25 Novembre 2025 / / La Gatta Sul Tetto

Voglia di rivestimenti floreali? Scopriamo la nuova collezione Imagina di Casalgrande Padana. Un racconto vivace, dove ogni singola lastra diventa un’opera d’arte da vivere e ammirare. 

rivestimenti floreali

Per Casalgrande Padana, le nuove texture decorative della collezione Imagina diventano un elemento espressivo che arricchisce la palette delle collezioni di grès porcellanato ideate dall’azienda e aprono nuove possibilità di progettazione per interni ed esterni. 

Rivestimenti floreali: la natura protagonista

I decori floreali sono i protagonisti della nuova collezione Imagina di lastre in grès porcellanato presentata a Cersaie 2025

Casalgrande Padana ha ideato un prodotto estremamente versatile: può essere utilizzato in contesti residenziali o pubblici, per creare pareti divisorie, rivestimenti, angoli o punti di interesse, nonché superfici continue, simili a tappezzerie per una totale personalizzazione dell’ambiente. Foglie, rami, alberi o fiori più o meno stilizzati diventano parte integrante dell’arredo. 

Si adattano perfettamente al soggiorno, alla cucina e al bagno, in camera da letto e anche negli spazi esterni, soprattutto per gli amanti delle tonalità terrose rassicuranti. Ne deriva una vera e propria sintesi tra natura e creazione, dove elementi organici e forme autentiche diventano il linguaggio stesso di uno stile che va oltre il semplice arredo. Questa filosofia architettonica si distacca dai modelli classici per evolversi in un’armonia fluida tra edificio, paesaggio, arredi e ambiente, creando un dialogo continuo tra spazio e natura. 

La collezione Imagina

Le nuove texture decorative della collezione diventano un elemento espressivo che arricchisce la palette delle collezioni di grès porcellanato Casalgrande Padana. Sono superfici che stimolano la creatività, offrendo un palcoscenico ideale per sperimentazioni estetiche, perfette per ambienti che desiderano riflettere charme, autenticità e bellezza sensoriale. 

I decori della collezione sono declinati in 4 motivi: Florilege, Landscape Grid, Windflowers e Rose Bush. Si tratta di composizioni modulari composte da due lastre nei formati grandi di 120×278 cm e 60×120 cm, progettate per creare un’immagine decorativa fluida e completa, come un quadro che si svela attraverso ogni dettaglio. 

Il grès porcellanato di Casalgrande Padana, sostenibile al 100%, si configura come il materiale di scelta nel design contemporaneo. Proveniente esclusivamente da materie prime naturali, privo di sostanze chimiche nocive, è un materiale che si riconosce per la sua resilienza e versatilità. 

La produzione delle lastre Casalgrande Padana si avvale di impianti altamente tecnologici, in un ciclo di produzione a circuito chiuso che garantisce il recupero totale delle risorse: emissioni nocive pari a zero, riduzione del 100% dell’inquinamento delle acque, recupero del 99,5% dei rifiuti, autoproduzione del 74% dell’energia necessaria e imballaggi ecosostenibili al 100%. 

Un vero esempio di innovazione responsabile, dove ogni superficie diventa espressione di un design che rispetta e celebra la natura. 

Tutto sui rivestimenti
22 Novembre 2025 / / La Gatta Sul Tetto

Avere un giardino di ampie dimensioni è un’opportunità straordinaria per creare un ambiente esterno funzionale, estetico e coerente con l’architettura dell’abitazione.

giardino grande

Detto ciò, la gestione di grandi spazi verdi richiede pianificazione, conoscenze tecniche e un’attenta progettazione del layout, così da garantire un equilibrio ottimale tra estetica, comfort e praticità d’uso. Vediamo insieme alcune idee da copiare. 

Idee per suddividere il giardino grande

La suddivisione di un giardino esteso non deve mai essere casuale. Un progetto professionale tiene conto di variabili fondamentali che possono essere l’esposizione solare, il drenaggio del suolo, i percorsi di accesso e una continuità visiva con l’ambiente circostante. L’obiettivo è creare zone funzionali ben definite pur mantenendo un’armonia complessiva del paesaggio.

Aree ortive e serre tecniche

Per chi desidera destinare parte del giardino alla coltivazione, si consiglia di pianificare spazi ben esposti e protetti. In questi casi, è opportuno realizzare un piccolo settore agricolo attrezzato, predisponendo delle serre di tunnel, come quelle che si possono trovare sul sito di gardenway.it, per garantire la crescita ottimale delle colture durante tutto l’anno. 

Zone funzionali e percorsi di connessione

Per suddividere un giardino grande in modo efficace, si parte dall’individuazione delle aree principali: zona pranzo e living outdoor, area verde ornamentale, zona tecnica e area ortiva. La disposizione segue una logica di fruibilità e di accesso, realizzando percorsi in ghiaia, pietra o materiali drenanti che connettano i diversi spazi. L’uso di siepi, muretti a secco o pergolati definisce visivamente i confini e non interrompe la percezione di continuità.

Zone relax e living all’aperto

Le soluzioni attuali prevedono l’utilizzo di pergole bioclimatiche, pavimentazioni tecniche in WPC o gres porcellanato per esterni e arredi resistenti agli agenti atmosferici. La progettazione illuminotecnica opta per le luci a LED integrate nei camminamenti, e punti luce a basso consumo che migliorano la fruibilità serale valorizzando gli elementi paesaggistici.

Predisposizione della piscina: indoor oppure outdoor?

La piscina è spesso l’elemento cardine di un giardino di grandi dimensioni. La scelta tra una piscina indoor o outdoor dipende da vari fattori tecnici e climatici.

Una piscina outdoor è la soluzione più diffusa nei contesti residenziali poiché consente un’integrazione diretta con lo spazio verde e garantisce una resa estetica notevole. Ciò nonostante, richiede una corretta esposizione solare, una distanza minima da alberature e un sistema di copertura per preservare la qualità dell’acqua.

La piscina indoor, al contrario, è preferibile in zone climatiche con climi rigidi o dove si desidera un utilizzo continuativo. Richiede un locale tecnico ventilato, un sistema di deumidificazione e materiali ad alta resistenza all’umidità. 

Consigli per sfruttare il giardino tutto l’anno

Sfruttare un giardino grande in ogni stagione è possibile attraverso una pianificazione, che unisca design paesaggistico e tecnologie per l’efficienza ambientale.

Durante la stagione estiva,  si potrebbe pensare a delle pergole bioclimatiche, tende motorizzate e ventilazione naturale per ottenere comfort e ombreggiamento. In inverno, l’uso di pavimentazioni riscaldate per esterni, bracieri a gas e coperture trasparenti consente di prolungare la vivibilità degli spazi outdoor.

L’introduzione di sistemi di irrigazione automatica a settori, controllabili da remoto, semplifica la manutenzione e garantisce un apporto idrico costante in base alla tipologia vegetale. 

Un ultimo aspetto, spesso sottovalutato, riguarda l’acustica del giardino: siepi sempreverdi, pannelli fonoassorbenti naturali e la disposizione di elementi d’acqua come fontane o cascate decorative creano un microambiente silenzioso e rilassante, ideale per il benessere psicofisico.

22 Novembre 2025 / / La Gatta Sul Tetto

Decimo Compasso D’oro per Kartell con la sedia H.H.H., acronimo di Her Highest Highness, progettate da Philippe Starck. Il designer ha puntato su un concept unico: le varie identità che un singolo oggetto di design riesce a rappresentare. 

sedia H.H.H.

Il compasso d’oro arriva di nuovo per Kartell dopo ben 24 anni. L’ultimo premio era stato riconosciuto nel 2001 per il divano Bubble progettato sempre da Philippe Starck. 

Protagoniste del decimo Compasso D’oro le sedie Her Highest Highness, progettate anche stavolta da Philippe Starck richiamando un concept unico: le varie identità che un singolo oggetto di design riesce a rappresentare. 

Facciamo un passo indietro…cosa è il Compasso D’oro? 

Si tratta del più importante riconoscimento italiano in materia di design. E quest’anno ha assunto una veste tutta internazionale grazie alla collaborazione con il Commissariato Generale per l’Italia a Expo 2025 a Osaka.

Il tema scelto, “Designing Future Society for Our Lives”, sottolinea l’importanza di creare oggetti che non siano solo belli, ma anche sostenibili, innovativi e capaci di rispecchiare le esigenze di una società in continua evoluzione.  Her Highest Highness rappresenta esattamente questa visione. 

La cerimonia di premiazione si è svolta all’interno del Padiglione Italia, simbolo dell’ingegno e della creatività nazionale all’estero. Il 9 dicembre la cerimonia e le mostre saranno riproposte all’ADI Design Museum di Milano fino a gennaio 2026

Kartell: un’evoluzione che conquista il mondo del design con la sedia H.H.H. 

Con il suo design ricercato ed elegante, Philippe Starck ha saputo da sempre interpretare il futuro del mobilio con grande consapevolezza. 

H.H.H. non è solo una sedia: è un simbolo di innovazione e stile. La collaborazione con Liberty® ha portato alla creazione di edizioni speciali rivestite con vivaci stampe floreali, grazie a una tecnologia di “graphic impression” di ultima generazione. Questa tecnica permette di trasferire pattern complessi su superfici curve e dettagliate, dando vita a quattro pattern floreali e geometrici declinati in diverse palette cromatiche. Il risultato è un oggetto che incanta e ispira, capace di trasformare ogni ambiente in un’espressione di personalità e raffinatezza. 

Cerchi un arredo, un complemento o semplicemente vuoi saperne di più sul design? Leggi gli articoli della rubrica “Icone del design“.

La struttura, realizzata in materiali riciclati, si distingue per la sua leggerezza e solidità, frutto di tecnologie di iniezione all’avanguardia che permettono di ridurre gli spessori senza rinunciare al comfort. 

La seduta, disponibile in diverse finiture eco-sostenibili, tra cui pelle riciclata con trattamento green, texture provenienti da fonti rinnovabili e finiture lucide nei colori bianco, nero, bordeaux, ruggine, senape, blu e verde, si presta a molteplici interpretazioni estetiche, rendendola un vero e proprio emblema di stile. 

In definitiva, la sedia H.H.H. rappresenta molto più di un semplice arredo: è un esempio di come il design possa essere protagonista di un futuro più responsabile e consapevole, un oggetto estetico, eco-friendly e innovativo. 

Questa premiazione segna per Kartell un traguardo importante, che sottolinea come l’azienda abbia saputo evolversi mantenendo saldi i propri valori di sostenibilità, tecnologia e innovazione continua. 

I Compassi d’oro di Kartell

2025 - Sedia H.H.H. – Her Highest Highness. Philippe Starck
2001 - Divano Bubble Club. Philippe Starck
1994 - Contenitore Mobil. Antonio Citterio con Oliver Löw
1987 - Sedia sovrapponibile 4870. Anna Castelli Ferrieri
1979 - Kartell
1964 - Seggiolina per bambini K 1340. Marco Zanuso, Richard Sapper
1960 - Scolapiatti componibile KS 1171. Gino Colombini.
1959 - Spremilimoni KS 1481. Gino Colombini.
1957 - Tinozza rettangolare KS 1065. Gino Colombini. 1957-1963.
1955 - Secchio tondo con coperchio. Gino Colombini.

20 Novembre 2025 / / La Gatta Sul Tetto

La fine dell’anno si avvicina e come di consueto i più famosi brand di vernici hanno annunciato le tendenze colore 2026. Scopriamole in questo articolo.

Universal Khaki by Sherwin Williams

In attesa della proclamazione del colore dell’anno da parte dell’istituto più autorevole, il Pantone Color Institute™, prevista per inizio dicembre, abbiamo già qualche indizio. Basta dare un’occhiata alle scelte dei più famosi brand di vernici, che hanno già annunciato le tendenze colore 2026. Anche se, a mio modesto parere, il colore 2026 Pantone sarà ben diverso (io punto su un rosa cipria o un verde turchese, staremo a vedere).

Le scelte dei brand americani per il 2026

Le selezioni di colore per il 2025 sono state dominate da tonalità scure e intense di marroni, viola e malva. A suggellare il trionfo del marrone ci aveva pensato proprio Pantone, con il suo Mocha Mousse.

L’enfasi sui toni profondi e scuri nel 2025 sembra aver influenzato le scelte dei maggiori brand americani per il 2026, che continuano a puntare su neutri intensi o colori ricchi e profondi.

Per esempio Behr mantiene l’enfasi sui colori scuri e ricchi per il terzo anno di seguito, scegliendo per il 2026 Hidden Gem. La “gemma nascosta” è un verde giada profondo leggermente desaturato. I colori coordinati spaziano da neutri caldi a toni terrosi e scuri, che tentano di riscaldare una tinta decisamente fredda.

Benjamin Moore resta nella gamma dei marroni, e dopo il Cinnamon Slate del 2025 propone per il 2026 Silhouette, un marrone scuro proposto come alternativa al nero. Si tratta di un colore simile alla terra d’ombra bruciata con un sottotono carbone, che secondo il brand è adatto a contesti eleganti e sofisticati. Gli esperti di Benjamin Moore hanno selezionato una sobria palette di tonalità chiare e di mezzitoni da abbinare a Silhouette. La collezione si chiama “Refined Elegance”, e forse l’accostamento più riuscito è quello con Swiss Coffee.

Glidden propone Warm Mahogany, un rosso ricco e terroso, da abbinare a una palette che sembra ricalcare quella di Behr.

Per trovare un colore dell’anno luminoso e non troppo impegnativo dobbiamo affidarci a Sherwin-Williams, con il suo Universal Khaki. Definito come “classico semplice ed elegante”, Universal Khaki, un beige caldo e cremoso, che crea un’atmosfera avvolgente grazie ad un leggero sottotono giallo.

Tendenze colore 2026, i brand europei e l’assolo del blu

Per trovare tendenze colore 2026 che si discostano un po’ dobbiamo tornare in Europa. Si tratta del blu proposto dal brand del gruppo Akzo Nobel, Dulux. Anzi, si tratta di ben tre blu, raggruppati nella collezione The Rhythm of Blues”.

I tre colori blu che Dulux ha selezionato come “hero blue colours” (eroi del blu) per le loro tendenze colore del 2026 sono:

Mellow Flow™ un blu carta da zucchero chiaro e arioso

Free Groove™, un blu carta da zucchero chiaro e arioso

Slow Swing™ un blu scuro quasi nero

In pratica, si tratta di tre diverse sfumature di indaco, che secondo Dulux offrono una scelta versatile e flessibile per spazi rilassanti e accoglienti.

Per gli abbinamenti, Dulux propone due scelte per ciascun colore, entrambe in contrasto sia per la temperatura di colore più calda, sia per le tonalità selezionate tra i colori complementari.

Il brand danese Jotun Lady,  propone la collezione  Soulful Spaces, articolata in tre palette, ognuna composta da otto tonalità selezionate per lavorare armoniosamente insieme. Approfondiremo la collezione Jotun in un articolo a parte, tuttavia vi facciamo notare che le suggestioni di oltreoceano trovano un’eco anche nel vecchio continente. Lo si vede nella tonalità Coffee, un marrone scuro che richiama il Silhouette di Benjamin Moore, o nel verde scuro di Wild Ivy, che ricorda l’Hidden Gem di Behr.

Tendenze colore 2026
Coffee by Jotun

Scopri tutti i nostri articoli sui colori

15 Novembre 2025 / / La Gatta Sul Tetto

L’Agriturismo Corte Pravecchio è un progetto che Fonde tradizione e modernità, anche grazie agli arredi di design firmati Carl Hansen & Søn.

agriturismo Corte Pravecchio

All’agriturismo Corte Pravecchio il caos cede il suo posto al silenzio, alla lentezza ad attimi vissuti a pieno attraverso l’orologio del sole e della natura. Si scopre la raccolta dell’uva, la vendemmia e tutti i doni che ci regala la terra che vengono festeggiati a colazione, a pranzo, godendosi un picnic. 

È questa l’atmosfera che si respira in questa location, immersa tra le querce e le vigne veronesi. Nato dal sogno di una giovane coppia, Mia Trentini e Ivan Reinalter, rappresenta un perfetto connubio tra connessione con la natura, innovazione e design di alta qualità. 

Agriturismo Corte Pravecchio: il progetto 

Il progetto di Corte Pravecchio, firmato dallo studio di design bolzanino Rural Urban e guidato dal designer Alexander Demetz, trasforma un antico casale del XVII secolo, un tempo dimora di zatterieri, in un’oasi di eleganza sostenibile.

La struttura si compone di due parti: il tradizionale casale che conserva la sua autenticità storica e una moderna struttura con sei suite, pensata come omaggio alla vita rurale italiana. 

La luce naturale viene accolta nelle camere tramite grandi vetrate e la palette di colori prevalente richiama colori nude e naturali come il verde delle foglie. Ma anche il rosa antico che si contrappone al verde in ogni elemento d’arredo, perfino il plaid sulle poltrone. A questi colori si accompagna il calore indiscusso del legno che rende ogni camera un rifugio in cui sentirsi totalmente coccolati. 

La scelta di materiali naturali, come mattoni in canapa, calce grezza e legno locale testimoniano la volontà di rispettare l’autenticità, oltre l’impegno verso la sostenibilità. Dettagli architettonici come antichi archi e logge richiamano la tradizione locale. Il pavimento in cemento levigato e la parete in vetro che collega la sala colazioni alla cantina dei vini , coniugato agli elementi in terracotta traforata, sottolineano il legame tra memoria storica e contemporaneità. 

Design di interni con Carl Hansen & Søn: eleganza danese tra natura e comfort 

Spostandosi sulle componente arredo, firmata Carl Hansen & Søn tutto è giocato sul motivo delle righe, che caratterizzano i vasi, i tappeti, fino alle lampade che scendono lungo la spalliera del letto. Il motivo a righe si ritrova nel cannettato in legno verticale della parete dietro il letto, e nel design degli armadietti sospesi e ancorati al pavimento attraverso un sottile cilindro di legno. 

In sala da pranzo spiccano le iconiche sedie Carl Hansen & Søn CH24, simbolo del design nordico, mentre le aree relax delle camere presentano sedie CH24 Cuba Chair MG501 e sofa Sideways RF1903, creando ambienti intimi e accoglienti. All’esterno, sedie AH501 abbinate ai tavoli AH902 completano il progetto di interior, favorendo un’armonia tra spazio interno ed esterno. 

Crediti-Progetto: Agriturismo Corte Pravecchio:

Sito web: cortepravecchio.it
Location: Valeggio sul Mincio(VR) 
Studio di design: Rural Urban
Arredi: Carl Hansen & Søn (12 sedie CH24,12 sedie AH501, 6 tavoli AH902, 6Cuba Chair MG501, 3 sofaRF1903)
Fotografo: Franziska Unterhol
15 Novembre 2025 / / La Gatta Sul Tetto

Scegliere il tavolo da ufficio non è solo una questione di estetica. Che si tratti dello spazio di lavoro a casa o in azienda, ogni dettaglio contribuisce al benessere, alla produttività e all’organizzazione.

tavolo da ufficio

Che passiamo molte ore seduti a una scrivania, spesso più che sul divano o al tavolo da pranzo, è un dato di fatto. Ecco perché la scelta del tavolo da ufficio giusto merita attenzione, visto che incide sul comfort, sul benessere e perfino sulla concentrazione.

In questo articolo cerchiamo di individuare le caratteristiche ideali del tavolo da ufficio visto da diverse angolature. Dall’ergonomia alla funzionalità, senza dimenticare il design.

Perché la scrivania è importante: ergonomia e produttività

Una buona scrivania non serve solo ad appoggiare il computer, ma fa davvero la differenza nel modo in cui lavoriamo.

Tra i tanti modelli di tavoli da ufficio in commercio, quello ideale deve consentire di mantenere una postura corretta: schiena dritta, gomiti a 90°, monitor all’altezza degli occhi e spazio sufficiente per muovere liberamente le gambe.

Un piano troppo basso o troppo alto può causare fastidi a schiena, spalle e polsi. Alla lunga, questi disturbi possono diventare cronici e incidere sulla nostra produttività, oltre che sulla qualità della vita.

Soprattutto se trascorrete molte ore al computer, un tavolo da ufficio regolabile in altezza può essere un ottimo investimento, anche per la salute. Questi modelli permettono infatti di alternare il lavoro seduto e in piedi, migliorando circolazione e concentrazione.

Misure del tavolo da ufficio e distribuzione: come calcolare lo spazio disponibile

Prima di scegliere il tavolo da ufficio, è consigliabile riportare su un foglio le misure della stanza. Disegnate anche la disposizione dei mobili e riportate dimensioni e posizioni di elementi fissi come porte, finestre, colonne, termosifoni e così via.

Il rilievo dello stato di fatto è un passaggio spesso sottovalutato, ma fondamentale per evitare di ritrovarsi con un tavolo troppo grande o che blocca il passaggio.

Come regola generale:

  • per una postazione di base servono almeno 120 x 60 cm;
  • se avete bisogno di più spazio per documenti, monitor o accessori, meglio arrivare a 140 x 70 cm o più;
  • lasciate almeno uno spazio di 80 cm dietro la sedia per muovervi comodamente.

Le forme e i modelli del tavolo da ufficio

Non tutte le scrivanie sono uguali, e la forma gioca un ruolo importante nell’organizzazione dello spazio. Scegliete il modello in base al vostro modo di lavorare e allo spazio disponibile: meglio una scrivania semplice ma comoda, che un modello ingombrante e poco pratico da gestire.

Oltre alla classica scrivania rettangolare, esistono modelli a forma di L , o angolare, ideali per creare zone di lavoro diverse o se si usano uno o più monitor. Questa forma è perfetta per sfruttare in modo ottimale gli angoli della stanza.

Un modello sempre più ricercato di tavolo da ufficio è quello regolabile in altezza, che consente di cambiare posizione durante il giorno e di migliorare il benessere fisico. Chi lavora da casa e non ha molto spazio a disposizione può infine optare per i modelli pieghevoli e compatti.

Materiali e finiture: resistenza, manutenzione e stile

E veniamo ad un fattore che finalmente coinvolge anche l’estetica: i materiali che compongono il vostro tavolo da ufficio.

Il nobilitato melaminico è la scelta con il miglior rapporto qualità-prezzo. L’evoluzione della stampa digitale oggi consente di ottenere superfici di altissima qualità grafica, per esempio nelle finiture imitazione legno.

Più costoso, ma sempre da collocare nella gamma economica, il laminato, che rispetto al melaminico è un po’ più resistente. In entrambi i casi, oltre alle finiture imitazione legno, la scelta è praticamente infinita, tra colori tinta unita e motivi grafici.

E veniamo ai materiali più pregiati, come gli impiallacciati, realizzati con legni nobili come noce, palissandro, mogano, ciliegio. Questi modelli sono perfetti per gli uffici direzionali o per chi dispone di una stanza da destinare all’ufficio nella propria abitazione.

Per un look contemporaneo, sono molto apprezzati i modelli che accostano materiali diversi, come legno e vetro, o metallo e vetro, metallo e legno. Il metallo può essere un semplice tubolare in acciaio cromato, spazzolato o verniciato, oppure formare una struttura in ferro da abbinare ad un piano in legno massiccio.

Destinazione d’uso: home office, coworking o direzione

Infine, un fattore che incide sulla scelta finale è la destinazione d’uso del tavolo da ufficio. 

Per l’home office non ci sono limitazioni nella scelta del design, dei colori e delle finiture, se non l’integrazione con lo stile dell’ambiente. Tuttavia, potrebbe essere necessario optare per soluzioni compatte o pieghevoli, in caso di mancanza di spazio.

Discorso diverso per il lavoro in azienda, dove vanno rispettati gli standard interni e le normative di legge. Diamo ugualmente qualche consiglio che potrebbe essere utile. 

Per coworking e spazi condivisi sono ideali tavoli da ufficio modulari, leggeri, poco ingombranti e facili da spostare o riconfigurare.

Negli uffici operativi meglio optare per scrivanie spaziose e robuste, dotate di accessori passacavi, cassetti e ripiani.

Infine, negli uffici del reparto direzionale l’impatto estetico ha la sua importanza, perché deve trasmettere il prestigio dell’azienda ai visitatori esterni. Via libera a scrivanie ampie e imponenti, con impiallacciati di pregio e un design ricercato.

11 Novembre 2025 / / La Gatta Sul Tetto

Il desiderio di materiali autentici torna con forza nell’arredamento d’interni. In un soggiorno, in una camera da letto o in un ingresso, la superficie delle pareti influisce direttamente sulla percezione del comfort: una grana visibile cattura la luce, una sfumatura minerale attenua l’eco, una venatura del legno armonizza l’insieme.

rivestimenti murali naturali

Puntando sui rivestimenti murali naturali, non si cerca soltanto uno stile, ma si lavora sulla sensazione, sulla profondità e sulla coerenza tra volumi, colori e texture. Un rivestimento murale ben scelto diventa un vero e proprio strumento di valorizzazione dello spazio, capace di trasformare l’atmosfera di un ambiente.

Perché scegliere rivestimenti murali naturali?

Una parete naturale non è mai perfettamente uniforme, ed è proprio questo a renderla interessante. La micro-irregolarità della materia crea variazioni di luce nel corso della giornata, conferendo alla stanza un ritmo visivo vivo. In una zona di passaggio, un intonaco minerale addolcisce la transizione tra due spazi. In un angolo lettura, una texture in pietra o in terra cruda amplifica la sensazione di rifugio.

L’effetto accogliente nasce innanzitutto da questa presenza materiale percepibile con gli occhi e con il tatto: si coglie prima la materia e poi il colore, che prolunga l’impressione. Questi rivestimenti murali interni accompagnano quindi la ricerca di atmosfere più autentiche. Per approfondire l’abbinamento tra materiali e colori, vi consigliamo il nostro articolo sulle tendenze cromatiche 2025.

La pietra da rivestimento: autenticità ed eleganza senza tempo

La pietra da rivestimento è una delle soluzioni più apprezzate tra i rivestimenti murali in pietra naturale. Costituita da sottili lastre di pietra, riveste le pareti con un rilievo discreto che cattura la luce e crea una profondità visiva notevole.

La si ritrova in progetti di pareti d’accento, attorno ai camini, nelle cornici delle porte o per strutturare una nicchia. L’interesse di questo tipo di rivestimento in pietra naturale risiede nella sua capacità di evocare l’autenticità dei muri tradizionali, pur integrandosi negli interni contemporanei.

Associando la pietra a materiali come il legno o il metallo, si ottiene un dialogo estetico ricco. Una parete in pietra dietro un divano moderno porta carattere senza appesantire, mentre un camino circondato da rivestimenti in pietra naturale diventa un vero punto focale.

Il legno: calore naturale e versatilità decorativa

Il legno rimane un elemento imprescindibile dei rivestimenti murali interni. A seconda della posa e dell’essenza scelta, si declina in atmosfere diverse. Un rivestimento murale in legno con doghe verticali accentua l’altezza del soffitto e dona un aspetto grafico. In orizzontale, allunga visivamente lo spazio e lo rende più conviviale. Un legno chiaro riflette la luce e si abbina bene a tessuti neutri, mentre un legno scuro crea un’atmosfera raccolta, ideale per una zona di riposo.

I rivestimenti murali in legno trovano spazio in universi molto differenti: nordico, rustico chic o contemporaneo. In uno stile scandinavo, il legno chiaro abbinato a un arredamento essenziale sottolinea la quiete e il calore ricercati.

Gli intonaci minerali e le materie grezze

Gli intonaci minerali e le materie grezze completano la gamma dei rivestimenti murali per interni. Si distinguono per la loro texture fine e per la profondità del colore. Un intonaco a calce levigato produce un effetto discreto e raffinato, perfetto per un ambiente minimalista. Una finitura sfumata, con leggere ombre, dona maggiore movimento a una parete altrimenti uniforme.

In una cucina a vista, un intonaco minerale apporta continuità tra la zona operativa e il soggiorno, mantenendo al tempo stesso una dimensione decorativa. In un corridoio, una tonalità calda applicata a calce o con microcemento spezza l’effetto “tubo” e accompagna piacevolmente il passaggio.

Combinare i materiali per arricchire l’atmosfera

L’atmosfera accogliente di un interno si basa spesso su un equilibrio sapiente tra materiali. La pietra porta profondità, il legno addolcisce le linee e l’intonaco assicura continuità. Combinando questi elementi con coerenza, si può trasformare uno spazio senza appesantirlo. L’essenziale è stabilire una gerarchia dei ruoli: un materiale principale, sostenuto da secondari più discreti.

È importante ricordare che l’accumulo è il nemico dell’equilibrio. Si tratta di un errore di design da evitare assolutamente: moltiplicare le materie senza logica può confondere il messaggio visivo.

6 Novembre 2025 / / La Gatta Sul Tetto

Il progetto di riqualificazione della sede di Genertel a Trieste ha visto la trasformazione di un edificio industriale di oltre 3000 metri quadri risalente al 1929, parte del complesso delle storiche distillerie Stock, tutelato per le sue caratteristiche originali. 

riqualificazione Genertel

La riqualificazione degli edifici storici rappresenta una sfida importante per coniugare rispetto del patrimonio con le esigenze moderne di funzionalità e sostenibilità. Per Generali SPA il progetto è stato firmato da Vittorio Grassi Architects, che ha coinvolto l’edificio Genertel in via Stock, 2 a Trieste, portando a un intervento di rinnovamento che coniuga rispetto dell’identità storica con innovazione architettonica e ambientale. 

La sfida principale era restituire alla città un immobile funzionale, sostenibile e in linea con i nuovi modelli di workplace, mantenendo intatto il carattere storico e architettonico dell’edificio. 

L’intervento ha preservato le facciate in mattoni a vista e il basamento in pietra, sostituendo i serramenti con infissi a sezione sottile coerenti con l’estetica originaria.

riqualificazione Genertel

All’interno, le murature portanti sono state valorizzate attraverso finiture ispirate all’architettura industriale, creando ambienti caratterizzati e contemporanei, rispettosi delle componenti storiche.

Altra particolarità sono le lampade, ancorate a soffitto grazie ad una robusta griglia in ferro e sospese lungo l’altezza dell’edificio lasciando cadere i fili in modo morbido, lasciandoli intersecare in un perfetto gioco scenico. 

Riqualificazione Genertel: spazi di lavoro flessibili e multifunzionali

L’intervento ha riguardato l’ampliamento degli spazi direzionali, recuperando il cortile interno e trasformandolo in un’area di accoglienza con una struttura vetrata, oltre a spostare l’ingresso principale sul lato del giardino interno, creando un’atmosfera più aperta e moderna. 

Una delle chiavi del progetto di riqualificazione è stata la creazione di spazi di lavoro flessibili e multifunzionali, che prevedono ambienti condivisi, postazioni singole e doppie, pensati per favorire un modello di lavoro integrato. 

Un elemento distintivo della riqualificazione è la copertura, completamente liberata dalle sovrastrutture esistenti e riconvertita in una terrazza panoramica destinata a eventi aziendali e momenti di relazione interna. 

La riqualificazione energetica ha inoltre permesso all’edificio di ottenere la certificazione LEED Gold, grazie all’adozione di strategie passive di efficientamento energetico e impianti a basso impatto ambientale. 

L’approccio sostenibile e innovativo ha consolidato l’immagine di un edificio che rispetta il passato ma guarda al futuro, rafforzando il legame tra l’azienda e il contesto urbano di Trieste. 

I progettisti

Lo studio di architettura Vittorio Grassi Architects ha vantato la collaborazione di altri designers come Marco Aloisini (Partner), Deniz Gizem Aksu, Tanya Gupta, Valentina Colombo, Luca Dainese, Alesia Tukach, Phatnaree Panyasiri, Maria Voronkova, Aakanksha Hule, Roberto Paggi, Carolina Riva, Gabriele Borella, Giuseppe Clemente. 

Tutti hanno fatto sì che questo progetto segni ancora una volta l’importante ruolo dell’architettura: interpretare e valorizzare il patrimonio storico, migliorare la qualità degli spazi di lavoro e contribuire agli obiettivi di sostenibilità aziendale. 

Vittorio Grassi Architects sito ufficiale

Credits

Dati Progetto
Luogo: Trieste, Via Stock 2
Committente: Generali Real Estate S.p.A.
Superficie Progetto: 3.100 mq

Design team:
Progettazione Architettonica
e Interior design: Vittorio Grassi Architects
Vittorio Grassi con Marco Aloisini (Partner), Deniz Gizem Aksu, Tanya Gupta, Valentina Colombo, Luca Dainese, Alesia Tukach, Phatnaree Panyasiri, Maria Voronkova, Aakanksha Hule, Roberto Paggi, Carolina Riva, Gabriele Borella, Giuseppe Clemente
Progettazione Impianti e
Prevenzione Incendi: Società di Ingegneria Masoli Messi - SIMM Srl
Progettazione Strutture: F&M Ingegneria S.p.A.
Certificazione LEED: QSC Quality Survey Controls e Deerns Italia S.p.A.
Project Manager GRE: Fabio Floridan con Paolo Prestigiovanni
Permitting e Direzione Lavori: Mads & Associati
Progetto Branding & Signage: Vittorio Grassi Architects con Laura Fontanot Studio

Fotografie: Diego De Pol

Impresa di Costruzioni Generale: Sacaim S.p.A.
Arredi e Fit Out: Sedus Stoll Srl con Cesare Roversi Arredamenti Srl
Arredi mobili: Arper S.p.A., Lapalma Srl, Pedrali S.p.A.
Branding & Signage: Milano Sign Srl
4 Novembre 2025 / / La Gatta Sul Tetto

Per la rubrica Home therapy, vi suggeriamo 5 piccoli gesti che aiutano a migliorare la propria casa, con grande benficio sul nostro umore.

migliorare la propria casa

Le nostre case sono uno specchio di noi stessi: ogni angolo, ogni decorazione, ogni colore, rivela molto più di quanto non pensiamo. Si può letteralmente risalire alla personalità dell’individuo che abita quell’ambiente, soltanto facendosi un giro tra le stanze, sbirciando tra le sue cose.

Ovviamente non vi sto suggerendo di andare in casa d’altri ad aprire cassetti e sportelli, ma di porre attenzione alle vostre di case. Se foste una terza persona e le guardaste con occhi esterni, cosa direbbero di voi? 

Perché avete scelto proprio quei colori? Perché quella stanza è particolarmente disordinata? La casa è uno specchio e possiamo imparare tanto di noi analizzando l’ambiente di cui ci circondiamo.

Quando questo viene trascurato, potrebbe essere un segnale di mancanza di cura nei confronti di noi stessi e questo si riflette direttamente su di noi: potremmo sentirci abbattuti, tristi e, a seconda della trascuratezza di cui ci circondiamo, privi di valore.

Alcuni cambiamenti sono davvero semplici e veloci, queste piccole migliorie renderanno subito la vostra casa più curata ai vostri occhi! 5 piccoli gesti per migliorare la propria casa.

  1. Sostituire le cornici a giorno 

Una delle decorazioni in casa che non ho mai sopportato sono le cornici a giorno. Le cornici a giorno sono davvero una soluzione cheap che non dovrebbe neanche essere temporanea. Non prenderebbero valore neanche se dentro ci fosse esposta la Gioconda!

migliorare la propria casa

Ci sono tantissimi modi e soluzioni per esporre le vostre foto o opere d’arte, nelle grandi catene si trovano soluzioni semplici e ad ottimi prezzi che renderanno le vostre esposizioni più soddisfacenti.

Vi prego, eliminate subito le cornici a giorno!

  1. Utilizzare appendiabiti uguali nelle cabine armadio a vista

Subito dopo le cornici a giorno, nella mia lista degli orrori, vengono gli appendiabiti diversi negli armadi, peggio ancora se si tratta di quelli della lavanderia.

migliorare la propria casa

Gli appendiabiti, soprattutto se avete una cabina armadio aperta, dovrebbero essere tutte uguali e delle stesse misure. Questo, oltre che essere una miglioria a livello visivo, renderà anche il vostro armadio più ordinato.

  1. Sostituire le lampadine connesse al filo elettrico 

La ristrutturazione è terminata un anno fa, eppure ancora non avete scelto i lampadari, quindi la casa è costellata di lampadine appese ai fili elettrici.

migliorare la propria casa

Beh è arrivato proprio il momento di prendere in mano la situazione, andare in negozio e scegliere i lampadari, che potrebbero non essere quelli definitivi, ma la lampadina con il filo elettrico è una soluzione che deve essere considerata più che temporanea, anche per questioni di sicurezza.

Se tutto quello che abbiamo in casa è uno specchio di noi stessi, tutto quello che non è terminato lascia scenari aperti, cose non concluse che vanno chiuse. 

  1. Aggiungere luci d’accento

Binari a soffitto, faretti, lampade a sospensione…

La casa sì è ben illuminata eppure c’è qualcosa che manca. Le luci a soffitto illuminano sicuramente i vari ambienti in modo appropriato e sono fondamentali quando si tratta della preparazione dei cibi, per lavorare, per fare le pulizie.

Quando però si tratta di relax, di riposo, di atmosfera, non sono quelle le luci che fanno al caso nostro.

Lampade da tavolo, da terra, luci d’accento renderanno il vostro ambiente accogliente, ideale per passare del tempo in compagnia o per rilassarsi sul divano, magari leggendo un libro o guardando un film.

  1. Sostituire gli accessori degli animali da compagnia 

Tutto bello, tutto progettato, tutto studiato, tutto in tinta e poi arriva il cucciolo in casa con la sua bella ciotola fosforescente.

migliorare la propria casa

Sembrano piccole cose, eppure questi sono i piccoli oggetti e le piccole attenzioni che fanno la differenza.

A me piace che anche le ciotole dei nostri animali, così come i copri divani e i loro cuscini restino in tinta e in palette col resto della casa. Non fa per me la ciotola fucsia o il copri divano con le papere! 

L’armonia in un progetto è tutto, sia nei colori, sia nello studio degli arredi e degli accessori, per fare in modo che la stessa armonia si rifletta dentro di noi.

Leggi gli altri articoli della rubrica Home Therapy

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31 Ottobre 2025 / / La Gatta Sul Tetto

L’arredamento della camera da letto è un’espressione diretta dello stile personale, e la testiera gioca un ruolo da protagonista nel definire il carattere dello spazio. Sebbene il mercato offra innumerevoli soluzioni, l’approccio del fai-da-te (DIY) apre la porta a un livello di personalizzazione irraggiungibile con i prodotti di serie.

testiera personalizzata

La possibilità di creare una testiera su misura consente di trasformare l’ambiente con soluzioni sartoriali, spesso recuperando materiali semplici o inaspettati e adattandoli perfettamente alle proprie esigenze estetiche e funzionali. Questo processo creativo non solo arricchisce la stanza, ma aggiunge anche valore attraverso l’unicità del pezzo realizzato.

La tela bianca: aggiornare il legno

Il legno rappresenta uno dei punti di partenza più versatili per un progetto fai-da-te. Una semplice testiera per il letto in legno grezzo, magari in pino o abete, può essere considerata come una tela bianca pronta per essere trasformata. La pittura offre infinite possibilità: si può optare per una verniciatura in una tonalità audace e satura per creare un punto focale, oppure utilizzare tecniche decorative come lo stencil o la mascheratura geometrica (color blocking) per un effetto più dinamico e moderno. Un’alternativa di grande tendenza è l’utilizzo di legno di recupero. Vecchie assi di parquet, doghe di pallet opportunamente levigate e trattate, o persino vecchie persiane o una porta posizionata orizzontalmente possono essere assemblate per comporre una testiera dal forte impatto materico, perfetta per stili rustici, industriali o shabby chic, portando con sé il fascino di una storia vissuta.

La soluzione morbida: pannelli imbottiti componibili

Per chi ricerca una sensazione di comfort e un impatto tattile avvolgente, la creazione di pannelli imbottiti è una soluzione efficace e dall’aspetto professionale. Il progetto consiste nel reperire una base rigida, come pannelli sottili di compensato o MDF, tagliati a misura (spesso in forme quadrate o rettangolari). Questi supporti vengono poi rivestiti con uno strato di gommapiuma per dare spessore e uno strato di ovatta per ammorbidire i bordi. Infine, si procede al rivestimento con il tessuto prescelto, che può spaziare dal velluto per un look sofisticato, al lino grezzo per un’estetica naturale, fissandolo sul retro con una sparapunti. Questi pannelli singoli possono essere poi fissati direttamente alla parete dietro il letto, creando una composizione modulare, giocando con diversi colori o creando un’ampia superficie imbottita che migliora anche l’isolamento acustico della stanza.

L’alternativa sospesa: cuscini e supporti

Un’idea che unisce morbidezza e un’estetica più leggera e informale è quella della testiera sospesa. Questa soluzione evita interventi complessi sulla struttura del letto e si concentra sulla parete. Installando un supporto orizzontale, come un elegante bastone per tende in metallo, un semplice profilo in legno levigato o persino un ramo naturale trattato per un look boho-chic, si crea la struttura portante. Da questo supporto vengono poi appesi due o più cuscini di grandi dimensioni, realizzati su misura e dotati di passanti in tessuto, fettucce in cuoio o corde. Questo approccio non solo è esteticamente gradevole e confortevole, ma offre anche il vantaggio di poter cambiare facilmente i rivestimenti dei cuscini, rinnovando l’aspetto della camera con il variare delle stagioni o dell’ispirazione.

Oltre l’oggetto: la testiera decorativa a parete

A volte, la testiera non deve necessariamente essere un oggetto tridimensionale. Per gli spazi più contenuti o per chi predilige il minimalismo, la funzione della testiera può essere assolta direttamente dalla parete. Utilizzando la pittura, è possibile definire un’area geometrica (un rettangolo, un semicerchio o una forma più organica) dietro il letto, utilizzando un colore a contrasto o complementare rispetto al resto della stanza. Questa “finta testiera” incornicia visivamente il letto senza occupare spazio fisico. Allo stesso modo, l’applicazione strategica di listelli di legno sottili per creare una boiserie parziale, o l’uso di pannelli decorativi leggeri come paraventi o stuoie in fibra naturale, può aggiungere profondità e interesse materico alla parete.

L’espressione della creatività

Le opzioni per realizzare una testiera fai-da-te sono limitate solo dalla creatività. Che si scelga di ridipingere il legno, di imbottire pannelli su misura o di appendere soluzioni tessili, il risultato è sempre un pezzo unico. Questo tipo di progetto permette di allontanarsi dalla standardizzazione, conferendo alla zona notte un carattere distintivo che riflette appieno la personalità di chi la abita.