8 Febbraio 2022 / / My happy place

Ci sono iniziative che ci piace sponsorizzare e di cui ci piace raccontarvi. Questa è una di quelle.
Di cosa stiamo parlando? Di due ragazze, piene di talento e voglia di fare, che hanno deciso di fare coppia per dar voce al loro sapere. Loro sono Valentina Solano e Simona Renga, due architette partenopee con un grande carattere sui social e uno stile inconfondibile.
Di cosa si occupano? Offrono dei corsi dedicati alla creazione di moodboard per l’interior design.
I corsi sono dedicati a tutti, anche ai professionisti, i quali, attraverso il moodboard, riescono a comunicare in modo più diretto con il cliente e allo stesso tempo possono utilizzarlo per visualizzare in maniera “reale” tutti i materiali scelti per una ristrutturazione o un restyling.

Cos’è un moodboard di interior design

Per “moodboard” si intende una tavola degli umori, ovvero il raggruppamento di un insieme di elementi che rappresentano una sensazione. Materiali, colori, porzioni di oggetti o piante, ogni cosa può esserci d’aiuto per comporre la nostra tavola sia se stiamo affrontando un progetto di interior design, che un evento o un progetto creativo in generale.

moodboard arredamento salotto

Moodboard zona giorno

Ecco quello che ci spiega Valentina nel suo blog. In pratica un moodboard può aiutarci, fin da subito a capire come accostare materiali, idee e linee all’interno di un progetto. Questo può aiutare molto, soprattutto se si è in procinto di ristrutturare una casa. Le due ragazze, insieme ai partecipanti del corso, sono giunte alla conclusione che un moodboard in generale, per la sua capacità rappresentativa dei materiali ed i colori, può essere inteso come un valido sostituto del render o addirittura molto più efficace.

Moodboard arredamento

Lo sapevate che un moodboard è anche un inizio per progettare un ambiente o un’intera casa? Si inizia proprio cosi. Si fa un brainstorming e si unisce tutto su di un foglio (di carta o online). Questo permette di capire subito se le idee che si hanno per un determinato progetto di arredamento possono funzionare insieme.
E’ per questo che partiamo proprio da questo quando iniziamo una delle nostre consulenze di arredamento online. In base alle vostre richieste produciamo un moodboard per gli interni di ognuna delle stanze che ci chiederete di progettare.
Ecco qualche esempio.

moodboard arredamento ingresso casa

Moodboard arredamento ingresso casa

moodboard interior design

Moodboard cucina idee

moodboard arredamento cucinamoodboard arredamento salotto

 

Come fare un moodboard di interior design?

Il primo step è quello di raccogliere le idee. Si mettono insieme gusti e desideri per trasformarli poi in elementi di progetto. Un fiore, un colore, un rubinetto, un film, tutto può essere parte del moodboard. Una volta passato lo step di raccolta, si passa all’assemblaggio e si uniscono tutti gli elementi in un’unica tavola cercando di dare un tono armonico al proprio lavoro.

Valentina e Simona si occupano proprio di questo. Hanno creato dei workshop di moodboard interior design che hanno tenuto a Napoli, dividendoli in composizione, fotografia e revisione. Tutto questo finché il virus non le ha bloccate, ma senza perdersi d’animo, hanno trasferito i loro workshop online e proprio il prossimo 30 maggio ne terranno uno in video call.
Niente paura, torneranno poi con i loro workshop dal vivo e a contatto con i materiali, che è proprio la parte più bella dei loro incontri.

moodboard camera da letto

Moodboard zona notte

Moodboard interior design online

Si ma se il workshop è online, come possiamo mettere insieme gli elementi? Niente panico.
Tutto è stato pensato per poter essere digitale. Il nuovo workshop infatti tratterà proprio di Moodboard digitali: il moodboard non verrà più realizzato utilizzando campioni di mattonelle, tessuti e pantoni, ma verrà composta interamente online grazie ad un app. Si partirà dall’analisi di immagini rappresentative, capiremo come sceglierle e infine come utilizzarle nella composizione della tavola. Questa versione è ideale per chi non dispone di una buona quantità di campioni nel proprio studio e vuole sperimentare accostamenti diversi utilizzando le immagini dal web.

L’articolo Moodboard interior design: cos’è e come crearlo proviene da My Happy Place.

8 Febbraio 2022 / / Casa Poetica

il metodo just in time -Casa Poetica

Ogni tanto mi piace l’idea di prendere delle tecniche organizzative aziendali e convertirle alla dimensione domestica: oggi ti parlo del metodo just in time.

SantoGoogle definisce questo metodo come l’insieme delle tecniche industriali di derivazione giapponese applicato alla gestione della produzione, delle scorte e della catena di fornitura.

È stato ideato dalla Toyota e, per farla breve, dato che questo è l’ultimo posto al mondo in cui leggere di industria e finanza , è un metodo che permette di minimizzare gli sprechi, andando a operare sulla gestione delle scorte e del magazzino.

Non ho ben capito se questo metodo nasca in azienda, oppure se sia stato scopiazzato dai negozianti delle piccolissime botteghe di strada di Tokyo, che hanno l’esigenza di ridurre al minimo i prodotti in giacenza. Facciamo che non ci formalizziamo troppo sulle origini, ma cerchiamo di prendere spunto.



Come funziona il metodo just in time e come utilizzarlo per la tua casa

Il metodo just in time si basa su cinque princìpi, cinque obiettivi che si impongono le aziende giapponesi per ridurre al massimo gli sprechi e gli spazi.

Questo permette di porre altissima attenzione agli oggetti, al tempo , strizzando pure un po’ l’occhio al minimalismo.

Capisci, quindi, che è possibile utilizzare questo metodo anche a casa tua?!

I cinque obiettivi su cui concentrarsi per arrivare a “impatto zero” sono:

 

1) Guasti

ovvero tenere le cose con cura e fare la dovuta manutenzione.

Avere cura delle cose sembra un gesto caduto in disuso, quasi anacronistico; eppure avere cura permette una durata e una funzionalità maggiore.

Sii onesta; quanto oggetti ci sono a casa tua che necessitano di una buona manutenzione?

Tasche col buco, filtro della lavatrice intasato, piante col terriccio troppo magro…

Prevenire un guasto non è solo un ottimo risparmio in termini di tempo e di soldi, ma, indirettamente, è anche un’analisi che fai sugli oggetti: scegliere di dedicarsi o meno alle cose ti fa capire quanto sia importante per te.

È una specie di selezione naturale che ti fa capire quando è il caso di fare decluttering.

 

2) Carte

ovvero tenere sotto controllo documenti, posta e tutte quelle forme cartacee che si trovano solitamente adagiate su alte pile, sulla scrivania o sul tavolo.

Dedicarsi con frequenza (sarebbe ancora meglio appena varcano la porta di casa) alle carte ti permette di tenere sotto controllo bollette, multe, posta e di eliminare subito tutto ciò che è inutile.

(Lo sai che la carta è il materiale che più prende e fa accumulare polvere?)



3) Ritardo

che non significa puntare la sveglia, ma non procrastinare.

Ti ricordi la famosa regole dei due minuti?

Se ci metti meno di due minuti a fare una cosa, falla subito.

Ecco, il principio è quello.

Fare subito, passare ad altro e non doverci tornare nuovamente.

 

4) Accumuli

Forse parlare di decluttering anche in questo post è davvero ridondante, perché ormai do per assodato che il concetto di avere in casa solo quello che usi e ti piace è stato metabolizzato.

(in questo blog, comunque, trovi tanti post che trattano l’argomento).

 

5) Difetti

Il metodo just in time, rivolgendosi alle realtà aziendali, ha tutti i motivi per portare la produzione a un livello di eccellenza, ma in ambito domestico (e personale) credo occorra stare un passo indietro e ragionare un po’ sulla cosa.



Il metodo just in time a favore del miglioramento

Parlare di perfezione in casa credo non sia solo utopistico, ma addirittura deleterio.

Il perfezionismo è una bestia nera che ti impedisce di andare avanti con le cose e che ti crea insoddisfazione.

Siccome ho quest’animo un po’ da Pollyanna, che cerca sempre il lato positivo delle cose, credo profondamente che l’imperfezione, di cui è pieno il mondo, offre un’enorme possibilità: migliorare.

E come avviene il miglioramento?

Imparando a riconoscere le tue qualità, nutrendole e sfruttandole, ma anche imparando a essere indulgente verso i tuoi difetti e le tue carenze.

Se sviluppi i tuoi talenti potrai compensare le tue mancanze.

Io trovo che il metodo just in time porti con sé tanto buon senso, praticità e quella certa dose di ottimismo che servono per far funzionare la tua casa.

Cosa ne pensi?

 

Il mio lavoro è quello di aiutare ad avere una casa organizzata, se ti serve il mio aiuto, puoi contattarmi per una chiacchierata conoscitiva



Cover photo by Julian Hochgesang on Unsplash





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8 Febbraio 2022 / / Dettagli Home Decor

Come lavare il piumone in casa in lavatrice

Il piumone, con il suo calore e la sua morbidezza, è la coperta perfetta per dormire sonni tranquilli, soprattutto durante il periodo invernale, anche se ci sono modelli che possono essere utilizzati durante le mezze stagioni.

Per far sì che si possa garantire il suo comfort a lungo, però, è importante prendersene cura, lavarlo e conservarlo nel modo giusto. La buona notizia è che il piumone si può lavare nella lavatrice di casa, facendo attenzione ad alcune accortezze, e si può ottenere la stessa sensazione di pulito e di freschezza della lavanderia utilizzando dei profumatori bucato.

Il detersivo adatto per lavare il piumone in casa

Per lavare il piumone in casa è necessario utilizzare un detersivo adeguato che rispetti il tessuto senza danneggiarlo. Solitamente, è meglio utilizzare mezzo tappo di detersivo liquido per i panni. Oppure, se sono presenti delle macchie sulla superficie del piumone, si può optare per il percarbonato di sodio, uno sbiancante ecologico che sviluppa ossigeno se attivato a 40°, completamente biodegradabile.

Per rimuovere macchie ostinate o localizzate in punti precisi, si può utilizzare un mix di percarbonato di sodio e acqua da lasciare agire per qualche minuto prima di mettere il piumone in lavatrice.

Lavare il piumone in lavatrice

Lavare il piumone in lavatrice è possibile, soprattutto se si tratta di un modello singolo che non ha problemi a entrare nei cestelli della maggior parte di questi elettrodomestici. Se, invece, si ha a che fare con un piumone matrimoniale, allora bisognerà avere una lavatrice con una capienza di almeno 7/9 kg.

Per evitare che il piumone si stropicci eccessivamente, meglio riporlo già piegato nel cestello. Dopo aver avviato un programma di lavaggio per panni delicati, bisognerà attendere la sua fine.

A questo punto, è consigliato tirare subito fuori il piumone dalla lavatrice per evitare che possa assorbire troppa umidità.

Non bisogna spaventarsi se, una volta lavato, il piumone sembra irriconoscibile, accartocciato e senza la sua forma originaria. Infatti, con l’asciugatura, ritornerà come prima.

Come asciugare il piumone, con e senza asciugatrice

Ovviamente, se si possiede un’asciugatrice, asciugare il piumone è molto più semplice e rapido. Basterà metterlo nel cestello, insieme alle apposite palline per asciugatrice (in alternativa vanno bene anche quelle da tennis) per evitare che l’interno si ammassi da un lato, e avviare il programma adatto. Anche in questo caso, se non è presente uno specifico, si può optare per quello per panni delicati.

Se invece si è sprovvisti di asciugatrice, non resta che procurarsi uno stendino abbastanza grande e robusto dove apporre il piumone appena uscito dalla lavatrice. Bisogna stenderlo in orizzontale verificando la presenza di eventuali cumuli di piume. Se questi sono presenti, bisogna agitare il piumone per distribuire al meglio l’imbottitura interna e ripetere l’operazione almeno un paio di volte al giorno per far riprendere al piumone la forma originaria.

Per completare l’asciugatura del piumone, meglio lasciarlo un paio di giorni all’aria aperta, ma non direttamente esposto alla luce solare che potrebbe danneggiarlo e indurirlo.

L’articolo Lavare il piumone in casa: ecco come farlo in lavatrice proviene da Dettagli Home Decor.

6 Febbraio 2022 / / Coffee Break

Stai per trasferirti in una nuova abitazione? Allora avrai sicuramente tantissime cose a cui badare, tra cui pensare a scegliere tra i vari gestori di energia elettrica. Questo è un fattore molto importante, soprattutto se vivi in una casa smart. In tal caso, i consumi potrebbero essere elevati e allora decidere bene diventa fondamentale. Infatti, la spesa per la luce rappresenta un’uscita importante per l’economia domestica. Soprattutto se la tua casa è dotata di sistemi intelligenti.

Se hai deciso di progettare la casa che hai sempre desiderato, sai che è essenziale rivolgersi a dei professionisti. Ad esempio, a uno studio di architettura e design in grado di realizzare lavori che:

  • siano all’avanguardia nell’edilizia green per una migliore sostenibilità ambientale. Infatti, l’impatto ambientale può essere ridotto mediante l’utilizzo di biomateriali;
  • tengano conto degli aggiornamenti in fatto di domotica. In questo modo potrai avere una smart home sempre connessa a internet e automatizzata;
  • adottino soluzioni in grado di evitare gli sprechi di energia.

Lo stesso accade con la scelta del gestore di energia elettrica, per cui è bene affidarsi al parere degli esperti. Per questo, ti consigliamo di consultare l’elenco dei gestori energia elettrica. Qui non solo potrai vedere tutti i fornitori, ma anche leggere i loro punti di forza. Così facendo potrai decidere qual è il più adatto alle tue necessità.

5 punti da considerare per scegliere fra i gestori energia elettrica

Individuare il migliore tra i gestori di energia elettrica non è affatto semplice. Infatti, quest’ultimi sono tanti e l’insieme delle offerte che propongono è davvero vasto. Tant’è che orientarsi diventa spesso complicato. Perciò, al fine di aiutarti a non perdere la bussola, vogliamo darti 5 utili consigli:

  • controlla se il gestore opera nel mercato tutelato o libero. Un tempo tutti i fornitori operavano in un mercato dove i prezzi erano calmierati dall’autorità. Invece, oggi ci sono stati dei sostanziali cambiamenti. Il mercato tutelato coesiste con quello libero, dove i prezzi subiscono le leggi della concorrenza;
  • verifica se l’offerta prevede una sola fascia di consumo (monoraria) o due (bioraria). Nell’ultimo caso puoi avere un lasso di tempo in cui l’energia ti costa meno e uno in cui costa di più. Quest’opzione è conveniente se i tuoi consumi sono concentrati in un unico momento. Ad esempio alla sera;
  • leggi bene il costo al kw/h, cioè il reale costo della luce;
  • confronta il servizio clienti dei vari fornitori. Inoltre, controlla se c’è la possibilità di pagare le bollette online o con domiciliazione;
  • verifica se il fornitore utilizza energia da fonti rinnovabili e se adotta politiche green.

Infine, ti segnaliamo anche uno strumento governativo che ti può aiutare in questa scelta. Si tratta del Portale Offerte di ARERA, l’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente. Cliccando su questo link potrai confrontare decine di offerte di tutti i gestori energia elettrica italiani.

6 Febbraio 2022 / / Case e Interni

Idee per ristrutturare il monolocale in mansarda

Se stai pensando a come arredare un monolocale in mansarda, senza rinunciare a vivere in un ambiente confortevole, prendi spunto dalla casa che ti presentiamo oggi.

Con soli 35 m² la casa è completa, moderna e accogliente, perfetta per una o due persone.

Il fatto che sia una mansarda, abbiamo gli svantaggio dovuti ai vincoli dettati dall’altezza, ma anche lati positivi: vista sui tetti, meno vicini, meno rumore dalla strada.

La piccola terrazza ricavata sul tetto, dopo la ristrutturazione e gli abbaini, consentono qui di avere una maggiore luminosità, una visione più ampia e spazi più vivibili grazie alle nuove altezze ricavate. Il terrazzo, sicuramente delizierà il suo proprietario nelle giornate più calde.

monolocale in mansarda

Se i monolocali open space non ti convincono, ma desideri comunque non sacrificare la visione ampia degli spazi, anche in un piccolo appartamento, puoi pensare di dividere le zone. La soluzione ideale è quella di realizzare pareti vetrate con porte, per dividere gli ambienti. Come in questo spazio dove la camera da letto rimane un locale a sé, ma rimane visibile, mantenendo la profondità di campo, che non fa temere di vivere in spazi bui e ristretti.

Divisione di un monolocale con pareti vetrate

La parete vetrata protegge anche dai rumori provenienti dalle scale e al contempo, permette alla luce naturale di propagarsi, lasciando una sensazione di spaziosità.

L’arredamento è funzionale, moderno e decisamente scandinavo, con un buon numero di mobili contenitori, che negli spazi piccoli, sono sempre molto utili. Tutto ciò che serve è concentrato in pochi metri quadrati. 

In camera da letto, nella parte più alta è stato inserito in nicchia un capiente armadio. 

Divisione di un monolocale con pareti vetrate

Divisione di un monolocale con pareti vetrate

Divisione di un monolocale con pareti vetrate

In cucina, arredata con soluzioni Ikea, c’è tutto il necessario, compreso un tavolo da pranzo rotondo circondato dal modello di sedie DSW disegnato da Eames.

Divisione di un monolocale con pareti vetrate

Divisione di un monolocale con pareti vetrate
Divisione di un monolocale con pareti vetrate

FONTE: Henrik Nero

4 Febbraio 2022 / / My happy place

Chi meglio di noi può dirvi come arredare una mansarda? Chi ci conosce sa benissimo che prima della nostra nuova casa abitavamo nella mansarda dei miei genitori. Proprio da lì abbiamo iniziato, proprio lì la nostra piccola Baby A. ha passato i suoi primi mesi di vita.

Il nostro sogno, prima di comprare casa, era di quello di realizzare il progetto di ristrutturazione della mansarda pensato da Andre, in cui ogni angolo era studiato ad hoc e tutti gli spazi venivano sfruttati. Poi è successo che siamo diventati 3 e allora ci siamo dovuti ridimensionare, ma questa è un’altra storia 🙂

Ecco quindi che vi spiegheremo come avevamo pensato il progetto e vi mostreremo come far diventare un semplice sottotetto un appartamento unico e su misura per voi.

Arredare una mansarda Ikea

Partiamo dal presupposto che non vogliamo spiegarvi come ristrutturare la vostra mansarda, ma semplicemente darvi qualche dritta su come arredare una mansarda, che è ciò per cui siamo qui.
grandi strutturali. Per chi come noi non aveva un grande budget a disposizione, arredare la mansarda con Ikea ci sembrava la soluzione più intelligente.

come arredare mansarda ikea

come arredare una mansarda da Ikea

Ecco quindi come avevamo pensato gli spazi che avevamo a disposizione.
La mansarda aveva un’altezza di 2,25mt nella parte alta, questo ci consentiva di inserire qui la cucina e gli armadi a muro preesistenti.
La cucina era sempre un modello Voxtorp di Ikea, come quella che abbiamo attualmente, a cui avevamo inserito lateralmente una colonna senza sportelli anteriori, per poter inserire la lavatrice, in modo da non dover occupare spazio importante in bagno. L’utilizzo della colonna della cucina Ikea ci avrebbe evitato dover chiamare il falegname per creare l’arredo su misura.

Il bello di poter utilizzare Ikea è che essendo i mobili completamente componibili, si può giocare con le misure che l’azienda ci mette a disposizione per adattarle perfettamente alla vostra mansarda.

L’open space che vedete nel render prevedeva oltre alla cucina a tutta altezza, la zona soggiorno, con divano, tavolo e tv. Il mobile tv previsto è BESTA, disponibile di diverse altezze, profondità e larghezze. Nella parte bassa è stato posizionato un divano a due posti, in questo modo non si ruba altezza a zone di passaggio.

Arredare una mansarda bassa: trucchi e consigli

La parte più bassa della nostra mansarda era di 150cm. Vi facciamo vedere cosa avevamo a disposizione e come volevamo arredare la mansarda bassa.

come arredare una mansarda bassapiantina progetto arredamento mansarda

Nella prima foto trovate lo stato di fatto della mansarda, dove c’era ancora la scala che portava al piano inferiore di casa, due camere e la porta del bagno di fronte a quella che sarebbe stata la cucina, che non avremmo potuto tenere se non facendo un antibagno obbligatorio.

Nella seconda foto trovate il nostro progetto: un open space con zona giorno, cucina e zona pranzo, camera con bagno che sarebbe stata ridotta per dare spazio ad una cabina armadio di tutto rispetto.
Come abbiamo sfruttato la parte bassa della mansarda? Come si vede dalla pianta, sono sempre stati presenti due ripostigli sottotetto, completamente chiusi da ante su misura. Abbiamo spostato un tramezzo dando più spazio alla parte dedicata al ripostiglio, creando una vera e propria cabina armadio, con scaffali per scarpe nell’ultima parte più bassa.

Nell’area dell’open space invece abbiamo mantenuto la parte ripostiglio, posizionando il divano davanti e mantenendo invece più arioso l’ingresso con parete tv.

Arredare una mansarda open space

come arredare mansarda open space

Cucina con open space mansarda

come arredare mansarda open space

Cucina con open space mansarda

Come via abbiamo già fatto vedere dalla pianta, abbiamo creato un unico ambiente di più di 30mq, abolendo una camera da letto, creando una cucina lungo il muro più alto e lungo e distribuendo nello spazio restante soggiorno e zona pranzo.

Qui bisogna essere bravi a suddividere bene gli spazi con illuminazione e arredamento. Ricordatevi di inserire un corpo illuminante sopra al tavolo, per delimitare lo spazio senza muri, dedicato al pranzo. Dividete il salotto utilizzando un mobile libreria, basso o alto, a seconda delle misure del vostro soffitto.

Noi avevamo già gli spazi ben delimitati dalle misure stesse e poi in realtà avevamo a disposizione una super terrazza mansardata che ci lasciava gli ambienti luminosi e ariosi.

Idee arredamento mansarda

Regola numero uno? Aria. Date ai vostri spazi la possibilità di essere il più aperti possibile. Non soffocate tutto con mobili scuri, a tutta altezza (a parte cucina e armadi a muro) o che sporgano più del dovuto dalle pareti.

Prediligete mobili aperti, come quelli in ferro o con ripiani a vista, dai toni chiari e che rimangano leggeri alla vista. Questo vi permetterà di non soffrire troppo quel soffitto spiovente, che se gestito male, vi sembrerà farvi mancare l’aria.

Illuminate più che potete, oltre che con la possibilità di aprire dei lucernari, con illuminazione artificiale che assecondi l’andamento del vostro soffitto (dimenticate lampadari a sospensione). Quindi binari con faretti, faretti singoli e lampade da terra negli ambienti più di comfort.

idee arredamento mansarda

Idee illuminazione mansarda

L’articolo Come arredare una mansarda: da sottotetto ad ambiente di design proviene da My Happy Place.

4 Febbraio 2022 / / BlogArredamento Aziende

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4 Febbraio 2022 / / Dettagli Home Decor

Debutta un nuovo brand di carte da parati Spaghetti Wall

Spaghetti Wall è la nuova azienda con sede a Udine e parte di Luce Group, che propone carte da parati nel segno di un itinerario visuale dinamico tra architettura, design, arte e natura,. Le grafiche vengono riportate su cinque diversi supporti materici e interpretati, anche nel colore, da importanti professionisti italiani e internazionali come Toan Nguyen, Studio Malisan, Daniele Lo Scalzo Moschieri, Ana Basoc, solo per citarne alcuni.

Le proposte del brand spaziano da effetti tridimensionali a suggestioni pittoriche, orientamenti pop, omaggi al regno vegetale e animale o al minimalismo geometrico, sino al recupero di trame antiche e all’interpretazione di luce e colori nell’atmosfera. Un percorso eterogeneo tra ispirazioni diverse, raccontate attraverso immagini e texture con cui rivestire le superfici o creare frame decorativi in progetti d’interior.

Oltre 150 proposte compongono il catalogo, suddiviso in nove collezioni e arricchito nel tempo da capsule collection uniche, come quella che è stata realizzata nel settembre 2021 con lo street artist Tvboy. Lo showroom di Milano di via Pontaccio 19, nel pieno centro di Brera, diventa quindi il palcoscenico ideale per mostrare queste collaborazioni esclusive e l’universo delle carte da parati Spaghetti Wall, con soggetti che evolvono per anticipare le tendenze e le aspettative del pubblico internazionale.







Tutte le grafiche proposte possono essere personalizzate su richiesta, così come realizzate on demand, e trasferite su supporti fonoassorbenti, idrorepellenti, realizzati con materiali naturali e riciclabili, a elevata resistenza meccanica o ancora caratterizzati da una superficie fortemente materica. Dedicate agli ambienti domestici e contract, le carte sono infine garantite da numerose certificazioni che ne attestano puntualmente la sostenibilità, la resistenza al fuoco, l’impiego in ambito navale (direttiva IMO-MED) e l’atossicità.

Le carte da parati Spaghetti Wall sono distribuite attraverso una rete commerciale in forte espansione, soprattutto in territorio Europeo, ma anche in Middle East e Cina.

www.spaghettiwall.it

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3 Febbraio 2022 / / La Gatta Sul Tetto

Il letto contenitore è ormai diventato un vero e proprio must have per molti, perché consente di ottenere diversi vantaggi senza rinunciare alla comodità e ad un buon riposo.

letto contenitore

Il materasso infatti può essere scelto in base alle proprie esigenze, perché è la struttura a fare la differenza in un letto contenitore. La sua particolarità sta nel fatto di avere a disposizione un vano sottostante il materasso, utile per riporre lenzuola, guanciali, coperte e via dicendo. 

Il bello è che al giorno d’oggi alcuni portali online specializzati come questo sito permettono di scegliere il letto contenitore personalizzandone ogni dettaglio: dimensione, rivestimento, piedini, rete, tipo di alzata e via dicendo. In tal modo è possibile avere un modello che risponde perfettamente ai propri gusti e alle proprie necessità. 

Vediamo però adesso nel dettaglio quali sono i reali vantaggi dei letti contenitore e quali invece gli svantaggi da conoscere. 

I vantaggi del letto contenitore

Se in moltissimi scelgono di acquistare un letto contenitore un motivo c’è, anzi in realtà ne possiamo trovare diversi perché i vantaggi di questa soluzione sono parecchi. Vediamoli brevemente insieme. 

Spazio extra per riporre le proprie cose

Il primo grande vantaggio del letto contenitore è che permette di avere un vano extra da sfruttare per riporre tutto ciò che si desidera. È dunque perfetto per coloro che vivono in una casa dalla metratura ridotta e che hanno il guardaroba al limite della sua capienza.

Maggior comodità nel rifare il letto

Alcuni letti contenitori sono dotati di un meccanismo di alzata in piano anziché verticale e sono i più consigliati in quanto consentono di mettere e sistemare le lenzuola con molta meno fatica, senza doversi abbassare eccessivamente con la schiena. Un bel vantaggio, perché rifare il letto avendo il materasso alzato è decisamente più comodo.

Gli svantaggi del letto contenitore

Questa particolare tipologia di letto presenta anche qualche inconveniente, che vale la pena conoscere prima di procedere con l’acquisto. In linea di massima, va precisato sin da subito che parliamo di dettagli di poco conto ma ci sembra giusto citare anche gli svantaggi, in modo che possiate farvi un’idea chiara e completa sul letto contenitore. 

Difficoltà di pulizia sotto al letto

Uno dei principali problemi dei letti contenitore è che arrivano piuttosto bassi dunque lo spazio tra questi ed il pavimento è solitamente ridotto. Ciò si traduce in una maggior difficoltà nel fare le pulizie quotidiane, in quanto risulta complicato passare la scopa o l’aspirapolvere sotto al letto ed occorrerebbe spostarlo tutti i giorni. Va però precisato che al giorno d’oggi si trovano anche modelli un po’ più alti dello standard, che dunque non risultano particolarmente scomodi. 

Accumulo di polvere

Per quanto ben isolati, i letti contenitore rischiano di accumulare polvere dunque non devono essere considerati come dei veri e propri cassetti guardaroba. Conviene utilizzare delle scatole apposite per indumenti, in modo da ovviare a tale problema ed essere certi che lenzuola, guanciali e tutto ciò che si ripone al loro interno rimanga pulito anche per un periodo di tempo lungo. 

3 Febbraio 2022 / / Easy Relooking

Che si stia progettando una casa da zero o che si sia in procinto di ristrutturare ambienti già esistenti, il battiscopa, anche detto zoccolino, è qualcosa di cui inevitabilmente dovremo tener conto.

A prima vista il battiscopa è un elemento puramente decorativo, destinato a coprire le imperfezioni nel punto di incontro tra muri e pavimento; ma ad un’attenta analisi scopriamo che può assurgere ad altre funzioni importanti e non solo estetiche.

Le altre funzioni del battiscopa

Questo listello, di altezza e materiale variabile, oltre a nascondere, provvede a proteggere la base del muro, evitando che possa essere rovinata dagli urti involontari delle scarpe, della scopa o dell’aspirapolvere. Qualsiasi danno può essere assorbito o ridotto dal battiscopa, la cui parte danneggiata, in caso di necessità, più facilmente può venir ridipinta o sostituita.

Nella scelta entrano in gioco esigenze funzionali oltre che estetiche: ad esempio il battiscopa può essere usato come passacavi, evitando l’inestetismo di cavi che attraversano le stanze.

A differenziare dunque i vari battiscopa entrano in gioco: le dimensioni, la forma e i materiali. Vediamo cosa valutare per orientarci nella scelta.

battiscopa colorato come il muro – progetto di EasyRelooking

I materiali, forme e dimensioni

Prima di tutto prendiamo in considerazione il materiale.

  • Legno: un battiscopa può essere di legno, il più classico
  • Ceramica o in gres: spesso come il pavimento
  • In PVC, in alluminio o acciaio

Per quanto riguarda la forma e le dimensioni: un battiscopa minimalista di pochi centimetri sarà soprattutto adatto a stanze, disimpegni e corridoi piccoli e con soffitti bassi.

Un battiscopa filomuro è particolarmente indicato per spazi interni dall’aspetto moderno e funzionale.

battiscopa filomuro – progetto di EasyRelooking

Inoltre uno zoccolino con strip luminoso aiuterà ad orientarsi anche a luci spente in ambienti destinati alla fruizione pubblica o nei corridoi di una casa molto grande.

Approfondendo un po’ i vari tipi, troviamo il classicissimo battiscopa in legno massiccio o in MDF. Questo può essere più o meno alto e magari con un profilo ricco di curve dal gusto retrò.

battiscopa in legno – progetto di EasyRelooking
battiscopa in MDF – progetto di EasyRelooking

Stesso materiale e colore del pavimento anche se si sceglie il gres o la ceramica.

battiscopa in gres – progetto di EasyRelooking

Permesse, su consiglio dell’interior designer, tonalità più chiare o più scure della superficie su cui il battiscopa poggia.

Il PVC è la soluzione più economica per il battiscopa: bianco, colorato, effetto legno in varie tonalità, è un materiale “da battaglia” adatto, ad esempio, ad un ufficio in cui si abbia bisogno di far passare all’interno di esso i cavi di alimentazione di lampade e computer. Per una maggior resistenza e una migliore estetica, talvolta i battiscopa passacavi sono in alluminio.

Il battiscopa cosiddetto filomuro è la soluzione ideale se negli ambienti sono installate porte filomuro. L’aspetto è decisamente moderno, permette di accostare i mobili completamente ai muri, senza fastidiosi spazi in cui si raccoglie polvere.

La sua installazione va decisa prima dell’intonacatura. In una rientranza alla base viene posizionato un profilo metallico di supporto al quale, a lavori ultimati, sarà agganciato il frontalino decorativo del quale si potrà scegliere la finitura. Esistono diverse finiture tra cui: acciaio anodizzato, legno, addirittura pelle e altri materiali.

Interessante la possibilità di arricchire il battiscopa di illuminazione grazie a degli strip (strisce) LED. Il battiscopa diviene un vero e proprio complemento d’arredo, funzionale ma anche capace di dare un’atmosfera accogliente e particolare alla casa.

battiscopa con strip luminoso – progetto di EasyRelooking

Insomma, se state costruendo o ristrutturando casa, non sottovalutate il battiscopa! Troverete innumerevoli soluzioni affinché non sia solo un oggetto per nascondere inestetismi!

Ma bensì un particolare in più per rendere speciale e personalizzare la vostra abitazione.

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