Hai mai sentito parlare del pavimento sopraelevato per interni? Si tratta di una soluzione moderna, nata inizialmente nei Centri Elaborazione Dati per rispondere alla necessità di intervenire facilmente sugli impianti informatici e di rete, soggetti a frequenti modifiche e manutenzioni.
Nel tempo, questo sistema, conosciuto anche come pavimento flottante, ha trovato largo impiego negli ambienti di lavoro. La sua forza sta nella possibilità di gestire in modo semplice e flessibile cablaggi elettrici, telefonici, informatici, ma anche impianti idraulici e di ventilazione, senza dover ricorrere a lavori invasivi come demolizioni o scavi.
Ma non finisce qui. Oggi il pavimento sopraelevato non è più solo una soluzione tecnica, è diventato un vero e proprio elemento architettonico. Lo trovi negli uffici, certo, ma anche nei musei, nei negozi, negli showroom e in tutti quegli spazi dove è importante poter riorganizzare ambienti e impianti con facilità.
Un altro grande vantaggio? Se hai a che fare con un pavimento antico o di pregio (e non sai come recuperarlo), questa tecnologia ti permette di intervenire senza danneggiarlo, lasciandolo intatto e perfettamente conservato. In più, è una scelta reversibile: se cambi idea, puoi rimuovere tutto senza lasciare tracce permanenti.
Pavimenti sopraelevati: cosa sono
Ora che hai capito perché i pavimenti sopraelevati si sono diffusi così tanto, vediamo insieme da cosa è composto questo sistema così pratico.
Il pavimento sopraelevato, come quello realizzato e progettato da Imola Tecnica, si basa su una struttura portante, solitamente in metallo, composta da piccoli pilastri regolabili e traverse. Su questa base vengono poi posizionati i pannelli che formano la superficie calpestabile. Tra il pavimento vero e proprio e il sottofondo si crea uno spazio tecnico, chiamato intercapedine, che può avere altezze diverse, da pochi centimetri fino a oltre un metro.
Grazie a questa soluzione, non è necessario decidere fin da subito come organizzare tutti gli spazi e gli impianti. Hai molta più libertà e puoi modificare l’ambiente in base alle necessità del momento, senza interventi invasivi.
Un altro vantaggio? Se in futuro c’è bisogno di aggiungere qualcosa che non era stato previsto in fase di progetto, nessun problema: puoi farlo senza complicazioni. Basta sollevare i pannelli per accedere agli impianti e intervenire in modo semplice, ad esempio per cercare un guasto o fare una riparazione.
Vantaggi dei pavimenti sopraelevati
Rispetto a un pavimento tradizionale, quello flottante offre vantaggi davvero concreti. Uno su tutti? La possibilità di aggiungere nuovi impianti o modificare quelli esistenti, per essere certi che siano a norma, senza dover rompere nulla. Niente demolizioni, niente polvere, niente lavori lunghi e invasivi.
Un altro grande punto a favore sono i tempi di realizzazione: non devi aspettare che gli impianti siano collaudati o certificati per poter installare il pavimento sopraelevato. E nemmeno attendere che il massetto sia completamente asciutto per incollarci sopra la pavimentazione.
Il sistema, infatti, si posa “a secco”, cioè senza l’uso di collanti o malte, che ti permette di andare avanti con i lavori in cantiere più velocemente, mantenendo comunque la libertà di intervenire sugli impianti anche in un secondo momento.
Struttura dei pavimenti sopraelevati
Un pavimento sopraelevato si compone essenzialmente di due elementi principali:
- la struttura portante;
- i pannelli.
Questi due componenti possono essere combinati in vari modi, a seconda delle esigenze tecniche ed estetiche dell’ambiente.
La struttura portante è solitamente realizzata in acciaio e comprende diversi elementi:
- le colonne, che sostengono l’intera struttura;
- il piano d’appoggio sulla sommità delle colonne;
- un dispositivo di regolazione per controllare l’altezza;
- la base che poggia direttamente sul pavimento.
Per rendere la struttura ancora più solida e per distribuire meglio i carichi, è consigliato aggiungere anche traversi che collegano le colonne tra loro, creando una griglia stabile su cui verranno posizionati i pannelli.
Un dettaglio importante da non trascurare: tra i punti di contatto (cioè dove i pannelli appoggiano sulla struttura) è bene applicare delle guarnizioni elastiche che aiutano a smorzare le vibrazioni e riducono i rumori, garantendo un pavimento più silenzioso e stabile.
Conclusioni
Il pavimento sopraelevato offre una serie di vantaggi evidenti che lo rendono una scelta ideale in ambienti come uffici, banche e centri direzionali, dove le informazioni viaggiano in continuazione e la tecnologia è parte integrante del lavoro quotidiano.
In questi spazi, è fondamentale avere impianti sempre accessibili, facilmente modificabili e collegabili ovunque serva. E qui entra in gioco il pavimento flottante (da non confondere con quelli che possono essere incollati come questi): ti permette di intervenire senza demolizioni, senza sporcare e senza interrompere l’attività lavorativa.
A differenza dei sistemi tradizionali, dove i cavi sono nascosti dietro le pareti, nei soffitti o sotto il pavimento e richiedono lavori lunghi e costosi per ogni modifica, il pavimento sopraelevato è molto più flessibile. Puoi installare o aggiornare gli impianti anche in un secondo momento, quando hai chiaro cosa serve davvero.
Può essere particolarmente utile, ad esempio, se hai un immobile destinato all’affitto: puoi aspettare di sapere chi lo prenderà in locazione e progettare gli impianti su misura per il nuovo inquilino, evitando sprechi e costi inutili.
Non solo: il pavimento flottante ti fa anche risparmiare tempo. Si monta rapidamente, anche a fasi, senza polvere né rumori fastidiosi. Non è necessario chiudere il negozio o fermare l’ufficio con tutti i costi che ne possono derivare: i lavori si possono fare mentre l’attività continua.
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