25 Settembre 2025 / / VDR Home Design


Qual è la parte della casa che viviamo di più e che vogliamo sia al tempo stesso iper funzionale e bellissima? 

Esatto, la cucina. Se pensiamo a come è cambiato l’aspetto e il ruolo della cucina nei secoli e soprattutto negli ultimi cento anni, rimaniamo senza parole. 

Le cucine sono state per secoli zone appartate, dedicate alla servitù e sempre caratterizzate da arredi e materiali poveri. 

Non sono mai state concepite come luoghi in cui ospitare o come centro della vita di “rappresentanza” delle famiglie (a meno che fosse l’unico luogo, a parte le camere, presente in casa), perché appunto, luogo di lavoro. 

Per cui è incredibile pensare alla trasformazione che questo ambiente della casa ha subito, specchio ovviamente dello sviluppo delle necessità di tutti noi.

Oggi le cucine sono quanto più grandi si possano realizzare, quanto più belle e funzionali si possano pensare, spesso unite al soggiorno. Questo perché in cucina si prepara e si mangia tutti insieme, quasi sempre il tavolo da pranzo è in comunione tra cucina e soggiorno e non c’è più vergogna a farsi vedere mentre si cucina da mangiare. 

Per tutti questi motivi, quando si arreda una cucina si presta sempre più attenzione ai materiali di cui sarà fatta: dovranno essere resistenti, performanti, longevi e soprattutto facili da pulire e mantenere. 

Il piano di lavoro della cucina in primis è l’oggetto di infinite ricerche: nei miei progetti quasi sempre propongo un materiale, il gres porcellanato. 

Rimani con me in questo post, per scoprire il perché. 

rivestimenti cucina moderna in gres

Top e rivestimenti cucina in gres porcellanato: perché scegliere questo materiale 

Dicevo prima che il gres porcellanato è uno dei materiali che propongo più spesso nelle cucine dei miei clienti. 

Perché questa decisione? 

Ovviamente ci sono tanti altri materiali altamente tecnici che si possono scegliere per il top e gli altri rivestimenti della cucina, ma ci sono alcuni punti specifici per cui il gres rimane uno dei miei preferiti. 

Partiamo però dal principio e cioè: cos’è il gres porcellanato? Come lo si ottiene? 

Il gres porcellanato si ottiene tramite sinterizzazione (cioè un processo di lavorazione ad alta temperatura per cui le polveri vengono messe in uno stampo e scaldate ma senza raggiungere il punto di fusione) di materie prime come argille, ceramica, sabbia… che vengono prima macinate e polverizzate fino a raggiungere la granulometria adatta per essere pressate. 

 

rivestimenti cucina moderna in gres

Questa lavorazione lo rende impermeabile e non poroso e differente dal gres porcellanato naturale, perché si tratta di un materiale evoluto, realizzabile in tanti formati e tante tipologie di finitura. 

Ed eccoci arrivati al cuore del discorso: quali sono le caratteristiche del gres? 

Il primo punto tra tutti potrà sembrare banale ma non lo è: la sua estrema resistenza. Il gres grazie alle sue caratteristiche di robustezza e durezza superficiale è resistente ai graffi, all’usura e a quasi tutte le sollecitazioni fisiche e chimiche (per citarne alcune: calore o shock termici, umidità e agenti chimici come gli acidi). Tutti incidenti che capitano spessissimo in cucina: un coltello che cade di traverso, il limone lasciato per sbaglio qualche minuto in più sul piano, la pentola bollente posata senza niente sotto… 

Insomma, con un materiale di questo tipo puoi davvero cucinare e preparare senza dover tenere a mente il carico mentale di dover stare attento al piano per non rovinarlo per sempre.

 

rivestimenti cucina moderna gres effetto marmo

Un altro punto interessante di cui a mio avviso si parla troppo poco, è il fatto che il gres è un materiale sostenibile. E’ prodotto con materiali naturali e sempre riutilizzabili, rendendolo di fatto un prodotto a scarto zero perché l’intero ciclo produttivo è a basso impatto ambientale; oltre a questo, la sua longevità e l’inalterabilità delle caratteristiche tecniche e del colore nel tempo, lo esclude automaticamente da quel ciclo di prodotti fast che producono scorie a non finire e che di conseguenza inquinano. 

A questo aggiungiamo che è compatto e non poroso, caratteristica questa che lo rende altamente sicuro ed igienico per il contatto con gli alimenti. Come dicevamo prima, è impermeabile all’acqua, per cui non c’è rischio di muffa o marcescenza, non teme le basse o le alte temperature per cui non crepa (sei al sicuro con pentole bollenti e bottiglie ghiacciate), non brucia e non produce fumo in caso di incendio. 

Infine, essendo impermeabile ad acari, batteri, funghi, muffe&co puoi avere altissimi livelli di igienicità.

Rivestimenti cucina moderna: la versatilità del gres porcellanato 

Già ti vedo con tutte le immagini di cucine incredibili salvate su Pinterest e Instagram (lo so perché tutti i miei clienti lo fanno e me lo mostrano). 

Cucine con top in marmo, cemento, legno… ma ti svelo un segreto. Molto spesso non si tratta davvero di quei materiali. 

Spesso si tratta di gres porcellanato: lo sviluppo delle tecnologie in questo campo ha fatto passi enormi ed al giorno d’oggi è davvero possibile ricreare l’effetto marmo Calacatta Imperiale, proprio come se fosse uscito dalla cava.

rivestimento cucina moderna gres effetto legno

E’ possibile avere lastre in grandi formati che permettono di realizzare superfici impegnative come i piani di lavoro della cucina, ma non solo. Si possono realizzare anche bagni, pavimenti, paraschizzi… Insomma, tutto quello che serve per avere un progetto coerente e coordinato. 

Tra le aziende di riferimento nel settore spicca Atlas Plan, brand di Atlas Concorde specializzato nella produzione di grandi lastre in gres porcellanato. Le loro collezioni rappresentano un esempio di eccellenza per chi cerca rivestimenti per cucine moderne, perché coniugano qualità tecnica e bellezza estetica. Ma non solo quindi lastre per i piani di lavoro della cucina. Lastre per poter creare un progetto completo a 360°: dai rivestimenti alle pareti, al pavimento, al top del bagno passando per le facciate ventilate. 

C’è una gamma di prodotti davvero vasta e ampia, adatta all’interno ma anche all’esterno e sono sicura che vedendo i prodotti ti verranno in mente utilizzi di questo materiale a cui ancora non avevi pensato.

Ovviamente ci sono tutti i tipi di effetto marmo a cui puoi pensare, ma ci sono anche gli effetti cemento, se il tuo è uno stile più industriale. Ma c’è anche l’effetto legno, se invece ti ispira di più lo stile scandi o Japandi. 

Insomma, davvero tutto quello che puoi sognare per portare in vita il progetto della tua cucina. 

Le tendenze imperdibili per una cucina contemporanea

Come già dicevo all’inizio del post, la cucina di oggi non è più un ambiente isolato ma è il vero cuore della casa, capace di riflettere lo stile di vita di chi la abita. Lo stile contemporaneo, che va per la maggiore, è però influenzato da una forte contaminazione internazionale e da una ricerca costante di equilibrio tra estetica e funzionalità. In questo scenario, la scelta dei rivestimenti assume fondamentale che non può essere sottovalutato.

Ecco i principali trend che guidano la progettazione delle cucine moderne:

  1. Open space integrato al living

La cucina a vista, integrata con la zona giorno, è ormai una soluzione molto diffusa. Questo approccio apre lo spazio, favorisce la convivialità e permette di vivere la casa in modo più fluido. Ma proprio perché la cucina diventa parte integrante del soggiorno, i materiali devono offrire continuità visiva e coerenza stilistica.
Le lastre di gres porcellanato in grande formato sono perfette per rispondere a questa esigenza: permettono di rivestire top, paraspruzzi e persino pavimenti con superfici coordinate, creando un ambiente omogeneo e sofisticato.

  1. Effetto naturale e materico

Il ritorno ai materiali naturali è uno dei trend più forti del design d’interni. Marmo, pietra e legno evocano calore, eleganza e autenticità. Tuttavia, questi materiali presentano spesso limiti pratici: il marmo è delicato e soggetto a macchie, la pietra può essere porosa, il legno teme l’umidità.
Il gres porcellanato riesce a riprodurre fedelmente le texture naturali, offrendo superfici visivamente identiche agli originali ma molto più resistenti e facili da mantenere. Così si può avere l’effetto scenografico del marmo Calacatta o la matericità del cemento industriale, senza rinunciare alla praticità.

  1. Superfici grandi e continue

Un altro tratto distintivo delle cucine contemporanee è la ricerca di linearità e pulizia formale. Fughe e giunzioni visibili vengono ridotte al minimo, per ottenere un aspetto uniforme e senza interruzioni.
Le lastre in grande formato rispondono perfettamente a questa esigenza: permettono di rivestire anche grandi superfici con pochissime giunzioni, migliorando non solo l’estetica ma anche l’igiene, perché le fughe sono punti critici dove si accumula lo sporco. Il risultato è una cucina minimalista, elegante e più facile da mantenere pulita.

  1. Palette neutre e versatili

I colori naturali – grigi, beige, bianchi caldi, toni della pietra – sono i protagonisti indiscussi delle cucine moderne. Queste tonalità non solo si adattano facilmente a diversi stili (dal nordico allo industriale, dal classico rivisitato al contemporaneo minimal), ma garantiscono anche una maggiore durata nel tempo. Una cucina dai colori neutri non passa di moda e consente di rinnovare l’ambiente con piccoli dettagli decorativi, senza dover intervenire sui rivestimenti principali.
Il gres, disponibile in un’ampia gamma cromatica e finiture materiche, permette di personalizzare la cucina mantenendo però una base sobria e raffinata, pronta a valorizzare gli accessori e gli arredi.

rivestimenti cucina moderna
Kitchen furniture apartment shelf

Rivestimenti cucina in gres porcellanato: una scelta importante e saggia per una casa da sogno

Se mi conosci da un po’ e leggi il mio blog (o i miei social) da qualche tempo, sai quali siano per me i punti cardine della progettazione d’interni. 

La personalizzazione prima di tutti: quella vera, quella che parte da te (tenendo conto della tua bacheca Pinterest, certo) e cuce addosso a te e ai tuoi spazi arredi e colori che ti faranno stare bene. 

Ma anche la praticità perché alla fine le case bisogna viverle bene e senza ansia di dover stare attenti a muoversi perché altrimenti si macchia il divano, si rompe la sedia o si graffia il rivestimento della cucina.

Chiaro che bisogna avere cura di tutto quello che ci circonda, ma non deve diventare un’ossessione. Tutto questo può diventare possibile anche grazie ad una progettazione attenta, che ti ascolta e ascolta i tuoi tempi e il tuo budget. Ti aspetto per progettare la tua nuova cucina dei sogni. 

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25 Settembre 2025 / / La Gatta Sul Tetto

L’ufficio non è soltanto un contenitore di scrivanie, computer e scartoffie. È un luogo che parla, accoglie, sostiene e, se ben progettato, lavora insieme a chi lo abita.
Non ci si pensa quasi mai, ma l’arredamento per ufficio è una delle leve più potenti per migliorare non solo la produttività, ma anche la qualità della vita lavorativa.

arredamento per ufficio

In un’epoca in cui la distinzione tra lavoro e vita privata è sempre più sfumata, pensare all’ufficio come a un ambiente che deve rispecchiare valori, relazioni e benessere diventa fondamentale. E il design, in questo, non è un dettaglio: è la sostanza invisibile che tiene tutto in equilibrio.

Arredamento per ufficio: oltre la semplice funzionalità

Fino a pochi anni fa, l’ufficio era concepito come un insieme di spazi rigidi e standardizzati. Scrivanie in fila, armadi grigi, sedute poco ergonomiche: un arredamento che rispondeva più a logiche di efficienza che di umanità.

Oggi, invece, lo scenario è completamente cambiato.
Le aziende hanno capito che lo spazio influenza il modo di lavorare, la creatività e persino le relazioni tra colleghi. E così l’arredo non è più un elemento accessorio, ma parte integrante della cultura aziendale.

L’arredamento per ufficio è diventato una sorta di linguaggio: comunica apertura o rigidità, stimola concentrazione o condivisione, racconta chi siamo e dove vogliamo andare.

Ergonomia e benessere: la base di ogni progetto

Quando si parla di arredare un ufficio, il primo pensiero dovrebbe andare al benessere delle persone.
Una sedia non adatta può trasformarsi in un ostacolo quotidiano, generando fastidi e riducendo la concentrazione. Una scrivania troppo bassa o mal posizionata può rallentare i movimenti, diventando una barriera invisibile.

Ecco perché oggi si punta molto su soluzioni ergonomiche: sedute che accompagnano la postura, scrivanie regolabili, accessori che riducono lo stress visivo e muscolare. Non si tratta di vezzi estetici, ma di investimenti concreti sulla salute e sulla produttività.

Perché, in fondo, un ufficio che non mette a proprio agio chi lo vive, non è un vero ufficio.

La flessibilità come nuovo standard

Il mondo del lavoro è in costante trasformazione. Smart working, team fluidi, riunioni ibride: la parola chiave è flessibilità.
Di conseguenza, anche l’arredamento deve rispondere a questa esigenza.

I mobili per ufficio non sono più elementi fissi, ma sistemi modulari che si adattano. Tavoli che diventano postazioni condivise, pareti attrezzate che separano e organizzano senza appesantire, librerie che fungono anche da divisori acustici.

La forza del design sta proprio in questo: rendere uno spazio capace di cambiare, seguendo i ritmi e le necessità di chi lo utilizza.

Il potere del colore e dei materiali

Spesso si sottovaluta quanto l’aspetto visivo di un ambiente incida sulla mente.
Un ufficio dai colori spenti e monotoni tende a trasmettere stanchezza, mentre tonalità calibrate possono stimolare attenzione o rilassare, a seconda della funzione dello spazio.

Allo stesso modo, i materiali giocano un ruolo fondamentale: il legno restituisce calore e accoglienza, il vetro evoca trasparenza e luce, il metallo trasmette solidità e modernità.
L’arredamento per ufficio, in questo senso, diventa una vera e propria regia di sensazioni.

Arredare per raccontare un’identità

Un ufficio non parla solo di lavoro: parla di chi lo vive. È un biglietto da visita per i clienti e un riflesso dei valori aziendali per chi ci lavora ogni giorno.
Scegliere un certo tipo di arredamento significa dichiarare qualcosa di sé: un design minimalista racconta essenzialità e rigore, mentre ambienti più caldi e dinamici parlano di apertura e innovazione.

In un’epoca in cui la brand identity si costruisce su più livelli, anche lo spazio fisico diventa parte integrante della narrazione.

Arredamento per ufficio: un ponte tra persone e idee

Alla fine, arredare un ufficio non è soltanto una questione di sedie e scrivanie. È costruire un ponte invisibile tra persone e idee, tra ciò che si sogna e ciò che si realizza ogni giorno.

Perché il lavoro prende forma non solo nei progetti, ma anche negli spazi che li accolgono.
E un buon arredamento non è un accessorio: è un alleato silenzioso che sostiene, ispira, accompagna.

24 Settembre 2025 / / Romina Sita

Ti è mai capitato di sentire che la tua casa non ti rappresenta più? Forse ami alcuni pezzi d’arredo, ma messi insieme creano confusione. Oppure vivi circondata da oggetti che raccontano momenti importanti… eppure lo spazio risulta pieno, visivamente pesante, difficile da vivere ogni giorno.
In questo articolo scoprirai come il binomio decluttering e home styling può trasformare la tua casa, rendendola non solo più bella, ma anche più funzionale e vicina alla tua personalità.

INDICE DEI CONTENUTI
Il problema nascosto di una casa che non “funziona”
Immagina se invece “funzionasse”…
Perché partire dal decluttering
Il ruolo dell’home styling
Decluttering e home styling: insieme funzionano meglio
Idee pratiche per partire subito
Chi è Decluttering Lab Milano

Il problema nascosto di una casa che non “funziona”

All’inizio, quando si entra in una casa nuova, tutto sembra semplice: pochi arredi, pochi oggetti, spazi leggeri e ordinati.
C’è freschezza, entusiasmo e la sensazione che ogni elemento sia al posto giusto. Ma col passare del tempo la vita diventa sempre più frenetica, le priorità cambiano e inevitabilmente la casa viene trascurata.

Senza accorgertene inizi ad accumulare: un acquisto fatto d’impulso “perché era in offerta”, un oggetto preso solo perché in quel momento ti piaceva, ricordi che si sommano ai ricordi, fino a occupare ogni superficie.
Non c’è un vero motivo per cui restino lì, ma piano piano riempiono gli spazi e li appesantiscono.
Fino a ritrovarti lì, senza neanche capire come ci sei arrivata.

Il punto è che tutto questo succede perché molto spesso non ci poniamo una domanda fondamentale:

“Cosa voglio davvero far emergere negli spazi in cui vivo?”

Senza questa consapevolezza, anche una casa arredata con gusto può trasformarsi in un luogo caotico, con armadi pieni, superfici sovraccariche e angoli che trasmettono disordine.

Come mi piace dire spesso: una casa può avere l’arredo più bello che vuoi, ma se non è ben organizzata e se ogni oggetto non ha un posto (facile da raggiungere), difficilmente diventa vivibile, funzionale e serena.
E questo vale per tutti, anche per chi ama l’arredo e segue le tendenze: senza una base chiara, la casa rischia di non comunicare nulla su chi siamo davvero.

Io stessa, qualche anno fa, mi sono ritrovata esattamente in questa situazione. Ero circondata da oggetti a cui ero affezionata, ma che creavano soltanto confusione.
Ogni giorno li vedevo lì e provavo un leggero senso di disagio, che, sommato ad altre piccole criticità, mi faceva sentire insoddisfatta.

Ecco perché, prima ancora di pensare allo stile o a nuovi arredi, c’è un passaggio imprescindibile: liberarsi dagli oggetti superflui.
È la base per tutto.
E fidati: in una casa ce ne sono davvero tanti, anche senza che ce ne rendiamo conto.

Immagina se invece “funzionasse”…

Immagina invece di aprire la porta di casa e sentire subito leggerezza. Gli spazi sono organizzati, ogni oggetto ha il suo posto e la tua personalità si riflette chiaramente nell’ambiente. Un soggiorno armonioso, una camera rilassante, una cucina funzionale ma elegante: tutto sembra parlare di te senza creare stress o ansia.

Questa non è solo una fantasia: con decluttering e home styling, può diventare la tua realtà quotidiana.

Perché partire dal decluttering

Il decluttering è la base: senza eliminare il superfluo, qualsiasi progetto di arredo rischia di fallire. Non è solo “buttare via cose”, ma un atto di scelta consapevole: quali oggetti meritano di restare nella tua vita e quali, invece, appesantiscono il tuo spazio e la tua mente?

decluttering

Benefici concreti

  • Alleggerimento visivo e mentale: uno spazio meno pieno riduce il sovraccarico sensoriale. Lo sapevi che vivere in ambienti disordinati aumenta lo stress? Eliminando il superfluo, anche la tua mente respira.
  • Riduzione del caos: quando ogni cosa ha un posto, ritrovare ciò che serve diventa facile e veloce. Meno tempo perso a cercare, più tempo per te.
  • Valorizzazione di ciò che ami: gli oggetti che conservi diventano protagonisti, non spariscono tra mille altre cose.

Come farlo davvero

  • Parti da una stanza alla volta. Non tentare di fare tutta la casa in un giorno.
  • Chiediti per ogni oggetto: “Mi serve davvero? Mi fa stare bene? Rappresenta chi sono oggi?”
  • Crea tre gruppi: tenere, donare/vendere, buttare. Sii onesta con te stessa: liberarsi di ciò che appesantisce è liberatorio.

Esperienza personale

Quando ho iniziato il mio primo decluttering, ho scoperto oggetti che non usavo da anni: doppioni, cose non più funzionanti, cose che avevo ricomprato perché credevo perse, piccoli utensili e cavi elettrici che non so nemmeno a cosa servono!

Eliminandoli, ho fatto spazio a tutti gli oggetti che ho scelto di conservare e ora sono lì, ognuno al suo posto, ben visibili e facili da prendere, usare e rimettere via.

Un ambiente ordinato è come una tela bianca: permette di dare risalto ai dettagli, esprimere la tua personalità e creare equilibrio.

Il ruolo dell’home styling

Dopo aver eliminato il superfluo, arriva la parte più creativa: lo styling. Non è semplice decorazione, ma progettare una visione coerente che racconti chi sei. Colori, proporzioni, luci e tessuti diventano gli strumenti per dare armonia agli ambienti e renderli funzionali.

home-styling

Benefici concreti

  • Raccontare chi sei attraverso gli ambienti: ogni colore, tessuto o elemento d’arredo può esprimere un tratto della tua personalità.
  • Equilibrio tra estetica e funzionalità: non serve solo che la casa sia bella: deve essere anche comoda da vivere.
  • Creazione di armonia visiva: gli oggetti scelti con criterio valorizzano lo spazio invece di appesantirlo.

Come applicarlo

  • Gioca con i colori: scegli una palette di 2-3 colori principali neutri e piccole note di accento.
  • Pensa alle proporzioni: non sovraccaricare un tavolo o una mensola; lascia respirare gli elementi.
  • Sfrutta luci e tessuti: una lampada strategica o un tappeto morbido possono trasformare l’atmosfera.
  • Esponi i tuoi oggetti del cuore: libri, poster, collezioni, ricordi possono diventare parte dello styling se collocati con equilibrio.

Esperienza personale

Dopo aver fatto decluttering, ho rivisto i miei spazi di casa con occhi nuovi e certamente più creativi: ogni pezzo ha trovato il suo posto.
Una poltrona che mi sono goduta per anni e che mi ricordo quando allattavo, è diventata il fulcro della zona relax, mentre le stampe appese in modo armonico hanno dato carattere alle pareti. La stanza casa non è mai stata così “mia”.

Decluttering e home styling: insieme funzionano meglio

Spesso ci si concentra sull’arredamento senza prima fare ordine, oppure si fa decluttering senza ripensare lo spazio. Il risultato è: ambienti che restano disorganizzati, poco funzionali o privi di carattere.

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Quando uniamo i due approcci, succede qualcosa di speciale:

  • Ogni oggetto ha un senso: ciò che resta non è casuale, ma scelto per funzione o bellezza. Questo trasforma ogni elemento in protagonista, senza creare confusione.
  • Gli spazi liberi danno respiro: aree sgombre valorizzano i dettagli e permettono alla casa di apparire più ampia e armoniosa.
  • Benessere visivo e mentale: vivere in un ambiente ordinato e armonico riduce stress e affaticamento mentale, migliorando l’umore e la qualità della vita quotidiana.

In pratica, non è solo una questione estetica: è un nuovo modo di abitare la casa, dove funzionalità, armonia e identità personale coesistono perfettamente.

Esempio pratico

Io stessa, dopo aver fatto decluttering e poi ripensato ai miei vani a giorno con lo styling, ho visto la differenza: gli oggetti che ho scelto di mantenere hanno trovato il loro posto, assunto valore e tutto lo spazio respira. La casa è diventata più accogliente e piacevole da vivere ogni giorno.

Idee pratiche per partire subito

Trasformare la tua casa con il decluttering e l’home styling non significa stravolgerla da cima a fondo. A volte bastano pochi accorgimenti mirati per ottenere risultati sorprendenti. Ecco da dove puoi cominciare:

Living accogliente

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Il soggiorno è il cuore della casa, il luogo in cui ricevi ospiti e ti rilassi.

Togli ciò che non serve (es. riviste vecchie, soprammobili accumulati, piccoli oggetti che creano solo disordine visivo, oggetti vari che hai ricevuto in regalo ma che non ti sono mai piaciuti) e lascia spazio a pochi elementi scenografici che raccontano chi sei.

  • Un tappeto morbido che definisce l’area relax
  • Un punto luce ben posizionato che scalda l’atmosfera
  • Una poltrona speciale o un quadro che diventa protagonista della stanza

Camera da letto rilassante

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  • La camera da letto deve essere un rifugio, non un deposito di cose. Elimina il disordine visivo, svuota i comodini e ripensa i punti focali della stanza.
  • Scegli tonalità neutre e rilassanti per biancheria e tende
  • Punta su tessuti naturali come cotone o lino per favorire il benessere
  • Riduci al minimo gli oggetti in vista, così la mente si “spegne” più facilmente la sera.

Il risultato è uno spazio che favorisce davvero riposo e ti rigenera.

Cucina funzionale ma armoniosa

cucina-funzionale-armoniosa

In cucina l’organizzazione è tutto, ma anche l’occhio vuole la sua parte. Non serve riempirla di accessori: basta scegliere con cura.

  • Superfici libere per cucinare senza stress
  • Contenitori coordinati per alimenti e spezie: pratici e decorativi allo stesso tempo
  • Una palette di colori coerente per piccoli dettagli (tazze, strofinacci, utensili)

In questo modo, anche cucinare diventa un’esperienza più fluida e piacevole.

Ingresso organizzato

ingresso-organizzato

L’ingresso è il tuo biglietto da visita: il primo impatto appena varchi la porta.

  • Un appendiabiti minimal per giacche e borse
  • Uno svuota-tasche elegante per chiavi e oggetti quotidiani
  • Uno specchio ben posizionato per dare luce e ampiezza allo spazio

Così l’accoglienza diventa immediata, fluida e già in sintonia con lo stile della tua casa.

Il risultato: leggerezza e stile

Quando unisci decluttering e styling, la tua casa si alleggerisce e al tempo stesso acquista carattere. Non è un lusso, ma un vero strumento per vivere meglio: gli spazi diventano più funzionali, più belli e soprattutto più vicini alla tua identità e alle tue esigenze quotidiane.

Questo articolo è stato realizzato in collaborazione con Decluttering Lab Milano.

Facci sapere qui sotto con un commento, da quale angolo della tua casa inizierai a fare decluttering + home styling.

Chi è Decluttering Lab Milano

Due ragazze con un’unica visione: aiutarti a ritrovare equilibrio e funzionalità negli spazi attraverso percorsi personalizzati di organizzazione e decluttering.
Vieni a conoscerci.

Foto by Unsplash

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Te la lascio qui.

L’articolo Home Styling e Decluttering: il binomio perfetto per una casa che ti rappresenta e si prende cura di te sembra essere il primo su Romina Sita.

24 Settembre 2025 / / Casa Poetica

Decluttering per Bilancia - Casa Poetica

Il decluttering per Bilancia è un processo che va oltre la semplice eliminazione del superfluo: si tratta di trovare il perfetto equilibrio tra ordine e bellezza, funzionalità e estetica. Se c’è un segno che ama circondarsi di armonia, quello sei tu. Ogni angolo della tua casa deve trasmettere serenità, eleganza e benessere. Tuttavia, la tua tendenza a voler accontentare tutti e a rimandare le decisioni può portarti ad accumulare oggetti che non ti rappresentano più.

Sei pronta a trasformare la tua casa in un’oasi di equilibrio, liberandoti di ciò che non rispecchia più il tuo stile? Scopri il metodo perfetto per fare decluttering in modo strategico, senza rinunciare alla bellezza.



1. Decluttering per Bilancia: l’arte di scegliere con armonia

Bilancia, il tuo più grande dilemma è proprio scegliere. Ti ritrovi spesso a conservare oggetti per paura di pentirtene o perché “potrebbero servire” in futuro. Il problema? Più rimandi, più il disordine cresce.

Come semplificare le decisioni nel decluttering per Bilancia:

  • Fai domande mirate: questo oggetto mi rappresenta ancora? Mi dà gioia e benessere? Se la risposta è no, è tempo di lasciarlo andare.
  • Segui la regola del doppione: se hai due oggetti simili, tieni solo quello che preferisci davvero.
  • Pensa all’armonia degli spazi: l’ordine visivo è fondamentale per il tuo benessere. Mantieni solo ciò che contribuisce a un’atmosfera equilibrata.

Il risultato: una casa che riflette la tua personalità e trasmette leggerezza.



2. Decluttering dell’armadio: stile sì, caos no

Ami la moda e la bellezza, e il tuo armadio è probabilmente pieno di capi eleganti, accessori raffinati e scarpe che parlano di te. Ma quanto di tutto questo usi davvero?

Come fare decluttering nell’armadio senza perdere il tuo stile:

  • Elimina i capi che non ti fanno sentire al meglio: se un abito non ti valorizza, non merita spazio.
  • Semplifica la palette di colori: un guardaroba armonioso facilita gli abbinamenti e riduce il tempo che impieghi per vestirti.
  • Dai priorità alla qualità: meglio pochi pezzi di valore che tanti capi che non rispecchiano il tuo stile sofisticato.

Il risultato: un armadio pratico e raffinato, in cui ogni capo è una scelta consapevole.



3. Decluttering delle decorazioni: meno caos, più raffinatezza

Il tuo occhio per il design è impeccabile, ma troppi oggetti decorativi possono creare un senso di confusione visiva. Il decluttering per Bilancia non significa eliminare il bello, ma valorizzarlo.

Come rendere i tuoi spazi eleganti e armoniosi:

  • Crea un punto focale: scegli un elemento di design su cui far convergere l’attenzione e libera lo spazio attorno.
  • Mantieni un equilibrio visivo: evita sovraccarichi di oggetti che appesantiscono la stanza.
  • Opta per colori e materiali in sintonia: una palette cromatica coerente dona equilibrio e ordine.

Il risultato: un ambiente sofisticato e rilassante, in cui ogni elemento ha il suo posto perfetto.



4. Decluttering per Bilancia degli oggetti sentimentali: lascia andare con grazia

A volte tendi a conservare oggetti solo perché ti ricordano momenti o persone importanti, anche se non ti danno più gioia. Ma il vero valore dei ricordi non è negli oggetti, ma nelle emozioni che ti hanno lasciato.

Come affrontare il decluttering emotivo:

  • Scegli con cura ciò che vuoi davvero conservare: non tutto merita di restare nella tua casa, ma solo ciò che ti trasmette positività.
  • Digitalizza lettere, biglietti e foto: puoi conservare il ricordo senza occupare spazio fisico.
  • Regala ciò che non fa più parte del tuo presente: donare un oggetto a qualcuno che lo apprezza più di te è un ottimo modo per lasciarlo andare senza rimpianti.

Il risultato: un ambiente più leggero e sereno, senza il peso del passato.



5. Decluttering della zona relax: equilibrio tra estetica e funzionalità

Per te, Bilancia, il relax è fondamentale. Il soggiorno e la camera da letto devono essere spazi che ti fanno sentire in pace. Ma se sono troppo pieni, rischiano di perdere il loro scopo.

Come ottimizzare gli spazi di relax:

  • Riduci il numero di oggetti sui ripiani: troppi dettagli distraggono e creano confusione mentale.
  • Scegli tessili confortevoli e di qualità: un letto con lenzuola morbide e un divano accogliente fanno la differenza.
  • Profuma l’ambiente: candele e diffusori con fragranze rilassanti possono migliorare il benessere della tua casa.

Il risultato: un rifugio di pace, dove ricaricare le energie in un ambiente perfettamente armonico.



6. Spazi di lavoro e produttività: una scrivania funzionale

Per te, avere un ambiente di lavoro ordinato è essenziale. Tuttavia, se la tua scrivania è invasa da oggetti, può diventare difficile concentrarti.

Come organizzare il tuo spazio di lavoro:

  • Minimalismo funzionale: elimina tutto ciò che non è strettamente necessario.
  • Usa organizer da scrivania: divisori, portadocumenti e vaschette ti aiuteranno a mantenere tutto al posto giusto.
  • Crea una zona relax: uno spazio vuoto sulla scrivania o un piccolo angolo con una pianta può favorire la concentrazione.

Il risultato: una postazione che stimola la produttività e riduce lo stress.



Decluttering per Bilancia, il segreto per una casa equilibrata e armoniosa

Il decluttering per Bilancia non è una rinuncia, ma un modo per creare spazi che rispecchiano la tua essenza e il tuo gusto raffinato. Mantenere l’equilibrio tra estetica e funzionalità ti permetterà di vivere in una casa che ti trasmette serenità e benessere. Sei pronta a creare il tuo spazio perfetto, eliminando tutto ciò che non ti serve più?

Vuoi un decluttering personalizzato per rendere la tua casa più armoniosa ed elegante? Contattami per una consulenza su misura e insieme trasformeremo i tuoi spazi in un riflesso perfetto del tuo stile!





Cover Photo by I-Stock





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23 Settembre 2025 / / Casa Poetica

Organizzare un ufficio in casa - Casa Poetica

Come organizzare un ufficio in casa è una domanda che oggi riguarda sempre più persone. Che si tratti di smart working, studio o gestione della burocrazia familiare, avere uno spazio funzionale è diventato indispensabile.
Non tutte le abitazioni, però, offrono una stanza dedicata: c’è chi ha la possibilità di ritagliarsi un ambiente riservato e chi, invece, deve convivere con ambienti condivisi, adattandoli di volta in volta.

In entrambi i casi è possibile creare un sistema ordinato, pratico e anche piacevole da vivere. Basta avere le idee chiare su come organizzare, suddividere e personalizzare lo spazio in base alle reali esigenze.



Organizzare un ufficio in casa con una stanza dedicata

Se hai la possibilità di destinare una stanza intera al lavoro o allo studio, la prima cosa da fare è decidere una disposizione funzionale. La scrivania andrebbe sempre posizionata vicino alla luce naturale, se possibile lateralmente rispetto alla finestra, per evitare riflessi diretti. L’illuminazione artificiale va pensata in modo integrato: una luce a soffitto diffusa e una lampada direzionabile sulla scrivania sono una buona base.

Accanto alla postazione principale, è utile prevedere uno spazio per l’archiviazione: una libreria chiusa, una cassettiera, o anche una combinazione di scatole e raccoglitori coordinati. L’importante è che tutto abbia un posto preciso e che l’organizzazione sia facile da mantenere.

In un ambiente dedicato, la tentazione di accumulare è forte. Per questo, anche qui, serve criterio: ogni cosa deve avere una funzione, ed evitare l’effetto “magazzino”.

Infine, non trascurare l’aspetto personale. Una fotografia, una pianta, una stampa appesa a parete, possono rendere lo spazio più accogliente e “tuo”. L’obiettivo non è arredare per riempire, ma inserire pochi dettagli scelti, che rendano l’ambiente più stimolante e leggero da abitare ogni giorno.



Come organizzare un ufficio in casa quando non c’è una stanza dedicata

Quando non c’è una stanza da destinare all’ufficio, il tema principale diventa la flessibilità. In questi casi, la parola chiave è reversibilità: lo spazio deve trasformarsi con facilità, passando dalla funzione di lavoro a quella di vita quotidiana, senza lasciare tracce o disordine.

Un tavolo da cucina può diventare scrivania al mattino e tornare tavolo per i pasti alla sera. Il segreto sta nel tenere gli strumenti di lavoro raccolti e facilmente rimovibili: un vassoio con laptop, blocco note, caricabatterie; una scatola o una borsa da chiudere e riporre a fine giornata.

Può essere utile anche un carrellino con rotelle o un piccolo mobile contenitore: permette di spostare il “lavoro” dove serve, e farlo sparire quando non serve più.

Per l’archiviazione, scegli soluzioni compatte e chiudibili: una scatola per i documenti, una busta con chiusura per le scartoffie da consultare. Anche un semplice raccoglitore in un armadio può funzionare, purché abbia una logica interna chiara e sia facile da mantenere nel tempo.

In questi casi, l’ordine non si costruisce con lo spazio, ma con il metodo.



Un ambiente che funziona, un ambiente che ti sostiene

Sia che tu abbia una stanza dedicata, sia che tu debba organizzarti in un angolo del soggiorno o della cucina, l’ambiente influenza il tuo modo di lavorare. Spazi sovraccarichi generano distrazione; ambienti troppo anonimi, invece, rischiano di essere respingenti.

La chiave sta nel trovare un equilibrio tra funzionalità e identità: ci deve essere ordine, ma anche presenza. Ci devono essere criteri pratici, ma anche dettagli che parlano di te.

Una lampada che ti piace, una tazza dedicata al lavoro, un piccolo oggetto decorativo possono cambiare il tuo rapporto con lo spazio. L’importante è non riempire, ma scegliere con attenzione. Pochi elementi ben pensati sono molto più efficaci di tanti oggetti accumulati.



Organizzare il tuo ufficio in casa è un investimento sul tuo benessere

Sapere come organizzare un ufficio in casa significa creare un ambiente che ti supporta, non che ti ostacola.
Un luogo dove puoi concentrarti, ritrovare ciò che ti serve, chiudere una giornata di lavoro senza sentirti soffocare dal disordine.

Che tu abbia una stanza a disposizione o solo un angolo da reinventare ogni giorno, è possibile costruire una postazione di lavoro su misura.
E se hai bisogno di un aiuto concreto per capire da dove iniziare o come adattare lo spazio alle tue abitudini, posso accompagnarti in questo percorso.

Contattami per una consulenza personalizzata: insieme possiamo creare un ufficio domestico che ti somigli, che funzioni e che renda le tue giornate più semplici.





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L’articolo Come organizzare un ufficio in casa: guida per ogni spazio proviene da Casa Poetica.

23 Settembre 2025 / / La Gatta Sul Tetto

Immergersi in una vasca da bagno, o farsi una doccia calda, sono oggi gesti automatici. Eppure dietro la nostra normalissima stanza da bagno, c’è una storia incredibile, un viaggio lunghissimo che attraversa millenni.

Mohenjo-Daro, scavi della “grande vasca”. Crediti foto: di Saqib Qayyum – Opera propria, CC BY-SA 3.0

Con questo articolo partiamo per questo viaggio, indagando le origini del bagno, l’importanza dell’igiene nelle antiche civiltà e il rapporto con l’acqua.

Evoluzione del bagno: dalla preistoria al bagno pubblico

La parola bagno deriva dal latino balneum e significa immersione in un liquido. Quale popolazione antica si aggiudichi le origini del bagno non è certo, ma è possibile tracciare una sorta di storia del bagno attraverso secoli e continenti.

Lawrence Wright, nel suo libro “Civiltà in bagno”, traccia questa storia partendo dalle prime civiltà. L’uomo primitivo comprese intuitivamente la necessità di tenere gli escrementi lontani dal corpo per evitare malattie, e che l’acqua corrente potesse spazzare via i rifiuti. Il primo “bagno” era semplicemente uno specchio d’acqua, presso il quale si soddisfavano i bisogni fisiologici e ci si lavava.

Le prime tracce di sistemi fognari e ambienti dedicati all’igiene risalgono alla valle dell’Indo (nell’attuale Pakistan),dove si trovano i resti di antichi gabinetti e fognature datate dal 2800 a.C. I complessi urbani di Mohenjo-Daro e Harappa erano dotati di un’avanzata rete fognaria.

Tuttavia, non dobbiamo immaginare che ogni casa avesse il suo bagno personale come lo intendiamo oggi. Molto probabilmente queste reti idrauliche erano collegati a luoghi pubblici provvisti di latrine e piscine.

Gli scavi di Mohenjo-Daro hanno rivelato la presenza di quello che viene chiamato Grande Bagno, una vasca di circa 80mq, realizzata in mattoni. Sul fondo sono stati reperiti i resti di una sostanza bituminosa, usata per sigillare la piscina. 

Questo dimostra che il bagno delle origini era un luogo sociale, e che le attività legate all’igiene del corpo e alle esigenze fisiologiche si svolgevano in pubblico, senza tabù. 

Spesso l’immergersi nell’acqua era legato a motivi  religiosi, di prestigio sociale o terapeutici, piuttosto che per le esigenze igieniche moderne.

L’evoluzione del bagno in Mesopotamia e in Cina

Nello stesso periodo, i popoli della Mesopotamia costruiscono città e piramidi, ma gli scavi non hanno restituito tracce di reti fognarie. I bagni più evoluti, presenti nei palazzi delle élite, erano dotati di servizi igienici in stanze separate, collegati a rudimentali impianti idraulici che convogliavano le acque reflue in pozzi neri. 

La maggior parte della popolazione si serviva di toilette scavate in buche profonde 4-5 metri per 1 metro di diametro, foderate in ceramica, con filtrazione dei bisogni nel terreno.

Toilette con sciacquone in pietra, Yueyang, Cina, 400 a.C

Il sito archeologico di Yueyang, vicino odierna città di Xi’an, nella Cina Centrale, ha restituito quello che potrebbe essere il wc con sciacquone più antico di sempre, risalente a 2400 anni fa. Certo, si tratta di un reperto più recente rispetto ai siti sopra menzionati, ma il livello di progresso tecnologico del reperto testimonia una tradizione molto più antica.

L’ossessione per l’igiene nell’Antico Egitto

L’Antico Egitto, pur non disponendo di sistemi fognari, aveva sviluppato un approccio sofisticato all’igiene personale e alla gestione dei bisogni fisiologici. L’acqua era trasportata dal Nilo in appositi recipienti e immagazzinata in cisterne per usarla all’occorrenza.

Non esistevano bagni pubblici, ma ogni casa aveva la sua toilette, all’esterno o in uno stanzino interno. La latrina consisteva in un vaso di pietra arenaria, dotato di un sedile di mattoni o di legno, sotto cui vi era una cavità piena di sabbia che assorbiva liquami e odori. Questa era poi svuotata a mano, e i rifiuti gettati nei canali o utilizzati come concime nei campi. Pare che la toilette del faraone fosse d’oro con il sedile in velluto, ma forse si tratta solo di una leggenda.

L’igiene del corpo era praticata in modo ossessivo da tutte le classi sociali, con l’utilizzo di preparati cosmetici, unguenti, profumi. Tanto che lo storico greco Erodoto ebbe a dire:

«Gli Egizi preferiscono essere puliti piuttosto che belli».

Erodoto

Si trattava di un vero e proprio culto legato alla credenza che il corpo fosse il luogo sacro che custodiva l’anima immortale.  Gli antichi egizi usavano lavare i denti con bicarbonato e sia le donne che gli uomini si radevano il corpo.

Evoluzione del bagno
Barbiere, Tomba di Userhat, XVIII dinastia, Tebe, dipinto murale

Famosi i coni riempiti con fragranze varie inseriti nelle parrucche, mentre a corte esisteva la carica di “Capo della camera da bagno”, incaricato di controllare il servizio igienico del Faraone.

Banchetto, tomba di Nebaum, XVIII dinastia, Tebe, dipinto murale

Quasi ogni abitazione aveva la propria stanza da bagno. Si trattava di vani rivestiti in pietra e dotati di un pavimento leggermente inclinato per far defluire l’acqua. Questa era poi convogliata all’esterno tramite canali di drenaggio e veicolata nel giardino all’esterno. Per lavarsi si utilizzava quella che si può definire la prima doccia della storia: un inserviente versava l’acqua dall’alto, e poi massaggiava il corpo con sale e miele.

Evoluzione del bagno
La toilette delle nobildonne, Tomba di Rekhmire, Nuovo-Regno, dipinto murale

Nella prossima puntata vi raccontiamo l’evoluzione del bagno ai tempi degli antichi greci e romani.

Qui puoi leggere gli articoli dedicati alla storia della casa e dell’arredo.

22 Settembre 2025 / / Dettagli Home Decor

Giulio Caponi, artista e designer italiano, arricchisce la sua celebre Linea Contemporanea con una selezione di tappeti contemporanei che rappresentano l’eccellenza del made in Italy. Ogni pezzo è un’opera d’arte tessile unica, dove tradizione artigianale e visione moderna si fondono in creazioni irripetibili.

foto Paolo Biava

L’Arte di Giulio Caponi: dal giornalismo al design tessile 

Ex giornalista trasformatosi in artista tessile autodidatta, Giulio Caponi ha sviluppato una tecnica distintiva che trasforma i tappeti in veri e propri reportage emotivi. La sua filosofia creativa si basa sull’intreccio di memorie e poesia, dove ogni nodo e punto diventano frammenti di racconto.

Ogni idea nasce da un’emozione, spesso dalla nostalgia“, spiega l’artista. Il processo creativo inizia sempre con un acquerello su carta, suo personale modo di pensare e progettare. Successivamente, l’ago diventa strumento di lettura e scrittura simultanea, creando segni che osserva da vicino mentre li produce. 

tappeto contemporaneo realizzato in lana e con cuciture a vista
La Foglia – foto Andrea Tortelli

Materiali naturali e sostenibilità nella Linea Contemporanea

I tappeti contemporanei di Giulio Caponi si distinguono per la scelta rigorosa di materiali naturali completamente italiani. Il feltro viene realizzato da un gruppo di ragazzi disabili dell’Alto Adige che allevano pecore, le tosano e producono manualmente la stoffa, successivamente tinta con elementi naturali come radici, frutta, fiori e rami.

La lana per il ricamo proviene invece dalla Sardegna, filata rigorosamente a mano. Il bianco deriva da pecore bianche, il nero da pecore nere, mentre gli altri colori sono ottenuti attraverso tinture naturali con mirto, bucce di melograno ed erbe locali.

I nuovi tappeti di Giulio Caponi della Collezione 2025

La Linea Contemporanea si espande con cinque nuovi capolavori tessili:

tappeto in lana rotondo Domino Dancing di Giulio Caponi
foto Andrea Tortelli

Domino Dancing (ø150 cm) evoca l’atmosfera disco degli anni ’70 con piccoli soli danzanti in feltro e lana alpina, creando un gioco di luci reminiscente delle lampade da discoteca d’epoca.

tappeto La Foglia della nuova Linea Contemporanea di Giulio Caponi
foto Andrea Tortelli

La Foglia: Linfa Vitale (190×150 cm) celebra la natura con tonalità verdi che respirano e nutrono lo sguardo, rappresentando un inno al creato attraverso forme organiche ricamate su feltro con lana alpina.

tappeto in lana ispirato all'autunno

Meglio che la Voce (190×150 cm) segna l’evoluzione artistica di Giulio Caponi dai versi poetici alla natura, catturando una visione di passato-presente caratteristica della fine degli anni 2000.

tappeto in lana e cuciture a vista della nuova linea contemporanea disegnata da Giulio Caponi
foto Andrea Tortelli

Piazza d’Italia(190×180 cm) sospende l’osservatore tra architetture e ricordi, realtà e immaginazione, invitando ogni spettatore ad aggiungere il proprio pensiero alla narrazione tessile.

passatoia in lana della collezione Linea Contemporanea 2025 firmata Giulio Caponi
foto Andrea Tortelli

Passatoia Mente Alata (85×240 cm) spalanca spazi di invenzione su moquette, offrendo un percorso libero dove il pensiero si muove tra forme e colori in totale libertà espressiva. 

Tecnica Artigianale e unicità

Ogni tappeto viene realizzato principalmente con punto erba e punto croce, tecniche che Giulio Caponi padroneggia con maestria poetica. Per l’artista, ricamare equivale a “ingrandire una frazione sonora di una parola, osservare al microscopio una consonante o una vocale”.

Questa filosofia trasforma ogni creazione della Linea Contemporanea in un pezzo unico e irripetibile, dove paesaggi naturali e pensieri astratti prendono forma attraverso l’intreccio sapiente di fili naturali. 

Conclusione

I tappeti contemporanei di Giulio Caponi rappresentano l’eccellenza del design italiano, coniugando sostenibilità, artigianalità e innovazione estetica. La Linea Contemporanea continua ad evolversi come un libro aperto, aggiungendo costantemente nuove pagine di bellezza e significato al panorama del design tessile italiano.

Per saperne di più visita il sito www.giuliocaponi.com

L’articolo Giulio Caponi presenta la nuova collezione di tappeti contemporanei proviene da dettagli home decor.

22 Settembre 2025 / / Dettagli Home Decor

Nel cuore di Arzignano, in provincia di Vicenza, sorge quello che molti considerano un vero gioiello architettonico: il Caffè Nazionale. Questo locale storico ha vissuto una rinascita straordinaria grazie al progetto dello studio AMAA, guidato da Alessandra Rampazzo e Marcello Galiotto, che ha saputo coniugare tradizione e innovazione in un intervento di riqualificazione senza precedenti.

Piazza Libertà ad Arzignano dove si trova il Caffè Nazionale completamente restaurato dallo studio AMAA


Un design unico

Entrare al Caffè Nazionale significa immergersi in un racconto architettonico unico. Gli interni colpiscono per l’elegante fusione tra antico e moderno, dove il progetto originario ottocentesco convive armoniosamente con materiali contemporanei e soluzioni illuminotecniche innovative.

La filosofia progettuale di Galiotto si basa su un principio fondamentale: ogni elemento deve dialogare con gli altri in perfetta armonia. Questo approccio conferisce coerenza tanto ai progetti architettonici quanto alla visione imprenditoriale dello studio AMAA.

Architettura come teatro

La sala principale del Caffè Nazionale si configura come un vero e proprio palinsesto di memorie e dispositivi spaziali originali. Il progetto crea una sequenza di ambienti simili a quinte teatrali, che stabiliscono una relazione visiva continua tra la piazza esterna, il porticato e gli spazi interni.

L’accesso avviene attraverso una porta di ingresso particolare: l’unica chiusura non trasparente che si affaccia sulla piazza. Realizzata a bilico in ferro brunito con forma diamantata, presenta una maniglia in marmo serpentino verde della Valmalenco, modellata su disegno dell’artista Nero/Alessandro Neretti.

zona bar del Caffè Nazionale di Arzignano, in Veneto


L’eccellenza tecnica delle porte FritsJurgens

Tra i protagonisti assoluti del progetto spiccano le porte pivotanti movimentate con i sistemi FritsJurgens (www.fritsjurgens.com/it) , che rappresentano un perfetto connubio tra funzionalità e design. La porta d’ingresso, con la sua forma romboidale e la texture materica, evoca le architetture industriali che hanno caratterizzato la storia di Arzignano. Non si tratta di un dettaglio casuale, ma di un richiamo preciso alle vecchie fabbriche che hanno definito l’identità produttiva della città.

All’interno del Caffè Nazionale, la grande porta interna stupisce per le sue dimensioni imponenti e il peso considerevole, eppure si muove con la leggerezza di un tocco. Realizzata in alluminio ondulato e microforato, questa soluzione tecnica di FritsJurgens si estende lungo la parete creando una continuità visiva con i pensili del bancone e dialogando armoniosamente con i diversi ambienti. Le raffinate perforazioni permettono alla luce naturale di filtrare da una finestra che si affaccia sul giardino, mantenendo sempre vivo il legame prezioso con l’esterno e amplificando la sensazione di fluidità spaziale.

sala principale della caffetteria Nazionale di Arzignano con elementi storici recuperati e valorizzati dallo studio AMAA


Spazi funzionali e scenografici

L’organizzazione degli spazi riflette la maestria dello studio AMAA. La cucina completamente a vista si posiziona strategicamente all’angolo del porticato, mentre una scala conduce alla saletta superiore adibita a ristorante. La stanza principale ospita lacerti di diversi interventi storici, amplificando l’idea di attraversamento già suggerita dall’ingresso.

Un elemento scenografico di particolare impatto è rappresentato dalla parete concepita come sipario, realizzata con fogli in lamiera inox piegata e forata. Le trasparenze rivelano in modo quasi illusorio le forme dei grandi archi rivolti verso la corte interna, dove si sviluppa il suggestivo giardino di betulle.

Design su misura e sostenibilità

Il Caffè Nazionale è arredato con un sistema integrato di tavolini e panche in legno, realizzati su disegno originale dallo studio AMAA in collaborazione con Nero/Alessandro Neretti. Ogni elemento è stato studiato con mock-up in scala reale, ispirandosi alle sedute della metropolitana newyorkese e alle opere di Donald Judd.

L’elegante pavimento a mosaico policromo si contrappunta con un imponente soffitto a cassettoni in legno multistrato, che risponde anche alle esigenze illuminotecniche e acustiche del locale.

parete in alluminio con porta piovante FritsJurgen scelta dallo studio AMAA per il Caffè Nazionale di Arzignano


Filosofia del non finito

Una caratteristica distintiva del progetto è la filosofia del “non finito” adottata dallo studio AMAA. Gli episodi deliberatamente incompiuti testimoniano un’idea di apertura progettuale, dove la temporalità del cantiere sembra sospesa nel tempo.

Le azioni di restauro delle superfici decorate, ritrovate sotto le contropareti tecniche, rispondono alla volontà di mantenere la veste consunta e imperfetta degli elementi storici, arricchendo gli ambienti di una materia scabra che racconta il passaggio del tempo.

Un modello per il futuro

Dopo un anno e mezzo di lavori, il Caffè Nazionale rappresenta un importante risultato nella ricerca progettuale dello studio AMAA. L’intervento costituisce un esempio virtuoso di come l’architettura contemporanea possa valorizzare il patrimonio storico senza snaturarlo, creando spazi che si stratificano come la memoria del luogo che li ospita.

Questo progetto dimostra come il design intelligente possa restituire vita ai centri storici, trasformando luoghi dimenticati in nuovi punti di riferimento per la comunità.

Progetto: studio AMAA

Foto Mikael Olsson

L’articolo Come il Caffè Nazionale di Arzignano è diventato un capolavoro di design contemporaneo proviene da dettagli home decor.

22 Settembre 2025 / / Dettagli Home Decor

Quando le foglie iniziano a cadere e le ore di luce si riducono, la casa si trasforma nel centro di gravità quotidiano. Per affrontare l’inverno senza compromessi, servono scelte preventive e interventi mirati. La stagione fredda non perdona trascuratezze: bastano un’infiltrazione trascurata o un infisso datato per trasformare il comfort in disagio. Eppure esiste una soglia sottile tra il disagio e la protezione, e passa per dettagli che spesso restano invisibili fino al momento in cui è troppo tardi.

casa circondata dalla neve nel pieno dell'inverno

Coibentare il tetto, iniziare dal punto più esposto

Il tetto, più che un semplice elemento architettonico, è la prima linea di difesa contro le intemperie. Con il passare degli anni, le coperture possono perdere efficienza, lasciando spazio a dispersioni termiche difficili da rilevare a occhio nudo. In assenza di un’adeguata coibentazione, il calore tende a salire e fuggire proprio da lì, compromettendo tutto il sistema di riscaldamento.

Una delle operazioni più efficaci è intervenire sull’isolamento sottotetti, migliorando la protezione termica attraverso materiali ad alta efficienza. Soluzioni di questo tipo non richiedono necessariamente una ristrutturazione invasiva. Basta un intervento tecnico mirato, come quelli descritti nella pagina dedicata all’isolamento sottotetti, per aumentare il rendimento energetico dell’intero edificio e prepararsi a un inverno più stabile.

Le superfici orizzontali: pavimenti e tappeti come alleati

Spesso si guarda alle pareti, alle finestre, al tetto. Ma il pavimento gioca un ruolo sottovalutato nell’equilibrio termico. Materiali freddi come marmo o piastrelle tendono a disperdere calore e accentuare la sensazione di freddo, anche in presenza di riscaldamento attivo.

tappeti diventano così una strategia tanto estetica quanto funzionale. Contribuiscono a trattenere il calore e migliorano la percezione di benessere. Nei contesti dove non è possibile intervenire strutturalmente, rappresentano una soluzione intermedia che permette di guadagnare in comfort senza modificare l’impiantistica.

Infissi e vetri: il confine invisibile tra dentro e fuori

Un altro punto critico è rappresentato dagli infissi obsoleti, che lasciano passare spifferi e aumentano i consumi energetici. Oltre alla sostituzione completa, si possono considerare interventi localizzati come l’inserimento di guarnizioni termoacustiche, pellicole isolanti per i vetri o l’installazione di vetrocamera.

Le finestre a taglio termico in alluminio o PVC, specialmente se accoppiate a vetri doppi o tripli con trattamenti basso-emissivi, permettono un notevole contenimento della dispersione energetica. Ma più che un gesto tecnico, si tratta di un cambiamento di approccio: ogni punto di contatto tra interno ed esterno va trattato come una soglia da difendere.

Sistemi di riscaldamento alternativi: tra sostenibilità e comfort

Con la volatilità dei costi energetici, molti proprietari stanno rivalutando la scelta del generatore di calore. Due opzioni su cui si sta concentrando l’attenzione sono le stufe a pellet e le pompe di calore. Le prime uniscono resa calorica e sostenibilità, grazie all’impiego di un combustibile naturale e alla possibilità di ottenere incentivi.

Le pompe di calore, d’altro canto, permettono di ottimizzare i consumi grazie alla doppia funzione caldo/freddo, riducendo l’ingombro e facilitando la gestione tramite sistemi smart. L’abbinamento con termostati intelligenti rende possibile una programmazione dettagliata delle fasce orarie, minimizzando gli sprechi.

soggiorno di casa con camino acceso in inverno

L’impermeabilità: proteggere le zone esposte

Con l’arrivo delle piogge persistenti, ogni superficie esterna diventa una potenziale fonte di problemi. Terrazze e balconi, se non correttamente impermeabilizzati, possono trasformarsi in aree critiche da cui iniziano infiltrazioni invisibili ma devastanti. L’impiego di vernici impermeabilizzanti da applicare direttamente sul pavimento offre una soluzione agile, anche in assenza di interventi strutturali. È il genere di misura che resta in ombra finché non compare una macchia sul soffitto. E a quel punto, ogni intervento correttivo arriva già in ritardo.

La luce nei mesi bui: un fattore da ripensare

In inverno, la luce naturale diminuisce, ma non il bisogno di illuminazione funzionale. Le lampade a LED ad alta efficienza garantiscono un ottimo equilibrio tra consumo e resa. Tuttavia, scegliere la quantità corretta di lumen per metro quadro può fare la differenza tra un ambiente visivamente stanco e uno che stimola attenzione e benessere.

Un soggiorno di 30 mq, ad esempio, dovrebbe ricevere almeno 5000 lumen, distribuiti in più fonti per evitare zone d’ombra. La temperatura di colore (calda, neutra, fredda) incide direttamente sull’umore, e in una stagione in cui la luce naturale scarseggia, ogni dettaglio diventa amplificato.

Una casa pronta per l’inverno inizia dal non visibile

Isolare, proteggere, ottimizzare: ogni gesto compiuto prima dell’arrivo del gelo è un investimento in tranquillità. Ma è nelle zone nascoste — i sottotetti, le guarnizioni, le intercapedini — che si gioca la vera partita contro il freddo. Un inverno sereno non si costruisce con grandi gesti, ma con una lunga serie di scelte invisibili, fatte nel momento in cui sembrano ancora inutili.

E il momento per farle, forse, è proprio ora.

L’articolo Come preparare al meglio la tua casa in vista dell’inverno proviene da dettagli home decor.

22 Settembre 2025 / / Dettagli Home Decor

Nel cuore della celebre Strada del Vino toscana, Podere Arduino emerge come un esempio virtuoso di come architettura contemporanea e sostenibilità possano convivere in perfetta armonia. Questo ambizioso progetto, nato dalla visione di Fabrizio Bartoli e Martina Morelli, rappresenta una nuova frontiera dell’ospitalità green nella Costa degli Etruschi.

Situato tra Bolgheri e Castagneto Carducci, il podere si estende su circa 10 ettari di terreno dove la macchia mediterranea fa da cornice a un’esperienza culinaria unica. Qui, l’ex triatleta Fabrizio Bartoli ha dato vita a un modello di agricoltura rigenerativa che trasforma i saperi raccolti durante i suoi viaggi nel mondo in una proposta gastronomica innovativa e completamente vegetariana.

terreno coltivato nella maremma Toscana di Podere Arduino

L’intervento dello studio Q-bic: quando l’architettura abbraccia il paesaggio

Il salto di qualità di Podere Arduino arriva con l’intervento dello studio Q-bic, chiamato a ridefinire gli spazi dedicati alla ristorazione. L’approccio progettuale dello studio milanese si distingue per la capacità di creare un’architettura “naturale” che non si impone sul paesaggio, ma ne diventa parte integrante.

Il progetto prevede due anime gastronomiche distinte: Bolgheri Green, un bistrot informale con tapas bar, e la nuova Osteria Ancestrale, ristorante gourmet vegetariano che può ospitare fino a 14 coperti. Entrambi gli spazi sono caratterizzati da strutture in legno gemelle che creano uniformità visiva pur mantenendo separate le diverse esperienze culinarie.

vista su due edifici in legno che ospitano l'Osteria Ancestrale di Podere Arduino progettato dallo studio Q-bic

Materiali naturali e filosofia green

La scelta progettuale dello studio Q-bic per Podere Arduino privilegia il legno come materiale principe, permettendo non solo un approccio sostenibile ma anche la partecipazione attiva dei proprietari nella realizzazione degli arredi. Tavoli, sedie e complementi sono stati realizzati a mano da Fabrizio e Martina seguendo i disegni dello studio milanese.

Le doghe in legno, posate a intervalli regolari, permettono agli ospiti dell’Osteria Ancestrale un’immersione totale nella natura circostante, tra filari di viti e alberi di ulivo. Gli scaffali espositivi, riempiti con fermentati e conserve prodotti in loco, caratterizzano gli ambienti interni creando un legame diretto tra produzione e consumo.


Il cuore del progetto: fuoco, acqua e convivialità

Elemento scenografico e funzionale del progetto è lo spazio intermedio tra le due costruzioni, concepito come una “piazza” conviviale. Al centro, su un tappeto di ghiaia, una vasca rettangolare in corten ospita una suggestiva lama di fuoco che emerge dalla superficie dell’acqua. Questo elemento simboleggia la principale modalità di cottura del locale – la brace – e rappresenta l’armonia tra gli elementi naturali, priorità assoluta del progetto.

La cucina a vista, collocata in un terzo blocco architettonico, rappresenta il fulcro operativo dell’attività. Nel prato antistante, il progetto paesaggistico prevede ulteriori vasche in corten dedicate alla coltivazione di aromi e fiori edibili utilizzati nelle preparazioni culinarie.

cucina a vista dell'Osteria Ancestrale sulle colline di Bolgheri

Un modello replicabile di ospitalità sostenibile 

Podere Arduino si distingue nel panorama dell’hospitality toscana per il suo approccio innovativo che coniuga agricoltura rigenerativa, cucina vegetariana di alta qualità e design contemporaneo. Il progetto dello studio Q-bic dimostra come sia possibile creare spazi di ristorazione di alto livello rispettando l’ambiente e valorizzando le tradizioni locali.

L’esperienza farm-to-table proposta da Fabrizio e Martina, arricchita dall’intervento architettonico dello studio milanese, ha già attirato numerosi sostenitori e seguaci, segnando una nuova direzione per l’offerta turistica della Costa degli Etruschi.


 

L’albero di ulivo piantato dal nonno di Fabrizio, Agostino Arduino Bartoli, segna simbolicamente l’ingresso al complesso, rappresentando il perfetto equilibrio tra tradizione familiare e visione contemporanea che caratterizza questo straordinario progetto architettonico e gastronomico.

Progetto e foto: studio Q-bic

L’articolo Podere Arduino: un’oasi di design sostenibile tra le colline di Bolgheri proviene da dettagli home decor.