30 Marzo 2021 / / Dettagli Home Decor

Bosc de'n Pep

Bosc de’n Pep è la casa ecologica progettata dall’architetto Marià Castelló a Formentera per una famiglia sensibile all’ambiente.

La casa si trova sull’ampia spiaggia di Migjorn, immersa in un paesaggio di dune e ginepri, di limo sabbioso e più o meno calcinato dai depositi di Marès che corrispondono a dune fossili. L’architettura qui non sfrutta il paesaggio: lo esplora e lo preserva.

Bosc de'n Pep

El Bosc de’n Pep si articola in tre moduli collegati in linea orizzontale che si lascino attraversare dal paesaggio in un gioco di visuali diritte, oblique, spezzate, frammentate che vengono percepite dai vari spazi della composizione.

Gli interni sono caratterizzati da pannelli in legno lamellare incrociato che uniscono struttura, recinzione e finiture e sono dominati dalla roccia stessa e dalle sue fessure immemorabili.

Bosc de'n Pep

Bosc de'n Pep

Bosc de'n Pep

Bosc de'n Pep

Bosc de'n Pep

Bosc de'n Pep

La camera da letto è uno di questi interni avvolti  dal legno. Toccata dalla magica luce mediterranea che filtra dal balcone, è una stanza luminosa e piacevole.

Bosc de'n Pep

Bosc de'n Pep

Bosc de'n Pep

Bosc de'n Pep

Bosc de'n Pep

Bosc de'n Pep

La qualità dei materiali usati e il loro accostamento ha svolto un ruolo importante nel processo di realizzazione del progetto. I criteri della bioedilizia hanno privilegiato materiali naturali e reperibili localmente: roccia scolpita, ghiaia provenite dagli scavi, pietra calcarea, pino e abete, pannelli di cotone riciclato, marmo bianco, vernice silicea ad alta permeabilità, ecc. A livello ambientale, il progetto integra sistemi bioclimatici passivi, efficienti in questo clima. La casa è autosufficiente a livello idrico grazie a una grande cisterna che permette il riutilizzo dell’acqua piovana.

foto | Marià Castelló Martínez

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30 Marzo 2021 / / Interni

Una villa a Forte dei Marmi, ristrutturata dall’architetto Michele Vitaloni, è caratterizzata dal sapiente utilizzo della luce naturale.

villa a forte dei Marmi

Una villa a Forte dei Marmi, di circa 200 mq, è caratterizzata da linee essenziali, materiali innovativi, tecnologia e uso sapiente della luce naturale. Caratteristiche, quelle appena descritte, che fanno parte della firma dell’architetto Michele Vitaloni. Uno spazio che esce dai canoni tradizionali, dallo stile contemporaneo rinvigorito da un tocco di eclettismo.

Il dialogo costante tra il legno – rovere e noce Canaletto -, il marmo bianco Canalone e la pietra naturale richiamano la tradizione. Dall’altro lato, la predisposizione dei volumi e la pulizia formale, unite alla tecnologia, proiettano l’edificio nel futuro.

Caratteristiche del progetto

Il fil rouge di Villa Anna, questo il nome della villa a Forte dei Marmi, è la luce naturale, che l’architetto lascia penetrare negli interni grazie alle numerose vetrate. Al piano terra, questo impianto progettuale permette la compenetrazione tra spazi interni ed esterni. Il continuum visivo tra le due zone è ottenuto anche grazie all’utilizzo dei materiali e dei colori: pavimenti in lastre di pietra naturale, legno e tessuti grigi per le sedute, sia nella zona giorno che nel patio.

villa a forte dei Marmi
villa a forte dei Marmi

La zona giorno forma una sorta di S stilizzata, nella quale il tratto centrale, che collega soggiorno e cucina, è costituito dalla zona pranzo. In questo modo, tutti e tre gli ambienti si affacciano sul patio e sono collegati visivamente, anche se posti a livelli diversi.

villa a forte dei Marmi

La cucina, inserita in un volume longitudinale, presenta una lunga e sinuosa isola divisa in più parti. Una parte è dedicata al piano snack, realizzato in legno Noce Canaletto, mentre quelle destinate al lavello e ai fuochi è sottolineata da una lastra in grès Pietra di Savoia antracite. La grande pulizia formale della cucina si ritrova anche nella dispensa: ampie e capienti colonne mascherano al loro interno la cantina vini, il forno e il microonde, mentre i cassettoni anch’essi in Laccato matt nero, incorniciano un vano con piano in Noce canaletto fumé e vetrinette con vetro flat trasparente.

villa a forte dei Marmi
villa a forte dei Marmi

Decorazione e illuminazione

Dalla scala, rivestita in marmo bianco Canalone trattato per ottenere un effetto vintage, si accede alla zona notte. Il sottoscala ospita un’elegante vasca con piante da appartamento, mentre la balaustra è formata da listelli di legno posati in verticale.

villa a forte dei Marmi
villa a forte dei Marmi

Il motivo a listelli viene ripreso sul soffitto della sala da pranzo, senza soluzione di continuità. Il motivo rigato è la caratteristica decorativa più originale, ed è utilizzato in diverse aree della villa. Lo ritroviamo a rivestire le canne fumarie dei camini gemelli in soggiorno e nella credenza sottostante, in versione cartongesso bianco. Si ripete nelle tre colonne in soggiorno, nelle porte e nelle partizioni delle camere da letto. Infine, caratterizza anche l’esterno, nei parapetti dei balconi, nei pilastri, negli oscuranti e nella cancellata. 

villa a forte dei Marmi
villa a forte dei Marmi

Curata inoltre con scrupolosa attenzione è l’illuminazione decorativa, evidenziata dall’uso di diversi tipi di lampade.

Credits e materiali

Progetto: Archdesigner Michele Vitaloni, Geom. Nicola Silicani di Charmitaliastudio |www.charmitaliastudio.it

Foto: Matteo Andrei

Dealer di zona: ARREDUE

Cucina: Modello cucina XP di Zampieri Cucine (design Stefano Cavazzana). Colonne e cassettoni: Laccato matt nero, noce canaletto fumé. Vetrine: vetro flat trasparente e interni in noce canaletto fumé. Isola/Piano di lavoro: full Laminam Pietra di Savoia antracite e noce canaletto. Piano cottura: Pitt modello Danau 4 fuochi

Living: Tavolo e sedie: Gallotti & Radice. Poltroncine: Flexform.

lluminazione decorativa: Flos, Foscarini, Karman, Oluce

Letti: Flexform

Porte e vetrate interne: Albed

Caminetti in bioetanolo: 55022 Onlyforte

Finiture a secco (tagli cartongesso, finitura, rigato e imbiancatura): Leka

Tappezzeria: Stiltenda

Visita altre bellissime case nella rubrica house tour

26 Marzo 2021 / / Dettagli Home Decor

Il progetto Midnight in Paris firmato Officina 8A

Antico, moderno e sperimentazione si equilibrano sapientemente in questo appartamento nel centro storico di Parigi completamente ristrutturato dallo studio Officina 8A di Torino.

L’edificio in cui si trova è tipicamente haussmanniano, dalla facciata del palazzo alla disposizione interna dell’appartamento.

I progettisti hanno voluto esasperare alcuni caratteri tipici dello stile bourgeois, come la riproposizione delle modanature, il parquet a spina ungherese, il camino in pietra.

La sperimentazione si è espressa nella realizzazione di un rivestimento speciale per il corpo scale, in legno rivestito da carta da parati e poi protetto da uno strato di resina. Il pilastro della casa, proprio come un fusto, si erge al centro della zona giorno e divide gli spazi, protetto da una teca di vetro trasparente, mostrando senza esitazioni le stratificazioni del tempo.

Officina 8A progetto Midnight in Paris

Officina 8A progetto Midnight in Paris

Officina 8A progetto Midnight in Paris

Officina 8A progetto Midnight in Paris

Officina 8A progetto Midnight in Paris

Officina 8A progetto Midnight in Paris

Officina 8A progetto Midnight in Paris

Officina 8A progetto Midnight in Paris

Officina 8A progetto Midnight in Paris

Officina 8A progetto Midnight in Paris

www.officina8a.com

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11 Marzo 2021 / / Dettagli Home Decor

The Bull Inn

The Bull Inn, premiato dal quotidiano inglese “The Times”, ha selezionato i prodotti in acciaio al titanio vetrificato dell’azienda tedesca

The Bull Inn è il primo hotel ecosostenibile realizzato nel Devonshire nel sud ovest dell’Inghilterra. Premiato dal quotidiano inglese “The Times”, l’albergo “verde” nasce da frutto di un’idea di Geetie Singh-Watson, conosciuta per avere aperto nel 1998 il primo pub biologico certificato al mondo. Ha lavorato con l’architetto Jackie Gillespie di Gillespie Yunnie Architects, per garantire che ogni aspetto dell’hotel fosse totalmente sostenibile.

The Bull Inn

Le pareti in gesso sono color pastello, le lenzuola organiche, il sistema di riscaldamento è innovativo.

The Bull Inn

I bagni sono arredati con le vasche e i piatti doccia di Bette e sono caratterizzati da piastrelle in mattoni bianchi con accenti di oro deciso.

The Bull Inn

Ognuno ha una doccia, con piatto doccia Bette in acciaio al titanio vetrificato (BetteSupra) o una comoda vasca per due (BetteStarlet), perfetta per un bagno rilassante. Le vasche in particolare sono rivestite con pannelli di legno in colori tenui e alla moda.

The Bull Inn

Tutti i piatti doccia e le vasche sono dotati di una superficie antiscivolo quasi invisibile brevettata da Bette, Anti-Slip Pro.

L’architetto Jackie Gillespie racconta: “Abbiamo usato i piatti doccia e le vasche Bette perché combinano un aspetto di alta qualità e duraturo con la sostenibilità, in quanto sono realizzati con materiali naturali e sono riciclabili. Mi piace particolarmente il profilo basso e la sensazione solida dei piatti doccia BetteSupra e il fatto che siano disponibili con telai regolabili. Lo scarico centrale della vasca è perfetto per fare il bagno in due. È anche estremamente utile che sia i piatti doccia che le vasche siano disponibili in una gamma così ampia di dimensioni, quindi siamo stati in grado di selezionare le giuste dimensioni per le camere, tra cui 1200 x 900 mm di piatti doccia nella maggior parte delle stanze.”

The Bull Inn

La proprietaria, e creativa Geetie Singh-Watson, ha aggiunto: “Siamo impegnati in una filosofia di Doing Business Better, che ci spinge a ricercare davvero il modo migliore per fare le cose analizzando le nostre abitudini e i nostri modi di essere e acquistare. Era molto importante non avere vasche in materiale composito o piatti doccia in resina. Continuo ad essere convinta del fatto che occorre guardare sempre alla fine della vita di un prodotto quando lo compriamo, cambieremmo l’impatto sul pianeta. I prodotti Bette dureranno per molti anni”.

The Bull Inn

foto: Rachel Hoile Photography

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10 Marzo 2021 / / +deco

Una mia amica ha lasciato un commento sotto uno dei miei post su Instagram facendomi notare che recentemente ho pubblicato parecchie foto di alberghi e chiedendomi se questa tendenza nascondesse qualche desiderio recondito. La risposta e’ si’, sicuramente; nelle ultime settimane ho cominciato a sentirmi in trappola. Mi manca la dimensione dell’esplorare. Non posso neanche andare a vedere delle mostre, i musei in Italia sono aperti dal Lunedi’ and Venerdi’ fino alle 18.00, praticamente ci possono andare solo i pensionati che probabilmente a causa del Covid non vanno comunque. Dobbiamo portare pazienza, le cose prima o poi si sistemeranno anche se dubito torneremo alla normalita’ di prima.

Per tornare alla mia ossessione per gli alberghi, oggi volevo farvi vedere l’ Hotel Les Deux Gares. Posizionato fra la Gare du Nord e la Gare de L’Est a Parigi (da qui il nome), questo piccolo hotel ha tutto quello di cui hai bisogno, incluso una palestra e una zona per socializzare. Gli interni sono stati disegnati dall’ enfant-prodige inglese Luke Edward Hall e sono un ottimo esempio di come il colore puo’ transformare uno spazio. Il giovane designer ha abilmente mischiato attraenti verdi, gialli, rosa e celesti con tocchi di rosso, motivi geometrici, strisce, frange, leopardato e molto di piu’. Lo spazio appare cosi’ coerente perche’ i colori principali sono ricorrenti anche se usati in modi diversi: celeste e’ per esempio in un tessuto a strisce, un muro, lo sfondo di una carta da parati, una cornice.

Un incredibile fonte d’ispirazione!

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Fotografie cortesia di Hotel Les Deux Gares.

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10 Marzo 2021 / / Dettagli Home Decor

Bridge House by Studio Lot 1

Un tempo era una casa di famiglia buia e angusta, ora è un’abitazione con ampi spazi, molta luce naturale e pareti di mattoni.

Lo studio  Lot 1  di Sydney, insieme all’architetto Peter Valencic, hanno trasformato questa casa bifamiliare degli anni ’20, con interni scuri e stanze piccole, in un’abitazione ampia e luminosa. I proprietari hanno espresso il desiderio di rimanere entro i confini della casa esistente e non occupare il giardino, lasciando molto spazio ai tre bambini per correre e giocare.

Bridge House by Studio Lot 1

Bridge House by Studio Lot 1

I mattoni originali scoperti durante la ristrutturazione sono stati il punto di partenza del progetto e fungono da collegamento tra il vecchio e nuovo.

Bridge House by Studio Lot 1

Bridge House by Studio Lot 1

La grande apertura della zona giorno permette ai genitori di osservare i figli mentre giocano in in giardino.

Bridge House by Studio Lot 1

Lot 1 e Peter Valencic hanno progettato l’estensione posteriore in modo flessibile per dare alla famiglia uno spazio dove riunirsi con gli amici.

Bridge House by Studio Lot 1

Un vuoto a doppia altezza adiacente alla corte interna centrale segna l’elegante passaggio dal vecchio al nuovo.

Bridge House by Studio Lot 1

Tutta la casa è caratterizzata da una elegante tavolozza di colori neutri. Materiali pratici e resistenti sono stati scelti sia per la zona giorno che per le stanze private al piano superiore, contenute all’interno del nuovo ampliamento a due piani.

Bridge House by Studio Lot 1

Con l’obbiettivo di ristrutturare completamente la casa rimanendo entro i suoi confini ristretti, la collaborazione tra Lot 1 e Peter Valencic ha dato vita a una casa di famiglia funzionale, moderna e senza tempo.

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9 Marzo 2021 / / Dettagli Home Decor

McAnally Residence by Gavin Maddock

Architettura contemporanea e cerniere interamente integrate nelle porte

Immersa tra dune di sabbia, sulla east coast australiana, sorge la residenza McAnally. Affacciata sulla spiaggia di Sunshine Beach, questa abitazione dall’architettura contemporanea si incastona nel paesaggio circostante come un diamante allo stato grezzo: solida, indistruttibile e straordinariamente elegante.

Il portone d’ingresso pivotante è tutt’altro che comune. Quasi 6 metri di altezza (è alto 5,7 mt e largo 1,6 mt) per un’intera parete che, con un semplice tocco delle dita, accoglie naturalmente chi entra nella residenza.

McAnally Residence by Gavin Maddock

Una scelta di design ben ponderata che impatta sull’intero lay out della zona living.

McAnally Residence by Gavin Maddock

Gavin Maddock, architetto e artefice del progetto ci racconta: “Il cliente desiderava varcare la soglia e vedere immediatamente l’oceano. Pensare a una porta a bilico quale soluzione progettuale che permettesse di dare libero sfogo alla creatività senza limiti di altezza e con capacità portanti estreme, è stata immediata.

McAnally Residence by Gavin Maddock

“Consideratele dimensioni, il peso e la qualità della porta, le cerniere System M di FritsJurgens sono state una scelta imprescindibile” continua Maddock, “perché ci hanno permesso di ottenere una eccellente fluidità del movimento di apertura e chiusura. Quando si progetta un ingresso del genere, ogni dettaglio conta. Le dimensioni, il peso e la complanarità e l’essenzialità del design della porta, hanno reso necessaria una estrema selezione degli elementi di ferramenta, inclusa l’intelaiatura interna del pannello porta. Si tratta infatti, e a tutti gli effetti, di una vera e propria parete rotante con cerniere a scomparsa.”

La porta è stata realizzata con un telaio interno saldato e rivestito internamente e esternamente da pannelli di alluminio composito. Le maniglie, tanto quella esterna quanto quella interna, sono ricavate a scomparsa dallo spessore dell’anta.

McAnally Residence by Gavin Maddock

Oltre la porta troviamo il legno della scala sospesa, ma anche cemento nudo in grandi quantità. Grandi lucernai in vetro inondano gli interni di luce naturale, mettendo in risalto l’unicità della struttura e dell’allestimento della casa, da vari livelli. L’effetto è di grande suggestione, in particolar modo nella zona d’ingresso: qui, tra la piattaforma d’ingresso e l’adiacente parete in calcestruzzo, si apre un vuoto di tre piani.

McAnally Residence by Gavin Maddock

Le grotte come fonte d’ispirazione 

Nei pressi della residenza, sulla costa oceanica, numerose grotte si aprono lungo il perimetro del promontorio. La sensazione che si è voluta ricreare con l’ingresso all’abitazione è proprio quella di entrare all’interno di una caverna – spingendo una parete imponente ed apparentemente monolitica – per ritrovarsi, come d’incanto, in un grande spazio aperto.

La naturale convergenza dei confini della tenuta verso la strada adiacente contribuisce a ricreare questa sensazione, con le scale che snodandosi giù per il lieve declivio conducono l’ospite dinanzi all’imponente porta a bilico a tutta parete. Tuttavia, per quanto grande e pesante di fatto sia, questa porta si apre al semplice tocco di un dito, riservando all’ospite un caldo benvenuto.

Progetto Gavin Maddock

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6 Marzo 2021 / / Dettagli Home Decor

cucina con isola bianca e luminosa

“Casa Politeia” si basa sull’interazione della luce con differenti forme e materiali, per offrire un’esperienza di benessere unica. A firmarla è lo studio AK Praxis, che ha scelto Lapitec per realizzare l’isola cucina.

Inserita nell’omonimo quartiere residenziale di lusso, a nord del centro storico di Atene, “Casa Politeia” si sviluppa sugli ultimi due livelli di un edificio di tre piani e culmina con una copertura che offre una visuale sconfinata sul Monte Parnete e sulla verde regione Attica.

terrazzo rivestito in Lapitec nuance bianco artico

Il progetto dell’appartamento, a cura dallo studio AK Praxis, si racconta attraverso forme pure, colori chiari e spazi permeabili invasi dalla luce naturale, che entra attraverso le vetrate a tutta parete. Ogni zona della casa è articolata come in un loft: fluido e arioso, l’interior è pensato per eliminare le barriere tra indoor e outdoor e guadagnare configurazioni diverse a seconda del momento della giornata o delle stagioni. I colori scelti sono neutri e le tonalità selezionate dallo studio contemplano il bianco, il grigio chiaro, il legno di rovere, intervallati da dettagli in metallo cromato o in nero e da grandi opere d’arte contemporanea.

isola cucina in Lapitec bianco artico

Nella purezza dell’organizzazione spaziale e delle cromie, spicca la zona cucina aperta sul soggiorno, nella quale si contrappongono due elementi: un tavolo da pranzo, rettangolare e in colore nero, è fronteggiato da un’isola, della medesima lunghezza e completamente bianca. Il blocco cucina conferma il linguaggio progettuale dell’abitazione e si configura come un monolite, dove il lavabo e l’induzione sono perfettamente integrati nel piano. Sormontata da un abbassamento delle stesse dimensioni con luce diffusa, l’isola presenta il top, il lavabo e i fianchi in Lapitec in nuance Bianco Artico finitura Satin: candido e monocromatico, il materiale conserva il calore e il fascino propri delle pietre naturali, garantendo allo stesso tempo prestazioni più elevate anche in chiave sostenibile. La composizione di Lapitec, una miscela di minerali 100% naturali, è infatti del tutto priva di inchiostri, resine e altri additivi tossici e permette la massima igiene e durabilità, grazie alla totale assenza di pori sulla superficie.

L’estensione del blocco cucina porta infine il Lapitec alla massima espressione: il top è infatti realizzato in un’unica lastra di oltre 3 metri di lunghezza e non presenta giunzioni sulla sua superficie, affermando ancora una volta l’attenzione al dettaglio e la scelta di linee essenziali da parte dello studio Ak Praxis.

Politeia House

Politeia House

Politeia House

La luce è stata l’elemento fondamentale che ha ispirato sia il design sia la selezione dei materiali” raccontano Spyros Konstantakis e Christina Konstantaki, fondatori dello studio. “Abbiamo cercato di tracciare il viaggio della luce attraverso gli ampi affacci esterni e migliorare la trasparenza dell’ambiente, offrendo in ogni angolo un’esperienza di benessere. Abbiamo lasciato che fosse la luce ateniese a dipingere le varie aree della casa, attraverso un gioco di luci ed ombre sempre diverso durante le varie fasi del giorno e della notte”.

Politeia House

Politeia House

Politeia House

E proprio sul grande affaccio esterno, delineato da un perimetro verde su più altezze che richiama il profilo delle montagne all’orizzonte, si compone anche una pratica zona barbecue con piano di lavoro in Lapitec. La pietra sinterizzata, infatti, grazie alle sue caratteristiche è in grado di resistere anche in ambienti esterni senza mai subire alterazioni.

Politeia House

Politeia House

Photo credit: Mariana Bisti

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4 Marzo 2021 / / Interni

In un appartamento con mansarda, situato in un elegante palazzo del centro storico di Vicenza, tradizione e contemporaneità si fondono armoniosamente, grazie al progetto dello studio ASA Studio Albanese.

appartamento con mansarda

Intervenire in un palazzo antico, ricco di storia e caratterizzato da finiture eleganti, per adeguarlo alle esigenze della vita contemporanea è sempre una grande sfida. Lo studio ASA Studio Albanese ha realizzato un progetto che coniuga perfettamente queste due istanze.

La distribuzione degli spazi

L’appartamento si sviluppa sugli ultimi due livelli del palazzo, di cui quello superiore è occupato da una mansarda. I volumi dei due livelli si compenetrano nell’ingresso-living a doppia altezza, in uno spazio di grande respiro che funge da cerniera tra il soggiorno e la sala da pranzo.

appartamento con mansarda

Da questo spazio di può ammirare una porzione conservata della copertura originale, con le travi in legno dipinte di bianco. Il piano superiore, cui si accede da una scala dal design rigoroso, accoglie un salottino-disimpegno affacciato sul piano inferiore e la zona notte.

appartamento con mansarda
appartamento con mansarda

In queste ultime i soffitti in legno sono stati rimossi e sostituiti da una copertura in acciaio verniciato dal design contemporaneo, allo scopo di aumentarne l’abitabilità. Delle terrazze a tasca sono state ricavate in corrispondenza delle camere e del bagno. Pur trattandosi di un appartamento di lusso, la superficie non supera i 200 mq. Per questo i progettisti hanno dato rilievo all’aspetto pubblico e conviviale, curando particolarmente la zona living.

Finiture di pregio e dettagli di stile

L’appartamento con mansarda presenta finiture di pregio, come i pavimenti in rovere posati a spina di pesce, le finestre a scorrimento verticale e il controsoffitto realizzato su misura. Quest’ultimo, installato in sala da pranzo e nel salotto, è una citazione dei tradizionali soffitti a cassettoni, reinterpretati in chiave contemporanea.

appartamento con mansarda
appartamento con mansarda

L’appartamento si distingue anche per la ricercatezza di arredi e complementi e per la cura dei dettagli. Gli splendidi tappeti aggiungono note di colore, delimitando i diversi spazi e ravvivando gli ambienti dai toni neutri. Soffici tendaggi color panna incorniciano le finestre, mentre le pareti sono punteggiate di poche opere d’arte. Gli arredi aggiungono un tocco di eclettismo, con rimandi che vanno dall’Art Déco al design scandinavo degli anni ’50.

Un appartamento con mansarda dal design unico

Altri elementi particolari rendono questo appartamento con mansarda davvero unico. Notevole l’idea di dividere la sala da pranzo dalla zona di servizio con una parete-armadio a tutta altezza. Incorniciata da un telaio in rovere, l’armadiatura è scandita dalle ante decorate con sottili listelli di legno, di ispirazione giapponese. Una delle ante in realtà è una porta che dà accesso alla cucina. 

appartamento con mansarda

Un’altra soluzione originale caratterizza la stanza da bagno, nella quale la vasca a incasso è posizionata in corrispondenza di uno dei lati a spiovente della terrazza a tasca, realizzato con una parete vetrata apribile.

appartamento con mansarda

Delizioso il salottino-disimpegno al piano superiore, collocato sotto ad una finestra ad abbaino con vista su un campanile romanico e delimitato da una sottile balaustra che si affaccia sul piano inferiore.

appartamento con mansarda

Progetto: ASA Studio Albanese

Crediti Foto: Andrea Garzotto

4 Marzo 2021 / / Dettagli Home Decor

Hayloft by Loft Buro

Tra suggestioni e oggetti provenienti da ogni parte del mondo, Hayloft è il rifugio eclettico che i due architetti dello studio Loft Buro di Kiev hanno realizzato nella capitale ucraina.

C’è un pizzico di India, un’incursione nell’area eurasiatica e ancora suggestioni dalla Francia e dall’Italia, unite sotto lo stesso tetto. Il progetto Hayloft è la casa della coppia di architetti dello studio ucraino Loft Buro – Oleg Volosovsky e Elena Logvynets – costruita per la loro famiglia a Kiev, immaginandola come un crocevia di culture, colori, materiali, oggetti di antichità e di artigianato, quadri, graffiti, bassorilievi e sculture provenienti dai loro viaggi.

Quest’orchestra di elementi, così diversi e così armonizzati tra loro, si coordina con altre due caratteristiche: la prima riguarda l’ampio volume dell’edificio – precedentemente adibito ad attività commerciali, con impianti a vista, soffitti metallici, strutture in cemento e mattoni, doppie altezze – che è stato recuperato mantenendo un forte appeal industrial; la seconda, invece, si riferisce al desiderio dei proprietari di realizzare un rifugio privato dove nuove tecnologie e sostenibilità agissero da sfondo continuo dell’eclettico mix compositivo.

Hayloft by Loft Buro

Hayloft by Loft Buro

Hayloft by Loft Buro

Hayloft by Loft Buro

Avvolto tra pareti di mattoni intonacate di bianco e illuminato da grandi serramenti con montanti color antracite, il primo livello dell’abitazione accoglie la cucina separata con pareti vetrate, la sala da pranzo e l’area living che si snoda anche sul mezzanino superiore, oltre a una lavanderia e alla camera della figlia.

Hayloft by Loft Buro

Hayloft by Loft Buro

Al secondo piano, il soggiorno prosegue in uno spazio di lavoro e quindi nella camera da letto, con cabina armadio e bagno, disegnati con la stessa filosofia di accostamento di soluzioni high-tech e antiquariato, in un continuo contrasto tra antico, moderno e contemporaneo.

Hayloft by Loft Buro

Hayloft by Loft Buro

Hayloft by Loft Buro

Hayloft by Loft Buro

Hayloft by Loft Buro

Heyloft by Loft Buro

Tra mobili di design e finiture in cuoio, pavimenti in legno a mosaico intarsiato alternati a pietra, un camino in maiolica, panche in massello, si contrappone quindi l’involucro, che acquista una dimensione e una funzione maggiormente tecnica: al soffitto sono appesi faretti e proiettori, canalizzazioni dell’aria e dell’acqua, mentre a parete si diramano le condutture, con le scatole degli interruttori volutamente sovrapposte al muro. L’estetica dei tubi a vista, che offre un pattern decorativo all’interior design, è ripresa nei radiatori A25 e BD 25 di Antrax IT, scelti dagli architetti in tonalità antracite opaco e in diverse configurazioni verticali per gli ambienti living, notte e e bagno di Hayloft. Realizzati entrambi in acciaio al carbonio 100% riciclabile, i due modelli sono ugualmente composti da elementi tubolari del diametro 25 mm, che in A25 hanno orientamento verticale, mentre in BD 25 sono disposti in orizzontale e sono alternati a dei ‘vuoti’ che permettono lo stoccaggio della salvietta. Il termoarredo di Antrax IT garantisce un notevole risparmio energetico, grazie al ridotto contenuto di acqua e al funzionamento a bassa temperatura, e asseconda la vocazione “green” dell’intervento e la grande ambizione di Oleg ed Elena di vivere in un luogo sostenibile, accogliente, dove ogni minimo dettaglio è pensato, disegnato o scelto.

fotografie di Andrey Aveenko

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