il mondo del design con le sue creazioni eleganti, funzionali e dal forte richiamo alle forme organiche. 

Hans J. Wegner: una biografia dalle origini all’eccellenza del eesign 

Hans J. Wegner cresce in un ambiente di artigianato, sviluppando fin da giovane una passione per il lavoro del legno. A soli 14 anni, inizia a lavorare come apprendista presso il laboratorio dell’ebanista H. F. Stahlberg, dove mette le prime mani sulla lavorazione del legno e realizza i suoi primi disegni.

Hans Wegner (terzo da sinistra) all’età di 14 anni durante l’apprendistato presso H.F. Stahlberg

Dopo un breve periodo nell’esercito, si trasferisce a Copenhagen per studiare alla Scuola di Arte e Artigianato, frequentata dal 1936 al 1938, preparando così il terreno per la sua futura carriera di designer. 

Le prime collaborazioni e la formazione di uno stile unico 

Nel 1938, Wegner entra in contatto con architetti e designer di fama come Arne Jacobsen ed Erik Møller, iniziando a progettare mobili per il municipio di Aarhus, sulla costa dello Jutland. Durante gli stessi anni, collabora con Johannes Hansen, uno dei principali ebanisti del design danese, contribuendo alla crescita del movimento modernista in Danimarca. Nel 1943, fonda il suo studio di design, dando vita a un percorso artistico che lo porterà a creare oltre 500 sedie, di cui circa 100 sono entrate in produzione. 

Sedia e sgabelli per bambini per la biblioteca pubblica di Nyborg

L’iconografia del Modernismo Organico 

Hans J. Wegner è considerato uno dei maggiori esponenti dell’organicismo, una corrente del modernismo che valorizza le forme naturali, l’equilibrio tra estetica e funzionalità.

“Molti stranieri mi hanno chiesto come abbiamo creato lo stile danese. Ho risposto che si è trattato di un processo continuo di purificazione e semplificazione, per arrivare al design più semplice possibile di quattro gambe, una seduta e uno schienale e un bracciolo combinati”.

Hans J. Wegner

    La sua produzione si distingue per l’uso sapiente del legno, le linee morbide e un minimalismo sofisticato, rendendo le sue creazioni senza tempo e simbolo di eleganza. 

    Tra le sue creazioni più celebri spicca la Wishbone Chair, diventata un’icona del design mondiale. Le sue sedie sono esposte nei musei più prestigiosi, come il Museum of Modern Art di New York, il Designmuseum Danmark di Copenaghen e il Die Neue Sammlung di Monaco. Wegner ha ricevuto numerosi premi, tra cui il Grand Prix alla Triennale di Milano nel 1951, il Danish Furniture Prize nel 1980 e l’International Design Award nel 1997. È stato anche nominato Royal Designer Onorario dalla Royal Society of Arts di Londra e membro onorario della Royal Danish Academy of Fine Arts. 

    L’eredità di Hans J. Wegner

    L’artista ha lasciato un’impronta indelebile nel mondo del design di mobili, con uno stile che coniuga morbidezza organica e minimalismo formale. La sua influenza si percepisce ancora oggi, e le sue creazioni continuano a essere simbolo di qualità, innovazione e bellezza senza tempo. 

    Hans Jørgen Wegner rappresenta uno dei pilastri del design scandinavo e mondiale. La sua capacità di creare mobili funzionali, eleganti e di forte impatto estetico ha definito un’epoca e continua a ispirare designer e appassionati di tutto il mondo. Se vuoi scoprire di più sul suo lavoro e le sue icone, esplora le sue opere nei principali musei e collezioni di design internazionali

    Oggi i suoi pezzi si possono acquistare presso alcuni rivenditori autorizzati, tra i quali l’azienda danese Carl Hansen & Søn, oppure nei negozi di modernariato.

    8 Luglio 2025 / / La Gatta Sul Tetto

    In questo articolo approfondiamo un argomento che interessa la maggior parte delle famiglie, ovvero come risparmiare sull’energia. Installare un Sistema di Gestione dell’Energia può essere la soluzione. Vediamo di cosa si tratta.

    Sistema di Gestione dell’Energia

    Negli ultimi anni i costi dell’energia sono in continuo aumento, incidendo pesantemente sul bilancio delle famiglie. Per molti, una delle soluzioni adottate è stata quella di installare un impianto fotovoltaico, ma spesso non è sufficiente.

    Lo sapevate che esiste una tecnologia avanzata che consente di ottimizzare l’utilizzo dell’energia domestica? Questo sistema si chiama Energy Management System (EMS), o meglio, Sistema di Gestione dell’energia. Secondo l’azienda fotovoltaica Otovo, questo sistema è un’ottima soluzione per ridurre le bollette, grazie ad un miglioramento significativo dell’efficienza energetica.

    Cosa può fare il Sistema di Gestione dell’energia 

    Il Sistema di Gestione dell’energia è composto da un’insieme di elementi che lavorano all’unisono per analizzare i flussi di energia, distribuirli e immagazzinarli.

    Appositi dispositivi misurano il consumo di energia degli apparecchi collegati alla rete elettrica, in particolare elettrodomestici, pompe di calore e colonnine per la ricarica dell’auto elettrica. I sensori monitorano anche la produzione e l’accumulo di energia da fonti rinnovabili, come i pannelli fotovoltaici.

    Sistema di Gestione dell’Energia

    Questi dati vengono raccolti ed elaborati da una unità centrale di controllo, spesso installata nel quadro elettrico principale. Attraverso un software consultabile su una interfaccia utente (App o portale web) potete monitorare i flussi di energia in tempo reale

    Ultimo elemento, ma il più importante, è la batteria, o Sistema di Accumulo.

    I sistemi di accumulo consentono di immagazzinare l’energia prodotta in eccesso durante le ore di sole per renderla disponibile quando la produzione è bassa o assente, riducendo la dipendenza dalla rete.

    Il Sistema di Gestione dell’energia integra perfettamente l’impianto fotovoltaico con la batteria di accumulo, e attraverso un sofisticato algoritmo decide come impiegare l’energia in eccesso. L’EMS può decidere se prelevare l’energia dalle batterie o dalla rete, anche in base alle tariffe orarie, per esempio. Inoltre, il sistema gestisce i flussi in modo ottimale per limitare al massimo l’usura della batteria, rendendola più longeva.

    Cosa comporta l’installazione in termini di lavori e spazi

    L’istallazione di un Sistema di Gestione dell’energia non prevede particolari opere murarie. In sintesi, l’installazione comporta la realizzazione di collegamenti elettrici tra l’EMS (la sua unità centrale), la rete elettrica, gli elettrodomestici,  l’impianto fotovoltaico, le pompe di calore e le batterie di accumulo. L’unità centrale non incide in termini di spazi, e viene spesso installata nel quadro elettrico generale o in un punto adiacente. In alcuni casi può essere necessario ampliare o riorganizzare il quadro elettrico per ospitare i nuovi dispositivi, come interruttori dedicati, moduli di interfaccia etc. Discorso diverso per quanto riguarda le batterie di accumulo, il cui ingombro dipende dal dimensionamento e dalla capacità, calcolati in base a parametri applicati ad ogni singolo caso. E comunque, le batterie di accumulo per uso domestico raramente oltrepassano il metro e mezzo per lato. 

    La scelta del luogo di installazione è importante per il corretto funzionamento, l’efficienza e la durata del sistema, nonché per la sicurezza. L’ideale è all’interno dell’abitazione, possibilmente in un locale tecnico dedicato. In alternativa, nel garage, in cantina o in un sottoscala, purché siano asciutti e areati. Nel caso non aveste spazio all’interno, la batteria si può collocare all’esterno, purché protetta dagli agenti atmosferici e dalle temperature troppo basse o troppo alte. In questo caso, è indispensabile installare un apposito armadio per le batterie del fotovoltaico esterno o un involucro con certificazione IP65 o superiore, oppure un cassone protettivo posizionato sotto una pensilina, un balcone o in un vano tecnico coperto. Sconsigliati sottotetti, luoghi umidi e non ventilati, locali con difficile accesso e l’esposizione al sole. 

    5 Luglio 2025 / / La Gatta Sul Tetto

    I costi energetici in aumento vanno a braccetto con un’attenzione sempre maggiore verso la sostenibilità e proprio per questo si punta ad una gestione intelligente dei consumi. Le abitazioni moderne hanno la necessità di coniugare efficienza e comfort senza appesantire le bollette.

    smart home

    La smart home, grazie all’integrazione di tecnologie avanzate e all’automazione dei comportamenti virtuosi, offre risposte concrete per risparmiare energia senza complicazioni. Approfondiamo insieme queste opzioni. 

    La casa intelligente come alleata del risparmio 

    Una casa smart, oltre ad essere più moderna, sa essere green. Dobbiamo pensarla come una sorta di ecosistema interconnesso in cui ogni dispositivo contribuisce a ottimizzare i consumi. Spegniamo spesso le luci quando non servono? Una casa connessa lo fa da sola. Usiamo il riscaldamento solo quando siamo in casa? Possiamo programmarlo o farlo reagire alla nostra presenza. In pratica, la tecnologia aiuta a evitare gli sprechi invisibili. 

    Comportamenti smart per consumare meno

    La tecnologia da sola non basta: bisogna sviluppare comportamenti consapevoli che faranno la differenza e proprio qui entra in gioco lo stile di vita “smart”. Con una casa connessa si potranno programmare lavatrici e lavastoviglie nelle fasce orarie più convenienti, evitare lo standby lasciando accesi dispositivi inutilizzati e gestire i carichi elettrici in modo più equilibrato.

    Dati alla mano: perché tenere d’occhio i consumi

    Sapere come e quanto si consuma è il punto di partenza per organizzare una strategia; è frequente pensare che servano strumenti costosi o interventi strutturali per riuscire a muoversi in questa direzione ma le cose sono diverse.

    Il primo passo per risparmiare davvero è diventare consapevoli. Ecco allora alcuni consigli pratici su come monitorare consumi elettrici anche senza strumenti professionali. Quando iniziamo a tracciare e analizzare capiamo di poter risparmiare con piccoli cambiamenti, ad esempio valutando un altro orario per alcune attività quotidiane. 

    Prevenire gli sprechi: la smart home come sistema predittivo

    Tra le funzioni più interessanti di una casa connessa c’è la sua capacità predittiva che non si limita a reagire, ma impara dalle nostre abitudini adattandosi per ottimizzare i consumi ancor prima che ce ne accorgiamo.

    Ad esempio, la climatizzazione può essere calibrata per evitare sprechi, grazie a sensori che rilevano umidità, temperatura esterna e persino aperture di finestre. Il risultato? Un risparmio concreto, ma senza rinunciare al comfort.

    Verso un consumo sostenibile: comfort, risparmio, responsabilità 

    Per risparmiare non bisogna impattare sul comfort abitativo, il vero cambiamento parte da una nuova idea di responsabilità verso il bilancio familiare e l’ambiente. Vivere in una casa che si adatta alle nostre esigenze e che ci aiuta a evitare gli sprechi è una forma di benessere moderno.

    La tecnologia ci dà gli strumenti, ma la direzione la scegliamo noi. Puntare su una gestione intelligente dei consumi significa prendersi cura di sé, della propria famiglia e del pianeta. Un gesto piccolo, ma potente, che parte proprio da casa nostra.

    Una casa più efficiente è possibile (e inizia dalle piccole scelte) 

    Non serve stravolgere casa per cominciare a risparmiare: basta un approccio intelligente e strumenti accessibili. La smart home offre l’opportunità di migliorare l’efficienza, ridurre gli sprechi e monitorare i consumi in modo semplice e continuo. È la somma di piccoli gesti quotidiani che rende la casa non solo più connessa, ma anche più sostenibile.

    3 Luglio 2025 / / La Gatta Sul Tetto

    Il progetto di Studio Pelizzari si è ispirato agli ambienti marini, a spazi ariosi e pieni di luce. Prevalgono arredi lineari, dalle texture neutre, in cui l’ambiente marino costituisse un unicum con quello domestico. 

    Studio Pelizzari
    Foto © Giorgio Baroni

    Allo Studio Pelizzari è stato affidato il progetto di interior ed exterior design per una villa anni ‘60 a due passi dal mare di Forte Dei Marmi. Una scelta accurata di restyling da parte dei nuovi proprietari che sposano i valori e i concept dello studio. Ristrutturata in vari periodi, era appartenuta ad un importante produttore di pelletteria internazionale. 

    Il progetto firmato Studio Pelizzari

    Partendo dagli esterni, le superfici perimetrali della casa che si alternano alle verande sono interrotte da “quinte” in listelli in legno Teak, proveniente da foreste tropicali, a proteggere la casa dalla luce diretta del sole estivo e a creare zone d’ombra sulle sdraio vicine alla piscina. Anche il living esterno segue la stessa scia giocando sui tessuti. 

    Entrando nella zona living, ci sorprende il generoso divano in dedar e l’iconica poltrona di Eames, nei colori dalle declinazioni chiare, accostati ad elementi su disegno di Pelizzari Studio, quali il coffe table in ferro e travertino, il mobile bisellato in legno Teak o le poltrone vintage che poggiano su un tappeto berbero in lana bianco e nero. Fa capolino anche la lampada Taccia di Flos per un’illuminazione tenue e delicata. 

    I lampadari, i vasi sul tavolo che riprendono la texture dei coralli e le scelte d’arredo: tutto si fonde armoniosamente. 

    Il progetto di Studio Pelizzari si è ispirato agli ambienti marini, a spazi ariosi e pieni di luce. Prevalgono arredi lineari, dalle texture neutre, in cui l’ambiente marino costituisse un unicum con quello domestico. 

    Protagonista di quest’ambiente anche l’opera di Sabine Marcelis, uno specchio che riflette la natura che entra preponderante dalle larghe vetrate, come un quadro di Monet. 

    Foto © Giorgio Baroni

    Zona living, pranzo, relax si snodano fino ad adagiarsi sul prato, tra gli alberi. 

    I piani sono collegati da un’aerea scala giocata sulle trasparenze e sull’illuminazione LED che sottolinea i profili e il corrimano.

    Anche la zona notte, situata al piano superiore, è caratterizzata da una sottile e delicata punteggiatura. Le camere, minimal, mantengono lo stesso concept: letti con tessuti semplici e naturali, poggiati su pareti rivestite in teak. I cuscini dai colori vivaci, simili alle sfumature della schiuma di mare, si armonizzano con piccoli tavolini da notte in grigio, creando un equilibrio raffinato che celebra con eleganza l’unicità di questo rifugio sul mare. 

    Foto © Giorgio Baroni

    Crediti e prodotti

    Progetto: Pelizzari Studio

    Foto by © Giorgio Baroni

    ARREDO ESTERNO: azienda Kettal: (lettini, ombrellone, tappeti, lampade, sedie, tavolo, ecc.)

    INGRESSO: parete in legno bisellato laccato color grigio: su disegno di Pelizzari Studio Consolle in ferro e vetro retrolaccato: su disegno di Pelizzari Studio 

    ZONA SOGGIORNO: N.2 Poltrone con tessuto azzurro, N.2 tavolini (laccato color azzurro e grigio) su disegno di Pelizzari Studio, N.1 Divano: rivestimento con tessuto di DEDAR,  Cuscini: Elitis. Poltrona “Lounge Chair” + pouf con rivestimento in pelle bianca e scocca in legno: Azienda Vitra. Coffe table laterale in marmo bianco venato: Modello Saarinen Azienda Knoll. Tavolino centrale con piano in marmo su disegno di Pelizzari Studio. Mobile / cassettone in legno cannettato su disegno di Pelizzari Studio. Lampada con tessuto decorativo: Collezione Claudia Pelizzari + tessuto Azienda Designers Guild. Specchio con gradiente di colore: Opera d’arte Sabine Marcelis. Lampada Taccia: Azienda Flos.

    ZONA PRANZO: lampadario centrale sul tavolo: Azienda Viabizzuno. Sedie pranzo bianche Panton Chair: Azienda Vitra. Vasi sul tavolo: Collezione Spaghetti di Gaetano Pesce.

    CAMERE: tessuti cuscini: Azienda Designs of the time.

    Vista altre bellissime case nella rubrica House Tour
    28 Giugno 2025 / / La Gatta Sul Tetto

    La vita è fatta di alti e bassi, di giornate belle e meno belle, di momenti in cui tutto si rompe e bisogna ricostruire: c’è chi cambia look, chi cambia taglio di capelli, chi inizia a rimettersi in forma, chi sradica completamente la propria vita precedente.

    Tutto questo accade in momenti di svolta della nostra vita. Il nostro io interiore chiede fortemente un cambiamento, perché la nuova vita che ci attende sia allineata con il nostro nuovo sé, sia all’interno che all’esterno. Spesso è un evento esterno che porta il cambiamento, a volte invece ci sentiamo spinti a cambiare qualcosa e qualcosa, di conseguenza, cambia nella nostra vita.

    Questi sono momenti in cui il cambio dovrebbe riguardare anche la casa, oltre che la nostra persona interiore ed esteriore, perché la nostra casa è un prolungamento del nostro campo energetico.

    Non è un caso che alcuni dei periodi che percepiamo più pesanti siano i traslochi e le ristrutturazioni; “eh vabbé ma il trasloco stanca perché è faticoso, la ristrutturazione prevede grosse spese, a volte non previste”. Tutto giusto e vero, però sia nel trasloco che nelle ristrutturazioni, siamo aiutati da ditte e da professionisti che si occupano della parte faticosa, come il trasporto di  oggetti pesanti e lavori manuali. Quello che stanca è il cambiamento, il fatto che la nostra persona veda il proprio territorio distrutto, che ci si debba ricostruire in un nuovo ambiente, in un nuovo quartiere, in una nuova città.

    Il momento giusto per cambiare

    Il momento giusto di solito è quando il nostro intuito ci spinge a cambiare. Spesso non sta succedendo nulla nella nostra vita né di bello né di brutto (e forse è proprio di questo piattume che ci siamo stancati) e allora da dentro sentiamo una spinta e cominciamo a cercare di rimettere in moto qualcosa. Ci guardiamo intorno e la casa non ci somiglia più, cominciamo a scorrere le bacheche di Pinterest, a chiedere consigli ad amici, a contattare professionisti.

    Oppure il cambiamento ci viene imposto da avvenimenti esterni e siamo costretti a fronteggiarlo: cambio di lavoro, trasferimenti, fine di una relazione, perdita di una persona cara.

    I cambiamenti imposti sono quelli più difficili da affrontare, perché spesso non sono voluti, sono inaspettati e creano resistenza, oltre che il dolore per la perdita. 

    Sia in un caso che nell’altro, sia che il cambiamento lo stiamo cercando o che ci venga imposto, cercate di fermarvi un attimo. Non è il momento per prendere decisioni drastiche che sono in questi casi guidate da emozioni forti, ferite profonde e quindi poca lucidità. Vivete questa emozione e rendetela viva e partecipe, cercate di affrontarla senza cercare di soffocarla, o di metterla a tacere. In alcuni casi aiuta molto contattare uno psicologo professionista per aiutarvi in momenti particolarmente difficili e dolorosi.

    Capire cosa ci serve

    Una volta passato il momento fortemente emozionale, potete sicuramente cominciare a pensare cosa volete cambiare e come affrontare questa nuova vita che vi si palesa davanti.

    Un metodo interessante per fare un resoconto della propria vita potrebbe essere quello descritto nel libro “Design your life” di Bill Burnett e Dave Evans, due professori di Stanford che hanno sviluppato questo metodo per progettare la propria vita futura: si tratta di utilizzare delle tabelle da applicare nei diversi ambiti della propria vita, per capirne il livello di soddisfazione e apportare modifiche agli ambiti meno sviluppati. Una volta fatto questo si possono trovare soluzioni  e metodi ad hoc per ogni settore e alzare il livello di soddisfazione. Questo è solo uno dei tanti metodi che si possono utilizzare; qualsiasi soluzione decidiate di seguire, avrete quantomeno un’idea più chiara di come e dove agire. 

    L’home therapy aiuta a capire quali sono i cambiamenti interiori da affrontare, a supportarli apportandoli anche all’ambiente che vi circonda.

    Se avete ad esempio  bisogno di energia, potete bilanciare questa mancanza nella vostra casa con lo studio del colore o con aggiunta di elementi che generino sorpresa; se avete chiuso una relazione è importante che la casa si evolva, che diventi una casa che non parla più di un Noi, ma di un Io, che elimini blocchi emotivi per ripartire da un concetto di valore e amplificazione del Sé.

    Qualsiasi metodo decidiate di utilizzare, vi sconsiglio applicazioni e programmi di intelligenza artificiale, che non possono gestire, supportare e analizzare l’ambito emotivo. Certamente promettono e generano trasformazioni di ambienti al costo di un caffè, quello di cui però spesso abbiamo bisogno non sono meri progetti, ma di un professionista che ci aiuti a capire cosa abbiamo bisogno di cambiare.

    Leggi gli altri articoli della rubrica Home Therapy

    Se vuoi saperne di più di home therapy o di come puoi rinnovare la tua casa con un basso budget, visita il sito www.Sphomecoming.it e scrivimi nella sezione Contatti.

    26 Giugno 2025 / / La Gatta Sul Tetto

    Il progetto di Vania Gaetti per gli uffici di Sauvage TV a Barcellona. Un ambiente creativo, luminoso e funzionale, disegnato per stimolare il benessere lavorativo. 

    Vania Gaetti

    Situati nel cuore di Barcellona, questi spazi rappresentano un esempio di come un ambiente di lavoro possa favorire la creatività, senza rinunciare all’eleganza e alla coerenza estetica. L’ambiente studiato dalla Gaetti si distingue per la sua visione chiara: uno spazio che accompagni i processi creativi, favorendo il benessere dei dipendenti e stimolando l’innovazione. 

    Con una superficie di circa 1000 mq, l’open space modulabile permette di adattare gli ambienti alle esigenze quotidiane, offrendo al contempo un’atmosfera di tranquillità e ispirazione. Linee pulite ed essenziali che conferiscono una forte identità visiva. 

    La continuità cromatica dei soffitti e della pavimentazione in tonalità perla crea un’atmosfera morbida e silenziosa, ideale per stimolare la concentrazione. La reception, realizzata con arredi su misura in Traffic Blue, rappresenta un elemento distintivo che richiama la palette cromatica già presente nella sede principale, anch’essa progettata da Vania Gaetti. 

    Due parole chiave: luce naturale e spazi esterni. 

    Le grandi vetrate a tutta altezza inondano gli spazi di luce naturale, offrendo viste panoramiche sullo skyline di Barcellona. La terrazza, concepita come un vero e proprio giardino sospeso, invita a momenti di relax e incontri informali. Dotata di mobili di Pedrali in colori vivaci come Traffic Blue e Poppy Red e di zone relax con poltrone e divani, la terrazza funge da oasi urbana per i creativi, favorendo lo scambio di idee in un contesto di grande fascino. 

    Passando alle scelte di interior design, gli uffici sono arricchiti di pezzi di alta qualità provenienti da marchi come Artek, Pedrali, Vibia, O/M Light e Vitra. Le sedute ergonomiche, le lampade personalizzate e i dettagli cromatici contribuiscono a creare un ambiente armonico e funzionale, in cui ogni elemento è studiato per favorire il benessere quotidiano dei lavoratori.

    Gli ambienti di lavoro sono suddivisi in diversi box e sale polifunzionali, pensati per rispondere a esigenze specifiche come riunioni, lavoro individuale o momenti di confronto. Le sale riunioni, con tavoli in rosso e sedie di design, sono dotate di un’illuminazione modulabile attraverso sistemi per adattare l’atmosfera a ogni occasione. Il progetto di Vania Gaetti non si limita a essere funzionale: incarna una filosofia di design che valorizza la materia, il colore e la luce come strumenti per accompagnare la creatività senza interferenze. Ogni dettaglio, dall’arredamento all’illuminazione, è pensato per favorire la creatività, creando un ambiente dove le idee possano fiorire liberamente.  

    Un focus su Vania Gaetti 

    Vania Gaetti, architetta e interior designer italiana con oltre 20 anni di esperienza, vive e lavora a Barcellona. La sua formazione in Italia e Danimarca le permette di coniugare tradizione e innovazione, creando spazi che raccontano storie e rispettano il patrimonio storico, senza rinunciare alla contemporaneità. La sua attenzione ai dettagli e la sua grande sensibilità estetica fanno di ogni progetto un’opera unica, capace di lasciare traccia nella città e nelle persone che lo vivono. 

    Sito ufficiale

    Questo progetto per gli uffici di Sauvage TV rappresenta un esempio di come il design possa essere strumento di stimolo creativo, equilibrio e benessere in ambito lavorativo. 

    Scopri i più bei progetti di luoghi pubblici nella rubrica Public Place
    19 Giugno 2025 / / La Gatta Sul Tetto

    Come illuminare gli esterni di una casa per valorizzarla ancora di più? È possibile mettere in risalto volumi, dettagli architettonici e materiali in diversi modi. Oltre all’aspetto estetico, illuminare bene gli spazi esterni permette di renderli anche più sicuri.

    Prima di addentrarci nei vari consigli, c’è da fare una doverosa introduzione sulla luce artificiale LED. È possibile avere una luce bianca più calda e più fredda, ovvero diverse “temperature colore”, parametro espresso in gradi Kelvin. 

    Una luce calda, simile a quella delle vecchie lampadine, si aggira intorno ai 2700 K. Più aumentano i gradi, più la luce si sbianca, passando per i 4000 K – che è un bianco naturale – per arrivare al bianco che tende al blu al di sopra dei 5/6000 K (luce fredda).

    GUIDA GRATUITA ILLUMINAZIONE: PER SCARICARLA ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER MENSILE

    È importante sapere che per un’illuminazione che crei atmosfera, occorre fare riferimento alla luce calda, tra i 2700 K e i 3000 K

    L’illuminazione della facciata

    Un particolare tipo di luce, detta radente, consente anche di mettere in risalto i materiali. È quella luce il cui fascio luminoso è parallelo alla superficie, evidenziandone i bassorilievi.

    Se la vostra facciata è caratterizzata da un rivestimento tridimensionale, come può essere quello in pietra o in mattoni, potete metterlo in risalto con dei faretti che fanno luce dall’alto verso il basso, o, meglio ancora, dal basso verso l’alto per conferire ancora più “teatralità” alla vostra facciata.  

    Illuminazione del ristorante Il Caldaro – Tenuta di Murlo (PG)

    Stesso risalto si può dare a un altro tipo di rivestimento, il legno. Soprattutto se avete all’esterno una struttura a listelli, per cui la luce, sempre dal basso verso l’alto, metterà in mostra la scansione verticale ottenendo un effetto molto vibrante. 

    Fate però attenzione alla luce radente per illuminare gli esterni se la vostra facciata è semplicemente tinteggiata, in quanto rischia di mettere in evidenza tutte le irregolarità qualora la superficie non fosse realizzata a regola d’arte!

    Altri modi per illuminare gli esterni

    Altro modo per illuminare la parte esterna della casa è per evidenziare le varie zone, anche per motivi pratici. Possono essere impiegati applique o segnapasso.

    Le applique sono corpi illuminanti da parete che emettono luce da un solo lato – verso l’alto o verso il basso – oppure da entrambi quando sono apparecchi biemissivi. Il fascio di luce, che può essere più o meno stretto, va considerato in base alla superficie da illuminare.

    Altro tipo di corpo illuminante da poter usare per illuminare gli esterni sono i cosiddetti segnapasso, piccole luci posizionate a pavimento o parete, a una distanza regolare tra loro. Oltre che per creare effetti suggestivi, sono utili per fare da guida luminosa indicando il percorso da seguire, cosa importante soprattutto quando è buio e si rincasa.

    Usateli quindi per illuminare vialetti, come quello che porta all’ingresso di casa, per evidenziare le scale o ancora per delimitare visivamente aree come ad esempio un patio. 

    Se desiderate una progettazione ottimale degli spazi della vostra casa, consultate il sito https://zeumadesign.com/

    13 Giugno 2025 / / La Gatta Sul Tetto

    Quando si parla di benessere in casa, sono i dettagli a fare la differenza. Uno di questi, apparentemente secondario ma essenziale nei mesi più caldi, è la zanzariera.

    zanzariere

    Non solo protegge dagli insetti, ma migliora la qualità dell’aria, consente un uso più intelligente della ventilazione naturale e contribuisce a rendere gli ambienti più salubri.

    Oggi, grazie al bonus zanzariere 2025, è possibile installarle o sostituirle beneficiando di una detrazione fiscale del 50%,

    a patto di rispettare alcuni requisiti tecnici e normativi. Una misura che rende più accessibili anche le soluzioni su misura, preferite da molti per motivi estetici o architettonici.

    Cosa prevede il bonus zanzariere 2025?

    Il bonus, prorogato anche per l’anno in corso, rientra nell’ambito delle detrazioni per l’efficienza energetica. Nello specifico, le zanzariere rientrano tra le schermature solari ammesse al beneficio fiscale ai sensi dell’art. 14 del D.L. 63/2013.

    La detrazione è pari al 50% della spesa sostenuta, fino a un massimo di 60.000 euro per unità immobiliare. L’incentivo può essere richiesto sia da proprietari che da inquilini, a condizione che:

    • le zanzariere siano fisse e non removibili;
    • siano installate con esposizione solare (no nord);
    • abbiano un valore Gtot certificato ≤ 0,35, come previsto dalla normativa EN 14501;
    • siano regolabili (movimento manuale o motorizzato);
    • siano installate su edifici esistenti e già accatastati.

    La richiesta va presentata tramite l’ENEA, con invio della documentazione entro 90 giorni dalla fine dei lavori.

    Quali zanzariere rientrano nella detrazione?

    Non tutte le zanzariere presenti sul mercato sono compatibili con il bonus. Sono escluse, ad esempio, le soluzioni a tenda removibili, le zanzariere fai-da-te o quelle senza certificazione energetica.

    Sono invece ammesse quelle che:

    • sono integrate in modo permanente alla struttura dell’infisso;
    • possiedono certificazione tecnica e valore di schermatura solare idoneo;
    • contribuiscono concretamente alla riduzione del carico termico estivo.

    Da questo punto di vista, i modelli plissettati e su misura risultano tra i più efficaci e compatibili, anche in abitazioni di pregio o in contesti architettonici complessi.

    Perché scegliere zanzariere plissettate su misura?

    Installare una zanzariera non è solo una questione tecnica. In una casa curata nei dettagli, anche la protezione dagli insetti deve integrarsi armoniosamente con lo stile e l’estetica dell’ambiente.

    Le soluzioni su misura permettono di:

    • adattarsi a porte-finestre, grandi vetrate e aperture irregolari;
    • scegliere finiture coordinate con gli infissi;
    • evitare ingombri visivi grazie a binari a basso profilo;
    • ottenere movimenti fluidi e silenziosi, ideali per l’uso quotidiano.

    Soprattutto in Italia, dove molte abitazioni uniscono architettura storica e ristrutturazioni contemporanee, la zanzariera su misura rappresenta una scelta funzionale, elegante e duratura.

    SharkNet: quando tecnologia ed ecologia vanno di pari passo

    In un mercato affollato da soluzioni standardizzate, ci sono realtà che si distinguono per qualità tecnica, design e conformità normativa. Tra queste, SharkNet rappresenta un punto di riferimento riconosciuto nel settore delle zanzariere plissettate.

    Con un’esperienza pluriennale e un sistema brevettato che unisce resistenza, estetica e praticità, i prodotti SharkNet non solo migliorano la qualità dell’abitare, ma sono realizzati in conformità con i requisiti richiesti per l’accesso al bonus zanzariere 2025.

    Una scelta che permette di ottenere una detrazione concreta, senza rinunciare a nulla in termini di stile, durata e attenzione all’ambiente.

    Conclusione

    Il bonus fiscale attualmente in vigore è un’opportunità concreta per migliorare la propria casa, rendendola più efficiente e confortevole, senza gravare eccessivamente sul budget familiare.

    Scegliere zanzariere su misura, esteticamente curate e conformi alla normativa, significa unire funzionalità, benessere e risparmio intelligente.

    Vuoi approfondire i requisiti tecnici, i vantaggi e le soluzioni compatibili con il bonus zanzariere 2025? Clicca qui per consultare la guida completa messa a disposizione da SharkNet.

    10 Giugno 2025 / / La Gatta Sul Tetto

    USM Haller, icona del design svizzero riconosciuta a livello internazionale, compie 60 anni e festeggia con un look book e un allestimento esclusivo da Spotti a Milano.

    USM Haller

    Celebrare un anniversario significa riflettere sul passato, ma anche guardare al futuro. E quello di USM Haller, il sistema modulare d’arredamento, è un compleanno in cui si festeggiano sei decenni di innovazione, design senza tempo e versatilità. 

    USM Haller si pone come icona del design svizzero riconosciuta a livello internazionale. Si tratta di una collezione di mobili modulari caratterizzati giunti sferici metallici che collegano tubi di acciaio, consentendo infinite configurazioni di armadi, cassettiere, divisori e altri elementi. La collezione è diventata un classico del design, riconosciuta come opera d’arte e protetta da copyright, esposta al MoMA di New York dal 2001. 

    USM Haller

    Le soluzioni USM sono note per durabilità, praticità e flessibilità, ideali per uffici e front office. Permettono di riconfigurare e ampliare facilmente mobili e archivi, personalizzabili con 14 colori RAL e finiture diverse. La gamma include anche tavoli e scrivanie, mantenendo lo stile originale. 

    Inoltre, USM Haller si adatta anche all’ambiente domestico, grazie al design semplice ed elegante. La collezione comprende librerie, scrivanie e contenitori versatili, trasformabili per vari spazi, con opzioni di personalizzazione, come vetrine o mobili per camere e cabine armadio. 

    La sua estetica essenziale e le possibilità di personalizzazione ne fanno un elemento di arredo che trascende le mode, anticipando le tendenze e offrendo soluzioni durature nel tempo. 

    Con USM Haller si consolidano 60 anni di innovazione e design senza tempo 

    USM è un’azienda familiare svizzera, fondata nel 1885 a Munsingen da Ulrich Schaerer. Originariamente specializzata nella metallurgia e nella forgiatura, negli anni Sessanta si è riconvertita in un’azienda moderna, focalizzata sul design e sulla produzione di sistemi modulari per ufficio e casa. Questa trasformazione è stata guidata da Paul Schaerer della terza generazione, che ha incaricato l’architetto Fritz Haller di rinnovare la sede e sviluppare un sistema di arredo innovativo

    Nel 1989, USM ha lanciato la collezione USM Kitos, con scrivanie e tavoli personalizzabili e regolabili in altezza, disponibili in molteplici forme, colori e finiture. La linea comprende anche tavoli con regolazione elettronica e sistemi di pannelli divisori acustici. 

    In sintesi, l’azienda rappresenta un esempio di design funzionale, innovativo e duraturo, capace di coniugare estetica e praticità in mobili modulari riconosciuti a livello internazionale. 

    Il nuovo LookBook e le configurazioni innovative 

    Per celebrare questo traguardo, USM ha presentato un nuovo LookBook con 100 configurazioni originali del sistema USM Haller, ideale per ogni spazio e stile. Include soluzioni per dischi, vinili, home office, scaffalature e angoli bar. Le configurazioni più innovative sono guardaroba su misura, arredi per bambini, mobili per lavoro e soluzioni per ambienti domestici e commerciali. 

    Il sistema, composto da giunzioni in ottone, tubi in acciaio e pannelli in metallo o vetro, garantisce durabilità e versatilità nel tempo. Disponibile in 14 colori, permette di personalizzare facilmente ogni arredo, unendo funzionalità e stile con attenzione ai dettagli e alla compatibilità cromatica. 

    USM e Spotti: un allestimento esclusivo a Milano 

    In occasione dell’anniversario, USM ha collaborato con Spotti, storico rivenditore milanese, per creare un temporary corner che celebra il sistema modulare con un allestimento esclusivo. L’esposizione, caratterizzata da toni chiari come bianco e beige, si alterna a nuance più intense come marrone, verde oliva e terracotta, creando un raffinato gioco di contrasti tra materiali caldi e freddi. 

    L’allestimento rappresenta perfettamente la filosofia USM: modularità, eleganza e senso di calma. Un ambiente studiato per durare nel tempo, che interpreta al meglio la cura per il vivere quotidiano e la personalizzazione degli spazi. 

    Con una storia lunga 60 anni, un nuovo LookBook ricco di idee innovative e una presenza speciale presso Spotti, USM Modular Furniture conferma la sua vocazione all’eccellenza e all’innovazione nel campo del design modulare, capace di sorprendere ed ispirare generazione dopo generazione. 

    Per info: USM (www.usm.com)

    Leggi gli articoli sulle icone del design

    6 Giugno 2025 / / La Gatta Sul Tetto

    Negli ultimi anni, il modo in cui intendiamo la casa e il suo comfort è profondamente cambiato. Se un tempo bastavano pochi elementi per definire uno spazio accogliente — una temperatura piacevole, una luce calda, arredi funzionali — oggi il benessere domestico è frutto di una progettazione più complessa, che coinvolge la sfera fisica, ma anche quella mentale, relazionale ed emotiva. 

    comfort domestico

    Questa trasformazione è legata a diversi fattori. L’abitudine al lavoro da remoto, la crescente attenzione alla salute mentale e fisica, la necessità di spazi versatili che si adattino a momenti di relax, studio, lavoro o socialità, hanno portato le persone a rivalutare ogni dettaglio degli ambienti domestici. La casa non è più solo un luogo in cui rifugiarsi alla fine della giornata, ma è diventata il punto centrale della vita quotidiana, spesso teatro di tutte le attività più importanti della nostra giornata.

    In questa nuova prospettiva, il comfort non si limita a offrire un ambiente piacevole dal punto di vista estetico o funzionale, ma deve garantire una vera e propria esperienza di benessere. Questo significa prendersi cura non solo degli elementi visibili, come arredi e colori, ma anche delle sensazioni che questi spazi sono in grado di trasmettere, favorendo rilassamento, concentrazione e relazioni positive.

    Ergonomia: il segreto per vivere meglio ogni spazio

    Al centro di questa evoluzione c’è l’ergonomia, una disciplina che studia come le persone interagiscono con l’ambiente, con lo scopo di ottimizzare comfort, sicurezza ed efficienza. Applicare i principi ergonomici alla progettazione degli interni significa mettere al centro le reali esigenze di chi vive la casa, trovando soluzioni che migliorano la postura, riducono la fatica e prevengono i piccoli-grandi problemi che possono nascere da un uso scorretto degli spazi.

    L’ergonomia non è solo una questione di salute, ma riguarda anche la qualità della vita nel senso più ampio. Un ambiente progettato in modo ergonomico facilita i movimenti, favorisce una corretta distribuzione della luce, del suono, dell’aria e permette a ogni persona di sentirsi davvero “a casa”, ovunque si trovi. Sedersi su una sedia che sostiene la schiena o rilassarsi su un divano che si adatta alle forme del corpo può sembrare un dettaglio, ma è proprio da questi dettagli che nasce un vero comfort quotidiano.

    Divani moderni: il cuore pulsante del comfort domestico

    Il divano ha assunto negli ultimi decenni un ruolo centrale nelle abitazioni moderne. Non è più solo un complemento d’arredo, ma un vero e proprio luogo di incontro, riposo e condivisione. Che si tratti di una lunga serata davanti a un film, di una pausa lettura o di un momento di confronto con amici e familiari, il divano rappresenta una sorta di isola felice all’interno della casa.

    Per garantire il massimo benessere, i divani di nuova generazione vengono progettati seguendo criteri molto precisi:

    • Forma e dimensioni: Devono adattarsi alle diverse esigenze, accogliendo persone di diverse altezze e corporature.
    • Materiali e imbottiture: La scelta di schiume memory o materiali tecnologici permette di offrire il giusto equilibrio tra morbidezza e sostegno.
    • Struttura e rivestimenti: Un divano ergonomico è pensato per resistere all’uso quotidiano, garantendo durata nel tempo senza perdere in comfort.

    Il design ergonomico tiene conto anche di piccoli accorgimenti, come l’altezza dello schienale, la profondità della seduta e il tipo di supporto per la zona lombare. Elementi che spesso passano inosservati, ma che hanno un impatto diretto sulla salute della colonna vertebrale e sul rilassamento muscolare.

    Molte aziende oggi investono nella ricerca di nuove soluzioni per la personalizzazione, offrendo moduli componibili, accessori integrati (come prese USB o supporti per dispositivi) e materiali facili da pulire, adatti anche a chi ha bambini o animali in casa. Il risultato è un prodotto capace di rispondere a esigenze sempre più specifiche, trasformando il divano in uno strumento di benessere quotidiano.

    Sedie ergonomiche: alleate della salute e della produttività

    Come possiamo notare dando uno sguardo al catalogo di sedie su deghi.it, queste rappresentano un altro elemento chiave del comfort domestico, spesso sottovalutato. In un contesto storico in cui trascorriamo molte ore seduti, sia per lavoro che per svago, la scelta di una sedia ergonomica diventa fondamentale per prevenire problemi come mal di schiena, affaticamento muscolare e disturbi della circolazione.

    Una sedia ergonomica si distingue per alcune caratteristiche ben precise:

    • Supporto per la zona lombare: Fondamentale per mantenere la schiena in una posizione corretta, evitando posture scorrette che nel tempo possono causare dolori cronici.
    • Regolabilità: Altezza, inclinazione e braccioli devono poter essere adattati alla fisionomia di ogni persona.
    • Materiali traspiranti: Soprattutto d’estate, la scelta di tessuti che favoriscono la ventilazione aiuta a prevenire sudorazione e fastidi.

    Ma oggi alle sedie si richiede anche un’estetica curata, capace di integrarsi in ambienti sempre più polifunzionali. Le collezioni più recenti, come quelle proposte nel catalogo di sedie su deghi.it, uniscono forme essenziali e colori neutri a materiali innovativi, come legno riciclato, plastiche ecologiche o imbottiture di nuova generazione.

    Questo mix tra design e funzionalità rende le sedie non solo strumenti per lavorare meglio, ma veri oggetti d’arredo, in grado di arricchire la personalità di una cucina, di uno studio o di una sala da pranzo.

    Dall’arredo alle abitudini: come costruire un ambiente sano

    Non basta scegliere il divano o la sedia giusta per assicurarsi un comfort totale. Gli arredi ergonomici sono una parte della soluzione, ma è fondamentale anche adottare abitudini sane nella gestione degli spazi e delle routine quotidiane.

    Ecco alcuni consigli pratici:

    • Variare spesso posizione: Alzarsi, muoversi e cambiare postura aiuta a evitare rigidità e affaticamento.
    • Illuminazione naturale: Favorire la luce del giorno, evitando riflessi e ombre, migliora la concentrazione e riduce lo stress visivo.
    • Spazi ordinati: Un ambiente libero dal disordine favorisce il relax e aumenta la produttività.
    • Piante e elementi naturali: Integrare il verde in casa migliora la qualità dell’aria e crea un’atmosfera più serena.

    Questi piccoli gesti, uniti alla scelta di arredi ben progettati, contribuiscono a creare un ambiente dove si vive meglio e ci si sente più energici.

    I benefici dell’ergonomia: oltre il comfort, la prevenzione

    L’applicazione dei principi ergonomici alla casa offre vantaggi che vanno ben oltre il semplice comfort. Tra i benefici più evidenti si segnalano:

    • Riduzione dello stress: Un ambiente che asseconda i nostri bisogni riduce la sensazione di disagio e aiuta a recuperare energie.
    • Prevenzione dei disturbi muscolo-scheletrici: Sedute e appoggi corretti evitano l’insorgere di dolori cronici o patologie posturali.
    • Aumento della produttività: Chi lavora o studia in un ambiente ergonomico riesce a concentrarsi di più e ottiene risultati migliori.
    • Promozione del benessere psicologico: Vivere in uno spazio equilibrato e armonico stimola la creatività, favorisce le relazioni e contribuisce a mantenere un tono dell’umore più positivo.

    Progettare il comfort domestico, migliorare la vita

    La ricerca di un comfort domestico autentico passa attraverso una nuova attenzione alla progettazione degli spazi, all’arredo e alle abitudini quotidiane. Scegliere sedie e divani ergonomici, organizzare gli ambienti in modo intelligente, adottare comportamenti virtuosi: sono tutti tasselli di un mosaico che ci permette di vivere meglio ogni momento in casa.

    Il comfort domestico, quindi, non è un lusso né un semplice dettaglio. È il risultato di scelte consapevoli che, giorno dopo giorno, possono davvero fare la differenza nella qualità della vita. Un investimento nel benessere personale e collettivo, capace di trasformare la casa nel luogo ideale dove rilassarsi, lavorare e costruire relazioni positive