Jotun Lady ha lanciato la sua cartella colori 2026, Soulful Spaces, letteralmente “spazi ricchi di anima”. Scopriamola in questo articolo.
Strutturata in tre distinti temi curati per riflettere lo stile personale e creare interni armoniosi, la cartella colori 2026 di Joutun Lady si pone l’obiettivo di creare spazi “ricchi di anima”.
Ogni tema propone otto tonalità che sono state studiate per accordarsi armoniosamente. Come sempre, l’azienda danese non propone un colore dell’anno, bensì una rosa di 24 tonalità tra cui scegliere secondo i propri gusti.
La cartella colori 2026 di Jotun Lady parla all’anima della tua casa
La cartella colori 2026 di Jotun Soulful Spaces è stata studiata per offrire tonalità che si integrano perfettamente nello stile di vita contemporaneo.
La collezione è declinata in tre temi: Tempo che passa, Arte della quiete e Vita gioiosa, ognuno ricco dell’ispirazione necessaria per trasformare con il colore l’atmosfera della cucina, della camera da letto, del soggiorno o di qualsiasi altro spazio della casa.
Tempo che passa, profondità ed eleganza
Questa palette esalta la profondità e con tonalità ricche e corpose in finiture opache, adatte per uno stile classico. Perfetta per gli ambienti della zona giorno e le zone tecniche come cucina e disimpegni. Jotun consiglia abbinamenti con tonalità più chiare ispirate alla natura.
Questa palette è ideale per chi cerca la calma e la tranquillità, quindi nelle camere da letto, nello studio e nei bagni. Neutri gessosi, gialli tenui e verdi-blu stimolano la riflessione e conciliano il riposo.
L’ultimo gruppo della collezione si ispira alla natura e propone tonalità rustiche e calde. Raffinati e luminosi, i colori della palette Gioia di vivere esaltano i piaceri della semplicità e e dei tempi lenti della vita in campagna.
Ispirazioni d’arredo: una residenza a Roma da poco ristrutturata dallo studio Loto Ad Project unisce arte, natura e architettura in un dialogo armonioso.
L’ultimo lavoro dello studio Loto Ad Project ha visto Giorgia Dennerlein impegnata nella progettazione della residenza privata Filonardi a Roma. Se potessimo immaginare un viaggio attraverso una casa sarebbe sicuramente questa.
Loto Ad Project ha saputo coniugare in questo progetto emozioni di armonia e meraviglia: la luce che muta nel corso della giornata sorprende, le vetrate filtrano senza separare, e il dialogo tra materiali e paesaggio dà vita a un’esperienza sensoriale completa.
L’abitazione si affaccia sulla vallata che accompagna il Tevere offrendo una vista profonda e mozzafiato. La casa, commissionata da due collezionisti d’arte, dialoga con il contesto abitativo anni ‘60 del quartiere in cui è collocata, creando un continuum tra gli spazi interni e l’esterno.
Il progetto è pensato, infatti, per creare un’armonia tra natura, acqua e architettura. In ogni angolo della casa respira l’unione tra questi elementi e in ogni stanza troviamo un’atmosfera differente, come un vero e proprio viaggio tra gli ambienti.
Residenza a Roma: un dialogo tra natura, arte e architettura
Predomina il bianco delle pareti, che riflette la luce naturale e rende gli ambienti luminosi e ariosi. Le grandi vetrate, che filtrano la luce senza separare gli spazi, modificano l’atmosfera a seconda delle stagioni, creando un gioco di riflessi e colori.
Le scelte in materia cromatica e i materiali impiegati diventano elementi centrali della progettazione dell’Arch.Giorgia Dennerlein. Il progetto interpreta la materia con audacia e rispetto. L’onice Verde Guatemala, protagonista assoluto, è arricchito da intarsi in graniglia chiara, richiamo diretto agli interni originali del palazzo.
Massima cura del dettaglio anche dei disimpegni: porte a scomparsa, alternanza di materiali e colori sui pavimenti, percorsi fluidi tra spazi funzionali e di rappresentanza, valorizzati da dettagli architettonici e artistici.
Ogni spazio è concepito per raccontare la personalità dei proprietari, come l’affresco che decora il soffitto in una delle camere da letto.
E ancora, i diversi stili dei bagni (uno in pieno stile retrò anni ‘60, l’altro moderno e con un protagonismo assoluto dei materiali).
Un progetto su misura
Ogni elemento d’arredo è stato realizzato su misura dallo Studio Loto Ad Project: pavimenti, mobili contenitori e soluzioni integrate che coniugano estetica e innovazione.La luce naturale diventa materia viva: i pavimenti lucidi in onice ne moltiplicano i riflessi, creando una continuità visiva tra interno ed esterno.
Una delle principali sfide per l’arch. Giorgia Dennerlein è stata la realizzazione dei pavimenti: grandi lastre da 320×160 cm con intarsi di graniglia su misura, disposte secondo un disegno geometrico di losanghe e trapezi pensato per accompagnare la luce naturale proveniente dalle camere.
La residenza integra sistemi di pavimento radiante, trattamento dell’aria e domotica avanzata(Living Now), garantendo comfort, efficienza energetica e controllo intelligente degli ambienti.
La collaborazione con artigiani specializzati è stata determinante per ottenere la precisione e la qualità necessarie a un risultato impeccabile.
L’estetica scandinava si è affermata nel panorama del design d’interni internazionale grazie alla sua capacità unica di coniugare funzionalità essenziale e profondo senso di accoglienza.
Lontano dall’essere una semplice tendenza minimalista, questa filosofia abitativa fonda le sue radici in principi ben precisi, dettati spesso dalle condizioni geografiche e climatiche dei Paesi Nordici: la massimizzazione della luce naturale per contrastare i lunghi inverni bui, la ricerca di forme pulite che non ingombrino visivamente lo spazio e, soprattutto, una connessione viscerale con la natura. Nella zona notte, luogo deputato al riposo e alla rigenerazione, questi concetti si traducono nella creazione di un ambiente sereno, luminoso e materico, dove ogni elemento ha uno scopo preciso e contribuisce all’armonia generale.
Il legno come elemento di connessione naturale
In questo contesto stilistico, i materiali giocano un ruolo preponderante e il legno ne è l’indiscusso protagonista. Esso non viene utilizzato semplicemente come materiale costruttivo, ma come veicolo di calore sensoriale, capace di bilanciare le palette cromatiche spesso fredde o neutre tipiche di questo stile. La scelta di una testiera da letto in legno rappresenta quindi molto più di una decisione funzionale: è una dichiarazione d’intenti. Che si tratti di rovere massello con i suoi nodi a vista, di betulla chiara o di frassino, la testiera diventa il fulcro visivo della stanza. Essa porta la texture organica e imperfetta della foresta direttamente nell’ambiente domestico, riscaldando l’atmosfera senza appesantirla e offrendo un punto di ancoraggio visivo solido e rassicurante.
Linearità e design essenziale
Per rispettare appieno i canoni del design nordico, la forma della testiera deve seguire regole di rigorosa semplicità. Lo stile scandinavo rifiuta l’eccesso decorativo, gli intarsi barocchi o le linee troppo elaborate, favorendo invece silhouette geometriche, pulite e lineari. Una struttura a listelli verticali, ad esempio, è una soluzione frequente poiché permette alla luce di filtrare e circolare, mantenendo quella sensazione di ariosità fondamentale per il “mood” nordico. Anche i pannelli interi, se caratterizzati da bordi smussati e finiture opache che esaltano la venatura naturale, incarnano perfettamente questo spirito. L’obiettivo è arredare sottraendo il superfluo, lasciando che sia la qualità della materia prima a definire il lusso e l’eleganza dell’elemento d’arredo.
L’arte dell’abbinamento tessile e cromatico
Tuttavia, il legno da solo non basta a completare il quadro; necessita di un dialogo armonico con gli altri componenti del letto e della stanza. La freddezza apparente delle pareti bianche e la rigidità del legno devono essere ammorbidite attraverso l’uso sapiente dei tessuti. L’abbinamento ideale prevede l’impiego di fibre strettamente naturali come il lino lavato, il cotone grezzo o la lana a trama grossa per coperte e cuscini. La tecnica del “layering”, ovvero la sovrapposizione di diversi strati tessili, conferisce profondità e invita al relax. Dal punto di vista cromatico, la testiera in legno funge da base neutra su cui costruire una palette rilassante: toni del beige, del tortora, grigi caldi o accenti pastello come il verde salvia e il carta da zucchero si sposano perfettamente con le essenze lignee, creando un insieme visivo coeso che riposa gli occhi e la mente.
Portare l’atmosfera nordica nella zona notte
Arredare la camera da letto ispirandosi allo stile scandinavo significa progettare un rifugio che privilegia il benessere psicofisico attraverso la semplicità. Non si tratta di replicare asetticamente un catalogo, ma di costruire uno spazio che respiri. La testiera in legno assume in questo scenario un ruolo chiave, fungendo da elemento primario che radica la stanza nella natura. Attraverso la sua presenza materica e genuina, essa trasforma la zona notte in un santuario di tranquillità, dove la luce, i materiali naturali e l’ordine visivo concorrono a garantire un riposo di qualità superiore.
Voglia di rivestimenti floreali? Scopriamo la nuova collezione Imagina di Casalgrande Padana. Un racconto vivace, dove ogni singola lastra diventa un’opera d’arte da vivere e ammirare.
Per Casalgrande Padana, le nuove texture decorative della collezione Imagina diventano un elemento espressivo che arricchisce la palette delle collezioni di grès porcellanato ideate dall’azienda e aprono nuove possibilità di progettazione per interni ed esterni.
Rivestimenti floreali: la natura protagonista
I decori floreali sono i protagonisti della nuova collezione Imagina di lastre in grès porcellanato presentata a Cersaie 2025.
Casalgrande Padana ha ideato un prodotto estremamente versatile: può essere utilizzato in contesti residenziali o pubblici, per creare pareti divisorie, rivestimenti, angoli o punti di interesse, nonché superfici continue, simili a tappezzerie per una totale personalizzazione dell’ambiente. Foglie, rami, alberi o fiori più o meno stilizzati diventano parte integrante dell’arredo.
Si adattano perfettamente al soggiorno, alla cucina e al bagno, in camera da letto e anche negli spazi esterni, soprattutto per gli amanti delle tonalità terrose rassicuranti. Ne deriva una vera e propria sintesi tra natura e creazione, dove elementi organici e forme autentiche diventano il linguaggio stesso di uno stile che va oltre il semplice arredo. Questa filosofia architettonica si distacca dai modelli classici per evolversi in un’armonia fluida tra edificio, paesaggio, arredi e ambiente, creando un dialogo continuo tra spazio e natura.
La collezione Imagina
Le nuove texture decorative della collezione diventano un elemento espressivo che arricchisce la palette delle collezioni di grès porcellanato Casalgrande Padana. Sono superfici che stimolano la creatività, offrendo un palcoscenico ideale per sperimentazioni estetiche, perfette per ambienti che desiderano riflettere charme, autenticità e bellezza sensoriale.
Decoro Florilege
I decori della collezione sono declinati in 4 motivi: Florilege, Landscape Grid, Windflowers e Rose Bush. Si tratta di composizioni modulari composte da due lastre nei formati grandi di 120×278 cm e 60×120 cm, progettate per creare un’immagine decorativa fluida e completa, come un quadro che si svela attraverso ogni dettaglio.
Decoro Landscape
Il grès porcellanato di Casalgrande Padana, sostenibile al 100%, si configura come il materiale di scelta nel design contemporaneo. Proveniente esclusivamente da materie prime naturali, privo di sostanze chimiche nocive, è un materiale che si riconosce per la sua resilienza e versatilità.
Decoro Windflowers
La produzione delle lastre Casalgrande Padana si avvale di impianti altamente tecnologici, in un ciclo di produzione a circuito chiuso che garantisce il recupero totale delle risorse: emissioni nocive pari a zero, riduzione del 100% dell’inquinamento delle acque, recupero del 99,5% dei rifiuti, autoproduzione del 74% dell’energia necessaria e imballaggi ecosostenibili al 100%.
Decoro Rose Bush
Un vero esempio di innovazione responsabile, dove ogni superficie diventa espressione di un design che rispetta e celebra la natura.
Avere un giardino di ampie dimensioni è un’opportunità straordinaria per creare un ambiente esterno funzionale, estetico e coerente con l’architettura dell’abitazione.
Detto ciò, la gestione di grandi spazi verdi richiede pianificazione, conoscenze tecniche e un’attenta progettazione del layout, così da garantire un equilibrio ottimale tra estetica, comfort e praticità d’uso. Vediamo insieme alcune idee da copiare.
Idee per suddividere il giardino grande
La suddivisione di un giardino esteso non deve mai essere casuale. Un progetto professionale tiene conto di variabili fondamentali che possono essere l’esposizione solare, il drenaggio del suolo, i percorsi di accesso e una continuità visiva con l’ambiente circostante. L’obiettivo è creare zone funzionali ben definite pur mantenendo un’armonia complessiva del paesaggio.
Aree ortive e serre tecniche
Per chi desidera destinare parte del giardino alla coltivazione, si consiglia di pianificare spazi ben esposti e protetti. In questi casi, è opportuno realizzare un piccolo settore agricolo attrezzato, predisponendo delle serre di tunnel, come quelle che si possono trovare sul sito di gardenway.it, per garantire la crescita ottimale delle colture durante tutto l’anno.
Zone funzionali e percorsi di connessione
Per suddividere un giardino grande in modo efficace, si parte dall’individuazione delle aree principali: zona pranzo e living outdoor, area verde ornamentale, zona tecnica e area ortiva. La disposizione segue una logica di fruibilità e di accesso, realizzando percorsi in ghiaia, pietra o materiali drenanti che connettano i diversi spazi. L’uso di siepi, muretti a secco o pergolati definisce visivamente i confini e non interrompe la percezione di continuità.
Zone relax e living all’aperto
Le soluzioni attuali prevedono l’utilizzo di pergole bioclimatiche, pavimentazioni tecniche in WPC o gres porcellanato per esterni e arredi resistenti agli agenti atmosferici. La progettazione illuminotecnica opta per le luci a LED integrate nei camminamenti, e punti luce a basso consumo che migliorano la fruibilità serale valorizzando gli elementi paesaggistici.
Predisposizione della piscina: indoor oppure outdoor?
La piscina è spesso l’elemento cardine di un giardino di grandi dimensioni. La scelta tra una piscina indoor o outdoor dipende da vari fattori tecnici e climatici.
Una piscina outdoor è la soluzione più diffusa nei contesti residenziali poiché consente un’integrazione diretta con lo spazio verde e garantisce una resa estetica notevole. Ciò nonostante, richiede una corretta esposizione solare, una distanza minima da alberature e un sistema di copertura per preservare la qualità dell’acqua.
La piscina indoor, al contrario, è preferibile in zone climatiche con climi rigidi o dove si desidera un utilizzo continuativo. Richiede un locale tecnico ventilato, un sistema di deumidificazione e materiali ad alta resistenza all’umidità.
Consigli per sfruttare il giardino tutto l’anno
Sfruttare un giardino grande in ogni stagione è possibile attraverso una pianificazione, che unisca design paesaggistico e tecnologie per l’efficienza ambientale.
Durante la stagione estiva, si potrebbe pensare a delle pergole bioclimatiche, tende motorizzate e ventilazione naturale per ottenere comfort e ombreggiamento. In inverno, l’uso di pavimentazioni riscaldate per esterni, bracieri a gas e coperture trasparenti consente di prolungare la vivibilità degli spazi outdoor.
L’introduzione di sistemi di irrigazione automatica a settori, controllabili da remoto, semplifica la manutenzione e garantisce un apporto idrico costante in base alla tipologia vegetale.
Un ultimo aspetto, spesso sottovalutato, riguarda l’acustica del giardino: siepi sempreverdi, pannelli fonoassorbenti naturali e la disposizione di elementi d’acqua come fontane o cascate decorative creano un microambiente silenzioso e rilassante, ideale per il benessere psicofisico.
Decimo Compasso D’oro per Kartell con la sedia H.H.H., acronimo di Her Highest Highness, progettate da Philippe Starck. Il designer ha puntato su un concept unico: le varie identità che un singolo oggetto di design riesce a rappresentare.
Il compasso d’oro arriva di nuovo per Kartell dopo ben 24 anni. L’ultimo premio era stato riconosciuto nel 2001 per il divano Bubble progettato sempre da Philippe Starck.
Protagoniste del decimo Compasso D’oro le sedie Her Highest Highness, progettate anche stavolta da Philippe Starck richiamando un concept unico: le varie identità che un singolo oggetto di design riesce a rappresentare.
Facciamo un passo indietro…cosa è il Compasso D’oro?
Si tratta del più importante riconoscimento italiano in materia di design. E quest’anno ha assunto una veste tutta internazionale grazie alla collaborazione con il Commissariato Generale per l’Italia a Expo 2025 a Osaka.
Il tema scelto, “Designing Future Society for Our Lives”, sottolinea l’importanza di creare oggetti che non siano solo belli, ma anche sostenibili, innovativi e capaci di rispecchiare le esigenze di una società in continua evoluzione. Her Highest Highness rappresenta esattamente questa visione.
La cerimonia di premiazione si è svolta all’interno del Padiglione Italia, simbolo dell’ingegno e della creatività nazionale all’estero. Il 9 dicembre la cerimonia e le mostre saranno riproposte all’ADI Design Museum di Milano fino a gennaio 2026.
Kartell: un’evoluzione che conquista il mondo del design con la sedia H.H.H.
Con il suo design ricercato ed elegante, Philippe Starck ha saputo da sempre interpretare il futuro del mobilio con grande consapevolezza.
H.H.H. non è solo una sedia: è un simbolo di innovazione e stile. La collaborazione con Liberty® ha portato alla creazione di edizioni speciali rivestite con vivaci stampe floreali, grazie a una tecnologia di “graphic impression” di ultima generazione. Questa tecnica permette di trasferire pattern complessi su superfici curve e dettagliate, dando vita a quattro pattern floreali e geometrici declinati in diverse palette cromatiche. Il risultato è un oggetto che incanta e ispira, capace di trasformare ogni ambiente in un’espressione di personalità e raffinatezza.
Cerchi un arredo, un complemento o semplicemente vuoi saperne di più sul design? Leggi gli articoli della rubrica “Icone del design“.
La struttura, realizzata in materiali riciclati, si distingue per la sua leggerezza e solidità, frutto di tecnologie di iniezione all’avanguardia che permettono di ridurre gli spessori senza rinunciare al comfort.
La seduta, disponibile in diverse finiture eco-sostenibili, tra cui pelle riciclata con trattamento green, texture provenienti da fonti rinnovabili e finiture lucide nei colori bianco, nero, bordeaux, ruggine, senape, blu e verde, si presta a molteplici interpretazioni estetiche, rendendola un vero e proprio emblema di stile.
In definitiva, la sedia H.H.H. rappresenta molto più di un semplice arredo: è un esempio di come il design possa essere protagonista di un futuro più responsabile e consapevole, un oggetto estetico, eco-friendly e innovativo.
Questa premiazione segna per Kartell un traguardo importante, che sottolinea come l’azienda abbia saputo evolversi mantenendo saldi i propri valori di sostenibilità, tecnologia e innovazione continua.
I Compassi d’oro di Kartell
2025 - Sedia H.H.H. – Her Highest Highness. Philippe Starck 2001 - Divano Bubble Club. Philippe Starck 1994 - Contenitore Mobil. Antonio Citterio con Oliver Löw 1987 - Sedia sovrapponibile 4870. Anna Castelli Ferrieri 1979 - Kartell 1964 - Seggiolina per bambini K 1340. Marco Zanuso, Richard Sapper 1960 - Scolapiatti componibile KS 1171. Gino Colombini. 1959 - Spremilimoni KS 1481. Gino Colombini. 1957 - Tinozza rettangolare KS 1065. Gino Colombini. 1957-1963. 1955 - Secchio tondo con coperchio. Gino Colombini.
La fine dell’anno si avvicina e come di consueto i più famosi brand di vernici hanno annunciato le tendenze colore 2026. Scopriamole in questo articolo.
Universal Khaki by Sherwin Williams
In attesa della proclamazione del colore dell’anno da parte dell’istituto più autorevole, il Pantone Color Institute™, prevista per inizio dicembre, abbiamo già qualche indizio. Basta dare un’occhiata alle scelte dei più famosi brand di vernici, che hanno già annunciato le tendenze colore 2026. Anche se, a mio modesto parere, il colore 2026 Pantone sarà ben diverso (io punto su un rosa cipria o un verde turchese, staremo a vedere).
Le scelte dei brand americani per il 2026
Le selezioni di colore per il 2025 sono state dominate da tonalità scure e intense di marroni, viola e malva. A suggellare il trionfo del marrone ci aveva pensato proprio Pantone, con il suo Mocha Mousse.
L’enfasi sui toni profondi e scuri nel 2025 sembra aver influenzato le scelte dei maggiori brand americani per il 2026, che continuano a puntare su neutri intensi o colori ricchi e profondi.
Per esempio Behr mantiene l’enfasi sui colori scuri e ricchi per il terzo anno di seguito, scegliendo per il 2026 Hidden Gem. La “gemma nascosta” è un verde giada profondo leggermente desaturato. I colori coordinati spaziano da neutri caldi a toni terrosi e scuri, che tentano di riscaldare una tinta decisamente fredda.
Benjamin Moore resta nella gamma dei marroni, e dopo il Cinnamon Slate del 2025 propone per il 2026 Silhouette, un marrone scuro proposto come alternativa al nero. Si tratta di un colore simile alla terra d’ombra bruciata con un sottotono carbone, che secondo il brand è adatto a contesti eleganti e sofisticati. Gli esperti di Benjamin Moore hanno selezionato una sobria palette di tonalità chiare e di mezzitoni da abbinare a Silhouette. La collezione si chiama “Refined Elegance”, e forse l’accostamento più riuscito è quello con Swiss Coffee.
Glidden propone Warm Mahogany, un rosso ricco e terroso, da abbinare a una palette che sembra ricalcare quella di Behr.
Per trovare un colore dell’anno luminoso e non troppo impegnativo dobbiamo affidarci a Sherwin-Williams, con il suo Universal Khaki. Definito come “classico semplice ed elegante”, Universal Khaki, un beige caldo e cremoso, che crea un’atmosfera avvolgente grazie ad un leggero sottotono giallo.
Tendenze colore 2026, i brand europei e l’assolo del blu
Per trovare tendenze colore 2026 che si discostano un po’ dobbiamo tornare in Europa. Si tratta del blu proposto dal brand del gruppo Akzo Nobel, Dulux. Anzi, si tratta di ben tre blu, raggruppati nella collezione “The Rhythm of Blues”.
I tre colori blu che Dulux ha selezionato come “hero blue colours” (eroi del blu) per le loro tendenze colore del 2026 sono:
Mellow Flow™ un blu carta da zucchero chiaro e arioso
Free Groove™, un blu carta da zucchero chiaro e arioso
Slow Swing™ un blu scuro quasi nero
In pratica, si tratta di tre diverse sfumature di indaco, che secondo Dulux offrono una scelta versatile e flessibile per spazi rilassanti e accoglienti.
Per gli abbinamenti, Dulux propone due scelte per ciascun colore, entrambe in contrasto sia per la temperatura di colore più calda, sia per le tonalità selezionate tra i colori complementari.
Il brand danese Jotun Lady, propone la collezione Soulful Spaces, articolata in tre palette, ognuna composta da otto tonalità selezionate per lavorare armoniosamente insieme. Approfondiremo la collezione Jotun in un articolo a parte, tuttavia vi facciamo notare che le suggestioni di oltreoceano trovano un’eco anche nel vecchio continente. Lo si vede nella tonalità Coffee, un marrone scuro che richiama il Silhouette di Benjamin Moore, o nel verde scuro di Wild Ivy, che ricorda l’Hidden Gem di Behr.
L’Agriturismo Corte Pravecchio è un progetto che Fonde tradizione e modernità, anche grazie agli arredi di design firmati Carl Hansen & Søn.
All’agriturismo Corte Pravecchio il caos cede il suo posto al silenzio, alla lentezza ad attimi vissuti a pieno attraverso l’orologio del sole e della natura. Si scopre la raccolta dell’uva, la vendemmia e tutti i doni che ci regala la terra che vengono festeggiati a colazione, a pranzo, godendosi un picnic.
È questa l’atmosfera che si respira in questa location, immersa tra le querce e le vigne veronesi. Nato dal sogno di una giovane coppia, Mia Trentini e Ivan Reinalter, rappresenta un perfetto connubio tra connessione con la natura, innovazione e design di alta qualità.
Agriturismo Corte Pravecchio: il progetto
Il progetto di Corte Pravecchio, firmato dallo studio di design bolzanino Rural Urban e guidato dal designer Alexander Demetz, trasforma un antico casale del XVII secolo, un tempo dimora di zatterieri, in un’oasi di eleganza sostenibile.
La struttura si compone di due parti: il tradizionale casale che conserva la sua autenticità storica e una moderna struttura con sei suite, pensata come omaggio alla vita rurale italiana.
La luce naturale viene accolta nelle camere tramite grandi vetrate e la palette di colori prevalente richiama colori nude e naturali come il verde delle foglie. Ma anche il rosa antico che si contrappone al verde in ogni elemento d’arredo, perfino il plaid sulle poltrone. A questi colori si accompagna il calore indiscusso del legno che rende ogni camera un rifugio in cui sentirsi totalmente coccolati.
La scelta di materiali naturali, come mattoni in canapa, calce grezza e legno locale testimoniano la volontà di rispettare l’autenticità, oltre l’impegno verso la sostenibilità. Dettagli architettonici come antichi archi e logge richiamano la tradizione locale. Il pavimento in cemento levigato e la parete in vetro che collega la sala colazioni alla cantina dei vini , coniugato agli elementi in terracotta traforata, sottolineano il legame tra memoria storica e contemporaneità.
Design di interni con Carl Hansen & Søn: eleganza danese tra natura e comfort
Spostandosi sulle componente arredo, firmata Carl Hansen & Søntutto è giocato sul motivo delle righe, che caratterizzano i vasi, i tappeti, fino alle lampade che scendono lungo la spalliera del letto. Il motivo a righe si ritrova nel cannettato in legno verticale della parete dietro il letto, e nel design degli armadietti sospesi e ancorati al pavimento attraverso un sottile cilindro di legno.
In sala da pranzo spiccano le iconiche sedie Carl Hansen & Søn CH24, simbolo del design nordico, mentre le aree relax delle camere presentano sedie CH24 Cuba Chair MG501 e sofa Sideways RF1903, creando ambienti intimi e accoglienti. All’esterno, sedie AH501 abbinate ai tavoli AH902 completano il progetto di interior, favorendo un’armonia tra spazio interno ed esterno.
Crediti-Progetto: Agriturismo Corte Pravecchio:
Sito web: cortepravecchio.it Location: Valeggio sul Mincio(VR) Studio di design: Rural Urban Arredi: Carl Hansen & Søn (12 sedie CH24,12 sedie AH501, 6 tavoli AH902, 6Cuba Chair MG501, 3 sofaRF1903) Fotografo: Franziska Unterhol
Scegliere il tavolo da ufficio non è solo una questione di estetica. Che si tratti dello spazio di lavoro a casa o in azienda, ogni dettaglio contribuisce al benessere, alla produttività e all’organizzazione.
Che passiamo molte ore seduti a una scrivania, spesso più che sul divano o al tavolo da pranzo, è un dato di fatto. Ecco perché la scelta del tavolo da ufficio giusto merita attenzione, visto che incide sul comfort, sul benessere e perfino sulla concentrazione.
In questo articolo cerchiamo di individuare le caratteristiche ideali del tavolo da ufficio visto da diverse angolature. Dall’ergonomia alla funzionalità, senza dimenticare il design.
Perché la scrivania è importante: ergonomia e produttività
Una buona scrivania non serve solo ad appoggiare il computer, ma fa davvero la differenza nel modo in cui lavoriamo.
Tra i tanti modelli di tavoli da ufficio in commercio, quello ideale deve consentire di mantenere una postura corretta: schiena dritta, gomiti a 90°, monitor all’altezza degli occhi e spazio sufficiente per muovere liberamente le gambe.
Un piano troppo basso o troppo alto può causare fastidi a schiena, spalle e polsi. Alla lunga, questi disturbi possono diventare cronici e incidere sulla nostra produttività, oltre che sulla qualità della vita.
Soprattutto se trascorrete molte ore al computer, un tavolo da ufficio regolabile in altezza può essere un ottimo investimento, anche per la salute. Questi modelli permettono infatti di alternare il lavoro seduto e in piedi, migliorando circolazione e concentrazione.
Misure del tavolo da ufficio e distribuzione: come calcolare lo spazio disponibile
Prima di scegliere il tavolo da ufficio, è consigliabile riportare su un foglio le misure della stanza. Disegnate anche la disposizione dei mobili e riportate dimensioni e posizioni di elementi fissi come porte, finestre, colonne, termosifoni e così via.
Il rilievo dello stato di fatto è un passaggio spesso sottovalutato, ma fondamentale per evitare di ritrovarsi con un tavolo troppo grande o che blocca il passaggio.
Come regola generale:
per una postazione di base servono almeno 120 x 60 cm;
se avete bisogno di più spazio per documenti, monitor o accessori, meglio arrivare a 140 x 70 cm o più;
lasciate almeno uno spazio di 80 cm dietro la sedia per muovervi comodamente.
Le forme e i modelli del tavolo da ufficio
Non tutte le scrivanie sono uguali, e la forma gioca un ruolo importante nell’organizzazione dello spazio. Scegliete il modello in base al vostro modo di lavorare e allo spazio disponibile: meglio una scrivania semplice ma comoda, che un modello ingombrante e poco pratico da gestire.
Oltre alla classica scrivania rettangolare, esistono modelli a forma di L , o angolare, ideali per creare zone di lavoro diverse o se si usano uno o più monitor. Questa forma è perfetta per sfruttare in modo ottimale gli angoli della stanza.
Un modello sempre più ricercato di tavolo da ufficio è quello regolabile in altezza, che consente di cambiare posizione durante il giorno e di migliorare il benessere fisico. Chi lavora da casa e non ha molto spazio a disposizione può infine optare per i modelli pieghevoli e compatti.
Materiali e finiture: resistenza, manutenzione e stile
E veniamo ad un fattore che finalmente coinvolge anche l’estetica: i materiali che compongono il vostro tavolo da ufficio.
Il nobilitato melaminicoè la scelta con il miglior rapporto qualità-prezzo. L’evoluzione della stampa digitale oggi consente di ottenere superfici di altissima qualità grafica, per esempio nelle finiture imitazione legno.
Più costoso, ma sempre da collocare nella gamma economica, il laminato, che rispetto al melaminico è un po’ più resistente. In entrambi i casi, oltre alle finiture imitazione legno, la scelta è praticamente infinita, tra colori tinta unita e motivi grafici.
E veniamo ai materiali più pregiati, come gli impiallacciati, realizzati con legni nobili come noce, palissandro, mogano, ciliegio. Questi modelli sono perfetti per gli uffici direzionali o per chi dispone di una stanza da destinare all’ufficio nella propria abitazione.
Per un look contemporaneo, sono molto apprezzati i modelli che accostano materiali diversi, come legno e vetro, o metallo e vetro, metallo e legno. Il metallo può essere un semplice tubolare in acciaio cromato, spazzolato o verniciato, oppure formare una struttura in ferro da abbinare ad un piano in legno massiccio.
Destinazione d’uso: home office, coworking o direzione
Infine, un fattore che incide sulla scelta finale è la destinazione d’uso del tavolo da ufficio.
Per l’home office non ci sono limitazioni nella scelta del design, dei colori e delle finiture, se non l’integrazione con lo stile dell’ambiente. Tuttavia, potrebbe essere necessario optare per soluzioni compatte o pieghevoli, in caso di mancanza di spazio.
Discorso diverso per il lavoro in azienda, dove vanno rispettati gli standard interni e le normative di legge. Diamo ugualmente qualche consiglio che potrebbe essere utile.
Per coworking e spazi condivisi sono ideali tavoli da ufficio modulari, leggeri, poco ingombranti e facili da spostare o riconfigurare.
Negli uffici operativi meglio optare per scrivanie spaziose e robuste, dotate di accessori passacavi, cassetti e ripiani.
Infine, negli uffici del reparto direzionale l’impatto estetico ha la sua importanza, perché deve trasmettere il prestigio dell’azienda ai visitatori esterni. Via libera a scrivanie ampie e imponenti, con impiallacciati di pregio e un design ricercato.
Il desiderio di materiali autentici torna con forza nell’arredamento d’interni. In un soggiorno, in una camera da letto o in un ingresso, la superficie delle pareti influisce direttamente sulla percezione del comfort: una grana visibile cattura la luce, una sfumatura minerale attenua l’eco, una venatura del legno armonizza l’insieme.
Puntando sui rivestimenti murali naturali, non si cerca soltanto uno stile, ma si lavora sulla sensazione, sulla profondità e sulla coerenza tra volumi, colori e texture. Un rivestimento murale ben scelto diventa un vero e proprio strumento di valorizzazione dello spazio, capace di trasformare l’atmosfera di un ambiente.
Perché scegliere rivestimenti murali naturali?
Una parete naturale non è mai perfettamente uniforme, ed è proprio questo a renderla interessante. La micro-irregolarità della materia crea variazioni di luce nel corso della giornata, conferendo alla stanza un ritmo visivo vivo. In una zona di passaggio, un intonaco minerale addolcisce la transizione tra due spazi. In un angolo lettura, una texture in pietra o in terra cruda amplifica la sensazione di rifugio.
L’effetto accogliente nasce innanzitutto da questa presenza materiale percepibile con gli occhi e con il tatto: si coglie prima la materia e poi il colore, che prolunga l’impressione. Questi rivestimenti murali interni accompagnano quindi la ricerca di atmosfere più autentiche. Per approfondire l’abbinamento tra materiali e colori, vi consigliamo il nostro articolo sulle tendenze cromatiche 2025.
La pietra da rivestimento: autenticità ed eleganza senza tempo
La pietra da rivestimento è una delle soluzioni più apprezzate tra i rivestimenti murali in pietra naturale. Costituita da sottili lastre di pietra, riveste le pareti con un rilievo discreto che cattura la luce e crea una profondità visiva notevole.
La si ritrova in progetti di pareti d’accento, attorno ai camini, nelle cornici delle porte o per strutturare una nicchia. L’interesse di questo tipo di rivestimento in pietra naturale risiede nella sua capacità di evocare l’autenticità dei muri tradizionali, pur integrandosi negli interni contemporanei.
Associando la pietra a materiali come il legno o il metallo, si ottiene un dialogo estetico ricco. Una parete in pietra dietro un divano moderno porta carattere senza appesantire, mentre un camino circondato da rivestimenti in pietra naturale diventa un vero punto focale.
Il legno: calore naturale e versatilità decorativa
Il legno rimane un elemento imprescindibile dei rivestimenti murali interni. A seconda della posa e dell’essenza scelta, si declina in atmosfere diverse. Un rivestimento murale in legno con doghe verticali accentua l’altezza del soffitto e dona un aspetto grafico. In orizzontale, allunga visivamente lo spazio e lo rende più conviviale. Un legno chiaro riflette la luce e si abbina bene a tessuti neutri, mentre un legno scuro crea un’atmosfera raccolta, ideale per una zona di riposo.
I rivestimenti murali in legno trovano spazio in universi molto differenti: nordico, rustico chic o contemporaneo. In uno stile scandinavo, il legno chiaro abbinato a un arredamento essenziale sottolinea la quiete e il calore ricercati.
Gli intonaci minerali e le materie grezze
Gli intonaci minerali e le materie grezze completano la gamma dei rivestimenti murali per interni. Si distinguono per la loro texture fine e per la profondità del colore. Un intonaco a calce levigato produce un effetto discreto e raffinato, perfetto per un ambiente minimalista. Una finitura sfumata, con leggere ombre, dona maggiore movimento a una parete altrimenti uniforme.
In una cucina a vista, un intonaco minerale apporta continuità tra la zona operativa e il soggiorno, mantenendo al tempo stesso una dimensione decorativa. In un corridoio, una tonalità calda applicata a calce o con microcemento spezza l’effetto “tubo” e accompagna piacevolmente il passaggio.
Combinare i materiali per arricchire l’atmosfera
L’atmosfera accogliente di un interno si basa spesso su un equilibrio sapiente tra materiali. La pietra porta profondità, il legno addolcisce le linee e l’intonaco assicura continuità. Combinando questi elementi con coerenza, si può trasformare uno spazio senza appesantirlo. L’essenziale è stabilire una gerarchia dei ruoli: un materiale principale, sostenuto da secondari più discreti.
È importante ricordare che l’accumulo è il nemico dell’equilibrio. Si tratta di un errore di design da evitare assolutamente: moltiplicare le materie senza logica può confondere il messaggio visivo.