Una delle domande più frequenti quando si ristruttura casa è: “ma se trasformo il mio impianto di riscaldamento in elettrico/se installo il piano ad induzione/se metto una colonnina di ricarica devo aumentare la potenza del contatore?”

Esistono una risposta semplice e una corretta a questa domanda. In questo articolo le daremo entrambe.

mailling list per ristrutturare casa

“Se metto il riscaldamento con pompa di calore devo aumentare la potenza del contatore?”

“Se installo un piano ad induzione rischio che salta la corrente?”

“E se tengo accesi i condizionatori, il forno, il ferro da stiro, …… tutti insieme mando l’impianto in corto circuito?”

“Ma con la colonnina di ricarica elettrica devo stare attento a quali apparecchi tengo accesi quando metto in ricarica la macchina?”

Senza dubbio negli ultimi anni c’è stata una grossa spinta verso la completa elettrificazione delle case, e quindi le domande qui sopra sono normali e lecite.

Capire se, in seguito ad una ristrutturazione, è necessario modificare anche la potenza del contatore non è particolarmente difficile, ma ogni casa ha una risposta diversa perché in ogni casa viene installato un mix di impianti/apparecchi elettrici, e a gas diversi (oltre ad avere le case stesse dimensioni diverse, cosa che incide non poco).

Se vuoi la risposta semplice alla domanda “devo aumentare il mio contratto di fornitura dell’energia elettrica” eccola: sì, fallo, tanto non sbagli.

Ma la vera questione è di quanto devi aumentarlo. E qui c’è la risposta corretta. Che sarà il tema di questo articolo.

Fino a pochi anni fa la fornitura standard di energia elettrica era di 3kw anche per immobili abbastanza grande. Senza dubbio questa fornitura va ancora bene per molti casi, ma è altrettanto vero che sempre più spesso è necessario passare a 4,5kw, 6kw se non di più proprio perché il numero di apparecchi elettrici è in costante aumento. In una ristrutturazione che ho seguito qualche anno fa siamo dovuti passare a 10kw. In quel caso si trattava di un appartamento molto grande…ma non si tratta di un caso così raro.

La prima cosa a cui si pensa quando si parla di aumentare la taglia della fornitura elettrica è bollette più care. In realtà non è così: la potenza del contatore deve coprire i picchi di energia che presumibilmente verranno richiesti, ma il consumo medio può comunque mantenersi contenuto. Inoltre bisogna tenere in considerazione che passando a soluzioni elettriche ci saranno meno (se non nulle) richieste di gas, con un sostanziale azzeramento di quella bolletta.

Pertanto l’aumento (o diminuzione) delle bollette va visto sempre in ottica globale, non solo della singola bolletta. Parleremo di come ottimizzare questi aspetti nell’ultima parte dell’articolo.

Per capire se e quanto aumentare la potenza di fornitura elettrica dobbiamo chiarire alcuni concetti.

POTENZA INSTALLATA, POTENZA DI PICCO E POTENZA MEDIA

Potenza del contatore elettrico: potenza di picco, potenza media, potenza installata

In casa devi distinguere tra la potenza reale installata, l’energia che presumibilmente costituirà il picco di richiesta e l’energia che mediamente verrà richiesta.

Qui ne parliamo in modo molto maccheronico per capire i concetti, quindi se sei un elettricista, un progettista di impianti elettrici o qualcos’altro con conoscenze tecniche nel settore tappati le orecchie e turati il naso.

La potenza installata è la somma delle singole potenze di tutti gli apparecchi (elettrici in questo caso) che ci sono in casa (o che potrebbero esserci).

Si va dai grandi elettrodomestici (frigoriferi, lavastoviglie, lavatrici, forno, etc.), agli apparecchi per il riscaldamento (pompe di calore, caldaie, ventilconvettori, condizionatori, etc.) ai piccoli elettrodomestici (phon, microonde, televisione, impianto stereo, computer, etc.), agli apparecchi di uso quotidiano (cellulari, tablet, sveglie, etc.), ad eventuali impianti di sicurezza (antifurto, videosorveglianza), senza scordarsi dell’illuminazione.

Conoscere questa potenza è fondamentale per progettare e sezionare correttamente un impianto elettrico (ne abbiamo parlato in questo articolo). Lì troverai alcune informazioni che ti daranno una prima idea sulla necessità o meno di aumentare la potenza del tuo contatore. Però il fatto è che basarsi su questo dato è fuorviante.

Abbiamo poi la potenza media utilizzata: cioè di questi apparecchi quali in un utilizzo standard verosimilmente funzioneranno in contemporanea?

Il calcolo della potenza media è utile per comprendere quali saranno i consumi sulla base di cui pagherai le bollette. E il suo calcolo dovrebbe essere fatto a livello stagionale. Infatti, al netto degli apparecchi che rimangono accesi continuativamente (ad esempio frigorifero e sistema produzione acqua calda), gran parte dell’energia consumata in una casa è dovuta a due consumi variabili legati alla stagionalità: riscaldamento/raffrescamento e illuminazione.

In estate ad esempio utilizzeremo i condizionatori/ventilconvettori per raffrescarci ed avremo meno bisogno di accendere le luci perché le giornate sono lunghe.

In inverno invece utilizzeremo i condizionatori/ventilconvettori/termosifoni/etc. per riscaldarci e terremo le luci accese per molte ore.

Durante le mezze stagioni probabilmente non consumeremo nulla di riscaldamento/raffrescamento e terremo le luci mediamente accese.

Conoscere mediamente quale sarà la potenza consumata in ogni stagione ti consente di tenere un corretto bilancio familiare, ma utilizzare questo dato per decidere la taglia del tuo contratto di fornitura dell’energia elettrica è sbagliato.

La potenza media impiegata inoltre è utile per fare un corretto dimensionamento degli impianti fotovoltaici. Infatti è inutile farlo sul massimo della potenza installata (quando mai tutti gli apparecchi verranno utilizzati in contemporanea?) e nemmeno sulla potenza di picco stimata (ne parliamo qui sotto). L’impianto fotovoltaico deve essere in grado di sopperire a una parte significativa dei consumi elettrici, non di farti staccare completamente dalla rete elettrica (sì, puoi anche perseguire questo scopo…ma devi fare una valutazione costi/benefici che non è oggetto di questo articolo).

La potenza di picco è quella da utilizzare per determinare la taglia del contratto di fornitura. Che poi parliamo di una potenza di picco stimata.

Questa è infatti la potenza massima che presumibilmente potrebbe essere richiesta in condizioni particolari che sappiamo si verificheranno durante l’anno (anche se non sappiamo con precisione quando).

Ad esempio in periodi di freddo intenso sarà necessario accendere alla massima potenza tutti i condizionatori/ventilconvettori/termosifoni/etc., inoltre potresti mettere in funzione contemporaneamente i grandi elettrodomestici e qualche piccolo elettrodomestico (lavastoviglie, forno, lavatrice e un phon) a cui aggiungere gli apparecchi sempre accesi e qualche altro (televisione, caricabatterie, etc.).

Si tratta di casi rari, che possono durare poco tempo (anche poche ore) ma che devono essere considerati tra i vari scenari possibili: la taglia del contratto elettrico va basata su questi possibili picchi di richiesta (che bada bene sono inferiori alla potenza complessiva installata in casa). Lo scopo è non ritrovarti senza energia all’improvviso perché è saltato il contatore.

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CALCOLARE LA POTENZA DI PICCO

Calcolare la potenza necessaria in casa non è molto difficile: hai bisogno solo di alcuni dati e di capire alcuni concetti.

Prima cosa: finora stiamo parlando di potenza, ma cos’è?

La potenza è la quantità di energia (in fisica chiamato lavoro) che viene fornita in un dato momento (unità di tempo).

L’energia può essere di varia natura: meccanica (pensa alla potenza di un’automobile), termica (pensa alla potenza di riscaldamento di una caldaia a gas), elettrica (pensa a quanta energia è in grado di fornire una lampadina). L’unità di misura per tutte le potenze è il Watt.

Quindi, tornando alla potenza elettrica, ogni apparecchio elettrico ha una potenza massima espressa in Watt (W). Questo dato lo trovi nelle targhette che ogni apparecchio elettrico deve avere.

La potenza massima richiesta in una casa è la somma di tutte le potenze di tutti quanti gli apparecchi presenti se venissero accesi in contemporanea. In una casa moderna potremmo trovare:

  • Pompe di calore per il riscaldamento
  • Terminali riscaldamento (ventilconvettori/split/etc.)
  • Boiler o Pompa di calore per l’acqua calda sanitaria (possono coincidere con le prime)
  • Apparecchi illuminanti
  • Grandi elettrodomestici (frigo, forno, lavastoviglie, lavatrice, piano ad induzione)
  • Piccoli elettrodomestici (televisori, apparecchi cucina, computer, aspirapolveri, etc.)
  • Colonnina di ricarica elettrica
  • etc.

Questi chiaramente sono solo i principali, ma ce ne possono essere molti altri.

Calcolare la potenza installata significa prendere per ogni apparecchio la potenza massima assorbita (indicata nelle targhette in watt) e sommarle. Un’operazione semplice in fondo. Come abbiamo già accennato da questa somma vengono dei valori molto alti. In un appartamento medio puoi arrivare tranquillamente a 10 kW di potenza installata (diecimila Watt).

Ma come abbiamo detto non è questa la potenza su cui dimensionare il contratto di fornitura di energia elettrica. Devi prendere la potenza di picco ipotizzata.

Si tratta di un conto che di solito fa un progettista di impianti (alle volte anche gli installatori), figura che dovrebbe essere presente quando si pensa di rifare gli impianti e passare tutto all’elettrico. Ad ogni modo due conti della serva li puoi fare anche tu per capire se devi aumentare la taglia del contatore: simula degli scenari realistici e somma la potenza elettrica richiesta da parte di ognuno degli apparecchi installati.

COME SCEGLIERE LE OFFERTE LUCE (E GAS) DOPO UNA RISTRUTTURAZIONE

A questo punto, determinata la potenza che ti serve, puoi valutare se è necessario aumentare la fornitura e contemporaneamente se mantenere o cambiare il fornitore di energia.

Come sai ultimamente il costo dell’energia è salito notevolmente, ci sono stati aumenti delle bollette di oltre il 50%. E questo vale sia per l’energia elettrica che per il gas.

La realtà è che il costo dell’energia è aumentato di molto più del 50%. Infatti la cosiddetta componente energia è solo una quota parte dell’importo di una bolletta.

L’Autorità per l’energia elettrica, il gas ed il sistema idrico (AEEGSI) tiene delle statistiche in merito. Eccole:

  • Spesa per la materia energia (47,65%)
  • Spesa per il trasporto e la gestione del contatore (20,18%)
  • Spesa per oneri di sistema (18,96%)
  • Imposte (13,21%)

Quindi la componente energia incide per meno della metà sull’importo della bolletta. Pertanto ad un ipotetico raddoppio del costo dell’energia non corrisponde un raddoppio della bolletta ma un aumento di circa il 50% (che comunque è una somma importante).

Ho voluto verificare questi dati, così ho preso la bolletta di casa mia e me la sono guardata per confrontarla con questi dati. Eccola (nb: vivo in un mini appartamento, mi riscaldo con un sistema elettrico e sono spesso fuori per lavoro):

Su una bolletta di 46,71€ abbiamo:

  • Spesa per la materia energia = 19,98€ (47,05%)
  • Spesa per il trasporto e la gestione del contatore = 8,91€ (20,98%)
  • Spesa per oneri di Sistema (attività commerciali + dispacciamento) = 8,73€ (20,56%)
  • Imposte = 4,84€ (11,41%)

Direi che bene o male ci siamo con i dati di AEEGSI.

Quindi, detto che il costo dell’energia è aumentato e che probabilmente dopo una ristrutturazione bisognerà rivedere la propria fornitura di energia elettrica, è importante seguire dei criteri per scegliere il nuovo contratto o fornitore.

A tal proposito ecco alcuni consigli del sito prontobolletta che mi ha aiutato a scrivere questo articolo.

Punto 1: costi di variazione del contratto di fornitura

Se decidi di mantenere il tuo vecchio fornitore dovrai contattarlo per chiedergli l’aumento (o la diminuzione). Se invece decidi di cambiarlo dovrai comunicare contestualmente anche la potenza che desideri ti venga fornita.

Dato il contratto di 3kw come base (con i relativi costi di prima attivazione o voltura), ci saranno dei costi fissi da sostenere, che ci vengono dati da ARERA (autorità dell’energia). Fino a tutto il 2023 ci sono delle agevolazioni.

  • 55,66€ per ogni Kw aggiuntivo per i clienti domestici fino a 6kw (da gennaio 2024 saranno 70,41€)
  • 23,00€ per oneri di gestione
  • Da gennaio 2024 ci saranno anche 25,81€ di oneri amministrativi

Così puoi già farti una prima idea dei costi che affronterai. Naturalmente si tratta di costi Una-tantum.

Ma dati questi costi fissi sono altri gli elementi su cui dovrà basarsi la tua scelta tra un fornitore e l’altro.

Punto 2: costo della componente energia

La prima cosa da verificare è chiaramente il costo della componente energia. In Italia vige il libero mercato, quindi ogni fornitore può dare una propria quotazione all’energia che vende.

Ti voglio evidenziare che oltre al libero mercato esiste anche il mercato tutelato (servizio di maggior tutela), in cui il costo della componente energia è stabilito trimestralmente dall’Autorità dell’Energia (ARERA) sulla base dell’andamento dei prezzi delle materie prime.

Oltre ad avere un prezzo “calmierato”, chi aderisce al servizio maggior tutela non trova in bolletta le perdite di rete (sempre da Arera).

Però non è detto che il servizio maggior tutela sia più conveniente rispetto al libero mercato, anzi solitamente alla fine si spende di più. La cosa positiva è che è più stabile.

Purtroppo questa opzione dal 2023 non sarà più possibile, in quanto il servizio di maggior tutela verrà dismesso (è stato prorogato di un anno perché doveva cessare nel 2022).

Punto 3: offerte complete

Una volta valutato il costo della componente energia  è utile fare delle considerazioni in merito a quali fonti energetiche ci servono: solo elettricità o anche gas?

Se serve una doppia fornitura sarebbe importante, ai fini del risparmio, valutare offerte tutto compreso: cioè che con un unico fornitore contemplano offerte luce e gas. Chiaramente se sei passato ad una casa totalmente elettrica non è un problema, ma se hai ancora un consumo misto potrebbe essere utile valutare un fornitore che garantisca sia la fornitura elettrica che quella del gas.

Ma le offerte tutto compreso possono riguardare non solo luce e gas. Altro aspetto da tenere in considerazione sono i servizi extra: un accesso a internet è ormai obbligatorio in tutte le case e se vai da un fornitore specializzato le tariffe possono essere alte. Ci sono molti fornitori di energia elettrica e gas che garantiscono anche l’accesso alla fibra o ad internet veloce. Cosa utile se hai realizzato un impianto domotico, che ti consente di monitorare in remoto la casa.

Punto 4: fonti sostenibili

Infine, visto che è un tema ormai molto attuale, verifica se il tuo fornitore di energia utilizza fonti sostenibili per produrre questa energia. Non ha senso investire in alternative ecologiche e optare per un fornitore che non persegua gli stessi obiettivi.

TRANSIZIONE ENERGETICA E AUMENTO DEI COSTI DELL’ENERGIA NON DEVONO SPAVENTARE

Non c’è dubbio che negli ultimi anni le richieste di energia elettrica ai fini domestici siano cresciute in modo importante.

I motivi sono vari: partendo dal numero sempre crescente di apparecchiature che abbiamo in casa, per continuare con la conversione di impianti di riscaldamento a gas (caldaia + termosifoni) in elettrici (pompa di calore + termosifoni/radiante/ventilconvettori/etc.).

Tutto ciò promosso da una campagna mediatica che racconta di un’energia elettrica “green e che fa bene alla terra”.

Su questo aspetto è necessario fare una riflessione: l’energia elettrica non è ancora una fonte energetica pulita, ma lo è potenzialmente.

Lo è sicuramente perché consuma meno risorse naturali (gas, carbone, legno, pellet, etc.) e gli apparecchi che la usano sono sempre più efficienti. Non lo è ancora perché buona parte dell’energia elettrica è ancora prodotta utilizzando risorse naturali (ci sono molti impianti in cui si brucia gas e carbone per realizzare energia elettrica).

Siamo in un periodo di transizione: cioè stiamo convertendo gli apparecchi che consumano risorse naturali in apparecchi elettrici e stiamo convertendo i sistemi di produzione dell’energia elettrica in sistemi che non prevedono l’utilizzo di risorse naturali (quindi dal gas e carbone al fotovoltaico, eolico, idroelettrico, etc.). Quindi la transizione elettrica ha una sua logica.

Questo pare essere un concetto che non capiscono (o fingono di non capire) le persone che sono contro l’elettrico. Affermano che è vero che le apparecchiature che utilizziamo inquinano poco ma che per produrre l’energia elettrica si inquina molto. Hanno ragione, per ora è così e lo sarà ancora per molto. Ma si chiama appunto transizione per qualche motivo.

Le macchine costruite durante la prima rivoluzione industriale (non mi riferisco alle automobili ma ai macchinari delle fabbriche) erano realizzate utilizzando i vecchi metodi (lavoro umano + lavoro animale). Questo fino a quando non sono state costruiti macchinari in grado di costruire altri macchinari. Col tempo avverrà la stessa cosa per la produzione di energia elettrica.

Chiusa questa riflessione, abbiamo evidenziato come ci sia un generico aumento del costo dell’energia (elettrica, metano e qualsiasi altra energia) dovuto a tante cause, tra cui anche la pandemia da cui stiamo uscendo.

Fino a poco tempo fa chi vendeva impianti di riscaldamento elettrici diceva che le bollette sarebbero diminuite. Ora forse non è altrettanto semplice fare questa affermazione, ma il dato di fatto è che in questo periodo in particolare è importante adottare uno stile di vita rispettoso dell’ambiente, razionalizzare i consumi (per diminuirli) e valutare in modo consapevole tra i vari fornitori di energia elettrica.

Chiudo questo articolo riportandoti una mia esperienza su questo ultimo aspetto: qualche mese prima dell’aumento dei costi dell’energia avvenuto a fine 2021 ho cambiato fornitore di energia elettrica perché pagavo bollette che mi sembravano esagerate per dimensioni della casa e utilizzo che ne facevo.

Con il passaggio al nuovo fornitore le mie bollette sono scese di circa il 40%.

Forse ne vale la pena.

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L’articolo Come capire se devi aumentare la potenza del contatore elettrico dopo la ristrutturazione sembra essere il primo su RistrutturazionePratica.


L’articolo Quale frigorifero scegliere nel 2022 è stato scritto da Biagio Barraco e si trova su Questioni di Arredamento.

Design, funzionalità, innovazione e precisione: queste sono le caratteristiche che fanno del frigorifero French Door di Signature Kitchen Suite uno dei migliori frigoriferi da scegliere nel 2022. La cucina è l’ambiente della casa dove il design si fonde con funzionalità, tecnologia e precisione, soprattutto se si parla di elettrodomestici innovativi, e chi ama cucinare sa bene quanto sia importante la conservazione della materia prima.

Signature Kitchen Suite, azienda del gruppo Lg Electronics, vanta elettrodomestici da cucina di alta gamma dalle performance di alto livello, tecnologia smart e design ricercato.

Perché scegliere il frigorifero French Door di Signature Kitchen Suite?

Due sistemi di raffreddamento indipendenti.

Il modello French Door è dotato di due compressori Linear Inverter, che assicurano, affidabilità e silenziosità ai massimi livelli. Ogni vano è gestito da un evaporatore dedicato, per assicurare la massima precisione in termini di gestione della temperatura.

La versatilità del cassetto Convertible Drawer

Una sorta di 3 in 1; può diventare frigorifero, congelatore o cassetto con temperature personalizzate. Può essere impostato in modo indipendente in4 temperature predefinite e qualora servisse più spazio può essere impostato come frigorifero o congelatore, prendendo quindi in automatico la stessa temperatura dei vani superiore o di quello inferiore.

Dispenser integrato per il ghiaccio e per l’acqua

Nella parete interna laterale è integrato un dispenser l’acqua fredda, che si aziona con una leva direttamente a contatto con il bicchiere. Facile e semplice da utilizzare, il dispenser non toglie spazio utile alla capacità del frigorifero, anzi, i frigoriferi sono dotati in aggiunta anche di auto ice-maker, con capienza fino a 2,3 kg di cubetti di ghiaccio.

Illuminazione LED a induzione

Quante volte capita di aprire il frigorifero e di trovarsi in difficoltà perché la luce è oscurata da qualche prodotto all’interno? Signature Kitchen Suite propone il sistema intelligente True-View™ per avere sempre luce discreta e puntuale su ogni ripiano, ma mai direttamente rivolta verso lo sguardo di chi apre il frigorifero, grazie al funzionamento a induzione magnetica. Ogni ripiano ha una sua illuminazione e può essere regolato oppure spostato a seconda delle esigenze. Anche i piccoli balconcini laterali e il contenitore dedicato agli snack sono riposizionabili e removibili per avere la massima flessibilità nell’utilizzo.

Un design pratico ed elegante

Grazie al sistema Lift and Go™ ogni alimento trova il suo posto, grazie anche ai balconcini regolabili e ai cassetti molto capienti. Anche il contenitore snack si può facilmente riposizionare, più in alto o più in basso, creando così spazio anche per i grandi volumi come i piatti di portata, le tortiere, i box pizza, le insalatiere, la frutta o la verdura.

Il vetro e il metallo sono i materiali utilizzati per gli interni; non sono solo belli dal punto di vista estetico, ma sono anche stati progettati per fare in modo che il congelatore lavori con una variazione massima della temperatura pari a 1 grado rispetto al valore impostato. In questo modo il freddo può essere trasferito velocemente e in maniera efficiente, senza sprechi.

Inoltre il modello French Door di Signature Kitchen Suite è personalizzabile con lo stesso materiale e le stesse finiture della cucina, ma in alternativa è disponibile anche il kit di porte in acciaio inox con logo marchiato Signature Kitchen Suite.

Un frigorifero intuitivo e sempre connesso

Tutti gli elettrodomestici da incasso Signature Kitchen Suite sono a prova di WI-FI con la possibilità di essere connessi ai sistemi di controllo di tutta la casa e di essere comandati e monitorati a distanza grazie alla App dedicata. In particolare il frigorifero è dotato di Wi-Fi abilitato per il controllo SmartThinQ® con applicazione disponibile per iPhone e per Android.

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L’articolo Quale frigorifero scegliere nel 2022 è stato scritto da Biagio Barraco e si trova su Questioni di Arredamento.

25 Gennaio 2022 / / Casa Poetica

consulenza di decluttering e riordino - Casa Poetica

Non riesci più a gestire la tua casa e hai capito di aver bisogno di una consulenza di decluttering e di riordino: questa è la condizione di partenza.

Oggi voglio aiutarti a capire e a scegliere quale modalità è la più adatta alle tue esigenze, cercando tutti i dubbi che, so per esperienza, sorgono di solito.



Chi ha bisogno di una consulenza di decluttering e  di riordino

Sfaterò il mito che vuole che la Professional Organizer aiuti chi ha la casa super incasinata o sia la soluzione perfetta per quell’amica che non ce la fa a buttare nulla.

La Professional Organizer aiuta chi vuole risolvere un problema dovuto al caos in casa, determinato da un certo quantitativo di oggetti che non si sanno gestire, da spazi sfruttati in maniera poco funzionale, dal bisogno di trovare un metodo che permetta di costruire nuove abitudini organizzative.

La questione non è il caos, ma la sensazione che ci trasmettono gli ambienti nei quali viviamo.

Ho lavorato in case che, a primo impatto, non avevano bisogno di grandi interventi e sono entrata in altre che mi davano senso di soffocamento.

Ciò che per me è una sensazione, un’emozione, non è la stessa per te: se la tua casa ti provoca disagio, insoddisfazione, stanchezza fisica e mentale, ecco, allora hai bisogno di una consulenza di decluttering e di riordino.

Tu vivi la tua casa e solo tu sai come la vuoi vivere.

Per questo motivo, questo tipo di lavoro non lo devono decidere gli altri. Può essere un consiglio, un suggerimento (attenzione! non si sa mai come potrebbe essere interpretato), ma nessuno deve decidere per te.



Come si svolge una consulenza di decluttering e di riordino

La consulenza ha lo scopo di trovare la soluzione ai tuoi problemi di organizzazione, fornendoti un piano d’azione e gli strumenti più adatti alle tue esigenze.

Si lavora fianco a fianco, esaminando gli spazi da riorganizzare, passando in rassegna quello che hai, scegliendo cosa tenere e cosa non fa più per te (eh, sì, fare un buon decluttering è determinante per la riuscita del lavoro), strutturando così un ambiente più funzionale e facile da mantenere nel tempo.

In tutto questo sarai accompagnata dai miei consigli e dalle mie spiegazioni sul perché fare in un determinato modo, ti aiuterò a imparare a fare per essere in grado di muoverti poi in autonomia e ti creerò una piccola “tabella operativa riassuntiva”.

Le modalità per la consulenza di decluttering e di riordino sono due:

posso venire a casa tua e operare fisicamente





oppure farci supportare dalla tecnologia per accorciare le distanze





Il valore

Puoi dire basta al caos, alla sensazione di disagio, allo stress, agli acquisti sbagliati, allo spreco, al tempo perso dietro alla casa e alle cose.

Avrai una casa funzionale e facile da gestire, ambienti armoniosi, avrai anche maggior consapevolezza di quello che possiedi e sarai più accorta con le tue spese.

E, te lo assicuro, anche il rapporto con te stessa migliorerà sensibilmente, perché una consulenza di decluttering e di riordino ti riporta al centro dei tuoi spazi (non solo fisici 😉 )e ti insegna a circondarti di sensazioni positive.

Te lo meriti!

 

Cover photo by Kara Eads on Unsplash







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L’articolo Consulenza di decluttering e di riordino: fa per te se… proviene da Casa Poetica.

25 Gennaio 2022 / / Design Ur Life

prima di sapere come arredare in stile Kinfolk è meglio capire che cosa è questo stile. Più che uno stile di design, il kinfolk è uno stile di vita partita da una rivista fondata nel 2011 a Portland. Dunque il kinfolk è uno stile di vita che si concentra sul concetto di slow living, dando valore alla qualità piuttosto che alla quantità.

Kinfolk è legato all’estetica dei paesi nordici e al concetto hygge, pensando sempre da un punto di vista sostenibile. Infatti semplicità è il sinonimo di Kinfolk. I colori saturi per valorizzare la decorazione naturale e minimalista è una caratteristica di questo stile. Il bianco, il grigio o il beige, mobili e decorazioni in legno, rattan o cermaica con disegni molto minimal, piante grasse e semplici costruiscono questo stile.

Questo stile punta tanto sull’auttenticità degli oggetti fatti a mano, i wabi-sabi, la bellezza dell’imperfetto e il vintage. Può spesso ricordare lo stile boho.

Come arredare e creare lo stile Kinfolk

Questo mix tra l’autenticità e semplicità è molto legato alla sostenibilità. Per creare questo stile è fondamentale avere un lifestyle che valorizzi gli oggetti che ci circondano e pensare a uno stile decorativo neutro e minimalista per evitare acquisti compulsivi e influenzati dalla tendenza che scompare in breve tempo. Avere un particolare attenzione ai processi di produzione tradizionali, attenti all’ambiente e alle persone.

Come arredare in stile Kinfolk
Come arredare in stile Kinfolk
Come arredare in stile Kinfolk
Come arredare in stile Kinfolk

I fondatori della rivista kinfolk e di questo lifestyle vogliono mostrarci l’importanza di pensare e prendersi cura della nostra comunità sopra ogni cosa. Infatti la scelta del nome “kinfolk” viene dall’inglese antico ed è la combinazione tra due parole ” cynn ” che significa famiglia e ” folk ” che è il sinonimo di ” persona ” e si riferisce alle persone che appartengono della stessa famiglia.

Nei prossimi post parlerò dello stile wabi-sabi e lo stile hygge, se non vuoi perdere i miei prossimi post seguimi sui social e iscriviti al blog con la tua mail.


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L’articolo Cos’è il plexiglass e come utilizzarlo è stato scritto da Biagio Barraco e si trova su Questioni di Arredamento.

Sebbene l’idea del plexiglass sia venuta per la prima volta al chimico e inventore Otto Rohm nel 1901, solamente nel 1933 l’azienda Rohm & Hass lo ha introdotto sul mercato col nome con cui oggi lo conosciamo.

Visto fin da subito come un’alternativa al vetro, leggera e infrangibile, il plexiglass ha alle spalle una storia affascinante. Nel tempo, è stato impiegato per numerose applicazioni, l’ultima in ordine di tempo è arrivata con la pandemia, quando le barriere protettive in plexiglass hanno cominciato ad essere utilizzate contro la diffusione del SARS COV-2. Ristoranti, negozi e altre attività hanno infatti cominciato ad installare le pareti divisorie in plexiglass come schermi protettivi sia per i lavoratori che per i clienti. Ma, questo, è solo l’ultimo uso del materiale in ordine di tempo.

plexiglass

Cos’è il plexiglass

Noto come acrilico, vetro acrilico o polimetilmetacrilato (PMMA), il plexiglass è un termoplastico trasparente a base di petrolio, tipicamente prodotto in fogli. È un materiale forte, resistente e leggero, con una resistenza all’urto maggiore rispetto al vetro e con una stabilità che lo rende perfetto per un utilizzo outdoor. Tutte caratteristiche che, insieme ad altre proprietà come la durata nel tempo, la capacità di riflettere la luce e la lavorazione semplice, fanno del plexiglass un materiale molto amato.

Tuttavia, difficilmente i prodotti in plexiglass utilizzano PMMA puro. In genere il materiale viene modificato per ottimizzarne ulteriormente le proprietà: si può aggiungere il butilacrilato per migliorare la sua resistenza all’urto, l’acido metacrilico per un impiego a temperature elevate, o semplicemente colorati ad hoc per amplificare il suo aspetto decorativo.

Che caratteristiche ha il plexiglass

Tra le caratteristiche del plexiglass, a spiccare è principalmente la sua resistenza. Simile alla fibra ottica per trasparenza, a seconda della mescola vanta un certo grado di infrangibilità: viene infatti usato spesso per la produzione di vetri di sicurezza e presidi antinfortunistici, ma anche per la realizzazione di elementi d’arredo meno delicati rispetto al vetro e al cristallo.

Le caratteristiche del plexiglass, infatti, sono ben evidenti nel raffronto col vetro. La sua densità è di 1,19 g/cm3, circa la metà di quella del vetro (2,5 g/cm3). Inoltre, ha un punto di rottura superiore al vetro (ma inferiore al policarbonato), ed è più trasparente alla luce visibile. Tuttavia, è più facile da graffiare: fondamentale è rivestirlo, così da renderlo meno sensibile a graffi e abrasioni.

Il plexiglass si distingue dagli altri materiali perché è:

  • trasparente
  • infrangibile
  • resistente agli agenti atmosferici, agli urti e all’invecchiamento
  • utilizzabile sia in contesti indoor che outdoor
  • resistente agli acidi e alle sostanze alcaline (non ingiallisce col passare del tempo)
  • versatile (anche grazie alla vasta gamma di colori, spessori e finiture)
  • leggero
  • pratico
  • facile da pulire
  • resistente alla polvere e allo sporco
  • luminoso
plexiglass

Come utilizzare il plexiglass

Sin da quando è stato immesso sul mercato, il plexiglass è stato utilizzato per tutta una serie di scopi. La sua industria è cresciuta soprattutto durante la II Guerra Mondiale, quando veniva impiegato per costruire le cabine di pilotaggio degli aerei. A conflitto terminato iniziò ad essere usato prevalentemente nell’architettura e nel design.

Oggi il plexiglass viene trattato come sostituto del vetro trasparente, in tutta una serie di ambiti: dalle barriere protettive di stadi e palazzetti agli acquari ai finestrini degli aerei, dalle vasche da bagno e i piatti doccia ai fanali posteriori delle automobili. Un altro importante ambito d’applicazione è l’industria sanitaria: col plexiglass si realizzano le lenti intraoculari per la cura della cataratta, sotto forma di “cemento” viene usato per fissare impianti e riparare le vertebre fratturate, ma viene anche usato per le protesi dentali.

A livello architettonico, il plexiglass viene spesso utilizzato per i lucernari per via della sua facile manutenzione e per la resistenza agli urti e agli agenti atmosferici. Amato nei bagni in quanto antiscivolo e infrangibile (abbassa dunque il rischio di infortuni domestici), viene usato per piccoli e grandi complementi d’arredo, per i pannelli solari e per le serre. Da quando è scoppiata la pandemia, inoltre, è il materiale preferito per gli interventi architettonici temporanei in ristoranti, negozi e piccole imprese. L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda infatti a tutta una serie di attività l’installazione di barriere in plexiglass, per via del loro importante ruolo nella prevenzione del contagio.

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L’articolo Cos’è il plexiglass e come utilizzarlo è stato scritto da Biagio Barraco e si trova su Questioni di Arredamento.

22 Gennaio 2022 / / BlogArredamento Aziende

Trasformare in studio un angolo della casa è, di questi tempi, a dir poco fondamentale.

Conosciuto anche come telelavoro, lo smart working si è diffuso in maniera così capillare e repentina che, da un giorno all’altro, ci siamo resi conto che il tavolo della cucina, il divano o il mobile toeletta non erano ottimali per lavorare da remoto come se fossimo in presenza.

E questo per non parlare delle mirabolanti invenzioni casalinghe che abbiamo messo in atto: assi da stiro usati come scrivanie, improvvisati supporti per pc ricavati dalle sedie…

Insomma, accantonati fantasiosi progetti fai-da-te, è giunto il momento di ripensare (e finalmente creare) il perfetto angolo studio: un piccolo ufficio domestico che, con l’aiuto di arredi trasformabili, mobili a scomparsa, scrivanie e librerie componibili, consenta di lavorare, studiare, ripassare una presentazione e organizzare meeting virtuali senza varcare l’uscio di casa.

 

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Indice

Arredare una stanza-studio

Hai a disposizione un locale in più, una terra di nessuno che è diventata negli anni una palestra, poi un deposito e dopo ancora lo spazio-gioco dei piccoli?

Sfruttalo per allestire un ambiente che sia insieme camera degli ospiti e studio, una stanza multifunzione da utilizzare sia quando lavori da casa che quando inviti amici e parenti lontani.

Monolocale con letto a scomparsa IM20_L14

A metà strada tra un ufficio domestico e una camera extra, questo spazio ibrido potrà, a seconda dell’ampiezza, essere diviso idealmente in due aree funzionali:

  • un angolo studio vero e proprio
  • una zona relax dedicata al riposo

Stanza-studio con letto matrimoniale IM 20_L05

Più piccola è la stanza-studio, più intelligenti dovranno essere le soluzioni d’arredo: orientarsi verso mobili multifunzione o richiudibili a parete è la chiave per ottimizzare un ambiente di dimensioni piccole – per non dire piccolissime – sfruttando fino all’ultimo centimetro il pavimento e i muri liberi.

E via libera, dunque, agli arredi che integrano o incorporano letto, libreria e scrittoio, oppure ad originali composizioni che alternano mensole, vani aperti e contenitori chiusi.

Libreria con ante chiuse IM20_L24

Se l’ambiente è piuttosto ampio, invece, nulla vieta di optare per una soluzione dai volumi importanti, che possa occupare una porzione di muro o addirittura un muro intero.

È questo il caso delle composizioni a tutta parete, spesso costituite da elementi con ante abbinati a capienti moduli libreria.

Perfetti per chi desidera sfruttare l’alternanza di vani a giorno, nicchie e scomparti chiusi, sono indicati per archiviare in maniera ordinata documenti, fascicoli, faldoni e, nel caso di attività più creative, materie prime, utensili e accessori.

 

Angolo studio vero e proprio

Vale un discorso diverso per le zone studio tout court: non stanze-ufficio ma angoli della zona giorno o della zona notte trasformati in postazioni PC.

In mancanza di una stanza pensata ad hoc, è infatti indispensabile individuare lo spazio migliore per allestire un mini ufficio di casa accogliente e funzionale, da utilizzare sia nei momenti di emergenza che in occasione di attività di lunga durata.

Camera da letto con zona studio in color legno Wood Bridge

Al variare delle esigenze varieranno le soluzioni d’arredo, questo è certo. Ma qualunque sia il bisogno pratico, è bene dare importanza anche alla resa estetica.

La zona ufficio potrà definirsi riuscita se si fonderà alla perfezione nell’ambiente di partenza, sia esso il soggiorno, l’ingresso o la camera da letto.

Monolocale-studio

 

Parete attrezzata con letto matrimoniale IM 20_02

Opzione preferita (e qualche volta obbligata) di studenti universitari fuori sede, lavoratori pendolari e giovani alle prime esperienze con la vita in solitaria, il monolocale ha tanti pregi ma anche tanti difetti: uno fra tutti, le dimensioni.

Il nome è di per sé evocativo e non lascia spazio alle interpretazioni: mono-locale, ovvero un’abitazione costituita da un solo ambiente condiviso tra zona giorno e zona notte, cucina e angolo studio, appunto.

Parete per soggiorno con letto a scomparsa IM20_03

Data la particolare conformazione, i monolocali costringono più di altre realtà abitative a cercare soluzioni intelligenti e alternative, poco ingombranti e a profondità ridotta, capaci però di rispettare e fare tesoro della combinazione vincente funzionalità + piccoli spazi = mobili salvaspazio.

Armadio a ponte con letto a ribalta orizzontale IM20_09

Tra le idee più amate non mancano i trasformabili: arredi che, incorporando nella stessa struttura scrivania e letto o scrivania e armadio, funzionano come veri mobili 2 in 1.

Libreria con scrittoio a ribalta T05

Se i mobili multifunzione riscuotono un certo successo, non sono da meno gli arredi a scomparsa. Richiudibili e apribili al bisogno, scrivanie girevoli, tavoli a ribalta e scrittoi nascosti consentono di allestire postazioni di lavoro che compaiono – e scompaiono – solo quando se ne ha la necessità.

Il risultato? Più spazio libero in casa, maggiore ordine e l’illusione che gli spazi non siano poi così ristretti.

 

Soggiorno con angolo studio

 

Scrittoio sospeso a parate Start S31

Zona studio in soggiorno? Sì, ma solo se in armonia con il mood e il carattere dell’ambiente che lo circonda.

La scelta di allestire un mini ufficio nel living è in linea con le tendenze del momento, che non solo premiano l’effetto mix&match degli stili e delle finiture ma supportano la necessità imperante di suddividere uno stesso ambiente in diverse micro-aree funzionali.

Tavolo ribaltabile richiudibile a parete Slide

Meno vincolati ai centimetri, gli appartamenti con zona giorno a vista cavalcano l’onda della versatilità per allestire angoli studio originali, simmetrici e destrutturati, anche sospesi se si vuole ottenere un effetto di leggerezza senza uguali.

A questo proposito, i mensoloni a parete usati come scrivanie appese al muro rispecchiano in pieno il trend minimalista del less is more.

Scrittoio con piano rotante Sestante

Anche per i grandi soggiorni, però, la preferenza va agli arredi a scomparsa: scrivanie con piano scorrevole e tavoli a ribalta diventano gli alleati perfetti per smantellare la zona studio quando l’orario di lavoro è ormai terminato.

 

Zona studio in cameretta

 

Quando si dice camera dei ragazzi si dice compiti, e quando si dice compiti… la mente va subito alla scrivania.

Troppo spesso sottovalutato, il piano di lavoro dei più piccoli richiede invece un’attenta analisi dell’ambiente e una progettazione ancora più accurata.

Scrivania-contenitore retroletto con ruote Start

Scegliere tra un modello lineare o angolare, tra una variante laccata o in legno, infatti, non basta più.

Allestire un angolo studio a prova di bambino significa considerare la sua età, le sue esigenze e i comfort per svolgere in serenità le attività scolastiche assegnate.

Dettaglio di angolo studio nella cameretta di una bambina

A questo si aggiunge un quesito piuttosto spinoso: dove realizzare la zona studio in cameretta? O, in altri termini, dove sistemare la scrivania?

La risposta dipende dai metri quadri della camera e dal numero di bambini che condividono la stanza, ovviamente, ma in linea generale è possibile allestire una zona compiti contro il muro o ai piedi del letto, parallela alla parete o direzionata verso centro stanza.

Libreria con scrivania integrata Gate

Qualunque sia la soluzione scelta, ciò che conta è che il piano di lavoro sia sempre ben illuminato dalla luce naturale e abbia a disposizione una libreria dove lasciare i libri di scuola o una piccola cassettiera destinata alla cancelleria.

 

Leggi anche: dove posizionare la scrivania in cameretta?

Angolo studio in camera da letto

 

Camera da letto ad angolo Start T06

Anche per gli adulti, in primis i giovani adulti, disporre di un angolo studio nella propria stanza è ben più che un optional.

Fedele compagna di lunghi pomeriggi di ripasso, la scrivania diventa l’alleato indispensabile per svolgere la propria attività da remoto, per consultare la posta elettronica o, poeticamente, per annotare sul proprio taccuino gli eventi principali della giornata.

Libreria con scrivania sotto la finestra

Quella che durante l’infanzia era una postazione per i compiti, infatti, nella camera dei grandi assume connotati maturi, concretizzati esteticamente da finiture calorose ed eleganti, guidate dai toni naturali del legno o dalla delicatezza delle tinte pastello.

Scrivania ad angolo con cassettoni Kios

Le idee d’arredo spaziano dalle soluzioni più semplici, composte esclusivamente da scrivanie-scrittoi, alle combinazioni complesse, dove entrano in gioco librerie, mensole, cubi e contenitori bassi armoniosamente integrati tra loro.

 

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Leggi anche:

22 Gennaio 2022 / / La Gatta Sul Tetto

Già da svariati anni la carta da parati è tornata di moda, ma decisamente non ha niente a che vedere con quella che a cui eravamo abituati qualche generazione fa.

carta da parati moderna
Wallpaper Élitis

Definita anche col termine inglese wallpaper, la carta da parati moderna è tutt’altra storia, sia dal punto di vista dei disegni che delle possibilità che offre, grazie alle tecnologie digitali e ai materiali più performanti, oltre che lavabili. Riesce ad infondere carattere agli ambienti e, con qualche accorgimento per quanto riguarda la grafica, aiuta anche ad ampliare visivamente lo spazio. Si può applicare, come tutti sappiamo, sulle superfici verticali – ovvero le pareti – ma quello che pochi immaginano è posizionarla su superfici orizzontali, come i soffitti, soprattutto se si vuole abbassare l’altezza degli ambienti.

Permette anche di nascondere porte filomuro e armadi, rivestendone le ante. Stesso discorso vale per decorare pannelli divisori scorrevoli, che possono diventare come delle grandi tele.

Wallpaper Cartilla

Dove usarla

Il wallpaper è adatto a tutti gli ambienti della casa: dal soggiorno, alla camera da letto, alle camerette dei più piccoli, dall’ingresso, al bagno, alla cucina. In soggiorno è possibile collocarla sulla parete principale, ovvero quella col divano, per sottolineare visivamente l’area. 

carta da parati moderna
Wallpaper Demart

Però se avete un grande soggiorno che ospita anche una zona pranzo, considerando che solitamente i disegni sono d’impatto, collocate il rivestimento solo su una parete. 

Anche per la camera è sicuramente indicata per sottolineare e valorizzare la parete del letto.

Wallpaper Demart

La carta da parati moderna può essere applicata anche in bagno e cucina, se esplicitamente dichiarato dal produttore. Per il bagno le zone più belle da rivestire sono quella del lavabo, oppure la parete della doccia. 

In cucina può essere usata magari sul lato del tavolo oppure, se impermeabile e lavabile, per la fascia del paraschizzi al posto delle mattonelle.

Motivi e tonalità della carta da parati moderna

Quanto ai motivi decorativi, la scelta è davvero ampissima. Dai disegni geometrici, ai motivi floreali o vegetali, alle grafiche astratte o stilizzate, a quelle classicheggianti, fino ad arrivare alle immagini fotorealistiche. Ecco soltanto qualche esempio:

Tenete presente che i disegni grandi, geometrici o floreali, non sono adatti ad ambienti piccoli, perché danno l’impressione di avanzare; in questo caso potete optare per motivi decorativi di piccole dimensioni. Per dare, invece, profondità a una stanza e l’impressione che la parete prosegua, utilizzate carte con viste e panorami

Per quanto riguarda la tonalità, si può andare dai delicati disegni acquarellati che sono ariosi e adatti sia a chi ha spazi non tanto grandi sia a chi ha un po’ “timore” di usarne una troppo protagonista. Oppure, per i più audaci, ci sono carte dai toni scuri, da utilizzare ovviamente in ambienti spaziosi e molto luminosi oppure ben illuminati con luce artificiale.

Se desiderate una progettazione ottimale degli spazi della vostra casa, consultate il sito https://zeumadesign.com/.

22 Gennaio 2022 / / Dettagli Home Decor

come rinnovare casa con il colore Pantone 2022 Very Peri

Vuoi usare il Very Pery per rinnovare casa con il colore Pantone 2022? Ecco i consigli degli esperti di habitissimo.

Lo scorso dicembre il tanto atteso colore dell’anno è stato svelato: Very Peri è la tonalità originale ed energica eletta dal Pantone Color Institute per il 2022 e destinata ad essere declinata in molteplici ambiti, dalla moda alla grafica, fino all’arredamento e al design.

Questa inedita tonalità di blu, con illuminanti sottotoni di rosso e viola, è un inno alla modernità e creatività, stimola l’inventiva ed è quindi in grado di dare un nuovo volto agli interni di una casa. Gli esperti di habitissimo – portale che mette in diretto contatto privati e professionisti qualificati per interventi di interior design, ristrutturazione e riqualificazione edilizia – suggeriscono alcune idee e consigli per rinnovare la casa utilizzando in modo ragionato il colore dell’anno.

Rinnovare casa con il colore Pantone 2022 Very Peri

Il colore Pantone 2022 Very Peri per rinnovare casa

Secondo il sondaggio annuale condotto internamente da habitissimo, nel 2021 il 27% degli utenti ha imbiancato casa. Scegliere i colori per le pareti è un impegno serio e per niente banale, richiede ricerca e massima attenzione. Per questo, spesso, è meglio affidarsi a professionisti esperti, come quelli di habitissimo, che sappiano interpretare il gusto personale e fornire soluzioni personalizzate per migliorare gli spazi interni.

consigli per arredare con il colore Pantone 2022 Very Peri

Creare l’effetto WOW

Una soluzione alternativa per inserire il Very Peri nell’arredamento è attraverso l’introduzione di un elemento di grande impatto visivo che si faccia notare per la sua tonalità straordinaria e originale, divenendo il protagonista assoluto di un ambiente. Potrebbe essere un mobile restaurato oppure una poltrona rivestita con un tessuto che riprende le sfumature del Very Peri: tutti gli elementi d’arredo, se sapientemente combinati e rinnovati, possono diventare dei pezzi unici straordinari e rendere gli interni più accattivanti.

arredare con il colore Pantone 2022
tappeto GT Design

Curare ogni dettaglio

Nel caso in cui non si volesse stravolgere la casa, è possibile introdurre dei piccoli tocchi di Very Peri per creare sorprendenti giochi cromatici e dare vita ad una vera e propria metamorfosi degli spazi. Aggiungere un vaso, dei complementi tessili, delle stampe o degli accessori che richiamino le nuances del Pantone, sono alcuni esempi di come si può facilmente e rapidamente inserire il colore dell’anno per rinnovare gli spazi puntando semplicemente sull’home decor.

come abbinare il colore Pantone 2022 Very Peri

Progettare puntando al binomio colore-benessere

Se si ha in programma una ristrutturazione, si può ricorrere a questa insolita tonalità di blu per caratterizzare gli ambienti. Un’idea è quella di scegliere per la cucina o il bagno dei rivestimenti – piastrelle, mosaici o resina – nel colore Very Peri. Trattandosi di una cromia con sottotoni calmi e rilassanti, questo Pantone è la scelta ideale, ad esempio, per trasformare una sala da bagno in un luogo intimo votato al benessere e al relax.

Queste idee permettono di introdurre una nota di colore in casa in modo semplice e non invasivo.

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21 Gennaio 2022 / / Dettagli Home Decor

Ristrutturazione casa? Scopri come l'illuminazione cambia aspetto agli spazio degli spazi

Una corretta illuminazione in casa è fondamentale per assicurarsi il comfort abitativo e per risparmiare energia.

Le case moderne devono rispondere alle diverse esigenze di chi le abita. Aumenta il tempo trascorso tra le mura domestiche, non solo per i momenti di relax e per le occasioni di convivialità, ma anche per lavorare e studiare. Un’illuminazione perfetta migliora la qualità della vita in casa, valorizza gli elementi dell’arredo ed esalta gli spazi abitativi. Nella ristrutturazione chiavi in mano offerta da Bassetti Home Innovation, viene posta una particolare attenzione anche all’illuminazione: con interventi studiati ad hoc è possibile cambiare il volto degli ambienti domestici. L’impostazione della luce viene solitamente definita in base alle singole aree della casa, perché bisogna valutare la disposizione delle stanze e l’incidenza della luce naturale.

Ristrutturazione casa, la corretta illuminazione cambia il volto degli spazi

La zona Giorno: funzionalità ed atmosfera

La zona giorno è la parte più vissuta della casa, lo spazio nel quale si svolgono le principali attività. Solitamente è suddivisa in cucina e soggiorno, ma negli ultimi anni è molto in voga l’open space costituito da una serie di aree attrezzate. Il soggiorno è l’ambiente che richiede più attenzione. Per illuminarlo al meglio, il consiglio è quello di creare un sistema specifico per ogni funzione. Nella zona dell’accoglienza e della conversazione, la luce può essere leggera, con l’obiettivo di non affaticare gli occhi. La combinazione ideale è quella tra faretti e lampade da terra, che riescono a creare una luce uniforme. Se nella stanza c’è un’area dedicata allo smart working si consiglia di utilizzare le applique che creano una luce orizzontale senza entrare in conflitto con l’illuminazione degli schermi del computer. Se si desidera mettere in luce un particolare complemento d’arredo o un mobile, si può optare per una serie di faretti da inserire sotto le mensole, che illuminano in maniera diffusa un piccolo spazio per renderlo importante. In cucina, invece, la luce è funzionale allo svolgimento dell’attività di preparazione dei cibi. La soluzione più comoda è l’installazione di un lampadario centrale per una luce diffusa in tutto l’ambiente e poi la creazione di una fila di faretti sul piano di lavoro, per cucinare senza affaticare gli occhi.

la giusta illuminazione della camera

La zona Notte: a tutto relax

Per la zona notte, destinata al riposo, anche l’illuminazione, proprio come avviene per l’arredamento, deve essere progettata per agevolare il massimo del relax. Le luci devono essere soffuse e in camera è utile la predisposizione di una plafoniera a soffitto. Sui comodini, la lampada che proietta luce dal basso è perfetta per accompagnare il momento del sonno, ma per chi è abituato a leggere prima di dormire è maggiormente consigliata un applique che proietta luce dall’alto. Se si ha una cabina armadio o un armadio molto profondo, si possono inserire delle luci a scomparsa per illuminare gli spazi interni e favorire la scelta degli abiti. Per gestire in autonomia la regolazione della luce si può installare un dimmer e collegare l’impianto ad un sistema domotico. Per gli interventi che riguardano la domotica esistono anche delle agevolazioni fiscali che consentono di recuperare parte dell’investimento.

Ristrutturazione casa, la giusta illuminazione cambia il volto degli spazi

Il bagno: un’esperienza da spa

ll bagno è un ambiente di servizio ed è quindi solitamente illuminato in maniera diffusa. Negli ultimi anni però i trend prevedono anche la realizzazione di un angolo dedicato alla cura del corpo e al rilassamento. Per questo, nella zona doccia/vasca vengono spesso realizzate delle fascette di luce da accendere all’occorrenza per creare un’atmosfera che richiama quella di una spa, con luci anche colorate.

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21 Gennaio 2022 / / Dettagli Home Decor

idee e consigli per rendere accogliente l'ingresso di casa

Scopri le soluzioni che ti aiuteranno a rendere più accogliente l’ingresso di casa senza dimenticare la funzionalità

Spesso erroneamente sottovalutato, l’ingresso di casa in realtà non è solo il primo ambiente che incontriamo al rientro da una giornata impegnativa, ma è anche il biglietto da visita di un’abitazione: è lo spazio che accoglie gli ospiti, dà una prima impressione della casa, del carattere e delle abitudini abitative di una persona. Per questo è fondamentale progettarlo in modo che risulti funzionale, comodo e soprattutto confortevole.

I consigli di habitissimo per rendere accogliente l’ingresso di casa

Dall’arredamento all’illuminazione, fino all’allestimento con elementi decorativi, gli esperti di habitissimo suggeriscono 4 semplici soluzioni per valorizzare e organizzare in modo intelligente e originale l’ingresso di un’abitazione.

1. Spazio alla praticità 

Quando si pensa a come rendere più accogliente l’ingresso di casa, bisogna considerare l’inserimento di alcuni elementi indispensabili per organizzare lo spazio in modo funzionale. Un ingresso pratico è sempre dotato di un appendiabiti che consente di riporre cappotti, giacche e borse per sentirsi subito a proprio agio. Se lo spazio lo consente, è possibile progettare un armadio con appenderia e scarpiera integrate che permette di nascondere alla vista e organizzare in modo ordinato indumenti e accessori, aggiungendo un tocco di stile all’arredamento della casa. Nel caso in cui l’ingresso sia piccolo, la scelta dei mobili deve essere accurata per sfruttare in modo intelligente gli spazi senza compromettere l’estetica. In questo caso, ad esempio, se non si vuole rinunciare ad un appendiabiti, è possibile ricorrere a chiodi o appendini da abbinare allo stile della casa o ai colori della parete. Persino lo spazio dietro la porta, seppur di dimensioni minime, può essere utilizzato per inserire una scarpiera con profondità ridotta, che occupa poco spazio e assicura massima capacità contenitiva.

come rendere l'ingresso accogliente e funzionale

2. Fai attenzione all’ordine e all’armonia 

Una delle prime necessità quando si rientra a casa è riporre gli oggetti personali. Per questo è fondamentale prevedere all’ingresso uno o più piani d’appoggio svuota tasche. Che sia una mensola a muro per ridurre gli ingombri, una consolle o un mobile dotato di cassetto all’interno del quale sia possibile depositare chiavi o oggetti di primaria utilità, l’obiettivo è sempre creare un angolo funzionale e in armonia con l’estetica della casa in grado di favorire l’ordine e l’organizzazione degli effetti personali.

organizzare l'ingresso in modo pratico

3. L’importanza dell’illuminazione 

Se l’ingresso non gode di una fonte di luce naturale, è indispensabile prevedere dei punti luce strategici utilizzando faretti, applique, lampadari o plafoniere. Un ingresso poco illuminato rende l’ambiente buio e poco confortevole. L’ideale è progettare un’illuminazione dall’alto che non ostacoli il passaggio o l’apertura della porta. In generale, è bene inserire una lampada dalla luce calda e che sia contraddistinta da uno stile distintivo in modo da conferire personalità all’ingresso.

idee e consigli per rendere accogliente l'ingresso di casa

4. Massima funzionalità e stile 

L’ingresso non è solo una zona di passaggio, ma lo spazio che dà una prima impressione della casa, per questo è importante renderlo ospitale e confortevole. Per valorizzare l’ambiente si può ricorrere a soluzioni decorative facili e veloci, per aggiungere carattere ai primi metri quadrati della casa. Ad esempio, si può arredare una parete con una carta da parati, inserire uno specchio che conferisce maggiore ampiezza allo spazio o aggiungere piante e fiori che donano calore all’ambiente. Anche uno zerbino “su misura” rappresenta un dettaglio importante.

idee e soluzioni per rendere l'ingresso accogliente

Queste soluzioni semplici e non invasive permettono di aumentare sia la funzionalità dell’ingresso che la sua estetica. In caso di interventi di ristrutturazione o riprogettazione dell’arredamento della casa più invasivi, l’ideale è, però, affidarsi a professionisti esperti – come quelli di habitissimo – che sappiano comprendere ogni specifica esigenza abitativa e fornire soluzioni personalizzate.

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