18 Novembre 2025 / / Casa Poetica

Organizzare i materiali artistici - Casa Poetica

Organizzare materiali artistici non è facile, soprattutto se sei una persona creativa che tende a comprare senza pensarci troppo. Colori di ogni tipo, matite, pennelli, fogli, pastelli, righelli… spesso finiscono sparsi in tutta la casa. Il risultato è che quando arriva l’ispirazione ti ritrovi a cercare tra cassetti, scatole e pile di carte, perdendo tempo ed energia.

Un ambiente caotico non solo rallenta, ma pesa anche sulla mente. Al contrario, sapere dove si trova ogni cosa rende più semplice iniziare, concentrarsi e portare a termine i progetti. Dopo il decluttering, il passo successivo è creare un sistema che ti aiuti davvero a gestire i materiali artistici giorno dopo giorno.



Colori: come organizzare materiali artistici senza sprechi

I colori sono la parte più entusiasmante ma anche la più difficile da gestire: tubetti mezzi secchi, tempere dimenticate, acquerelli che girano da una stanza all’altra. Il primo consiglio è separarli per tipologia — acrilici, acquerelli, tempere, oli — e riporli in scatole trasparenti o cassettiere etichettate.

Controllali periodicamente: se un colore è secco o inutilizzabile, liberati dello spazio che occupa. Ricorda che i contenitori chiusi e ordinati evitano di comprare doppioni perché ti mostrano subito cosa hai. Un trucco utile: tieni i colori che usi più spesso in un vassoio dedicato, a portata di mano, mentre le scorte possono stare in contenitori chiusi.

Organizzare i colori - Casa Poetica

Trattare sempre il materiale con cura



Pennelli e strumenti da disegno: cura e manutenzione

Per organizzare materiali artistici non basta trovare un posto, serve anche mantenerli in buone condizioni. I pennelli, ad esempio, vanno lavati subito dopo l’uso (sapone neutro e acqua tiepida per acrilici e oli, acqua pulita per acquerelli) e lasciati asciugare in orizzontale o con le setole verso il basso. Poi riponili in barattoli o in astucci arrotolabili con scomparti separati.

Gli strumenti da disegno — matite, temperini, pastelli, carboncini, righelli, gomme — tendono a sparpagliarsi ovunque. Suddividili in scatole con divisori o in astucci rigidi: le punte non si rovinano e sai sempre cosa hai. Un’idea utile è preparare un kit base con matite, temperino, gomma e righello: così, anche nei momenti di caos, hai subito a portata gli strumenti essenziali.



Fogli, sketchbook e tele: protezione e ordine visibile

La carta è delicata e se non la organizzi rischia di stropicciarsi o rovinarsi. Fogli e cartoncini singoli vanno conservati in cartelline rigide o portadisegni piatti, etichettati in base alla grammatura o alla destinazione d’uso (acquerello, schizzo, disegno tecnico). Gli sketchbook, invece, si conservano bene in verticale su una mensola o in scatole etichettate, separando quelli in corso da quelli finiti.

Le tele occupano spazio e meritano una gestione a parte: conservale in verticale con un divisorio, dividendo quelle vuote da quelle già dipinte. Se hai quadri in corso, coprili con carta velina o fogli protettivi per evitare polvere e graffi.



Soluzioni salva-spazio per piccoli ambienti

Non tutti hanno un atelier o uno studio. Se lavori in spazi condivisi, i carrellini multipiano sono ideali: sul ripiano inferiore puoi tenere i blocchi e i fogli più grandi, su quelli intermedi i barattoli di pennelli e temperini, su quello superiore i colori che usi più spesso. Così tutto si muove con te e non invade la casa.

Anche le scatole trasparenti impilate sono utilissime, a patto di etichettarle chiaramente. L’obiettivo è sempre lo stesso: aprire e trovare subito ciò che ti serve, senza dover svuotare mezza stanza.

Soluzioni salvaspazio - Casa Poetica

Carrellino multipiano salvaspazio



Organizzare materiali artistici: da caos a ispirazione

Organizzare materiali artistici non significa diventare maniaca dell’ordine, ma semplificarti la vita creativa. Pennelli puliti, matite appuntite, fogli protetti: piccoli gesti che fanno una differenza enorme. Uno spazio ordinato ti restituisce tempo ed energia, e ti permette di dedicarti al meglio a ciò che ami davvero: creare.

Se però ti senti sommersa da scatole, colori e fogli, non preoccuparti: non sei la sola. Possiamo lavorare insieme per costruire un sistema pratico e su misura per te, con una consulenza personalizzata anche a domicilio. Scrivimi e trasformiamo il tuo caos artistico in uno spazio ordinato e ispirante.





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18 Novembre 2025 / / Coffee Break


Quando, nell’estate del 2024, ci è stato affidato l’incarico di trasformare un
edificio industriale dismesso di circa 1.500 mq nella nuova sede del Balletto
di Roma a Monterotondo, abbiamo scelto di partire dall’ascolto: delle esigenze
della
scuola di danza, del ritmo del loro lavoro quotidiano, dell’identità che questa realtà porta
con sé.
Per noi di
CAFElab Architetti, progettare questi spazi ha significato immaginare un luogo in cui danza,
formazione e comunità potessero convivere con naturalezza.

Il cuore dell’edificio: spazi fluidi e relazioni

L’edificio originale presentava vincoli e potenzialità: una lunga parete
vetrata affacciata su via Salaria — in parte oscurata da vecchi cartelloni
pubblicitari e superfetazioni — e tre facciate quasi cieche con ingressi poco
leggibili. All’interno, la struttura in cemento armato con ampie campate
prometteva piena libertà distributiva.

L’accesso alla scuola è oggi un piccolo gioco percettivo: da un ingresso
discreto si attraversa un vestibolo di altezza contenuta, per poi aprirsi
improvvisamente nel grande vano centrale, uno spazio a tutta altezza che
diventa cuore e bussola dell’edificio. Questo ambiente luminoso accoglie e
orienta, intrecciando i percorsi quotidiani di allievi, docenti e
visitatori.
Qui ogni elemento è progettato per favorire comfort e riconoscibilità: la
reception centrale separa i visitatori dagli studenti, un divanetto su misura,
nel caratteristico arancione istituzionale, introduce il codice cromatico che
accompagna tutto il progetto.
Un portale colorato accoglie i più piccoli nelle loro aree dedicate,
diventando un riferimento immediato e un segno giocoso che dà continuità a un
luogo costruito sulle relazioni.

Volumi, trasparenze e visione urbana

Sul fronte di via Salaria si apre la grande superficie vetrata che ospita la
sala danza principale, uno spazio ampio e luminoso, trasformabile in due
ambienti indipendenti grazie alle pareti mobili. Durante il giorno, la vetrata
riflette il ritmo della strada; al tramonto, si accende come una lanterna
urbana, rendendo visibile la coreografia di gesti e movimenti che anima
l’interno. Un dialogo costante con la città, che restituisce al contesto un
frammento di vita artistica in evoluzione.

Materiali, esperienza e comunità

La selezione dei materiali risponde a criteri di prestazione tecnica,
durabilità e identità progettuale. Le pavimentazioni Harlequin garantiscono
sicurezza e comfort per i danzatori; l’illuminazione Disano assicura una resa
luminosa controllata e uniforme, sia nelle sale sia nelle aree di passaggio.

Il risultato è un ambiente pensato per sostenere la pratica quotidiana, ma
anche per diventare punto di riferimento culturale e sociale per la comunità
locale.

Scheda tecnica

  • Luogo: Monterotondo (RM), Italia;
  • Cliente:
    Balletto di Roma SCARL;
  • Area: circa 1.500 m²;
  • Anno: 2025;
  • Attività: progettazione architettonica, direzione lavori, arredi su
    misura;
  • Prodotti e materiali: pavimentazioni Harlequin, illuminazione
    Disano.

Balletto di Roma in Monterotondo: architecture for dance


In the summer of 2024, we were entrusted with transforming a 1,500 m²
disused industrial building into the new headquarters of the Balletto di
Roma in Monterotondo. From the very beginning, we chose to listen— to the
needs of the company, to the rhythm of their daily work, and to the identity
that this institution brings with it. For us at
CAFElab Architetti, designing these spaces meant imagining a place where dance, education,
and community could coexist naturally.

The Heart of the Building: Fluid Spaces and Connections

The existing structure presented both constraints and opportunities: a long
glazed wall facing Via Salaria—partially hidden by old billboards and
additions—and three almost blind facades with barely readable entrances.
Inside, the reinforced concrete frame with wide spans offered generous
freedom for spatial reorganization.

Today, the entrance to the school unfolds as a subtle perceptual sequence:
from a discreet access point, one passes through a low vestibule that
suddenly opens into the large central hall, a double-height space that
becomes the core and compass of the entire project. This luminous
environment welcomes and guides, weaving together the daily paths of
students, teachers, and visitors.
Every element is designed to support comfort and identity: the central
reception defines flows, while a custom-designed bench in the institution’s
signature orange introduces the chromatic code that runs throughout the
project.

A colored portal guides younger students toward their dedicated areas,
becoming an immediate and playful landmark that reinforces the relational
character of the building.

Volumes, Transparency, and Urban Presence

On the Via Salaria front, a large glazed façade reveals the main dance
studio—a spacious, bright environment that can be divided into two
independent rooms thanks to movable partitions. During the day, the glass
surface reflects the pace of the street; at dusk, it glows like an urban
lantern, offering passersby a glimpse of the gestures and movement unfolding
inside. A continuous dialogue with the city that returns to the urban fabric
a fragment of artistic life in evolution.

Materials, Experience, and Community

The selection of materials follows criteria of technical performance,
durability, and identity. Harlequin flooring ensures safety and comfort for
dancers; Disano lighting provides uniform and controlled illumination both
in the studios and in shared areas.
The result is an environment conceived to support daily practice while
becoming a cultural and social reference point for the local community.