10 Febbraio 2021 / / Design

Avete mai pensato di cercare per la vostra casa arredi ecosostenibili? E di utilizzare l’argilla per i vostri arredi? Quando ho visto il progetto realizzato dal mio collega architetto Stefano Mori, ne sono rimasta affascinata. E così ho pensato di chiedergli una descrizione del lavoro svolto e raccontarvelo! Per farvi sapere che sì, si possono fare arredi ecosostenibili e si può arredare anche con l’argilla!

Arredi ecosostenibili in argilla

L’arredo realizzato da Stefano e il suo team è una cucina in argilla, Lehmküche: un progetto che è nato dalla necessità di ristrutturare una vecchia cucina di famiglia e dall’obiettivo di usare solo materiali locali.

Per prima cosa, tutti i vecchi mobili sono stati smontati e rimossi, lasciando intatta solo la stufa in ceramica originale sul lato della zona pranzo.

Attorno alla vecchia stufa è stata poi progettata e realizzata una nuova cucina personalizzata. Caratterizzata da un design minimale e realizzata in legno di abete locale, intonaco di terra e inserti di rame.

Lehmküche” foto di Stefano Mori.

Come realizzare un arredo ecosostenibile?

In questo caso, si può parlare di arredo ecosostenibile in quanto tutti i materiali impiegati per la realizzazione di questa cucina sono materiali naturali (legno, argilla), locali (terra e canapa del luogo), o riciclabili (rame).

Dopo aver realizzato la struttura in legno e aver montato tutti i suoi elementi (cassetti, ante), è stato applicato uno spesso strato di intonaco di argilla attorno alla nuova isola della cucina.

Lehmküche” foto di Stefano Mori.

Argilla: utilizzo di materiali locali.

Come già accennato, in questo caso si può parlare di arredo ecosostenibile non solo per l’utilizzo di materiali naturali, ma anche perché sono stati utilizzati alcuni materiali locali.

Infatti la materia prima per l’intonaco è stata reperita in loco, scavando direttamente nel giardino di casa e raccogliendo il terreno ricco di argilla, che si trova a circa 50 cm sotto la superficie. Successivamente all’argilla sono state aggiunte fibre di canapa della vicina fattoria, sabbia e acqua nella giusta proporzione.

Se siete curiosi di capire come, vi suggerisco di guardare il video, realizzato sempre da FAR-MS, dove vedrete l’intera realizzazione della nuova cucina: dallo scavo della terra, il suo successivo impasto, la preparazione del fondo a cui far aggrappare l’intonaco, e infine la sua decorazione.

Arredo in argilla: le fasi di realizzazione.

Quando la parte di falegnameria si era conclusa. E dopo aver preparato l’impasto di terra, questo è stato poi applicato in due strati successivi su una rete in canniccio di bambù, ​​precedentemente fissata alla superficie del legno.

Infine, l’ultima fase nella realizzazione di questa cucina è stata quella della decorazione. In continuità con le cucine tradizionali austriache, durante l’asciugatura, l’intonaco di terra è stato modellato con un motivo a bassorilievo che ricorda le antiche stufe in maiolica.

Lehmküche” foto di Stefano Mori. Fase 1: base di legno e canniccio di bambù.
Lehmküche” foto di Stefano Mori. Fase 2: Stesura di intonaco in argilla sul canniccio di bambù.
Lehmküche” foto di Stefano Mori. Fase 3: decorazione.

Perché utilizzare l’argilla in cucina?

L’utilizzo dell’intonaco di argilla in uno spazio cucina non è solo estetico ma è anche una forte scelta strategica. L’argilla infatti è capace di regolare l’umidità in uno spazio chiuso, ma anche di assorbire le particelle inquinanti e neutralizzare gli odori dell’ambiente. Ad esempio quelli rilasciati proprio mentre si sta cucinando!

Ringrazio Stefano per avermi dato la possibilità di raccontare un diverso tipo di arredo. Un progetto in cui la figura dell’architetto si fonde con quello di artigiano. Il mondo più astratto del disegno con quello più concreto del fare e del realizzare.

Sono contenta di aver potuto raccontare la storia di un progetto di ristrutturazione e design che diventa l’occasione per sperimentare, a partire dai materiali locali e naturali.

Vi suggerisco di sbirciare dentro la pagine di FAR-MS per conoscere altri progetti!

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28 Novembre 2020 / / Design

Materiali ecosostenibili per il design: anche una piccola scelta ha un grande impatto sull’ambiente. Scopri con me come.


Il discorso ecologia ti sta a cuore?

Quanto stai attento, nella vita di tutti i giorni, a quanto consumi e ricicli? Lo sappiamo tutti ormai, l’ecosostenibilità del nostro modo di vivere è sempre più importante. 

Solamente sviluppando un senso critico possiamo ridurre l’eccesso dello stile di vita della nostra società.

Sì, perché per quanto ci sembre di essere minimalisti, c’è sempre qualche punto che potremmo sfoltire un po’. 

Il design sta pian piano facendo la sua parte, sviluppando materiali sempre più green che è bene conoscere, per scelte ponderate. 

Eccone qui quattro.

Materiali ecosostenibili per il design in un soggiorno con divano grigio, tappeto a righe ed erba pampa.

Materiali ecosostenibili per il design: una premessa

Qualche parola di introduzione è d’obbligo, per avere un quadro preciso del design ecosostenibile.

Cosa vuol dire design sostenibile? 

Si tratta di un design che cerca di ridurre l’impatto sull’ambiente nella progettazione di prodotti industriali. Questo si può raggiungere riciclando materiali dismessi, riusando, montando, autocostruendo e utilizzando le energie rinnovabili.

Il design sostenibile ha anche diversi principi, che sono: l’utilizzo di materiali riciclabili e di energie rinnovabili, produrre oggetti resistenti e di qualità per ridurre la quantità di rifiuti, utilizzo di pochi materiali diversi nello stesso oggetto (per facilitarne lo smontaggio), pensare a processi produttivi che permettano di ridurre i consumi. 

Ovviamente il design sostenibile ed i suoi principi si possono applicare a qualsiasi campo che entri in qualche modo in connessione col design. Quindi anche l’interior design e l’architettura. 

Non è così raro sentire parlare di case ad impatto zero, in cui si utilizzano tecnologie moderne per sfruttare al massimo le energie rinnovabili e materiali ecocompatibili. Lo stesso si può fare nella scelta di arredi e complementi per casa, informandosi sulle opzioni possibili e agendo di conseguenza.

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Ecomalta® e Respet®: le nuove frontiere del riciclo consapevole 

Hai mai sentito parlare di questi due materiali? 

Molto probabilmente no, perché sono ancora poco conosciuti e diffusi nel campo dell’arredamento d’interni. 

Alcuni grandi nomi del settore (come Euromobil e Novamobili) annoverano uno o entrambi i materiali per le finiture dei loro mobili. 

L’ecomalta è un materiale incredibile, che non contiene calce, cemento e resine epossidiche. E’ composto al 40% da inerti che arrivano da riciclo certificato, facendo la sua parte nel mantenere la nostra società un po’ più pulita. 

Quali sono i vantaggi di questo materiale? E’ traspirante, quindi lascia uscire il vapore ma non lascia entrare l’acqua, rimanendo così indeformato. E’ antistatica, ignifuga e ingeliva

Così come il Fenix, anche l’ecomalta è estremamente flessibile ma resistente. Uno degli impieghi in la si vede maggiormente sono infatti i top della cucina con lavabo integrato. Dettaglio non da poco è che si possono creare superfici continue, senza giunzioni. 

E se anche tu come me non ami particolarmente la pulizia di casa, sai cosa questo voglia dire: meno tempo da perdere nelle faccende di casa e più igiene. 

Il Respet invece si ricava dal riciclo delle bottiglie di plastica. Non solo in parte: è prodotto al 100% utilizzando resina PET riciclata.

Se l’idea che sia un materiale che arriva dalla plastica ti lascia perplesso, è solo perché non sai quanti vantaggi abbia questo materiale innovativo. 

E’ estremamente flessibile sia per le superfici lisce e dritte che per quelle curve e con forme particolari. 

Si può avere con ogni tipo di decoro: colorato lucido o opaco, effetto legno, o con pattern che decidi tu. 

Il Respet è trattato con verniciatura anti-ingiallente, per renderne il colore inalterato nel tempo. E’ resistente agli agenti chimici e all’abrasione, punti questi che lo rendono perfetto per essere scelto per la cucina, ad esempio. 

materiali ecosostenibili per il design: scala in legno con lampadari a goccia e poltrona classica

Materiali ecosostenibili naturali? Il sughero ed il bambù

Non sono solo i materiali ipertecnologici ad essere amici dell’ambiente. Ci sono altri due materiali naturali al 100% che nell’ambito degli interni vengono usati davvero poco. 

Sto parlando del sughero e del bambù, entrambi estremamente versatili e pratici. 

Il sughero si ottiene dalla corteccia della quercia da sughero (Quercus Suber). Quindi non c’è bisogno di abbattere la pianta nel suo complesso, come nel caso del legno per arredamento

Si utilizza solo la corteccia esterna della pianta, per non intaccare le funzioni vitali della stessa (cosa che avverrebbe se si toccasse la corteccia interna). Tra un’estrazione e l’altra passano circa 3-10 anni e viene fatta rigorosamente a mano. 

Questo è uno dei motivi che rendono il sughero un materiale amico dell’ambiente al 100%. Ma quali sono le sue caratteristiche principali? 

E’ impermeabile e resistente all’umidità, dettagli questi che lo rendono perfetto sia in cucina che in bagno. E’ anche un ottimo isolante termico e acustico, così come antimuffa. 

Ecco perché lo vedi spesso utilizzato come rivestimento per i pavimenti o sulle pareti. 

Finiamo con il bambù: piante sempreverdi conosciute anche con il nome di Graminacee. Ovviamente quando dico bambù ti vengono in mente paesi come la Cina ed il Giappone, ma il bambù è coltivato anche in Africa, America e sempre più anche in Europa. 

E per fortuna direi anche!

Ora ti spiego perché. Prima di tutto questa pianta assorbe 36 volte più anidride carbonica di una foresta tradizionale e anche a livello di prestazioni meccaniche non scherza per nulla. 

Nel campo dell’arredamento e delle costruzioni la specie di bambù che si utilizza maggiormente è il Moso. 

Lo sapevi che il bambù si è aggiudicato il nome di “acciaio vegetale”? Questo perché la resistenza alla tensione delle sue fibre è due volte quella dell’acciaio. La resistenza a compressione del bambù è maggiore di quella del calcestruzzo, così come la resistenza a tensione e compressione è maggiore nel bambù che nel legno. 

Per cosa la puoi utilizzare in casa? 

Per creare arredi su misura come comò, comodini, arredi particolari ma anche come parquet. Come ti ho già raccontato è estremamente durevole e resistente, ma è anche facile da pulire, anti-tarme e antimuffa.

Cosa vuoi di più? 

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Scelte consapevoli anche nei piccoli dettagli di tutti i giorni

L’essere consapevoli dei nostri modi di vivere passa anche dalle piccole azioni di tutti i giorni. 

Scegliendo ad esempio uno spazzolino in bambù, praticamente indistruttibile. Oppure cominciando ad usare i saponi solidi, che impattano davvero molto meno sul ciclo produttivo ed ambientale rispetto ai tradizionali saponi nei contenitori di plastica. 

Ti propongo alcuni prodotti belissimi ed amici dell’ambiente. 

Chi non ha un costante bisogno di contenitori nel quale stipare cibo o liquidi? Questi di Curated Pieces sono in bambù (con tappo ermetico) e sono in colori davvero irresistibili. Così non dovrai più usare sacchetti e contenitori usa e getta. 

Sottopiatti o sottopentole in plastica o carta? 

Ma no. Prediligine uno in sughero, come questo a stampa animalier, prodotto da Top Drawer, azienda che ha fatto dell’ecosostenibilità del design il suo motto

Sempre della stessa azienda ci sono questi ombrelli richiudibili prodotti al 100% con plastica riciclata. 

Le possibilità sono davvero infinite, a te la scoperta. 

Piccoli gesti per grandi cambiamenti: cosa ne pensi di questi materiali ecosostenibili per il design? 

Anche se compiere una sola scelta come questa ti sembra abbia un peso irrilevante, non è così.

Scegliendo materiali e prodotti come quelli di cui ti ho parlato oggi contribuisce a dare rilievo a tutte quelle realtà che davvero si stanno impegnando per cambiare un po’ la situazione e le coscienze. 

Pensa che con una scelta del genere contribuisci ad avere meno rifiuti, meno produzioni devastanti per l’ambiente e di conseguenza è qualcosa in più verso una Terra più sana. 

Ti sembra poco?

Pronto a diventare un esperto dell’interior design?

Rispettiamo la tua privacy.

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7 Novembre 2020 / / Idee

La canapa è un materiale naturale impiegato in tantissimi settori, quello più antico è sicuramente quello tessile, ma negli ultimi anni è aumentato il suo impiego anche in edilizia. Qualcuno di voi magari ha ancora in casa dei lenzuoli della nonna in canapa! Ma qual è l’uso della canapa in edilizia?

In questi anni di formazione sui materiali naturali, il materiale che forse mi ha stupito più di tutti è proprio lei, la canapa. Si può usare in tantissimi ambiti dal settore tessile, alimentare, a quello edile. Inoltre in edilizia, sia in progetti di nuova costruzione o ristrutturazioni, la canapa viene utilizzata in differenti modi, ad esempio come materiale isolante, oppure per le pareti con i mattoni in calce-canapa, oppure ancora come massetto (strato sotto la pavimentazione) in calce-canapa, o negli intonaci insieme alla calce.

E questo per me è davvero affascinante. Dalla stessa pianta, a seconda che si usi il canapulo (nucleo interno legnoso), o il seme, o la fibra, possono essere realizzati diversi prodotti per differenti ambiti. Dai semi nascono alimenti. Dalle fibre i tessuti. Dal legno (o canapulo) i mattoni naturali. Dai fiori olii essenziali o medicinali.

E all’interno delle abitazioni può essere utilizzato in diverse “parti” della casa, dal pavimento, al tetto, ai muri. La canapa in edilizia a 360°!

Rappresentazione della Cannabis sativa L. di W. Müller.

Origine della canapa

Quando studio i materiali naturali in edilizia mi piace scoprire la loro storia. La canapa ad esempio era usata fin dagli antichi romani, per costruire vele e corde per le imbarcazioni, ma è una pianta originaria dell’Oriente. Quando la canapa arriva in Italia (era presente già nel 600 d.C) e si sviluppa principalmente nelle regioni settentrionali, in Piemonte (nella zona di Carmagnola e del Canavese) dove si può andare a visitare l’Ecomuseo della Cultura della Lavorazione della Canapa, e poi nella pianura padana, in Emilia Romagna. E con grande gioia ho scoperto che esisteva anche in Valle d’Aosta, dove la canapa era coltivata soprattutto nella zona di Chambave e in altre località della bassa Valle d’Aosta. Nella località di Chardonney ancora oggi esiste l’Ecomuseo della canapa!

La canapa in edilizia

La canapa in edilizia è comparsa intorno agli anni ’80/’90. Ma già nei secoli passati il canapulo, detto anche “legno di canapa”, mescolato insieme all’argilla o alla calce, è stato impiegato come materiale da costruzione. Anche gli steli della canapa, ad esempio, venivano utilizzati per realizzare strutture leggere per soffitti o tramezze poi intonacate. Più recentemente, l’uso del biocomposito di canapa e calce si è diffuso in Francia, nelle regioni di Troyes, per la conservazione di edifici medioevali con struttura in legno.

Si cominciò a sperimentare l’uso di questo materiale grazie a Charles Rossetti, un muratore italo-francese che dedicò la sua vita a migliorare
le mancanze dell’edilizia tradizionale ed ebbe l’intuizione di usare il canapulo come materiale da costruzione.

Il canapulo ha un potere di assorbimento dei liquidi circa 12 volte superiore alla paglia e 3,5 volte superiore al truciolo di legno e pari a 5 volte il suo peso.
Mescolato con acqua e calce il canapulo, essendo molto ricco di silice, subisce un processo di “carbonatazione” nel quale il legno viene mineralizzato (trasformato in pietra).

Applicazioni

Possiamo dire che la canapa in edilizia sia utilizzata nelle nuove costruzioni (ad esempio pareti esterne) ma anche nei risanamenti specialmente come isolamento esterno. In entrambi i casi può essere usata per le pareti divisorie, per riempimenti e per sottopavimenti.

In sintesi per:

  • Muri di tamponamento
  • Blocchi di canapa e calce
  • Isolante per tetti
  • Termo-intonaco (intonaco isolante)
  • Massetto isolante
  • Intonaco di calce-canapa
Intonaco di canapa e calce

L’intonaco calce-canapa ha un effetto simile all’intonaco di argilla, ha una facile lavorabilità e si può applicare anche con un macchinario. Ha una buona resa estetica e sembrerebbe anche un minore rischio di crepe.

Leggete qui se volete approfondire come sono gli intonaci naturali a base di calce.

Mattone calce-canapa

In estate i mattoni di canapa hanno un naturale effetto refrigerante, in inverno un effetto riscaldante. Questo perché quando il mattone di canapa e calce assorbe il vapore acqueo dell’aria ambiente, si libera l’energia di condensazione, provocando un aumento della temperatura. Quando l’acqua viene rilasciata nell’aria ambiente, l’energia richiesta dal processo di evaporazione viene sottratta dall’acqua stessa, causando un abbassamento della temperatura.

Muri di tamponamento

Nei muri di tamponamento, la miscela di calce e canapa viene versata e pressata all’interno. Si parla in questo caso di Canosmose, una tecnica di costruzione che consiste nel mescolare direttamente e in giusta proporzione in una betoniera calce, acqua e canapulo e gettare direttamente nelle casseforme.

  • Struttura della parete esterna
  • Hempcrete in canapa pressata
  • Telaio in legno strutturale
  • Malta di calce
  • Strato di finitura opzionale

Ecco alcune foto della preparazione di un muro in calce-canapa con struttura in legno, durante il workshop a Canapa Expo 2019 a Milano insieme a Olver Zaccanti e Alessandro Beber, referenti del progetto Canapalea di ANAB.

Preparazione della miscela di calce e canapa e riempimento struttura in legno durante il Seminario – Workshop “Usi Della Canapa in Edilizia” durante Canapa Expo 2019 di Novegro. Photo credits @Canapa Expo Milano.

Proprietà e benefici della canapa in edilizia

Vediamo infine in modo sintetico quali sono le caratteristiche della canapa e perché usarla nelle ristrutturazioni o nelle nuove costruzioni.

Proprietà principali:

  • Isolamento termico ed inerzia termica
  • Traspirabilità ed edifici salubri
  • Isolamento acustico
  • Protezione dalle infestazioni

Alcune curiosità:

  • isola anche quando è umida
  • non è infiammabile
  • regola il tasso di umidità
  • ionizza l’aria
  • previene la formazione di muffe
  • resiste a roditori e parassiti
  • ha un bilancio di CO2 negativo
  • è compostabile e riciclabile al 100%

La magia dei materiali naturali

Ciò che ogni volta mi attrae dei materiali naturali è che non esistono “ricette” preconfezionate, ma si tratta sempre di progettazione e sperimentazione. Viene enfatizzato l’aspetto di ricerca e di esperimento che dovrebbe esserci sempre alla base di un nuovo progetto. Ci si avvicina al mondo artigianale fatto di prove, di misure e di sperimentazione!

Mi viene in mente la celebre frase del designer e grafico A.G. Fronzoni:

“PROGETTARE VOCE DEL VERBO AMARE”

Perché quando si progetta e si costruisce con i materiali naturali, c’è di per certo un amore smisurato per l’ambiente, l’architettura e soprattutto l’uomo che la abita!


Bibliografia e siti di riferimento:

  1. Tesi Politecnico di Torino: La canapa in edilizia, Relatore: Gianfranco Cavaglià – Candidato: Matthieu Narducci.
  2. Tesi Politecnico di Torino: L’integrazione di materiali compositi a base di canapa e calce nell’edilizia nepalese, Relatrice arch. Daniela Bosa, candidato Enrico Caiolo.
  3. Quaderni Quarneti: Il canapulo.

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24 Settembre 2020 / / Design

lastre in Lapitec

L’emergenza sanitaria ancora in atto sta gettando le basi per un nuovo futuro su scala globale, e intere filiere sono state richiamate con urgenza alla riorganizzazione. Non fa eccezione il mondo del progetto, dove ridistribuzione e frammentazione degli spazi, igiene, sicurezza e gestione dei flussi di persone saranno condizioni prioritarie nel prossimo periodo.

Tra i molti argomenti sotto ai riflettori, anche quello relativo alla scelta dei materiali, con l’architettura, l’interior e il product design che aprono le porte a soluzioni innovative, in grado di garantire la sicurezza delle persone e al tempo stesso prestazioni elevate.

Lapitec, un materiale naturale per la tutela della salute

Lapitec, risultato di una miscela di minerali 100% naturali e prodotto in lastre di grandi dimensioni, è un materiale da rivestimento ideale per le attuali esigenze, perché grazie alla sua superficie non porosa ostacola l’insediamento di sporco e la proliferazione di muffe e batteri. Il suo processo produttivo brevettato, e la sua composizione green, conferiscono alle lastre elevate proprietà igieniche. Il Lapitec oltre ad essere facile da pulire è un materiale fluidorepellente: una superficie sulla quale i fluidi scorrono, proprietà particolarmente indicata per i rivestimenti verticali dove la pioggia scorre via e porta con sè anche lo sporco.

superfici in Lapitec

Nella sua composizione non sono presenti resine o derivati del petrolio, al punto da non contaminare le acque di processo, e mentre le sue collezioni hanno bassissime percentuali di silice cristallina (quarzo) al suo interno, nella nuova collezione Musa questa percentuale è nulla; è dunque un materiale sicuro per la salute delle persone che lo lavorano.

superfici in Lapitec

Lapitec è inalterabile (resistente alle condizioni ambientali, al tempo e alle temperature estreme), resistente agli agenti chimici, completamente riciclabile e può trovare impiego in ambienti interni così come esterni, per superfici verticali e orizzontali, come pavimentazioni, rivestimenti, piscine, docce o saune, o per la realizzazione di complementi d’arredo e top nelle cucine.

www.lapitec.com

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12 Agosto 2020 / / Design

Tiny Tetra House by Stilt Studios

Stilt Studios di Bali, Indonesia, ha dato il via alla costruzione della prima Tiny Tetra House, la mini casa prefabbricata realizzata riciclando i cartoni Tetra Pack.

Tiny Tetra House è una casa di 64 mq con tutti i comfort abitativi elevati a 40 cm da terra, costruita con legno, vetromateriali riciclati. L’interno ospita una camera da letto, un bagno interno, una cucina a vista, un soggiorno e terrazze all’aperto.  Progettata con lo scopo di promuovere economie locali e circolari, il promo prototipo è attualmente in costruzione a Bali e le vendite inizieranno il prossimo mese di Ottobre.

Tiny Tetra House di Stilt StudiosTiny Tetra House by Stilt Studios

A Stilt Studios crediamo di avere la responsabilità non solo di creare grandi progetti e spazi vivibili a prezzi convenienti, ma anche di vedere l’impatto sull’ambiente degli edifici durante il loro ciclo di vita. Entrambi possiamo non solo ridurre il materiale totale utilizzato e l’impronta, ma anche far parte dell’economia circolare attraverso la scelta del materiale utilizzato “, afferma Alexis Dornier, co-fondatore e Chief Designer di Stilt Studios.

Tiny Tetra House di Stilt StudiosTiny Tetra House by Stilt StudiosTiny Tetra House by Stilt Studios

Per la sua costruzione Stilt Studios utilizza fogli ondulati realizzati con cartoni per bevande Tetra Pak riciclati di @ecobalirecycle per il tetto e le pareti. Per ridurre il problema dei rifiuti, Tetra Pak ha sviluppato appositi pannelli realizzati con il 25% di plastica e alluminio dei loro imballaggi. Lo strato di alluminio sulla parte superiore contribuisce a rendere il materiale impermeabile al 100%.

Il design del tetto inclinato convoglia l’acqua piovana attraverso il sistema strutturale progettato, che viene quindi immagazzinata per essere riutilizzata per altro, come ad esempio l’irrigazione del giardino.

Tiny Tetra House by Stilt StudiosTiny Tetra House by Stilt Studios

www.stilt-studios.com

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5 Agosto 2020 / / Idee

Spesso mi capita di vedere in un negozio dei prodotti particolari, ed altrettanto spesso mi chiedo se i materiali che li compongono siano sicuri e senza tempo… La domanda che ancor più spesso mi pongo è se anche altri come me siano attenti e corretti nella selezione del materiale per la realizzazione delle creazioni artigianali. Da qui è nata la necessità di creare una zona in questo sito che descrivesse materiali e le certificazioni di qualità già esistenti in letteratura.

Certificazioni di qualità
Acquerello realizzato da Valentina de Chirico – Fine Art.

 Come riconoscere materiali sicuri dalle certificazioni di qualità

Ogni prodotto destinato alla grande distribuzione, e realizzato industrialmente (non in modo artigianale) possiede delle certificazioni che ci permettono di riconoscere un prodotto sicuro e non dannoso alla nostra salute. Questo sistema di certificazioni è fondamentale per la tutela dei consumatori.

Per chi acquista è necessario saper leggere e comprendere il significato dei vari codici che identificano le certificazioni per poter scegliere dei prodotti in modo sicuro ed ecosostenibile.

Le certificazioni più importanti sono:

  • LGA (TÜV)
  • OEKO-TEX
  • REACH
  • ISO9001:2015
  • ISO14001:2004
  • ISO50001:2011
  • DS/OHSAS 18001:2008

LGA (TÜV)

La certificazione LGA è TÜV SÜD certifica la conformità agli standard internazionali e/o ai requisiti stabiliti dall’ente stesso. E’ una certificazione riconosciuto a livello globale e  viene rilasciata dopo un programma di verifica e ispezione prevede una ispezione annuale di controllo sulla produzione.

OEKO-TEX

La certificazione OEKO-TEX è un sistema di controllo internazionale delle materie prime,  semilavorati e i prodotti finiti del settore tessile per ogni step di lavorazione. E’ il sistema di certificazione più diffuso e mira a prevenire reazioni avverse causate da materiali potenzialmente contaminati da sostanze tossiche.  Sono certificabili tutti i componenti del prodotto finito come filati greggi, filati tinti finiti, tessuti, maglie, accessori come bottoni, cerniere, etichette. Il settore comprende articoli di abbigliamento di tutti i tipi, tessuti da casa e arredamento, biancheria da letto, spugne.

Un prodotto certificato è privo di metalli pesanti, coloranti tossici, sostanze utilizzate nelle colture agricole (glifosato, pesticidi, diserbanti), sostanze cancerogene come la formaldeide, ftalati, benzene ecc. Per approfondimenti leggi la nostra rubrica sui tessuti tossici.

REACH

La certificazione REACH è una normativa ambientale tra le più complete e avanzate realizzate dall’Unione Europea. L’obiettivo è quello di valutare tutti i rischi che possono derivare dalle sostanze chimiche. Le analisi di laboratorio sono condotte sempre da terzi.

ISO9001:2015

La certificazione ISO9001:2015 è una serie di  normative  internazionali per i Sistemi di Gestione per la Qualità (SGQ), pubblicata dall’ISO (International Organization for Standardization). La norma è stata aggiornata l’ultima volta nel 2015. Questa normativa permette di mantenere i requisiti di qualità nel tempo.

ISO14001:2004

La certificazione ISOv14001:2004 è una normativa internazionale con adesione volontaria, applicabile a qualsiasi tipologia di organizzazione pubblica o privata. Questa normativa specifica i requisiti di un sistema di gestione ambientale (SGA).

ISO50001:2011

La certificazione ISO50001:2011 riguarda i sistemi di gestione dell’energia, ne stabilisce i requisiti e le linee guida per  migliorare in modo continuo le prestazioni energetiche di produzione.

DS/OHSAS 18001:2008

La certificazione DS/OHSAS 18001:2008 garantisce la sicurezza e la salute dei lavoratori regolamentando il rispetto delle norme vigenti. Questo sistema è integrato alla gestione ambientale (ISO14001:2004).

Tutte queste certificazioni mirano alla tutela del consumatore e dell’ambiente. E’ nostro dovere comprenderle e selezionare i prodotti in base alle certificazioni fornite dai produttori. Orientiamoci a scelte ecosostenibili per garantire alle generazioni future un mondo migliore.

Per oggi è tutto!

Alla prossima!

Rosa

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7 Luglio 2020 / / Dettagli Home Decor

IKEA continua il proprio impegno per un mondo più sostenibile con proposte d’arredo ricavate da materiali naturali e riciclati. Ecco i nostri pezzi preferiti per il 2020.

Da molti anni IKEA fa un uso attento delle risorse e si è posta l’obbiettivo di facilitare la maggioranza delle persone a vivere una vita più sostenibile, a partire dalla casa. Scegliendo un prodotto più sostenibile, contribuiamo a creare un cambiamento positivo per le persone e per il pianeta.

Arreda con il bambù

Il bambù è un materiale bello, durevole e rinnovabile, che in natura cresce velocemente. Non solo, è anche resistente all’acqua e quindi ideale per essere inserito tutte le stanze della casa, bagno e cucina comprese.

armadio a giorno in bambù

Il guardaroba NORDKISA con ante scorrevoli realizzato in bambù unisce le linee pulite dello stile scandinavo a un design orientale. Oltre a tenere in ordine vestiti e accessori, è un elemento che dona carattere alla stanza.

lampada da terra in bambù

 

Knixhult è una lampada da terra con un impatto ambientale minimo. Usando il bambù, che altrimenti sarebbe stato scartato, per dare carattere alla lampada, sfruttiamo al massimo questa materia prima.

Scegli tessuti naturali come il lino

Il lino è un materiale naturale resistente e dalla lucentezza unica che favorisce la traspirazione, assorbe l’umidità e diventa sempre più morbido con l’uso.

copripiumino lino giallo

I copripiumini della serie PUDERVIVA sono realizzati al 100% in lino, un materiale durevole e rinnovabile che non necessita di grandi quantità di pesticidi o fertilizzanti per crescere.  Nella foto, copripiumino PUDERVIVA e 2 federe nel colore giallo chiaro

Arredi in legno riciclato o certificato FSC per il futuro delle foreste

Entro la fine del 2020, tutto il legno arriverà da fonti più sostenibili, incluso il legno certificato e riciclato FSC.

tavolo e  sedie pieghevoli da giardino

Nell’immagine TÄRNÖ Tavolo+2 sedie da giardino, nero acacia, acciaio mordente grigio tortora mordente marrone chiaro, ideale per i piccoli balconi.

Verso una plastica più sostenibile

La plastica viene utilizzata in moltissimi prodotti perché è un materiale resistente, durevole, leggero, versatile. Tuttavia è necessario trovare nuovi modi di produrla e smaltirla in modo responsabile. L’obbiettivo Ikea per il 2030 è di utilizzare nei prodotti che vende solo plastica ottenuta con materiali rinnovabili o riciclati.

accessori tavola in plastica riciclata

TALRIKA è una serie per la tavola resistente e colorata, che puoi usare sia a casa che quando fai un picnic. Realizzata con plastica PLA, innovativa e rinnovabile, rappresenta un’alternativa più sostenibile rispetto ai prodotti a base di petrolio.

cucina realizzata con materiali riciclati

La cucina BODARP favorisce uno stile di vita più attento all’ambiente grazie ai materiali riciclati con cui è realizzata, al miscelatore dotato di sensore, che ti aiuta a consumare meno acqua, e al piano cottura a induzione ad alta efficienza energetica.

Il colore grigio-verde di BODARP dà vita a un ambiente fresco e arioso e anche i materiali e il modo in cui viene realizzata l’anta sono verdi: la lamina della superficie è in plastica PET riciclata e la produzione avviene in fabbriche che usano elettricità rinnovabile.

Facciamo la differenza

In IKEA puoi trovare soluzioni che ti permettono di differenziare più facilmente i tuoi rifiuti.

contenitore cucina raccolta differenziata

I rifiuti possono diventare nuove risorse. La serie HÅLLBAR ti permette di differenziare i materiali in bidoni diversi: una semplice azione che rappresenta il primo passo verso una vita più sostenibile.

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16 Ottobre 2019 / / Architettura

Non dovrebbe essere più un mistero per nessuno. I temi ambientali sono – finalmente – di interesse generale e pubblico. Tutti i settori industriali hanno cominciato ad occuparsene e anche quello dell’interior design e dell’arredamento non poteva essere da meno.

È nato un intero filone di arredamento ecologico, che da un lato strizza l’occhio al tema della riduzione delle emissioni – soprattutto in fase produttiva – e dall’altro prova a svolgere un ruolo attivo nel miglioramento delle condizioni ambientali.

Non basta però più scegliere mobilio riciclabile. Un’altra forma di arredamento ecologico è rappresentata dai giardini verticali. L’Italia rappresenta tra l’altro un’eccellenza nel settore del verde verticale annoverando tra le proprie fila aziende come GreenHabitat.it e Planeta srl.

Proprio di questo ci occuperemo nel corso della guida di oggi. Parleremo di giardini verticali come soluzione di arredamento ecologico, sia per gli interni che per gli esterni, senza nasconderci poi dietro un dito su una questione altrettanto fondamentale: il giardino verticale permette anche di raggiungere vette impensabili con soluzioni di stile e di moda, che altri tipi di arredo non possono neanche pensare di ottenere.

Che cosa sono i giardini verticali?

Giardini verticali
I giardini verticali, come d’altronde segnala la locuzione, sono giardini che invece che essere disposti sfruttando lo spazio orizzontale, sfruttano pareti verticali, tanto interne quanto esterne.

Grazie a importanti migliorie tecnologiche e strutturali, oggi questi giardini possono essere installati semplicemente in qualunque tipo di ambiente e soprattutto senza troppe complicazioni.

Le migliorie tecnologiche inoltre permettono – tramite la stabilizzazione – di avere vegetazione che non ha bisogno di grossa manutenzione e che è dunque adatta anche a chi vuole un giardino verticale in casa pur non avendo il proverbiale pollice verde.

Che tipo di soluzioni esistono

In realtà ci sono moltissime soluzioni che si basano sul concetto di giardino verticale:

  • Inserti a muro: che permettono di decorare una parete verticale anche in spazio ridotto. Ci sono quadri e pannelli, soluzioni da alternare ad altri tipi di rivestimenti e anche delle soluzioni più particolari;
  • Orti verticali: che riescono a coniugare la necessità e la voglia di arredo con la funzionalità di un orto disponibile in casa, anche in città e anche magari in un monolocale dagli spazi particolarmente angusti;
  • Muschio: i muschi e licheni nordici sono una soluzione che in Italia, almeno fino all’arrivo della stabilizzazione, era impossibile mantenere. Oggi invece con la stabilizzazione si possono scegliere muschi nordici di praticamente ogni genere e risma, senza che ci siano – ancora una volta – preoccupazioni sulla manutenzione e sulla sopravvivenza delle vegetazione.

Ci sono, per capirci, tutti gli strumenti per permettere ad un bravo arredatore o architetto di interni di rivalutare e rivoluzionare uno spazio, anche con pochi elementi, per una soluzione che oltre allo stile, offre anche tanto alla funzionalità di una casa, di un’azienda, di un ufficio o di una struttura ricettiva.

Che vuol dire stabilizzazione e perché può essere la chiave per un buon giardino verticale

La stabilizzazione è un processo che permette di rendere la vegetazione inerte, pur mantenendola viva e reale. Tramite questa procedura le piante e la vegetazione utilizzata nei giardini verticali smette di crescere, non ha più bisogno di complessi sistemi di irrigazione e riesce a sopravvivere anche in condizioni ambientali ostili.

Un ulteriore strumento a disposizione di chi vuole dare sfogo alla propria creatività oppure offrire ai propri clienti delle soluzioni innovative e di arredamento ecologico.

È arredamento ecologico, perché impatta sulla qualità degli ambienti

Perché parliamo di arredamento ecologico quando ci riferiamo al verde verticale? Perché la vegetazione, tanto all’interno che all’esterno:

  1. Abbatte i livelli di CO2, rendendo dunque l’aria più respirabile e contribuendo al miglioramento delle condizioni climatiche generali;
  2. Stabilizza l’umidità: limitando la proliferazione dei parassiti e rendendo gli ambienti più vivibili;
  3. Assorbe formaldeide: un pericolosissimo agente che viene utilizzato nella verniciatura dei mobili e che viene dimezzato già in pochi giorni di presenza di un’adeguata quantità di verde;
  4. Assorbe l’inquinamento sonoro: un buon giardino verticale può avere un grosso impatto sui rumori e suoi suoni che attaccano gli ambienti cittadini. Un inquinamento di cui ci occupiamo ancora troppo raramente.

Casa con arredamento ecologico

Loft con lichene

Cucina con polemoss

Cucina con muschio