11 Febbraio 2022 / / Dettagli Home Decor

shopping tra i classici del design da Designperte.it

Approfittiamo dei saldi per concederci qualche lusso e se parliamo di design è impossibile non citare l’elenco di grandi classici che ne hanno scritto la storia. Un po’ come fare un ripasso a scuola per chi è del settore, mentre è una buona lezione di storia del design per chi ancora non lo conosce a fondo.

Gli arredi di cui parliamo sono frutto della creatività del XX secolo con la nascita proprio del design d’autore sulla base di un’evoluzione industriale e di un approccio sempre più artistico sulla realizzazione del product design.

Quindi, cosa aspettiamo?

Shopping tra i classici del design

Da Designperte.it curiosiamo nella sezione dei classici del design, vediamo cosa c’è.

sedia Bertoia tra i classici del design da Designperte.it

La sedia H. Bertoia è un’icona del ‘900 progettata dall’ omonimo artista poliedrico e marchiata Knoll. É famosa per la sua struttura in tondini d’acciaio che formano una griglia metallica, con varianti colorate e il cuscino rivestito in vitello che completa il prodotto.

i classici del design da Designperte.it

La Lounge Chiar Wood, abbreviata in LCW è invece una seduta emblema del design organico completamente realizzata in multistrato di frassino curvato naturalmente. Il suo ideatore Charles Eames insieme alla moglie Ray è ricordato tra i nomi più importanti del panorama artistico del mondo dell’arredo. Attualmente la seduta è prodotta da Vitra.

poltrona classica del design da Designperte.it

Restiamo in compagnia dei coniugi Eames per una poltrona che può essere considerata simbolo del design americano. La Lounge Chair & Ottoman. Raffinata e confortevole ricorda alcuni studi professionali, ha una scocca in legno pregiato e completata da una morbida imbottitura rivestita in tantissime varianti cromatiche, da abbinare ad ogni stile.

facciamo shopping da Designperte.it tra i classici del design

Il tavolo Tulip, dalle forme scultoree e che ci riporta ai favolosi anni ‘60 è un vero oggetto d’arte architettonica. Eero Saarinen, il suo ideatore, parte da una forte influenza proprio architettonica in famiglia che definisce il suo stile. Può essere tondo o allungato con piano laminato antigraffio o in marmo ed elemento distintivo il basamento a calice.

poltrona Egg un classico del design

Avvolgente e intima la poltrona Egg racchiude e protegge al suo interno. Ci spostiamo in Danimarca da Arne Jacobsen con la sua estetica di forte impatto e dalla filosofia armonica degli elementi all’ interno di uno spazio. La poltrona sembra invitare a sedersi e può allestire da sola una stanza della casa.

Ma chi è Designperte.it

Designperte.it nasce nel 2006 dalla collaborazione tra un gruppo Arredamenti Mazzola e architetti specializzati in ristrutturazioni. Si occupano di brand di grido del momento concedendo periodicamente delle proposte smart nella sezione “per te” al di fuori del catalogo permanente.

Grazie a Designperte

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10 Febbraio 2022 / / Dettagli Home Decor

Come scegliere il proprio pouf ideale

Per dare un tocco di colore alla casa, ma anche di design, i pouf sono la soluzione ideale.  Sono belli esteticamente e sono anche molto comodi.

Nella vasta gamma di modelli di poufsacco.it si potrà trovare la giusta soluzione a tutte le esigenze. Un pouf  a sacco è una comoda seduta per un attimo di meritato relax.

Come scegliere il proprio pouf ideale? Basta capire quale sia la vostra esigenza e individuare lo spazio in cui volete posizionarlo. Ne esiste una varietà di modelli, ecco i principali che troverete:

  • Pouf a sacco per interni
  • Pouf a sacco per esterni
  • Pouf personalizzabili
  • Pouf a palla
  • Cuscini pouf
pouf poltrona sacco
pouf poltrona sacco seduta YOKO in ecopelle

Come scegliere il giusto modello di pouf a sacco

I nostri modelli di pouf a sacco, sono la risposta a ogni vostra esigenza e gusto estetico. Avrete un tocco di modernità, che ben si integra in qualsiasi ambiente in cui vogliate usarli. Questo grazie alle linee essenziali e alla semplicità del loro design.

Potrete, in questo modo, creare una zona relax per trascorrere, da soli o in compagnia, dei momenti piacevoli, leggendo un libro o sorseggiando una bevanda. Dedicarsi del tempo di qualità è importante in una vita frenetica. Scopriamo meglio le varie tipologie per scegliere il giusto pouf.

  • Un tocco di design con i pouf d’interni

Oggi più che mai la casa torna a essere al centro della vita dell’individuo e della famiglia: dettagli e accessori fanno la differenza, soprattutto se orientati alla comodità. I pouf a sacco uniscono il design alla comodità. L’occhio vuole la sua parte.

Per le versioni d’interno abbiamo adottato tessuti confortevoli e morbide imbottiture. La scelta varia da eleganti pouf a tinta unita a quelli con fantasie. Questo complemento di arredamento ben si sposa sia a stili di ambienti classici, che minimalisti, creando armonia con l’insieme. Troverete, inoltre, diverse dimensioni in base alla all’ambiente in cui vogliate usarli.

  • Vivere il relax all’esterno

A bordo di una piscina, come in un giardino, ma anche su un balcone, i pouf creano una comoda seduta su cui potere trascorrere del tempo in tutto relax. I pouf per esterni sono realizzati con tessuti impermeabili e resistenti all’esposizione agli agenti atmosferici. La seduta è facile da pulire. Rendono speciale anche un balcone urbano o un terrazzo immerso nel verde.

  • Il pouf a sacco è personalizzabile

Per un locale, una sala d’attesa o un’attività dove siano necessarie delle sedute comode, il pouf sacco offre una soluzione di design. Non solo! È anche personalizzabile. Il pouf potrà avere il vostro logo. È una soluzione di grande visibilità per il vostro brand anche usato in fiere e centri commerciali.

Come scegliere il giusto modello di pouf a sacco
pouf sacco XL patchwork design in poliestere

I vantaggi dello scegliere un pouf a sacco!

Quando si scegli un pouf a sacco è perché fondamentalmente si cerca una seduta comoda. La caratteristica principale di questa tipologia di complementi d’arredo è che riescono ad adattarsi bene alla forma del corpo, permettendo di essere a proprio agio. I materiali di realizzazione sono di alta qualità. Inoltre, il pouf è facilmente spostabile perché è leggero. Cosa vuol dire? Che potrete cambiare l’aspetto di una stanza con poche mosse.

Addio vecchio divano!

Sia che si voglia un arredamento originale o che si punti alla comodità, il pouf a sacco è la soluzione ideale e può, di buon grado, sostituire il vecchio divano. Anche in un appartamento piccolo uno o due pouf a sacco, della dimensione giusta, possono creare un piacevole insieme e dare la possibilità di rilassarsi su delle sedute confortevoli.

È arrivata l’ora di dire addio al vecchio divano e dare una sferzata di novità alla propria casa o all’ambiente che si va ad arredare.

La forma fa la differenza

I pouf a sacco non sono tutti uguali: hanno differenti forme che soddisfano più tipologie di gusti. Troverete infatti:

  • Pouf a sacco per bambini.
  • Modelli per interni, esterni e personalizzati.
  • Pouf a sacco perfetti per gamers.
  • Pouf a sacco per chi vuole rilassarsi su una seduta rotonda.
  • Pouf a sacco oversize.
  • Pouf a sacco quadrati.

Quale è il vostro? Potrete scegliere in base ai gusti personali, a dove lo posizionerete e a come possa stare nella stanza dove avete deciso di metterlo.

I vantaggi dello scegliere un pouf a sacco
pouf seduta e pouf rotondo in tessuto felpato grigio

L’importanza dei materiali

Nella scelta del giusto pouf a sacco, gioca molto l’importanza anche dei materiali adottati per fabbricarlo. Il tessuto esterno è quello a contatto con il corpo e deve essere traspirante, ma anche di qualità, onde evitare che entri troppa umidità nell’imbottitura. La cover esterna può essere anche acquistata da sola e poi, separatamente, essere acquistato il polistirolo o polistirene adatto per riempire il pouf.

Solitamente viene indicata la giusta quantità d’imbottitura necessaria per ogni cover, al fine di avere una seduta comoda: un quantitativo d’imbottitura inferiore al necessario, infatti, non garantisce la comodità e, al contrario, troppo renderebbe eccessivamente dura la seduta e conseguentemente scomoda.

Come mantenere pulito ordinato un pouf

Esistono pouf a  sacco dove è possibile levare la copertura esterna e lavarla. Se avete scelto un modello che non ha questa opzione, potrete passare  sul tessuto una spugnetta con acqua tiepida  e ammoniaca una volta a settimana o, se avete questo particolare elettrodomestico in casa, usare la vaporella. Queste azioni, inserite in una routine di pulizia costante, vi permetteranno di avere un pouf sempre pulito e contrasteranno la formazione di acari.

Per quanto riguarda i pouf esterni, che sono in materiali impermeabili e lavali, passate ogni due giorni una spugnetta per levare lo sporco, che l’esposizione all’aperto comporta. In questo modo si manterranno a lungo e sembreranno sempre nuovi.

Comodità per tutte le tasche

I sacchi pouf oggi hanno una grande varietà anche nella proposta dell’offerta economica e soddisfano tutte le tasche. Dai prezzi più bassi a quelli più alti, viene sempre garantita la qualità dei materiali, partendo dai tessuti esterni fino all’imbottitura, che è la parte fondamentale di questo componente d’arredo.

Una volta valutate tutti questi aspetti è ora di scegliere il giusto pouf.

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9 Febbraio 2022 / / Romina Sita

Hai mai sentito parlare di palette colori? Ehh mille volte immagino! La palette colori è “quella cosa” bellissima da vedere e che affascina molto; quando però arriva il momento di definire la propria e di capire come applicarla all’interno dei propri spazi di casa, si va un pò nel pallone. Così, molto spesso viene solo voglia di fregarsene e mandare tutto all’aria, rischiando poi di commettere errori durante la realizzazione dell’arredo di casa e di pentirsene quando è troppo tardi. In questo articolo ti spiego cos’è una palette colori, perchè è così importante averne una (o più di una) e soprattutto ti voglio far vedere come puoi realizzare una palette colori armonica per la tua casa e in autonomia.

Cos’è una palette colori

La traduzione letterale del termine francese palette è tavolozza. Nel caso dell’interior styling è una gamma di colori che definisce il filo conduttore delle tonalità principali della casa; in altre parole, è lo strumento utile e indispensabile per ottenere un’armonia cromatica complessiva.

La palette colori è strettamente connessa con la moodboard (scopri la mia ricetta personale per creare una moodboard), l’una dipende dall’altra, i materiali costruttivi, le finiture degli arredi e i pattern dei tessuti contenuti nella moodboard, definiscono la palette colori.

moodboard ispirazioni living
ESEMPIO MOODBOARD

Una palette colori associata ad una foto o ad una moodboard, rappresenta l’insieme dei colori principali contenuta in quella foto o alle immagini contenute nella moodboard.

Se ho una palette colori di riferimento e voglio realizzare un progetto di arredo, essa rappresenta l’insieme dei colori principali – quindi materiali, finiture e pattern – che deve contenere la casa (o progetto di arredo), composta da muri, porte, finestre, arredi, complementi, oggetti e decorazioni.

La palette colori è una sequenza di tacche colore (solitamente 5), rappresentata con cerchi, quadrati o rettangoli. Non c’è una regola specifica sull’ordine di disposizione delle tacche colore, occorre semplicemente usare buon gusto (tra poco ti spiego la logica che utilizzo io stessa).

Bisogna tener presente che col termine colori non si intendono soltanto i colori puri. Stesse tonalità possono differenziarsi per saturazione (che contengono più o meno grigio) e luminosità (più chiare o più scure). Proprio per questo motivo urge…

Una piccola premessa sui colori

I colori puri sono 12 e possono essere suddivisi in tre categorie:

  • PRIMARI (rosso, giallo, blu)
colori primari
COLORI PRIMARI
  • SECONDARI, che si generano mescolando i colori primari;
colori secondari
COLORI SECONDARI
  • TERZIARI, che si generano mescolando i secondari con i primari
colori terziari
COLORI TERZIARI

Ogni colore puro è formato da 3 attributi:

  • TONALITA’, ovvero il nome del colore
palette colori
  • LUMINOSITA’ (o valore), cioè il bilanciamento tra oscurità e chiarezza (bianco e nero) all’interno di un colore
palette colori
  • SATURAZIONE, ovvero l’intensità o purezza di un colore

I colori puri sono i protagonisti della ruota dei colori (o cerchio cromatico) e da qui si possono creare una serie di combinazioni standard di colori:

  • MONOCROMATICI: si utilizza un solo colore con variazioni della saturazione e della luminosità. Molto semplice da utilizzare, rende un’ atmosfera pulita, sobria ed elegante
  • ANALOGHI: si utilizzano colori che sulla ruota dei colori si trovano adiacenti, e che quindi hanno tonalità simili. Solitamente si sceglie uno di questi colori come dominante, lasciando gli altri come accenti (o secondari, quindi meno presenti e più di “accompagnamento” al colore dominante)
  • COMPLEMENTARI: sono i colori che sulla ruota troviamo speculari, opposti. Sono i più difficili da usare, questo perché essendo colori opposti daranno vita ad un forte contrasto, che non sempre è facile gestire

I colori stimolano in noi differenti e determinate reazioni. Il colore ha un significato oggettivo ossia psicologico, perché valido per tutti, che un significato soggettivo, cioè inconscio. Le tue esperienze personali possono interpretare la percezione del colore in modo unico e personale, valido solo per te e per nessun altro.

Davanti a un colore si può reagire in 3 modi: ci si può sentire attratti, respinti o rimanere completamente indifferenti.

Le emozioni sono fondamentali per capire cosa ci piace. Quando il nostro corpo riceve stimoli, inconsciamente li associamo alle emozioni; se lo stimolo è positivo proveremo una sensazione bella, se negativo proveremo invece una sensazione di fastidio. Se incontriamo qualcosa che ci attrae, un colore o qualsiasi altra cosa, è perchè lo associamo inconsciamente a qualcosa che in passato ci ha fatto stare bene.

Ora io non posso conoscere la tua storia e i tuoi ricordi piacevoli, posso però dirti il significato oggettivo – ovvero le emozioni che trasmettono più o meno a tutti – dei colori principali.

giallo: positività, allegria, energia

blu: fiducia, lealtà, tranquillità

verde: sicurezza, fiducia, innovazione

viola: spiritualità, eleganza, lusso, creatività

rosso: pericolo, passione, desiderio, impulsività

arancione: creatività, energia, fiducia

rosa: femminilità, delicatezza, innocenza, romanticismo

marrone: natura, semplicità, utilità

nero: eleganza, potere, autorità

Perchè è importante definire una palette colori per arredare casa

Per armonizzare gli spazi di casa è necessario creare un filo conduttore, una logica, tutto deve dare l’impressione di essere stato pensato e studiato ad-hoc per la tua bellissima casa. 

Se nel tuo living hai il pavimento grigio, il divano blu, il mobile tv marrone scuro, il tavolino bordeax e la lampada ottone, capisci che ci sono troppi colori che disorientano.

Se invece abbiamo il pavimento grigio, il divano beige, il mobile tv bianco, il tavolino verde e la lampada bianca, il tuo living si presenta già più armonico.

Esistono un’infinità di palette colori che si possono costruire. La soluzione perfetta per creare armonia cromatica è utilizzare la regola 60-30-10

Quando definite la palette colori, fate in modo che tre tacche su cinque appartengano alla stessa tonalità (colore puro) e si differenzino per luminosità (più chiare o più scure) o saturazione (più cariche di colore o più tendenti al grigio). Le altre due tacche corrisponderanno una al 30 per cento, l’altra al 10 per cento.

“Uno spettacolo di casa” di Romina Sita

3 esempi di palette colori 

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Pic by Pinterest
palette_colori_esempio_1

Ti piacciono le tonalità accese?

Utilizzane solo 2 e bilanciale con altre tre tonalità neutre.

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Pic by Pinterest
palette_colori_esempio_2

Ti piace un effetto monocromatico total white?

Utilizza bianchi differenti (latte, beige, nocciola) e aggiungi un tocco di color cammello (legno) e verde per donare naturalezza e creare un piccolo contrasto che dia un po’ di carattere.

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Pic by Pinterest
palette_colori_esempio_3

Ami moltissimo un colore in particolare?

Utilizza il tuo colore abbinandolo a sfumature più chiare e più scure della stessa tonalità, aggiungi una tinta neutra e un tocco di accento con un colore a contrasto. In questo modo il tuo amato colore risalterà ancora di più.

In generale, semplificando all’estremo, possiamo dire che le tinte neutre si abbinano facilmente e in modo discreto, mentre quelle lontane – ad esempio opposte – vanno d’accordo solo se utilizzate in abbinamento a una o più tonalità neutre di stacco e di riposo per gli occhi.

Come mettere in fila le tacche della palette colori: la mia logica personale

La palette deve essere bella da vedere e non deve “disturbare” l’occhio. L’obiettivo è quello di creare un passaggio il più possibile graduale tra una colorazione e l’altra.

Quando metto in fila le tacche della palette colori, posiziono il più vicino possibile le tonalità simili e metto invece agli estremi le tonalità contrastanti. Una cosa che non faccio è sicuramente quella di passare da una tonalità all’altra in modo repentino e più volte all’interno della stessa palette.

Mettendo vicine tra loro le tonalità simili, sono anche più facilitata nella scelta della definizione del 60% della cromia della stanza (o casa, se decido di utilizzare la stessa palette per l’intera casa) e delle altre 2 percentuali (30 e 10).

Esempi di palette ok e palette non ok

cos'è_palette_colori_1
Esempio 1
cos'è_palette_colori_2
Esempio 2
cos'è_palette_colori_3
Esempio 3

Confermi che la palette con la spunta verde sono più belle e più piacevoli (cioè disturbano meno l’occhio) da osservare?

Come replicare la palette colori all’interno degli spazi?

Ora che sai cos’è una palette colori, ti invito a dare un’occhiata a questo articolo A cosa serve la palette colori? 4 idee efficaci per trovare la tua personale in cui trovare altre idee che possono aiutarti a definire la tua palette colori.

Hai trovato una foto che ti piace e vorresti tirarne fuori la sua palette colori?

Adobe Color CC aiuta a costruire la propria palette colori. Utilizzando la Ruota dei  Colori che offre Adobe Color, basta impostare il colore “base” e selezionare la regola di armonia colore da applicare (monocromatici, analoghi, complementari, triade, composti, tonalità e personalizzato).

E’ possibile anche estrapolare la color palette da un’immagine. Clicca dal menù in alto a sinistra “Estrai Tema”, trascina dentro il tuo file da esaminare e il gioco è fatto. In questo modo, se in rete troviamo un interior che ci piace, possiamo estrarre la sua palette colori.

Spero che in questo articolo ti abbia aiutata a comprendere a fondo cos’è una palette colori e che tu abbia trovato la giusta spinta per realizzare la tua palette ideale, per iniziare a fantasticare ed arredare con gusto la tua casa.

Ciao e alla prossima

P.S. A proposito di colori, lo sai che ho scritto un eBook sul colore? “IL COLORE: emozioni, suggestioni e ispirazioni” ti fa conoscere il magico mondo dei colori applicato all’interior design. Attraverso nozioni tecniche, ispirazioni ed immagini evocative, imparerai a conoscere e apprezzare i colori nelle sue mille sfumature.   

P.P.S. Condividi questo articolo alla tua amica che come te sta cercando idee per arredare casa. Partire da una palette colori potrebbe esserle utile!

L’articolo Cos’è una Palette Colori? Parti col piede giusto per arredare casa con gusto sembra essere il primo su Romina • Home Lover.


L’articolo Specchio camera da letto: come sceglierlo, le varie soluzioni. è stato scritto da Biagio Barraco e si trova su Questioni di Arredamento.

Lo specchio per la camera da letto non deve essere visto con un accessorio da utilizzare solamente per specchiarci prima di uscire da casa, ma più come un oggetto d’arredamento da collocare in qualunque zona della stanza e da ammirare ogni volta che l’occhio cade nella sua direzione.

Inoltre, è utile sapere che gli specchi da parete consentono alle luci presenti nella stanza di riflettere, creando giochi che restituiscono all’ambiente più vivacità, oltre ad amplificarne la dimensione.

Come scegliere lo specchio della camera da letto.

La scelta relativa alla tipologia dello specchio per la camera da letto deve essere fatta tenendo in considerazione soprattutto due parametri: le dimensioni della stanza e il design dell’arredamento già presente al suo interno.

Una volta, lo specchio da camera da letto, pur rivestendo una funzione importantissima, veniva considerato come un elemento apparentemente secondario, la cui scelta non condizionava né l’arredatore, né tanto meno l’acquirente.

Oggi, invece, quest’oggetto è considerato un vero e proprio complemento d’arredo, il cui ruolo non è limitato all’unica funzione di riflettere la sagoma di chi gli si pone difronte, ma quello di influenzare le dimensioni e la luminosità della stanza da letto, in base alla collocazione che gli viene attribuita e di arredarla donando magari anche un tocco di originalità. Ma non è tutto. Uno specchio per camera da letto è persino in grado di cambiare radicalmente l’aspetto di una stanza, oltre a completarne lo stile.

Ad esempio, se si desidera rinnovare la camera da letto senza apportare drastici cambiamenti è possibile installare uno specchio moderno a tutto vetro, magari incastonato nella parete, oppure, in alternativa, si può scegliere uno specchio con cornice, più rifinito e che, a seconda del modello, richiama uno stile romantico o minimale in base al tipo al tipo di arredamento.

Quindi, se volessimo mettere uno specchio in camera da letto dovremmo ragionare, prima di tutto, su quale forma dovrebbe avere, associandola eventualmente allo stile dell’arredamento già presente nella stanza e allo spazio disponibile.

Mentre, qualora i mobili della stanza da letto risultassero ancora da acquistare, si potrebbe optare per lo stile che più si addice al nostro essere, lasciando spazio non solo alla fantasia ma anche al desiderio e, perché no, anche a una vena artistica più audace.

Se si intende stare su uno stile moderno è possibile orientarsi su specchi delle forme tonde, con bordi in legno e leggermente spessi, oppure su tagli trapezoidali, abbinabili anche in coppia. Solitamente, il design moderno ha come obiettivo quello di catalizzare l’attenzione sui complementi d’arredo, in questo caso sullo specchio.

Lo stile minimale, invece, prevede l’installazione di specchi di grandi dimensioni, senza cornici e bordi, eventualmente impreziositi dalle illuminazioni apposte sul retro, la cui funzione è quella di porre in risalto anche l’eventuale carta da parati o la pittura decorativa della parete su cui sono collocati. In relazione allo stile minimale è possibile anche realizzare uno specchio adatto a dimensioni non standard.

Infine, piuttosto richiesto appare anche lo stile nordico, caratterizzato da forme geometriche ben definite, come gli specchi rettangolari o quadrati. Lo spessore del bordo di quelli in stile nordico generalmente è abbastanza alto, questo perché, oltre al lato estetico, viene esaltato anche quello funzionale che consentire di appoggiare, sugli stessi, dei piccoli oggetti.

Specchio camera da letto

Meglio lo specchio con cornice, o senza?

La cornice è ciò che caratterizza uno specchio, pertanto, può definirsi un elemento essenziale di questo complemento d’arredo.

Il colore e il bordo sono le parti che dovranno essere considerate durante l’acquisto di uno specchio da camera da letto, poiché avranno un forte impatto sullo stile dell’arredamento già presente all’interno della stanza in cui verrà collocato.

Ad ogni modo, è possibile ordinare anche uno specchio che abbia una cornice con spessore sottile, magari con tonalità di colore abbastanza neutra, cosicché il suo impatto visivo non risulti eccessivo e si possa tranquillamente armonizzare con il restante arredamento.

Mentre gli specchi senza cornice, quelli semplici, vengono indicati per gli spazi ristretti o nel caso in cui la parete sulla quale lo si vuole appendere, risulti già occupata da complementi piuttosto visibili, quindi risultano la soluzione ideale per non appesantire ulteriormente l’ambiente.

Quindi, si consiglia uno specchio senza cornice se si vuole dare profondità e luminosità alla stanza, mentre uno specchio con cornice viene suggerito per dare un tocco di originalità o colore alla camera da letto.

Meglio lo specchio a parete, da terra, o da mobile?

I motivi che ci spingono ad acquistare uno specchio sono sostanzialmente due: la funzionalità e il design. Per funzionalità intendiamo lo scopo a cui è destinato lo specchio: per arredare o per specchiarsi? Ovviamente non è facile rispondere a questa domanda poiché la risposta è personale, soggettiva. In sostanza dipende da ciò che state cercando.

Gli specchi per i comò della camera da letto, anche in base alla dimensione, possono essere progettati per essere appesi alla parete o per essere appoggiati sul mobile.

Solitamente quelli dotati di base sono richiesti da chi desidera truccarsi stando seduti comodamente su una sedia, avendo quindi la possibilità di spostare lo specchio a seconda della luce ideale presente nella stanza.

Gli specchi a parete, invece, sono per lo più di grandi dimensioni e, oltre ad arredare la camera da letto, ci permettono di verificare come siamo vestiti e truccati, quindi dimostrano di essere in grado di soddisfare sia il requisito della funzionalità e del design.

Un’ultima considerazione da affrontare è quella riguardante il tipo di montaggio, poiché quello dotato di base è ideato per essere semplicemente appoggiato, mentre quello a parete richiede la foratura del muro, non sempre possibile.

L’alternativa allo specchio da muro e allo specchio da appoggiare sul comò è data dagli specchi da terra, dotati di un solido sostegno e che molto spesso, sono veri complementi d’arredo per la camera da letto.

Specchio camera da letto

Specchio moderno per camera da letto.

Lo specchio per camera da letto moderno deve essere un compromesso tra praticità ed eleganza ed è per tali motivi che si deve prestare attenzione alla misura: se lo si sceglie grande, l’ideale sarebbe poggiato a terra oppure appeso alla parete e di lunghezza tale da consentire a chi si guarda di potersi specchiare per intero.

Gli specchi di design, scelti come complementi d’arredo e non tanto per la funzionalità, possono essere posizionati anche sulla testata del letto, al posto dei classici quadri e quasi sempre avranno una funzione estetica più che pratica.

Il design degli specchi moderni è quello che richiama la linearità e la leggerezza, stile caratterizzato dalle forme e dai tagli regolari, la cui cornice, spesso assente, viene realizzata nelle colorazioni tenui, con lo scopo di ricreare quadri che possano riflettere l’eleganza degli altri componenti d’arredo che impreziosiscono la camera da letto.

Quando è meglio scegliere uno specchio su misura per la camera da letto.

Uno specchio su misura può essere acquistato in alternativa a uno specchio per camera da letto le cui dimensioni, essendo standard, non si adattano allo spazio in cui vogliamo collocarlo. La peculiarità dello specchio su misura è proprio quella di essere realizzato nella forma e nella dimensione esatta dell’area in cui lo si vuole appendere.

Solitamente questi modelli vengono richiesti per gli ambienti di ridotte dimensioni che richiedono un’amplificazione artificiale dello spazio, i quali, grazie al gioco di luci che va a crearsi, non solo donano più luminosità all’ambiente, ma lo rendono elegante e raffinato.

Bisogna ricordare che lo specchio, oltre a essere un accessorio funzionale, è anche un complemento d’arredo e che, qualora posizionato di fronte a una fonte di luce, come una piccola finestra, è in grado di raddoppiare lo spazio e dare maggiore luce alla camera da letto.

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8 Febbraio 2022 / / My happy place

Ci sono iniziative che ci piace sponsorizzare e di cui ci piace raccontarvi. Questa è una di quelle.
Di cosa stiamo parlando? Di due ragazze, piene di talento e voglia di fare, che hanno deciso di fare coppia per dar voce al loro sapere. Loro sono Valentina Solano e Simona Renga, due architette partenopee con un grande carattere sui social e uno stile inconfondibile.
Di cosa si occupano? Offrono dei corsi dedicati alla creazione di moodboard per l’interior design.
I corsi sono dedicati a tutti, anche ai professionisti, i quali, attraverso il moodboard, riescono a comunicare in modo più diretto con il cliente e allo stesso tempo possono utilizzarlo per visualizzare in maniera “reale” tutti i materiali scelti per una ristrutturazione o un restyling.

Cos’è un moodboard di interior design

Per “moodboard” si intende una tavola degli umori, ovvero il raggruppamento di un insieme di elementi che rappresentano una sensazione. Materiali, colori, porzioni di oggetti o piante, ogni cosa può esserci d’aiuto per comporre la nostra tavola sia se stiamo affrontando un progetto di interior design, che un evento o un progetto creativo in generale.

moodboard arredamento salotto

Moodboard zona giorno

Ecco quello che ci spiega Valentina nel suo blog. In pratica un moodboard può aiutarci, fin da subito a capire come accostare materiali, idee e linee all’interno di un progetto. Questo può aiutare molto, soprattutto se si è in procinto di ristrutturare una casa. Le due ragazze, insieme ai partecipanti del corso, sono giunte alla conclusione che un moodboard in generale, per la sua capacità rappresentativa dei materiali ed i colori, può essere inteso come un valido sostituto del render o addirittura molto più efficace.

Moodboard arredamento

Lo sapevate che un moodboard è anche un inizio per progettare un ambiente o un’intera casa? Si inizia proprio cosi. Si fa un brainstorming e si unisce tutto su di un foglio (di carta o online). Questo permette di capire subito se le idee che si hanno per un determinato progetto di arredamento possono funzionare insieme.
E’ per questo che partiamo proprio da questo quando iniziamo una delle nostre consulenze di arredamento online. In base alle vostre richieste produciamo un moodboard per gli interni di ognuna delle stanze che ci chiederete di progettare.
Ecco qualche esempio.

moodboard arredamento ingresso casa

Moodboard arredamento ingresso casa

moodboard interior design

Moodboard cucina idee

moodboard arredamento cucinamoodboard arredamento salotto

 

Come fare un moodboard di interior design?

Il primo step è quello di raccogliere le idee. Si mettono insieme gusti e desideri per trasformarli poi in elementi di progetto. Un fiore, un colore, un rubinetto, un film, tutto può essere parte del moodboard. Una volta passato lo step di raccolta, si passa all’assemblaggio e si uniscono tutti gli elementi in un’unica tavola cercando di dare un tono armonico al proprio lavoro.

Valentina e Simona si occupano proprio di questo. Hanno creato dei workshop di moodboard interior design che hanno tenuto a Napoli, dividendoli in composizione, fotografia e revisione. Tutto questo finché il virus non le ha bloccate, ma senza perdersi d’animo, hanno trasferito i loro workshop online e proprio il prossimo 30 maggio ne terranno uno in video call.
Niente paura, torneranno poi con i loro workshop dal vivo e a contatto con i materiali, che è proprio la parte più bella dei loro incontri.

moodboard camera da letto

Moodboard zona notte

Moodboard interior design online

Si ma se il workshop è online, come possiamo mettere insieme gli elementi? Niente panico.
Tutto è stato pensato per poter essere digitale. Il nuovo workshop infatti tratterà proprio di Moodboard digitali: il moodboard non verrà più realizzato utilizzando campioni di mattonelle, tessuti e pantoni, ma verrà composta interamente online grazie ad un app. Si partirà dall’analisi di immagini rappresentative, capiremo come sceglierle e infine come utilizzarle nella composizione della tavola. Questa versione è ideale per chi non dispone di una buona quantità di campioni nel proprio studio e vuole sperimentare accostamenti diversi utilizzando le immagini dal web.

L’articolo Moodboard interior design: cos’è e come crearlo proviene da My Happy Place.

8 Febbraio 2022 / / Casa Poetica

il metodo just in time -Casa Poetica

Ogni tanto mi piace l’idea di prendere delle tecniche organizzative aziendali e convertirle alla dimensione domestica: oggi ti parlo del metodo just in time.

SantoGoogle definisce questo metodo come l’insieme delle tecniche industriali di derivazione giapponese applicato alla gestione della produzione, delle scorte e della catena di fornitura.

È stato ideato dalla Toyota e, per farla breve, dato che questo è l’ultimo posto al mondo in cui leggere di industria e finanza , è un metodo che permette di minimizzare gli sprechi, andando a operare sulla gestione delle scorte e del magazzino.

Non ho ben capito se questo metodo nasca in azienda, oppure se sia stato scopiazzato dai negozianti delle piccolissime botteghe di strada di Tokyo, che hanno l’esigenza di ridurre al minimo i prodotti in giacenza. Facciamo che non ci formalizziamo troppo sulle origini, ma cerchiamo di prendere spunto.



Come funziona il metodo just in time e come utilizzarlo per la tua casa

Il metodo just in time si basa su cinque princìpi, cinque obiettivi che si impongono le aziende giapponesi per ridurre al massimo gli sprechi e gli spazi.

Questo permette di porre altissima attenzione agli oggetti, al tempo , strizzando pure un po’ l’occhio al minimalismo.

Capisci, quindi, che è possibile utilizzare questo metodo anche a casa tua?!

I cinque obiettivi su cui concentrarsi per arrivare a “impatto zero” sono:

 

1) Guasti

ovvero tenere le cose con cura e fare la dovuta manutenzione.

Avere cura delle cose sembra un gesto caduto in disuso, quasi anacronistico; eppure avere cura permette una durata e una funzionalità maggiore.

Sii onesta; quanto oggetti ci sono a casa tua che necessitano di una buona manutenzione?

Tasche col buco, filtro della lavatrice intasato, piante col terriccio troppo magro…

Prevenire un guasto non è solo un ottimo risparmio in termini di tempo e di soldi, ma, indirettamente, è anche un’analisi che fai sugli oggetti: scegliere di dedicarsi o meno alle cose ti fa capire quanto sia importante per te.

È una specie di selezione naturale che ti fa capire quando è il caso di fare decluttering.

 

2) Carte

ovvero tenere sotto controllo documenti, posta e tutte quelle forme cartacee che si trovano solitamente adagiate su alte pile, sulla scrivania o sul tavolo.

Dedicarsi con frequenza (sarebbe ancora meglio appena varcano la porta di casa) alle carte ti permette di tenere sotto controllo bollette, multe, posta e di eliminare subito tutto ciò che è inutile.

(Lo sai che la carta è il materiale che più prende e fa accumulare polvere?)



3) Ritardo

che non significa puntare la sveglia, ma non procrastinare.

Ti ricordi la famosa regole dei due minuti?

Se ci metti meno di due minuti a fare una cosa, falla subito.

Ecco, il principio è quello.

Fare subito, passare ad altro e non doverci tornare nuovamente.

 

4) Accumuli

Forse parlare di decluttering anche in questo post è davvero ridondante, perché ormai do per assodato che il concetto di avere in casa solo quello che usi e ti piace è stato metabolizzato.

(in questo blog, comunque, trovi tanti post che trattano l’argomento).

 

5) Difetti

Il metodo just in time, rivolgendosi alle realtà aziendali, ha tutti i motivi per portare la produzione a un livello di eccellenza, ma in ambito domestico (e personale) credo occorra stare un passo indietro e ragionare un po’ sulla cosa.



Il metodo just in time a favore del miglioramento

Parlare di perfezione in casa credo non sia solo utopistico, ma addirittura deleterio.

Il perfezionismo è una bestia nera che ti impedisce di andare avanti con le cose e che ti crea insoddisfazione.

Siccome ho quest’animo un po’ da Pollyanna, che cerca sempre il lato positivo delle cose, credo profondamente che l’imperfezione, di cui è pieno il mondo, offre un’enorme possibilità: migliorare.

E come avviene il miglioramento?

Imparando a riconoscere le tue qualità, nutrendole e sfruttandole, ma anche imparando a essere indulgente verso i tuoi difetti e le tue carenze.

Se sviluppi i tuoi talenti potrai compensare le tue mancanze.

Io trovo che il metodo just in time porti con sé tanto buon senso, praticità e quella certa dose di ottimismo che servono per far funzionare la tua casa.

Cosa ne pensi?

 

Il mio lavoro è quello di aiutare ad avere una casa organizzata, se ti serve il mio aiuto, puoi contattarmi per una chiacchierata conoscitiva



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8 Febbraio 2022 / / Dettagli Home Decor

Come lavare il piumone in casa in lavatrice

Il piumone, con il suo calore e la sua morbidezza, è la coperta perfetta per dormire sonni tranquilli, soprattutto durante il periodo invernale, anche se ci sono modelli che possono essere utilizzati durante le mezze stagioni.

Per far sì che si possa garantire il suo comfort a lungo, però, è importante prendersene cura, lavarlo e conservarlo nel modo giusto. La buona notizia è che il piumone si può lavare nella lavatrice di casa, facendo attenzione ad alcune accortezze, e si può ottenere la stessa sensazione di pulito e di freschezza della lavanderia utilizzando dei profumatori bucato.

Il detersivo adatto per lavare il piumone in casa

Per lavare il piumone in casa è necessario utilizzare un detersivo adeguato che rispetti il tessuto senza danneggiarlo. Solitamente, è meglio utilizzare mezzo tappo di detersivo liquido per i panni. Oppure, se sono presenti delle macchie sulla superficie del piumone, si può optare per il percarbonato di sodio, uno sbiancante ecologico che sviluppa ossigeno se attivato a 40°, completamente biodegradabile.

Per rimuovere macchie ostinate o localizzate in punti precisi, si può utilizzare un mix di percarbonato di sodio e acqua da lasciare agire per qualche minuto prima di mettere il piumone in lavatrice.

Lavare il piumone in lavatrice

Lavare il piumone in lavatrice è possibile, soprattutto se si tratta di un modello singolo che non ha problemi a entrare nei cestelli della maggior parte di questi elettrodomestici. Se, invece, si ha a che fare con un piumone matrimoniale, allora bisognerà avere una lavatrice con una capienza di almeno 7/9 kg.

Per evitare che il piumone si stropicci eccessivamente, meglio riporlo già piegato nel cestello. Dopo aver avviato un programma di lavaggio per panni delicati, bisognerà attendere la sua fine.

A questo punto, è consigliato tirare subito fuori il piumone dalla lavatrice per evitare che possa assorbire troppa umidità.

Non bisogna spaventarsi se, una volta lavato, il piumone sembra irriconoscibile, accartocciato e senza la sua forma originaria. Infatti, con l’asciugatura, ritornerà come prima.

Come asciugare il piumone, con e senza asciugatrice

Ovviamente, se si possiede un’asciugatrice, asciugare il piumone è molto più semplice e rapido. Basterà metterlo nel cestello, insieme alle apposite palline per asciugatrice (in alternativa vanno bene anche quelle da tennis) per evitare che l’interno si ammassi da un lato, e avviare il programma adatto. Anche in questo caso, se non è presente uno specifico, si può optare per quello per panni delicati.

Se invece si è sprovvisti di asciugatrice, non resta che procurarsi uno stendino abbastanza grande e robusto dove apporre il piumone appena uscito dalla lavatrice. Bisogna stenderlo in orizzontale verificando la presenza di eventuali cumuli di piume. Se questi sono presenti, bisogna agitare il piumone per distribuire al meglio l’imbottitura interna e ripetere l’operazione almeno un paio di volte al giorno per far riprendere al piumone la forma originaria.

Per completare l’asciugatura del piumone, meglio lasciarlo un paio di giorni all’aria aperta, ma non direttamente esposto alla luce solare che potrebbe danneggiarlo e indurirlo.

L’articolo Lavare il piumone in casa: ecco come farlo in lavatrice proviene da Dettagli Home Decor.

6 Febbraio 2022 / / Coffee Break

Stai per trasferirti in una nuova abitazione? Allora avrai sicuramente tantissime cose a cui badare, tra cui pensare a scegliere tra i vari gestori di energia elettrica. Questo è un fattore molto importante, soprattutto se vivi in una casa smart. In tal caso, i consumi potrebbero essere elevati e allora decidere bene diventa fondamentale. Infatti, la spesa per la luce rappresenta un’uscita importante per l’economia domestica. Soprattutto se la tua casa è dotata di sistemi intelligenti.

Se hai deciso di progettare la casa che hai sempre desiderato, sai che è essenziale rivolgersi a dei professionisti. Ad esempio, a uno studio di architettura e design in grado di realizzare lavori che:

  • siano all’avanguardia nell’edilizia green per una migliore sostenibilità ambientale. Infatti, l’impatto ambientale può essere ridotto mediante l’utilizzo di biomateriali;
  • tengano conto degli aggiornamenti in fatto di domotica. In questo modo potrai avere una smart home sempre connessa a internet e automatizzata;
  • adottino soluzioni in grado di evitare gli sprechi di energia.

Lo stesso accade con la scelta del gestore di energia elettrica, per cui è bene affidarsi al parere degli esperti. Per questo, ti consigliamo di consultare l’elenco dei gestori energia elettrica. Qui non solo potrai vedere tutti i fornitori, ma anche leggere i loro punti di forza. Così facendo potrai decidere qual è il più adatto alle tue necessità.

5 punti da considerare per scegliere fra i gestori energia elettrica

Individuare il migliore tra i gestori di energia elettrica non è affatto semplice. Infatti, quest’ultimi sono tanti e l’insieme delle offerte che propongono è davvero vasto. Tant’è che orientarsi diventa spesso complicato. Perciò, al fine di aiutarti a non perdere la bussola, vogliamo darti 5 utili consigli:

  • controlla se il gestore opera nel mercato tutelato o libero. Un tempo tutti i fornitori operavano in un mercato dove i prezzi erano calmierati dall’autorità. Invece, oggi ci sono stati dei sostanziali cambiamenti. Il mercato tutelato coesiste con quello libero, dove i prezzi subiscono le leggi della concorrenza;
  • verifica se l’offerta prevede una sola fascia di consumo (monoraria) o due (bioraria). Nell’ultimo caso puoi avere un lasso di tempo in cui l’energia ti costa meno e uno in cui costa di più. Quest’opzione è conveniente se i tuoi consumi sono concentrati in un unico momento. Ad esempio alla sera;
  • leggi bene il costo al kw/h, cioè il reale costo della luce;
  • confronta il servizio clienti dei vari fornitori. Inoltre, controlla se c’è la possibilità di pagare le bollette online o con domiciliazione;
  • verifica se il fornitore utilizza energia da fonti rinnovabili e se adotta politiche green.

Infine, ti segnaliamo anche uno strumento governativo che ti può aiutare in questa scelta. Si tratta del Portale Offerte di ARERA, l’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente. Cliccando su questo link potrai confrontare decine di offerte di tutti i gestori energia elettrica italiani.

6 Febbraio 2022 / / Case e Interni

Idee per ristrutturare il monolocale in mansarda

Se stai pensando a come arredare un monolocale in mansarda, senza rinunciare a vivere in un ambiente confortevole, prendi spunto dalla casa che ti presentiamo oggi.

Con soli 35 m² la casa è completa, moderna e accogliente, perfetta per una o due persone.

Il fatto che sia una mansarda, abbiamo gli svantaggio dovuti ai vincoli dettati dall’altezza, ma anche lati positivi: vista sui tetti, meno vicini, meno rumore dalla strada.

La piccola terrazza ricavata sul tetto, dopo la ristrutturazione e gli abbaini, consentono qui di avere una maggiore luminosità, una visione più ampia e spazi più vivibili grazie alle nuove altezze ricavate. Il terrazzo, sicuramente delizierà il suo proprietario nelle giornate più calde.

monolocale in mansarda

Se i monolocali open space non ti convincono, ma desideri comunque non sacrificare la visione ampia degli spazi, anche in un piccolo appartamento, puoi pensare di dividere le zone. La soluzione ideale è quella di realizzare pareti vetrate con porte, per dividere gli ambienti. Come in questo spazio dove la camera da letto rimane un locale a sé, ma rimane visibile, mantenendo la profondità di campo, che non fa temere di vivere in spazi bui e ristretti.

Divisione di un monolocale con pareti vetrate

La parete vetrata protegge anche dai rumori provenienti dalle scale e al contempo, permette alla luce naturale di propagarsi, lasciando una sensazione di spaziosità.

L’arredamento è funzionale, moderno e decisamente scandinavo, con un buon numero di mobili contenitori, che negli spazi piccoli, sono sempre molto utili. Tutto ciò che serve è concentrato in pochi metri quadrati. 

In camera da letto, nella parte più alta è stato inserito in nicchia un capiente armadio. 

Divisione di un monolocale con pareti vetrate

Divisione di un monolocale con pareti vetrate

Divisione di un monolocale con pareti vetrate

In cucina, arredata con soluzioni Ikea, c’è tutto il necessario, compreso un tavolo da pranzo rotondo circondato dal modello di sedie DSW disegnato da Eames.

Divisione di un monolocale con pareti vetrate

Divisione di un monolocale con pareti vetrate
Divisione di un monolocale con pareti vetrate

FONTE: Henrik Nero

4 Febbraio 2022 / / My happy place

Chi meglio di noi può dirvi come arredare una mansarda? Chi ci conosce sa benissimo che prima della nostra nuova casa abitavamo nella mansarda dei miei genitori. Proprio da lì abbiamo iniziato, proprio lì la nostra piccola Baby A. ha passato i suoi primi mesi di vita.

Il nostro sogno, prima di comprare casa, era di quello di realizzare il progetto di ristrutturazione della mansarda pensato da Andre, in cui ogni angolo era studiato ad hoc e tutti gli spazi venivano sfruttati. Poi è successo che siamo diventati 3 e allora ci siamo dovuti ridimensionare, ma questa è un’altra storia 🙂

Ecco quindi che vi spiegheremo come avevamo pensato il progetto e vi mostreremo come far diventare un semplice sottotetto un appartamento unico e su misura per voi.

Arredare una mansarda Ikea

Partiamo dal presupposto che non vogliamo spiegarvi come ristrutturare la vostra mansarda, ma semplicemente darvi qualche dritta su come arredare una mansarda, che è ciò per cui siamo qui.
grandi strutturali. Per chi come noi non aveva un grande budget a disposizione, arredare la mansarda con Ikea ci sembrava la soluzione più intelligente.

come arredare mansarda ikea

come arredare una mansarda da Ikea

Ecco quindi come avevamo pensato gli spazi che avevamo a disposizione.
La mansarda aveva un’altezza di 2,25mt nella parte alta, questo ci consentiva di inserire qui la cucina e gli armadi a muro preesistenti.
La cucina era sempre un modello Voxtorp di Ikea, come quella che abbiamo attualmente, a cui avevamo inserito lateralmente una colonna senza sportelli anteriori, per poter inserire la lavatrice, in modo da non dover occupare spazio importante in bagno. L’utilizzo della colonna della cucina Ikea ci avrebbe evitato dover chiamare il falegname per creare l’arredo su misura.

Il bello di poter utilizzare Ikea è che essendo i mobili completamente componibili, si può giocare con le misure che l’azienda ci mette a disposizione per adattarle perfettamente alla vostra mansarda.

L’open space che vedete nel render prevedeva oltre alla cucina a tutta altezza, la zona soggiorno, con divano, tavolo e tv. Il mobile tv previsto è BESTA, disponibile di diverse altezze, profondità e larghezze. Nella parte bassa è stato posizionato un divano a due posti, in questo modo non si ruba altezza a zone di passaggio.

Arredare una mansarda bassa: trucchi e consigli

La parte più bassa della nostra mansarda era di 150cm. Vi facciamo vedere cosa avevamo a disposizione e come volevamo arredare la mansarda bassa.

come arredare una mansarda bassapiantina progetto arredamento mansarda

Nella prima foto trovate lo stato di fatto della mansarda, dove c’era ancora la scala che portava al piano inferiore di casa, due camere e la porta del bagno di fronte a quella che sarebbe stata la cucina, che non avremmo potuto tenere se non facendo un antibagno obbligatorio.

Nella seconda foto trovate il nostro progetto: un open space con zona giorno, cucina e zona pranzo, camera con bagno che sarebbe stata ridotta per dare spazio ad una cabina armadio di tutto rispetto.
Come abbiamo sfruttato la parte bassa della mansarda? Come si vede dalla pianta, sono sempre stati presenti due ripostigli sottotetto, completamente chiusi da ante su misura. Abbiamo spostato un tramezzo dando più spazio alla parte dedicata al ripostiglio, creando una vera e propria cabina armadio, con scaffali per scarpe nell’ultima parte più bassa.

Nell’area dell’open space invece abbiamo mantenuto la parte ripostiglio, posizionando il divano davanti e mantenendo invece più arioso l’ingresso con parete tv.

Arredare una mansarda open space

come arredare mansarda open space

Cucina con open space mansarda

come arredare mansarda open space

Cucina con open space mansarda

Come via abbiamo già fatto vedere dalla pianta, abbiamo creato un unico ambiente di più di 30mq, abolendo una camera da letto, creando una cucina lungo il muro più alto e lungo e distribuendo nello spazio restante soggiorno e zona pranzo.

Qui bisogna essere bravi a suddividere bene gli spazi con illuminazione e arredamento. Ricordatevi di inserire un corpo illuminante sopra al tavolo, per delimitare lo spazio senza muri, dedicato al pranzo. Dividete il salotto utilizzando un mobile libreria, basso o alto, a seconda delle misure del vostro soffitto.

Noi avevamo già gli spazi ben delimitati dalle misure stesse e poi in realtà avevamo a disposizione una super terrazza mansardata che ci lasciava gli ambienti luminosi e ariosi.

Idee arredamento mansarda

Regola numero uno? Aria. Date ai vostri spazi la possibilità di essere il più aperti possibile. Non soffocate tutto con mobili scuri, a tutta altezza (a parte cucina e armadi a muro) o che sporgano più del dovuto dalle pareti.

Prediligete mobili aperti, come quelli in ferro o con ripiani a vista, dai toni chiari e che rimangano leggeri alla vista. Questo vi permetterà di non soffrire troppo quel soffitto spiovente, che se gestito male, vi sembrerà farvi mancare l’aria.

Illuminate più che potete, oltre che con la possibilità di aprire dei lucernari, con illuminazione artificiale che assecondi l’andamento del vostro soffitto (dimenticate lampadari a sospensione). Quindi binari con faretti, faretti singoli e lampade da terra negli ambienti più di comfort.

idee arredamento mansarda

Idee illuminazione mansarda

L’articolo Come arredare una mansarda: da sottotetto ad ambiente di design proviene da My Happy Place.