10 Agosto 2025 / / La Gatta Sul Tetto

L’acquisto di un’asciugatrice rappresenta un investimento significativo che migliora la qualità della vita domestica, non solo durante i mesi invernali, ma tutto l’anno, risparmiando tempo e proteggendo i capi dall’umidità e dall’inquinamento.

asciugatrice

Data la spesa iniziale, individuare il momento più favorevole per l’acquisto è una mossa strategica che può portare a un risparmio considerevole. Il prezzo di un’asciugatrice, infatti, non è un valore fisso, ma fluttua nel corso dell’anno in base a logiche di mercato, al lancio di nuovi modelli e a specifici eventi promozionali. Una pianificazione attenta trasforma il consumatore in un acquirente consapevole, capace di cogliere le migliori opportunità. 

Indipendentemente dal periodo dell’anno, è comunque cruciale sfruttare gli strumenti digitali a propria disposizione; una ricerca mirata di promozioni sulle asciugatrici, l’uso di siti di comparazione e di codici sconto sono pratiche che possono abbattere ulteriormente il costo finale, rendendo l’acquisto un vero e proprio affare.

Fine estate e inizio autunno (settembre – ottobre)

Uno dei periodi più intelligenti per acquistare un’asciugatrice è quello che va da settembre a ottobre. In questa finestra temporale si crea una “tempesta perfetta” di condizioni favorevoli. Da un lato, la domanda da parte dei consumatori non ha ancora raggiunto il picco che si registrerà con l’arrivo del freddo, dall’altro i produttori tendono a lanciare le nuove collezioni proprio in questo periodo. Di conseguenza, i grandi rivenditori hanno l’urgenza di liberare spazio nei magazzini per accogliere i nuovi modelli, applicando sconti importanti sui prodotti della stagione precedente. Questo non significa acquistare tecnologia obsoleta; spesso si tratta di modelli di fascia alta dell’anno prima, dotati di tecnologie avanzate come la pompa di calore, che diventano improvvisamente molto più accessibili. 

Il Black Friday (novembre)

Novembre è diventato sinonimo di risparmio grazie al Black Friday e alla Cyber Week, che solitamente copre l’ultima settimana del mese. Durante questo evento commerciale di portata globale, quasi tutti i negozi fisici e online propongono sconti su un vasto assortimento di prodotti, e gli elettrodomestici sono tra i grandi protagonisti. È il momento in cui si possono trovare le percentuali di sconto più elevate, spesso su modelli molto desiderati. Per navigare con successo questo periodo frenetico, è consigliabile giocare d’anticipo: creare una lista dei modelli di asciugatrice preferiti nelle settimane precedenti e monitorarne il prezzo, magari impostando degli avvisi su apposite app. Questo permette di riconoscere un’offerta genuina e di non cadere vittima di sconti fittizi. Data la disponibilità limitata, la rapidità è essenziale per non perdere l’occasione.

I saldi invernali (gennaio)

Subito dopo il boom degli acquisti natalizi, il mese di gennaio apre le porte a un’altra eccellente opportunità: i saldi invernali. Se il Black Friday è caratterizzato da offerte lampo su un numero limitato di prodotti, i saldi di gennaio spesso coinvolgono una gamma più ampia di modelli. I negozi, sia fisici che online, hanno la necessità di smaltire le scorte invendute durante le festività per fare spazio alle novità primaverili. Questo si traduce in un contesto di acquisto meno frenetico, che permette una valutazione più ponderata. 

La primavera (aprile – maggio)

Adottare una strategia anticiclica, ovvero acquistare un prodotto quando la domanda è al suo minimo, può rivelarsi estremamente profittevole. Per le asciugatrici, questo periodo corrisponde alla primavera. Con l’arrivo del bel tempo e la possibilità di asciugare il bucato all’aria aperta, l’interesse per questo elettrodomestico cala drasticamente. I rivenditori, per stimolare un mercato altrimenti fermo, possono lanciare promozioni mirate e sconti specifici proprio su questa categoria di prodotti. Acquistare tra aprile e maggio richiede una visione a lungo termine, ma può premiare con prezzi imbattibili e una maggiore disponibilità.

9 Agosto 2025 / / La Gatta Sul Tetto

Un progetto di ristrutturazione nel centro storico di Castelfranco Veneto che unisce storia e design contemporaneo. 

Castelfranco Veneto
Crediti foto: F2 Fotografia

Nel suggestivo centro storico di Castelfranco Veneto, una residenza privata rinasce grazie a un attento lavoro di ristrutturazione e design contemporaneo. Questo progetto unico, nato dalla trasformazione di un palazzetto fine ‘800 e di un edificio degli anni ‘60, combina il fascino storico con i comfort di una vita moderna, offrendo un esempio di come l’architettura possa dialogare armoniosamente con i valori del passato e le esigenze odierne. 

Un progetto innovativo nel cuore antico di Castelfranco Veneto 

Questo progetto di ristrutturazione rappresenta un esempio di valorizzazione del patrimonio storico conservando l’identità del luogo e, allo stesso tempo, integrando elementi di design contemporaneo per migliorare la qualità della vita. 

La casa, sviluppata su una superficie di circa 550 mq distribuiti su più livelli, si distingue per la sua configurazione composta da tre unità unite in un unico e affascinante spazio abitativo. La progettazione, curata dall’architetto Alberto Possiedi, ha puntato sulla scelta di materiali di alta qualità, sistemi domotici avanzati e arredi selezionati con cura, per creare ambienti funzionali, eleganti e accoglienti. 

L’integrazione di arredi di alta gamma ha permesso di completare gli ambienti con dettagli raffinati e di grande impatto estetico, dimostrando come il design possa essere un elemento di continuità tra passato e futuro. La residenza, con il suo equilibrio tra elementi storici e moderni, si configura come un esempio di abitare consapevole e di alto livello, nel cuore pulsante di Castelfranco Veneto. 

L’uso di tonalità neutre, come il rovere chiaro a spina ungherese e le finiture in noce Canaletto, insieme alle travature in legno e ai dettagli in bronzo, conferiscono alla residenza un’atmosfera calda e raffinata. Le finiture moderne si integrano perfettamente con l’antico, creando un contesto che trasmette sobria eleganza e comfort senza tempo. 

L’attenzione ai dettagli e la qualità dei materiali si rispecchiano anche nelle zone di passaggio, che collegano le diverse aree della casa, rendendo ogni spazio fluido e coerente con l’intero progetto. La residenza si caratterizza per ambienti ampi e luminosi, con altezze generose e soluzioni di design che favoriscono il relax e la convivialità. 

I bagni: un esempio di stile e funzionalità con Noorth

Uno degli aspetti più distintivi di questo progetto è rappresentato dai bagni, arredati con soluzioni di alta gamma proposte da NOORTH, marchio italiano di arredo bagno high-end riconosciuto per la sua attenzione all’innovazione, alla qualità e all’estetica minimalista. La collezione NOORTH, nota per la sua originalità e versatilità, si distingue per sistemi componibili, materiali innovativi e un design che unisce tecnologia e artigianato. 

Ogni bagno è stato studiato per rispondere alle esigenze di comfort e stile, utilizzando materiali pregiati come marmo, Cristalplant e Rovere Mezza Fiamma. Dalle finiture in bronzo e acciaio inox satinato alle specchiere retroilluminate, ogni dettaglio contribuisce a creare ambienti raffinati e moderni, perfetti per il vivere quotidiano e per momenti di relax. 

Nel progetto, i cinque bagni sono pensati per rispondere a diverse esigenze funzionali e stilistiche. Dal bagno della zona ospiti, che utilizza il pregiato marmo grafite e dettagli in bronzo, alla suite principale dotata di una grande sala da bagno con doppio lavabo in marmo e boiserie in pietra Medea, ogni ambiente riflette un’armonia tra raffinatezza e praticità. Le finiture, come specchi retroilluminati, mensole in alluminio e rubinetterie in acciaio inox satinato, contribuiscono a creare atmosfere sofisticate e accoglienti. 

L’uso sapiente di materiali come il Cristalplant, il marmo e il Rovere Mezza Fiamma, unito a dettagli di design come i lavabi monolitici TOUCH e le specchiere Ekos, dimostra l’attenzione per ogni dettaglio, garantendo ambienti di grande effetto visivo e funzionale. Ogni bagno, inoltre, è progettato per offrire comfort e praticità, integrando sistemi di illuminazione a LED e soluzioni di storage intelligenti. 

Per info sutll’arredobagno: Noorth sito ufficiale

Vista altre bellissime case nella rubrica House Tour

7 Agosto 2025 / / La Gatta Sul Tetto

Arredare la casa per creare un percorso di cura interiore non vuol dire soltanto avvalersi delle pratiche del Feng Shui: un termine diventato ormai di uso comune, che fa riferimento a una pratica dell’Antica Cina in cui l’intento è quello di armonizzare l’energia vitale presente in un ambiente affinché possa influire in maniera positiva sul vissuto di chi li abita nella quotidianità.

percorso di cura interiore

Oggi vi proponiamo 5 consigli di arredo per la casa nel segno del Feng Shui e non solo. Al centro troviamo degli accessori in grado di stimolare e supportare la spiritualità e quella joie de vivre che ognuno di noi, a modo suo, dovrebbe poter percepire anche tra le mura domestiche.

Atmosfere delicate, tra luci e aromi

Il modo migliore per creare un ambiente all’insegna della cura interiore è quello di inserire dei punti di luce soft che sono una via di mezzo tra l’illuminazione naturale e quella artificiale. Guarda ad esempio queste candele, realizzate con materie prime di origine naturale e profumate con oli essenziali ispirati ai chakra e ai rituali energetici. Sono l’ideale per i momenti non solo di meditazione e di silenzio, ma anche per quelli di relax dedicati alla lettura, oltre che alle occasioni più conviviali con le persone del cuore.

Tocchi naturali, che danno voce allo spazio

La casa è un ambiente che dovrebbe sempre raccontare non solo la vita sociale e personale dell’individuo, ma anche il suo legame più autentico in quanto essere umano: quello con la natura, di forte matrice spirituale.

Non a caso si tratta di un elemento che ritroviamo al centro di diversi stili di arredamento: da quello scandinavo passando per quello rustico e molti altri ancora.

Come concretizzare questa componente negli spazi esterni, non solo integrando delle piante? Dalla pietra grezza passando per il legno, anche inserire una campana tibetana si rivela un oggetto capace di dare voce allo spazio (e allo spirito) con suoni che hanno qualcosa di ancestrale e benefico.

Oggetti che sono molto più che simbolici

I simboli sono importanti, nella vita della persona, e ognuno dovrebbe ricreare i propri all’interno delle mura domestiche, di qualsiasi matrice siano: ognuno di noi ne ha una che evoca una spiritualità solo sua.

Alcuni esempi? Oltre alla già citata campana tibetana si possono inserire in casa elementi come statue, mandala, pietre e ciondoli, ideali per accompagnare la quotidianità come delle vere e proprie “ancore” visive.

Un angolo tutto per sé

Creare uno spazio intimo dedicato a degli hobby così come a dei gesti che richiamano la spiritualità si rivela essenziale. È questo il concetto più profondo che sta dietro il creare un angolo tutto per sé dedicato alle attività creative preferite: dalla scrittura al ricamo, passando per la pittura, il cucito, la lettura o il semplice silenzio.

Si otterrà una sorta di rifugio domestico prezioso, in cui ricordarsi che “vivere il proprio tempo con presenza” non è mai da dare per scontato. Come fare? Basta un pouf, un supporto in legno, un diffusore per aromi, per fare degli esempi.

Tessuti che parlano al cuore

Disporre dei tessuti alle pareti che raccontano di sé e che presentano un richiamo con la spiritualità si rivela un plus da non sottovalutare. Ecco alcune idee: dall’appendere un arazzo oppure un semplice tappeto fino a uno scialle, l’importante è optare per materiali grezzi e di qualità, che raccontano una storia.

2 Agosto 2025 / / La Gatta Sul Tetto

La tua casa parla di te, è uno specchio delle tue emozioni e del tuo stato d’animo. Una chiave di lettura per capirci attraverso 4 indizi.

la tua casa

Il legame che abbiamo con l’ambiente che ci circonda, racconta molto di noi perché la casa è il nostro specchio e noi, di conseguenza, modifichiamo l’ambiente a seconda del nostro umore e dei nostri comportamenti.

L’energia della casa è un’estensione della nostra energia corporea: non solo potremmo dire che la nostra abitazione è un nido, un rifugio, ma un involucro del nostro Io, della nostra persona. Non è strano, infatti, sentirsi violati quando malauguratamente degli estranei si introducono in casa nostra, anche se noi non eravamo presenti al momento dello svolgimento dei fatti e quindi ne siamo usciti assolutamente incolumi.

Nei momenti di crisi, magari nei periodi un po’ bui, guardare e analizzare i nostri ambienti, può essere una chiave di lettura interessante per capirci meglio, per capire quali sono le cose che potremmo migliorare in noi, così che anche le nostre vite possano modificarsi; guardare la casa per capirsi. 

Quello che segue in questo articolo vuole essere considerato uno spunto di riflessione, in nessun modo può ritenersi una diagnosi o sostituirsi al lavoro di un professionista in ambito psicologico, terapeutico o medico.

Mancanza di zone relax

la tua casa

Non sapete in quante case manchi il divano o una poltrona comoda, un posto per rilassarsi nel momento in cui si torna a casa dal lavoro, quando chiudiamo fuori dalla porta lo stress del quotidiano.

A prescindere dallo spazio, è fondamentale progettare un posto per rilassarsi a fine giornata e no, il letto non sostituisce il divano o una poltrona, perché hanno due funzioni diverse. Se manca il divano potrebbe voler dire che siete persone che non riescono a rilassarsi, persone che decidono di essere sempre pronti, di stare sull’attenti.

Ma le nostre vite frenetiche necessitano di momenti di relax; è fondamentale alternare i momenti di stress con momenti di rilascio per non inficiare sul benessere psico-fisico della nostra persona. 

Ponete inoltre particolare attenzione al bagno: avere un bagno SPA in cui rilassarsi e prendersi cura di sé, fornito di candele, creme corpo, luci soffuse, sottolinea l’importanza che diamo a noi stessi, al dedicarci del tempo prezioso. 

Mancanza di decorazioni

la tua casa

Le decorazioni sono tutto ciò che fa di un’abitazione qualsiasi, una casa. Come un bracciale, una collana, degli orecchini abbinati a un outfit: in teoria non servono a nulla, in pratica sono una rappresentazione di noi, della nostra personalità, della nostra femminilità. Se mancano quindi decorazioni in casa vostra, forse tendete a prendervi troppo sul serio, pensate che tutto ciò che è decorativo sia solo un’inutile spesa. In realtà la casa è uno specchio e ci riflette, avere una decorazione, qualcosa che ci rappresenti, marca il nostro territorio, ci fa percepire quel luogo come il nostro luogo, quello a cui apparteniamo. 

Mancanza di foto personali

Foto nostre, di amici, di parenti, di persone a cui teniamo, vengono chiamati “regolatori di emozioni”. Il non avere foto esposte, può indicare distacco emotivo, paura di esprimere o di sentire le emozioni che il guardare quelle foto ci porterebbe.

la tua casa

Non dobbiamo creare una pinacoteca, ma esporre qualche foto che ritragga dei ricordi importanti per noi, ricordi di momenti felici . Aggiungere poche foto, un po’ alla volta, aiuterà ad aprirvi alle vostre emozioni, avvicinarvi a voi stessi e a ciò che provate. Non dovete metterle per forza in zone della casa frequentate dai vostri amici, potete averle in un punto privato, come ad esempio in camera da letto. 

Mancanza di colore e tendenza ai grigi

Il grigio, come tutti i colori può essere un ottimo alleato in alcuni momenti della vita, è chic sofisticato e glamour, se associato però ai colori giusti.

la tua casa

Il grigio è spesso scelto da persone che non si vogliono esporre, da persone che hanno paura di prendere decisioni, può essere scelto dopo una delusione d’amore.

Se scegliete il grigio probabilmente è un momento della vostra vita in cui ne avete bisogno ma fate in modo di alternarlo con qualche colore più vitale, che non faccia sembrare la vostra casa malinconica come un film in bianco e  nero: rischiate, nel tempo, di venire risucchiati da questa tristezza, di chiudervi a maggiormente nel periodo che state passando. Alternarlo al rosso, ad esempio, porterà energia, mentre il giallo aiuterà a sopperire la mancanza di luce.

Leggi gli altri articoli della rubrica Home Therapy

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31 Luglio 2025 / / La Gatta Sul Tetto

Scopriamo le stufe a pellet di design, una soluzione economica e sostenibile per riscaldare la casa, con un occhio di riguardo all’estetica.

Stufe a pellet di design

Le stufe a pellet sono diventate molto più di un semplice sistema di riscaldamento: sono veri e propri elementi di design capaci di trasformare e valorizzare gli spazi domestici, unendo estetica raffinata, funzionalità avanzata e un profondo rispetto per l’ambiente. I modelli più avanzati si integrano perfettamente in ogni stile i arredo, dal contemporaneo al minimalista, dal classico al rustico.

Oltre a ciò , le stufe al pellet offrono un calore confortevole rispettando l’ambiente allo stesso tempo. Il calore è infatti generato attraverso la combustione del pellet, un materiale ricavato da segatura naturale essiccata. Si tratta di una fonte di energia rinnovabile, pulita ed efficiente per il riscaldamento sostenibile.

Perché scegliere una stufa a pellet di design 

Quando si sceglie una stufa a pellet, una delle domande più frequenti riguarda il suo inserimento nell’ambiente domestico. Le stufe di design non sono solo apparecchi per riscaldare, ma dei veri e propri elementi decorativi che possono valorizzare gli spazi, contribuendo a creare un ambiente caldo e accogliente.

Per gli amanti dello stile moderno, una stufa dalle linee geometriche pulite, realizzata in materiali come acciaio o vetro si fonderà armoniosamente nella stanza. Per mimetizzare l’apparecchio uno stratagemma è quello di dipingere la parete retrostante con lo stesso colore. Perfette le stufe a incasso, che oltre a non occupare molto spazio, si inseriscono perfettamente in ambienti ricercati e minimalisti.

In un contesto contemporaneo e un po’ eclettico, si può optare per modelli con forme e finiture ricercate, per esempio con inserti in legno e colori chiari. Potete valorizzarla creando un vero e proprio “retroscena” per la stufa utilizzando materiali come pietre, ciottoli, pannelli di legno o carta da parati.

Al contrario, Infine, per lo stile classico potete puntare su modelli con forme più morbide, oppure posizionare la stufa in una libreria a ponte, o persino creare una cappa per simulare l’aspetto di un camino. In ambienti più rustici o tradizionali, si potrebbe optare per modelli dal design un po’ retrò.

Le stufe a pellet sono una soluzione intelligente per riscaldare spazi di ogni dimensione, inclusi monolocali o appartamenti in città, grazie ai modelli salvaspazio dal design compatto. Ottime le stufe a sospensione, che si possono installare a parete. Nonostante le dimensioni ridotte, queste stufe scaldano in modo efficiente, distribuendo il calore in modo omogeneo grazie ai sistemi di ventilazione.

In ogni caso, consultate il manuale dell’apparecchio per rispettare tutte le distanze di sicurezza tra la stufa e gli oggetti circostanti.

Efficienza, funzionalità e sostenibilità: i vantaggi

Oltre ad adattarsi ad ogni stile d’arredo, le stufe a pellet di design offrono numerosi altri vantaggi. Si tratta di una soluzione di riscaldamento intelligente che rappresenta un investimento redditizio a lungo termine grazie ai numerosi vantaggi sia in termini di risparmio energetico che di sostenibilità ambientale. Ecco i principali benefici:

vantaggi per il risparmio energetico:

  • Elevata efficienza energetica: il pellet è un combustibile pulito ed efficiente, mentre le stufe migliorano le prestazioni e i risparmi, garantendo maggiore comfort con un minor consumo di combustibile. Alcuni modelli presentano scambiatori di calore alettati per una maggiore efficienza e un controllo intelligente della combustione che porta a maggiori risparmi.
  • Riduzione dei costi di riscaldamento: l’installazione di una stufa a pellet può ridurre i costi di riscaldamento fino al 70% rispetto ai sistemi tradizionali.
  • Installazione e manutenzione semplificate: sono facili da installare e richiedono una manutenzione ridotta.

Vantaggi per la sostenibilità:

  • Combustibile ecologico e rinnovabile: le stufe a pellet utilizzano la biomassa, in particolare i pellet (piccoli cilindri compatti fatti di segatura naturale essiccata senza additivi, ricavati principalmente dal legno di pino), come fonte di energia. 
  • Impatto ambientale ridotto: il pellet è un combustibile pulito che produce pochissima cenere rispetto alla legna. Le stufe a pellet sono ecologiche e hanno un basso impatto ambientale.
  • Emissioni ridotte: molte caldaie a pellet moderne hanno un’efficienza superiore al 90% e emissioni ridotte che garantiscono la qualità dell’aria, essendo omologate come Classe 5. La combustione del pellet è considerata a CO2 neutro.
28 Luglio 2025 / / La Gatta Sul Tetto

Nel progetto di un bagno contemporaneo, ogni scelta contribuisce a costruire l’identità dell’ambiente. Tra gli elementi che spesso vengono considerati puramente funzionali, il piatto doccia occupa un ruolo cruciale.

piatto doccia

Tradizionalmente relegato a nuance neutre come il bianco o il grigio, oggi questo elemento può assumere un’importanza espressiva e diventare parte integrante del linguaggio stilistico del bagno. I nuovi materiali e finiture disponibili sul mercato offrono possibilità prima impensabili: superfici scure, texture effetto pietra o cemento, colorazioni calde o fredde che trasformano completamente l’aspetto della stanza.

La scelta cromatica e materica del piatto doccia può infatti rompere gli schemi più diffusi e contribuire a delineare un ambiente dal forte impatto visivo, personalizzato e coerente con l’arredo circostante.

Finiture e texture: effetto pietra, cemento o legno

Una delle tendenze più interessanti nella progettazione dei bagni riguarda l’utilizzo di piatti doccia con finiture materiche. L’effetto pietra, ad esempio, restituisce una sensazione visiva e tattile naturale, con superfici che ricordano ardesia, basalto o quarzite. Queste soluzioni si integrano perfettamente in ambienti che puntano su un’estetica essenziale e contemporanea, rafforzando l’impressione di uno spazio curato e coerente.

Anche l’effetto cemento è molto apprezzato per chi desidera un bagno dal carattere urbano e minimale. Questa finitura si abbina facilmente con rivestimenti neutri e arredi dalle linee pulite, offrendo un risultato sobrio ma deciso.

Più audace è la scelta dell’effetto legno: una soluzione che riproduce fedelmente le venature e i toni naturali, garantendo al contempo resistenza all’umidità e alle sollecitazioni tipiche dell’ambiente bagno. Questo tipo di superficie può dialogare con mobili in legno o con pareti dai toni caldi, creando un senso di continuità visiva tra le superfici orizzontali e verticali.

Il colore come segno distintivo

Oltre alla texture, anche il colore del piatto doccia ha un impatto forte sull’insieme. Il nero opaco è tra le scelte più apprezzate da chi desidera creare un punto focale deciso all’interno del bagno. Inserito in un contesto dalle tonalità chiare o naturali, il piatto doccia scuro può diventare l’elemento che definisce l’intero progetto.

Altre opzioni meno convenzionali includono tonalità antracite, sabbia, tortora o ruggine. Questi colori offrono una gamma molto più ampia rispetto al bianco e al grigio standard, permettendo di costruire una palette cromatica più articolata. L’importante è mantenere armonia tra piatto doccia, rivestimenti e rubinetterie, in modo che l’insieme risulti equilibrato e visivamente piacevole.

In commercio si trovano tanti modelli per il tuo bagno che offrono combinazioni tra finiture, forme e colori capaci di adattarsi a diversi stili, da quello più contemporaneo fino a soluzioni più classiche ma reinterpretate in chiave attuale.

L’importanza dell’abbinamento con pavimenti e rivestimenti

La scelta del piatto doccia non può prescindere da una valutazione attenta degli altri elementi che compongono lo spazio. Pavimenti, pareti, sanitari e arredi devono dialogare tra loro non solo per motivi estetici, ma anche per garantire un senso di continuità e ordine visivo. Un piatto doccia scuro può esprimere al meglio il proprio potenziale se posizionato in contrasto con rivestimenti chiari, oppure integrarsi con superfici tono su tono per un effetto più discreto.

Quando si opta per finiture effetto cemento o pietra, una buona soluzione è quella di richiamare questi materiali anche su altri elementi del bagno, come il piano del lavabo o le pareti della doccia. Questo consente di rafforzare la coerenza stilistica e dare l’impressione di un progetto ben integrato.

Forme e dimensioni: funzionalità senza rinunciare all’estetica

Accanto all’aspetto estetico, non si può tralasciare la dimensione funzionale. I piatti doccia sono oggi disponibili in molteplici formati: rettangolari, quadrati, slim, filo pavimento o rialzati. La scelta dipende dalle dimensioni del bagno, dalla posizione degli scarichi e dal tipo di installazione previsto. I modelli a filo pavimento sono particolarmente apprezzati per la loro continuità visiva con il resto del pavimento e per la facilità di accesso, soprattutto in ambienti progettati per una maggiore accessibilità.

Alcuni modelli presentano superfici antiscivolo o trattamenti antibatterici, caratteristiche che si rivelano particolarmente utili in un ambiente dove l’umidità è costante. Anche in questi casi, l’innovazione nei materiali ha permesso di non sacrificare l’aspetto estetico, rendendo possibile unire sicurezza e resa visiva in un unico prodotto.

Una scelta che incide sul carattere dell’ambiente

Osare con il piatto doccia significa ripensarne il ruolo all’interno del bagno. Non più solo base funzionale per la zona doccia, ma elemento capace di esprimere scelte stilistiche precise e contribuire alla definizione dell’identità dell’ambiente. Grazie alla disponibilità di finiture materiche e colorazioni intense, è possibile trasformare questo componente in un punto focale, mantenendo al contempo tutte le garanzie in termini di durata e praticità.

Chi desidera un bagno che si distingua per personalità può trovare nelle proposte con effetto pietra o cemento una valida alternativa alle soluzioni più comuni. Accostando superfici opache a rubinetterie dalle linee moderne e scegliendo con attenzione le proporzioni tra piatto e pareti, si possono ottenere risultati sorprendenti.

24 Luglio 2025 / / La Gatta Sul Tetto

A oltre 75 anni dalla sua prima creazione, la storica CH621 Swivel Chair ritorna in scena, grazie alla rinomata casa danese Carl Hansen & Søn, pronta a lanciare il prodotto nei negozi a partire da novembre 2025. 

CH621 Swivel Chair

Nel mondo del design di alta qualità, poche icone sono riuscite a coniugare estetica, ergonomia e funzionalità come Hans J. Wegner. Con il suo inconfondibile stile scandinavo e la capacità di creare pezzi senza eguali, Wegner si distingue come uno dei designer più influenti del XX secolo. E ora, a oltre 75 anni dalla sua prima creazione, la storica CH621 Swivel Chair torna in scena, grazie alla rinomata casa danese Carl Hansen & Søn, pronta a lanciare il prodotto nei negozi a partire da novembre 2025. 

La storia e il design della CH621 Swivel Chair 

Realizzata nel 1948, la CH621 Swivel Chair rappresenta un capolavoro di equilibrio tra estetica e ergonomia. Caratterizzata da un telaio in acciaio spazzolato, che le conferisce un aspetto industriale e moderno. Con pregiati dettagli in quercia, questa sedia girevole si distingue per il suo design funzionale e sofisticato. La seduta, il bracciolo e lo schienale sono rivestiti con tessuti morbidi e di alta qualità, creando un mix di materiali che esalta l’eleganza del pezzo. 

I nuovi aggiornamenti 

Il ritorno della CH621 non è solo una rievocazione nostalgica, ma un vero e proprio rilancio con aggiornamenti pensati per il comfort e la rispetto delle normative attuali. La versione originale prevedeva un’altezza regolabile tramite un sistema a tornio, che richiedeva di ruotare la seduta. La nuova versione, invece, presenta una leva di regolazione dell’altezza facile da usare, e un cilindro a gas che garantisce praticità e sicurezza. 

Inoltre, per migliorare la stabilità e la funzionalità, la sedia è dotata di cinque ruote in acciaio spazzolato, rispetto alle quattro dell’originale, per un movimento più fluido e stabile, in linea con gli standard moderni. Questi dettagli rendono la CH621 una perfetta fusione tra design storico e tecnologia contemporanea. 

Un design che unisce forma e funzione 

Hans J. Wegner, soprannominato il Maestro della sedia, si è distinto per la sua attenzione all’ergonomia. Collaborando con medici e fisiologi, Wegner si impegnava a creare sedute che garantissero il massimo comfort e il giusto supporto lombare. La CH621 ne è un esempio, con i suoi angoli e inclinazioni studiati per favorire una postura corretta. 

Il rilancio della CH621 Swivel Chair rappresenta un’occasione imperdibile per gli amanti del design e i collezionisti di pezzi iconici. La collaborazione tra Carl Hansen & Søn e la memoria di Hans Wegner garantisce un prodotto di alta qualità, fedele all’originale ma aggiornato alle esigenze di oggi. 

CH621 Swivel Chair: Quando potremo iniziare ad acquistarla? 

Il nuovo modello di CH621 Swivel Chair sarà disponibile nei negozi a partire da novembre 2025, offrendo a tutti la possibilità di possedere un pezzo di storia del design danese reinterpretato in chiave moderna. La casa danese, leader mondiale nella produzione di mobili firmati Wegner, continua a portare avanti la sua eredità, confermandosi come il principale custode di questa straordinaria collezione. 

Il rilancio della CH621 Swivel Chair rappresenta un evento di grande rilievo nel panorama del design contemporaneo. Unendo la bellezza senza tempo del design del novecento alle innovazioni moderne, questa sedia girevole promette di diventare un classico intramontabile anche nell’epoca attuale. Non perdete l’occasione di aggiungere un pezzo di storia e innovazione al vostro spazio abitativo o lavorativo, con la qualità e il fascino di Hans Wegner. 

Info: sito ufficiale Carl Hansen & Søn

22 Luglio 2025 / / La Gatta Sul Tetto

Città laboratorio per la transizione energetica, la Milano del futuro si appoggia al fotovoltaico come leva per la rigenerazione urbana.

Milano del futuro

Negli ultimi anni, Milano ha saputo reinterpretare il proprio ruolo di metropoli all’avanguardia, trasformandosi progressivamente in un laboratorio di sostenibilità urbana. Non si tratta solo di slogan, ma di interventi concreti che coinvolgono architettura, mobilità, gestione dei rifiuti e soprattutto il comparto energetico. Oggi, più che mai, emerge l’urgenza di ripensare i consumi energetici delle città, responsabili di una quota significativa delle emissioni climalteranti. Milano, con il suo tessuto urbano denso e complesso, è chiamata a guidare la transizione verso un modello più efficiente e rispettoso dell’ambiente, con soluzioni innovative che puntano sulle fonti rinnovabili.

Il ruolo dell’energia solare nella rigenerazione urbana

Tra le tante soluzioni sostenibili, l’energia solare occupa un posto di rilievo. Grazie al miglioramento delle tecnologie e agli incentivi pubblici, i pannelli fotovoltaici stanno conoscendo una diffusione senza precedenti anche nei contesti urbani. Installare impianti fotovoltaici sui tetti di Milano significa ridurre la dipendenza da fonti fossili, tagliare le emissioni di CO₂ e aumentare la resilienza energetica dei quartieri. In questo senso, l’energia solare si configura come una risorsa preziosa per alimentare la città in modo pulito, creando al contempo valore economico e sociale. Non è un caso che numerosi interventi di riqualificazione edilizia prevedano oggi la posa di pannelli solari come requisito indispensabile per ottenere certificazioni di efficienza energetica. Anche per i privati cittadini, l’opportunità di autoprodurre energia rappresenta una scelta concreta di responsabilità ambientale.

Milano, città laboratorio per la transizione energetica

Milano ha da tempo avviato progetti ambiziosi per diventare una smart city in grado di coniugare innovazione e rispetto per l’ambiente. La rete del teleriscaldamento, le aree a basse emissioni, la promozione della mobilità elettrica e l’espansione di aree verdi sono solo alcuni tasselli di questo mosaico. I pannelli fotovoltaici a Milano rientrano pienamente in questa visione. Le coperture degli edifici, pubblici e privati, possono trasformarsi in centrali di produzione di energia pulita, riducendo la pressione sulla rete elettrica e rendendo più autonomi gli utenti finali. Questo approccio risulta particolarmente rilevante in un contesto urbano come quello milanese, caratterizzato da un’elevata densità abitativa e da una domanda energetica crescente. Puntare sull’autoconsumo fotovoltaico permette di rispondere in modo virtuoso a queste esigenze, contribuendo a una città più sostenibile e resiliente.

Vantaggi ambientali e sociali del fotovoltaico

Adottare l’energia solare in città comporta numerosi benefici. Prima di tutto, la riduzione delle emissioni di gas serra, fondamentale per contrastare i cambiamenti climatici. In secondo luogo, la produzione distribuita di energia riduce le perdite di trasmissione tipiche delle grandi centrali, migliorando l’efficienza complessiva del sistema. C’è poi un aspetto economico da non sottovalutare: la possibilità per le famiglie di risparmiare sulle bollette grazie all’autoconsumo e alla vendita dell’energia in eccesso. In più, la diffusione dei pannelli fotovoltaici stimola nuove professionalità, creando occupazione qualificata nel settore della green economy. Dal punto di vista sociale, questa transizione energetica rafforza il senso di comunità, perché coinvolge cittadini, amministrazioni e imprese in un obiettivo comune: la costruzione di un futuro più pulito e sicuro per tutti.

Architettura verde e fotovoltaico: un binomio vincente

Un’altra dimensione interessante riguarda l’integrazione dei pannelli solari nelle nuove architetture sostenibili. Milano, negli ultimi anni, ha visto crescere interventi iconici di architettura verde, come il Bosco Verticale, che coniugano estetica e rispetto dell’ambiente. In questo contesto, il fotovoltaico completa in modo armonico la visione di edifici autosufficienti, capaci di produrre parte dell’energia necessaria per alimentare impianti e servizi. I nuovi progetti di edilizia residenziale o commerciale tendono a privilegiare materiali riciclati, spazi verdi e impianti fotovoltaici integrati nel disegno architettonico. Non si tratta più, quindi, di aggiungere semplicemente un impianto sul tetto, ma di progettare edifici sostenibili fin dalla fase di concezione, in cui la produzione di energia pulita sia parte integrante della strategia progettuale.

Opportunità e sfide per i cittadini

I cittadini milanesi hanno oggi la possibilità di diventare veri protagonisti della transizione energetica. Gli incentivi fiscali, uniti al calo dei costi di installazione, rendono il fotovoltaico sempre più accessibile anche a chi vive in contesti urbani densamente popolati. Restano però alcune sfide: la burocrazia legata alle autorizzazioni, la complessità degli interventi in condomini storici e la necessità di coordinare più soggetti nella gestione dell’impianto. Per superare questi ostacoli è fondamentale promuovere informazione e formazione, così da diffondere una cultura energetica consapevole e condivisa. Proprio grazie a questa spinta culturale, la Milano del futuro potrà continuare a crescere come modello di città sostenibile, dove i cittadini non subiscono il cambiamento, ma lo guidano attivamente.

Il fotovoltaico come leva per la rigenerazione urbana

Guardando al futuro, l’adozione di impianti fotovoltaici rappresenta una leva strategica per la rigenerazione urbana. Quartieri periferici e aree industriali dismesse possono trovare nuova vita grazie alla produzione di energia pulita, favorendo la nascita di comunità energetiche locali capaci di condividere i benefici. In quest’ottica, i pannelli fotovoltaici a Milano non sono solo un investimento tecnologico, ma un tassello di un progetto più ampio che mira a ridurre le disuguaglianze energetiche, promuovere inclusione sociale e rilanciare interi pezzi di città. L’esperienza milanese potrà fare scuola in tutta Italia, mostrando come la transizione ecologica passi anche attraverso interventi concreti e diffusi, che mettano al centro le persone e non solo le infrastrutture.

In conclusione, la Milano del futuro sarà tanto più sostenibile quanto saprà integrare le energie rinnovabili nella propria quotidianità. Il fotovoltaico è la tecnologia che, più di altre, consente di trasformare i tetti delle case in veri e propri alleati per l’ambiente. Investire oggi in pannelli solari significa ridurre l’impatto ambientale, risparmiare risorse e contribuire a costruire un sistema energetico più democratico e condiviso. I pannelli fotovoltaici a Milano sono dunque destinati a diventare un pilastro del nuovo modello urbano, capace di coniugare qualità della vita, rispetto per il clima e competitività economica. Milano ha già avviato questa trasformazione: la sfida, ora, è renderla accessibile a tutti, perché la città possa davvero diventare un esempio di sostenibilità per l’Italia e per l’Europa intera.

19 Luglio 2025 / / La Gatta Sul Tetto

Arredare un balcone stretto e lungo può essere un po’ difficile, soprattutto per via della sua conformazione e quindi della larghezza spesso ridotta. Ci sono alcuni errori che si possono facilmente commettere, ma in questo articolo vediamo come evitarli per avere un risultato ottimale.

Arredare un balcone stretto e lungo
Kajsas Hem

1. Sovraccaricare lo spazio

Il primo errore da evitare è riempire lo spazio con troppi mobili e accessori che, se in numero eccessivo, rischiano di soffocare il balcone facendolo sembrare ancora più stretto e ingombro.

Il consiglio è fare una selezione dei pezzi, usando solo gli arredi essenziali. Possono essere utili soluzioni multifunzionali, pieghevoli o impilabili che possono occupare meno o essere riposte quando non sono in uso.

Arredare un balcone stretto e lungo

2. Usare mobili sproporzionati

Altro errore nell’arredare un balcone stretto e lungo, collegato al primo punto, è usare mobili troppo grandi e quindi sproporzionati rispetto allo spazio. Se abbiamo un balcone stretto, infatti, dovremo fare attenzione alla scelta degli arredi, che dovranno avere dimensioni adeguate alla larghezza a disposizione.

Meglio optare per mobili dal design semplice e leggermente più piccoli dello standard, il che vi aiuterà anche a far sembrare, otticamente, il balcone più grande. 

3. Trascurare il flusso

La giusta dimensione degli arredi per il balcone è importante anche per una questione di sicurezza. Mobili con una profondità eccessiva per lo spazio, rischiano di ridurre troppo il passaggio e di ostacolare i movimenti, facendoli risultare pericolosi. 

È bene mantenere un buon passaggio libero lungo la lunghezza del balcone, posizionando quindi gli arredi su un solo lato. Se avete un balcone molto lungo, potete anche pensare di alternare piccole zone dalla funzione diversa.

Arredare un balcone stretto e lungo
Ph. Elisabeth Photography

4. Non proteggersi da sole

Per godere appieno del proprio spazio esterno, è un errore anche non prevedere sistemi di ombreggiamento. Le schermature solari, come le tende da sole nel caso di balconi, sono importanti per migliorare il comfort sia esterno che interno, riuscendo ad abbassare la temperatura di qualche grado. Limitando la necessità di raffrescamento, si avrà un impatto positivo anche sulla bolletta.

Tende a caduta Gibus

5. Scegliere piante non adatte

Così come per gli arredi, anche le piante vanno scelte in modo oculato. Più sono grandi, più appariranno sovradimensionate loro e piccolo il balcone. Oltre a questo, i grandi vasi occuperebbero spazio a terra, limitando sempre il passaggio. Una soluzione può essere scegliere piante compatte e che si sviluppano in verticale e sfruttare l’altezza usando fioriere sospese o da parete per risparmiare spazio a terra. 

6. Mancanza di coerenza stilistica

Tra gli errori da evitare nell’arredare un balcone stretto e lungo, c’è quello di non avere una coerenza stilistica. Quando si mescolano troppi stili diversi, infatti, si crea una maggiore confusione visiva che contribuisce a far sembrare gli spazi più piccoli di quello che sono.

Per il vostro spazio esterno scegliete quindi uno stile e acquistate arredi coerenti e in tema per dare al balcone un aspetto armonioso e ordinato. 

16 Luglio 2025 / / La Gatta Sul Tetto

Vivere da soli per la prima volta rappresenta una tappa significativa nel percorso verso l’indipendenza personale, anche se, in Italia, l’età media in cui si lascia la casa dei genitori continua a restare tra le più alte in Europa.

vivere da soli

Le ragioni sono molteplici: incertezza lavorativa, affitti onerosi e ritardi nell’accesso a una piena stabilità economica. Nonostante ciò, per molti giovani – e non solo – questo passaggio segna l’inizio di una fase in cui ci si confronta con la gestione quotidiana, le responsabilità domestiche, l’organizzazione dello spazio e la cura del proprio tempo. Farlo con consapevolezza aiuta a ridurre lo stress e a trasformare le difficoltà in occasioni di crescita concreta.

Il nodo delle spese: budget e utenze

Il primo impatto con la vita autonoma è spesso segnato dalla gestione economica. Affitto, spese condominiali, alimentari, utenze e imprevisti: tutto ricade ora sulle proprie spalle. Avere un quadro chiaro e realistico del proprio budget mensile è essenziale per non trovarsi in difficoltà già dalle prime settimane. Stabilire una ripartizione tra spese fisse e variabili aiuta a mantenere l’equilibrio e a evitare sprechi.

Una delle voci più delicate è quella relativa alle forniture di luce e gas. Tra volture, subentri e attivazioni, i primi mesi possono essere complicati se non si ha familiarità con le procedure. In questa fase, è utile affidarsi a fornitori che offrano trasparenza contrattuale, supporto digitale e tariffe adatte a chi inizia da zero. Per chi è alla ricerca di una soluzione semplice ed efficiente, tra i vari fornitori disponibili, può essere vantaggioso valutare le offerte luce e gas come quelle di VIVI energia, a prezzo fisso o variabile. Si tratta di proposte che, grazie a condizioni trasparenti e a un’app dedicata, possono agevolare chi per la prima volta è alle prese con le utenze energetiche.

Vivere da soli: lo spazio domestico come alleato

Non meno importante è la cura dell’ambiente in cui si vive. Organizzare lo spazio in modo funzionale e coerente con le proprie abitudini migliora notevolmente il benessere psicologico. Vivere in un ambiente ordinato e ben definito, dove ogni area risponde a un’esigenza precisa – dal riposo al lavoro, dalla cucina al relax, aiuta a gestire meglio il tempo, riduce la fatica mentale e favorisce la produttività.

Anche in appartamenti di piccole dimensioni è possibile creare una distinzione tra le diverse attività, con soluzioni di arredo intelligenti e flessibili. Investire, se possibile, nella qualità dell’ambiente in cui si abita significa creare le basi per uno stile di vita più equilibrato e sereno.

Piccole manutenzioni, grandi responsabilità

Spesso sottovalutata, la manutenzione della casa è una competenza fondamentale per coloro che vanno a vivere da soli. Affrontare piccoli guasti con prontezza, senza dover ricorrere subito a tecnici esterni, permette di risparmiare e di evitare che problemi minori si trasformino in emergenze.

Imparare a sostituire una lampadina, stringere un rubinetto o usare in sicurezza gli elettrodomestici non è difficile, ma richiede tempo e un minimo di pratica. Disporre di un kit base per il fai-da-te e consultare occasionalmente tutorial o manuali può fare la differenza nel quotidiano, offrendo anche un senso di autosufficienza prezioso.

Il tempo come risorsa da gestire

Una delle maggiori sfide per chi si ritrova senza una struttura esterna, come quella familiare, è la gestione del tempo. Senza orari condivisi o abitudini imposte, si rischia di perdere la bussola tra lavoro, incombenze domestiche e momenti di svago. Costruire una routine personale, flessibile ma solida, consente di bilanciare impegni e bisogni, evitando accumuli di stress.

Dedicare momenti precisi della settimana alla cura della casa, alla spesa o semplicemente al riposo contribuisce a creare una struttura mentale più stabile. Una routine ben calibrata migliora l’autoefficacia e favorisce una maggiore lucidità nella presa di decisioni quotidiane.