Il concetto di interior design non si applica soltanto alle stanze della casa che restano maggiormente in vista, come soggiorno e cucina. La tendenza attuale punta sempre di più anche all’estetica e alla bellezza del bagno, l’ambiente della casa più funzionale per la famiglia in assoluto.
L’obiettivo è rendere l’ambiente organizzato con stile
Il bagno è il luogo della privacy e del comfort, un piccolo paradiso personale in cui è bello ritirarsi dopo le stressanti giornate di lavoro. Ecco perché non bisogna sottovalutarne l’arredo. Dalla scelta del lavabo, singolo o doppio, a quella di mensole, mobili sospesi o a terra fino agli specchi, l’obiettivo è rendere l’ambiente perfettamente organizzato, ma con stile. Quando si cercano mobili per bagno occorre procedere per gradi, innanzitutto valutando gli spazi a disposizione e stabilendo quali siano le personali necessità ed esigenze da rispettare.
Lavabo doppio, mobili contenitori e arredo in verticale
Bisogna mettere in chiaro quale sia il ruolo di questo ambiente nel contesto domestico:si tratta dell’unico bagno, magari caratterizzato da dimensioni ampie o di una stanza di servizio? Questo aspetto influirà molto sulle caratteristiche dei mobili, specie per ciò che concerne dimensioni e capacità contenitive.
Una sala da bagno grande potrà per esempio accogliere un mobile con lavabo doppio, sempre più amato nel mondo del design. Questo potrà essere provvisto di un’ampia cassettiera e mensole o pensili, dove riporre asciugamani e prodotti di bellezza. Se opti per questa scelta, dovrai, però assicurarti di avere almeno 140 cm liberi su una parete,per pensare di collocarlo comodamente nella stanza. Nell’ambiente ampio potranno trovare spazio sia mobili da terra, più classici e voluminosi, che mobili sospesi caratterizzati da forme, colori e materiali diversi.
Se è il bagno di servizio quello che stai cercando di rinnovare o comunque si tratta di un bagno più piccolo, ci sono soluzioni di design sospese e più facili da pulire. Senza dimenticare di prevedere un tocco di stile, magari ricorrendo a top in marmo e altre finiture di pregio. Potrai rivolgerti a mobili a colonna – che moltiplicheranno lo spazio contenitivo – o sviluppare l’arredo in verticale, inserendo mensole e pensili.
Dimensione e livello di illuminazione della stanza
Progettare al centimetro gli spazi vuol dire scegliere i complementi d’arredo più adatti dal punto di vista stilistico e definire la giusta tipologia dei mobili di design.
In una stanza ampia, ma con scarsa illuminazione naturale, sarà importante riuscire a giocare con le superfici riflettenti, dunque via libera a specchi XL con finiture eleganti e fregi contemporanei, ma anche a box doccia in vetro o cristallo con cromoterapia. I mobili sospesi potrebbero a loro volta essere provvisti di superfici riflettenti, come ante lucide o a ante a specchio. Nel caso di un bagno piccolo si può ricorrere a mobili che hanno luci già integrate, così da adattare la luce stessa alle proprie esigenze.
Vasca da bagno, box doccia e arredamento diffuso
Una stanza stretta e lunga risulterà più adatta all’inserimento di una vasca da bagno, ad ogni modo la presenza di quest’ultima non esclude quella della doccia, anzi in determinati contesti possono essere presenti entrambe.
L’arredamento cosiddetto ‘diffuso’ è più congeniale a stanze molto grandi, all’interno delle quali i mobili bagno sono distribuiti seguendo un criterio coerente. E i materiali? Il legno è di gran voga tra le soluzioni di design, che consentono di recuperare un rapporto diretto con la natura. Non mancano finiture cromate e mobili decapati, mentre si fa largo lo stile vintage e shabby, assieme a quello industriale.
Quando si entra in nuovo posto, come una casa o un ristorante, la prima cosa da cui si viene colpiti è l’illuminazione. Quest’ultima infatti, è in grado di modificare la percezione degli spazi e l’atmosfera presente, oltre a delineare il grado di accoglienza del luogo in questione.
È per questo che, durante la progettazione di un ambiente, come un’abitazione, un albergo o un ufficio, si presta sempre molta attenzione alla scelta e alla valutazione delle illuminazioni da applicare. Ad esempio, elementi come dei particolari lampadari moderni sono in grado di stravolgere immediatamente lo spazio circostante.
Il posizionamento delle luci è in grado di creare degli effetti ottici, in questo modo si possono utilizzare per rendere l’ambiente più grande. Mentre uno sbagliato posizionamento può rendere visivamente lo spazio più piccolo. Si tratta quindi di una scelta non semplice da prendere se non si valutano degli elementi fondamentali. Sarà di aiuto rivolgersi a rivenditori professionali e specializzati nel settore in modo da avere un’ampia scelta di prodotti come l’e-commerce Mazzola Luce, che ci offre prodotti per ogni gusto e tipologia di arredamento, dai lampadari più classici ed eleganti, fino a soluzioni per l’illuminazione di design e all’avanguardia.
Come scegliere il lampadario per spazi differenti
Prima di procedere con la scelta del lampadario è essenziale valutare l’ambiente in cui verrà posto. Quest’ultimo infatti avrà un aspetto differente in base al luogo dove verrà posizionato, non si può pensare infatti che i lampadari siano gli stessi per tutti gli spazi.
Casa
Quando si sceglie un lampadario moderno per la propria abitazione solitamente si tende a posizionarlo nelle stanze che più sono visibili, come il soggiorno o la cucina. Un grande lampadario al centro della stanza dona immediatamente all’ambiente un’aria più ricercata e sofisticata, soprattutto se accompagnato da complementi d’arredo particolari. Tuttavia, negli ultimi periodi, non è raro trovare un bel lampadario anche in camera da letto o in bagno. L’arredo del bagno è diventato, infatti, negli ultimi anni più ricercato, con la presenza di luci e specchi per impreziosirlo. Mentre posizionato su un lungo corridoio è una scelta evergreen, in grado di illuminare l’intero spazio, che altrimenti potrebbe risultare anonimo.
Ufficio
Un ambiente formale come un ufficio non è caratterizzato dalla presenza di molti elementi, quindi per potergli conferire del carattere la scelta più idonea sarebbe quella di posizionare un grande lampadario che si sviluppa sul piano orizzontale. In questo modo si può dare quel tocco di personalità senza intaccare la professionalità del luogo che rappresenta.
Albergo
Durante l’allestimento di un albergo, l’arredamento e l’illuminazione sono i due aspetti principali per la sua buona riuscita. Solitamente, infatti, è proprio l’aspetto che quest’ultimo ha ad attirare la clientela e renderlo attraente agli occhi dei passanti.
Un albergo bello avrà sicuramente più chance di essere frequentato rispetto ad un altro. Proprio per questo elementi come dei grandi lampadari, che magari si sviluppano in lunghezza, risultano essenziali. Posizionati principalmente nella hall, nei lunghi corridoi e negli spazi comuni. Ma anche nelle camere da letto, naturalmente di dimensioni più ridotte.
Ristorante
I lampadari sono essenziali per gli alberghi tanto quanto per i ristoranti, a tutti sarà capitato di preferire un ristorante a discapito di un altro per via dell’estetica. L’illuminazione si rivela primaria per l’ambiente di uno spazio come un ristorante; un ambiente ampio e luminoso dona una percezione positiva al cliente, che sarà sicuramente più invogliato ad entrare ed assaporare la cucina.
I fattori da valutare per acquistare un lampadario
Dopo aver valutato l’ambiente in cui verrà posizionato, bisogna prendere in considerazione altri aspetti, ecco come effettuare la scelta del lampadario tenendo conto di alcuni fattori essenziali:
Le dimensioni
Dei grandi lampadari moderni sono bellissimi da guardare, ma non sempre la dimensione della stanza ne permette la presenza. Quindi si rivela fondamentale scegliere il proprio lampadario in base alle misure dell’ambiente in cui andrà posizionato, in quanto una dimensione eccessiva andrebbe ad ottenere l’effetto contrario, quindi darebbe l’illusione ottica di uno spazio più piccolo. Mentre un lampadario delle giuste dimensioni andrebbe a valorizzare senza togliere alcuno spazio.
La forma
Naturalmente, in base alle dimensioni della stanza e dell’altezza del soffitto si potrà valutare la forma da poter scegliere. Un ambiente con un ampio soffitto potrà ospitare un bel lampadario che si sviluppa in lunghezza, mentre negli spazi più piccoli caratterizzati da un soffitto basso è preferibile scegliere dei lampadari che si sviluppano sul piano orizzontale. Da Mazzola Luce, ad esempio, è possibile trovare un vasto assortimento di lampadari moderni di qualsiasi dimensione e forma.
I colori
La scelta dei colori rappresenta un fattore molto importante, in quanto dona il carattere del lampadario. Le tendenze degli ultimi anni prediligono dei modelli moderni e ricercati, dalle tonalità neutre come il bianco e il nero, o più lussuosi come l’oro e l’argento.
Anche il colore delle lampadine presenti è in grado di influire sulla percezione visiva. Delle lampadine a luce fredda sono più idonee a degli spazi formali come un ufficio o un albergo, mentre delle lampadine a luce calda rendono l’ambiente più familiare, quindi più adatte alla casa.
La lampada da parete spesso viene sottovalutata nell’arredamento di casa. Eppure ha un potenziale ampio nella valorizzazione degli spazi.
Una lampada da parete può essere la scelta ideale per rafforzare le luci ambientali, creare una zona lavoro o essere una luce d’accento. Acquistare la luce migliore non è sempre semplice, vista la presenza in commercio di così tanti modelli, ma grazie a questo approfondimento lo si potrà fare senza grossi problemi.
L’aggiunta di una lampada da parete in un corridoio, in una stanza o in un’area esterna all’abitazione può rendere meglio illuminato il passaggio in quell’area.
Le lampade da parete di design Artemide o di altre marche ad esempio, sono note per essere delle vere e proprie opere d’arte moderna. Oltre ad illuminare al meglio l’ambiente, sono anche un oggetto di arredamento che impreziosisce l’ambiente dove è installata.
Vediamo quali sono, passo per passo, le considerazioni da fare prima di acquistare una lampada da parete.
Pianificazione
La prima cosa da fare, quando si ha la necessità di acquistare una lampada da parete, è pianificare al meglio le proprie necessità.
Lo stile della stanza, la presenza di altre fonti luminose e le azioni che si andranno a compiere in quell’ambiente sono fattori che possono precludere o meno l’acquisto di una lampada.
Partire con il pianificare tutte queste informazioni e necessità, è fondamentale per compiere la scelta più idonea e non pentirsi successivamente dell’acquisto.
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Posizione
Il secondo punto da considerare, che si può dire anche uno dei più importanti, è sicuramente quello della posizione.
Posizionare la luce nel posto più idoneo, deve tenere conto della presenza di mobilia o di altri oggetti di arredamento. Oggetti che potrebbero interrompere la luce e quindi rendere poco utile l’installazione di una luce a parete.
Quando si vuole provare la posizione di una lampada, si può eseguire un collegamento temporaneo della stessa e verificare se la posizione prescelta è idonea oppure meno. Per non andare a creare situazioni pericolose, è sempre bene farsi dare una mano dal proprio elettricista di fiducia.
L’altezza delle lampade da parete, che può variare da abitazione a abitazione, deve essere fatta con criterio e intelligenza. Può risultare molto fastidioso camminare o sostare in un ambiente con una luce all’altezza degli occhi. Solo l’esperienza e il buonsenso possono aiutare in questa decisione.
Le luci che si vanno ad applicare alle pareti possono avere diversi compiti. E proprio questo particolare può far propendere verso un particolare modello di lampada a parete o meno. Vediamo più in dettaglio alcuni degli utilizzi più comuni di lampade da parete.
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Luci ambientali
In salotto, in un corridoio o all’interno di un salone le luci da parete possono andare a rafforzare le luci ambientali già presenti. Il loro apporto, che grazie a soluzioni come i dimmer o la domotica può essere contingentato durante le varie ore della giornata, permette di creare giochi di luce e d’ombra che rafforzano l’atmosfera che si vuole ad un ambiente. infondere
L’utilizzo come luce da lettura per i modelli da parete è quasi esclusivamente delegato alla camera da letto. La loro posizione, sopra al comodino o sopra gli angoli esterni della testiera del letto, possono rendere queste luci parte dell’arredamento della stanza. Al momento dell’acquisto, è sicuramente importante verificare che si inseriscano alla perfezione all’interno del contesto.
Per non risultare di difficile utilizzo, è bene che l’interruttore per accenderle o spegnerle si trovi il più vicino possibile al letto. In questo modo, quando si avrà la necessità di accenderle o spegnerle, non ci si dovrà alzare dal proprio giaciglio.
Luci d’accento
Se dotate di un braccio snodabile o che permettano di puntare la luce in una specifica direzione, le luci da parete possono diventare una luce d’accento multiuso. Ideale sia per evidenziare un quadro o un’opera d’arte presente su una parete, possono abbellire anche una statua o un oggetto artistico nella loro vicinanza.
Swab Design
L’estro, la fantasia e il buon gusto sono l’unico limite al loro utilizzo
L’installazione di una lampada da parete è una soluzione perfetta per qualsiasi abitazione. Può essere un aggiunta alle luci già presenti in un ambiente o il primo passo per andare a creare un progetto di illuminazione che possa rispecchiare le proprie esigenze.
Prima di procedere all’acquisto della lampada da parete che si è scelto, è bene cercare il maggior numero di informazioni possibili e visionare fotografie e video della lampada in funzione. In questo modo, si potrà farsi un’idea più chiara di come sarà il suo apporto all’ambiente dove andrà installata.
È stato un anno incredibile questo 2020, e sono contenta che sta per finire! Con l’augurio che il 2021 possa regalarci presto giorni più sereni e farci tornare a vivere alle nostre vite. Vi auguro buon Natale e colgo l’occasione per ringraziarvi, di essere qui a leggere i miei post e seguire i miei canali social.
La maggior parte delle persone che compra casa è consapevole che dovrà ristrutturarla. Acquistare e ristrutturare è un’operazione ormai diffusa.
Infatti il patrimonio edilizio italiano è ormai abbastanza datato, oltre l’80% delle case ha più di trent’anni. E non è mai stata ristrutturata.
Ma un’operazione del genere raddoppia le difficoltà per chi la affronta.
Se devi acquistare e ristrutturare in questo articolo ti farò vedere quali sono gli aspetti su cui devi concentrarti e come non prendere degli abbagli.
Mi capita spesso di parlare con persone che stanno per acquistare una casa da ristrutturare. E sono arrivato alla conclusione che tutti affrontano questo passo senza sapere bene in cosa si stanno avventurando. Come soldati mandati al fronte allo sbaraglio.
C’è chi non ne vuole sapere di agenzie immobiliari convinto che “ma perché devo dare il 3% all’agenzia che non fa nulla”…sottostimando in modo pericoloso la complessità del mercato immobiliare.
C’è chi invece si affida ciecamente alle agenzie immobiliari, senza sapere che (purtroppo) la maggior parte delle agenzie immobiliari non svolge bene il proprio lavoro. Che come quello di noi tecnici è di tutela dei propri clienti (nel suo caso due clienti: chi vende e chi compra).
Le persone infatti pensano (giustamente) che siano le agenzie immobiliari a doversi occupare di verificare che l’immobile sia in regola prima di metterlo sul mercato.
E allo stesso modo (stavolta sbagliando) pensano che le agenzie siano anche in grado di dare le giuste indicazioni sulla ristrutturazione che dovranno fare.
Ma la realtà è che la maggior parte delle agenzie immobiliari non esegue nemmeno le più basilari verifiche urbanistiche sull’immobile, finendo per mettere in vendita immobili con gravi abusi.
E allo stesso modo non è in grado di dare corrette informazioni sulle ristrutturazioni (o preferisce non farlo).
Spesso mi viene riferito di agenti che dichiarano cifre per ristrutturare nettamente al di sotto dei reali costi di mercato.
Certo, ognuno fa il suo gioco…è più facile venderti una casa se sai che dovrai spendere pochi soldi per ristrutturarla.
Ma tu devi avere le informazioni giuste per decidere se acquistare o meno un immobile. E un costo realistico di ristrutturazione è un parametro fondamentale…
Quindi se stai per comprare una casa da ristrutturare, ecco le tre cose su cui devi focalizzare la tua attenzione:
Da chi stai acquistando (il proprietario o degli intermediari)
La conformità della casa che stai acquistando
La fattibilità e i costi dei lavori di ristrutturazione
In questo articolo ti darò delle regole chiare per aiutarti a non commettere errori. Partendo da una riflessione su come cercare gli immobili da acquistare.
DOVE TROVI UN IMMOBILE DA ACQUISTARE? AGENZIA O INTERNET
Ho appena espresso un’opinione poco lusinghiera sulle agenzie immobiliari. Ma nonostante ciò affidarsi a loro, e lasciar perdere il fai da te, in caso di compravendita è l’unica via da seguire.
Perché comunque le agenzie immobiliari fanno un lavoro prezioso, che non si limita a mettere in contatto compratori e venditori.
Invece c’è una cosa di cui puoi andare sicuro: i venditori non dicono mai tutta la verità sul proprio immobile.
Nemmeno alle agenzie immobiliari e alle volte nemmeno ai notai…
Cercano di tacere i problemi dei loro immobili a meno che non vengono messi alle strette: a partire da eventuali abusi fino a problemi “tecnici” tipo infiltrazioni, danni o lavori condominiali da pagare.
Chi fa così ignora che poi tutto quello taciuto potrebbe ritorcerglisi contro anche dopo molti anni (c’è un’ampia giurisprudenza di atti annullati o risarcimenti a carico di venditori).
Anche per questo un’agenzia immobiliare in grado di scremare le case invendibili da quelle vendibili è fondamentale.
Lo so che l’idea di risparmiarsi il 3% di commissione sul costo della casa è allettante, ma il gioco non vale la candela.
Un po’ come per le imprese “chiavi in mano”, 9 volte su 10 può andare tutto liscio…ma quella volta che va male sono dolori. E non puoi sapere se capita a te.
Il fai da te potrebbe costarti molto di più in problemi da risolvere o cause legali dopo l’acquisto.
Ad ogni modo la presenza di un’agenzia immobiliare non ti esonera dal fare tutto il possibile per tutelarti.
Vediamo quindi quali sono le verifiche che devi fare e i documenti che devi pretendere dal venditore quando decidi di acquistare una casa da ristrutturare.
COSA VA FATTO PER NON PRENDERE FREGATURE: GUIDA COMPLETA ALL’ACQUISTO E RISTRUTTURAZIONE DI UNA CASA
Come dicevamo sono due le cose su cui devi concentrati quando cerchi una casa da acquistare e ristrutturare:
la verifica della conformità urbanistica ed edilizia dell’immobile;
la fattibilità e il costo della ristrutturazione.
In realtà ce ne sarebbe anche una terza: cioè devi cercare di sapere tutto il possibile sull’immobile in cui si trova l’appartamento che ti interessa.
Spendiamo qualche parola su tutti questi aspetti.
1. Verifica urbanistica/catastale immobile
Questo è il tasto dolente della quasi totalità degli immobili italiani.
Abusi più o meno gravi sono diffusi in modo capillare.
Dalla semplice parete spostata per allargare il bagno a veri e propri ampliamenti abusivi (ad esempio le verande…).
E il problema è che spesso i proprietari di casa che hanno fatto gli abusi non ne sono consapevoli.
Recentemente mi è capitato di dover fare un progetto in una casa che era stata condonata.
I proprietari, nel lontano 1980, avevano fatto un ampliamento abusivo. E grazie al condono del 1985 sono riusciti a mettere tutto in regola.
Ero convinto fosse tutto a posto, ma quando vado a verificare gli ambienti interni scopro che la divisione era completamente diversa dalla pianta depositata in Comune.
Si trattava comunque di un abuso non grave. Ma quando l’ho detto ai proprietari sono caduti dalle nuvole: erano convinti che potessero fare tutte le modifiche che volevano dentro casa senza dover fare pratiche edilizie.
E come loro lo sono la maggior parte delle persone in Italia.
Per questo verificare la conformità edilizia e catastale dell’immobile prima di fare un’offerta è importante.
Perché se scopri degli abusi dopo che hai acquistato hai poche alternative:
Chiedi l’annullamento dell’atto in caso di abuso insanabile
Sistemi tutto a tue spese e chiedi al vecchio proprietario di rimborsarti queste spese
Sistemi tutto a tue spese e non riesci ad ottenere nessun rimborso
Ti tieni l’abuso.
È inutile che ti dica come le opzioni più diffuse sono le ultime due.
Certo, se poi ti ritrovi nel primo caso…sai che possono venire a demolirti casa, o un pezzo di casa, in qualsiasi momento.
Spero di averti spaventato abbastanza in merito all’importanza della conformità degli immobili.
Adesso vediamo in cosa consistono queste verifiche e chi le deve fare.
Verifica di conformità urbanistica
In soldoni questa verifica accerta che la casa, o l’appartamento, come è nella realtà dei fatti corrisponde a come è negli atti depositati in comune.
Questi atti sono il permesso di costruire (o licenza edilizia) e tutte le modifiche fatte nel corso degli anni con altri procedimenti edilizi (DIA, SCIA, CILA).
Ponendola in modo banale: la pianta depositata in Comune deve corrispondere alla pianta reale.
Ma considera questa affermazione un’estrema semplificazione delle cose.
Ci sarebbero mille altre cose da dire in proposito, a partire da quali atti fanno realmente fede per stabilire lo “stato legittimo” dell’immobile.
E non è una cosa di cui tu puoi pretendere di avere la competenza. E nemmeno di verificare da solo.
Anche perché le verifiche andrebbero estese anche alla conformità di strutture ed impianti.
Non è uno scherzo.
Verifica di conformità catastale
Questa è più semplice da fare rispetto alla verifica urbanistica…ed è quella di cui di solito si accontentano agenzie immobiliari e notai.
Cioè si tratta di verificare che la piantina catastale e lo stato reale della casa coincidano.
Però attenzione ad un aspetto: ciò che conta sono gli atti presenti al Comune, non quelli del catasto.
Una piantina catastale non può attestare la conformità edilizia di un immobile. In gergo si dice che le planimetrie catastali non sono probatorie. Cioè non provano nulla.
Se la piantina catastale è uguale allo stato reale della casa ma la pianta depositata in Comune è diversa…c’è un abuso.
E ti assicuro che capita spesso che la planimetria catastale sia conforme mentre non lo sia quella del Comune: in passato (e ancora oggi) molte persone pensavano fosse sufficiente cambiare la planimetria catastale come conseguenza di una ristrutturazione.
Purtroppo è falso.
Quindi la piantina catastale deve essere conforme sia allo stato dei luoghi che agli atti depositati al Comune.
Chi fa la verifica urbanistico/catastale?
La verifica di conformità urbanistico-catastale è una relazione. E ti dico subito che non è una relazione obbligatoria per legge da allegare alle compravendite.
Si tratta solo di uno strumento di tutela per l’acquirente. (E in parte anche per il venditore…).
In fondo chi vorrebbe comprare una casa con degli abusi?
Detto ciò farla non è banale.
Bisogna come prima cosa fare il rilievo dell’immobile. Poi bisogna rintracciare tutte le pratiche edilizie, anche con accessi agli atti presso gli archivi comunali. E infine bisogna confrontare le cose.
Si tratta di un lavoro che può fare solo un tecnico. Anche perché interpretare le pratiche edilizie non è banale.
E naturalmente questa cosa ha un costo. Che non è irrisorio perché il tecnico che prepara la relazione assevera quello che scrive. E se assevera qualcosa di falso ne risponde personalmente e penalmente.
Una relazione di conformità urbanistica non dovrebbe mai costare meno di 1.500€. A salire a seconda della complessità del caso.
So che in giro ci sono professionisti che svendono questo servizio per poche centinaia di euro. Ognuno è libero di fare come meglio crede ma sulla veridicità di una relazione fatta per pochi euro non ci metterei la mano sul fuoco.
Chi la paga?
Questa domanda, se fossimo in uno Stato civile non avrebbe senso di esistere: naturalmente deve pagarla il venditore. Cioè l’attuale proprietario di casa.
Dovrebbe essere suo interesse non rifilare una sòla al compratore.
E poi una volta fatta vale per tutte le visite che verranno fatte all’immobile.
Però siamo in Italia e molti proprietari di casa si rifiutano di farla. Anzi, direi quasi tutti. Tanto un fesso che compra casa senza interessarsi della conformità lo trovano…
Di certo che sia la persona interessata all’acquisto a doverla pagare è assurdo: chi spenderebbe migliaia di euro per rischiare di venire a sapere che la casa a cui è interessato ha degli abusi e quindi non può comprarla?
E poi cosa dovrebbe fare questa persona interessata a comprarsi una casa: pagare una relazione di conformità per ogni immobile che visita?
Alla fine spenderebbe più di relazioni di conformità che per l’acquisto della casa…
Se fossi in te eviterei di prendere in considerazione immobili che non hanno una relazione di conformità urbanistica.
Lo so che così ti ritroverai a scartare il 90% degli immobili…però non averla è pur sempre un rischio.
2. Visura ipotecaria immobile
La visura ipotecaria di un immobile è come la sua carta di identità.
Pensa se acquisti una casa e dopo qualche anno sbuca fuori una persona che, atti alla mano, accampa diritti sulla casa che hai pagato a caro prezzo?
Sembra una situazione assurda ed inverosimile…ma non lo è.
L’atto di proprietà non è sufficiente per stabilire con certezza se l’immobile che ti interessa è di proprietà della persona che lo sta vendendo.
Lo so, sembra una supercazzola però è così.
Come sai gli immobili spesso passano di padre in figlio per questioni ereditarie. E ci potrebbero essere eredi che potrebbero vantare diritti sull’immobile che stai comprando.
Ma non solo: ci potrebbero essere ipoteche sull’immobile non chiuse, e quindi potrebbe presentarsi una banca o addirittura Equitalia a richiedere la casa che hai acquistato spendendo centinaia di migliaia di euro.
Quando acquisti una casa devi essere sicuro che il venditore abbia tutti i diritti sull’immobile e che nessun altro abbia diritti di nessun tipo sullo stesso immobile.
Questo si fa con una visura ipotecaria.
La possono fare tutti perché gli atti sugli immobili sono pubblici. Quindi puoi farla anche tu autonomamente.
Però spezziamo una lancia a favore delle Agenzie Immobiliari: su questo sono mediamente preparate.
In fondo non devono chiedere il permesso al proprietario di casa per farla e costa relativamente poco (qualche decina di euro).
Si richiede agli Uffici di pubblicità immobiliare (prima chiamate Conservatorie del registro immobiliare) e consente di conoscere, oltre al reale proprietario dell’immobile, se ci sono ad esempio contestazioni sulla proprietà dell’immobile, se ci sono ipoteche di qualsiasi natura (giudiziarie, legali o per mutui), se ci sono pignoramenti, se ci sono servitù di qualsiasi tipo (la più comune è la servitù di passaggio per i terreni senza sbocco su strada pubblica).
Tutte notizie che immagino vorresti sapere prima di comprare una casa…
3. Informati sull’edificio in cui si trova l’appartamento
Naturalmente questo vale se stai per acquistare una casa in condominio…
Sono varie le verifiche che dovrebbero essere fatte sull’edificio in cui si trova l’appartamento che ti interessa:
Verifica urbanistica
Lavori fatti/in corso d’opera/futuri
Problematiche note
Verifica urbanistica
Ti starai chiedendo “che c’entra la verifica urbanistica se ho già quella dell’appartamento?”
Hai ragione…ma dalla verifica dell’appartamento emerge se l’appartamento è in regola o meno.
Però ci possono essere abusi nell’edificio che esulano da quelli del singolo appartamento.
Ad esempio mi è capitato di trovare edifici con piani interi non presenti nei progetti depositati presso gli archivi comunali.
Oppure con torrini scale in copertura che si sono trasformati in mega attici.
Lo scopo della verifica urbanistica sull’edificio non è andare casa per casa a rompere le scatole alla gente per vedere se hanno fatto abusi.
In ogni edificio ci sono abusi di vario genere e quelli dentro le singole proprietà non ti interessano.
Quello che deve emergere dalla verifica urbanistica dell’edificio sono i macro-abusi:
Piani non dichiarati
Ampliamenti non dichiarati
Prospetti differenti
Devi conoscere queste cose non tanto perché la casa che stai per acquistare possa avere qualche tipo di problema se ci sono…ma perché prima o poi qualche ente potrebbe svegliarsi e dire al condominio “sistemate tutto”. E chiaramente saranno i condòmini a pagare…(quindi anche tu)
Oppure, se il condominio vuole fare lavori sull’edificio, devi sapere che non potete sfruttare le detrazioni fiscali perché la “conformità urbanistica” è un requisito indispensabile per accedervi.
E se decidete comunque di tentare la fortuna e chiedere le detrazioni fiscali anche in presenza di abusi…devi sapere che potrebbero venire a richiedertele con gli interessi.
Spesso le informazioni sulla conformità dell’edificio vengono inserite dentro le relazioni di conformità fatte per il singolo appartamento.
Nel caso non ci fossero…chiedi spiegazioni e non dare per scontato che sia tutto a posto.
Lavori
Il proprietario deve dirti se in passato l’edificio ha subito lavori di ristrutturazione, se sono stati già appaltati dei lavori, o se sono in corso di discussione altri lavori.
Chiaramente per i lavori passati non puoi pretendere che il proprietario sia la memoria storica del condominio, però alcune indicazioni dovrebbe essere in grado di dartele.
A te serve saperlo per avere quante più informazioni possibili sull’edificio.
Ad esempio, se hanno già fatto il cappotto non è il caso di essere informato?
Lo stesso vale per lavori in corso d’opera o già appaltati, oppure per lavori di cui si sta discutendo nelle assemblee condominiali.
In questi ultimi casi ti serve per sapere se dovrai sostenere delle spese aggiuntive in futuro.
E se il proprietario non sa darti una mano, c’è sempre l’amministratore, che dovrebbe sapere vita, morte e miracoli dell’edificio.
Problematiche ricorrenti
Scoprire le problematiche dell’edificio in cui si trova l’appartamento che ti interessa è difficile, se non abiti già al suo interno.
L’attuale proprietario potrebbe esserti di aiuto, ma difficilmente verrà a dirti cose che potrebbero farti desistere dall’acquisto.
E anche se chiami un tecnico di tua fiducia a dare un’occhiata, sarà difficile che riesca a darti una mano concreta.
Molte cose sono nascoste e si possono sapere solo vivendo dentro l’edificio.
Una situazione che mi capita spesso di riscontrare è la mancanza dello sfiato in copertura della colonna fecale e di un pozzetto sifonato alla sua base.
I problemi derivanti sono che i bagni puzzano e che dalla colonna fecale potrebbero arrivare rumori come rombi di motore.
Ma finché non vivi nel palazzo non lo puoi sapere…(a meno che non vai sul tetto a controllare…)
Questo è un esempio, ma potrebbero essercene molti altri come infiltrazioni, cantine che si allagano, etc…
Come fare a scoprirli?
Devi chiedere…al portiere, al proprietario, a qualche inquilino che incontri per le scale, all’amministratore, all’agente immobiliare…
Non è semplice, però è utile.
4. Come valutare i lavori da fare
Siamo arrivati alla parte che probabilmente ti interessa di più.
Cioè in questa casa che vuoi comprare…quanto ti costerebbe fare i lavori di ristrutturazione?
Ritengo impossibile, oltre che bugiardo, darti dei prezzi come se fossimo al mercato. Prima di arrivare alla stima dei lavori da fare sono necessari un rilievo e un progetto.
In ogni caso cerchiamo di darci alcuni criteri che possano esserti di aiuto.
La prima cosa che devi stabilire sono, a grandi linee, i lavori da fare.
Certo, durante un sopralluogo riesci a concentrarti soprattutto sull’estetica della casa…difficilmente ti metti a guardare gli impianti…anche perché immagino che tu non abbia grandi competenze in merito.
Ma siccome non credo tu sia uno sprovveduto, immagino non sarà difficile per te intuire molte cose.
Quello che devi guardare durante il sopralluogo sono:
Distribuzione interna
Bagni
Cucina
Impianto elettrico
Impianto di riscaldamento
Infissi
Cosa di queste cose non va? Cosa è da rifare secondo te?
Io ti do i miei soliti consigli alla buona. Quelli che ho ripetuto in tanti articoli.
Posto che la distribuzione interna è una cosa personale (ma raramente ho trovato case con più di vent’anni avere una distribuzione interna decente), per tutto il resto diamo una regola:
Qualsiasi impianto che abbia più di 30 anni deve essere rifatto.
La stessa cosa vale per gli infissi.
Non ti parlo di porte interne, pavimenti e pitturazioni, perché si tratta di finiture legate a gusti personali.
Potrebbero benissimo piacerti pavimenti in piastrelle coi fiori degli anni ’70, mentre a me viene l’orticaria solo a guardarle…
Certo se l’impianto del bagno è vecchio dovrai buttarle quelle vecchie piastrelle…ma questo è un altro discorso.
Detto tutto ciò, una volta individuati alla buona gli interventi da fare, quanto ti costa farli?
Se chiedi all’attuale proprietario di casa ti dirà “la casa è in ottime condizioni, non ci sono lavori da fare”.
Se chiedi all’agente immobiliare ti dirà “c’è qualche lavoretto da fare ma la casa è stata ristrutturata da poco, non ci deve spendere molto”.
Se chiedi ad un’impresa, che furbescamente hai portato al sopralluogo per farti dare un consiglio, la risposta che ti darà è standard. Senza nemmeno guardare i lavori da fare e senza chiederti le tue aspettative, moltiplicherà la superficie indicativa della casa per una cifra variabile tra 300 e 500 €/mq e ti darà la risposta.
Se invece dell’impresa ti sei portato un tecnico al sopralluogo, potrebbe darti la stessa risposta dell’impresa, o più probabilmente raddoppiare o triplicare la cifra.
A chi credere?
Se ti interessa fare una stima non dico precisa ma molto vicina alla realtà in modo autonomo, basandoti su prezzi medi di ristrutturazione a seconda della tipologia di opere da eseguire, nel mio manuale “Ristruttura la tua casa in 7 passi” trovi tutte le indicazioni necessarie per farlo.
In ogni caso ti voglio dare una indicazione di massima anche qui.
Quello che devi fare, per non trovarti in difficoltà, è metterti nell’ottica peggiore, cioè quella in cui spendi di più.
E quindi in cui devi ristrutturare tutto quanto.
(Che poi ti assicuro che è la cosa da fare per la quasi totalità delle case.)
In quest’ottica una ristrutturazione completa costa almeno 800 €/mq.
Più iva e solo di lavori. Cioè opere edili, impiantistiche e finiture (piastrelle, infissi, porte, sanitari, pitturazioni…).
A questa cifra devi aggiungere il costo del tecnico (obbligatorio in ristrutturazioni complete) e quello degli arredi.
E ti sottolineo che stiamo parlando di almeno.
Non sono cifre che mi sono inventato ma che puoi trovare anche in alcune statistiche.
E questo con buona pace di chi spaccia ristrutturazioni a 249 €/mq o a 500 €/mq.
Se ti sembra troppo e “a questo punto me la costruivo nuova la casa”, tieni presente una cosa.
Costruire una nuova casa mediamente costa, di soli lavori, 1.500€/mq.
Di questa cifra circa 1/3 sono i costi delle strutture, quindi 500€/mq.
Rimangono 1.000€/mq per tutte le altre opere edili (muri, massetti, pavimenti, infissi, etc.) e impiantistiche.
Quando ristrutturi completamente una casa, l’unica cosa che non tocchi sono appunto le strutture, che già esistono. Oltre al muro di tamponamento esterno (anche se in un appartamento mi è capitato di rifare anche buona parte di questo muro).
Quindi come costi ci troviamo. Anzi, con 800€/mq sono stato anche un po’ basso.
Naturalmente stiamo parlando di una ristrutturazione di qualità buona, sia a livello di impianti che di finiture. Di quelle che non danno problemi a partire dal giorno dopo la sua conclusione.
Lo so che ti aspettavi molto di meno e come te lo aspettano tutti.
E sei libero di credere a chi dice che con 15.000€ si ristruttura tutta casa.
Però, giusto per darti una statistica, negli ultimi due anni il 55% delle persone che ha ristrutturato casa, ha sforato il budget preventivato.
E il 30% di queste persone l’ha sforato di più del 25%.
(fonte Houzz – 2020)
Ristrutturare casa ha un costo che prescinde da quello che tu ritieni giusto.
Quindi se devi farti i conti per acquistare e ristrutturare, è meglio che te li fai bene.
TRE PRINCIPI INVIOLABILI PER CHI ACQUISTA E RISTRUTTURA CASA
L’articolo è stato lungo e spero di averti dato alcune indicazioni utili.
Sarebbe stato possibile approfondire ancora di più, ma non è questo il posto.
Vorrei chiudere riassumendo i tre principi che devono guidarti nell’acquisto di una casa da ristrutturare:
La casa deve essere in regola. Niente abusi
Valuta attentamente anche l’edificio in cui si trova l’appartamento
I costi di ristrutturazione vanno stimati per eccesso
Se sarai fermo su questi principi non avrai sorprese col tuo acquisto.
Se invece vuoi approfondire veramente come pianificare e gestire la ristrutturazione della casa che acquisterai c’è il manuale “Ristruttura la tua casa in 7 passi”.
Al suo interno trovi il processo amministrativo-edilizio corretto per ristrutturare casa.
L’unico corretto e che non trovi spiegato da nessuna parte.
E’ stato un anno difficile per tutti, ma come ogni anno arriva Natale, che al di là di tutto, porta con sé un po’ di magia. [Photo credits: maisons du monde]
“Onorerò il Natale nel mio cuore, e cercherò di tenerlo tutto l’anno.” – Charles Dickens
Molte persone hanno bisogno delle giuste indicazioni per la scelta della cucina idonea alla propria casa. Ecco perciò degli ottimi suggerimenti per quanto concerne i modelli di design, opzione valida ma di cui bisogna ben considerare alcune caratteristiche.
Cucina di design: cosa vuol dire?
Bisogna chiarire che, quando si parla di modelli di cucina di design, si fa riferimento a delle soluzioni che tengono conto non soltanto della forma. Infatti il design, così come insegnano coloro che lo hanno creato oltre 100 anni fa, comporta che si trovi un equilibrio ben bilanciato tra la funzione e la forma. Il che vuol dire che le cucine di design non solo sono molto belle, ma risultano essere anche estremamente funzionali per qualsiasi tipo di utente.
Oltre a dover precisare che sono la risposta ideale per quel che riguarda le prestazioni e anche la versatilità. Basti pensare ai materiali che vengono usati e che corrispondono a quelli più innovativi. La cucina di design è contemporanea e va comunque a ben adattarsi in casa. Il tutto ricordando che è importante far sposare al meglio il lato estetico con quello funzionale.
La cucina di design è il cuore della casa?
Sempre di più sono coloro che scelgono una cucina di design di ultima generazione. Una cucina che possa unire molto bene la bellezza alle performance elevate è qualcosa di molto interessante. Ecco perché, anche se ad un prezzo maggiore, in molti preferiscono optare per modelli del genere rispetto a quelli più tradizionali ma che non sempre sono funzionali.
Una cucina che abbia queste caratteristiche può realmente diventare il cuore di qualsiasi abitazione, avendo un ruolo da protagonista.
Se fino a qualche tempo fa la cucina era visto quasi come un semplice ambiente di “lavoro”, oggi le cose cambiano. Il design di tanti modelli permette di avere a disposizione delle caratteristiche molto vantaggiose. Le cucine dal design ricercato sono una richiesta sempre più elevata da parte di gran parte degli utenti. D’altronde la cucina è sempre più un ambiente multifunzionale e fluido, a tratti anche occasione d’incontro per i membri di una famiglia.
Alcune caratteristiche delle cucine di design
Va precisato che l’estetica è un elemento importante, ma non fondamentale per una cucina. I materiali, per esempio, lo sono senza dubbio di più: si pensi a delle cucine in acciaio inox con dettagli in legno o vetro, top in marmo e tutta una serie di materiali innovativi. Questi non solo fungono da elementi molto pratici e comodi, ma sono semplici da personalizzare.
Oltre a dover parlare di un altro elemento, ovvero l’ergonomia. Questa ha una funzione cruciale se si pensa che gli spazi delle case moderne impongono cucine di dimensioni più ridotte. Il che vuol dire che vanno progettate proprio per offrire massime prestazioni in spazi minimi. Tutto va dunque ben organizzato, facendo in modo che gli attrezzi siano a portata di mano.
Va anche precisato che la cucina oggi viene considerata come un autentico “ristorante domestico”. Sempre di più sono coloro che amano cimentarsi ai fornelli, per cui bisogna essere in grado di offrire ai clienti dei prodotti semplici da usare e che si sposino con le loro esigenze. Devono, per esempio, poter accogliere elettrodomestici moderni e che garantiscano prestazioni elevate.
Dunque è sempre bene optare per idee pratiche, come i piani cottura a induzione di ultima generazione, ma anche forni smart che seguono la cottura e frigoriferi intelligenti. Insomma, la cucina diventa così una vera e propria macchina pensata per preparare tanti tipi di pietanze.
Le finestre a scomparsa, oltre ad essere eleganti, offrono numerosi vantaggi, come la praticità e una maggiore luminosità degli ambienti.
Affinché una casa risulti sempre bella e accogliente è importante calibrare al massimo il livello di luminosità all’interno dei vari ambienti che la compongono. La luminosità, infatti, è decisiva per quanto riguarda sia la cifra estetica che l’impatto visivo nel complesso: è uno dei principali elementi che si mettono a fuoco entrando per la prima volta in un appartamento. Per rendere una casa più luminosa è possibile innanzitutto ricorrere alle finestre a scomparsa. Vediamo come sono fatte, quali vantaggi offrono e quali sono i materiali migliori per la loro realizzazione.
Come funzionano e come procedere all’installazione
Quando si parla di finestre a scomparsa si fa riferimento a una particolare tipologia di finestre ad anta scorrevole, il cui inserimento all’interno dell’appartamento consente di risparmiare centimetri importanti e – soprattutto – di ottenere un surplus di luminosità. Che cosa le caratterizza? Il fatto di non poter essere aperte nella modalità ‘classica’, dunque tirando verso l’interno della stanza, ma di possedere un’anta che scorre in senso longitudinale verso la parete su dei binari paralleli. Si ottiene in questo modo, specie nel caso in cui si tratti di finestre di grandi dimensioni, una grande maneggevolezza. Il gesto di far scorrere la finestra risulta sempre pratico, in più rende l’infisso leggero. Queste soluzioni di design stanno diventando sempre più diffuse soprattutto all’interno di contesti abitativi con una connotazione moderna. Ad ogni modo, prima di procedere con l’installazione, ci si dovrà assicurare che la parete possa accogliere la finestra e che dunque rispetti parametri ben precisi in relazione a spessore e solidità.
Tipologie e materiali delle finestre a scomparsa
Per quanto riguarda gli aspetti legati alla progettazione degli ambienti, sarà corretto precisare come le finestre a scomparsa risultino particolarmente adatte per dare su terrazze e giardini. Oltre ad assicurare una pratica apertura verso la zona outdoor della casa, consentiranno di beneficiare di un surplus di luce grazie all’ampia vetrata. Le finestre a scomparsa, ad ogni modo, potranno comunque essere inserite con successo anche in ambienti interni: potranno, per esempio, separare in maniera elegante e con un taglio minimal la cucina dal salotto.
Di finestre a scomparsa esistono molte tipologie differenti, cerchiamo di fare ordine indicando quelle più diffuse e apprezzate in ambito domestico. Al momento dell’acquisto si potrà scegliere tra finestre con una o due ante, con o senza cornice, provviste di scorrimento parallelo ma anche con inferriate e persiane. La scelta del numero di ante scorrevoli dipenderà naturalmente dagli spazi a disposizione (bisogna inserire due controtelai dentro il muro). Importante decidere anche in merito alla cornice: in mancanza di quest’ultima si potrà ottenere una finestra a doppia scomparsa che si mimetizzerà con la parete. Per quanto riguarda l’inserimento di inferriate e persiane per gli infissi a scomparsa, si tratta di una scelta in grado di innalzare il livello di sicurezza con un’azione deterrente.
Infine uno sguardo ai materiali ai quali ricorrere per le finestre a scomparsa: generalmente si tratta di legno, alluminio e pvc. Il legno rappresenta una soluzione ottimale sia per donare una cifra estetica classica che sotto l’aspetto dell’isolamento termico e acustico. Da sottolineare il fatto che sarà necessaria una manutenzione attenta e costante. Per quanto riguarda l’alluminio viene spesso scelto per l’alta resistenza agli urti, la sua versatilità e la ridotta necessità di manutenzione. L’aggiunta del taglio termico consente di migliorare le proprietà di isolamento. Infine il pvc, resistente al fuoco e capace di durare a lungo nel tempo. Da sottolineare che i i costi degli infissi in pvc sono inferiori rispetto a quelli degli altri materiali.
I vantaggi offerti agli ambienti di casa
Mentre facciamo mente locale sul fatto che la la sostituzione degli infissi rientra nel bonus casa, sarà utile raccogliere in un elenco tutti i vantaggi che l’inserimento delle finestre a scomparsa è in grado di assicurare all’abitazione in termini di qualità della vita e di comfort. Per prima cosa i vantaggi sono dal punto di vista estetico, poiché le finestre a scomparsa possono risultare estremamente eleganti e dare un tocco moderno all’appartamento. Sono sicure, visto che non tirando l’anta verso l’interno della casa si limitano i pericoli (al tempo stesso risparmiando centimetri preziosi e da ‘reinvestire’). Queste aperture sono estremamente luminose e durevoli nel tempo, migliorando la vivibilità della casa. Infine le ante a scomparsa possono contribuire a donare un senso di ampiezza e continuità tra ambienti differenti (ricordate però di tenere sempre puliti i binari per uno scorrimento senza ostacoli).
Il Natale si avvicina e ho voluto scrivere questo ultimo articolo dedicato al Natale raccontandoti del momento più importante del Natale, ovvero il momento di condivisione in cui tutta la famiglia è riunita intorno al tavolo per gustare un ottimo, e lunghissimo pasto. Oggi ti parlo di come rendere speciale questo momento suggerendoti alcune tips su come preparare la tavola delle feste in stile scandinavo.
Quest’anno vivremo un Natale molto diverso dai soliti, questo evento storico senza precedenti sta condizionando le nostre vite in maniera indelebile. Dobbiamo cercare però di trarne il meglio e prenderla come occasione per apprezzare i semplici gesti che appartengono alla quotidianità e che solitamente si danno per scontati. Valorizziamo quindi al massimo ogni attimo passato in famiglia, anche al di fuori del contesto natalizio.
Prima di entrare nello specifico della decorazione della tavola, partiamo con una breve introduzione.
Cos’è?
La tavola delle feste è uno dei momenti più importanti e conviviali del Natale. A Natale è tradizione sedersi a tavola con la propria famiglia e consumare un pasto tutti insieme. Questo pasto può avvenire la sera della Vigilia di Natale (24 dicembre) o a pranzo del giorno di Natale (25 dicembre).
Come si festeggia in Italia il Natale?
Fino a qualche decennio fa, le tradizioni erano ben definite: nel centro e sud Italia si festeggiava il cenone della Vigilia, mentre al nord era d’obbligo il pranzo di Natale. Ma oggi le tradizioni si sono un pò mescolate.
Per la cena della Vigilia si usa mangiare pesce o comunque piatti di magro. Per il pranzo di Natale, invece, largo a ogni tipo di abbondanza culinaria. Molte famiglie festeggiano entrambi gli eventi, ma ognuno ha una propria preferenza personale.
Cena della Vigilia
Spesso la cena della vigilia di Natale è più importante del pranzo di Natale, perché la Santa Messa viene celebrata a mezzanotte e durante la notte vengono consegnati i doni.
Cosa si mangia alla vigilia di Natale? La tradizione è quella di preparare una cena “di magro”, cioè senza carne, quindi a base di pesce. In molte regioni è tradizione mangiare l’anguilla o il capitone, ma trovano ampio spazio anche tutti i tipi di crostacei; nel nord Italia sono diffusi cibi non proprio locali, ma ghiottissimi, come il caviale, le ostriche o il salmone affumicato.
Tradizionalmente i regali si aprono dopo cena, al ritorno dalla messa di mezzanotte. Questa soluzione è perfetta se festeggi con adulti, ma se in famiglia ci sono bimbi piccoli è meglio aspettare e scegliere di festeggiare il giorno di Natale. Babbo Natale arriva di notte e al risveglio i più piccoli potranno dedicarsi alla tanto attesa apertura dei doni.
Pranzo di Natale
È uno dei più importanti pasti associati al Natale e può durare anche per ore! Per il pranzo di Natale il menù deve, per tradizione, essere ricchissimo: una lunga lista di antipasti, primo piatto (qui a Modena sono d’obbligo i tortellini in brodo) e poi un trionfo di secondi come arrosti, cappone (cucinato per il brodo dei tortellini), zampone con fagioli (sempre tradizione modenese), infine frutta secca, dolci natalizi, caffè, ammazzacaffè e chi più ne ha più ne metta! Praticamente quando finisci è quasi ora di cena.
C’è chi preferisce la cena della Vigilia e chi il pranzo di Natale. Poi ci sono gli alternativi che fanno anche il pranzo della vigilia di Natale e la cena di Natale!
Fatta questa piccola premessa passiamo alla parte pratica, ovvero come preparare la tavola delle feste, in stile scandinavo, per rendere davvero speciale il vostro momento in famiglia.
A differenza di una cena informale tra amici, la tavola delle feste deve essere più elegante e raffinata. Il Natale è un’occasione che si ripete solo una volta all’anno e quindi la tavola deve essere all’altezza di questo evento speciale e magico.
Iniziamo!
Ecco qui i miei 6 suggerimenti fondamentali per preparare la tua tavola delle feste in stile scandinavo e la tua famiglia ti dirà: “wow, che bella tavola!” (con gli occhi a cuore!)
SUGGERIMENTO #1
Equilibrio e armonia
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Regola fondamentale per qualsiasi tavola, non deve essere n’è troppo vuota per sembrare asettica, ma neanche troppo piena per lasciare spazio alle pietanze e non sovrastare esteticamente il cibo, ma anzi valorizzarlo.
SUGGERIMENTO #2
Fondale neutro
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Personalmente preferisco che la tovaglia sia in tinta unita o con una trama leggera. E’ necessario che la base non vada a interferire visivamente con i tanti elementi che andranno ad appoggiarsi su di essa.
SUGGERIMENTO #3
Palette colori
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Come in ogni progetto deve esserci un’idea e se c’è un’idea c’è anche una palette colori.
Definisci 3 colori (potresti ad esempio prendere ispirazione dal tuo albero di Natale) e scegli gli elementi della tavola in funzione di essi. È importante che all’interno della palette ci sia un tono neutro per ammorbidire eventuali contrasti e garantire un tocco di eleganza. Ad esempio puoi scegliere: bianco, verde e oro.
SUGGERIMENTO #4
Table setting
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Non sono di certo la regina del galateo, però mi piace che la tavola sia bella e funzionale. Non mi piacciono le apparecchiate troppo “costruite”, ma neanche quelle troppo essenziali. Personalmente la tavola delle feste la allestirei così:
piatto piano
piatto piccolo (per l’antipasto)
cucchiaio e coltello (con lama rivolta verso il piatto, mi raccomando) sulla destra
forchetta e forchettina da antipasto sulla sinistra
posata da dolce, solo se necessaria, nella parte alta del piatto
calice
segnaposto
Ti starai chiedendo: e il piatto fondo? Il piatto fondo arriverà direttamente dalla cucina con dentro il primo caldo.
SUGGERIMENTO #5
Segnaposto
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È importante e bello valorizzare la presenza di ogni persona presente in questo momento di gioia e condivisione, regalando a loro un piacevole segnaposto realizzato con cura dalle nostre mani. Così, in un’unica mossa, risolviamo anche il problema che si presenta ogni volta…e cioè non sentirai più dire la domanda: “dove mi siedo?“
Qui ci si può davvero sbizzarrire, se ad esempio desideri fare come me, scegli un rametto verde con legato un biglietto col nome del commensale.
Il rametto può essere di rosmarino, ulivo, eucalipto o abete. Scegli in base alle tue disponibilità, oppure a ciò che il tuo vivaio di fiducia ti offre.
Il laccetto può essere in juta, in tessuto o in lana, naturalmente in palette coi colori scelti all’inizio.
il biglietto o tag deve contenere il nome dell’ospite e può essere della forma che desideri. Ho preparato un template con Canva che puoi personalizzare e stampare. Lo trovi nel bottone qui sotto!
Ecco qui un template realizzato con Canva. Ho preparato 5 forme di tags, ognuna con 5 font differenti tra loro. Così puoi scegliere quello che preferisci. Lo puoi aprire, personalizzare coi nomi dei tuoi ospiti, stampare, ritagliare e utilizzare per decorare i tuoi segnaposto. Insomma, con questo template non hai più scuse!
Oppure, se pensi di non avere tempo o troppa dimestichezza col computer, puoi stamparli tutti bianchi e scrivere i nomi a mano. Saranno sicuramente molto belli anche scritti a mano!
Per concludere un bel centrotavola decorativo in stile natalizio. Può essere lineare o puntiforme, cioè come dei mini centrotavola disposti allineati al centro e longitudinali alla tavola. Sicuramente questa soluzione è più adatta per chi ha una tavola non tanto profonda (parlo del lato corto) da non lasciar spazio a un centrotavola più importante.
Il centrotavola deve essere in tema con i segnaposto e, a Natale, sono d’obbligo le candele, specialmente se festeggerai la cena della Vigilia.
Spero che questi suggerimenti ti siano stati utili. Raccontami come decorerai la tua tavola delle feste. Quale palette colori utilizzerai? Come realizzerai il tuo centrotavola? Ci vediamo qui sotto nei commenti.
Se pensi che questi suggerimenti possano essere d’aiuto a una tua amica o amico, inviagli questo articolo. Grazie
Oggi visitiamo una casa bifamiliare arredata in stile nordico-scandinavo con mobili Ikea e vintage. Un bell’esempio di arredamento low cost. Si tratta di una residenza di città con grandi finestre per una coppia con quattro figli.
Tutto è pronto per l’arrivo del Natale nella casa olandese di Adriana van den Berg, che si occupa di decorazione d’interni. L’abitazione ha assunto un’aria di festa grazie ai sobri e nordici addobbi natalizi, che impreziosiscono gli ambienti. Le decorazioni sono ben integrate, creano la giusta atmosfera, ma non attirano molta attenzione su di sé. Stelle di carta appese alle finestre, rami di abete e di eucalipto, finte pellicce, veri alberi di Natale e le immancabili candele.
La casa si sviluppa su tre piani ed è impostata su una palette di colori prettamente scandinava, come abbiamo imparato a riconoscerla in questi anni: molto bianco (pareti e mobili) con qualche accento nero (porte ecc.), scaldato da elementi in legno (pavimenti e mobili).
Al piano terra troviamo la zona giorno con un parquet chiaro a pavimento posato a listoni. La cucina, separata dal soggiorno da una porta nera, ha un’interessante pavimento a scacchiera, grazie all’uso di piastrelle bianco e nere. Al piano superiore troviamo le camere dei bambini, dove i pavimenti sono in listoni di legno sbiancato. Infine nel piano mansardato, la camera matrimoniale, il guardaroba e la camera dell’ultimo nato, anche qui legno sbiancato a pavimento.
La proprietaria ama andare a caccia di tesori nascosti nei mercatini vintage e nei negozi di seconda mano, per cui oltre a diversi mobili Ikea, troviamo arredi ed oggetti, che hanno trovato qui una seconda vita.
Nel soggiorno: divano, tavolino in legno e credenza, sono tutti di Ikea. Il mobile credenza è stato creato con elementi Ivar dipinti di bianco e sospesi da terra. Altre personalizzazioni di Ivar le trovi in questo nostro articolo. Completano l’arredo un tappeto in stile scandinavo, un pouf marocchino, un armadio con ante a libro per la tv, delle sedie vintage e un bel camino con stufa.
In cucina i mobili della zona pranzo e i candelabri sono stati acquistati nei mercatini dell’usato, mentre le basi e i pensili della cucina sono di Ikea, ma su di essi è stata applicata una mano di vernice bianca, che si armonizza meglio con lo stile della casa. Una porta antica è stata recuperata in un ex convento, per creare un armadio a tutta altezza. Un pannello in finto marmo protegge il muro dietro le sedie. Infine la porta in stile classico nera richiama il pavimento bicolore.
In camera da letto, troviamo anche qui un mobile contenitore sospeso, realizzato con gli elementi Ivar di Ikea, dipinti di bianco. Il letto in legno grezzo è sempre di Ikea ed è impreziosito da una tenda bianca fissata a soffitto e a parete, che crea un finto baldacchino. In un angolo della stanza, troviamo un mobile toeletta con specchio degli anni ’20, trovato su Internet e dipinto di nero. Ancora una volta ricordiamo l’importanza delle texture in ambienti quasi monocromatici come questo: per cui via libera a cuscini diversi, pompon, coperte lavorate a maglia, fiori secchi ecc.
In bagno, tra le piastrelle semplici e bianche, spicca la credenza etnica in noce, a cui è stato dato un nuovo uso con i due lavandini. Anche qui troviamo il pavimento a scacchi bianco e nero.
Nella camera della bambina, il letto Ikea con tenda bianca, si abbina al vecchio armadio e al mobile vetrina dipinti di bianco e ad altri arredi in vimini, acquistati online e nei negozi di seconda mano. Un tocco romantico è dato dalla carta da parati floreale.
Anche nelle altre camere dei bambini troviamo scrivanie e mobili vintage o di Ikea.