11 Marzo 2019 / / Architettura

Finalmente arriva la primavera! Le giornate si allungano, il sole diventa più caldo e la natura si risveglia: quale miglior occasione per fare un po’ di giardinaggio? Che tu decida di mettere alla prova il tuo pollice verde o di affidarti a giardinieri professionisti, non farti cogliere (giusto per stare in tema) impreparato. Scopri quali sono le cose da fare in giardino nel mese di marzo, con alcuni consigli pratici e un piccolo approfondimento sul Bonus Verde.

Foto di Quinn Kampschroer da Pixabay

Sistemare il giardino in primavera: viva il fai da te!

Prendersi cura del giardino in primavera è il primo passo per godere di uno spazio verde sano e rigoglioso anche durante l’estate. Se è buona norma fare manutenzione tutto l’anno, l’arrivo di marzo inaugura la grande stagione dei lavori di sistemazione, concimazione, potatura e semina delle aree verdi.

  1. Rimuovi i teli protettivi che hai utilizzato durante l’inverno. Controlla che umidità e condensa non abbiano creato muffe, cambia i vasi se sono diventati troppo piccoli, elimina le foglie secche e prepara le piante riproducibili per talea.
  2. Occupati della potatura delle piante e degli arbusti prima del risveglio primaverile. Elimina i rami che non ricevono abbastanza luce; una potatura corretta stimola la nascita di nuove gemme, la fioritura e la produzione di frutti. Secondo gli esperti, marzo è il mese perfetto per potare le rose.
  3. Prepara le aiuole fiorite: elimina le erbe infestanti avendo cura di rimuovere completamente le radici. Smuovi bene il terreno e rompi le zolle per ossigenare la terra. Scegli la forma dell’aiuola e crea una bordatura decorativa utilizzando sassi, mattoni o paletti. Ricorda di scegliere piante adatte all’esposizione (sole pieno, mezzo sole o ombra).
  4. Concima il terreno prima della ripresa vegetativa per assicurare all’apparato radicale il giusto apporto di nutrienti. Scegli il concime più adatto alle caratteristiche della vegetazione, preferendo i concimi naturali e organici a quelli chimici (soprattutto se poi coglierai e mangerai i frutti delle piante!).
  5. Rigenera il prato. Controlla lo stato in cui versa il tappeto erboso dopo l’inverno (sì, anche i prati si stressano!). Esegui un taglio basso per arieggiare il terreno, concima la terra e procedi alla risemina delle zone diradate quando le temperature superano i 10 gradi. Scegli un miscuglio di sementi uguale a quello già radicato.
  6. Metti a dimora i bulbi estivi e interra quelli primaverili, che sono fioriti in casa. Abbi cura di piantarli ad una profondità almeno doppia rispetto al loro diametro e annaffiali per stimolare le radici. Tra le bulbose estive da piantare tra marzo e aprile troverai i gladioli, le dalie, i gigli, le calle e gli agapanthus.
  7. Semina i fiori che sbocceranno in estate. Ecco cosa puoi seminare all’aperto quando marzo è mite: bocca di leone, delphinium, ipomea e calendula. Se proprio non riesci ad aspettare la fioritura estiva, compra piantine di fiori primaverili come le primule, le violette, le margherite, la lobelia e alcune varietà di anemoni.

Attenzione: prima di prenderti cura del giardino, assicurati che il pericolo di gelate sia davvero scampato e osserva i primi segnali che indicano la ripresa vegetativa. Il segreto sta tutto nel rispetto dei ritmi della natura!

Foto di congerdesign da Pixabay

Idea bonus: la preparazione del giardino in primavera passa anche dagli arredi. Rispolvera vecchie sdraio in legno o realizza un divanetto da esterno utilizzando pallet e cuscini colorati non ti serve molto per creare un angolo relax immerso nel verde!

Quanto costa un giardiniere professionista?

Non avere il pollice verde non significa dover rinunciare all’incanto di un giardino fiorito. Se non te la senti di prenderti cura delle piante, o semplicemente non sai come fare a progettarne un’area verde, puoi rivolgerti a chi ha fatto del giardinaggio il suo lavoro. La manutenzione di un giardino privato ad opera di un professionista, e ancor di più la sua creazione da zero, ha dei prezzi superiori rispetto al fai da te. Le tariffe (calcolate ad ore o a
metro quadro) variano a seconda degli interventi previsti nel progetto. Ecco una piccola tabella riassuntiva con alcune indicazioni sul costo dei giardinieri:

PREZZI INDICATIVI E TARIFFE DEI GIARDINIERI

manutenzione e interventi di base 10 – 25 € (all’ora)
progettazione giardini da 280 € a 4.000 €*
potatura piante 50 – 120 € (per pianta, in base all’altezza)

* fonte: www.habitissimo.it (il prezzo dipende dall’impresa a cui ci si rivolge, i prezzi variano da impresa a impresa e dal tipo di professionista selezionato, sia giardiniere o architetto paesaggista)

Ricorda che si tratta di prezzi indicativi, che possono variare in base a dove vivi, alla metratura del giardino e alla tipologia di intervento richiesto. Altri fattori che incidono sul preventivo sono la durata dei lavori, l’uso di strumenti specifici e il grado di esperienza del professionista.

Chiedere l’aiuto di un giardiniere, però, ha anche i suoi vantaggi. Per tutto il 2019, chi intraprende lavori di manutenzione del verde può godere delle agevolazioni del Bonus Verde. Consulta il sito dell’Agenzia delle Entrate per trovare tutte le informazioni utili (come richiederlo, quali spese vi rientrano, la percentuale di detrazioni fiscali).

6 Marzo 2019 / / Blog Arredamento

Ristrutturare casa, si sa, è un’impresa difficile… ma non impossibile! Piccoli accorgimenti possono fare la differenza dal punto di vista energetico ed ambientale, con un notevole risparmio in termini di costi e spese. Oggi scopriremo quali infissi scegliere: faremo il punto sui materiali, i prezzi e le agevolazioni fiscali che si possono richiedere in fase di ristrutturazione.

Foto di Free-Photos da Pixabay

1. Scegliere gli infissi migliori in base alle prestazioni

Ti è mai capitato di percepire una sensazione di freddo avvicinandoti alla finestra? Se la risposta è sì, con tutta probabilità i tuoi infissi lasciano passare degli spifferi d’aria. Innanzitutto, precisiamo che il passaggio di spifferi è è la principale causa di dispersione di calore, che a sua volta influisce sull’isolamento termico dell’abitazione (per non parlare dell’ingente spreco di energia e di denaro!). Il fatto che correnti d’aria entrino in casa è un vero campanello d’allarme, che indica la necessità di sostituire telai deteriorati o danneggiati con degli infissi nuovi, possibilmente di ultima generazione.

Gli infissi termoisolanti sono appositamente pensati per garantire prestazioni ottimali in materia di efficienza energetica. L’isolamento termico è dovuto non solo alla tipologia dei telai, ma anche alla scelta dei vetri che completano le finestre. In fase di ristrutturazione, quindi, è consigliato informarsi sul valore di trasmittanza termica (U), un dato che indica il potere isolante del vetro e dell’infisso. La scelta dovrebbe quindi ricadere su tipologie di finestre a basso valore di trasmittanza, con doppi vetri o, meglio ancora, vetri basso-emissivi*.

* Sono definiti basso-emissivi (o Low-E) i vetri sottoposti a trattamento di isolamento con pellicole di materiali diversi (tra cui l’argento), adese alle facce interne dei vetri. Tra i numerosi vantaggi, questi vetri sono particolarmente apprezzati per la loro efficienza termica: permettono infatti di mantenere gli ambienti freschi in estate e caldi in inverno.

In fase di sostituzione e scelta degli infissi, è bene considerare anche eventuali necessità di isolamento acustico. Abiti nei pressi di una strada trafficata o i tuoi vicini di casa amano ascoltare musica a tutto volume? Ricorda che per scegliere gli infissi di casa devi prendere in considerazione anche la rumorosità dell’ambiente che ti circonda.

Importante: prima di procedere all’acquisto, verifica che gli infissi siano certificati per il risparmio energetico e che rispettino le normative UNI vigenti.

2. Legno, pvc e alluminio: quali infissi scegliere?

In linea generale, possiamo affermare che i materiali utilizzati per la costruzione dei moderni telai sono il pvc, il legno e l’alluminio. Vediamo più nel dettaglio di cosa si tratta, analizzando le caratteristiche principali e i prezzi degli infissi in base al materiale scelto.

    • Infissi in PVC: apprezzati per l’ottimo rapporto qualità-prezzo, gli infissi in pvc hanno buone capacità di isolamento termico e di resistenza agli agenti atmosferici. Pur non richiedendo una particolare manutenzione, durano nel tempo senza modificare le loro proprietà. Gli unici inconvenienti del PVC riguardano la gamma dimensionale (limitata in caso di finestre molto grandi) e quella cromatica (risolvibile scegliendo strutture esterne di materiale diverso). Nonostante si tratti degli infissi più economici, i costi variano in base ai vetri delle finestre e alla manodopera prevista in fase di installazione.
    • Infissi in alluminio: leggermente più costoso del pvc, l’alluminio è comunque concorrenziale dal punto di vista dell’isolamento. Diventa però necessario, per preservare una certa efficienza termica, optare per degli infissi a taglio termico, costituiti da due strati di alluminio che contengono un corpo centrale isolante. La vasta gamma cromatica permette di scegliere gli infissi più adatti allo stile dell’arredo o ai gusti personali. Anche in questo caso la manutenzione è scarsa e il prezzo varia a seconda dei modelli.
    • Infissi in legno: inimitabili per la loro resa estetica elegante, gli infissi in legno richiedono una manutenzione maggiore rispetto all’alluminio e al pvc, volta a prolungare la durata e a preservarne la naturale bellezza. Il legno è in assoluto il materiale più eco-sostenibile e restituisce un ottimo isolamento termico. Gli infissi di questo tipo, che associati ai doppi vetri garantiscono un notevole risparmio energetico, possono essere impiegati anche per la realizzazione di finestre di grandi dimensioni.
    • Infissi ibridi: si tratta di serramenti compositi ed eterogenei, che combinano le caratteristiche dei singoli materiali per migliorare l’efficienza energetica. In commercio si trovano infissi in legno e alluminio, legno e pvc o pvc e alluminio, i quali si collocano in una fascia di prezzo medio-alta.

Ecco una tabella riassuntiva dei costi e dei prezzi degli infissi in alluminio, legno e pvc.

PREZZI
INDICATIVI

DEGLI INFISSI (per mq)
PVC da 150 a 300 €
Legno da 200 a 400 €
Alluminio da 300 a 500 €

E uno schema dei costi indicativi per le finestre singole, quelle doppie e per le porte finestre.

PREZZI
INDICATIVI

DELLE FINESTRE
PVC finestre: da 250 a 500 €
porte finestre: da 430 a 750 €
Legno finestre: da 400 a 680 €
porte finestre: da 600 a 1000 €
Alluminio finestre: da 480 a 700 €
porte finestre: da 680 a 1170 €

Ricorda che si tratta solo di prezzi indicativi, che possono variare a seconda del luogo in cui abiti, del professionista e del modello di finestra che scegli (battente, scorrevole o vasistas). A questi costi, aggiungi anche la manodopera (rimozione e smaltimento dei vecchi infissi, posa in opera, eventuali interventi strutturali).

3. Sostituzione degli infissi per il risparmio energetico: le detrazioni fiscali

Buone notizie per chi vuole cambiare i suoi vecchi infissi! Anche per quest’anno sarà possibile godere di agevolazioni fiscali per interventi di miglioramento dell’efficienza energetica, tra cui la sostituzione degli infissi. Riassumiamo i punti fondamentali del cosiddetto Ecobonus 2019:

      • detrazione e recupero del 50% (in 10 anni) delle spese sostenute per l’acquisto e la posa in opera di nuovi infissi
      • invio obbligatorio della pratica di ristrutturazione all’ENEA, l’Agenzia Nazionale per l’Efficienza Energetica
      • bonus valido per le pratiche di ristrutturazione fino al 31 dicembre 2019

In alternativa all’Ecobonus, è stato prorogato fino alla fine dell’anno anche il Bonus Ristrutturazioni. Per maggiori informazioni, consulta la guida dell’Agenzia delle Entrate.

28 Febbraio 2019 / / Blog Arredamento

Come progettare una cucina personale che non stanca mai?

A volte, la risposta non è quella di seguire una tendenza specifica, di fatto, lo stile industriale si basava sulla assenza di design e sulla mancanza di regole, norme e standard.

Nato negli anni ’50, negli Stati Uniti, quando gli artisti erano alla ricerca di fabbriche abbandonate da installare, lo stile industriale è una proposta semplice, molto personale e pratica che sarà sempre valida.

Per rendere uno spazio industriale sono utili quasi quasi tutti i materiali comunemente usati nella costruzione: mattoni, cemento, cemento armato, legno, vetro, ferro e altri metalli, oltre a mobili usati e persino oggetti decorativi usurati o riciclati, che possono essere integrati in spazi preferibilmente ampi con soffitti alti.

Tubi, travi e pareti in mattoni, tutto a vista, sono elementi caratteristici di questi ambienti, che insieme alle lampade e sedie in metallo sono in grado di creare cucine in stile industriale personali e assolutamente uniche.

Gli elettrodomestici in acciaio inox o nero sono combinati con mobili da cucina con ante in legno, acciaio o laccate. I mobili possono essere sia semplici che incorniciati con diverse finiture e colori poiché la creatività e la personalizzazione sono l’obiettivo principale nella decorazione di questo spazio.

Di seguito tutti i punti chiave:

1. Loft, lo scenario perfetto

Hanno cominciato a diventare popolari a New York a metà del secolo scorso e da allora fino ad oggigiorno, i loft sono stati trasformati da luoghi di rifugio per gli studenti e gli artisti, che hanno vissuto nei vecchi magazzini e nelle fabbriche perché erano un’alternativa economica ai prezzi elevati delle abitazioni tradizionali, fino a diventare delle costruzioni più “chic”. In entrambi i casi, queste costruzioni sono il massimo esponente dello stile che ci riguarda, visti i soffitti molto alti, gli open space, le travi e le tubature a vista.

2. L’anima nuda

Una delle caratteristiche più rappresentative di questo stile è che, in molte occasioni, espone alcuni elementi della struttura dell’edificio. I muri di mattoni sono una risorsa comune in questi progetti, soprattutto nella cucina industriale. L’apparente decadenza del muro originale è un contrasto più che accurato con il resto della decorazione, una combinazione che porta eleganza e personalità in parti uguali.

3. Accessori alla moda

L’ispirazione industriale è presente anche nelle soluzioni per immagazzinare gli utensili da cucina. Tenendo conto che si tratta di spazi in cui la semplicità non è incompatibile con la funzionalità, gli armadi moderni senza ante, mensole di legno e metallo ricolme di pentole, tegamini e accessori si adatteranno perfettamente alla tua cucina industriale. La sua natura pratica e le linee diritte e levigate saranno la soluzione perfetta per i vostri problemi organizzativi.

4. Il legno, una risorsa da tenere a mente

Come dicevamo le linee diritte e semplici tornano ad essere protagoniste di questo progetto di cucina industriale. L’uso del legno gioca un ruolo fondamentale. L’aspetto grezzo del tavolo, gli antichi mobili un po’ ammaccati e scoloriti, le travi e gli elementi decorativi in legno danno calore e familiarità ad un ambiente che senza il legno potrebbe sembrare un po’ troppo freddo.

27 Febbraio 2019 / / Blog Arredamento

Completare gli ambienti domestici con elementi in grado sia di apportare utilità che un’estetica ricercata non è cosa semplice. La porta raso muro con specchio esterno, però, costituisce una di quelle opzioni ideali nel caso si voglia dare alla propria abitazione un aspetto elegante e minimalista. Il tutto senza rinunciare alla comodità di una porta che conduce in un ambiente della casa che si vuole mantenere al sicuro dagli sguardi indiscreti.

Le porte filo muro costituiscono, pertanto, l’alternativa ideale per chi non vuole rinunciare al fascino classico delle porte in vetro, coniugato alla praticità delle porte battenti e porte invisibile.

porta raso muro

Le caratteristiche tecniche delle porte rasomuro

Nella maggioranza dei casi la porta raso muro a specchio si presenta con una struttura in alluminio dal design moderno. Il pannello porta è a struttura tamburata, con uno spessore di circa 50 mm, ed è accompagnato da un telaio perimetrale in legno massiccio. La necessaria azione di insonorizzazione viene ottenuta grazie a uno strato di polistirene ad alta densità.

Il telaio è realizzato in alluminio estruso passivato. A questo particolare materiale viene associata, poi, la rete porta intonaco in kevlar. Questa architettura permette alla porta raso muro di evitare l’insorgenza di crepe tra parete e telaio, anche dopo anni di utilizzo.

porta filo muro

Estetica e pratica: porte filomuro con serratura invisibile

La porta a raso muro stupisce per la sua eleganza e flessibilità. Si tratta di un elemento d’arredo che può risultare essenziale quando si ha poco spazio a disposizione. Una porta di questo tipo consente una distribuzione più ragionata degli ambienti. Nel momento in cui la casa dispone di uno studio, o di una sala giochi che si vuole celare alla vista, ecco che la porta a filo muro costituisce un’opzione privilegiata.

Il caratteristico aspetto della porta a raso muro con specchio esterno è dato anche dalla serratura invisibile. Questo elemento, infatti, è a scomparsa totale, risultando così celato alla vista. La serratura, di serie, è di tipo magnetico con foro chiave. Su richiesta, in ogni caso, è possibile installare modelli a rullino, antipanico, con incontro elettrico o meccanico.

porte invisibile

È interessante notare come uno degli elementi tipici delle porte a raso muro sia il telaio incassato in alluminio. Questo elemento presenta molteplici finiture, e conferisce alla porta stessa una certa raffinatezza, perché ne delimita i bordi in maniera netta.

Il montaggio delle porte a filo muro

Il montaggio della porta filo muro è semplice. La posa in opera, in presenza di un vano già rifinito e delle dimensioni corrette, non presenta difficoltà specifiche. L’installazione, perciò, può essere effettuata dai tecnici specializzati di Porte Italiane, ma anche dal cliente.

È importante sottolineare che le porte a filo muro a specchio possono essere installate sia su pareti intonacabili che in cartongesso. L’applicazione, allo stesso modo, può avvenire su pavimenti già esistenti, così come da costruire. Ciò dà modo di installare questo tipo di elemento anche durante le opere di ristrutturazione.

Prima di procedere all’acquisto, e alla successiva installazione, è importante determinare il senso di apertura della porta a raso muro. Sono disponibili, infatti, modelli con apertura a spingere e a tirare, sia verso destra che verso sinistra. È necessario, pertanto, avere bene in mente in che punto della casa la porta sarà chiamata ad operare, in modo da sfruttare al meglio il poco spazio a disposizione.

Dopo la posa, in ogni caso, la porta a filo muro a specchio può essere subito utilizzata, con un risparmio notevole di tempo e fatica.

porta raso muro sbiego

Il prezzo delle porte raso muro con specchio

Il costo finale delle porte filo muro prezzi a specchio è determinato da differenti parametri. La presenza di serrature magnetiche e delle maniglie, ad esempio, può influire. Il montaggio su pareti in muratura o cartongesso, allo stesso modo, può influenzare il prezzo finale. Il parametro più importante, però, è sicuramente la misura del pannello porta.

In ogni caso, il prezzo sul mercato è alla portata di molti. Questa soluzione di arredo, pertanto, coniuga convenienza, estetica e funzionalità, per un risultato unico.

Porte Italiane progetta e vende in tutta Italia porte a filo muro a specchio, soluzioni di domotica per alberghi e complementi d’arredo.

PORTE ITALIANE

26 Febbraio 2019 / / Blog Arredamento

Mini guida alla consolle allungabile

Non esiste casa in cui una consolle allungabile non possa svolgere la sua preziosa funzione: estendersi e permetterci di far spazio a tutti i nostri ospiti.

Aggiungere un posto a tavola non è più un problema, perché grazie ai più moderni sistemi di allunga questo mobile è diventato un vero e proprio campione dei salvaspazio. Ci sono modelli che ci hanno lasciati a bocca aperta, con prolunghe che consentono di ricavare da una piccola consolle da ingresso un grande tavolo da pranzo per cene e cenoni.

E quando diciamo “grande tavolo” intendiamo davvero un tavolone extra large per tutta, ma proprio tutta la famiglia!

Consolle trasformata in tavolo da pranzo in stile industrial chic Urano

Quindi che il vostro sia un monolocale, un bilocale o un trilocale; che abbiate una cucina abitabile o un open space con soggiorno e cucina uniti, le consolle allungabili sono diventate un arredo fondamentale.
Non solo perché possono aiutarci nelle occasioni speciali, ma perché i modelli più piccoli possono diventare scrivanie da lavoro o semplicemente un tavolo per due. Quando la casa è piccina ogni centimetro deve essere sfruttato al meglio, dobbiamo stare attenti a non sprecare gli spazi con arredi inutili, ingegnarci con soluzioni intelligenti e arredi multifunzione capaci di sorprendenti trasformazioni.

Come scegliere la consolle perfetta per le nostre esigenze?

Ecco i consigli degli esperti.

Consolle allungabile: quali scegliere

Esistono tre grandi famiglie di consolle allungabili:

Consolle allungabile con porta prolunghe integrato Mercurio
Le dimensioni sono svariate e permettono di ottenere grandi tavolate o piccoli tavoli da cucina da usare ogni giorno. Come lunghezza si può andare dai 2 fino a consolle maxi allungabili a 6 metri.

Tavolo consolle allungabile fino a 6 metri Plutone

 

Le consolle più piccole possono essere posizionate all’entrata di casa in modo da svolgere la doppia funzione di mobile da ingresso e tavolo apribile solo quando serve. Un tavolo consolle può essere utilizzato per appoggiare foto, soprammobili, portachiavi e svuotatasche. Giunto il momento di pranzare o cenare, basta togliere tutto dal piano, aprire la consolle, aggiungere le allunghe e il gioco è fatto.
I modelli di grandi dimensioni vengono dotate di una o più gambe centrali in acciaio per conferire al mobile maggiore stabilità.

Consolle bianca trasformabile in tavolo Mercurio

La consolle-tavolo extra large è più ingombrante anche da chiusa, se avete spazio potete usarla all’ingresso, altrimenti il consiglio è di trovarle un’altra funzione. Il suo vantaggio è quello di poter essere utilizzata come piccolo tavolo o piano di appoggio e lavoro, magari in cucina. L’ampia superficie superiore offre tanto spazio per appoggiare oggetti e utensili, un robot da cucina, la macchina del caffè, il cesto della frutta.
Una volta aperto, un tavolo consolle da 5 o 6 metri può ospitare un’intera squadra di calcio compresi allenatori e guarda linee. Ma dove usarla?
Solitamente una consolle allungabile è associata ad una casa piccola, ma cosa facciamo se dobbiamo arredare un ufficio, uno spazio di coworking, uno studio o un laboratorio dove si fanno corsi? Se nelle attività quotidiane possiamo fare a meno di un grande tavolo da riunioni e arrangiarci con delle scrivanie, che fare quando abbiamo un meeting o dei corsisti? Ecco come ci può venire in aiuto una consolle mega!

Se vi state chiedendo dove mettere le prolunghe nel caso di modelli senza un vano dedicato a questi elementi, alcune idee sono:

  • nell’armadio: in fondo all’armadio, dietro agli abiti appesi
  • sotto il divano: se avete un divano con piedi alti potete nascondere qui le allunghe, magari in una scatola o in un contenitore con chiusura zip
  • sotto il letto o nel contenitore sotto rete
  • in un mobile porta prolunghe multifunzionale:sul sito di Ve.Ca trovate specchi e madie appositamente creati con questo proposito

Quali sono le consolle di tendenza in questo momento

Dopo lo shabby di qualche anno fa con legni decapati ed effetti anticati, il design nordico-scandinavo con il rovere naturale e le forme minimal ma robuste, sicuramente lo stile che va di moda in questo 2019 è l’industriale, o meglio, l’industrial chic. Senza esagerare con dettagli finto industriali che alla lunga stancano e sono decisamente fake, una consolle in acciaio e legno è la scelta migliore se stai cercando di creare un’ambientazione da loft newyorkese in casa tua.

Consolle in stile industriale effetto legno e metallo Urano

Dove comprare una consolle allungabile

Sono tantissimi i produttori di arredamento che offrono questo mobile ed è possibile trovarle in quasi tutti i negozi di arredamento e online. Sul sito dell’azienda italiana Ve.Ca ad esempio troverete una vasta gamma di consolle allungabili in pronta consegna e dall’ottimo rapporto qualità-prezzo.

Perché consigliamo di scegliere una consolle Ve.ca.?
Sappiamo per certo che sono arredi made in Italy, una caratteristica molto importante quando si parla di mobili con meccanismi: devono essere prodotti secondo standard e con materiali specifici, resistenti e sicuri. Morale: per noi meglio affidarsi ad aziende serie e rintracciabili. Inoltre il prezzo è decisamente democratico e le consolle sono realizzate in 12 differenti finiture oltre che essere personalizzabili in misure particolari.
Bonus: vengono spedite già montate e pronte per essere utilizzate, quindi non occorre nessun tipo di montaggio.

19 Febbraio 2019 / / Blog Arredamento

Con il caldo e l’afa non vedete l’ora di godervi un po’ di fresco, installando un condizionatore o climatizzatore, ma non potete perché abitate in un centro storico ed è vietato, o trovate che l’unità esterna sul balcone sia proprio un pugno nell’occhio? La soluzione giusta sono i condizionatori senza unità esterna, che, fra la miriade di proposte che offre il mercato, stanno sempre più affermandosi, grazie all’evoluzione della tecnologia e al miglioramento del design.

Perché scegliere condizionatori senza unità esterna

Sono molte le ragioni che possono condurre a questa scelta:

  • Mancanza di spazio esterno, come un balcone, o uno spazio aperto sufficientemente ampio, necessario per alloggiare l’unità esterna;
  • Regolamenti condominiali o vincoli architettonici che vietano di installare apparecchi sulla facciata esterna dell’edificio;
  • Personale senso estetico, perché l’unità esterna del condizionatore avrà anche la sua funzione, ma di certo bella non è.

Condizionatori senza unità esterna: cosa sono

I condizionatori senza unità esterna sono macchine che racchiudono nella stessa struttura le funzioni dell’unità esterna ed interna. Che cosa significa esattamente?

Il condizionatore tradizionale è composto da un’unità interna, o evaporante, detta anche split, che distribuisce l’aria negli ambienti, fresca in estate e calda in inverno, e un’unità esterna, o condensante, che è il cuore dell’impianto, perché contiene il motore.

Questa, in genere, è piuttosto voluminosa, ingombrante e rumorosa, e necessita di ampio spazio aperto per svolgere efficacemente il suo lavoro. I due elementi devono essere installati in modo da essere collegati fra loro, quindi si posizionano al di qua e al di là della stessa parete, uniti da condutture in rame, che attraversano la parete stessa, il che comporta un’installazione complessa e opere murarie di una certa importanza.

I condizionatori senza unità esterna comprendono in un solo apparecchio sia l’unità evaporante sia quella condensante e possono essere portatili o fissi.

Quelli portatili possono avere varie dimensioni e presentano un design essenziale, così da adattarsi a ogni esigenza di arredo, sono forniti di rotelline e possono essere facilmente trasportati da un ambiente all’altro. Sono dotati di un tubo di plastica flessibile da cui fuoriesce l’aria calda prodotta durante il funzionamento, che va posto all’esterno, per esempio fuori da una finestra.

Per quanto riguarda i condizionatori senza unità esterna fissi, questi comunicano con l’esterno attraverso due semplici fori da praticare sulla parete, all’interno dei quali va posta una griglia pieghevole.

All’interno dell’abitazione avrete dunque un apparecchio compatto, di dimensioni maggiori rispetto al solo split del condizionatore tradizionale: mediamente le misure si aggirano intorno a 90 cm di larghezza, 51 cm di altezza e 23 cm di profondità, mentre all’esterno nulla andrà a deturpare l’aspetto dell’edificio, poiché i fori si integrano perfettamente allo stile di qualsiasi facciata.

Condizionatori senza unità esterna fissi: installazione

L’installazione dei condizionatori senza unità esterna fissi è simile a quella dei condizionatori tradizionali, ma è più semplice e più veloce. Occorre seguire i seguenti passaggi:

  • Decidere la posizione, che potrà essere in alto o in basso e ovunque sulla parete, purché rispetti le distanze minime dal soffitto e dai muri perimetrali, indicate nelle istruzioni di montaggio, che variano in base alle dimensioni dell’apparecchio; dovrà anche essere posto a distanza dagli altri elettrodomestici presenti nell’ambiente;
  • Fissare la staffa di supporto in dotazione nella parete, in corrispondenza della posizione prescelta;
  • Praticare nella parete due fori con diametro di circa 16 cm, attraverso i quali avverrà lo scambio d’aria da e per l’esterno;
  • Inserire all’interno dei fori le griglie pieghevoli, anch’esse in dotazione.

Anche se il lavoro di installazione è abbastanza semplice, è bene affidarsi sempre a professionisti, per eseguirlo ad opera d’arte e per praticare i fori senza rischiare di danneggiare il muro o eventuali impianti inseriti nella parete.

Condizionatori senza unità esterna: caratteristiche

Per quanto riguarda le prestazioni e le caratteristiche dei condizionatori e dei climatizzatori senza unità esterna, queste sono paragonabili a quelle degli apparecchi tradizionali. Potete scegliere quindi fra diverse opzioni:

  • Condizionatore “a freddo”, con la sola funzione di raffreddare l’aria;
  • Condizionatore “a caldo”, cioè dotato di pompa di calore, che consente anche di riscaldare l’aria;
  • Condizionatore “on-off”, che all’accensione eroga la massima potenza per raggiungere la temperatura desiderata in breve tempo, per poi spegnersi totalmente e riavviarsi ogni volta che c’è una variazione di gradi interni: questo comporta notevoli sbalzi di temperatura e alti consumi energetici;
  • Condizionatore “inverter”, che immette aria fredda o calda con gradualità, secondo le reali necessità dell’ambiente, mantenendo costante la temperatura senza spegnersi mai: ha un costo d’acquisto superiore ma consente un notevole risparmio energetico;
  • Varie funzionalità aggiuntive, secondo i modelli: deumidificatore, ventilatore, ionizzatore, filtraggio dell’aria, timer, modalità sleep, comandi a distanza wi-fi;
  • Possibilità di collegare al monoblocco uno split supplementare per climatizzare un ambiente vicino (climatizzatore “dual”).

Condizionatori senza unità esterna: pro e contro

Riassumendo, i condizionatori senza unità esterna presentano vari aspetti positivi:

  • Ingombro ridotto;
  • Tutela architettonica dell’edificio;
  • Facile e rapida installazione;
  • Manutenzione più agevole;
  • Risparmio energetico;
  • Nessuna emissione d’aria verso il suolo pubblico;
  • Vasta disponibilità di modelli e funzionalità;
  • Ampia scelta per quello che riguarda il design.

I primi esemplari di condizionatori senza unità esterna presentavano problemi di rumorosità, dato che il motore è inserito all’interno della casa, ma il rapido progresso della tecnologia e l’uso di materiali insonorizzanti hanno permesso di raggiungere risultati eccellenti sotto questo profilo su vari modelli.

Anche per quello che riguarda il design, la ricerca ha messo a punto apparecchi compatti, sottili, dalle linee eleganti e raffinate, tanto da farli diventare dei veri complementi d’arredo, che danno personalità all’ambiente e possono soddisfare ogni esigenza estetica.

7 Febbraio 2019 / / Blog Arredamento

Per arredare nel modo giusto la tua casa non hai necessariamente bisogno di un professionista, ti basterà avere chiari alcuni punti e qualche regola d’oro per evitare errori comuni.
Il punto di partenza sono gli spazi, è in base a questi che dovrai scegliere i colori delle pareti, i mobili e tutto ciò che acquisterai (o realizzerai) per trasformare la tua casa donandole personalità e carattere.
Passiamo però ora a quelli che sono gli errori che dovrai evitare se desideri scegliere gli arredi giusti per la tua casa.
Creare ambienti monocromatici. Uno spazio total white o total black renderà l’atmosfera in un caso asettica e nell’altro pesante. Dovrai cercare di scegliere pezzi di design che abbiano carattere ma che non siano dello stesso colore, il consiglio è optare per il tradizionale tono su tono che fa sempre il suo bell’effetto.
Scegliere gli arredi con distrazione. Dovrai scegliere i singoli elementi, che siano mobili o complementi di arredo più piccoli, con estrema cura, senza fretta, pensando a quelli che sono i tuoi gusti ma anche lo stile della casa. Questo perché un elemento che stona con il resto dell’arredamento rischia di rendere poco accogliente l’intera casa.
Utilizzare colori diversi in una stanza. Ogni stanza ha un’anima, per questo è indispensabile che racconti qualcosa di sé e delle persone che la abitano. Per farlo dovrai scegliere colori che si addicano perfettamente gli uni con gli altri, che creino un equilibrio cromatico e che rendano l’ambiente elegante e ricco di stile. Più semplicemente dovrai scegliere una palette di colori invece di tinte diverse che rischierebbero di non risultare piacevoli insieme. Se lo farai per tutta la casa o soltanto per una stanza, sarai tu a sceglierlo.

La scelta degli arredi

Scegliere gli arredi della tua casa non è così semplice. La scelta infatti dipende da molti fattori come lo spazio, i colori, lo stile del resto dell’arredamento.
Prima ancora dei complementi di arredo è necessario capire a chi affidarsi. È importante rivolgersi a professionisti del settore come Barzotti che con i suoi 40 anni di esperienza propone prodotti di qualità che si fondono perfettamente con le esigenze dei clienti e degli ambienti.
Lo shopping online è diventata ormai una consuetudine per comodità e per convenienza, per questo sono sempre di più quelli che la scelgono come modalità di acquisto. Barzotti offre ai suoi clienti la possibilità di scegliere i suoi migliori prodotti (pavimenti e rivestimenti, arredo bagno, cucine, termoarredo, stufe, wellness, camini, arredo da esterno e da giardino) direttamente online sul sito ufficiale, così come nel suo showroom in provincia di Teramo.
Una volta ben chiaro a chi affidarsi è necessario scegliere gli arredi in base allo stile del resto dell’arredamento, perché una scelta sbagliata può portare a una sbagliata immagine degli spazi. Questo principio vale sia per i modelli che per le nuance dei mobili e di tutti gli altri elementi che decidi di
acquistare per la tua casa.

Qualche segreto sull’arredamento

Se hai deciso di arredare la tua casa ti farà comodo sapere qualche segreto per raggiungere risultati perfetti, proprio come desideri.
Uno di questi è legato alla scelta dei quadri. Fai attenzione all’altezza a cui si appendono. La regola sarebbe quella di appenderli a 160 cm da terra, assemblandoli per dimensione e colore, magari se fosse possibile sarebbe meglio scegliere una sola parete. Questo vale per i quadri, ma anche per le foto.
L’illuminazione ha la sua importanza. È necessario che tu sappia che la luce cambia profondamente la percezione della casa, per questo dovrai pensare all’inizio dei lavori alla disposizione delle luci, quindi punti luce, plafoniere e lampade.

31 Gennaio 2019 / / Blog Arredamento

È nato negli anni Sessanta del secolo scorso, ma si è saputo rinnovare con nuove tecnologie e una forte spinta alla sostenibilità. Parliamo del Design For All, ovvero la “filosofia” della progettazione accessibile mirata ad eliminare ogni tipo di barriera architettonica e di ostacolo alla vita indipendente. In Italia, a partire dagli anni Novanta, si passa dal concetto di “progetti speciali” pensati per persone fragili, ad un concetto più globale, quasi “olistico”, che porta alla nascita dell’Inclusive Design o Universal Design o, infine, Design for All. Un’architettura di qualità che non deve avere solo elevate caratteristiche estetiche, ma anche di fruibilità, sicurezza, autonomia e, non ultime, modalità alternative di utilizzo, in base a esigenze e condizioni che possono cambiare nel corso della vita. Questi parametri dovrebbero essere prioritari soprattutto nella progettazione di ambienti urbani, ma possono essere applicati con ampi margini di efficacia anche negli ambienti domestici privati.

Un esempio su tutti: un mini ascensore che, con un ingombro minimo e un investimento contenuto, rappresenta un’ottima soluzione per superare le barriere architettoniche di un’abitazione, ma anche di piccoli condomini, uffici o negozi. Ostacoli che non riguardano solo anziani e disabili, ma anche mamme con passeggini o persone che hanno subito un infortunio e che, seppure temporaneamente, hanno una mobilità ridotta.

Funzionalità, tecnologia e design sono i “plus” dei mini ascensori domestici oggi in commercio. Come gli ultimi e innovativi Armonico e Dinamico di KONE Motus, che si caratterizzano per funzionalità e design e possono essere personalizzati in base alle esigenze e agli elementi strutturali dell’edificio, ma anche all’estetica degli spazi interni. Un mix di legno, laminati e acciaio rende confortevole ed elegante la cabina, mentre la parte in vetro dona ampiezza e luminosità.

Dinamico è una piattaforma elevatrice che funziona anche in spazi minimi. È adatto sia come montacarichi per disabili, sia più in generale per rendere case e spazi pubblici più comodi e pregiati. È dotato di una tecnologia “soft-start”, per garantire il massimo comfort, e del meccanismo di discesa automatica di emergenza.

La combinazione di diversi materiali, come legno, acciaio e vetro, rende i mini ascensori dei veri elementi di arredo. Non è raro, infatti, che nei moderni progetti di arredamento di interni, in fase di costruzione di nuove abitazioni, questi impianti domestici vengano ormai previsti per migliorare l’accessibilità, la comodità e l’eleganza degli spazi abitativi. E proprio su questi principi nasce la linea di KONE Motus per il trasporto verticale.

Il mini-ascensore ha alcune caratteristiche che lo distinguono dall’ascensore, anche se la funzione e i vantaggi sono simili.

Per un mini-ascensore le dimensioni minime richieste sono 120 cm per larghezza e 95 cm per profondità, in modo da consentire l’accesso anche ad una sedia a ruote. La portata minima è 250 kg (circa 3 persone), anche se esistono impianti di capienza maggiore, con
portata fino a 600 kg.

Il mini-ascensore arriva fino a 0,15 metri al secondo, mentre l’ascensore è più veloce. Ancora, l’ascensore da appartamento non comporta lavori per creare la “fossa” e la “testata” e può utilizzare la corrente domestica mono fase, con un consumo in linea con quelli dei comuni elettrodomestici.

Inoltre, i mini-ascensori domestici, come Armonico e Dinamico di KONE Motus, possono essere equipaggiati con seggiolino, comandi touch, telefono in cabina e con un sistema di alimentazione indipendente, utile in caso di black out.

Oltre al vantaggio di avere una casa completamente accessibile, soprattutto se è costruita su più livelli, installare un mini-ascensore è un vero investimento che aumenta nel tempo il valore dell’immobile.

Così come progettare o ristrutturare un’abitazione secondo i principi del Design For All è un investimento lungimirante. La metodologia della buona architettura sostenibile viene sostenuta da anni da Design for All Italia, nato nel 1994 come Istituto Italiano per il Design e la Disabilità (IIDD) e costituitosi poi nel 2008 come associazione indipendente.

DfA Italia è stata la prima National Member Organisation dell’EIDD, ovvero Design for All Europe, fondato a Dublino nel 1993, con il sostegno dell’Unione Europea.

“Il Design for All è partito dall'analisi della disabilità, per poi gestire le esigenze di tutti e cerca gli strumenti per promuovere gli interventi per l'adeguamento dell'ambiente a tutti – si legge nella prefazione al volume ‘Design for All. Il progetto per l’individuo reale’, curato da Avril Accolla, Vice Presidente dell'EIDD Design for All Europe e dell'IIDD Design for All Italia, con i contributi di Luigi Bandini Buti, Daniela Gilardelli e Finn Petrén – L’attualità risiede soprattutto nel fatto che non solo coinvolge nel progetto le discipline del progetto, ma anche tutte le discipline della filiera della decisione. Cerca di indirizzare all'obiettivo la decisione politica, la gestione economico-finanziara, l'opportunità sociale, il progettista, la realizzazione del progetto e la sua gestione, secondo il principio che, se viene a mancare un elemento della filiera, soprattutto la volontà politica, non sarà certo solo il progettista, pur bravo, a poter realizzare progetti inclusivi”.

Come dire, un approccio sistemico, olistico e necessariamente multidisciplinare, che sta ormai coinvolgendo quasi tutte le nuove leve dell’architettura moderna.

22 Gennaio 2019 / / Blog Arredamento

La scelta dell’arredamento da giardino è più impegnativa di quanto si possa effettivamente pensare, visto che essendo uno spazio verde all’aria aperto, oltre ai fiori e alle piante, occorre saper scegliere con cura tutti i mobili per rendere l’ambiente vivibile. Il comfort, infatti, deve essere sempre ai massimi livelli.

Nella scelta dei complementi d’arredo per il giardino, è necessario tenere conto di tutta una serie di aspetti. Ad esempio, in presenza di cani o di altri animali domestici, le recinzioni sono di fondamentale importanza. In presenza di bambini, poi, è di prioritaria importanza saper inserire nel giardino i giochi giusti. Sotto questo aspetto, lo spazio verde per antonomasia deve diventare un vero e proprio parco giochi in miniatura.

Fatta questa premessa, in riferimento all’arredamento da giardino, cos’è che proprio non deve mai mancare?

Tavolino in pallet per il giardino

Nell’arredamento del giardino, i pallet sono il materiale per antonomasia. Quelli fatti a mano sono belli a vedersi, funzionali e conferiscono all’area verde un look particolarmente moderno. L’immancabile copertura in cera d’api ha il merito di assicurare una protezione extra. Chi ha il pallino del bricolage ed ha al tempo stesso una certa dimestichezza con vernici e trapano, può tranquillamente costruirne uno da solo.

Tavoli da esterno in teak

Per l’arredo da giardino, il teak si conferma il legno più di moda, in quanto è il top sia a livello di robustezza che di durevolezza. Proprio quello che ci vuole per allontanare la minaccia delle ammaccature, dei graffi e soprattutto delle infiltrazioni d’acqua, pericolo numero uno per i tavoli da giardino. Il fatto che il teak non sviluppi muffe, è una cosa che piace a tutti.
L’unico punto a sfavore risiede nel fatto che a fronte di un’eccessiva esposizione ai raggi solari, vede cambiare il suo colore originario da marrone a grigio. Onde evitare che il problema si palesi, urge proteggerlo adeguatamente.

Sedie per il giardino

Il rattan sintetico è il materiale perfetto per le sedie da giardino, specie se le condizioni meteo nella zona in cui si vive, non risultano poi così ottimali. Feedback positivo anche per il legno di acacia. Il vantaggio di questi materiali è triplice, visto che si evita di cambiare l’arredo del giardino con una certa frequenza, di dover aumentare i lavori di manutenzione e di spostare le sedie per metterle al riparo, nel momento in cui piove o nevica.
Questo legno flessibile, contraddistinto da fibre intrecciate, conferirà allo spazio verde quello stile retro.

Sia per i tavoli che per le sedie, il legno deve essere di qualità, perché si evitano tutti quei problemi di manutenzione dei mobili. Evitare che l’arredamento invecchi vuol dire di fatto risparmiare soldi.

Amaca nel giardino

Per chi vive il giardino come un’area di relax, l’amaca non deve mai mancare. L’importante è che sia colorata, affinché risalti, e che la tonalità risulti in linea con quella del tavolino e delle sedie.
Per ciò che concerne la sua posizione, c’è da dire che la presenza degli alberi si rivela di sicuro utile, anche se non è una conditio sine qua non. L’importante è che la zona dove l’amaca viene collocata sia particolarmente ombreggiata.
Attaccare l’amaca al muro con l’ausilio di due ganci può essere una scelta pratica, specie per gli amanti della lettura. Godersi un libro nei pomeriggi estivi è un’esperienza davvero appagante. Lo stesso dicasi per chi ama sdraiarsi sull’amaca e lavorare con il computer in giardino, lontano dallo stress.

Cuscini da tenere in giardino

Se all’interno del contesto domestico, la scelta dei cuscini è di per sé importante, nel caso del giardino lo è ancora di più, visto che conferiscono carattere ai componenti d’arredo. Occhio alle dimensioni, visto che ad esempio la taglia XXL si rivela il non plus ultra solo se le dimensioni dello spazio sono notevoli. In questo caso, godersi il fresco ristoratore sui cuscini da giardino sarà un’esperienza assai piacevole nel periodo estivo.

Gazebo in giardino

Rimanendo in tema relax, il gazebo risulta fondamentale per divertirsi in compagnia nelle splendide serate estive o per trascorrere momenti indimenticabili. L’importante è che la scelta della rampicante, del tavolino e delle sedie sia indovinata. È sempre bene optare per il legno piuttosto che per le soluzioni in plastica. Il colpo d’occhio sarà di sicuro più appagante.

Lanterne per il giardino

Chi desidera conferire al proprio giardino un’eleganza esotica, troverà nelle lanterne un’idea decisamente originale. Che le si appoggi sui tavolini o a terra o che le si appenda ai rami degli alberi, il risultato finale sarà splendido, specie di notte. Il sistema di illuminazione deve essere adeguato: una luce soffusa si rivela sempre ideale per trascorrere momenti tranquilli e vivaci, come una serata particolarmente romantica o un party in amicizia.

Pedana per il giardino

Funzionale e dal forte impatto visivo: queste devono essere le caratteristiche generali di una pedana da giardino, soluzione ideale per permettere agli ospiti di accedere comodamente all’area salotto, godendosela appieno.

Barbecue nel giardino

Il re delle giornate estive, dei party all’aperto è di sicuro il barbecue. In un giardino non deve mai mancare, ma solo se lo spazio c’è, e in abbondanza. In quest’occasione, realizzare un cucinino esterno nel giardino non sarebbe una cattiva idea. Anzi…

Fontana nel giardino

La fontana in giardino non ha solo una funzione decorativa, per catturare l’occhio degli ospiti, ma anche funzionale. Specie nelle estati torride, dove il contesto deve essere fresco come non mai. Anche una doccia esterna può essere ben gradita, perché con l’inizio del caldo, rinfrescarsi in maniera veloce è una necessità.

Attenzione alla copertura del giardino

La copertura è una di quelle cose che nell’arredo da giardino non deve mai mancare, che sia un ombrellone, la classica vela o il gazebo. Nelle ore serali e in quelle notturne, urge aumentare i livelli di protezione dall’umidità, specie in inverno. E quando le temperature salgono, specie nel periodo estivo, tutti vogliono avere una zona ombreggiata. Optare per le soluzioni richiudibili, assicura una gestione degli spazi in media assai più efficiente.

Cosa fare se il giardino è uno spazio di piccole dimensioni?

Anche a fronte di un ambiente ristretto, l’arredamento va curato. Anzi, a maggior ragione, visto che le operazioni risultano ancora più semplici. Puntare su cespugli e piante basse darà luogo ad uno splendido susseguirsi di alternanze e di giochi di colori unici. Per creare i giusti contrasti, sono i sassi che fanno la differenza. Sceglierli di dimensioni diverse permette di proporre dinamicità e sinuosità delle linee.
Assai utili, per creare contrasti cromatici particolarmente armoniosi, sono di sicuro i sottovasi. Quelli in legno sono quelli che più vanno per la maggiore, in quanto apportano quel sano tocco distintivo di classe e di eleganza nel giardino.

Conclusioni

Avere un giardino curato al meglio e arredato con stile, a prescindere dalle dimensioni, valorizzerà senza ombra di dubbio il proprio contesto abitativo. E, incredibile più a dirsi che a farsi, non ci vuole poi molto per arredare lo spazio verde. L’importante è farlo con gusto, tenendo conto dello stile e della funzionalità. Solo in questo modo, chi verrà accolto in questo ambiente si sentirà effettivamente a suo agio.
Per i materiali dei rivestimenti, è preferibile optare per soluzioni garden-proof, in grado di resistere alle infiltrazioni d’acqua, al sole battente e alle intemperie. Questo è ciò che ci vuole per un giardino arredato a regola d’arte.

22 Gennaio 2019 / / Blog Arredamento

Ricavare uno spazio lavanderia è il sogno di tutti coloro che desiderano avere una maggiore organizzazione all’interno delle quattro mura domestiche.

Non è affatto necessario avere una stanza appositamente dedicata all’angolo lavanderia, né tanto meno dover contare su un ripostiglio di grandi dimensioni. Una qualsiasi superficie, anche se lunga e stretta, può ospitare un reparto lavanderia funzionale ai massimi livelli, purché i dettagli siano curati al meglio.

Ad esempio, preferire colori tenui ha i suoi vantaggi, poiché lo spazio risulta maggiormente arioso e luminoso.

Quali stanze si prestano meglio a ospitare un angolo lavanderia su misura per le proprie esigenze?

Diciamolo senza indugi. Il bagno è la soluzione più pratica. Poi c’è il ripostiglio, da tenere altamente in considerazione. Pollice su anche per il corridoio. Idem per terrazzo e sottoscala.
Infine, anche la cucina, ma solo nel caso in cui ci sia un angolo nascosto. Solo in questa casistica, l’angolo lavanderia può rappresentare un’ulteriore opportunità, da considerare comunque secondaria.

Spazio lavanderia in bagno

Lo spazio lavanderia a mezza altezza in bagno risulta particolarmente diffuso in molte abitazioni. Specie in quelle dove il bagno presenta dimensioni particolarmente contenute. Il motivo? Si riesce a far coesistere la lavatrice e gli scaffali, dove riporre ogni tipo di detergente, oltre al piano di appoggio, estremamente utile per fare il bucato con la massima comodità.

Una variante leggermente diversa è quella della colonna lavanderia, che consiste nello sfruttare al meglio la superficie superiore, posizionando l’asciugatrice sulla lavatrice e ricavando, in seguito, all’interno dell’anta, la scaffalatura per posizionare ogni sorta di detersivo.

Eventualmente, per ridurre l’eccessivo ingombro causato dai mobili per la lavanderia di casa, è scelta saggia applicare alle ante dei rivestimenti a specchio. Così facendo, la percezione della superficie disponibile risulterà maggiore.

Bagno quadrato e bagno rettangolare

Avere in casa un bagno quadrato o rettangolare incide notevolmente sulle modalità di ricavo di uno spazio lavanderia.

Nel caso di un bagno quadrato, in linea di massima la disposizione degli arredi e dei sanitari è a ridosso delle pareti. Di conseguenza, si perde spazio al centro. Un buon progetto per ricavare una zona lavanderia in un bagno quadrato, pertanto, prevede di sfruttare al meglio questo spazio, ricorrendo se necessario al box doccia e, appunto, ad una parete dedicata allo spazio lavanderia.

Nel caso di un bagno rettangolare, presente soprattutto nelle abitazioni più datate, i sanitari sono disposti su una parete. Che fare in questi casi? Tenendo conto che è più difficile ricavare una zona dedicata, vale la pena sfruttare al meglio l’ingresso, separandolo con una porta scorrevole. L’organizzazione sarà efficiente ai massimi livelli.

Spazio lavanderia in ripostiglio

Un angolo adibito a lavanderia nel ripostiglio di casa può essere molto funzionale, ma soltanto a patto che la parete sia attrezzata con una struttura ad angolo, realizzata in legno.
Oltre a riuscire ad incastonare alla perfezione la lavatrice, l’intento primario è quello di ricavare scaffali dove riporre la biancheria e i detergenti.

A differenza del bagno, però, il ripostiglio offre un vantaggio non indifferente: l’opportunità di poter contare su un angolo stireria. Trattasi di un’idea salvaspazio, ideale se si utilizza un’asse a ribalto o ancora uno stendipanni in ferro o in alluminio. Non è da scartare del tutto l’idea di uno stendipanni da parete, ove possibile.
Lo stesso dicasi per il ricorso ad un lavatoio.

Tra le soluzioni a tema più gettonate vi è la lavatrice integrata. In questo caso si risparmierebbe spazio e il reparto lavanderia risulterebbe completo come non mai!

Spazio lavanderia in corridoio

Il corridoio è prevalentemente una zona di passaggio che non sempre si presta a essere sfruttata per scopi alternativi. Tuttavia, se risulta particolarmente lungo, optare per l’allestimento di una zona lavanderia non è affatto un azzardo. Una parete finale del corridoio, ad esempio, può essere sfruttata appieno, in quanto area altrimenti inutilizzata.

Spazio lavanderia in terrazzo

Una zona lavanderia può essere ricavata anche all’esterno delle quattro mura domestiche. E il terrazzo, se le dimensioni sono particolarmente generose, è un’area che ben si adatta a questo scopo. È però fondamentale che gli elettrodomestici siano coperti magari con delle ante. Vi è sempre la minaccia degli agenti atmosferici. Guai a sottovalutarla.

Spazio lavanderia nel sottoscala

Poche sono le aree funzionali come il sottoscala. Come spazio adatto all’area lavanderia è difficile trovare di meglio. Tutte quelle aree con angoli inferiori ai 45 gradi, poiché scomode, possono essere utilizzare per collocare la lavatrice. Più distanti, l’asse da stiro e i contenitori. Questa soluzione consentirà di avere maggiore superficie libera per il bagno di casa.

Lo spazio lavanderia in cucina

L’angolo nascosto in cucina rappresenta il presupposto ideale per contare su uno spazio lavanderia estremamente funzionale. Una parete in cartongesso con l’aggiunta di ante scorrevoli o di una tenda dalla tonalità chiara è l’esempio migliore per la creazione di un angolo nascosto. In particolare, una tenda a rullo è utile per coprire la lavatrice. Lo stesso dicasi per una tenda a pacchetto.

La qualità di saper pensare a come riutilizzare tutti quegli spazi non sfruttati al meglio nella cucina è una dote che non tutti hanno. Affidarsi, perciò, ad un interior design, abile nel trovare i posti giusti, dove piazzare la lavatrice e l’asciugatrice, si rivelerà una scelta eccellente per ridefinire le aree attive in questo spazio.

Le soluzioni non finiscono qui

La lavanderia mobile su rotelle costituisce un’alternativa valevole per ogni stanza, in quanto contraddistinta dalla più totale flessibilità.
Tutto quello che è necessario per fare il bucato, contenitori per i detersivi e l’asse da stiro inclusi, può essere più o meno agevolmente trasportato su rotelle nelle varie stanze di case, in base alle necessità temporanee. In questi casi, la compattezza della struttura ha come punto di forza principale quello di raccogliere l’essenziale. Quello che ci vuole per un angolo lavanderia, progettato a regola d’arte.

Conclusioni

Per essere considerata completa, un’abitazione deve essere in grado di rispondere al meglio a tutta una serie di esigenze. La componente estetica, il design e l’arredamento non vanno di certo trascurati. Tutt’altro. L’importante, però, è che la funzionalità non venga mai meno. Ne è in gioco la routine quotidiana.
Per quanto uno spazio lavanderia non sia il top in termini estetici, lo è di sicuro a livello funzionale. Con queste soluzioni per un angolo dedicato a un’attività quotidiana di una certa rilevanza, l’ambiente domestico sarà ancora più confortevole.