Da fattoria abbandonata a splendida villa con piscina: il progetto dell’interior designer Mireia Pla l’ha trasformata in una delle più belle case d’Ibiza.
La rigogliosa natura mediterranea, il sole e il mare, e le case dipinte a calce ricoperte di bouganville, questa è Ibiza, una delle più belle isole al largo della Spagna.
In questo paradiso una fattoria ormai abbandonata è stata riportata alla vita dall’interior designer Mireia Pla, basata a Barcellona.
I nuovi proprietari, amanti dell’isola e da anni alla ricerca della loro casa ideale, l’hanno trovata in questo vero gioiello circondato da pini e ginepri e con una vista spettacolare.
Da fattoria abbandonata a splendida villa
Gli interventi strutturali hanno comportato il rifacimento del tetto in legno e la modifica delle partizioni interne.
Per godere al massimo della vista incantevole, la designer ha aperto grandi varchi nelle pareti della zona giorno, che comprende cucina e living.
All’esterno Mireia Pla ha poi creato verande ombreggiate, vialetti di accesso e una piscina sul terreno più in basso.
Fedele alla sua funzione originale, lo stile è rustico anche se non mancano elementi di ispirazione comtemporanea, come il bagno a vista nella camera e doccia walk in.
La designer ha fatto un massiccio uso della muratura per creare sedute, armadi, mensole e soprattutto la vasta cucina, dotata di ante in pino invecchiato.
La stile rustico e spartano non deve ingannare: la casa è dotata di tutti i confort di un moderno appartamento cittadino.
I pavimenti in cemento lucido coprono tutte le stanze, e le pareti bianche si affiancano in un piacevole contrasto con le travi e le porte in legno.
Mobili e complementi in materiali naturali impregnano questa casa per ricordarci che la semplicità è ancora alla base di un buon design d’interni.
Leggi tutti i post della rubrica House Tour e visita altre bellissime case.
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Come decorare casa in pochi semplici passaggi per renderla più luminosa e spaziosa, grazie ad alcuni accorgimenti e alla scelta degli accessori giusti.
Avete appena cambiato casa e non sapete come arredarla? siete stufi dei soliti colori e avete bisogno di un cambiamento? chiunque, almeno una volta nella vita, ha pensato di sconvolgere la propria casa, renderla più luminosa, più gioiosa con dei piccoli e semplici accorgimenti. A volte si pensa che arredare e decorare casa sia un lavoro costoso, noioso e soprattutto faticoso. Ecco a voi alcuni semplici suggerimenti su come decorare casa in pochi semplici passaggi e renderla accogliente, più spaziosa e originale.
Tre importanti consigli per decorare casa in pochi semplici passaggi
Prendete in considerazione tre fattori principali:
Dimensione
Luminosità
Accessori
Dimensione: piccoli accorgimenti grandi risultati
se la vostra casa è molto piccola o semplicemente avete l’esigenza di allargare gli spazi, per decorare casa cominciate dalle pareti. Tinteggiate le pareti di bianco, avrete subito l’effetto di spazi amplificati. Se invece non apprezzate il total white, è possibile optare per il duo bianco e beige o addirittura i colori pastello. Fate attenzione allo stile che volete dare alla vostra casa o fatevi ispirare da ciò che vedete dalla finestra, ad esempio una montagna innevata, un bellissimo paesaggio marino o un urban style. Per migliorare lo stile di casa vostra date anche un’occhiata all’altezza delle vostre pareti. Le casa storiche con i tipici soffitti alti vi potranno ispirare splendidi soppalchi o fantastiche librerie dove sistemare quella bellissima collezione di romanzi che tenete solitamente negli scatoloni della vostra cantina. Per non parlare degli specchi! tondi, quadrati, rettangolari, con cornice o senza, ce n’è per tutti i gusti!
Luminosità: l’anima della casa!
Le tende, oltre alle pareti, sono il biglietto da visita di una casa. il segreto per aumentare la luminosità è puntare su consistenze e colori. Optate per tende che permettono il passaggio dei raggi del sole illuminando la stanza regalandovi ampiezze e buon umore. Non fatevi tentare dai colori troppo scuri, in un attimo renderanno la vostra casa cupa e poco gioiosa. Non giocate troppo con i colori accesi, potrebbero rimpicciolire gli spazi, piuttosto utilizzateli per enfatizzare gli oggetti del vostro arredamento. Un altro consiglio su come decorare casa rendendola luminosa, è non utilizzare mobili troppo alti. Scegliete, invece, mobili più bassi che si estendono in lunghezza, amplieranno la casa e lasceranno spazio alla luce.
Accessori: definiscono la nostra personalità
Gli accessori per arredare casa potrebbero sembrare non importanti, ma sono proprio loro a definire lo stile della casa. Ce ne sono di tutti i tipi e per tutte le tasche. Potreste posizionare un raccoglitore per chiavi all’ingresso del vostro appartamento o un simpatico vaso sul tavolo del soggiorno, magari con i vostri fiori preferiti. Che dire del bagno? un portatovaglie o un portasapone originale e che rispecchi lo stile della vostra casa, farà sicuramente la differenza. E se avete bambini date spazio alla loro e alla vostra fantasia, lasciate che i loro accessori invadano la vostra casa, non è disordine, ma sinonimo di felicità.
Ecco quindi dimostrato come decorare casa in pochi semplici passaggi e senza spendere molto. Se poi vorrete abbattere muri o ridecorare in maniera più consistente rivolgetevi ad un esperto, in questo caso il fai da te non è consigliato.
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Sei un designer, un architetto, un grafico? Sono aperte le iscrizioni al prestigioso concorso A’ Design Award & Competition. Scopri i premi in palio, i vantaggi e come iscriverti.
Come ho già comunicato sui social, La gatta sul tetto sarà uno dei media partner ufficiali dell’edizione 2020-2021 del concorso A’ Design Award & Competition. A’ Design Award è uno dei più importanti premi internazionali di design, suddiviso in più di 100 categorie, così da raggiungere il più vasto pubblico possibile. Lo scopo del premio è quello di dare visibilità ai migliori designer e mettere in evidenza i migliori progetti. Il premio è organizzato da OMC Design Studios SRL, membro di ADI e ICSID, con sede a Como.
Chi può partecipare all’A’ Design Award
Se sei un designer, un architetto, uno stilista, un grafico, un web designer, puoi presentare la tua candidatura al concorso. Per sapere se hai i requisiti, consulta la lista delle categorie e scegli tra Good Industrial Design Award, Good Architecture Design Award, Good Product Design Award, Good Communication Design Award, Good Fashion Design Award, solo per citarne alcune.
Per consultare la lista delle categorie clicca qui: category listing.
I vantaggi e i premi che ti aspettano
I vincitori dell’A’ Design Award & Competition possono accedere ad una serie di vantaggi e ricevono un kit che comprende tutti gli strumenti per promuoversi su scala internazionale. Nel kit è compreso il trofeo in metallo stampato in 3D, l’annuario in versione digitale e cartacea, il certificato di eccellenza del design, un manuale che spiega passo passo come sfruttare il premio per promuoversi e un invito per due persone alla serata di gala conclusiva.
Inoltre, è prevista la partecipazione gratuita alla mostra dei vincitori, sia on line che nella sede prescelta sul territorio italiano. Tra i vantaggi ci sono anche una serie di servizi forniti dall’organizzazione, come:
inserzione gratuita al SaloneDelDesigner
utilizzo gratuito dei servizi di DesignMediator
inclusione nel BuySellDesign Network
abbonamento gratuito a listof.net
quotazione gratuita al DesignMegaStore
accesso al Design Business Calculator
pubblicazione garantita attraverso IDNNN e DXGN Networks a più di 100+ riviste tra cui Design Interviews & DM Design Magazine
preparazione e distribuzione di comunicati stampa attraverso DesignPRWire
pubblicità e visibilità attraverso la comunicazione DesignMedia
Cliccando su questo link potete consultare tutti i benefits cui avranno accesso i vincitori.
Ma attenzione, sono previsti dei vantaggi anche per chi si iscrive e non viene selezionato per la competizione, e anche per chi, purtroppo, non riesce ad ottenere l’ambito premio. In questa pagina trovi l’elenco completo.
Composizione della giuria dell’A’ Design Award & Competition
Tra i vantaggi dell’iscrizione al concorso, c’è anche quello, non indifferente, di sottoporre la propria creazione ad una prestigiosa giuria internazionale. Per l’edizione 2020 – 2021 sono previsti 218 membri della giuria, composta da professionisti del design, giornalisti e accademici. La giuria del Good Design Award è multidisciplinare e comprende designer, professori, imprenditori, giornalisti ed editori internazionali con un background ed un’esperienza che garantisce una valutazione equa e autorevole. Tutti i membri della giuria devono sottoscrivere accordi che escludano conflitti di interessi e comportamenti non conformi. Questo fattore è importante per accrescere il prestigio del premio, insieme al fatto che i membri della giuria sono diversi di anno in anno e che A’ Design Award è finanziariamente indipendente. Inoltre, la giuria segue una metodologia trasparente ed efficace per la valutazione degli elaborati, messa a punto dopo 5 anni di studi. Per esempio, un servizio innovativo e molto utile è la fornitura gratuita di punteggi, feedback e suggerimenti per aiutare i designer o le aziende che intendono partecipare al concorso.
Qui trovi i membri della giuria selezionati, mentre in questa pagina puoi avere informazioni complete sulla metodologia di valutazione.
Come iscriversi e quando
Iscriversi è semplice, basta cliccare su questo link:
I risultati saranno resi noti il primo maggio 2021, e comunicati su tutti i media partner, compresa La gatta sul tetto.
Importante: le iscrizioni sono aperte fino al 30 settembre
Alcuni vincitori dell’edizione 2019-2020
Di seguito potete vedere alcuni dei progetti vincitori dell’edizione 2019-2020 del concorso A’ Design Award. Giusto per darvi un’idea, sono stati selezionati circa 2095 vincitori provenienti da 107 paesi suddivisi in 104 categorie.
Ecco i progetti che ho selezionato:
per la categoria mobili, articoli decorativi e design per la casa:
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Una delicata palette colori e arredi di design caratterizzano questo appartamento dal sapore vintage i cui spazi sono stati totalmente ripensati.
ZeumaDesign – Arch. Sabrina Montagnoli
Il progetto di ristrutturazione di questa casa era finalizzato a migliorare alcune criticità presenti, legate principalmente alla funzionalità degli interni. Infatti la particolare conformazione dell’immobile, allo stato di fatto, presentava una distribuzione piuttosto scomoda per via di un lungo corridoio, la presenza di alcuni angoli acuti formati dalle mura e una parete curva nella camera da letto. Tutto questo comportava, oltre che molto spreco di spazio, una difficile collocazione degli arredi.
Partendo proprio dai punti deboli, la pianta di questo appartamento dal sapore vintage è stata completamente trasformata, lasciando che gli spazi angolari diventassero il tema principale del progetto, ispirati all’idea di parallasse: gli ambienti si aprono a chi entra nella casa, mostrando visuali sempre diverse a seconda del punto in cui ci si trova.
Il progetto di ristrutturazione e la trasformazione
Il nuovo assetto è stato ridisegnato per sfruttare ogni centimetro e massimizzare i quasi 70 metri quadri a disposizione. Eliminato il corridoio e recuperati ben 15 mq, la nuova configurazione si compone di cucina, ampio soggiorno, camera matrimoniale, bagno ed è stato ricavato lo spazio anche per una piccola lavanderia.
La realizzazione di ambienti open space ha comportato la necessità di differenziarli e delimitarne le funzioni. Tale effetto è stato ottenuto mediante controsoffitti, inserti nel pavimento e pedane. Queste ultime sono state previste per rialzare la cucina e parte del soggiorno.
ZeumaDesign – Arch. Sabrina Montagnoli
Il soggiorno, con la ristrutturazione, ha acquisito maggiore spazio e si compone di due aree. Una zona tv/conversazione, circoscritta da un inserto vinilico colorato a formare una sorta di tappeto, e una zona più intima, dedicata alla lettura. Qui, la particolare parete curva è stata valorizzata e resa il fulcro della casa, con poltrona e libreria bassa.
ZeumaDesign – Arch. Sabrina Montagnoli
Colori, arredi e materiali per un appartamentodal sapore vintage
La palette di colori studiata per valorizzare questa casa è molto delicata e vuole riprendere il sapore degli anni ‘50. Le tinte pastello principali sono infatti celeste, giallo e verde.
Di quest’ultima tonalità sono le pareti esterne del bagno, collocato tra cucina e soggiorno, che per questo motivo viene percepito come un volume unico e non sembra separare la continuità spaziale tra i due ambienti.
FOTO 4
ZeumaDesign – Arch. Sabrina Montagnoli
Tra gli arredi scelti ci sono pezzi storici di design, come il tavolo Tulip di Eero Saarinen abbinato alla sedia DSW di Charles Eames per la cucina, e più moderni, come la poltrona Fri di Fritz Hansen e il divano Chelsea di Molteni&C.
Divano Chealsea – Molteni&CPoltrona Fri con poggiapiedi – Fritz Hansen
Particolari sono le lampade per illuminare l’ingresso, le Abajourd’hui di Flos, che appaiono come abat-jour dal design classico inserite per metà nella parete.
Lampada Abatjourd’hui – Flos
Per quanto riguarda la pavimentazione, vista l’irregolarità della pianta, è stata scelta una posa a 45 gradi di un parquet dal colore intenso e caldo.
Se volete maggiori informazioni, visitate la pagina relativa ai nostri pacchetti di progettazione online.
Leggi gli altri articoli della rubrica Arredare per trovare idee e ispirazioni
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I pavimenti acquarello sono la proposta più giocosa dell’estate 2020, e sono già diventati di tendenza. Scoprite di cosa si tratta.
Si chiama Abstact Watercolor la nuova linea di pavimenti in vinile prodotta da Atrafloor. Disegnata da Jess Howard, è una proposta allegra e colorata che trasferisce sui pavimenti i freschi e colorati tratti di pittura trasparente che caratterizza gli acquarelli. Dopo aver conquistato le pareti, l’acquarello si appresta a colorare i pavimenti di bagni, piccole cucine, camere per ragazzi e, perché no, anche stanze più seriose come il soggiorno o la camera da letto matrimoniale.
La collezione Abstract Watercolor, i pavimenti acquarello
La tavolozza di colori tipicamente estivi, come i blu, i gialli, i rossi e i rosa, si svela in composizioni astratte fatte di pennellate grezze, macchie, cerchi. Come spiega il designer,
“I nuovi disegni astratti ad acquerello sono un approccio giocoso alla pavimentazione, utilizzando i segni dei pennelli ad acquerello per creare disegni divertenti in una sofisticata e morbida tavolozza ispirata ai colori primari”.
La collezione si compone dei motivi Jotter, Gem, Artist e Dab, disponibili in tre varianti di colore. Jotter e Artist presentano un pattern multicolor con segni casuali, Gem sfoggia dei cerchi irregolari sovrapposti, mentre Dab evoca un acciottolato.
Dab in versione grigio o rosa
Dab in versione gialla e Gem in verde
Atrafloor è un’azienda britannica con base a Liverpool, specializzata nella produzione di pavimenti vinilici. La mission dell’azienda è quella di disegnare pavimenti capaci di suscitare emozioni, rendendo la scelta del rivestimento più divertente e svincolata dagli schemi.
Jotter e Artist
Atrafloor produce pavimenti vinilici resistenti, decorati con motivi stampati ricavati da disegni, dipinti e immagini digitali. La gamma dei decori e delle finiture è praticamente infinita, perché i pavimenti vengono realizzati al momento dell’ordine. Sul sito web di Atrafloor si può scegliere tra centinaia di proposte, e poi basta misurare il pavimento da ricoprire, seguendo la pratica guida, e ordinare. La posa è semplicissima e le varie fasi sono illustrate da una guida apposita.
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Un mix di minimalismo e tradizione catalana caratterizza finiture e decori di un appartamento a Barcellona, ristrutturato con cura in ogni minimo dettaglio.
Ristrutturato con la massima attenzione in ogni dettaglio, questo appartamento, ubicato a pochi passi da Plaza Catalunya a Barcellona, è originale ed elegante. Inserito in un palazzo d’epoca, questo appartamento era in uno stato fatiscente. I progettisti hanno deciso di preservare alcuni elementi tradizionali, restaurandoli e riportandoli alla vita.
I pavimenti in cementine, i serramenti con gli scuri in legno, le voltine con mattoni a vista, in stile catalano, acquistano un fascino particolare accostati ad un arredo minimalista. La superficie di 100 mq è stata quasi completamente riorganizzata per una maggiore funzionalità. Le finiture e le decorazioni sono un armonioso mix di minimalismo e tradizione catalana.
La redistribuzione degli spazi
La planimetria dell’appartamento presenta un andamento longitudinale, con le finestre disposte sui lati corti e attorno ad un cortiletto interno. Le stanze sono disposte in infilata lungo la parete longitudinale cieca, che è stata lasciata con i mattoni a vista.
Alla destra dell’ingresso, affacciato direttamente sulla zona dining, due larghe aperture ricavate nel muro danno accesso allo spazioso e luminoso living. Lo stratagemma consente di veicolare la luce dal soggiorno alla sala da pranzo con cucina a vista, che ricevono la luce naturale unicamente da due finestre affacciate sul cavedio.
La cucina a vista completamente bianca amplifica la percezione dello spazio e la luminosità. Dalla cucina si accede, attraverso un corridoio, direttamente alla zona notte, che occupa metà della superficie dell’appartamento.
Una stanza per gli ospiti, dotata di armadi a muro, con bagno personale e finestra affacciata sul cortile interno, separa la zona giorno dalla camera padronale.
Quest’ultima presenta una soluzione inedita e ingegnosa che la integra con il dressing e la sala da bagno, sprovvisti di porte. Questo stratagemma ha permesso di far affluire la luce naturale nella camera, attraverso le finestre aperte nell’area dei servizi.
Il dressing, celato da una tenda color senape, si apre sulla sala da bagno, ed è separato da essa tramite un basso muretto che alloggia il lavabo. Uo specchio In acciaio verniciato di nero è sospeso al disopra del lavabo tramite due zanche che corrono da una parete all’altra.
Dietro la parete della testata si trova un secondo dressing molto più spazioso, collegato con la seconda camera da letto.
Finiture e decorazioni, un mix di minimalismo e tradizione catalana
Le finiture e le decorazioni selezionate per questo appartamento sono sicuramente audaci e rappresentano un efficace e armonioso mix di minimalismo e tradizione catalana.
Pavimenti sono stati realizzati con un mix di cemento grigio e di mattonelle tradizionali in cemento recuperate e disposte al centro delle stanze, come tanti tappeti. Il soffitto è stato lasciato con le travi in acciao, rivestite in legno, e le volte in mattoni a vista, eccettuate le zone come la cucina, i dressing e i bagni che presentano ribassamenti in cartongesso. I muri sono essenzialmente bianchi, tranne alcune pareti lasciate con i mattoni a vista. Gli infissi originali della zona giorno sono stati restaurati, e lasciati con il legno al naturale, così da creare un accordo con il legno delle travi. L’arredamento, ridotto al minimo, è un mix di design scandinavo e vecchi mobili tradizionali, con qualche elemento di rottura, come il grande specchio barocco in soggiorno.
La cucina, con le ante laccate in bianco lucido, è divisa dalla zona pranzo da un bancone a doppia profondità, sormontato da un piano nero e attrezzato con sgabelli in plastica rossi.
La camera padronale è molto elegante, con richiami barocchi dati dalla parete della testiera, rivestita con una carta da parati verde e oro, e dai comodini bombati. Tutto ciò si stempera nel minimalismo del dressing e della sala da bagno adiacenti, coi pavimenti in cemento rosso e le pareti bianche.
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L’estate è arrivata e la tendenza del 2020 vede in primo piano colori come il corallo e l’arancio. Ecco come giocare con questa vivificante palette.
Mai come quest’anno i colori estivi in tendenza sono stati così vivificanti. L’energia del giallo, del rosso, dell’arancione ci possono aiutare a superare un periodo difficile e oscuro come quello del confinamento che abbiamo subito a causa del Covid.
Niente di eccessivo, sia chiaro. Le gradazioni sono morbide e ricordano la freschezza e i colori dei frutti estivi o esotici come l’anguria, il melone, il mango, la pesca.
Come possiamo integrare questa allegra palette nelle nostre case? Per chi desidera dare una rinfrescata per una nuova partenza, si possono dipingere le pareti di casa, tenendo presente che questi colori sono adatti anche agli esterni. Per chi non ha in previsione di imbarcarsi in lavori tanto impegnativi, ci sono sempre arredi e accessori.
Tendenza estate 2020, una palette vivificante
Energia, entusiasmo, voglia di vivere: forse è questo che ci manca all’inizio di questa estate 2020, che per alcuni non sarà allietata dalla solita vacanza.
I colori possono aiutarci a stimolare il nostro umore, soprattutto se scegliamo quelli giusti. La palette dei colori del sole evoca tramonti e albe spettacolari, con i rossi, i gialli, gli arancioni e qualche tocco di rosa. Accoppiateli con un turchese, un blu Navy, con colori neutri o con una gradazione diversa dello stesso colore per un effetto tono su tono, sono adatti ad ogni ambiente.
Il corallo, eletto colore dell’anno Pantone nel 2019, è più che mai attuale. Questa vivace tonalità, a cavallo tra il rosa e l’arancione, riscalda tutto ciò che tocca con il suo intrinseco ottimismo. Usatelo per infondere gioia ed entusiasmo in uno spazio. Il pesca è un colore chiaro e luminoso, usatelo per dipingere la parete della testata di un letto vestito in lino bianco e azzurro.
L’arancione è un’esplosione di energia, da usare comunque con moderazione. Rinnovate le pareti di un piccolo ingresso, magari dipingendo le porte con la versione lucida.
Il mango si declina bene con altri gialli, e può essere perfetto per una camera da letto con pavimento in rovere o per una cucina con ante in acero.
1. Amaca Coral Tassel di Ella James / 2. Poltrona Sunset design Christophe Billet for Cappellini / 3. Tavolino Naïve D45 giallo di etc.etc. per Emko / 4. Pouf da giardino Garda Furniture / 5. Divanetto Higgs di made.com / 6. Tappeto per esterni Paola Lenti / 7. Cuscino Pink Coral Reef by Postcards Home / 8. Ombrellone giallo – Amazon / 9. Coppetta gelato Watermelon di Micucci Interiors / 10. Lanterna da esterni di Garden Trading / 11. Poltroncine da esterni e tavolino Acapulco /
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Oggi publico l’interessante infografica curata da Babbel, che ci guida attraverso una mappa dei sapori autentici dello street food d’Europa.
In un periodo in cui viaggi sono limitati Babbel, la app leader nell’apprendimento delle lingue online, invita tutti a viaggiare dalla propria cucina grazie allo street food d’Europa.
L’infografica “Parla come mangi” permette a chi legge di scoprire i sapori più autentici dei vari Paesi europei, proponendo una vera e propria “mappa del gusto”: chi ha detto che per viaggiare bisogna prendere per forza un aereo e non si possa invece volare con l’immaginazione, stuzzicando i palati più golosi?
Si parte così per un viaggio attraverso le capitali europee dello street food, alla scoperta delle tradizioni e della cultura gastronomica locale: dai bocadillos spagnoli al dolce pastel de nata portoghese, dalle aringhe olandesi del Nord fino ai souvlaki greci del Sud – ovviamente senza dimenticare i grandi classici regionali italiani.
E per quando si potrà tornare a viaggiare anche con il corpo, ecco pronti una serie di consigli per gustare lo street food in tutta sicurezza e le frasi da usare nelle varie lingue straniere per ordinare lo street food come un vero “local”.
Il viaggio gastronomico proposto da Babbel si conclude con un viaggio nel tempo: curiosità sulla storia antica e moderna dello street food dalla nascita ad Alessandria d’Egitto fino ai moderni social network, che hanno incoronato lo street food come il protagonista assoluto di migliaia di foto e video.
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Lo stile Luigi XV segna una rottura con tutti gli stili del passato, inventando nuove forme e nuovi modi di abitare, mentre l’arredamento diventa arte.
Lo stile Luigi XV segna una rottura netta con tutti gli stili del passato, per quanto riguarda gli arredi e le decorazioni. E’ uno stile originale, che non si ispira all’antichità, ma ricerca nuove forme, proseguendo la gioiosa parabola anticonformista del rococò. L’edonismo raffinato, l’attrazione per l’eccentrico e il singolare si enfatizzarono con l’ascesa al trono di Luigi XV nel 1723. Egli è un amante dell’arte e dell’architettura, oltre che del gentil sesso, tanto che le dame si corte, dalla sposa Maria Leszczyńska alla famosa amante, nonché raffinata mecenate marchesa di Pompadour, ebbero un ruolo rilevante nel dettare il gusto estetico.
Il ritorno a Versailles
Cresciuto all’ombra del Reggente, il duca Filippo d’Orléans, Luigi XV non era interessato alla politica, al contrario del suo predecessore. Egli lasciò governare la Francia prima dal suo tutore, l’abate Fleury, poi dai suoi ministri, che incontrava raramente. Ancora prima di essere incoronato, Luigi trasferì nuovamente la corte a Versailles, dove ristabilì tutti i cerimoniali e l’etichetta che erano in vigore al tempo del bisnonno, il Re Sole. Luigi XV fece ristrutturare il Petit appartement du roi, un insieme di stanze ad uso personale, che restano il migliore esempio dello stile dell’epoca. Le stanze più significative sono il Cabinet de guarde-robe, le Cabinet del la pendule, le Cabinet des Chiens, dove alloggiavano i cani del re, e la Salle à manger des retours de chasse.
Ritratto della marchesa di Pompadour, Francois Boucher, 1756
Un altro spazio esemplare dello stile Luigi XV è rappresentato dagli appartamenti della marchesa di Pompadour, situati nell’attico al di sopra degli appartamenti ufficiali del re.
Camera da letto di Mme Pompadour nel suo appartamento a Versailles Jules78120 / CC BY-SA
L’appartamento, progettato dall’architetto del re, Ange-Jacques Gabriel, è intimo e raccolto. Colpisce il letto collocato in un’alcova: questa soluzione era molto utilizzata all’epoca, e aveva lo scopo di riparare dalle correnti d’aria e dal freddo. La bellissima boiserie, opera Verberckt, era un tempo dipinta in bianco e verde con la tecnica “vernis Martin”, messa a punto nel 1728 dai fratelli Martin.
Commode de madame de Mailly, Mathieu Criaerd , Vernis Martin, 1743, Musée du Louvre
Nell’intento di imitare i pannelli laccati cinesi, in gran voga all’epoca, i due decoratori idearono una verniciatura a base di resina cui si aggiungevano i pigmenti del colore di base, soprattutto il nero. Su questo primo strato erano dipinti paesaggi, figure, scene di genere, a volte in stile cinese, che andavano a decorare boiseries, mobili e strumenti musicali.
Le caratteristiche dello stile Luigi XV
Le caratteristiche dello stile Luigi XV sono da ricercare nei codici decorativi del Rococò, come vi ho raccontato in questo articolo. Diventato à la mode durante il periodo Reggenza, il rococò trionfa durante il regno di Luigi XV, soprattutto negli anni che vanno dal 1723 al 1760, anno in cui incominciò un periodo di “transizione” verso lo stile Luigi XVI. La decorazione entra in simbiosi con gli elementi strutturali, le Arti si fondono in un tutt’uno armonioso, flessuoso e sensuale. Riccioli, curve a forma di C, conchiglie, ghirlande e festoni, rosette, nastri, sono solo alcuni degli elementi chiave del repertorio decorativo del periodo. I commerci con Cina e India introducono il gusto per le decorazioni orientali ed esotiche: cineserie, turcherie, scimmie, draghi e animali fantastici.
Boiserie per il castello di Bellevue, 1773, disegnata da Ange-Jacques Gabriel et Verbeckt – Pubblicato da Paul Biver, histoire du château de Bellevue
I falegnami e gli ebanisti sono sempre più ricercati ed acquisiscono lo statuto di artisti, tanto che dal 1750 ebbero l’obbligo di firmare le loro opere, apponendo un marchio identificativo. I mobili sono costruiti in legno massiccio di rovere o faggio, e decorati con svariate tecniche. Oltre alla già citata vernis Martin, sono in gran voga le lacche di Coromandel, prodotte in India e caratterizzate da un fondo scuro sul quale sono dipinti fiori o paesaggi cinesi.
Altri tipi di laccatura molto apprezzate sono quelle con colori chiari, come il verde, l’azzurro, il grigio perla, ravvivate dall’immancabile cornice in foglia d’oro. Le decorazioni ad intarsio ligneo si arricchiscono cromaticamente grazie all’utilizzo di legni esotici, come quello di rosa, di violetta (una varietà di palissandro), il mogano, che si aggiungono a quelli autoctoni come il ciliegio, l’acero e l’agrifoglio.
I piani in marmo sono molto utilizzati per commode e consolle: i più comuni sono il marmo rosso di Rance, proveniente dal Belgio, il Morello delle Fiandre, la Breccia di Aleppo.
L’arredamento alla metà del Settecento
L’arredo è caratterizzato da eleganza e ricercatezza, coniugate con il confort. I mobili diventano sempre più leggeri e si moltiplicano le tipologie di seduta. Molte sono le novità che si affacciano in questo del periodo.
Compaiono le prime prime librerie a muro chiuse da vetrine. La biblioteca di una delle figlie del re, Madame Victoire, a Versailles è una piccola stanza le cui pareti sono interamente attrezzate con scaffali chiusi da vetrinette decorate con bordi a foglia d’oro e verde acqua.
Il letto à la polonaisecompare all’incirca nel 1750, ed è riservato alle camere private. Si tratta si un letto che, a differenza di quelli “d’apparato”, si posiziona con il lato lungo contro la parete, ed è sormontato da un leggero baldacchino a forma circolare. Il letto è dotato di una testiera e di una pediera di dimensioni identiche, dalle quali partono le colonne curve che sostengono il baldacchino. Queste colonne sono nascoste dai drappeggi delle tende, cosicché il baldacchino sembra sospeso nell’aria. A questo letto si affianca poi una versione con il baldacchino a forma rettangolare o rotonda, fissato alla parete.
Il letto à la duchesse, un letto da parata in voga durante il regno del Re Sole, cambia il baldacchino da rettangolare a rotondo, spesso fissato al soffitto invece che alla testata.
Letto à la polonaise, letto à la duchesse e letto en alcôve
La commode en console, comparsa intorno al 1750, è una console dotata di cassetto, che veniva collocata sotto gli specchi. Il sécretaireappare anch’esso alla metà del secolo, come evoluzione dell’antico cabinet. Si tratta di un mobile alto diviso in due parti; la parte superiore contiene piccoli cassetti e l’anta a ribalta diventa un piano per scrivere, mentre la parte bassa è divisa in cassetti.
I tavoli si moltiplicano. In pratica viene realizzato un tavolo per ogni funzione, dai tavoli da gioco a quelli per scrivere, dai tavolini da caffè al tavolo da toilette o coiffeuse, dotato di un piano a ribalta dotato di specchio e cassetti.
Tra i mobili più utilizzati, spiccano il bureau plat, una scrivania dotata di cassetti, la chiffonière, un piccolo comodino con cassetto, le varie commodes, le console.
A ogni stanza la sua funzione
Per quanto riguarda le abitazioni aristocratiche, prosegue la tendenza a frazionare i grandi ambienti in piccole stanze, ognuna della quale ha ormai una funzione precisa. Il salotto è ormai diventato il centro della casa, ed è frequentato soprattutto dalle dame, ai cui abiti voluminosi si adattano le poltrone.
La sala da pranzo, divenuta imprescindibile, è affiancata da “salottini da compagnia”, salotti dedicati al gioco. La camera da letto si riduce in dimensione per far spazio a boudoir separati dalla camera da letto per spogliarsi e fare la toilette.
Chaise percée di Mme Pompadour
Compaiono anche le stanze da bagno, dotate di vasca fissa, i bidet (link alla storia del bidet), e degli angoli appartati nei quali collocare le chaise percée, speciali sedie con il sedile forato, nelle quali era inserito un vaso in ceramica per raccogliere i bisogni, antenate del moderno w.c.
La poltrona stile Luigi XV, regina dei salotti
L’epoca di Luigi XV è l’epoca delle poltrone. Vecchi modelli vengono rivisitati e si inventano nuove sedute per soddisfare nuovi bisogni. La novità più importante dal punto di vista strutturale è la scomparsa della traversa che univa le quattro gambe di sedie e poltrone.
La sedia à la Reine, inventata sotto la Reggenza, è ancora molto in voga, ma viene leggermente modificata. Scompare definitivamente la traversa e lo schienale, piatto, assume un profilo a violino.
poltrone à la Reine
Ma la vera regina dello stile Luigi XV è senz’altro la poltrona bergère, inventata nel 1725. La seduta è ampia e lo schienale forma un tutt’uno coi braccioli, che sono pieni. Il sedile è dotato di un soffice cuscino rivestito con il medesimo tessuto.
poltrona bergère
Esistono diverse varianti di questa comoda ed elegante poltrona: la bergère gondole, con schienale curvo, la bergère en confessional, con schienale dritto e due “orecchie” ai lati che uniscono i braccioli allo schienale, e una combinazione delle due poltrone à la Reine e bergère, caratterizzata dallo schienale dritto. Alle bergère si accostava spesso un poggiapiedi. La Marquise è una variante più larga della bergère, spesso dotata di un piedino centrale.
La poltrona duchesse, antenata della chaise longue, è una bergère con la seduta prolungata, sulla quale le dame potevano sdraiarsi. Può essere considerata un ibrido tra la poltrona e il lit de répos. Ispirata al lettino dell’antichità, la duchesse è declinata in diverse versioni, ognuna con un nome differente, anche se le demarcazioni non sono così chiare.
duchesse
La duchesse brisée è costituita da due o tre elementi separati, mentre la duchesse en bateau ha due estremità di altezza diversa.
Duchesse brisée de l’hôtel de Vallemaré-Dangéduchesse en bateau
Troviamo poi numerose varianti che possono essere considerate degli ibridi tra il lit de répos, e il divano. La récamière, detta anche letto alla turca, è caratterizzata dalla mancanza dello schienale e da due alti braccioli di uguale altezza.
Letto alla turca attribuito a Nicolas-Quinibert Foliot circa 1760
Alcune versioni hanno uno schienale obliquo, nelle quali la testiera è più alta della pediera, altre hanno lo schienale e la pediera separati. di volta in volta, vengono designate comei meridienne, dormeuse, veilleuse, ottomana, sofà, canapè. Per approfondire, leggete il mio articolo sulla storia del divano.
Esistono poi altre tipologie di poltrone, come la cabriolet, una variante della poltrona à la Reine, caratterizzata da uno schienale concavo e dal profilo a forma di violino. Da questo momento i termini à la Reine e cabriolet designeranno soprattutto la tipologia dello schienale.
Poltrone en cabriolet
Ecco che la sedia Luigi XV, con lo schienale dritto a forma di violino, può essere definita una poltrona à la Reine senza braccioli.
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Bastano poche semplici regole per avere una cucina sicura, pulita e in ordine. Scopriamo quali.
Riuscire a vivere all’interno di un ambiente ordinato rappresenta un sinonimo di benessere e serenità mentale. Il motivo è presto detto: chi è in grado di ritagliare i tempi corretti da dedicare a ciascuna attività della routine quotidiana, avendo cura di portare a termine i vari impegni, è probabilmente una persona che ha trovato un suo ritmo vitale assoluto ed è capace di scacciare gli stress non necessari. Per tutti gli altri, però, la strada verso l’ordine e l’organizzazione – che è prima di tutto mentale – non è affatto in salita. Basta seguire alcune semplici regole, che poi sono abitudini di buon senso da prendere, per ottenere un veloce cambio di prospettiva. Soprattutto in una stanza ‘ad alto traffico’ come è la cucina, vero e proprio crocevia di casa: un ambiente che resta a disposizione della famiglia H24 e dunque all’interno del quale la cifra estetica e quella funzionale devono dialogare al meglio con la pulizia. Il trend del momento in fatto di progettazione e arredamento della cucina si intreccia con lo stile contemporaneo delle superfici e dei vari elementi. Le cucine di design di Poliform – realtà leader di settore – si offrono di stupire gli ospiti, i familiari e gli amici puntando su materiali eccellenti e dettagli preziosi che è bello mettere in evidenza giocando sulle luci e i riflessi. Il design elegante, tipico del made in Italy, si presta a meraviglia a interpretare i diktat dell’home design. Lo stile spesso minimal delle cucine moderne consente un’organizzazione estrema e funzionale degli spazi.
Scegliere arredi stondati e sfruttare il decluttering
Per avere una cucina sicura e a prova di igiene occorre focalizzarsi non soltanto sulla scelta degli elementi, che dovranno avere preferibilmente gli angoli arrotondati per evitare l’accumulo di batteri, ma anche sulla presenza di ‘fughe’ all’interno delle quali potrebbe annidarsi lo sporco. Il piano di lavoro deve essere perfettamente liscio e non presentare fughe, inoltre è sempre bene monitorare – anche attraverso le molte app dedicate – le scadenze dei cibi in frigorifero per evitare problemi con gli alimenti a contatto. Ottimizzate gli spazi di lavoro valorizzando quelli ‘verticali’, anche all’interno delle ante dei vari mobili. Per tutto ciò che non decidete di buttare via o di mettere nel ripostiglio – con la tecnica del decluttering – potreste sempre scegliere di allestire un carrellino mobile che potrà essere utile e servire più ambienti diversi. Assicuratevi la presenza di un mare di cassetti (ma attenzione alla pulizia degli angoli interni) e contenitori a scomparsa, che vi serviranno a diversificare le attività e tenere sempre tutto a portata di mano. Eliminate dal piano di lavoro tutta quella sfilza di barattoli, contenitori per le spezie e scatole di cialde o piccoli elettrodomestici. Per ciascun oggetto deve esserci uno spazio che, una volta scelto, non cambia più. E’ bene evitare il tetris estremo, piuttosto valutate di inserire una nuova scaffalatura ma non riempite tutto affogando la vista. In caso di ambienti dalle dimensioni ridotte, valutate anche la possibilità di inserire dei pratici scaffali girevoli e di design.
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