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22 Maggio 2020 / / Dettagli Home Decor

Le porte interne della tua casa o della tua azienda possono sembrarti di poco conto. Eppure, una porta interna che sia ben realizzata e progettata può aiutarti anche sotto il profilo del risparmio energetico.

Se ti stai chiedendo quali particolari delle tue porte interne potresti modificare, magari ricorrendo anche a degli interventi fai da te e procurandoti il materiale da Casadellaferramenta.it, allora qui potrai trovare tutti i motivi per i quali considerare positivamente le tue porte interne.

Porte interne, come sceglierle per il risparmio energetico

Come hai potuto capire, le porte interne di una casa o di un ufficio possono essere strumenti grazie ai quali arrivare ad un ottimale risparmio energetico. Ma come scegliere queste porte in modo che ti consentano di raggiungere questo tipo di risultato?

Eccoti alcuni consigli grazie ai quali potrai mettere da parte tutti i tuoi dubbi in merito alla scelta delle porte interne:

  • Il materiale

Il materiale è un elemento essenziale per arrivare al risparmio energetico anche con le porte interne. In modo particolare, i materiali migliori sono il Pino, il Rovere e il Mogano. Questi, infatti, hanno caratteristiche particolari sia dal punto di vista della stabilità, sia del risparmio energetico.

Un buon legno, infatti, risulta essere un materiale certamente molto più isolante rispetto al metallo oppure al PVC. Pensa alla trasmittanza termica: il legno ha una trasmittanza pari a 1.6W per metro quadro, contro un serramento realizzato in alluminio che può arrivare a 3.8W per metro quadro.

Che cosa significa questo dato? Questo sta ad indicare che nel momento in cui tu dovessi scegliere una porta in legno questa disperderà meno della metà del calore rispetto ad uno di metallo, evitando, quindi, il caldo in estate e il freddo in inverno.

Anche il PVC può essere per molti una buona scelta, in quanto ha valori di trasmittanza simili a quelli del legno, ma i rinforzi in acciaio che sono presenti al suo interno lo rendono, nuovamente, molto meno isolante rispetto al semplice legno.

  • Le vetrocamere isolanti

Oltre al semplice materiale, potrai anche decidere di rendere maggiormente performanti le tue porte interne anche utilizzando una vetrocamera isolante a bassa trasmissione di calore.

Questa ti darà la possibilità di creare una ulteriore barriera per il passaggio del calore, sia in entrata sia in uscita. Questo ridurrà notevolmente il fabbisogno energetico del tuo ambiente, perché tratterrà il calore in inverno e il fresco in estate.

  • Le guarnizioni

Anche i piccoli pezzi da ferramenta, come le guarnizioni, saranno un ottimo elemento da considerare per le tue porte interne e la riduzione del passaggio termico. Potrai scegliere, in particolare, delle triple guarnizioni termoacustiche che consentiranno, nuovamente, di limitare il più possibile gli sbalzi di temperatura.

Scegliendo, quindi, una porta interna che possa soddisfare queste caratteristiche avrai la possibilità di ridurre i costi del tuo riscaldamento anche del 60%, e i costi relativi alla climatizzazione estiva anche del 70%. Il risparmio energetico, ovviamente, avrà conseguenze positive anche sull’ambiente, con una minore produzione di anidride carbonica.

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21 Maggio 2020 / / Design Ur Life

Come sarà la progettazione d’interni post Covid? Questa è una domanda che ho ricevuto spesso in questi tempi di quarantena dovuto dall’emergenza sanitaria causata dal coronavirus.

La progettazione d’interni post Covid avrà sicuramente dei cambiamenti, come ad esempio l’attenzione sulla qualità dell’aria che respiriamo. Tra le priorità del nuovo modo di progettare oltre alla qualità dell’aria che respiriamo, saranno anche i materiali che ci circondano. Infatti secondo dei studi scientifici in Stati Uniti, in una stanza a 21°C e con il 40% di umidità relativa il Coronavirus resiste tre ore nell’aria e fino a tre giorni sul polipropilene. Sull’acciaio inossidabile sopravvive 2-3 giorni; sul cartoncino circa uno.

Come migliorare la qualità dell’aria all’interno

Atmosphere Sky Sistema per il Trattamento dell’Aria è un sistema di filtraggio dell’aria all’avanguardia. Pensato per gli ambienti domestici, fornisce aria pulita e sicura per te ed i tuoi cari, consentendoti di monitorare la qualità dell’aria all’interno della stanza, anche quando non sei a casa. Rimuove efficacemente gli inquinanti atmosferici in casa, inclusi virus, batteri, spore fungine, allergeni e muffe. Filtrando efficacemente il 99,99% delle particelle sospese che misurano fino a 0,0024 micron, il sistema è in grado di rimuovere dall’aria anche le particelle più piccole. Secondo l’Allergy UK, Atmosphere Sky Sistema per il Trattamento dell’Aria è adatto a chi soffre di allergie e si è quindi aggiudicato il suo sigillo di approvazione. In poche parole, Atmosphere Sky Sistema per il Trattamento dell’Aria è un potente impianto di purificazione dell’aria domestica.

Progettazione d'interni Post Covid

Progettazione d’interni post covid con gli strumenti adatti

Due anni fa quando è stato fatto il lancio del prodotto si era sottolineato come bloccasse anche i ceppi della famiglia Corona Virus. Il sistema con uno dei filtri più avanzati che c’è in commercio, HEPA 0,0024 micron. Infatti blocca 300 contaminanti tra allergeni, batteri e virus. Ventidue categorie di contaminanti: batteri, allergeni del gatto, fumo di sigaretta, allergeni delle blatte, allergeni del cane, polvere, formaldeide, funghi, pollini delle graminacee, acari della polvere, residui degli acari della polvere, lattice, acari della polvere vivi, muffe, peli di animali, pollini, sostanze chimiche ridotte, allergeni del baco da seta, fumo, composti organici volatili (COV) totali, composti organici volatili (COV), virus.

Progettazione d'interni Post Covid

E’ un sistema che depura  500 m3/h trasferibile con rotelle se serve. Può essere lasciato funzionante tutto il giorno perché si attiva lui con dei “nasi” rilevando il contaminante ed è controllabile da remoto. Da una stanza media di 20 metri quadrati è possibile eliminare fino all’80% delle particelle ed inquinanti più sottili entro 10 minuti. Questa sistema domestico di depurazione aria per allergici ed asmatici è ideale per ridurre sensibilmente l’uso di antistaminici.

Progettazione d'interni Post Covid

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Leggi anche come scegliere i serramenti migliori per il tuo spazio


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21 Maggio 2020 / / Design

Al Pasteto si cucinano i sogni e Bread and Jam li ha disegnati per loro nella grafica del pastificio.

Il logo è un omaggio a Teto, volto storico della Cooperativa a capo del laboratorio di produzione di ravioli, pasta fresca, e prodotti di gastronomia dalla Cooperativa Il Grigio.

Bread and Jam e il Pasteto

Pasteto fa parte della Cooperativa Il Grigio ed è un laboratorio di produzione di pasta fresca, offrirendo prodotti di altissima qualità, attenti all’ambiente, al territorio, alle persone.

Il logo per la nuova insegna dell’attività, studiato da Bread and Jam, ha il volto di Teto che della Cooperativa è il simbolo ed uno dei precursori, ritratto in modo ironico e circondato dalle persone che operano attivamente in laboratorio ogni giorno. Non a caso il nome definitivo del laboratorio deriva dalla deformazione di pastificio a Pastetoficio.

Il lettering, cioè il font ricreato riprende le insegne tradizionali, quelle di una volta insomma, ma in modo irregolare, così come la manifattura vuole, dimostrando l’unicità dei pezzi che sono belli proprio perché imperfetti.

Bread and Jam in persona

Lucia Catellani alter ego di Bread and Jam è una grafica e illustratrice specializzata nella comunicazione per contesti culinari e culturali, food packaging incluso.

Grazie alla sua ricerca sul cibo e i rituali collegati ad esso ha investigato il mondo del gusto applicato alla scrittura ed ogni volta scopre nuovi metodi di interazione con esso usando il linguaggio più adatto al contesto che si trova a rappresentare con l’obiettivo di far incontrare il cibo stesso alla creatività.

Inoltre quando è possibile completa l’opera traducendo il verbo in spazio con l’immagine degli ambienti veri e propri delle attività a cui prima ha dedicato insegne e grafiche specifiche.

Come è possibile creare un logo così integrato con l’azienda?

< Faccio una bella chiacchierata con il cliente cercando di fare più domande possibili in modo da avere dettagli su cui costruire il racconto visivo. Poi procedo con le proposte di immagine con soluzioni grafiche differenti e allegando dei mockup per far capire meglio come il logo si può declinare sui principali materiali di comunicazione.>

Nel caso di Pasteto quale è stata la fase successiva? 

<I primi materiali prodotti sono stati i packaging dei prodotti per la pasta fresca, la gastronomia e la pasta secca, poi abbiamo iniziato a pensare a come allestire il punto vendita: l’insegna e la vetrofania, alcune grafiche da stampare per abbellire le pareti interne e cartellini vari da esporre.>

– Lo spazio purtroppo non ha ancora aperto ufficialmente a causa del covid ma è disponibile la produzione per delivery.-

Quali sono i dettagli più interessanti dal punto di vista progettuale?

< È molto divertente osservare come il pubblico interagisce con gli spazi che hai progettato: come viene letto un menu o come viene sfruttato una decorazione muraria come sfondo di un’immagine da postare su instagram. Ogni dettaglio può fare la differenza ed aiutare a farti dialogare meglio con il tuo pubblico.>

Articolo di Silvia Fabris

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21 Maggio 2020 / / Dettagli Home Decor

bagno total white

Uno spazio della casa spesso sacrificato, in grado però di trasformarsi in un’oasi di pace e relax: ecco alcuni accorgimenti e qualche suggerimento per arredare il bagno in modo elegante e sofisticato.

Il bagno rappresenta uno dei punti focali della casa, un luogo intimo e predisposto alla cura della persona, e per questo di cruciale importanza. Un bagno attuale ed elegante rappresenta un’oasi di pace e tranquillità dove ciascuno può rivendicare il diritto alla propria privacy, senza condizioni. Ma affinché l’effetto riposante, calmante e accogliente del bagno sia efficace, è necessario ristrutturarlo o ripensarne l’arredamento in chiave moderna, funzionale ed elegante, in un progetto che possieda gli elementi giusti per dare un tocco nuovo e accattivante a questa parte della casa spesso sottovalutata. Il punto di partenza sono i rivestimenti, che – come nella linea Marazzi Clays bagno – devono coniugare resistenza, praticità ed eleganza; in base a questi bisognerà trovare l’arredamento giusto nelle tinte e nelle forme.

Non è necessario stravolgere lo stile adottato nel resto della casa – anzi, è consigliabile che l’arredamento del bagno si armonizzi con il resto delle stanze – né rivoluzionare gli spazi con opere murarie di una certa importanza: spesso basta ripensare l’arredamento, sostituire i tessuti, riorganizzare gli arredi e il mobilio, aggiungere freschezza con piante o soprammobili (pochi) di design. Ogni soluzione può distinguersi, in base ai gusti di chi vi abita, per originalità, pulizia delle forme, praticità, intelligenza nell’uso dello spazio, look ad effetto, uso sapiente di texture differenti. Il segreto della riuscita, però, rimane nei dettagli: la cura del minimo elemento, la capacità di perfezionare il dettaglio senza perdere di vista il progetto nel suo insieme, in modo che ogni singola parte sia in armonia con le altre, è ciò che distingue un bagno elegante da altri semplicemente piacevoli.

Rivestimenti particolari

Come accennato, l’arredamento di un bagno va “costruito” su rivestimenti progettati con cura. È importante che, qualsiasi sia il materiale che si sceglie, esso sia resistente all’umidità, sia pratico da pulire e resistente all’inevitabile usura nel tempo. Molto in voga sono i rivestimenti in gres porcellanato – un materiale funzionale, moderno e duraturo – che simula l’effetto di altri materiali, difficili da trattare in bagno, come il legno o il cemento. Se, ad esempio, il vostro sogno è quello di portare il parquet anche in bagno, questa rappresenta probabilmente una delle soluzioni più efficaci: il dettaglio nella riproduzione della texture del legno è incredibilmente fedele.

rivestimenti collezione Clays di Marazzi

Caratterizzare le pareti

Colorare una parete, si sa, è un metodo classico per dare struttura e ritmo ad uno spazio, specie se piccolo. I colori possono costituire una risorsa importante, ma attenzione a come li si usa: per un bagno elegante possono rappresentare un’arma a doppio taglio. Prendiamo il nero, ad esempio. Se da una parte “arredare” vuol dire anche “caratterizzare”, dall’altra spesso l’uso del nero o del total black è condotto in modo approssimativo, con un effetto opprimente e davvero poco rilassante, che – per il bagno – è una strategia davvero controproducente. Una scelta più semplice è quella di ricorrere a tonalità neutre di grigi e crema, di tortora e terra, scegliendo tinte calde che riscaldino l’ambiente o freddi corposi che diano eleganza ai toni delle pareti. Uno stile classico, ma adatto anche per altri interior e che ben si presta alla proposizione di un fil rouge all’interno dell’intero appartamento.

I dettagli

Si è già posto l’accento sull’importanza dei dettagli. Nel bagno, fondamentale è la scelta della rubinetteria, che le nuove tendenze vorrebbero più lineare, senza decorazioni, minimalista possibile. Stessa cosa per i sanitari, rigorosamente in bianco o toni neutri, dalle forme sempre più tondeggianti. Oggetti e accessori sono parte di un arredamento elegante, ma proprio per questo vanno selezionati accuratamente e limitati all’indispensabile. Anche in questo caso l’indirizzo scelto consiglierebbe una scelta tra i colori neutri, i materiali naturali, le dimensioni proporzionate e le forme pulite ed essenziali. Con un’eccezione: un bagno elegante non è sinonimo di un bagno noioso, e spesso, anzi, l’inserimento di uno o due elementi a contrasto può – oltre a vivacizzare l’ambiente – sottolineare la coerenza dell’arredamento nel suo complesso.

L’organizzazione degli spazi

Anche i bagni più piccoli, persino quelli ciechi, possono essere ripensati con un arredamento elegante e attuale. Sfruttare le altezze sembra essere il nuovo must delle tendenze 2020 in fatto di arredamento: ovviamente nulla sarà semplicemente “impilato”, ma tutto verrà organizzato in modo da sfruttare lo spazio al millimetro. Armadiature a tutta altezza, con un effetto a scomparsa, mimetizzate nelle pareti, sono ad esempio un’ottima soluzione per nascondere l’angolo lavanderia o oggetti di uso quotidiano che non si vuole tenere a vista. Il sistema di mensole, inoltre, certamente pratico ma non molto elegante, può essere rivisitato in chiave moderna con scaffalature rettangolari, in materiali armonici con il resto dell’arredamento, e sormontate da pochi, ordinati e accuratamente selezionati oggetti.

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21 Maggio 2020 / / Architettura

Oggi vi porto a visitare una casa davvero insolita. A prima vista sembra una casa in stile giapponese, con il basamento in legno e le finestre scorrevoli lungo le pareti. Ma l’interno nasconde qualche sorpresa.

stile giapponese

Progettata da Syd Furness, architetto e professore all’Università di Cambridge, per sé e per la sua famiglia negli anni ’70, questa casa in stile giapponese ha una personalità unica e una forte connotazione estetica.

stile giapponese

Come tutte le case con queste caratteristiche, o la si ama o la si odia. Recentemente messa sul mercato per il prezzo esorbitante di un milione di sterline e qualche centinaia dopo la virgola, sta facendo discutere. Alcuni vorrebbero acquistarla per raderla al suolo e costruire una villetta tradizionale sulla proprietà, altri vorrebbero ristrutturarla da capo a fondo. Molti, tra i quali gli estimatori di Syd Furness, architetto molto noto nella regione, sperano che un amante dell’architettura la conservi così com’è. E io sono d’accordo con questi ultimi: aprirei una finestra in cucina e ridurrei il numero di camere per ingrandire quelle attuali, un po’ claustrofobiche. Ora andiamo a visitarla.

L’influenza di Frank Lloyd Wright e dello stile giapponese

Per esigenze editoriali nel titolo ho citato lo stile giapponese. Per essere corretta avrei dovuto citare uno dei padri dell’architettura moderna, Frank Lloyd Wright, grande estimatore delle case giapponesi, tanto che ne fece uno dei pilastri portanti del suo stile.

stile giapponese

L’ispirazione giapponese è molto evidente all’esterno: basamento, struttura in legno modulare *, finestre scorrevoli lungo tutta la facciata. 

Ma all’interno l’influenza giapponese viene mitigata dall’organizzazione degli spazi e dall’arredo, decisamente eclettico, che fa assomigliare la casa ad un cottage inglese.

La disposizione interna della casa si configura formalmente intorno a una sala da pranzo centrale a pianta aperta e alla cucina, con le camere da letto che occupano un lato della casa e le zone giorno posizionate all’estremità opposta.

L’ingresso principale si trova sotto un portico chiuso, che conduce all’ampio e generoso corridoio. Il cuore della casa è una sala da pranzo a pianta aperta, luminosa e ariosa, con porte vetrate scorrevoli che si estendono per tutta la lunghezza di una parete. È una stanza particolarmente bella nei mesi estivi, quando l’intero spazio può essere aperto sul giardino.

stile giapponese

Di fronte alla sala da pranzo c’è una cucina ben progettata, con pareti a tutta altezza con scaffalature appositamente costruite su entrambi i lati dello spazio. Una lunga e stretta area di servizio è interconnessa, nascosta dietro una parete divisoria. 

stile giapponese

Il soggiorno è incredibilmente aperto e luminoso, ma anche molto riservato; la siepe matura racchiude il giardino che fa da sfondo naturale. La stanza è organizzata intorno a un’area centrale con un originale camino aperto su un lato. Dal soggiorno si accede a uno studio (o laboratorio) con una grande finestra che si affaccia sul giardino e che lo rende una stanza molto piacevole per lavorare.

stile giapponese

Dal corridoio centrale si accede alla camera da letto principale, un’ampia stanza piena di luce con ripostiglio incorporato e un bagno.

stile giapponese
stile giapponese

* le case giapponesi tradizionali sono costruite secondo moduli con misure ben precise, i tatamidoko, pannelli utilizzati per il pavimento (tatami).

Source: The Modern House

Visita le altre bellissime case della rubrica House Tour


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20 Maggio 2020 / / +deco

I have always wanted to title a post “Chunky but funky (sofas)”. That is it, I can mark this out of the list !

Kidding aside, I recently prefer sofas with legs, my choice goes to slender models, Scandinavian style. There are though some incredible design sofas that are in a way a bit bulky but that look absolutely fabulous. I have selected a few designed by incredible visionary designers and made by some of the most prolific design brands in Europe : Roche Bobois, Cassina, B&B Italia, Gufram, Ligne Roset. All these sofas are now part of the history of design and some of them have been exhibited in museums.

With original, eccentric shapes, they steal the show wherever they are put. In the last few years, these sofas manufacturers have added new vibrant colors and fabrics to their catalogues and they have launched limited edition versions of these models.

Which one is your favorite?

Bubble by Roche Bobois
Le Bambole by B&B
Uncover by Line Roset
LC3 by Cassina
Togo by Lignet Roset
Ploum by Lignet Roset
Betsy by Gufram
Facett by Ligne Roset

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20 Maggio 2020 / / Blogger Ospiti

Come promesso ecco l’articolo nel quale parleremo di metodi pratici per la costruzione di arredamento fai da te usando cartone riciclato.

Vedremo qualche idea originale per costruire arredamento fai da te in cartone a casa e tutto all’insegna del risparmio e dell’ecosostenibilità.

Come già detto in “Riuso creativo: che cos è il riuso creativo e perchè preferirlo al riciclo” esistono aziende che operano sotto un ottica eco-friendly ma è importante mettere in pratica personalmente processi di riuso e riciclo a casa nostra.

Pensate, acquistare un mobile e con i cartoni dell’imballaggio crearne un altro, avreste due mobili al prezzo di uno, non male eh?

Perchè costruire arredamento Fai Da Te utilizzando il cartone

Come abbiamo visto i vantaggi del cartone come materiale da costruzione per arredi sono innumerevoli e sono riassumibili in

  • Leggerezza
  • Durevolezza e resistenza
  • Costi di produzione contenuti
  • Materiale riciclato
  • Oggetti riciclabili
  • Rispetto per l’uomo e l’ambiente
  • Semplicità

Ne ho parlato in maniera più approfondita in “Mobili in cartone, tutto quello che devi sapere”, invito chi volesse farsi un idea più approfondita a leggerlo.

Nello stesso articolo ho indicato anche vari produttori di mobili in cartone, ovviamente queste aziende sono specializzate in questo tipo di arredamenti e assicurano una qualità eccezionale dei prodotti.

Non tutti però sono disposti a pagare cifre elevate per avere un nuovo elemento d’arredo, ecco quindi che oggi vi farò vedere qualche esempio per creare i vostri mobili riciclando il cartone che avete a disposizione e senza spendere niente.

Guida pratica

Alla fine di questo articolo potrete trovare il modulo per ricevere gratuitamente la “Guida alla realizzazione di arredamento fai-da-te in cartone”.

Nella guida troverete tutte le misure e le istruzioni dettagliate per costruire facilmente arredamento fai-da-te in cartone e una gif animata che mostra il processo di assemblaggio.

Idee per costruire arredamento Fai Da Te in cartone riciclato

Veniamo al punto, quante volte vi è capitato di comprare dei mobili per la casa e ritrovarvi con un bel mobile e troppo cartone da buttare? Perchè allora non utilizzare quello stesso cartone per creare altri mobili?

Ecco quindi i migliori esempi per fare buon uso di tutto quel cartone.

Nit

Creato da Adrian Candela, designer industriale di origini messicane e di base a New York, Nit è un comodino o un piccolo tavolo

Nit elemento di arredamento fai da te da cartone riciclato, design di Adrian Candela
Nit, design di Adrian Candela

Il design di questo mobile sfrutta la forza del cartone corrugato, la forma comprende solo le parti necessarie che sono piegate o scanalate, è quindi assemblabile senza utilizzo di alcuna forma di adesivo.

Tutto questo si traduce in un tavolo estremamente leggero e sorprendentemente robusto. Per sfruttare queste caratteristiche, le maniglie sono state progettate sui lati per consentire all’utente di spostare facilmente il tavolo a giro per la casa.

Nit: arredamento fai da te in cartone, design di Adrian Candela
Il sistema Nit può essere trasprtato facilmente, design di Adrian Candela

Adrian ha avuto l’idea per Nit proprio dopo essere tornato a casa da una tipica giornata all’ IKEA.

Dopo aver montato i suoi nuovi mobili si è reso conto della grande quantità di cartone degli imballaggi.

Ispirato dai concetti Ikea di fruibilità e semplicità di assemblaggio, ha deciso di rendere il design accessibile ad un pubblico più ampio possibile.

Adrian ha inoltre creato una guida per l’assemblaggio simile a quelle Ikea che tutti possono utilizzare per trasformare i loro cartoni in comodini.

Istruzioni Fai Da Te per arredamento Nit di Adrian Candela
Adrian Candela: Linee guida per assemblaggio Nit

Volete creare il vostro Nit? Scaricate qui le istruzioni.

Stri-cube

Il design di Stri-cube è stato ideato dal designer francese Dany Gilles.

Dany Gilles lavora nel design di interni, mobili e design di prodotti.

Stri-cube è un modulo libreria a doppio cartone ondulato.

È come un gioco di costruzioni, che non richiede incollaggi, il suo assemblaggio viene eseguito montando 20 pezzi insieme.

Impilando i moduli, si possono immaginare molte combinazioni, formando così una scaffalatura modulare personale.

Lo trovo un esempio di arredamento fai da te brillante date le sue caratteristiche di modularità.

Ho basato la “Guida alla realizzazione di arredamento fai-da-te in cartone”, che potrete avere gratuitamente compilando il form alla fine dell’articolo o iscrivendovi alla Newsletter, proprio su questo design per dare la possibilità a tutti di poterlo replicare a casa.

Etsy

Per chi non conoscesse Etsy è un sito web, una sorta di mercato globale di prodotti originali e creativi.

Come azienda si impegnano ad aiutare a diffondere le idee di sostenibilità e responsabilità.

Su Etsy potete trovare di tutto, dai prodotti originali fatti a mano ai tesori vintage.

Potete trovare le istruzioni in vari formati per la costruzione di:

Consigli utili

Questo paragrafo è rivolto a chi non avesse tempo da dedicare ad un progetto di arredamento fai da te.

Se siete comunque interessati ad avere in casa un mobile in cartone è possibile trovare in vendita su mobili in cartone a prezzi veramente accessibili.

L’ azienda Navaris produce sgabelli pieghevoli in cartone molto pratici.

Questi sgabelli pieghevoli (ottimi per salvare spazio) sono molto belli e comodi, io ne ho avuto uno e mi ha stupito quanto fosse solido nonostante si potesse piegare.

Potete trovarli a questo link.

Sempre su Etsy potete trovare oggetti già costruiti come bellissime lampade che potete trovare a questo link, dateci un occhiata.

Ricordate di scaricare gratuitamente la “Guida alla realizzazione di arredamento fai-da-te in cartone” compilando il form qui sotto.

copertina di istruzioni per arredamento Fai Da Te

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20 Maggio 2020 / / Laura Home Planner

I trend alimentari nati in quarantena, diventano virali.

Le food trends – o tendenze alimentari – come le altre correnti – nascono e si diffondono principalmente grazie al web e ai social network.

Questi, oltre alla capacità di farci costruire nuove relazioni – personali e non – ci coinvolgono unendoci. Definiti anche User Generated Content – proprio grazie alla possibilità data agli utenti di realizzare e condividere contenuti – i social networks sono in primo luogo una piattaforma di condivisone.

Infatti, favoriscono la diffusione di testi, immagini e video che condivisi, se particolarmente emozionali nella loro semplicità, hanno il potere di diventare virali.

Cosa vuol dire virale?

Semplice. Il termine, indica la capacità di un contenuto di entrare prepotentemente nei ricordi di un soggetto, incentivando e favorendo la sua diffusione in maniera veloce e capillare attraverso la propria rete di contatti.

Ovviamente, alcuni social network sono più adatti alla diffusione di contenuti virali.

A tal proposito Instagram ed il più giovane Tik Tok – essendo principalmente reti sociali di immagini e video brevi –

favoriscono la realizzazione e diffusione di questo tipo di contenuti.

Le quarantine food trends, ovvero le tendenze alimentari nate in quarantena, sono state infatti realizzate e diffuse proprio tramite Instagram e Tik Tok.

Se da un lato quindi la quarantena ha portato con sé sconforto e malumore, dall’altro lato ha incentivato la creazione e circolazione capillare di contenuti social creativi, alimentando nuove tendenze.

Se vi state chiedendo perché si siano sviluppate questo genere di trends, la risposta è ovvia. Pensateci. Quanto tempo abbiamo avuto a nostra a disposizione davanti ai fornelli?

Direi fin troppo. Dunque lo sviluppo virale di contenuti food accattivanti era pressoché scontato.

Pertanto, quali sono le quarantine food trends? Vediamole insieme.

Al primo posto in ordine cronologico la Depression cake. Si, avete letto bene. Conosciuta anche come “Wacky cake” la torta ha fatto il suo esordio negli anni ’30 durante la Grande Depressione. Grazie all’utilizzo di pochi e semplici ingredienti ovvero farina, zucchero e cacao, è diventata un must nelle cucine americane e non, durante la quarantena.

Un dolce salva umore potremmo dire, facile da replicare quanto da condividere.

Successivamente al secondo posto il “Dalgona coffee“. Definito “Whipped coffee” o “upside-down cappuccino” il caffè in questione è diventato popolare in poco tempo. Con dieci milioni di visualizzazioni su Tik Tok, il video dell’utente coreana @imhannahcho è diventato virale, costringendo gli utenti a replicare e condividere la ricetta in maniera a dir poco compulsiva.

La versione homemade di una delle bevande più vendute ed apprezzate di Starbucks non ha più segreti. Il suo gusto è diventato popolare ed alla portata di tutti.

Per ultimi, ma non per gusto, i “Pancake Cereal“. Serviti in bowl colorate con burro e sciroppo d’acero, i pancake in questione stanno spopolando sul web grazie allo loro bizzarra semplicità. Realizzati dalla Tik Toker Melanie Locke , il video è stato apprezzato da 184 mila utenti, diventando in poco tempo un trend a cui non poter rinunciare in cucina e sulla rete.

Dunque, una goduria per occhi e palato da realizzare e condividere online con la propria rete di contatti.


B.

L'articolo QUARANTINE FOOD TRENDS proviene da Laura Home Planner.

20 Maggio 2020 / / Blog Arredamento

Stanca dei pali stendipanni vecchia scuola ereditati dalla nonna nel giardino della bella villetta anni ’60, la nostra lettrice Amalia ci ha scritto per chiederci un consiglio su una soluzione alternativa per stendere il bucato fuori casa.
Requisito essenziale: uno stendipanni salvaspazio ma abbastanza capiente da poter appendere al sole le lenzuola. Insomma, ci scrive, “vorrei avere uno stendino fisso ma alto e sottile, in questo modo elimino i pali e recupero spazio da dedicare al prato, o magari ad un orto”.

foto di Lois Moreno @loismoreno_

Come scegliere

Quando si parla di stendibiancheria da esterno, in particolare da giardino, noi abbiamo pochi dubbi. Su tutti vince lo stendibiancheria ad ombrello. Le ragioni sono semplici ma non scontate. Prima fra tutti: occupa poco spazio.

Come per tutti gli arredi e gli accessori outdoor bisogna optare per una soluzione resistente, costruita per durare nel tempo e per sopportare caldo, freddo, pioggia, neve o vento. Ci sono modelli di varie fasce di prezzo ma noi consigliamo sempre di investire in un prodotto di qualità (tra i vari marchi una sicurezza è sempre Brabantia, che offre vari modelli dall’ottimo rapporto qualità prezzo). Uno stendino progettato per stare sempre all’aria aperta deve essere costruito secondo precisi standard e trattato per non arrugginire o sciogliersi al solleone.

Quale modello

Ok, lo sappiamo. A livello estetico uno stendino fisso non è mai bello da vedere. Ma a differenza di altri modelli, lo stendipanni ad albero è richiudibile in pochi secondi, facendo sparire in un attimo i bracci su cui sono tesi i fili.


Una volta chiuso passa completamente inosservato, sembrerà infatti un normale ombrellone che puoi rivestire con una custodia.

Per la zona esterna puoi scegliere tra due modelli.

Il modello a ombrello fisso prevede il fissaggio a terra con picchetto o con ancoraggio tubolare per cemento. Per il massimo della comodità puoi scegliere uno stendipanni girevole, così non devi muoverti trasportando la pesante cesta del bucato qua e là. Se poi vuoi il non plus ultra scegli un modello regolabile in altezza, comodissimo per stendere al sole biancheria pesante, piumini o cuscini con il minimo sforzo (o per farti aiutare dai bambini a stendere!).

Se non hai il giardino ma ti piace l’idea di questo stendibiancheria salvaspazio, la tipologia a ombrello esiste anche da parete. Si aggancia al muro del balcone, del terrazzo o di una veranda, è richiudibile ed è praticamente a scomparsa. Un’ottima soluzione per avere meno problemi con il regolamento condominiale!

I 5 vantaggi definitivi dello stendibiancheria a ombrello

  1. minimo ingombro, massimo risultato: fino a 60 metri di filo per stendere, occupando solo 3 metri di diametro
  2. è lo stendibiancheria per lenzuola ideale: non serve piegarle, si asciugano più velocemente, si stira di meno
  3. green: più sole e vento = meno spreco di elettricità, meno sgualcimento
  4. i migliori modelli, come i Brabantia, sono garantiti e offrono componenti a prova di agenti atmosferici, comprese corde anti scivolo resistenti ai raggi UV
  5. …niente più dita intrappolate in strutture pieghevoli simili a strumenti di tortura!

20 Maggio 2020 / / Architettura

appartamento d'epoca ristrutturato

Lo studio di architettura Jofre Roca firma il progetto Escudellers con il quale si aggiudica il premio Bronze del prestigioso concorso A’Design Award 2019-2020 nella categoria Interior Space.

Nel centro storico di Barcellona, ​​a pochi metri dalle Ramblas e dal porto marittimo, lo studio Jofre Roca Arquitectes ha da poco ristrutturato un appartamento d’epoca in un edificio del 1840 e situato in Carrer Escudellers. Una strada emblematica di Barcellona, ​​che nel Medioevo era il centro della corporazione dei vasai.

Obbiettivo del progetto creare un’oasi di tranquillità lontano dal rumore e dal ritmo frenetico della città, in una delle strade più trafficate. L’accesso dalla strada è adiacente. Il percorso per raggiungere l’ingresso dell’appartamento crea un’esperienza unica che prosegue anche al suo interno.

In fase progettuale è stata studiata una nuova distribuzione dello spazio per rispondere alle attuali esigenze. Grazie al nuovo lay out tutte le stanze ricevono abbondante luce naturale. In corso d’opera sono state prese in considerazioni le tradizionali tecniche di costruzione. Sono state rimosse due pareti divisorie per unire la cucina, la sala da pranzo e il soggiorno in un unico ambiente. Le modanature già presenti nell’appartamento risultavano molto danneggiate così sono state ricostruite con un’interpretazione contemporanea. Un lavoro artigianale e meticoloso che ha portato ad un risultato eccellente, infatti, osservandole ora, sembrano scolpite sulle pareti. I pavimenti idraulici originali sono stati recuperati, ma è stato necessario alzarli nelle aree della casa in cui erano più bassi, sostituendo parte dei mosaici con il legno.

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Architetti: Studio Jofre Roca 

Premio Bronze A’Design Award 2019-2020 categoria Interior Space

fotografo Adrià Goula Sardà

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