Tenere in ordine la cameretta dei bambini è un’esigenza comune a molti genitori, si tende spesso a rimandare poiché si è sopraffatti dalle incombenze quotidiane e dalla mancanza di tempo per poi ritrovarsi con un disordine eccessivo e incontrollato.
Una cameretta più ordinata facilita la ricerca di oggetti, vestiti e materiali scolastici spesso sotterrati sotto pile di libri e giochi. In più, aiuta gli stessi bambini a concentrarsi su una attività alla volta.
Un arredamento funzionale ricopre la duplice valenza di velocizzare le operazioni di messa in ordine e di sviluppare l’autonomia negli stessi inquilini della stanza, per stimolare in loro la volontà di una postazione sempre pulita e organizzata.
Capita spesso, a causa della mancanza di tempo, di non riuscire a sistemare quotidianamente lo spazio nel quale i figli studiano e giocano.
Scegliere arredi che siano, allo stesso tempo, belli e pratici è la risposta a molti problemi.
Vediamo insieme 5 consigli basati sulla mia esperienza!
Di seguito 5 consigli per tenere in ordine le camerette dei bambini:
I giocattoli sparsi dappertutto sono una costante, per cui si possono mettere a disposizione dei ragazzi contenitori per i giochi ad esempio i modelli Trofast di Ikea. Si tratta di un mobile componibile e modulare disponibile in diverse colorazioni. I contenitori, inseribili nell’apposita struttura, sono molto capienti per accogliere gli strumenti anche più ingombranti; il materiale è duraturo e resistente, sarà facile, in poco tempo, togliere dalla vista il disordine superficiale
@Easyrelooking – contenitore Trofast di Ikea
se il tuo bambino ama tanto giocare quanto leggere, insieme ai giochi ci saranno da raccogliere libri di ogni genere, piccoli, grandi, musicali, sensoriali. In tal caso potrebbe essere utile scegliere arredi appositi come Flisat, una libreria display marchio Ikea ad altezza di bambino. Comoda e pratica, li aiuta ad essere autonomi nell’ordinare e catalogare i propri libri. Il legno lo rende un arredo essenziale e discreto per ogni stile
Flisat di Ikea – espositore libri da terra
se non hai molto spazio a disposizione, una soluzione ideale è l’arredo sospeso: Flisat può trovarsi anche nella modalità a parete. E’ una mensola da appendere all’altezza desiderata dove inserire piccoli giochi o libri. Si tratta di un mobilio doppiamente funzionale perché può diventare scomparto per libri, quaderni e altri giochi non ingombrando il pavimento.
@EasyRelooking – moduli Flisat di Ikea a parete
si sa che i giochi non bastano mai, così come i contenitori. Per tutti i balocchi che il tuo bambino usa raramente può essere utile Kuggis, un contenitore con coperchio targato Ikea. Si tratta di una cassetta capiente e disponibile in diverse misure. La presenza del coperchio è efficiente affinché i contenitori vengano sovrapposti e nascondano alla vista giocattoli e strumenti poco utilizzati o ormai dimenticati;
Kuggis di Ikea
L’ultimo consiglio riguarda il fatto che la praticità di una cameretta e, quindi, la sua funzionalità, deriva da una giusta progettazione. In quest’ottica, scegliere una linea componibile e versatile per comporre armadi, ante e cassetti potrebbe essere la chiave di volta: la linea Smastad di Ikea racchiude il concetto di molteplicità legata alle esigenze di spazio, stile e gusti personali. La combinazione e la personalizzazione facilitano la modularità nel tempo; è possibile infatti aggiungere o togliere un cassetto, spostare l’armadio, modificare l’altezza di un pensile. L‘ordine nella cameretta del tuo bambino è assicurato
@EasyRelooking – composizione creata con Smastad di Ikea
Ho preso ad esempio Ikea per le sue proposte low cost e modulari, che spesso mi piace proporre per le camerette dei più piccoli, dove gli arredi sono spesso in continua evoluzione!
La pubblicazione in Gazzetta Ufficiale ha reso effettiva la proroga del Superbonus 110, ecco tutte le novità della Legge di Bilancio 2022.
Cos’è e come funziona il superbonus 110
Il superbonus 110 è una detrazione del 110% prevista sulle spese effettuate per l’efficientamento energetico di abitazioni unifamiliari, condomini, ex IACP o case di cooperative.
La divisione delle spese nella dichiarazione dei redditi cambia in base all’anno:
Per le spese sostenute nel 2020 e nel 2021 la detrazione va suddivisa in 5 rate di pari ammontare;
per le spese effettuate dal 2022 la detrazione dovrà essere invece suddivisa in 4 rate di pari ammontare.
In alternativa alla detrazione mediante la dichiarazione dei redditi, è possibile sceglierel’opzione dello sconto in fattura e della cessione del credito. La possibilità di scelta tra queste due soluzioni è stata prorogata fino al 31 dicembre 2025 e l’Agenzia delle Entrate ha predisposto anche un nuovo modello.
Quali lavori rientrano nel Superbonus 110
Nel superbonus 110 rientrano i cosiddetti lavori trainanti e i lavori trainati.
Gli Interventi trainanti sono i seguenti:
isolamento termico delle superfici opache verticali, orizzontali e inclinate che interessano l’involucro degli edifici, compresi quelli unifamiliari, con un’incidenza superiore al 25% della superficie disperdente lorda dell’edificio medesimo o dell’unità immobiliare sita all’interno di edifici plurifamiliari che sia funzionalmente indipendente e disponga di uno o più accessi autonomi dall’esterno. Gli interventi per la coibentazione del tetto rientrano nella disciplina agevolativa, senza limitare il concetto di superficie disperdente al solo locale sottotetto eventualmente esistente
sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti centralizzati per il riscaldamento, e/o il raffrescamento e/o la fornitura di acqua calda sanitaria sulle parti comuni degli edifici, o con impianti per il riscaldamento, e/o il raffrescamento e/o la fornitura di acqua calda sanitaria sugli edifici unifamiliari o sulle unità immobiliari site all’interno di edifici plurifamiliari che siano funzionalmente indipendenti e dispongano di uno o più accessi autonomi dall’esterno
interventi antisismici che rientrano nel cosiddetto sismabonus
Il superbonus 110 spetta anche per i cosiddetti lavori trainati se effettuati congiuntamente a uno degli interventi trainanti.
Superbonus 110, le novità per il 2022
Tra le novità della Legge di Bilancio 2022 in tema di Superbonus 110, la principale riguarda l’introduzione di nuove scadenze.
Proroga al 2023 del superbonus 110 per i condomini e sugli edifici composti da due a quattro unità immobiliari distintamente accatastate anche se di proprietà di persone fisiche.
Proroga fino al 2025 per condomini ed edifici composti da due a quattro unità immobiliari ma con un’aliquota decrescente: pari al 70% nel 2024 e al 65% nel 2025.
Per quanto riguarda gli immobili di proprietà delle cooperative, la scadenza del superbonus 110 viene allineata a quella degli ex IACP, ovvero il 31 dicembre 2023 sempre e quando alla data del 30 giugno 2023 sia stato effettuato il 60% delle spese.
Superbonus 110 per le unifamiliari
Il superbonus 110 è stato prorogato al 31 dicembre 2022 per villette e case unifamiliarisenza limiti di reddito né di prima e seconda casa, però, è necessario che almeno il 30% dei lavori siano ultimati entro il 30 giugno 2022.
Per quanto riguarda invece condomini e IACP la situazione è certamente migliore: proroga non solo per tutto il 2022, ma fino al 31 dicembre 2023. Dal 2024 la percentuale di detrazione cala però al 70% e poi al 65% nel 2025. Un calo importante, ma graduale e comunque ad oggi piuttosto lontano.
Tra le novità della Legge di Bilancio 2022 vi è anche la non applicabilità del decreto antifrode (con l’obbligo di visto di conformità e asseverazione tecnica) agli interventi di edilizia libera che rientrano nel superbonus 110 e negli altri bonus casa con un tetto di spesa fino a 10mila euro.
Inoltre è previsto il riallineamento delle estensioni dei lavori trainati a quelli trainanti con la proroga per impianti fotovoltaici.
Superbonus 110%: come richiederlo nel 2022
Attualmente, la Legge di Bilancio 2022 non ha modificato le modalità per chiedere il Superbonus 110%. Tuttavia, non sono da escludere eventuali future modifiche con l’approvazione di altri decreti.
Per poter beneficiare dell’agevolazione fiscale occorre innanzitutto affidarsi ad un professionista per verificare quali interventi si possono realizzare. Successivamente, il soggetto interessato potrà contattare l’impresa per svolgere i lavori e decidere se sostenere direttamente le spese (ottenendo la detrazione al 110%) oppure chiedere lo sconto in fattura per un massimo del 100% dell’importo fatturato. In questo caso, l’impresa incaricata ai lavori riceverà un credito d’imposta pari al 110% dello sconto praticato.
Naturalmente, in base ai lavori che si dovranno effettuare, occorre ottenere dal Comune i documenti e le eventuali autorizzazioni necessarie per l’inizio dei lavori.
Inoltre, per poter certificare il miglioramento delle due classi energetiche, il tecnico deve compilare l’APE (attestazioni di prestazione energetica) prima e dopo l’esecuzione dei lavori e allegarla all’asseverazione. Quest’ultima ha lo scopo di certificare la corretta esecuzione dei lavori, il rispetto dei requisiti tecnici, dei massimali di spesa e la congruità dei costi. Risulta anche possibile eseguire l’asseverazione a stato avanzamento lavori (SAL), possono essere massimo due e ciascuno deve coinvolgere almeno il 30% dei lavori.
Infine, l’asseverazione deve essere inviata ad ENEA in maniera telematica ed entro 90 giorni dal termine dei lavori o ad ogni SAL. Dopo aver ricevuto i documenti utili, ENEA rilascerà una ricevuta informatica comprensiva di un codice identificativo.
L’AdE ha anche messo a disposizione degli utenti i nuovi modelli per chiedere lo sconto in fattura o la cessione del credito secondo le disposizioni del Decreto Antifrodi.
Insomma, per chi desidera ristrutturare casa sfruttando l’agevolazione del Superbonus 110% deve rispettare alcuni adempimenti, di cui la maggior parte già presenti nell’Ecobonus e nel Sismabonus ordinari, mentre le novità introdotte servono a garantire la correttezza degli interventi eseguiti sull’immobile.
Per ulteriori approfondimenti consigliamo di visitare la pagina web dedicata al Superbonus 110 dell’Agenzia delle Entrate
Carta da zucchero Pantone: uno dei colori più particolari e antichi, che non smette di affascinare. Scopri abbinamenti e materiali che lo faranno risaltare.
Che colore è il Pantone Carta da Zucchero?
È un colore molto antico, addirittura già esistente intorno al 1400. È anche conosciuto come colore azzurro polvere, perché non è una tonalità perfettamente definita.
Non troppo chiaro, non troppo scuro. Perfetto per moltissimi stili e per tutte le stanze di casa, è una tonalità davvero poliedrica e multipotenziale. Non si vede moltissimo negli interni di casa, perché forse è un visto come un po’ difficile da abbinare. Meglio con i colori freddi o caldi? Con che materiali lo abbino?
Nel post di oggi passiamo in rassegna tutti i punti, facendo un po’ di chiarezza.
Pantone Carta da Zucchero: origine e conversioni colore
Partiamo ovviamente dalle origini di questo colore e relativo nome. Lo sai perché si chiama così?
In questo caso la ragione è abbastanza ovvia: già dal 1400 (e fino al 1900) lo zucchero si vendeva a peso, incartato nella carta da zucchero che aveva proprio questo colore a metà tra l’azzurro e il grigio. Lo zucchero era importato dall’America in sacchi di carta e aveva un colore giallastro, perché non era raffinato. Per mascherare questa colorazione non vista di buon occhio da chi acquistaca un prodotto così costoso, si usavano carta di colore azzurro.
Con estratti vegetali quali il guado, l’indaco e il campeggio. In seguito poi venne usato il Blu di Prussia e l’oltremare.
Quali altre conversioni colori puoi cercare, se il riferimento Pantone (codice 5415 C) non ti basta? Nella classificazione Ral il vicino è il 5025, Pearl Gentian Blue (blu genziana perlato). Mentre nella cartella colori di Benjamin Moore puoi cercare Pacific Ocean Blue.
Manchester Furniture Show, Polstermbel GmbH 3C Candy 4, 7256673
Abbinamenti e materiali vincenti: saper usare il carta da zucchero
Per quanto sia un colore senza tempo, antico e pieno di significato, il carta da zucchero rimane un po’ difficile da gesitre. Questo suo essere a metà tra l’azzurro e il grigio crea non pochi dubbi.
Meglio colori chiari o scuri? Il rosa o il grigio chiaro?
In realtà non ci sono abbinamenti che vanno in assoluto meglio di altri. Si tratta sempre di scegliere bene le tonalità vicine e capire che tipo di schema colori si vuole. Monocromatico? Allora dovrai scegliere 4 tonalità più chiare per avere tutto in coordinato. Sicuramente in questo modo avrai meno contrasto e più omogenia, perché tutto sarà nella stessa scala colore.
Lo schema analogo invece comprende tonalità vicine nella scala colore al carta da zucchero: quindi un blu scuro ed un azzuro pastello. In questo modo avrai più profondità e potrai creare atmosfere più o meno scure e un po’ baorcche in base a quanta percentuale di colore scuro o chiaro andrai a modulare.
Tieni conto che si tratta di tonalità che dal vivo sono più scure di quello che vedi su schermo o carta e che tolgono parecchia luce. Quindi se hai una casa con esposizione scarsa o piccola meglio valutare l’effetto scatola in determinate aree della casa.
Potresti imbiancare pareti e soffitto in questo colore (o una tonalità più scura) all’ingresso o in corridoio, per creare una sorta di galleria. In questo modo i locali di passaggio sembreranno più raccolti e piccoli e le stanze dopo verranno percepite più luminose e grandi (effetto ottico dato dalla maggior luce percepita).
Oppure puoi scegliere un divano in questo colore, così come la cucina o una carta da parati speciale per la parete focus del soggiorno o della camera.
L’ultimo tipo di schema colori è quello complementare, cioè quello che abbina colori che si trovano sulle parti opposte del cerchio cromatico. In questo caso sarebbe l’arancione con tutte le sue sfumature.
Questo tipo di schema è il più flessibile perché ti permette di invertire le proporzioni colori nelle diverse stanze creando percezioni differenti.
Ho preparato per te tre schemi colori differenti, in base al tipo di stile e atmosfera che preferisci creare. C’è uno schema complementare, uno più soft nei toni neutri e uno che abbina principalmente colori freddi.
Ma trovi anche un piccolo riassunto di quelli che sono i materiali che meglio si abbinano a questa tonalità: noce canaletto, rovere sbiancato o tinto bianco, microcemento e terrazzo. Tutti materiali che hanno al loro interno una percentuale di grigio più o meno evidente, che richiama il sottotono dell’azzurro polvere.
Colore azzurro polvere in zona giorno e zona notte: esempi da cui trarre ispirazione
Il carta da zucchero di Pantone si può usare senza problemi in tutta casa, essendo una tonalità tendente al freddo e non particolarmente energizzante (anche se questo punto non è valido per tutti perché ognuno legge i colori secondo le proprie esperienze personali).
Partendo dalla cucina, direi che se sei amante dei colori e non ti fanno paura potresti scegliere il Pantone azzurro polvere proprio per la tua cucina. Potresti fare sia le basi che i pensili in questo colore, con un paraschizzi in terrazzo e un top in legno. Oppure potresti fare le basi in carta da zucchero e pensili e top in finitura noce. Sicuramente questo secondo abbinamento è meno “modaiolo” e più capace di adattarsi ai cambi di gusto (tuoi personali) nel tempo.
Per quanto riguarda soggiorno e zone di passaggio questo colore si presta bene alle pareti: scegli le pareti su cui passare questo colore e aggiungi arredi (come il divano) in una tonalità più chiara. Il contrasto dato dalle diverse tonalità e dai materiali creerà una stratificazione che stimolerà tutti i sensi e ti darà una sensazione di un ambiente sofisticato.
Ricorda sempre il famoso effetto scatola per le tue pareti: imbiancando sia i muri che il soffitto nello stesso colore si creerà un particolare effetto un po’ teatrale, che darà l’impressione di stare in una stanza più piccola ma d’effetto. Perfetto se hai un corridoio esageratamente lungo, da camuffare almeno alla vista.
Passando invece alla zona notte, ci sono diverse possibilità che mi sento di consigliarti. Potresti usare il carta da Zucchero Pantone in una carta da parati effetto acquarello o marmo, oppure in una carta con tema naturale ma appena abbozzato. E’ una tecnica perfetta per dare importanza ad una stanza che magari è piccola o avrà pochi arredi. In questo modo la camera si riempirà di dettagli decorativi e potrai tenere al minimo tutto il resto.
Puoi decidere di accostare un letto tessile in grigio oppure un letto in legno. Questo dipende dal tempo che vuoi dedicare al mantenimento del letto stesso e dalle tue preferenze estetiche. Puoi anche decidere di fare dei decori geometrici con la lavabile o creare una parete boiserie con dei profili in polistirene tipo quelli di Orac Decor.
Aggiungi accessori e piccoli complementi con lo stesso colore (anche in toni più chiari o scuri) per riprendere il tema per tutto l’ambiente e creare un percorso visivo interessante per l’occhio (che cercherà i punti simili un po’ come nel gioco “unisci i puntini”).
Covet House, Bedroom Draycott Tower transmiting elegance and purity, 1744807
Carta da zucchero Pantone: un classico che non smette mai di piacere
Nonostante i corsi e ricorsi delle mode del momento, questo colore non passa mai davvero di moda. E’ una di quelle scelte sicure che si fanno indipendentemente da quello che possono dire le riviste di settore.
Ha carattere ma non stanca, è poliedrico e racconta di tempi passati in cui i piccoli dettagli erano in grado di stravolgere la percezione reale delle cose.
Avevi mai sentito parlare di questo colore? Lo useresti per casa tua? In che modo?
Collezioni, finiture, trucchi per ottimizzare gli spazi ma anche video tutorial per montare l’arredo una volta arrivato a casa: scopri come la realtà aumentata è utile per acquistare online l’arredo perfetto.
Anche l’acquisto dei mobili ormai passa all’online. Complice di questo fenomeno è soprattutto il lockdown, che ci ha costretto ad abituarci all’idea di acquistare ogni bene di prima necessità e non, tramite i canali e-commerce. A differenza di un oggetto di piccole dimensioni, però, la scelta di mobili e complementi online è quantomeno delicata e più complessa, poiché bisogna tener conto di molte componenti, come lo spazio, l’inserimento all’interno di un pezzo differente, le finiture abbinate al resto dell’abitazione e molto altro.
4 consigli per acquistare online l’arredo perfetto
Per non commettere errori ecco i consigli di Mobili Fiver (www.mobilifiver.com), un punto di riferimento per l’acquisto di arredo made in Italy online, per acquistare online l’arredamento perfetto per la propria abitazione.
Scegliere mobili appartenenti alla stessa collezione
Qando non si è certi di quale mobile o complemento d’arredo scegliere, è bene optare per una stessa collezione. Online, infatti, molto spesso è possibile trovare l’arredamento suddiviso per collezioni, così che sia facile per l’utente trovare il tavolo perfetto da posizionare all’interno del soggiorno, in perfetta armonia con il resto della stanza. Se si tratta invece dell’acquisto di un mobile singolo, possiamo fare affidamento sulle foto ambientate degli arredi, per capire quale situazione si avvicina maggiormente alla nostra casa (o a quella desiderata).
Less is more
Meglio un mobile in meno che uno in più! Questo permetterà di dare maggiore luminosità alla stanza, facendola subito apparire più ariosa e spaziosa. Occorre optare per i mobili più funzionali ed essenziali, come ad esempio quelli salvaspazio, che riescano a svolgere più compiti senza rinunciare però allo stile e al design. Un altro importante consiglio è quello di prediligere mobili che si sviluppano in verticale; essi, infatti, permettono di guadagnare spazio facendo risultare le pareti più slanciate.
Farsi aiutare dalla realtà aumentata
La realtà aumentata è l’alleato perfetto per l’acquisto dei nostri mobili online. Grazie infatti ad essa è possibile non solo mappare la propria stanza per capire in anticipo le dimensioni del mobile che vogliamo acquistare, bensì ci permette di capire in anticipo se si armonizza bene con l’ambiente, fornendo un’anteprima di quello che sarà il risultato finale.
Seguire i video tutorial per il montaggio dell’arredo
Una volta che il mobile arriva a casa, infatti, emerge la parte più complessa, ossia l’assemblaggio di tutti i componenti. Nonostante il manuale di istruzioni sia strutturato in modo molto semplice ed intuitivo, Mobili Fiver fornisce un ulteriore aiuto all’utente sul suo canale YouTube, tramite dei video tutorial che guidano passo a passo il cliente, così che anche quest’ultima fase risulti semplice e immediata.
Una App di realtà aumentata per l’acquisto di mobili online
Per acquistare online l’arredo perfetto, Mobili Fiver ha sviluppato un’app di realtà aumentata, che permette di “provare” i mobili del marchio direttamente a casa propria. Con la realtà aumentata si possono visualizzare, infatti, tutti i prodotti Mobili Fiver sullo schermo del proprio smartphone o tablet compatibile, visualizzando i prodotti in 3D, ingrandendoli e ruotandoli a 360°, così da comprendere al meglio le dimensioni e anche la finitura-colore più adeguata e coordinata con il resto dell’arredo presente nell’abitazione.
“Si parte dalla mappatura del pavimento della propria stanza, per permettere alla tecnologia di inserire correttamente le dimensioni del mobile che vogliamo sperimentare nella nostra abitazione. Una volta caricato, grazie alla fotocamera è possibile quasi “toccarlo con mano”, girandoci attorno, fotografandolo, per capire appieno come starebbe nella stanza. Mobili Fiver, su richiesta, spedisce inoltre a casa il campione di finitura richiesto, per aiutare il cliente nella scelta più adeguata alla propria abitazione, scontando poi successivamente dall’acquisto del mobile il costo forfettario del campione ricevuto.” – commenta Ricardo Rodriguez, responsabile di Design di Mobili Fiver.
In attesa delle ultime notizie certe dal governo sugli incentivi fiscali per la ristrutturazione della casa per i prossimi anni, facciamo un piccolo focus sul bonus ristrutturazioni ancora in vigore fino al 31 gennaio 2021.
L’agevolazione fiscale per gli interventi agevolativi consiste in una detrazione Irpef del 50% delle spese sostenute fino ad un massimo di 96.000 euro per unità immobiliare.
Questo incentivo, comunemente conosciuto come bonus ristrutturazioni, è senza dubbio il bonus di maggior successo istituito dal nostro governo per la ristrutturazione degli immobili.
Possono rientrare nel bonus ristrutturazione gli interventi elencati alle lettere b), c) e d) dell’articolo 3 del Dpr 380/2001.
Nello specifico possono essere agevolati interventi di:
Manutenzione straordinaria, esempio di interventi: installazione di ascensori e scale di sicurezza; realizzazione e miglioramento dei servizi igienici; sostituzione di infissi esterni e serramenti o persiane con serrande e con modifica di materiale o tipologia di infisso; rifacimento di scale e rampe; interventi finalizzati al risparmio energetico; frazionamento e accorpamento di unità immobiliari)
Restauro e risanamento conservativo, esempio di interventi: interventi mirati all’eliminazione e alla prevenzione di situazioni di degrado; adeguamento delle altezze dei solai nel rispetto delle volumetrie esistenti; apertura di finestre per esigenze di aerazione dei locali.
Ristrutturazione edilizia, esempio di interventi: demolizione e ricostruzione con la stessa volumetria dell’immobile preesistente; modifica della facciata; realizzazione di una mansarda o di un balcone; trasformazione della soffitta in mansarda o del balcone in veranda; apertura di nuove porte e finestre; costruzione dei servizi igienici in ampliamento delle superfici e dei volumi esistenti.
bonus ristrutturazioni incentivi casa
Incentivi ristrutturazione casa, a chi spettano?
A differenza di quanto si pensa comunemente, il bonus ristrutturazioni non spetta solo al proprietario dell’immobile.
Infatti possono beneficiarne:
proprietari o nudi proprietari
titolari di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie)
locatari o comodatari
soci di cooperative divise e indivise
imprenditori individuali, per gli immobili non rientranti fra i beni strumentali o merce
soggetti indicati nell’articolo 5 del Tuir, che producono redditi in forma associata (società semplici, in nome collettivo, in accomandita semplice e soggetti a questi equiparati, imprese familiari), alle stesse condizioni previste per gli imprenditori individuali.
Come ottenere le detrazioni per la ristrutturazione?
E’ un procedimento ormai consolidato e piuttosto semplice, è necessario:
effettuare i pagamenti con bonifico bancario o postale. Nel bonifico deve essere esplicitata la causale del versamento, con riferimento alla norma (articolo 16-bis del Dpr 917/1986), il codice fiscale del beneficiario della detrazione, il codice fiscale o numero di partita Iva del beneficiario del pagamento;
trasmettere le informazioni relative agli interventi di risparmio energetico e utilizzo di fonti rinnovabili all’ENEA (ad esempio infissi, caldaia, pompe di calore ecc…);
indicare nella dichiarazione dei redditi i dati catastali identificativi dell’immobile e gli estremi di registrazione dell’atto che ne costituisce titolo e gli altri dati richiesti per il controllo della detrazione;
Abbinamenti colori pareti camera da letto: 6 schemi che ti aiuteranno a tracciare una prima linea guida per la tua stanza dedicata al riposo, eliminando i dubbi
Quali colori posso scegliere per la mia camera?
Mi piace il rosso, ma se poi fosse troppo per me e mi stanco? Si possono usare colori come il giallo o il fucsia? Non è che poi mi agito e non riesco a dormire?
Lo so, i dubbi legati ai colori sono tantissimi, soprattutto quando si parla della camera da letto.
In questo post voglio parlarti di un po’ di idee pratiche di cui tenere conto se anche tu stai cercando di trovare i colori giusti per te.
Andiamo al sodo.
Abbinamenti colori pareti camera da letto: facciamo chiarezza
Devo dirti un po’ di cose di base prima di approfondire la ciccia del discorso.
Non esistono abbinamenti giusti o sbagliati, colori che si possono o non possono usare. Ci sono delle accortezze pratiche (trucchi del mestiere se vuoi) di cui tenere conto, perché altrimenti si rischia di peccare un po’ di ingenuità.
Quando nelle consulenze e nei progetti mi scrivete, uno dei dilemmi più grandi è proprio questo. Trovare uno schema di colori che funziona. Funziona con cosa?
Con tutto quello che hai già in casa tua: il pavimento ad esempio, che è l’elemento più presente in casa e che difficilmente puoi cambiare (a meno che tu abbia voglia di ristrutturare, ovviamente). Per questo è importantissimo partire dal pavimento per definire uno schema colori.
Ma anche porte e finestre sono da tenere in conto, così come speciali pezzi d’arredo che sai già dovranno rimanere. Fai una piccola mappatura dei colori di questi elementi, cercando di tirare fuori il colore dominante di ognuno di essi. Puoi tranquillamente farlo scattando una foto e caricandola sui siti dedicati proprio a questo. Siti come coolors.co o canva color palette generator ti aiuteranno a definire quali sono i colori dominanti che hai in casa.
Una volta fatto questo puoi usare i codici esadecimali (la combinazione di lettere e numeri che verrà fuori dai programmi che ti ho detto prima) di ogni colore che hai trovato per generare degli schemi colore.
Quindi se nel tuo schema colori c’è del rosso, del giallo o del blu scuro, non è un errore. Puoi usare questi colori anche nella stanza sacra dedicata al relax. Bisogna valutare bene il peso visivo del colore, nel senso che magari non facciamo un’intera parete rossa ecco. Però possiamo tranquillamente inserirle nei cuscini, nelle coperte, in piccoli accessori decorativi, nel tappeto.
L’abbinamento colori per le pareti della camera da letto rivela anche lo stile d’arredamento tuo personale, perché attraverso questo definisci anche i materiali che meglio dialogano con questi colori.
Stile d’arredamento eclettico con prevalenza nordico: colori pastello e chiari
Cominciamo con la parte più succosa di tutto il discorso, che è la parte più pratica: schemi colori reali da applicare in casa tua.
Voglio farti una piccola premessa sulla scelta dei colori. Anche se ti sembra di scegliere i colori un po’ a caso, non è mai proprio così. Ogni tipo di colore è legato ad eventi storici ed artistici, che hanno formato la “personalità”. I colori pastello e saturi ad esempio come il verde, il lilla, l’azzurro carta da zucchero, sono legati quasi sempre a correnti artisitche come l’impressionismo. Una forma d’arte legata alla natura, alla luce, ai paesaggi naturali romantici e all’importanza del qui e ora.
Colori come l’oro, il nero o mix audaci di rosso, arancione e viola ricordano più il liberty o l’art nouveau. Correnti artistiche di ribellione che raffiguravano elementi naturali decontestualizzati, trattati come elementi di decoro. Ma anche donne sensuali, completamente diverse dall’immagine di donna a cui si era abituati fino a quel momento.
Questo per dirti che scegliamo i colori per quello che ci fanno sentire a livello di emozione ma anche per quello che culturalmente abbiamo imparato (soprattutto inconsciamente) su di loro.
Voglio partire da uno stile che non smette mai di piacere: quello nordico. Lo stile nordico ad oggi lo vediamo mischiato con tantissimi altri stili, come il minimal o il rustico. Si tratta di mix che mettono insieme i pregi di ogni stile, contribuendo a farne nascere altri ancora più personali e specifici.
Il tratto comune però sono sempre gli schemi colori: luminosi, chiari, con accenti scuri (dovuti ai materiali naturali usati come il legno) oppure leggermente saturi.
I mix che preferisco sono quelli in cui colori come il terracotta e il grigio ferro sono messi insieme a toni neutri come il bianco panna e il grigio perla. Un equilibrio di toni chiari e luminosi (leggermente freddi) con toni caldi e accoglienti.
Anche l’abbinamento di toni pastello che virano tra il sabbia, il rosa cipria e il grigio chiaro è un mix perfetto di colori per pareti per camera da letto moderne.
Colori pareti camera da letto moderne: abbinamenti contemporanei e audaci
Non tutti però si sentono a loro agio con colori soft e delicati. C’è anche chi (si ti sento che me lo stavi chiedendo dall’inizio del post) si sente bene solo con tonalità decise, forti, che parlano in modo definito delle emozioni che vogliono trasmettere.
Sto parlando di grigi scuri e rossi amaranto, per camere contemporanee che rimandano un po’ al barocco. Oppure stanze con verdi scuri, accenti neri e oro, per un’atmosfera decisamente eclettica e raccolta.
La regola d’oro che vale sempre è quella del 60-30-10: scegli i colori da usare al 60% nella tua camera (quindi per pareti e grandi arredi come il letto), quelli da usare al 30% (per tappeti, tende…) e infine l’ultimo che sarà usato nei complementi d’arredo.
In questo modo ci sarà un perfetto bilanciamento tra i vari elementi, senza avere troppo di un colore piuttosto che di un altro.
Ricorda sempre di ascoltare bene quello che piace a te e ti fa stare bene e non quello che ti dicono gli altri.
Abbinamenti colori pareti camera da letto: a te la parola
Ora che hai visto tutte le possibilità che ci sono, tutti i modi in cui si possono combinare e calibrare i colori, spero tu abbia le idee un po’ più chiare. Ma soprattutto spero di essere riuscita a sfatare un po’ di falsi miti riguardo ai colori. Sempre più spesso sui social si vedono immagini di interni tutte uguali, omologate. Tutte in colori pastello o neutri, con gli stessi arredi e decori.
Il bello per me invece è proprio quello di riuscire a trovare (o farti trovare) il tuo stile unico, che ti permette di riconoscerti sempre e ovunque e che ti fa sentire libero/a di espremerti.
Se trovi che sia ancora difficile definire il tuo stile allora scrivimi, ne verremo a capo insieme.
Le festività sono il momento di aggregazione per eccellenza. I periodo non è dei migliori causa Covid, ma sono comunque giorni in cui, se si può, si sta insieme, si chiacchiera e ci si diverte, ma soprattutto si mangia del buon cibo in compagnia.
E’ proprio per questo motivo che la tavola diventa la protagonista.
Prepararla e decorarla con amore e fantasia non potrà che incrementare lo spirito delle feste e l’armonia di celebrarle insieme alle persone che più si amano.
Di seguito, alcune idee semplici, ma d’effetto, che anche tu potrai utilizzare per apparecchiare la tavola in maniera elegante ed unica e lasciare tutti a bocca aperta.
Tavola 1: l’oro, il colore delle feste
Insieme al rosso e al verde, durante le festività, un altro colore che spicca tra le decorazioni che arricchiscono la nostra casa è sicuramente l’oro. Questo è, da sempre, uno dei colori più amati e che riscalda il cuore. Gli elementi che proprio non possono mancare per la preparazione della tavola sono:
una tovaglia ricamata La Redoute con tovaglioli abbinati
piatti bianchi con dettagli oro Weissestal
posate sempre dorate Sambonet
bicchieri e calici di cristallo Nachtmann
Il tutto, poi, da arricchire ulteriormente con sottopiatti di color oro e fermatovaglioli abbinati di Casashops.
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Tavola 2: un’elegante essenzialità
Se invece ami il semplice, ma non vuoi rinunciare all’eleganza e alla qualità, il cristallo è ciò che fa per te. Per una tavola essenziale e allo stesso tempo di classe, c’è bisogno di:
tovaglia e tovaglioli bianchi, semplici e senza fronzoli
piatti bianchi con piccole decorazioni floreali
brocca per acqua e vino e calici e bicchieri in cristallo. Nei mercatini dell’antiquariato se ne trovano di molto belli!
posate in argento
E se il tutto appare fin troppo semplice, delle decorazioni di vetro sospese facili da trovare anche su Amazon, doneranno quel tocco in più all’ambiente rendendolo più accogliente e particolare
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Tavola 3: mai trascurare il fine pasto
Durante le festività non si può non concludere in bellezza un pranzo o una cena. Se la preparazione della tavola per il pasto principale è importante, non sottovalutare il momento del caffè e dei dolci lo è ancora di più. Tutto ciò che ti servirà per preparare la tavola per questo momento è:
tazzine Weissestal, bianche con un elegante dettaglio color oro;
cucchiaini abbinati, quelli della collezione Cometa di Sambonet sono di un fantastico dorato
la coppa dorata di Sambonet nella quale riporre lo zucchero per addolcire il caffè
la brocca d’acqua La Redoute perché si sà, con un buon caffè è sempre consuetudine offrire un bicchiere d’acqua fresca
Con questi oggetti tutti perfettamente abbinati tra di loro potrai creare la perfetta atmosfera per goderti insieme alla famiglia un buon dolce e una tazza di caffè. Il perfetto modo per concludere in bellezza una giornata passata insieme e augurarsi ancora una volta buone feste.
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Tavola 4: oro e cristallo, un mix incantevole
Se non ami l’abbinamento cristallo-argento o il troppo oro, l’abbinamento oro e cristallo è quello che fa per te. Un connubio semplice, ma altrettanto elegante capace di colpire senza esagerazione. La tavola perfetta, in questi casi, deve avere:
una tovaglia bianca, ma decorata che faccia sì che tutto gli altri elementi possano risaltare. Da Zara Home se ne trovano di molto belle
sottopiatto dorato H&M Home
piatti piani firmati Weissestal e piccoli da antipasti La Redoute
posate dorate da abbinare ai sottopiatti
calici e bicchieri di cristallo per concludere con il giusto tocco di classe
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Un modo di apparecchiare, questo, che rispecchia le anime semplici, ma che al tempo stesso non vogliono passare inosservate. Quelle, insomma, che vogliono stupire con l’essenzialità.
Lasciati ispirare dal nuovo mood di dettagli home decor dedicato al Countdown di fine anno.
Poche ore ci separano dal 2022, prepariamoci al Countdown di fine anno con un allestimento dedicato! In controtendenza con i classici colori delle feste abbiamo scelto un viola come colore di fondo al conto alla rovescia più importante dei 365 giorni e questa volta con un po’ di festa in più.
Orologio alla parete, il Mirror di Ligne Roset, magari doppio o triplo per festeggiare più volte nel corso della serata, su sfondo decorato con la nostra amata carta da parati, per l’occasione abbiamo optato per il modello Venus di Glamora.
Richiamiamo la palette cromatica con una fantastica e comoda poltrona d’attesa Alma Design su cui sorseggiare lo spumante. Per completare l’allestimento non può mancare un tappeto alquanto irregolare per forme e colore.
La luce abbinata? Space di Dovain Studio: un po’ futurista e un po’ retrò è perfetta per salutare l’anno vecchio ed affacciarsi a quello nuovo.
Due giornate di benessere nella cornice di Gressoney.
Nel weekend dell’11 e 12 Settembre 2021, si è tenuto un incontro sul tema dell’abitare naturale e del benessere, nella bellissima cornice di Gressoney, dove ormai vivo da più di un anno.
Era da tanto tempo che avevo a cuore l’idea di condividere insieme a colleghi e amici una giornata in cui poter parlare, raccontare e toccare con mano i materiali naturali, che sempre più stanno diventando per me una risorsa importante nei miei progetti.
Così insieme ad Anab, Associazione Nazionale di Architettura Bioecologica, abbiamo organizzato due giorni, anzi tre, in cui a partire da Milano dove si è affrontato il tema dei Materiali Naturali e del Design in occasione della Design Week 2021 e del Terramigaki all’interno del bellissimo Studio Museo Francesco Messina (di cui vi invito ad approfondire qui), siamo arrivati a Gressoney La Trinité ospiti del B&B Alchemilla dove abbiamo affrontato il tema della relazione tra benessere abitativo e benessere psico-fisico, declinato nel campo della bioarchitettura e dell’impiego dei materiali naturali per la costruzione. Infine nella giornata di Domenica insieme a Giulia di Forest in giupiter, abbiamo concluso il week-end con una pratica di Forest Therapy per approfondire il tema del benessere attraverso tutti i sensi.
La giornata di Sabato: benessere abitativo
La giornata di Sabato si è suddivisa in una parte più teorica e di dibattito per la mattinata, e una parte poi dimostrativa con gli artigiani nel pomeriggio.
Nella mattina si sono affrontate tematiche legate alla Bioarchitettura e ai Materiali Naturali. Insieme all’arch. Simone Andreis, abbiamo parlato di che differenza ci sia tra Bioarchitettura e Bioedilizia, dei benefici di una casa sana, dei materiali naturali e della loro energia grigia ovvero dell’energia utilizzata per la loro realizzazione. Gli altri concetti che abbiamo affrontato nella mattinata, sono stati il tema del benessere, di salubrità, di qualità dell’aria e degli ambienti indoor, dell’edificio come “terza pelle”. Sono concetti di cui spesso sentiamo parlare e che spesso noi architetti usiamo, ma è stato interessante rileggerli rapportati proprio all’utilizzo dei materiali naturali. Vi riporto alcune definizioni che spero possano stimolarvi nell’approfondire queste tematiche e nell’approcciarvi al progetto.
Bioarchitettura e Bioedilizia
Alla base della bioarchitettura c’è l’idea di “costruire per rispettare l’uomo e l’ambiente“, attraverso alcuni principi derivanti dalla conoscenza del luogo e della natura.
Soprattutto in questo periodo in cui sta diventando sempre più diffuso parlare di architettura “green” ed ecologica, è importante capire effettivamente di cosa si stia parlando, senza cadere vittime del cosiddetto green-washing che purtroppo sta investendo anche il mondo delle costruzioni. Non tutto ciò che viene progettato o raccontato come bioedilizia, utilizza materiali e approcci progettuali coerenti a quanto abbiamo definito prima come “bioarchitettura”. E per questo diventa sempre più importante maturare un approccio critico nella selezione dei materiali, così come in questi ultimi anni abbiamo imparato a fare quando il cibo “biologico” è arrivato nei nostri supermercati. Così come per il cibo, dove non basta un etichetta per far sì che un prodotto sia di qualità, così anche per i materiali da costruzione e per gli interventi che si definiscono “bio”…. è importante non fermarsi alla sola etichettatura, ma approfondire e domandare per conoscere veramente quale prodotto stiamo facendo entrare nelle nostre case!
Benessere
ben – essere = “stare bene” o “esistere bene” salute fisica + aspetti dell’essere (fisico, emotivo, mentale, sociale, spirituale)
Già nel 1948 l’OMS dichiarava infatti che la salute è qualcosa di più dell’assenza di malattia: è uno stato di completo benessere fisico, mentale e ambientale/sociale.
Ognuno di noi può associare alla parola “benessere” diverse immagini che derivano dalle esperienze che viviamo, così come quando facciamo una passeggiata o ammiriamo un paesaggio, siamo abbastanza consapevoli che la nostra sensazione di benessere è intimamente connessa alle nostre sensazioni corporee, a quanto viene percepito dai nostri sensi. Quando entriamo però all’interno di un edificio, tutto ciò facciamo più fatica a ricordarlo.
Comfort indoor
“Le caratteristiche che determinano il comfort indoor si dividono in quantitative, poiché misurabili tramite specifica strumentazione, e qualitative, perché misurabili solo tramite un’esperienza diretta e personale. Quelle quantitative sono la qualità dell’aria, l’elettromagnetismo, l’illuminazione naturale ed artificiale e l’acustica. Innanzi tutto la qualità dell’aria è influenzata non solo da proprietà fisico- tecnici ma anche da percezioni sensoriali provenienti da aspetti materici e olfattivi presenti all’interno di un ambiente. Infatti la scelta dei materiali e dei rivestimenti deve essere fatta in funzione alle loro qualità tattili e olfattive. Il tatto, insieme alla vista, è una fonte indispensabile di informazioni circa la qualità dell’ambiente, il primo fornisce indizi immediati e personali, la seconda dà indicazioni più generali su forma e colore dello spazio. I nostri sensi sono colpiti da stimoli che riconosciamo tramite il processo della percezione, la quale ci permette di interpretare l’ambiente intorno a noi. ” (Chiara Pollano)
Ad esempio la qualità dell’aria è influenzata non solo da proprietà fisiche (temperatura, umidità, ecc..) ma anche da percezioni sensoriali provenienti da aspetti materici e olfattivi presenti all’interno di un ambiente.
E’ importante allora che anche la SCELTA DEI MATERIALI E DEI RIVESTIMENTI che utilizziamo all’interno delle nostre abitazioni o dei luoghi di lavoro, sia fatta IN BASE ALLE LORO QUALITA’ TATTILI E OLFATTIVE.
Questo è un qualcosa che mi sta molto a cuore, soprattutto in questo periodo dove si da molto peso al senso della VISTA. Siamo inondati da immagini, sui social sui blog, quanto è “bello” o meno questo progetto? Troppo poco spesso ci chiediamo invece “che sensazioni ci da questo spazio?” “come mi fa sentire?” “che cosa provo?”
Mi sono innamorata dei materiali naturali non solo perchè sono salubri e sani e sostenibili…ma perchè sono vivi e parlano ai nostri sensi.
Che sensazioni proviamo quando tocchiamo un pavimento in cemento o un pavimento in legno? Un muro in cemento o un muro in terra cruda? E se ci immaginassimo di vivere per 24 ore all’interno di un cubo di cemento e poi in un cubo di terra cruda…cosa proveremmo? Come cambierebbero le nostre sensazioni all’interno di questo spazio durante l’arco di una intera giornata? Quale sarebbe lo sfasamento termico? Quali sarebbero gli odori o i profumi che sentiremmo?
Con i materiali naturali è forse più facile portare un po’ di quelle sensazioni che viviamo all’esterno anche all’interno delle nostre abitazioni!
L’edificio come terza pelle
La prima pelle: È quella umana. Permeabile e perfettamente traspirante, che consente gli scambi termici tra il corpo e l’esterno e permette l’evaporazione, è elastica e ci difende contro le aggressioni da agenti esterni. La seconda pelle: Sono i vestiti che comunemente indossiamo e che posti a diretto contatto con la nostra pelle hanno lo scopo di ripararci e isolarci dall’ambiente esterno e devono garantire la traspirabilità. La casa rappresenta la nostra “Terza pelle”, che, oltre ad avvolgerci e proteggerci, deve essere capace al pari delle prime due di “respirare”, di avere cioè continui interscambi con l’ambiente esterno al fine di fornire un ambiente interno salubre.
Sabato Mattina incontro sul Benessere Abitativo, presso il B&B Alchemilla.
La dimostrazione pratica dei materiali naturali: calce-canapa, argilla, pastellone, cocciopesto e tadelakt.
Durante la mattina ci siamo soffermati su alcuni concetti importanti relativi al tema del Benessere Abitativo, e ci siamo chiesti “quanto pesa la scelta dei materiali nel nostro progetto?” Nel pomeriggio, grazie agli artigiani abbiamo potuto vedere e toccare con mano alcuni dei materiali naturali che possiamo utilizzare per un progetto.
Insieme all’artigiano Andrea Motto Ros abbiamo sperimentato un termointonaco in calce-canapa. Con gli artigiani Devis Di Stasio e arch. Marta Sorrentino abbiamo parlato di Cocciopesto, Tadelakt e Pastellone. Con Angelo Fresc e Grazia della Casa di Terra, abbiamo visto le finiture in argilla.
Vi riporto brevemente qui di seguito le qualità di ogni materiale.
CALCE E CANAPA: la calce insieme al canapulo, guadagna le proprietà isolanti e la leggerezza della canapa. Viene spesso usato quindi come termo-intonaco soprattutto all’interno delle abitazioni. Ma può essere utilizzato anche all’esterno.
Proprietà:
• antibatterica(calce)
• traspirabilità (calce e canapulo entrambi materiali naturali) • durabilità • igroscopico (migliora livello di umidità relativa degli ambienti)
• Elasticità
Campi di applicazione: intonaco (principalmente interno)
PASTELLONE
Il pastellone è un’antica tecnica, di origine veneziana, tradizionalmente utilizzata per rivestire in superficie continua i pavimenti delle case. Si presenta color avorio o rosa chiaro, e può essere colorato con l’aggiunta di pigmenti naturali.
E’ costituito da una miscela di grassello di calce, sabbie, leganti naturali e polvere di cocciopesto ottenuta da coppi e laterizi frantumati che ne intensificano la resistenza meccanica.
Proprietà: • traspirabilità ed elasticità (calce)
• adatto a ricoprire grandi superfici • durabilità • impermeabilità(se trattato con olio di lino cotto)
Campi di applicazione: pavimenti (interno e esterno?), rivestimento di pareti, cucine e bagni
COCCIOPESTO
Il cocciopesto: frammenti di terracotta di diversa dimensione, è stato utilizzato in ambito edilizio fin dall’antichità, nelle malte, nei pavimenti e nelle finiture.
L’intonaco in cocciopesto è costituito da grassello di calce, sabbia e polvere di laterizio. Il cocciopesto conferisce all’impasto ottime proprietà idrauliche, formando un intonaco resistente all’umidità.
Proprietà: • traspirabilità
• adatto a ricoprire grandi superfici
• durabilità • impermeabilità • idrauliche
Campi di applicazione: pavimenti(interno e esterno), rivestimento di pareti, cucine e bagni, saune, spa.
TADELAKT
Il Tadelakt è un’antica tecnica di intonacatura di origine marocchina, che permette di realizzare finiture uniche di grande prestigio. Il Tadelakt è il rivestimento originale degli hammam, delle fontane, delle stanze da bagno, dei riad e dei palazzi nobiliari del Marocco. Il Tadelakt originale si ottiene artigianalmente da una calce speciale proveniente dalle cave di Marrakech. La calce da Tadelakt è ottenuta dalla calcinazione di calcare impuro, cotto in fornaci alimentate a legna di ulivo e palma per circa 30 ore. La calce da Tadelakt all’uscita del forno viene spenta e setacciata con vaglio di 2 mm e insaccata per l’uso.
Proprietà: • traspirabilità
• adatto a ricoprire grandi superfici
• durabilità
• impermeabilità (è adatto ad ambienti umidi e a contatto con acqua)
Campi di applicazione: pavimenti (interno e esterno), rivestimento di pareti, cucine e bagni, saune, spa.
ARGILLA
L’argilla ha un ruolo determinate sulla possibilità di impiegare la terra come materiale da costruzione.
È infatti questa frazione che esercita le proprietà leganti determinanti per le prestazioni sia allo stato fresco, in termini di fluidità, coesione e plasticità (che consente quindi l’impasto, l’omogeneizzazione e la formatura), che allo stato indurito (a secco) agendo da fase legante alla stregua di un cemento.
Proprietà: • traspirabilità
• igroscopicità (regolazione umidità ambiente)
• capacità di accumulo termico
Campi di applicazione: intonaco da interni.
Preparazione del termo-intonaco a cura di Andrea Motto Ros e Beatrice Pignataro.
Preparazione del cocciopesto con Devis Di Stasio e Marta Sorrentino.
Un ringraziamento speciale ad Anab che ha supportato l’evento, l’arch. Simone Andreis referente territoriale Anab Piemonte e Valle d’Aosta, i colleghi di Atelier Green Think che hanno partecipato attivamente all’evento, il B&B Alchemilla che ci ha ospitato, e infine tutti gli artigiani Andrea Motto Ros, Devis Di Stasio, Marta Sorrentino, Angelo Fresc, La Casa di terra di Grazia Lacchini, la guida Giulia di Forest in giupiter e i fotografi Clemente De Muro e Beatrice Pignataro.
Rinnovate anche per il prossimo anno le agevolazioni fiscali per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici. Tutto sul Bonus 2022.
L’agevolazione fiscale per acquistare mobili ed elettrodomestici, istituita nel 2020, è stata di recente estesa per tutto il 2022 ma con alcune modifiche, andiamo a vedere quali:
Il Bonus funziona sempre come una detrazione IRPEF del 50%
Il Bonus verrà erogato in 10 rate.
Il limite di spesa massimo è stato abbassato dai 16.000 euro iniziali ai 5.000 euro attuali, su cui verrà calcolata la detrazione.
Requisiti di mobili ed elettrodomestici per ottenere il Bonus:
I forni devono presentare una classe almeno uguale alla A o superiore.
Lavatrici, asciugatrici e lavastoviglie devo avere una classe almeno uguale alla E o superiore.
Frigoriferi, congelatori e altre apparecchiature devono presentare una classe almeno uguale alla F o superiore.
Bonus 2022 per mobili ed elettrodomestici
Il bonus mobili è una detrazione IRPEF del 50 % effettuata sulle spese di acquisto di nuovi mobili, arredi ed elettrodomestici coprendo un importo massimo di 16.000 euro. Il bonus vale per mobili ed elettrodomestici di classe non inferiore a A+ (ed A per i forni).
Per ottenere il bonus, sono inoltre necessari altri requisiti:
La detrazione del 50 % sull’IRPEF avviene in 10 quote di uguale importo che ogni anno vanno sottratte dall’IRPEF tramite 730 e modello dei redditi
La spesa deve essere sostenuta entro il 31 dicembre 2021
La data d’inizio lavori (dimostrabile tramite specifiche autorizzazioni, permessi o dalla comunicazione preventiva all’ASL)
tutte le spese devono obbligatoriamente essere tracciabili, preferibilmente attraverso bonifico parlante
Il bonifico parlante è il metodo di pagamento da utilizzare per accedere alle detrazioni. Esso va compilato in modo preciso indicando:
Causale del bonifico: Si deve indicare “Acquisto mobili ed elettrodomestici”. È anche consigliabile inserire il riferimento della fattura che si sta pagando per creare un collegamento chiaro ed evidente tra il bonifico e la fattura specifica
Codice fiscale del richiedente la detrazione
Numero di P. IVA o codice fiscale del titolare del venditore
Altri metodi di pagamenti accettati al fine di ottenere la detrazione sono bonifici bancari o postali oppure tramite carte di credito o debito o con finanziamento a rate. Non è ammesso invece pagare con assegni o contanti od altri mezzi.
Come funziona il Bonus 2022
La detrazione IRPEF del 50 % delle spese è prevista solo a seguito di interventi di recupero architettonico su un immobile residenziale o sulle parti comuni di un edificio anch’esso residenziale. In altre parole, il bonus è vincolato alla riqualificazione del patrimonio immobiliare, cioè al bonus ristrutturazioni senza che vi sia relazione tra le spese di ristrutturazione e quelle del bonus mobili ed elettrodomestici. Ciò significa che l’unico tetto di spesa per questo bonus rimangono i 16.000 euro.
Tra gli interventi ammessi al bonus ristrutturazioni vi sono:
manutenzione ordinaria e straordinaria
interventi di restauro o risanamento
ristrutturazione edilizia o ricostruzione
La detrazione IRPEF del 50% con tetto massimo di 16mila euro va misurata indipendentemente dalle spese sostenute per ristrutturare e va ripartita su 10 quote annuali di pari importo. Si noti che la data di acquisto del bene viene considerata come la data dell’operazione di pagamento.
Il limite di spesa di 16.000 euro è da calcolarsi sulla singola unità immobiliare o sulla parte comune dell’edificio che viene ristrutturato. Ad esempio, su una spesa di 8.000 euro, se ne potranno detrarre 4.000 da dividere in 10 quote di pari importo che partiranno a partire dall’anno successiva alla spesa.
Infine da ricordare che le modalità di pagamento specificate (bonifico parlante o bancario, carta di credito o debito, finanziamento a rate) valgono anche per le spese di trasporto e montaggio.
Per quali beni vale il Bonus 2022
In termini di mobili, quelli inclusi nell’agevolazione sono:
divani
armadi e cassettiere
letti, materassi e comodini
poltrone e sedie
librerie, mensole e scrivanie
mobili per il bagno
apparecchi per l’illuminazione
Per quanto riguarda gli elettrodomestici, tutti quelli appartenenti alla classe energetica A+ danno diritto all’agevolazione. Nello specifico:
frigoriferi e congelatori
lavatrici e asciugatrici
forni (sia tradizionali che a microonde)
lavastoviglie
apparecchi per la cottura
apparecchi per il riscaldamento e ventilatori elettrici
Il bonus invece non vale per le spese relative a pavimenti (di ogni tipo, incluso il parquet), porte, tende e altri complementi d’arredo. È bene fare presente che la classe energetica di un elettrodomestico può essere sempre verificata nell’etichetta energetica.
I documenti da presentare
Come sopra specificato, il bonus mobili ed elettrodomestici 2021 è strettamente collegato alla ristrutturazione di un immobile (di proprietà o in comproprietà), a partire da almeno una singola unità immobiliare o parti comuni condominiali. La ristrutturazione può aver avuto luogo anche l’anno precedente l’acquisto di nuovi mobili.
Il collegamento con la ristrutturazione
Il conseguimento del bonus mobili 2021 è strettamente legato ai lavori di ristrutturazione di casa. Infatti, esso spetta solo a chi ha eseguito lavori di ristrutturazione di una singola unità immobiliare o nelle parti comuni condominiali. Ciò vale anche per le ristrutturazioni avvenute durante l’anno precedente rispetto a quello in cui si acquistano i nuovi mobili.
Una volta maturati questi requisiti, i documenti da presentare sono:
le ricevute di bonifici e carte
le fatture per le spese sostenute
La dichiarazione di ristrutturazione o il titolo abitativo comunale che mostri la data di inizio dei lavori in casa
Per questo e ricollegandoci a quanto detto fino ad ora sulle modalità di pagamento, i documenti da presentare per ricevere il bonus mobili 2021 sono:
le ricevute di bonifici e carte.
Le fatture e le spese sostenute.
La dichiarazione di ristrutturazione o il titolo abitativo comunale da cui risulti la data di inizio dei lavori in casa.
Potete trovare al seguente link la guida ufficiale.
Questa guida riassuntiva, redatta per te da prontobolletta, vuole informare le persone sul rinnovato Bonus Mobili ed Elettrodomestici 2022.