1 Aprile 2021 / / Architettura

Sono sempre più convinta che lo spazio che ci circonda abbia una forte influenza sul nostro benessere. E quando ho scoperto l’esistenza di “Scuole Naturali“, non ho potuto che appassionarmi a questo progetto. Per questo quando Stefania mi ha contattato per avere alcuni suggerimenti su come progettare e “autocostruire” il giardino della scuola di suo figlio insieme ad altri genitori e maestre, non ho esitato a risponderle.

Da quel momento è nato un piacevole scambio di idee, non solo sulla realizzazione pratica ma più in generale sul tema dell’ambiente e della scuola, soprattutto grazie all’intervista all’insegnante della loro scuola, Luisa Catucci, referente regionale di Scuole Naturali per l’Associazione Manes.

Scuola dell’Infanzia di Vallenoncello (rete di Scuole Naturali).

Scuola di Vallenoncello a Pordenone. Progetto di autocostruzione realizzato da genitori ed educatrici.

Ma partiamo dall’inizio. Durante l’estate scorsa sono stata contattata da Stefania, mamma di un bambino che frequenta la Scuola dell’Infanzia di Vallenoncello, un quartiere del comune di Pordenone. Stefania mi ha chiesto alcuni suggerimenti per allestire gli ambienti della scuola di suo figlio. In particolare lo spazio esterno, il giardino, con l’utilizzo di materiali di recupero, in autocostruzione insieme agli altri genitori e alle insegnanti.

Sono stata molto contenta di poter contribuire con alcuni consigli pratici sull’utilizzo di materiali naturali o di recupero. Io e Stefania ci siamo conosciute sul web, attraverso il profilo pinterest dove raccolgo alcune ispirazioni. In particolare una bacheca sul “parco giochi naturale“. Mi ha tenuto aggiornata sulle proposte e le loro realizzazioni, e per approfondire la loro realtà mi ha messo in contatto con una insegnante della loro scuola, Luisa Catucci.

Intervista a Luisa Catucci: referente regionale di Scuole Naturali.

Luisa è referente regionale di Scuole naturali, una rete che vuole connettere esperienze, persone e organizzazioni che stanno cambiando il sistema educativo per renderlo più felice, sostenibile e outdoor. Se volete approfondire potete leggere questo toolkit.

E’ stato davvero un piacere conoscerla e sentire il racconto di come organizzi la giornata all’interno della sua classe con i bambini, e quali sono gli obiettivi e il suo metodo educativo.

Scuola di Vallenoncello a Pordenone. Foto di Luisa Catucci referente regionale delle Scuole Naturali.
Laboratori del fare e uscite in natura:

Nella sua scuola si predilige l’utilizzo di materiali di riciclo o naturali, quali ad esempio le canne di bambù, con le quali ha realizzato degli strumenti musicali per il laboratorio del fare. Il suo obiettivo era di creare un parco naturale al cui interno “fare insieme”, impegnarsi insieme.

Durante le giornate scolastiche, Luisa organizza spesso delle uscite in natura: per accompagnare i bambini a riappropriarsi degli aspetti naturali, come l’argine di un fiume, i boschi, i campi. “Orientarli sull’aspetto scientifico di come sono fatte le cose, associando l’aspetto emozionale della bellezza del Creato.”

Le sue parole da educatrice sono state per me molto importanti per accrescere la mia consapevolezza di genitore e anche di architetto: “Una nuova avventura nasce da una esigenza di cambiamento rispetto ai bisogni dei bambini. I bambini hanno sempre meno occasioni di vivere in un mondo dell’immaginario, di bellezza. E’ tutto sempre strutturato, deciso, pensato dall’adulto.”

Scuola di Vallenoncello a Pordenone. Foto di Luisa Catucci referente regionale delle Scuole Naturali.

Gli spazi interni delle Scuole Naturali.

Così come per l’esterno, anche gli spazi interni della scuola di Vallenoncello sono stati modificati, a partire dalla sensibilità e dalla formazione di Luisa e della direttrice scolastica. Si è deciso ad esempio di eliminare ogni giocattolo di plastica, introducendo materiali naturali o di riciclo. Inoltre per quanto riguarda l’arredamento, hanno scelto di eliminare tutto quello che poteva essere invadente (colori sgargianti) e il disordine. Puntando sull’ordine, la cura all’essenzialità, la semplicità, lasciando visibili le cose che sottolineano la cura dell’ambiante e trasmettono messaggi semplici e chiari.

Esempio dall’architettura di Herman Hertzberger.

Per quanto riguarda lo spazio interno, mi piace citare qui l’esempio di una scuola progettata dall’architetto Herman Hertzberger: la Scuola Montessori di Delft progettata a partire dal 1960. La sua architettura è chiamata architettura della partecipazione, in quanto H. ha sempre posto in primo piano il ruolo sociale dell’architetto e la sua capacità di generare organismi funzionali e stimolanti per la partecipazione dell’utente. Trovo molto interessante la sua ricerca nell’architettura, che come descrive Chiara Baglione nell’approfondimento dedicato a Hertzberger da Casabella, era – centrata sull’idea di “opera aperta”, in grado di favorire un processo di identificazione e di appropriazione da parte degli abitanti e degli utenti– in questo caso i bambini.

Hertzberger, il quale aveva lui stesso frequentato scuole montessori dall’infanzia al liceo, in questo progetto cerca di sviluppare soluzioni spaziali in funzione di un metodo basato sulla fiducia nell’interesse spontaneo dei bambini e sul lavoro autoeducativo di ciascun allievo.

Hall della Scuola Montessori di Delft, progettata da Hertzberger. Fonte immagine qui.
Hall della Scuola Montessori di Delft, progettata da Hertzberger. Fonte immagine: AHH.nl.
La Hall della Scuola Montessori di Delft.

In particolare vorrei soffermarmi sullo spazio comune, la hall, a cui H. assegna particolare importanza, in quanto diventa il luogo dove i bambini possono impegnarsi in attività individuali o in piccoli gruppi.

Chiara Baglione descrive questo spazio comune come un insieme di luoghi: Lo spazio comune tra le aule si è sviluppato in modo sempre più articolato, intorno ad alcuni “luoghi”: il podio in mattoni, che grazie a elementi di legno, si trasforma in un vero e proprio palcoscenico; una sorta di “vasca” occupata da sgabelli di legno che i bambini possono spostare autonomamente.

In questo modo il bambino può dare la sua interpretazione di quello spazio o oggetto o elemento d’arredo, stabilendo un rapporto personale con ciascuno di essi. Hertzberger progetta spazi dove il bambino può diventare davvero il protagonista, lasciandolo libero di decidere come fruire di quello spazio o quell’oggetto. Il “grande buco” nel pavimento può diventare il luogo di una lezione informale, un nascondiglio o un fosso per saltare. L’immaginazione e la fantasia del bambino sono guidate (dalla presenza di quello spazio, vuoto) ma allo stesso tempo lasciate libere di esprimersi. E in questo contesto, in questo specifico ambiente, il bambino sperimenta e impara.

I principi delle Scuole Naturali.

Dalla chiacchierata con Luisa sono emersi alcuni aspetti che provo a riassumere per punti:

  • Lavoro sulla relazione dei bambini con materiali, con il contesto.
  • Aspetto della cura, come coccola a se stessi ma anche all’ambiente, ai materiali che sono delicati (come ad esempio le foglie secche): per manipolare le foglie secche c’è bisogno di cura.
  • Esperienze: creare vari contesti di apprendimento con angoli in cui possono relazionarsi e interagire con il materiale.
  • Ordine: Mettere in ordine il disordine li aiuta sia a livello cognitivo e affettivo.
  • Semplicità: presentare materiali naturali e proporre esperienze semplici.

Scuole Naturali: una rete di persone e organizzazioni.

La Scuola Naturale è l’ecosistema rigoglioso in cui ogni bambino può far sbocciare i propri talenti.

In una Scuola Naturale si pone attenzione all’ambiente che educa, con un dentro caratterizzato da semplicità e qualità dei materiali, delle esperienze e delle proposte educative che sia congruente alla ricerca di un ritmo che alterna indoor ed outdoor e di un equilibrio tra online e offline. Una scuola in cui si ricerca l’artisticità e la bellezza come qualità da portare nei vari aspetti.

Qui potete leggere meglio la mission di Scuole Naturali, che condivido pienamente e sono felice di aver incontrato. In particolare ho apprezzato l’attenzione alla sostenibilità e ad un abitare naturale: Una scuola che si interroga sulla sostenibilità e sul rapporto con la natura, andando a costruire un sentimento di legame profondo/appartenenza con essa.

Perché vi ho parlato delle Scuole Naturali e di questo esempio?

Vi ho parlato di questo incontro, perché ci tengo molto a raccontare questi piccoli progetti, che nascono dal basso, dalle nostre realtà, storie di persone di tutti i giorni che si interessano di come migliorare poco alla volta il mondo che ci circonda. Quello dei propri bambini nel caso dei genitori, e in particolare quello della scuola nel caso delle insegnanti.

Tutti noi possiamo essere partecipanti attivi alla progettazione e alla costruzione della nostra casa, delle scuole dei nostri figli, con la consapevolezza che ogni piccolo passo è come un seme che poi germoglierà. E’ importante confrontarsi con dei professionisti che possano darci dei consigli concreti, ma è importante anche studiare e approfondire e iniziare a fare azioni concrete per rendere un po’ più bello lo spazio in cui viviamo, che siano le nostre case, le scuole o le nostre città.

Progettazione, autocostruzione e collaborazione sono alla base di questo progetto! Grazie a Stefania e Luisa per avermi dato la possibilità di approfondire e conoscere qualcosa in più sulle Scuole Naturali, e aver avuto l’occasione di riportare un esempio concreto di progettazione degli spazi incentrato sulla collaborazione, l’ “architettura della partecipazione” di Herman Hertzberger.

Ora non ci resta che iniziare a ripensare e a “progettare” gli spazi che sono affidati alla nostra cura!

Bibliografia e Riferimenti:

Fonte Immagini Scuola Montessori di Hertzberger: AHH.nl.

Chiara Baglione, Pedagogia dello spazio, Casabella 750, pg. 56-60.

Gioconda Cafiero, Abitare i luoghi della formazione per il Festival Architettura, luglio-settembre 2016.

Scuola Costituente

Scuole Naturali

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1 Aprile 2021 / / Idee

Anche se i nuovi impianti di climatizzazione sono dotati di split dal design gradevole, l’impatto estetico resta rilevante. Ecco qualche consiglio su come mimetizzare gli split.

mimetizzare gli split
Ph Mariana Orsi

Un impianto di climatizzazione é costituito da un motore esterno collegato all’unità interna o split. A questa configurazione di base si affiancano altre soluzioni che prevedono diversi split collegati a una sola macchina, secondo il numero di locali che si intende climatizzare. Sul mercato ormai si possono trovare anche condizionatori di ultima generazione senza unità esterna, silenziosi e performanti, da montare a parete. Per installare un impianto di climatizzazione in modo che sia efficiente, il mio consiglio è quello di rivolgersi a degli esperti. Dopo il sopralluogo, i tecnici valuteranno la tipologia di impianto che fa al caso vostro.

Detto questo, qualsiasi soluzione scegliate comporta il problema di come integrare gli split nel decoro dell’ambiente, visto che l’impatto estetico non é trascurabile. Inoltre, non é possibile scegliere una posizione qualsiasi, poiché, per garantire l’efficienza dell’impianto, bisogna rispettare alcune regole. 

Dove posizionare gli elementi interni o split

Scegliere il punto esatto dove posizionare gli split non é così facile come potrebbe sembrare. Anche se scegliete modelli con un design ricercato, si tratta comunque di elementi, per così dire, estranei, che incidono sull’aspetto dell’ambiente.

La prima regola impone di non collocare gli split nei punti in cui si staziona maggiormente, ovvero nelle vicinanze di divani, tavoli, scrivanie o letti. Questo perché  il flusso di aria fredda non è proprio il massimo per la salute! Le posizioni ideali sono nei luoghi di passaggio, per esempio sopra la porta, lateralmente ai letti e ai divani.

La posizione corretta per il buon funzionamento degli split è nella parte alta delle pareti, visto che l’aria fredda tende a scendere verso il basso. Considerate una distanza minima di 15 cm dal soffitto, e una zona completamente libera da mobili o oggetti di 15-20 cm attorno allo split. Da evitare assolutamente corridoi e disimpegni, una posizione che non permette di raggiungere la temperatura ideale nelle stanze attigue. Meglio installare un apparecchio per ogni stanza.

Come mimetizzare gli split

A questo punto vediamo qualche idea per mimetizzare gli split senza diminuirne l’efficienza. Una soluzione ottimale è quella di integrarli nell’arredamento, coprendoli con una griglia. A questo punto le soluzioni sono infinite, a patto che non ci siano ostacoli ad impedire il flusso d’aria e che si rispettino le distanze indicate sopra. Mobili pensili, librerie, mensole, si possono adattare perfettamente per alloggiare lo split.

La seconda soluzione prevede la costruzione di un ribassamento in cartongesso lungo la parete che ospiterà lo split. Allo scopo verrà predisposto uno spazio ove inserire lo split, sufficientemente ampio per favorire la circolazione dell’aria. Richiudete lo spazio con una griglia, meglio se anche nella parte inferiore. L’importante é che tali griglie siano rimovibili, in caso di manutenzione dell’apparecchio.

> Ristrutturare con il cartongesso

In ogni caso, verificate con il tecnico se la soluzione che avete scelto per mimetizzare gli split non incida sul corretto funzionamento dell’impianto.

31 Marzo 2021 / / Design

divani e poltrone Gervasoni

  • Gervasoni design: stile inconfondibile per arredare ogni ambiente
  • Collezioni Gervasoni: divani e poltrone dal fascino unico
  • Tavoli e tavolini Gervasoni: tanti modelli dai design d’autore per arredare con stile
  • Gervasoni letti: arredare la camera con soluzioni affascinanti e di qualità
  • Gervasoni e Paola Navone: un’unione che ha creato uno stile unico e inconfondibile

Gervasoni design: stile inconfondibile per arredare ogni ambiente

Ogni creazione Gervasoni è sempre caratterizzata da design raffinati ed è realizzata con materiali dalla qualità eccelsa. Lo stile Gervasoni design è unico e riconoscibile, anche grazie al tocco del direttore artistico del brand: la rinomata e talentuosa designer Paola Navone. L’arredamento Gervasoni possiede uno segno distintivo unico e inimitabile, i mobili prodotti dal marchio sono in grado di conferire ad ogni spazio chiuso e all’aperto atmosfere eleganti e sofisticate, grazie ad estetiche dove shabby chic, linearità e design innovativi si sposano alla perfezione. La grande tradizione artigiana, che affonda le sue origini nel distretto del mobile friulano, è altra preponderante peculiarità di questo marchio così affermato e in attività dal 1982.

Collezioni Gervasoni: divani e poltrone dal fascino unico

Gervasoni Italia ha realizzato collezioni di poltrone e pouf di alta gamma perfette per rendere ogni zona living un ambiente affascinante ed esclusivo. Fra le linee più acclamate del brand possiamo citare la recente Loll, progettata da Paola Navone nel 2020 e contraddistinta da modelli dai look fortemente accoglienti e tutti accomunati da profili “taglia e cuci” che seguono le geometrie di tutti i divani e di ogni poltrona nel dettaglio e con raffinatezza.  La linea Loll sorprende, oltre che per il suo design, anche per essere composta da modelli creati con materiali di eccellente qualità: legno massello per le strutture di divani e poltrone, piuma d’oca canalizzata nelle imbottiture e rivestimenti sempre sfoderabili in una gran varietà tessuti pregiati in tinta unita o con fantasie di gran tendenza.

divano e poltrona Gervasoni
collezione LOLL Gervasoni design Paola Navone

Altra collezione di punta del brand Gervasoni è quella denominata Mik, presentata con gran successo al Salone del Mobile nel 2018. I divani moderni inclusi in questa pregiata linea sono un eccezionale mix fra comfort, armonia, eleganza e materiali di alta gamma lavorati con una scrupolosa perizia artigianale. Questi modelli sono la soluzione ideale per creare un arredamento per il living ricercato, di tendenza e che non passi mai inosservato.

divano marrone Gervasoni
Divano lineare Gervasoni Mik 12 tratto dal sito www.mobilidesignoccasioni.com

I Gervasoni Divani sono modelli dallo charme esclusivo e sempre riconoscibile, per chi è alla ricerca di queste soluzioni d’arredo così particolari e affascinanti il consiglio è quello di far riferimento a rivenditori affidabili del brand, come quelli che espongono i loro prodotti su MobiliDesignOccasioni, l’outlet dell’arredamento online perfetto dove trovare le Creazioni Gervasoni a prezzi scontati imperdibili e molto vantaggiosi.

Tavoli e tavolini Gervasoni: tanti modelli dai design d’autore per arredare con stile

Fra gli arredi più famosi e ricercati del marchio Gervasoni spiccano le linee dedicate a tavoli e tavolini. Sono molte le collezioni dedicate a questi arredi e ogni tavolo Gervasoni e tavolino Gervasoni sorprende grazie ad estetiche mai banali e sempre curate nel dettaglio. Sempre Paola Navone ha dato vita ad una delle collezioni più acclamate ed iconiche del brand: la linea InOut per l’outdoor che include anche tavolini e tavoli dai look sorprendenti e realizzati con materiali spesso innovativi. Fra i modelli più ricercati e che hanno catturato l’attenzione di pubblico e critica possiamo certo citare il raffinato tavolo rotondo InOut 836, elemento perfetto per portare negli spazi all’aperto tutta la bellezza di un design raffinato composto da materiali pregiati come il marmo accostato al cemento.

tavolo rotondo da esterno
Gervasoni tavolo rotondo InOut 836

Sicuramente una linea che non smette mai di stupire è la collezione Brik composta anche da tavoli con sezioni di tronco di wrightia intagliato a mano. Questo particolare albero è originario dell’Africa Tropicale, dell’Australia, cresce in India e anche in Cina e il suo pregiato legno riesce a creare ambientazioni evocanti atmosfere esotiche e lontane, chiaramente riconoscibili in ogni tavolo di design appartenente a questa acclamata collezione.

tavolo da pranzo rettangolare Gervasoni
Tavolo rettangolare Gervasoni Brik tratto dal sito www.mobilidesignoccasioni.com

Gervasoni letti: arredare la camera con soluzioni affascinanti e di qualità

La collezione Beds è esclusivamente dedicata alla stanza da letto e alla cultura del buon riposo. Anche in questo caso, ogni creazione Gervasoni è stata partorita dalla fervente mente di Paola Navone che ha dato vita ad una linea sempre in continuo aggiornamento e dove trovare tanti letti matrimoniali dalle peculiarità esclusive e dove concedersi il massimo del relax. Fra i tanti pregiati modelli di Gervasoni letti inclusi in questa fantastica collezione, il letto matrimoniale Fly ha nel suo nome tutta la sua essenza. Si tratta di un letto imbottito e sfoderabile dotato di un pratico giroletto smontabile e di una testiera imbottita composta da due morbidi e accoglienti cuscini. Tutto, in questo letto di design, invita al relax e al riposo più appagante, linee armoniose e accoglienti sono quindi un segno distintivo di un modello unico nel suo genere, sia per design che per caratteristiche tecniche.

letto matrimoniale in tessuto di Gervasoni
letto matrimoniale FLY di Gervasoni

Anche il letto matrimoniale Cocò brilla per possedere un’estetica raffinata e invitante ad un buon riposo, senza dimenticare la qualità, data da materiali eccellenti utilizzati per la sua fabbricazione come i rivestimenti in tessuti di alta gamma o ecopelle e i piedini sono disponibili in svariate finiture del legno massello, come per esempio quelle in noce naturale.

letto matrimoniale in tessuto di Gervasoni
letto matrimoniale COCO’ di Gervasoni

Gervasoni e Paola Navone: un’unione che ha creato uno stile unico e inconfondibile

Paola Navone è un’affermata designer e architetto riconosciuta a livello internazionale e dal 1998 è a capo della direzione artistica del marchio Gervasoni. Questa unione ha dato vita a collezioni memorabili e divente vere e proprie icone dell’arredamento contemporaneo di tutti i tempi. Il genio di questa progettatrice e artista di fama mondiale è racchiuso nel suo stile di vita. Eclettica, giramondo e sempre attenta alle influenze delle culture più lontane, soprattutto quelle provenienti dalla grande tradizione Orientale. Paola Navone nei suoi tanti lavori e progetti ha sempre introdotto questi tratti della sua personalità, rivedibili sia nei design che nella scelta di materiali provenienti anche da paesi lontani, soprattutto orientali.

L’articolo Gervasoni: collezioni di tendenza per arredare con stile proviene da Dettagli Home Decor.

31 Marzo 2021 / / Dettagli Home Decor

Ajila Architects Bergeyre House

Progettata dallo studio Ajile Architects, questa particolare abitazione si sviluppa in altezza su un terreno di soli 4,8 m di larghezza posto tra 2 edifici; il progetto diventa così il manifesto per un modo innovativo di abitare in verticale in spazi urbani ad alta densità.

Costruire una casa da zero a Parigi è un’opportunità unica che lo studio Ajile Architets ha colto per creare una vera e propria “gemma nascosta”. Infatti, abbarbicata in cima alla Butte Bergeyre, nel 19° arrondissement, la casa offre ai suoi proprietari una vista mozzafiato su tutta Parigi.

Ajila Architects Bergeyre House

I sette livelli dell’edificio, destinati a una famiglia di sei persone, si incastrano in verticale come un puzzle. Il risultato è un volume unitario più che una serie di piani indipendenti. Incorniciata tra due case adiacenti, questa casa a doppio aspetto riceve luce solo da due facciate opposte, a nord e a sud.

Ajila Architects Bergeyre House

Ajila Architects Bergeyre House

Ajila Architects Bergeyre House

L’ingresso, posto a sud, avviene dalla strada più alta e dà accesso al soggiorno a doppia altezza illuminato da una grande apertura affacciata sul giardino sottostante. Dal piano terra partono due diverse scale: una rampa in linea che scende al living, e una scala elicoidale che collega i tre livelli della zona giorno con la zona notte.

Ajila Architects Bergeyre House

Ajila Airchitects Bergeyre House

Le camere da letto dei bambini si trovano al terzo e il quarto piano, intrecciate tra loro con ampi pianerottoli aperti che fungono da sala giochi, angolo lettura o soggiorno privato.  La scala elicoidale prosegue fino al sesto livello, raggiungendo una terrazza che affaccia verso sud e collegando il tetto terrazzo della quota superiore. L’accesso alla camera dei genitori avviene invece dal piano inferiore attraverso una semplice rampa in linea.

Ajila Architects Bergeyre House

Ajile Architects Bergeyre House

Ajile Architects Bergeyre House

Internamente gli ambienti sono caratterizzati dal total white che uniforma e dilata la percezione dello spazio, mentre gli arredi su misura sono prevalentemente in legno multistrato.

Progetto Ajile Architects

fotografie di Vanessa Bosio e Cecile Septet

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31 Marzo 2021 / / Design

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Quanto sono belle le cucine che si trovano sulle riviste di arredamento o su Pinterest? Luminose, pulite, e ordinate. Come si fa a realizzare una cucina così? Oggi ti spiego come puoi progettare e immaginare la tua cucina dei sogni, in stile scandinavo e con l’aiuto del Planner Ikea.

La cucina è il paradiso di chi ama stare ai fornelli ore e ore. C’è chi la desidera gigante e chi invece ridotta all’osso per prediligere altri spazi funzionali della casa. In ogni caso, la cucina, come tutte le stanze della casa deve sfruttare le esigenze e necessità di chi la abita.

Prima di iniziare col progetto bisogna individuare la collocazione di attacchi di gas, acqua e prese di corrente. Se non sei in fase di ristrutturazione e quindi non hai la possibilità di spostare gli impianti a tuo piacimento, sarai vincolato col posizionamento del piano cottura (a meno che non acquisti quello elettrico o a induzione), lavandino e lavastoviglie. Individuati gli attacchi impiantistici, tieni in considerazione gli elettrodomestici che dipendono da essi, dovranno essere posizionati non tanto lontani.

Per la progettazione di una cucina, può capitare di doversi affidare a professionisti per la realizzazione di mobili su misura. Il mio consiglio è quello di arrivare preparati all’incontro col professionista e avere le idee chiare. 

Avere le idee chiare aiuta sia te nel confermare e trasmettere i tuoi pensieri, che il professionista a capire con esattezza il risultato che desideri ottenere. 

Ma come si fa ad avere le idee chiare? Oggi ti insegno un metodo che ti aiuterà a ideare la tua cucina dei sogni. È un metodo che utilizzo io stessa nelle consulenze d’arredo online perchè lo trovo pratico, veloce ed efficiente. Sto parlando del Planner Ikea. Anche se non acquisterai una cucina Ikea non importa, ti consiglio in ogni caso di utilizzare questo metodo perchè, durante la composizione della cucina, puoi definire e visionare in tempo reale la struttura, la forma, i materiali, i colori e le finiture. In altre parole riesci a immaginare la tua nuova cucina e, visualizzandone il risultato, essere più convinto delle tue scelte.

Nel planner Ikea puoi disegnare la forma della tua stanza, inserendo tutti i parametri e gli elementi esistenti (porte, finestre, eventuali pilastri, ecc…), progettare la tua nuova cucina e navigarci dentro virtualmente. Fico, no? Visualizzare il risultato finale, ti aiuta a prendere coscienza delle scelte finali. Quindi progetta la tua cucina e osa, prova, sposta, cambia e ricambia (tanto è tutto gratis e veloce) finchè non arriverai al risultato finale, quello che ti convince sul serio!  

In questo articolo non ti mostrerò come si utilizza il planner Ikea, perchè è talmente semplice e intuitivo che puoi “smanettarci” da solo, oppure trovare già dei tutorial approfonditi su YouTube.

Ti voglio invece spiegare quali sono gli step fondamentali, ovvero gli 8 elementi principali necessari, per progettare la tua cucina dei sogni, in stile scandinavo, utilizzando il Planner Ikea. Come sai amo e diffondo in questo blog lo stile scandinavo, quindi le immagini qui sotto saranno in linea col mood scandinavo.  

STEP#1

Finiture ante

cucina finitura ante

Definisci il colore principale della cucina, partendo dall’elemento che ha la campitura più ampia rispetto a tutta la cucina: le ante. Possono essere laccate lucide, laccate opache, in legno naturale o impiallicciato di legno, vetro temperato. Non necessariamente devi scegliere le ante tutte uguali, ad esempio puoi differenziare le ante dei mobili base da quelle dei pensili.

STEP#2

Piano di lavoro

cucina stile scandinavo

Può essere in legno massiccio, in quarzo, in laminato (che ti sconsiglio vivamente) oppure, uscendo da Ikea, puoi optare per un bel piano in marmo o pietra naturale. Il top della cucina deve essere bello, pratico, resistente all’usura e facile da pulire. In base alla priorità che vuoi dare a queste specifiche, scegli il piano più adatto alle tue esigenze.

STEP#3

Maniglie

cucina stile scandinavo maniglie cuoio

Di varie forme, materiali, lucide, satinate, insomma ce n’è per tutti i gusti. L’ideale sarebbe recarsi in show room e provarle, per capire se sono sufficientemente ergonomiche ed esteticamente adatte al proprio gusto personale. Mi piacciono un sacco quelle in cuoio, lo so che non sono molto igieniche, ma per una cucina di una casa vacanze, di poco utilizzo, secondo me son perfette. 

STEP#4

Elettrodomestici, lavello e rubinetteria

cucina stile scandinavo

Il quarto step riguarda gli elementi funzionali della cucina: piano cottura a gas o induzione, forno elettrico, cappa, frigorifero, lavello e miscelatore. Scegli tutti questi componenti in base alle tue esigenze o abitudini.

Apro una piccola paretesi: se hai in mente di acquistare una cucina Ikea ti posso confermare, in base alla mia esperienza, che Ikea ha dei buonissimi elettrodomestici. I miei hanno superato i 10 anni e sono ancora molto validi. 

STEP#5

Paraschizzi

cucina stile scandinavo

Scegli un rivestimento in coordinato col pavimento o col top, la cucina si integrerà ancora meglio col contesto.

STEP#6

Illuminazione sottopensile

cucina illuminazione

Spesso viene sottovalutato, ma cucinare con un’ottima illuminazione è l’ideale per lavorare bene e in serenità. Esistono tantissime soluzioni a led, pratiche e a buon costo.

STEP#7

Accessori interni

cucina accessori interni

Personalmente la trovo la parte più divertente. Accessori interni ai mobili che aiutano a organizzare e sfruttare al meglio lo spazio a disposizione. Inoltre, definire fin da subito dove riporre ogni cosa, ti aiuterà nella progettazione della cucina e non trovarti con sorprese spiacevoli, quando sarà troppo tardi, a cucina già montata.  

STEP#8

Lista dei desideri

cucina stile scandinavo

Cosa vorresti che ci fosse, cosa vorresti ma non è indispensabile, cosa dovrebbe esserci perchè sarebbe davvero utile se ci fosse? Poniti queste semplici domande e crea la tua lista dei desideri. Questo step è fondamentale soprattutto per quanto riguarda i piccoli elettrodomestici, come la macchina del caffè, il Bimby, l’affettattrice, ecc… Questi elementi “ingombranti” vanno presi in considerazione durante la fase di progettazione, perchè hanno bisogno di una sua collocazione ben definita fin da subito, per non rischiare di prendere scelte affrettate, fare errori e soprattutto non essere convinti della propria cucina tanto desiderata.

Bene, ora che conosci gli elementi fondamentali che compongono la cucina, devi capire quali colori, materiali, composizioni ti piacciono e ti fanno stare bene. Per aiutarti in questo, ti propongo una selezione personale di immagini ispirazionali di cucine in stile scandinavo. Presta attenzione ai materiali, colori e abbinamenti tra loro e cerca di capire quale è più in linea coi tuoi gusti personali.

Desideri rinnovare la tua cucina? Oppure hai appena acquistato casa e devi progettarne una da zero? Spero che questo articolo ti sia stato davvero utile, lasciami un commento oppure dimmi se qualcosa non è stato chiaro.

Hai bisogno di un aiuto personalizzato per realizzare la tua cucina dei sogni? Se lo desideri, posso darti una mano io, dai un’occhiata al mio servizio di Consulenza di arredo online oppure di Consulenza Easy.

Ciao, ci vediamo alla prossima.

P.S. Il tuo amico o amica vorrebbe progettare la sua cucina? Giragli il link di questa pagina 😉


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30 Marzo 2021 / / Design

sistema di arredo a scomparsa Bigfoot di Protek

Arriva Bigfoot Outdoor di Protek,  il geniale sistema di arredo a scomparsa per sfruttare al meglio lo spazio di balconi e terrazzi

Complice la bella stagione alle porte e la pandemia ancora in corso, per gli italiani alla ricerca di una nuova abitazione (la domanda di acquisto si attesta intorno al 76%), gli spazi aperti sono diventati imprescindibili e la presenza di una terrazza o di un balcone diventa un elemento fondamentale nella decisione di acquisto.

In linea con questa tendenza Protek, azienda specializzata nella progettazione e produzione di controtelai per porte e finestre scorrevoli, propone una collocazione outdoor per Bigfoot®, il sistema di arredo a scomparsa, brevettato e 100% made in Italy, che consente di recuperare e ricreare nuovi spazi anche all’interno di logge, balconi e terrazzi. Personalizzabile con diverse finiture e attrezzabile con le numerose varianti che da sempre contraddistinguono Bigfoot, per l’installazione in esterno è necessario prevedere un rivestimento con un materiale adeguato e una copertura a protezione.

sistema di arredo a scomparsa Bigfoot di Protek

Integrabile nel muro in fase di progettazione e ristrutturazione dell’immobile, in adiacenza ad una parete già esistente o indipendente e autoportante, è disponibile in due versioni, Architectural per il rivestimento in lastre di cartongesso o simili e Interior, con predisposizione per il rivestimento in boiserie o pannelli rigidi (entrambe le versioni non richiedono concessione edilizia, velocizzando e semplificando l’installazione), oltre che con diverse finiture e colorazioni, per adattarsi all’ambiente in cui viene installato, e un’ampia gamma di varianti: da elementi più tradizionali e pratici come scarpiere, librerie, tavoli, letti, dispense, cappottiere, ripostigli, fino ad applicazioni più “smart” con mobili bar, elementi per il fitness o l’entertainment, fino alle nuovissime soluzioni per lo smart-working, l’home-schooling.

Con i propri moduli, Bigfoot® offre soluzioni inedite di arredo, sia dal punto di vista estetico che funzionale, combinando design, creatività ed innovazione, rispondendo alle esigenze dei diversi settori: residenziale, contract, hotellerie, nautica e tanti altri ambiti in cui il muro non è più solo un muro, ma diventa un elemento di arredo che non si immaginava di avere, completamente personalizzabile a seconda delle specifiche esigenze.

 

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30 Marzo 2021 / / Dettagli Home Decor

Bosc de'n Pep

Bosc de’n Pep è la casa ecologica progettata dall’architetto Marià Castelló a Formentera per una famiglia sensibile all’ambiente.

La casa si trova sull’ampia spiaggia di Migjorn, immersa in un paesaggio di dune e ginepri, di limo sabbioso e più o meno calcinato dai depositi di Marès che corrispondono a dune fossili. L’architettura qui non sfrutta il paesaggio: lo esplora e lo preserva.

Bosc de'n Pep

El Bosc de’n Pep si articola in tre moduli collegati in linea orizzontale che si lascino attraversare dal paesaggio in un gioco di visuali diritte, oblique, spezzate, frammentate che vengono percepite dai vari spazi della composizione.

Gli interni sono caratterizzati da pannelli in legno lamellare incrociato che uniscono struttura, recinzione e finiture e sono dominati dalla roccia stessa e dalle sue fessure immemorabili.

Bosc de'n Pep

Bosc de'n Pep

Bosc de'n Pep

Bosc de'n Pep

Bosc de'n Pep

Bosc de'n Pep

La camera da letto è uno di questi interni avvolti  dal legno. Toccata dalla magica luce mediterranea che filtra dal balcone, è una stanza luminosa e piacevole.

Bosc de'n Pep

Bosc de'n Pep

Bosc de'n Pep

Bosc de'n Pep

Bosc de'n Pep

Bosc de'n Pep

La qualità dei materiali usati e il loro accostamento ha svolto un ruolo importante nel processo di realizzazione del progetto. I criteri della bioedilizia hanno privilegiato materiali naturali e reperibili localmente: roccia scolpita, ghiaia provenite dagli scavi, pietra calcarea, pino e abete, pannelli di cotone riciclato, marmo bianco, vernice silicea ad alta permeabilità, ecc. A livello ambientale, il progetto integra sistemi bioclimatici passivi, efficienti in questo clima. La casa è autosufficiente a livello idrico grazie a una grande cisterna che permette il riutilizzo dell’acqua piovana.

foto | Marià Castelló Martínez

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30 Marzo 2021 / / Interni

Una villa a Forte dei Marmi, ristrutturata dall’architetto Michele Vitaloni, è caratterizzata dal sapiente utilizzo della luce naturale.

villa a forte dei Marmi

Una villa a Forte dei Marmi, di circa 200 mq, è caratterizzata da linee essenziali, materiali innovativi, tecnologia e uso sapiente della luce naturale. Caratteristiche, quelle appena descritte, che fanno parte della firma dell’architetto Michele Vitaloni. Uno spazio che esce dai canoni tradizionali, dallo stile contemporaneo rinvigorito da un tocco di eclettismo.

Il dialogo costante tra il legno – rovere e noce Canaletto -, il marmo bianco Canalone e la pietra naturale richiamano la tradizione. Dall’altro lato, la predisposizione dei volumi e la pulizia formale, unite alla tecnologia, proiettano l’edificio nel futuro.

Caratteristiche del progetto

Il fil rouge di Villa Anna, questo il nome della villa a Forte dei Marmi, è la luce naturale, che l’architetto lascia penetrare negli interni grazie alle numerose vetrate. Al piano terra, questo impianto progettuale permette la compenetrazione tra spazi interni ed esterni. Il continuum visivo tra le due zone è ottenuto anche grazie all’utilizzo dei materiali e dei colori: pavimenti in lastre di pietra naturale, legno e tessuti grigi per le sedute, sia nella zona giorno che nel patio.

villa a forte dei Marmi
villa a forte dei Marmi

La zona giorno forma una sorta di S stilizzata, nella quale il tratto centrale, che collega soggiorno e cucina, è costituito dalla zona pranzo. In questo modo, tutti e tre gli ambienti si affacciano sul patio e sono collegati visivamente, anche se posti a livelli diversi.

villa a forte dei Marmi

La cucina, inserita in un volume longitudinale, presenta una lunga e sinuosa isola divisa in più parti. Una parte è dedicata al piano snack, realizzato in legno Noce Canaletto, mentre quelle destinate al lavello e ai fuochi è sottolineata da una lastra in grès Pietra di Savoia antracite. La grande pulizia formale della cucina si ritrova anche nella dispensa: ampie e capienti colonne mascherano al loro interno la cantina vini, il forno e il microonde, mentre i cassettoni anch’essi in Laccato matt nero, incorniciano un vano con piano in Noce canaletto fumé e vetrinette con vetro flat trasparente.

villa a forte dei Marmi
villa a forte dei Marmi

Decorazione e illuminazione

Dalla scala, rivestita in marmo bianco Canalone trattato per ottenere un effetto vintage, si accede alla zona notte. Il sottoscala ospita un’elegante vasca con piante da appartamento, mentre la balaustra è formata da listelli di legno posati in verticale.

villa a forte dei Marmi
villa a forte dei Marmi

Il motivo a listelli viene ripreso sul soffitto della sala da pranzo, senza soluzione di continuità. Il motivo rigato è la caratteristica decorativa più originale, ed è utilizzato in diverse aree della villa. Lo ritroviamo a rivestire le canne fumarie dei camini gemelli in soggiorno e nella credenza sottostante, in versione cartongesso bianco. Si ripete nelle tre colonne in soggiorno, nelle porte e nelle partizioni delle camere da letto. Infine, caratterizza anche l’esterno, nei parapetti dei balconi, nei pilastri, negli oscuranti e nella cancellata. 

villa a forte dei Marmi
villa a forte dei Marmi

Curata inoltre con scrupolosa attenzione è l’illuminazione decorativa, evidenziata dall’uso di diversi tipi di lampade.

Credits e materiali

Progetto: Archdesigner Michele Vitaloni, Geom. Nicola Silicani di Charmitaliastudio |www.charmitaliastudio.it

Foto: Matteo Andrei

Dealer di zona: ARREDUE

Cucina: Modello cucina XP di Zampieri Cucine (design Stefano Cavazzana). Colonne e cassettoni: Laccato matt nero, noce canaletto fumé. Vetrine: vetro flat trasparente e interni in noce canaletto fumé. Isola/Piano di lavoro: full Laminam Pietra di Savoia antracite e noce canaletto. Piano cottura: Pitt modello Danau 4 fuochi

Living: Tavolo e sedie: Gallotti & Radice. Poltroncine: Flexform.

lluminazione decorativa: Flos, Foscarini, Karman, Oluce

Letti: Flexform

Porte e vetrate interne: Albed

Caminetti in bioetanolo: 55022 Onlyforte

Finiture a secco (tagli cartongesso, finitura, rigato e imbiancatura): Leka

Tappezzeria: Stiltenda

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29 Marzo 2021 / / Decor

quadri a parete come appenderli

Quando arriva il momento di personalizzare il proprio appartamento, la mente corre ad elementi di design all’ultimo grido, superfici riflettenti o materiali all’avanguardia da far giocare con la luce sia naturale che artificiale all’interno delle diverse stanze. In genere si pensa alla decorazione delle pareti solo in seconda battuta, ma si tratta di un errore poiché questi dettagli di stile potranno sia impreziosire l’ambiente che rendere più evidente un determinato mood. Chiaramente quando si tratta di definire gli spazi di una casa occorre un surplus di attenzione in fase di progettazione: trasformare una parete appendendo un quadro fotografico o a una composizione di immagini potrà in un attimo ridare vita all’intera stanza.

Ci sono alcune regole non scritte per appendere i quadri alle pareti: le parole d’ordine sono comunque proporzione, ritmo e colore. Naturalmente si dovrà anche padroneggiare un minimo la nobile arte del fai da te, così da evitare errori difficilmente rimediabili. Se si vuole creare un quadro fotografico, ci si può anche affidare a uno dei numerosi siti online che offrono questo servizio a prezzi accessibili. Per prima cosa è bene scegliere l’immagine da stampare su tela, cercando di farla dialogare con il resto dell’arredamento e con le altre immagini da incorniciare e appendere. Non dovrà stonare rispetto all’ambiente circostante, ma essere gradevolmente abbinata all’arredamento.

quadri zona giorno open space

Progettare gli ingombri e definire le altezze

Quella della composizione di immagini su una parete è un’attività che spesso sfocia in una vera e propria arte: qui la creatività è tutto. È sempre sbagliato procedere a caso e senza avere una visione chiara del risultato che si vuole ottenere per il restyling dell’ambiente. L’istinto va bene, ma serve anche essere realisti. Dunque, la prima cosa da fare è valutare gli spazi a disposizione e quale sia la parete più adatta ad accogliere una sola stampa su tela anche molto grande oppure una serie di cornici di dimensioni diverse per suscitare l’effetto wow in chi osserva. Prima di prendere in mano la cassetta degli attrezzi per estrarre martello e chiodi sarà necessario segnalare a matita il punto esatto dove si pensa di appendere ogni stampa su tela (e magari il relativo ingombro, incollando dei fogli di carta). Allontanatevi e cercate di capire quale potrebbe essere il colpo d’occhio, intervenendo eventualmente con dei correttivi.

quadri astratti composizione a parete

La coerenza è senza dubbio fondamentale per scongiurare un effetto caos organizzato. In tutti i casi, una composizione di immagini astratte potrà comunque essere una soluzione ideale per impreziosire un salotto moderno e dallo stile minimal. È importante che a intrecciarsi non siano immagini e complementi d’arredo troppo avveniristici, in modo da evitare che sia tutto un po’ ‘too much’. Attenzione anche all’altezza che sceglierete per appendere le stampe. Per poterle vedere e ammirare correttamente non superate di troppo la linea dello sguardo, lasciando sempre almeno un metro e mezzo da terra per poter sopravanzare mobili, divani e poltrone.

quadri appesi sfalzati

Diversi stili per disporre le stampe

Quando si tratta di appendere i quadri alla parete bisogna sempre impostare un certo ordine da seguire. Si potrebbe andare in senso lineare, mettendo in fila le diverse immagini. Oppure puntare a un effetto radiale, con le stampe che si muovono verso l’esterno come raggi di sole. Anche un ‘finto disordine’ può essere una linea guida, a patto di avere comunque in testa una chiara idea del risultato da ottenere come colpo d’occhio. Si potranno sfalsare le altezze, magari per seguire l’andamento di una scala o per dare un effetto chic e da esposizione museale. Nel caso in cui vi sia l’intenzione di realizzare la stampa su tela di una serie di ritratti, sarà necessario fare attenzione alla direzione degli sguardi (non devono puntare tutti da una solita parte, così da creare un certo movimento).

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29 Marzo 2021 / / Design

divano angolare beige

Il divano è un elemento fondamentale del salotto, il vero e proprio protagonista dello spazio. Non può mai mancare un divano nel living per creare un angolo conversazione, magari abbinato a una poltrona, oppure davanti a una parete attrezzata che sopita la televisione schermo piatto. Quando ti trovi alle prese con la scelta del divano, potresti trovarti un po’ spaesata, visti i tanti aspetti da considerare: misura, forma, tessuto, colore, stile… c’è davvero da perderci la testa! Inizia però con calma valutando anzitutto il tipo di divano. Esistono diversi modelli che possono fare al caso tuo: lineare classico, angolare, che si trasforma in letto o dal design particolare.

divano velluto trapuntato ecrù
divano lineare LIAM di Maisons du Monde

I divani lineari: i più classici di sempre

Il divano lineare è il più classico di tutti con sedute parallele. Può essere a due, tre o più posti in base al tipo allo spazio che hai a tua disposizione. I divani su maisonsdumonde.com sono in grado di fornirti una vasta gamma di scelta per trovare la soluzione che fa al caso tuo. Con linee semplici e lineari, sono adatti a uno stile minimal e moderno; con un tessuto floreale si adatta bene a un design shabby chic; con le sedute trapuntate è perfetto per un accenno retrò anni 70.

divano angolare in tessuto grigio
divano angolare LOFT di Maisons du Monde

I divani angolari: a forma di L

Se hai poco posto a tua diposizione, potresti prendere in considerazione un divano angolare. Ha una forma a L e permette di sistemare più sedute, anche se non hai un living di grande metratura. Oltre al divano con angolo, ci sono modelli con chaise longue che sono i più comodi in assoluto perché ti permettono di alzare le gambe e assumere una posizione perfetta per il tuo relax serale mentre leggi un libro o guardi un bel film.

divano letto 2 posti azzurro
divano letto NIO di Maisons du Monde

Il divano che si trasforma in letto

Prendi invece in considerazione il divano letto che trasforma le sedute in un pratico letto per gli ospiti. Se sei solita ospitare parenti o amici da fuori città che vengono in visita, è la soluzione che fa al caso tuo. Si tratta di un divano molto pratico che può avere diversi sistemi di apertura: a libro, a ribalta, a sezioni… da valutare in base alla praticità e comodità. Non appena gli ospiti se ne vanno, il letto si chiude e non occupa tanto spazio. Un modello di questo tipo non è destinato solo ed esclusivamente alla zona living ma tante volte viene utilizzato in una stanza per gli ospiti affinché l’ingombro sia minimo.

divano crema stile Mid Century
divano design 3/4 posti di Maisons du Monde

I modelli di design: soluzioni dalla forma particolare

Infine, esistono anche modelli di divani realizzati con un design particolare. Fanno parte di questa categoria tutti i divani di forma particolari come rotondi e dalle linee tondeggianti. Sono soluzioni da inserire in un contesto dove il design riveste un ruolo particolare. Fanno al caso tuo solo se hai un living con un’estetica molto ricercata che punta tutto sullo stile.

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