25 Febbraio 2022 / / Dettagli Home Decor

studio Donizelli progetta Villa Le in Costa Azzurra

Una prestigiosa villa plasmata da una parete di roccia preesistente. Parliamo di Villa Lea in Costa Azzurra, progettata da Studio Donizelli.

Adagiata su un parco di 4.500 mq che si sviluppa su una serie di terrazzamenti collegati e arricchiti da una fitta vegetazione mediterranea, Villa Lea fronteggia le splendide insenature della Costa Azzurra in prossimità di Monte Carlo. La celebre cittadina del Principato dista infatti pochi chilometri ed è visibile dal giardino e dalle enormi vetrate della residenza, che offrono una visuale panoramica sul golfo e sul territorio.

Il progetto Villa Lea firmato Studio Donizelli

Il rapporto tra interno ed esterno, così come la volontà di ottenere una perfetta integrazione con il paesaggio, sono i principali contenuti di questo progetto, curato dai due architetti Massimo e Marco Donizelli dell’omonimo studio milanese. Affiancata da tre dependence, il progetto di Villa Lea risulta infatti plasmato a partire da una parete rocciosa preesistente. Lo sperone di puddinga avvolge l’edificio dall’alto verso il basso ed è utilizzato come un basamento grezzo corrispondente a una porzione del piano terreno, sul quale poggiano il primo e il secondo livello. Ne risulta una particolare dicotomia tra naturale e artificiale e tra il profilo casuale, non lavorato della roccia, e la geometria rigorosa del volume costruito, con le linee marcate dei terrazzamenti, gli spigoli netti, i parapetti trasparenti in vetro, i colori puri dell’involucro e i listelli metallici dei brise-soleil.

Villa Lea di studio Donizellivilla contemporanea plasmata dalla roccia

Gli spazi interni ed esterni della villa

Il grande tetto terrazzo, arredato con divani e sedute, definisce la sommità di Villa Lea e accoglie l’ingresso dalla strada che può avvenire tramite l’ascensore panoramico o attraverso una scala esterna.

La scala, che segue la sagoma della casa, conduce direttamente al piano primo. Qui si trova la zona giorno composta da una sala da biliardo, una cantina vini, un patio con giardino zen in miniatura, il living di 150 mq, una stanza per la preparazione professionale dei cibi e la grande cucina, dove è ripresa la cifra stilistica della residenza. L’isola centrale è infatti caratterizzata da elementi posti su differenti piani e incastrati tra loro, come il blocco in marmo che si innesta sul volume chiaro con piano di lavoro a sbalzo, realizzato in Lapitec, nella nuance Bianco Polare e finitura Satin. La pietra sinterizzata prosegue il dualismo ricercato da Studio Donzelli, rappresentando innovazione e contemporaneità.

cucina con isola di Villa Leacucina con vista sul mare della Costa Azzurra

Le vetrate a tutta altezza incorniciate da sottili serramenti, curate da Sky-Frame, costituiscono l’unico elemento che separa lo spazio living e cucina dalla terrazza; se aperte, danno origine a uno spazio fluido e facilmente fruibile, completamente orientato a garantire il rapporto visivo con l’orizzonte.

interno di Villa Lealiving con vista sul mare della Costa Azzurra

Un concept che prosegue allo stesso modo al secondo piano, dedicato alla zona notte, dove si trovano l’ampia suite padronale, due bagni, due cabine armadio separate e uno studio privato.

terrazza panoramica di Villa Leainterno villa incastonata nella roccia

Al livello 0, parzialmente interrato, sono invece ricavate due camere con bagno dedicate agli ospiti, la sala cinema, la SPA completa di idromassaggio, Hammam e doccia emozionale, una palestra, un locale pilates e una pool house con cucina e living, direttamente affacciata sulla grande piscina esterna a sfioro, con postazioni idromassaggio.

piscina rivestita in Lapitec

Lapitec per la piscina di Villa Lea

La vasca della piscina di Villa Lea in Costa Azzurra è circondata dalla ricca vegetazione del giardino, da numerosi angoli conversazione, relax o dining outdoor. Lungo il perimetro sono presenti piccoli spot incassati nella pavimentazione. L’illuminazione è prevista anche al suo interno, grazie a corpi illuminanti con cromoterapia funzionanti durante le ore serali e notturne, che ne enfatizzano i rivestimenti di colore scuro, a contrasto con la pavimentazione circostante, di colore beige.

Le superfici della piscina sono anch’esse interamente in Lapitec nella nuance Terra Ebano e finitura Vesuvio, qui sapientemente lavorato da Freri e Brignoli per sfruttare appieno le potenzialità del materiale. Alta lavorabilità, riduzione della tensione e formato XXL (fino a 1500×3365 mm) hanno infatti consentito di ridurre al minimo i segni di giunzione (più soggetti a manutenzione) e realizzare gradinate curvilinee ed elementi a taglio 45 gradi.

piscina di Villa Leavilla contemporanea con piscina in Costa Azzurra

fotografie di  Andrea Martiradonna, courtesy Sky-Frame

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25 Febbraio 2022 / / Dettagli Home Decor

Gervasoni outdoor svela le nuove collezioni 2022 disegnate per la prima volta da progettisti e designer con background differenti.

Le nuove proposte Gervasoni outdoor sono il risultato di un’attenta selezione di materiali naturali e tecnici lavorati con sapienti manualità e innovative tecnologie. Arredi pensati per adattarsi ai diversi stili di vivere l’outdoor, arredando con assoluta facilità, eleganza e libertà di personalizzazione terrazzi, giardini o piscine.

L’utilizzo dei tradizionali materiali outdoor e dei materiali innovativi di ultima generazione, perfetti per resistere agli agenti atmosferici e al passare del tempo, permette di realizzare prodotti e collezioni in grado di dialogare gli uni con gli altri per dare vita ad abbinamenti ogni volta nuovi e personali, per creare il proprio spazio outdoor senza vincoli di stile.

Siete pronti per scoprire le nuove proposte?

Collezione GUNA 

Chiara Andreatti firma la collezione di arredi outdoor GUNA composta da tappeti, charpoy, cuscini e tavolini dalla forte ispirazione multietnica. Guna è un termine sanscrito che significa “energia che avvolge tutte le cose”, dalla radice indoeuropea gere, “avvolgimento”, utilizzata per indicare il singolo filo di cui è costituita una corda intrecciata. Un nome che racchiude il significato profondo della collezione: un intreccio di filati, maglie e texture ma anche di ispirazioni, relazioni e culture sono alla base del progetto della designer.

tappeti da esterno design Chiara Andreatti

Il tappeto Guna è realizzato con la raffinata tecnica della maglieria artigianale, trasportata nella perfezione e serialità dei telai industriali. Un sottilissimo filato in polipropilene, in due colori a contrasto, viene intrecciato per dare vita ad un tappeto disponibile in due versioni, una con texture rigata monocromo in due dimensioni (80×240 e 230×300 cm) e una più decorativa nella misura 230×300. Guna è proposto in tre varianti colore, Blue, Red e Natural, ed è adatto sia per ambienti indoor sia outdoor. Tutte le versioni sono double face.

tradizionale ettino indiano di Gervasoni outdoor

Tradizionale lettino indiano dalle proporzioni basse e ampie, il charpoy viene reinterpretato da Chiara Andreatti attraverso l’utilizzo di corde nautiche color Natural, Red e Blue, intrecciate manualmente alla struttura in legno di Iroko trattato per outdoor, caratterizzata dal particolare disegno svasato delle gambe, su cui poggiano cuscini di seduta. Disponibile in due misure 195×95 e 120×100 per movimentare lo spazio.

tavolini bassi GUNA di Gervasoni Outdoor

Completano lo spazio i tavolini bassi Guna, con top tondo con base scultorea in Millgres nei colori rosso, bianco e blue.

Collezione ECO 

Vibrazioni, suoni e colori, elementi carichi di suggestioni che contraddistinguono l’ambiente naturale, a cui la designer italo-thailandese Elena Sanguankeo si è ispirata per realizzare la sua collezione di tappeti outdoor ECO. Il progetto nasce da una profonda attività di ricerca portata avanti dall’azienda insieme alla designer: i tappeti, prima disegnati e realizzati su telai a navetta a lancio manuale, sono stati sviluppati successivamente su un telaio industriale riadattato e portato all’estremo per creare trame dal look artigianale.

tappeti da esterno di Gervasoni Outdoor

Elena Sanguankeo trasferisce nella collezione ECO la sua esperienza nel mondo dell’alta moda mettendo in trama filati, colori e punti diversi da cui nascono le tre varianti “Green contrast” che combina un bouclé arancio-blu a una fettuccia melange verde-turchese, “White contrast” realizzato con un bouclé color corda e una fettuccia melange bianca e “Natural contrast” che sceglie un bouclé giallo e blu pervinca e una fettuccia melange color terra. La sintesi tra tradizione e innovazione emerge anche nella scelta dei materiali utilizzati, iuta e propilene, entrambi idonei per l’utilizzo in esterno e resistenti all’acqua. Una collezione di tappeti freschi, leggeri e trasportabili che definiscono lo spazio outdoor vibrando con la natura che li circonda.

Collezione BRISE 

La convivialità outdoor è la chiave di una delle collezioni di Federica Biasi. Brise letteralmente brezza, punta a rimandare a quella piacevole sensazione di venticello che mitiga il calore estivo per godersi momenti di relax en plain air ed accompagnare momenti felici e spensierati. Collezione vivace, elegante e frizzante al tempo stesso, Brise rievoca l’Art Noveau, lo stile floreale, liberty, definito da linee ornamentali e decorative che si ispirano alla natura per armonizzarsi con essa.

tavolini da esterno di Gervasoni Outdoor

La collezione è composta da tavolini tondi con base a cilindro e top amovibile in Millgres disponibili in diverse dimensioni e altezze e in una palette di colori dinamica, in cui al rosso e al panna si aggiunge anche il blu. I tavolini sono disponibili anche con basi in acciaio inossidabile in tre colori: bianco, rosso e grigio.

Collezione JEKO

Il fascino del mood esotico inspira la collezione JEKO, disegnata da Paola Navone. Tutti i prodotti della collezione Jeko hanno una struttura realizzata in ECOTeak, materiale proveniente dal riutilizzo di travi ed elementi in teak recuperati dalla demolizione, autorizzata dalle autorità locali, delle tradizionali case in legno dell’isola di Giava, Indonesia.

Gli elementi recuperati sono tagliati a misura, riparati con legno riciclato, assemblati e levigati per evidenziare le venature originali e infine lucidati a mano con panni di canapa e trucioli.

La collezione Jeko, caratterizzata da prodotti in stile coloniale, si amplia con una serie di tavolini dining e lounge di diverse altezze con struttura in ECOTeak e piani rettangolari o tondi in marmo bianco Carrara, una poltroncina, una poltrona Lounge e un lettino reclinabile, tutti con struttura in ECOTeak e con la possibilità di un comfort accentuato con l’aggiunta di cuscini volanti sfoderabili di seduta e poggiareni.

Prodotti molto essenziali e puliti, in cui la bellezza naturale del legno recuperato viene accentuata e non celata, essendo il punto di forza dell’intera collezione.

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24 Febbraio 2022 / / La Gatta Sul Tetto

Come nascondere un pilastro a centro stanza, elemento che facendo parte della struttura portante della casa, non può essere demolito.

nascondere un pilastro
Ph. Germán Cabo

I pilastri fanno parte della struttura portante della casa, insieme alle travi, e ovviamente non possono essere demoliti, costituendo per questo un forte vincolo all’interno delle stanze. Anche perché, essendo elementi fissi, limitano la gestione degli spazi e l’eventuale ridisegno della pianta. È facile che, chi ha spazi molto ampi e aperti, abbia proprio al centro degli ambienti il classico pilastro squadrato di almeno 30×30 cm. Per capire come nascondere un pilastro, il primo consiglio è quello di osservarne la posizione e le funzioni che ha intorno. Cercate di pensare a come poter integrare il più possibile il pilastro nell’arredamento già presente nella casa. Se questa colonna non crea troppo fastidio, o si trova in una posizione non cosi scomoda, potreste semplicemente decorarla, soprattutto se piuttosto larga. Ad esempio si può abbellire rivestendola con materiali quali pietra, legno, cemento o mattoni a vista…

…oppure con specchi.

Collegarlo alla parete vicina

Un altro modo per nascondere il pilastro è collegarlo alla parete più vicina, colmando quindi il vuoto. Ad esempio si possono aggiungere delle mensole, se la distanza non è troppa, che lo collegheranno al muro senza lasciarlo come un elemento a se stante e isolato.

Invece delle sole mensole si può anche prevedere una libreria vera e propria. L’ideale sarebbe aggiungere parti in cartongesso al di sopra e al sotto della struttura stessa, in modo che il pilastro risulti una sorta di montante o di spalla della libreria.

Una soluzione simile, consiste nell’utilizzare la colonna come divisorio. Come spiegato all’inizio, il pilastro può risultare scomodo per la suddivisione degli spazi. Possiamo però sfruttarlo per assolvere a questo scopo, trasformandolo in un elemento che separa gli ambienti. Ad esempio potete aggiungere dei listelli in legno per avere un effetto vedo non vedo, che separa ma senza chiudere.

Nascondere un pilastro con l’arredo

Sebbene sembri un controsenso, una buona possibilità per nascondere un pilastro è quella di ingrandirlo. Percettivamente infatti verrà visto non come elemento isolato ed eccedente, ma come un blocco, risultando meno fastidioso alla vista e soprattutto avendo maggior margine per camuffarlo.

L’idea è quella di “incapsulare” il pilastro in un sistema di armadiature, che possa fare ad esempio da guardaroba, se si trova nei pressi di ingresso o soggiorno. 

Nello spazio tra pilastro e muro potete realizzare un mobile contenitore. Se lo prevedete a tutta altezza, apparirà come una spalla piena e bilancerà il pilastro, consentendo anche una maggiore continuità visiva.

Altra soluzione possibile è realizzare un finto armadio, rivestendo il pilastro con lo stesso materiale e quindi con una finta anta, come potrebbe essere il caso dell’armadiatura passante in foto. Oppure renderlo parte di un sistema più grande come questo blocco cucina.

Se desiderate una progettazione ottimale degli spazi della vostra casa, consultate il sito https://zeumadesign.com/

24 Febbraio 2022 / / Dettagli Home Decor

carta da parati per esterni di Instabile lab per rinnovare la facciata

La scelta di rinnovare la facciata con carta da parati per esterni dona forte carattere all’immobile valorizzandolo. Questa soluzione genera un impatto estetico esclusivo e sorprendente, accompagnato da eccellenti prestazioni in termini di qualità e di resistenza agli agenti atmosferici.

Un esempio è la carta da parati per esterni stampata su supporto Fibratex di Instabilelab, ideale per chi cerca forte personalizzazione e originalità per le facciate di edifici residenziali, commerciali, aziendali o semplicemente per esaltare frazioni di muro o cinte perimetrali.

L’ampio catalogo di grafiche, sempre aggiornato e assolutamente inedito dell’azienda veneziana, permette di scegliere fra innumerevoli creatività per soddisfare ogni tipo di gusto, genere e aspettativa: dalla più raffinata alla più audace, per risultati davvero unici.


Carta da parati per esterni con Fibratex di Instabilelab

Fibratex di Instabilelab è un supporto composto da un tessuto in fibra di vetro con finitura ordita a trama stretta, trattato con resina opaca Tex Dekor. Grazie a materiali di ultima generazione e una qualità che garantisce prestazioni e durata nel tempo, la carta da parati per esterni con supporto Fibratex non ingiallisce e possiede la certificazione europea di reazione al fuoco classe B-s1, d0. Il prodotto è fornito completo di primer, colla, resina e sigillante.

Rinnovare la facciata con carta da parati per esterni di Instabilelab permette di creare habitat unici, alternativi, esclusivi e dal forte impatto scenografico.




 

L’azienda pone particolare attenzione alla sostenibilità dei processi produttivi e investe nel continuo sviluppo di prodotti di design di alta qualità, personalizzabili – in termini di dimensione, sviluppo grafico e colore – e che rispecchiano il mood e lo stile Instabilelab: irriverente, sorprendente, che ama tutto ciò che è diverso e distante dai consueti cliché decorativi. Prendono vita così grafiche uniche dedicate a carte da parati di numerose tipologie e destinazioni d’uso, pensate anche per la stampa su tessuti, tappeti e molti altri complementi per progetti d’arredo a 360 gradi.


Per maggiori informazioni visita www.instabilelab.com

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23 Febbraio 2022 / / Blogger Ospiti

Una calda e soleggiata giornata estiva è l’occasione ideale per rilassarci a bordo piscina o semplicemente distenderci su una comoda sdraio leggendo un bel libro e sorseggiando un cocktail in giardino, così come un’ampia terrazza o un bel patio sono il luogo perfetto per una cena o un aperitivo tra amici. Se, però, la zona manca di un po’ di ombra, risulta del tutto impraticabile e pur essendo ben arredata, spaziosa ed invitante, rimane del tutto inutilizzata proprio nel periodo dell’anno in cui potremmo sfruttarla di più.

La soluzione ideale è quella di avere un ombrellone abbastanza grande da coprire l’area che vogliamo proteggere dai raggi del sole, che limiti il meno possibile la zona calpestabile e soprattutto che non si rompa al primo alito di vento e, non meno importante, che sia strutturato in modo tale da garantire la sicurezza delle persone. Ma non è tutto: di certo desideriamo anche che il nostro ombrellone sia esteticamente piacevole, che si fondi bene con l’ambiente circostante e con il resto del nostro arredamento da giardino. Per essere sicuri di veder condensate in un unico articolo tutte queste caratteristiche, vi proponiamo alcune semplici linee guida da seguire.

Regola #1: la qualità al primo posto

Il primo errore che di solito le persone compiono quando decidono di acquistare un ombrellone da giardino è quello di orientarsi innanzitutto verso il risparmio. Il risultato è sempre lo stesso: ogni anno ci si ritrova a dover sostituire l’ombrellone della stagione precedente che si è rotto a causa di una folata di vento, che si è sbiadito sotto il sole cocente o che si è completamente logorato sotto l’effetto incalzante degli agenti atmosferici. Il risparmio ottenuto al momento dell’acquisto sfuma del tutto e si traduce anche nella perdita di tempo che dobbiamo sobbarcarci per andare a comprarne un altro. Insomma, avete capito che per avere un prodotto che duri negli anni è indispensabile orientarsi verso un articolo di qualità, ovviamente un po’ più costoso, ma che vi ripagherà a lungo termine.

Regola #2: il modello giusto

A seconda di cosa vogliamo riparare dal sole, abbiamo a disposizione vari tipi di modelli. Se si tratta di un tavolo, la migliore opzione è un ombrellone con palo centrale che ci garantisce una copertura uniforme su tutti i lati evitando altresì qualsiasi ingombro laterale che possa costringere i commensali a rimpicciolirsi per passare dietro una sedia, per non parlare di spiacevoli inciampi e rovinose cadute. Se, invece, parliamo di un bel divanetto affiancato da poltroncine e magari corredato di un pratico coffee table, l’ideale è proprio un ombrellone con braccio laterale sospeso o con palo laterale, che lascia totalmente sgombro lo spazio centrale e offre un’assoluta libertà di movimento. Se volete farvi un’idea delle differenze tra queste tipologie potete dare un’occhiata ad uno dei tanti siti web che vendono ombrelloni da giardino e grazie alle immagini vi potrete rendere più facilmente conto di cosa può soddisfare le vostre esigenze.

Regola #3: l’ampiezza e la forma

Dopo aver stabilito a quale area del vostro spazio esterno è destinato l’ombrellone che state per comprare, come è ovvio dovete misurarla e poi non dimenticate una regola fondamentale: dovete aggiungere almeno 30/40 cm in ogni lato. Eh sì, perché solo in questo modo potrete garantivi una buona ombreggiatura dello spazio che occuperete. Il secondo passo consiste nel decidere se per tale spazio è più indicato un ombrellone rotondo, quadrato, rettangolare e così via. Non fissiamoci nella mente l’idea che un ombrellone debba essere per forza rotondo perché non c’è niente di più falso, solo che a volte il nostro cervello ci tira brutti scherzi.

Regola #4: ad ogni clima il suo ombrellone

Forse a questo non avevate pensato, ma ci sono delle scelte da compiere anche a seconda del clima in cui vivete. Possiamo indicativamente identificare due tipi di macro-climi che influenzano il nostro acquisto:

  • clima marinaro: se vivete vicino al mare, è importante optare per un ombrellone con un palo in alluminio che non sarà soggetto a ruggine o deterioramento causato dall’aria umida e salata. Anche il telo di copertura dovrebbe avere delle caratteristiche particolari, ossia il tessuto deve essere capace di proteggere dai raggi UV e avere una buona resistenza alla muffa.
  • clima di montagna: la maggiore altitudine significa una maggiora vicinanza ai raggi del sole e quindi anche in questo caso è importante scegliere un tessuto che protegga dai raggi UV e che offra una garanzia contro lo sbiadimento. Visto poi che in montagna il clima tende ad essere anche più ventoso, è determinante la scelta di un ombrellone con una base di appoggio estremamente solida e che sia facilmente richiudibile perché, ahimè, dovrete farlo spesso.

Tutto sommato, dunque, non è poi così complicato organizzarsi per l’acquisto di un buon ombrellone da esterno che sia protagonista di tanti ricordi indimenticabili e che ci permetta di sfruttare i nostri spazi outdoor al massimo. Speriamo di avervi dato delle idee su cui riflettere che vi aiutino nella scelta e vi permettano di ottenere il meglio senza compiere banali errori da principianti.

23 Febbraio 2022 / / My happy place

Dedichiamo questo articolo ad un vero pezzo di design, un’icona, un arredo senza tempo: il divano Chesterfield. Nei prossimi paragrafi vi aiuteremo a scoprire tutto quello di cui avrete bisogno per capire se è il divano più adatto al vostro salotto.

divano chesterfield dove si compra

divano Chesterfield originale

Per chi non lo sapesse, questo divano è nato in Inghilterra, tra il Settecento e l’Ottocento, ideato dal quarto conte di Chesterfield, ed è proprio a lui che deve il suo nome. La caratteristica principale di questo divano è proprio la sua tecnica di lavorazione, chiamata capitonnè: rigorosamente in pelle impuntato con dei bottoncini.
Questo divano ha avuto talmente tanto successo che ormai viene chiamato per nome, da lui sono stati poi creati poltrone e pouf.

Ma andiamo avanti, ecco alcune cose che dovete sapere per decidere se il divano Chesterfield è quello più giusto per casa vostra.

Divano Chesterfield, caratteristiche

Questo pezzo unico è un’icona di eleganza e mascolinità, non per altro viene spesso inserito in uffici e contesti lavorativi. Si tratta di un mobile di prestigio lavorato artigianalmente, proprio con la tecnica capitonnè, utilizzando pelle bovina, ottimo compromesso tra morbidezza e robustezza.

divano chesterfield poltrona arredamento classico

poltrona Chesterfield

Senza dubbio, se si cerca un divano semplice da mantenere, questo è quello che fa per voi. Se di buona fattura, ci metterà decenni prima di rovinarsi. Altra caratteristica riguarda la pulizia, infatti se avete un animale in casa, di sicuro scegliendo questo divano non sbaglierete. Semplice da pulire e tenere in ordine.

Come riconoscere divano Chesterfield originale? Grazie alle sue uniche caratteristiche:

  • rivestimento in cuoio di vacchetta
  • seduta bassa
  • gambe in legno massello
  • chiodi di fissaggio sulle bordure
  • bottoni sullo schienale per fissare internamente la pelle

Come abbinare un divano Chesterfield

Arriviamo quindi a capire se questo divano si può inserire in maniera corretta dentro le vostre case. Se non lo avete già letto date un’occhiata al nostro articolo su come scegliere il divano giusto.

Come detto si tratta di un pezzo elegante, con carattere e uno spirito molto duro. Viene spesso utilizzato negli studi legali, negli uffici formali. Il punto è proprio questo, si tratta di un divano di design, talmente iconico che se inserito con gusto, riesce a stare bene in qualsiasi salotto.

divano chesterfield stile industriale abbinamento

divano Chesterfield stile industriale

Potete abbinare perfettamente un divano Chesterfield con uno stile industrial. Il cuoio, il ferro, il legno, si abbinano in modo semplice e senza fare troppi errori. Vi abbiamo parlato già dei vari stili di arredamento, non farete certo fatica a trovare quello che fa per voi.
Potete poi sicuramente inserire questo divano in un appartamento dai toni eclettici. La serietà delle sue linee romperà un pò le righe tra i colori e le fantasie scelte.

divano chesterfield come abbinare arredamento

divano Chesterfield arredamento classico

Ovviamente il Chester è la scelta giusta in un appartamento in stile classico. Le sue curve nette e morbide si sposano alla grande con i mobili antichi, data anche l’età di questo divano, non poteva essere altrimenti. Attenzione però a non scurire troppo gli ambienti utilizzando solo colori troppo bui.

divano chesterfield arredamento moderno

Chesterfield per arredamento classico moderno

Divano Chesterfield dove si compra

Dove comprare un divano Chesterfield originale e fatto ad opera d’arte? Vi presentiamo i nostri amici di Vama Divani, un’azienda toscana, nata negli anni Settanta, diretta dalla famiglia Magrini. Insomma una di quelle aziende che piacciono a noi: made in Italy e conduzione familiare. Il loro punto vendita è ad Arezzo, nella nostra amata Toscana.

Grazie a Vama è possibile comprare il vostro divano Chesterfield anche online. Potrete chiedere direttamente all’azienda tutte le personalizzazioni di cui avrete bisogno, trovate tutti i loro Chester a questo link. Una volta scelta la misura, la pelle giusta, potrete richiedere il vostro preventivo. La cortesia è di casa e l’aria familiare si respira ovunque.

Se siete curiosi di come si realizza un divano Chesterfield, ci pensa Vama a mostrarvelo in ogni dettaglio con questo video stupendo.

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23 Febbraio 2022 / / Romina Sita

Dimmi una cosa: quanto spazio libero vedi sul piano di lavoro della tua cucina? Per spazio libero intendo la superficie libera su cui appoggiare cose. Probabilmente mi dirai, eh ma la mia cucina è piccola, le cose esistenti occupano già abbastanza spazio, di conseguenza lo spazio libero è veramente limitato. Esatto, è proprio qui che volevo arrivare, in questo articolo ti spiego come liberare quello spazio, organizzare e tenere in ordine il piano di lavoro della cucina, attraverso il mio metodo di riordino: il metodo SSO.

Immagina il top della cucina non come una grande superficie di appoggio, lì bella comoda e pronta per appoggiarci sopra ogni cosa, ma come uno spazio funzionale e pronto all’occorrenza. Lo so, la tentazione di riempirlo di cose è tanta, ma bisogna saper resistere ad appoggiare cose a caso, perché il caos è sempre lì all’agguato. Come per ogni cosa, se si vogliono ottenere risultati e raggiungere così i propri obiettivi – in questo caso, tenere in ordine il piano della cucina – è necessario impegno, volontà e determinazione. Con l’aiuto delle buone abitudini, vedrai come tutto diventerà più facile e ti darà grandi soddisfazioni. 

Perchè è importante tenere in ordine il piano di lavoro della cucina?

Tenere il piano di lavoro in ordine, ovvero ricreare la corretta superficie vuota, non ha solo un beneficio estetico, ma anche funzionale. Ti permette infatti di non avere caos visivo (che porta solo malumore), di avere spazio su cui appoggiare cose temporaneamente (cioè mentre fai da mangiare) e, magia, trovare subito ciò che cerchi, in modo veloce e pratico. Questo avviene perché lo spazio vuoto ti aiuta a veicolare lo sguardo verso gli oggetti presenti, che, raggruppati per funzionalità, ti permettono di muoverti ancora meglio quando prepari da mangiare.

“Non riempite troppo gli spazi con arredi e oggetti. La paura di non sapere come decorare uno spazio porta infatti a riempirlo inconsapevolmente, generando caos e disordine. Lo spazio vuoto non indica mancanza di idee di arredo, anzi, crea equilibrio e guida lo sguardo verso gli elementi principali mettendoli in risalto.”

“Uno spettacolo di casa” di Romina Sita

Fatta questa premessa, possiamo iniziare con la parte pratica: il metodo SSO

Se hai sfogliato gli articoli di questo blog (ad esempio questo dedicato all’organizzazione del guardaroba) oppure se hai letto il mio libro “Uno spettacolo di casa”, probabilmente conoscerai già il mio metodo SSO e nello specifico, ora, ti mostro come applicarlo nella tua cucina e in particolare sul pianale della cucina.

Il metodo SSO è un metodo di riordino suddiviso in 3 step (svuota, seleziona e poi organizza) che ti permette con semplicità, grazie alla suddivisione dei compiti, di applicare la fase di decluttering a quella di riorganizzazione degli oggetti selezionati, assegnando un posto specifico ad ogni cosa. Quest’ultimo accorgimento – quello di assegnare una collocazione precisa ad ogni oggetto – è esattamente il segreto per mantenere l’ordine a lungo nel tempo.

Prima di iniziare a fare ordine sul piano della cucina, ti consiglio di fare ordine all’interno dei mobili della cucina, in modo da creare nuovo spazio per eventuali oggetti che vuoi nascondere dal top della cucina. Ne ho già parlato in questo articolo: Come organizzare la cucina, ma ti porto un riassunto qui.

Procedi per una categoria alla volta (posate, utensili, stoviglie, pentole, dispensa, frigo-freezer, piccoli elettrodomestici, tessili e accessori per la pulizia), non è necessario sistemare tutta la cucina in un giorno unico, anche perché 24 ore non basterebbero 😛 Sistemare una categoria alla volta ti permetterà di dedicare il giusto tempo, senza correre, di perfezionare il lavoro di decluttering e raggiungere piccoli obiettivi ogni volta. Vedrai che sarà molto più semplice e ti spronerà a procedere con costanza e determinazione.

S di SVUOTA

Svuota ogni vano dedicato alla categoria che stai riorganizzando, ti servirà per prendere consapevolezza di ciò che si ha e di cosa effettivamente si utilizza.

S di SELEZIONA

Questa fase la possiamo anche chiamare decluttering, parola che avrai sentito sicuramente già nominare. Fare decluttering significa eliminare ciò che non ti serve più e tenere solo ciò che si utilizza davvero.

Focalizzati su questo pensiero: non concentrarti su ciò che devi eliminare, ma su ciò che desideri selezionare e tenere. È per questo che preferisco chiamare questa fase “seleziona”.

Come regola generale, tieni tutto ciò che:

  • utilizzi frequentemente, in base alla sua funzione
  • non è doppio (non hai altri oggetti che svolgono la stessa funzione)
  • è in buono stato (non usurato o rovinato)
  • non è scaduto

O di ORGANIZZA

Riempi i vani chiusi della cucina con tutti gli oggetti e alimenti selezionati, cercando di disporli in modo intelligente, ovvero tenendo a portata di mano (su ripiani ad altezze comode) gli oggetti di utilizzo molto frequente e in ripiani più scomodi (molto alti o molto bassi) quelli di uso meno frequente, in base alle tue abitudini e movimenti in cucina.

Aiutati con organizer specifici come questi che trovi nella mia shopping list di Amazon, che ti permettono di ottimizzare al meglio lo spazio a disposizione

Applichiamo il metodo SSO per organizzare e tenere in ordine il piano di lavoro della cucina

Fatto ciò, con lo stesso sistema con cui abbiamo sistemato i vani chiusi della cucina, lo applichiamo al top della cucina e ora te lo illustro nel dettaglio.

STEP 1

Svuota

svuota_piano_cucina

Svuota tutto il pianale della cucina, nulla escluso. Questo primo esercizio ti consentirà di prendere coscienza di tutto ciò che hai, di ciò che utilizzi, con quale frequenza e capire così se quell’oggetto serviva davvero lì dove si trovava. Inoltre ti stupirai di quanto è grande la tua cucina, non te lo ricordavi, vero?

STEP 2

Seleziona

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Cosa tenere a vista e cosa riporre nei vani chiusi della cucina? Dopo aver fatto una bella pulizia all’interno dei mobili della cucina, ti sentirai più libera di scegliere di riporre cose nei vani chiusi. Seleziona tutti gli oggetti di uso frequente in base alle tue abitudini, belli da vedere, in linea col mood della tua cucina e riponi il più possibile in vani chiusi i piccoli elettrodomestici (spesso sono antiestetici), a meno che non siano oggetti di design o belli da vedere.

Tutto ciò che non vuoi tenere a vista riponilo in vani adiacenti alla propria area funzionale, ad esempio le spugne vicino al lavandino, la pasta vicino ai fornelli, il tostapane vicino ad una zona in cui è presente una presa elettrica, ecc…

STEP 3

Organizza

Tutto ciò che hai selezionato deve essere ben organizzato, comodo da utilizzare e bello da vedere. Crea delle composizioni, ovvero dei gruppi di oggetti legati dallo stesso scopo funzionale.

Dividi idealmente il piano della cucina in queste 3 zone funzionali:

Zona lavabo

organizza_cucina_zona_lavabo

Vicino al lavandino posiziona un piccolo vassoio con dispenser per sapone, ed eventualmente anche quello per i piatti e la spugna. La spugna, che spesso non è molto bella da vedere, puoi metterla in un contenitore che ne copre la vista, oppure riporla sotto al lavandino in un organizer comodo e apposito.

Acquista un dispenser dalla confezione gradevole, quando finirà lo ricaricherai col sapone liquido e sapone per piatti che preferisci.

Vicino al lavandino posiziona anche un burazzo e un asciugamano di bell’aspetto, uno per asciugare le mani e uno per asciugare i piatti. Spesso questi tessili vengono riposti nella barra sotto i pensili oppure appesi a ganci appositi.

ordine_cucina_zona_lavabo
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Zona preparazione cibi

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Zona adiacente al piano cottura e ad uno spazio di lavoro libero. Gli accessori appartenenti a questa categoria serviranno per la preparazione e la cottura dei cibi:

  • uno o più taglieri
  • condimenti
  • spezie
  • mestoli
  • vasetto con rametti di erbe aromatiche (rosmarino, alloro, salvia..).

Organizza il tutto su un vassoio per creare coesione e valorizzandone così il contenuto.

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Pic by Pinterest

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Zona caffè

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In una zona vicino alle prese elettriche posiziona il tuo coffee corner, un grazioso angolo contenente l’occorrente per la preparazione del caffè: caffè in polvere o in cialde, zucchero ed eventuali tazzine (se non decidi di tenerle nei vani chiusi).

Se invece hai la classica moka come me, allora riponila in un vano chiuso e così avrai ancora più spazio libero sul tuo pianale.

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Pic by Pinterest

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Un consiglio in più per tenere in ordine il piano della cucina

Mentre cucini, come dicono i grandi chef, tieni pulita e in ordine la tua postazione, ti sarà più facile rimetterla in ordine e faticherai molto meno una volta finito di cucinare o dopo mangiato.

Ricapitolando, quando prendi fuori un oggetto dal mobile, un utensile dal cassetto, o un alimento dalla dispensa o dal frigo, ogni volta che finisci di utilizzarlo, riponilo subito al suo posto. Eviterai di accumulare “cose” da sistemare e ti sentirai meno avvilita quando arriverà il momento di mettere in ordine la cucina.

Bene, ora che hai imparato a come organizzare e tenere in ordine il piano della cucina, voglio vedere i tuoi progressi! No scherzo, non è necessario, però ammetto che mi farebbe molto piacere! Puoi mandarmi una foto via email: info@rominasita.it, oppure in scrivermi in DM, oppure ancora fare una storia di Instagram (taggandomi), in questo modo diffonderai il metodo SSO e farai conoscere ai tuoi amici i tuoi progressi nel rendere bella la casa.

Ciao e alla prossima,

Romina

P.S. Hai già letto la mia guida gratuita che ti aiuta ad arredare casa con gusto, come sulle riviste e in autonomia? Scarica ora la “Guida pratica della Home Lover”

guida pratica home lover

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23 Febbraio 2022 / / VDR Home Design

Come appendere i quadri sopra il divano: così semplice e così complesso. Ti racconto qualche trucco che uso nei miei progetti, per sapere da dove cominciare.


Cosa ci metto sopra il divano? 

Panico. Testa vuota nonostante le millemila foto ispirazione viste su Pinterest (si, ti vedo e so cosa fai). 

Quel vuoto sopra il divano ti lascia un po’ spiazzata, perché sai che manca qualcosa, è proprio una sensazione fortissima che hai. Ma non sai quale soluzione vada meglio. E poi: quanti oggetti ci metto? Di che dimensione? 

Insomma, le domande sono tante per un qualcosa di così frivolo all’apparenza. Nulla di quello che riguarda casa tua è frivolo, perché tu stai arredando casa per esprimerti e per creare un luogo accogliente e che non giudica, nel quale tornare ogni giorno. E questa pandemia ci ha sicuramente insegnato il valore di casa nostra, molto spesso così inadatta a chi siamo davvero. 

Voglio raccontarti un po’ di trucchi e idee che uso anche io nei miei progetti, per aiutarti in questa ansiosa questione.

Come appendere quadri sopra il divano: da cosa partire 

Sicuramente la scelta che va per la maggiore è quella di appendere quadri sopra il divano. Vuoi perché è l’azione che ci viene in mente subito, ancora prima di aver razionalizzato il pensiero. Vuoi perché ormai in ogni casa li si vede. 

Appendere dei quadri ti permette comunque di poterti esprimere, vedendo ogni giorno dipinti, frasi o foto che per te significano qualcosa. Foto di luoghi che hai visitato, frasi importanti che per te sono dei mantra, quadri che ami particolarmente. 

Quindi prima di partire con l’azione, il primo passo importante da fare è capire l’argomento dei quadri che vorrai appendere. Che stile hai? Di cosa vuoi avere ricordo continuo intorno a te, a casa tua? 

Una parete galleria a tema natura? Viaggi? Aforismi? Pensaci e comincia a raccogliere idee e soggetti che ti piacciono. 

L’altro punto importante è partire dalle dimensioni della tua parete e del tuo divano. Quello che vogliamo evitare è di avere un quadro micro che vaga disperso sopra al divano, oppure un quadro troppo grande rispetto al divano. 

Il / i quadri dovrebbero occupare i due terzi della larghezza del divano, quindi se è lungo 200 cm, circa 130 cm del totale. Qui puoi decidere di avere un solo grande quadro, se si tratta ad esempio di una tela d’arte contemporanea o moderna, con un soggetto che merita di spiccare da solo nello spazio. 

In altezza lascia 15/20 cm sopra al divano e dal soffitto, per non andare troppo sotto o sopra, ed avere una composizione centrata nello spazio e sopra al divano. 

A che altezza appendere questi quadri però? 

Trovo molto utile la regola della linea mediana, che permette di equilibrare le composizioni in base alla effettiva altezza della casa in cui siamo. In cosa consiste? 

Faccio un esempio pratico: il tuo soggiorno è alto 270 cm. Diviamo questa misura in 8 e otteniamo 34 cm. I quadri andranno appesi a 5/8 dal pavimento, quindi a circa 170 cm. Ma quale parte del quadro? I 3/8 del quadro sopra questa dimensione, il resto ovviamente sotto. Quindi se il tuo quadro (o gruppo di quadri) è alto 100 cm, vuol dire che 38 cm dello stesso dovranno stare sopra i 170 cm. 

Fai delle prove e vedrai che diventerà tutto più chiaro. 

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Pareti galleria: esempi di composizioni a cui ispirarti 

Ok, le informazioni di base ci sono. Sai a che altezza vanno appesi i quadri, hai un’idea del soggetto della tua galleria e stai cominciano a selezionare quadri e foto che ti piacciono. 

In che modo li combini insieme questi quadri? 

Il numero di quadri che appenderai è soggettivo, puoi metterne 2 grandi così come 10 medio – piccoli. Partiamo dall’esempio di prima: sai che in larghezza hai 130 cm, in altezza invece circa 150 cm. Quindi potresti avere due quadri da 90/100 x 60 cm così come vari quadri da 20×30 cm, 40×50 cm e 13×18 oppure aggiungerne uno da 60×90. 

Tra i quadri mi piace lasciare circa 5 cm, che non è troppo poco e neanche troppo da fare sembrare che tutto sia lì a caso. 

A questo punto puoi sbizzarrirti con i tipi di composizioni: puoi inserire i quadri all’interno di una figura immaginaria con un quadrato o un rettangolo, puoi allinearli tutti ai loro profili superiori o inferiori o distribuirli sotto e sopra un asse centrale. 

Io trovo molto soddisfacenti (per l’occhio) le composizioni asimmetriche, cioè dove i quadri non sono allineati sotto o sopra o al centro, ma si distribuiscono in modo casuale all’interno di un perimetro. 

Ti lascio alcuni delle composizioni che ho realizzato per dei clienti in questi mesi, vedrai che ci sono diversi tipi di allineamenti e temi.

Non solo quadri: altre idee per occupare lo spazio sopra al divano

Non di soli quadri si vive però: se l’idea di foto e poster non ti fa impazzire, nessun problema. Ci sono molte altre idee e il solo limite è la tua fantasia. Potresti fare una composizione di specchi vintage, di differenti forme, dimensioni e stili. Oppure un solo grande specchio che ti aiuterà a riflettere luce e spazio, ampliando il tuo soggiorno.

Oppure ancora: sottopiatti e cesti in rattan e vimini, se il tuo stile è boho-chic ed eclettico. Hai tanti libri e piante? Potresti mettere una o due mensole con fissaggio invisibile, sul quale riporre, libri, oggetti decorativi e piante. 

C’è anche l’alternativa di decori geometrici o astratti fatti con la lavabile, che ti aiuteranno a creare un punto d’impatto nel tuo spazio, senza doverlo per forza riempire con oggetti di vario tipo. 

Come appendere i quadri sopra il divano: i miei siti di poster preferiti per te 

Prima di chiudere questo lungo post e lasciarti ai tuoi progetti, voglio farti conoscere dei siti di poster e quadri online che mi piacciono molto e che uso quasi sempre per consulenze e progetti. 

A parte i già conosciutissimi Desenio e Poster Store, ce ne sono altri che hanno stampe ricercate e una selezione di opere speciale. Il primo è Kapo Quadri, con una splendida selezione di opere di artisti più o meno conosciuti e delle rielaborazioni di grandi classici in formato pop. Se sei amante dell’arte moderna e contemporanea, questo è il tuo sito. 

Ci sono poi Bimago e Poster Lounge, con una possibiltà infinita di formati dei poster così come delle cornici. Inoltre, puoi fare ricerca per temi, colori, artisti. Insomma, davvero la possibilità di personalizzare la tua parete gallery al massimo. 

E ora a te: spero che con tutte queste informazioni le idee siano più chiare e tu sia pronta a mettere le basi della tua fantastica composizione. Se invece hai ancora dubbi e non sai da dove partire contattami: ti aiuterò in tutto il percorso. 

Pronto a diventare un esperto dell’interior design?

Rispettiamo la tua privacy.

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23 Febbraio 2022 / / Dettagli Home Decor

consigli per creare una palestra in casa

Come creare una palestra in casa

Tornare in forma in vista dell’arrivo della primavera è un imperativo per molti e tra questi sono sempre più numerosi coloro che prediligono creare una palestra in casa.

Per motivi di sucurezza, per ottimizzare i tempi di spostamento o risparmiare, l’home fitness è divenuto un nuovo modo di allenarsi, soprattutto nel corso degli ultimi due anni.

Se stai pensando di progettare un’area fintess professionale in casa, gli architetti di habitissimo ci svelano 4 regole da seguire.

Individuare lo spazio giusto 

Il primo passo per creare una palestra in casa è fare i calcoli con lo spazio a disposizione, individuando il locale o l’area più adeguata. Se si ha a disposizione una stanza libera o un garage inutilizzato, allora non sarà difficile adattarli e trasformarli in una palestra, basterà solo adottare qualche accorgimento e scegliere gli attrezzi giusti in base al budget disponibile. Qualora invece si avesse necessità di ricavare un’area fitness da un ambiente già utilizzato, potrebbe essere utile modificare la disposizione degli arredi e inserire i mobili contenitivi come, ad esempio, un armadio compatto da posizionare a muro per ottimizzare gli spazi e riporre in modo ordinato tutti i piccoli attrezzi usati durante l’allenamento. In questo modo sarà possibile creare un ambiente polifunzionale adibito a zona sportiva ma anche ad altre attività, dalla lettura allo stirato. Si può ricostruire una mini palestra anche in piccole nicchie della casa: personalizzare questi spazi con pitture dai colori energetici o rilassanti a seconda dell’attività fisica.

Fare attenzione alla qualità dell’aria

Indipendentemente dalla tipologia di spazio, la scelta del locale deve tenere in considerazione la presenza di finestre. La stanza prescelta deve, infatti, essere dotata almeno di una finestra in modo da facilitare il ricircolo d’aria e assicurare la corretta aerazione dell’ambiente. Se è abbastanza scontato che negli ambienti domestici vi siano delle finestre, nei garage non è sempre così. In questo caso è possibile installare specifiche ventole, ventilatori a soffitto o a parete, impianti di aerazione, deumidificatori per ambienti che possano garantire la migliore qualità dell’aria.

palestra in casa per allenarsi

Assicurare la corretta illuminazione alla palestra di casa

Se la sala fitness non gode di una fonte di luce naturale oppure si è soliti allenarsi dopo il tramonto, è indispensabile prevedere punti luce strategici utilizzando faretti, applique o lampadari. L’ideale è progettare un’illuminazione dall’alto che non ostacoli il passaggio e i movimenti. In generale, l’illuminazione artificiale più indicata è quella con una temperatura di colore sopra 5000K. Un dispositivo LED sarà dunque perfetto, perché permette di ricreare la luce solare, senza incidere sui costi della bolletta energetica.

Aggiungere un tocco professionale alla palestra di casa

Una volta determinato lo spazio e acquistati gli attrezzi necessari – come tapis roulant, cyclette o un più economico gradino da step – è possibile fare attenzione ad alcuni dettagli di stile per realizzare un ambiente più professionale possibile. Per creare una vera e propria home gym, infatti, l’ideale è dotare la stanza o l’angolo della casa di un impianto radio per ascoltare musica nel corso del work out, di un televisore appeso alla parete – proprio come nelle palestre moderne – e di un grande specchio per aggiustare la postura durante l’esecuzione degli esercizi. Questi piccoli dettagli non comprometteranno il design della casa, ma faranno la differenza nel motivare a mantenersi in forma e svolgere attività sportiva in maniera regolare.

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22 Febbraio 2022 / / La Gatta Sul Tetto

Mobili sospesi: una nuova tendenza che sta prendendo sempre più piede, interessando tutti gli ambienti della casa. Le proposte di LAGO.

mobili sospesi

Sono comparsi prima nelle stanze da bagno e ora stanno conquistando tutti gli ambienti della casa. Si tratta dei mobili sospesi, una tendenza che sta prendendo sempre più piede. Dai mobili da bagno e dai sanitari, ora si passa addirittura a letti e armadi. Soluzioni senza dubbio pratiche e dal forte impatto estetico, come quelle proposte da LAGO, azienda sempre all’avanguardia nel settore arredo. 

Mobili sospesi, vantaggi e svantaggi

Nelle nostre case abbiamo sicuramente dei mobili sospesi, basti pensare alle mensole e ai pensili della cucina. In questo articolo vi voglio parlare in realtà di una tendenza che vede il montaggio a parete di quasi tutti i tipi di arredo. Già da qualche anno gli elementi sospesi spadroneggiano nelle stanze da bagno, soprattutto per quanto riguarda i lavabi integrati e i sanitari. Ora pensate di sospendere anche gli armadietti, oppure il letto e l’armadio in camera da letto, la cucina e la libreria in soggiorno. I vantaggi, è presto detto, sono innumerevoli. Intanto il lato estetico: gli ambienti sembrano più spaziosi, ariosi e luminosi. Questo perché si crea l’illusione ottica di vedere una porzione più grande di pavimento, effetto che “allarga” la percezione dello spazio. Lo spieghiamo bene nella nostra guida Arredare piccoli spazi, che potete scaricare gratuitamente iscrivendovi alla newsletter mensile. Inoltre, gli arredi sospesi facilitano enormemente le operazioni di pulizia, cosa di non poco conto.

Dal lato degli svantaggi si trovano unicamente gli aspetti tecnici, legati al fatto che questi arredi si agganciano alle pareti. Per questo, occorre mettere in atto alcuni stratagemmi affinché il montaggio sia ineccepibile dal punto di vista della sicurezza. Inoltre, bisogna evitare di sovraccaricare i mobili con oggetti e soprammobili. Va detto che, grazie all’utilizzo di pannelli in gesso fibrorinforzato e di tasselli di fissaggio adatti, i mobili sospesi si possono montare anche su pareti in cartongesso

Le proposte di LAGO per i mobili sospesi

Tra le aziende produttrici di arredi di design di alta gamma si distingue LAGO, brand italiano ambasciatore del made in Italy nel mondo. Ho scelto questa realtà per illustrarvi i mobili sospesi per il semplice fatto che le soluzioni proposte sono accattivanti e all’avanguardia. Inoltre, grazie al progetto LAGO Homes e alla disponibilità dell’azienda, ho avuto l’opportunità di accedere alle immagini di tre appartamenti davvero singolari.  Una qualità che caratterizza gli arredi LAGO è rappresentata dalla leggerezza, ottenuta grazie alle linee essenziali e all’uso di materiali trasparenti. Tavoli, tavolini, divani e pouf appoggiati su gambe di vetro, armadi con pareti in vetro extrachiaro temperato, tutte soluzioni esclusive. E poi ci sono i sorprendenti mobili sospesi, che vi mostro nelle ambientazioni:

LAGO Homes @ Phoenix

La Lago Home di Phoenix, in Arizona, situata ai confini del deserto, è caratterizzata da colori caldi e materiali naturali. Al piano terra Lago ha realizzato una cucina di design sospesa dal forte impatto estetico. L’assenza di maniglie, i volumi compatti e le superfici lucide rendono lo spazio arioso e luminoso. Tutto o quasi è sospeso alle pareti, dai mobili bassi al lavello fino alle colonne attrezzate. Passando in soggiorno non si spezza il filo della leggerezza, grazie alla libreria sospesa, al divano Soft Air e al tavolino Blendie, montati su una base in vetro. In camera da letto spicca il sorprendente letto sospeso Fluttua, che qui vediamo nella foto di copertina.

LAGO Homes @ Edimburgo e Barcellona

Le due case di Edimburgo e Barcellona sono arredate seguendo lo stesso approccio, basato su leggerezza, design e funzionalità. Ad Edimburgo il soggiorno è dominato dalla libreria Air, realizzata con montanti in vetro, materiale richiamato nei divani della linea Air, nei tavolini e, in sala da pranzo, dal tavolo Air. Anche la strepitosa madia della linea N.O.W è stata montata in versione sospesa. Entriamo nella casa di Barcellona e scopriamo una cucina con gli elementi contenitori montati su vetro, e l’incredibile sala da bagno con il lavabo sospeso integrato al piano in rovere Wildwood e i fondo trasparente Depth.