2 Giugno 2025 / / ChiccaCasa

Se hai un cane di taglia grande o gigante lo sai. Più il tuo amico peloso è grande, più i lettini belli diventano rari come unicorni.
Se poi i cani grandi in casa sono due o magari tre e vuoi un unico lettino che sia esteticamente in armonia con il resto della casa, allora la ricerca si trasforma in una caccia al tesoro a difficoltà crescente.

La verità?
Esistono letti per cani giganti o cani grandi che dormono insieme, ma sono:

  • pochi,

  • spesso costosi,

  • anche se definiti come XXL, non tutti sono davvero abbastanza grandi per far dormire in comodità due o tre cani grandi o di taglia gigante.

Si finisce a volte per accontentarsi, ma tu, che hai scelto con cura ogni dettaglio della casa, non vuoi ritrovarti con un angolino trascurato, no?

In questo articolo ti racconto la soluzione che ho trovato per la camera da letto di una coppia di clienti e i loro tre amici a quattro zampe.

L’alternativa qual è?

Più spesso di quanto pensi, chi ha più di un cane grande finisce con l’opzione “più lettini sparsi per casa”.

Il risultato?

  • Disordine visivo: tanti letti sparsi nella stessa stanza.

  • Più lettini da pulire (e più peli disseminati qua e là).

  • Una spesa notevole: un buon lettino per cani grandi costa almeno un centinaio di euro, ma non sempre resistono nel tempo a lavaggi e usura.

  • Durata incerta: spesso l’imbottitura si affloscia, i tessuti si rovinano, e ti ritrovi a sostituirli ogni pochi anni.

Un’ottima alternativa, invece, sarebbe una struttura letto su misura con un materassino, sempre su misura, ma questa soluzione non è per tutte le tasche.

La mia soluzione per un lettino per 3 cani? Un letto Montessori

Hai letto bene. Un letto Montessori per bambini, che ho accessoriato con prodotti già pronti per essere acquistati.
Perché? Perché è:

  • basso e accessibile per i cani,

  • grande abbastanza da ospitarne anche due o tre grandi insieme,

  • in legno naturale e con un bel design adatto a tutti gli stili.

E se abbini un buon materasso e una fodera tessile gradevole, il risultato è funzionale, comodo e pure bellissimo da vedere.

Ecco la combinazione che consiglio.

Shopping list

1) Struttura letto Montessori – Modello TILA 7 di Smartwood

  • Misure: per i miei clienti ho suggerito la versione da 183 x 83 x 18 cm, ma ci sono tantissime misure di questo modello, tra cui scegliere. Ecco perché puoi usare la struttura letto anche solo per sollevare da terra un materassino o una coppia di materassini che hai già e rendere più sofisticato e stabile il lettino.

  • Materiale: legno naturale sostenibile.

  • Colore: per i miei clienti ho suggerito il bianco, essendo il lettino posto ai piedi del matrimoniale in legno naturale.
    Esistono altre finiture super interessanti, come il multistrato grezzo (molto affine con lo stile scandinavo).

  • Design: pulito, essenziale, adatto a tanti stili diversi, dal minimal al vintage.

  • Prezzo: 219€ (cambia in base alle dimensioni).

 

2) Materasso indeformabile per bambini

Spessore: 16 cm

  • Rivestimento: poliestere, ipoallergenico

  • Caratteristiche: ortopedico, medio rigido, made in Italy

  • Prezzo: circa 71€

 

3) Coprimaterasso vellutato ed elasticizzato

In realtà è un copridivano, ma ha delle taglie strategiche in grado di adattarsi a diversi materassini.

  • Misure: per la coppia di clienti ho suggerito il “3 posti grandi”, ma sono disponibili varie misure molto flessibili.

  • Colore: nella palette della stanza progettata c’era tanto blu, quindi ho suggerito il Blu Navy, ma ci sono ben ventuno colorazioni disponibili (puoi scegliere anche più colori in palette con la tua stanza, da alternare).

  • Antiscivolo e ben aderente, resta al suo posto anche quando i cani si muovono.

  • Lavabile in lavatrice, perfetto contro peli, odori e piccoli incidenti.

  • Prezzo: circa 16€, varia in base alle misure.

Totale

Con poco più di 300€ hai:

  • un letto grande e bello,

  • comodo per uno, due o tre cani di taglia grande o gigante,

  • con materiali sicuri e sostenibili,

  • e un look che non stona con l’arredo di casa (anzi!).

Avevi mai considerato una soluzione come questa? Secondo me vale la pena fare un tentativo.

Se questo post ti è stato utile, fammelo sapere in un commento.

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19 Maggio 2025 / / ChiccaCasa

Anche tu hai la sensazione che il buon design stia iniziando a costare troppo per persone comuni come te e me?
I costi dell’arredamento sono saliti e la qualità, rispetto ai decenni precedenti, in molti casi si è abbassata.

Il settore del design si è dimenticato della (abbondante) fetta di popolazione che ha un budget contenuto a disposizione? E se sì, qual è il ruolo del design al giorno d’oggi?

Perché sì, la qualità oggi costa troppo

Ecco una panoramica del settore arredamento.

Cosa succede Dati e spiegazioni
Il mercato è in calo Il fatturato totale è sceso a 51,7 miliardi di euro, con un calo del -2,9% rispetto al 2023. Questo significa che si vende e si produce meno.
Si vende meno in Italia Le vendite nel mercato interno sono calate del -3,3%.
Anche l’export è in difficoltà Le vendite all’estero sono scese del -2,1%. Paesi come Francia e Germania comprano meno mobili italiani.
Produzione in discesa Produzione legno: -4,5%
Produzione mobili: -3,8%
Vendite nei negozi di mobili Anche le vendite nei negozi sono calate del -1,1% nei primi 9 mesi del 2024.
Perché succede tutto questo? Perché il prezzo delle materie prime è aumentato e sono diminuiti gli incentivi fiscali (bonus casa, mobili, ecc.).

Fonti: Federlegno, Confartigianato, ISTAT

In poche parole, si produce meno, si vende meno, e tutto costa di più.

I prezzi dei materiali e della manodopera sono saliti alle stelle: legno, metalli, tessuti, imbottiture…
Quindi anche prodotti medi, prima accessibili, ora costano molto di più.

Molti brand di design puntano al lusso o al segmento alto, lasciando scoperta quella fascia “media” che una volta offriva un buon compromesso tra estetica e prezzo.

I brand low cost hanno migliorato il loro appeal online, investendo in styling, fotografia, AI.
Tutti passaggi fondamentali per comunicare per immagini e accorciare le distanze tra il mondo virtuale (quello degli e-commerce) e quello reale.
Sì, perché comprare online permette alle persone con budget contenuti di avere un maggiore controllo dei costi.

I prezzi esposti negli e-commerce permettono di confrontare anche in maniera autonoma i pro e i contro di ogni prodotto e di valutare la possibilità di avere lo stesso mobile o un arredo simile a un prezzo più vantaggioso.
Tuttavia, non sempre un piccolo prezzo corrisponde a una qualità non eccellente.

Insomma, l’e-commerce fatto bene (con foto reali e curate, possibilità di invio di campioni materici, ottima comunicazione con il cliente, tempistiche di consegna chiare e buon servizio post vendita) hanno tutta l’attenzione delle persone “comuni”, quelle con vite normali e stipendi nella media, per capirci.

In sostanza, sono davvero pochi i brand che scelgono di garantire qualità e, nel contempo, prezzi democratici.
Risultato? Chi vuole qualcosa di bello e duraturo ha poche alternative davvero accessibili.

In più, l’arredo compete col costo della vita: mutui, affitti, bollette, inflazione.
Pensare a scelte “di qualità” senza rinunce diventa sempre più difficile.

Anche per i professionisti del design non è semplice

Progettare bene con budget piccoli richiede uno sforzo enorme.
Non è solo questione di gusto o creatività: sono in ballo ore di ricerca, soluzioni su misura, esperienza.

Gestire un piccolo budget è come giocare a Tetris. Se un pezzetto è più grande, bisogna trovare un pezzo più piccolo che si incastri perfettamente nello spazio vuoto rimasto.

Ogni pezzo ha una forma precisa e se ne sposti uno, devi ricalcolare tutto il resto per farlo incastrare senza lasciare vuoti.

Ma di chi è la colpa?

L’aumento dei costi dei materiali è un fattore incisivo.

Aumenti dei costi delle materie prime nel settore arredo e design (Italia, 2020–2025)

  • Legno: nel 2025 i prezzi del legno continuano a salire, spinti dalla grande domanda, dal maltempo e da altri fattori legati all’ambiente. Questo crea molta instabilità nel mercato.(fonte naturalmentelegno.com).

  • Gommapiuma: anche i costi della gommapiuma per l’imbottitura sono aumentati parecchio. Il prezzo cambia a seconda della densità e dell’uso specifico del materiale.

  • Acciaio: Per l’acciaio, nel 2025 i prezzi stanno crescendo soprattutto perché serve fare scorte. Si prevede però che presto il mercato si stabilizzerà un po’ di più (fonte FinFer).

  • Vetro: da marzo 2025 i prezzi del vetro sono aumentati di circa il 30%, arrivando a 18 RMB (circa 2,34 euro) al metro quadro. Questo fa pensare che il costo continuerà a salire. (fonte it.migoglass.org).

  • Energia: a gennaio 2025 il prezzo dell’energia elettrica è salito del 44% rispetto a gennaio 2024. Per una famiglia media, la bolletta della luce è aumentata in media del 24%. (fonte Rinnovabili)

  • Costi logistici: nel 2024 i costi per la logistica, tra operai e gestione, sono aumentati molto. Anche nel 2025 la tendenza continuerà, a causa delle crisi e delle guerre ancora in corso nel mondo (fonte TIMOCOM).

Questi aumenti motivano l’incremento del costo degli arredi di qualità da parte delle aziende, che non sono, quindi, da demonizzare.

Cosa possiamo fare?

Non è facile, ma non è neanche impossibile.

Ecco alcune strade che possiamo percorrere, insieme.

Affidarti alla figura della/o stylist per un restyling

Una stylist d’interni possiede una profonda conoscenza delle tecniche di styling che permettono di valorizzare ogni dettaglio della casa, evidenziandone i punti di forza e minimizzando eventuali difetti o aspetti meno piacevoli.

Grazie a soluzioni creative e mirate, la stylist riesce a trasformare gli ambienti con interventi studiati, evitando stravolgimenti costosi e complessi. Il risultato è uno spazio rinnovato, armonioso e personale, che rispecchia davvero chi lo vive.

Non è necessario comprare tutto subito: un progetto ben pianificato e gestito stanza per stanza ti permetterà di ottenere un risultato di qualità, sostenibile nel tempo.
Un restyling fatto bene cambia tutto — anche senza budget alti.

Ciao, mi chiamo Federica, sono content creator e stylist d’interni. Lavoro con aziende che vogliono raccontare il proprio design in modo autentico, e con persone comuni che sognano una casa bella, accogliente e piena di personalità— anche con un piccolo budget.

Dai un’occhiata alle mie consulenze online per avere un’idea di quello che possiamo fare insieme per la tua casa.

La mia wishlist per il futuro del design

Un mondo del design che non escluda, ma che apra porte e opportunità a tutti, senza compromessi sulla qualità e la sostenibilità

  • Vorrei che designer e produttori che sviluppino prodotti innovativi usando materiali sostenibili e tecniche di riciclo, creando pezzi dal design senza tempo, ma con costi contenuti, pensati per chi ha budget limitati senza rinunciare a qualità e stile.

  • Sogno startup che facilitino il riuso degli arredi second hand, semplificando:

    • il trasporto;

    • la comunicazione di misure e caratteristiche;

    • la qualità delle foto prodotto;

    • e che garantiscano spedizioni affidabili, perché senza questo tutto resta difficile.

  • Vorrei che, invece di criticare le nuove tecnologie e le catene low cost — spesso le uniche opzioni accessibili alle persone comuni — tutte le piccole aziende che non l’hanno ancora fatto finalmente si impegnassero a digitalizzarsi. Internet, i social e l’e-commerce sono il futuro e possono aprire molte porte a chi sa sfruttarli.

    Disclaimer: non basta solo aprire un sito o una pagina social. Dietro a un brand online di successo ci sono tante figure professionali specializzate, come:

    • influencer,

    • social media manager,

    • esperti di e-commerce,

    • content creator,

    • stylist,

    • fotografi,

    • web designer,

    • copywriter,

    • customer care specialist

    • e tante altre figure professionali.

    Tutte queste persone lavorano insieme per far emergere un marchio, creare contenuti di qualità, curare l’immagine, comunicare bene e offrire una buona esperienza ai clienti.

    Insomma, è come gestire un negozio fisico, ma con ancora più lavoro dietro le quinte. Il digitale è un’opportunità enorme, ma va saputa sfruttare bene.

    Purtroppo in Italia ci sono ancora tante realtà (meritevoli!) troppo restie al cambiamento e poco propense a innovare — e questa resistenza rallenta la crescita del settore.

Fammi sapere cosa ne pensi in un commento.
Il design deve tornare a parlare alle persone vere, con case vere, budget veri, sogni veri.
Io ci credo ancora.

30 Aprile 2025 / / ChiccaCasa

ADV | Questo articolo è scritto in collaborazione con Cupido Design, il brand Made in Italy che porta l’arte direttamente a casa tua attraverso una vasta gamma di stampe di alta qualità.

Hai già scelto i quadri per la camera da letto?

Se ti sembra che manchi qualcosa o che non tutto sia davvero curato e stiloso, è molto probabile che i quadri siano la soluzione. Succede spesso: la stanza è pronta, la testata è montata, le tende sono appese, ma… manca qualcosa.

Quel vuoto sopra il letto ti fissa ogni volta che entri in camera. E no, non è un dettaglio trascurabile: i quadri sono ciò che dà carattere, profondità e atmosfera alla stanza più intima della casa.

Alt! Questo non vuol dire che basta raccogliere tutti i poster e i quadretti che hai comprato negli anni e posizionarli sulle pareti vuote per avere un ottimo risultato.

Sai come scegliere i quadri giusti per te, a che altezza posizionarli e come abbinarli?

In questo articolo troverai idee pratiche, ispirazioni e una mini guida visiva per scegliere e appendere i quadri oversize in camera da letto, senza ripensamenti.

Dove mettere i quadri in camera da letto? Tutto parte dal punto focale

Partiamo da due principi fondamentali.

  1. Non c’è bisogno di riempire tutte le pareti con qualcosa, che sia un colore, una decorazione, una carta da parati o un quadro. Gli spazi vuoti hanno un grande valore nel design degli interni: servono a bilanciare visivamente pesi e forme.
    Quindi, se vuoi appendere un quadro solo per “mettere qualcosa” su una parete rimasta spoglia, valuta con cura se è proprio necessario.
    Un quadro è fatto per attirare l’attenzione verso il punto in cui viene appeso. Quindi, se non hai motivo di concentrare lo sguardo in una zona, probabilmente non ha senso mettere un quadro lì.

  2. Considera il punto focale della stanza: ovvero quella parete, quell’oggetto, quel punto luce o quel mobile verso il quale vuoi indirizzare gli sguardi.
    Per esempio: hai una carta da parati pazzesca alle spalle del letto? Quello potrebbe essere il tuo punto focale. Oppure: hai un grande e scenografico lampadario di design che è la prima cosa che si vede entrando in camera? Ecco il tuo punto focale.
    Nulla di tutto ciò? Bene, allora ti serve un quadro oversize per indirizzare lo sguardo nella tua stanza da letto.

La parete sopra il letto è la più naturale da decorare, ma non è l’unica.

Ecco qualche spunto concreto per inserire i quadri nei punti giusti.

  • Sopra la testata del letto: è il posto più scenografico. Qui si possono usare quadri oversize, singoli o in coppia, per creare una cornice visiva d’impatto.

  • Ai lati del letto: è meglio evitare di inserire quadri qui se sopra la testata c’è già un pezzo importante. Troppi quadri rischiano di creare confusione e “soffocare” lo spazio. Se, al contrario, nella parte centrale della parete sopra il letto hai una lampada da parete, puoi allineare due piccoli quadri ai comodini

  • Sopra il comò: invece di appenderlo, appoggia un quadro grande alla parete, affiancato da qualche oggetto decorativo. L’effetto è sofisticato ed elegante.

  • Nell’angolo lettura: Se hai un angolino composto da poltroncina, tavolino e lampada, puoi circoscrivere visivamente lo spazio utilizzando un quadro verticale oversize, da appendere alle spalle della poltroncina.

Come scegliere i quadri per la camera da letto?

Quando scegli un quadro per la camera da letto, considera sempre e elementi fondamentali.

  • Le proporzioni del quadro o della composizione rispetto all’arredo che sovrasta. La gallery o il quadro singolo che posizioni sulla testata del letto, dovrebbero estendersi per circa i ⅔ della larghezza dell’arredo sottostante (letto, comò o comodino).

  • Lo stile della stanza: il soggetto e lo stile di un quadro possono aiutarti a rafforzare il mood della stanza. Per esempio, i soggetti geometrici sono perfetti per gli interni moderni e Mid Century, i paesaggi bucolici sono grandi amici degli interni rustici, mentre i quadri astratti calzano a pennello nelle case contemporanee o eclettiche.

  • La palette cromatica: sai che un quadro può aiutarti a definire la palette di colori della tua camera da letto? Se hai trovato un quadro colorato che ti piace molto, puoi utilizzare le tinte presenti nel soggetto per creare abbinamenti cromatici inaspettati all’interno della stanza.
    Al contrario, se il quadro è quella componente che manca, cercane uno che richiami i colori presenti oppure stupisci con un quadro monocolore che abbia una tinta complementare rispetto a quella maggiormente presente nella stanza. In questo ultimo caso, il punto focale è garantito.

  • Anche la fantasia conta moltissimo, soprattutto se nella stanza è già presente un pattern dominante.
    Tratta il soggetto del quadro un po’ come se fosse un tessuto stampato: se già altre fantasie nella stanza, come per esempio un pavimento in graniglia, punta su un’immagine con un disegno più ampio e arioso, che richiami i toni del pavimento senza aggiungere troppa complessità.
    Se il pavimento è molto decorativo o arzigogolato, come una palladiana o un marmo fiammato, meglio evitare quadri con fantasie intricate: scegli piuttosto immagini monocromatiche, soggetti astratti dalle linee pulite o fotografie in bianco e nero.

Se cerchi altre informazioni o idee sulle regole della disposizione dei quadri in casa non puoi perderti l’articolo Come disporre i quadri in casa: indicazioni stanza per stanza, in cui trovi chicche e dritte dettagliate per ogni ambiente.

A quale altezza si mettono i quadri sopra il letto?

Una domanda cruciale, perché anche il quadro più bello perde effetto se posizionato male. La distanza ideale tra il margine superiore della testata del letto e il bordo inferiore del quadro è di circa 20 cm.
Se hai una testata molto bassa o se appoggi i cuscini in verticale, tieni conto che il centro della composizione di quadri o del singolo quadro, deve trovarsi a circa 145 cm da terra.

Idee per valorizzare la parete dietro al letto con i quadri

Ecco qualche combinazione visiva da cui partire, tenendo conto che lo spazio da occupare in larghezza è pari a circa 2/3 della larghezza del letto e che il centro della composizione dovrebbe sempre trovarsi a circa 145 cm da terra.

  • Un quadro orizzontale oversize per un look moderno, pulito e grafico.

  • Due quadri verticali grandi affiancati per uno stile simmetrico e sofisticato.

  • Una piccola gallery con cornici diverse ma coordinate, perfetta per ambienti romantici o creativi.

  • Un quadro astratto oversize per un effetto essenziale e raffinato.

Segui lo stile d’arredo che hai già scelto, rispetta la palette cromatica della stanza e non avere paura di osare con le dimensioni: i quadri oversize hanno la forza di riempire lo spazio con eleganza e rendere la tua camera da letto davvero unica.

Dove trovare quadri perfetti per la camera da letto?

Tutti i quadri che hai visto in questo articolo puoi trovarli nello shop online di Cupido Design, una realtà Made in Italy che propone stampe perfette per vestire le tue pareti.
Vai a curiosare nella sezione dedicata ai quadri per camera da letto: troverai tantissime proposte (anche oversize!), tra cui, senza dubbio, c’è anche quella che più si adatta al tuo stile.

29 Aprile 2025 / / ChiccaCasa

In casa hai trovato un pavimento nero e gli abbinamenti ti spaventano?
Hai paura che qualsiasi scelta possa incupire l’ambiente o renderlo troppo stravagante?
Non ti preoccupare più del dovuto: con un pavimento nero hai più libertà di scelta di quella che immagini.

Ma la verità? Sta tutto nello stile che vuoi creare.
Sì, ci sono regole generali da seguire, ma poi arriva lo stile personale, quello che racconta di te e ti fa sentire a casa.
Anche un pavimento in granito nero, in graniglia lucida o in marmo scuro può diventare parte del tuo racconto, se lo sai ascoltare.

In questo articolo ti accompagno passo passo: niente formule magiche, solo scelte consapevoli.

Sì, parliamo anche di luce, di palette, di errori da evitare e di pavimenti neri che (forse) non ti piacciono ancora… ma lo faranno presto.

Il punto di partenza è sempre lo stile (non il pavimento)

Lo so, può sembrare strano, ma non è il pavimento che comanda: è lo stile che vuoi creare.
Certo, se sogni un’atmosfera natural o jungle e ti ritrovi con un marmo nero lucido, il match sarà da valutare con la massima cura, ma non è detto che tu debba rinunciare totalmente a quelle vibes lì. Serve solo trovare un compromesso.

E se proprio non sai da dove iniziare, è esattamente questo il tipo di dilemma che risolvo ogni giorno con le consulenze Trova il tuo stile: partire da quello che hai, anche se non lo ami, e costruirci intorno qualcosa che parla di te.

Pavimento nero e luce: quanta ne hai e quanta ne vuoi?

C’è chi sogna una casa avvolta nella penombra e chi farebbe di tutto per avere sempre il sole in soggiorno (io faccio parte di quest’ultimo team). Massimizzare la luce naturale non è una priorità per tutti, ma con un pavimento scuro il fattore dell’illuminazione naturale va considerato con ancora più attenzione.

Hai tanta luce naturale?

Ottimo. Puoi scegliere una base chiara per pareti e soffitti se vuoi amplificarla e valorizzarla. Puoi optare sia per i bianchi assoluti, come il RAL 9016, che per tinte come RAL 9002 (un grigio neutro chiarissimo) o colori chiarissimi da abbinare a un soffitto bianco. Personalmente, non amo l’abbinamento di bianco caldo (come RAL 9010) con pavimenti neri.
In alternativa puoi osare con pareti medio scure: blu profondo e desaturato, marsala, verde abete, borgogna… Il match può diventare raffinato.

Hai poca luce?

Allora vai con pareti chiare ma non piatte, tessili pieni di movimento e tocchi di colore a sorpresa: un verde salvia, un senape, un azzurro carta da zucchero. Evita il total black + total white, altrimenti l’ambiente si chiude e alla lunga diventa cupo.

E se la luce naturale è poca, ricordati che puoi crearla. Una buona illuminazione artificiale fa la differenza, e in certi casi vale davvero la pena investire in un lighting designer.

Con quali colori abbinare un pavimento nero? Dipende tutto dal mood che vuoi creare

Il nero è un neutro e come tutti i neutri, in realtà sta bene con (quasi) tutto.
Quando si trova sotto i tuoi piedi, in una superficie ampia e visivamente dominante, serve un po’ di strategia per abbinarlo bene e non lasciare che spenga o incupisca l’ambiente.

Qui sotto trovi alcune direzioni stilistiche possibili, tutte compatibili con un pavimento nero — e ognuna con i suoi accorgimenti.

1. Vuoi scaldare l’ambiente? Usa legni caldi e finiture morbide

Scegli mobili in legno scuro o medio con sottotono caldo: noce, teak, palissandro, mogano.
Funzionano benissimo anche i colori caldi, come terracotta, ruggine, bordeaux, mattone…

2. Vuoi freschezza e leggerezza? Gioca con colori pop e pastelli polverosi

Un pavimento nero può essere la base perfetta per osare con colori più chiari, allegri e “vivi” .
Pensa a: rosa cipria, lavanda, verde menta, carta da zucchero, giallo vaniglia, azzurro pastello.

Mescolali con toni neutri e usa qualche accento nero qua e là per richiamare il pavimento.
Questo mix funziona benissimo in un contesto nordico contemporaneo o pop retrò.

Credits

3. Vuoi eleganza sofisticata? Metalli preziosi e superfici riflettenti

Con il nero puoi spingerti nel regno del raffinato senza sforzi.
Se il pavimento è opaco, inserisci dettagli in ottone satinato, vetro fumé, acciaio, laccature lucide o superfici specchiate.
Se il pavimento è lucido, dosa con più cura questi materiali o potresti cadere nel pacchiano.

Puoi anche scegliere pareti dalle tinte profonde (verde bosco, blu petrolio, grigio antracite), purché tutto sia ben bilanciato dalla luce.
Il pavimento nero in questo caso non è un problema: è il tuo alleato per creare una palette chic e avvolgente, in pieno stile art déco o minimal elegante.

Credits

Abbinare un pavimento nero: colori, materiali, styling tips

Ecco alcuni spunti generali per far “funzionare” un pavimento nero.

  • Colori: i colori medio scuri e non molto accesi (desaturati) fanno sempre un figurone, ma puoi anche optare per colori pastello polverosi e qualche tocco pop più vivace (senape, rosa, corallo, rosso, blu reale, blu cobalto). Prendi spunto dalla moodboard.

  • Materiali: i pavimenti lucidi accolgono molto bene materiali freddi come vetro e metalli, ma è bene aggiungere anche colori o legni caldi e scuri per bilanciare. I pavimenti neri opachi, lasciano più spazio sia ai mix stilistici che alla gamma di materiali: stanno bene anche con il legno chiaro o medio chiaro, meglio se neutro o caldo e non risultano mai pacchiani, se abbinati a oro, ottone o marmi venati, rischio che, al contrario, corrono i pavimenti in marmo nero lucidi.

  • Styling tips: è molto interessante attirare l’attenzione verso l’alto, nelle stanze con pavimenti neri. Si può fare attraverso l’uso di lampade scenografiche dal design leggero o strisce di colore nella parte alta delle pareti.

Arredare con pavimento nero: consigli pratici per ogni materiale

Non tutti i pavimenti neri sono uguali. Cambia il materiale, cambia il finish, cambia l’effetto nello spazio. Ecco perché ognuno ha bisogno di accorgimenti diversi.

Pavimento marmo nero fiammato di bianco (Nero Marquina, Portoro, ecc.)

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Credits: 1, 2

È scenografico, elegante, molto “da copertina”. Spesso viene lucidato, ma si trova anche con finitura opaca. Il problema? Può sembrare “freddo” e intimidire chi cerca un’atmosfera più accogliente.

Come abbinare un pavimento in marmo nero?

  • Legno caldo e scuro (noce, teak, rovere affumicato).

  • Metalli freddi come argento e acciaio. Meglio andare cauti con oro e ottone, che potrebbero far risultare pacchiana la stanza, se non bilanciati a dovere.

  • Vetro (anche fumé).

  • Tessili in colori avvolgenti senza fantasie (monocromatici): verde oliva, senape, mattone, terracotta, blu profondo.

  • Pareti chiare, ma evita il total white abbagliante: rende il marmo troppo “duro” visivamente.

  • Evita anche di mescolare il marmo nero con altri marmi.

  • Se opti per una palette neutra, ti suggerisco di aggiungere qualche tocco di calore: per esempio, una poltroncina in pelle o un sideboard in legno rossastro.

Pavimento in graniglia nera o antracite (anni ’70 o attuali)

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Credits: 1, 2

La graniglia scura può essere decorata con piccoli frammenti chiari oppure completamente tono su tono. Ha un’anima vintage, ma può essere modernizzata con piccoli trucchi.

Con cosa funziona bene la graniglia nera?

  • Modernariato, mobili Mid Century Modern, eleganti e dal fascino senza tempo.

  • Tocchi di rosa cipria, verde menta, senape.

  • Arredi dal profilo sottile, magari con gambe nere a richiamo.

  • Legno scuro o medio scuro, caldo, ben rifinito e poco venato.

  • Velluto, tessuti monocromatici, fantasie a piccole dosi e sempre con motivi grandi.

  • Assolutamente no a mobili in stile country o rustici, che penalizzerebbero la graniglia creando un brutto effetto “casa della nonna” (nella sua accezione più negativa, so per certo che ci sono case della nonna arredate con estremo buon gusto).

Pavimento in granito nero o sale e pepe

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Immagini generate dall’AI, secondo le mie indicazioni

Un classico delle case anni ’80–’90 che può sembrare freddo o datato, ma ha un bel potenziale di carattere.

Come valorizzare un pavimento in granito nero o sale e pepe?

  • Tinte chiare e palette desaturate, ma con qualche tocco di colore vivace. Il granito dà il meglio di sè quando intervallato da colori degni di essere chiamati tali e si spegne con le palette totalmente neutre.

  • Arredi contemporanei colorati dalle linee sinuose.

  • Accenti in nero opaco o metallo spazzolato.

  • Molto interessante in combinazione con motivi grafici grandi.

  • Anche il granito, come la graniglia, non è valorizzato dallo stile rustico e dal country. Piuttosto che fibre grezze, pietra e legno al naturale, meglio optare per materiali rifiniti ed eleganti.

Pavimento gres nero opaco senza venature o pavimento in resina nera uniforme

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Credits: 1, 2

Molto usato nelle case contemporanee, specie in finitura opaca. Spesso il rischio è quello di una freddezza “da showroom”.

Con cosa funziona bene un pavimento in grès nero o in resina nera?

  • Legno neutro o caldo, dai più chiari ai più scuri.

  • Mix con materiali materici: cemento, ceramica, cotto smaltato.

  • Tutti i colori, nessuno escluso. Quindi usali, ti prego, non scegliere il grigio per tutto. L’unico accorgimento è evitare colori troppo vivaci e medio scuri sulle pareti (evita colori pazzerelli come fucsia, rosso vivo, arancione, blu elettrico…).

  • Questo pavimento lascia ampio spazio anche allo stile, puoi osare senza timore.

Parquet carbone o nero

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Credits: 1, 2

Bellissimo, intenso, senza tempo, ma bisogna stare attenti a non spegnerlo con mobili troppo cupi o ambienti poco illuminati.

Parquet nero: come valorizzarlo?

  • Colori caldi (o, comunque, mai glaciali) e, medio scuri e a bassa saturazione o pastello.

  • Tappeti dai colori vivaci per sdrammatizzare il look.

  • Metalli preziosi (a piccole dosi se il pavimento è lucido), legno neutro o caldo, chiaro, medio o scuro.

  • Il grigio, se non scaldato o ravvivato, tende a svilire l’ambiente.

  • Ampio spazio alle combinazioni stilistiche e materiche: perfetto per uno stile eclettico.

Pavimento in porfido nero (o quasi)

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Credits: 1, 2

Ha una presenza scenica fortissima, con i suoi frammenti irregolari. L’effetto può risultare vintage o moderno a seconda di come lo abbini.

Con cosa funziona bene il porfido nero?

  • Mobili con forme morbide, linee curve, mobili Space Age, Mid Century o contemporanei.

  • Colori bold: rosso, blu elettrico, giallo, colori aranciati e terrosi. Ravvivano il pavimento e danno un look eclettico e contemporaneo.

  • Superfici satinate o opache.

  • Legno aranciato o rossastro ben rifinito e con venature discrete e non ridondanti.

  • Per non rendere tutto troppo “mosso”, lavora con texture lisce e palette equilibrate. Sì anche ai motivi verticali.

Ogni pavimento ha una voce.
Se impari ad ascoltarla, può diventare un punto di forza e darti una casa che racconta davvero qualcosa di te.

Vuoi una mano per capire come farlo con quello che hai in casa?

Se hai un pavimento nero e vuoi valorizzarlo davvero, qui trovi il mio servizio di progettazione a distanza.

trasforma i tuoi spazi

28 Aprile 2025 / / ChiccaCasa

ADV| Insieme a Quaranta Ceramiche, ho voluto creare questo articolo per aiutarti a scegliere la rubinetteria perfetta, con tutta l’esperienza e la cura che ci accomunano.

La rubinetteria è uno di quei dettagli che contribuiscono a dichiarare il tuo stile unico, nell’arredamento dei tuoi spazi domestici.

Quando finiture e forme si armonizzano, l’effetto finale risulta ancora più curato, accogliente e personale.

Bastano pochi accorgimenti per scegliere i rubinetti giusti e valorizzare ogni ambiente che ne fa sfoggio, dal bagno alla cucina.

Che tu ami linee minimaliste, atmosfere nordiche, suggestioni retrò o mix eclettici, esiste una rubinetteria perfetta per te.

Scegli una finitura e ripetila in tutta la casa: il trucco dei professionisti

Un segreto da pro semplice, ma potentissimo: scegliere una finitura metallica unica (o, al massimo, due coordinate) da ripetere in modo coerente in tutta la casa.

Oro satinato, nero opaco, acciaio spazzolato: qualsiasi sia la tua scelta, mantenerla costante ti permetterà di ottenere ambienti più ordinati, eleganti e visivamente equilibrati. In questo modo, anche uno spazio semplice acquista subito un’aria curata, pensata, sofisticata.

Da dove partire?

Rubinetti, ferramenta, maniglie, pomelli, profili di specchi o di lampade: sono questi i piccoli dettagli, spesso sottovalutati, che possono creare una meravigliosa continuità stilistica. Coordinare questi elementi non significa essere rigidi, ma, anzi, dare un tocco fluido e naturale a ogni stanza.

La coerenza tra arredi e dettagli metallici dà un senso di ordine e cura.

Rubinetteria e stile della casa: idee per abbinamenti che funzionano 

Vediamo insieme qualche idea per abbinare la rubinetteria allo stile della tua casa, con suggerimenti pratici e ispirazioni concrete per non sbagliare.

Bagno moderno o minimalista

Se ami ambienti essenziali, luminosi e contemporanei, punta su rubinetti monocomando dalle linee pulite, geometriche e senza fronzoli.
L’installazione può essere a parete o da appoggio, per un effetto minimale, elegante e altamente scenografico.
Le finiture perfette? Il nero opaco, deciso e sofisticato, oppure l’inox spazzolato, pratico e ultra-moderno.
I modelli ideali sono i rubinetti a bacinella, i modelli a parete o quelli incassati nel muro, che contribuiscono a creare un look essenziale, ma d’impatto.

Nell’immagine: Lavabo Elle – Ceramica Cielo
Credits: Quaranta Ceramiche

Stile nordico contemporaneo

Per chi sogna atmosfere calde, accoglienti e luminose, lo stile scandinavo è una fonte infinita di ispirazione.
Scegli rubinetti dal design semplice, con dettagli pratici come leve cilindriche.
Le finiture ideali? Inox spazzolato, nero opaco oppure tocchi discreti di ottone satinato per aggiungere calore senza appesantire.
Perfetti i rubinetti monoleva, magari con un’estetica che richiama il design scandinavo contemporaneo: pulito, funzionale e mai banale.

Nell’immagine: Lavabo Bloom – Antonio Lupi
Credits : Quaranta Ceramiche

Stile boho

Se ami mescolare stili, texture e colori con naturalezza e creatività, lo stile boho ti permette di esprimerti senza schemi fissi.
Scegli un mix creativo di forme e finiture, osa con rubinetti colorati o con superfici opache, materiche, vibranti.
Perfette le finiture come oro satinato, rame caldo o ottone non trattato, capaci di dare energia e vitalità a qualsiasi ambiente.
La regola d’oro? Libera la fantasia, sì, ma mantieni sempre un filo conduttore cromatico e materico per evitare l’effetto disordinato.

Nell’immagine: Vasca Kerasan Retrò
Credits : Quaranta Ceramiche

Stile farmhouse

Per chi sogna atmosfere autentiche, avvolgenti e vissute, la rubinetteria deve raccontare una storia di semplicità e calore.
Scegli modelli da parete o a ponte, magari con dettagli artigianali come manopole in ceramica o finiture volutamente invecchiate.
Le finiture più adatte sono il bronzo antico, il ferro naturale e l’ottone brunito, materiali che aggiungono profondità e carattere.
Perfetti i rubinetti dal design vintage, robusto, pieni di personalità, capaci di rendere unico anche il bagno più semplice.

Nell’immagine: Kerasan Retrò
Credits : Quaranta Ceramiche

Domande frequenti sulla rubinetteria: risposte rapide per non sbagliare

Quando si parla di rubinetteria, è normale avere qualche dubbio: tra modelli, finiture e installazioni, le opzioni sono davvero tante.
Per aiutarti a scegliere con più sicurezza e consapevolezza, ho raccolto qui le risposte alle domande più comuni.

Meglio rubinetteria a parete o da appoggio?

Dipende dallo stile e dallo spazio disponibile. A parete è più elegante, moderno e slanciato, ma richiede una predisposizione idraulica. Da appoggio è più versatile e semplice da installare, perfetto in bagni piccoli o in ristrutturazioni parziali.

I rubinetti colorati si rovinano? 

Se scegli materiali resistenti e brand affidabili, no. 

Alcune finiture delicate, come il nero opaco, richiedono solo un po’ più di attenzione nella pulizia quotidiana per evitare aloni e graffi. 

Qual è il rubinetto più facile da pulire? 

Se sono di qualità, tutti. In generale quelli lisci e uniformi possono risultare meno inclini a trattenere macchie d’acqua e impronte, per la loro conformazione lineare e facile da pulire velocemente.

Dove comprare rubinetteria di qualità?

Scegliere la rubinetteria giusta è anche questione di affidarsi ai rivenditori migliori, che sappiano offrire prodotti di qualità e un supporto serio in ogni fase dell’acquisto.
Se cerchi una selezione accurata dei migliori marchi — con un’attenzione particolare anche al Made in Italyacquista su quarantaceramiche.it. Si tratta di un negozio storico di Manduria, in provincia di Taranto, con una sala mostra enorme e tanti anni di esperienza alle spalle.
Online propongono gli stessi prodotti di qualità, con prezzi competitivi e un servizio clienti che ti segue davvero, dall’ordine alla consegna.

31 Marzo 2025 / / ChiccaCasa

ADV| Articolo realizzato in collaborazione con Mobilfino, per aiutarti a trovare il letto a castello perfetto: funzionale, sicuro e dal design impeccabile.

Hai mai guardato la stanza dei tuoi bambini (o quella degli ospiti) e pensato: qui dentro non ci sta più nulla? Se la risposta è sì, sappi che non sei solə. Sfruttare lo spazio al meglio è una sfida in tante case, soprattutto quando c’è bisogno di un posto letto extra e non si vogliono sacrificare metri quadri preziosi.

É proprio qui che entrano in gioco i letti a castello. Sono la scelta perfetta per camerette, ma anche per case vacanze e b&b.

Il trucco per non far sembrare la stanza quella di un ostello della gioventù? La giusta estetica del letto.

Vediamo ora quali soluzioni offre il mercato: sono sicura che tra queste c’è quella giusta anche per te.

Credits: Mobilfino

Letti a castello per ogni esigenza: esploriamo le tipologie

Non tutti i letti a castello sono uguali. Scopriamo insieme le tipologie principali, ognuna con un piccolo grande vantaggio che potrebbe rivoluzionare il tuo spazio.

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Credits: Mobilfino

1. Letto a castello salvaspazio: organizzazione impeccabile

Se l’ordine è la tua priorità (o almeno il tuo obiettivo), opta per un modello dotato di vani contenitore. Lo spazio di archiviazione può celarsi all’interno dei gradini che conducono al letto superiore, in una coppia di cassettoni sotto il letto inferiore o all’interno di cassetti integrati nella struttura.
Qualsiasi sia la soluzione, si tratta di prezioso spazio per riporre giocattoli, biancheria, libri o piccoli oggetti.

2. Letti a castello da una piazza e mezza: comfort senza compromessi

Chi ha detto che i letti a castello sono solo per bambini? La versione con letto inferiore a una piazza e mezza è perfetta per chi desidera più comfort o per chi vuole una soluzione che cresca con il bambino. È anche l’opzione ideale per stanze ospiti o b&b, in quanto garantisce uno spazio più comodo anche per gli adulti.

3. Letti a castello 3 posti: ospitalità sempre pronta

Ami avere ospiti ma lo spazio è limitato? Il letto a castello con terzo letto estraibile è la soluzione perfetta per accoglierli senza alcun ingombro extra. Di giorno sembra un normale letto a castello, di notte si trasforma in un’accogliente postazione per tre. Il terzo letto è nascosto sotto il letto in basso e si tira fuori con facilità, proprio come un cassetto.

4. Letto a soppalco con scrivania integrata, per spazi compatti

Questo modello è perfetto per le piccole stanze in cui si vuole collocare sia un’ampia scrivania che un posto letto.
In questo caso il letto è uno solo ed è letteralmente impilato sulla scrivania.
Il grande vantaggio è quello di non dover accontentarsi di una scrivania minuscola e costretta in un angolo, anche se la metratura della stanza è petite.

5. Con armadio integrato: spazio extra senza ingombri

Hai una sola parete più lunga? Sfruttala al massimo con un letto a castello dotato di armadio. Il guardaroba è inglobato dalla struttura, eliminando la necessità di armadi extra e lasciando più spazio per giocare o rilassarsi. Perfetto per chi vuole una cameretta funzionale senza sacrificare nemmeno un millimetro.

Il letto a castello fa per te se…

  • Hai bisogno di ottimizzare lo spazio al massimo. Se la stanza è piccola, un letto a castello rappresenta spesso la soluzione migliore per far entrare due letti senza sacrificare metri preziosi.
    Disclaimer: anche se la stanza è grande, questa soluzione ti permette di ricavare più spazio per scrivanie, giochi o armadi capienti.

  • Vuoi un letto che faccia più di un letto. Cassetti contenitore, armadi integrati, scrivanie abbinate… un letto a castello non è solo un posto dove dormire, ma una soluzione intelligente per chi vuole ordine e praticità senza aggiungere troppi mobili.

  • Ti serve una soluzione che duri nel tempo. Con la giusta scelta di materiali e disposizione della struttura, avrai una stanza organizzata ed esteticamente impeccabile, che ti appagherà per molti anni.

  • Ami l’estetica funzionale. Dimentica i letti a castello ingombranti e poco armoniosi: oggi ci sono modelli dalle linee pulite e con colori personalizzabili, perfetti per adattarsi a qualsiasi stile d’arredo.

Attenzione allo spazio

Hai almeno 260 cm di lunghezza a disposizione?
La struttura di un letto a castello varia tra 200 e 290 cm, a seconda della posizione della scala e degli accessori extra (scrivanie, armadi).

Hai considerato lo spazio di passaggio?

  • Lo spazio minimo di passaggio attorno al letto è di 60 cm.

  • Se la scala è laterale, serve spazio extra sul lato per salire comodamente.

  • Se la scala è frontale e addossata ai longheroni, il letto occupa meno larghezza ma richiede più profondità.

Hai abbastanza spazio sopra il letto superiore?

  • Tra il materasso e il soffitto devono esserci almeno 80-90 cm per evitare una sensazione di soffocamento.

Hai valutato un letto con terzo letto estraibile?

  • La profondità della stanza deve essere pari alla profondità della struttura + profondità del letto estraibile + almeno 60 cm di passaggio laterale.

  • Il minimo consigliato è 260 cm, ma verifica le misure specifiche del modello scelto.

Hai considerato la posizione delle finestre?

  • Se il letto a castello è posizionato vicino a una finestra, assicurati che non ostacoli l’apertura o la chiusura della finestra stessa.

  • La luce naturale è un elemento importante: cerca di non coprire la finestra, per non compromettere l’illuminazione naturale della stanza.

  • Se il letto superiore è vicino a una finestra, verifica che ci sia abbastanza spazio per evitare che chi dorme sopra possa urtare la finestra o che la luce diretta sia fastidiosa.

Hai verificato l’accesso alle porte?

  • Assicurati che le porte possano aprirsi e chiudersi liberamente senza impedimenti causati dalla struttura del letto a castello.

  • Se hai una porta scorrevole, controlla che non venga ostacolata dal letto o dai suoi accessori (come la scala o un eventuale letto estraibile).

  • Se la porta si apre verso la stanza, lascia almeno 60 cm di spazio tra il letto e la porta per una buona circolazione.

Come capire se un letto a castello è di qualità?

Credits: Mobilfino

Quando si sceglie un letto a castello, è fondamentale tenere in considerazione altri tre aspetti cruciali, oltre alle dimensioni: la sicurezza e i materiali (che vanno a braccetto l’uno con l’altro) e poi, senza ombra di dubbio, il design.

Sicurezza: la priorità numero uno

Un letto a castello di qualità deve essere progettato per garantire la massima sicurezza, soprattutto per i più piccoli.

  • Una struttura ben progettata deve essere facile da montare, con istruzioni chiare e precise, per ridurre al minimo il rischio di errori durante l’assemblaggio che possono compromettere la stabilità del letto, mettendo a rischio chi lo utilizza.

  • I bordi antiurto sono un altro elemento cruciale: proteggono dai possibili urti che possono verificarsi durante l’utilizzo, in particolare quando si scende o si sale dalla parte superiore.

  • Un prodotto sicuro rispetta specifiche normative di sicurezza, come la CARB fase 2 ATCM e la US EPA TSCA Titolo VI, che regolano le emissioni di sostanze chimiche dannose, come la formaldeide, presente in molti materiali da costruzione.

La formaldeide è una sostanza tossica che può danneggiare la salute, in particolare quella respiratoria, quindi è essenziale che i letti a castello vengano realizzati con materiali che non la rilasciano in quantità pericolosa. Il rispetto di queste normative garantisce che il letto non contribuisca a inquinare l’aria all’interno della stanza, mantenendola sana e sicura.

Materiali: scegliere in sicurezza per la salute

Quando si parla di materiali, un buon letto a castello deve essere costruito con materiali durevoli e sicuri. Il nobilitato melaminico classe E1 è una scelta eccellente, perché significa che il materiale utilizzato è a basse emissioni di formaldeide, garantendo così che il letto non rilasci sostanze dannose per la salute. La classe E1 è la certificazione europea che indica che le emissioni di formaldeide sono molto basse, contribuendo a mantenere l’ambiente domestico sicuro e salubre. È fondamentale non solo che il letto sia robusto, ma che i materiali utilizzati siano sicuri anche a livello chimico.

Inoltre, la qualità dei materiali influisce sulla durabilità del letto a castello. Un letto costruito con materiali di bassa qualità potrebbe deteriorarsi più velocemente, costringendo a riparazioni o sostituzioni frequenti, che non solo sono dispendiose, ma possono anche mettere a rischio la sicurezza della struttura.

Design e personalizzazione: più minimal, più versatile

Se temi che il letto a castello appesantisca la stanza, scegli un modello dalle linee semplici oppure opta per colori luminosi.
Più il design è pulito, più c’è leggerezza visiva e più facilità di adattamento allo stile della stanza.

Vuoi un tocco in più? Personalizzalo con accessori: scrivanie integrate, cassetti extra, armadi abbinati e decorazioni che rientrino nella tua palette.

Dai un’occhiata al catalogo letti a castello di Mobilfino per trovare il modello perfetto per te.

Credits: Mobilfino

Il letto a castello è una soluzione salvaspazio che funziona davvero?

Senza dubbio, è una soluzione estremamente intelligente e funzionale.

  • Ti semplifica la gestione dello spazio in camera anche se non hai esperienza in interior design.

  • Sfrutta lo spazio verticale, che in alternativa resterebbe inutilizzato.

  • Ti evita rinunce e compromessi, permettendoti di ospitare, di avere più spazio contenitore o di avere una scrivania grande nello stesso spazio occupato dal letto.

Un letto a castello può essere la soluzione perfetta per le tue esigenze, basta scegliere quello giusto!

7 Marzo 2025 / / ChiccaCasa

Adv – Questo articolo è frutto della collaborazione con BricoShop24

Hai sempre desiderato un camino, ma hai dovuto rinunciare per mancanza di spazio, canna fumaria o per il caos che comporta?

Buone notizie: la verità è che puoi comunque creare quell’atmosfera calda e accogliente, con la magia delle fiamme danzanti, senza fuliggine, senza grandi lavori di muratura e senza pensieri.

Non è un sogno. Sto parlando dei camini elettrici. Si tratta di caminetti freestanding o da incasso che si accendono semplicemente con una presa di corrente e regalano il fascino di un camino tradizionale, ma con tutta la praticità della tecnologia moderna.

Non generano fiamme reali, ma producono calore: questi dispositivi non utilizzano combustibile come legna o gas per produrre un fuoco vero e proprio. In altre parole, non c’è nessun materiale che brucia, eppure le fiamme tu le vedi lo stesso.

I camini elettrici usano tecnologie LED e audio per creare un effetto visivo che imita alla perfezione l’aspetto confortante delle fiamme e il crepitio del fuoco scoppiettante.

Vantaggi pratici del camino elettrico

Il modello elettrico è la soluzione perfetta per chi vuole esaudire il desiderio di avere un camino, senza stress.
Vediamo nel dettaglio tutti i suoi vantaggi.

  • Zero sporco e manutenzione: nei camini tradizionali, la combustione della legna produce cenere e fuliggine, che si depositano sulle superfici e richiedono una pulizia frequente. Il camino elettrico, invece, genera un effetto fiamma senza combustione reale, eliminando completamente questi problemi.

  • Nessuna canna fumaria: i camini a legna e a gas necessitano di una canna fumaria per eliminare fumi e residui della combustione. Questo comporta lavori strutturali e, in alcuni casi, permessi speciali. Il camino elettrico, invece, non produce fumi, quindi può essere installato ovunque, anche in un appartamento.
    In più, ogni canna fumaria ha bisogno di manutenzione, cosa a cui non devi pensare se hai un camino elettrico.

  • Lo sposti dove vuoi: a differenza di un camino fisso, l’elettrico è spesso progettato per essere spostato facilmente. I modelli freestanding possono essere collocati in diverse stanze a seconda delle necessità, proprio come un elettrodomestico portatile.

  • Via in estate, spazio libero: alcuni camini elettrici sono facili da spostare e possono essere riposti nei mesi più caldi, liberando spazio. Non avendo strutture fisse come una cappa o un braciere, sono estremamente versatili.

  • Effetto fiamma anche senza calore: la tecnologia LED permette di riprodurre un effetto fiamma realistico indipendentemente dal riscaldamento. Questo significa che puoi goderti l’atmosfera accogliente di un camino anche in estate o nelle mezze stagioni, senza accendere il riscaldamento.

Grazie a queste caratteristiche, il camino elettrico rappresenta una soluzione innovativa e pratica.

Quanto riscaldano i camini elettici?

Solo scena o anche calore? Facciamo chiarezza.
I camini elettrici riescono a scaldare l’ambiente grazie a resistenze interne che trasformano l’energia elettrica in calore, che si diffonde attraverso una ventola. Sono perfetti per rendere più accogliente e caldo un salotto, una camera da letto o un angolo lettura.

Ti stai chiedendo se puoi usare un camino elettrico come unica fonte di riscaldamento in casa?

I camini elettrici sono progettati principalmente per fornire un riscaldamento supplementare o per scaldare ambienti di dimensioni ridotte.

Se l’ambiente è ben isolato e piccolo, potrebbero bastare, ma per spazi più ampi o in condizioni climatiche particolarmente rigide, è bene affiancarli a un sistema di riscaldamento centrale o a un’altra fonte di calore.

Ecco altri aspetti da considerare in questo contesto.

  • Occhio alla potenza: in base al modello, può oscillare tra 1000 e 2000 watt. Nelle specifiche tecniche di ogni camino elettrico è riportato anche il corrispondente in metri quadri che questo è in grado di riscaldare.

  • Calore mirato: se passi la maggior parte della giornata in una sola stanza, accendere il riscaldamento centrale in tutta casa potrebbe essere uno spreco. Con il camino elettrico puoi scaldare solo dove serve.

  • Termostato regolabile: molti modelli ti permettono di scegliere la temperatura desiderata, proprio come un termosifone. Alcuni hanno anche un timer per programmare accensione e spegnimento.

Quanto consumano i camini elettrici?

Il consumo di un camino elettrico varia in base alla potenza del modello e alla modalità d’uso

  • Modalità riscaldamento
    La maggior parte dei modelli consuma tra 1000 e 2000 watt. Per esempio, un camino da 1500 watt, se acceso per un’ora, consumerà circa 1,5 kWh. Se il costo medio dell’elettricità è intorno a 0,20 €/kWh, ciò si traduce in un costo di circa 30 centesimi per ora.

  • Modalità solo effetto fiamma
    Quando il camino è utilizzato esclusivamente per creare un’atmosfera, il consumo è notevolmente ridotto, spesso paragonabile a quello di una lampadina LED, generalmente nell’ordine di 50-100 watt.

Ovviamente, questi valori sono indicativi e variano a seconda del modello specifico e delle condizioni d’uso.

Camini elettrici di design: la mia selezione

Se pensi che un camino elettrico sia solo un parallelepipedo anonimo, ripensaci! Oggi esistono modelli molto carini.

Il mio consiglio è quello di puntare sulla semplicità. Un design pulito o classico ripaga sempre in termini estetici.

Qui sotto trovi due dei miei modelli preferiti, che ho scovato tra i camini elettrici di design di BricoShop24.

La prima cosa da fare e scegliere la tipologia: da incasso o freestanding?

La differenza principale sta nel modo in cui vengono integrati nel tuo spazio, e questo cambia non solo l’aspetto estetico, ma anche la praticità e la facilità di utilizzo.

In foto| Caminetto elettrico da incasso o appoggio, 180 cm di BricoShop24

Il camino da incasso è perfetto se vuoi qualcosa che si armonizzi perfettamente con il design della tua casa. Può essere incassato nel cartongesso, creando una nicchia su misura.

Il vantaggio assoluto è la possibilità di personalizzazione: puoi progettare la parete del camino che hai sempre sognato. È una soluzione che dura nel tempo, che si fonde perfettamente con lo spazio e che ti permette di godere di un ambiente caldo e accogliente senza scendere a compromessi estetici.

In foto| Camino elettrico completo colore wengé di BricoShop24

Dall’altra parte, il camino freestanding è la soluzione ideale se preferisci qualcosa di più versatile.

Non c’è bisogno di fare modifiche, basta posizionarlo dove vuoi e goderti subito l’atmosfera calda che crea. Puoi spostarlo facilmente da una stanza all’altra, per cui è perfetto se hai un arredamento in continua evoluzione o se vivi in un appartamento dove non puoi fare lavori strutturali.

E tu, in quale stanza collocheresti volentieri un camino elettrico?
Ti aspetto nei commenti qui sotto.

28 Febbraio 2025 / / ChiccaCasa

Ogni volta che nel mondo un punto luce non cade perfettamente sul centro del tavolo, un* interior stylist ha un malore.

Scherzi a parte, avere una luce ben posizionata sopra il tavolo da pranzo non è solo una questione estetica, ma anche funzionale.
Una lampada centrata garantisce un’illuminazione migliore, senza creare zone d’ombra o fastidiosi giochi di luce.

Inoltre, un punto luce ben studiato valorizza il tavolo stesso e l’intero ambiente, creando un’atmosfera accogliente e curata.

Ma cosa fare se il punto luce non è esattamente dove dovrebbe essere?

Prima di scoprirlo, vediamo quanta luce serve e come scegliere il punto luce giusto.

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Quanta luce serve per il tavolo da pranzo?

Per illuminare bene il tavolo da pranzo, servono circa 300-500 lumen per metro quadrato.

Ma cosa significa? Facciamo un esempio pratico: se il tuo tavolo misura 1 metro per 2 metri, ha una superficie di 2 metri quadrati, quindi ti servono tra 600 e 1000 lumen totali per una buona illuminazione. Se scegli più punti luce, puoi dividere questo valore tra le varie sorgenti luminose.

Anche la temperatura della luce fa la differenza: un bianco caldo (tra 2700K e 3500K) è l’ideale per creare un’atmosfera accogliente senza risultare troppo freddo o asettico.

Un altro dubbio esistenziale che affilgge ogni volta che installiamo un punto luce sul tavolo è: “A che distanza dal piano del tavolo sospendere il punto luce?”.

Il punto luce sopra il tavolo da pranzo dovrebbe trovarsi a 65-75 cm dal piano del tavolo. Questa distanza garantisce un’illuminazione ottimale: abbastanza bassa da illuminare bene senza abbagliare, ma sufficientemente alta da non ostacolare la visuale tra i commensali.

Se la lampada è particolarmente grande o ha una luce intensa, meglio stare sui 75 cm, mentre per lampade più piccole o con luce più diffusa, i 65 cm sono ideali.

Come scegliere il punto luce in base al tavolo?

La forma e le dimensioni del tavolo influenzano la scelta della lampada:

  • Tavolo tondo o quadrato: meglio un punto luce singolo, possibilmente con una forma tondeggiante per armonizzarsi con la superficie.

  • Tavolo rettangolare: qui hai due opzioni. Puoi scegliere una fila di due o più punti luce allineati per una distribuzione uniforme, oppure una lampada scenografica abbastanza grande da illuminare tutto il tavolo.

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Cosa fare se l’uscita della luce non è al centro del tavolo?

Ecco alcune soluzioni pratiche e stilose per rimediare a un punto luce decentrato.

  • Lampada da parete con braccio lungo

    Se hai un punto luce a parete, scegli una lampada con un braccio abbastanza esteso da arrivare sopra il tavolo. Attenzione a posizionarla in modo che non ostacoli l’accesso alle sedie.

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  • Lampada da terra ad arco

    Se non hai altri punti luce vicini ma c’è una presa elettrica nelle vicinanze, una lampada da terra ad arco è un’opzione molto decorativa e originale. Deve essere abbastanza alta per permettere il passaggio sotto di essa o, comunque, posizionata in modo tale da non essere da intralcio per il transito verso il tavolo.

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  • Cavo in tessuto e ganci

    Se il punto luce a soffitto è vicino ma non centrale, puoi spostarlo con stile usando un cavo in tessuto e fissandolo al soffitto con appositi ganci, creando un effetto decorativo interessante.

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  • Lampada da soffitto con braccio orientabile

    Se il punto luce a soffitto è leggermente decentrato, puoi scegliere una lampada con un braccio orientabile che consenta di direzionare la luce proprio sopra il tavolo.

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  • Punti luce decentrabili

Un’altra soluzione versatile è installare un lampadario mobile dotato di più punti luce e di attacchi decentrabili. In alternativa, esistono anche lampade a sospensione singole disegnate proprio per lo spostamento della luce.

In questo modo, puoi regolare la posizione delle lampade in base al tavolo e creare un’illuminazione personalizzata e dinamica.

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  • Lightswing

    Un ottimo prodotto che lascia sempre a bocca aperta.
    Si tratta del braccetto regolabile di Lightswing, che funziona un po’ come la lancetta di un orologio e permette di spostare la luce di 90 o 110 cm, adattandola perfettamente alla posizione del tavolo.

    Questa soluzione è ottima anche per chi ama spostare spesso la posizione dei mobili in soggiorno o per chi ha un tavolo allungabile che, quando è esteso viene leggermente riposizionato rispetto al suo solito posto.

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Avere un punto luce decentrato sul tavolo, quindi, non è una condanna, basta un po’ di creatività (e qualche accessorio strategico) per ottenere un risultato funzionale e stiloso.

Ora che conosci tutte le soluzioni, non resta che scegliere quella perfetta per il tuo spazio e goderti una cena sotto la luce giusta!

Se sei in cerca di idee per il punto luce sopra il tavolo, dai uno sguardo alla mia vetrina Amazon, nella sezione Illuminazione.

Ho raccolto i miei punti luce preferiti e aggiorno periodicamente la selezione con nuovi prodotti.

scopri la mia selezione di lampade

Questo articolo contiene link affiliati: questo vuol dire che se acquisti a partire da quei link io guadagno una piccolissima percentuale sul tuo ordine, che non influisce in alcun modo sul tuo carrello, ma contribuisce a supportare il mio lavoro.

28 Febbraio 2025 / / ChiccaCasa

Rifare il tetto della tua casa è un vero e proprio atto d’amore verso la tua abitazione, un investimento che ne migliora la sicurezza, la bellezza e la durata nel tempo.

Il tetto è il primo baluardo contro le intemperie e rappresenta una protezione sicura per te, per la tua famiglia e anche per il design dei tuoi interni, quello che hai tanto curato per avere uno spazio accogliente e simile a te.
Ebbene sì, fino a che il tuo tetto non gode di buona salute, la salubrità e l’estetica dei tuoi interni sono in serio pericolo.

Un tetto in perfette condizioni non solo previene infiltrazioni e danni strutturali, ma valorizza anche l’intero immobile, portando valore alla tua casa.

Ma da dove si parte? Come funziona e come si svolge il rifacimento di un tetto?
Esploriamo insieme tutti gli step.

La sicurezza prima di tutto: installazione di linee vita provvisorie

La sicurezza è la priorità assoluta, soprattutto quando si tratta di lavori così delicati. Prima di iniziare l’intervento, gli addetti ai lavori installano le linee vita provvisorie, degli strumenti indispensabili che garantiscono la protezione sia di chi lavora e sia di chi vive nella casa.

Per dirla in termini più pratici, si tratta di cavi di acciaio e ancoraggi, che vengono posizionati con cura per assicurare la massima stabilità e sicurezza, evitando qualsiasi rischio di cadute accidentali.

L’istallazione delle linee vita provvisorie non è un optional: è uno step obbligatorio, per legge.

Via gli elementi compromessi: rimozione e sostituzione di coppi e tegole danneggiate

Un tetto che ha bisogno di interventi di rifacimento è spesso segnato dal passare del tempo. Coppi e tegole si possono danneggiare a causa delle intemperie, dei cambi di temperatura o dell’usura.

La fase successiva alla messa in sicurezza è la rimozione di tutte le tegole compromesse: ogni singolo elemento danneggiato viene identificato, rimosso e sostituito con materiali nuovi, resistenti e durevoli.
Una cura particolare viene dedicata alla scelta dei materiali, che devono essere perfettamente idonei alla tipologia di tetto e garantire una copertura sicura e duratura.

Makeover delle grondaie: pulizia e sigillatura per prevenire infiltrazioni

Le grondaie sono spesso un elemento trascurato, ma in realtà sono fondamentali per il corretto funzionamento del tetto.
Se non sono pulite e sigillate regolarmente, possono accumulare detriti e provocare ristagni d’acqua, con il rischio di infiltrazioni.

In questa fase, gli esperti provvedono alla pulizia approfondita di tutte le grondaie, rimuovendo foglie, terra e altri detriti che potrebbero compromettere il loro funzionamento. Successivamente, le grondaie vengono sigillate per evitare che l’acqua ristagni e penetri nel tetto o nelle pareti. Questo intervento è indispensabile per proteggere la casa da danni strutturali e per evitare spiacevoli sorprese durante la stagione delle piogge.

Focus sui punti critici: controllo dei giunti tra lucernari e copertura

Anche i dettagli più piccoli fanno la differenza quando si tratta di proteggere la tua casa.
I giunti tra lucernari e la copertura sono spesso punti critici, dove potrebbero verificarsi perdite d’acqua. Si tratta dei punti di connessione tra un lucernario (una finestra sul tetto) e il materiale di copertura del tetto stesso, come tegole o coppi.

Questi giunti devono essere sigillati correttamente per evitare infiltrazioni d’acqua, poiché sono punti particolarmente vulnerabili. La sigillatura e il trattamento di questi giunti sono essenziali per mantenere l’integrità e la sicurezza del tetto nel tempo.

Gli esperti si concentrano su questi punti per evitare che piccole infiltrazioni possano trasformarsi in veri e propri incubi. Se necessario, viene sostituito il lucernario, per garantire una tenuta stagna che duri nel tempo.
Grazie a questa attenzione ai dettagli, il tetto risulta ancora più protetto e resistente alle intemperie.

Copertura super solida: ancoraggio sicuro di tegole e coppi

Una volta che tutte le tegole danneggiate sono state sostituite, è il momento di fissare ogni singola tegola con la massima precisione.

Ogni elemento viene ancorato saldamente alla struttura, in modo che non possa essere sollevato dal vento o dalla pioggia battente. L’ancoraggio delle tegole è una fase cruciale, che garantisce una copertura resistente e duratura.
Un tetto ben fissato è sinonimo di protezione e sicurezza per la tua casa, e permette di affrontare qualsiasi condizione atmosferica con tranquillità.

Il tocco finale: applicazione di impregnante idrorepellente e antimuffa

Il rifacimento del tetto non si conclude con l’installazione delle tegole.
Per rendere il tuo tetto davvero impermeabile e resistente, viene applicato un impregnante idoneo. Questo trattamento crea una barriera protettiva contro l’umidità, impedendo che l’acqua penetri nelle tegole o nelle grondaie.
L’impregnante ha anche proprietà antimuffa e antimuschio, che evitano la formazione di vegetazione indesiderata sul tetto, mantenendolo pulito e bello nel tempo.
Inoltre, questo trattamento ha un effetto consolidante che ne aumenta ulteriormente la resistenza e la durata.

A chi rivolgersi per rifare il tetto?

Se hai deciso di optare per il rifacimento del tetto della tua abitazione, è fondamentale scegliere l’azienda giusta, che sappia come affrontare ogni aspetto dell’intervento con professionalità e precisione. Affidati sempre a professionisti che non solo conoscano i migliori materiali, ma che possiedano anche una lunga esperienza e sappiano offrirti soluzioni personalizzate, pensate per le tue esigenze.

Insomma, abbiamo visto come rifare il tetto non sia solo una questione di estetica: aumenta la sicurezza, la protezione e il valore della tua casa. Non aspettare che i problemi diventino gravi e costosi da riparare: intervenire in tempo ti permette di salvaguardare la tua casa e di migliorare il tuo benessere. Con il rifacimento del tetto, non solo risolvi i problemi legati a infiltrazioni e danni, ma regali anche una nuova vita alla tua casa, che diventerà ancora più accogliente e protetta.

ADVQuesto articolo è stato scritto in collaborazione con l’azienda Pro-Tetto

26 Febbraio 2025 / / ChiccaCasa

ADV Questo contenuto nasce da una stimolante collaborazione con Design Best.

Hai comprato cucina, divano, letto, comodini, armadi, tavolo e sedie, televisore e tutti i componenti principali per ogni stanza. Eppure, l’aspetto della casa non è quello che ti immaginavi all’inizio. Sembra che manchi qualcosa. Le stanze, ai tuoi occhi, sono incomplete.

A questo punto, spesso ci si chiede: “Ho sbagliato qualcosa?”.
La risposta molto spesso è “no”. Non hai sbagliato niente, ma alla tua casa manca ancora la tua personalità, quel tocco di vissuto che solo i complementi d’arredo e la decorazione possono dare.

Non bastano, quindi, gli arredi principali per fare una casa davvero accogliente e unica.

Sono i dettagli a fare la differenza: tappeti che scaldano l’ambiente, quadri che raccontano chi sei, lampade che creano l’atmosfera giusta.
La scelta di questi elementi non deve essere sottovalutata, perché molto spesso sono proprio i tocchi finali a trasformare un ambiente anonimo in un luogo speciale. E – spoiler – servono anche a “correggere” eventuali accostamenti che ti lasciano ancora perplessə.

Ciao, io sono Federica, home stylist e interior blogger.

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Come i complementi di design cambiano la percezione di un ambiente

I complementi di design sono la chiave per trasformare una casa da ordinaria a straordinaria. Si tratta di tutti quegli elementi decorativi e funzionali che arricchiscono l’arredamento di una casa, donandole carattere e personalità.

Non sono gli arredi principali (come divani, letti o tavoli), ma quei dettagli che trasformano uno spazio rendendolo più accogliente, armonioso e curato.

Parliamo di tappeti, tavolini, carrelli bar, specchi, quadri, vasi, lampade, portacandele, pouf, cuscini decorativi e oggetti d’arte. Creano armonia tra gli altri elementi d’arredo o possono diventare un punto di rottura interessante dal punto di vista cromatico o stilistico.

Un buon uso dei complementi può far sembrare il tuo spazio letteralmente “da rivista”.

Un tappeto dal design ricercato, una scultura moderna o un set di vasi originali possono rivoluzionare la percezione di uno spazio senza bisogno di interventi invasivi.

Illuminazione che lascia il segno

Mai e poi mai accontentarsi dell’illuminazione generale: ogni stanza ha bisogno di una buona stratificazione della luce per brillare davvero e per essere funzionale.

Stratificare la luce significa combinare diverse tipologie di lampade all’interno della stanza.
Ogni tipologia di lampada, infatti, ha il suo compito specifico.

  • Lampade da terra: perfette per creare punti luce morbidi e accoglienti in salotto o in camera da letto.

  • Lampade da tavolo: ideali per dare atmosfera a un comodino, una madia, una scrivania o un angolo lettura.

  • Lampade da lettura: progettate per offrire una luce direzionale e concentrata, perfetta per leggere senza affaticare gli occhi.

  • Lampade a sospensione: protagoniste della scena, illuminano in modo uniforme e decorano con stile ambienti come la zona pranzo o il soggiorno.

  • Applique da parete: ottime per aggiungere punti luce discreti senza ingombrare superfici.

  • Faretti orientabili: perfetti per mettere in risalto quadri, librerie o elementi architettonici.

Tuttavia, l’illuminazione non è solo una questione di funzionalità, ma anche di estetica, stile e “scenografia” della casa.
La lampada giusta può cambiare completamente l’atmosfera di una stanza e può anche far spostare lo sguardo verso di sè.

Fonte immagini: Design Best

Le sospensioni di grande dimensioni o dalla forte presenza scenica come, per esempio, la mia amata Viscontea di Flos sono capaci di catalizzare l’attenzione facendo risaltare un soffitto più alto dello standard o trasformandosi nel punto focale di una camera da letto o di un soggiorno.
In più, fanno da “cappello” alla composizione sottostante (per esempio tavolo e sedie o letto e comodini) andando a completarla e a renderla coesa.

Se, al contrario si vuole aggiungere carattere a un angolino un po’ anonimo, le lampade da tavolo di design sono la soluzione definitiva. Il mondo del design ci mette a disposizione capolavori come Taccia, Snoopy o Gatto di Flos, che generano una trasformazione potente, con il minimo sforzo decorativo.

Aggiungi piccoli arredi di design

A volte basta un solo elemento di design per trasformare un ambiente.
In particolare, se per gli arredi principali hai scelto soluzioni essenziali per timore di strafare o per assicurarti che, nel tempo, il design degli arredi continui a piacerti come il primo giorno, allora osare con poltroncine, tavolini e altri piccoli arredi iconici è un must.

Tavolini di design come Der Kleine Moorman o Tempo di Zanotta o Ren di Poltrona Frau, pur mantenendo un aspetto visivamente leggero, sono in grado di portare esclusività all’ambiente grazie al loro design.

La regola per abbinamenti vincenti tra poltroncina, divano e tavolino? Diversificare forme e materiali.

  • Per esempio, hai scelto un divano in tessuto senza piedini? Puoi abbinare una poltrona in vimini e acciaio (come l’iconica Dafne di Bonacina 1889) e un tavolino in legno con piedini alti o piedistallo centrale.

  • Per quanto riguarda i colori, se il divano è neutro, meglio optare per una poltroncina colorata e viceversa.

  • E se vuoi aggiungere un tavolino colorato, puoi optare per il colore complementare della seduta colorata.

Fonte immagini: Design Best

I complementi d’arredo da non sottovalutare

Tappeti, quadri, portacandele, specchi e decorazioni, se ben gestiti, possono armonizzare lo spazio, creare profondità e carattere, nascondere difetti o valorizzare dettagli architettonici.

Un buon styling non solo arricchisce l’ambiente, ma contribuisce a raccontare la tua storia.

Fonte immagini: Design Best

Per esempio, un tappeto può riscaldare un angolo di una stanza, aggiungendo colore e texture, mentre un quadro ben posizionato ha il potere di focalizzare l’attenzione e imprimere emozione all’intero ambiente.

Anche gli specchi, oltre a dare una sensazione di maggiore luminosità e ampiezza, possono diventare oggetti di design che decorano e riflettono la tua personalità.

Non dimentichiamo poi i piccoli dettagli come i vasi, che possono portare un tocco di verde e freschezza, o i portacandele che, con il loro fascino discreto, aggiungono una nota di intimità e calore.

Soprattutto quando si tratta di spazi più piccoli o di stanze che non sono ancora riuscite a trovare il loro equilibrio, l’uso strategico di complementi d’arredo può davvero fare la differenza.

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