Le carte da parati del marchio italiano Insabilelab sono delle vere e proprie scenografie murali, capaci di donare ad ogni ambiente un carattere unico ed originale.
Instabilelab è un brand italiano, nato da un’idea di Stefano Munaretto, designer e art director dell’azienda. Come spiega Munaretto, il nome rispecchia il suo carattere, per così dire, Instabile. Appassionato dal mondo della grafica e dai simboli esoterici, il designer ha introdotto motivi decorativi con teschi, formule matematiche, cristalli e vedute notturne, seguendo la formula dell’irriverenza e dell’originalità.
Come spiega Stefano Munaretto, il processo creativo di Instabilelab segue un iter particolare, incentrato sull’estrosità.
“Tutto ciò che vediamo, incontriamo, ascoltiamo, leggiamo rappresenta spunti creativi che possono accendere un’idea e far sì che l’immaginazione si trasformi in un’immagine. Mi piace confrontarmi e condividere con il nostro team di grafici idee e immagini che in un secondo momento si trasformano in bozze. Se lo sviluppo ci convince si procede con la preparazione della grafica definitiva e con lo studio delle varianti, affiancata da prove di stampa con le quali testiamo la resa cromatica e dimensionale. Cerchiamo di non farci condizionare da ciò che fanno i nostri competitor ma di scegliere sempre la strada dell’originalità e del nostro personale e unico stile, solo in questo ci sentiamo davvero liberi”.
Le collezioni di carte da parati 2021
Per il 2021 il brand ha lanciato diverse collezioni, tra le quali spicca ORONERO, una linea esclusiva in edizione limitata ispirata al mondo della moda. Colori brillanti, lustrini e paillettes caratterizzano i parati, rifiniti con preziosi tocchi d’oro cangiante e stampato in negativo, in modo da far risaltare il fondo. Le grafiche sofisticate della linea ORONERO _Prestige richiamano i preziosi orditi veneziani o i dipinti in chiaroscuro. Scenografie vegetali e animali si affiancano a motivi grafici inediti, caratterizzati da una resa estetica straordinaria.
Accanto alla linea ORONERO _Prestige, il catalogo offre ORONERO_The Skull, sul tema del teschio e caratterizzata da applicazioni realizzate a mano. L’irriverente motivo del teschio, ormai immagine iconica del marchio, è declinata in numerose varianti, dalla paillette oro su oro all’oro su fondo nero, glitter e Crystal mesh.
Tutti i prodotti Instabilelab sono testati e certificati da laboratori specializzati, così da garantire prestazioni altamente performanti e applicazioni anche in esterno, in ambienti umidi e su qualsiasi superficie.
Il progetto CUSTOM-ME
Instabilelab non si ferma alla produzione di carte da parati. Il progetto CUSTOM-ME propone un concept d’arredo che permette di rinnovare qualsiasi ambiente nel segno dell’orginalità e dell’unicità. Perfetto per il contract, il progetto può essere esteso anche alla casa. Il programma d’arredo, ad altissimo tasso di personalizzazione, permette di soddisfare la creatività e qualsiasi esigenza progettuale in modo innovativo.
In pratica, con CUSTOM-ME è possibile realizzare, per qualunque ambiente, progetti completi e coordinati che coinvolgono pareti, pavimenti, tessuti, lampade e tanti altri complementi. Questi ultimi (poltroncine, lampade, consolle, tavolini, tappeti etc) sono prodotti a catalogo, realizzati da artigiani italiani e a chilometro zero e vestibili con le innumerevoli ed esclusive grafiche proposte dall’azienda veneziana.
Ricorrere ad un armadio divisorio per dividere e organizzare un ambiente è una soluzione abitativa sempre più diffusa, proposta dagli arredatori e ricercata da chi la casa la vive tutti i giorni. Dividere senza separare nettamente, organizzare lo spazio senza innalzare pareti, muri, cartongesso e senza imbattersi in lavori di muratura lunghi, costosi e definitivi. Progettare e rendere più funzionale la casa servendosi solo di un armadio separa ambienti è possibile e in questo articolo vediamo come. Prima una breve introduzione.
Un armadio divisorio è un armadio che può essere utilizzato in qualità di parete divisoria e di separatore di ambienti. Separa senza schermare totalmente la luce e senza bloccare la circolazione dell’aria. Ha una struttura autoportante e, come tale, non richiede il fissaggio a parete o a soffitto, ma rimane comunque ben stabile sul pavimento.
Un armadio divisorio può essere posizionato a centro stanza perché è rifinito anche posteriormente con pannelli abbinati alle ante o alle spalle della struttura, un armadio bello da ammirare da ogni lato insomma.
Utilizzando questo tipo di armadiatura si ottimizza lo spazio a disposizione. Si possono infatti predisporre ante e cassetti che si aprono sia da una parte sia dall’altra e sfruttare così l’armadio da entrambi i lati e per diverse funzioni. Un armadio divisorio può essere contemporaneamente contenitore, guardaroba, scarpiera, mobile soggiorno con porta tv, dispensa.
Si possono anche prevedere dei pannelli fissi ai quali affiancare altri elementi d’arredo come libreria, scrivania, scrittoio e rendere l’armadio ancor più una soluzione pratica, ampiamente sfruttabile e multifunzionale.
È una tipologia di armadio che torna particolarmente utile nella divisione degli spazi e nell’organizzazione di diversi ambienti della casa. Può dividere la zona giorno e la zona notte in un monolocale, delimitare l’ingresso dal soggiorno in un open space, la zona guardaroba dalla zona notte vera e propria in camera da letto, oppure può dividere cucina, soggiorno e salotto.
Cosa puoi dividere con un armadio divisorio?
Un ambiente: un open space con soggiorno e cucina a vista, una zona giorno molto grande, una camera da letto o un cameretta per due bambini o ragazzi
Se la camera dei ragazzi è abbastanza ampia e ognuno desidera privacy e uno spazio personale si può pensare di posizionare al centro della stanza un armadio bifacciale e ai lati due letti, due comodini, due scrivanie; a seconda delle necessità. In questo caso attenzione a valutare una fonte di luce alternativa alla finestra se questa è unica e per forza di cose illuminerà solo una parte della stanza.
Due ambienti: cucine e soggiorno, zona giorno e zona notte, zona pranzo e zona relax, camera da letto e zona guardaroba, camera da letto e bagno in camera. Tutte le stanze della casa possono essere divise da un armadio, l’importante è valutare le dimensioni e soprattutto l’utilità
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Armadio divisorio: 5 idee per separare diversi ambienti
Vediamo ora come dividere una stanza con un armadio divisorio, meglio se bifacciale.
Idee, progetti e immagini di armadi battenti e scorrevoli che dividono stanze moltiplicando lo spazio contenitore e migliorando la fruizione degli ambienti. In particolare vediamo come può essere utilizzato un armadio separè per creare una zona ingresso in un soggiorno open space, per rendere indipendenti cucina e salotto, per dividere zona giorno e zona notte.
Idea #1: armadio divisorio tra ingresso e open space con soggiorno e cucina insieme
Un open space prevede per definizione un ambiente unico con cucina e soggiorno insieme, spesso anche ingresso con porta d’entrata che conduce direttamente nell’ampio locale e questo significa nessun corridoio e nessun disimpegno.
Senza snaturare l’open space e se le metrature lo consentono, può essere un’ottima idea posizionare un armadio divisorio multiuso. Le ante che danno sull’ingresso possono essere trasformate in guardaroba e scarpiera, le ante più vicino alla cucina in dispensa, le altre in contenitori per la zona giorno. Il top sarebbe prevedere su uno o su entrambi i lati un terminale a giorno: i tanti ripiani a vista sono perfetti per libri, soprammobili, orologi da tavolo e altri piccoli oggetti
Attenzione all’illuminazione. Se il corridoio che si viene a creare tra l’armadio e la parete non è dotato di finestre o illuminato da luce naturale è bene prevedere dei punti luce, meglio se faretti sul soffitto o sul controsoffitto.
Queste tre foto sono immagini da catalogo ma le tre immagini che seguono sono foto scattate da dei nostri clienti a casa loro.
Si tratta di un armadio divisorio davvero originale: tante ante dalla parte dell’ingresso / corridoio per giacche, cappotti, borse, scarpe; parete attrezzata dalla parte che si affaccia sull’open space cucina e soggiorno. Non lasciarti ingannare dal rivestimento in mattoncini, si tratta appunto di un rivestimento parziale, non di un vero e proprio muro a mosaico.
In questo caso la posizione esatta dell’armadio è vincolata dalla presenza di due pilastri portanti della casa che, per ovvi motivi, non potevano essere toccati e spostati di un centimetro. Dove sono i pilastri? Ci sono, se non li noti nella foto credici sulla parola. Questo progetto è un esempio lampante di come gli armadi divisori possano essere progettati praticamente su misura, per adattarsi al 100% alla casa e ai vincoli strutturali esistenti. Con ante e pannelli di rivestimento i pilastri e le colonne possono essere integrati negli arredi, resi invisibili e non più considerati dei fastidiosi elementi al centro dell’ambiente.
Idea #2: armadio separa cucina e zona giorno
Una zona giorno molto grande o un open space possono avere cucina, zona pranzo e zona relax nello stesso ambiente. Puoi decidere di separare la cucina e la zona pranzo dal salotto vero e proprio inserendo un armadio. Per il massimo della funzionalità potresti optare per un armadio bifacciale così da assicurare delle zone contenitore sempre utili sia in cucina sia in salotto. Oppure potresti decidere di affiancare all’armadio una parete attrezzata.
Idea #3: armadio in mezzo alla stanza per separare zona relax e zona pranzo
Qui la situazione è molto simile a quella appena vista e anche in questo caso la soluzione migliore potrebbe essere un armadio bifacciale. Inoltre in una casa con grandi finestre o vetrate lungo tutta una parete questa soluzione assicura una corretta illuminazione a tutti gli ambienti.
Attenzione alla percorribilità della zona giorno. È fondamentale lasciare lo spazio necessario per spostarsi agevolmente in ogni angolo di casa.
Idea #4: armadio separè per camera da letto
Le camere da letto moderne hanno metrature modeste ma se la tua camera è grande puoi sfruttare un armadio in mezzo alla stanza per creare un angolo tutto tuo da arredare come preferisci. Poltrona relax, tavolino alto e stretto al lato della poltrona, sedia a dondolo di design appesa al soffitto, lampada da terra… le alternative possibili lasciano campo libero alla fantasia e ai desideri di ciascuno. Quello che è certo è che in questo modo puoi creare un tuo angolo di relax per rilassarti o leggere oppure un angolo beauty con mobile toeletta, pouf, specchio, portagioie e portatrucchi.
Idea #5: armadio che divide la camera e separa il letto da guardaroba e angolo beauty
Una cabina armadio come quella di Chiara Ferragni o di Carrie Bradshaw è per molti un sogno. Non sempre c’è la possibilità di destinare al proprio guardaroba il posto che si meriterebbe ma se non vuoi rinunciare all’idea di avere una cabina armadio e sei disposta a cedere a compromessi potresti valutare di dividere la camera da letto in due zone. Da una parte il letto con i comodini, dall’altra una cabina a vista autoportante, al centro ovviamente un armadio divisorio.
Armadi divisori su misura
Un armadio divisorio può essere realizzato su misura. Solo in questo modo può adattarsi perfettamente alla casa e allo spazio a disposizione. Può raggiungere altezze e larghezze importanti, può svilupparsi in verticale o in orizzontale, può avere solo ante oppure ante intervallate da cassetti e cestoni, può essere organizzato internamente con attrezzature di ogni genere.
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In questo articolo abbiamo parlato esclusivamente di armadi divisori ma un’altra ottima soluzione per separare due ambienti senza innalzare muri o pareti in cartongesso sono le librerie divisorie. Trovi un approfondimento completo con immagini ispirazione leggendo l’articolo qui: “Dividere due ambienti: la soluzione? Le librerie!”
Ti sei mai chiesto perchè i salotti sulle riviste sono così belli e invitanti? Ci sono diversi motivi e uno tra questi riguarda il divano. Se ci fai caso molto spesso il divano è decorato da una serie di cuscini vari e colorati. Ecco perchè oggi ho deciso di fare una piccola lezione di styling e svelarti 7 consigli infallibili per decorare coi cuscini il divano di casa tua, come se dovesse essere pubblicato su una rivista.
I cuscini sono un piccolo elemento decorativo che però possono fare una grande differenza in un ambiente. Esistono diverse tipologie di cuscini che si differenziano principalmente per dimensione, colore, materiale e fantasia. In questo articolo ti racconto come poterli abbinare e comporre, per creare una super zona salotto da vero stylist.
Come ti dicevo, i cuscini sono solo una piccola parte dell’arredamento e proprio per questo motivo voglio spingerti a osare.
Permettiti di osare ed esprimere la tua creatività all’interno della tua casa.
Fai ricerca, scegli ed agisci. Non avere paura di sbagliare, è proprio in occasioni come questa che puoi permetterti di fare piccoli errori, mal che vada si tratta solo di un cuscino!
Trova la tua palette colori, che sia conforme alle tonalità presenti nel tuo living, e progetta la decorazione per il tuo divano. Segui i 7 suggerimenti che ti darò a breve e vedrai che non puoi sbagliare!
CONSIGLIO #1
Varietà
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I cuscini devono variare tra loro in termini di dimensione, forma, colori e pattern. Anche i cuscini, come nelle composizioni, sono da considerarsi come dei gruppi. Gruppi, che come per qualsiasi altra composizione armonica, devono essere composti da elementi di diverse altezze, colori e texture per creare movimento.
Definita una palette colori, sentiti libero di mixare fantasie con tinte unite, ancor meglio se rispetti una tematica o uno stile (la stessa che ti sei prefissato durante la creazione della moodboard).
Non è vero che le righe non si possono abbinare ai pois, l’importante è richiamare le stesse tonalità all’interno delle diverse fantasie. Ogni cuscino deve essere legato all’altro attraverso un colore in comune, all’interno della grafica.
La tinta unita serve per staccare e riposare l’occhio dalle diverse fantasie. Inoltre, per evitare un effetto troppo confusionario ti consiglio di utilizzare sia pattern dai disegni grandi che Inizia da una fantasia che ti piace e crea il tuo coordinato composto da altre fantasie e alcune tinte unite.
CONSIGLIO #3
Mixa diversi materiali
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Crea un ulteriore contrasto mixando cuscini di diversi tessuti. Osa e sbizzarisciti coi materiali che più ti piacciono: cotone, velluto, raso, lana, pelo lungo, con pon pon. Attenzione però a non eccedere troppo coi contrasti e scegli al massimo 3 materiali differenti per tutto il divano.
CONSIGLIO #4
Gruppi simmetrici
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Per un interno dalle linee pulite, elegante, la simmetria è l’ideale. Coppie di cuscini sovrapposti posizionati agli estremi del divano, donano rigore ma allo stesso tempo una grande rispetto ed eleganza.
CONSIGLIO #5
Gruppi asimmetrici
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Per un’aspetto più accogliente, ma pur sempre ordinato, i gruppi di cuscini asimmetrici sono l’ideale. Gruppi distinti e separati, composti ognuno da 1 o 2 o 3 cuscini. Tutto dipende dalla lunghezza del divano, ma aiutati con questa regola generale: ai margini del divano posiziona i gruppi da 2 o 3 e al centro i gruppi da 2 o 1. Se hai un divano piccolo ti suggerisco di creare la composizione coi cuscini solo da un lato, per non riempirlo troppo.
CONSIGLIO #6
Un tocco di carattere
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Per un effetto ancor più dinamico e personale, gioca con alcuni cuscini di forme o texture molto caratteristiche. Esistono svariate tipologie per tutti i gusti, ad esempio cuscini stretti e lunghi, a forma circolare o di stella. Insomma, c’è davvero l’imbarazzo della scelta. Attenzione però a non esagerare, fai in modo che ogni 4 cuscini, solo uno sia quello caratteristico che si differenzia dagli altri.
CONSIGLIO #7
Cuscini “cicciottosi“
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Per creare cuscini belli gonfi, dall’aspetto sano, scegli degli interni abbastanza pieni e “cicciottosi”. Per intenderci, non acquistare gli interni da 3 euro di Ikea. Sì sono economici, ma rischi che i tuoi cuscini risultino mosci e bruttini.
Ti lascio qualche idea per il tuo shopping. Queste sono 3 idee di composizioni che ho creato per te per offrirti ulteriori consigli e ispirazioni per decorare il tuo divano coi cuscini.
Vedi come ogni cuscino è collegato ad un altro da un colore in comune? Se ti risulta più semplice e se ti piace una fantasia in particolare, inizia da quella e crea la tua gamma di cuscini coordinati seguendo tutti i consigli che ti ho dato poco fa.
Sei pronto per fare shopping? Spero di averti dato dei consigli utili per decorare il divano coi cuscini e fare bello il tuo soggiorno! Il mio obiettivo è quello di aiutarti a fare da solo, a imparare le regole base questo bellissimo mestiere a maturare pian piano la sensibilità estetica che ti porta col tempo a realizzare in piena autonomia composizioni come una vera stylist.
Ultima tips e poi ti lascio….anzi, ti lascio con una domanda? Quando avrai raggiunto un pò più di sicurezza nel decorare il tuo divano, cosa ne pensi se ti dicessi di modificare i cuscini, utilizzando delle federe in tema con la stagione corrente? In questo modo ogni 3 mesi ti sembrerà di avere un divano nuovo!
Ci vediamo la prossima settimana con un nuovo articolo.
P. S. Seguimi anche su Instagram per ulteriori tips: @rominasitablog
Ci sono libri che hanno il potere di creare consapevolezza. Mentre li leggi un nuovo pensiero si insinua nella tua testa e capisci qualcosa di nuovo di te, della vita o degli altri. Questi libri, volente o nolente, diventano parte di quello che sei perche’, anche se poco, ti cambiano.
Al momento sto leggendo “Deep Work” di Cal Newport. Non so ancora se questo lungo saggio entrera’ a far parte dell’olimpo dei libri che mi hanno formato ma posso dirti che mi ha gia’ dato tanto da pensare.
Il lavoro profondo (se vogliano trovare una traduzione al titolo ed oggetto del libro di Newport) e’ quello che fai quando ti concentri senza distrazioni per un lungo periodo di tempo. E’ un lavoro di qualita’, focalizzato, prodotto in uno stato di totale attenzione. E’ quello che la maggioranza degli artigiani fa quotidianamente: dedicano la loro completa applicazione a quello che stanno facendo, ogni passaggio e’ importante, qualsiasi distrazione potrebbe compromettere il risultato finale. E’ quello che fa AlfhildKülper quando realizza le sue bellissime creazioni di lana. Reduce da un lavoro stressante e frenetico come capo design in una casa di lusso, Alfhid non vedeva l’ora di impegnarsi in qualcosa di piu’ materiale e sentiva il desiderio di produrre qualcosa, perche’ no, di intricato e soffice.
Ha cominciato a creare dei tappeti bellissimi, intrecciati a mano, ispirati dalla natura. Ogni pezzo richiede molte ore di attenzione paziente, molte ore di deep work.
I tappeti di AlfhidKülper sono pezzi che durano per sempre, che combinano emozioni tattili e visive.
Con la rubrica “Case su Instagram” siamo stati a casa di jenny per fare l’home tour, qualche mese fa. Al termine della rubrica, la sua casa ha vinto la lampada Artemide Dalù fornita da Lampade.it, che avevo selezionato per la casa vincitrice e più letta sul mio blog.
Lampada Artemide Dalù a casa di jenny
La lampada è sicuramente un oggetto d’arredo molto apprezzato in una casa. Arreda, crea atmosfera e illumina l’ambiente. Quindi, non poteva che essere l’oggetto perfetto come il premio per l’articolo vincente della rubrica home tour. Ho chiesto a Jenny di fotografarla nella sua casa per mostrare anche a voi la sua bellezza.
Lampada Artemide Dalù è in stile retrò ed è ispirato allo stile tipico degli anni sessanta. Realizzata in termoplastico stampato a forma sferica, nasce da un progetto degli anni sessanta. In collaborazione con Vico Magistretti, nel 2005 il produttore di lampade Artemide decide di realizzare una riedizione di questo modello. Ma, questa versione moderna non ha perso il fascino del modello originale.
Jenny ha provato a collocare questa lampada in vari spazi della sua casa. Sul comodino vicino al letto risulta perfetta per le letture.
Ma va bene anche sulla postazione beauty, la trovo fantastica e la sua luce è bellissima.
Si può creare la giusta atmosfera anche in soggiorno, con questa lampada, per i momenti di relax e per avere una luce più soffusa.
About Artemide
Artemide è uno dei marchi d’illuminazione di design più importanti al mondo. I suoi stabilimenti, vetrerie, centri di ricerca e innovazione, oltre che le firme di prestigiosi designer di fama internazionale, costituiscono i presupposti del successo mondiale dell’azienda. Sul sito lampade.it è disponibile una vasta scelta di lampade firmate Artemide.
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L’articolo scritto in collaborazione con Lampade.it e sono presenti link affiliazione
Un nuovo combustibile per il riscaldamento domestico si è affiancato negli ultimi anni ai più classici (legna, carbone e gas), divenendo in pochissimo tempo uno tra i materiali più apprezzati dalle famiglie italiane: il Pellet. Questo perché, se confrontato con gli altri comuni combustibili fossili, ha un costo di riscaldamento molto vantaggioso grazie ai suoi elevati rendimenti termici.
Un grosso limite frena spesso al momento dell’acquisto: le stufe a pellet classiche riscaldano bene la stanza in cui sono posizionate, mentre fanno più fatica con le altre, specialmente se l’ambiente è molto grande, rischiando che il calore non sia distribuito uniformemente…
Le stufe pellet canalizzate nascono proprio per risolvere questa problematica!
Le stufe a pellet canalizzate, infatti, uniscono l’efficienza energetica ad un design moderno, accattivante e minimal: installare una stufa non significa più solamente scegliere un sistema di riscaldamento pratico ed economico, ma anche valorizzare il proprio contesto abitativo, per un benessere sia del corpo sia dello spirito. Forme, colori e materiali vanno a fondersi con l’ambiente, generando un risultato unico nel suo genere.
Cosa sono le stufe a pellet ad aria canalizzata?
Si tratta di stufe a pellet ad aria, progettate per riscaldare più stanze adiacenti a quella in cui collocata, grazie ad un sistema di conduzione del calore: con un solo prodotto, perciò, potrai riscaldare più stanze di Casa tua!
Come funziona una stufa a pellet canalizzata?
Il suo funzionamento è davvero molto semplice: rispetto alla stufa a pellet tradizionale, la stufa canalizzata è dotata di 1 oppure 2 canalizzazioni a cui vengono collegati i tubi che trasportano il calore nelle altre, stanze grazie ad un sistema di ventilazione della stufa.
Canalizzazione della stufa a pellet, come avviene?
Tecnici professionisti installano nelle pareti dell’abitazione i tubi che verranno poi collegati al sistema di ventilazione per canalizzare la stufa a pellet: in passato si utilizzavano tubi in metalli, mentre oggi si preferiscono tubi in in acciaio inox, perché hanno una maggiore resistenza alla corrosione e sono sicuri. Il sistema di ventilazione della stufa convoglierà parte del calore in questi tubi, riscaldando così anche gli ambienti adiacenti.
Stufa a pellet canalizzabile, scegli KéStufe!
KéStufe è un’Azienda Italiana specializzata nel settore delle stufe a pellet artigianali e, soprattutto, Made in Italy. Seleziona i migliori materiali sul mercato ed offre assistenza su tutto il territorio nazionale grazie alla sua esperienza ed alla professionalità del suo team. Inoltre, il loro design unico ed accattivante le rende perfette come elemento di arredo moderno per il salotto.
Se sei alla ricerca di una stufa a pellet canalizzabile di qualità artigianale e interamente prodotta in Italia, KéStufe ti propone 3 differenti modelli tra cui scegliere:
KORY.
KYRA.
KEIRIN.
Quanto costano le stufe a pellet canalizzate KéStufe?
Il prezzo di una stufa a pellet canalizzata varia in base alle sue caratteristiche tecniche, come per esempio la sua potenza (espressa in kW), la sua autonomia, la sua efficienza energetica, etc, senza tralasciare i tubi e i collegamenti extra necessari per la canalizzazione della stufa a pellet.
Inoltre, l’Azienda dovrà fare un sopralluogo gratuito in loco per valutare nel dettaglio l’ambiente di inserimento dell’impianto e, così, evitare di formulare cifre approssimative e, soprattutto, errate.
Scegliere una stufa a pellet canalizzabile o anche solo una stufa a pellet tradizionale richiede esperienza: solamente esperti professionisti saranno capaci di fornirti le indicazioni corrette per individuare il prodotto migliore, idoneo in relazione alle dimensioni dell’abitazione e solo dopo fornirà un preventivo su misura in base alle tue reali esigenze.
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KéStufe propone tutto l’anno interessanti offerte, che puoi leggere nella Sezione “Promozione” del Sito. Proprio ora ha lanciato una NUOVA E VANTAGGIOSA OFFERTA, pensata per rendere accessibile a tutti l’acquisto di una stufa a pellet artigianale e di prima qualità, nel rispetto di ogni esigenza e di ogni desiderio. Inoltre KéStufe offre 10 anni di garanzia sulla camera di combustione + 2 anni di garanzia sul corpo stufa: questo risultato di longevità si è ottenuto grazie all’attenta scelta dei materiali e grazie alla produzione 100% Made in Italy.
Cosa stai aspettando? Richiedi ora il tuo Preventivo Gratuito e Senza Impegno per acquistare la tua Stufa a Pellet Canalizzata KéStufe!
Lo spazio esterno della casa, molto spesso nasconde delle potenzialità che ci permettono di utilizzare il terrazzo o il giardino come un’estensione dell’ambiente vivibile della casa, in particolare nelle stagioni calde come la primavera e l’estate. Si può sviluppare in diverse conformazioni e grandezze, può essere utilizzato come ambiente conviviale dove passare del tempo con altri membri della famiglia e amici, oppure può
rimanere un semplice spazio di risulta senza svolgere funzioni
particolari.
Quando si arreda una casa, è bene riflettere su come arredare gli spazi esterni: tra i complementi d’arredo più utilizzati per troviamo gli armadi da esterno, che grazie alle loro dimensioni e strutture differenti permettono di valorizzare lo spazio e di sfruttare al massimo la
potenzialità del luogo.
Come scegliere l’armadio da esterno più adatto
Gli armadi da esterno sono maggiormente utilizzati per immagazzinare al di fuori della casa tutti gli attrezzi e gli oggetti che non è possibile tenere all’interno o su un balcone. Questi complementi di arredo sono fondamentali, perché permettono di tenere ordinato sia lo spazio esterno della casa che quello interno, senza dover sporcare ed occupare il balcone o il terrazzo con oggetti inutili e ingombranti.
Gli armadi da esterno disponibili in commercio sono molto diversi fra loro in termini di forme, funzioni e materiali. Ogni armadio è pensato per soddisfare delle specifiche esigenze dei consumatori e sono differenti rispetto agli armadi da interni.
Per acquistare l’armadio da esterno che soddisfi le proprie necessità bisogna tenere in considerazione alcuni criteri fondamentali per l’acquisto:
Lo spazio a disposizione e il luogo dove installare l’armadio;
La resistenza ai fenomeni atmosferici;
La funzione che l’armadio da esterno dovrà svolgere;
Tipologie di armadi da esterno
Si possono distinguere diverse tipologie di armadi da esterno, in
relazione alla funzione che questi devono svolgere. Le tipologie più diffuse sono:
Armadio portatutto con ripiani: classico armadio da esterno, alti all’incirca 2 metri e caratterizzati da 1 o 3 ante.
Armadio portascope: armadio molto alto che dispone di un unico vano contenitore in cui è possibile riporre oggetti lunghi, come le scope.
Armadio bassi con ripiani: tipologia di arredo molto comune che consente di tenere in ordine lo spazio esterno.
Armadio bassi per la raccolta differenziata: permettono di inserire buste o pattumiere in plastica e sono caratterizzate da due o tre scomparti.
Baule e Cassapanca.
Quali sono i materiali di un armadio da esterno
I materiali di costruzione degli armadi da esterno, nella maggior parte dei casi sono trattati per resistere ad agenti atmosferici di ogni tipo. Quelli più resistenti alle variazioni climatiche sono l’alluminio, la resina, il PVC e il legno.
Gli armadi da esterno in alluminio sono leggeri e versatili, possono essere realizzati su misura e resistono all’acqua, al vento e ai raggi UV. Il loro costo, però, è molto elevato. Gli armadi in PVC o in resina sono anch’essi leggeri, versatili e resistenti all’acqua, possono essere lavati facilmente. Al contrario dell’alluminio, però, questi possono ribaltarsi facilmente se non sono saldati molto bene alla struttura e scoloriscono subito al sole.
Gli armadi in legno o in rattan hanno una maggiore resistenza ai raggi UV, al vento e alla pioggia. Tuttavia, sono molto pesanti e anche molto costosi.
Vorresti avere un soggiorno ampio, ma lo spazio è mini? In questo post ti diamo i consigli e i migliori trucchi da esperti per moltiplicare lo spazio e far sembrare più ampio il tuo soggiorno piccolo.Non si tratta di magia: è solo un approccio studiato e una strategia di interior design. Segnati tutti questi suggerimenti e trasforma il tuo piccolo soggiorno in un’oasi confortevole ed elegante per
I mobili per ingresso sono la nostra specializzazione da oltre 30 anni. In questi decenni abbiamo assistito a cambiamenti nel layout e nelle dimensioni delle case e ci siamo sempre adoperati per offrire soluzioni versatili e flessibili. Le case nuove sono decisamente più piccole delle case di una volta, non hanno un ingresso vero e proprio o un’ampia zona anticamera da sfruttare come guardaroba e scarpiera. Anche il corridoio è quasi inesistente, al suo posto si preferisce puntare su una zona living open space e una piccola anticamera che conduce alla zona notte. Insomma, le case moderne necessitano di soluzioni che si adattano alle nuove dimensioni e abitudini. Per questo nel realizzare la nostra collezione abbiamo pensato anche a mobili ingresso per le case che un ingresso non ce l’hanno. Si, sembra un paradosso, ma se ci pensi anche una casa senza ingresso necessita di un mobile ingresso… anzi, proprio perché non c’è un ingresso vero e proprio serve un mobile ad hoc per organizzare giacche, scarpe, borse e altri oggetti.
Una casa senza ingresso non è necessariamente una casa piccola, è piuttosto una casa la cui porta d’entrata conduce direttamente nel cuore della zona giorno. Appena entrati saltano subito agli occhi gli arredi, il tavolo circondato da sedie, la zona relax con divano e angolo tv, ma… la giacca dove si appende? E le scarpe dove si mettono? Quando non è possibile avere una parete divisoria che faccia da filtro tra ingresso e living è bene attrezzare al meglio una porzione della parete più vicina alla porta d’entrata. A volte è sufficiente un pannello attrezzato, altre volte c’è spazio per un mobiletto contenitore, altre volte ancora si può optare per una composizione più grande e capiente. Vediamo ora quali sono le soluzioni che abbiamo messo in campo per case con ingresso aperto sul soggiorno o sulla cucina.
Idee per organizzare un ingresso direttamente in soggiorno
1- Le dimensioni contano!
È fondamentale avere le idee chiare sullo spazio che può occupare il mobile ingresso. Se nel tuo open space vuoi inserire tanti arredi, se vuoi creare un angolo pranzo e uno relax, se oltre al divano vuoi assolutamente una poltrona con pouf poggiapiedi, se non sei disposto a rinunciare ad una libreria a tutta parete… allora probabilmente devi ridurre tutto al minimo e puntare su un mobile ingresso stretto e poco profondo. Se per te lo spazio non è un problema e il tuo open space ha dimensioni generose puoi optare per una composizione più o meno larga e completa di specchiera, ganci, mensole, armadietti, cassetti.
Qui sotto ti mostramo una carrellata di immagini d’esempio, dal mobile ingresso più piccolo e stretto a quello più grande e capiente. Se trovi il mobile che ti piace e vuoi saperne di più clicca sulla foto e si aprirà automaticamente la scheda prodotto dedicata.
Dimensioni a parte, vediamo ora più nel dettaglio come arredare un ingresso living e quali aspetti valutare.
2- Sfrutta l’angolo vicino alla porta
Ogni centimetro della casa è prezioso, anche quell’angolo che sembra tanto inutile e sprecato. Il segreto è scegliere un mobile fatto apposta e con questo non ci riferiamo solo a quei mobili angolari spesso fatti su misura. Ci riferiamo piuttosto ad un appendiabiti da parete angolare – piccolo, discreto, estremamente funzionale – o ad un pannello girevole che presenta da una parte uno specchiera a tutta altezza, dall’altra dei ganci appendiabiti. Appena rientrati in casa si può appendere la giacca e ruotare il pannello… voilà, comodo e ordinato!
3- Sfrutta le pareti in verticale…
…e non sbagli mai! Scegli un appendiabiti verticale per la parete di fianco alla porta: Liolà per esempio ha 3 ganci, per giacche e borse leggere. Disponi dei singoli ganci: occupano poco spazio ma sono estremamente utili. Punta su arredi sospesi come uno specchio appendiabiti e delle mensole svuotatasche, sotto questa composizione c’è spazio per credenza, scarpiera, scatole dei giochi dei bambini, mobiletto con attrezzi vari, e molto altro ancora. Sei tu a decidere come organizzare lo spazio.
4- Opta per il minimo indispensabile
Se lo spazio a tua disposizione è davvero poco, se non ti piace l’idea di avere un armadio guardaroba e scarpiera nella zona giorno, se proprio non riesci a far convivere tutti gli arredi…allora punta all’indispensabile. Solo qualche gancio appendiabiti per giacche e borse se lo spazio è davvero risicato; un pannello specchiera appendiabiti se hai a disposizione almeno 65 cm di larghezza; un pannello profondo solo 1,8 cm, che più slim di così non si può.
5- Scegli un armadio multifunzione
L’armadio è la risposta a tutti i problemi di spazio e ordine. Un’anta per le giacche, un’anta per le scarpe, un ripiano per borse e sacchetti vari e tutto il resto per quello che vuoi. Scatole con il cambio di stagione, scopa, aspirapolvere, prodotti per la pulizia della casa, cuscini e coperte… chi più ne ha più ne metta.
Ammettiamo che il classico armadio fatto tutto di ante e cassetti non è il massimo del design in soggiorno, per questo abbiamo pensato ad un armadio guardaroba con ante, vani contenitore ma anche con specchiera, tubo appendiabiti e ripiano che può essere usato come panca. Parole chiave di questa soluzione per ingresso: flessibilità, estetica, comodità, praticità. Un’alternativa elegante, non scontata e soprattutto comoda per un ingresso direttamente sul soggiorno.
Di seguito due esempi di organizzazione interna dell’armadio per ingresso.
6- Un mobile ingresso che ingresso non sembra
Magari vicino alla porta d’entrata di casa c’è spazio per un mobile ingresso, il fatto è che proprio non ti piace l’estetica di un armadio guardaroba o di una scarpiera. In questo caso dovresti valutare dei mobili ingresso per giacche e scarpe che in realtà sembrano tutt’altro o almeno si discostano dall’estetica classica e donano un tocco di modernità e design. Mobiletti che sembrano credenze ma che in realtà sono scarpiere, contenitori sospesi con griglie portascarpe, appendiabiti stretti e sottili, ganci colorati che sembrano oggetti decorativi.
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Lo stile Luigi XVI segna il passaggio dal lezioso rococò al più sobrio neoclassicismo. Uno stile raffinato, ancora oggi sinonimo di alta qualità manifatturiera ed eleganza.
Il Settecento è secolo decisamente dinamico, che segna il passaggio all’età contemporanea, con la fine del dominio delle grandi monarchie e l’affermarsi della borghesia. Un processo storico che affonda le sue radici nella Francia di Luigi XV e che si completa con la Rivoluzione Francese. A farne le spese furono, tra gli altri, il re di Francia Luigi XVI e la sua consorte, Maria Antonietta, giustiziati sulla pubblica piazza. Il turbolento dinamismo politico e sociale incise enormemente sui costumi, riflettendosi sulle arti, maggiori e minori. Lo stile Luigi XVI, che vide il passaggio dal rococò al neoclassicismo, fu straordinario per l’arte, l’architettura e l’alto artigianato, nonostante la sua breve durata (1774-1793).
Dal rococò al neoclassicismo
Luigi XVI salì al trono nel 1774, alla morte del nonno, il longevo re Luigi XV. A differenza del suo predecessore, grande mecenate e amante delle arti, il giovane sovrano preferiva passatempi solitari e spesso bizzarri, come la costruzione di orologi o di serrature. Lo stile Luigi XVI si sviluppò dunque indipendentemente dalla volontà del re, e fu il risultato di molteplici fattori. Va detto che il successo di questo stile è dovuto in gran parte alla regina Maria Antonietta, che investì molto nel rinnovamento di arredi e decorazioni.
Maria Antonietta a passeggio con i figli nel parco del Petit Trianon. Di Adolf Ulrik Wertmüller. Credits
Il Luigi XVI è uno stile di passaggio dal rococò al neoclassicismo. In realtà, il neoclassicismo derivato dal Rinascimento non fu mai abbandonato del tutto durante i periodi di predominanza del barocco e del rococò. Come un fiume carsico che scorre nel sottosuolo, riemerse con rinnovata vitalità dopo le scoperte di Ercolano e Pompei (1740). Gli artisti francesi di ritorno dal Gran Tour, che comprendeva appunto la visita agli scavi, contribuirono alla diffusione del nuovo gusto “alla greca”. Il repertorio ispirato alle forme antiche si saldò alle realizzazioni neoclassiche apparse già durante il regno di Luigi XV, come la casa di Madame du Barry, il Pavillon de Louveciennes (1770).
Gli artisti più rappresentativi di questo stile furono il pittore Jacques-Louis David, lo scultore Jean-Antoine Houdon, la pittrice, nonché ritrattista della regina Elisabeth Vigée-Le Brun, il decoratore Salembrer, mentre tra gli ebanisti spiccano Jean- Henri Riesener e Bernard van Risenburgh. Alle celebri manifatture di Gobelins, Beauvais e Aubusson, che fornivano arazzi e tappeti, si aggiungono le tele di Jouy e le sete di Lione.
Le caratteristiche dello stile Luigi XVI
Lo storico dell’arte Louis Réau definì lo stile Luigi XVI come ‘arte applicata al decoro della vita’, di cui la corte francese fu maestra. Pur restando decorativo e raffinato, lo stile Luigi XVI è più sobrio dei precedenti, e la caratteristica principale è data dall’abbandono parziale delle linee sinuose a favore della linea retta. Restano comunque elementi curvilinei nei raccordi e forme stondate o ovali, che conferiscono un tono aggraziato ai manufatti. Alla base dello stile vi è la ricerca di armonia e proporzione, ma l’utilizzo dei motivi dell’antichità classica non segue modelli rigidi, bensì è fonte di ispirazione per libere interpretazioni.
Le decorazioni sono sempre simmetriche, e i motivi comprendono classici amorini, tralci di rose, fiaccole, conchiglie, elementi geometrici, medaglioni, grottesche, lire. I tessuti sfoggiano delicati fiorellini, arabeschi o scene di genere di ispirazione classica. I colori predominanti sono il bianco e l’azzurro, con accenti d’oro a sottolineare linee e partizioni. Molto in voga anche il rosa, il verde smeraldo e il rosso pompeiano. Il Luigi XVI è delicato, raffinato e caratterizzato da manufatti eseguiti con incomparabile finezza, tutti fattori che hanno contribuito a renderlo il più celebre e prestigioso tra gli stili di arredo.
L’arredamento in stile Luigi XVI
Lo stile Luigi XVI non apporta sostanziali novità per quanto riguarda l’arredo, ma si traduce in un sostanziale restyling dei mobili esistenti. I piedi a forma di S lasciano spazio a gambe tronco-piramidali o tronco-coniche, diritte e sottili, spesso scanalate. I mobili sono realizzati in legni esotici, come il mogano o l’ebano, oppure dipinti in bianco o in colori pastello. Non mancano esempi di decorazioni in lacca con motivi orientali, ereditati dallo stile Luigi XV.
Gli arredi in primo piano restano le sedute, la cui varietà si era notevolmente ampliata durante il regno di Luigi XVI. Tutti i sedili sono interessati da questa nuova tendenza: la poltrona cabriolet, la bergère, la poltrona à la reine e la marquise. Appaiono nuovi schienali, come lo schienale en chapeau, en médaillon, en montgolfière o lo schienale traforato.
I tre nuovi schienali “en chapeau”, “à mÉdaillon” e “à montgolfière”. CreditsSedia disegnata per il Belvedere della Tenuta del Petit Trianon. Credits
Tra le novità, i tavolini Guéridon, elementi di piccole dimensioni spesso dotati di un cassettino, utilizzati per il gioco della “bouillotte”, oppure dotati di rotelle per il servizio a tavola. L’invenzione di questo mobile si deve alla scoperta degli affreschi di Pompei, che ne testimoniano l’uso fin dall’antichità.
Gli appartamenti di Maria Antonietta a Versailles
La regina Maria Antonietta lasciò un’impronta indelebile a Versailles, per quanto riguarda lo stile d’arredo. Amante della moda, oltre al suo guardaroba la regina rinnovò i suoi appartamenti, riadattandoli nel nuovo stile. Oltre al Grand Appartement, che serviva per lo più per la vita pubblica, Maria Antonietta disponeva di alcune piccole stanze per uso privato, nelle quali si ritirava per riposare, leggere, dipingere o ricevere gli amici più intimi. Sono proprio queste stanze, la cui decorazione fu curata personalmente dalla regina, a rispecchiare lo stile Luigi XVI in modo fedele.
La stanza più famosa è il Cabinet Doré, trasformato da Maria Antonietta nel 1784, grazie all’architetto Richard Mique, che vi montò una boiserie con decori oro su fondo bianco. L’arredo e gli accessori appartenevano alla regina, come pure la splendida commode che potete vedere sulla sinistra, sormontata da preziosi vasi della manifattura di Sèvres.
Chateau de Versailles – Cabinet dore de Marie-Antoinette. Credits
Il sontuoso verde del cabinet doré cede all’azzurro cielo che caratterizza le tappezzerie del Cabinet de la Meridienne, un delizioso boudoir di forma ottagonale.
L’appartamento privato comprendeva anche una biblioteca, dotata di alti armadi a vetri, una sala da biliardo ubicata al secondo piano, e una sala da bagno straordinaria. Le pareti sono rivestite dalle boiserie realizzate dai fratelli Rousseau, il pavimento in marmo, restaurato, è originale. La sala è dotata di una vasca con rubinetti, di un bidet, di sedie, di una consolle e di un lettino sormontato da un ciel de lit.
Chateau de Versailles – petit appartement de la Reine, rez-de-chaussee – salle de bains – lit a la polonaise. Credits.