La vita è fatta di alti e bassi, di giornate belle e meno belle, di momenti in cui tutto si rompe e bisogna ricostruire: c’è chi cambia look, chi cambia taglio di capelli, chi inizia a rimettersi in forma, chi sradica completamente la propria vita precedente.
Tutto questo accade in momenti di svolta della nostra vita. Il nostro io interiore chiede fortemente un cambiamento, perché la nuova vita che ci attende sia allineata con il nostro nuovo sé, sia all’interno che all’esterno. Spesso è un evento esterno che porta il cambiamento, a volte invece ci sentiamo spinti a cambiare qualcosa e qualcosa, di conseguenza, cambia nella nostra vita.
Questi sono momenti in cui il cambio dovrebbe riguardare anche la casa, oltre che la nostra persona interiore ed esteriore, perché la nostra casa è un prolungamento del nostro campo energetico.
Non è un caso che alcuni dei periodi che percepiamo più pesanti siano i traslochi e le ristrutturazioni; “eh vabbé ma il trasloco stanca perché è faticoso, la ristrutturazione prevede grosse spese, a volte non previste”. Tutto giusto e vero, però sia nel trasloco che nelle ristrutturazioni, siamo aiutati da ditte e da professionisti che si occupano della parte faticosa, come il trasporto di oggetti pesanti e lavori manuali. Quello che stanca è il cambiamento, il fatto che la nostra persona veda il proprio territorio distrutto, che ci si debba ricostruire in un nuovo ambiente, in un nuovo quartiere, in una nuova città.
Il momento giusto per cambiare
Il momento giusto di solito è quando il nostro intuito ci spinge a cambiare. Spesso non sta succedendo nulla nella nostra vita né di bello né di brutto (e forse è proprio di questo piattume che ci siamo stancati) e allora da dentro sentiamo una spinta e cominciamo a cercare di rimettere in moto qualcosa. Ci guardiamo intorno e la casa non ci somiglia più, cominciamo a scorrere le bacheche di Pinterest, a chiedere consigli ad amici, a contattare professionisti.
Oppure il cambiamento ci viene imposto da avvenimenti esterni e siamo costretti a fronteggiarlo: cambio di lavoro, trasferimenti, fine di una relazione, perdita di una persona cara.
I cambiamenti imposti sono quelli più difficili da affrontare, perché spesso non sono voluti, sono inaspettati e creano resistenza, oltre che il dolore per la perdita.
Sia in un caso che nell’altro, sia che il cambiamento lo stiamo cercando o che ci venga imposto, cercate di fermarvi un attimo. Non è il momento per prendere decisioni drastiche che sono in questi casi guidate da emozioni forti, ferite profonde e quindi poca lucidità. Vivete questa emozione e rendetela viva e partecipe, cercate di affrontarla senza cercare di soffocarla, o di metterla a tacere. In alcuni casi aiuta molto contattare uno psicologo professionista per aiutarvi in momenti particolarmente difficili e dolorosi.
Capire cosa ci serve
Una volta passato il momento fortemente emozionale, potete sicuramente cominciare a pensare cosa volete cambiare e come affrontare questa nuova vita che vi si palesa davanti.
Un metodo interessante per fare un resoconto della propria vita potrebbe essere quello descritto nel libro “Design your life” di Bill Burnett e Dave Evans, due professori di Stanford che hanno sviluppato questo metodo per progettare la propria vita futura: si tratta di utilizzare delle tabelle da applicare nei diversi ambiti della propria vita, per capirne il livello di soddisfazione e apportare modifiche agli ambiti meno sviluppati. Una volta fatto questo si possono trovare soluzioni e metodi ad hoc per ogni settore e alzare il livello di soddisfazione. Questo è solo uno dei tanti metodi che si possono utilizzare; qualsiasi soluzione decidiate di seguire, avrete quantomeno un’idea più chiara di come e dove agire.
L’home therapy aiuta a capire quali sono i cambiamenti interiori da affrontare, a supportarli apportandoli anche all’ambiente che vi circonda.
Se avete ad esempio bisogno di energia, potete bilanciare questa mancanza nella vostra casa con lo studio del colore o con aggiunta di elementi che generino sorpresa; se avete chiuso una relazione è importante che la casa si evolva, che diventi una casa che non parla più di un Noi, ma di un Io, che elimini blocchi emotivi per ripartire da un concetto di valore e amplificazione del Sé.
Qualsiasi metodo decidiate di utilizzare, vi sconsiglio applicazioni e programmi di intelligenza artificiale, che non possono gestire, supportare e analizzare l’ambito emotivo. Certamente promettono e generano trasformazioni di ambienti al costo di un caffè, quello di cui però spesso abbiamo bisogno non sono meri progetti, ma di un professionista che ci aiuti a capire cosa abbiamo bisogno di cambiare.
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