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L’articolo Vendere o trovare casa a Milano. è stato scritto da Biagio Barraco e si trova su Questioni di Arredamento.

Posta nel cuore dell’Europa, Milano è una delle città italiane dove si vive meglio. Affermazione questa confermata dall’ottavo posto nella classifica che valuta la qualità della vita delle città da Nord a Sud della nostra penisola. Metropoli appetibile non solo per i servizi che offre, Milano è appetibile anche perché è considerata, a giusto titolo, la città delle opportunità; il luogo dove ci si può realizzare lavorativamente e professionalmente. Non a caso ogni anno sono migliaia gli studenti, le famiglie e i lavoratori, che si trasferiscono in questa città mitteleuropea proiettata verso il futuro.

In una città metropolitana come Milano, il mercato immobiliare è sempre molto vario e ricco di opportunità, essendo la città in continua trasformazione. Se volete trovare casa a Milano facilmente è fondamentale che scegliate, tra i tanti operatori del settore attivi in città, l’agenzia immobiliare che fa per voi.

Spiegate bene cosa cercate e quali sono le vostre esigenze, un’agenzia seria farà rapidamente il suo lavoro. Se invece volete vendere la vostra abitazione milanese, l’agenzia, grazie alle figure professionali di architetti e arredatori, prima di mettere in vendita casa vostra, potrebbe mettere appunto degli interventi mirati per aumentarne il valore di vendita.

Evitare le truffe.

Per farsi un’idea di quello che propone il mercato immobiliare meneghino è possibile raccogliere informazioni e consigli in rete nei siti e nei forum specializzati. Però, soprattutto quando si tratta di affittare o acquistare casa, per evitare delle truffe è bene evitare qualsiasi sito sprovvisto di un’agenzia sul territorio. Spesso oltre a non esistere l’agenzia, non esiste neanche la casa!

Vendere o trovare casa a Milano
Photo by Mikita Yo on Unsplash

Consigli su come trovare casa a Milano.

Abitare una nuova casa in una grande città è una scelta di vita importante, ancor di più se si tratta di una metropoli come Milano. Scelta o necessità che sia, nel momento in cui si vuole trovare casa a Milano, per non tramutare quella che potrebbe essere un’esperienza esaltante, in un vero e proprio incubo, è assolutamente importante ponderare ogni aspetto con molta attenzione. C’è da tener conto delle caratteristiche che deve avere la vostra futura abitazione, della zona che preferite, delle condizioni dell’immobile, ma anche il prezzo ovviamente ha la sua importanza.

Il prezzo.

Parliamo di prezzi, prima di tutto. Nelle grandi città metropolitane i prezzi degli affitti e degli immobili sono abbastanza elevati. Escludendo gli attici con piscina nel cuore di Milano, disponibili a cifre di capogiro, se preferite un’abitazione in centro, è possibile optare per delle case ben più modeste.

Attenzione però, per evitare deludenti “splendide abitazioni poco distanti dal centro” è bene controllare l’indirizzo delle abitazioni che catturano la vostra attenzione, sulle mappe per verificare che non si tratti di luoghi poco serviti e, contrariamente a quanto pubblicizzato, distanti dal centro città. Perdere tempo prezioso non piace a nessuno!

Avere le idee chiare.

La giusta scelta dell’appartamento dipende da quanto chiare sono le vostre idee riguardo a cosa cercare.

Tenete presente che un monolocale o un bilocale va bene solo se decidete di andare a viverci da soli. Diffidate dagli “spaziosi monolocali”, il monolocale non è mai spazioso, arredarlo e renderlo confortevole non è cosa semplice!

Un bilocale o meglio un trilocale è sufficiente per una coppia senza figli. Se avete dei figli il trilocale rappresenta la scelta minima.

Come detto prima le case al centro sono quelle più costose, soprattutto se ubicate nelle zone più alla moda della città, tuttavia può essere indispensabile cercarle in questa parte della città per motivi di studio o di lavoro.

Se preferite una casa in una zona della periferia milanese i prezzi saranno più abbordabili di quelle al centro città, ma tenete presente che le zone di Milano più economiche sono spesso poco servite e non raggiunte dal circuito della metropolitana.

Photo by Fabio Mondo on Unsplash

Un appartamento al confine con i comuni dell’hinterland milanese è una scelta molto economica. Gli affitti e le vendite in queste zone hanno prezzi alla portata di tutti. Però, il costo di acquisto/affitto non è la sola voce spesa da tenere in considerazione, occorre ponderare bene il costo delle spese condominiali e quello del riscaldamento. Se poi si tratta di acquistare un appartamento al centro, costruito qualche trentennio addietro, è bene valutare con attenzione i costi per la sua ristrutturazione e adeguamento agli standard abitatiti odierni.

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L’articolo Vendere o trovare casa a Milano. è stato scritto da Biagio Barraco e si trova su Questioni di Arredamento.

21 Ottobre 2021 / / BlogArredamento Aziende

Organizzare l’armadio ti sembra un’impresa titanica? Ordinare grucce e cassetti è fuori dalla tua portata? Niente panico: è solo una questione di accessori.

Leggi l’articolo per fare il pieno di idee: dalle attrezzature più tecnologiche alle novità salvaspazio, passando per i grandi classici, troverai consigli e ispirazioni per tenere sempre in ordine il guardaroba.

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Indice

Ripiani e mensole per armadio

Gli armadi componibili di dimensioni standard contengono di serie almeno un ripiano per modulo, fissato centralmente per dividere il vano in due compartimenti di altezza simile o uguale.

La preforatura dei fianchi, però, consente di inserire nell’armadio i ripiani aggiuntivi necessari ad organizzare al meglio lo spazio interno.

Ripiani interni per armadio

A questo proposito, non esistono regole fisse né sulla quantità né sulla disposizione dei ripiani interni.

Quello che conta è considerare sempre uno spazio utile per ispezionare il vano, per inserire biancheria o estrarre i capi in maniera rapida e agevole.

Ripiani angolari per armadio o cabina da cameretta

Se il vano sarà destinato ad accessori come borse, pochette o cappelli, basterà inserire un divisorio verticale (o tramezza) in fase di progettazione dell’armadio.

Divisorio verticale a trametta per armadio

CONSIGLIO PER ORGANIZZARE L’ARMADIO

Nel caso di armadi con ante dispari, è possibile accessoriare un intero vano utilizzando esclusivamente ripiani (proprio come accade per l’armadio tutto ripiani).

Le attrezzature più ingombranti o mobili – cassettiere, porta pantaloni, organizer per camicie – saranno invece inserite nei vani chiusi da coppie di ante.

Barre e tubi appendiabiti

Le barre appendiabiti meritano il secondo posto nella classifica degli accessori per armadi più utili e diffusi.

Fini o spessi, squadrati o arrotondati, bruniti o lucidati, i tubi per appenderia assolvono tutti alla medesima funzione: sorreggere quei capi di vestiario che non si possono piegare, vuoi per praticità o per tipologia di indumento.

Dettaglio di un tubo appendiabiti brunito

Come risultato, le barre attaccapanni accolgono grucce cariche di capispalla, completi, vestiti da sera, cappotti e chi più ne ha, più ne metta.

Questo è ancor più vero per le cabine armadio chiuse che, grazie alla profondità generosa, possono perfino integrare due file parallele di barre appendiabiti.

Doppia barra appendiabiti per cabina

QUANTO SPAZIO PER GLI ABITI NELL’ARMADIO?

Gli indumenti appesi sui tubi attaccapanni occupano dai 70 ai 150 cm, misura che varia in base al tipo di abito e a come viene posizionato sulla gruccia.

Più nello specifico, l’ingombro in lunghezza e profondità è di circa

  • gonne lunghe: 60-110 cm / 5 cm
  • abiti da donna: 80-120 cm / 45 cm
  • blazer da donna: 90 cm / 50 cm
  • trench: 150 cm / 55 cm
  • pantaloni e jeans: 70 cm / 40 cm
  • camicia da uomo: 90 cm / 50 cm
  • giacca da uomo: 110 cm / 55 cm

E QUANDO L’ARMADIO È SALVASPAZIO?

Visto l’ingombro degli indumenti appesi, non sempre l’asta attaccapanni è l’accessorio migliore per organizzare l’interno del guardaroba.

Ciò accade soprattutto con gli armadi poco profondi, il cui ingombro è appositamente ridotto in profondità per favorire il posizionamento dell’armadiatura in ambienti lunghi e stretti, poco spaziosi o con particolari esigenze architettoniche.

In questo caso, la barra appendiabiti tradizionale – quella orizzontale, per intenderci – deve essere sostituita con un accessorio salvaspazio in grado di poter accogliere comodamente grucce e abiti nei pochi centimetri disponibili.

Ricorda che ometti e grucce standard necessitano che la profondità minima dell’armadio sia di 50 cm circa.

Barra appendiabiti frontale

La soluzione si chiama barra appendiabiti frontale. Si tratta di un tubo porta abiti trasversale che corre dal fondo dell’armadio verso l’anta.

L’orientamento perpendicolare dell’asta ha il vantaggio di ottimizzare lo spazio libero consentendo, allo stesso tempo, di appendere anche gli abiti più voluminosi.

Servetto saliscendi

Noto con l’appellativo di ascensore nell’armadio, il servetto è un particolare modello di barra appendiabiti che scende sotto l’azione della trazione manuale (o del movimento elettrico).

Da qui deriva anche la definizione di appendiabiti saliscendi.

Servetto saliscendi per armadio

Il servetto è costituito da 4 elementi: un tubo attaccapanni centrale, un bastone verticale che funge da maniglia e due piantane laterali in cui è contenuto il meccanismo oleodinamico che consente la salita e la discesa dell’asta.

QUALI SONO I VANTAGGI DI UN SERVETTO SALISCENDI?

  • Nessuno spazio sprecato: anche i vani più alti vengono utilizzati per l’appenderia
  • Utilizzo semplice, facile, veloce: la maniglia consente di movimentare l’asta attaccapanni senza sforzo e in pochi secondi
  • Adattabilità massima: il servetto può accessoriare sia moduli da 90 che vani da 120 cm di larghezza

Stender attaccapanni

La lista degli appendiabiti per armadio continua con un modello completamente diverso, posizionato non all’interno dell’armadio bensì al suo esterno: è lo stender attaccapanni.

Stender appendiabiti per armadio

Ispirato alla forma delle relle da prêt-à-porter, questo accessorio è pensato per trasformarsi in un pratico appendiabiti da camera su cui appoggiare foulard, soprabito e spolverino.

Essenziale nell’aspetto, l’appendiabiti è costituito da un tubo di metallo brunito a forma di L e da una base rettangolare che funge da panca porta scarpe.

Attaccapanni stender per armadio

Funziona alla perfezione nella camera degli adulti, ma non stona nemmeno nella camera dei ragazzi: basterà qualche gruccia colorata a renderlo il complemento d’arredo perfetto per la cameretta.

Organizer porta camicie

Il porta camicie da armadio è l’accessorio ideale per chi necessita una divisione intelligente e ragionata del proprio guardaroba.

Organizer porta camicie a 9 vani

Chiamato anche alveare in ragione della sua forma a cellette, questo organizer aiuta ad ordinare magliette e maglioncini per gradazione di colore, tipo di tessuto, pesantezza del filato, lunghezza delle maniche o disegno del colletto.

Organizer divisorio per camicie su cassettiera

Un simile divisorio, inoltre, è un ottimo deterrente per l’accumulo seriale di scatole di cartone, contenitori di plastica o sacchetti sottovuoto che finirebbero solamente per aumentare il disordine dentro l’armadio.

Cassettiera interna

Funzionale, discreta, salvaspazio: la cassettiera per armadio è la soluzione ideale per le stanze piccole e piccolissime che non possono ricavare spazio a sufficienza per posizionare settimini o comò a vista.

Cassettiera 4 cassetti per interno armadio

Identiche nell’aspetto e nel funzionamento alle più classiche cassettiere esterne, le cassettiere interne sono spesso costituite da 2 o più cassetti e posizionate nel modulo centrale del guardaroba, sia esso scorrevole o con ante battenti.

Cassettiera a 2 cassetti dentro l'armadio

Per comodità, è consigliato inserire nei cassetti più alti la biancheria utilizzata tutti i giorni e lasciare nei cassetti più bassi gli indumenti di stagione – costumi da bagno in inverno, berretti di lana in estate.

Luci LED

Proposta sotto forma di barre, faretti, lampade applicate o strip luminose, l’illuminazione a LED è una delle funzionalità più desiderate da chi deve accessoriare il proprio armadio guardaroba.

Luci led per armadio con sensore

A seconda dei modelli di armadio o delle esigenze personali, il sistema a luci LED può essere integrato sul pannello di chiusura, detto anche cielo o cappello.

Nell’uno e nell’altro caso, la luminosità irraditata nel vano permetterà di ispezionare con più agio il compartimento interno.

Led da armadio con sensore di movimento

I sistemi di illuminazione più innovativi prevedono anche LED per armadi con sensore di movimento, senza fili, con batteria, con sistema di accensione/spegnimento touch o con interruttore per la regolazione dell’intensità.

Sanificatore per armadio

In linea con le esigenze del periodo, si fa imperativa l’esigenza di accessoriare il proprio armadio con strumenti capaci di intervenire contro l’azione nociva di batteri e composti volatili.

Sanificatore per armadio a lampada fotocatalitica

È questo il caso dei sanificatori per armadio. Si tratta di lampade fotocatalitiche ad azione antibatterica brevettata che sfruttano il processo di fotocatalisi per annientare la proliferazione dei batteri.

Dotate di speciali filtri lavabili e di ventole, sono in grado di purificare l’aria intrappolata nell’armadio e di eliminare il particolato solido migliorando, così, il livello di igiene del guardaroba.

Nicchia o anta a specchio

Lo specchio è un accessorio così versatile che il suo posizionamento si presta ad innumerevoli soluzioni d’arredo: oltre la testiera del letto, su una parete vuota, nell’angolino dimenticato, sopra la cassettiera…

Ma quando lo specchio è sull’armadio, o integrato ad esso, la soluzione è anche salvaspazio.

Anta a specchio per armadio battente

La superficie riflettente può infatti sostituire una delle ante per offrire uno specchio a figura intera dall’ingombro nullo, davanti al quale è impossibile non rimirarsi.

Armadio a ponte con nicchia a specchio

Oppure, lo specchio può diventare parte integrante del guardaroba, posizionato nella nicchia creatasi sotto un modulo sospeso a ponte.

Nell’uno o nell’altro caso, la presenza di uno specchio applicato sull’armadio è utile anche per illuminare una stanza buia o ingrandire visivamente una camera piccola.

Altri accessori interni per l’armadio e la cabina:

  1. appendiabiti girevole
  2. appendiabiti estraibile
  3. cestello estraibile
  4. porta pantaloni estraibile
  5. porta scarpe
  6. porta cravatte
  7. faretti con rilevazione di movimento a batteria
  8. lampade flessibili
  9. connettori usb e caricabatteria
  10. specchio interno

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21 Ottobre 2021 / / Laura Home Planner

Quando pensiamo al concetto di arredo bagno ci vengono subito in mente i mobili, gli accessori e lo stile complessivo di una stanza che è un crocevia assoluto e un punto di riferimento h24 per tutta la famiglia e i suoi ospiti.

Come spesso avviene, sono i dettagli a fare la differenza anche in questo contesto e il riferimento è in modo particolare alla rubinetteria.

La qualità made in Italy fa la parte del leone, soprattutto quando si opta per un brand che è da sempre leader di settore come Jacuzzi.

Ciascun prodotto è una piccola opera d’arte, il risultato di una ricerca accurata sia in fatto di funzionalità che di design.

Qualità e bellezza: la rubinetteria Jacuzzi armonizza la stanza

Questa azienda è nota e apprezzata in tutto il mondo per aver innanzitutto scritto la storia infinita delle vasche idromassaggio, simbolo indiscusso di benessere e relax.

Il suo nome si lega indissolubilmente al concetto di restyling del bagno nel nome del bello ma soprattutto della qualità. E nel corso del tempo la produzione si è orientata verso nuovi accessori, trovando in modo particolare terreno fertile nel campo dei rubinetti.

Scegliere di acquistare i prodotti del brand che da oltre un secolo è un punto di riferimento nel contesto del design applicato al bagno è l’ideale per suscitare l’effetto wow in chi osserva e per ottenere un surplus di comfort.

I rubinetti Jacuzzi abbracciano moltissime tipologie diverse, si va dai modelli con il braccio lungo perfetti per un lavabo moderno a quelli tradizionali che stanno a servizio del bidet.

La doccia, accessorio immancabile in qualsiasi appartamento, potrà poi essere completata da un elegante saliscendi con doccetta multigetto griffato Jacuzzi e altrettanto sarà utile fare con riferimento alla vasca da bagno.

Il motivo è presto detto: rendere l’ambiente completamente coordinato e firmato Jacuzzi consentirà di ottenere una piacevole armonia di fondo.

Proprietà anticalcare e design alla moda per un surplus di relax

La rubinetteria Jacuzzi imprime personalità all’ambiente del bagno, sia che si tratti di una stanza sbilanciata verso uno stile classico che una più orientata sulle linee minimal tipiche di un arredamento contemporaneo.

Molto dipende ovviamente dalla scelta dei materiali e degli effetti come quello dell’oro spazzolato, capace di illuminare la stanza ancor di più e dunque consentire di giocare sulla percezione dei volumi. Senza dimenticare che un altro tratto distintivo dei prodotti Jacuzzi sono le proprietà anticalcare, capaci di allungare la vita operativa di ogni singolo accessorio.

Il prestigio che da sempre circonda il brand e i suoi prodotti si rispecchia nell’effetto finale che essi hanno sull’aspetto del bagno: sono il punto più alto del moderno concetto di idroterapia.

Ciascun accessorio di design firmato Jacuzzi è pensato per rispondere alle richieste di mercato e ai trend del momento, sempre con l’intento dichiarato di rendere il bagno non solo esteticamente piacevole ma anche confortevole e funzionale. Ciascun rubinetto e miscelatore o doccino per la doccia è progettato per accompagnare in modo discreto e soprattutto sicuro i nostri gesti quotidiani.

L’articolo Rubinetti Jacuzzi, opere d’arte e design che rendono il bagno più bello proviene da Laura Home Planner.

21 Ottobre 2021 / / La Gatta Sul Tetto

Natale 2021 è già dietro l’angolo, e non è mai troppo presto per pensare ai regali. Ecco una selezione di oggetti di oggetti di design per la tua wishlist.

Natale 2021
Lampada Minitopo disegnata da Joe Colombo per Stilnovo

Sembra ancora lontano, ma in realtà il Natale 2021 è già dietro l’angolo. Non è mai troppo presto per pensare ai regali, così ho preparato una selezione di oggetti di design per la tua wishlist. Nelle prime due sezioni trovate accessori per la tavola e la cucina e complementi di arredo, alcuni davvero straordinari. Nella terza sezione, per gli appassionati di design, alcune Special Edition di lampade che hanno segnato la storia a partire dagli anni ’70.

Accessori per la tavola e la cucina

Si chiama semplicemente Bauletto, si presenta come un launchbox, ma è molto di più. Bauletto fa parte della collezione di accessori per cucina Blim Plus disegnata da Raffaello Galiotto per l’azienda italiana Veca SpA, specializzata nella produzione di vasi e fioriere in plastica. Bauletto è stiloso, pratico e funzionale, perfetto per trasportare il pranzo ma non solo. Puoi riscaldare i cibi nel microonde, riempirlo con tre pietanze diverse, anche liquide, e appoggiare o ricaricare il tuo smartphone.

Natale 2021
Bauletto by blimplus.com

Forse non lo sapevate, ma Carl Hansen & Søn, oltre agli arredi di design ormai entrati nella storia, produce accessori per la tavola e la cucina. Deliziose le Tapas board disegnate realizzate in mogano o rovere, oppure i sottopiatti in rovere firmati da uno dei più famosi designer danesi degli anni ’50, Børge Mogensen.

Per rendere ancora più speciale il periodo delle festività natalizie, Gabel 1957 propone due interessanti collezioni interamente dedicate alle feste. Tessuti per vestire la vostra tavola, presine, strofinacci, grembiuli e copricuscini, declinati in rosso e verde con motivi tradizionali nella linea Buon Natale. Tovaglie e servizi tavola raffinati giocati sui toni neutri per la linea Magie. 

Infine, se volete davvero stupire un vostro caro, scegliete le pentola Anaori Kakugama, un attrezzo che promette di rivoluzionare il modo di cucinare. La pentola si presenta come un elegante cubo minimalista all’interno del quale si cuciono i cibi su una grata on grafite di carbonio. Con un unico utensile si può friggere, grigliare, cuocere al vapore o al forno, bollire, e si può servire la pietanza direttamente in tavola.By Anaori, azienda giapponese specializzata nella tecnologia della grafite di carbonio.

Natale 2021 ANaori Kugacama
pentola Anaori Kuakugama

Complementi di arredo per un tocco in più

Anche i complementi di arredo possono essere un regalo utile e gradito. Se tra ii tuoi cari c’è qualcuno che è particolarmente innamorato di Venezia, ci sono  i complementi di Pieces of Venice. Delizioso il portacandele Cappello Gondoliere, che ricorda un elemento della città in modo discreto, senza scadere nel kitch tipico dei souvenir.

Natale 2021
Portacandele Cappello Gondoliere by Pieces of Venice

USM Haller è forse la migliore azienda specializzata nella produzione di arredi per ufficio. Da più di 50 anni il suo rivoluzionario sistema modulare risolve ogni problematica tecnica ed estetica anche per gli ambienti domestici. Particolarmente indicato per le camerette dei bimbi, anche per la gamma cromatica vivace, il sistema comprende librerie e mobili contenitori. Cambiare l’arredo della stanza dei bimbi può essere un regalo davvero grandioso.

Lo specchio Dorian, dalla forma quadrata con angoli smussati, è semplice e può decorare con stile un ingresso. Dorian è realizzato in legno laccato nero ed è prodotto da Mantemano, azienda fondata dal designer Nicola Gisonda.

Specchio Dorian by Mentemano

Regala (o regalati) un’icona del design per il Natale 2021

Cominciamo con un classico inimitabile, la lampada Parentesi creata da Achille Castiglioni e Pio Manzù nel 1971 per Flos. In occasione del 50° compleanno l’azienda ha reinterpretato il modello classico introducendo una Special Edition declinata in due colori nuovi, il Turchese e il Signal Orange. Le due tonalità sono state individuate dopo un attento studio filologico del lavoro dei due maestri, e sono state applicate a tutti gli elementi che formano la “parentesi”, dunque sul tubolare, sul rosone e sulla base.

Oppure puoi scegliere un altro cavallo di battaglia degli anni Settanta, la lampada Minitopo disegnata da Joe Colombo per Stilnovo (foto di copertina).Disponibile nel modello da tavolo, con base d’appoggio in metallo nero o rosso nella versione Iconic Red, con rifinitura in polietilene nero. Oppure, nella versione agganciabile con il pratico morsetto a vite in alluminio verniciato nero. Bello avere un oggetto che è esposto al MoMA di New York.

Martinelli Luce festeggia i compleanni di ben due prodotti iconici: la lampada Pipistrello di Gae Aulenti (50 anni), riproposta in edizione limitata con base e pomello placcati oro 24k, e la lampada Elmetto di Elio Martinelli (40 anni) che arricchisce la sua gamma cromatica con un nuovo colore, il rosso rubino.

The shopping corner by la gatta sul tetto

20 Ottobre 2021 / / Dettagli Home Decor

villa contemporanea a impatto zero
copyright immagine Alberto Sinigaglia

Casa contemporanea ed edificio rurale si incontrano nel nuovo progetto firmato dall’architetto Giorgio Parise, un’abitazione pensata per essere sostenibile e perfettamente integrata con il contesto naturale nel quale è inserita. Tra i materiali naturali scelti, anche Lapitec, la pietra sinterizzata super resistente, qui impiegata per il rivestimento a facciata.

villa contemporanea progettata da Giorgio Parisecopyright immagine Alberto Sinigaglia

villa nel basso vicentino di Giorgio Parise
copyright immagine Alberto Sinigaglia

Nel paesaggio compreso tra i colli Berici e quelli Euganei, a poca distanza dalla Laguna Veneta, sorge questa villa a impatto zero progettata da Giorgio Parise. Il primo riferimento agli elementi costruttivi tipici della zona definisce il basamento dell’edificio, sviluppato secondo un impianto a L, a cui si aggiunge un’ulteriore addizione, e una superficie complessiva di circa 920 mq: dall’esterno, la fascia corrispondente al piano terra è infatti realizzata interamente in Trachite, materiale lapideo tipico del contesto che riveste con il suo colore caldo le murature ritagliate da lunghe aperture orizzontali. È trattato in “scorsi”, ovvero gli scarti di taglio dei blocchi in pietra, ma con pezzature fuori scala e la sua ruvidità contrasta con le altre porzioni dell’involucro, come i grandi serramenti, rivestiti anche da brise-soleil, porzioni in legno e lastre XXL in Lapitec nella nuance Nero Antracite e finitura Vesuvio, che caratterizzano invece alcune superfici verticali e la copertura a falde.

villa nel basso vicentino di Giorgio Parise
copyright immagine Alberto Sinigaglia
villa contemporanea a impatto zero
copyright immagine Alberto Sinigaglia

Si incontrano così, lungo i prospetti della villa, materiali naturali la cui combinazione restituisce un’estetica inedita: la pietra sinterizzata, qui combinata a legno e trachite, è frutto di una miscela di minerali 100% naturali ed è utilizzata in lastre delle dimensioni di 1500×3365 mm, che consegnano la copertura e la facciata ventilata, caratterizzata da una geometria essenziale e valorizzata da prestazioni tecniche ottimali. La tecnologia di fissaggio Keil delle lastre permette un aggancio invisibile tramite la foratura retrostante dei pannelli in pietra sinterizzata, facilmente lavorabili e “a tutta massa” quindi identici in ogni punto. La superficie in Lapitec, inoltre, è priva di pori e quindi inassorbente, resiste a sbalzi climatici, agenti atmosferici e chimici mentre assicura le migliori condizioni igrotermiche interne sia in estate sia in inverno, oltre a determinare notevoli criteri di sostenibilità (è riciclabile a fine vita, contiene una bassissima percentuale di silice cristallina e ha durata potenzialmente eterna).

patio villa contemporanea a impato zero
copyright immagine Alberto Sinigaglia
cucina villa nel basso vicentino di Giorgio Parise
copyright immagine Alberto Sinigaglia
living villa nel basso vicentino di Giorgio Parise
copyright immagine Alberto Sinigaglia

La riduzione dell’impatto ambientale è stato di fatto uno dei parametri più importanti nel concept sviluppato dall’architetto Giorgio Parise, che ha associato quindi alla scelta dei materiali l’adozione di quelle tecnologie che potessero rendere la casa autosufficiente dal punto di vista energetico, con l’applicazione sulle falde di copertura in pietra sinterizzata, inclinate a 30°, di pannelli fotovoltaici per l’alimentazione delle pompe di calore. Queste, insieme alla geotermia, certificano infatti una casa ad emissioni zero, ulteriormente valorizzata dall’impianto domotico interno che aiuta la gestione delle singole zone con il conseguente risparmio energetico, benessere e comfort per i proprietari della villa.

villa nel basso vicentino di Giorgio Parise
copyright immagine Alberto Sinigaglia
villa con piscina a impatto zero
copyright immagine Alberto Sinigaglia
piscina villa nel basso vicentino di Giorgio Parise
copyright immagine Alberto Sinigaglia

Immersa in un grande parco di 5.000 mq ritmato da percorsi e dai volumi scultorei dell’edificato di cui una parte risulta quasi sospesa su una vasca d’acqua con piante aromatiche e pesci, la casa ha infine ingresso principale sul lato ovest, in corrispondenza dell’incrocio tra i suoi bracci. Qui si apre un ambiente interno a doppia altezza con il living, dove sono previsti inserti in Lapitec nella medesima nuance e finitura della facciata, la zona pranzo e la cucina affacciate sul giardino grazie ad ampi serramenti. Una scala conduce quindi a un lungo ballatoio, configurato come un vero e proprio ponte a trave reticolare, che si conclude nella zona notte, con la camera padronale con accesso diretto al tetto verde creato sopra l’area dedicata alla SPA, unica addizione alla morfologia a L del progetto. Affacciata su una piscina esterna, la zona benessere comprende infine una sauna, un bagno turco, una vasca idromassaggio e una doccia emozionale, con vetrate a tutta altezza che permettono un’esperienza biofilica dell’architettura, con il contatto diretto e continuo con l’esterno, la componente verde, la natura.

www.lapitec.com

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20 Ottobre 2021 / / Dettagli Home Decor

lampade di design premiate all'A'Design Award

In attesa di conoscere i nuovi progetti premiati al più importante concorso internazionale A’ Design Award & Competition, vi presentiamo la nostra selezione delle 20 migliori lampade premiati alla categoria Lighting Products Design.

Il concorso A’ Design Award

Ideato con lo scopo di promuovere il design migliore in termini di progetti, idee, prodotti e servizi, l’A’ Design Award si rivolge a designer, architetti, artisti e aziende di tutto il mondo che vogliono far conoscere il proprio lavoro a livello internazionale. Ogni progetto candidato è sottoposto alla valutazione di una giuria composta da un team di professionisti del settore del design, aziende, tecnici, professori e membri della stampa provenienti da ogni parte del mondo.

Il concorso A’ Design Awardcomprende oltre 100 categorie appartenenti al mondo del design, come Furniture Design, Interior Space Design, Architecture Design, Baby, kids’ and Childrens’ Design, Lighting Design, Urban Design, Home Appliances Design, Landscape Planning and Garden Design, solo per citarne alcune. Al seguente link puoi trovare l’elenco completo di tutte le categorie e scegliere quella che rappresenta il tuo lavoro.

https://competition.adesignaward.com/design-award-categories.html

Inoltre, a fine pagina, trovi elencate anche le super categorie: Good Industrial Design Award, Good Product Design Award, Good Communication Design Award, Good Service Design Award e Good Fashion Design.

concorso di design per illuminazione

A’ Lighting Products Design Award

L’A’ Lighting Products Design Competition è un concorso di design specializzato aperto sia alla fase progettuale che a prodotti di illuminazione, sorgenti luminose e controlli già realizzati da lighting designer e architetti professionisti, aziende specializzate e altre attività del settore illuminazione provenienti da tutto il mondo.

L’A’ Design Award Lighting Products non è solo un premio, è indice di qualità e perfezione nel design.  Il premio, infatti, rappresenta un certificato di eccellenza per i designer e una tappa importante nella loro carriera, in quanto permette di fare conoscere il proprio lavoro ad un pubblico internazionale.

20 vincitori del premio A’ Lighting Products Design Award

lmpada da tavolo di design

Lampada da lavoro Pluto di Heitor Lobo Campos

lampada da tavolo turchese

Lampada da tavolo Oplamp di Sapiens Design Studio

lampada da tavolo arancione

Lampada da tavolo K di Andy Vernall

lampade di design dalla forma astratta

Lampada della collezione Aggregate di CoCo Ree

lampada flessibile di design

Lampada Flessibile Stoccolma di Giulia Liverani – Olivelab

lampada da tavolo bianca

Lampada Iris di Max Kampa

lampada a sospensione paralume in pietra

Buzao – Lampada a sospensione Qie di Xu Gang, Peng Zeng – Pr Designers.

lampade a sospensione lavorate a maglia

Collezione di luci unica e originale lavorata a maglia di Ariel Zuckerman

tronchi di legno con illuminazione

Essere Lampada di Cecilia Pozzi

lampade a sospensione di design

Lampada Halo di Matthew McCormick

lampade da terra di design

Lampada da terra Globe di Edoardo Colzani

lampade a sospensione nere moderne

inMOOV Lampada mobile orientabile di Studio Lieven

lampada da tavolo doppia

Lampada Double Face di Guorong Wu e Xuhui Chen

lampada da tavolo di design

Lampada a punto focale di Chifen Cheng

lampade a sospensione di design

Vary Light Object di Florian Freihöfer

lampada da scrivania orientabile

Lampada da scrivania regolabile Umbu di Juliana Bertolucci

lampada da tavolo con drimmer

Lampada da tavolo Glimmer di Nan Li e Hesu Dong

lampade da esterno in cemento

Lampade da esterno Vira Garden Collection di Lucas Bittar

lampade bianche di design

Lampada Moon di Serge Atallah

lampada da terra interattiva

Lampada interattiva Léon di Lewis Power

Come iscriversi alla nuova edizione di A’ Design Award 2021-2022

Partecipare è facile, le iscrizioni sono aperte fino al 28 febbraio 2022 e puoi registrarti al seguente link:

https://competition.adesignaward.com/registration.php

I vincitori di tutte le categorie saranno annunciati il ​​prossimo 15 aprile 2021 e naturalmente ne daremo notizia anche su dettagli Mag.

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19 Ottobre 2021 / / Dettagli Home Decor

soggiorno decorato per Naatale

Con l’arrivo dell’Autunno è già tempo di pensare all’organizzazione del Natale.

L’Autunno è il momento perfetto per cominciare ad organizzare i giorni di festa, le attività da fare in quei giorni in compagnia di tutta la famiglia e per iniziare a confrontare le offerte con riguardo agli addobbi per il Natale interni ed esterni per organizzarli al meglio.

L’allestimento, specie quello luminoso, è una componente fondamentale quando si tratta di ricreare l’atmosfera natalizia, piena di gioia, di serenità e di festeggiamenti. Nel progettare l’allestimento luminoso, ormai da alcuni anni, un posto di rilievo viene assegnato alle luminarie di Natale, in grado di avvolgere l’intero albero e di renderlo scintillante. In gergo tecnico, questo tipo di luminarie di Natale sono dette catene di luce. Entrando nei dettagli, le catene di luce sono caratterizzate da una successione di micro-led all’interno di un lungo cavo in PVC di colore verde.

luminarie di Natale
immagini Luminal Park

Se il desiderio è quello di animare il giardino, i negozi online e i punti vendita fisici propongono un vasto assortimento di figure luminose come renne, slitte, pupazzi di neve e set di stelle tra cui scegliere. Un’idea apprezzata tantissimo dai bambini. Se ciò non dovesse bastare, si potrebbe aggiungere un tocco di eleganza all’ambiente esterno, inserendo delle cascate di luci tra i rami.

luci led Natale
 immagine via Unsplush

Le funzionalità garantite dalle catene di luce

Il mercato delle catene di luce si amplia di anno in anno in virtù della messa in commercio di prodotti con nuove funzionalità. Di recente, sono comparse anche in Italia delle catene di luce capaci di riprodurre un bianco caldo ed accogliente, l’ideale per ricreare un’atmosfera suggestiva durante le feste natalizie. Questo interessante aspetto è merito della riduzione della distanza tra i micro-led e del posizionamento degli stessi in direzione opposta.

Da sottolineare anche l’interesse degli italiani per le catene luminose con tecnologia RGB, controllabili da apposita applicazione mediante un collegamento Wi-Fi o Bluetooth. Con esse, non c’è davvero limite alla fantasia, potendo disegnare tantissimi effetti luminosi. In particolare, si potrà regolare la luminosità, la velocità e l’intensità dei colori, impostando dall’applicazione dei timer per l’accensione e lo spegnimento del nastro luminoso. La tavolozza dei colori ricomprende ben 16 milioni di differenti tonalità. Senza dimenticare che quelle di ultima generazione offrono anche la possibilità di mixare suoni ed effetti luminosi durante i canti natalizi, lasciando a bocca aperta amici e parenti.

decorazioni luminose a Natale
 immagini via Pinterest

Una valida alternativa alle catene di luce: i rami led

Se non ami dedicare del tempo agli addobbi natalizi da interno oppure ne hai sempre poco a disposizione ma non intendi rinunciare ad un’atmosfera magica, oggigiorno ci sono delle valide alternative alle catene di luce, come i rami led. Si tratta di rami di luce, spesso di colore marrone, dalla lunghezza variabile così da poter adattarsi facilmente alle dimensioni della parete. Su ciascuno dei rami, sono posizionati 8-9 led dal diametro di 5 millimetri emananti una calda luce bianca.

Essendo la struttura in PVC, i rami risultano modellabili a piacimento. L’effetto scenico migliora se il prodotto viene posizionato vicino ai rami di una betulla o all’interno di una composizione floreale, ponendo in risalto solo le luci alle estremità. Altre volte, i rami led seguono le forme di archi o di volte grazie al pratico gancio di fissaggio.

Il costo di una decorazione con gruppi di rami che raggiungono i 3 metri di lunghezza si aggira sugli 80 euro, tanto per fare un rapido esempio. In conclusione, quello appena descritto è un piccolo investimento per donare all’ingresso di casa, al salotto o ad altro angolo buio, un tocco di classe.

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19 Ottobre 2021 / / La Gatta Sul Tetto

La testiera del letto può essere un importante elemento di arredo per una camera da letto e spesso può fare la differenza tra un ambiente anonimo e uno di carattere.

Testiera del letto
Baudit interior design

Ne esistono di vari tipi e in questo articolo ne vediamo alcune. Solitamente sono incorporate al letto, ma se volete essere liberi nella scelta e non volete un letto che ce l’abbia già, dovrete andare sui letti sommier, che appunto ne sono sprovvisti.

In generale, tenete a mente che più volete dare un effetto regale al letto e all’ambiente, maggiori dovranno essere le dimensioni della testiera.

Partiamo dalla tipologia più diffusa, quella imbottita, che risulta morbida e dalle forme arrotondate, nonché la più confortevole di tutte. Facilmente realizzabile da un tappezziere o anche fai da te, può essere più classica, spessa e con la particolare lavorazione capitonné… 

Dalia Canora Design

…oppure più moderna, sottile e lineare, che si può estendere all’intera parete.

Testiera del letto
Testiera Play di Treca Paris
Testiera del letto
Tatiana Vakueva architetto – Ph. Maria Irinarhova

Qualche soluzione inaspettata

Soluzione più originale è la testiera del letto “attrezzata”, che si può realizzare in 2 modi. Il primo è costruire una controparete, in muratura, cartongesso o legno, con delle nicchie che possano sostituire i comodini e fare da ulteriore elemento contenitore.

Testiera del letto
Sims Hilditch

L’altro modo è utilizzare dietro al letto un vero e proprio mobile, una sorta di piccola libreria con elementi modulari. Anche questa soluzione consente di evitare i comodini e non occupare spazio affianco al letto.

Decisamente poco comune è una testiera realizzata con le piastrelle per rivestimenti, ad esempio ceramica o gres porcellanato. La modularità degli elementi consente una certa libertà per giocare col disegno finale a parete, così come con i vari formati disponibili; può essere fatta anche con pavimentazioni effetto legno. Anche qui potere decidere se rimanere in una sagoma rettangolare classica o se caratterizzare tutta la parete. Il vantaggio di questo tipo di testiera è che risulta igienica e facilmente pulibile.

Testiera del letto fai da te e riciclata

È possibile realizzare una testiera anche fai da te o mediante materiali di recupero. 

Per una testiera appesa, saranno sufficienti un bastone e due cuscini con grandi asole, che possono essere fatti su misura oppure acquistati già pronti. Potete anche scegliere di avere tre cuscini o un’imbottitura unica. L’asta può essere un bastone per tende, in metallo o legno, lungo almeno quanto il vostro letto. 

Altro modo per realizzare facilmente una testiera del letto è quello di disegnarla. È possibile infatti decorare la parete dietro al letto a basso budget e molto velocemente con adesivi, washi tape o carte da parati che ne riproducano la sagoma. 

Testiera del letto
Silvergate wallpaper Farrow&Ball 

Per una testiera riciclata andate sul legno, ma assicuratevi di posizionare tanti cuscini affinché risulti comoda. Ad esempio usate delle assi, orizzontali o verticali…

…delle canne di bambù…

Testiera del letto
Ana Bejar Interiorismo – masfotogenica fotografia

…oppure delle ante in legno, magari riciclandole da un vecchio armadio.

Testiera del letto
The Design Atelier – Ph. Matt Akerman

Se desiderate una progettazione ottimale della vostra casa, consultate il sito https://zeumadesign.com/.

18 Ottobre 2021 / / Dettagli Home Decor

arredi e accessori casa autunnali

Con l’arrivo dell’autunno, decorazioni e complementi d’arredo si fanno più caldi e avvolgenti. Texture morbide, tonalità naturali e atmosfere intime: tutto è pensato per creare all’interno della propria casa un’atmosfera accogliente.

LoveTheSign, tra le più importanti piattaforme di e-shop del design in Europa, propone quattro must have autunnali per affrontare giornate che iniziano ad accorciarsi e temperature sempre più fredde.

Pronti per lo shopping?

lampada da terra di design
lampada da lettura GEEN-A by KARTELL in vendita da LoveTheSign

Lampada GEEN-A by KARTELL 

Geen-a è la prima lampada da lettura Kartell, che va a completare la gamma lighting con questa specifica funzione. Essenziale nelle linee, ma con “attitude”, nessuna tecnologia strillata ed una forma pulita, ma allo stesso tempo familiare ed intrigante. Una base, un cappello, tre lampadine a led, uno stelo ed un’impugnatura, che consente facilmente la sua trasportabilità e tre colori in finitura opaca: bianco, nero e mattone. Una lampada semplice, come semplice è il gesto della lettura.

appendiabiti colorati di design
Appendiabiti ANEMONE by BONALDO in vendita da LoveTheSign

Appendiabiti ANEMONE by BONALDO 

Anemone ha la forma di un albero composto da sei diversi rami che si aprono verso l’alto e verso l’esterno partendo da un tronco robusto che conferisce stabilità alla figura. L’appendiabiti Anemone vuole andare oltre la semplice forma e funzionalità e si concentra anche sull’aspetto materico, in linea con l’attenzione che da sempre Bonaldo rivolge ai materiali e alle finiture. Anemone è presentato in polietilene oppure totalmente rivestito in tessuto, materiale ideale ad un uso in camera da letto, ingresso, studio e anche in una stanza di hotel.

plaid lana a quadri per la casa
Plaid PAPA by NORMANN COPENHAGEN in vendita da LoveTheSign

Plaid PAPA by NORMANN COPENHAGEN

Papa è una collezione esclusiva di plaid a quadri per la casa che ricreano l’atmosfera di sofisticati studi e un’intimità d’altri tempi. Audaci abbinamenti cromatici sorprendono e creano contrasti tra classico e moderno. La collezione Papa comprende quattro diversi plaid che declinano lo stile scozzese tradizionale in due semplici motivi sovradimensionati. Ogni motivo è disponibile in due straordinari abbinamenti cromatici, mentre tutti i plaid presentano una bordatura classica con morbide frange. Tessuto in un’elegante combinazione di lana merinos e d’agnello sostenibile, Papa è un caldo accessorio per le fresche serate, ma anche un elemento d’arredo très chic.

lampada a led oro di design
Lampada GOLDEN BROTHERS by QEEBOO in vendita da LoveTheSign

Lampada GOLDEN BROTHERS by QEEBOO

Ideata da Stefano Giovannoni, Golden Brothers è una famiglia di personaggi-lampada che, riflettendo una luce morbida sul proprio corpo, ne valorizzano la plasticità e la fluidità della silhouette. Gli omini, assumendo posture diverse, creano un paesaggio animato e grazie al loro approccio astratto-figurativo sono l’elemento perfetto che può caratterizzare la tavola e personalizzare ogni angolo di casa. Questa famiglia di lampade LED è dotata di un sistema soft touch di accensione.

Pr i tuoi acquisti vai su www.lovethesign.com

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Hai mai visto pubblicità che dicono “con questo sistema totalmente vetrato ed apribile la veranda non ha bisogno di permessi edilizi”?

Se stai pensando di mettere una veranda sul terrazzo e hai fatto qualche ricerca in rete ti sono sicuramente comparse molte di queste pubblicità tra motori di ricerca e social network vari.

E probabilmente ti sarà capitato anche di leggere qualche tecnico che sbotta con: “ma che ca**o dice questo…per la veranda ci vuole sempre un permesso di costruire!”

Io sono uno di questi…e nell’articolo che stai per leggere ti spiego perché per le verande ci vuole un permesso di costruire, perché non è detto che tu possa ottenerlo e perché le pubblicità di cui sopra sono acchiappa-polli (e ti fanno commettere un abuso).

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COS’È UNA VERANDA?

Partiamo dal chiarire questo punto perché pare non essere ben chiaro a tutti.

In molti pensano che la veranda sia un cubotto di vetro o materiali similari che si appiccica ad un edificio. In realtà la veranda può avere molte configurazioni diverse.

Siccome non voglio usare parole mie, per definire bene cosa sia una veranda facciamo riferimento a due documenti:

  • Il regolamento edilizio tipo
  • La sentenza del Consiglio di Stato 306/2017

Dal regolamento edilizio tipo:

«Locale o spazio coperto avente le caratteristiche di loggiato, balcone, terrazza o portico, chiuso sui lati da superfici vetrate o con elementi trasparenti e impermeabili, parzialmente o totalmente apribili»

Dalla sentenza 306/2017 del consiglio di Stato:

«La veranda, realizzabile su balconi, terrazzi, attici o giardini, è caratterizzata quindi da ampie superfici vetrate che all’occorrenza si aprono tramite finestre scorrevoli o a libro. Per questo la veranda, dal punto di vista edilizio, determina un aumento della volumetria dell’edificio e una modifica della sua sagoma e necessita quindi del permesso di costruire»

Chiaro?

  • La veranda è un locale coperto chiuso ai lati con infissi
  • La veranda può essere realizzata su loggiato, balcone, terrazza o portico
  • La veranda è un vero e proprio volume urbanistico ed edilizio…è un ambiente in più della casa
  • La veranda può essere realizzata solo con il permesso di costruire

E a nulla vale il fatto che “l’infisso sia totalmente apribile” come dicono le pubblicità di cui sopra.

Quello che vale è piuttosto che l’infisso sia totalmente chiudibile.

Perché è richiesto il permesso di costruire per una veranda?

Capisco che possa lasciare un po’ sconcertati il fatto che per realizzare una cosa semplice come una veranda sia richiesto il procedimento edilizio di rango più alto che abbiamo in Italia.

In fondo nella maggior parte dei casi si tratta solo di mettere un infisso ad una terrazza.

Noi tecnici spesso diamo per scontati alcuni concetti perché siamo immersi nella materia tutti i giorni ma i nostri clienti no…ed hanno bisogno di spiegazioni.

Provo a dartele brevemente.

In Italia abbiamo sostanzialmente tre procedimenti edilizi:

  • CILA dedicata ai lavori di manutenzione straordinaria degli edifici, cioè alle ristrutturazioni delle case;
  • SCIA quando queste manutenzioni straordinarie implicano anche opere strutturali, oppure quando si modifica la forma degli edifici rimanendo all’interno delle stesse volumetrie;
  • Permesso di Costruire quando si costruisce un nuovo edificio o si amplia un edificio esistente.

Realizzare una veranda significa ampliare un edificio esistente con un nuovo ambiente residenziale, pertanto viene richiesto il permesso di costruire. Non importa se la veranda è piccola o grande…la legge non fa queste distinzioni.

VETRATE PANORAMICHE E SERRE SOLARI: COME AGGIRARE LA LEGGE

Prima di vedere come realizzare una vetrata a norma, vediamo come potresti realizzare un abuso convinto di fare tutto in regola.

Vetrate panoramiche: un’invenzione che non esiste

vetrata panoramica

Chi ti dice che puoi chiudere il tuo terrazzo senza pratiche edilizie con il loro sistema perché è tutto in vetro e totalmente apribile solitamente fa riferimento alle cosiddette “vetrate panoramiche”.

Secondo queste persone le vetrate panoramiche sono elementi che hanno queste caratteristiche:

  • rispondono ad un’esigenza di stagionalità (le usi per proteggerti solo in alcune stagioni);
  • sono elementi essenzialmente con una funzione frangivento;
  • sono totalmente apribili.

E pertanto non comportano la chiusura stabile del terrazzo su cui sono installate e di conseguenza non vanno a creare una nuova stanza (e pertanto un aumento volumetrico).

Quindi non solo non c’è bisogno di alcun permesso di costruire per installarle ma nemmeno di una pratica edilizia.

Quando qualcuno ti dice queste cose ti invito a fargli la seguente domanda:

“mi puoi certificare per iscritto la libera installazione delle tue vetrate panoramiche?”

Se ti risponde di sì (naturalmente con tutte le conseguenze legali e penali del caso) vai tranquillo: installala pure (dopo che ti ha dato la certificazione).

Ma ritengo improbabile che tu riesca a trovare qualcuno che lo faccia (ma se qualcuno vuole smentirmi sono qui…magari imparo qualcosa pure io).

Il motivo è che non c’è nessun appiglio legale.

Non esistono “vetrate panoramiche” o “sistemi di chiusura per esigenze di stagionalità” nelle leggi italiane. Almeno non in quelle nazionali.

Magari qualche regolamento edilizio regionale o locale potrà avercele …ma, fermo restando che in un articolo non possiamo esaminare tutte le norme dei circa 8.000 comuni italiani, si tratta di eccezioni.

Pensa che ho addirittura letto da qualche parte che, poiché il vetro di queste vetrate panoramiche non è un vetrocamera ma è singolo, allora non crea un ambiente vivibile durante tutto l’anno e quindi non fa volume.

Quindi tutte le case che hanno finestre di oltre 40 anni con un vetro singolo non fanno volumetria e non ci si può vivere?

C’è un unico caso in cui puoi chiudere il tuo terrazzo e potresti non fare un abuso: utilizzare un telo avvolgibile. Una tenda in sostanza.

Questo ce lo dice una sentenza del Consiglio di Stato che abbiamo citato prima (306/2017) che ha affrontato un caso simile (una pergola chiusa con tende ai lati).

(NB: non è un invito a farlo…ci sono tanti altri aspetti da considerare).

Ma vetrate panoramiche a chiusura di un terrazzo creano sempre una volumetria. E se la realizzi senza permesso fai un abuso.

Serre solari

serra solare

Altro argomento sono le serre solari (o bioclimatiche).

Anche qui ti viene detto che è sempre possibile realizzarle senza alcuna pratica edilizia.

E anche qui ci andrei con cautela…soprattutto perché far rientare una veranda nella definizione di “serra solare” non è banale.

Ma chiariamo alcune cose.

Cosa sono le serre solari?

Se guardi una serra solare all’apparenza ti trovi di fronte ad una veranda.

C’è però una grossa differenza: la veranda è un ambiente abitabile, la serra bioclimatica è un locale tecnico.

Lo so che sembra una supercazzola ma questa differenziazione è importante.

La serra bioclimatica è in sostanza un accumulatore di calore, un enorme termosifone.

Questo significa che partecipa alle prestazioni energetiche dell’immobile in cui è installata. E infatti per poterla installare (e considerare tale) deve essere dimostrato il suo apporto energetico all’efficienza dell’immobile.

Questa dimostrazione si fa attraverso una relazione che redigerà un termotecnico. Naturalmente la relazione non è solo una formalità ma vanno inseriti dati riferiti all’edificio reale e ai reali benefici dati dalla serra solare (purtroppo in periodo di superbonus, in cui ci sono tecnici che si prostituiscono dichiarando fesserie assurde pur di certificare miracoli energetici, bisogna fare anche questi chiarimenti).

Quindi in una serra solare:

  • non puoi metterci degli arredi per un uso permanente (una sedia sì…un salotto completo no)
  • non puoi metterci un impianto di riscaldamento (è lei l’impianto di riscaldamento…)

Purtroppo invece ho letto in giro che “il modo migliore per avere una stanza in più è metterci una serra solare”.

Ecco, proprio no.

Ma quando una veranda (o la chiusura vetrata di un terrazzo) può essere considerata serra solare?

Purtroppo non esistono riferimenti normativi nazionali per le serre solari. Bisogna fare riferimento alle leggi regionali, ove presenti, e al loro recepimento da parte dei regolamenti edilizi comunali.

Queste leggi disciplinano gli elementi principali delle serre solari:

  • Quanto devono contribuire al risparmio energetico (solitamente almeno il 10%)
  • Le dimensioni massime della serra
  • La posizione (orientamento)
  • Etc.

Se tutte le condizioni richieste dalla legge sono rispettate puoi installare una serra solare senza alcun permesso edilizio (a meno di differenti indicazioni da parte dei regolamenti edilizi comunali). E il motivo è che in quest’ottica la serra solare diventa un volume tecnico per i quali di solito i regolamenti non richiedono permessi specifici.

Tranne naturalmente la presentazione della relazione in cui dimostri la diminuzione dei consumi energetici.

Ma non pensare che poi puoi utilizzarla come soggiorno aggiuntivo: se ti beccano sono guai.

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LIMITAZIONI E PRATICHE EDILIZIE PER LE VERANDE

Torniamo adesso a parlare delle verande.

Abbiamo visto che sono considerati aumenti volumetrici. Quindi ci vuole una pratica edilizia, che solitamente è un permesso di costruire.

Ma prima di vedere qual è il procedimento burocratico da seguire cerchiamo di capire se e quando puoi realizzare una veranda.

Per capire se puoi realizzare una veranda devi prendere il piano regolatore e studiartelo.

O meglio incaricare un tecnico di farlo per te.

Siccome una veranda è un aumento volumetrico bisogna vedere se nella zona in cui vivi e nel tuo fabbricato sono consentiti aumenti volumetrici.

Evitiamo di fare una lezione di urbanistica qui, come principio generale le città sono divise in “zone omogenee”, cioè aree che hanno più o meno le stesse caratteristiche. Ci sono i centri storici, le zone residenziali, le zone industriali, quelle agricole, etc.

Ad ogni zona omogenea è associata la possibilità (o meno) di edificare volumetrie in relazione alle superfici di territorio. Per intenderci il piano regolatore stabilisce quanti metri cubi di edificio puoi costruire per ogni metro quadro di terreno.

Detto ciò nelle zone già edificate solitamente questa possibilità è pari a 0. Quindi nei centri storici, nelle immediate vicinanze e nelle zone densamente abitate (zone residenziali con condomini ad esempio) solitamente non è consentito fare aumenti volumetrici.

Invece nelle zone meno densamente edificate è più facile che sia possibile.

Prendi queste indicazioni con le pinze perché ogni Comune fa a sé…però è giusto per farti capire.

Perché non sono possibili ampliamenti in aree già densamente edificate?

Non lo so se ti sto per dire una cosa banale o meno…però ci provo.

Il motivo per cui generalmente non vengono concessi ampliamenti in aree già densamente edificate è che…sono già densamente edificate.

No dai, non è così banale. La questione gira tutto intorno alle persone insediate in una determinata area.

Tutto quello che abbiamo detto poco fa in relazione ai metri cubi di volumetria da poter realizzare in relazione ai metri quadri di superficie di territorio sono dati che si trovano nei piani regolatori…ma non sono numeri messi a caso. Infatti, in relazione ad una fetta di territorio, determinano una volumetria complessiva realizzabile. E a questa volumetria complessiva realizzabile corrispondono un determinato numero di persone che ci possono vivere. Che sono state calcolate (o avrebbero dovuto esserlo…)

Sulla base di questi calcoli dovrebbero di conseguenza essere stati dimensionati tutti i servizi dell’area: dal numero e la dimensione delle scuole alla quantità dei parcheggi. Dalla dimensione delle strade a quella delle fognature.

Se tutti cominciassero a fare ampliamenti aggiungendo verande aumenterebbe il numero di abitanti che potenzialmente potrebbero abitare nelle case (questo a prescindere dal fatto che poi ci abitino o meno).

Di conseguenza scuole, strade, fogne, parcheggi, etc. non sarebbero più sufficienti.

Quindi va messo un freno all’aumento volumetrico.

Oh…qui te l’ho banalizzata in modo talmente estremo che spero questo passaggio non lo legga mai un mio collega, altrimenti mi sbrana vivo…ma a me interessa farti capire il motivo per cui spesso ti è vietato costruirti la veranda.

Chiarito il primo punto ne devi considerare un secondo, in particolare se abiti in condominio: cioè devi ottenere una specifica autorizzazione (o nulla osta) dal condominio.

Infatti con la veranda stai andando a modificare l’estetica dell’edificio e stai andando ad intervenire su una cosa comune (la parete esterna dell’edificio) provando di fatto a renderla privata (diventa un muro interno di separazione tra due ambienti di casa tua).

Se non ottieni l’autorizzazione e non ti bloccano i condòmini, sarà il Comune stesso a farlo: senza autorizzazione non esiste tecnico comunale al mondo che si prenda il rischio di rilasciarti un permesso di costruire (semplicemente perché non può…).

Una volta che hai tutti i requisiti puoi partire con le pratiche edilizie che sono:

  • Permesso di costruire
  • Autorizzazione del Genio Civile se realizzi una veranda con copertura
  • Autorizzazione paesaggistica se ti trovi in area tutelata

Naturalmente queste pratiche non sono gratuite.

Non intendo il compenso del tecnico che le redige…ma parliamo di tasse.

Quando costruisci qualsiasi cosa in Italia devi corrispondere al Comune i cosiddetti oneri di costruzione, divisi in contributo di costruzione e oneri di urbanizzazione.

Si tratterà probabilmente di qualche migliaio di euro, di cui devi tenere conto.

In tutto ciò c’è anche il Genio Civile che vuole la sua parte di tasse. E alle volte il Genio Civile è l’ostacolo più grosso.

Il motivo è legato alla dimensione della veranda: se è piccola può rientrare tra gli interventi locali, quindi le verifiche che dovrà fare lo strutturista sono minime. Se invece è grande e si trova sul terrazzo di un condominio ad esempio, potrebbe essere necessario verificare la risposta di tutto l’edificio a questo nuovo carico. Con spese tecniche non indifferenti.

PRONTO PER LA TUA NUOVA VERANDA?

Come hai potuto leggere realizzare una nuova veranda non è una cosa banale.

Va verificato se è possibile, poi ci vogliono pratiche edilizie, eventualmente strutturali e paesaggistiche.

La risposta nella maggior parte dei casi è che la veranda non è proprio possibile realizzarla.

E a quel punto sbucano i furbetti delle “vetrate panoramiche”.

Non farti attrarre da queste sirene che finisci per commettere un abuso. E poi la veranda che ti è costata migliaia di euro devi smontarla e pagarci pure una multa sopra.

In fondo realizzare una veranda non è poi tanto diverso da ristrutturare casa:

  • Pianifichi (verifichi se è possibile)
  • Progetti
  • Trovi chi te la fa
  • Ottieni i permessi
  • La realizzi
  • Chiudi i lavori

(PS: quando chiudi i lavori ci vuole una nuova agibilità…in fondo hai aggiunto una stanza alla casa).

Il modo migliore per pianificare e gestire i lavori in casa te l’ho spiegato tante volte in libri e manuali. Trovi i link sparsi nel sito. Se vuoi affrontare la tua ristrutturazione in serenità devi per primo mettere in moto un processo virtuoso. E non puoi farlo andando allo sbaraglio senza le giuste informazioni.

mailling list per ristrutturare casa

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