10 Maggio 2022 / / Casa Poetica

cambio armadio - Casa Poetica

Hai guardato le previsioni del tempo e non era mai il momento giusto, hai preferito l’aperitivo in compagnia, hai procrastinato veramente da top player, ma ormai basta aspettare: è proprio arrivato il momento di fare il cambio armadio.

Non ti voglio illudere che possa essere divertente, ma voglio darti cinque piccoli consigli per fare bene e rispettare i capi.



Cambio armadio: le regole da seguire

 

1) Decluttering

se non ora, quando?

Se affrontare tutto quello che hai nell’armadio ti sembra una montagna troppo alta da scalare, farlo un po’ per volta può essere la soluzione al tuo problema.

Come fare?

Togli dal guardaroba i capi, suddividili per categoria e poi passali in rassegna: li hai usati? Ti piacciono, ti rappresentano; sono in buono stato? Bene, possono passare alla fase successiva.

In caso contrario, sii onesta con te stessa e ammetti che è arrivato il momento di farli uscire definitivamente dal tuo armadio.

Del resto, perché impiegare tempo, spazio ed energie per qualcosa che neppure il prossimo anno userai?

2) Manutenzione dei capi

Uno degli aspetti fondamentali che, a mio avviso, vanno sottolineati , è che fare il cambio armadio significa avere cura dei propri capi. Non è solo sostituire l’estivo con l’invernale, ma fare in modo che si conservino al meglio in ogni stagione.

Prima di chiudere tutto nelle scatole, assicurati di lavare tutto, controlla che non ci siano piccole o grandi riparazioni da fare. Nel caso delle borse, oltre a pulirle, controlla nelle tasche. sai che sorprese saltan sempre fuori!

Sarà tutto pronto all’uso appena cambierà nuovamente la stagione 😉



3) Contenitori adeguati

Cosa vuol dire contenitori adeguati per riporre le cose?

Significa che prima si misurano gli spazi a disposizione, poi si acquistano scatole e/o contenitori (ti vedo che ti fai prendere dall’entusiasmo e compri tutta la serie di scatole a pois, ma poi a casa ti accorgi che che non ci stanno nell’armadio!)

Riponi le maglie in verticale, così che le vedrai con facilità e sarà semplice prenderle , è un’ottima soluzione anche per ottimizzare lo spazio.

Se ti piace, puoi pensare a dei foglietti o delle palline antitarme (io amo quelle di legno di cedro, a cui applico alcune gocce di olio essenziale)

Capi protetti e profumati, insomma.

4) Grucce corrette

Fare il cambio armadio equivale anche a prendersi cura dei capi che restano appesi, ma non vengono utilizzati nella stagione in corso.

Per fare in modo che non si sformino, specie sulle spalle, è – ancora di più – opportuno usare le grucce adeguate: più sottili per vestiti e camicie, più grosse per completi, giacche e cappotti.  Come puoi ben vedere, quelle di ferro della tintoria non vengono neppure menzionate dato che sono fuorilegge 😉

Assicurati di distendere bene i tessuti, così da evitare spiacevoli pieghe.

Completano il tutto delle custodie (va bene anche il cellophane trasparente della tintoria), che preservano dalla polvere e dalla luce.

5) Etichette mon amour

Per concludere alla grande il cambio armadio, non ti resta che usare delle etichette per ricordarti tutto.

Cos’hai messo in quella scatola? E appeso in questa custodia cosa c’è?



Cosa vuol dire fare il cambio armadio

Il cambio stagione è una tappa più o meno definita nell’arco dell’anno; non dico che sia uno spasso, ma è certamente un ottimo momento per fare il punto della situazione.

Si definiscono gli spazi, si valorizzano le cose, si lascia andare ciò che non fa più per te; si riordinano gli spazi, ma anche le idee.

I pochi e veloci accorgimenti che ti ho dato faranno al differenza tra un cambio armadio approssimativo e uno organizzato.

Se vuoi fare il tuo cambio armadio con me, o vuoi riorganizzare gli spazi di casa tua, contattami senza impegno per sapere come funziona 🙂



Cover photo by Dan Gold on Unsplash





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10 Maggio 2022 / / La Gatta Sul Tetto

I letti capitonné fanno parte di quegli arredi che non passeranno mai di moda. Classici e moderni al tempo stesso, sono sinonimo di eleganza e ricercatezza.

Letti capitonné

Declinati in innumerevoli modelli, materiali e colori, risolvono con stile il problema dell’arredo della camera da letto. Da solo, questo letto focalizza l’attenzione e caratterizza l’ambiente grazie al forte impatto estetico. Inoltre, il letto con testiera capitonné, oltre ad essere bello, è comodo e confortevole, grazie alla soffice imbottitura. 

Cenni sulla lavorazione capitonné

Il capitonné é una particolare lavorazione degli elementi imbottiti che dà origine a caratteristici cuscinetti. Invenzione attribuita ora ai tappezzieri inglesi, ora a quelli francesi, risale alla fine del Settecento. Pare che in origine fosse utilizzata per i sedili delle carrozze, non tanto per motivi estetici, ma per una ragione pratica. Le cuciture, infatti, evitavano le deformazioni dell’imbottitura, che con i sobbalzi del veicolo tendeva a spostarsi. Un’altra ipotesi si appoggia sull’etimologia del nome: capiton è infatti un termine francese che indica gli scarti della lavorazione della seta. È dunque possibile che i tappezzieri utilizzassero losanghe di tessuto per rivestire le sedute, fissandole con bottoncini.

L’imbottitura, in origine formata da crine di cavallo mescolato con altre fibre come il lino, il cotone o la lana, era rivestito con tessuto o cuoio. Il rivestimento é fissato tramite cuciture che attraversano l’imbottitura a intervalli regolari, formando motivi a losanga. Gli incavi sono rifiniti con borchie ricoperte con lo stesso materiale del rivestimento. Ancora oggi questa lavorazione viene realizzata a mano, e per questo è sinonimo di pregio, eleganza e qualità. 

Letti in stile moderno o classico

Siete amanti dello stile moderno? Non c’è problema, anche una camera da letto moderna può accogliere un letto capitonné. Basta scegliere modelli dalle linee essenziali e lineari, senza cornice in legno. Le forme possono essere rettangolari, a semicerchio o con lati avvolgenti. Alcune testiere presentano motivi quadrati al posto delle losanghe, con cuciture poco profonde e senza borchie.

Le tendenze vedono l’affermarsi delle testate alte, adatte a camere dalle dimensioni generose. Capitonné anche per i letti singoli, magari dotati di testate dalle forme fantasiose, come vediamo in questi modelli di VAMA divani, un’azienda italiana che realizza imbottiti con cura artigianale da oltre cinquant’anni.

Per chi preferisce i modelli classici, la scelta varia dalle testiere in stile barocco, caratterizzate da un profilo a curve sinuose e da una cornice in legno intagliato, fino a modelli più sobri. L’elemento distintivo dei letti classici è la forma della testiera, più elaborata rispetto ai modelli moderni. In entrambi i casi, il rivestimento può essere in pelle o in tessuto, e deve accordarsi alla tavolozza cromatica dell’ambiente. 

Letti capitonné

La manutenzione dei letti capitonné

Una delle domande che mi viene spesso rivolta, a proposito degli arredi in capitonné, riguarda la manutenzione. Questo vale per i letti, ma anche per i divani e le poltrone Chesterfield. Il problema nasce dal fatto che, per via del tipo di lavorazione, il rivestimento non è sfoderabile. Ecco qualche suggerimento:

-rivestimento in tessuto. Per prima cosa occorre togliere regolarmente la polvere, utilizzando un aspirapolvere munito di spazzola apposita per tessuti. L’aspirapolvere è  più efficace rispetto a spazzole o piumini, perché pulisce meglio le zone attorno alle borchie. Per togliere eventuali macchie, preparate una soluzione di acqua, bicarbonato e aceto, e strofinate delicatamente con un panno. Per igienizzare e togliere i cattivi odori, utilizzate acqua tiepida e aceto su tutta la superficie.

-rivestimento in pelle. Per togliere le macchie e per pulire i rivestimenti in pelle, vanno evitati i rimedi aggressivi. Latte freddo, oppure acqua tiepida con sapone di Marsiglia, o acqua e aceto da tamponare delicatamente con un po’ di ovatta in corrispondenza delle macchie più ostinate. Forse vi sembrerà strano, ma per piccole macchie la comune gomma per cancellare fa miracoli.

9 Maggio 2022 / / Dettagli Home Decor

il progetto Bun Burgers a Milano di Masquespacio

La nota catena italiana Bun Burgers ha da poco inaugurato a Milano un nuovo locale firmato dallo studio Masquespacio. Situato nel cuore del quartiere Brera, il design dello spazio cerca di incorporare uno stile più sofisticato per la nuova identità interna del ristorante.

Bun Burger a Breara

Rispetto ai precedenti interni Bun, tutti caratterizzati da vivaci tonalità, il nuovo progetto punta su 4 colori pastello più soft. Una palette cromatica meno appariscente studiata appositamente per conferire un’identità più elegante al locale e adattarla al quartiere storico in cui si trova il nuovo Bun.

la moderna hamburgeria aperta a MilanoBun Burgers a Milano nel quartiere BreraMasquespacio progetta gli interni dei locali Bun Burgers

Per mantenere uno stile coerente lo spazio in Brera riprende anche altri elementi che caratterizzano gli interni di Bun. Le piastrelle in ceramica lucida rivestono le superfici, i blocchi di colore organizzano gli spazi e una palette cromatica perfettamente in linea con le tendenze più attuali. Il tutto si combina splendidamente con i dettagli raffinati delle insegne in ottone, i pannelli effetto battuto di terrazzo e l’illuminazione in vetro opalino. Archi e pedane rialzate sono anch’essi elementi presenti in tutti i locali.

Bun Burges nel distretto Brera a Milanoil moderno fast food aperto in Brera a MilanoBun Burges a Milano progettato da Masquespacio

I progettisti hanno sfruttato anche uno spazio apparentemente poco attraente, posto all’estremità del locale, per creare una rivisitazione del concetto di piscina. È un luogo di scoperta dove un effetto specchio ricrea la sensazione di essere circondati dalle onde. Il primo locale in cui è stato inserito il concetto della piscina è il locale Bun Burgers aperto nel centro di Torino.

il nuovo progetto firmato Masquespacio

Altro elemento caratterizzate è il colore verde che rappresenta lo spirito green della catena. Bun Burges, infatti, è plastic-free e propone un menù avvolto in un packaging rigorosamente compostabile.

Infine, per aggiungere un tocco innovativo al nuovo Bun in Brera, i progettisti hanno inserito delle piante secche. Una soluzione che si adatta perfettamente all’aspetto più maturo che è il tratto distintivo del contesto storico.

Con questo nuovo locale, Masquespacio ha progettato in totale 6 interni per la nota catena di fast food, 4 sono sempre a Milano mentre un nuovo spazio è nel centro commerciale Lingotto a Torino.

fondatori di Masquespacio
Ana Milena Hernández e Christophe Penasse

I corsi di Masquespacio su Domestika

Masquespacio, fondato dalla coppia di creativi Ana Milena Hernández e Christophe Penasse, è tra i pochi studi capaci di utilizzare i colori in modo davvero unico. Grazie al loro approccio estremamente contemporaneo accompagnato da una selezione di colori audaci, densa di contrasti e contaminazioni di ogni genere, Masquespacio rende la sua firma riconoscibile in ogni progetto.

Chiunque desideri imparare le basi per progettare i propri interni in modo creativo, può seguire i corsi online di Ana Milena Hernández disponibili sulla piattaforma Domestika.

Due i corsi da non perdere: Materiali per interior design , così come Introduzione all’interior design.

Nel primo corso Ana Hernández insegna a selezionare e combinare i materiali più adatti, accostare colori, effetti e consistenze capaci di trasformare gli interni. Il secondo, invece, è utile per approfondire lo sviluppo di un progetto.

Proposti ad un prezzo interessante di 59,90€ ognuno, attualmente i corsi sono in offerta e puoi acquistarli spendendo solo 19,90€ il primo e 10,90€ il secondo.

Insomma, se vuoi imparare a progettare in modo creativo la tua casa questi corsi sono indubbiamente due ottimi punti di partenza!

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8 Maggio 2022 / / Coffee Break

Questa casa nasce come risposta alla necessità di un avere ambienti accoglienti a contatto con la natura pur garantendo la privacy degli abitanti. Lo studio Israelevits Architects ha sfruttato il terreno pianeggiante optando per una struttura a forma di L che adotta un carattere introverso e si apre su un ampio giardino e lasciando la facciata esterna chiusa alla vista dei passanti. Una volta entrati nella proprietà, i visitatori si trovano in un ampio e lussureggiante giardino che svela poco alla volta la casa.
La proprietà comprende un campo da tennis, una piscina e un frutteto integrati nella natura circostante; patii e vari piccoli giardini creano angoli naturali a sorpresa.

Come di consueto le due ali hanno funzioni diverse, la prima comprende gli spazi comuni, mentre la seconda ospita le aree private.
I materiali dominanti sono cemento a vista, vetro legno di teak e colonne in acciaio nero.

A home in touch with nature in Israel

This house was born as a response to the need for a welcoming environment in contact with nature while ensuring the privacy of the inhabitants. Israelevits Architects took advantage of the flat land by opting for an L-shaped structure that adopts an introverted character and opens onto a large garden and leaving the external façade closed to passers-by. Once inside the property, visitors find themselves in a large and lush garden that gradually reveals the house.
The property includes a tennis court, a swimming pool and an orchard integrated into the surrounding nature; patios and various small gardens create surprising natural corners.

As usual, the two wings have different functions, the first includes the common areas, while the second houses the private areas.
The dominant materials are exposed concrete, teak wood glass and black steel columns.

VIA

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CAFElab | studio di architettura
7 Maggio 2022 / / Dettagli Home Decor

MainGUILTY è il primo brand di mobili su Marte

MainGUILTY è un giovane brand portoghese fondato nel 2020 da Carlos Mellos e Luis Leão. Con la sua particolare collezione di arredi che combina arte e design, MainGuilty si presenta come primo brand di mobili su Marte.

Qualità, stravaganza e fascino caratterizzano ogni creazione: oltre 100 pezzi unici, capaci di catturare e stimolare i 5 sensi attraverso i loro piccoli dettagli. Un’identità forte ed esclusiva, che ti porta ad una dualità senza tempo, combinando la produzione artigianale con la tecnologia.

Aspiriamo a portare l’impronta Made in Portugal nelle più grandi città del mondo, rafforzando il nostro sostegno agli artigiani e alle tecniche dimenticate.” Affermano Carlos e Luis

Mobili e complementi della collezione MainGUILTY sono personalizzabili scegliendo tra una selezione dei migliori materiali come legno, tessuto, vetro, ottone, marmo. Inoltre, è possibile scegliere il tipo di lavorazione eseguita da esperti artigiani. La produzione di MainGUILTY vanta infatti un team con 40 anni di esperienza e lavora con le migliori tecnologie per garantire la massima qualità. Se hai in mente un’idea, il team di creativi è in grado di catturare l’essenza del tuo progetto e creare qualcosa di veramente unico e originale.

 

Gli arredi MainGUILTY su Marte

L’idea di poter un giorno abitare Marte e colonizzare nuove terre che vanno oltre i confini del nostro pianeta, è sempre più reale. MainGUILTY è pronta a diventare il primo brand di arredamento su Marte con una collezione che prende ispirazione proprio dal pianeta rosso.

Ecco alcune delle creazioni del giovane brand.

Sedia Valerie

sedia di design

Ispirata alla sensualità delle donne, la sedia Valerie offre eleganza e un tocco esotico a qualsiasi ambiente. Lo schienale della sedia presenta un sofisticato passante che coinvolge il logo del marchio, come regalo speciale per una persona speciale.

Consolle Apollo

MainGUILTY sarà il primo brand di mobili su Marte

Figlio di Zeus e Leto, Apollo è stato descritto come il sole e la luce della verità. Considerato da molti il ​​più bello e il più potente dell’Olimpo, conosciuto come il Dio della Bellezza. MainGUILTY ricrea l’importanza degli dei e perpetua la loro storia divina. “Crediamo che un ambiente protetto offra uno spazio di lunga divinità e bellezza.” La consolle Apollo in oro metallizzato è realizzata in resina modellata riempita con espandibile.

Specchio Rocket

specchio Razzo di MainGUILTY

Nel 1610, l’italiano Galileo Galilei fu il primo ad osservare Marte attraverso un telescopio. Quattro secoli dopo, l’esplorazione dello spazio diventa l’obiettivo principale tra i milionari.  MainGUILTY si è posizionato in prima linea nell’espansione sul pianeta rosso, progettando lo specchio “Rocket” in ottone placcato oro come simbolo della forza esercitata dai propulsori della navicella spaziale. Ci sono “solo” 57,6 milioni di chilometri che separano Marte dal pianeta Terra. Un piccolo passo per MainGUILTY, un grande passo per l’umanità.

Poltrona Bubble

i mobili MainGUILTY su Marte

Con le sue forme organiche e piacevoli, la famiglia di poltrone e divani Bubble rappresenta il lato giovanile di MainGUILTY. Unendo comfort ed eleganza in un’opera d’arte rilassata e irregolare, capace di risvegliare il desiderio di sdraiarsi e rilassarsi per ore e ore.  “Desideriamo risvegliare il lato sensoriale e allo stesso tempo offriamo momenti unici di relax sopra una bolla gigante.”  

credenza MainGUILTY su Marte
Nella foto la credenza Emelard di MainGUILTY

Il lancio è previsto per luglio 2026 a Cape Canaveral, Air Force Station, Florida, pianeta Terra. Nell’attesa continueremo a seguire MainGUILTY per scoprire con quali altre novità ci stupiranno.

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7 Maggio 2022 / / Case e Interni

Rustico moderno scandinavo per la casa in campagna

Una casa di campagna centenaria ristrutturata ed arredata in uno stile moderno e minimalista.

Arredare una casa di campagna non significa sempre affidarsi alla tradizione, scegliere finiture interne completamente rustiche e mobili d’epoca. O almeno non solo. Il minimalismo scandinavo contemporaneo può adattarsi meravigliosamente a una vecchia casa costruita in legno, come è nella tradizione nordica. L’home tour di oggi riguarda proprio questo!

Questa villa nel sud della Svezia è stata costruita nel 1909 ed è stata completamente ristrutturata nel 2018 nel rispetto dell’ambiente. La sua facciata nera con tetto in zinco, domina la collina e il paesaggio circostante. Entriamo a vedere!

Rustico moderno scandinavo per la casa in campagna

La casa di campagna dagli spazi minimal e luminosi, è anche accogliente al tempo stesso, qualcosa di non semplice da attuare, ma in cui i designer dei Paesi nordici sono maestri. Materiali come il legno naturale e i tessuti di lino aiutano in questo, a differenza di alcune case italiane minimaliste, in cui l’eccesso di bianco, acciaio e cemento le rendono un po’ troppo fredde e distanti.

Rustico moderno scandinavo per la casa in campagna

Qui sono state conservate, per quanto possibile, alcune finiture originali, come le pareti in legno, che sono state accuratamente ripulite dal vecchio intonaco e lasciate a vista. Il vecchio e il nuovo si amalgamano con gusto e raffinatezza, infatti gli elementi moderni non sembrano un corpo estraneo, che stona con una casa che ha più di cento anni.

Rustico moderno scandinavo per la casa in campagna

E’ chiaro che il “less is more” del movimento moderno, qui è stato preso alla lettera: le stanze sono lasciate il più possibile vuote e spaziose, per non sovraccaricare lo spazio di inutili elementi.

Tutti gli ambienti sono dominati dal colore bianco e toni neutri, tipico dello stile nordico. Anche i vecchi pavimenti di legno sono dipinti di bianco. Il contrasto bianco, nero e legno è sempre elegante e si adatta bene a qualsiasi stile.

Gli arredi ed i complementi d’interni sono accuratamente selezionati e aggiungono una nota calda e accogliente agli interni minimalisti e scandinavi.

Al centro della casa di 240 mq c’è una cucina con isola, collegata al soggiorno. In mansarda ci sono le camere da letto. I tessuti di lino aggiungono un tocco materico, che fa la differenza. Mentre le piastrelle del pavimento a motivi geometrici aggiungono carattere al bagno.

È vero che è più facile essere minimalisti in una casa di 200 mq con cantina o garage, che in un appartamento di città di 80 mq, ma nulla è impossibile!

Rustico moderno scandinavo per la casa in campagna

Rustico moderno scandinavo per la casa in campagna

Rustico moderno scandinavo per la casa in campagna

Rustico moderno scandinavo per la casa in campagna

Rustico moderno scandinavo per la casa in campagna

Rustico moderno scandinavo per la casa in campagna

Rustico moderno scandinavo per la casa in campagna

Rustico moderno scandinavo per la casa in campagna

Rustico moderno scandinavo per la casa in campagna

Rustico moderno scandinavo per la casa in campagna

Rustico moderno scandinavo per la casa in campagna

Rustico moderno scandinavo per la casa in campagna

Fonte e foto: Fantastic Frank www.fantasticfrank.se

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Anna e Marco DMstudio – CASE E INTERNI

7 Maggio 2022 / / La Gatta Sul Tetto

Il Salone del Mobile di Milano festeggia la 60° edizione con un ritorno in grande stile dopo la pausa forzata per via della pandemia. Bagno e cucina sotto i riflettori.

Salone del Mobile Milano 60°

L’ultima edizione risale al 2019. Poi la pausa forzata per via della pandemia e la parentesi del Supersalone, un evento speciale che si è tenuto nel settembre scorso.

Milano tenta di ritornare ai fasti del passato e di riprendersi lo scettro di capitale mondiale del design, pur spostando la kermesse dal tradizionale appuntamento di aprile. Il Salone si terrà infatti a giugno, dal 7 al 12, in concomitanza con la Milan Design Week che vede eventi sparsi in tutta la città, sotto l’ala del Fuorisalone.

Le proposte di ETRO Home Interiors per il living

La 60° edizione del Salone del Mobile prevede altre 6 manifestazioni al suo interno. Oltre alle biennali EuroCucina e Salone Internazionale del Bagno, avremo il Salone Internazionale del Complemento d’Arredo, Workplace3.0, S.Project – uno spazio trasversale dedicato ai prodotti di design e alle soluzioni decorative e tecniche del progetto d’interni- e SaloneSatellite con oltre 600 designer emergenti. 

Libreria Jazz by lapalma, design Giuseppe Bavuso

Salone del Mobile Milano 60° edizione

Il Salone del Mobile 60° edizione si terrà presso il quartiere Fiera Milano a Rho, da martedì 7 a domenica 12 giugno con apertura agli operatori tutti i giorni dalle 9.30 alle 18.30, e nelle giornate di sabato e domenica anche al pubblico.

La campagna pubblicitaria è stata affidata all’illustratore Emiliano Ponzi, che nei sei manifesti realizzati racconta il legame del Salone con la città e l’evoluzione del design e del costume italiano.

Salone del Mobile Milano 60°
Salone del Mobile.Milano ADV by Emiliano Ponzi

I valori chiave intorno ai quali ruota questa edizione sono la qualità, la bellezza, l’innovazione e la sostenibilità. Su un’area di circa 200.000 mq saranno presenti 2.083 espositori, di cui circa 600 al SaloneSatellite.

Eurocucina e FTK (Technology For the Kitchen), la cucina del futuro

Gli espositori sono 82, di cui il 16% provengono da paesi esteri. L’area destinata alla manifestazione complementare FTK (Technology For the Kitchen) prevede invece la presenza di 39 espositori. Per Eurocucina si tratta della 23° edizione, che segna il ruolo centrale dell’ambiente cucina nella casa moderna. Elementi multifunzionali e integrazione stilistica con il living portano a spazi fluidi seppur caratterizzati da aree ben distinte. L’isola resta il nucleo della cucina, cerniera funzionale e visiva tra le zone del living. Tra cucine a scomparsa e walk-in fanno capolino le serre domestiche, librerie, cantine, colonne per lavanderia, postazioni di lavoro. Sempre più gettonate le cucine per esterni. Vedremo nuovi materiali, sempre più performanti, e nuove finiture, con palette cromatiche ispirate alla natura che propongono mix di colori tenui tra i quali spiccano salvia, rosmarino, lavanda, zafferano e basilico.

Salone del Mobile Milano 60°
Cucina Oasi by Aran Cucine, design Stefano Boeri Architetti

L’area dedicata all’8° edizione di FTK (Technology For the Kitchen) si sviluppa attorno al tema dell’elettrodomestico da incasso e delle cappe da arredo. Sostenibilità, igienizzazione, intelligenza artificiale, multifunzionalità caratterizzeranno i prodotti proposti. Senza dimenticare il design, sempre più personalizzabile.

Salone Internazionale del Bagno 2022

Sostenibilità e tecnologia anche per i bagni del futuro. L’8° edizione raggruppa 172 espositori che presenteranno il  il meglio della produzione internazionale: dai mobili e accessori alle cabine doccia, dalla porcellana sanitaria ai radiatori, dalla rubinetteria alle vasche da bagno. Rubinetti smart, vasi rigorosamente rimless, dispositivi touch e a riconoscimento vocale, specchi interattivi, saranno in primo piano. E inoltre, docce walk-in, sistemi integrati con mensole a scomparsa e accessori, radiatori come sculture. Anche il bagno si integra con il living attraverso il design, con materiali e forme mutuate dagli arredi dei soggiorni. Accanto al rosa e al verde, sempre in primo piano, troviamo il bianco e tinte unite audaci e sature, dal blu al verde fino al grigio scuro e al nero.

Salone del Mobile Milano 60°
Collezione RAK-Valet  by RAK Ceramics, design Patrick Norguet

S.Project 2022 – laboratorio di tendenze

Alla sua 2° edizione, S.Project si conferma come punto di riferimento a livello internazionale per le soluzioni del progetto d’interni. 90 espositori proporranno prodotti di design e soluzioni decorative e tecniche per i progetti di interni. Forse si tratta dell’area che più delle altre andrà tenuta d’occhio per le tendenze. Tra queste, affiora il desiderio dello “spazio nido” coordinato e fluido, che unisce non solo gli spazi interni, ma include anche l’esterno. La proposta di materiali e rivestimenti sarà davvero ricca e innovativa: superfici nanotecnologiche e agglomerati di ultima generazione andranno in scena accanto ai materiali della tradizione come marmo e legno. Le carte da parati evolveranno da uno stile digitale a motivi tattili con texture dense e ruvide.

Eventi della 60° edizione del Salone del Mobile

L’area S.Project ospiterà l’installazione “Design with Nature”, immaginata e curata dall’architetto Mario Cucinella per celebrare i 60 anni del Salone del Mobile. Si tratta di un percorso emozionale e progettuale all’insegna del riciclo e dell’upcycling, che si inserisce nel dibattito sul valore dell’abitare sostenibile. 

Tra gli eventi che si svolgeranno in città, citiamo l’allestimento Camera Oscura, firmato da Davide Rampello con Rampello & Partners Creative Studio. Si tratta di un’installazione audiovisiva che illustra gli 11 principi istituzionali del Salone: Emozione, Impresa, Qualità, Progetto, Sistema, Comunicazione, Cultura, Giovani, Ingegno, Milano, Saper Fare. Alla Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale.

6 Maggio 2022 / / Dettagli Home Decor

le migliori offerte luce e gas del mercato libero

Offerte green, promo a prezzo fisso e offerte con molteplici piani e servizi aggiuntivi inclusi: ad oggi, scovare le offerte luce e gas adatte a te non è poi così facile. Difatti, nel mercato libero i fornitori sono parecchio competitivi e hanno una piena libertà nella formulazione delle loro offerte.

Per questo motivo, di seguito elenchiamo alcune delle migliori offerte luce e gas proposte dai fornitori sul mercato libero.

E-Light di Enel

Enel, tra le compagnie leader del mondo dell’energia, è uno dei fornitori più apprezzati dai clienti italiani. Le offerte E-Light e E-Light Gas, rispettivamente per la fornitura di energia elettrica e gas, sono tra le più vantaggiose offerte luce e gas sul mercato.

E-Light

La promo E-Light prevede tre diversi piani di tariffazione tra cui potrai liberamente scegliere:

  • senza orari, al costo di 0,285 €/kWh e con costi di commercializzazione e vendita pari a €144
  • bioraria, con due diversi prezzi: nella fascia diurna (fino alle 19) i consumi avranno un prezzo di 0,32189 €/kWh; invece, di sera (dalle 19 alle 8) e nei weekend il prezzo scende a 0,26679 €/kWh
  • notte e festivi, ad un prezzo di 0,56973 €/kWh da lunedì a sabato, dalle 7 alle 23; al contrario, durante la notte e nei festivi, il prezzo della fornitura si azzera.

In tutti e tre i casi, beneficerai di un prezzo bloccato per i primi 2 anni di fornitura e potrai corrispondere le spese direttamente tramite addebito diretto o carta di credito.

E-Light Gas

Con E-Light Gas potrai usufruire della fornitura di gas al prezzo 1,11 €/Smc (bloccato per 24 mesi), da sommare ai corrispettivi di commercializzazione e vendita, che ammontano a €12 al mese.

Aderendo all’offerta, avrai inclusa la possibilità di usufruire del servizio Bolletta Web per ricevere digitalmente le bollette e abbattere ancora di più le spese; in aggiunta, potrai ottenere sconti e bonus con il programma fedeltà Enel ENELPREMIA WOW!

L’offerta luce e gas di NeN Energia

Affidandoti a NeN Energia, potrai attivare gratuitamente la loro promo per le utenze domestiche, che prevede una spesa di 0,253 €/kWh per la luce (con prezzo bloccato per 36 mesi) e di 1,01 €/Smc per il gas.

Il piano previsto dal fornitore è diverso dai soliti presenti sul mercato libero. Difatti, dovrai corrispondere mensilmente una rata fissa (che include consumi, imposte e oneri accessori) che si aggiorna ogni 12 mesi sulla base dei tuoi consumi effettivi.

Next Energy Sunlight Luce + Gas di Sorgenia

L’ultima offerta luce e gas che ti proponiamo è Next Energy Sunlight Luce + Gas, il cui prezzo si basa sul PUN – prezzo unico nazionale, e sul PSV – punto di scambio virtuale. Questi sono parametri che seguono l’andamento del mercato all’ingrosso, perciò il prezzo offerto da Sorgenia non è fisso, bensì variabile.

Alle spese per il consumo delle utenze domestiche, si dovrà poi sommare il corrispettivo per il servizio commerciale, pari a 90€/Pod/anno.

Attivando l’offerta, potrai beneficiare del servizio di monitoraggio dei consumi creato da Sorgenia ed entrerai a far parte del programma Fedeltà Greeners, attraverso il quale potrai anche vincere dei premi.

Per saperne di più sugli andamenti dei prezzi di mercato di luce e gas, visita questa pagina.

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5 Maggio 2022 / / Dettagli Home Decor

illuminare e decorare gli spazi outdoor con le migliori lampade da estero

Quando si ha la fortuna di avere a disposizione uno spazio esterno occorre pensare a come illuminarlo nelle ore serali per renderlo vivibile e accogliente. A seconda che si abbia un giardino, una terrazza o anche solo un balcone, cambia l’approccio con la scelta della giusta luce. Una cosa però non deve cambiare mai: l’attenzione al fatto che sia davvero adatta all’ambiente esterno. Una lampada da collocare all’aperto deve essere in grado di resistere all’umidità, agli agenti atmosferici, agli sbalzi termici e resistere ai raggi UV. Per illuminare e decorare giardini, terrazze, balconi o patii ecco una selezione delle migliori lampade da esterno.

Faretti da giardino

La mancanza di un “soffitto” negli spazi outdoor, tranne nel caso in cui si disponga di un patio o gazebo, ci costringe a sfruttare alberi o pareti per posizionare le luci. Un’ottima soluzione è la serie Rocchetto Tree di Quick Lighting, azienda italiana emergente nel settore dell’illuminazione.

lampade per illuminare e decorare gli spazi outdoor

Rocchetto Tree di Quick Lighting

Con la serie ROCCHETTO TREE la natura diventa parte integrante dell’illuminazione attraverso una cinghia in tessuto capace di adattarsi a qualsiasi tipologia di ramo o fusto. Un design contemporaneo, pulito e ricercato, facilmente adattabile a qualsiasi contesto. La serie ROCCHETTO TREE è caratterizzata da corpi illuminati IP66 espressamente realizzati per ambienti atmosfericamente aggressivi. Il corpo illuminante è dotato di una ghiera resinata che protegge il motore led evitando ristagni d’acqua. Questo garantisce un’estetica ineccepibile ed estrema pulizia nell’area ottica anche nel caso in cui il prodotto sia orientato verso l’alto e quindi esposto direttamente agli agenti atmosferici.

faretti da giardino

La serie ROCCHETTO TREE, disponibile in tre misure, è dotata di molteplici accessori ed è disponibile nelle finiture Black, White, Gold, Bronze, Copper, Burnished e Corten. Inoltre, può essere facilmente personalizzabile in base a precise esigenze estetiche o funzionali.

Lampade esterne dal design contemporaneo

illuminazione per il giardino

Esagono di Platek

Posata a terra, a muro, in verticale, appesa o ancora appoggiata alla parete. Queste le posizioni che può assumere Esagono, prodotto Platek, disegnato da Maurizio Quargnale. Una barra dalla forma lineare esaltata dalla sezione esagonale la cui forma scompare per far posto alla luce, che diventa elemento caratterizzante dalla presenza discreta.

L’essenzialità delle forme unita al potenziale di utilizzo, lo rende un prodotto davvero unico. Esagono può essere appesa a rami o funi grazie all’apposito accessorio. O diventare indicatore di camminamento grazie all’accessorio a picchetto che lo trasforma in lampada da terra. O ancora con due staffe laterali può essere fissato a parete e illuminare una porzione della casa.

Esagono è anche orientabile, garantendo effetti di luce diffusa o asimmetrica. Materiali e finiture altamente performanti garantiscono la massima resistenza agli agenti esterni. Un prodotto destinato a durare nel tempo analizzato in ogni criticità ma che non dimentica il lato estetico.

lampada da esterno dal design essenziale

Esagono, già disponibile in finitura bronzo, grigio o Green Forest aggiunge alla scelta il nuovo Rose Ballerina che lo porta a connettersi con il mondo living: un delicato color pastello studiato dall’ufficio R&D dell’azienda che idealmente prolunga le sfumature del tramonto anche dopo il calar del sole.

Lampade d esterno Eterea, Chiodo e Mesh di Platek 

Tra le collezioni Platek abbiamo selezionato altre soluzioni interessanti declinate nel color Rose Ballerina: Eterea, Mesh e Chiodo. Tre lampade da esterno per illuminare e decorare gli spazi outdoor con stile.

lampade rosa per outdoor moderni

Eterea è caratterizzata da un volume di luce senza peso, definito solo dal suo contorno che evoca una lanterna. Perfetta da appoggiare a terra dove serve o da fissare a parete con una staffa. Mesh, l’archetipo della lampada da comodino con paralume svasato, realizzato da Platek in alluminio tornito e forato per una diffusione di particolare effetto. Chiodo, una famiglia di paletti da fissare con picchetto nel terreno quasi a mimetizzare la fonte luminosa tra la vegetazione, oppure a pavimento tramite placca.

Con questo approccio evocativo di un’atmosfera attraverso l’uso del colore, Platek offre un’alternativa ai tradizionali bianco, nero, grigio e aderisce alle visioni più contemporanee di spazi fluidi, dove bellezza e funzionalità convivono con la stessa cura.

Lampade da giardino a sospensione, da tavolo e da terra

Le novità firmate Ethimo 

Tra le migliori lampade da esterno per l’illuminazione giardino ecco le novità 2022 di Ethimo: Gaia, Tetris e Kilt. Da tavolo, da terra, a sospensione, comune denominatore delle nuove lampade si conferma il teak naturale. Un materiale capace di donare quel valore aggiunto allo spazio outdoor che le accoglie.

scopri le migliori lampade da esterno per illuminare e decorare i tuoi spazi outdoor

Gaia e Tetris, le nuove lampade firmate Ethimo e Marc Sadler

Nella versione da tavolo, Gaia  è una lampada a batteria ricaricabile che offre una luce diretta e d’ambiente. Un ‘vezzo’ luminoso che grazie ai suoi diversi outfit interpreta gli spazi esterni in modo sempre diverso. La base e il supporto sono realizzati in teak naturale, mentre il paralume è in tessuto, della collezione Rubelli outdoor, proposto in nove colori intensi e vivaci. Il corpo luminoso, integrato nel diffusore in policarbonato, è calamitato e consente di essere applicato sui diversi paralume nelle tante nuance di colore disponibili. Gaia è ricaricabile attraverso sistema USB, con apposito connettore magnetico. L’accensione e lo spegnimento sono touch e l’intensità luminosa è dimmerabile. La dimensione compatta della lampada da tavolo Gaia è adatta a tavoli grandi e piccoli all’aperto, diventando subito un oggetto di design dal gusto raffinato e contemporaneo.

lampada a sospensione da esterno

Nella sua versione a sospensione, la lampada Gaia permette di illuminare lo spazio outdoor in modo piacevole e flessibile. Il sistema di calamite la rende una lampada libera da ogni tipo di aggancio fisso, consentendone il trasporto e il fissaggio su un qualsiasi supporto in giardino, sia esso un ombrellone o il ramo di un albero.

lampada che funge anche da tavolino

Tetris è una lampada da terra e, al tempo stesso, un pratico tavolo d’appoggio o pouf da giardino. I vari tetramini in teak si incastrano fra di loro proprio come in un ‘tetris’ e le linee di congiunzione filtrano la luce, generata da un corpo a LED ricaricabile, nascosto all’interno, che illumina lo spazio circostante.

Kilt, il nuovo progetto luce firmato Ethimo e Marcello Ziliani

lampada da esterno a sospensione

Infine, tra le migliori lampade da esterno per illuminare e decorare gli spazi outdoor, ecco Kilt. Questo modello  offre le stesse caratteristiche materiche degli arredi che compongono la più ampia collezione. Una linea dove il teak naturale o decapato si abbina alla corda in polipropilene, qui disponibile nei raffinati color Sand e Dark Grey. L’ampio diametro della lampada consente alla luce di diffondersi in modo uniforme e il diffusore crea un’atmosfera calda ed accogliente. La corda si tende e, come su un telaio, avvolge il paralume in teak per filtrare la luce e creare piacevoli giochi di luce outdoor. La collezione Kilt viene, così, declinata in una nuova ‘dimensione’, per illuminare e decorare verande, dehors, terazze, balconi metropolitani e sorprendere nell’interior, personalizzandolo con un tocco di leggerezza e contemporaneità.

Dall’estetica riconoscibile ed elegante, la lampada sospesa Kilt assicura funzionalità e comfort visivo, sottolineando il valore decorativo della luce nella percezione degli spazi.

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Il contratto di appalto dei lavori, quello che stipuli con l’impresa, è uno dei documenti più importanti per la corretta gestione del cantiere, per i pagamenti, per la contabilizzazione, per le garanzie…Insomma è qualcosa con cui non si scherza. Invece spesso viene sottovalutato, in particolare da committenti che si fidano dei contratti standard proposti dalle imprese, in cui sono sempre presenti le tutele per queste ultime ma mai per chi ci mette i soldi.

In questo articolo vedremo alcune regole per fare in modo che il contratto contenga queste tutele minime per te che stai per spendere una fortuna per ristrutturare.

mailling list per ristrutturare casa

Sia chiaro: il contratto deve essere un documento equilibrato. Non deve favorire né il committente né l’impresa. Al suo interno devono essere presenti tutti gli elementi che descrivono i lavori, i soggetti in gioco, gli obblighi, l’importo dei lavori, le modalità di pagamento e di contabilizzazione delle opere, i tempi di esecuzione e, dulcis in fundo, cosa fare quando qualcosa non va per il verso giusto.

Nei prossimi paragrafi faremo una panoramica su quattro articoli che ritengo debbano essere sempre presenti in un contratto di appalto e che devono essere scritti nel modo corretto. Però deve esserti chiara una cosa: stiamo parlando di un accordo tra privati, che tra l’altro non sarebbe nemmeno obbligatorio ai sensi di legge (potresti affidare i lavori senza contratto giusto per capirci), e quindi anche in assenza delle tutele di base non è illegale…

Certo ci sono quelle imposte dal codice civile (che comunque valgono in presenza di un regolare contratto), ma riguardano soprattutto le garanzie sui lavori. Invece quello che interessa realmente a te, come l’importo dei lavori, le modalità di esecuzione, i tempi, etc. sono frutto di accordi tra privati…ed è lì che devi stare attento.

Le somme in gioco in una ristrutturazione sono elevate e quasi sempre un committente si ritrova a mettere in mano ad imprese che non conosce un sacco di soldi. La fiducia è essenziale, ma ci vogliono anche le garanzie.

Senza scordarsi che dall’altro lato c’è un’impresa che anticipa lavoro e materiali senza avere di fatto in mano tutti i soldi necessari per pagarli, con il rischio che il committente si rifiuti di pagare o contesti cose a caso per cercare di risparmiare qualche lira.

Quindi un contratto fatto bene, anche se l’impresa è dell’amico con cui esci il sabato sera a ubriacarti, è fondamentale.

GLI ARTICOLI ESSENZIALI DI UN CONTRATTO DI APPALTO

Un contratto di appalto dei lavori scritto bene può contenere oltre venti articoli. Ma allo stesso modo un contratto di appalto scritto altrettanto bene può contenerne solo cinque o sei.

Nella mia esperienza ho sempre preferito scrivere contratti molto dettagliati, così da avere un’interpretazione chiara per qualsiasi aspetto della ristrutturazione (almeno per quelli prevedibili). D’altro canto un contratto snello può essere sufficiente, soprattutto se i lavori non sono particolarmente onerosi.

Ad ogni modo ritengo che ci siano alcuni articoli che devono essere sempre presenti:

  • Oggetto dell’appalto
  • Forma dell’appalto
  • Personale e oneri previdenziali e assicurativi
  • Corrispettivo e modalità di pagamento
  • Durata dei lavori

Approfondiamoli uno per uno.

Oggetto dell’appalto

Può sembrare banale ma deve essere definito in modo chiaro su cosa viene fatto il contratto: quindi va individuato precisamente l’immobile, con indirizzo e dati catastali, quali sono i diritti sull’immobile del committente (proprietario, locatario, etc.), e sinteticamente in cosa consistono i lavori da realizzare.

Una versione stringata di questo articolo potrebbe essere:

Il Committente affida all’Appaltatore l’esecuzione dei lavori di . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .  come meglio descritti nella documentazione tecnico-amministrativa allegata al presente contratto, di cui costituisce parte integrante e sostanziale.

Il Committente dichiara, in quanto. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ., di avere la piena disponibilità (giuridica o di fatto) dell’immobile sito in . . . . . . . . . . . . . . . . . .   individuato all’Agenzia del Territorio di  . . . . . . . . . . . . . . . . . . Foglio  . . . . . . . . . . . . . . . . . . particella  . . . . . . . . . . . . . . . . . . sub  . . . . . . . . . . . . . . . . . . , e di            avere chiesto/ottenuto (barrare) tutte le autorizzazioni, istanze, pareri nulla osta, titoli abilitativi comunque denominati necessari, secondo le vigenti disposizioni di legge, per eseguire i lavori di cui al presente contratto

(oppureche prima di iniziare i lavori verrà presentata CILA/SCIA/Permesso di Costruire (barrare) per i lavori da eseguirsi nell’immobile in oggetto”)

Forma dell’appalto

Gli appalti possono essere stipulati in due forme: a “corpo” o a “misura”.

Nel caso di contratti a corpo l’importo dei lavori da realizzare è fisso, cioè l’impresa si impegna a realizzarli senza chiederti ulteriori somme aggiuntive. Ad esempio se il progetto prevede di realizzare 10mq di muro e poi all’atto pratico sono 12 i mq realizzati, l’importo che pagherai non varia. Questo vale anche per le quantità in detrazione.

Nel caso di contratti a misura invece l’importo dei lavori è determinato dalle quantità di lavorazioni effettivamente eseguite. Quindi se il progetto prevede 10mq di muro e ne vengono realizzati 12, devi pagare all’impresa questa quantità.

All’apparenza il contratto a corpo è conveniente. L’idea infatti è che “poi durante i lavori escono cose nuove da fare e i costi aumentano sempre…col contratto a corpo non ho di questi problemi”.

In realtà non è proprio così: infatti è vero che una quantità maggiore o minore di una lavorazione prevista nel progetto non comporta variazioni di costo per te, ma questo vale per differenze di quantità limitate. Nel caso in cui le differenze siano tante l’impresa ti chiederà di essere pagata (e ti assicuro che se ti rifiuti di farlo da qualche altra parte questi soldi sbucheranno). Inoltre l’importo a corpo non comprende le lavorazioni aggiuntive, le varianti, gli imprevisti, etc., che paghi in toto.

Sicuramente partendo da un progetto dettagliato e fatto bene, con un contratto a corpo hai maggiori garanzie sui costi e sicuramente la contabilità è più semplice. Ma non è certo un modo furbo per ottenere più lavori pagando di meno. Anzi: in caso di lavori in detrazione spesso non vengono detratti dal costo pattuito…

Inoltre trovare imprese che accettano contratti a corpo non è semplice perché il rischio di dover realizzare molti più lavori di quanto rappresentato nel progetto e non vederseli riconosciuti è reale. Anche perché spesso i progetti presentati dai tecnici dei committenti sono approssimativi.

Quando gli importi in gioco sono piccoli (qualche migliaia di euro) si tratta di una soluzione attuabile, quando gli importi sono grandi è più difficile spuntare un contratto a corpo.

In questo (unico) caso spezzo una lancia a favore delle imprese “chiavi in mano”: eseguendo loro il progetto, ed avendo quindi tutto sotto controllo dall’inizio, sono più propense ad accettare un contratto a corpo (ma queste imprese hanno tutta un’altra serie di problemi di cui abbiamo già parlato in questo articolo, che dal mio punto di vista dovrebbe farti desistere da affidarti a loro).

Inoltre uno scotto da pagare in caso di contratti a corpo è partire da prezzi sensibilmente superiori proprio perché l’impresa deve cautelarsi da possibili imprevisti.

I contratti a misura invece sono probabilmente il modo migliore per pagare quanto effettivamente realizzato. Si tratta di un modo corretto di calcolare e contabilizzare i costi e che consente anche di fare più efficacemente economie durante i lavori: se ci si accorge di stare sforando il budget a disposizione è sempre possibile tagliare lavori non essenziali. Ed essendo questi pagati a misura basta scomputarli.

Inoltre con un contratto a misura è oggettivamente più semplice contrattare importi inferiori e le imprese si sentono maggiormente tutelate.

Di certo c’è più lavoro per il tecnico, che deve mantenere correttamente la contabilità (ma in una ristrutturazione solitamente non è particolarmente complesso), però i pochi soldi che chiederà per questa mansione spesso valgono la candela.

Una cosa però è essenziale sia per i contratti a corpo che per quelli a misura: un computo metrico fatto bene. Ti ho già parlato del computo metrico in questo articolo quindi non approfondiamo ulteriormente. Ad ogni modo è un documento che deve sempre essere allegato ai contratti di appalto dei lavori.

Ecco come potrebbe essere scritto un articolo relativamente alla forma dell’appalto:

L’appalto si intende affidato e accettato a corpo/a misura (cancellare l’opzione non utilizzata)

Sono compresi nel costo globale le forniture di materiali specificati nell’offerta dell’appaltatore allegata al presente contratto, le lavorazioni, i trasporti, i noleggi e quant’altro necessario per eseguire compiutamente i lavori.

L’appaltatore non risponde dei vizi dei materiali forniti dal Committente stesso; qualora taluni materiali o impianti di determinate marche previsti nella descrizione delle opere allegata al presente contratto non siano reperibili sul mercato per cessazione della produzione o difficoltà di consegna, l’impresa appaltatrice è autorizzata alla sostituzione per equivalente, previa comunicazione scritta al Committente e da questi sottoscritta per accettazione. Ove il Committente non effettui alcuna comunicazione entro 7 giorni dalla data in cui l’Impresa ha provveduto alla proposta di sostituzione per equivalente, la proposta si intenderà accettata.

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Personale e oneri previdenziali e assicurativi

Presta particolarmente attenzione a questo paragrafo. Fino a poco tempo fa non avrei riportato questo articolo tra quelli essenziali di un contratto di appalto, ma recentemente la norma ha introdotto un nuovo obbligo che ha cambiato le carte in tavola…soprattutto se vuoi sfruttare le detrazioni fiscali.

La legge di bilancio per l’anno 2022 (Legge 30 dicembre 2021 n.234) nel comma 43-bis ha introdotto l’obbligo di indicare nei contratti di affidamento dei lavori (quindi i contratti di appalto) “i contratti collettivi del settore edile, nazionale e territoriali, stipulati dalle associazioni datoriali e sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale ai sensi dell’articolo 51 del decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81”.

Cioè all’interno del contratto di appalto deve essere indicato quale contratto applica l’impresa nei confronti dei suoi operai. Inoltre tale contratto deve essere riportato anche in tutte le fatture.

In realtà l’indicazione del contratto applicato non è sempre obbligatoria. Devono verificarsi entrambe le seguenti eventualità:

  • Il committente (cioè tu) vuole usufruire delle detrazioni fiscali
  • L’importo dei lavori supera i 70.000€

In tutti gli altri casi questa indicazione non è obbligatoria (comunque è molto consigliata).

Ti riporto un estratto di come potrebbe essere scritto questo articolo:

L’Appaltatore dichiara di avere le seguenti posizioni previdenziali e assicurative:

INPS . . . . . . . . . . . . . . . . . .

INAIL . . . . . . . . . . . . . . . . . .       

CASSA EDILE . . . . . . . . . . . . . . . . . .

di applicare integralmente il Contratto collettivo nazionale e territoriale dell’edilizia;

di avere sottoscritto contratto di assicurazione per la RC “all risk” – C.A.R. polizza n.  . . . . . . . . . . . . . . . . . col massimale di euro . . . . . . . . . . . . . . . . . . Compagnia . . . . . . . . . . . . . . . . . . scadenza . . . . . . . . . . . . . . . . .

(facoltativo) di impegnarsi a consegnare successivamente all’ultimazione dei lavori polizza assicurativa decennale a garanzia di  . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Ti ho riportato un estratto con qualche informazione in più…

Corrispettivo e modalità di pagamento

Veniamo ad un passaggio fondamentale del contratto di appalto. Che non è tanto quanto pagherai i lavori, ma come li pagherai.

Il corrispettivo è la somma che esce dall’offerta dell’impresa, basata sul computo metrico redatto dal tuo tecnico, ed è semplice da inserire nel contratto. Ricordati solo che è sempre oltre iva.

Invece le modalità di pagamento sono più articolate, ma niente di così difficile.

Chiaramente l’impresa non ti anticiperà tutto il lavoro senza vedere una lira (al netto degli sconti totali paventati dal superbonus, che ormai sembrano essere una chimera), ma chiederà un acconto prima di iniziare i lavori, necessario per pagare parte dei materiali necessari.

Poi, al raggiungimento di determinate quantità di lavoro eseguite, dovrai versare altri acconti (chiamati S.A.L., cioè stati di avanzamento lavori).

Infine c’è il saldo, da corrispondere dopo la conclusione (e accettazione) dei lavori, pari all’importo complessivo dei lavori eseguiti detratti da tutti gli acconti pagati.

L’importo del primo acconto, concordato tra committente e impresa, di solito non supera mai il 30% dei lavori (più è alto l’importo dei lavori minore è l’acconto). Come riferimento nel settore pubblico gli acconti vanno dal 10% al 20% dell’importo dei lavori (post covid aumentati al 30%). In una ristrutturazione completa di un appartamento medio si può stare intorno al 20%.

Il numero e gli importi degli acconti successivi possono variare. Da quando c’è il superbonus è diventata una prassi dare acconti al raggiungimento del 30% e del 60% dei lavori. In realtà possono anche essere di più (o di meno) a seconda dell’importo totale dei lavori. Sconsiglio di esagerare col numero degli acconti altrimenti ci si potrebbe ritrovare a fare pagamenti di continuo.

C’è un punto importante da chiarire: come si recupera il primo acconto.

Infatti questa prima somma che verserai viene data senza che l’impresa abbia eseguito nessun lavoro, mentre le altre (saldo compreso) le verserai quando i lavori sono stati eseguiti (in parte o totalmente). Quindi si presenta il problema di quando e come recuperare l’acconto.

Il modo più semplice è detrarlo da uno dei S.A.L. o dal saldo. Ma il modo corretto è detrarlo come quota parte da ogni acconto e dal saldo.

In sostanza si detrae una percentuale pari alla percentuale dell’acconto versato da ogni rata successiva.

Complicato? Vediamo un esempio:

Lavori per importo di 100.000€

acconto pari al 20%, cioè 20.000€

Tre stati di avanzamento lavori al 25% (25.000€), 50% (20.000€), 75% (25.000€)

Saldo alla conclusione dei lavori pari al restante 25% dei lavori (25.000€)

Se pagassi in questo modo avresti dato: acconto 20.000€ + S.A.L. 25.000€*3 + saldo 25.000€ = 120.000€.

Vediamo come scontarli correttamente:

  • Acconto 20% = 20.000€
  • S.A.L. n.1 al 25% = 25.000€ – (20%*25.000€) = 20.000€
  • S.A.L. n.2 al 50% = 25.000€ – (20%*25.000€) = 20.000€
  • S.A.L. n.3 al 75% = 25.000€ – (20%*25.000€) = 20.000€
  • Saldo al 100% = 25.000€ – (20%*25.000€) = 20.000€

Totale pagato: acconto 20.000€ + S.A.L. 20.000€*3 + saldo 20.000€ = 100.000€

Abbiamo semplificato molto, ma è chiaro il concetto?

Ti riporto un esempio di come potrebbe essere scritto questo articolo:

L’importo complessivo dell’appalto ammonta a € ……………………… (euro ………………………………………. / ………………………….), IVA esclusa.

Il pagamento del corrispettivo avverrà nelle seguenti modalità:

Acconto pari a euro ……………….. oltre IVA pari al ………% dell’importo complessivo dell’appalto, da corrispondere all’inizio dei lavori contestualmente alla sottoscrizione del “verbale di inizio lavori”, previa presentazione di fattura;

N° ….. Stati di Avanzamento Lavori successivi pari a euro ………………. oltre IVA da pagarsi ogni qual volta si realizzano lavori per importi di € ……………………. (…………………………………../00), trattenendo …………………….. dell’acconto, in seguito ad emissione di certificato di pagamento ogni volta che i lavori eseguiti e contabilizzati raggiungano l’importo di cui sopra;

Rata finale (importo presunto pari a euro ……………………………………. oltre IVA) a saldo di tutti i lavori derivanti dalla contabilità finale redatta dalla D.L.

Durata dei lavori

Veniamo all’ultimo articolo che ritengo fondamentale: cioè la durata dei lavori.

In realtà questo articolo non è importante tanto per quanto dureranno i lavori, che viene stabilito come sempre tra le parti, quanto per le penali per eventuali ritardi (e su come e quando vanno calcolate).

Facciamo prima a vedere come può essere scritto questo articolo:

I lavori avranno inizio il  . . . . . . . . . . . . . . . . . .  e dureranno. . . . . . . . . . . . . . . . . . . giorni naturali e consecutivi

La consegna del cantiere, l’inizio e l’ultimazione dei lavori saranno documentati con specifici verbali controfirmati dall’Appaltatore e dal Committente (o Direttore dei Lavori).

Per ogni giorno di ritardo sul termine di ultimazione dei lavori di cui al primo comma, l’Appaltatore, sempreché il ritardo sia a lui imputabile, è tenuto a corrispondere una penale giornaliera del ….‰ pari a € . . . . . . . . . . . . . . . . . . (euro . . . . . . . . . . . . . . . . . .)

Resta ferma la facoltà per il Committente, nel caso di ritardi superiori a  . . . . . . . . . . . . . . . . . . , imputabili all’Appaltatore, di richiedere la risoluzione del contratto a mezzo lettera raccomandata A.R e il risarcimento dei danni effettivamente subiti a causa dell’inadempimento.

Se il termine di cui al primo comma non viene rispettato per fatto riconducibile al Committente, l’Appaltatore ha diritto ad un termine suppletivo pari al ritardo, ovvero pari al diverso termine concordato tra le parti. In tal caso sarà ridefinito un nuovo termine sia per la ripresa dei lavori che per l’ultimazione.

Qualsiasi variazione aggiuntiva ai lavori del presente contratto comporterà sempre la concessione di un termine suppletivo per l’ultimazione dei lavori stessi, da convenirsi tra le parti o proporzionalmente all’entità dei lavori aggiunti e al termine inizialmente stabilito per l’esecuzione dei lavori commissionati.

In realtà l’articolo è molto chiaro e come vedi tutela sia te che l’appaltatore (come è giusto che sia).

Alcuni punti che è magari è utile approfondire:

  • i giorni si indicano “naturali e consecutivi” e non “lavorativi”. Significa che si comprendono anche le domeniche e i giorni festivi nel calcolo
  • la penale solitamente è pari al 3‰ per ogni giorno di ritardo
  • all’aumentare dell’importo dei lavori (per varianti o problematiche varie) bisogna dare termini supplettivi all’impresa

Esiste un modo “scientifico” per calcolare il numero di giorni necessari per eseguire un cantiere, dato dall’incidenza della manodopera e dal numero di operai previsti. Si usa per appalti pubblici o per lavori privati di dimensioni importanti (raramente per le ristrutturazioni). Se vuoi essere pignolo puoi chiedere che venga calcolato in questo modo ma in una ristrutturazione spesso è inutile.

Un’altra cosa che ti sconsiglio di fare è essere pignolo sulla data di consegna dei lavori: se l’impresa tarda di qualche giorno è inutile far scattare le penali, ci vuole un po’ di elasticità. (Chiaramente a meno che i termini non siano perentori per tue problematiche e l’impresa ne sia stata informata preventivamente).

UN CONTRATTO DI APPALTO COMPLETO

Quelli che abbiamo visto qui sono alcuni degli articoli che devono essere presenti in un contratto di appalto dei lavori di ristrutturazione completo.

Sono sicuramente i più importanti e non devono mai mancare. Però, come ti dicevo, i contratti che preparo normalmente per i miei clienti sono molto più articolati, composti da 22 articoli di visi in 7 capitoli. Più gli allegati.

Oltre agli articoli che abbiamo visto ci sono articoli relativi a come devono essere svolti i lavori, a come approvare e calcolare eventuali varianti, a come verificare i lavori, agli obblighi sia del committente che dell’appaltatore, al subappalto, etc.

Ogni impresa e ogni tecnico ha i suoi contratti di appalto-tipo. Però, siccome chi ci mette i soldi sei tu, è essenziale che tu sappia individuare se sono presenti tutte le tutele necessarie.

Nel manuale “Ristruttura la tua casa in 7 passi” ho dedicato un capitolo dettagliato al contratto di appalto e tra i bonus è presente un fac-simile di contratto, in formato editabile, che utilizzo normalmente per i miei lavori.

Scrivere un contratto corretto è solo un passaggio della ristrutturazione, anche se è uno dei più importanti. In fondo è il documento che sancisce come spenderai i tuoi soldi. Se ti interessa capire come tutelarti fino in fondo trovi più informazioni sul manuale “Ristruttura la tua casa in 7 passi” a questo link.

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