7 Maggio 2021 / / Casa Poetica

Riordinare l'armadio - Casa Poetica

C’è sempre una grande ansia quando arriva la primavera: si dovrebbe riordinare l’armadio.

Non voglio farmi odiare dicendo che il cambio armadio non lo faccio da anni, però una sistematina è sempre una buona idea: mi permette di tenere sotto controllo i vestiti e gli accessori che possiedo, oltre che una pulizia profonda.

Penserai mica che ti racconto come fare il cambio armadio, vero?!

NO.

Ti parlo, invece, di un aspetto ancora più complicato da gestire del cassetto delle calze: come fare decluttering in maniera consapevole. (L’avresti mai detto?!)

Perché eliminare il superfluo è così importante prima di riordinare l’armadio?

Perché se nel tuo guardaroba tieni solo quello che realmente indossi, avrai più spazio, più tempo e andrai sempre a colpo sicuro quando scegli cosa indossare.



Per riordinare l’armadio serve saper scegliere

Quello che il miglior decluttering insegna, praticamente.

So molto bene che decidere di selezionare i tuoi vestiti non è così facile come lo è con gli accessori della cucina o del bagno, perché la componente emotiva è un aspetto complicato da gestire.

Per questo motivo ho pensato che potrebbe essere carino dare ai tuoi vestiti un ruolo e una collocazione ben precisa.

Io cerco di fornirti le informazioni di cui hai bisogno, tu dovresti rispondere con sincerità 😉



Due squadre avversarie per riordinare l’armadio

Nel tuo armadio convivono due categorie di abiti che rientrano di diritto nelle due squadre.

Squadra 1: gli amanti

Capitanata dal tuo paio di jeans preferito, è composta dai vestiti che indossi spesso, da quelli che ti stanno bene e che ti fanno sentire bene, da quelli che indossi per fare sport o nel tempo libero, da quelli che usi per lavorare.

Squadra 2: gli scheletri

Capitanata da quella gonna che indossavi sempre al liceo, è composta dai vestiti fuori taglia, che non rispecchiano né valorizzano il tuo stile, malmessi-rovinati-scoloriti (è un trio indissolubile), con ancora il cartellino attaccato nonostante siano trascorsi 8 anni dall’acquisto, che giacciono dimenticati e sgualciti in fondo al cassetto.

Non so cosa precisamente ci sia nel tuo armadio, ma sono abbastanza sicura di aver azzeccato buona parte del contenuto.



Scegli a chi dare spazio

Non sarò io a dirti “questo devi tenerlo”, oppure “di questo puoi fare a meno”, perché non è il mio compito.

Posso, però, darti una visione nuova, che ti aiuti a scegliere.

I tuoi vestiti devono essere i tuoi alleati, non i tuoi nemici.

Devono essere quelli che ti valorizzano, che ti fanno sentire a tuo agio.

Devono amare e rispettare te, le tue forme, il tuo stile, la tua personalità.

Gli scheletri meritano di essere scacciati, perché occupano abusivamente lo spazio di quelli che ti amano.

In questa eterna partita tra amanti e scheletri, tra presente e passato, tra l’essere e l’essere stata, non credi sia arrivato il momento di gustare e vivere il momento?

Lascia andare il vecchio e fai spazio al nuovo.

Se hai ancora qualche dubbio, la settimana prossima ti racconterò dei messaggi subliminali che ti inviano i vestiti che non vogliono più stare nel tuo guardaroba.

Se invece pensi di avere bisogno di aiuto per fare decluttering, scopri come posso aiutarti, cliccando sul bottone rosa.







Stai con me, a Casa Poetica?

Iscriviti alla newsletter per riscoprire i processi di consapevolezza del riordino e del decluttering, sempre con una punta di ironia e friccicore (mica Freud, eh!). Ricevi subito il mio regalo di benvenuto, il codice sconto -10% che puoi usare sulle consulenze online.





L’articolo Riordinare l’armadio: dentro gli amanti e fuori gli scheletri proviene da Casa Poetica.

7 Maggio 2021 / / Casa Poetica

Le case nel mondo - Casa Poetica

Oggi ho deciso di sognare con gli occhi aperti e di scoprire le case nel mondo.

Le case, del resto, sono la mia grande passione e poterne parlare è sempre stimolante. Guardo alle case dal punto di vista emozionale, non da quello architettonico, né da quello dei mq. Per me è importante il concetto di abitare anzi, di buon abitare: avere spazi leggeri, organizzati e funzionali, che favoriscono il benessere personale e famigliare.

E, a proposito di case, un giorno mi imbatto in un post in cui si parla di case giapponesi, senza però snocciolare i soliti luoghi comuni, ma esaltando quegli aspetti che più mi piacciono; un racconto dall’interno, da chi in quelle case ha vissuto.

A scrivere sono Daniele e Luigi, travel blogger a tempo pieno, uomini che amano la cucina, l’imperfezione e parlare tanto. Cioè, in pratica sono me con più peli!!

Dopo quel post, inizio a diventare la loro ombra, seguendo le loro storie e innamorandomi dei posti che raccontano e del loro modo di farlo. Finisce che cominciamo a sentirci (ok, sono sincera, sfodero tutta la mia classe con quel pressing tutto rosa kamikaze di cui sono cintura nera) e nasce quest’idea di parlare di case nel mondo.

Ho chiesto loro di farmi viaggiare, mentre sto seduta sul divano. Se vuoi, puoi accomodarti al mio fianco e leggere con me quello che hanno da raccontare.

Ho già pronte patatine e bibita freschisssssima.

Tra le case nel mondo in cui avete vissuto, quali sono le più organizzate?

Non esistono al mondo case più organizzate di quelle Giapponesi, lo sappiamo, abbiamo un ossessione per il Giappone, ma quando si parla di ordine le case Giapponesi sono in vetta alla classifica.

Ogni oggetto (a volte anche i mobili) hanno un loro posto in un armadio, permettendo di “nascondere” tutto quello che rovina gli ambienti zen, e dando a ogni cosa il loro posto.

Basti pensare che la camera principale nelle case tradizionali giapponesi è la sala/ camera da letto. Una stanza con un morbido e profumato pavimento in bamboo, che prima del tramonto si presenta con un tavolino, delle poltroncine di legno basse e un secondo tavolino dove trovare un kit per il tè, mentre dopo il tramonto viene tutto riposto negli armadi (tavoli e sedie comprese) per far spazio ai futon su cui dormire.

La casa più colorata e giocosa?

Ci sono tantissime case colorate e gioiosissime che abbiamo visto, ma una delle più belle era in Corea del Sud.

Durante il nostro viaggio a Seoul abbiamo deciso di prenotare una casa tradizionale pensando ci saremmo trovati in un ambiente austero e invece era l’opposto.

Il cortile interno era in cristallo, facendo entrare in casa tutti i colori brillanti del giardino. Le camere, piccoline e accoglienti, avevano delle pareti sfumate, ogni camera dai colori diversi. La nostra partiva dal malva, sfumava al bianco per poi diventare giallo lime.

Una gioia per gli occhi.

La casa nel mondo che più vi è rimasta nel cuore?

Ci stiamo provando a cercarne una in particolare, ma non ci riusciamo.

Abbiamo visto tantissimi hotel e case negli ultimi anni, ma stranamente non c’è una casa in particolare che ci è rimasta nel cuore, ma le persone che le gestiscono si, quelle non le dimentichiamo.

Ricordiamo la nonnina giapponese della prima casa tradizionale in cui abbiamo dormito insieme, il ragazzo coreano gentilissimo che ci ha ospitati a Seoul, la famiglia filippina che gestiva un resort di nuova apertura e tanti altri.

Dobbiamo sempre ricordarcelo, una casa può essere la più bella del mondo, ma la cosa che la rende unica è l’anima delle persone che la rendono viva.

Ok, ragazzi, grazie di cuore. Ci avete permesso di fantasticare e avete avvalorato il mio pensiero, il mio credo profondo: la casa è fatta di persone, gesti, emozioni, non di cose.

Daniele e Luigi sono due persone speciali, con la gioia nel cuore e la luce negli occhi (e di solito con qualcosa da mangiare in mano!)

Il bottone rosa qui sotto ti permette di scoprire tanti altri loro viaggi…

Stai con me, a Casa Poetica?

Iscriviti alla newsletter per riscoprire i processi di consapevolezza del riordino e del decluttering, sempre con una punta di ironia e friccicore (mica Freud, eh!). Ricevi subito il mio regalo di benvenuto, il codice sconto -10% che puoi usare sulle consulenze online.

L’articolo Le case nel mondo, tra organizzazione e poesia proviene da Casa Poetica.

7 Maggio 2021 / / Casa Poetica

Fare decluttering - Casa Poetica

Di fare decluttering si parla e scrive tanto, perché l’argomento è caldo, interessa e appassiona.

È anche un tema che divide, a tratti controverso: è arrivato il momento di fare chiarezza e comprendere cosa significhi davvero e cosa può portare di buono nella tua vita.

Cosa significa fare decluttering?

Il Cambridge Dictionary (avevo bisogno di darmi un tono) afferma che vuol dire “rimuovere le cose che non servono da un luogo, in modo da renderlo più piacevole e più utile”.

Si potrebbe semplificare dicendo “eliminare il superfluo”, anche se in questo processo di semplice non c’è tanto come si vuol fare credere.

In principio fu la Kingston

Il decluttering affonda le sue radici nel feng-shui, ed è proprio con un libro che parla di questo (“Via la polvere dalla casa e dalla mente”, poi ristampato col titolo “Feng- shui e space clearing”) che Karen Kingston lo inizia a far conoscere anche in Occidente.

Inutile negare che la grande popolarità arriva con l’avvento della signora giapponese del potere del riordino e il best seller mondiale.

Il potere del decluttering

Il reale valore che ha portato questo libro, più che insegnare come riordinare casa e liberarsi di inutili fardelli, è che ha messo in luce quanto ci sia bisogno di trovare una soluzione per affrontare il problema della gestione degli spazi e delle cose.



Fare decluttering e riordinare

sono due attività che vanno a braccetto del resto, perché, più ancora della casa piccola o della poca abilità a sistemare, quello che più mina la salvaguardia di un ambiente armonioso e ben organizzato è proprio la quantità di oggetti non utilizzati che si conservano.

Facile dire fare declutteringdecisamente meno facile metterlo in pratica, perché gli oggetti portano con loro un valore affettivo ed emozionale dal quale è faticoso staccarsi.

Facile pensare ad armadi da svuotare e sacchi da riempire, molto meno metterlo in pratica.

Se da una parte la voglia di una casa più libera e facile da gestire  è tanto forte, dall’altra la paura di privarsi di cose che potranno tornare utili, e che una volta si usavano tanto, blocca e impedisce di iniziare una vera e propria “operazione leggerezza”.



Come iniziare?

Il modo migliore per partire è analizzando gli oggetti che occupano gli spazi della casa, capire che significato dare loro e quale beneficio portano nella tua vita (e nella tua casa).

Comincia pensando a quelle cose a cui non puoi proprio rinunciare e che meritano un posto d’onore. In pratica, più che pensare a cosa eliminare, rifletti su cosa sia importante tenere.

La casa ha bisogno di personalità, è il luogo nel quale sentirsi protetti e al sicuro, per questo è importantissimo che tutto quello che si trova al suo interno abbia un ruolo chiaro e preciso.

Una volta stabilito cosa conservare, puoi iniziare ad analizzare quello che resta, per comprendere se continuare a conservarlo o se farlo uscire dalla porta.

  • Da quanto tempo non viene utilizzato? (Se la risposta è “da più di due anni”, non verrà utilizzato neppure in quelli a seguire
  • Ti piace ancora?
  • Lo ricompreresti?
  • È funzionale e/o funzionante?

Se a queste domande rispondi sempre NO, puoi iniziare a eliminare.

Se vuoi  fare decluttering, quindi, inizia dai piccoli spazi e da quelle categorie di oggetti che non hanno un grande impatto emotivo. Ti consiglio di partire, perciò, dai cassetti della cucina, dall’angolo dei medicinali, dal mobile del bagno…



Il circolo virtuoso

Mettersi in moto, iniziare fare poco alla volta, ma con continuità.

Godersi il premio di cassetti in ordini e angoli più leggeri, avere la sensazione che tutto sia più facile da gestire, sarà la carica che ti porterà ad andare avanti, innescando un incredibile circolo virtuoso.

Sta per arrivare la primavera, la stagione della rinascita e della voglia di rimettersi in gioco: perché non approfittarne per far sbocciare anche la tua casa?

Se pensi di avere bisogno di aiuto, sono felice di aiutarti con le mie consulenze online o dal vivo.  Il bottone rosa te le spiega nel nel dettaglio.







Stai con me, a Casa Poetica?

Iscriviti alla newsletter per riscoprire i processi di consapevolezza del riordino e del decluttering, sempre con una punta di ironia e friccicore (mica Freud, eh!). Ricevi subito il mio regalo di benvenuto, il codice sconto -10% che puoi usare sulle consulenze online.





L’articolo Fare decluttering: le origini e le basi proviene da Casa Poetica.

7 Maggio 2021 / / Casa Poetica

Multipotenziale - Casa poetica

Oggi voglio parlarti di multipotenziale, di progetti e di visioni; ma voglio soprattutto farti conoscere una persona interessante, preparata, con la quale ho dato vita ad un progetto che ho tenuto in sospeso per diverso tempo.

Abbiamo pensato a un corso che aiutasse a valorizzare lo spazio e il tempo, i due aspetti che maggiormente complicano la quotidianità. Siamo convinte che fornendo gli strumenti adeguati e un punto di vista nuovo, ognuno può riprendere le redini della propria vita.

Ma prima di raccontare cosa abbiamo pensato, prima di parlarti dei benefici del corso, prima di tutto, è giusto che tu conosca la persona che ho fortemente desiderato al mio fianco…

Questa è l’intervista che ho fatto ad Alessandra Noseda, fondatrice, mente, anima e cuore di PAROLADORDINE



Come sei arrivata a fare quello che fai oggi?

Sono arrivata a fare quello che faccio oggi dopo un lungo, lunghissimo viaggio.

Ho iniziato dall’archeologia, che mi ha fatto innamorare (tra le altre cose) del tempo e della classificazione e mi ha insegnato a organizzare strumenti e fasi di lavoro.

Sono passata attraverso il turismo, che mi ha regalato il piacere della pianificazione e delle tempistiche, e per la scrittura di libri di storia antica per bambini, che mi ha insegnato l’organizzazione di idee e parole nello spazio.

Poi sono approdata nel mondo dell’organizzazione personale, mi sono occupata di spazi domestici e di tempo.

Oggi sono specializzata in uso del tempo per multipotenziali: così ho unito le mie competenze come professional organizer, la mia multisfaccettata passione per il tempo e la mia esperienza come multipotenziale.



Qual è il tuo perché e per chi fai quello che fai?

Voglio contribuire a migliorare il mondo.

I multipotenziali sono persone con molteplici interessi e passioni: da una parte sono capaci di trovare nessi tra materie, argomenti diversi e soluzioni innovative a vecchi problemi; dall’altra, però, tendono ad accumulare impegni, si sentono sopraffatti, sprecano tempo, arrivano a sera senza energia e, cosa ancor più spiacevole, non riescono a progredire nei loro progetti.

Con l’organizzazione imparano a trovare il tempo giusto per ogni attività e l’equilibrio tra il bisogno di esplorare nuove materie e il desiderio di fare progressi nei loro progetti. Per poter, così, rendere il mondo un posto migliore per tutti.



Quali sono i tuoi progetti a breve e a lungo termine?

I miei progetti a breve tempo non sono pochi (da brava multipotenziale!): voglio studiare e approfondire sempre più la mia conoscenza della multipotenzialità, realizzare un paio di corsi, collaborare con altri esperti, scrivere e pubblicare un libro.

Per i progetti a lungo tempo sono aperta a ogni possibilità: di sicuro voglio continuare a scrivere e iniziare a viaggiare sul serio; mi piacerebbe essere un punto di riferimento per i multipotenziali in cerca del loro tempo e magari, chissà?, realizzare un evento sulla multipotenzialità.



Qual è il tuo sogno nel cassetto?

Il mio sogno nel cassetto l’ho già svelato: cambiare il mondo in meglio.

Voglio aiutare più persone possibile a vivere in armonia con il proprio tempo, libere di esprimere pienamente se stesse e i loro potenziali.



Non solo per multipotenziale

 

Armadio&Agenda: corso di sopravvivenza per donne in carriera

questo è il nome del corso che io e Ale abbiamo costruito.

Abbiamo pensato di mettere in evidenza quanto lo spazio e il tempo siano in forte relazione tra di loro, prendendo a modello i due “spazi caldi” per eccellenza.

Sarà un corso strutturato in 3 appuntamenti, in cui teoria, esercizi, pratica e condivisione saranno le fondamenta della TUA organizzazione.

Spazio (armadio), per valorizzare le tue cose.

Tempo (agenda), per vivere la tua vita.

Il bottone rosa qui sotto ti darà tutte le altre informazioni…







Stai con me, a Casa Poetica?

Iscriviti alla newsletter per riscoprire i processi di consapevolezza del riordino e del decluttering, sempre con una punta di ironia e friccicore (mica Freud, eh!). Ricevi subito il mio regalo di benvenuto, il codice sconto -10% che puoi usare sulle consulenze online.





L’articolo Multipotenziale e altre cose: intervista ad Alessandra proviene da Casa Poetica.

7 Maggio 2021 / / Casa Poetica

I benefici del decluttering

I benefici del decluttering sono tanti, forse anche di più di quelli che ti aspetti e oggi ho deciso di raccontarteli. Il mio intento, più che di esasperarti con l’argomento (potrebbe sembrare ma, giuro, non è così), è quello di offrirti una visione a 360° di questa delicata operazione.

Te ne parlo in continuazione, perché imparare a vivere con leggerezza può davvero grandi cambiamenti positivi nella tua vita. È solo in questo modo che si potrà passare dall’averne un’idea piuttosto vaga, a capirne il vero significat0 e, magari, provare a portarne un po’ nella tua quotidianità.

Quello che trovo straordinario è che si elimina il superfluo, ma si aggiunge positività.

Cosa aggiunge, quindi?!



Maggiore spazio

per conservare le cose che per te sono importanti e, di conseguenza, per riporle meglio e con più facilità.

Anche iniziare a gestire meglio i tuoi impegni crea maggior spazio nel tuo quotidiano: più spazio per te e per le cose che ami fare. Te lo ricordi quanto sei importante, vero?!

Aggiungo una piccola postilla: pensa anche quanto la tua mente può essere più libera se lasci andare le zavorre emotive che ti bloccano al passato, agli errori e ai rimpianti. Non è un tema del quale mi occupo, ma sai bene quanto i benefici del decluttering vadano ben oltre l’aspetto “tattile”.



Più risparmio

Grazie a un decluttering ben fatto, la visione delle cose che possiedi è molto più completa: questo è un grande valore aggiunto per il tuo portafogli.

Ho smesso di ascoltare quelli che dicono che non è elegante parlare di denaro. La cosa davvero ben poco elegante è lo spreco: comprare qualcosa  poi accorgerti di non utilizzarlo perché ne hai altri uguali e/o simili, ma non te ne ricordavi, perché sommerso da altre cose; oppure compri e poco dopo butti, perché non hai fatto in tempo ad utilizzarlo (pensa al cibo, ad esempio).

L’equazione è molto semplice: sai quello che hai –> compri solo quello che ti serve –> risparmi soldi.



Rispetto ecologico

che è strettamente collegato all’acquisto consapevole: compri meno –> compri meglio –> rispetti l’ambiente.



Più attenzione alla tua salute

Gli ambienti più sgombri e ariosi evitano la formazione di polvere, muffe e di quelle situazioni rischiose per le allergie e i problemi polmonari. Non viene mai citata, ma anche la salute psicologica ha il suo grosso peso: saper cos’hai, dove lo hai ed essere in grado di gestirlo con facilità, come minimo, ti evita stress e nervosismo.

A volte ci sono aspetti psicologici molto più pesanti da dover analizzare in caso di ambienti molti carichi e saturi, mi sono limitata a quelli più comuni.



I benefici del decluttering, come vedi, sono molti e mi sembrava giusto raccontarteli, così da farti riflettere su quanta positività porta nelle case e nella vita.

Se dovessi, però, descrivere in una sola parola quello che significa per me, userei semplificazione.

L’enorme potere del decluttering è proprio quello di portare ogni aspetto della vita ad un livello più umano e sostenibile, fatto di ritmi e gesti che il nostro corpo e il nostro cervello sono strutturati per affrontare.

Pensaci, forse è giunto il momento di smetterla di vivere con la batteria perennemente da ricaricare perché abbiamo sprecato troppa energia ed esaurito lo spazio di archiviazione.

Direi che è giunto il momento di SCEGLIERE, in base a una scala di valori e priorità, cosa tenere nella tua vita.

È la tua vita, è la tua casa: non hai bisogno di tutto, ma solo di tutto quello che ti fa star bene.

 

Tengo anche dei corsi in cui approfondisco il tema del decluttering.







Stai con me, a Casa Poetica?

Iscriviti alla newsletter per riscoprire i processi di consapevolezza del riordino e del decluttering, sempre con una punta di ironia e friccicore (mica Freud, eh!). Ricevi subito il mio regalo di benvenuto, il codice sconto -10% che puoi usare sulle consulenze online.





L’articolo I benefici del decluttering nella tua casa e nella tua vita proviene da Casa Poetica.

7 Maggio 2021 / / Idee

L’articolo Materasso naturale ecologico, quale scegliere. è stato scritto da Biagio Barraco e si trova su Questioni di Arredamento.

Acquistare un nuovo materasso per dormire sonni tranquilli ed evitare al risveglio fastidiosi mal di testa e mal di schiena, non è cosa semplice. La scelta diventa complessa se si desidera acquistare un materasso naturale ecologico, cioè prodotto con materiali naturali e a basso impatto ambientale.

La scelta del materasso giusto non è facile da compiere, vi sono tanti fattori soggettivi di cui tener conto: dalle abitudini personali, alla posizione che si assume durante il sonno, dalla temperatura corporea, al proprio peso, e infine anche di eventuali patologie presenti. L’offerta poi è molto ampia e il prezzo tra un tipo e un altro può oscillare davvero tanto. Queste discriminanti sono da tener conto qualunque sia il tipo di materasso che vorrete comprare!

Se non è facile scegliere il materasso adatto a noi, l’impresa diviene ardua se si tratta di acquistare un materasso naturale ecologico. Di seguito alcune informazioni utili all’acquisto.

Esiste davvero il materasso naturale ecologico?

Il 90% dei materassi presenti sul mercato sono prodotti con materiali sintetici derivati dal petrolio. Questi ovviamente non sono né naturali né ecologici, ma ciò non riguarda tre principali tipologie di materassi naturali:

  • Il futon, un materasso giapponese rigido realizzato in cotone cardato che normalmente non viene aggredito dagli acari della polvere.
  • Il materasso in lana, materiale che rispetto al cotone è leggermente più morbido e più resistente all’umidità.
  • Il materasso in lattice naturale al 100% che rappresenta in assoluto la scelta maggiormente preferita perché più confortevole e pratico delle altre soluzioni. Questa tipologia è ideale per chi soffre di allergie agli acari e alla polvere, infatti è materiale traspirante che non trattiene acari o muffe.

In particolare va sottolineato come negli ultimi anni si sia preferito il materasso in memory foam rispetto a quello in lattice naturale, ma tale materiale, realizzato con schiume sintetiche è solo in rari casi prodotto con schiume di origine vegetale. Solo in questo caso il materasso in memory foam può essere considerato naturale ed ecologico.

Riguardo ai materassi in lattice naturale.

I materassi in lattice naturale offrono un supporto mediamente morbido ed elastico, ideale per chi si muove spesso durante il sonno.

Questi materassi si producono con una sostanza che ha la caratteristica di essere la più elastica al mondo. Il lattice (dal latino “latex” che significa liquido) è una sostanza totalmente naturale che si ricava dall’incisione dagli alberi di Hévéa Brasiliensis, di norma coltivati senza pesticidi o fertilizzanti chimici. A differenza delle varie schiume poliuretaniche questo materiale è naturale, duraturo, confortevole e totalmente biodegradabile.

Come per tutte le cose, ciò che fa la differenza è la qualità delle materie prime. Facendo attenzione e informandosi bene sulla produzione e la provenienza si possono acquistare ottimi ed ecologici materassi in lattice naturale.

Come si riconosce un autentico materasso in lattice naturale.

Solitamente il lattice ricavato dall’albero della gomma, viene miscelato insieme ad altre sostanze in una percentuale più o meno alta, per aumentarne la stabilità.

Per normativa di legge solo i materassi con una percentuale di lattice naturale superiore al 85% possono fregiarsi della dicitura impressa “lattice naturale 100%”. Non è impossibile trovare materassi prodotti veramente con una percentuale molto vicina al 100%, assai più morbidi e confortevoli, ma al tempo stesso più delicati e sensibili all’umidità.

Non dimenticatevi della fodera.

Importantissima componente, la fodera è l’elemento a contatto con la pelle: controllate che sia di cotone biologico o tessuto naturale anallergico e traspirante.

Conclusioni.

Un materasso in lattice è veramente ecologico, offre benefici al vostro sonno, ma al tempo stesso rispetta l’ecosistema dalle fasi di lavorazione fino al suo futuro smaltimento quando cesserà il suo compito.

L’articolo Materasso naturale ecologico, quale scegliere. è stato scritto da Biagio Barraco e si trova su Questioni di Arredamento.

7 Maggio 2021 / / Idee

Dove posso ricavare un angolo studio in casa? Mi basta una scrivania a scomparsa ed una sedia girevole.

La necessità di ricavare una postazione home-office , oggi più che mai è un’esigenza.

Chi per lo smart workig, qualcuno per la dad, i corsi online, le videochiamate ,

insomma,

la casa di oggi viene vissuta in maniera diversa rispetto a qualche anno fa,

per questo motivo, per chi ha problemi di spazio e non riesce ad usufruire di una stanza in più per l’angolo studio, è fondamentale attrezzarsi con arredi funzionali.

Il problema maggiore però è “dove?”

Insomma,

se già abbiamo poco spazio a disposizione dove possiamo ricavare il nostro angolo home office ?

Privacy, silenzio, concentrazione,

Queste sono le tre esigenze principali di cui tener conto per localizzare il posto adatto alla sua realizzazione , ma non solo,

Il disordine?

Se siete alle prese con decine di fogli, libri, penne, computer, il vostro angolo studio può restare a vista? Alla portata di tutti?

direi di no.

Quindi ,

Premesso che non tutti quelli che devono ricavare l’angolo studio in casa sono alle prese con una ristrutturazione o un nuovo progetto, per chi la casa la vive già e non vuole stravolgere i propri ambienti, l’angolo studio dove va messo?

Ricavare un angolo studio in casa

Prima di tutto bisogna capire cosa serve

  • Serve un piano d’appoggio grande?
  • Libreria?
  • Il computer utilizzato è portatile o con un monitor fisso?
  • Quanto tempo dobbiamo trascorrere nel nostro angolo studio?
  • Videochiamate?
  • Saremo gli unici ad usare questa zona studio?

Una volta chiariti questi aspetti sarà più facile individuare dove inserire una angolo studio.

Partiamo dal fatto che per essere funzionale, la nostra postazione deve godere di almeno questi elementi:

  • piano di lavoro comodo

La scrivania deve avere un’altezza compresa tra i 70 e gli 80 cm, la sua profondità deve essere almeno di 60 cm per mantenere un’adeguata distanza dal monitor e per dare la possibilità di appoggiare gli avambracci.

  • sedia da ufficio girevole

Una sedia ergonomica da ufficio è alla base di tutto. Come deve essere?

Facilmente regolabile in altezza con una variazione più o meno tra i 40 e i 50 cm da terra, possibilmente con schienale regolabile per consentire una seduta dinamica e ancora meglio se corredata da braccioli,  per permettere alle braccia di appoggiarsi e alle spalle di rilassarsi.

  • spazi contenitivi

ante, cassetti, cassettoni, insomma tutto ciò che può essere riempito e chiuso

considerando il fatto che ci trascorrerete buona parte del vostro tempo , stare a lungo in una stanza buia o poco illuminata per parecchie ore davanti ad un computer non è il massimo,

quindi, meglio prediligere stanze luminose e con una buona dose di luce artificiale.

  • prese elettriche e connessione internet

si sa sono elementi indispensabili

Gli arredi trasformabili

Premesso quanto detto,

se il posto per avere una scrivania fissa, piena di carte e con il monitor sempre a disposizione non ce l’abbiamo, l’angolo studio come lo organizziamo?

Esistono gli arredi funzionali,

scrivanie a scomparsa, librerie nascoste, sedie che si piegano.

Il consiglio in più

Se trascorri molto tempo nel tuo angolo studio in casa, pensa soprattutto alla comodità ,

certo, l’aspetto estetico è importante, ma nel tuo ufficio sei tu che passi il tempo,

quindi non rinunciare ad una sedia comoda e ad un piano scrivania all’altezza giusta semplicemente per creare un effetto wow ,

le aziende di design hanno creato elementi decorativi come separé o pareti mobili, per garantire un effetto scenografico per le postazioni home office,

inoltre basta una parete colorata o delle stampe appese,

magari una bella carta da parati,

insomma, trovare la soluzione più adatta non è complicato, basta avere un qualche idea e un pò di fantasia.

L’articolo Angolo studio in casa come organizzarlo? proviene da Laura Home Planner.

5 Maggio 2021 / / Blog Arredamento

Risolvere un problema fastidioso come quello delle zanzare potrebbe risultare a volte anche troppo facile. Ma è possibile farlo con un occhio di riguardo all’arredo e all’estetica della casa? Le zanzariere comuni, infatti, sono quasi sempre progettate come dei semplici e banali strumenti dediti ad un solo scopo: ovvero quello di impedire alle zanzare di entrare nell’abitazione o in qualsiasi ambiente.

Fino a qui, tutto bene.

Succede spesso però, che alcune zanzariere diventino effettivamente parte integrante dell’arredo di una stanza, coprendo in alcuni casi intere porte, finestre o aree decisamente molto più grandi, come ad esempio terrazze al chiuso o camere da letto, salotti e piccoli uffici.

Acquistare zanzariere plissettate Roma, o nella città in cui ti trovi, in qualche modo, ti aiuta ad abbellire l’ambiente in cui vivi o in cui lavori, sfruttando così un meccanismo innovativo e diverso dagli altri.

Che cosa sono le zanzariere plissettate

Le zanzariere plissettate sono delle zanzariere progettate con un meccanismo a fisarmonica, che le rende ritraibili e più comode da gestire sia in fase di apertura che in chiusura.

Oltre alla loro versatilità, quindi, molto spesso le zanzariere plissettate lasciano il meccanismo “a vista”, creando così un effetto carino e particolarmente gradevole alla vista. In questo modo, le zanzariere plissettate svolgono due funzioni contemporaneamente:

  1. Impediscono l’accesso a zanzare ed altri insetti fastidiosi.
  2. Abbelliscono gli ambienti con motivi a fisarmonica gradevoli da vedere.

Tutto ciò si unisce al fatto di poter essere aperte e chiuse semplicemente scorrendo: in questo modo durano di più nel tempo, sono più facili da pulire e da montare su diversi apparati.

Arredare un ambiente con una zanzariera plissettata

Scegliere una zanzariera che sia dotata di meccanismo a fisarmonica è quindi più una scelta estetica che funzionale. Arredare un ufficio minimal ad esempio, con pochi mobili e qualche quadro alle pareti, può essere più facile se alle finestre sono presenti queste zanzariere.

La “fisarmonica” che è trattenuta all’interno della zanzariera stessa, infatti, crea un motivo quasi Cubista o Surrealista, fondendosi con l’arredamento interno della stanza e donando carattere anche a un elemento scarno come una finestra. La cosa bella, però, è che non sono solo le finestre a poter godere di tale strumento, essendo commissionabili anche per porte-finestra e così via.

Un’estetica che fa leva anche sull’assenza di un cassonetto di contenimento, come anche sulla possibilità di personalizzarla come meglio si crede, in base alle singole esigenze.

In questo modo, aggiungere un elemento d’arredo intelligente ed accattivante ad una camera da letto è davvero facile ed appagante, svolgendo al tempo stesso la mansione di zanzariera. Una volta aperta, inoltre, questa scomparirà totalmente, senza lasciare alcuna traccia.

Le zanzariere plissettate, oltre ad essere una grande novità per l’arredo, sono anche dei prodotti parecchio durevoli nel tempo, facili da pulire e da mantenere, con un occhio di riguardo verso la versatilità, la funzionalità e la bellezza estetica.

5 Maggio 2021 / / Idee

 Immagina di rientrare da una giornata stressante , ricca di ostacoli e l’unica cosa che desideri è rilassarti. Hai bisogno di un bagno caldo e rilassante .. Scegli Hydrosonic di Teuco , una vasca ricca di benefici , utile a rilassarsi e rigenerarsi. Ti può aiutare con un trattamento intenso e profondo grazie ad un’avanzata tecnologia di stimolazione del corpo riuscendo a recuperare un benessere totale. Infatti , per permettere il raggiungimento di tale piacere , l’idromassaggio è abbinato agli ultrasuoni che stimolano la pelle in profondità in maniera silenziosa. Ma quali sono i benefici e le azioni di quest’ultimi? Essi sono : 

  • Profondità : gli ultrasuoni penetrano circa 2/3 cm al di sotto dell’epidermide, fino al tessuto muscolare superficiale;
  • Azione superficiale : riescono ad agire sulla singola cellula e su agglomerati con un massaggio che genera compressione, decompressione e separazione;
  • Frequenza : diventa man mano costante e misurabile fino a massaggiare le cellule 3 milioni di volte al secondo.
  • Misurabilità del trattamento : dalla dimensione delle parti trattate, alla profondità fino alla velocità.

 Ci immergiamo così in un’esperienza tecnologica e multisensoriale grazie a 8 jet idromassaggio e 6 jet ultrasuoni con l’aggiunta della funzione Cromoexperience che permette di utilizzare le diverse sfumature e colorazioni per coronare un’atmosfera unica. Questa vasca idromassaggio regala così un’oasi di relax dal design irresistibile assicurando massima versatilità per le funzioni di benessere. Sei pronto a mettere il mondo in OFF e diminuire la tensione fisica e psichica? 

 

M.

3 Maggio 2021 / / Idee

C’è una domanda ricorrente nelle vostre richieste d’aiuto ed è quella di cui oggi voglio parlare : “come posso ottimizzare lo spazio in casa? “

Grande o piccola che sia la casa ,la questione è sempre la stessa,

lo spazio non è mai abbastanza ,

questo perché spesso gli ambienti a disposizioni non sono stati divisi nel modo migliore o semplicemente non sono ben sfruttati,

insomma,

diciamo che non si tratta sempre di mancanza di spazio, ma a volte di come è utilizzato.

Per questo motivo, oggi vi darò qualche consiglio per ottimizzare lo spazio in casa e cercare di sfruttarlo al meglio.

Come ottimizzare lo spazio in casa e dividere gli ambienti

Troppo semplice dire la cucina va lì perché gli attacchi sono lì ,

è ovvio che gli impianti dettano la disposizione degli arredi , ma è proprio questo il punto,

spesso quando si ristruttura casa o si sta progettando la disposizione degli ambienti, si parte con il piede sbagliato.

La prima cosa da fare quando si ha in testa un progetto è quella di capire come si vogliono sfruttare gli ambienti:

  • Cucina a vista o separata?
  • Quante camere servono?
  • Uno? due bagni?
  • La lavanderia come locale a parte?

insomma,

c’è un elenco lunghissimo delle cose a cui pensare prima di imbattersi nei lavori.

Va da sé che, nel caso in cui non si è alle prese con una ristrutturazione importante che riguarda anche gli impianti, oppure una nuova costruzione in cui è possibile ancora definirli, ma si tratta di rivoluzionare gli interni per ottimizzare lo spazio in casa , la strada da percorrere è un progetto d’arredo che possa migliorare la funzione degli spazi,

perciò,

per darvi qualche consiglio , dividerò la questione in due casi (e in due articoli)

  • Come ottimizzare gli spazi in casa con la divisione degli ambienti
  • Dare nuova vita agli ambienti ottimizzando gli spazi con gli arredi e qualche ritocco.

Criteri e scelte per dividere gli ambienti di casa

La divisione degli spazi è una questione di esigenze e di misure, le prime dettate dalle proprie abitudini e dal numero dei componenti della famiglia, le altre invece imposte dalla legge.

La normativa infatti (ogni città ha il suo regolamento edilizio) ,prevede che la superficie degli ambienti di casa siano le seguenti:

  • Camera matrimoniale 14 mq
  • Cameretta singola 9 mq
  • Studio 7mq
  • Bagno padronale con vasca 6,85 mq

definito ciò, entrano in gioco le dimensioni degli arredi

ovvero,

vanno considerate le misure minime di alcuni elementi indispensabili:

  • Profondità di un armadio 60/65 cm a seconda del modello
  • Letto matrimoniale misure minime 160 x190 cm (ingombro rete e materasso standard)
  • Letto singolo misura minima 80 x190 cm
  • Profondità basi cucina minima 60 cm (esistono anche profondità 33 cm e 45 cm di serie ma non sono quelle in cui vengono incassati piano cottura e lavello)

e tante altre ancora,

ovviamente si tratta di misure indicative, utili come riferimento per chi non se ne intende.

Per ottenere un buon risultato è bene perciò , fare un elenco delle proprie esigenze:

  • dimensioni minime casa
  • numero dei locali bagno
  • numero posti letto
  • locale lavanderia
  • eventuale zona smart-working

Divisione ambienti e disposizione spazi

La normativa indica le superfici minime indispensabili per i vari locali, sta a noi dunque , o perlomeno a chi segue il nostro progetto , utilizzare lo spazio nei migliori dei modi.

Partiamo ad esempio da una cucina con zona pranzo ,

la sua superficie minima deve essere almeno 9 mq, mentre lo spazio cottura deve essere compreso tra i 4 e i 9 mq, possibilmente 7mq .

Tenuto conto di queste misure e della planimetria della casa sarà importante fare una scelta:

cucina a vista o separata?

l’open space oggigiorno è visto in maniera diversa rispetto a qualche anno fa

privacy, smart working, dad,

insomma, la casa è diventa anche luogo di lavoro, di studio, di allenamento,

allora cosa fare se in passato abbiamo scelto un locale unico per cucina e living ed ora abbiamo bisogno di rivedere gli spazi?

Si possono adottare alcune soluzioni non permanenti, ma eventualmente removibili come:

  • pareti in cartongesso
  • vetrate
  • separè
  • portali con ante scorrevoli

Divisione degli ambienti per ottimizzare lo spazio in casa: le soluzioni

In questo momento sto seguendo il progetto per una cliente che ha necessità di integrare una zona smart-working in cucina,

integrare, vuole dire che dovrò aggiungere una postazione home office nel locale cucina rendendola un tutt’uno con il resto,

In poche parole ?

Non si vedrà che si tratta di un elemento aggiunto.

La soluzione scelta per questo progetto è una nicchia in cartongesso,

così facendo, lo spazio che prima era inutilizzato, diventerà una postazione di lavoro ,

inoltre il cartongesso sarà sviluppato in continuità con l’abbassamento già esistente,

insomma alla fine dei lavori non si vedrà nessuna aggiunta.

Qualche tempo fa ho ricevuto una richiesta di progettazione per una mansarda.

Al momento lo spazio a disposizione assolve più funzioni:

  • camera/svago
  • smart-working
  • ripostiglio
  • locale biancheria

da qui la necessità di dividere il locale per ottimizzare lo spazio.

Il progetto prevede l’utilizzo di :

  • un portale in vetro con anta scorrevole
  • delle pareti in cartongesso

La divisione in vetro separerà la camera matrimoniale dalla zona smart-working e dalla cabina armadio, in questo modo il vetro filtrerà la luce proveniente dai lucernari così che il locale , nonostante la divisione, resterà comunque ben illuminato .

Con il cartongesso invece, verranno costruite le pareti della cabina armadio e quelle del ripostiglio.

Dividere con i separé

A breve seguirò un nuovo progetto ,

aiuterò una cliente a completare l’appartamento in cui vive già da qualche anno.

Tre i vari ambienti da sistemare, c’è anche una mansarda,

questo locale sarà la dimora di un teenager,

La richiesta è quella di ricavare più stanze:

  • Camera da letto
  • salottino per ritrovarsi con gli amici
  • zona studio.

Esclusi gli arredi divisori (di cui vi parlerò nel prossimo articolo su” come ottimizzare lo spazio in casa con gli arredi”) , che potrebbero essere una soluzione, ma non per questo progetto,

la scelta è quella di creare delle divisioni con separé fatti su misura in legno o metallo,

sarà una separazione leggera, un vedo non vedo,

in questo modo:

  • non si sottrae volume alle stanze,
  • si lascia filtrare la luce,

Nel prossimo articolo vi parlerò di come ottimizzare lo spazio in casa con gli arredi.

L’articolo Come ottimizzare lo spazio in casa proviene da Laura Home Planner.