Quando, nell’estate del 2024, ci è stato affidato l’incarico di trasformare un
edificio industriale dismesso di circa 1.500 mq nella nuova sede del Balletto
di Roma a Monterotondo, abbiamo scelto di partire dall’ascolto: delle esigenze
della
scuola di danza, del ritmo del loro lavoro quotidiano, dell’identità che questa realtà porta
con sé.
Per noi di
CAFElab Architetti, progettare questi spazi ha significato immaginare un luogo in cui danza,
formazione e comunità potessero convivere con naturalezza.
Il cuore dell’edificio: spazi fluidi e relazioni
L’edificio originale presentava vincoli e potenzialità: una lunga parete
vetrata affacciata su via Salaria — in parte oscurata da vecchi cartelloni
pubblicitari e superfetazioni — e tre facciate quasi cieche con ingressi poco
leggibili. All’interno, la struttura in cemento armato con ampie campate
prometteva piena libertà distributiva.
L’accesso alla scuola è oggi un piccolo gioco percettivo: da un ingresso
discreto si attraversa un vestibolo di altezza contenuta, per poi aprirsi
improvvisamente nel grande vano centrale, uno spazio a tutta altezza che
diventa cuore e bussola dell’edificio. Questo ambiente luminoso accoglie e
orienta, intrecciando i percorsi quotidiani di allievi, docenti e
visitatori.
Qui ogni elemento è progettato per favorire comfort e riconoscibilità: la
reception centrale separa i visitatori dagli studenti, un divanetto su misura,
nel caratteristico arancione istituzionale, introduce il codice cromatico che
accompagna tutto il progetto.
Un portale colorato accoglie i più piccoli nelle loro aree dedicate,
diventando un riferimento immediato e un segno giocoso che dà continuità a un
luogo costruito sulle relazioni.
Volumi, trasparenze e visione urbana
Sul fronte di via Salaria si apre la grande superficie vetrata che ospita la
sala danza principale, uno spazio ampio e luminoso, trasformabile in due
ambienti indipendenti grazie alle pareti mobili. Durante il giorno, la vetrata
riflette il ritmo della strada; al tramonto, si accende come una lanterna
urbana, rendendo visibile la coreografia di gesti e movimenti che anima
l’interno. Un dialogo costante con la città, che restituisce al contesto un
frammento di vita artistica in evoluzione.
Materiali, esperienza e comunità
La selezione dei materiali risponde a criteri di prestazione tecnica,
durabilità e identità progettuale. Le pavimentazioni Harlequin garantiscono
sicurezza e comfort per i danzatori; l’illuminazione Disano assicura una resa
luminosa controllata e uniforme, sia nelle sale sia nelle aree di passaggio.
Il risultato è un ambiente pensato per sostenere la pratica quotidiana, ma
anche per diventare punto di riferimento culturale e sociale per la comunità
locale.
Scheda tecnica
- Luogo: Monterotondo (RM), Italia;
-
Cliente:
Balletto di Roma SCARL; - Area: circa 1.500 m²;
- Anno: 2025;
-
Attività: progettazione architettonica, direzione lavori, arredi su
misura; -
Prodotti e materiali: pavimentazioni Harlequin, illuminazione
Disano.
Balletto di Roma in Monterotondo: architecture for dance
In the summer of 2024, we were entrusted with transforming a 1,500 m²
disused industrial building into the new headquarters of the Balletto di
Roma in Monterotondo. From the very beginning, we chose to listen— to the
needs of the company, to the rhythm of their daily work, and to the identity
that this institution brings with it. For us at
CAFElab Architetti, designing these spaces meant imagining a place where dance, education,
and community could coexist naturally.
The Heart of the Building: Fluid Spaces and Connections
The existing structure presented both constraints and opportunities: a long
glazed wall facing Via Salaria—partially hidden by old billboards and
additions—and three almost blind facades with barely readable entrances.
Inside, the reinforced concrete frame with wide spans offered generous
freedom for spatial reorganization.
Today, the entrance to the school unfolds as a subtle perceptual sequence:
from a discreet access point, one passes through a low vestibule that
suddenly opens into the large central hall, a double-height space that
becomes the core and compass of the entire project. This luminous
environment welcomes and guides, weaving together the daily paths of
students, teachers, and visitors.
Every element is designed to support comfort and identity: the central
reception defines flows, while a custom-designed bench in the institution’s
signature orange introduces the chromatic code that runs throughout the
project.
A colored portal guides younger students toward their dedicated areas,
becoming an immediate and playful landmark that reinforces the relational
character of the building.
Volumes, Transparency, and Urban Presence
On the Via Salaria front, a large glazed façade reveals the main dance
studio—a spacious, bright environment that can be divided into two
independent rooms thanks to movable partitions. During the day, the glass
surface reflects the pace of the street; at dusk, it glows like an urban
lantern, offering passersby a glimpse of the gestures and movement unfolding
inside. A continuous dialogue with the city that returns to the urban fabric
a fragment of artistic life in evolution.
Materials, Experience, and Community
The selection of materials follows criteria of technical performance,
durability, and identity. Harlequin flooring ensures safety and comfort for
dancers; Disano lighting provides uniform and controlled illumination both
in the studios and in shared areas.
The result is an environment conceived to support daily practice while
becoming a cultural and social reference point for the local community.






















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