Quando si parla di ristrutturazione si considera sempre un intervento di una certa importanza in termini di modifiche all’interno di una casa: si possono toccare pareti, impianti, intere stanze. Uno degli elementi che spesso viene coinvolto direttamente o come conseguenza di altri interventi è il pavimento.
Le modifiche alla pavimentazione possono incidere notevolmente sul cronoprogramma dei lavori e sul portafoglio dei lavori in corso e se possibile spesso si valuta la possibilità di ricoprire il pavimento esistente anziché rimuoverlo e ripristinarlo completamente.
Rivestire un pavimento esistente, perché non farlo
Le case di un tempo, in determinate condizioni e/o periodi storici possono avere ancora pavimenti splendidi e da far risaltare, sarebbe quindi un peccato sia rimuoversi e sia nasconderli e questa è un valutazione puramente estetica. All’inizio del cantiere poi dovrebbe essere sempre verificato lo stato della pavimentazione: complanarità resistenza, umidità, compattezza. Sono tutti elementi che permetteranno di dare risposte a favore o contro la copertura del pavimento esistente. Se poi l’intervento prevede anche una consistente lavorazione a terra per modifica di tubazioni ed impianti la risposta è quella di ripristinare il massetto e scegliere un nuovo rivestimento.
Rivestire un pavimento esistente, perché farlo
Semplice ed efficace, la posa di un pavimento su un’ altro già esistente è una soluzione che risponde ad un repentino cambio di stile senza ribaltare casa, abbinato magari ad un nuovo arredamento. Può essere incollato oppure appoggiato, anche con l’ausilio di un materassino per completarne l’opera.
Cosa scegliere? I materiali possibili vanno dal laminato al vinilico (pvc) per la praticità, la leggerezza e lo spessore minimo, facile da posare e rimuovere. Anche il gres può essere utilizzato in versione flottante senza dover demolire alcunchè, si presenta resistente e anche in questo caso non sono necessarie modifiche ai serramenti, uno dei vincoli più importanti da considerare in fatto di altezze. La resina infine è sicuramente di tendenza ma attenzione alla posa e al suo trattamento, meglio rivolgersi ad un professionista!
A muro, free-standing, sospesa, alta o bassa, con funzione contenitiva o anche divisoria di ambienti: la libreria in metallo si inserisce come protagonista dell’interior design anche nell’attuale trend che vede il living e la cucina sempre più integrati e tra loro armonizzati.
Mai come nell’ultimo anno abbiamo imparato a riscoprire e riorganizzare i nostri spazi e il nostro tempo. Un cambiamento che ha riportato in primo piano anche un piacere, spesso trascurato a causa dei troppi impegni, come quello della lettura.
Un libro può dire tanto di noi, della nostra vita, del nostro carattere, dei nostri interessi. E per questo merita la “cornice” perfetta. La libreria è un elemento d’arredo scenografico ricco di fascino che dona all’ambiente un tocco personale unico. Da perfetto divisorio tra due ambienti a sfondo ideale per i sempre più numerosi meeting in video call in questo periodo di smartworking: negli ultimi anni la libreria è diventata sempre più un elemento decorativo “protagonista” delle nostre case, la cui posizione, forma e materiali possono rivoluzionare completamente il mood della stanza.
Metalli e leghe i materiali di tendenza
Tra i materiali di tendenza si riconferma il metallo, un materiale apparentemente freddo che, con i giusti accostamenti, come ad esempio il legno, può dare vita ad atmosfere uniche.
Le librerie in metallo, belle e versatili, grazie al design leggero e minimale conferiscono al living un forte richiamo urbano. Sono perfette inserite in un contesto moderno ma si adattano perfettamente anche in ambienti dallo stile industriale.
Librerie in metallo: quattro modelli scelti per voi
Libreria Segni di Zampieri | design Stefano Cavazzana
Un materico gioco di spessori e di piani orizzontali e linee verticali caratterizza la libreria Segni, con una struttura sulla quale sono incastonate mensole dalla curvatura stile vassoio. È proposta nella versione a parete o autoportantecon fissaggio a soffitto e a terra. Disponibile in diversi materiali e finiture.
Libreria Irori di Zampieri | design Stefano Cavazzana
Essenziale e raffinata, dalla peculiare leggerezza strutturale, preziosa nei materiali e intelligente nella concezione. Irori è un sistema di boiserie/librerie liberamente componibile e adatto a diversi ambienti e funzioni: dal soggiorno, alla sala da pranzo, allo studio e persino all’ingresso. È proposta in differenti altezze, in versione free-standing (con aggancio al soffitto) o a muro.
Libreria sospesa Levia Air di Ronda – Design Gino Carollo
E’ un disegno sorprendentemente etereo quello tracciato dalle metalliche ed essenziali linee della libreria Levia Air, la versione sospesa a soffitto della collezione Levia, il cui pulito tratto minimalista risulta così ancor più finemente esaltato. Una robusta libreria a giorno caratterizzata dal particolare gioco di armoniche asimmetrie nella disposizione dei ripiani. Dinamica e versatile, solida e spaziosa, Levia Air è ideale per dividere e rimodulare gli spazi, con un design fluido e che si inserisce perfettamente sulla scia della tendenza open space. Disponibile in nove eleganti finiture, è estremamente eclettica nell’interpretazione di diversi stili e armonie cromatiche, nonché adattabile ad un ampio ventaglio di utilizzi, dal living alla camera da letto, fino alla cucina, agli ingressi o all’ambiente ufficio.
Libreria Alix di Bonaldo design Maurizio e Silvia Varsi
Con la sua cornice lignea che sporge dalla struttura metallica fissata a muro, Alix arreda la parete spezzandone la monotonia. L’accurata scelta dei materiali è alla base di questo progetto, costituito da forme semplici e lineari: il concept è rafforzato dall’alluminio, materiale freddo e tecnico, che rende la struttura otticamente leggera, accostato al calore del legno, protagonista del design di Alix. Materiali e finiture struttura e piani: metallo verniciato. Materiali e finiture montanti: legno impiallacciato Noce Canaletto; legno impiallacciato Frassino carbone.
In questa abitazione, progettata da mf + arquitectos, e situata in Brasile, la distinzione tra interno ed esterno diventa molto sottile. Infatti, grazie ai materiali utilizzati e alla natura rigogliosa, i due blocchi funzionali che la compongono, giorno e notte, riescono a fondersi con la natura circostante.
A house between inside and outside in Brazil
In this house, designed by mf + arquitectos, and located in Brazil, the distinction between inside and outside becomes very subtle. In fact, thanks to the materials used and the luxuriant nature, the two functional blocks that compose it, day and night, are able to merge with the surrounding nature.
Un nuovo layout e una palette di colori dai toni cremosi, con tocchi di cielo, ha completamente riconfigurato questo mini appartamento di soli 49 mq sito a Barcellona.
A 49m2 mini apartment in Barcelona
A new layout and a color palette of creamy tones, with touches of sky, has completely reconfigured this mini apartment of only 49 sqm located in Barcelona.
Magari è la prima volta che senti parlare dell’architetturabioclimatica. Le nuove tecnologie e scoperte nell’ambito edilizio ed energetico avvengono ogni giorno e permettono di risparmiare sulla bolletta luce, anche grazie alcambio del fornitore luce verso uno più green.
Quella dell’architettura bioclimatica è l’ultima trovata della sostenibilità e se ne parla sempre di più, soprattutto nel corso di congressi dedicati al mondo dell’edilizia e delle costruzioni.
Con architettura bioclimatica si intende l’utilizzo di elementi naturali del luogo in cui si andrà a costruire (come sole, acqua, vento, terreno e vegetazione) per costruire edifici che siano termicamente efficienti e capaci di soddisfare gli standard e i requisiti del benessere termico, senza utilizzare impianti di climatizzazione aggiuntivi o esterni.
Prima di scegliere tra lemigliori offerte luce è opportuno informarsi sulla tipologia di casa che si andrà ad abitare o a costruire. Così è possibile ottenere vantaggi in termini economici ed energetici, per fare la differenza per l’ambiente e per le proprie tasche.
I vantaggi dell’architettura bioclimatica
Se si vuole fare attenzione all’inquinamento ambientale, è bene tenere conto che gli impianti di riscaldamento, climatizzazione ed energetici emettono molte quantità di anidride carbonica. Esistono diverse soluzioni che permettono diversi vantaggi.
L’architettura bioclimatica è uno di questi e, dato che sfrutta elementi naturali per raggiungere il comfort termico, permette di risparmiare sulla bolletta luce e consente di avere un’abitazione autosufficiente.
I vantaggi dell’architettura bioclimatica sono:
Riduzione degli sprechi e tutela delle risorse naturali, poiché si sfrutta l’energia naturale in modo passivo;
Miglioramento della qualità dell’aria dentro casa, dovuto ai maggiori passaggi per l’aria.
Diminuzione della bolletta energetica che abbatte i costi e l’inquinamento prodotto dal riscaldamento, l’illuminazione e la climatizzazione.
Quando si costruisce una nuova casa è bene, quindi, tenere in considerazione questa nuova modalità di costruzione che permette differenti vantaggi e un notevole risparmio. Tuttavia esistono diversi requisiti che l’abitazione deve avere, vediamoli nel dettaglio.
I requisiti dell’architettura bioclimatica
L’architettura bioclimatica è pensata per le regioni a clima temperato, in cui è più semplice prevedere l’andamento del clima nel corso dell’anno.
Negli edifici pensati per queste tipologie di regioni vengono distinte tre fasi termiche a cui corrispondono differenti requisiti che l’edificio deve possedere:
Invernale: è opportuno favorire l’irraggiamento del sole sulle pareti e sulle finestre così da poter riscaldare gli ambienti interni. Inoltre, è necessario un isolamento termico elevato per conservare il calore che si è accumulato;
Estivo: è necessario proteggere l’edificio dall’irraggiamento solare, che avviene d’estate, attraversi sistemi di ombreggiamento ed è opportuno favorire la ventilazione naturale dell’abitazione;
Mezze stagioni: per la primavera e l’autunno è opportuno trovare soluzioni combinate in grado di rinfrescare e raffrescare l’ambiente.
Queste soluzioni sono complesse da trovare e sono spese costose da affrontare per arrivare alla costruzione. Tuttavia, si tratta di un investimento a lungo termine che permette praticamente di tagliare tutti i costi di riscaldamento, ventilazione e raffreddamento, così da poter risparmiare sulla bolletta della luce e quella del gas.
Per rimanere aggiornati sull’energia, visitate il sito dell’Autorità tramite questo link.
Finalmente è uscito il tanto atteso Colore dell’Anno 2021 di Pantone; quest’anno in realtà i colori sono due, Ultimate Gray e Illuminating, un binomio particolare, che vuole trasmettere un messaggio di forza e speranza. Ultimate Gray è un grigio medio, concentrato di forza, resilienza e stabilità, Illuminating un giallo luminoso che dona luce e riaccende la speranza, necessaria alla mente dell’uomo dopo un anno disastroso come il 2020.
Pantone Color of the Year 2021 is out
Pantone’s long-awaited Color of the Year 2021 is finally out; this year there are actually two colors, Ultimate Gray and Illuminating, a particular combination, which wants to convey a message of strength and hope. Ultimate Gray is a medium gray, concentrated in strength, resilience and stability, Illuminating a bright yellow that gives light and rekindles the hope, necessary for the mind of man after a disastrous year like 2020.
Quando ci siamo trasferiti nel nostro Happy Place ci siamo portati alcuni mobili che venivano dalla mansarda che è stata il nostro nido per un paio di anni. Quei mobili sono finiti proprio nella cameretta di Baby A. che sapevamo sarebbe stata quella più in divenire e che ancora dovevamo definire del tutto. Questo finché non ci siamo resi conto che per giocare lei avesse sempre bisogno di qualcuno e che utilizzava solo i giochi che le erano più a vista. E’ qui che abbiamo deciso che avrebbe avuto bisogno di un posto “più suo” e che avremmo dovuto creare per lei una vera e propria cameretta montessoriana.
Che cos’è una cameretta montessoriana?
Maria Montessori è un’educatrice dell’800 che ha dedicato la sua vita a studiare i bambini e a creare per loro un vero e proprio metodo che li renda padroni del loro mondo. In particolare la Montessori basa il suo approccio sulla ricerca della libertà e del movimento per il bambino. Per questo l’ambiente destinato al bambino prevede che lui sia il più autonomo possibile, che tutto sia a sua misura per incoraggiarlo ad agire come ognuno di noi farebbe: organizzare, giocare, riordinare.
Lo spazio deve essere diviso in zone, in modo che anche il vostro piccolo sappia riconoscere gli spazi in base ai vari momenti della giornata. Zona notte, dove il vostro piccolo avrà il suo lettino, possibilmente senza sbarre (quando il bimbo cresce un pò), in modo che possa infilarcisi e alzarsi autonomamente.
Zona gioco, questa è la loro preferita 🙂 . Qui il bimbo dovrà avere a disposizione uno spazio in cui poter utilizzare tutti i suoi giochi (mai troppi, altrimenti l’attenzione è bassissima), con un piano da gioco e delle seggioline alla sua altezza. Tutto deve essere organizzato in contenitori, in modo che lui sappia dove trovare le sue cose e come tenerle ordinate.
Zona armadio, per insegnare già da piccolini ad utilizzarlo da soli. La Montessori ci insegna che più li facciamo partecipare, più li rendiamo autonomi prima. Per questo che Baby A. ha una cassettiera con i suoi vestiti nella parte bassa ed un armadio con maniglie a cui può arrivare da sola, dove tutti giorni sceglie da sola le sue scarpette. E’ un attimo che imparano a vestirsi da soli 🙂
Cameretta Montessori con mobili Ikea
Negli ultimi tempi ci avete visto impegnati nella creazione del piano da gioco.
Vi mostriamo quali pezzi Ikea ci sono serviti e come li abbiamo hackerati alla grande.
2 TROFAST – strutture in legno bianca con contenitori grigio e bianchi (€ 136)
1 TROFAST – elemento da parete con contenitori bianchi (€ 37)
2 BEKVAM – nato come scaffaletto per spezie per la cucina, che abbiamo riadattato a porta libri, visto che quello dedicato ai bambini era finito (€ 6)
1 SUNNERSTA – binario con ganci e contenitori per la cucina, perfetto come porta colori da parete a cui abbiamo aggiunto dei contenitori colorati della stessa serie (€6)
Abbiamo poi unito le due strutture Trofast con un piano creato da una tavola in abete lamellare, 270×45, che abbiamo carteggiato e rifinito con una vernice trasparente waterproof , per creare il piano da lavoro con scrivania centrale. Tutto preso e tagliato su misura da Prontolegno (€ 60).
Il risultato è stato super soddisfacente, ma la più soddisfatta è Baby A. Da quando la sua camera è a misura di nanetto non smette più di giocare con tutto ciò che ha a disposizione.
Carta da parati per testata letto: tu la metteresti? Forse no, perché non riesci a visualizzarla, ma con questi esempi cambierai idea.
Come hai scelto la testata del letto in camera?
Senza neanche stare a pensarci troppo immagino, perché tanto arriva insieme al letto.
Vero?
Invece la testata del letto non deve per forza essere scelta in abbinata con il letto matrimoniale perché può essere progettata a parte per creare un punto focale nella stanza.
Un valido strumento è la carta da parati. Ti faccio vedere sei opzioni davvero uniche.
Cominciamo.
Carta da parati per testata letto: di che materiale?
Non esiste un solo tipo di materiale per realizzare le carte da parati sai?
Le possibilità sono davvero tantissime, in base al budget che hai, lo stile che vuoi raggiungere e la stanza in cui andrai ad applicarla. Ci sono le carte in tessuti naturali come il lino o la seta, estremamente preziose ma anche più delicate da mantenere.
Ci sono quelle su carta, forse il formato più tradizionale che a tutti noi viene in mente. Ci sono quelle in TNT, metà con fibre sintetiche e metà con fibre naturali.
Queste sono sicuramente le più facili da accudire nel tempo perché più semplici da pulire, ma a livello sensoriale sono meno pregiate di quelle in fibre naturali ad esempio.
L’idea di un qualcosa che viene incollato permanentemente sulla parete ti crea ansia?
Prima di tutto va detto che le carte da parati contemporanee non hanno nulla a che vedere con quelle di trent’anni fa, ad esempio. Esistono prodotti che stesi sulla carta fanno sciogliere la colla aiutandone la rimozione. Quindi non si tratta più di una scelta così invalidante.
Però se ancora non sei convinta, ci sono addirittura le carte da parati adesive. Sì, tipo le figurine: stacchi il retro, cominci a posarne un piccolo angolo, man mano srotoli e vai avanti.
Di solito sono anche riposizionabili e vengono via facilmente se sei una persona che cambia spesso idea o se semplicemente sei in affitto.
Ora che hai visto quante alternative ci sono, che ne dici di vedere qualche idea pratica per usare queste carte da parati per la testata del letto?
Carta da parati in camera da letto: decorare ed enfatizzare
Uno dei primi punti che ho imparato sull’interior design una volta fuori dall’università è stata: creare un punto focale.
Cosa vuol dire?
Vuol dire che per ogni stanza che arredi devi capire quale vuoi che sia il punto di attenzione che si noti subito. Quel luogo della stanza verso cui tutti gli altri arredi verteranno e determinerà anche il layout della stanza.
In camera potrebbe essere proprio la parete dietro al letto, da rendere importante in diversi modi. Scegliendo un letto con una testata ampia e alta ad esempio, oppure creando una parete galleria con quadri, specchi e oggetti di decoro.
Ma anche con la carta da parati: quale materiale migliore?
Le fantasie e i colori disponibili sul mercato sono davvero infiniti e facendo una buona scelta potresti trovare sicuramente quella più adatta a te.
Definisci il tuo stile e il tuo schema di colore
Non mi stancherò mai di dirlo: se non sai cosa ti piace non riuscirai ad arredare casa in modo soddisfacente.
Pensaci un attimo: se non sai cosa preferisci come fai a scegliere arredi e complementi per casa? Non farti prendere dall’ansia di arredare tutta casa in una settimana.
Non solo ti stresserai da morire finendo per comprare cose a caso, ma alla fine ne sarai anche delusa. Perché quello che hai scelto tutto insieme non sta bene, perché non ti senti casa tua “il tuo nido”, perché manca qualcosa.
Fai un passo indietro e comincia a cercare immagini stile per stile, annotati i colori e i materiali ricorrenti, escludi gli stili che non ti piacciono e approfondisci il discorso di quelli che invece ti emozionano.
Pian piano il quadro diventerà più chiaro e comincerai a vedere all’orizzonti schemi di colori ricorrenti, forme di arredi sempre più familiari e pattern ripetuti.
A questo punto definisci un tuo schema colori da tenere sempre presente in qualsiasi scelta farai per casa tua.
Carta da parati per testata letto: quale stile scegli?
Una volta che hai chiaro il tuo stile e i colori che più ti rappresentano puoi cominciare a cercare una carta da parati che sia nelle tue corde per dare risalto alla tua parete dietro al letto.
Se ad esempio ami lo stile classico, potresti scegliere una carta a lievi motivi materici come il marmo oppure con disegni che riprendano le architetture classiche più famose.
Lo stile boho-chic è più simile ai tuoi gusti? Allora magari una carta con colori vividi che ricordano i giardini tropicali fa per te. Con decori di uccelli esotici e giardini zen.
Ci sono poi le carte e tema materico che hanno come soggetto le lamiere, piuttosto che il cemento o l’effetto pittorico spatolato. Alcune sono sicuramente più eleganti e meno impattanti rispetto ad altre, ma tutte garantiscono un effetto di ingrandimento visivo della stanza, oltre che di immediato senso di completezza.
Quasi tutti i siti di carte da parati ti danno la possibilità di fare arrivare a casa un campione della carta, così che tu possa vederne i colori dal vivo e valutare meglio la scelta alla luce del giorno e della sera.
Carta da parati in camera da letto: per te è si o no?
La carta da parati non è sicuramente una scelta per tutti perché intimorisce e perché se ne sa molto poco.
In altri paesi del mondo ha una tradizione molto più radicata e quindi viene quasi spontaneo usarla. In Europa, nonostante la tradizione dei grandi palazzi signorili che vedeva un largo uso della carta (o meglio dei tessuti damascati), se ne vede sempre meno.
Un po’ perché le ultime tendenze d’arredo sono sempre più votate al minimalismo e alla semplicità e un po’ perché non ci si pensa subito.
Eppure l’effetto di cambiamento che si ottiene è pazzesco, soprattutto quando si hanno letti sommier o pochi arredi e si vuole riempire lo spazio.
Tu hai usato la carta da parati per la testata del letto? La useresti? Fammelo sapere nei commenti!
Si tratta dell’ambiente della casa in cui lavoriamo di più e dove trascorriamo la maggior parte del nostro tempo,
per questo motivo è importante che sia adeguatamente illuminata.
In questo ambiente dobbiamo poter contare su un sistema di luci ben organizzato, che ci permetta di cucinare in tutta sicurezza anche nelle più buie giornate invernali.
Dalla scelta dei punti luci alla scelta delle lampade, ecco i nostri consigli per non commettere errori.
come illuminare la cucina
Quando si progetta l’illuminazione casa ogni ambiente merita uno studio specifico in base alle funzioni che si svolgono.
Illuminare la cucina in modo ottimale è fondamentale.
Per farlo , occorre innanzitutto valutare:
quanta luce naturale proviene da finestre e/o portefinestre,
la dimensione della stanza,
la disposizione degli arredi e soprattutto dei piani lavoro.
In cucina la zona operativa, è quella che richiede una maggiore illuminazione.
Sfrutta al massimo la luce naturale che proviene dall’esterno e in base a ciò calibra i punti luce da inserire nella stanza.
Il consiglio è di scegliere sistemi di illuminazione pratici da pulire e luci a led in grado di garantire un ottimo risparmio energetico e una durata prolungata nel tempo.
Presta molta attenzione alla funzionalità dei punti luce e alla loro disposizione senza dimenticare la possibilità di poter gestire la luce da più punti e non da un unico interruttore.
In fase di scelta considera tre tipologie di luce:
ambientale,
funzionale
decorativa.
L’illuminazione ambientale ti permette di avere una luce omogenea in tutto l’ambiente;
quella funzionale è adatta perilluminare le zone operative come il piano lavoro, i fuochi, il lavello e, se presente il tavolo da pranzo, l’isola o la penisola;
mentre quella decorativa è utile per creare una particolare atmosfera e per valorizzare l’ambiente.
Tipologia di lampade per illuminare ogni zona della cucina
La cucina è l’ambiente che richiede una particolare attenzione in fase di progettazione e sistemazione dei punti luce,
per rispondere adeguatamente alle diverse esigenze di luminosità delle varie zone, bisognerà quindi valutare :
il punto da illuminare e scegliere la lampada più adatta,
la disposizione corretta
l’intensità della luca necessaria.
Illuminazione a soffitto per la luce ambientale
I classici faretti incassati o in alternativa i più moderni sistemi di illuminazione a binario con spot orientabili sono la scelta ottimale per disporre di una buona luce generale in tutto l’ambiente cucina. Un consiglio, scegli apparecchi a LED che oltre a farti risparmiare regalano una piacevole luce calda.
Illuminazione per il piano della cucina, la zona cottura e lavello
Dopo aver pensato all’illuminazione generale si passa al piano di lavoro, alla zona cottura e lavaggio.
Quante volte ti è capitato di non riuscire a cucinare bene perché la luce non era ottimale?
Nelle zone operative dove prepariamo il cibo, cuciniamo e laviamo i piatti, abbiamo bisogno di superfici ben illuminate per lavorare bene e in tutta sicurezza.
Le soluzioni tra cui scegliere sono diverse e dipendono dalla tipologia di arredi .
Per le cucine tradizionali dotate di pensili a parete puoi installare delle pratiche e funzionali barre led sottopensile.
Si tratta di speciali barre che si montano facilmente in qualsiasi punto della cucina, sono resistenti all’acqua e al calore, inoltre sono disponibili in differenti misure per adattarsi perfettamente a qualsiasi dimensione
solitamente in vetro magnetico per rendere luminosa ed elegante la cucina.
Se invece hai rinunciato ai pensili sostituendoli con delle mensole, allora in questo caso puoi optare per una o più lampade a braccio orientabile da fissare alla parete,
in questo modo avrai una luce diretta proprio dove ti serve.
Per illuminare le zone operative della cucina scegli lampadine con luce fredda o naturale che permettono una maggiore concentrazione.
Illuminazione per il tavolo, l’isola o la penisola in cucina
Se la cucina è abitabile e dotata di una zona pranzo, devi predisporre una luce diretta per illuminare il tavolo, la scelta ideale è una lampada a sospensione posta a circa 70 cm di altezza dal piano del tavolo.
Per una maggiore praticità, in fase di scelta considera anche la facilità di pulizia del lampadario. Il consiglio è di optare per un modello dalle linee semplici e pulite, quindi più facile da pulire.
Anche l’isola o la penisola hanno bisogno di luce diretta.
Una soluzione sono i faretti a soffitto con luce focalizzata sul piano, in alternativa puoi scegliere una o più lampade a sospensione con luce diretta verso il basso.Il numero delle sospensioni dipende dalla lunghezza del piano: se l’isola o la penisola ha una lunghezza superiore a 150 cm ne occorrono almeno due.
Infine, come detto, ricorda di gestire l’illuminazione con pulsanti separati, quindi suddividi le zone affinché la luce in cucina sia gestibile da più punti.
L’illuminazione casa è un tema molto importante che può influenzare il nostro benessere all’interno della casa.
Il consiglio è quello di rivolgersi sempre ad esperti del settore, soprattutto quando non si è sicuri di affrontare determinate scelte o non si ha un’idea precisa di quali soluzioni adottare.
Nel prossimo articolo parleremo di come illuminare la zona notte e la stanza da bagno.