25 Marzo 2021 / / Blogger Ospiti

Il lavello è spesso sottovalutato nella scelta dell’arredamento della cucina ma è il centro di molteplici attività e per questo merita dei particolari accorgimenti, primo tra tutti la selezione del materiale migliore. Pochi mesi fa vi abbiamo consigliato di valutare l’acquisto di un lavello in Kuarzite di Evhoc. A chi ancora non conosce questo materiale consigliamo la lettura dell’articolo “Kuarzite, il nuovo materiale Made in Italy per lavelli di design ultra resistenti“. È davvero ricco di informazioni e caratteristiche da valutare assolutamente quando si acquista un nuovo lavello per la cucina.

Resistente, di facile manutenzione, di bell’aspetto. La Kuarzite resiste a urti, graffi, shock termici, temperature elevate, ha una superficie liscia e porosa, è facile da pulire. Tutte caratteristiche importanti per un lavello che viene utilizzato quotidianamente.

Oggi siamo ancor più convinti di avervi consigliato un ottimo prodotto realizzato da un’azienda italiana attenta all’ambiente, al riciclo, alla riduzione dell’inquinamento e, non meno importante, alle esigenze dei consumatori. Ma arriviamo alla novità: a grande richiesta, Evhoc ha presentato Black Selection, una collezione di lavelli da cucina in Kuarzite nera.

Lavello in Kuarzite nero

Perché scegliere un lavello da cucina nero tra tutti i colori disponibili sul mercato?
Alcuni potrebbero storcere il naso ritenendola una scelta troppo anticonvenzionale e onerosa a livello di pulizia. Il colore nero è soggetto a macchie di calcare e tra i dubbi più frequenti ci sono considerazioni su come vanno pulite e quanta cura è necessaria per far splendere il lavello. Ma su questo punto una rassicurazione è d’obbligo: un lavello in Kuarzite nera non richiede più manutenzione di un lavello in acciaio, per esempio.
È importante lavare il lavello per evitare macchie e aloni, ma d’altronde quale lavello al mondo non richiede un minimo di manutenzione e pulizia?! Per estetica ma soprattutto per igiene. La differenza è che con una passata di panno bagnato, qualche goccia di detersivo e una punta di bicarbonato si avrà un lavello pulito, elegante, raffinato, moderno, sempre attuale, che colpisce per estetica e pulizia. Se poi il lavello nero è abbinato ad un miscelatore nero o addirittura ad un top nero l’effetto sarà ancor più enfatizzato.

Come pulire un lavello in Kuarzite (nero)

Si sconsiglia l’utilizzo di prodotti o detergenti chimici che a lungo andare potrebbero rovinare la superficie. Per la pulizia quotidiana è bene utilizzare detersivo per piatti con un’aggiunta di bicarbonato. Per rimuovere le macchie delle gocce d’acqua si può lucidare la superficie con un panno umido e qualche goccia di olio d’oliva. Per rimuovere le macchie più ostinate l’aceto bianco è il migliore alleato; è sufficiente spruzzarlo, lascialo in posa almeno 4 ore e poi sciacquarlo. Per rendere il lavello più luminoso lo si può strofinare con un panno morbido e della farina (si, avete letto bene!) e poi sciacquarlo con dell’acqua.

Black Selection di Evhoc in promozione

Per il lancio della nuova linea di prodotti, Evhoc riserva fino al 31 marzo 2021 uno sconto del 15% sull’acquisto online di composizioni selezionate composte da tre elementi: lavello nero, miscelatore nero e tagliere multifunzione in pietra scura.

La selezione degli specialisti Evhoc

Per chi ha poco spazio
Black Selection 1
Lavello in Kuarzite nera sopra-top ad una vasca, compatto e di dimensioni contenute + miscelatore da appoggio con canna a ombrello squadrata + tagliere multifunzione (scolapiatti, piano d’appoggio, cover estetica) in pietra.
Black Selection 3
Lavello in Kuarzite nera sotto-top ad una vasca, compatto e di dimensioni contenute + miscelatore da appoggio con canna a ombrello squadrata + tagliere multifunzione (scolapiatti, piano d’appoggio, cover estetica) in pietra.

Per chi ha a disposizione superfici spaziose
Black Selection 2
Lavello in Kuarzite nera sopra-top ad una vasca ampia + miscelatore da appoggio con canna a collo di cigno e doccetta integrata estraibile + tagliere multifunzione (scolapiatti, piano d’appoggio, cover estetica) in pietra.
Black Selection 4
Lavello in Kuarzite nera sotto-top ad una vasca ampia + miscelatore da appoggio con canna a collo di cigno e doccetta integrata estraibile + tagliere multifunzione (scolapiatti, piano d’appoggio, cover estetica) in pietra.

Per chi vuole semplicemente il meglio
Black Selection 5
Lavello in Kuarzite nera sotto-top ad una vasca di grandi dimensioni + miscelatore da appoggio con canna alta e dritta e doccetta integrata estraibile + tagliere multifunzione (scolapiatti, piano d’appoggio, cover estetica) in pietra.

Le composizione sono personalizzabili: è possibile scegliere le misure del lavello, la configurazione sopra e sotto top e il modello di miscelatore.

Sul sito Evhoc.it è possibile vedere nel dettaglio le cinque composizioni disponibili.

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Per informazioni è possibile contattare l’assistenza clienti di Evhoc.it

25 Marzo 2021 / / Blogger Ospiti

I garage, per un motivo o per l’altro, con il passare del tempo si possono riempire di cianfrusaglie e sporcizia. Per chi vuole mettere ordine nel proprio garage, ecco una serie di utili consigli da seguire alla lettera.

Cianfrusaglie, polvere e sporcizia sono spesso degli ospiti graditi in molti garage. Se entrando nel proprio garage si è costretti a muoversi di lato o stare attenti a quello che si tocca, forse è giunto il momento di prendere la decisione di sistemare il garage e fare una accurata e profonda pulizia.

Prima di procedere alla pulizia del garage mediante un aspirapolvere Ghibli ad esempio, è opportuno seguire una serie di azioni. Vediamo 5 utili consigli che possono permettere a tutti, senza impazzire, di fare ordine e di trovare tutto quello che si cerca facilmente.

1: Portare fuori tutto

Il primo passo da compiere, se si vuole pulire in maniera efficace il proprio garage, è senza ombra di dubbio quello di svuotarlo di tutto quello che contiene. Se si ha la possibilità e lo spazio, si può iniziare a spostare tutti gli attrezzi e gli oggetti presenti nel garage sul vialetto di ingresso. O in una zona che permetterà di eseguire le successive operazioni di pulizia senza essere di intralcio

2: Fare un elenco ordinato di quello che si vuole tenere

Visto che si è scelto di pulire il proprio garage, è sicuramente una buona idea verificare cosa si vuole tenere e cosa si vuole buttare. In molti casi, il garage diventa un luogo della propria abitazione dove si posizionano le cose che non si utilizzano più e che in molti casi si possono anche buttare. Già che si sposta tutto, si può fare un elenco di cosa si vuole tenere e di cosa si vuole buttare.

3: Ordinare tutto per livelli di importanza

Al termine della cernita delle cose presenti nel garage che si vuole tenere, è bene organizzare una lista di tutti gli oggetti e attrezzature per importanza. Le cose che si utilizzano di più dovranno essere in una posizione che si può raggiungere senza grossi problemi. Mentre, le cose che si utilizzano di meno o raramente possono essere posizionate in una scatola o in un armadio. Più si è accurati in questa fase, più facile sarà riposizionare ogni cosa nel proprio posto al termine delle operazioni di pulizia.

4: Portate in discarica l’eccesso

Al termine della pulizia del garage, è giunto il momento di portare in discarica quello che si è deciso di scartare. Invece di buttare tutto nel cassonetto generico, è buona cosa portare in discarica tutto quello che si può riciclare e/o riutilizzare in qualche modo.

5: L’ordine è amico della pulizia

L’ultimo consiglio, ma che si può dire anche il più importante, è quello di ricordarsi che l’ordine è un amico inseparabile della pulizia. Sistemare ogni attrezzo o oggetto dove lo si è trovato al termine del suo utilizzo, è una delle operazioni più importanti per chi vuole mantenere ordine nel proprio garage. Inoltre, è bene ricordare che un garage ordinato permette di trovare oggetti e attrezzi in poco tempo. Cosa, che non sempre si può riuscire a fare se il garage è in disordine e non si ricorda dove si è messo quello che si cerca.

Come si è potuto vedere, pulire un garage e mantenerlo in ordine non è sicuramente un’operazione difficile. Con un piccolo impegno, si potrà beneficiare di una maggiore facilità nel trovare ogni cosa e nell’avere più spazio a propria disposizione.

19 Marzo 2021 / / Blogger Ospiti

L’installazione di un condizionatore all’interno della propria abitazione rappresenta un intervento potenzialmente invasivo, oltre che dispendioso dal punto di vista economico. Ragion per cui, è necessario valutare con attenzione diversi fattori, così da individuare la soluzione migliore in relazione alle necessità pratiche ed alle esigenze estetiche. Di seguito, vediamo quali sono i fattori da prendere in considerazione per fare la scelta migliore e quali sono i modelli in commercio tra i quali è possibile scegliere.

Valutare lo spazio di collocazione

Il primo parametro ad influire sulla scelta di un condizionatore è rappresentato dallo spazio. Bisogna anzitutto tenere in conto la superficie disponibile per l’installazione di un macchinario fisso a parete, soprattutto in relazione all’arredamento già presente oppure a quello che dovrà essere allestito al termine di lavori di ristrutturazione o rinnovamento. Quando si parla di ‘spazio’, ci si riferisce anche al volume complessivo dell’ambiente all’interno del quale il macchinario verrà collocato. Il condizionatore, infatti, va scelto anche in base alla potenza che, a sua volta, va parametrata in relazione alla volumetria della stanza. La capacità di refrigerazione dei condizionatori viene quantificata in BTU (British Termal Unit), il parametro di riferimento per rapportare la potenza necessaria per specifiche metrature. Per una stanza di 30 metri quadri, ad esempio, bisogna installare un apparecchio da almeno 8000 BTU mentre per 50 metri quadri serve un condizionatore da 13000 BTU.

Il budget di spesa

Un altro fattore particolarmente rilevante per la scelta del condizionatore è la possibilità di spesa; in commercio sono reperibili modelli adatti a tutte le tasche. Quelli più economici sono portatili, e non necessitano di interventi edilizi per l’installazione; di contro, gli apparecchi più costosi hanno prezzi superiori ai mille euro. Per farsi un’idea di quali siano le offerte del mercato, si può consultare il catalogo digitale di un e-commerce specializzato come Emmebistore, dove è possibile trovare modelli proposti da brand leader del settore, come ad esempio i condizionatori Aermec, fissi o portatili.

In ogni caso, è possibile risparmiare utilizzando il bonus previsto dalla Legge di Bilancio 2021, ossia un’agevolazione del 50% per l’acquisto di un condizionatore a basso consumo energetico (identificato dalla classe energetica A+); l’incentivo può raggiungere il 65% qualora venga acquistato un dispositivo a pompa di calore in sostituzione di uno meno efficiente dal punto di vista energetico. Per ricevere il bonus, è necessario poter provare l’acquisto; a prescindere dal canale utilizzato, ciò che conta è conservare la ricevuta che riporta gli estremi del pagamento.

La tecnologia di funzionamento

I condizionatori possono essere classificati in due grandi tipologie, a seconda della rispettiva tecnologia di funzionamento. I modelli “on/off” restano in azione fin quando l’ambiente in cui sono installati non raggiunge la temperatura desiderata; dopo di che, si spengono per poi riattivarsi quando la temperatura si alza di nuovo. I condizionatori a inverter, invece, restano sempre accesi ma, una volta raggiunta la temperatura preimpostata, regolano il proprio funzionamento in maniera tale che la refrigerazione resti costante. Questo sistema assicura un minor dispendio energetico e, al contempo, garantisce il mantenimento di una temperatura stabile e regolare all’interno dell’ambiente. Le diverse modalità di funzionamento si adattano a specifiche esigenze di utilizzo: i modelli a inverter, ad esempio, sono più adatti a locali che necessitano di una refrigerazione costante e regolare.

In contesti domestici, i condizionatori più diffusi sono quelli denominati ‘split’: si tratta di un sistema di condizionamento che utilizza una pompa di calore e sfrutta due unità separate. La prima (diffusore) viene montata all’interno e presenta una sorta di alettone mobile che si apre per lasciar uscire l’aria fredda; la seconda, invece, è un compressore-scambiatore che viene collocata all’esterno, in quanto è il macchinario responsabile del trasferimento del calore fuori dall’abitazione.

17 Marzo 2021 / / Blogger Ospiti

Il PVC è un materiale davvero molto interessante il quale fa assolutamente rima con arredamento, o meglio con tutte le componenti decorative e tecniche che possono contraddistinguere un ambiente interno.
I possibili utilizzi del PVC sono davvero molteplici, ma prima di elencarli ricordiamo che cos’è questo materiale, perché è chiamato in questo modo e quali sono le sue caratteristiche principali.

PVC: cos’è e quali sono i suoi punti di forza

PVC è sostanzialmente una sigla con cui si indica il polivinilcloruro, noto anche come cloruro di polivinile, un materiale plastico che trovò le sue prime applicazioni nell’Ottocento e che è stato costantemente perfezionato nel corso del tempo fino ad arrivare alle due odierne e pregevoli caratteristiche.
I punti di forza del PVC, in effetti, sono svariati, a cominciare dalla sua grande resistenza: come la grande maggioranza dei materiali plastici, infatti, il PVC sa conservarsi ottimamente nel tempo anche qualora sia sottoposto a massiva usura, oppure qualora sia esposto costantemente agli agenti climatici.
Il PVC fa dunque rima con durevolezza, ma non solo: questo polimero è molto leggero e di semplice lavorazione, caratteristiche che contribuiscono a rendere molto convenienti i prezzi dei prodotti realizzati in questo materiale.
Anche a livello di resistenza, tuttavia, questo materiale è eccellente, ciò lo rende ideale per le superfici soggette ad impatti di vario tipo, senza trascurare caratteristiche ancor più tecniche quali l’isolamento termico e la sua valida resistenza al fuoco.

Porte e serramenti in PVC

Come si diceva in precedenza, se ci si trova in un ambiente interno moderno può capitare di trovare molteplici realizzazioni in PVC, scopriamo subito quali.
Anzitutto, questo materiale trova ampio impiego nella realizzazione di porte interne, soprattutto nell’ambito degli arredi moderni, dal momento che queste porte presentano in genere superfici lisce ed essenziali.
Anche nel mondo degli infissi il PVC è un materiale molto utilizzato: molte delle più note aziende specializzate in questo tipo di prodotti, come Tigullio Design, valorizzano al massimo i loro serramenti in PVC trattandosi, come detto precedentemente, di un materiale con grandi capacità di isolamento termico.
Quest’aspetto, come noto, ha una grande importanza per quel che riguarda gli infissi, dal momento che la loro capacità di coibentazione termica è destinata a influire non poco sull’efficienza termica complessiva dell’immobile.

I pavimenti in PVC

Un impiego del PVC piuttosto moderno, che probabilmente diverrà sempre più diffuso nel prossimo futuro, è quello riguardante la realizzazione di pavimenti.
Questi pavimenti sono resistenti, economici e molto pratici nella relativa posa in opera, e dal punto di vista estetico sanno essere davvero molto accattivanti, basti pensare che i pavimenti in PVC possono riprodurre le medesime venature naturali del legno, divenendo così un’alternativa al parquet molto più economica e agevole nella sua gestione.

Gli elementi d’arredo in PVC

Vastissima è, inoltre, la gamma di mobili in PVC: con questo materiale si producono principalmente armadi, piccoli mobili con scaffali ed elementi d’arredo con funzioni specifiche, come possono essere ad esempio i mobili coprilavatrice.
Per via delle loro caratteristiche tecniche, peraltro, questi mobili possono essere utilizzati pressoché indistintamente in ambienti interni o esterni; molti di essi, ad esempio, trovano la loro collocazione su balconi e verande, essendo in grado di resistere senza alcun problema ai raggi solari e alle temperature accentuate.

16 Marzo 2021 / / Blogger Ospiti

Tecnologia d’avanguardia e design d’autore nel nuovo catalogo della multinazionale belga

Tecnologie d’avanguardia e raffinate soluzioni di design per luci che migliorino il benessere delle persone: è ispirata ad una visione human centric la collezione 2021 di Delta Light, la multinazionale che negli ultimi anni si è imposta all’attenzione del mercato italiano dell’illuminazione.

Intitolata The Lighting Bible 14, la nuova edizione del catalogo dell’azienda belga presenta una vasta gamma di prodotti, realizzata interamente nelle fiandre ed ideata con la collaborazione di designer internazionali.

“Continuiamo a esplorare i confini dell’illuminazione tecnica e architettonica, ma anche quelli del design. La tecnologia al servizio dei suoi utenti e l’eleganza delle soluzioni formali sono il filo conduttore delle novità presenti in The Lighting Bible 14” ha dichiarato il managing director Jan Ameloot.

Dal canto suo, il country manager Italia, Gianluca D’Avino ha sottolineato: “La Lighting Bible 14 evidenzia come la nostra visione sia centrata su un sistema di valori per noi imprescindibili: la funzionalità unita alla sostenibilità ed all’immancabile attenzione al design. La Lighting Bible 14 è un viaggio tra immaginazione e creazione, ma anche una sfida a noi stessi per superare i limiti della tecnologia e del design. Una visione pionieristica dell’illuminazione e del benessere dell’individuo, in linea con l’idea del nostro fondatore Paul Ameloot”.

Le due edizioni del catalogo 2021

Nella nuova collezione, Delta Light ha declinato l’attenzione al comfort visivo sfruttando i risultati del suo Dipartimento di Ricerca e Sviluppo: l’uso di tecnologie di ultima generazione, la riduzione dell’abbagliamento, l’impiego di sensori ed elementi dell’IOT, caratterizzano i nuovi prodotti, consentendo la realizzazione di sistemi di illuminazione tradizionali e smart.
The Lighting Bible 14 testimonia ancora una volta l’esclusività di Delta Light, un obiettivo raggiunto anche grazie a prestigiose partnership, su tutte quelle con gli olandesi di UNStudio e con il lighting designer Dean Skira. L’eleganza delle forme e il minimalismo delle dimensioni è una delle cifre stilistiche che contraddistingue la nuova collezione.
A 24 anni dalla sua nascita, The Lighting Bible si presenta per la prima volta in doppia edizione: la versione Lighting Bible 14 -Create, incentrata sulla presentazione più tecnica e dettagliata dei prodotti, e Lighting Bible 14 – Imagine, dedicata ai progetti architettonici che li vedono protagonisti.

Nime, la lampada da incasso firmata da Dean Skira

Nime, l’illuminazione di precisione di Dean Skira

Novità di spicco della nuova collezione è senz’altro Nime, probabilmente la più piccola lampada da incasso mai realizzata. Frutto della collaborazione con Dean Skira, Nime vanta caratteristiche tecniche uniche: il suo corpo si nasconde interamente nel soffitto, rivelandosi solo per un’apertura di appena 10 mm. A dispetto delle dimensioni, è dotata di un’ottica d’avanguardia, che consente di mettere a fuoco il raggio di luce emesso ma anche di regolarne la rotazione e l’inclinazione, il tutto con un effetto abbagliante pressoché nullo. Nime permette di valorizzare gli oggetti sia su superfici verticali che orizzontali, a prescindere dalla loro grandezza e anche nel caso di soffitti in pendenza.

Le luci Haloscan e Multinova

Haloscan e Multinova, il design minimale e il comfort visivo

In termini di design minimale e comfort visivo, la Lighting Bible 14 propone anche altre novità di interesse. Haloscan, ad esempio, utilizza una sofisticata lente piatta, che consente di avere 4 diversi fasci di luce e una distribuzione luminosa molto armonica. Per girare e inclinarsi senza problemi, questa gamma sfrutta Ex-Centric Rotation System, un sistema brevettato Delta Light, che combina proprietà rotanti e basculanti in un unico movimento.

Discorso simile per Multinova: lo spessore di soli 69 millimetri rende l’apparecchio particolarmente funzionale per progetti residenziali e di ospitalità. Oltre che nella soluzione incassata o in versione da profilo magnetico, questa gamma può essere utilizzata anche in sospensione, classica o attraverso tige rigida, con regolazione dell’inclinazione fino a 90° che consente l’illuminazione di superfici verticali. Inconfondibile il design, che gli conferisce la forma di un disco luminoso.

I downlight Artuur

Artuur, estetica e versatilità

Le dimensioni ridotte sono una caratteristica anche di Artuur, una gamma di downlight caratterizzata dai bordi inclinati verso il centro, proposta sia nella soluzione circolare che in quella rettangolare. Un altro elemento distintivo di Artuur è l’obiettivo convesso, che diventa elemento di design, nascondendo una tecnologia con sorgente Led posizionato in profondità. Artuur può unire una piacevole luce diffusa con un effetto wall washing estremamente uniforme grazie all’ausilio di un LED secondario, che illumina le superfici verticalmente.

Spy, un’icona reinventata

Minimalismo, funzionalità e versatilità sono i termini chiave per descrivere la famiglia Spy, riprogettata per soddisfare molteplici esigenze di illuminazione e per essere perfetta per l’illuminazione d’accento in ambienti residenziali e commerciali.
Nuovi apparecchi dal diametro di 27, 39, 52, 66 e 90 millimetri, ed una gamma di spot adatti a qualsiasi scopo, anche l’outdoor. Ottiche ibride, migliore consistenza di colore dei LED e nuove prospettive di controllo con Tunable White e Soft Dim fanno della nuova famiglia Spy un riferimento sia tecnologico che estetico.

La rinnovata famiglia Spy accoglie anche Spy 39 W, un apparecchio da parete per outdoor ricco di eleganza e raffinatezza. Con il suo cilindro affusolato, Spy 39 W rappresenta un apparecchio, down- o down-up, dal design minimalista.

La rinnovata gamma Spy è utilizzabili indoor e outdoor

Da menzionare, infine, la lampada a sospensione Zoover, caratterizzate da una grande cupola in feltro che ospita un disco luminoso in grado di produrre una splendida luce diffusa ed i caratteristici Uho, dal look sofisticato e piccole dimensioni.

La lampada Zoover con la caratteristica cupola in feltro
Le luci Uho

Come accade dal lontano 1997, The Lighting Bible continua a presentare in dettaglio la nuova produzione Delta Light, che quest’anno mette in relazione tecnica, eleganza e comfort.
La nuova collezione sarà visibile da aprile presso lo showroom Delta Light Studio (Milano, via privata Gaspare Bugatti, 15 – tel. 02 2305 6210) e online sul sito www.deltalight.com/new

Milano, 11 marzo 2021

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5 Marzo 2021 / / Blogger Ospiti

I divani letto sono quegli elementi d’arredo che semplificano la vita. Con un semplice movimento offrono riposo notturno confortevole per una notte o per tutti i giorni. Il divano letto non rappresenta infatti solo la soluzione di emergenza per ospitare comodamente gli ospiti in visita, ma è anche utile come mobile salvaspazio per camere piccole ed è una vera salvezza per ottimizzare lo sfruttamento dello spazio di un monolocale. Siccome comprare un divano letto può rappresentare una spesa significativa, prima di fare un acquisto è bene considerare che cosa si cerca dal divano letto e l’utilizzo al quale è destinato.

Scegli il divano letto adatto a te

La gamma di divani letto si è notevolmente estesa negli anni proprio per andare incontro alle diverse esigenze di chi cerca questo mobile salvaspazio. La versione classica è quella che ha la seduta e lo schienale completamente indipendenti. Il materasso che serve per dormire è contenuto all’interno. Ma le varianti disponibili che comunque in comune mantengono la facilità di conversione da divano a letto sono molte.

  1. Il divano letto per tutti i giorni
    Il divano letto non è più solo un complemento d’arredo d’emergenza. Oggi sempre più persone lo utilizzano per dormire quotidianamente. Il motivo è semplice, con un comodo divano letto è possibile sfruttare meglio lo spazio a disposizione in un piccolo appartamento o in un monolocale. In questo caso è molto importante scegliere un modello di buona qualità. Visto che deve essere sottoposto a apertura e chiusura quotidiana, gli elementi che compongono i meccanismi devono essere robusto e in grado di tollerare il continuo lavoro. Colore e materiali del rivestimento sono una questione di gusto personale, ma se si cerca un divano rapido che si dispiega rapidamente, conviene puntare sui modelli i cui cuscini restano attaccati alla struttura del divano. Attenzione allo spessore del materasso: se il divano letto viene usato per dormire regolarmente, serve un materasso adeguato, di almeno 18 cm di spessore.
  2. Il divano letto per gli ospiti in vacanza
    Il divano letto per ospitare gli amici nella casa di vacanza o per avere un posto in più dove fare dormire i parenti in visita, anche se viene utilizzato saltuariamente può necessitare di qualche attenzione in più. Per questo utilizzo sono comodi i divani letto che si aprono estraendo da sotto la seduta il materasso con la rete a doghe. Del resto, quando si deve dare ospitalità per diversi giorni, è necessario offrire un posto dove poter riposare serenamente. Questo genere di letti è comodo perché offre un’ottima seduta da chiuso ed è confortevole per la notte. La praticità di aprire il letto con un solo gesto, mantenendo i cuscini al loro posto è sempre impagabile.
  3. Il divano letto per le emergenze
    Il divano letto d’emergenza, quello che usano i figli per ospitare gli amici, è quello che viene usato per dormire solo occasionalmente. Pertanto, il materasso può avere uno spessore ridotto, anche solo 8 cm, e ripiegarsi in tre parti quando viene richiuso. Ovviamente si tratta di una soluzione di qualità inferiore, ma può garantire una notte di riposo serena anche se non con lo stesso comfort assicurato dagli altri modelli. Più o meno equivalente sono i divani letto futon, modelli essenziali ripiegati in due o tre parti, che si aprono su una struttura a doghe in legno.
25 Gennaio 2021 / / Blogger Ospiti

Un nuovo combustibile per il riscaldamento domestico si è affiancato negli ultimi anni ai più classici (legna, carbone e gas), divenendo in pochissimo tempo uno tra i materiali più apprezzati dalle famiglie italiane: il Pellet. Questo perché, se confrontato con gli altri comuni combustibili fossili, ha un costo di riscaldamento molto vantaggioso grazie ai suoi elevati rendimenti termici.
Un grosso limite frena spesso al momento dell’acquisto: le stufe a pellet classiche riscaldano bene la stanza in cui sono posizionate, mentre fanno più fatica con le altre, specialmente se l’ambiente è molto grande, rischiando che il calore non sia distribuito uniformemente…
Le stufe pellet canalizzate nascono proprio per risolvere questa problematica!
Le stufe a pellet canalizzate, infatti, uniscono l’efficienza energetica ad un design moderno, accattivante e minimal: installare una stufa non significa più solamente scegliere un sistema di riscaldamento pratico ed economico, ma anche valorizzare il proprio contesto abitativo, per un benessere sia del corpo sia dello spirito. Forme, colori e materiali vanno a fondersi con l’ambiente, generando un risultato unico nel suo genere.

Cosa sono le stufe a pellet ad aria canalizzata?

Si tratta di stufe a pellet ad aria, progettate per riscaldare più stanze adiacenti a quella in cui collocata, grazie ad un sistema di conduzione del calore: con un solo prodotto, perciò, potrai riscaldare più stanze di Casa tua!

Come funziona una stufa a pellet canalizzata?

Il suo funzionamento è davvero molto semplice: rispetto alla stufa a pellet tradizionale, la stufa canalizzata è dotata di 1 oppure 2 canalizzazioni a cui vengono collegati i tubi che trasportano il calore nelle altre, stanze grazie ad un sistema di ventilazione della stufa.

Canalizzazione della stufa a pellet, come avviene?

Tecnici professionisti installano nelle pareti dell’abitazione i tubi che verranno poi collegati al sistema di ventilazione per canalizzare la stufa a pellet: in passato si utilizzavano tubi in metalli, mentre oggi si preferiscono tubi in in acciaio inox, perché hanno una maggiore resistenza alla corrosione e sono sicuri. Il sistema di ventilazione della stufa convoglierà parte del calore in questi tubi, riscaldando così anche gli ambienti adiacenti.
Stufa a pellet canalizzabile, scegli KéStufe!
KéStufe è un’Azienda Italiana specializzata nel settore delle stufe a pellet artigianali e, soprattutto, Made in Italy. Seleziona i migliori materiali sul mercato ed offre assistenza su tutto il territorio nazionale grazie alla sua esperienza ed alla professionalità del suo team. Inoltre, il loro design unico ed accattivante le rende perfette come elemento di arredo moderno per il salotto.

Se sei alla ricerca di una stufa a pellet canalizzabile di qualità artigianale e interamente prodotta in Italia, KéStufe ti propone 3 differenti modelli tra cui scegliere:

    1. KORY.

    1. KYRA.

    1. KEIRIN.

Quanto costano le stufe a pellet canalizzate KéStufe?

Il prezzo di una stufa a pellet canalizzata varia in base alle sue caratteristiche tecniche, come per esempio la sua potenza (espressa in kW), la sua autonomia, la sua efficienza energetica, etc, senza tralasciare i tubi e i collegamenti extra necessari per la canalizzazione della stufa a pellet.
Inoltre, l’Azienda dovrà fare un sopralluogo gratuito in loco per valutare nel dettaglio l’ambiente di inserimento dell’impianto e, così, evitare di formulare cifre approssimative e, soprattutto, errate.
Scegliere una stufa a pellet canalizzabile o anche solo una stufa a pellet tradizionale richiede esperienza: solamente esperti professionisti saranno capaci di fornirti le indicazioni corrette per individuare il prodotto migliore, idoneo in relazione alle dimensioni dell’abitazione e solo dopo fornirà un preventivo su misura in base alle tue reali esigenze.

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[Le immagini sono di proprietà di New Time SPA.]

25 Gennaio 2021 / / Blog Arredamento

Lo spazio esterno della casa, molto spesso nasconde delle potenzialità che ci permettono di utilizzare il terrazzo o il giardino come un’estensione dell’ambiente vivibile della casa, in particolare nelle stagioni calde come la primavera e l’estate. Si può sviluppare in diverse conformazioni e grandezze, può essere utilizzato come ambiente conviviale dove passare del tempo con altri membri della famiglia e amici, oppure può
rimanere un semplice spazio di risulta senza svolgere funzioni
particolari.

Quando si arreda una casa, è bene riflettere su come arredare gli spazi esterni: tra i complementi d’arredo più utilizzati per troviamo gli armadi da esterno, che grazie alle loro dimensioni e strutture differenti permettono di valorizzare lo spazio e di sfruttare al massimo la
potenzialità del luogo.

Come scegliere l’armadio da esterno più adatto

Gli armadi da esterno sono maggiormente utilizzati per immagazzinare al di fuori della casa tutti gli attrezzi e gli oggetti che non è possibile tenere all’interno o su un balcone. Questi complementi di arredo sono fondamentali, perché permettono di tenere ordinato sia lo spazio esterno della casa che quello interno, senza dover sporcare ed occupare il balcone o il terrazzo con oggetti inutili e ingombranti.

Gli armadi da esterno disponibili in commercio sono molto diversi fra loro in termini di forme, funzioni e materiali. Ogni armadio è pensato per soddisfare delle specifiche esigenze dei consumatori e sono differenti rispetto agli armadi da interni.

Per acquistare l’armadio da esterno che soddisfi le proprie necessità bisogna tenere in considerazione alcuni criteri fondamentali per l’acquisto:

  • Lo spazio a disposizione e il luogo dove installare l’armadio;
  • La resistenza ai fenomeni atmosferici;
  • La funzione che l’armadio da esterno dovrà svolgere;

Tipologie di armadi da esterno

Si possono distinguere diverse tipologie di armadi da esterno, in
relazione alla funzione che questi devono svolgere. Le tipologie più diffuse sono:

  • Armadio portatutto con ripiani: classico armadio da esterno, alti all’incirca 2 metri e caratterizzati da 1 o 3 ante.
  • Armadio portascope: armadio molto alto che dispone di un unico vano contenitore in cui è possibile riporre oggetti lunghi, come le scope.
  • Armadio bassi con ripiani: tipologia di arredo molto comune che consente di tenere in ordine lo spazio esterno.
  • Armadio bassi per la raccolta differenziata: permettono di inserire buste o pattumiere in plastica e sono caratterizzate da due o tre scomparti.
  • Baule e Cassapanca.

Quali sono i materiali di un armadio da esterno

I materiali di costruzione degli armadi da esterno, nella maggior parte dei casi sono trattati per resistere ad agenti atmosferici di ogni tipo. Quelli più resistenti alle variazioni climatiche sono l’alluminio, la resina, il PVC e il legno.

Gli armadi da esterno in alluminio sono leggeri e versatili, possono essere realizzati su misura e resistono all’acqua, al vento e ai raggi UV. Il loro costo, però, è molto elevato. Gli armadi in PVC o in resina sono anch’essi leggeri, versatili e resistenti all’acqua, possono essere lavati facilmente. Al contrario dell’alluminio, però, questi possono ribaltarsi facilmente se non sono saldati molto bene alla struttura e scoloriscono subito al sole.
Gli armadi in legno o in rattan hanno una maggiore resistenza ai raggi UV, al vento e alla pioggia. Tuttavia, sono molto pesanti e anche molto costosi.

17 Dicembre 2020 / / Blogger Ospiti

Il miglior tavolo da pranzo per te sarà quello che funziona per il tuo budget, è solidamente costruito, si adatta al tuo spazio e ha uno stile che amerai per anni. Ci sono alcuni fattori fondamentali che dovresti considerare quando ne scegli uno per il tuo soggiorno.

In primo luogo, diffidare di cedere alle tendenze, un buon tavolo dovrebbe durare almeno dai cinque ai dieci anni. Se scegli qualcosa di troppo funky o ultra moderno, con troppi dettagli strani, un giorno potresti svegliarti e chiederti cosa stavi pensando al momento del suo acquisto. I gusti delle persone cambiano negli anni, così come le tendenze. Optare per una soluzione semplice e robusta è sempre la scelta vincente.

Insieme alla convenienza e uno stile senza tempo – come quello del brand Cattelan -, stabilità e ottima manifattura sono importanti da cercare quando si ispezionano i tavoli nei negozi di mobili.

Ecco alcuni consigli utili per scegliere il tavolo perfetto per il tuo ambiente.

La regola numero uno: il tuo tavolo da pranzo deve adattarsi alla tua zona pranzo

Ma un tavolo da pranzo è un mobile ingannevolmente grande, e per prima cosa bisogna tenere conto dello spazio circostante.

Oltre all’ingombro del tavolo, avrai bisogno di almeno un metro di spazio libero su tutti i lati per sederti comodamente su una sedia e muoverti nell’area circostante. Quindi, che faccia parte di uno spazio multiuso o di una sala da pranzo separata, inizia misurando la lunghezza e la larghezza dell’area che puoi dedicare a questo pezzo di arredamento. Quindi sottrarre circa due metri per lato da queste due misurazioni per ottenere una lunghezza e una larghezza target del tavolo da pranzo.

A questo punto pensa al suo utilizzo, se sarà impiegato anche per i pranzi quotidiani, o sarà uno spazio conviviale dedicato solo alle cene con gli amici. Questa è una variabile importante in quanto il “peso visivo” di un mobile può davvero influenzare la sua grandezza in una stanza. Potrebbe tecnicamente adattarsi, ma sembrerà enorme se è un pezzo scuro o ingombrante o se è troppo vicino ad altri mobili.

Se hai poco spazio, considera come opzione i tavoli estendibili; questi ti consentono di personalizzare il tavolo per diverse esigenze di intrattenimento e dimensioni delle feste.

Occhio alla forma del tavolo

I tavoli quadrati e rettangolari sono i più comuni, quindi troverai il maggior numero di scelte con stili, dimensioni e opzioni estensibili. Ma un tavolo rotondo o ovale può darti un po’ più di spazio per muoverti poiché taglia gli angoli ma ha comunque una buona superficie.

Qualunque sia la disposizione del tuo soggiorno, un tavolo rettangolare resta sempre un grande classico e soprattutto un prodotto versatile ed adattabile ad ogni occasione, sia per pochi commensali che per una ricorrenza speciale in cui il numero di invitati è maggiore.

Se il rettangolare può apparire una scelta troppo classica, a questo punto si può giocare con l’estetica e il design del tavolo, anziché con la sua forma vera e propria. Un esempio perfetto in questo contesto è una referenza del catalogo Cattelan Tavoli, il modello Skorpio, disegnato dal designer Andrea Lucatello. Realizzato con base in acciaio verniciato trasparente, in più soluzioni di colore; piano in cristallo 15 mm trasparente con bordi bisellati inversi, e si distingue per un design moderno ma al contempo raffinato che si sposa con vari tipi di ambientazione.

Presta attenzione ai supporti del tavolo

La base, di solito le gambe, un piedistallo o un cavalletto, può influire sul numero di persone che puoi adattare a un tavolo. Quando vedi un tavolo di persona, siediti per vedere se le tue gambe colpiscono le gambe del tavolo. Verifica di avere abbastanza spazio per le ginocchia quando ti muovi fino in fondo e se riesci ad incrociare le gambe sotto il tavolo. Il telaio che regge il piano del tavolo spesso può ridurre lo spazio di manovra.

Se vuoi essere più flessibile con i tuoi ospiti, fai attenzione alla larghezza delle gambe e a dove esse sono posizionate.

Con un piedistallo o un tavolo a cavalletto, hai più flessibilità per aggiungere più persone al tavolo. Una base centrale, come quella in acciaio del modello Skorpio di Cattelan Tavoli, è l’opzione migliore per la comodità dei commensali.

I tavoli a cavalletto possono darti flessibilità lungo i lati del tavolo, ma possono limitare lo spazio alle estremità di esso. Guarda attentamente quanto spazio c’è tra il bordo del tavolo e il punto in cui sono attaccati i supporti del cavalletto per assicurarti che ci sia spazio per le ginocchia.

28 Ottobre 2020 / / Blogger Ospiti

La nascita di Babbo Natale

Il Natale è una festività che tutti conosciamo e apprezziamo sin dai tempi più antichi; quando arriva il grande freddo, e la neve imbianca il paesaggio, le famiglie si riuniscono a tavola per godersi un po’ di tempo insieme.

Tuttavia, dietro questa apparente semplicità, si nascondono in verità molte curiosità strampalate riguardanti il Natale, che sicuramente neanche voi conoscevate.

La prima riguarda proprio la nascita di Babbo Natale, una domanda a cui probabilmente solo i più piccini hanno pensato.

Quando è nato il grande uomo paffuto vestito di rosso, che distribuisce regali in giro per il pianeta? Difficile crederlo, ma la sua nascita avviene tanti anni dopo la comparsa del presepe o della capanna presepe, nel 1931 se vogliamo essere più precisi.

A provvedere alla sua creazione, è stata proprio l’azienda di Coca Cola, che creò Babbo Natale per pubblicizzare una sua nuova bevanda.

Una trovata di marketing geniale, che sopravvisse durante il corso della storia fino ad arrivare a noi!

La prima canzone nello spazio

Cosa c’entra il Natale con lo spazio vi starete chiedendo, ebbene è meglio non passare a conclusioni troppo affrettate, in quanto fu proprio Jingle Bells la prima canzone ad essere cantata nello spazio.

Siamo nel 1965, il sedicesimo giorno di Dicembre, e la navicella Gemini 6 è impegnata in un attracco alla navicella Gelmini 7, il primo attracco nello spazio della storia. La manovra era molto impegnativa, la percentuale di rischio molto alta, ed in caso di fallimento i risultati sarebbero stati disastrosi.

Fortunatamente la bravura dell’equipaggio non si fece spaventare, e tutto andò a buon fine. Per celebrare la vittoria, gli astronauti iniziarono a cantare e suonare Jingle Bells, con l’aiuto di alcune campanelline che avevano a bordo.

Ovviamente cantare nello spazio non era un evento proprio usuale, motivo per cui l’equipaggio a bordo della navicella Gelmini7, appena attraccata alla compagna Gelmini 6, pensò di avvertire interferenze di origine aliena; probabilmente uno dei migliori scherzi natalizi sulla terra…o meglio dire nello spazio!

Il regalo di Natale più grande al mondo

Eccoci infine giunti all’ultima curiosità natalizia di questa classifica, il regalo di Natale più grande al mondo! Provate un po’ ad indovinare di cosa stiamo parlando, un peluche gigante? Un grandissimo cappello rosso? Niente, ancora non ci siete arrivati.

Il regalo di Natale più grande al mondo pesava diverse tonnellate, e fu distribuito in ben 1883 casse di legno; stiamo parlando proprio della Statua della Libertà. Ancora oggi simbolo degli Stati Uniti d’America, La Statua fu regalata agli americani dal popolo francese, come simbolo di fratellanza e amicizia tra le due nazioni.

Un’opera così grande non poteva sicuramente essere impacchettata e mandata tramite corriere, motivo per cui i francesi decidettero di suddividerla in pezzi ricomponibili e caricarla su una nave da trasporto merci.

Le 1883 casse occuparono tutto lo spazio a bordo, e una volta giunti a destinazione, l’equipaggio impiego quasi un mese per scaricare il tutto sulla terra ferma. Le complicazioni non finirono qui, in quanto un opera così mastodontica, necessitava di una base altrettanto grande e robusta per poter essere mantenuta in piedi.

Grazie ad una sottoscrizione pubblica, furono proprio i cittadini a finanziare la costruzione della base.

Un grande progetto di cui pochi conoscevano la storia, ma che oggi è diventato un simbolo di unione e fratellanza, manifestata proprio durante il periodo Natalizio!