27 Gennaio 2022 / / BlogArredamento Aziende

7 idee salvaspazio per la casa al mare

Una casa al mare non troppo distante dalle più belle spiagge è la soluzione ideale per trascorrere le proprie vacanze estive e, perché no, anche qualche weekend durante l’anno, in famiglia o in compagnia di amici. Ma quando l’appartamento è un monolocale, come arredare il poco spazio disponibile? Come inserire in un ambiente piccolo quegli arredi spesso ingombranti ma indispensabili? Ecco alcune soluzioni che fanno al caso tuo!

Indice:

Letti a scomparsa verticale

Il letto, per sé o per i propri ospiti, è la prima cosa che viene in mente nel momento in cui si pensa ad arredare un’abitazione. Se durante il giorno, tra una nuotata e il tempo passato ad abbronzarsi, si fa di tutto pur di stare all’aria aperta, trovare un posto comodo dove potersi riposare la notte è fondamentale.

Letti a castello con meccanismo a ribalta

Un letto a castello richiudibile in un armadio con il minimo sforzo non si era mai sentito! Ecco allora come una soluzione del genere può rappresentare la chiave di volta quando si vogliono trovare due posti extra per parenti o amici. E quando non viene utilizzato, come per magia reti e materassi vengono richiusi in un guardaroba e tutto viene lasciato in perfetto ordine.

Armadio con letto a castello a scomparsa Night n' Day N08 aperto

Armadio con letto a castello a scomparsa Night n' Day N08 chiuso

Vedi il letto Night n’ Day N08

Letti singoli a paggetto

Vogliamo ospitare un amico in casa per qualche giorno? Niente di cui preoccuparsi! Con un comodo letto singolo a paggetto si riesce a risolvere il problema in men che non si dica. La più pratica delle soluzioni che nel momento in cui non viene utilizzata si può infilare in qualsiasi angolo della casa, anche in spazi piccoli come una cameretta o un locale di sgombero.

Mobile con letto pieghevole a scomparsa Night n' Day 490 aperto

Mobile con letto pieghevole a scomparsa Night n' Day 490 chiuso

Vedi il letto Night n’ Day 490

Letti matrimoniali a ribalta

Un comodo letto matrimoniale invece, è il compromesso perfetto per non sacrificare il comfort con la praticità. Vogliamo aggiungere un letto in salotto e all’occorrenza chiuderlo per guadagnare spazio? Nonostante si tratti di un elemento ingombrante si può fare. Come? Scegliendo una soluzione elegante come quella offerta da un pratico letto che si nasconde in un armadio moderno.

Letto matrimoniale a scomparsa Night n' Day 476 aperto

Letto matrimoniale a scomparsa Night n' Day 476 chiuso

Vedi il letto Night n’ Day 476

Consolle salvaspazio allungabili

Ora chiudiamo per qualche secondo gli occhi e immaginiamoci la nostra piccola casa, con un mini angolo cottura e lo spazio in salotto da sfruttare al massimo. Dove mettere il tavolo da pranzo e dove posizionare un pratico asse da stiro quando lo spazio a disposizione scarseggia? Nessun puzzle da incastrare se il rimedio è un piccolo e sottile mobile da soggiorno da fissare alla parete.

Consolle trasformabili in tavolo da pranzo

Siamo onesti, per un pranzo veloce e leggero non abbiamo di certo bisogno dello spazio necessario per il cenone di Natale con tutti i parenti. Ed ecco allora che una consolle da cui è possibile estrarre un tavolo da pranzo è perfetta da usare all’occorrenza.

tavolo da pranzo salvaspazio Galileo aperto

tavolo da pranzo salvaspazio Galileo chiuso

Vedi la consolle Galileo

Mobile asse da stiro a scomparsa

Per una casa vacanze, non c’è niente di meglio che un pratico mobile da stiro salvaspazio a parete con asse a scomparsa incorporato nella struttura per stirare qualche t-shirt e un paio di pantaloncini. Se poi in aggiunta c’è anche una comoda superficie dove poter riporre la biancheria in modo ordinato … cosa serve in più?

mobile stiro salvaspazio

Vedi la consolle Galileo Stiro

Mobili salvaspazio per l’ingresso

Per completare l’ingresso, un elegante mobile multifunzione con un appendiabiti per riporre le giacche e una pratica scarpiera dove riporre scarpe e ciabatte è un must da inserire in un appartamento piccolo, ma che non lascia nulla al caso.

Pannello guardaroba salvaspazio H01

Vedi il mobile da ingresso H01

Mobile da ingresso salvaspazio con appendiabiti e panca

Vedi il mobile da ingresso H13

Scarpiere slim

Per condividere la casa con gli altri membri della famiglia invece, una comoda scarpiera dove poter riporre le scarpe e le ciabatte di tutti è un’ottima soluzione per tenere tutto in perfetto ordine, sempre occupando pochissimo spazio.

Scarpiera salvaspazio a parete

Vedi la scarpiera Roll

Abbiamo visto che non è impossibile trovare una soluzione per fare in modo che nella tua piccola casa al mare non manchi nulla. A questo punto non resta altro che iniziare a giocare con i colori per abbinare gli arredi alle tonalità dei fantastici paesaggi che circondano la zona.

Non hai trovato la soluzione che fa per te? Contattaci!

Rivenditori Italia Maconi

Potresti essere interessato a…


L’articolo Pianeta design: come arredare un salotto in stile veneziano è stato scritto da Biagio Barraco e si trova su Questioni di Arredamento.

Per dare un tocco sofisticato alla propria casa l’ideale è puntare tutto su uno stile d’arredamento di un certo tipo, raffinato ed elegante, come quello veneziano. Il motivo è presto detto: gli elementi dorati e quelli floreali hanno un design sontuoso, i dettagli sono minuziosi e i materiali sono ricercatissimi. Il legno con il quale sono realizzati mobili e complementi d’arredo, gli specchi, gli stucchi e i lampadari: ogni cosa contribuisce a dare alla casa un’allure importante, preziosa e altisonante. Ma quali sono nello specifico le caratteristiche dello stile veneziano e in che modo si può arredare un salotto secondo i diktat della Serenissima? Vediamolo insieme in questo approfondimento.

Foglie d’oro, conchiglie e cavalli marini: la natura è protagonista

L’arredamento veneziano è caratterizzato da motivi e intarsi particolari: tritoni e cavalli marini, conchiglie e dettagli legati al mondo dell’acqua ma anche foglie d’oro, fiori e riccioli ovvero elementi legati al mondo della natura e della terra. Questo stile così speciale deve tutto alla storia della città di Venezia, carica di per sé di mistero e di un fascino senza tempo, e in particolare al periodo rinascimentale. Nell’epoca d’oro della Serenissima i mobili e il gusto per l’arredamento, di richiamo prettamente barocco, hanno subito un’importante evoluzione. Gli artigiani erano infatti letteralmente in fibrillazione e producevano accessori sempre più ricercati.

salotto in stile veneziano

Nel XVIII secolo la città è stata un assoluto crocevia della cultura italiana, cosa che ha favorito lo sviluppo dello stile veneziano il quale era direttamente ispirato dalle architetture dei palazzi e dai fantasmagorici colori, intensi e fastosi, ammirati in ogni parte del mondo. Era soprattutto ai ricchi borghesi che erano destinati i prodotti realizzati con curve e intagli floreali, oggetti dalle forme dolci e arrotondate che venivano posizionate nelle abitazioni ed esposte come piccole grandi opere d’arte.

Stucco veneziano, lampadari in vetro e mobili in legno pregiato

Oggi come allora è soprattutto il salotto a risultare vetrina d’eccezione per un arredamento in stile veneziano. Per prima cosa sarà necessario scegliere un mobile di pregio attorno al quale far ruotare il resto dei complementi. Legno color noce oppure il laccato panna classico sapranno raccontare al meglio la personalità di chi in quella casa vive ogni giorno. Attenzione alle proporzioni e alla gestione degli spazi disponibili, soprattutto valutate l’inserimento di un bello specchio che vi aiuterà a giocare con la percezione dei volumi oltre a raddoppiare l’illuminazione.

salotto in stile veneziano

Per quanto riguarda le pareti potreste optare per un intramontabile stucco veneziano, che si caratterizza per un’estrema lucidità dovuta alla polvere di marmo che è presente nei suoi componenti. Il risultato è un sofisticato effetto a specchio, che contribuisce ad alzare ancor di più l’asticella della luminosità dell’intero ambiente. Un lampadario in vetro di Murano completerà il quadro, sempre nel nome di una certa omogeneità di fondo. Riccioli cristallini e fiori colorati dovranno essere comunque essere messi in dialogo con il resto dell’arredamento. Oltre allo stucco veneziano, altra valida opzione per rendere accogliente il salotto di casa è quella offerta dall’impiego di carta da parati di colore chiaro.

Divano barocco, libreria laccata e dettagli a contrasto

Protagonista di un salotto in stile veneziano sarà anche il divano, meglio se damascato oppure trapuntato in velluto di colore chiaro o pastello (bordi e poggiabraccia potranno essere finemente laccati in oro). Una libreria a tutta parete in color ocra oppure bianco panna – molto dipenderà dal resto dell’arredamento che avete scelto – farà bella mostra di sé e completerà il colpo d’occhio suscitando l’effetto wow e creando una totale armonia. In genere abitazioni arredate in modo così sfarzoso dovranno comunque essere protette con un sistema d’allarme ad hoc.

Altri accessori immancabili in un salotto arredato in stile veneziano sono poi lo scrittoio e le tende, che dovranno essere orlate in raffinato merletto per completare e definire l’atmosfera di sfarzo ed eleganza. Un salotto in stile moderno potrà anch’esso accogliere un elemento decorativo in stile veneziano, ad esempio un lampadario a sospensione in vetro oppure un mobile laccato, creando un contrasto sapiente e accattivante. Al tempo stesso, un divano sofisticato e ricamato potrebbe essere perfettamente accostato a una serie di mobili dalle linee minimal, sempre nel nome di una narrazione il più possibile personalizzata.

Vota questo post

L’articolo Pianeta design: come arredare un salotto in stile veneziano è stato scritto da Biagio Barraco e si trova su Questioni di Arredamento.

26 Gennaio 2022 / / diotti.com

Siamo solo all’inizio dell’anno ma ci sentiamo di sbilanciarci con una previsione dei design best seller 2022. Tra i prodotti preferiti e più venduti ci sarà Betis, la cabina armadio a pali componibile che è molto di più di una cabina armadio realizzabile praticamente su misura.
Quando abbiamo studiato le potenzialità di questo sistema per noi è stato subito colpo di fulmine! Pochi elementi da abbinare a piacere, per creare composizioni personalizzate in ogni minimo dettaglio. Per camere da letto moderne, stanze di hotel di lusso, angoli toeletta per dedicarsi a beauty e hair style, angoli home office da usare saltuariamente, scaffalature ed espositori per boutique e negozi, ma anche librerie a pali a muro o divisorie con fissaggio pavimento-parete o pavimento-soffitto.
Dopo questo elenco di soluzioni arredative c’è ancora qualcuno che osa definirla in tre parole “cabina armadio componibile”?!

Cosa si può realizzare con il sistema componibile Betis:

  • cabina armadio aperta a montanti
  • cabina armadio per stanza guardaroba
  • cabina con mensolone / scrittoio
  • scaffale espositore per negozi e boutique
  • libreria a pali a muro
  • libreria a pali divisoria per centro stanza

Vediamo nel dettaglio di cosa è capace Betis. Lo facciamo con l’aiuto di foto ispirazione che propongono composizioni d’esempio super personalizzabili. È possibile modificare destinazione d’uso, posizionamento, tipo di fissaggio, dimensioni totali, finiture, attrezzatura, dettagli degli elementi. La massima componibilità è l’asso nella manica di Betis.

Cabina armadio aperta a montanti

Una cabina armadio completamente aperta, senza ante nè fianchi, sorretta da montanti in alluminio terra / parete che la tengono saldamente fissata al muro. Una cabina dall’anima industrial, con struttura minimalista e ridotta all’osso che può essere completata con tutta l’attrezzatura utile per l’organizzazione del guardaroba. Ripiani, tubi appendiabiti, contenitori a giorno aperti, cassettiere con cassetti.

Idea 1: cabina a montanti, aperta, lunga

Cabina armadio a montanti in alluminio, Betis
Cabina armadio a montanti terra/parete, Betis

Focus on: cassettiera/>Quella che si presenta come una cassettiera a 6 cassetti per biancheria o piccoli accessori in realtà è un contenitore a giorno con ripiano divisorio in tinta e cassettini rivestiti in cuoio. Dettagli di stile: cuciture sartoriali a vista, impugnatura verticale centrale che fa da maniglia, box con divisori interni.

Idea 2: cabina a montanti, aperta, alta e stretta

Cabina armadio a pali con attrezzatura a scelta

Focus on: contenitori/>Da una parte contenitori sovrapposti, vuoti, senza ripiani e senza antine; da usare per riporre vestiti piegati, borsette e piccoli accessori, rigorosamente a vista. Dall’altra contenitori con anta a ribalta e divisorio verticale interno; per piccoli oggetti preziosi e delicati da conservare al riparo.

Stanza guardaroba: cabina armadio su tre lati

Chi ha la possibilità di dedicare un’intera stanza della casa a vestiti, scarpe e accessori non può che rimanere ammaliato da una soluzione guardaroba completa che si sviluppa su tre (o quattro) pareti. Il bello è proprio la possibilità di avere tutto a vista e sempre accessibile. Un’armadiatura che non deve fare i conti con soluzioni al centimetro ma che può puntare sull’estetica, oltre che sulla praticità.
La cabina Betis proposta in foto si presenta come una cabina armadio a pali con fissaggio terra / soffitto, con ripiani, tubi appendiabiti, contenitori chiusi e aperti. Al centro della stanza trionfa una cassettiera ad isola con cassetti per la biancheria e ripiani per oggetti preziosi e complementi decor.

Stanza guardaroba arredata con tre cabine armadio Betis

Focus on: utilizzo dell’attrezzatura/>Ripiani, contenitori a giorno e contenitori con anta possono essere utilizzati per gli scopi più disparati. Armadio per vestiti, vano per accessori legati all’outfit, ripiano per scatole multiuso, ma anche appoggio per lampade da tavolo di design, vasi decorativi, fiori profumati e pampas, la pianta tanto di moda in questo periodo.

Cabina armadio con mensole / scrittoio per contract

Gli enormi potenziali del sistema componibile Betis approdano anche in spazi contract, hotel di lusso e camere di alberghi stellati. Nella soluzione proposta in foto la zona appenderia può essere utilizzata sia per svuotare la valigia e appendere abiti, tailleur e completi sia per gli accappatoi. Ripiani e cassetti vari possono contenere sia vestiti sia asciugamani puliti e coperte extra.
La struttura a montanti può essere accessoriata anche con un piano scrittoio con vassoio con bottiglia d’acqua e bicchiere, lampada e telefono per contattare la reception. Questo mensolone può trasformarsi all’occasione in angolo toeletta per dedicarsi a trucco e parrucco, specie se completo di specchio da tavolo o specchio trittico.
Insomma, Betis ha l’approvazione anche di designer e studi di progettazione specializzati nell’arredamento di spazi contract.

Idea per arredare la stanza di un albergo di lusso
Sistema a montanti con ripiani, cassettiere, appendibiati, scrittoio.

Scaffale espositore per negozi e boutique

La versatilità del sistema componibile a montanti rende Betis un arredo polivalente e multifunzione, tanto che è perfetto anche in negozi e boutique. Qui fa leva sulla sua semplicità progettuale mostrando una struttura ridotta al minimo ma assolutamente adeguata al contesto. Montanti, ripiani e – quando necessario – tubi appendiabiti: due / tre elementi sufficienti per arredare le pareti e offrire la giusta esposizione ad abiti, borsette e accessori alla moda.

Negozio arredato con strutture a montanti su misura
Scaffale con montanti in alluminio terra/parete e ripiani laccati

Fino ad ora abbiamo visto il potenziale di Betis in versione cabina armadio ma lo stesso principio costruttivo può essere impiegato per la progettazione di librerie, anch’esse componibili – su misura – super personalizzabili.
L’aspetto è il medesimo: pali montanti in alluminio con fissaggio pavimento/parete o pavimento/soffitto che fanno da struttura e sostegno a ripiani, contenitori aperti e chiusi, cassetti. Quello che cambia è la destinazione d’uso e gli accessori e le decorazioni impiegate.

Libreria a pali componibile

Design minimal che strizza l’occhio all’industrial style e colori neutri che tendono al grigio per Betis in versione libreria elegante e formale, per studio dirigenziale.

Libreria a montanti componibile, per studio dirigenziale

Stesso principio costruttivo ma differenti elementi e differente disposizione per quest’altra proposta. Qui Betis si presenta come libreria lunga ad uso parete attrezzata, per zone giorno ampie, con divanetti moderni.

Libreria a pali componibile bicolore per soggiorno e corridoio

Libreria divisoria a soffitto

Last but nost least: Betis in versione libreria divisoria bifacciale con fissaggio terra / soffitto. Un modo elegante e funzionale per separare due ambienti, in genere due spazi della zona giorno come soggiorno e salotto, zona pranzo o zona relax. Betis si sostituisce ad una parete in muratura o in cartongesso laddove non ci sono i centimetri necessari per innalzare un muro o nel caso in cui si preferisce una soluzione che permette il passaggio di luce e aria e che mette in comunicazione due zone.
Cambia l’ambiente ma rimane valido quanto detto fin’ora: componibilità, realizzazione su misura, attrezzatura e disposizione a scelta.

Libreria divisioria a pali con montanti in alluminio e ripiani e contenitori in legno
Libreria divisoria con pali strutturali, ripiani, contenitori chiusi

Come personalizzare Betis

Si fa tutto online, direttamente dal configuratore presente in scheda prodotto (per praticità abbiamo realizzato una scheda dedicata alla versione libreria e una a quella cabina armadio). Dal configuratore si possono scegliere tutti i dettagli. La variazione di costo è immediatamente visualizzabile al di sotto del configuratore. Una volta aggiunto il prodotto configurato al carrello si vedrà il prezzo definitivo che comprende eventuali spese di spedizione e sconti extra. Al momento dell’ordine è possibile inviarci un disegno della composizione così che i nostri arredatori possono verificare il progetto.

Preferisci ricevere un preventivo? Contattaci e spiegaci le tue esigenze e i tuoi gusti. Insieme realizzeremo il tuo progetto personalizzato.

26 Gennaio 2022 / / Romina Sita

A quale stile d’arredo appartengo? Come faccio a riconoscere il mio? Queste sono le classiche domande che assillano le persone che non hanno le idee chiare sull’arredo della propria casa. Trovare il proprio stile di arredo non è né facile e né scontato, bisogna tenere in considerazione tanti fattori e soprattutto il proprio gusto personale. In questo articolo ti racconto quali sono gli stili di arredo più diffusi negli ultimi tempi e, attraverso un test, ti aiuto a trovare quale tra questi si avvicina di più ai tuoi gusti.

Devo per forza appartenere ad uno stile di arredo tra quelli conosciuti?

Gli stili di arredo sono quasi infiniti, questo perché, esistono tante contaminazioni tra stili che ne definiscono sempre dei nuovi. Conoscere l’origine del proprio stile è molto difficile, proprio perché il tuo potrebbe essere una mescolanza di 2 o anche 3 stili. È per questo motivo che su questo blog e sul mio libro “Uno spettacolo di casa” non parlo mai di stili di arredo, perché credo fermamente che ognuno, facendo ricerca, debba trovare il suo, unico e personale. Molto probabilmente ci si può avvicinare ad uno o più stili esistenti, e va benissimo, ma preferisco che tu non ti accanisca troppo a copiarne uno in particolare, proprio perché vorrei che tu non perda la tua unicità e personalità.

La casa deve esprimere la personalità di chi la abita senza essere troppo influenzati da ciò che ci dicono gli altri e dalle tendenze. Seguendo una logica sbagliata, state certi che vi stancherete presto dell’arredamento scelto e soprattutto non lo sentirete mai vostro. 

“Uno spettacolo di casa” di Romina Sita

In questo articolo che ho scritto qualche tempo fa ti spiego come iniziare a trovare il tuo stile di arredo in autonomia e, attraverso il test che troverai in fondo a questo articolo, scoprire a quali tra i 6 stili più diffusi negli ultimi tempi ti senti tra le tue corde.

Gli stili e le tendenze sono in continua evoluzione, ogni stagione nascono nuovi stili che sono la mescolanza di più stili oppure lievi sfaccettature che ne determinano un nuovo nome. Ma penso sia utile, come aiuto per definire il proprio, conoscere l’esistenza di almeno quelli più in voga in questi ultimi tempi.

Il mio obiettivo di oggi infatti è quello di illustrarti quali sono i 6 stili di arredo più diffusi, quelli che potrebbero piacere alle giovani coppie che stanno cercando casa o a quelle famiglie che desiderano dare nuova vita agli spazi di casa. Ne ho selezionati 6, anche se sarebbero qualcuno di più, ma siccome non volevo disorientarti troppo, ho scelto di fare una buona selezione e mostrarti quelli che ho ritenuto più significativi.

Prima di iniziare vorrei fare una piccola premessa, ovvero vorrei farti a ragionare sul significato di stile di arredo e quali accorgimenti adottare per riconoscerlo.

Che cos’è uno stile di arredo?

È un insieme di caratteristiche visive che determinano un tratto distintivo. Ogni stile ha elementi caratteristici ben riconoscibili, possono essere forme, materiali, finiture ricorrenti che determinano l’appartenenza a quel determinato stile.

Saper vedere e riconoscere quei tratti distintivi ci permette di identificare o meno uno stile di arredo. Per ognuno dei 6 stili di arredo che tra poco ti vado ad illustrare, ti presento in modo schematico quali sono gli elementi caratteristici, in modo da facilitarti a riconoscerli e a capire se quello stile fa per te.

Posso vivere senza uno stile di arredo?

Forse il tuo stile non ha le stesse identiche caratteristiche di quelli conosciuti, forse il tuo stile non ha un nome, ma ti posso assicurare che esiste. Ti basta solo capire cosa ti piace, quali sono i materiali, colori ti fanno stare bene. In altre parole devi scovare il tuo tratto distintivo, quegli elementi caratteristici che faranno da filo conduttore per il progetto di arredo della tua casa.

È arrivato il momento di presentarti i 6 stili di arredo più di tendenza e, in fondo a questo articolo, puoi fare un semplice test per trovare e scoprire se il tuo stile di arredo assomiglia o è in sintonia con quelli presentati.

#1 STILE SCANDINAVO

test stili di arredo: scandinavo

Descrizione:

Lo stile scandinavo, o stile nordico, nasce negli anni ‘20 in Danimarca, Svezia, Norvegia e Islanda.

Il design scandinavo è più che altro un modo di vivere, di assaporare la quotidianità e creare un forte legame con la natura, col benessere e il piacere di vivere.

Nonostante le temperature siano fredde e rigide gli ambienti scandinavi riescono ad essere molto caldi e accoglienti, perché utilizzano i materiali naturali e il colore in modo armonico e piacevole.

Elementi caratteristici:

MOOD | Ambienti chiari per catturare e diffondere la luce naturale il più possibile all’interno degli spazi abitativi

ARREDI | Arredi funzionali dalle linee semplici e pulite

MATERIALI | Legni naturali dalle tonalità chiare e luminose tipiche delle foreste del Nord, come il rovere, la betulla o il noce, possibilmente trattati al naturale per esaltarne la texture e la matericità 

COLORI | Palette colori dai toni chiari, neutri con un eventuale accento di colore per dare un tocco di carattere agli ambienti

DECORAZIONI | Accessori morbidi e accoglienti che scaldano l’ambiente e che creano un piacevole contrasto con la rigidità delle forme degli arredi, come tappeti morbidi, plaid, cuscini e candele per un richiamo allo spirito della slow life

PLUS | Piante verdi per creare un forte contatto con la natura

#2 STILE BOHO CHIC

test stili di arredo: boho chic

Descrizione:

È l’insieme dei 2 termini boho (abbreviazione di bohemien) e chic (sinonimo di raffinatezza ed eleganza).

Lo stile bohemien nasce dal Far West, dal movimento hippy e dallo stile etnico: colori sgargianti, elementi materici, tappeti, tessuti lavorati e tante piante verdi.

Lo stile boho non è nient’altro che l’insieme di tutti questi elementi, ma alleggeriti, cioè mescolati, ad uno stile più sobrio come quello scandinavo. La mescolanza degli elementi caratteristici di questi 2 stili, bohemien e scandinavo, danno vita ad uno stile più originale e contemporaneo.

Elementi caratteristici:

MOOD | Ambienti chiari e accoglienti, la matericità dei tessuti fanno venire voglia di sole, mare e relax

ARREDI | Arredi dallo stile scandinavo e sedute dalle forme morbide e comode

MATERIALI | Materiali naturali lavorati, come legno, rattan, vimini, paglia di vienna, macramè

COLORI | Prevalenza di colori chiari con eventuali accenti di colori scuri e neutri (nero, marrone e terracotta)

DECORAZIONI | Pattern geometrici come rombi, triangoli, linee, pois. Piante, tante piante

PLUS | Tappeti e cuscini decorativi con frange e pon pon

#3 STILE NEW CLASSIC

test stili di arredo: new classic

Descrizione:

Un incontro tra lo stile neoclassico e quello contemporaneo, ovvero più minimal. Immagina di essere a Parigi in un appartamento dai soffitti alti, con cornici, boiserie, finestre ad arco, porte modanate con doppia anta e camini antichi. Un contesto elegante e tradizionale, ma arredato con elementi di arredo dalle linee semplici, pulite e dai colori sobri. Un mix di forme e di stili che creano un mood di raffinatezza e contemporaneità. Questo stile viene nominato anche stile classico contemporaneo.

Elementi caratteristici:

MOOD | Un mix tra lo stile classico e quello contemporaneo. Un perfetto connubio per svecchiare un ambiente dallo stile classico

ARREDI | Arredi dalle linee moderne, semplici e pulite

MATERIALI | Materiali pregiati come legni duri, marmi, laccature lucide o semilucide, specchi, metalli lucidi o satinati, velluti scuri

COLORI | Tonalità neutre e colori sobri e desaturati (che contengono molto grigio)

DECORAZIONI | Pochi oggetti ma pregiati come quadri, opere d’arte e icone del design

PLUS | Decorazioni neoclassiche come cornici e boiserie, facilmente riproducibili anche in un’abitazione di nuova costruzione

#4 STILE FARMHOUSE

test stili di arredo: farmhouse

Descrizione:

Lo stile farmhouse nasce nel nord America negli anni 2000, uno stile moderno che ricorda elementi del passato creando così una sua auteniticità. Una sorta di stile country americano, ma più raffinato, con accenni di elementi industrial. Lo stile farmhouse è caratterizzato dall’architettura dell’edificio stesso, una casa di campagna americana con soffitti alti e travi a vista e da un mix di elementi rustici (legno di recupero e oggetti d’antiquariato) con la sobrietà di componenti più contemporanee (colori neutri, forme pìù pulite, spazi ariosi ed open space).

Hai presente il programma televisivo “Casa su misura” di Chip e Joanna su Home & Garden TV (canale 56)? Lo stile farmhouse è esattamente lo stile delle case mostrate in quel programma

Elementi caratteristici:

MOOD | Open space con un’accogliente zona salotto e una grande cucina con isola

ARREDI | Arredi di recupero e ben restaurati (no effetto usurato come lo stile Shabby chic). Sono presenti alcuni elementi sia vintage che industrial, come poltroncine, lampade e sgabelli

MATERIALI | Materiali naturali come legno, pietra e marmo

COLORI | Colori neutri chiari (bianco, grigio e marrone) abbinati ad accenti di colore nero

DECORAZIONI | Tessuti naturali dalle tinte unite e pattern grafici. Porcellane bianche a vista, lanterne e decorazioni a parete con scritte o lettere

PLUS | Un mix di forme, stili e colori che non arrivano mai a stancare, proprio per questo motivo che viene nominato anche stile senza tempo

#5 STILE INDUSTRIAL

test stili di arredo: industrial

Descrizione:

Lo stile industrial nasce negli anni ‘50 quando i magazzini, uffici e industrie delle grandi metropoli vennero trasformati in abitazioni di lusso caratterizzati da grandi spazi aperti e dai soffitti alti, a volte con soppalco e comunemente conosciuti come loft open space. Un ritorno all’essenzialità per rispondere alle esigenze odierne: arredi compatti, resistenti e durevoli nel tempo. Arredi che si ispirano al mondo delle fabbriche e degli atelier degli artigiani del passato.

Elementi caratteristici:

MOOD | Elementi architettonici a vista come pilastri in acciaio, muri in mattoni, tubazioni e impianti che ricordano le vecchie industrie

ARREDI | Arredo sia contemporaneo, dalle forme squadrate e semplici, che vintage, per dare un tocco di calore al contesto freddo e rigido dato dagli elementi industrial

MATERIALI | Legno, ferro e acciaio verniciato, ramato, cromato, anticato, con saldature a vista e irregolarità di superficie. Pavimenti continui in cemento, resina o legno 

COLORI | Colori desaturati (grigi, neri, marroni) e cupi

DECORAZIONI | Quadri e accessori dai colori spenti, ma con qualche tocco di brio qua e là con punte di tonalità sgargianti

PLUS | L’open space dal soffitto alto dà un senso di libertà di composizione e di fruibilità dello spazio

#6 STILE MINIMAL ECLETTICO 

test stili di arredo: minimal eclettico

Descrizione:

Lo stile minimal nato negli anni ‘60 ha come obiettivo quello di far risaltare i pochi elementi essenziali e strettamente necessari in un’abitazione. “Less is more” celebre affermazione del magnifico architetto Ludwig Mies van der Rohe, significa “meno è meglio”, ovvero pochi elementi essenziali acquisiscono pregio perché valorizzati dallo spazio vuoto che li circonda. Ridurre all’essenziale significa togliere tutto il superfluo, finché rimane solo lo stretto necessario. Questa è una delle opere più famose dell’architetto in cui esprime al massimo questo concetto: Padiglione tedesco a Barcellona, 1929

Nella sua sfumatura eclettica lo stile minimal acquisisce quel tocco di carattere in più che contraddistingue un interno, rendendolo unico e di grande pregio. Uno stile che si contraddistingue dai pochi elementi ma di grande effetto, il proprietario di un’abitazione con questo stile, ha le idee molto chiare e non passa sicuramente inosservato.

Elementi caratteristici:

MOOD | Essenzialità nelle forme e nella quantità degli arredi. Pochi elementi ma importanti, sia nella dimensione che nel pregio dei materiali

ARREDI | Arredi su misura dalle linee pulite, funzionali e pratici. Arredi e complementi eccentrici, dalle forme estremamente geometriche e dai colori molto decisi e sapientemente ben accostati, che vanno in contrasto con la sobrietà delle linee e forme del contesto

MATERIALI | Materiali pregiati e monolitici (ad esempio un’isola cucina rivestita con un’unica lastra di marmo). Pavimento continuo o con fughe molto sottili e poco visibili

COLORI | Palette colori caratteristiche con un paio di colori sgargianti e un paio di neutri che fungono da stacco cromatico

DECORAZIONI | Assenza quasi completa di decorazioni, ma che, se presenti, lo fanno in modo audace e deciso

PLUS | Contrasti ben studiati di forme, di colori, di pattern e di finiture


Hai appena letto gli elementi caratteristici dei 6 stili più diffusi negli ultimi tempi. Ora quando navighi su Pinterest o su Instagram dovrebbe essere molto più semplice riconoscerli.

È arrivato il momento di fare il test per trovare quale tra questi stili di arredo si avvicina al tuo gusto personale

Vuoi sapere se uno di questi 6 stili assomiglia o appartiene proprio al tuo? Allora fai subito il test che ho preparato per te per aiutarti a trovare quale tra questi stili di arredo fa al caso tuo.

.

Ora sono troppo curiosa di sapere quale risultato ti è uscito! Appena terminato il test torna qui e scrivi il tuo stile qui sotto nei commenti.

Pensi che questo test potrebbe essere utile anche alla tua amica? Condividile il link di questa pagina (qui sotto trovi i bottoni per la condivisione: Whatsapp, Facebook, ecc…) 

Ciao e alla prossima!

Romina

L’articolo 6 stili di arredo a confronto: fai il TEST per trovare quello più adatto a te sembra essere il primo su Romina • Home Lover.

26 Gennaio 2022 / / La Gatta Sul Tetto

Parliamo di biophilic design: in questa tipologia di progettazione, entra in gioco non solo l’aspetto architettonico, ma anche l’aspetto ambientale, biologico, ed evolutivo dell’uomo. 

 biophilic design

Tra la fine del 1800 e il primo decennio del 1900 comparve in Francia l’Art Nouveau, un movimento artistico che influenzò tutte le forme d’arte, dall’architettura, alla pittura, a quelle decorative. 

L’art nouveau si basava principalmente sull’idea di tornare a favorire l’artigianato, il ritorno alla natura e a uno stile di vita più sano e “biofilico”, per combattere la recente esplosione dell’industrializzazione e della produzione in serie.

Dalla Francia, col tempo, l’Art Nouveau si diffuse in tutta Europa, prendendo in Germania il nome Jugendstil, in Austria Sezessionstil, in Italia Liberty, in Spagna Modernismo.

Uno dei fautori più importanti ed estremisti del modernismo catalano, fu sicuramente l’architetto Antoni Gaudi, che ricordiamo per le sue opere più famose di Barcellona come “Casa Battlò”, “Casa Milà” e l’incompiuta cattedrale della “Sagrada Familia”, che sono oggi patrimonio dell’UNESCO.

Prendendo spunto dallo stile neogotico, e arricchendolo di forme giocose e sontuose, Antoni Gaudi ci ha regalato opere uniche nel loro genere.

Il suo intento fu quello di distaccarsi dall’idea dell’architettura dalle forme lineari e geometriche che aveva preso piede fino a quel momento, per tornare a farsi guidare dalla “Natura maestra” e dalle sue forme uniche e differenti l’una dall’altra.

Biofilia e biophilic design

Non credo che sia un caso che oggi cominci a prendere piede il Biophilic design: esattamente come tra l’800 e il ‘900 l’uomo sentì il bisogno di tornare alla natura oggi, dopo gli ultimi decenni di iper-tecnologizzazione, l’avvento delle case domotiche e gli ultimi due anni di pandemia, probabilmente il bisogno è tornato ad essere lo stesso.

Il Biophilic design prende il nome dalla parola biofilia, introdotta nel 1964 dallo psicologo Erich Fromm; il termine viene dal greco bios=vita e filia=amore, e parla dell’innata propensione e interesse dell’essere umano nei confronti di tutto ciò che è natura. 

Oggi le cose sono completamente diverse dagli inizi del ‘900: mentre l’art nouveau si proponeva come stile puramente decorativo, oggi ci sono studi scientifici che parlano dell’importanza del ritorno alla natura, non solo intesa come decorazione, ma anche come proposta di cura per il benessere psico-fisico dell’essere umano.

 biophilic design

E’ dimostrato, ad esempio, che in un ospedale i pazienti ricoverati in stanze con affacci su un panorama naturale, riescano a guarire e a riabilitarsi più facilmente, rispetto a quelli che hanno stanze che affacciano su viste chiuse o poco stimolanti; o come passeggiare nella natura possa essere un supporto molto importante per riprendersi da un periodo di forte stress o da un evento traumatico.

I principi del biophilic design

Il Biophilic design si occupa prima di tutto di grandi architetture, dove forme, materiali, strutture e colori naturali diventano degli aspetti cruciali in fase di progettazione.

Credo però che il Biophilic design, si possa tradurre anche in “piccola scala”, per portare questo tipo di filosofia all’interno delle nostre case, dei luoghi di lavoro, e creare ambienti che favoriscano il relax e il recupero delle energie.

In questa tipologia di progettazione, entra in gioco non solo l’aspetto architettonico, ma anche l’aspetto ambientale, biologico, ed evolutivo dell’uomo. 

Si parte analizzando l’ambiente esterno e le sue condizioni per andare poi a lavorare sull’ambiente interno. Le giuste condizioni di luce, di rumore, di odore, sono basi fondamentali per mantenere il benessere psico-fisico della persona che andrà ad abitare quello spazio: poca luce, ad esempio, può andare a inficiare sul naturale ritmo circadiano del corpo umano, creando pericolose conseguenze sulla salute mentale dell’individuo. Quando manca la luce naturale, dobbiamo ricrearla aumentando i punti luce, utilizzando lampadine che mimino la luce del sole, oppure utilizzando il giallo, colore del sole per eccellenza.

Per quanto riguarda le caratteristiche biologiche, l’uomo, seppur evoluto, risponde ancora alla sua parte più istintiva, cioè al cervello rettiliano. Sarebbe quindi ottimale adottare delle colorazioni naturali per quanto riguarda le grandi superfici, cioè pavimento, pareti e soffitto, preferendo un pavimento più scuro, pareti più chiare del pavimento e soffitto più chiaro delle pareti, per ricreare le condizioni di un paesaggio naturale.

Il biophilic design lavora certamente sugli ambienti e sulle case per migliorarne l’estetica, ma mettendo al centro l’essere umano e prendendo in considerazione le sue caratteristiche e i suoi bisogni.

Per saperne di più visita il sito www.sphomecoming.it e scrivimi nella sezione contatti per avere una consulenza.

26 Gennaio 2022 / / Dettagli Home Decor

interno parigino dalle linee curve e dal profumo del legno

Nel cuore di Parigi studio noa* ha progettato, per una giovane famiglia italiana, un raffinato appartamento dalle linee curve e dal profumo del legno dove sentirsi subito a casa.

Tra le mille sfaccettature con cui Parigi si è imposta nell’immaginario collettivo non si possono tralasciare i nobili  hôtel  particulier,  eleganti  palazzi  familiari  risalenti  al XVIII secolo che sorgono in isolata fierezza nel tessuto urbano. È proprio uno di questi palazzi, l’hôtel Nicolai, lo scenario che ha accolto lo studio d’architettura ed interior design noa* al primo sopralluogo nella Ville Lumière. I progettisti sono stati chiamati per ristrutturare un appartamento occupante parte del secondo piano e della mansarda per farne la nuova casa di una giovane famiglia.

Seguendo la filosofia progettuale che da sempre caratterizza noa*, gli interior designer hanno fatto precedere alla fase di composizione una parte di ricerca e di intenso dialogo con la committenza, per far sì che l’appartamento raccontasse al meglio quella che è la loro storia. Il risultato è stata la delineazione di uno “spirito nomade” dei proprietari così come il richiamo durante le prime conversazioni ad un  oggetto  che,  per  chi  si definisce cittadino del mondo, ha un forte significato simbolico: la conchiglia a spirale logaritmica del Nautilus. La conchiglia, che rappresenta figurativamente il comfort domestico, e le ispirazioni parigine hanno dato il via ad un progetto dal carattere raffinato e senza tempo, in cui le diverse funzioni dell’abitare succedono naturalmente l’una all’altra e dove la linea curva diventa la cifra stilistica dell’appartamento.

zona giorno appartamento dalle linee curve e dal profumo del legno

mobili su misura appartamento parigino

 

Nella scelta degli arredi così come nella progettazione su misura dei mobili in rovere noa* ha voluto portare l’eleganza del quartiere del Marais, dove si trova il palazzo, all’interno dell’appartamento. Il colore del marmo blu-grigio, i tessuti dei cuscini e delle tappezzerie, la scelta dei materiali e dei colori per pavimenti, soffitti e pareti sono tutti ispirati ai tetti di Parigi.

Il piano terra presenta un’entrata di servizio e una dedicata agli ospiti, da entrambe le prospettive spicca la divisione cromatica e di materiali del pavimento: la zona living è in parquet di rovere sbiancato posato a spina di pesce francese, mentre le aree distributive sono in terrazzo. Sembra quindi che una passerella attraversi il piano e crei così due isole: da una parte una nicchia con vista sulla Senna, dove leggere o chiacchierare, realizzata in rovere e arredata con cuscini in pelle nera. Dall’altra la zona cucina e soggiorno, dove lo sguardo si posa sull’elegante marmo grigio-blu, tipologia Bardiglio Imperiale, utilizzato per il rivestimento del camino e per il piano cucina.  Il divano Chester e un’accogliente zona pranzo con panca completano l’arredamento.

appartamento su due piani dalle linee curve

Punto focale nella progettazione è stato il collegamento fra piano inferiore e superiore: una sinuosa scala dalla forma organica allunga visivamente la passerella in terrazzo. Alla sua sinistra la zona dei servizi (lavanderia, toilette, cabina armadio) è racchiusa da una parete ricurva che segue l’andamento della scala. Alla sua destra, sempre sul piano inferiore, si trovano due camere da letto ed un bagno.

camera da letto dal profumo del legno

camera da letto con vasca freestanding

La camera matrimoniale ospita una vasca freestanding ricavata da un unico blocco di marmo Botticino Fiorito. Anche i lavabi e i piani doccia sono fatti dello stesso materiale.  Il piano superiore ospita una stanza multifunzionale attrezzata per l’home cinema e una camera per gli ospiti con servizi, entrambe illuminate da lucernari sul tetto.

mansarda appartamento parigino dalle linee curve

bagno appartamento parigino

mansarda appartamento parigino dalle linee curve

Il risultato è un progetto dall’atmosfera serena, calma e accogliente. Un appartamento dalle linee curve e dal profumo del legno, dove sentirsi subito a casa.

fotografie ©Antoine Huot

L’articolo Un appartamento dalle linee curve e dal profumo del legno proviene da Dettagli Home Decor.

26 Gennaio 2022 / / Dettagli Home Decor

idee regalo per design lovers

A San Valentino LoveTheSign celebra la festa dedicata ai design lovers con una selezione speciale di idee regalo

Il giorno di San Valentino ritorna, puntuale ogni anno, per ricordarci l’importanza di celebrare l’amore in tutte le sue forme. Una ricorrenza perfetta per regalare o regalarsi un oggetto iconico, perché si sa: è il pensiero che conta, ma a volte è bello arricchire la propria casa di  accessori che rispecchiano il nostro stile.

Lo sa bene LoveTheSign che alla giornata degli innamorati dedica una romantica selezione speciale di piccoli oggetti e complementi. Dai vasi a forma di cuore agli accessori per apparecchiare la tavola: quello della piattaforma di e-shop dedicata al design è un inno all’amore per il design e per tutto ciò che è bello.

LoveTheSign | La selezione di San Valentino dedicata a tutti i (design) lovers

LoveTheSign la selezione di San Valentino dedicata a tutti i (design) lovers

Lampada da tavolo LOVE by SLIDE

Love è una lampada da tavolo a forma di cuore romantica e sognante, ideale per creare l’atmosfera perfetta nella propria casa o in qualsiasi tipo di contract. In colore rosso per una luce più calda o nella versione bianca più candida, Love fa innamorare al primo sguardo grazie al suo design fortemente evocativo, creato dal famoso designer Stefano Giovannoni. La forma semplice e il suo significato universalmente riconosciuto rendono Love un ideale complemento di arredo per tutti i gusti.

LoveTheSign la selezione di San Valentino dedicata a tutti i (design) lovers

Vaso LOVE IN BLOOM GIANT by SELETTI

Love in Bloom è sintesi dell’amore che sboccia dal cuore: la particolarità del complemento d’arredo è la rappresentazione reale del muscolo cardiaco, non idealizzato nella classica forma. Ogni componente dell’organo è visibile, mentre le intercapedini dove dovrebbe passare il sangue sono state trasformate in vani per fiori. Un vaso romantico che trasmette ancora più emozione nella versione Giant. Il vaso è realizzato in porcellana, materiale raffinato e adatto a contenere l’acqua per piante e fiori.

San Valentino idee regalo per design lovers da LoveTheSign

Cucchiaio da gelato BIG LOVE by ALESSI 

Disegnato da Myriam Miri e prodotto da Alessi nel 2002, il cucchiaio da gelato Big Love è a forma di cuore. Ideale per tutti gli innamorati che desiderano condividere un delizioso momento e assaporare il loro buon umore. La forma a cuore del cucchiaio è generata dall’unione di due cucchiai singoli, incrociati diagonalmente: è disegnato per rispondere alle caratteristiche tipologiche del cucchiaio da gelato, piatto e affondante, e permette di mangiare in due senza invadere uno la parte dell’altro.

LoveTheSign celebra la festa dedicata ai design lovers

Panchina AMORE by SLIDE 

La panchina romantica Amore appartiene a un’insolita filosofia di lettering, ideata da Giò Colonna Romano: una parola diventa un elemento progettuale e si materializza, trasformandosi in un prodotto capace di comunicare un messaggio.  Amore è in grado di donare un forte impatto visivo a ogni tipo di contract, come ristoranti, hotel e locali, oltre ad essere adatto per spazi domestici, per dare colore a un’ambientazione e renderla giocosa, tipica della collezione Slide. Amore è disponibile anche nella versione laccata.

Da LoveTheSign idee regalo per San Valentino

Fermalibri Scritta Verboom Love by Siderio

Verboom e’ l’esplosione di parole che accompagna e riassume le nostre vite, quelle memorabili che ci fanno riassaporare i ricordi e raccontano chi siamo e verso dove andiamo. La parola LOVE serve per dare un tocco di originalita’ agli spazi della tua casa: puoi utilizzarla come fermalibri, oppure come uno splendido soprammobile da poggiare su mensole e librerie.

L’articolo San Valentino: LoveTheSign celebra la festa dedicata ai design lovers proviene da Dettagli Home Decor.

25 Gennaio 2022 / / My happy place

Sembra incredibile dirlo, ma si, anche noi abbiamo una cucina! Dopo aver affrontato un progetto di ristrutturazione completo, nulla sembrava cosi scontato. Le spese affrontate sono state tantissime, ma grazie ad una buona gestione del budget, siamo riusciti a far rientrare anche la cucina 🙂 … anche se stavamo quasi per dimenticarla.
Dopo tanti dubbi abbiamo optato per una cucina Ikea, per diversi motivi che vi sveleremo tra pochissimo.
La nostra primissima impressione dopo averla vista montata? PERFETTA!
Iniziamo la nostra recensione svelandovi qualche dettaglio in più.

Quello che devi sapere prima di progettare una cucina Ikea

opinioni cucina ikea qualità

Cucina Ikea Voxtorp bianca

Tempi di realizzazione di una cucina Ikea

Innanzitutto vi dobbiamo dire che la nostra scelta è nata principalmente da un fattore temporale, Ikea era l’unica azienda che ci avrebbe fornito la cucina in tempi davvero minimi. In una settimana dall’ordine abbiamo avuto la nostra cucina montata. Tutti gli altri marchi produttori di cucine ci hanno chiesto almeno 40 giorni. In questi giorni le aziende solitamente inviano un tecnico a casa per prendere le misure (in Ikea questo passaggio è facoltativo e a pagamento, stornato poi dal prezzo della cucina una volta acquistata) e progettano i mobili su misura. Mentre Ikea ha dei blocchi standard, di varie misure, che utilizza per poterli adattare a tutti gli spazi.

Come progettare una cucina Ikea

Ricordatevi di prendere appuntamento, prima di recarvi in negozio, per poter progettare (se non lo avete già fatto a casa) la vostra cucina. Dovrete avere con voi tutte le misure della stanza, comprese quelle degli scarichi. Un consulente vi aiuterà nella scelta di colori, accessori e giusta collocazione di ogni pezzo.
Questo è quello che succede nelle famiglie normali, nella nostra un povero consulente Ikea si è scontrato con la furia dell’architetto Andre. Già, perchè Ikea ha delle politiche ben precise, sia sul montaggio che sulle misure necessarie. Richiedono 5cm di spazio laterale da ogni muro. Se quello che volete è una cucina che calza a guanto in un incasso a muro, come nel nostro caso, allora Ikea non è quello che fa per voi. Poi se siete Andrea alla fine riuscirete ad averla vinta firmando uno scarico di responsabilità sull’accortezza delle misure 🙂

opinioni cucina ikea montaggio

Cucina Ikea Voxtorp bianca

Come montare una cucina Ikea

Non sottovalutate il montaggio. Il prezzo per questo servizio aumenta proporzionalmente a quello della cucina. Ma non pensate di poter fare tutto da soli… impossibile! Chi lo fa di mestiere solitamente ci mette circa 6/7 ore (in base anche alle dimensioni della cucina), pensate a quanto tempo servirebbe a noi comuni mortali.
Un escamotage per il prezzo però esiste: fate occhio al totale della cucina escludendo gli elettrodomestici che potete montare da soli, come forno e microonde (il frigo ve lo sconsigliamo, soprattutto se incassato). Se escludete dal prezzo del montaggio alcuni articoli, riuscirete a mantenere basso il costo della cucina, mantenendo comunque tutto nello stesso ordine.

In conclusione, chi monta la cucina Ikea? Fate fare ai bravi tecnici di Ikea 🙂 Riguardo a questo precisiamo che non sarà direttamente Ikea a montare, ma una ditta esterna incaricata da Ikea.

Come pagare una cucina Ikea

Questo è un bel pezzo forte. Ikea vi da la possibilità di finanziare la vostra cucina, fino a 30 mesi, a tasso zero. Quindi alla fine dei 30 mesi avrete pagato esattamente il prezzo che vi era stato proposto all’inizio. Durante la fase di finanziamento fate sempre riferimento al fatto che volete beneficiare di eventuali detrazioni statali attive, in questo modo Agos, che si occupa del finanziamento, inserirà le giuste diciture nei bonifici.

Cucina Ikea opinioni dopo un mese dall’utilizzo

progetto cucina ikea

Il nostro progetto cucina Ikea Voxtorp

 

Dopo alcuni consigli utili che può darvi solo chi ha già acquistato una cucina Ikea, ecco le nostre impressioni dopo averla utilizzata per un pò.

ESTETICA: magnifica, nulla da invidiare alle cucine più rinomate. Ci sono tutte le accortezze di cui si necessita in una cucina.
MATERIALI: non vi aspettate un’anta in legno massello, ma neanche un pezzo di legno tamburato che bussa a vuoto quando lo si sbatte. Il piano in laminato assicura una grande resistenza e le varianti di scelta sono davvero tante, si possono fare dei bellissimi mix di colore e materiale.
ELETTRODOMESTICI: ottimi. Ovviamente dipende un pò dal tipo che andrete a scegliere, ci sono di gamma bassa e di gamma medio alta. Noi abbiamo cercato di prenderli abbastanza buoni e omogenei tra di loro. Per la colonna forno abbiamo scelto ANRÄTTA, sia per il forno che per il microonde e finora sono stati impeccabili, sia per tecnologia che per estetica. Il frigo invece si chiama ISANDE, un total no frost, ottimo per dimensioni e funzionalità integrate.
PREZZO: non è molto distante da quello di alcune cucine più rinomate. Se si progetta una cucina con tanti dettagli e di un certo design, il prezzo non è cosi basso, soprattutto sommando il montaggio. Quindi prima di andare diretti da Ikea vi diciamo di farvi un giro. Ricordatevi però che i tempi non sono gli stessi di Ikea e per noi questo è stato schiacciante nella decisione.

In generale ci sentiamo di poter consigliare una cucina Ikea se riuscirete a fare un bel progetto e sarete assistiti da un buon consulente che sa consigliarvi.

L’articolo Cucina Ikea, opinioni dopo averla testata proviene da My Happy Place.


Una delle domande più frequenti quando si ristruttura casa è: “ma se trasformo il mio impianto di riscaldamento in elettrico/se installo il piano ad induzione/se metto una colonnina di ricarica devo aumentare la potenza del contatore?”

Esistono una risposta semplice e una corretta a questa domanda. In questo articolo le daremo entrambe.

mailling list per ristrutturare casa

“Se metto il riscaldamento con pompa di calore devo aumentare la potenza del contatore?”

“Se installo un piano ad induzione rischio che salta la corrente?”

“E se tengo accesi i condizionatori, il forno, il ferro da stiro, …… tutti insieme mando l’impianto in corto circuito?”

“Ma con la colonnina di ricarica elettrica devo stare attento a quali apparecchi tengo accesi quando metto in ricarica la macchina?”

Senza dubbio negli ultimi anni c’è stata una grossa spinta verso la completa elettrificazione delle case, e quindi le domande qui sopra sono normali e lecite.

Capire se, in seguito ad una ristrutturazione, è necessario modificare anche la potenza del contatore non è particolarmente difficile, ma ogni casa ha una risposta diversa perché in ogni casa viene installato un mix di impianti/apparecchi elettrici, e a gas diversi (oltre ad avere le case stesse dimensioni diverse, cosa che incide non poco).

Se vuoi la risposta semplice alla domanda “devo aumentare il mio contratto di fornitura dell’energia elettrica” eccola: sì, fallo, tanto non sbagli.

Ma la vera questione è di quanto devi aumentarlo. E qui c’è la risposta corretta. Che sarà il tema di questo articolo.

Fino a pochi anni fa la fornitura standard di energia elettrica era di 3kw anche per immobili abbastanza grande. Senza dubbio questa fornitura va ancora bene per molti casi, ma è altrettanto vero che sempre più spesso è necessario passare a 4,5kw, 6kw se non di più proprio perché il numero di apparecchi elettrici è in costante aumento. In una ristrutturazione che ho seguito qualche anno fa siamo dovuti passare a 10kw. In quel caso si trattava di un appartamento molto grande…ma non si tratta di un caso così raro.

La prima cosa a cui si pensa quando si parla di aumentare la taglia della fornitura elettrica è bollette più care. In realtà non è così: la potenza del contatore deve coprire i picchi di energia che presumibilmente verranno richiesti, ma il consumo medio può comunque mantenersi contenuto. Inoltre bisogna tenere in considerazione che passando a soluzioni elettriche ci saranno meno (se non nulle) richieste di gas, con un sostanziale azzeramento di quella bolletta.

Pertanto l’aumento (o diminuzione) delle bollette va visto sempre in ottica globale, non solo della singola bolletta. Parleremo di come ottimizzare questi aspetti nell’ultima parte dell’articolo.

Per capire se e quanto aumentare la potenza di fornitura elettrica dobbiamo chiarire alcuni concetti.

POTENZA INSTALLATA, POTENZA DI PICCO E POTENZA MEDIA

Potenza del contatore elettrico: potenza di picco, potenza media, potenza installata

In casa devi distinguere tra la potenza reale installata, l’energia che presumibilmente costituirà il picco di richiesta e l’energia che mediamente verrà richiesta.

Qui ne parliamo in modo molto maccheronico per capire i concetti, quindi se sei un elettricista, un progettista di impianti elettrici o qualcos’altro con conoscenze tecniche nel settore tappati le orecchie e turati il naso.

La potenza installata è la somma delle singole potenze di tutti gli apparecchi (elettrici in questo caso) che ci sono in casa (o che potrebbero esserci).

Si va dai grandi elettrodomestici (frigoriferi, lavastoviglie, lavatrici, forno, etc.), agli apparecchi per il riscaldamento (pompe di calore, caldaie, ventilconvettori, condizionatori, etc.) ai piccoli elettrodomestici (phon, microonde, televisione, impianto stereo, computer, etc.), agli apparecchi di uso quotidiano (cellulari, tablet, sveglie, etc.), ad eventuali impianti di sicurezza (antifurto, videosorveglianza), senza scordarsi dell’illuminazione.

Conoscere questa potenza è fondamentale per progettare e sezionare correttamente un impianto elettrico (ne abbiamo parlato in questo articolo). Lì troverai alcune informazioni che ti daranno una prima idea sulla necessità o meno di aumentare la potenza del tuo contatore. Però il fatto è che basarsi su questo dato è fuorviante.

Abbiamo poi la potenza media utilizzata: cioè di questi apparecchi quali in un utilizzo standard verosimilmente funzioneranno in contemporanea?

Il calcolo della potenza media è utile per comprendere quali saranno i consumi sulla base di cui pagherai le bollette. E il suo calcolo dovrebbe essere fatto a livello stagionale. Infatti, al netto degli apparecchi che rimangono accesi continuativamente (ad esempio frigorifero e sistema produzione acqua calda), gran parte dell’energia consumata in una casa è dovuta a due consumi variabili legati alla stagionalità: riscaldamento/raffrescamento e illuminazione.

In estate ad esempio utilizzeremo i condizionatori/ventilconvettori per raffrescarci ed avremo meno bisogno di accendere le luci perché le giornate sono lunghe.

In inverno invece utilizzeremo i condizionatori/ventilconvettori/termosifoni/etc. per riscaldarci e terremo le luci accese per molte ore.

Durante le mezze stagioni probabilmente non consumeremo nulla di riscaldamento/raffrescamento e terremo le luci mediamente accese.

Conoscere mediamente quale sarà la potenza consumata in ogni stagione ti consente di tenere un corretto bilancio familiare, ma utilizzare questo dato per decidere la taglia del tuo contratto di fornitura dell’energia elettrica è sbagliato.

La potenza media impiegata inoltre è utile per fare un corretto dimensionamento degli impianti fotovoltaici. Infatti è inutile farlo sul massimo della potenza installata (quando mai tutti gli apparecchi verranno utilizzati in contemporanea?) e nemmeno sulla potenza di picco stimata (ne parliamo qui sotto). L’impianto fotovoltaico deve essere in grado di sopperire a una parte significativa dei consumi elettrici, non di farti staccare completamente dalla rete elettrica (sì, puoi anche perseguire questo scopo…ma devi fare una valutazione costi/benefici che non è oggetto di questo articolo).

La potenza di picco è quella da utilizzare per determinare la taglia del contratto di fornitura. Che poi parliamo di una potenza di picco stimata.

Questa è infatti la potenza massima che presumibilmente potrebbe essere richiesta in condizioni particolari che sappiamo si verificheranno durante l’anno (anche se non sappiamo con precisione quando).

Ad esempio in periodi di freddo intenso sarà necessario accendere alla massima potenza tutti i condizionatori/ventilconvettori/termosifoni/etc., inoltre potresti mettere in funzione contemporaneamente i grandi elettrodomestici e qualche piccolo elettrodomestico (lavastoviglie, forno, lavatrice e un phon) a cui aggiungere gli apparecchi sempre accesi e qualche altro (televisione, caricabatterie, etc.).

Si tratta di casi rari, che possono durare poco tempo (anche poche ore) ma che devono essere considerati tra i vari scenari possibili: la taglia del contratto elettrico va basata su questi possibili picchi di richiesta (che bada bene sono inferiori alla potenza complessiva installata in casa). Lo scopo è non ritrovarti senza energia all’improvviso perché è saltato il contatore.

mailling list per ristrutturare casa

CALCOLARE LA POTENZA DI PICCO

Calcolare la potenza necessaria in casa non è molto difficile: hai bisogno solo di alcuni dati e di capire alcuni concetti.

Prima cosa: finora stiamo parlando di potenza, ma cos’è?

La potenza è la quantità di energia (in fisica chiamato lavoro) che viene fornita in un dato momento (unità di tempo).

L’energia può essere di varia natura: meccanica (pensa alla potenza di un’automobile), termica (pensa alla potenza di riscaldamento di una caldaia a gas), elettrica (pensa a quanta energia è in grado di fornire una lampadina). L’unità di misura per tutte le potenze è il Watt.

Quindi, tornando alla potenza elettrica, ogni apparecchio elettrico ha una potenza massima espressa in Watt (W). Questo dato lo trovi nelle targhette che ogni apparecchio elettrico deve avere.

La potenza massima richiesta in una casa è la somma di tutte le potenze di tutti quanti gli apparecchi presenti se venissero accesi in contemporanea. In una casa moderna potremmo trovare:

  • Pompe di calore per il riscaldamento
  • Terminali riscaldamento (ventilconvettori/split/etc.)
  • Boiler o Pompa di calore per l’acqua calda sanitaria (possono coincidere con le prime)
  • Apparecchi illuminanti
  • Grandi elettrodomestici (frigo, forno, lavastoviglie, lavatrice, piano ad induzione)
  • Piccoli elettrodomestici (televisori, apparecchi cucina, computer, aspirapolveri, etc.)
  • Colonnina di ricarica elettrica
  • etc.

Questi chiaramente sono solo i principali, ma ce ne possono essere molti altri.

Calcolare la potenza installata significa prendere per ogni apparecchio la potenza massima assorbita (indicata nelle targhette in watt) e sommarle. Un’operazione semplice in fondo. Come abbiamo già accennato da questa somma vengono dei valori molto alti. In un appartamento medio puoi arrivare tranquillamente a 10 kW di potenza installata (diecimila Watt).

Ma come abbiamo detto non è questa la potenza su cui dimensionare il contratto di fornitura di energia elettrica. Devi prendere la potenza di picco ipotizzata.

Si tratta di un conto che di solito fa un progettista di impianti (alle volte anche gli installatori), figura che dovrebbe essere presente quando si pensa di rifare gli impianti e passare tutto all’elettrico. Ad ogni modo due conti della serva li puoi fare anche tu per capire se devi aumentare la taglia del contatore: simula degli scenari realistici e somma la potenza elettrica richiesta da parte di ognuno degli apparecchi installati.

COME SCEGLIERE LE OFFERTE LUCE (E GAS) DOPO UNA RISTRUTTURAZIONE

A questo punto, determinata la potenza che ti serve, puoi valutare se è necessario aumentare la fornitura e contemporaneamente se mantenere o cambiare il fornitore di energia.

Come sai ultimamente il costo dell’energia è salito notevolmente, ci sono stati aumenti delle bollette di oltre il 50%. E questo vale sia per l’energia elettrica che per il gas.

La realtà è che il costo dell’energia è aumentato di molto più del 50%. Infatti la cosiddetta componente energia è solo una quota parte dell’importo di una bolletta.

L’Autorità per l’energia elettrica, il gas ed il sistema idrico (AEEGSI) tiene delle statistiche in merito. Eccole:

  • Spesa per la materia energia (47,65%)
  • Spesa per il trasporto e la gestione del contatore (20,18%)
  • Spesa per oneri di sistema (18,96%)
  • Imposte (13,21%)

Quindi la componente energia incide per meno della metà sull’importo della bolletta. Pertanto ad un ipotetico raddoppio del costo dell’energia non corrisponde un raddoppio della bolletta ma un aumento di circa il 50% (che comunque è una somma importante).

Ho voluto verificare questi dati, così ho preso la bolletta di casa mia e me la sono guardata per confrontarla con questi dati. Eccola (nb: vivo in un mini appartamento, mi riscaldo con un sistema elettrico e sono spesso fuori per lavoro):

Su una bolletta di 46,71€ abbiamo:

  • Spesa per la materia energia = 19,98€ (47,05%)
  • Spesa per il trasporto e la gestione del contatore = 8,91€ (20,98%)
  • Spesa per oneri di Sistema (attività commerciali + dispacciamento) = 8,73€ (20,56%)
  • Imposte = 4,84€ (11,41%)

Direi che bene o male ci siamo con i dati di AEEGSI.

Quindi, detto che il costo dell’energia è aumentato e che probabilmente dopo una ristrutturazione bisognerà rivedere la propria fornitura di energia elettrica, è importante seguire dei criteri per scegliere il nuovo contratto o fornitore.

A tal proposito ecco alcuni consigli del sito prontobolletta che mi ha aiutato a scrivere questo articolo.

Punto 1: costi di variazione del contratto di fornitura

Se decidi di mantenere il tuo vecchio fornitore dovrai contattarlo per chiedergli l’aumento (o la diminuzione). Se invece decidi di cambiarlo dovrai comunicare contestualmente anche la potenza che desideri ti venga fornita.

Dato il contratto di 3kw come base (con i relativi costi di prima attivazione o voltura), ci saranno dei costi fissi da sostenere, che ci vengono dati da ARERA (autorità dell’energia). Fino a tutto il 2023 ci sono delle agevolazioni.

  • 55,66€ per ogni Kw aggiuntivo per i clienti domestici fino a 6kw (da gennaio 2024 saranno 70,41€)
  • 23,00€ per oneri di gestione
  • Da gennaio 2024 ci saranno anche 25,81€ di oneri amministrativi

Così puoi già farti una prima idea dei costi che affronterai. Naturalmente si tratta di costi Una-tantum.

Ma dati questi costi fissi sono altri gli elementi su cui dovrà basarsi la tua scelta tra un fornitore e l’altro.

Punto 2: costo della componente energia

La prima cosa da verificare è chiaramente il costo della componente energia. In Italia vige il libero mercato, quindi ogni fornitore può dare una propria quotazione all’energia che vende.

Ti voglio evidenziare che oltre al libero mercato esiste anche il mercato tutelato (servizio di maggior tutela), in cui il costo della componente energia è stabilito trimestralmente dall’Autorità dell’Energia (ARERA) sulla base dell’andamento dei prezzi delle materie prime.

Oltre ad avere un prezzo “calmierato”, chi aderisce al servizio maggior tutela non trova in bolletta le perdite di rete (sempre da Arera).

Però non è detto che il servizio maggior tutela sia più conveniente rispetto al libero mercato, anzi solitamente alla fine si spende di più. La cosa positiva è che è più stabile.

Purtroppo questa opzione dal 2023 non sarà più possibile, in quanto il servizio di maggior tutela verrà dismesso (è stato prorogato di un anno perché doveva cessare nel 2022).

Punto 3: offerte complete

Una volta valutato il costo della componente energia  è utile fare delle considerazioni in merito a quali fonti energetiche ci servono: solo elettricità o anche gas?

Se serve una doppia fornitura sarebbe importante, ai fini del risparmio, valutare offerte tutto compreso: cioè che con un unico fornitore contemplano offerte luce e gas. Chiaramente se sei passato ad una casa totalmente elettrica non è un problema, ma se hai ancora un consumo misto potrebbe essere utile valutare un fornitore che garantisca sia la fornitura elettrica che quella del gas.

Ma le offerte tutto compreso possono riguardare non solo luce e gas. Altro aspetto da tenere in considerazione sono i servizi extra: un accesso a internet è ormai obbligatorio in tutte le case e se vai da un fornitore specializzato le tariffe possono essere alte. Ci sono molti fornitori di energia elettrica e gas che garantiscono anche l’accesso alla fibra o ad internet veloce. Cosa utile se hai realizzato un impianto domotico, che ti consente di monitorare in remoto la casa.

Punto 4: fonti sostenibili

Infine, visto che è un tema ormai molto attuale, verifica se il tuo fornitore di energia utilizza fonti sostenibili per produrre questa energia. Non ha senso investire in alternative ecologiche e optare per un fornitore che non persegua gli stessi obiettivi.

TRANSIZIONE ENERGETICA E AUMENTO DEI COSTI DELL’ENERGIA NON DEVONO SPAVENTARE

Non c’è dubbio che negli ultimi anni le richieste di energia elettrica ai fini domestici siano cresciute in modo importante.

I motivi sono vari: partendo dal numero sempre crescente di apparecchiature che abbiamo in casa, per continuare con la conversione di impianti di riscaldamento a gas (caldaia + termosifoni) in elettrici (pompa di calore + termosifoni/radiante/ventilconvettori/etc.).

Tutto ciò promosso da una campagna mediatica che racconta di un’energia elettrica “green e che fa bene alla terra”.

Su questo aspetto è necessario fare una riflessione: l’energia elettrica non è ancora una fonte energetica pulita, ma lo è potenzialmente.

Lo è sicuramente perché consuma meno risorse naturali (gas, carbone, legno, pellet, etc.) e gli apparecchi che la usano sono sempre più efficienti. Non lo è ancora perché buona parte dell’energia elettrica è ancora prodotta utilizzando risorse naturali (ci sono molti impianti in cui si brucia gas e carbone per realizzare energia elettrica).

Siamo in un periodo di transizione: cioè stiamo convertendo gli apparecchi che consumano risorse naturali in apparecchi elettrici e stiamo convertendo i sistemi di produzione dell’energia elettrica in sistemi che non prevedono l’utilizzo di risorse naturali (quindi dal gas e carbone al fotovoltaico, eolico, idroelettrico, etc.). Quindi la transizione elettrica ha una sua logica.

Questo pare essere un concetto che non capiscono (o fingono di non capire) le persone che sono contro l’elettrico. Affermano che è vero che le apparecchiature che utilizziamo inquinano poco ma che per produrre l’energia elettrica si inquina molto. Hanno ragione, per ora è così e lo sarà ancora per molto. Ma si chiama appunto transizione per qualche motivo.

Le macchine costruite durante la prima rivoluzione industriale (non mi riferisco alle automobili ma ai macchinari delle fabbriche) erano realizzate utilizzando i vecchi metodi (lavoro umano + lavoro animale). Questo fino a quando non sono state costruiti macchinari in grado di costruire altri macchinari. Col tempo avverrà la stessa cosa per la produzione di energia elettrica.

Chiusa questa riflessione, abbiamo evidenziato come ci sia un generico aumento del costo dell’energia (elettrica, metano e qualsiasi altra energia) dovuto a tante cause, tra cui anche la pandemia da cui stiamo uscendo.

Fino a poco tempo fa chi vendeva impianti di riscaldamento elettrici diceva che le bollette sarebbero diminuite. Ora forse non è altrettanto semplice fare questa affermazione, ma il dato di fatto è che in questo periodo in particolare è importante adottare uno stile di vita rispettoso dell’ambiente, razionalizzare i consumi (per diminuirli) e valutare in modo consapevole tra i vari fornitori di energia elettrica.

Chiudo questo articolo riportandoti una mia esperienza su questo ultimo aspetto: qualche mese prima dell’aumento dei costi dell’energia avvenuto a fine 2021 ho cambiato fornitore di energia elettrica perché pagavo bollette che mi sembravano esagerate per dimensioni della casa e utilizzo che ne facevo.

Con il passaggio al nuovo fornitore le mie bollette sono scese di circa il 40%.

Forse ne vale la pena.

mailling list per ristrutturare casa

L’articolo Come capire se devi aumentare la potenza del contatore elettrico dopo la ristrutturazione sembra essere il primo su RistrutturazionePratica.


L’articolo Quale frigorifero scegliere nel 2022 è stato scritto da Biagio Barraco e si trova su Questioni di Arredamento.

Design, funzionalità, innovazione e precisione: queste sono le caratteristiche che fanno del frigorifero French Door di Signature Kitchen Suite uno dei migliori frigoriferi da scegliere nel 2022. La cucina è l’ambiente della casa dove il design si fonde con funzionalità, tecnologia e precisione, soprattutto se si parla di elettrodomestici innovativi, e chi ama cucinare sa bene quanto sia importante la conservazione della materia prima.

Signature Kitchen Suite, azienda del gruppo Lg Electronics, vanta elettrodomestici da cucina di alta gamma dalle performance di alto livello, tecnologia smart e design ricercato.

Perché scegliere il frigorifero French Door di Signature Kitchen Suite?

Due sistemi di raffreddamento indipendenti.

Il modello French Door è dotato di due compressori Linear Inverter, che assicurano, affidabilità e silenziosità ai massimi livelli. Ogni vano è gestito da un evaporatore dedicato, per assicurare la massima precisione in termini di gestione della temperatura.

La versatilità del cassetto Convertible Drawer

Una sorta di 3 in 1; può diventare frigorifero, congelatore o cassetto con temperature personalizzate. Può essere impostato in modo indipendente in4 temperature predefinite e qualora servisse più spazio può essere impostato come frigorifero o congelatore, prendendo quindi in automatico la stessa temperatura dei vani superiore o di quello inferiore.

Dispenser integrato per il ghiaccio e per l’acqua

Nella parete interna laterale è integrato un dispenser l’acqua fredda, che si aziona con una leva direttamente a contatto con il bicchiere. Facile e semplice da utilizzare, il dispenser non toglie spazio utile alla capacità del frigorifero, anzi, i frigoriferi sono dotati in aggiunta anche di auto ice-maker, con capienza fino a 2,3 kg di cubetti di ghiaccio.

Illuminazione LED a induzione

Quante volte capita di aprire il frigorifero e di trovarsi in difficoltà perché la luce è oscurata da qualche prodotto all’interno? Signature Kitchen Suite propone il sistema intelligente True-View™ per avere sempre luce discreta e puntuale su ogni ripiano, ma mai direttamente rivolta verso lo sguardo di chi apre il frigorifero, grazie al funzionamento a induzione magnetica. Ogni ripiano ha una sua illuminazione e può essere regolato oppure spostato a seconda delle esigenze. Anche i piccoli balconcini laterali e il contenitore dedicato agli snack sono riposizionabili e removibili per avere la massima flessibilità nell’utilizzo.

Un design pratico ed elegante

Grazie al sistema Lift and Go™ ogni alimento trova il suo posto, grazie anche ai balconcini regolabili e ai cassetti molto capienti. Anche il contenitore snack si può facilmente riposizionare, più in alto o più in basso, creando così spazio anche per i grandi volumi come i piatti di portata, le tortiere, i box pizza, le insalatiere, la frutta o la verdura.

Il vetro e il metallo sono i materiali utilizzati per gli interni; non sono solo belli dal punto di vista estetico, ma sono anche stati progettati per fare in modo che il congelatore lavori con una variazione massima della temperatura pari a 1 grado rispetto al valore impostato. In questo modo il freddo può essere trasferito velocemente e in maniera efficiente, senza sprechi.

Inoltre il modello French Door di Signature Kitchen Suite è personalizzabile con lo stesso materiale e le stesse finiture della cucina, ma in alternativa è disponibile anche il kit di porte in acciaio inox con logo marchiato Signature Kitchen Suite.

Un frigorifero intuitivo e sempre connesso

Tutti gli elettrodomestici da incasso Signature Kitchen Suite sono a prova di WI-FI con la possibilità di essere connessi ai sistemi di controllo di tutta la casa e di essere comandati e monitorati a distanza grazie alla App dedicata. In particolare il frigorifero è dotato di Wi-Fi abilitato per il controllo SmartThinQ® con applicazione disponibile per iPhone e per Android.

Vota questo post

L’articolo Quale frigorifero scegliere nel 2022 è stato scritto da Biagio Barraco e si trova su Questioni di Arredamento.