31 Agosto 2021 / / Blogger Ospiti

Una ripartenza nel segno dell’illuminazione a misura d’uomo progettata per durare nel tempo: Delta Light sarà protagonista del Fuorisalone 2021 presentando prodotti che danno forma alla sua innovativa visione di human-centric e future-proof design.

Presenti nel catalogo The Lighting Bible 14, gli innovativi sistemi di illuminazione della multinazionale belga saranno al centro di iniziative ospitate sia nello showroom di via Bugatti
che in diverse location del capoluogo lombardo.

Tra le attività in programma dal 4 al 10 settembre, da segnalare:

  • installazione multisensoriale #wantyouclose Fuori Salone 2021 Edition;
  • presentazione del progetto Soliscape con l’attesa presenza di Ben van Berkel, fondatore e principal di UNStudio;
  • partecipazione in qualità di lighting partner a quattro eventi speciali.

“La nostra presenza al Fuori Salone 2021 è ricca di significati e iniziative che vanno nella direzione di un futuro sostenibile e migliore” ha dichiarato Gianluca D’Avino, country manager di Delta Light Italia. “C’è bisogno di ritrovare ciò che si è smarrito durante la pandemia: riapriremo il Delta Light Studio Milano con un’installazione che è un ponte di ritrovate connessioni emotive e sensoriali, un simbolico link tra l’uomo e la natura. Estenderemo questo ponte a tutta la città di Milano, con appuntamenti ispirati alla storia, alla cultura, alla solidarietà e alla contemporaneità.”

Il Fuori Salone 2021 sarà anche una finestra sul futuro di Delta Light: “Proporremo soluzioni illuminotecniche che mostrano concretamente come migliorare la vivibilità degli spazi residenziali e lavorativi, tutelando l’ambiente e la salute delle persone senza rinunciare a raffinate soluzioni estetiche” ha dichiarato Jan Ameloot, CEO di Delta Light NV “Il nostro percorso aziendale è sempre più orientato verso una nuova sostenibilità.”

Want You Close, un’installazione multisensoriale

La partecipazione di Delta Light al Fuorisalone 2021 prenderà il via sabato 4 settembre alle ore 18.00 con l’inaugurazione di #wantyouclose Fuori Salone 2021 Edition, presso il Delta Light Studio Milano.
Simbolica rappresentazione di una ripartenza post pandemica ispirata all’uomo, alle relazioni interpersonali, ai sensi ed alla natura, l’esposizione ridisegnerà gli spazi dello showroom di via Bugatti con un percorso di profumi, colori ed emozioni: un giardino urbano indoor, illuminato dai nuovi prodotti Delta Light, guiderà il visitatore in una suggestiva esperienza multisensoriale.

“L’installazione #wantyouclose Fuori Salone 2021 Edition ci darà l’opportunità di presentare, finalmente dal vivo, le nostre più recenti creazioni, come il sistema Soliscape, realizzato insieme ad UNStudio, o come Nime di Dean Skira, un apparecchio unico, invisibile eppure tangibile” ha sottolineato Danilo Mandelli, direttore della Project Management Division Delta Light HQ. “Questo lungo periodo di difficoltà ci ha reso più forti e più creativi, consentendoci di lavorare per una migliore versatilità estetica e funzionale dei nostri prodotti.”

L’installazione #wantyouclose Fuori Salone 2021 sarà visitabile fino al 9 settembre dalle ore 10.00 alle ore 21.00 ed ancora il 10 settembre dalle 10.00 alle 14.00 con ingresso gratuito previa preregistrazione a questo link.

Ben Van Berkel presenta il progetto Soliscape

Uno dei momenti più importanti del programma di iniziative di Delta Light sarà la conferenza stampa di presentazione del sistema di illuminazione Soliscape con l’attesa e davvero speciale partecipazione di Ben van Berkel, fondatore di UNStudio; di Jan Ameloot, CEO di Delta Light NV e di Danilo Mandelli, direttore della Project Management Division Delta Light HQ.

L’incontro avrà luogo lunedì 6 settembre alle ore 16.00 presso il Delta Light Studio Milano. Frutto della stretta collaborazione tra Delta Light e il prestigioso studio di architettura e design olandese, il sofisticato sistema combina l’illuminazione con l’acustica e l’IOT, regolando il proprio funzionamento in modo dinamico ed adattativo in relazione al comportamento delle persone ed alle condizioni in cui queste operano.

Le partecipazioni sociali di Delta Light

Delta Light sarà lighting partner di diversi eventi promossi nel segno della solidarietà e della cultura.

Dal 5 al 10 settembre il Nime by Dean Skira sarà protagonista dell’iniziativa benefica “A flame for research”, promossa a favore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri. La più piccola lampada da incasso mai realizzata è stata scelta dagli organizzatori per illuminare i dieci candelabri d’autore messi in vendita presso lo studio Offstage di piazza Bertarelli. Progettata da Dean Skira, Nime è stata scelta per la sua luce drammatica e per la sua capacità di illuminazione estremamente puntuale.

L’iniziativa “Vietato l’ingresso” vedrà invece le luci Delta Light fare il loro ingresso nel Teatro degli Arcimboldi. Qui, dal 6 al 10 settembre, sarà possibile vedere come i sistemi luminosi della multinazionale belga stanno contribuendo alla ristrutturazione di 4 tra i 17 storici camerini.

Nel monumentale Palazzo Bovara, poi, Delta Light sarà unico partner di illuminazione architettonica della mostra “La casa Fluida” organizzata da Elle Decor. Visitabile dal 4 al 12 settembre, l’esposizione esplora le nuove frontiere del design residenziale, suggerendo un’idea di casa sospesa tra lavoro e tempo libero, studio e vissuto domestico.

Le iconiche Superloop, invece, daranno letteralmente luce agli ambienti espositivi di Spazio Gessi, lo showroom di 1500 metri quadri ricavato da un vecchio cinema nel centro del Distretto della Moda.

Da citare, infine, la presenza di Delta Light all’interno della meravigliosa arena del caffè in Starbucks Roastery a piazza Cordusio. In quello che è considerato il “teatro del caffè” sarà possibile scoprire le peculiarità di un sistema di illuminazione tailor-made, dominato da luci, progettate e realizzate ad hoc, la cui forma richiama la paletta usata per raccogliere i chicchi di arabica.

Insomma, Delta Light torna protagonista del Fuorisalone 2021 con una ricca offerta di soluzioni luminose, che ne conferma la leadership tecnica e creativa nei mercati internazionali e sempre più in quello italiano.

Il calendario completo delle iniziative promosse è consultabile sul sito Delta Light.
Tutti gli eventi in programma si svolgeranno nel rispetto delle misure vigenti per il contenimento dell’epidemia da COVID-19.

Per informazioni: Press Office
Antonio De Guglielmo 3332374088
Romolo Napolitano 3896847010

8 Aprile 2021 / / Dettagli Home Decor

illuminazione da esterno

La primavera è arrivata e la voglia di trascorrere più tempo all’aria aperta aumenta: ma se non sempre ci è possibile uscire, possiamo sfruttare al meglio gli spazi all’aperto della nostra casa, sia di giorno che di sera.

Per godere di terrazzi, balconi e giardini nelle ore serali è opportuno illuminarli in modo adeguato. Scopriamo come scegliere l’illuminazione da esterno in base alle diverse esigenze. 

Scegli la tipologia di lampade adatte per uso esterno

A seconda di dove intendi posizionare le lampade da esterno dovrai prestare attenzione all’indice IP, che classifica il livello di protezione dei prodotti contro l’ingresso di corpi solidi e liquidi.

Il valore IP è costituito da due numeri: il primo indica l’indice di protezione dai solidi mentre il secondo dai liquidi. Il grado di protezione IP44 viene normalmente utilizzato per le installazioni luminose coperte da pergolati e tettoie. Il grado di protezione IP65, invece, è l’ideale per le lampade esposte ad acqua e pioggia, perché garantisce una elevata impermeabilità.

Un altro aspetto di cui tener conto è senza dubbio il consumo energetico. I corpi illuminanti che consentono un maggiore risparmio, come il LED, sono sicuramente da preferirsi.

catena luminosa da esterno
String light HOOP di Fermob

Stabilisci quale funzione deve svolgere la lampada da esterno

L’illuminazione esterna deve sempre essere funzionale, mettendo in evidenza zone specifiche quando necessario, o creando un’atmosfera rilassante se è quello di cui hai bisogno.

A ogni funzione corrispondono differenti tipologie di lampada:

  • le applique da esterno sono la soluzione ideale per illuminare l’ingresso della tua casa, rendendolo più sicuro, oppure il terrazzo dove vorresti passare più tempo. Creano una luce diffusa e sono perfette per dar luce alle tue cene all’aria aperta.
  • in un patio o un porticato le lampade a sospensione offrono un’illuminazione omogenea e diffusa, perfetta per i tuoi momenti di relax all’aperto in qualsiasi stagione dell’anno.
  • le catene di luci, invece, sono la soluzione ideale per creare un’atmosfera speciale su balconi di ogni metratura o sotto una pergola, riscaldando le tue serate e le tue occasioni speciali con un’illuminazione diffusa su più aree.

Qualsiasi illuminazione deciderai di scegliere per i tuoi spazi esterni è importante illuminare senza eccessi: assicurati sempre che la luce scelta non sia troppo abbagliante e rispetti le norme di inquinamento luminoso del tuo comune.

lampada senza fili da giardino
lampada senza fili UMA di Pablo Designs

Verifica il tipo di predisposizione elettrica esistente

Infine, l’ultimo aspetto da considerare per illuminare gli spazi esterni della tua casa è la predisposizione elettrica dello spazio dove desideri inserire una lampada.

  • Le lampade a sospensione e da parete devono essere collegate direttamente alla corrente elettrica da mani esperte: assicurati che lo spazio che vuoi illuminare sia già predisposto.
  • Le lampade plug-in, invece, sono complete di spina e puoi collegarle alla presa più vicina. Puoi trovare illuminazione plug-in sia sotto forma di catena luminosa con più punti luce, oppure come sospensione singola, con una sola fonte luminosa.
  • Se invece vuoi illuminare un punto del giardino privo di corrente elettrica, allora puoi optare per delle comode e pratiche lampade da esterno senza fili.

L’articolo Come scegliere l’illuminazione per esterni? Guida all’acquisto proviene da Dettagli Home Decor.

27 Marzo 2021 / / Dettagli Home Decor

radiatore da tavolo con illuminazione

Eve di Tube, la sfera nomade che ci segue ovunque, portando con sé calore, luce e benessere si veste di una nuova finitura: nero opaco.

Eve riesce a creare, con eleganza, l’atmosfera perfetta quando e dove più se ne sente la necessità: a casa come in ufficio, appoggiato al pavimento o sopra la scrivania. Grazie alla funzione luminosa, inoltre, Eve supera ogni limite imposto dalla stagionalità per poter essere piacevolmente utilizzato anche nelle serate dei mesi più caldi.

Le due funzioni possono essere azionate simultaneamente o indipendentemente l’una dall’altra. Eve riscalda attraverso un soffio di aria calda, che viene emessa a 360 gradi da una fessura a livello del  pavimento. Il riscaldamento è elettrico e regolabile su due potenze (400W e 800W) più la funzione booster per due ore, attraverso un tasto touch posizionato nella parte superiore della sfera oppure attraverso un’applicazione per Android e IOS via Wi-Fi, operante all’interno dell’abitazione.

Eve di Tubes

Allo stesso modo è possibile regolare la funzione dell’illuminazione: la luce, dimmerabile, si diffonde, come il calore, dalla parte inferiore della sfera.

Eve ha ottenuto i seguenti riconoscimenti: l’Archiproducts Design Awards 2018 nella categoria Finishes e il German Design Award 2019 nella categoria Energy.

Eve fa parte della collezione Plug&Play di Tubes.

L’articolo Tubes presenta Eve nella finitura nero opaco proviene da Dettagli Home Decor.

2 Marzo 2021 / / Design

Illuminazione gioca un ruolo determinante nell’armonia della casa. Una buona progettazione illuminotecnica in un ambiente domestico è molto importante per la percezione dello spazio. Inserire la luce giusta per ogni stanza e capire che tipologia di lampada usare non è facile ma nemmeno impossibile. in questo post voglio parlare della lampada 2.D Night (Disegnato da Fabio Marchi). E’ una lampada da tavolo da design semplice che si adatta ad ogni tipo di ambiente.

lampada da tavolo

Lampada 2.D Night

Ho ricevuto questa lampada da parte dell’azienda CaosCreo per provarla e recensire. Ho inserito la lampada in vari angoli di casa, come ad esempio sulla scrivania e sul comodino. Infatti, questa lampada 2.D Night ha dimensioni contenute che la rendono perfetta anche come luce da tavolo. Questa lampada è l’esempio di un design minimale e compatto e crea un-atmosfera unica.

È stata realizzata con il metallo tagliato a laser e la qualità è 100% Made in Italy. Il filo passa all’interno della base in mirror e la rende ancora più elegante. Io ho scelto il colore nero, ma è disponibile in taglie diverse e colorazioni di tendenza, come giallo, fuxia, verde, rosso e tanti altri colori su richiesta.

lampada da tavolo

Lampada da tavolo in metallo verniciato con base in acciaio inox Mirror. Il suo design essenziale rivisita la sagoma delle prime abat-jour, in chiave contemporanea.

lampada da tavolo

CaosCreo fa parte del gruppo TGroup, è un brand della storica azienda Terenzi Srl, leader nella lavorazione del metallo. CaosCreo è un laboratorio d’idee. Realizza illuminazione e complementi d’arredo dal design funzionale e attuale.

Questa lampada a me piace tanto, ma vorrei sapere cosa ne pensate voi? Rispondo alle domande nei commenti qui sotto.


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22 Febbraio 2021 / / Idee

Illuminazione casa: terza parte

Siamo giunti alla terza e ultima parte della nostra “mini guida” dedicata a come illuminare correttamente ogni ambiente della casa.

Ecco qualche consiglio per definire i punti luce e scegliere la tipologia di lampade più adatta alla zona notte e alla stanza da bagno.

Qualsiasi sia l’ambiente da progettare, rinnovare o arredare, l’illuminazione casa deve sempre essere funzionale e decorativa al tempo stesso.

Ciò significa che deve garantire la luce necessaria dove serve mettendo in evidenza le peculiarità di una stanza.

Per ottenere questo risultato occorre prevedere una luce generale abbinata ad una illuminazione funzionale, ovvero che focalizza la luce in una zona circoscritta.

Ma quali sono i fattori da valutare per definire quanti punti luce inserire in una stanza, dove posizionarli e quale tipologia di lampade scegliere?

  • dimensioni della stanza;
  • presenza di finestre o portefinestre;
  • attività svolte nella stanza;
  • colori delle pareti;
  • stile e disposizione degli arredi.

Illuminazione casa: la zona notte

La camera da letto è la stanza che viviamo maggiormente sfruttando la luce artificiale.

In questa stanza, prima di dormire, scegliamo i vestiti per il giorno dopo e spesso leggiamo un buon libro, quindi è importante non sottovalutare la scelta dei punti luce e delle lampade.

Per prima cosa è necessario disporre di una luce generale diffusa in grado di illuminare tutta la stanza optando per una lampada sospesa o per un modello da terra.

La scelta tra queste due opzioni dipende dalla dimensione della camera:

se la superficie è ridotta meglio non occupare centimetri preziosi con una piantana, il lampadario è certamente più indicato.

In questo caso, naturalmente, il consiglio è di scegliere un modello non troppo grande e voluminoso, ma che sia proporzionato alla dimensione della camera.

Oltre alla luce generale è necessario prevedere alcuni punti luce in grado di illuminare l’interno dell’armadio una volta aperte le ante, o tutto ciò che contiene la cabina armadio.

Se provate ad aprire il vostro armadio con la sola luce generale accesa, noterete subito la vostra ombra e sarà difficile scegliere come abbinare i capi d’abbigliamento. Ovviare a questo problema è facile, basta installare dei faretti da incasso orientabili sopra l’armadio o la cabina armadio, mantenendo una distanza di circa 50 cm dal bordo esterno.

In alternativa ai più comuni faretti, una soluzione molto in voga è di prevedere un sistema di illuminazione a binario con riflettori orientabili.

In ogni caso,

qualunque sia la scelta, per ottenere una buona qualità dei colori di abiti e accessori il cablaggio dovrà essere rigorosamente a LED.

Infine,

nella camera da letto, dobbiamo prevedere anche due lampade da comodino.

Trattandosi della lampada che accendiamo per leggere un libro prima di dormire, la luce dovrà essere tenue e calda per non “disturbare” la persona che dorme a fianco.

Le possibilità di scelta sono molte: dalle lampade da appoggio da collocare sopra il classico comodino, alle applique da appendere ai lati del letto, in alternativa è possibile scegliere due faretti orientabili da fissare direttamente sulla testata del letto.

Illuminazione casa: la cameretta dei bambini

Nel caso di camere piccole, applique e faretti sono un’ottima soluzione salvaspazio.

Per illuminare la cameretta dei bambini o la stanza dei ragazzi valgono le medesime regole della camera da letto matrimoniale ,ma con l’aggiunta di un punto luce dedicato alla illuminazione della scrivania dove studiano e fanno i compiti.

La scrivania, che va sempre posizionata nel punto della stanza con maggior luce naturale, ha bisogno di una lampada da tavolo orientabile.

In questo caso scegliete una lampada dalle dimensioni contenute ma in grado di emanare una luce calda concentrata.

Quando scegliete le lampade, qualsiasi sia il modello, ricordate sempre lo stile degli arredi al fine di creare armonia tra i diversi elementi.

Come illuminare il bagno

Quando si progetta l’illuminazione casa non dobbiamo mai sottovalutare la stanza da bagno,

in quanto,

oltre ad essere uno spazio funzionale, è l’ambiente nel quale ci rifugiamo per dedicare del tempo a noi stessi.

In questo caso la luce generale a soffitto è indicata per una breve sosta, mentre per prepararsi al mattino occorre una luce forte e dai toni freddi da collocare sopra lo specchio.

Per trascorrere momenti di relax immersi nella vasca da bagno, una luce calda e dimmerabile, è la soluzione ottimale.

Non dimenticate di considerare la dimensione della stanza da bagno.

Se in un bagno grande possiamo sbizzarrirci con la fantasia optando per giochi di luce e lampade scenografiche, l’illuminazione di un bagno piccolo deve puntare a rendere visivamente più ampio lo spazio ridotto. In questo caso anche la scelta di colori chiari per le superfici, sono un contributo decisivo per ampliare l’ambiente.

In quanto alle tipologie di lampade, per il bagno ne servono almeno tre:

  • Luce generale a soffitto: una plafoniera o dei faretti incassati sono le scelte abituali. Se il bagno è caratterizzato da un soffitto alto, in questo caso andrà bene anche bella lampada a sospensione.
  • Luce generale a parete: delle belle applique a parete possono fungere da luce generale in un bagno piccolo. Se invece il bagno è grande, possono rinforzare la luce generale, modellare lo spazio e creare una piacevole atmosfera rilassante. In questo caso è opportuno mantenete separate le accensioni.
  • Illuminazione specchio bagno: che ci si debba truccare o fare la barba, lo specchio del bagno deve essere illuminato correttamente. Un faretto orientabile fissato alla parete sopra lo specchio è una scelta pratica e funzionale.

In un bagno piccolo il consiglio per ottimizzare lo spazio è di optare per un mobiletto bagno con ante a specchio e illuminazione incorporata. In questo modo ricaverete dello spazio contenitivo estremamente utile.

L’articolo Illuminazione casa: come illuminare le camere e il bagno proviene da Laura Home Planner.

19 Febbraio 2021 / / Design Ur Life

La scelta della tipologia di luce adatta in ogni stanza è molto importante. Ci permette di rendere accogliente un ambiente. Ho iniziato a parlare di come scegliere la luce giusta negli ambienti domestici, sulle storie del mio profilo Instagram. Infatti, questo è un argomento molto importante quando si tratta di progettazione d’interni. Perché la luce è in grado di influenzare il benessere umano.

Fonte

Prima di iniziare a progettare e scegliere la luce per ogni ambiente, bisogna conoscere la temperatura di colore di ogni lampada e le varie sfumature di luce che l’occhio umano percepisce. La temperatura di luce definita calda va da 2700K ai 3000K. Richiama la luce dell’alba e il tramonto, quindi è adatta per le zone dedicate al relax. Mentre, dai 5000K in su è la luce definita fredda. La luce fredda favorisce la concentrazione e l’attenzione, quindi adatta per spazi di lavoro. Invece, la luce 4000K è definita una luce naturale.

Come scegliere la luce giusta

Ma come scegliere la luce giusta per ogni stanza? Vediamo come qui sotto.

Scegliere la luce giusta in cucina

La cucina è una stanza molto vissuta in casa. Si svolgono vari attività, come la preparazione dei piatti e la riunione della famiglia. Quindi per progettare illuminazione di questo spazio bisogna prendere in considerazione vari aspetti. Iniziare a valutare la luce naturale e poi la disposizione dei mobili e la loro funzionalità. Perché, quando si tratta della zona dove si fanno attività che richiede maggiore concentrazione è opportuno una luce neutra o fredda. Infatti, se dobbiamo manovrare i coltelli e utensili taglienti in una zona della cucina, meglio installare dei faretti a LED. Ma nella zona dedicata della riunione della famiglia e mangiare è più indicata una luce calda. La luce calda favorisce il rilassamento e l’appetito, quindi un bel lampadario è una buona soluzione.

Luce giusta in un Open Space

La caratteristica fondamentale di un Open Space è proprio la luce naturale. Infatti, quando parliamo di Open Space, intendiamo un ambiente grande dove non ci sono pareti a dividere gli spazi e i funzioni. Solitamente composto da una cucina e living dove si svolgono differenti attività. Anche qui bisogna partire dalla valutazione dell’esposizione e con la luce artificiale cercare di predisporre tanti punti luce. Per risultare naturale, consiglio di posizionare la luce in più direzioni e utilizzare diverse tipologie di luce. Come illuminazione dall’alto, che possono essere luci incassate, luci a binario e luci a sospensione. Usare le luci perimetrali, quindi inserire tagli di luce tra il soffitto e il muro oppure usare le applique.

Come scegliere la luce giusta

Infine, per il piano di lavoro e il tavolo da pranzo segui le stesse regole che ho indicato per come scegliere la luce in cucina qui sopra.

Come scegliere la luce giusta
Fonte

Vuoi vedere che lampada ho scelto per il mio soggiorno? Clicca qui.

La scelta della luce in camera da letto

Camera da letto è una stanza dedicata al riposo, quindi è necessario cerare un’atmosfera rilassante e piacevole utilizzando le luci calde. La luce calda dona il senso di serenità e favorisce il sonno. Possiamo usare più fonti luminosi, come le applique, lampade da comodino e le abat-jour, lampadari e le piantane. Cosi per soddisfare tutte le funzionalità della camera da letto in tutti gli orari della giornata. Se hai una camera piccola e vuoi dilatare lo spazio, puoi usare le strisce a LED per dare un effetto più grande alla stanza.

UMAGE Eos large sospensione, grigio chiaro
Fonte
Lampada da tavolo LED Svamp con batteria, bianca
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Come scegliere la luce giusta
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Philips Hue Buratto spot LED 4 luci dimmer, bianco
Fonte

Leggi la mia recensione della lampada che ho installato nella cameretta del mio bimbo qui.

Come scegliere la luce adatta in bagno

Per L’illuminazione del bagno si può scegliere luce calda o fredda in base alla tipologia di bagno. Se è un bagno per gli ospiti la luce fredda e se è un bagno patronale va bene una luce calda. Ma io personalmente cerco di progettare il bagno con la possibilità di avere sia la luce calda che fredda. La luce fredda in un bagno da una sensazione di grande igiene. Mentre la luce calda trasmette una sensazione rilassante. Quindi utilizzo di più punti luce consente di trasformare questo spazio in un angolo di benessere.

Fonte
Luce per specchio a LED Hollywood, 60 cm 5 luci
Fonte
Philips Hue White Ambiance Adore plafoniera bagno
Fonte

Un bagno con l’illuminazione giusta ti farà sentire bene. Ma un bagno con l’illuminazione smart ti farà sentire ancora meglio. Potrai regolarla e cambiare il colore scegliendo tra una palette di colori quasi infinita. Se vuoi fare ancora uno step in più, prova anche a controllare la luce in remoto, attraverso il tuo dispositivo smart o tramite voce. Riprodurre scenari incantevoli e rilassanti in base al tuo stato d’animo è possibile e veramente semplice.


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11 Febbraio 2021 / / Idee

Come illuminare la cucina?

Si tratta dell’ambiente della casa in cui lavoriamo di più e dove trascorriamo la maggior parte del nostro tempo,

per questo motivo è importante che sia adeguatamente illuminata.

In questo ambiente dobbiamo poter contare su un sistema di luci ben organizzato, che ci permetta di cucinare in tutta sicurezza anche nelle più buie giornate invernali.

Dalla scelta dei punti luci alla scelta delle lampade, ecco i nostri consigli per non commettere errori.

come illuminare la cucina

Quando si progetta l’illuminazione casa ogni ambiente merita uno studio specifico in base alle funzioni che si svolgono.

Illuminare la cucina in modo ottimale è fondamentale.

Per farlo , occorre innanzitutto valutare:

  • quanta luce naturale proviene da finestre e/o portefinestre,
  • la dimensione della stanza,
  • la disposizione degli arredi e soprattutto dei piani lavoro.

In cucina la zona operativa, è quella che richiede una maggiore illuminazione.

Sfrutta al massimo la luce naturale che proviene dall’esterno e in base a ciò calibra i punti luce da inserire nella stanza.

Il consiglio è di scegliere sistemi di illuminazione pratici da pulire e luci a led in grado di garantire un ottimo risparmio energetico e una durata prolungata nel tempo. 

Presta molta attenzione alla funzionalità dei punti luce e alla loro disposizione senza dimenticare la possibilità di poter gestire la luce da più punti e non da un unico interruttore.

In fase di scelta considera tre tipologie di luce:

  • ambientale,
  • funzionale
  • decorativa.

L’illuminazione ambientale ti permette di avere una luce omogenea in tutto l’ambiente;

quella funzionale è adatta per illuminare le zone operative come il piano lavoro, i fuochi, il lavello e, se presente il tavolo da pranzo, l’isola o la penisola;

mentre quella decorativa  è utile per creare una particolare atmosfera e per valorizzare l’ambiente.

Tipologia di lampade per illuminare ogni zona della cucina

La cucina è l’ambiente che richiede una particolare attenzione in fase di progettazione e sistemazione dei punti luce,

per rispondere adeguatamente alle diverse esigenze di luminosità delle varie zone, bisognerà quindi valutare :

  • il punto da illuminare e scegliere la lampada più adatta,
  • la disposizione corretta
  • l’intensità della luca necessaria. 

Illuminazione a soffitto per la luce ambientale 

I classici faretti incassati o in alternativa i più moderni sistemi di illuminazione a binario con spot orientabili sono la scelta ottimale per disporre di una buona luce generale in tutto l’ambiente cucina. Un consiglio, scegli apparecchi a LED che oltre a farti risparmiare regalano una piacevole luce calda. 

Illuminazione per il piano della cucina, la zona cottura e lavello

Dopo aver pensato all’illuminazione generale si passa al piano di lavoro, alla zona cottura e lavaggio.

Quante volte ti è capitato di non riuscire a cucinare bene perché la luce non era ottimale?

Nelle zone operative dove prepariamo il cibo, cuciniamo e laviamo i piatti, abbiamo bisogno di superfici ben illuminate per lavorare bene e in tutta sicurezza.

Le soluzioni tra cui scegliere sono diverse e dipendono dalla tipologia di arredi .

Per le cucine tradizionali dotate di pensili a parete puoi installare delle pratiche e funzionali barre led sottopensile.

Si tratta di speciali barre che si montano facilmente in qualsiasi punto della cucina, sono resistenti all’acqua e al calore, inoltre sono disponibili in differenti misure per adattarsi perfettamente a qualsiasi dimensione

Un’altra soluzione è l’inserimento dello schienale luminoso tra basi e pensili, molto in voga di questi tempi,

solitamente in vetro magnetico per rendere luminosa ed elegante la cucina.

Se invece hai rinunciato ai pensili sostituendoli con delle mensole, allora in questo caso puoi optare per una o più lampade a braccio orientabile da fissare alla parete,

in questo modo avrai una luce diretta proprio dove ti serve. 

Per illuminare le zone operative della cucina scegli lampadine con luce fredda o naturale che permettono una maggiore concentrazione.

Illuminazione per il tavolo, l’isola o la penisola in cucina

Se la cucina è abitabile e dotata di una zona pranzo, devi predisporre una luce diretta per illuminare il tavolo,  la scelta ideale è una lampada a sospensione posta a circa 70 cm di altezza dal piano del tavolo. 

Per una maggiore praticità, in fase di scelta considera anche la facilità di pulizia del lampadario. Il consiglio è di optare per un modello dalle linee semplici e pulite, quindi più facile da pulire. 

Anche l’isola o la penisola hanno bisogno di luce diretta.

Una soluzione sono i faretti a soffitto con luce focalizzata sul piano, in alternativa puoi scegliere una o più lampade a sospensione con luce diretta verso il basso. Il numero delle sospensioni dipende dalla lunghezza del piano: se l’isola o la penisola ha una lunghezza superiore a 150 cm ne occorrono almeno due.

Infine, come detto, ricorda di gestire l’illuminazione con pulsanti separati, quindi suddividi le zone affinché la luce in cucina sia gestibile da più punti. 

L’illuminazione casa è un tema molto importante che può influenzare il nostro benessere all’interno della casa.

Il consiglio è quello di rivolgersi sempre ad esperti del settore, soprattutto quando non si è sicuri di affrontare determinate scelte o non si ha un’idea precisa di quali soluzioni adottare. 

Nel prossimo articolo parleremo di come illuminare la zona notte e la stanza da bagno.

L’articolo Illuminazione casa: seconda parte come illuminare la cucina proviene da Laura Home Planner.

30 Gennaio 2021 / / Design

Siete insoddisfatti di un’illuminazione scialba e incapace di creare la giusta atmosfera? Questo mese abbiamo deciso di dedicarlo a come illuminare correttamente ogni ambiente della casa, dalla definizione dei punti luce alla tipologia di lampade.

Partiamo con questo primo articolo dedicato all’ingresso e al soggiorno.

Durante l’arco della giornata le stanze riflettono una luce fluida e vivida, i colori sono audaci e l’atmosfera è calda e accogliente ma con il calare della sera qualcosa cambia.

Quando si accendono le luci artificiali tutto si appiattisce, l’atmosfera appare meno accogliente e ci si rende subito conto che la casa non è illuminata correttamente.

Quando si progetta una casa nuova o si procede con una ristrutturazione, sbagliare i punti luce e scegliere lampade non adatte ai diversi ambienti può significare vivere in condizioni di disagio.

Pensiamo ad esempio alla zona lettura in cui non è possibile leggere nelle ore serali per la mancanza di una corretta illuminazione interna.

Questo errore porta anche a non valorizzare la ristrutturazione effettuata o all’arredamento scelto con tanta cura e attenzione.

L’illuminazione casa deve sempre essere funzionale, fornendo luce sufficiente ove è necessaria, inoltre deve essere decorativa, mettendo in evidenza gli aspetti caratteristici di ogni singolo ambiente.

Come illuminare casa: l’ingresso

L’ingresso è la prima zona in cui si accolgono gli ospiti o in cui ci si trova una volta varcata la soglia.

In questo ambiente,

spesso privo di luce naturale,

si ha necessità di avere una luce calda per creare fin dall’inizio una sensazione di accoglienza e comfort.

La scelta ottimale prevede la combinazione di due differenti tipologie di luce:

  • un punto luce generale
  • un punto luce funzionale.

La luce generale può essere diretta o indiretta, quest’ultima la più confortevole in quanto l’occhio non vede la superficie luminosa.

La luce funzionale, invece, illumina punti specifici dell’ingresso mettendo in evidenza mobili, complementi e oggetti.

Quando l’ingresso è lungo e stretto come un corridoio, il consiglio è di optare per un’illuminazione indiretta generale oppure inserire più punti luce a soffitto,

questo perché una sola luce centrale può non essere sufficiente, rischiando di avere delle zone d’ombra.

Se invece l’ingresso si apre direttamente sulla zona giorno, è il caso delle abitazioni open space, è opportuno inserire un punto luce dedicato all’ingresso per valorizzarlo al meglio.

Per illuminare il corridoio la tradizionale plafoniera è piatta e poco accogliente, il lampadario troppo invasivo: meglio i faretti da incasso, o spot orientabili per mettere in risalto una console con luci a led.

In alternativa vanno bene delle applique con lampade alogene da 50-70W, in grado di diffondere e riflettere la luce verso un bel soffitto, una carta da parati o una finitura pregiata dei muri.

Come illuminare casa: le diverse zone del soggiorno

Il soggiorno è l’ambiente più vissuto della casa e nel quale si trovano più zone con funzioni diverse: la zona dedicata al relax e alla tv, l’angolo lettura, la zona pranzo e molto spesso anche l’home office.

Oltre a una luce diffusa in questo ambiente occorre prevedere una illuminazione specifica per ogni singola zona.

Per il soggiorno è importante illuminare il tavolo da pranzo con una luce diretta calda e perché no, sospesa.

Le lampade a sospensione sopra il tavolo da pranzo non devono essere troppo basse altrimenti si rischia di creare un’interferenza visiva tra i commensali o delle zone d’ombra. La distanza corretta è di circa 70 cm dal piano.

Nel caso di un tavolo lungo almeno 180 cm è possibile prevedere l’installazione di più lampade a sospensione.

Oltre alla luce diretta, è importante prevedere un secondo punto luce diffusa vicino al tavolo, come ad esempio una bella applique a parete.

Sempre in soggiorno un altro punto focale è la zona relax con divani e tv.

Guardare la TV al buio completo è un’abitudine tanto frequente quanto sbagliata.

La luce dello schermo affatica notevolmente la vista, per questo motivo la soluzione ottimale è di illuminare la parete della tv in modo molto soft con una luce calda possibilmente dimmerabile e posta alle spalle del televisore.

In prossimità della zona divani bisognerebbe prevedere anche una luce di intensità minore per creare atmosfera, ad esempio una lampada a piantana.

Quando si definiscono i punti luce nel soggiorno va inoltre considerato che oggi sempre più mobili e complementi sono dotati di sistemi luminosi integrati che di fatto si sommano alle luci già presenti nella casa.

In fase di scelta è dunque importante tenere presente questi elementi, che fanno parte delle luci di atmosfera.

Quali aspetti considerare nella scelta delle lampade


Una volta definiti quali e quanti punti luce servono per una corretta illuminazione casa è il momento di scegliere la tipologia di lampade.

Per farlo è necessario tenere in considerazione alcuni aspetti fondamentali:

  • la dimensione della stanza,
  • lo stile degli arredi, materiali e colori che caratterizzano i vari ambienti.

Solo valutando con cura questi aspetti possiamo capire quali modelli sono adatti e come abbinarli tra loro, questo perché le lampade dovranno integrarsi in modo molto armonico e naturale in ogni ambiente al fine di contribuire a dettare lo stile della nostra casa.

Per un buon risultato è bene utilizzare sempre forme lineari e minimali, soprattutto per le applique, che proiettino fasci di luce intensi e suggestivi.

Nel prossimo articolo dedicato all’illuminazione casa parleremo di come illuminare la cucina.

L’articolo Illuminazione casa: prima parte, come illuminare l’ingresso e il soggiorno proviene da Laura Home Planner.

8 Gennaio 2021 / / Design

Due degli aspetti su cui dovresti concentrare maggiormente i tuoi sforzi quando ristrutturi sono la luce e il colore.

La maggior parte dei proprietari di casa però non ha idea di come gestire questi aspetti e nemmeno di quanto influiscano non solo sull’estetica ma sul comfort della casa.

In questo articolo vedremo alcuni principi che ti consentiranno di ottenere una casa bella e confortevole grazie all’uso corretto di luce e colore.

mailling list per ristrutturare casa

Non è raro infatti che case appena ristrutturate siano poco accoglienti a causa di un’errata progettazione di questi elementi.

Oppure che risultino claustrofobiche per colori troppo carichi.

O ancora che siano illuminate con luce fredde e stranianti.

Guarda ad esempio la foto qui sotto:

luce e colore: cosa non fare

Si tratta sicuramente di una casa ristrutturata di recente, ma io non ci vivrei mai.

È fredda, asettica…assomiglia ad una discoteca fuori moda degli anni ’90.

E la colpa è dell’uso sbagliato dei colori (del non uso in questo caso…) e delle luci.

Il light e color design sono discipline complesse che fanno parte dell’interior design. Non pretendo di fare qui un trattato (anche perché non ne sarei capace).

Però tu come proprietario di casa (e futuro utilizzatore quotidiano degli spazi) devi avere un minimo di consapevolezza su come ottenere il meglio per casa tua anche grazie a queste discipline.

In fondo la sensazione di benessere in casa si ottiene (anche) attraverso le percezioni visive e, sebbene siano aspetti molto personali, ci sono delle regole da seguire che danno risultati certi.

Prima di proseguire se vuoi puoi leggere un paio di articoli in cui ho già affrontato l’argomento, sebbene da punti di vista diversi:

Invece questo articolo sarà diviso in due parti: la prima dedicata alla luce naturale ed artificiale, e la seconda dedicata al colore.

Siccome è un argomento realmente vasto, alla fine dell’articolo troverai alcuni testi di riferimento per approfondire.

PARTE 1: LUCE NATURALE E LUCE ARTIFICIALE

Luce naturale e luce artificiale

La luce naturale è uno degli aspetti principali che deve affrontare ogni architetto quando progetta una nuova casa.

La luce naturale fa parte dell’architettura stessa.

Purtroppo, per motivi di copyright, non posso farti vedere foto di come alcuni architetti importanti hanno letteralmente costruito gli ambienti grazie all’uso della luce naturale.

Qui sotto però ti metto alcune foto gratuite reperite in rete di progetti meno importanti, ma sperando che siano comunque sufficienti a farti capire l’importanza della luce naturale in un ambiente.

Detto ciò…tu devi ristrutturare casa, che probabilmente si trova all’interno di un condominio, e quindi non hai molto potere sulla luce naturale.

Le finestre non puoi spostarle…

Però puoi fare il passaggio contrario…cioè costruire la tua ristrutturazione (anche) sulla luce naturale che entra dalle finestre.

Al contrario sulla luce artificiale hai tutto il controllo possibile. E su questo non devi commettere errori (almeno non eclatanti)…

Sia chiaro: io parlo a te che sei il proprietario di casa…ma mi auguro e spero che ti farai affiancare da un professionista in grado di progettare anche questi aspetti.

Luce naturale e ristrutturazione

In questo paragrafo faremo qualche riflessione principalmente sull’orientamento degli ambienti rispetto ai punti cardinali.

Fermo restando che in una ristrutturazione non puoi avere il pieno controllo di questo aspetto.

(tra l’altro la luce naturale non può essere l’unica guida nella progettazione della distribuzione interna degli ambienti.)

Punti cardinali e posizione degli ambienti

Quando si progetta con la luce naturale l’orientamento dei vari ambienti è fondamentale. Così come essere consapevoli che la luce di gennaio non è la stessa di giugno…

Partiamo dall’orientamento.

Il sole sorge a est, fa un arco verso sud e tramonta a ovest.

Quindi:

  • Le pareti a est hanno molta luce al mattino
  • Le pareti a sud hanno molta luce nella parte centrale della giornata (quasi per tutta la giornata…)
  • Le pareti ad ovest hanno molta luce al pomeriggio
  • Le pareti a nord sono sempre in ombra

Sulla base di queste osservazioni alcuni ambienti hanno delle collocazioni preferenziali.

Ad est si cerca di mettere le camere da letto, perché il sole del mattino ha effetti psicologici benefici, perché in inverno sono le prime a scaldarsi (e in estate il sole di prima mattina non è ancora così caldo da rendere l’ambiente soffocante).

A nord si cerca di mettere gli ambienti di servizio: bagni, lavanderie, ripostigli e cucine (anche se ormai la cucina non possiamo più considerarlo un ambiente di servizio…). Perché sono gli ambienti in cui passiamo meno tempo e quindi la luce naturale non rappresenta un elemento fondamentale.

Tra l’altro la luce proveniente da finestre a nord, poiché non è diretta, è di tipo diffusa e uniforme. Ottima per le funzioni più tecniche (niente abbagliamento ad esempio).

Lo sai che i pittori preferiscono questo tipo di luce per lavorare?

A sud e ad ovest vanno solitamente gli ambienti della zona giorno: sale da pranzo, soggiorni, open space, salotti…

Sono gli spazi più luminosi e dove si passa la maggior parte del tempo, quindi quelli dove gli effetti benefici della luce naturale sono massimizzati.

Se tu stessi costruendo una nuova casa dovresti tenere conto di queste regole (anche se con un buon uso degli elementi architettonici possono essere sovvertite). Ma anche in una ristrutturazione dovrebbero essere rispettate nei limiti del possibile.

Non devono diventare dei dogmi irrinunciabili.

Mi è capitato ad esempio di mettere le camere da letto tra sud ed ovest perché godevano di una vista mare stupenda e i clienti volevano svegliarsi vedendo il mare… (in quel caso anche il soggiorno aveva la stessa vista…).

Luce naturale durante l’anno

Prima di passare a qualche riflessione sulla luce artificiale spendiamo due parole su come cambia la luce durante l’anno.

Infatti tra gennaio e giugno non cambia solo la durata delle giornate, ma anche l’altezza del sole nel cielo.

A gennaio anche nelle ore centrali della giornata il sole è abbastanza basso rispetto all’orizzonte.

Invece a giugno nelle stesse ore il sole è quasi perpendicolare, quindi molto in alto.

Questo significa che in un ambiente rivolto a sud, l’orientamento che abbiamo detto avere la maggiore illuminazione, la luce del sole entrerà molto dentro le stanze durante l’inverno. Quindi contribuendo in modo importante a riscaldarle.

In estate invece non entrerà molto, aiutando a non surriscaldarle.

Per questo uno degli accorgimenti di progettazione efficiente è installare schermature solari aggettanti nelle pareti verso sud. Per intenderci pensiline o tende a sbraccio.

Infatti in inverno consentono alla luce di entrare lo stesso (perché è bassa all’orizzonte), in estate creano una zona d’ombra che mitiga il caldo del sole.

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Luce naturale e legge

Fatte queste riflessioni qualitative, devi tenere conto che la legge impone dei dati quantitativi.

Cioè ti dice che, a seconda dell’ambiente, c’è una superficie minima di luce naturale che deve illuminare l’ambiente.

In sostanza ti da le dimensioni minime delle finestre…

In realtà la legge è interessata non solo alla luce ma anche all’aerazione: infatti deve essere garantita anche l’aerazione degli ambienti. Solitamente la superficie delle finestre sono completamente apribili (con le ante), quindi ad una superficie finestrata che garantisce l’illuminazione naturale corrisponde anche una pari superficie finestrata che garantisce l’aerazione.

(NB: questa cosa non vale ad esempio per gli infissi scorrevoli dove ad una data superficie finestrata corrisponde metà superficie di aerazione)

La legge nazionale è il decreto sanità del 1975. Ma ogni regolamento edilizio comunale ha normato in tal senso.

Attenzione però: le leggi nazionali sono sovra-ordinate. Cioè forniscono dei limiti inderogabili. Questo significa che i regolamenti edilizi comunali possono fare previsioni più restrittive, non il contrario.

Naturalmente a meno che non ci siano specifiche leggi per il territorio in questione che introducano delle deroghe.

Ad esempio per le aree montane sono spesso introdotte dei limiti più permissivi.

Detto ciò vediamo i due parametri che detta il decreto sanità:

  • Superficie aeroilluminante
  • Fattore di luce diurna

La superficie aeroilluminante è la superficie della finestra rispetto alla superficie del pavimento della stanza.

Il numero che ti devi ricordare è 1/8.

Cioè la superficie finestrata deve essere maggiore o uguale ad 1/8 della superficie del pavimento.

Quindi: in una camera di 20mq la superficie minima della finestra deve essere di 2,5mq (20/8=2,5). Che corrisponde, ad esempio, ad una finestra di 1,6mx1,6m.

Se vai sotto queste superfici non rispetti la legge e quindi casa tua non è a norma e non può avere l’agibilità.

Ma a prescindere da questo devi considerare il valore di 1/8 come un valore minimo per avere un’illuminazione e aerazione congrue.

Questo rapporto cambia in determinate tipologie di ambienti (bagni e ripostigli ad esempio) dove può essere minore.

Il fattore medio di luce diurna è un po’ più complesso. Te lo spiego rapidamente ma, in linea di principio, se rispetti il rapporto aeroilluminante rispetti anche il fattore di luce diurna (prendila per quella che è: una generalizzazione. Non vale sempre eh!)

Questo fattore è molto importante perché è riferito proprio alla luce naturale in un ambiente.

Si tratta di un valore calcolato in percentuale (%) e confronta la quantità di luce naturale all’interno di uno specifico ambiente (quindi con le finestre reali, i pavimenti reali, i soffitti reali, le pareti reali) rispetto alla quantità di luce naturale presente all’esterno.

Un esempio per capirci.

Pensa di trovarti in un prato in campagna, senza nulla attorno. Nel punto dove ti trovi ci sarà una determinata quantità di luce naturale (si può calcolare, anche se esistono apparecchi che la misurano, e l’unità di misura è il lux).

Ora pensa che all’improvviso ti sorga una casa attorno esattamente nel punto in cui ti trovi. Ora sei al centro di una stanza illuminata da una finestra, con un pavimento, un tetto e delle pareti. L’illuminazione naturale dentro la stanza ora sarà diversa da prima (sicuramente minore).

Il fattore medio di luce diurna dentro la stanza è il rapporto tra la quantità di luce al suo interno rispetto a quella della situazione iniziale, in cui eri in mezzo al prato.

Per legge questo fattore dovrebbe essere maggiore del 2%.

Se vuoi calcolartela questa è la formula:

Io non l’ho mai fatto senza programmi…

Luce artificiale: la salvezza delle case scure

lighting design

Ma, fatte tutte le riflessioni sulla luce naturale, la realtà è che la maggior parte delle case in condominio hanno esposizioni pessime e sono poco luminose.

(Soprattutto) In questo caso bisogna progettare una illuminazione artificiale corretta.

Ti rimando nuovamente all’articolo che ho già scritto su come illuminare casa per approfondire meglio l’argomento. Lo trovi qui.

Però ti voglio comunque dare alcune indicazioni di base.

Nella progettazione dell’illuminazione artificiale devi porti due obiettivi:

  1. Raggiungere un livello di illuminazione adeguato alle funzioni che devono essere svolte nei vari ambienti della casa
  2. Ottenere l’atmosfera che ti piace in ogni ambiente

Il primo punto è tanto più importante per una casa con poca luce naturale….

Ti viene in aiuto la normativa tecnica. Infatti sono definiti dei livelli di illuminazione minimi a seconda degli ambienti. Non sono obbligatori, ma sono calibrati sulle funzioni da compiere.

L’unità di misura è quella che abbiamo già detto prima, il lux.

Ecco i valori:

  • Zone di passaggio (corridoi)                      100
  • Zone di lettura (salotti ad esempio)        300
  • Zone dei pasti (tavolo)                                150
  • Cucina (area preparazione pasti)             300
  • Bagno (generale)                                          100
  • Bagno (specchio)                                          300
  • Camere (generale)                                       100
  • Camere (armadi)                                          300
  • Camere (area lettura dei letti)                  300
  • Studi (aree scrittura)                                   500

Come calcolarli? Nell’articolo che ti ho linkato trovi alcuni principi base. Il consiglio è affidarti ad un progettista per le verifiche del caso.

In ogni caso il principio è: dove sei di passaggio non hai bisogno di tanta luce, dove ti rilassi non hai bisogno di tanta luce, dove devi svolgere dei compiti hai bisogno di tanta luce.

Ma questo non basta.

Infatti molte case, a causa della luce sbagliata, sembrano più fredde di un ghiacciaio siberiano.

E, a parte improbabili effetti led colorati degni di una discoteca, la causa di questi problemi sono le luci bianche.

Infatti la tonalità della luce bianca può variare. Da una luce bianca tendente al giallo ad una luce bianca tendente al blu.

le lampade e la temepratura colore

Quando scegli le lampadine di casa tua devi fare molta attenzione a quale tonalità scegli per le lampadine.

Quelle blu sono fredde, quelle gialle sono calde.

In casa luce fredda=cacca pupù, luce calda=ok.

Guarda le foto qui sotto: una scrivania illuminata con due lampadine della stessa potenza. Una con luce calda e una con luce fredda.

Si nota la differenza?

Adesso che abbiamo spiegato il concetto la domanda che devi farti è: Come fai a riconoscere se una lampadina mi dà luce calda o fredda?

La risposta è dalla temperatura colore, espressa in k (kelvin).

Per le lampadine generalmente varia da 2000k (luce molto calda) ai 6000k (luce molto fredda).

Evitando gli estremi, che possono essere disturbanti, ti devi mantenere nella fascia centrale, quella che va da 2700k a 4000k.

Ora ti faccio una mia riflessione personale.

Le luci a 4000k sono definite “naturali”. Cioè dovrebbero replicare in modo fedele la luce del sole. E ormai sono quelle più diffuse nelle case…

Per me, in ambito domestico, sono ancora luci fredde.

Nella foto di sopra la lampadina fredda era a 4000k. Io in una casa illuminata con quella luce non mi sentirei a mio agio…

Tenere una tonalità leggermente più calda aiuta a creare un ambiente domestico e intimo. Ed è più rilassante.

Ti consiglio di usare luci a 3000k.

Ci sarebbero tanti altri aspetti importanti da considerare nella progettazione dell’illuminazione artificiale. Ma per lo scopo di questo articolo abbiamo visto le due cose fondamentali:

  1. Come illuminare adeguatamente tutta la casa
  2. Come evitare l’effetto “casa fredda”

Naturalmente se a te piacciono le ambientazioni asettiche nessuno ti vieta di mettere luci fredde…Un solo consiglio: non mischiare, almeno per gli apparecchi illuminanti fissi, luci calde e luci fredde.

Detto della luce passiamo adesso all’altro punto fondamentale per ottenere una casa accogliente: il colore.

PARTE 2: IL COLORE NELLA RISTRUTTURAZIONE E COME DOMINARLO

Il colore nella decorazione della casa

Il colore non si riferisce solo alla pittura che dai alle pareti…ma riguarda anche pavimenti, porte, infissi, arredi…

Tutto è importante e va studiato.

Il progetto della tua ristrutturazione deve sviluppare il tema del colore e deve farlo prima di arrivare al cantiere.

Non basta dire “vabbè facciamo tutto bianco e poi si vede”. Si tratta di una ricetta per un disastro estetico.

Anche se puoi cambiare idea durante i lavori devi arrivare al loro inizio con un’immagine ben chiara da raggiungere. E questo è possibile solo con una progettazione completa.

Questo è un punto su cui insisto molto nel manuale “Ristruttura la tua casa in 7 passi”, in cui una specifica fase della progettazione (da fare col tecnico) è proprio dedicata alla scelta delle finiture. Colori compresi…

In questo paragrafo voglio darti alcuni principi di base sul colore che ti possono aiutare a progettare l’estetica senza ottenere l’effetto “grande magazzino” tipico di molte case.

Quindi vedremo:

  • Come usare il colore per cambiare dimensione agli ambienti
  • Quali principi usare nella scelta dei colori

Ridimensiona gli ambienti con il colore

Capita spesso che alcune stanze abbiano forme non ottimali: lunghe e strette oppure basse o irregolari.

O ancora che l’arredo sia obbligato ma esalti proprio le caratteristiche che non ti piacciono.

Con una scelta corretta del colore è possibile correggere visivamente questi ambienti.

In questo caso per scelta corretta del colore intendiamo della contrapposizione tra colori chiari (bianchi essenzialmente) e colori forti.

Qui sotto ti metto un’immagine che non è difficile trovare in rete ma che è molto chiara. Questa è stata presa dal sito archdaily (ho solo cambiato i colori delle pareti…).

Come vedi sono 9 combinazioni differenti in cui l’utilizzo di un colore modifica la percezione dimensionale degli ambienti.

Combinazione 1 – pareti bianche

Se lasci tutte le pareti bianche (o comunque molto chiare) l’effetto che ottieni è un generale allargamento dell’ambiente.

Se hai stanze piccole e regolari questa è una buona soluzione.

Combinazione 2 – pareti colorate

Colorare tutte le pareti (con colori forti naturalmente) ottiene l’effetto opposto: ambienti più piccoli.

Quando usarlo?

Voler restringere volontariamente uno spazio non è comune, però all’interno di una progettazione globale potrebbe essere un espediente utilizzato per far percepire altri ambienti come più grandi.

Mi spiego: se hai un soggiorno non molto grande potresti tinteggiarlo di bianco per ampliarlo. E per dare l’impressione di entrare in un ambiente ancora più grande potresti tinteggiare con colori forti un disimpegno o corridoio di accesso. La contrapposizione tra i due ti farà sembrare il soggiorno più grande.

Combinazione 3- soffitto colorato

In questo modo l’ambiente ti sembrerà più intimo perché avrai l’impressione che sia più basso.

Lo so che spesso le case moderne sono basse (negli ultimi 30 anni si costruiscono case alte 2,7m all’interno…il minimo consentito da legge).

Però in uno studiolo, in un salotto o in una camera, creare un ambiente più intimo può essere un effetto voluto.

Combinazione 4 – pareti colorate

In questo caso l’effetto è opposto: alzare le pareti. Che nelle case moderne potrebbe essere un effetto da ricercare.

Si potrebbe anche pensare, per enfatizzare l’effetto, di pitturare con fasce verticali di colori diversi.

Combinazione 5 – soffitto e parete di fondo colorate

Questa combinazione allarga gli spazi. (Naturalmente le pareti laterali devono essere chiare o meglio bianche).

Dove puoi usarlo? In un corridoio ad esempio…

Ma spesso capita di ritrovarsi con stanze lunghe e strette (molte camere da letto singole o bagni ad esempio) e questo espediente può essere utile.

Combinazione 6 –pareti laterali colorate

Questa combinazione stringe gli spazi.

Ancora: serve per dare l’impressione che gli spazi siano più bilanciati.

Combinazione 7 – Soffitto e pareti colorati tranne una

In questo caso dai importanza alla parete non colorata. La evidenzi.

Ti consiglio di usare con attenzione questa tipologia perché allontana anche la parete non colorata (soprattutto se è in fondo come nell’immagine).

Combinazione 8 – Parete colorata

Non solo evidenzia la parete, ma la avvicina.

Quindi ha un duplice effetto e quindi è utile in ambienti stretti e lunghi in cui la parete di fondo è importante.

Combinazione 9 – parte inferiore delle pareti colorata

L’effetto di questa decorazione è accorciare le pareti senza far sembrare il soffitto basso.

Lo so che fa molto effetto scuola o ospedale…però se trattata bene può dare effetti interessanti.

Ad esempio adesso che sono di nuovo di moda le decorazioni tipo boiserie potrebbe essere un modo per sfruttarle al meglio.

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Lo sapevi che solo grazie al colore puoi trasformare le dimensioni degli ambienti?

Spero di averti dato un’informazione utile.

Però non basta: ora che sai come sfruttare il colore per cambiare la percezione degli spazi, devi anche saper usare i colori giusti.

Alcuni principi per la scelta dei colori da usare in casa tua

Approfondire il tema del colore nella casa non è cosa che si può risolvere in un articolo di blog, è qualcosa di troppo vasto.

In compenso ci sono alcuni principi che potresti trovare utile seguire.

Principio 1: scegli (almeno) 3 colori

In casa deve esserci un colore principale, un colore secondario e un colore di accento.

A cui solitamente si aggiunge il colore del pavimento…

Il colore principale è quello che dovrebbe caratterizzare tutta la casa. Non ti nego che nei miei progetti il colore principale è quasi sempre un non colore, cioè il bianco.

Il mio consiglio generale è di utilizzare colori neutri e tenui come principali.

Il colore secondario è quello che dà il carattere alla casa. Se il colore principale è il fondo uniforme che quasi scompare, il colore secondario è quello che spicca.

Il colore di accento è quello che rompe le regole. Solitamente in contrasto con il secondario.

Ma come bilanciare tra di loro questi colori per evitare effetti improbabili?

Principio 2: usa la regola del 60 – 30 – 10

Questa è una semplice regola utile per disporre i colori in una casa:

Il 60% dello spazio deve essere del colore principale

Il 30% deve essere del colore secondario

Il 10% del colore di accento

Tendenzialmente su questa regola troverai scritto che il colore principale è quello delle pareti, il colore secondario è quello di tende/tappeti/arredi e il colore di accento è quello di cuscini e oggettistica.

Data questa regola di base io non concordo completamente.

Se il mio colore base è ad esempio il bianco (cosa che consiglio quasi sempre per le pareti), il colore secondario non deve essere limitato solo a tende, tappeti e arredi.

Invece dovrebbe essere esteso anche alle pareti. Sempre facendo attenzione a rispettare le proporzioni 60-30-10.

Altro accorgimento da utilizzare è declinare i colori secondo una palette (che vedremo al prossimo punto).

Cioè se il tuo colore secondario è blu, puoi pensare di declinarlo in varie tonalità.

Principio 3: costruisci una (o più) palette colori

Una palette colori è un insieme di colori armonizzati tra di loro da declinare all’interno della casa, sia su elementi edilizi (muri, pavimenti, soffitti, etc.) sia negli arredi.

A me piace lavorare con una palette colori di base da applicare all’intera casa, a cui fare delle variazioni in ambienti specifici.

Ad esempio nelle camere da letto, in particolare quelle dei bambini, non si può utilizzare le stesse tonalità utilizzate nel resto della casa. In questi casi tendo a portare un colore comune a tutta la casa (spesso anche solo quello del pavimento) e poi declinare nuovi colori in questi ambienti.

In fondo all’articolo ti metto il link ad un libro dove puoi trovare oltre sessanta palette colori.

Principio 4: abbinare i colori

Non è che i due o tre colori che caratterizzeranno casa tua possono essere scelti a caso.

Ci sono delle regole da seguire per armonizzarli.

La teoria del colore è complessa. Non la possiamo riassumere in poche righe. Però qualche dritta la possiamo sfruttare.

Un primo consiglio te l’ho già dato in relazione al colore principale: tendenzialmente utilizza il bianco o un colore neutro.

Questo non perché sia un male utilizzare un colore forte dominante in tutta la casa, ma perché queste scelte tendono a stancare velocemente.

Soprattutto quando in una ristrutturazione c’è una progettazione integrata che lavora sia sugli elementi edilizi (le pareti) che sugli arredi, ottenere un risultato che non stancherà dopo poco tempo è fondamentale.

(a meno che tu non voglia riarredare casa ogni pochi anni…)

Detto ciò la scelta dei colori deve essere fatta in relazione al colore secondario e a quello di accento.

Qui sotto ti metto due immagini: il cerchio di Itten e il cerchio cromatico.

il cerchio di Itten e il cerchio cromatico

Sono due delle principali rappresentazioni dei colori.

Il cerchio di Itten è diviso in tre aree concentriche: in mezzo ci sono i tre colori primari (nel triangolo), questi sono circondati dai tre secondari (cioè ottenuti mescolando i primiari), ed infine esternamente ci sono i terziari (somma di primari, secondari e loro combinazioni).

Il cerchio cromatico riporta gli stessi colori (anche se in realtà sono il doppio), ma procedendo dall’esterno verso il centro vi è una variazione di luminosità (quantità di bianco presente nel colore) mantenendo il medesimo colore.

Come vedi si tratta di colori molto accesi e che difficilmente (almeno mi auguro) troveranno spazio in casa tua.

Però utilizzerai tonalità differenti di questi colori e sulla base del cerchio cromatico è possibile dare delle regole di abbinamento.

Consideriamo di lavorare con due o tre colori in casa.

Per abbinarli puoi usare le seguenti regole:

  • Usi colori adiacenti (cioè scegli un colore e quello che si trova di fianco)
  • Usi colori adiacenti estesi (cioè scegli un colore e non quello che si trova di fianco ma ti sposti di due colori)
  • Usi colori complementari, o opposti (cioè scegli il colore e quello esattamente all’opposto nel cerchio)
  • Usi colori complementari divergenti, cioè scegli un colore, prendi il complementare e ti sposti di lato di uno o due colori (in questo secondo caso usi uno schema chiamato “triadico”)

In questo modo molti colori sono automaticamente esclusi dagli abbinamenti: il giallo ad esempio non dovrebbe stare con l’azzurro o con l’arancione (o almeno con determinate tonalità di azzurro e arancione).

Principio 5: colori caldi o colori freddi? È una questione psicologica…

Non ho una risposta da darti.

Nel senso che, come per le luci, in casa io userei prevalentemente colori caldi perché ritengo importante creare un ambiente in cui sentirsi protetti.

Ma la tonalità dei colori è una questione di percezioni psicologiche.

I colori caldi hanno generalmente l’effetto di eccitare la mente. Quelli freddi di calmarla.

Però va anche considerato di quali colori si parla…

Perché se non c’è dubbio che un rosso e un giallo siano colori che possono eccitare, il marrone (con tutte le sue declinazioni) pur essendo caldo è calmante.

Allo stesso modo il blu o il rosa pallido sono colori calmanti…ma se il blu diventa elettrico e il rosa diventa fucsia hanno l’effetto opposto.

Principio 6: un colore condiziona tutto l’ambiente

Con questa affermazione non intendo che se dai un colore ad una parete questa spiccherà sulle altre.

Ma che potrebbe letteralmente colorare l’atmosfera.

Il motivo è che tutte le superfici sono riflettenti. Anche quelle opache.

Cioè riflettono parzialmente i colori che li circondano.

Questo è particolarmente vero soprattutto per i colori molto chiari o per il bianco.

Così se fai una parete rossa in mezzo a tante pareti bianche, aspettati che queste ultime, in prossimità della parete colorata, restituiranno un po’di quel colore. Dando una tonalità a tutta la stanza.

Solitamente più è carico un colore più influenza l’ambiente.

Per questo le stanze colorate con tonalità forti spesso danno una sensazione di disagio.

Riepiloghiamo le regole-base

Posto che non abbiamo fatto un trattato completo sulla scelta dei colori in casa, e che non dobbiamo essere rigidi su quanto detto, riassumiamo in poche righe le regole che abbiamo dettato:

  1. Scegli tre colori, principale, secondario e accento, e declinali secondo la regola del 60/30/10
  2. Scegli colori adiacenti o contrapposti sul cerchio cromatico
  3. Sulla base dei colori scelti costruisci una o più palette con varie tonalità

Se segui queste regole otterrai una casa con colori equilibrati e gradevoli.

LE RISORSE PER UNA CASA CHE ADORERAI

i libri consigliati per approfondire la luce e il colore

Nei paragrafi precedenti abbiamo visto alcune regole pratiche per ottenere una buona illuminazione e degli abbinamenti di colori corretti in casa.

Non prenderli come dogmi su cui essere intransigenti ma come spunti per creare l’atmosfera che ti rappresenta al meglio. Fermo restando che il supporto di un professionista è fondamentale.

Per chiudere questo articolo voglio condividere con te alcuni libri che potrebbero interessarti

Libri sull’illuminazione

I libri sull’illuminazione sono molto tecnici…sono dedicati ai professionisti e ti consiglio di prenderli solo se vuoi approfondire molto l’argomento.

Te ne riporto tre…

Interior Lighting

è un libro tecnico (come tutti quelli sull’illuminazione) che tratta anche le ultime novità nel settore dell’illuminotecnica.

Illuminazione degli interni

Questo libro è il meno complesso dei tre e ha un capitolo molto interessante con degli esempi pratici.

Lezioni di illuminotecnica

Probabilmente è il testo più complesso. Però affronta argomenti interessanti come l’ottica (anche il funzionamento dell’occhio umano) e la teoria del colore.

Libri sul colore

In merito al colore ti consiglio alcuni libri più leggeri.

Progettare con la luce e il colore

Questo è l’unico libro che tratta entrambi gli argomenti (luce e colore). Si tratta di un testo abbastanza semplice anche se non da nozioni pratiche.

Il colore nell’arredamento

Questo è il libro in cui ci sono le tavolozze dei colori di cui ti parlavo. L’autore è il presentatore di un noto programma inlgese sulla ristrutturazione.

NB: scopro che questo libro mentre scrivo l’articolo non è più disponibile…spero lo sia presto perché lo ritengo un utile riferimento.

Abitare consapevole

Questo è un libro in cui il colore rappresenta solo una parte.

In realtà è un libro sul feng shui, disciplina orientale dedicata alla casa, in cui il colore rappresenta un aspetto fondamentale.

Rappresenta un prezioso manuale per chi vuole avvicinarsi a questo mondo.

Cromorama

Cromorama è un libro fantastico. Non è strettamente legato al design di interni ma tratta del colore a 360°.

Si tratta di uno dei pochi libri che mi ha entusiasmato e che bisognerebbe leggere a prescindere dai propri interessi.

Buona lettura!

mailling list per ristrutturare casa

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26 Novembre 2020 / / Case e Interni

Applique da parete: l'importanza dei punti luce in casa

Quando acquistiamo un’applique dobbiamo subito definire alcuni punti per determinare la scelta: in quale ambiente va inserita, a che fine e il contesto di arredamento. Esistono infatti applique molto decorative, dei fantastici oggetti di design o semplici lampade che fanno solamente la loro funzione: diffondere la luce. Arredamento e illuminazione vanno di pari passo armonizzandosi allo stile della nostra casa e le applique da parete, in particolare, riescono in modo fantastico e suggestivo ad incorniciare soggiorni, sale da pranzo e corridoi.

Le applique possono essere utilizzate in due modi: per il loro design (capacità di arredare e rifinire gli ambienti) oppure per la tecnica e modalità con cui modellano la luce (ad esempio il disegno a parete che crea l’emissione conica della luce verso l’alto e verso il basso).

Se partiamo dal design dell’applique, bisogna inquadrare lo stile del nostro arredamento per creare armonia. La scelta è vasta: applique moderne, applique a led, applique di design, applique classiche. Anche i materiali sono vari: applique in vetro, in legno, in stoffa o in cristallo. Le lampade appliques possono essere quello che vogliamo: molto lineari e moderne oppure costituire pezzi di espressione barocca o eclettica. Quindi la prima cosa da decidere è lo stile delle applique:

  • moderne
  • classiche
  • rustiche
  • shabby chic
  • eccentriche
  • barocche
  • lineari
    Applique da parete: l'importanza dei punti luce in casa

    Applique per l’illuminazione generale: a cosa serve l’applique da parete

    Le applique sono una valida alternativa per l’illuminazione generale. Se non hai soffitti idonei per l’attacco di un lampadario, installare applique luminose da parete è la scelta più valida. Sono perfette per diffondere la luce e rendere gli ambienti accoglienti. Puoi scegliere il modello più adatto alle tue esigenze, sfruttando al massimo la capacità dei diversi prodotti in commercio:

    1. Applique che proietta la luce in alto e in basso in forma conica

    2. Applique che proietta la luce in modo omogeneo su tutta la parete

    Per potenziare l’illuminazione basta installare questi punti luce su superfici chiare che riflettono la luce, mentre i colori scuri, come sappiamo, tendono ad “assorbirla”.

    Applique e l’illuminazione d’accento: in cosa consiste

    Parliamo di illuminazione d’accento quando l’applique è utilizzata con la funzione di fari e faretti, ma anche come lampada per illuminare un oggetto o un punto specifico. Il faretto a parete è anche una valida alternativa, alla classica lampada da comodino ed è perfetto per dar vita, con la sua luce, a punti precisi della nostra abitazione oppure focalizzare l’attenzione su un quadro o delle nostre foto appese. In questi casi non si parla di illuminazione generale, ma di illuminazione d’accento.


    Applique da parete: l'importanza dei punti luce in casa


    L’altezza corretta dove montare le applique

    É sempre consigliabile fare in modo che le sorgenti luminose non siano direttamente visibili, per non rovinare l’atmosfera che creano. Al fine di diffondere la luce, è consigliabile l’installazione a un terzo della parete, sopra l’altezza degli occhi. Se abbiamo scelto un’applique di tipo classico, va montata a circa 5 cm sopra l’altezza degli occhi quindi 1,70-1,80 m da terra. Se è un modello lineare e moderno, per escludere ogni possibile abbagliamento, l’altezza può salire fino a 2 m. La lampada da parete in questo modo si farà sicuramente notare e rimarrà anche argomento di conversazione sia che si tratti di illuminazione per la casa che per ufficio.

    Se non puoi nascondere la sorgente luminosa, ci sono anche applique create a questo scopo: non abbagliano grazie a paralumi di vetro satinato. La satinatura o sabbiatura del vetro, copre la sorgente di luce senza abbagliare e al contempo senza ridurre la luminosità, ma anzi la diffonde. Questo tipo di finitura si usa in particolare per le lampade da bagno e per illuminare gli specchi oppure per le lampade da parete a LED.

    Applique da parete: l'importanza dei punti luce in casa

    Fissaggio delle lampade a parete

    Come prima cosa al momento del montaggio dobbiamo sempre seguire le istruzioni allegate al prodotto acquistato e le indicazioni sulla sicurezza del prodotto stesso, affidandoci sempre ad un elettricista esperto e di fiducia.

    Le applique con cavo e presa, sono un’ottima soluzione quando non abbiamo sulla parete una fonte di corrente oppure se ci troviamo in un locale in affitto e non possiamo fare tracce sul muro.

    Parallelamente, esistono modelli di applique che si possono montare anche a soffitto e plafoniere che si possono montare anche a parete. É fondamentale capire che caratteristiche tecniche cerchiamo e in che contesto andranno installate: ecco perché è importante rivolgersi a negozi competenti e professionali, in grado di indirizzarci nell’acquisto.

    Applique da parete: l'importanza dei punti luce in casa

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    Anna e Marco DMstudio – CASE E INTERNI