L’architetta Maria Alessandra Segantini, fondatrice dello studio internazionale C+S Architects, è stata selezionata dal Ministero della Cultura come una delle 20 voci più rappresentative del design italiano contemporaneo. La sua storia professionale e personale è al centro del progetto “Ti racconto in italiano”, una piattaforma ideata dall’Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi (ICBSA) in collaborazione con Il Sole 24 Ore.
Il racconto di Maria Alessandra Segantini è parte del podcast “Di segni e di forme” di Radio 24, andato in onda in occasione del Salone del Mobile. Accanto a nomi del calibro di Massimiliano Fuksas e Antonio Citterio, Segantini condivide la propria visione di un’architettura più inclusiva, attenta ai bisogni delle donne e dei bambini, e capace di trasformare le città in spazi accoglienti e sostenibili.
Nel corso della sua carriera, Segantini ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il premio Architetto Italiano dell’Anno 2022. Inoltre, è la prima donna ad esser entrata nell’Albo d’Onore della Repubblica di San Marino, dove ha ottenuto l’iscrizione a vita alla Camera degli Ingegneri e Architetti. Il suo lavoro è stato esposto in istituzioni prestigiose come il MoMA di New York, la Biennale di Venezia, la Triennale di Milano e il RIBA di Londra.
Dalla progettazione alla ricerca: la carriera di Maria Alessandra Segantini tra innovazione e inclusività
Alla guida dello studio C+S Architects, con sedi a Treviso e Londra, Maria Alessandra Segantini ha progettato scuole, musei, uffici e grandi spazi pubblici. Tutti i loro progetti riflettono un approccio chiamato TranslationArchitecture. Questa filosofia progettuale punta a un equilibrio tra costruito e natura, tra innovazione e memoria, mettendo al centro le persone e il loro rapporto con lo spazio.
In ambito scolastico, le sue architetture sono adottate come modelli dal MIUR per lo sviluppo di nuove linee guida nazionali. Le sue scuole sono pensate per essere inclusive, dinamiche e stimolanti, spazi che educano attraverso la forma e la funzione. “In una società in continuo cambiamento – afferma Segantini – è essenziale reinventare il rapporto tra pedagogia e architettura”.
Tra i progetti più noti firmati da C+S Architects figurano gli uffici del tribunale di Venezia, le torri sociali di Milano, la Piazza del Cinema al Lido di Venezia, e il nuovo Museo GAMeC di Bergamo. Ogni progetto è realizzato con un forte impegno nella sostenibilità e nella rigenerazione urbana.
Parallelamente alla progettazione, Segantini ha insegnato in università prestigiose come MIT, Cambridge, Syracuse, IUAV e Bath University, ed è autrice di numerosi saggi sull’architettura Con il suo lavoro, promuove una progettazione partecipata, coinvolgendo le comunità in laboratori e attività creative, per trasformare lo spazio urbano in uno strumento di coesione sociale. Il suo percorso rappresenta un esempio di leadership femminile nel mondo dell’architettura, ancora oggi fortemente maschile, ma sempre più aperto a nuove visioni.
Con oltre 50 premi internazionali, Maria Alessandra Segantini è una voce autorevole nel panorama del design italiano e una vera innovatrice del nostro tempo.
La ristrutturazione di una villa non è mai un semplice intervento edilizio: si tratta di un progetto articolato che sfiora molteplici ambiti – tecnico, estetico, normativo – e che, proprio per questo, impone una gestione rigorosa, un’attenta pianificazione e una certa dose di lungimiranza. Non è raro che una villa, magari datata ma con potenziale, venga trasformata in una dimora contemporanea, sostenibile, persino sorprendente. Ma dietro a ogni recupero ben riuscito c’è una trama fitta di decisioni, passaggi obbligati e priorità mutevoli.
imm. Depositphotos
Analisi preliminare: il punto zero
Il primo passaggio obbligato è lo studio dello stato di fatto. Nessun progetto serio può prendere forma senza un rilievo dettagliato e una valutazione tecnica dell’immobile esistente. Una villa, specie se costruita decenni fa, può nascondere criticità non visibili a occhio nudo: infiltrazioni, carenze strutturali, impianti fuori norma, e via dicendo.
L’analisi, spesso condotta da un architetto con l’ausilio di un ingegnere, mira a individuare non solo i problemi da risolvere, ma anche i margini di trasformazione. Alcune ville, ad esempio, hanno un vincolo paesaggistico o architettonico che restringe il campo delle modifiche. Altre, invece, possono essere ampliate, sopraelevate, redistribuite internamente. Il potenziale, insomma, va misurato come una variabile dinamica, più che come una certezza.
Costi e imprevisti: una stima che va oltre i numeri
Parlare di costo medio al metro quadro può aiutare a orientarsi, ma raramente restituisce il quadro completo. In linea generale, una ristrutturazione di qualità può variare da 800 a 1.800 euro/mq, ma il ventaglio si apre facilmente se si aggiungono finiture di pregio, impianti evoluti o interventi complessi su strutture portanti.
Il vero punto critico, però, è la gestione degli imprevisti. Chi ha esperienza in materia lo sa: ogni cantiere cela delle sorprese. Ecco perché molti tecnici consigliano di prevedere un fondo di emergenza, pari ad almeno il 15% del budget complessivo. Questa riserva può assorbire deviazioni impreviste dal progetto iniziale, modifiche in corso d’opera o semplicemente variazioni dei prezzi di materiali e manodopera.
Tempi di realizzazione: un orologio da sintonizzare
Una ristrutturazione completa raramente si esaurisce in pochi mesi. La sola fase preliminare – rilievi, progetto, pratiche burocratiche – può occupare fino a 4-5 mesi. A questi si aggiunge il cantiere vero e proprio, il cui arco temporale si estende generalmente dai 6 ai 12 mesi. Progetti particolarmente ambiziosi o complessi possono spingersi ben oltre, toccando i 24 mesi.
Ogni fase ha le sue incognite, ma anche i suoi colli di bottiglia: approvvigionamento dei materiali, disponibilità delle maestranze, approvazione dei permessi edilizi. Nulla può essere dato per scontato. La sincronizzazione tra progettista, impresa edile e direzione lavori diventa perciò un fattore determinante nella tenuta dell’intero cronoprogramma.
Le fasi operative: dalla demolizione alle finiture
Il percorso classico di una ristrutturazione passa da una sequenza definita di fasi. Si parte con le demolizioni, per poi passare agli interventi strutturali, alla posa dei nuovi impianti, agli isolamenti. Solo in una fase avanzata si arriva alle finiture: pavimenti, pareti, arredi su misura. E infine, al collaudo.
Ognuno di questi momenti comporta delle scelte tecniche ed economiche. Per esempio, un impianto di climatizzazione centralizzato richiede spazi appositi e interventi murari mirati. L’adozione di soluzioni green, come pannelli fotovoltaici o pompe di calore, richiede un’interfaccia competente sia dal lato tecnico che da quello normativo.
Le figure professionali coinvolte: una regia ben orchestrata
Non basta una buona impresa. Una ristrutturazione di villa impone la presenza di un architetto, responsabile del progetto e dei permessi, ma anche di una direzione lavori attenta, pronta a coordinare l’esecuzione e a vigilare sul rispetto delle prescrizioni. In molti casi, soprattutto per immobili soggetti a vincoli o inseriti in contesti complessi, serve anche il coordinatore della sicurezza, figura obbligatoria in base al D.Lgs. 81/2008.
Accanto a questi ruoli, può emergere l’esigenza di un interior designer, di uno specialista in domotica, di un consulente energetico. La complessità del progetto rende evidente come il vero valore non sia solo nell’opera costruita, ma nella qualità del lavoro collettivo che la realizza.
Normative e burocrazia: il peso della carta
Ogni ristrutturazione, anche la più semplice, passa per un iter amministrativo preciso. Dal punto di vista normativo, è essenziale distinguere tra interventi di manutenzione straordinaria, che richiedono una SCIA, e lavori più invasivi, soggetti a Permesso di Costruire. Inoltre, la presenza di vincoli urbanistici o storici può imporre ulteriori autorizzazioni, come il nulla osta della Soprintendenza.
La conoscenza della normativa locale è fondamentale, soprattutto in territori con regolamenti edilizi stringenti, come le aree metropolitane. Per chi lavora nel capoluogo lombardo, ad esempio, un riferimento utile sono le ristrutturazioni a Milano con CLM Design, che offrono esempi concreti di come affrontare ogni fase operativa nel rispetto delle direttive comunali.
Efficienza e sostenibilità: il volto invisibile della ristrutturazione
Negli ultimi anni, le prestazioni energetiche sono diventate un parametro chiave nella valutazione di una villa. Interventi come la sostituzione degli infissi, il cappotto termico, l’installazione di fonti rinnovabili sono oggi incentivati da bonus fiscali e contribuiscono a ridurre i consumi e migliorare il comfort abitativo.
Ma attenzione: l’efficienza non si ottiene semplicemente acquistando il pannello solare più costoso o il termostato smart più avanzato. Serve una strategia integrata, basata su diagnosi energetiche, simulazioni e progettazioni su misura. Solo così si può ottenere un bilancio positivo nel tempo.
La trappola delle scelte: quando ogni decisione pesa
Spesso il momento più critico non è quello in cui si aprono i muri, ma quello in cui si deve decidere. Ogni materiale, ogni finitura, ogni elemento impiantistico ha una doppia identità: estetica ed economica. È in queste scelte che il committente si misura davvero con la natura del progetto. E non è raro che l’indecisione – o il desiderio di perfezione – rallenti il processo, aumenti i costi o introduca varianti complesse.
In fondo, ristrutturare una villa significa imparare a convivere con una certa dose di incompiutezza. Perché anche quando tutto sembra definito, può sempre affiorare un dettaglio da rivedere, un’idea da aggiungere, una scelta da rimettere in discussione. E questo è, forse, il tratto più umano – e più affascinante – dell’intero percorso.
Accessori alberghieri per un B&B: cosa non può mancare per trasformare un appartamento in una struttura davvero accogliente? Creare un appartamento per accogliere i turisti è un’opportunità interessante, ma una buona posizione dell’abitazione o una bella vista, pur essendo elementi importanti, non bastano. L’atmosfera vacanziera e l’esperienza degli ospiti dipendono anche da dettagli pratici, comfort ben pensati e piccoli accorgimenti che rendano il soggiorno semplice e piacevole.
Che si tratti di un monolocale in città, di un appartamento al mare o di una casa in montagna, ci sono accessori che, per utilità e impatto sul benessere dell’ospite, non dovrebbero mai mancare in una struttura destinata all’affitto turistico.
Ecco una panoramica delle forniture alberghiere più utili da considerare, con qualche consiglio pratico per scegliere quelli più adatti alla vostra struttura.
Frigobar: piccolo, funzionale e sempre gradito
Il frigobar è ormai considerato un elemento di cortesia essenziale, soprattutto per chi riceve ospiti per brevi periodi o per chi non dispone di una cucina completa. I turisti apprezzano avere la possibilità di conservare una bottiglia d’acqua fresca, uno yogurt, della frutta o degli snack, soprattutto durante i mesi estivi.
In commercio esistono modelli molto compatti (anche da 30-40 litri), silenziosi e a basso consumo energetico, pensati appositamente per l’hôtellerie sono dei perfetti accessori alberghieri per casa vacanze. Puoi posizionarlo nella zona giorno, oppure in camera, magari su una piccola base attrezzata che comprenda anche tazze, bicchieri e qualche snack confezionato.
Suggerimento pratico: alcuni proprietari lasciano una bottiglietta d’acqua, qualche succo o una birra locale come gesto di benvenuto. Un’attenzione semplice che viene spesso citata positivamente nelle recensioni!
Cassaforte: per la sicurezza degli oggetti personali
Molti ospiti, specialmente quelli che viaggiano dall’estero, apprezzano la presenza di una cassaforte, anche in un appartamento. Che si tratti di custodire documenti, passaporti, denaro contante o dispositivi elettronici, sapere di avere uno spazio sicuro contribuisce a far sentire le persone a proprio agio.
Le casseforti moderne sono compatte, elettroniche, facili da usare e possono essere installate con discrezione all’interno di un armadio, dietro una porta o sotto un mobile. Assicurati che il modello sia dotato di sistema di apertura con codice personalizzabile e batteria di riserva.
Dettaglio importante: fornisci istruzioni chiare per l’uso e assicurati che l’ospite possa contattarti facilmente in caso di problemi con il codice.
Asciugacapelli: un classico che non può mancare
Spesso sottovalutato, l’asciugacapelli è uno degli accessori che più frequentemente gli ospiti danno per scontato. Ecco perché è importante sceglierne uno affidabile, potente e sicuro, che resista all’uso frequente.
Evita modelli economici: meglio optare per asciugacapelli con una potenza di almeno 1800-2000 watt, diversi livelli di temperatura e un cavo abbastanza lungo. L’installazione a muro evita che venga spostato, danneggiato o dimenticato altrove.
Un’aggiunta utile: includi anche un piccolo specchio con ingrandimento e una presa ben posizionata vicino a una mensola.
Bollitore elettrico: una pausa calda sempre gradita
Il bollitore è uno di quegli oggetti che, se presenti, vengono usati con piacere, e se mancano, vengono notati. Ideale per preparare una tisana la sera, un tè al mattino o persino un caffè solubile quando non è disponibile una macchina espresso.
Per offrirne un uso completo, puoi predisporre una piccola area con bustine di tè, zucchero, cucchiaini, qualche biscotto confezionato e tazze in ceramica. Non serve spendere molto: bastano prodotti base e una presentazione curata per far sentire l’ospite accolto.
Idea in più: scegli un bollitore con spegnimento automatico, manico ergonomico e una buona capacità in modo che sia adatto anche a coppie o famiglie.
Altri accessori alberghieri che fanno la differenza
Oltre agli articoli fondamentali elencati finora, ci sono piccoli accessori casa vacanze che possono migliorare ulteriormente l’esperienza dell’ospite, rendendo la casa più funzionale e piacevole da vivere.
Adattatori universali
Molti ospiti stranieri arrivano senza gli adattatori per le prese italiane. Tenerne a disposizione un paio è un gesto semplice ma estremamente utile, soprattutto per chi deve ricaricare smartphone, tablet e computer.
Set di cortesia in bagno
Un set base con shampoo, sapone liquido, bagnoschiuma, spazzolino e dentifricio monouso è molto apprezzato. Anche se molti ospiti portano i propri prodotti, in caso dimentichino qualcosa sarà un dettaglio salvifico.
Appendiabiti e porta-valigie
Nelle case vacanze capita spesso di trascurare l’organizzazione dell’abbigliamento. Un porta-valigie pieghevole e qualche gruccia in più nell’armadio sono elementi che rendono la permanenza più confortevole, soprattutto per chi soggiorna più di due notti.
Cartellina informativa
Una cartellina o un raccoglitore con le informazioni essenziali sul funzionamento della casa (Wi-Fi, orari check-out, numeri utili), insieme a una mappa del quartiere, suggerimenti per ristoranti, negozi e mezzi pubblici, fa sentire l’ospite più autonomo e sicuro.
Conclusione: l’ospitalità si vede nei dettagli
Arredare un B&B o una casa vacanze non è solo una questione estetica, ma anche — e soprattutto — una questione di attenzione verso chi vi soggiornerà. Gli accessori alberghieri che abbiamo visto non sono semplici oggetti, ma strumenti per comunicare cura, accoglienza e rispetto per le esigenze dell’ospite. Il sito www.forniture-alberghiere.biz grazie alla vasta scelta di accessori casa vacanze che può offrire e può aiutarvi a scegliere quelli più adatti alla vostra struttura ricettiva.
Ogni investimento in comfort e funzionalità può tradursi in recensioni migliori, maggiore visibilità sulla piattaforma e un tasso di occupazione più alto.
In fondo, far sentire qualcuno “a casa” anche lontano da casa è la chiave per trasformare una semplice sistemazione in un’esperienza da ricordare.
Il decluttering per Gemelli è una sfida interessante, proprio come te. Come segno d’Aria, sei curioso, versatile e pieno di energia mentale. La tua casa riflette spesso il tuo entusiasmo per la vita e la tua voglia di sperimentare: tanti oggetti, libri, strumenti e ricordi accumulati nel tempo. Tuttavia, un ambiente troppo pieno può trasformarsi in una fonte di distrazione, soffocando la tua creatività e il tuo dinamismo. In questo post ti guiderò attraverso strategie pratiche per fare ordine, mantenendo spazi che stimolino la tua vivacità e flessibilità.
Gemelli e decluttering: ordine con un tocco di varietà
Ami le novità e spesso ti ritrovi con oggetti legati a mille progetti iniziati e forse mai terminati. Non è un problema! Il decluttering per Gemelli non è un atto rigido, ma un processo dinamico che rispetta la tua natura curiosa e poliedrica. Non devi rinunciare al tuo entusiasmo: si tratta di creare un equilibrio tra ordine e ispirazione.
1. Decluttering per categorie: affronta un argomento alla volta
Come Gemelli, potresti trovarti a saltare da una cosa all’altra, rendendo il decluttering dispersivo
Consiglio pratico:
Suddividi il lavoro per categorie (libri, vestiti, strumenti tecnologici) e affrontale una alla volta.
Usa scatole o cesti per separare gli oggetti da tenere, donare o eliminare.
Lasciati ispirare dalla varietà: ogni categoria è una nuova piccola sfida!
Risultato: Un approccio strutturato che ti aiuta a rimanere concentrata e produttiva.
2. Decluttering dei libri e delle idee
Ami imparare e sei una lettrice vorace, ma accumulare libri può trasformarsi in un caos.
Consiglio pratico:
Tieni solo i libri che ti hanno ispirata o che pensi di rileggere.
Dona quelli che non ti servono più a biblioteche o associazioni: condividere il sapere è un atto bellissimo.
Digitalizza appunti e documenti importanti per avere meno carta in giro.
Risultato: Una libreria che stimola la tua mente senza sopraffarla.
3. Decluttering tecnologico: liberati dal caos digitale
Come Gemelli, ami restare connessa, ma le notifiche incessanti e i file inutili possono appesantire la tua mente.
Consiglio pratico:
Cancella app che non usi e disinstalla software superflui.
Organizza la tua casella email: crea cartelle per archiviare i messaggi importanti e cancella il resto.
Usa strumenti per gestire le notifiche, così puoi scegliere quando e come essere interattiva.
Risultato: Una vita digitale più fluida e meno stressante.
4. Decluttering degli oggetti legati a vecchi hobby
Ami esplorare nuove attività, ma spesso abbandoni progetti che non ti entusiasmano più. È ora di fare spazio per nuove avventure!
Consiglio pratico:
Identifica gli hobby o i progetti che non pratici più e dona o ricicla gli strumenti associati.
Conserva solo ciò che ti ispira davvero o che è utile per i tuoi interessi attuali.
Crea un piccolo angolo dedicato alle tue passioni del momento: sarà più facile concentrarti su di esse.
Risultato: Meno distrazioni e più spazio per ciò che conta davvero.
5. Decluttering delle superfici: una visione chiara stimola la mente
Superfici piene di oggetti possono creare confusione visiva, un vero ostacolo per il tuo dinamismo mentale.
Consiglio pratico:
Libera tavoli e scrivanie da tutto ciò che non è essenziale o funzionale.
Usa contenitori decorativi per organizzare piccoli oggetti come penne, block notes o caricabatterie.
Mantieni almeno una superficie completamente libera: un piccolo spazio vuoto può stimolare la tua creatività.
Risultato: Un ambiente che favorisce chiarezza e ispirazione.
Decluttering per Gemelli, una casa che segue il tuo ritmo
Il decluttering per Gemelli è un processo dinamico e creativo, proprio come te. Liberarti del superfluo ti aiuta a concentrarti su ciò che ami davvero, mantenendo spazi che riflettono la tua energia e curiosità. Sei pronta a iniziare? Ogni piccolo passo è un’opportunità per trasformare la tua casa in un luogo che stimola la tua mente e accoglie il tuo spirito vivace.
Vuoi aiuto per fare ordine senza perdere il tuo entusiasmo? Contattami per una consulenza personalizzata e insieme creeremo spazi su misura per la tua energia e creatività!
Iscriviti alla newsletter per riscoprire i processi di consapevolezza del riordino e del decluttering, sempre con una punta di ironia e friccicore (mica Freud, eh!). Ricevi subito il mio regalo di benvenuto, il codice sconto -10% che puoi usare sulle consulenze online.
Da colori rilassanti a soluzioni furbe, vediamo come arredare la camera da letto per renderla un perfetto ambiente in cui riposare bene e ricaricare le proprie energie.
via leroymerlin.it
Una camera da letto adatta alle proprie esigenze, infatti, lo è non solo a livello estetico ma soprattutto se concilia un buon riposo. E visto che nel mondo di oggi la prassi è essere stressati, dormire bene diventa un punto importante per ricominciare la giornata.
Colori e materiali da preferire
I colori influenzano tantissimo la percezione di uno spazio e le sensazioni che questo comunica. Sono anche un ottimo modo per conferire agli ambienti un aspetto nuovo, più moderno e più fresco, a costi davvero contenuti.
La camera da letto è tra le stanze che dovrebbero generare un’atmosfera accogliente, tranquilla e pacifica. Le tonalità più indicate per la camera da letto sono quelle fredde, che infondono calma e tranquillità, risultando rilassanti ed introspettive: la gamma del blu, del verde e del viola.
Studio Polinov + Atelier Form – Architectes DESL
Altro aspetto da considerare nell’arredare la camera da letto e renderla perfetta per riposare bene, sono i materiali. Il contatto con la natura, per l’essere umano, è molto importante quindi circondarsi di materiali che la richiamano, apporta sicuramente dei benefici. Il legno è tra quelli adatti a questo scopo, da usare ad esempio per il pavimento, come rivestimento di armadio o comodini, come boiserie dietro il letto o per lampade e piccole decorazioni.
via bimago.it Hertex Haus + Avenue Design Studio
Arredare la camera da letto in modo consapevole
Una camera da letto affollata non sarà il luogo giusto in cui ricaricarsi. Troppi stimoli visivi non consentono allo sguardo di riposarsi e a volte possono mettere anche un po’ di ansia, in uno stato di agitazione. C’è da dire però che quando si tratta di stimoli, ognuno di noi ha una tolleranza diversa quindi dovrete valutare voi la giusta quantità di oggetti che vi circondano per ridurre il disordine visivo e affinché percepiate benessere e comfort.
Andrew Howard Interior design + via graceinmyspace.com
Per una camera da letto funzionale, non sottovalutate neanche gli stimoli uditivi. Il silenzio è qualcosa di fondamentale per una stanza in cui si deve riposare. Come ottenere il silenzio e un ambiente ovattato? Se siete ancora in fase di progettazione, valutate i giusti infissi, che possono avere un vetrocamera più largo o anche un triplo vetro, isolando sia acusticamente che termicamente.
Se invece avete già arredato la vostra camera, considerate i pannelli isolanti, come per esempio i pannelli con listelli di legno che si vedono spesso.
Pannello fonoassorbente via leroymerlin.it
Se desiderate una progettazione ottimale degli spazi della vostra casa, consultate il sito https://zeumadesign.com/.
I ventilconvettori, chiamati anche fancoil, rappresentano una valida alternativa ai tradizionali sistemi di climatizzazione, poiché offrono sia riscaldamento che raffrescamento in modo efficiente in alcune tipologie di ambienti. Questi dispositivi sfruttano un sistema dotato di una ventola interna per distribuire in modo uniforme l’aria nell’ambiente, garantendo comfort termico durante tutto l’anno.
Che cosa sono i ventilconvettori
Come già accennato, un ventilconvettore è un sistema di climatizzazione che utilizza un ventilatore per aspirare l’aria dell’ambiente e convogliarla attraverso una batteria di scambio termico. Questa batteria può essere alimentata da acqua refrigerata, proveniente da un refrigeratore centralizzato per raffrescare l’aria, oppure da acqua calda riscaldata da una caldaia (o in alternativa da un elemento riscaldante elettrico) per produrre calore. Dopo essere stata trattata termicamente, l’aria viene nuovamente diffusa nell’ambiente, contribuendo a mantenere una temperatura interna stabile e confortevole. Questo sistema assicura un’efficace regolazione climatica, ideale per ambienti che richiedono comfort e controllo puntuale della temperatura.
Tipologia di installazione: è importante decidere se si preferisce un modello da incasso, che si integra discretamente all’interno di pareti o soffitti, oppure uno a vista, da installare a parete o a pavimento. Questi ultimi sono generalmente più semplici da installare, ma anche più visibili e modificano l’estetica dell’ambiente;
Superficie da climatizzare: un altro fattore da valutare è la potenza del fancoil, che deve essere adeguata alle dimensioni della stanza. Infatti, un apparecchio troppo piccolo potrebbe non raffrescare o riscaldare in modo efficace, mentre uno sovradimensionato rischierebbe di essere poco efficiente;
Funzioni extra: molti ventilconvettori moderni includono opzioni avanzate come la programmazione settimanale, il controllo da remoto e filtri per migliorare la qualità dell’aria, particolarmente utili per chi soffre di allergie o vive in ambienti urbani particolarmente inquinanti;
Efficienza energetica: un ultimo fondamentale dettaglio da considerare nella scelta di un ventilconvettore è la sua efficienza. Infatti, optare per un modello ad alta efficienza significa non solo contribuire alla sostenibilità ambientale, ma anche ridurre sensibilmente i costi in bolletta. Per tale ragione, bisogna controllare la classe energetica e valutare con attenzione i consumi annuali dichiarati dal produttore.
Gli ambiti di utilizzo
I fancoil vengono spesso impiegati in edifici con più ambienti separati, come gli uffici, gli alberghi e i centri commerciali, dove è necessario un controllo personalizzato della temperatura in ciascuno spazio. Infatti, rispetto ad altri sistemi centralizzati, permettono una regolazione puntuale del clima in ogni stanza, migliorando il comfort e contribuendo all’efficienza energetica complessiva.
L’efficienza energetica
Pur non raggiungendo l’efficienza energetica dei sistemi più avanzati, i ventilconvettori garantiscono comunque buone prestazioni, soprattutto se gestiti correttamente e sottoposti a una manutenzione regolare. L’efficienza complessiva dipende in gran parte dallo stato dell’impianto: nei modelli più datati, è frequente riscontrare criticità che possono influire negativamente sui consumi. Al contrario, i fancoil di nuova generazione, dotati di tecnologie più moderne e componenti aggiornati, offrono una resa energetica superiore e una maggiore affidabilità nel tempo.
Con l’avvicinarsi della stagione estiva, attrezzare lo spazio esterno della propria casa diventa una priorità per chi desidera godersi il giardino, il terrazzo o anche un semplice balcone. Tra le soluzioni più apprezzate per creare zone d’ombra pratiche ed eleganti, gli ombrelloni da giardino si confermano ancora oggi una scelta versatile e funzionale. Ma quale ombrellone scegliere in base allo spazio disponibile e alle proprie esigenze? Ecco una guida pratica e aggiornata per orientarti tra ombrelloni, materiali, meccanismi e accessori.
Poggesi – ombrelloni Jok
Perché scegliere un ombrellone da giardino al posto di un gazebo?
Sebbene pergole e gazebo siano ideali per chi dispone di ampi spazi verdi, non sempre sono la scelta più funzionale. Gli ombrelloni da giardino rappresentano un’ottima alternativa in ambienti di dimensioni ridotte, grazie alla loro facilità di installazione, alla mobilità e alla varietà di modelli disponibili. Che si tratti di un giardino compatto, un terrazzo panoramico o un balcone urbano, l’ombrellone è l’alleato perfetto per creare angoli d’ombra e comfort senza stravolgere l’arredo esterno.
Tipologie di ombrelloni da giardino: quale fa per te?
Gli ombrelloni si distinguono principalmente per il tipo di struttura, che influisce su praticità, stabilità e ingombro. Ecco le opzioni principali:
Ombrelloni con palo centrale: ideali per spazi piccoli e terrazzi. La base centrale garantisce stabilità e il design tradizionale si adatta a diversi stili.
Ombrelloni con braccio laterale (o decentrato): perfetti per creare zone d’ombra ampie senza intralciare lo spazio sottostante. Ottimi per giardini più grandi o per coprire tavoli da pranzo.
Ombrelloni da parete: soluzione salvaspazio per balconi e terrazze, si fissano direttamente alla parete e si aprono a sbalzo.
Ombrelloni con base girevole: una novità sempre più richiesta. Permettono di ruotare l’ombrellone senza doverlo spostare, ideale per seguire il movimento del sole durante la giornata.
Materiali: alluminio o legno?
Un altro fattore determinante nella scelta dell’ombrellone da giardino è il materiale della struttura:
Alluminio: leggero, resistente alla ruggine, non richiede manutenzione. Consigliato per chi desidera durata e praticità.
Legno: più elegante e naturale, si integra perfettamente con arredi outdoor rustici o classici. Richiede però una manutenzione periodica per preservarne la bellezza.
Poggesi – ombrellone King
Forme e dimensioni: rotondo, quadrato o rettangolare?
La forma e la dimensione dell’ombrellone vanno scelte in base allo spazio disponibile e all’utilizzo previsto:
Ombrelloni rotondi o quadrati da 2 a 3 metri: ideali per balconi, terrazzi e giardini di piccole dimensioni. Coprono comodamente un tavolino e due sedie.
Ombrelloni 3×3 o 3×4 metri: perfetti per chi dispone di spazi più ampi. Offrono una generosa zona d’ombra, adatta anche a tavoli da pranzo per 6-8 persone.
Ombrelloni rettangolari: particolarmente adatti per giardini lunghi o per coprire divani da esterno. I modelli con palo laterale sono molto efficaci anche in zone ventose.
Funzionalità extra: LED integrati e sistemi di apertura evoluti
Gli ombrelloni da giardino moderni non sono solo belli da vedere, ma anche ricchi di funzionalità:
Illuminazione LED integrata: per vivere il giardino anche di sera con un’atmosfera accogliente e raffinata. Alcuni modelli offrono luci dimmerabili o a energia solare.
Apertura a manovella o con pistone a gas: per facilitare l’uso quotidiano e rendere l’apertura e la chiusura dell’ombrellone fluide e senza sforzo.
Teli in tessuto tecnico: resistenti ai raggi UV, all’umidità e allo scolorimento. Alcuni tessuti sono trattati per essere idrorepellenti o antimuffa.
Nella foto UP di Poggesi, l’ombrellone dalle dimensioni ridotte per spazi outdoor dalle dimensioni ridotte
Come scegliere il miglior ombrellone da giardino?
Ecco i criteri principali da tenere a mente:
Spazio disponibile: misura l’area che vuoi ombreggiare. Per spazi piccoli, scegli un modello compatto con palo centrale. Per spazi più ampi, opta per strutture laterali o di grandi dimensioni.
Tipo di utilizzo: relax, pranzi all’aperto, lettura o aperitivi serali? Ogni esigenza può influire sulla forma, altezza e accessori dell’ombrellone.
Condizioni climatiche: in zone molto ventilate, è preferibile un ombrellone con struttura solida e base pesante, meglio ancora se ancorabile.
Design e materiali: scegli un ombrellone che si armonizzi con lo stile del tuo arredo esterno. Valuta l’estetica ma anche la durata nel tempo.
Ombrelloni Poggesi per giardini e terrazze: robustezza e affidabilità
I prodotti Poggesi sono progettati per offrire un’esperienza outdoor in equilibrio tra design e resistenza ai segni del tempo e agli agenti atmosferici. Ogni ombrellone presenta una struttura interamente realizzata in alluminio e acciaio inox di alta qualità, rivestiti con polveri termoindurenti a base di poliestere per assicurarne una durabilità estrema e per personalizzare il colore.
Dall’ascolto delle necessità del cliente allo studio di fattibilità, dalla stesura del progetto al confezionamento del prodotto e alla sua installazione, tutto è gestito da un esperto team di professionisti interni. Ognuno contribuisce con il loro saper fare e la sua esperienza alla realizzazione di un prodotto estremamente resistente, durevole e di tendenza. Una vera e propria sartoria artigianale, dove tutte le fasi della lavorazione e produzione avvengono in azienda grazie anche ad una attenta selezione dei fornitori, scelti in Italia, per la gran parte nel distretto toscano locale, in una filiera corta attentamente controllata e testata Poggesi.
Dehor di Poggesi
DEHOR, l’ombrellone a palo centrale di Poggesi
L’ombrellone DEHOR è la soluzione ideale per chi vuole coprire spazi raccolti e beneficiare di un momento di pausa all’aria aperta in qualsiasi momenti dell’anno. Senza rinunciare alla robustezza e alla funzionalità dei modelli a palo centrale.
Estremamente versatile, grazie alla varietà di dimensioni e finiture oltre ai tanti accessori disponibili, DEHOR può essere impiegato per piccoli e grandi spazi. Oppure per giardini e terrazzi che semplicemente richiedono di essere ombreggiati in modo originale, con composizioni specificamente studiate e progettate.
Come ogni parasole a palo centrale, anche DEHOR garantisce la massima semplicità e comodità nell’utilizzo quotidiano. Anche grazie al sistema di apertura e chiusura a movimento telescopico, che riduce al minimo la fatica di dover rimuovere gli arredi sottostanti.
In foto il modello Joint di Poggesi
JOINT, l’evoluzione dell’ombrellone da giardino a braccio laterale
JOINT rappresenta una nuova frontiera negli ombrelloni da giardino, unendo estetica d’autore e funzionalità avanzata in un unico, raffinato elemento d’arredo outdoor. Disegnato dall’Architetto Roberto Semprini per Poggesi, questo ombrellone a palo laterale reinterpreta il concetto di schermatura solare in chiave contemporanea, con linee pulite, design ergonomico e soluzioni tecniche all’avanguardia.
Il suo stile audace si ispira alla precisione e versatilità degli attrezzi da fitness professionali, trasformando la funzionalità in un’esperienza estetica. Con JOINT, Poggesi firma una sintesi perfetta tra ingegneria e design, pensata per offrire il massimo del comfort, della libertà di movimento e della resistenza agli agenti atmosferici.
Nella foto Jok di Poggesi
JOK, l’ombra leggera e versatile di Poggesi
Funzionale, colorato e di design, JOK è una soluzione leggera ed elegante per creare ombra su un salottino da esterno o su una zona lounge a bordo piscina. Quando si desidera coprire zone di dimensioni contenute come queste, i modelli a palo centrale sono l’ideale.
Con la sua maestosa leggerezza Jok di Poggesi è il più piccolo tra i parasole dotati di movimento telescopico. Robusto e resistente, proprio per le sue dimensioni ridotte, il design essenziale e le diverse dimensioni disponibili a catalogo, questo ombrellone è considerato tra i modelli più versatili, facilmente integrabile in molteplici ambienti. L’ideale per rilassarsi e abbandonarsi ai piaceri di una giornata di sole in terrazza o a bordo piscina, facendosi accarezzare delicatamente dall’ombra.
Il sistema di apertura e chiusura di Jok è rapido e sicuro grazie alla possibilità di scegliere fra la manovella oppure la corda. Il modello a corda è l’ideale per tutte quelle realtà che vogliono mantenere un aspetto vintage tipico dell’Italia degli anni 60. Mentre il modello a manovella è perfetto per quelli spazi esterni progettati in modo moderno e High Tech.
Conclusioni
Dalle forme essenziali alle soluzioni più tecnologiche, gli ombrelloni Poggesi ridefiniscono il concetto di ombreggiatura di design per il giardino contemporaneo.
Come organizzare i prodotti di bellezza non dovrebbe essere una scienza, ma nemmeno una battaglia quotidiana con flaconi sparsi, palette dimenticate e rossetti finiti (che nessuno ha mai avuto il coraggio di buttare). Se ti ritrovi a frugare ogni mattina tra mascara secchi, creme mezze usate e prodotti di cui hai dimenticato l’esistenza, è il momento di fermarti e rimettere ordine. Letteralmente.
La verità è che non si tratta solo di “sistemare i trucchi”, ma di riprogettare la tua routine beauty in modo che ti assomigli davvero.
Come organizzare i prodotti di bellezza partendo dal decluttering
Ogni progetto di organizzazione inizia da qui: svuotare tutto. Prendi ogni beauty case, ogni cassetto, ogni mobiletto. Rovescia tutto sul tavolo.
Poi guarda ogni prodotto e chiediti: lo uso davvero? È ancora buono? Mi piace? Se la risposta è no, via. Niente sensi di colpa: non sei il magazzino di Sephora. Organizzare i prodotti di bellezza funziona solo se prima fai spazio.
Organizzare i prodotti di bellezza in base alla tua routine
Il problema non è “quanto spazio hai”, ma come lo usi. Suddividi i prodotti pensando a come li usi davvero, non secondo le categorie classiche.
Puoi creare gruppi come:
uso quotidiano
skincare serale
prodotti da occasione
Questo ti aiuta a trovare tutto quando serve, evitando sprechi e doppioni.
In più, vedere chiaramente tutto quello che possiedi è una presa di consapevolezza. Ti fa capire cosa usi davvero, cosa ricompri senza motivo e ti aiuta a fare acquisti più mirati, evitando l’accumulo e gli sprechi inutili.
Dai ad ogni prodotto di bellezza una “casa” fissa
Se un prodotto finisce sempre fuori posto, non è disordine: è che non ha un posto adatto. Ogni oggetto che usi spesso deve essere facile da prendere, facile da rimettere a posto.
Organizer trasparenti, divisori nei cassetti, vassoi a compartimenti sono ottimi alleati. Quando impari come organizzare i prodotti di bellezza secondo la logica d’uso, l’ordine dura molto più a lungo.
Come organizzare i prodotti di bellezza e tenere sotto controllo le scadenze
È inutile conservare creme o sieri se poi finiscono nella pattumiera ancora pieni. Uno degli errori più comuni è dimenticarsi cosa si ha. Il trucco? Rendere visibile ciò che va usato prima.
Crea una piccola zona o un contenitore con etichetta “da finire”. Se li vedi, li usi. Se li nascondi, li sprechi.
Mantieni nel tempo ciò che hai organizzato
Organizzare i prodotti di bellezza una volta non basta. Serve un sistema semplice da mantenere.
Fai un mini check ogni due o tre mesi, elimina ciò che non usi più e adotta una regola base: se entra una cosa nuova, una vecchia deve uscire. Così mantieni ordine senza stress.
Organizzare i prodotti di bellezza è una forma di cura verso te stessa
Non è solo una questione pratica. Come organizzi i tuoi prodotti di bellezza racconta anche il tuo rapporto con il tempo, con la cura, con il valore che dai alle tue abitudini.
Una routine beauty ordinata è più leggera, più sostenibile, e ti fa risparmiare minuti ogni giorno. Inizia da un cassetto. Anche da un solo rossetto. Ma inizia.
Hai bisogno di una mano per organizzare i tuoi prodotti di bellezza?
Se l’idea ti piace ma non sai da dove cominciare, posso aiutarti. Offro consulenze pratiche per costruire con te un sistema personalizzato, semplice e duraturo. Scrivimi e troviamo insieme il modo giusto per rendere il tuo spazio beauty ordinato e su misura per te.
Iscriviti alla newsletter per riscoprire i processi di consapevolezza del riordino e del decluttering, sempre con una punta di ironia e friccicore (mica Freud, eh!). Ricevi subito il mio regalo di benvenuto, il codice sconto -10% che puoi usare sulle consulenze online.
Affacciata sulla suggestiva sponda del Lago di Como, Casabella di Como è un progetto di riqualificazione architettonica che incarna l’incontro tra modernità e rispetto per il contesto naturale. La villa, originariamente caratterizzata da un involucro in cemento ormai deteriorato, è stata rigenerata da Tuckey Design Studio attraverso un attento lavoro di reinterpretazione dei materiali locali e un sapiente dialogo con il paesaggio.
Il progetto ha previsto un intervento calibrato e profondo, con l’obiettivo di restituire alla villa una nuova identità estetica e funzionale, restando coerente con l’ambiente lacustre circostante. Gli architetti hanno operato un rilevamento completo dello stato esistente, trasformando le criticità dell’edificio originale in punti di forza espressiva.
Villa Casabella di Como, un dialogo tra interni e paesaggio
Villa Casabella si articola in due ali principali. La prima, orientata verso il lago, ospita gli ambienti di rappresentanza, sviluppati in una fluida pianta aperta. La zona giorno è definita da grandi vetrate che permettono alla luce naturale di inondare gli interni e di riflettersi su superfici materiche e sofisticate. I tendaggi in lana, eterei e traslucidi, danzano leggeri tra gli spazi, conferendo un senso di quiete e sospensione.
I pannelli in rovere tinto verde, realizzati su misura, creano un continuum visivo tra la cucina, il soggiorno e le soglie. Questa scelta cromatica richiama la vegetazione che circonda la villa, sottolineando il legame profondo tra architettura e natura. Il pavimento in cemento lucidato con inserti in marmo riprende il motivo delle superfici riflettenti della piscina esterna e del lago, generando un gioco di rimandi tra interno ed esterno.
Elementi di contrasto sapientemente orchestrati definiscono l’atmosfera degli ambienti. L’intradosso in cemento grezzo esistente, con le sue superfici testurizzate e nodose, è bilanciato dalla presenza elegante delle colonne in marmo bianco, che sostengono e decorano al contempo. Le finiture interne sono completate da brand di alta gamma come Poliform per l’arredo, Fantini per la rubinetteria e Viabizzuno per l’illuminazione, a conferma dell’approccio sartoriale che caratterizza l’intero progetto.
Spazi privati e continuità progettuale
La seconda ala, arretrata rispetto al fronte lacustre, è accessibile attraverso un corridoio vetrato che attraversa due cortili interni. Questo passaggio funge da pausa contemplativa e da filtro tra le aree comuni e quelle più intime. All’interno, un vestibolo cilindrico accoglie il visitatore e distribuisce gli accessi verso camere da letto, bagni e spazi di servizio, tutti rivestiti in rovere naturale, scelto per le sue qualità tattili e per la sua capacità di evocare calore e accoglienza.
L’illuminazione diffusa, integrata in modo discreto, sottolinea i volumi e valorizza le texture, esaltando la bellezza intrinseca dei materiali. Gli arredi su misura e l’utilizzo di elementi artigianali conferiscono unicità agli spazi, in linea con la filosofia dello studio progettista, che predilige interventi capaci di fondere estetica e funzionalità.
Casabella di Como rappresenta un esempio emblematico di come l’architettura contemporanea possa dialogare armoniosamente con il paesaggio, attraverso l’uso di un design materico che celebra la bellezza dei materiali locali e la qualità dello spazio. Un progetto che restituisce dignità e bellezza a una villa storica, trasformandola in un luogo di pace, benessere e connessione con l’ambiente circostante.
In un momento storico in cui il recupero dell’esistente rappresenta una delle sfide principali per l’architettura sostenibile, Casabella di Como dimostra come sia possibile coniugare tradizione, innovazione e sensibilità ambientale. L’intervento non si limita a restituire valore a un edificio, ma ridefinisce il modo in cui gli spazi abitativi possono essere vissuti in armonia con il paesaggio.
Il progetto si configura come una narrazione architettonica in cui ogni scelta progettuale – dai materiali al layout spaziale – contribuisce a costruire un’esperienza sensoriale completa e immersiva. Casabella di Como non è solo una residenza: è un esempio di rigenerazione consapevole, un manifesto silenzioso di rispetto e bellezza destinato a durare nel tempo.
Vivere in ambienti di dimensioni ridotte non significa dover rinunciare al comfort o al gusto estetico. Oggi più che mai, arredare spazi piccoli è una sfida che si può affrontare con creatività e soluzioni intelligenti. Grazie a un design sempre più innovativo e funzionale, anche pochi metri quadrati possono trasformarsi in un ambiente accogliente, organizzato e, soprattutto, su misura per chi lo abita.
Le principali sfide nell’arredamento di spazi ridotti
Gli spazi piccoli pongono una serie di difficoltà pratiche: poca capienza per conservare oggetti, superfici d’appoggio limitate, difficoltà nel creare ambienti distinti per le diverse funzioni quotidiane (dormire, mangiare, lavorare). Inoltre, la presenza di ingombri visivi può rendere l’ambiente ancora più stretto e soffocante.
Per questo è fondamentale ricorrere a strategie ben studiate che permettano di ottimizzare spazi ristretti sfruttando ogni angolo disponibile, senza trascurare l’armonia estetica e la funzionalità.
Mobili multifunzionali: il cuore del design salvaspazio
Nel contesto dell’arredamento moderno, i mobili multifunzionali sono una risposta concreta alle esigenze di chi vive in ambienti compatti. Alcuni esempi pratici includono:
Letti contenitore con ampi vani sotto il materasso per riporre biancheria, valigie o oggetti stagionali.
Divani letto che si trasformano rapidamente da zona relax a zona notte.
Tavoli estendibili o a scomparsa, ideali per cucine e soggiorni di piccole dimensioni.
Scrivanie a ribalta o postazioni smart working integrate nelle pareti.
L’obiettivo è moltiplicare le funzioni riducendo l’ingombro, rendendo ogni mobile un alleato prezioso nella gestione degli spazi ridotti.
Arredi modulari per ambienti personalizzati e versatili
Oltre ai mobili trasformabili, gli arredi modulari offrono un altissimo grado di personalizzazione. Si tratta di elementi componibili, spesso su misura, che possono essere adattati in base alle specifiche dimensioni e caratteristiche dell’ambiente. Le soluzioni più interessanti includono:
Sistemi di scaffalature a giorno regolabili.
Pensili da cucina o bagno che sfruttano anche gli angoli più alti.
Armadi a ponte sopra letti o divani, perfetti per creare spazio in verticale.
Pareti attrezzate per unire libreria, scrivania e zona TV in un’unica struttura compatta.
Trucchi visivi per ampliare gli spazi
L’impatto visivo ha un ruolo chiave nella percezione di spazio. Alcuni accorgimenti semplici ma efficaci possono far sembrare una stanza più ampia e luminosa:
Colori chiari per spazi piccoli: bianco, grigio perla, beige o tonalità pastello riflettono meglio la luce e dilatano otticamente gli ambienti.
Specchi strategici: inseriti dietro tavoli, divani o su intere pareti, duplicano la profondità e la luce naturale.
Tappeti e tende: da preferire con texture leggere e toni neutri, evitando trame troppo dense o colori scuri che rimpiccioliscono.
Luci distribuite: meglio evitare una sola fonte centrale e preferire più punti luce (applique, led sottopensile, faretti) per un’illuminazione diffusa.
Soluzioni di archiviazione intelligenti
La gestione dell’ordine è essenziale negli ambienti piccoli. Le soluzioni di archiviazione intelligente aiutano a evitare il caos, migliorando la vivibilità. Tra le opzioni più valide:
Contenitori sotto divani, letti e scale.
Cassetti integrati nei gradini o nel battiscopa.
Ganci a parete, mensole sospese e organizer verticali per cucina e bagno.
Armadi su misura a tutta altezza per sfruttare lo spazio in verticale.
Le nuove tendenze del design compatto e funzionale
Il mondo del design si è evoluto per rispondere alle esigenze di chi vive in spazi contenuti. Le nuove tendenze puntano su:
Minimalismo funzionale: meno arredi, ma selezionati con attenzione.
Stile scandinavo: predilige colori chiari, linee semplici, materiali naturali.
Micro-living: concetti di arredo studiati per monolocali di pochi metri quadri, con arredi integrati nelle pareti e soluzioni high-tech.
Design green: preferenza per materiali riciclati, sostenibili e di lunga durata, anche negli spazi più piccoli.
Dove trovare ispirazione per arredare spazi piccoli
Se stai cercando soluzioni efficaci e arredamenti studiati per ambienti ridotti, sul sito di ArredissimA puoi trovare numerose proposte pensate per ogni esigenza. Dalle cucine lineari per ambienti moderni agli arredi multifunzionali più innovativi, ogni collezione è progettata per coniugare estetica, funzionalità e ottimizzazione degli spazi.