Ormai è di rito: la domenica è il giorno in cui dedico tutta me stessa alla Casetta.
Mi piace staccare la spina dalle attività della settimana passata, spostando cose, aggiungendo dettagli, realizzando diy o facendo shopping per il nostro posticino.
Questa domenica, nella mia to-do list c’era da spuntare la voce “cambiare le stampe nella gallery wall del salotto al piano di sopra”.
Dunque, ne ho approfittato per testare la mia nuova stampante, che giaceva da mesi nell’armadio, ancora inscatolata.
Ebbene sì, le nuove stampe sono uscite fresche fresche, direttamente dalla stampante!
Ho passato gran parte della mattinata a cercare dei free printables degni di nota, che fossero in grado di caratterizzare la parete alle spalle del divanone. Volevo qualcosa di speciale, non una classica foto prodotta in serie.
La mia ricerca ha portato numerosi frutti! Sono riuscita a sostituire ben due delle stampe in salotto e ad aggiungerne un paio in bagno ed in camera.
Di seguito trovi una serie di siti da cui puoi scaricare immagini gratuite da stampare e da utilizzare come posters per le tue pareti.
– NYPL Digital Collections. Un tuffo nella libreria pubblica di New York, con vecchie copertine di magazines, stampe di pattern vintage, schizzi fatti a mano di abiti anni ’60, illustrazioni botaniche e tanto altro. Le immagini, di dominio pubblico, possono essere scaricate e stampate.
– Pexels. Include fotografie, video e qualche illustrazione. I miei preferiti qui sono i pattern fotografici. Pexels mette inoltre a disposizione un sacco di foto stupende di paesaggi e soggetti naturali. Qui i creators hanno un loro profilo da cui puoi spulciare i loro portfolio. Puoi ringraziarli del loro lavoro seguendoli o sostenendoli con una donazione.
– Gratisography. Una serie di foto divise per categoria. Adoro la sezione “urban”, per quanto questa sia lontana dai miei interessi, di norma. Contiene scatti deliziosamente desaturati e ricchi di dettagli architettonico interessanti.
Il mio preferito, nonchè mia nuova ossessione è il primo. Puoi trovarci davvero dei pezzi incredibilmente unici! Io ho scaricato le copertine di vecchie riviste, un ritratto di donna, una stampa di arte giapponese e delle stampe botaniche enciclopediche.
Ho rinnovato, quindi, una parte della mia gallery (le vecchie stampe erano state riadattate a questa zona della casa, quindi non mi piacevano lì…).
Ho stampato su dei semplici fogli A4, impostando la stampa su “verticale” (puoi impostarla su “orizzontale” se la tua immagine ha un portamento orizzontale).
Per incorniciarle per bene e riadattarle alle mie cornici, ho pensato di costruire dei pass partout.
Qui di seguito trovi un reel in cui ti spiego come puoi farlo anche tu!
Per adattare il foglio A4 alla cornice 40×50, invece, ho costruito un passpartout più grande rispetto alla stampa e riempito lo spazio in eccesso con un foglio di carta mooolto vintage (era la base di un vecchio quadro). Ho quindi centrato la stampa fissandola con un pezzetto di scotch.
Puoi usare la stessa tecnica sostituendo la carta vintage con un campione di carta da parati o un cartoncino della tinta che preferisci, meglio se in accordo con i colori della tua stampa.
Per non lasciarti a bocca asciutta, e anche per non contagiarti con la mia nuova dipendenza, ho selezionato per te le mie stampe preferite!
Per averle ti basterà seguire le istruzioni sotto questo post di Instagram.
Si tratta di elementi irrinunciabili nella zona pranzo,
che spesso con le loro forme, i loro abbinamenti di colori e materiali creano ambienti inediti,
se finite anche sul retro possono essere posizionate anche in centro stanza come divisorio,
oppure a parete per appoggiarci la tv,
mentre dietro il divano separano il living dalla zona relax.
Credenza o dispensa in cucina?
Dire credenza in cucina per qualcuno è sinonimo di cucina classica
niente di più sbagliato,
esistono credenze per cucine moderne e per cucina classiche,
nel primo caso basta reinventarne l’aspetto,
come accade nel soggiorno con le madie,
insomma,
se non volete chiamarla credenza perché il nome non vi piace, postete chiamarla dispensa.
In effetti,
nelle cucine moderne, la dispensa assume vari aspetti,
può inserirsi con elementi alti tra la zona operativa
oppure può integrarsi con il resto della cucina utilizzando elementi con diverse altezze e profondità
Se sviluppata in altezza con colonne, la dispensa è il modo migliore per ottimizzare lo spazio,
oppure nel caso di una cucina dallo industrial , con basi ed elementi a giorno , oltre a ricavarne tanta capienza e piano su cui lavorare, si può ottenere un elemento dallo stile inconfondibile
e negli altri ambienti della casa?
Esiste sempre un modo per inserire una credenza o una madia o un mobile contenitivo che faccia da dispensa in casa,
Chissà per quale motivo non ho mai avuto particolare simpatia per le panche in cucina. Ora che sono matura {sia di età sia di gusto estetico} ho imparato ad apprezzare questo elemento di arredo che offre infinite scelte di stile e grandi possibilità funzionali: la panca in cucina sostituisce le sedie, libera lo spazio per il passaggio e può essere molto accogliente.
La panca in cucina è funzionale
La panca è sicuramente una grande alleata quando si tratta di organizzare piccole cucine, perché permette di ottimizzare l’ambiente. Tuttavia, si rivela molto interessante anche in grandi spazi aiutando a mantenere l’ordine e creare passaggi calpestabili fluidi e comodi.
Funzionalità della panca:
aiuta a evitare l’ingombro delle sedie
può avere dei cassettoni per raccogliere oggetti e utensili
favorisce il movimento all’interno della stanza
facilita la pulizia
può essere posizionata negli angoli, a parete oppure a ridosso delle penisole
La panca in cucina è bella
La panca non tradisce le aspettative nemmeno quando si parla di estetica: é talmente versatile che si adatta a qualsiasi stile e a molti materiali.
Anch’io sono ricorsa alla panca per motivi di spazio e si è rilevata la soluzione migliore per la mia cucina; abbiamo scelto una seduta in legno realizzata da un artigiano e uno schienale in tessuto, che abbiamo affisso al muro con una semplice struttura in legno leggero, per scongiurare uno stile troppo rustico.
4 suggerimenti di stile:
la panca in legno riscalda una cucina bianca o grigia
la panca in velluto si inserisce bene in un ambiente elegante
un tessuto di design aggiunge modernità a una cucina classica
la panca è l’arredo giusto per giocare con il colore
Desideri una casa ben arredata ma pensi di non esserne capace? Vorresti arredare la mensola sopra al letto oppure la credenza nell’ingresso, ma non sai da dove iniziare? Non ti preoccupare, oggi sono qui a darti una mano, ti insegnerò ad arredare qualsiasi piano d’appoggio della tua casa come una vera stylist.
Quando ricevi ospiti ti senti in imbarazzo perchè la tua casa non è in ordine, la parete attrezzata non è arredata come vorresti e quindi non la senti tua. Di conseguenza non ti senti a tuo agio al 100%. In questo articolo ti mostro come puoi realizzare autonomamente composizioni armoniche e arredare qualsiasi piano di appoggio all’interno della tua casa: una mensola, una credenza, una parete attrezzata, insomma qualsiasi piano d’appoggio con dietro un muro.
A primo impatto può sembrare difficile arredare un piano di appoggio, ma non devi preoccuparti, anche le stylist una volta non ne erano capaci e anche io! Come primissima cosa devi volerlo (veramente), quindi impegnarti e autoconvinciti che ce la puoi fare. Successivamente devi imparare ad allenare l’occhio e memorizzare le 6 tecniche efficaci che tra poco ti vado ad illustrare.
Nulla è impossibile, basta solo volerlo. Devi avere un pò più di fiducia in te stesso e nelle tue capacità.
A differenza di una composizione sul tavolo, argomento affrontato recentemente, le composizioni su un piano di appoggio si sviluppano con un andamento lineare. È importante non lasciarsi spaventare dallo spazio che si deve riempire, soprattutto perchè non è necessario occuparlo tutto (te ne parlerò meglio più tardi).
Ragiona come se dovessi creare tante composizioni e non come una unica. L’obiettivo infatti è quello di realizzare una serie di composizioni distanziate tra loro, disposte in linearmente lungo il piano da decorare. Partendo da questa premessa ti metti già nell’ottica giusta, cioè quella di pensare per gruppi di oggetti armonici e non come una mega decorazione che risulta impattante e anche un pò fastidiosa all’occhio.
Vorresti che i tuoi ospiti, entrando in casa tua, dicessero: “Wow, che bella casa!”?
Grazie all’applicazione di queste 6 TECNICHE sarai in grado, autonomamente, di arredare e cambiare aspetto a qualsiasi piano di appoggio di casa tua, realizzando composizioni come una vera stylist.
TECNICA #1
Palette colori
Pic by Pinterest
Suddividi per colore gli oggetti che vorresti inserire nel tuo piano di appoggio e seleziona solo gli oggetti che appartengono a 2 o 3 tonalità. In altre parole, crea una palette colori che rispecchi te e la tua casa e rispettala. Troppi colori rischiano di creare caos, meglio focalizzarsi su pochi per un effetto ben riuscito.
Nell’immagine qui sopra sono stati scelti: il color avorio, nocciola e antracite.
TECNICA #2
Altezze differenti
Pic by Pinterest
È fondamentale che gli elementi scelti abbiano altezze diverse. Non devi mai accostare 2 o più elementi con altezze identiche, piuttosto suddividili in più gruppi. All’opposto, se alcuni oggetti hanno un forte dislivello tra loro, raggruppa insieme tutti quelli alti e tutti quelli bassi. Attenzione però, non devono crearsi sequenze di: alto-basso-alto-basso. Troppi dislivelli creano confusione e poca armonia. La soluzione in questo caso è: alto-basso, spazio di riposo, e di nuovo un’altra composizione.
TECNICA #3
Gruppi e livelli
Pic by Pinterest
Posiziona gli oggetti leggermente sfalsati tra loro, come se ci fossero più livelli di profondità. Fare gruppo significa proprio sovrapporre gli oggetti, non troppo (deve rimanere ben visibile l’elemento dietro), e fare in modo che le decorazioni creino coesione tra loro formando una bella composizione armonica. Ricorda, l’obiettivo principale è quello di creare gruppi, se gli oggetti sono slegati tra loro non ci sarà nessun gruppo.
TECNICA #4
Elemento singolo
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In alcuni casi, ma solo se l’oggetto è importante e caratteristico, puoi mettere da parte il discorso dei gruppi. Infatti, se l’oggetto in questione è particolare e molto decorativo, puoi considerarlo singolarmente e posizionarlo isolato da altri elementi che si sovrappongono a lui.
Riesci a vederlo nell’immagine qui sopra qual’è l’elemento singolo? Quello più caratteristico che non fa gruppo con nessun’altro oggetto?
TECNICA #5
Non riempire tutto lo spazio
Pic by Pinterest
Non è necessario riempire tutto lo spazio a disposizione, anzi se lo farai non ci sarà modo di percepire le composizioni che hai creato e il tutto diventerà caotico e perderà di armonia. Quindi distanzia i gruppi e fai in modo che si percepiscano come composizioni singole sul tuo piano di appoggio.
TECNICA #6
Aggiustamenti finali
Pic by Pinterest
Dopo aver arredato il tuo piano di appoggio allontanati, muoviti a destra e sinistra e osservalo attentamente. Come ti sembra? Si notano i vari gruppi? Se ad esempio muovendoti noti che gli oggetti sovrapposti, posizionati con la tecnica dei livelli, si distanziano troppo, allora aggiusta il gruppo avvicinando ulteriormente gli oggetti tra loro.
Come ti senti ora? Hai già voglia di metterti all’opera? Non conoscendo nel dettaglio la tua casa, ho cercato di darti delle regole universali e adattabili alle tue esigenze. Utilizza queste tecniche, ma cerca sempre di esprimere la tua personalità, soprattutto nella scelta degli oggetti.
Se hai voglia di mostrarmi l’arredo del tuo piano di appoggio, manda una e-mail a: info@rominasita.it e ti dirò le mie impressioni e un consiglio (gratuito) su come eventualmente migliorarlo, ma tanto so già che farai un ottimo lavoro!
Nonostante i miei suggerimenti pensi di non esserne comunque capace? Non sai quale palette colori scegliere? Quali oggetti decorativi utilizzare? Io sono disponibile a darti una mano. Scrivimi oppure dai un’occhiata al mio servizio di consulenza EASY.
Affacciato sulle sponde del Lago Maggiore con vista sulle Isole Borromee, il Grand Hotel Dino di Baveno è il luogo perfetto per godersi le bellezze di una località turistica di pregio fuori dalle solite rotte mainstream, ricchissima di mete culturali e naturalistiche.
Il Grand Hotel Dino appartiene al prestigioso gruppo Zacchera Hotels, i cui proprietari sono attivi nel settore hotellerie dal 1873.
Come tutte le storie imprenditoriali di successo, quella della famiglia Zacchera ha inizio “in piccolo” con l’apertura dell’Osteria Milanese in riva al Lago Maggiore. Nei decenni successivi gli eredi del capostipite Francesco hanno saputo espandersi rilevando 5 tra i più begli hotel della zona, situati tra Stresa e Baveno.
Questi prestigiosi edifici storici, come l’Hotel Simplon, lo Splendid e lo stesso Grand Hotel Dino, sono immersi in parchi secolari, circondati da giardini lussureggianti che si specchiano nelle acque del lago. Si tratta di strutture alberghiere di altissimo livello che si rivolgono in particolare al turismo congressuale, ma anche di leisure familiare e culturale.
Il Dino offre deliziose camere vista lago, giardini, piscine e spa, oltre che uno dei più grandi centri congressi in Italia. Venue per eventi business tra i più rilevanti in Europa, il Congress Centre ha una capienza totale fino a 1200 persone, con 36 sale modulabili e dotate di luce naturale, con soffitti alti oltre 6 metri.
Sala congressi MarteSala congressi GioveSala Conferenze
Il progetto: ristrutturazione del Centro Congressi
Grazie alla collaborazione con l’Architetto Claudio Maria Fimiani De Riseis D’Aragona abbiamo imparato a conoscere bene il Grand Hotel Dino, in particolare la sezione meeting e congressi.
L’Architetto Fimiani si è occupato della ristrutturazione delle zone congressuali dedicate al relax, affidandosi a noi per gli arredi di alcune parti. Nel dettaglio, l’intera operazione di riqualificazione è stata finalizzata a modernizzare le sale conferenza, i salotti e il bar esterni alle conference hall.
Le Sale del Centro Congressi principale, estese su una superficie di oltre 1600 metri quadrati, hanno subito un totale restyling improntato alla resa di un’immagine contemporanea fondata sull’idea di tridimensionalità, leggerezza e mutevolezza. Concetti che ci portano immediatamente ad una cultura del vivere e dell’abitare, quella zen di origine giapponese, che l’Architetto ha voluto trasmettere attraverso soffitti d’oro e pareti mobili ispirate ai pannelli fusuma. All’interno delle sale meeting queste paretine sono caratterizzate da un pattern ad intreccio, mentre nelle parti comuni troviamo una fantasia a origami. Ispirato ai templi del lontano Oriente – in particolare al tempio Chusonji di Hiraizumi, nella prefettura di Iwate – il progetto fa un uso prettamente “anticlassico” della scomposizione quadridimensionale, del colore e della luce.
L’importanza delle aree comuni
Le aree comuni sono fondamentali per garantire un’esperienza ottimale ai clienti business.
Ci sono tre aspetti da considerare: la viabilità, la comunicazione e la convivialità. Qui ci si riunisce prima, dopo e durante gli eventi, si raccolgono informazioni, ci si sposta da una sala all’altra, si scambiano chiacchiere, si approfondiscono conoscenze o semplicemente ci si gode un drink o un caffè nei break tra gli interventi. Differenziare lo stile di questo ambiente da quello delle sale conferenza è importante per dare ai partecipanti la sensazione di pausa e permettere loro di staccare.
Per questo motivo gli spazi comuni vanno attentamente progettati e arredati, per favorire il networking mantenendo però un’estetica degna di un ambiente prettamente destinato ad uso professionale.
L’area relax: divani trapuntati moderni
Una serie di divani chesterfield trapuntati su misura moderni, liberamente ispirati ai celebri divanetti Bauhaus Kubus disegnati da Josef Hoffmann, arredano la zona destinata al relax e alla conversazione. In ecopelle ignifuga in colori vivaci, delineano uno spazio conviviale ma formale, grazie ad un’estetica impeccabile e sempre attuale. Il rosso, il giallo e l’arancione sono tinte energizzanti perfette per un’area che, seppur di riposo, rimane strettamente legata all’operatività di grandi meeting di lavoro.
Un altro grande vantaggio del divano trapuntato è che non è mai in disordine. Niente cuscini da riordinare o sprimacciare, struttura e linee sempre “in forma”.
Il bar: la libreria portabottiglie componibile
Dove gli altri vedono una libreria in acciaio dallo stile industriale, l’Architetto vede uno scaffale portabottiglie componibile per un bar dallo stile essenziale.
Basta progettare i ripiani alla giusta altezza e aggiungere dei contenitori con ante in metacrilato trasparente per ottenere un mobile bar decisamente moderno e funzionale.
Modernità e storia si incontrano e si fondono in un progetto orientato alla creazione di un’armonia non sempre facile da trovare: quella tra antico e contemporaneo. Lo stile neo classico che permeava le sale del Centro Congressi doveva essere rivoluzionato per ritrovare il giusto dialogo con il mondo moderno, trasformandosi per riflettere l’impostazione dinamica del cliente business di oggi. Spezzare nettamente lo stile degli ambienti leisure da quelli di lavoro concilia da una parte la concentrazione, dall’altra la leggerezza necessaria a staccare e riposare la mente dopo ore di lavoro.
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Pareti vetrate, attenzione ai dettagli e muri in cemento: questa è la dimora scandinava della home stylist Linnéa Salmén e del suo compagno Magnus.
Questo monolocaleelegante di Stoccolma ha qualcosa di prettamente nordico: una combinazione di colori basati sui toni grigi e naturali. Tuttavia è una dimora abbastanza diversa dai tipici interni scandinavi che siamo soliti vedere, in primo luogo per i muri di cemento, visto che gli scandinavi tendono a preferire la pittura o la carta da parati. Ha soffitti alti, una bella luce che proviene dalle alte finestre industriali e piccoli oggetti insoliti qua e là.
Il monolocale degli anni ’50 era in precedenza uno studio di un artista. Era in cattive condizioni quando è stato acquistato, si trattava solo di una stanza senza elettricità né acqua. Ora troviamo cucina, bagno, ingresso, soggiorno, camera da letto e ripostiglio il tutto in poco più di 50 metri quadrati.
Durante i lavori di ristrutturazione, gli operai hanno rimosso dei vecchi pannelli dal muro, dietro i quali si nascondevano muri di cemento grezzo, che Linnéa ha deciso di mantenere. Sono lo sfondo perfetto per l’arredo della sua casa, visto che ama utilizzare principalmente toni di grigio, sabbia e nero. Anche se Linnéa utilizza principalmente colori freddi, la casa è comunque calda e accogliente grazie alle texture (come quel meraviglioso tappeto soffice), gli elementi in legno e i tanti oggetti personali con cui ha decorato la sua casa: elementi vintage, classici del design e cose che ha realizzato da sola.
Linnéa ama acquistare mobili ed oggetti usati, non necessariamente antichi. Lei crede che si possa trovare qualsiasi cosa possa servire all’arredamento di una casa, anche se è usato, pagandolo ad un prezzo irrisorio. È anche un buon modo per pensare in modo sostenibile.
La zona giorno è illuminata da grandi finestre industriali, che corrono lungo quasi l’intero muro, che si affaccia sul giardino e sono state sostituite di recente. Lasciano comunque un ricordo del passato di questo luogo, quando era un atelier di artista.
Situato in alto il piccolo ingresso, è possibile raggiungerlo tramite una scala. Il sottoscala è un ripostiglio che serve anche a deposito degli oggetti di scena che Linnéa utilizza per il suo lavoro: creare scene per le foto da pubblicare su riviste e pubblicità. Usa il tavolo della cucina come scrivania (quando si dice smart working). Al momento ha grandi clienti come Granit, Ikea, Mateus e H&M Home.
La cucina è stata progettata da Linnea e l’ha costruita suo padre, che fa il falegname. Il piano del tavolo da pranzo è una vecchia porta. Sopra uno scaffale minimalista di Muuto trovano spazio tazze artigianali.
In soggiorno vediamo il divano Söderhamn di IKEA e la credenza creata con gli elementi Ivar sempre di IKEA, dipinti in grigio. Guarda altre idee per personalizzare Ivar qui. La lampada a sospensione francese Vertigo di Petite Friture è un’icona di design molto amata dagli scandinavi.
Non ci sono partizioni nella piccola casa, ma è stata aggiunta una porzione di parete vetrata industriale per creare la privacy per lo spazio dedicato alla notte, senza perdere la luce naturale. Per oscurare, la coppia tira semplicemente una tenda nera, che va dal pavimento al soffitto. Un morbido plaid in maglia grigia sopra al letto con retro letto, aggiunge calore alla stanza.
Il consiglio di Linnea è di non dar troppo retta alle tendenze: se è trendy, scomparirà. Quindi coltiva il tuo stile, acquista l’usato nei mercatini delle pulci. È più economico e più rispettoso dell’ambiente.
Questo stancante, imprevedibile anno sta per finire, fatemi aggiungere un bel finalmente. Non mi fraintendete, sono grata per quello che ho e per quello che non e’ mi successo negli ultimi mesi, riconosco la mia fortuna ma al tempo stesso mi manca, da filantropa quale sono, la gente. Comincio a sentire la mancanza della prossimita’ con la gente, mi comincia a mancare guardare le persone in faccia. Qualche settimana fa, non mi ricordo per quale occasione, ho fatto una lista delle cose che mi piace fare e che ovviamente non ho potuto fare per buona parte del 2020. La maggioranza delle attivita’ nella lista include persone: incontrare nuova gente, fare nuove amicizie, divertirmi con gli amici, chiacchierare, ballare (in posti con della gente preferibilmente), andare ai concerti, viaggiare, andare a vedere mostre, osservare i passanti. Capirete che anche sono convinta che i nostri avi abbiamo vissuto periodi ben piu’ crudeli, non vedo l’ora di tornare ad una normalita’ dove sia possibile toccare il braccio di un quasi sconosciuto o ballare come una matta gomito a gomito con amici ed estranei con gocce di sudore che viaggiano senza sentirsi in colpa nell’atmosfera.
Per cominciare questo nuovo, promettente anno con una buona dose d’ispirazione, ho fatto una lista dei maggiori trend in campo carta da parati e ho selezionato alcuni esempi per ogni tendenza.
La carta da parati e’ un po’ come la barba per gli uomini, e’ una moda che non accenna a passare visto che aggiunge personalita’ e diverte l’attenzione.
GRANDI,SFACCIATI FIORI
Dopo alcuni anni di carte da parati di gusto tropicale, possiamo dire che ne abbiamo abbastanza di palme e palmette e che siamo pronti per qualcosa di piu’ sfacciato: coloratissime, ostentate, carte con grandi fiori. Non essere timido, per una volta, lasciati andare e riempi la tua casa dei fiori piu’ fiorati che puoi immaginare.
L’anno che sta per finire ha visto un ritorno di materiali naturali e l’anno prossimo vedremo che il mondo della carta da parati si e’ adattato a questo ritrovata estetica. Parleremo tra poco dei rivestimenti in tessuto, un’altra tendenza collegata al rinnovato desiderio di un look naturale, ora e’ il turno dei design ispirati alla pietra. Il marmo era ovunque l’anno scorso, non sorprende quindi che molte delle carte ispirate al mondo della pietra riproducano le attraenti vene di questa classica e prestigiosa pietra.
In ogni sua variante e’ senza dubbi una scelta per i piu’ coraggiosi!
Abbiamo sempre preso ispirazione dal passato, negli ultimi anni piu’ che mai, complice la maggiore velocita’ in cui consumiamo mode. L’anno prossimo torneremo a copiare la grandiosita’ delle case d’epoca. Rivestimenti in seta dai vibranti colori, carte adornate di motivi classici, il damascato trasformeranno le nostre case in piccole reggie.
Dopo due anni di follia tropicale per cui adesso meta’ della popolazione mondiale ha almeno una cosa con le palme a casa, siamo pronti per qualcosa di piu’ classico e senza tempo e soprattutto qualcosa di piu’ ampio raggio. Potremmo ben dire che in un periodo in cui molti di noi sono forzati a spendere piu’ tempo dentro casa a causa delle restrizioni dovute al Covid-19, abbiamo bisogno di una fuga nella natura da cui il nostro desiderio di trasformare i nostri muri in viste.
Alla fine ma non per importanza, vediamo alcune carte da parati in tessuto. Questa e’ la vera novita’ ed e’ fra tutti, il mio trend preferito. Le carte da parati in tessuto aggiungono un livello di matericita’ e un’ulteriore dimensione alla stanza, rendendo l’ambiente piu’ interessante senza dover aggiungere motivi o colori. Il rivestimento in tessuto puo’ essere naturale o sintetico. Quello sintetico e’ piu’ indicato per aree di gran passaggio.
Eccoci arrivati alla fine del post e alla fine dell’anno che poi e’ un altro inizio.
Vi auguro un anno sano, un anno di crescita e di benessere ma soprattutto vi auguro un anno pieno di gioia di vivere.
Non possiamo sempre essere felici ma se impariamo a sviluppare l’abilita’ di goderci la vita a prescindere dalle avversita’, i nostri cuori saranno piu’ contenti.
Auguro a tutti voi un buon inizio anno e felice 2021! Quest’anno iniziare con i buoni propositi è un must. In questo post trovate qualche suggerimento per vivere la propria casa in maniera funzionale e rilassante.
Home office ergonomico
Anche nel nuovo anno 2021 molti continueranno a lavorare da remoto. Le richieste di progettazione che sto ricevendo ultimamente per ottimizzare gli spazi a casa e creare uno spazio dedicato al lavoro, ne è una conferma. Ho parlato in questo post, di come creare un angolo studio e home office. Qui di seguito qualche suggerimento d’arredo.
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Un soggiorno accogliente
Il divano è un elemento molto importante per un soggiorno accogliente. assicurati di avere il divano confortevole e di dimensione giusto per la tua famiglia.
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Dormire bene
il nostro corpo ha bisogno di dormire almeno 8 ore al giorno. Quindi assicurati di avere il letto giusto per un riposo migliore.
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Dedicare del tempo a se stessi
2020 è stato un anno stressante e tanti di noi siamo arrivati alla conclusione di voler dedicare del tempo per il relax. Una spa nella propria casa potrebbe essere la soluzione ideale. Basta una vasca ed alcuni elementi per creare un’atmosfera rilassante anche a casa.
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Vacanze nel giardino
Se hai un balcone, un terrazzo oppure un giardino, curarlo e arredarlo per poter trascorrere del tempo all’aperto è un must.
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La casa giapponese è per me una fonte infinita di ispirazione. La filosofia orientale e in particolare l’architettura giapponese tradizionale, è molto vicina alla mia idea di abitare naturale. Oggi vi propongo quindi un “tour” nella casa tradizionale giapponese, tra tatami, stanze del tè e pannelli divisori scorrevoli.
Caratteristiche della casa tradizionale giapponese
Nella casa giapponese tradizionale il telaio ligneo portante poggia a terra a mezzo di brevi palafitte, le pareti esterne e i pannelli divisori interni non sono portanti. Da questa breve descrizione deduciamo la caratteristica di temporaneità che ha la casa giapponese: «oggetto lievemente e temporaneamente appoggiato sul terreno, ma facilmente smontabile e trasportabile altrove»[1].
Già questa temporaneità, così opposta alla visione occidentale, può aiutarci a capire come per gli orientali “abitare” sia un qualcosa di transitorio, e le loro costruzioni siano per questo motivo più leggere, flessibili e trasformabili.
Per usare le parole di Francesca Chiorino, le case giapponesi sono case “fragili, transitorie e intensamente umane”!
L’ingresso
Se esaminiamo la pianta di una casa tradizionale borghese dell’800, possiamo dedurre alcune caratteristiche importanti sul modo dell’abitare e del vivere uno spazio della cultura giapponese.
L’ingresso avviene quasi sempre mediante un cancello esterno e poi, attraversato il giardino, ci si trova davanti alla porta di casa. Se invece il giardino è più ristretto o manca del tutto, la porta di casa può dare direttamente sulla strada. All’interno della casa, un primo ambiente (genkan), si trova a livello della strada al quale ci si accede con le scarpe. Questo spazio rappresenta il passaggio dal mondo esterno (pericoloso, impuro, sporco) a quello interno (dominio della sicurezza, pulizia e purità rituale). Passaggio enfatizzato dalla differenza altimetrica tra quest’ultimo e lo spazio dell’abitazione vera e propria, corrispondente all’altezza dei pilastrini su cui poggia la casa, e dal passaggio da materiali del mondo esterno (pietra, laterizio o cemento del genkan) a quelli nobili della casa (legno, tatami).
«L’atto di “salire” in casa è così significativo che uno dei primi saluti rivolti all’ospite non è “prego entrate”, bensì “prego salite” (o-agari-nasai): molti elementi fanno pensare che in tempi remoti questo “salite” fosse davvero impegnativo e si riferisse al superamento di un metro e più di dislivello»[2].
A questo proposito potete leggere qui, un articolo che ho scritto sulla stanza del tè, in particolare le case del tè di Teronobu Fujimori, e il loro essere sospese!
Semplicità e percezione dello spazio
«Quando si entra in una casa, la prima cosa che colpisce sono le dimensioni minuscole delle stanze. […] Inoltre sono visibili dappertutto elementi strutturali scoperti: pilastri, sostegni, traverse e così via in legno massiccio»[3].
Una delle caratteristiche principali di una casa giapponese è la totale semplicità, «l’assenza quasi assoluta di mobili, la precarietà dei pannelli divisori tra stanza e stanza, le differenze tra le varie superfici sulle quali ci si muove»[4].
L’architettura di una casa giapponese e la sua semplicità nelle forme ma anche nell’arredo, si basa su una diversa concezione che gli orientali hanno del vuoto, inteso non come mancanza o aspetto negativo ma come un’altra parte del pieno. In particolare un aspetto a mio avviso fondamentale è proprio il loro considerare il vuoto né una parte del pieno, né qualcosa di separato dal pieno, ma una sua “funzione costitutiva”. Se volete approfondire il tema del vuoto vi consiglio la lettura di questo articolo di Ilaria Vasdeki che ritrovate qui.
Oltre alla semplicità, l’intera estetica della casa giapponese è fondata sul fatto che il punto di vista privilegiato non si trova all’altezza dell’uomo, bensì a circa un metro da terra, altezza degli occhi di una persona seduta. Questo aspetto pone in risalto l’importanza dello stare seduti, del percepire lo spazio da terra. Infatti se analizziamo la terminologia giapponese per indicare l’atto di sedersi, si hanno diversi termini: agura wo kaku (sedersi a gambe incrociate comodamente), suwaru (sedersi a gambe raccolte, più formalmente), za-suru (più formale ancora), zazen (atto di sedersi con le gambe strettamente incrociate, per la meditazione).
E questo influisce molto l’aspetto architettonico della casa giapponese, dove l’esterno, la natura, è sempre presente all’interno delle case attraverso visuali che sono possibili grazie ai pannelli scorrevoli o aperture che collegano visivamente la casa con la natura che la circonda.
Flessibilità
Proprio le caratteristiche strutturali della casa giapponese fanno sì che la sua caratteristica principale sia la flessibilità. Infatti «l’interno della casa giapponese ha partizioni assai meno rigide di quelle che ci sono abituali; e questo perché le pareti non sono portanti. Portante è solo il telaio di legno dell’edificio»[5].
Inoltre nella casa giapponese con la sua quasi totale assenza di mobili e arredi, lo spazio, le attività e le relazioni diventano gli elementi più importanti. Tutto questo riporta di conseguenza al tema della flessibilità e totale adattabilità delle stanze giapponesi: «nella casa tradizionale giapponese non si vedono letti in quanto qualsiasi stanza a tatami della casa può servire come stanza da letto – come può servire per mangiare. In teoria le stanze sono a destinazione neutra, sono “uno spazio” che di volta in volta viene adattato all’uso più opportuno»[6].
Gerarchicità
Interessante infine l’uso di pavimenti diversi, che invece definisce una certa gerarchicità nella casa giapponese. Ovvero la differenziazione della pavimentazione a seconda della funzione e dell’uso di scarpe, pantofole, calzari specifici per i bagni, i geta per il giardino, calzini (o meglio scalzi) per i tatami.
Un esempio dalla tradizione giapponese
La villa imperiale di Katsura_La zona della cerimonia del tè del Gepparo.
I cambiamenti della natura, il passaggio del tempo, il riconoscere un valore maggiore alle qualità effimere piuttosto che a quelle legate alla permanenza, che viene riassunto nel termine utsuroi, “momento in cui la natura si trasforma”, viene spesso tradotto nello spazio architettonico, dove ritroviamo la leggerezza mediante l’uso di superfici scorrevoli e opache degli shoji.
La villa imperiale di Katsura possiamo dire che sia uno dei massimi esempi di questo concetto, oltre ad essere uno dei modelli principali dell’architettura tradizionale giapponese. Vi riporto qui due stanze. La prima caratterizzata da pannelli scorrevoli e i tatami e dove si vede il collegamento diretto tra interno ed esterno, tra la casa e la natura.
La villa imperiale di Katsura_La stanza del tè dello Shokintei.
Nel secondo esempio, la stanza del tè, possiamo esprimere un secondo concetto: quello della bellezza e dell’asimmetria.
L’asimmetria deriva dalla filosofia Zen, secondo cui la perfezione della bellezza risiede nella sua imperfezione. La natura, la quale non è simmetrica, viene presa inoltre come modello e canone di bellezza.
In questo breve viaggio attraverso la casa giapponese e alcune sue principali caratteristiche, spero abbiate trovate degli spunti interessanti per riguardare alla vostra casa con occhi diversi.
Se volete modificare alcuni angoli della vostra casa, e ri-abitarla in maniera più consapevole, o volete chiedermi qualche consiglio trovate i mie contatti qui.
Note:
[1] Fosco Moraini, Introduzione all’architettura giapponese in AA.VV. Architettura islamica e orientali, Alinea editrice, Firenze, 1986. p.154
[2] Ivi p.156
[3] Edward S. Morse, La casa giapponese, Introduzione e traduzione di Giovanna Baccini, Bur, Milano, 1994. p. 116.
[4] Fosco Moraini, Introduzione all’architettura giapponese in AA.VV. Architettura islamica e orientali, Alinea editrice, Firenze, 1986. p.156
[5] Ibidem
[6] Ibidem
Articolo tratto dalla Tesi di Laurea in Scienze dell’Architettura, PASSI IN EQUILIBRIO SUL ROJI. UN PERCORSO NELL’ARCHITETTURA GIAPPONESE CONTEMPORANEA, Chiara Baravalle, 2010.
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Com’è il tuo living? Ti piace o pensi che manchi qualcosa? Aree incomplete, personalità, carattere, utilizzo sbagliato di una specifica funzione, ecc… Nell’articolo di oggi ho deciso di concentrarmi nella zona del divano, in particolare voglio mostrarti 10 idee carine e semplici da realizzare, per decorare la parete dietro al divano.
Quando tutti i giorni entri in casa e vedi quella parete così spoglia e priva di personalità sopra al divano, provi un leggero senso di insoddisfazione. Pensi che manchi qualcosa ma non sai di preciso cosa, vorresti fare qualcosa ma non sai come intervenire. Non hai tempo di fare ricerca su Pinterest e per questo ti ritrovi a rimandare questo momento e a continuare a provare questo leggero senso di amarezza quando ti rivolgi verso il divano. Questa cosa, a lungo andare, ti fa provare sensazioni negative e non ti fa stare bene. È fondamentale sentirsi soddisfatti e soprattutto sereni all’interno della propria casa.
Quindi agisci subito e non protrarre nel tempo questo piccolo compito, ovvero decorare la parete dietro al divano. Più lo rimandi e più ti sembrerà difficoltoso da portare a termine. Vedrai poi, quando lo avrai fatto, come ti sentirai bene!
Non rimandare ciò che puoi fare oggi e sentiti bene nella tua casa.
Sono qui per aiutarti e per dirti che la tua ricerca l’ho fatta io! Ho selezionato 10 idee, quelle che per me sono le più significative e carine per decorare la parete dietro al divano. Spero ti piacciano e buona visione
IDEA #1
Elemento unico
Può essere un grande quadro o specchio. Per un effetto scenografico di grande impatto, in un unico elemento esprimi i tuoi gusti e la tua personalità. Quindi sceglilo consapevolmente, che ti piaccia davvero e posizionalo al centro del divano.
IDEA #2
Gallery wall dalla palette delicata
Vuoi decorare la parete ma in maniera soft? Allora crea una Gallery Wall in nuance con il tono della parete, quasi come se si mimetizzasse. In questo modo la decorazione risulterà gradevole e delicata.
IDEA #3
Gallery wall audace
Se sei amante dei contrasti di colore allora puoi osare con una gallery wall che contiene tonalità forti, attenzione però a non utilizzare troppi colori, per evitare un effetto troppo Arlecchino.
Decora la parete con la pittura, seleziona un motivo geometrico (facile da realizzare) e replicalo sull’intera parete. Una decorazione semplice da realizzare ma di grande effetto.
IDEA #5
Mensole
Idea pratica e carina è quella di allestire una o più mensole decorate con cornici e/o oggetti vari decorativi. Ho in programma di scrivere un articolo in cui rivelo qualche tecnica di styling per arredare una mensola.
IDEA #6
Visual display
Soluzione alternativa e di tendenza è quella di utilizzare poster, stampe o pagine di riviste e appenderli singolarmente in maniera alternativa. Ad esempio con grucce appendiabiti, cartelline con pinze o scotch.
IDEA #7
Mix cornici e oggetti
mmiwall
Una gallery wall intervallata da oggetti decorativi. Una soluzione audace che esprime la propria personalità all’interno delle nostre case.
IDEA #8
Colore protagonista
Per dare maggior risalto alla parete principale del living, valorizzala con un colore strong e il divano, se appartenente ad una tonalità in contrasto, diventerà il protagonista della stanza.
IDEA #9
Finta boiserie
In questa foto di esempio immagina che ci sia un divano al posto del letto. Realizza una finta boiserie con una mensola poco profonda e lunga tutta la parete. Inoltre, proprio come in questa immagine di esempio (immagina che ci sia un divano al posto del letto), dipingi con 2 colori differenti la parte sopra e quella sotto. Consiglio di scegliere una tonalità neutra una delle 2 parti (meglio quella superiore).
Mensole di forme differenti dalla classica lineare sono un’ottima soluzione per decorare la parete dietro al divano. Arredano molto e allo stesso tempo risultano un’idea originale.
Ecco svelata la mia selezione delle 10 idee per decorare la parete dietro al divano. In base all’idea che deciderai di sviluppare tieni sempre in considerazione del contesto, cioè delle caratteristiche del tuo living: palette colori, forme, stili e seleziona le decorazioni per la parete in funzione di esse.
Quale tra queste è più in linea col tuo stile? Raccontamelo qui sotto nei commenti.
P.S. Se pensi di non riuscire da solo e credi di aver bisogno di un piccolo consiglio personalizzato, posso darti una mano io! Dai un’occhiata alla consulenza EASY.