Regalo di Natale 2020 Made in Italy e artigianale è un must.
Chi mi segue sulle storie Instagram, sa che ho deciso di fare un calendario dell’avvento un pò particolare quest’anno. Quindi made in Italy e artigianale per il regalo di Natale 2020 diventa un must. Ecco qui sotto tutti i miei suggerimenti della settimana scorsa.
Alessandra Marzatico @ assiaartstudio
Alessandra ad Ottobre 2019 esce dall’ultima agenzia dove lavorava come web designer. Aveva anche cambiato da poco la casa. Tra i vari task che aveva nella lista casa, c’era quella di trovare un grande quadro per la parete del salone. Ma non trovava nulla, quindi ha iniziato a dipingere lei. Aveva iniziato a dipingere con l’unico scopo di realizzare il quadro per il suo salone. Appena fuori dal tunnel di un brutto momento, facendo una cosa apparentemente frivola, senza preoccuparsi del risultato. Ma concentrandosi solo sul piacere di provarci, si è delineata una nuova fase della sua vita. Tutti i suoi lavori sono opere autentiche originali e non riproducibili.
Design Espresso
Salvatore Borriello e Alfonso Cantile le loro strade si sono incrociate durante il periodo universitario alla facoltà di Architettura di Napoli, a metà degli anni ’90. Nel 2015 decidono di partecipare al fuori salone di Milano con il loro marchio e una collezione di prodotti d’arredo. Tutti pezzi personalizzabili, dal design essenziale, immediato e ironico. Realizzati da piccoli laboratori artigiani. Design Espresso sta crescendo, diventando sempre di più il laboratorio dove sperimentare ed esprimere la loro visione del design, seguendo il magico percorso che unisce l’idea alla sua materializzazione. La loro filosofia: Il design non salva il mondo ma contribuisce a migliorarlo.
Maria Tarantino
Vive a Bari ed è un ingegnere strutturista. Da qualche anno ha la passione per i fiori di carta crespa, ai quali ha dedicato studio e impegno. E’ diventata una seconda attività, che porta avanti con amore e cura. I suoi fiori non sono riproduzioni, fac-simili, ma ritratti tridimensionali; sono un omaggio alla Natura che è la sua fonte di ispirazione. In ciascuno di essi, c’è un pezzetto di lei, dei suoi stati d’animo, dei suoi pensieri, del suo sguardo sul mondo.
Arual Ceramics
Laura Moretti si è avvicinata al mondo di ceramica da più di dieci anni, quando al liceo artistico ha avuto il primo approccio non ludico con questo materiale. Col tempo non ha mai abbandonato la sua passione, ha creato il suo stile negli anni ispirandosi principalmente a forme e palette naturali. Grazie agli studi in ambito naturalistico che le hanno permesso di conoscere organismi dalle forme e combinazioni cromatiche interessanti, fondendole con la sua fantasia. Lavorare la ceramica, è per lei grande fonte di gioia ed è per questo motivo che da un paio di anni sta cercando di trasformare tutto ciò in una professione. Ha un shop online su Etsy.
Un’interazione tra due menti e quattro mani che pensano e creano secondo visioni e progettualità condivise e complementari s’incontrano nel progetto Lait Luce. Annalisa e Miro cercano di Illuminare ambienti spogliandosi dall’obbligata convenzione di seguire gli schemi e le mode del momento. Lait Luce sposa il Recycling design nell’ottica dell’ecosostenibilità: reinventare attraverso l’utilizzo ed il riuso di oggetti e forme inizialmente concepiti per altri scopi, ridisegnare e progettare una luce, senza mai perdere di vista le emozioni e i sentimenti.
Scaramaz
Fabrizio Crescentini, Maestro d’Arte in Ceramica, e da quasi vent’anni lavora nel suo laboratorio di Rimini. Qui è nato Scaramaz, un progetto in cui crede molto. L’idea è partita da un’esigenza: ascoltare al meglio musica, radio e video sullo smartphone. Tutto è nato da un semplice disegno, che nelle sue mani è diventato un primo modello in argilla fino alla definitiva forma in gesso. La tecnica è quella del colaggio, dove l’argilla, allo stato liquido di barbottina, viene colata dentro i loro stampi in gesso per diventare uno Scaramaz.
Se l’articolo ti è piaciuto, è stato utile e hai trovato le informazioni che stavi cercando, allora condividilo utilizzando uno dei tasti qui sotto. Puoi anche iscriverti con la tua e-mail al blog per non perderti i post e seguirmi su Instagram , facebook e Pinterest per rimanere sempre aggiornato.
Il decluttering è fondamentale per iniziare a vivere una nuova vita e ristabilire il nostro benessere psico-fisico.
Credits: semplice come
La parola decluttering vuol dire “riordino”; si parte dagli oggetti che non ci servono o non ci piacciono più, per poi decidere se buttarli, venderli o regalarli. Una volta finito di fare questa operazione sarete pronti per riorganizzare gli oggetti rimasti e sistemarli al meglio.
Vi servirà un po’ di tempo per farlo, ma vedrete che alla fine ne sarà valsa davvero la pena!
La prima cosa da fare è munirvi di scatole diverse: una conterrà tutte le cose da buttare, una tutte le cose da regalare, una tutte le cose da vendere.
Credits: the spruce
Ora siete pronti per cominciare a fare decluttering!
“Riordinando si mette in ordine il passato, si prende coscienza di ciò che conta davvero nella nostra vita e ciò che invece non serve”.
Marie Kondo
E ora da che parte comincio?
Partite dalle cose semplici: buttate tutto ciò che è scaduto o che non può più essere utilizzato e che sta occupando spazio prezioso! Ecco una piccola lista che può esservi utile per cominciare.
Dispensa e frigo: tirate fuori tutto quello che c’è nella dispensa e nel frigo e buttate tutto ciò che non si può più consumare;
Medicinali: fatevi un giro nel vostro armadietto dei medicinali e buttate tutti quelli che non sono più utilizzabili. Nelle farmacie ci sono dei secchi appositi per potersene liberare;
Cosmetici: dopo l’apertura possono restare aperti dai 6 ai 24 mesi, controllate l’etichetta sul retro. Ricordate che i cosmetici scaduti possono provocare delle reazioni cutanee. Buttate tutto!
Documenti: lo so, noia mortale, ma le nostre case sono sempre sommerse di carte, bollette, documenti, fatture… prenditi del tempo e seleziona; elimina tutti quelli di cui non hai più bisogno, le bollette ad esempio, devi tenerle per un massimo di 5 anni dalla scadenza, il resto lo puoi buttare! Poi prendi delle cartelline e dei faldoni e organizza quelli rimasti, creando una sezione per le bollette, documenti della casa, documenti della macchina, etc.
Per fare decluttering ci vuole coraggio!
È arrivato il momento di selezionare i tuoi vestiti! Svuota l’armadio e mettili tutti sul letto: questo è un buon modo per rendersi conto della grande quantità che ne possediamo e realizzare che non ne usiamo neanche la metà.
Credits: this is insider via Pinterest
Comincia dalle cose fuori moda, quelle che non metti da una vita e quelle che “non si sa mai”, ti assicuro che non le metterai mai più! Poi passa a tutto quello che non è più della tua taglia, che sia troppo grande o troppo piccolo.
Se i vestiti che hai deciso di eliminare sono ancora buoni, potresti allestire un mercatino a casa tua, qualche tua amica ne approfitterà e sarà un modo divertente per passare una serata in compagnia.
Se sei arrivato a questo punto hai superato la parte più dura: iniziare!
Per tenere sotto controllo la situazione ricorda la regola +1-1: se una cosa entra in casa, un’altra deve uscire!
Hai bisogno di aiuto per il decluttering? Puoi contattarmi sul sito www.sphomecoming.it.
Leggi tutti gli articoli della rubrica Home therapy.
Il grande protagonista degli addobbi natalizi è l’albero. Lasciati ispirare da queste idee e diffondi la magia del Natale in tutta la casa.
Il Natale è dietro l’angolo e sappiamo tutti che questo del 2020 sarà particolarmente strano e diverso. Meno persone, meno ritrovi, meno feste. Tuttavia Natale porta sempre una grande magia, che negli ultimi anni è condivisa anche attraverso le foto sui social. Ecco perché ci sembra il modo migliore per entrare in pieno mood natalizio, quello di “spiare” gli addobbi e gli alberi più belli ed originali visti su Instagram. [fonte immagine di apertura @houseofhire]
In questo modo si scoprono alcune tendenze, nonché qualche piccola regola da applicare a casa nostra e da tenere buona anche per il prossimo anno o per gli anni a venire. Perchè non dimentichiamoci che l’albero di Natale in quanto “decorazione” fa parte integrante dell’arredamento e questi alberi ce lo dimostrano.
Ad esempio, la posizione dell’albero è importante, ma lo sono anche le sue dimensioni. E’ fondamentale che sia proporzionato alla stanza e all’altezza del soffitto, in modo che non appaia un “ufo” fuori misura.
Un’altra cosa importante, è considerare colori e stili della propria casa prima di scegliere le decorazioni natalizie. Pensare quindi al tema per gli addobbi di Natale (elegante, nordico, tradizionale, naturale, eclettico…) oppure partire da una combinazione di colori o comunque considerare entrambi gli aspetti. Gli ambienti che suscitano maggior interesse e successo, infatti, sono quelli addobbati con tonalità e stili che riprendono quelli dell’arredamento.
Infine, se hai decorato l’albero con cura, non dimenticare la base. Un modo decorativo molto semplice, da copiare dalle foto viste su Instagram, è posizionare diversi pacchetti regalo dai colori in armonia e ben curati nei dettagli: scegli alcune carte regalo che si abbinano agli ornamenti dell’albero o all’arredamento della stanza.
Su Instagram non è possibile fare una buona selezione come avviene su Pinterest, perché IG non è un motore di ricerca e le hastag non sempre indicano immagini pertinenti o con fonte certa (ci teniamo sempre ad indicare la fonte o il nome del fotografo). Comunque abbiamo scelto, tra le cose viste, una decina di diversi ambienti con albero di Natale che rispecchiano un po’ tutti gli stili, dallo stile tradizionale ai colori innovativi. Perchè, per fortuna, non abbiamo case e gusti tutti uguali! 😉
Unisciti a noi in questo magico tour illuminato dagli alberi di Natale più belli o originali visti su Instagram!
L’albero di Natale sistemato davanti ad uno specchio è una idea da prendere in considerazione: sullo specchio si riflettono le lucine e si moltiplica l’atmosfera luminosa durante le serate di dicembre. [fonte @patina_pine]
Seguendo lo schema cromatico e lo stile della casa, l’albero di Natale qui si impreziosisce di decorazioni brillanti (come l’argento e l’oro) e naturali seguendo una palette di colori neutri. [fonte @nestedsanctuary]
Domina ormai da anni la tendenza dello stile Scandinavo, quindi non potevamo non scegliere un ambiente accogliente, illuminato dai toni chiari con l’albero di Natale minimal, che cattura l’attenzione grazie solo alla sua presenza. [fonte @homewithkelsey]
In tutto lo splendore e l’opulenza della tradizione natalizia, i colori pastello, come questi sui toni rosa, si sono insinuati ormai da alcuni anni. [fonte @theviewfromtobaccoroad]
Che l’albero di Natale sia un must non vi è dubbio, ma è bello anche divertirsi a decorare l’angolo del camino. I ricchi addobbi riflettono la sensibilità e l’estetica dell’arredamento in stile cottage americano. [fonte @corbelcottage]
Non si può dire che questa camera da letto non sia confortevole ed Hygge. L’albero di Natale è semplice e nordico, abbellito solo da una fila di lucine e da un cesto che nasconde la base. La semplicità è la chiave per ottenere un arredo natalizio accogliente ed elegante. [fonte @marzena.marideko]
Optare per il classico colore bianco per le decorazioni natalizie, è una scelta sempre raffinata. Questo albero di Natale rispecchia lo stile naturale e Boho Chic della casa ed è bello proprio per la sua semplicità. [fonte @thewhitehoneyhome]
Un tocco di blu in questo albero di Natale iper decorato, in una casa in stile Farmhouse. Il blu si abbina al colore celeste delle pareti, mentre le decorazioni bronzo richiamano il colore beige delle tende. Nulla è lasciato al caso. [fonte @cutertudor]
C’è chi dice che il colore rosso non può mancare a Natale, eccolo accontentato. Il rosso qui si sposa con bianco e argento. Una variante dello stesso stile precedente, ma nel più tradizionale dei colori, che in una casa dove predominano il bianco e il legno diventa l’unica nota accesa. [fonte @shegaveitago]
Ancora una casa in stile Farmhouse, che è tra gli stili più amati dalle instagrammer americane (o almeno è quello che ci fa vedere il logaritmo!). Questo albero di Natale di medie-piccole dimensioni è in bianco e nero e può inserirsi anche in una casa in stile Industriale. [fonte @willowbloomhome]
Per le amanti dello stile Shabby Chic, questo soggiorno romantico addobbato a festa potrà essere fonte d’ispirazione. Ornamenti dai colori chiari e neutri misti all’oro per feste ricche di bagliore e decorazione. [fonte @shabbyfufu]
Cambiamo totalmente genere e tuffiamoci in un mondo di colori e decorazioni fai da te e tutte perfettamente coordinate. Con un pizzico di fantasia puoi personalizzare il tuo albero di Natale per renderlo più giocoso ed eclettico, all’insegna del DIY. [fonte @kailochic]
Questo altissimo albero di Natale è perfettamente integrato all’arredamento della casa ed è tremendamente chic. Niente da aggiungere. [fonte @thehillarystyle]
Questo albero sui toni rosa lo abbiamo scelto perchè si trova in una camera di una bambina (il che già è abbastanza originale per noi europei) e perchè dimostra che non dobbiamo avere per forza alberi enormi se lo spazio è poco. Puoi scegliere l’albero più piccolo da appoggiare su un mobile. [fonte @down_mulberry_lane]
Come può essere l’albero in una casa in stile eclettico? Niente di eccessivo per non sovraccaricare l’ambiente. I colori, ancora una volta, si abbinano a quelli dell’arredamento. [fonte @eclectic_twist]
Infine, tartan in rosso e blu in una casa dai toni neutri dallo stile classico. [fonte @herrhome]
Diverso tempo fa abbiamo già parlato di alberi di Natale, suggerendo idee creative e che si allontanano dall’idea tradizionale di albero di Natale: 10 Alberi di Natale alternativi .
Segui le novità del blog! Metti mi piace alla pagina Facebook di Case e Interni!
Sono cosi’ felice di mostrarvi lo spettacolare showroom DeGournay di Parigi, progettato da India Mahdavi come parte dell’evento Deco Off 2020. Solo India Mahdavi poteva creare un favoloso ed accogliente boudoir che riesce ad essere contemporaneamente molto belle epoque ed incredibilmente di tendenza. La designer ed architetto di origini iraniane-anglo-egiziane e’ indubbiamente illustre maestra nel creare associazioni di colori inaspettate e nel declinare al meglio tonalita’ brillanti e coraggiose, vestendole con dettagli femminili e con forme inusuali.
Lo showroom e’ composto da due grandi stanze. La stanza lounge con grandi sedute in velluto viola e’ imbellita dalla carta Abbasi in The Skycommissionata dallo storico atelier francese De Gournay. Il murales, parte della collezione PPP e’ ispirato dal lavoro del miniaturista Iraniano del sedicesimo secolo Reza Abbasi; la scena e’ pitturata a mano su una seta color verde acquamarina pallido. La moquette lilla, soffice e sontuosa, unisce questo spazio con la stanza adiacente tappezzata dalla versione arancio della carta Chez Nina. Immancabili nei progetti di India le poltroncine a fiore Charlotte in velluto rosa cipria.
Fotografie di Rebecca Reid (cortesia di De Gourney)
Quale evoluzione c’è stata negli interni e come saranno concepiti gli spazi nella casa post Covid-19?
In tutto il mondo proseguono i lockdown con differenti limitazioni a seconda del paese.
Durante i mesi senza blocchi sono molte le persone che hanno dimostrato di essere cauti continuando a seguire le abitudini acquisite nel corso del lockdown totale della scorsa primavera.
Dal tenersi alla larga dagli spazi pubblici, trasformando la casa in uno spazio multifunzionale, all’acquisto di prodotti per migliorare l’umore,
ecco alcune delle indicazioni chiave per emergere dal Covid-19:
Spazi flessibili e arredi multitasking
La casa era il luogo in cui tornavamo dall’ufficio, dalla scuola, dalla palestra o dalle giornate trascorse fuori con gli amici.
Oggi è il luogo in cuiviviamo, lavoriamo e giochiamo.
Le nostre case ora ospitano tutte le nostre attività e per questo devono essere estremamente flessibili.
E’ importante creare angoli con fantastici sfondi per riunioni digitali, dove possiamo impegnarci nel lavoro senza essere disturbati o disturbare gli altri.
Tutti i nostri oggetti, mobili e complementi dovranno essere multitasking e più intelligenti per agevolare la nuova vita domestica.
Tendenze che migliorano il nostro umore
I consumatori,
sempre più spesso,
acquistano in base al proprio umore più che per bisogno:
la scelta di un oggetto piuttosto che un altro non dipende solo dal prezzo, ma soprattutto da come si sente.
Naturalmente l’ambiente in cui viviamo ha un forte impatto sul nostro stato d’animo.
Di fronte al Covid-19 e a un’economia in difficoltà, le persone prediligono i colori brillanti e pastello mescolati insieme che migliorano l’umore e favoriscono uno stato d’animo più ottimistico.
La casa post-Covid-19:ecco come saranno concepiti gli interni con più privacy
Con l’incremento esponenziale di persone che restano o lavorano da casa, è inevitabile un cambio di tendenza nell’interior design:
si passerà dai progetti open space alla progettazione di ambienti più raccolti e con maggiore privacy,
Inoltre,
tornerà l’ingresso separato, totalmente inesistente nelle case open space, per disporre di uno spazio sicuro nel quale riporre scarpe, cappotto e borse che portiamo dall’esterno, dove non mancherà il gel per santificare le mani e un sistema di illuminazione UV per sterilizzare il telefono e le chiavi prima di accedere nel resto della casa.
Molte persone si sentiranno più sicure tra le mura domestiche piuttosto che all’interno di un locale affollato,
mai come quest’anno la cucina è stata il fulcro della casa e continuerà ad esserlo anche in futuro.
Nel corso del primo lockdwon molti di noi si sono rifugiati in cucina sperimentando nuove ricette e cucinando ottimi piatti come al ristorante,
questo ha riconfermato la tendenza d’arredo che ha come protagonista la cucina moderna aperta sul living.
Case più sane
Oltre al ritorno dell’ingresso separato nel quale lasciare tutto ciò che portiamo dall’esterno, c’è un forte interesse verso nuovi materiali più igienici e pratici.
Oggi molte aziende stanno infatti lanciando sul mercato nuovi pavimenti, rivestimenti e tessuti antibatterici in grado di garantire una maggior sicurezza.
Ci sarà anche un ritorno all’uso di materiali antichi come il rame e l’ottone, che hanno proprietà antivirali e antimicrobiche intrinseche.
La casa post Covid-19 e la natura indoor
Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un forte incremento di piante e fiori dentro casa, in qualsiasi ambiente.
Le piante non vengono scelte solo come semplici decorazioni, ma come oggetti per il nostro benessere in quanto purificano l’aria e calmano la mente.
Oggi sono in molti ad avere il “pollice verde”, e non limitandosi a scegliere piante facili da curare come ad esempio le piante grasse,
ma avvicinandosi a piante d’appartamento più complesse e difficili da mantenere in vita e lo fanno con successo!
In esclusiva per gli iscritti alla newsletter, la guida per le tendenze bagno 2021, un utile punto di partenza per il vostro progetto di rinnovamento.
In esclusiva per gli iscritti alla newsletter, una piccola guida che spero vi sarà utile nel caso abbiate intenzione di rinnovare il vostro bagno nei prossimi mesi. Visto che si tratta di un intervento impegnativo, spesso è difficile scegliere tra i colori, i materiali, i mobili, gli apparecchi sanitari e la rubinetteria, creando un insieme armonioso. Conoscere in anticipo le tendenze può essere un utile punto di partenza per il vostro progetto. Ecco una piccola anticipazione degli argomenti che troverete nella guida:
Il bagno come rifugio
La parola d’ordine, nel mondo degli interni, per il 2021 è armonia. Pochi selezionati colori, semplicità, materiali naturali per fare del bagno un ambiente caldo e confortevole, un’oasi di relax per dedicarsi a se stessi.
A causa della crisi pandemica, il concetto di casa è cambiato. Non è più solo il luogo dove ci si rilassa, si passa il tempo con la famiglia e si ricaricano le batterie per il quotidiano. In realtà, oramai la casa svolge molti ruoli extra: via via palestra, scuola, ufficio, sala riunioni in videocall. Il bagno, necessariamente, sfugge a questa logica, assumendo il ruolo di luogo intimo, nel quale tutte le preoccupazioni quotidiane sono bandite. Oggi più che mai, i piccoli momenti di piacere che possiamo concederci tra le mura domestiche sono un’ancora cui aggrapparsi, e un bagno accogliente, funzionale e confortevole è fondamentale per regalarci un po’ di serenità. Il bagno nel 2021 sarà il nostro rifugio.
Tendenze bagno 2021, i colori
Scegliere i colori del bagno è sempre un po’ complicato. Si tratta di una decisione importante, perché tali colori ci accompagneranno per molto tempo. Un valido aiuto ce lo possono fornire le anticipazioni sulle tendenze nel design e nel lifestyle. Si possono prendere idee e ispirazioni, così da evitare di stancarsi o di avere un bagno non in linea con i gusti contemporanei. Scoprite i colori per le tendenze bagno 2021.
Rivestimenti e arredo
Per i rivestimenti, continua la contrapposizione tra grandi e piccoli formati che già aveva caratterizzato gli anni passati. Le grandi lastre in grès porcellanato dominano il mercato, e le finiture più ricercate sono le pietre naturali, il marmo e il legno. Nei piccoli formati, piastrelle a motivo geometrico o floreale, e l’ormai onnipresente “terrrazzo”, si confermano come la migliore scelta per chi desidera un bagno decorativo o in stile retrò.
L’ arredobagno nel 2021 propone mobili compatti dalle linee essenziali, sia con lavabi integrati che da appoggio. Il design pulito non significa neccessariamente che lo stile sia minimalista, tutt’altro. I giochi materici e cromatici, i piccoli spunti decorativi e le citazioni dell’estetica anni ‘60 o degli stili del passato, come l’Art Déco, regalano ad arredi e accessori un tocco eclettico e contemporaneo.
Docce, vasche e rubinetterie
Il box doccia walk in è di grande tendenza, mentre i piatti doccia e le vasche in materiale tecnico vanno per la maggiore, e hanno ormai quasi del tutto sostituito quelli in ceramica. Per quanto riguarda le vasche, grande risalto per i modelli free standing .
Lo stile e i colori della rubinetteria nel 2021 seguono le tendenze generali, con il nero protagonista assoluto, inserti in marmo e design essenziale con un tocco decorativo e citazioni Art Dèco.
Tendenze bagno 2021, la Spa in casa
La Spa in casa è la nuova frontiera dell’ambiente bagno. Oggi è possibile installare soluzioni “all in one” prefabbricate, con una spesa contenuta e senza affrontare lavori di ristrutturazione. Saune, Hammam, cromoterapia, idromassaggio, da oggi sono a portata di mano e sempre a disposizione.
Come fare per avere la guida tendenze bagno 2021
Per poter scaricare la guida tendenze bagno 2021, è sufficiente iscriversi alla newsletter mensile. Tutti gli iscritti potranno scaricarla direttamente nella newsletter che avrete ricevuto oggi nella casella e-mail.
TECA HOUSE di Federico Delrosso riceve la menzione d’onore Best of Year Awards 2020, il premio della prestigiosa rivista USA Interior Design
Teca House, l’iconico progetto dell’architetto Federico Delrosso ispirato alla Glass House di Philip Johnson, immerso nella natura delle colline Biellesi, riceve la menzione d’onore – nella categoria Residential Landscape – del premio annuale Best of Year Awards 2020 indetto dalla prestigiosa rivista americana Interior Design. La premiazione in digitale si è tenuta lo scorso 9 Dicembre.
Concepito con un approccio minimal-naturalista, Teca House è un edificio contemporaneo che consiste nel recupero di un piccolo fabbricato rustico nella splendida cornice delle colline di Biella. Si basa su un intervento di inversione compositiva, che porta all’esterno, smaterializzandolo, un piccolo volume rustico preesistente dando vita ad una nuova funzione sul territorio.
L’edificio ha una superficie di circa 80 mq che si estende di altri 50 aprendo le pareti vetrate scorrevoli che circondano interamente il volume. La flessibilità del progetto, rende questo spazio, ideale per riunioni od ospitare un cocktail di lavoro ma è anche un rifugio intimo per la lettura o yoga. Può anche trasformarsi in una foresteria per gli ospiti occasionali del padrone di casa e di sua moglie. Teca House è stato concepito come un prezioso contenitore culturale, un landmark con l’intento di creare nuove possibilità di relazione con territorio biellese.
“In questo progetto la Teca custodisce l’uomo e le sue emozioni. Un punto di vista privilegiato e poetico, una totale immersione nella natura, quasi come se il fruitore fosse sospeso nel vuoto. Contestualmente essa lavora in negativo: lo sguardo è infatti rivolto dall’interno all’esterno, ad indicare la centralità dell’essere umano” dichiara Federico Delrosso.
L’impianto murario rurale diventa il basamento, la connessione con il territorio dal quale nasce il nuovo intervento, leggero e trasparente: una struttura in calcestruzzo che si apre verso il paesaggio con due grandi ali orizzontali ed una pelle di vetro completamente apribile che ne racchiude il volume. L’impianto architettonico nasce per favorire i corretti apporti solari: la conformazione dei solai che si protendono allungati oltre la teca di vetro hanno lo scopo di proteggere dall’irraggiamento solare estivo, favorendone invece quello invernale.
Le sofisticate soluzioni architettoniche e strutturali, pur non visibili esternamente, hanno consentito di integrare l’edificio con soluzioni e materiali altamente performanti volte all’eliminazione e correzione dei ponti termici. L’impiantistica affiancata agli interventi di isolamento portano l’edificio in classe energetica A4.
Se l’articolo ti è piaciuto, è stato utile e hai trovato le informazioni che stavi cercando, allora condividilo utilizzando uno dei tasti qui sotto. Puoi anche iscriverti con la tua e-mail al blog per non perderti i post e seguirmi su Instagram e facebook per rimanere sempre aggiornato.
Il miglior tavolo da pranzo per te sarà quello che funziona per il tuo budget, è solidamente costruito, si adatta al tuo spazio e ha uno stile che amerai per anni. Ci sono alcuni fattori fondamentali che dovresti considerare quando ne scegli uno per il tuo soggiorno.
In primo luogo, diffidare di cedere alle tendenze, un buon tavolo dovrebbe durare almeno dai cinque ai dieci anni. Se scegli qualcosa di troppo funky o ultra moderno, con troppi dettagli strani, un giorno potresti svegliarti e chiederti cosa stavi pensando al momento del suo acquisto. I gusti delle persone cambiano negli anni, così come le tendenze. Optare per una soluzione semplice e robusta è sempre la scelta vincente.
Insieme alla convenienza e uno stile senza tempo – come quello del brand Cattelan -, stabilità e ottima manifattura sono importanti da cercare quando si ispezionano i tavoli nei negozi di mobili.
Ecco alcuni consigli utili per scegliere il tavolo perfetto per il tuo ambiente.
La regola numero uno: il tuo tavolo da pranzo deve adattarsi alla tua zona pranzo
Ma un tavolo da pranzo è un mobile ingannevolmente grande, e per prima cosa bisogna tenere conto dello spazio circostante.
Oltre all’ingombro del tavolo, avrai bisogno di almeno un metro di spazio libero su tutti i lati per sederti comodamente su una sedia e muoverti nell’area circostante. Quindi, che faccia parte di uno spazio multiuso o di una sala da pranzo separata, inizia misurando la lunghezza e la larghezza dell’area che puoi dedicare a questo pezzo di arredamento. Quindi sottrarre circa due metri per lato da queste due misurazioni per ottenere una lunghezza e una larghezza target del tavolo da pranzo.
A questo punto pensa al suo utilizzo, se sarà impiegato anche per i pranzi quotidiani, o sarà uno spazio conviviale dedicato solo alle cene con gli amici. Questa è una variabile importante in quanto il “peso visivo” di un mobile può davvero influenzare la sua grandezza in una stanza. Potrebbe tecnicamente adattarsi, ma sembrerà enorme se è un pezzo scuro o ingombrante o se è troppo vicino ad altri mobili.
Se hai poco spazio, considera come opzione i tavoli estendibili; questi ti consentono di personalizzare il tavolo per diverse esigenze di intrattenimento e dimensioni delle feste.
Occhio alla forma del tavolo
I tavoli quadrati e rettangolari sono i più comuni, quindi troverai il maggior numero di scelte con stili, dimensioni e opzioni estensibili. Ma un tavolo rotondo o ovale può darti un po’ più di spazio per muoverti poiché taglia gli angoli ma ha comunque una buona superficie.
Qualunque sia la disposizione del tuo soggiorno, un tavolo rettangolare resta sempre un grande classico e soprattutto un prodotto versatile ed adattabile ad ogni occasione, sia per pochi commensali che per una ricorrenza speciale in cui il numero di invitati è maggiore.
Se il rettangolare può apparire una scelta troppo classica, a questo punto si può giocare con l’estetica e il design del tavolo, anziché con la sua forma vera e propria. Un esempio perfetto in questo contesto è una referenza del catalogo Cattelan Tavoli, il modello Skorpio, disegnato dal designer Andrea Lucatello. Realizzato con base in acciaio verniciato trasparente, in più soluzioni di colore; piano in cristallo 15 mm trasparente con bordi bisellati inversi, e si distingue per un design moderno ma al contempo raffinato che si sposa con vari tipi di ambientazione.
Presta attenzione ai supporti del tavolo
La base, di solito le gambe, un piedistallo o un cavalletto, può influire sul numero di persone che puoi adattare a un tavolo. Quando vedi un tavolo di persona, siediti per vedere se le tue gambe colpiscono le gambe del tavolo. Verifica di avere abbastanza spazio per le ginocchia quando ti muovi fino in fondo e se riesci ad incrociare le gambe sotto il tavolo. Il telaio che regge il piano del tavolo spesso può ridurre lo spazio di manovra.
Se vuoi essere più flessibile con i tuoi ospiti, fai attenzione alla larghezza delle gambe e a dove esse sono posizionate.
Con un piedistallo o un tavolo a cavalletto, hai più flessibilità per aggiungere più persone al tavolo. Una base centrale, come quella in acciaio del modello Skorpio di Cattelan Tavoli, è l’opzione migliore per la comodità dei commensali.
I tavoli a cavalletto possono darti flessibilità lungo i lati del tavolo, ma possono limitare lo spazio alle estremità di esso. Guarda attentamente quanto spazio c’è tra il bordo del tavolo e il punto in cui sono attaccati i supporti del cavalletto per assicurarti che ci sia spazio per le ginocchia.
Se stai leggendo questo articolo probabilmente sei già propenso ad acquistare un sistema di riscaldamento alternativo per la tua casa per abbattere consumi e costi ma sei ancora indeciso tra stufa a pellet e termostufa a pellet (conosciuta anche con il nome di idrostufa). Dopo un brevissimo approfondimento sul pellet, in questa guida all’acquisto vediamo quali sono i punti di forza di stufe e termostufe e quali sono le principali differenze che devi conoscere e valutare per scegliere il modello migliore per te e per la tua casa.
I pellet sono dei piccoli cilindri di legno ricavati dagli scarti di falegnameria: trucioli e segatura vengono selezionati, essiccati, puliti e poi assemblati e pressati; tutto con l’impiego di sostanze naturali. Il pellet è un combustibile ad alta resa e dall’elevato rendimento termico, una fonte di energia pulita ed ecologica, meno inquinante rispetto ad altri combustibili come metano, gpl, petrolio. Ad oggi è facilmente reperibile ad un costo contenuto.
Ma veniamo al dunque: cosa differenzia la stufa dalla termostufa? Quali sono i vantaggi nell’acquistare un modello rispetto all’altro? Quali sono i pro di una stufa a pellet? Quali sono i benefici di una termostufa a pellet?
4 differenze tra stufe e termostufe a pellet
Se sei incerto nell’acquistare una stufa a pellet o una termostufa a pellet devi sapere che tra loro esistono 4 sostanziali differenze.
1. UTILIZZO
La stufa può essere utilizzata come principale fonte di riscaldamento di un ambiente o come integrazione all’impianto di riscaldamento già esistente. Ha un funzionamento indipendente e limitato a sé stesso. Anche la termostufa è una fonte di riscaldamento ma il plus stà nel fatto che può essere collegata all’impianto termoidraulico della casa. Può scaldare l’acqua per i radiatori e quella che scorre nelle serpentine a pavimento, può inoltre produrre acqua calda sanitaria per il bagno e la cucina. La termostufa può essere paragonata ad una caldaia.
2. DISPERSIONE DEL CALORE
Una stufa classica produce il calore necessario per riscaldare l’ambiente in cui è collocata per irraggiamento (lenta dispersione del calore nella stanza) o per convezione (ventole di areazione che immettono aria calda nella stanza). Con una stufa a pellet canalizzata si può convogliare l’aria calda in ambienti limitrofi a quello in cui è posizionata la stufa. Per fare questo è necessario prevedere tubi e griglie di areazione. La termostufa produce calore per scaldare in modo uniforme l’intera abitazione. Il calore prodotto riscalda sia l’ambiente sia l’acqua che circola nello scambiatore e viene immessa nell’impianto termoidraulico (acqua utilizzata per riscaldare casa e acqua sanitaria). Va da sé che la stufa riscalda l’aria dell’ambiente in cui è collocata più velocemente rispetto ad una termostufa che invece lavora per scaldare aria e acqua in contemporanea.
3. POSIZIONAMENTO (E MONTAGGIO)
Date caratteristiche e funzionamento, è bene posizionare la stufa nell’ambiente che si vuole riscaldare. Per la termostufa non esiste questo accorgimento, può essere posizionata in qualsiasi stanza perché il suo scopo principale non è scaldare solo quel locale ma l’acqua dell’impianto termoidraulico e quindi l’intera abitazione in modo omogeneo.
Per funzionare in modo ottimale, stufe e termostufe a pellet necessitano di canna fumaria, presa d’aria e alimentazione elettrica. Nel caso della stufa, in alternativa alla canna fumaria, alcuni modelli possono prevedere un tubo che sporge dal muro.
4. PREZZO
Il costo di una stufa a pellet e di una termostufa a pellet dipende da modello, marca, design, dimensioni e prestazioni. Il prezzo è molto variabile ma una stufa costa meno di una termostufa. Diverso utilizzo, alte performance e miglior rendimento richiedono un investimento superiore, che nel tempo verrà ripagato con un netto risparmio sulla bolletta del riscaldamento.
Sul sito Obi-Italia, ad esempio, il costo di una stufa dalle medie dimensioni e prestazioni si aggira intorno a € 1000, quello di una termostufa parte dai € 1600 (mai sotto i € 1000). Questi sono i prezzi indicativi per modelli di fascia media, è poi possibile trovare prodotti entry level altrettanto efficienti a costi più contenuti o prodotti top di gamma ad alto rendimento e costi più elevati.
Ricordati che al prezzo una tantum di stufa e termostufa dovrai aggiungere il prezzo dell’acquisto periodico del pellet!
3 fasce di prezzo: i modelli indicativi OBI
Da € 550 a € 1000
Stufa Mignon – Obi. CLICCA E SCOPRI CARATTERISTICHE E PREZZO
Da € 1000 a € 2000
Stufa Vega Airlight – Obi. CLICCA E SCOPRI CARATTERISTICHE E PREZZO Termostufa Millenium Rosso – Obi. CLICCA E SCOPRI CARATTERISTICHE E PREZZO
Da € 2000 a € 3000
Stufa Sveva – Obi. CLICCA E SCOPRI CARATTERISTICHE E PREZZO Termostufa Flavia Avorio – Obi. CLICCA E SCOPRI CARATTERISTICHE E PREZZO
Acquistare una stufa o una termostufa a pellet: valori di riferimento
Vediamo ora quali sono i parametri da considerare per scegliere il modello più appropriato.
Grado di efficacia: è il rendimento, la quantità di calore che la combustione del pellet genera e cedere all’ambiente. Il valore ottimale si aggira intorno a 90%, questo dato significa che, ad esempio, su 100 kg di pellet 90 kg vengono effettivamente trasformati in calore.
Capacità di riscaldamento: è la potenza termica, la quantità di calore reso dalla stufa all’ambiente. Dato espresso in kW. Non esiste un valore standard ottimale, questo va piuttosto valutato a seconda delle dimensioni della stanza da scaldare, dell’isolamento termico dell’edificio, delle condizioni climatiche del luogo. Questo dato è particolarmente importante per valutare la capacità della stufa di riscaldare l’ambiente, per non vanificare la spesa acquistando modelli sottodimensionati e di potenza inadeguata.
Capacità di riscaldamento dell’ambiente: sono i metri cubi massimi riscaldabili in condizioni ottimali. Per condizioni ottimali ci riferiamo principalmente ad ambienti coibentati e isolati, di classe energetica alta. Nel scegliere il modello migliore è quindi bene tenere in considerazione, oltre alla grandezza e al volume della casa, anche fattori che potrebbero incidere sulla capacità di riscaldamento, come il grado di isolamento termico dell’edificio, la zona climatica in cui si vive e quindi le temperature minime approssimative e il grado di umidità.
Potenza calorifica: è la quantità di calore liberata dalla combustione (in questo caso del pellet). Ad esempio, una stufa / termostufa con potere calorifico di 15,2 kW significa che brucia un kg di pellet liberando 15,2 MJ di energia sotto forma di calore.
Stufe & termostufe: quando e perché sceglierle
Riassumendo…
Dovresti acquistare una stufa a pellet:
Se vuoi produrre calore solo occasionalmente perché hai già un impianto di riscaldamento e di produzione dell’acqua calda perfettamente funzionante e moderno, hai una caldaia a condensazione o un riscaldamento a pavimento.
Se vuoi scaldare solo l’ambiente in cui è collocata la stufa, ad esempio la taverna, la mansarda o un grande open space.
L’open space, ambiente che unisce soggiorno e cucina, è una soluzione sempre più diffusa e amata.
Unire arredi diversi per funzione ed estetica può essere una sfida, in particolare se si pensa agli abbinamenti di materiali e colori, alle misure a disposizione e alle proporzioni. In questo articolo parliamo di uno degli elementi fondamentali di ogni zona giorno: vogliamo darti qualche consiglio su come scegliere il divano migliore per un open space, vediamo i vari modelli, alcuni progetti realizzati e tante foto da cui puoi prendere ispirazione.
1. Prima di decidere la collocazione dei vari arredi in un open space piccolo ricorda di prevedere la giusta distanza tra divano e porta tv. Inoltre, se vuoi un modello angolare o con penisola, calcola almeno 80 cm di passaggio tra l’imbottito e la parete attrezzata / libreria / porta tv. Tieni sempre presenti l’ergonomia e i flussi di movimento all’interno della stanza.
DISTANZA TV – DIVANO
TV 19″ – 32″
0,7 – 1,2 m
TV 40″ – 50″
1,6 – 1,9 m
TV 55″ – 60″
2,2 – 2,9 m
TV 65″ – 75″
3,1 – 3,6 m
TV 80″ – 90″
3,3 – 4,4 m
2. Se il fulcro della zona relax è il tv, il divano dovrebbe essere disposto frontalmente, con la finestra a lato. La finestra, in quanto fonte luminosa, non dovrebbe essere né dietro le nostre spalle né dietro il televisore.
Modello
Divani componibili che si adattano ad ogni esigenza
L’ideale in ambienti open è un divano modulare componibile. I migliori produttori di imbottiti offrono le 3 principali configurazioni, tutte disponibili in innumerevoli varianti e dimensioni:
Nel mondo dei componibili distinguiamo tra due tipologie di modularità:
1° tipo: divani componibili “fissi”
All’interno di collezioni di alta qualità si trovano talmente tanti moduli da rendere possibile la creazione di divani praticamente su misura.
Una volta configurato e acquistato, il layout di questo tipo di divano non può essere modificato, i suoi pezzi non possono cioè essere spostati e riconfigurati a piacere.
Per far ciò devi scegliere il 2° tipo.
2° tipo: divani modulari “scomponibili”
Sofà composti da singoli elementi staccabili e ricomponibili a piacere. I moduli si accostano o si agganciano tra loro ma possono essere spostati e riconfigurati come preferisci. In questo modo si possono formare divani lineari, angolari, con penisola, perfino letti o tante sedute singole tipo poltrone o pouf.
Moduli asimmetrici mobili e ricombinabili, con schienali spostabili.
Trasformare un salotto in un attimo: da angolo conversazione con due divani paralleli, a divano con penisola per i momenti di relax, da soli o in due, davanti alla tv o con un buon libro.
Per delimitare un’area di ingresso o creare una sorta di corridoio che suggerisce il flusso di movimento che si desidera impostare nella stanza.
Davanti ad una vetrata o ad una porta finestra
Come abbiamo già detto sopra nell’approfondimento sulla distanza tv-sofà, questa non è la posizione ideale se il divano è di fronte al televisore. In questo caso avere una finestra alle proprie spalle può creare riflessi che disturbano la visione. Se non hai altra scelta, valuta delle apposite tende oscuranti.
Open space con divano a muro
Spesso quando si hanno salotto e cucina nello stesso ambiente si tende a voler separare le due zone con il divano. Naturalmente molto dipende anche dalle dimensioni della stanza e dalla sua configurazione, ma quella del divano in mezzo non è l’unica soluzione. La mancanza di pareti contro cui appoggiare i mobili rende necessario utilizzare al meglio i muri presenti e organizzare lo spazio calpestabile con l’uso degli arredi e dei complementi.
In base al layout della zona giorno è infatti possibile disporre gli arredi lungo le pareti, lasciando la parte centrale più ariosa. Guarda gli esempi qui sotto. In alcuni casi al divano centro stanza si è preferito un grande tavolo da pranzo, oppure un’isola cucina o ancora una libreria divisoria o un porta tv con pannello estraibile orientabile. Questa diventa quasi una scelta “obbligata” quando l’ambiente è lungo e stretto.
Open space con divano centro stanza
In base alla forma e al posizionamento, il divano centrale suggerisce percorsi, direzioni e funzioni all’interno della stanza. Con questa soluzione puoi:
separare zona giorno e ingresso
creare corridoi di passaggio che conducono verso la zona notte
separare living e area operativa/pranzo
In questo modo invece delle pareti utilizzeremo gli arredi per delimitare zone e favorire flussi di movimento che rispondono all’ergonomia di fruizione che vogliamo costruire nel nostro open space.
Se desideri un open space in cui il sofà occupa uno spazio preminente attorno al quale girano tutti gli altri elementi, dovrai scegliere un modello degno di occupare questo posto di rilievo. Deve essere impeccabile e proporzionato, non troppo ingombrante e non troppo piccolo, in un rivestimento che si armonizzi perfettamente con il resto dell’ambiente.
Un divano bello a 360°
Requisito fondamentale è che il divano sia perfettamente rifinito sui 4 lati. La parte posteriore dello schienale deve essere bella da vedere, magari caratterizzata da elementi decorativi o inserti in materiali diversi da quelli del resto del rivestimento.
3 opzioni per un divano-divisorio tra soggiorno e cucina
Se il divano viene utilizzato come divisorio tra cucina e living valuta bene queste 3 tipologie:
1. divano con schienale alto: dividere nettamente coprendo il più possibile la cucina o il tavolo da pranzo
2. divano con schienale basso: creare armonia e continuità tra le aree dell’open space
3. divano bifacciale: senza schienali o con schienali spostabili per garantire la seduta con doppio affaccio
1. Divano separa ambienti con schienale alto
Uno schienale alto fornirà una schermatura maggiore tra living e cucina. Attenzione però: un imbottito troppo ingombrante potrebbe diventare il solo ed unico protagonista della stanza. Pur volendo separare le due aree, a meno che tu non decida di tirare su un muro divisorio, sarà impossibile coprire del tutto la cucina. Cerca di mantenere le proporzioni tra i vari arredi e crea un dialogo cromatico tra loro.
2. Divano divisorio con schienale basso
Questa opzione vede come protagonista dell’open space un sofà basso o con schienale regolabile. Lo schienale relax permette infatti di mantenere i cuscini bassi quando il divano non è in uso e di sollevarli quando siamo seduti a leggere, chiacchierare o guardare la tv.
3. Divano bifacciale senza schienali o con schienale mobile
L’ideale per creare un ambiente fluido e informale è un divano con seduta bifronte, fruibile su due lati. Questo tipo di sofà con doppia seduta può essere usato a 360°, con affaccio sulla cucina da un lato e sulla zona giorno dall’altro. Non esiste quindi un fronte-retro ed infatti parliamo di divani senza schienale o con schienale movibile e riposizionabile, solitamente zavorrato.
Se l’idea degli schienali che si spostano non convince, una valida alternativa è puntare su un divano destrutturato, ossia un componibile configurato in maniera un po’ diversa dal solito, ad esempio alternando moduli con spalliera a moduli senza o a pouf bifacciali. In questo modo si avrà comunque la possibilità di sfruttare alcuni spazi per sedersi su due lati mantenendo però un’estetica più tradizionale.
Il più amato: divano angolare centro stanza
Il modello a “elle”, ad angolo, con penisola o meridienne, è uno dei preferiti per arredare un open space. La sua forma infatti permette di delimitare lo spazio della zona giorno in maniera più netta. I due lati creano una separazione all’interno dell’ambiente unico soggiorno/cucina definendo in maniera chiara le due aree.
UN CONSIGLIO IN PIÙ…
Va molto di moda posizionare il divano in mezzo alla stanza, ma non sempre è la scelta giusta. Gli ingombri dei modelli attuali sono maggiori rispetto a quelli del passato, quindi attenzione a non piazzare un pachiderma nella famosa cristalleria 🙂 Insomma, non rubare spazio ad altri elementi, non rubarlo alla tua libertà di movimento e non penalizzare ad esempio il tavolo, la libreria o la cucina. L’armonia è tutto in un open space, non ci devono essere né vincitori né vinti!
Divano al centro 2/3 posti: quando la stanza è piccola
In un open space di dimensioni ridotte opteremo per un divanetto o un 2-3 posti compatto. Naturalmente molto dipende dalle dimensioni e dalla forma dell’ambiente cucina-soggiorno, bisogna calcolare bene gli ingombri e pianificare tenendo in mente l’ergonomia complessiva della stanza (passaggio tra divano e tavolo, giusta distanza dal tv, flusso di movimenti verso le varie zone, apertura di finestre e porte…).
Un 2/3 posti è sicuramente la soluzione più comoda. Per risparmiare spazio senza sacrificare le dimensioni dei cuscini di seduta scegli un modello compatto, con braccioli stretti.
Se preferisci una soluzione più ampia e scenografica, opta per un divano piccolo ma con seduta profonda, ampia e accogliente.
In case piccole è buona norma ingegnarsi, quindi non sottovalutare tutti gli espedienti salvaspazio. Se vuoi che il divano separi living e cucina, potresti sostituire un normale tavolo con una consolle allungabile. Se non hai spazio per una libreria, puoi integrarla nel divano, idem per il tavolino da caffè.
Un divanetto molto piccolo ma completato da una panca poggiapiedi può essere un’ottima soluzione per contenere l’ingombro senza rinunciare alla comodità di poter allungare le gambe. In più potrai ottenere posti a sedere extra semplicemente spostando il pouf/panchetta.
Puoi anche scegliere una chaise longue o una dormeuse. Pur non avendo i braccioli offrono un ampio spazio per sedersi e sdraiarsi.
Un divano particolare
Per un approccio originale si può valutare una forma particolare, come un divano curvo o dal design completamente fuori dagli schemi convenzionali.
 
 
Cosa mettere sulla parete dietro al divano?
Ecco alcune foto da cui prendere ispirazione se non sai cosa mettere sulla parete dietro il divano. In un open space è importante prestare attenzione a ogni dettaglio e questo muro non può certo rimanere inutilizzato o spoglio. Puoi arredarlo con librerie, mensole, pensili contenitore, un muretto in cartongesso per complementi e libri, quadri, lampade da lettura decorative, una scenografica carta da parati o più semplicemente una tinteggiatura in un colore diverso dal resto della stanza. Se lo spazio lo consente puoi mantenere il divano staccato dalla parete e posizionare nella parte retrostante una bella pianta di dimensioni adeguate.
Mensole o libreria
Pensili (e proiettore)
Muretto in cartongesso
Quadri o specchi
Carta da parati o parete colorata
Piante
Lampade o faretti
Quale mobile dietro al divano centro stanza?
Se hai scelto di posizionarlo a centro stanza potresti voler sfruttare lo schienale come se fosse una “parete” di appoggio per altri arredi. Naturalmente se lo schienale è particolare o lavorato, meglio lasciarlo a vista. Se sul retro del divano hai la cucina potresti voler posizionare qui il tavolo (non per forza appoggiato all’imbottito, o sì se hai davvero poco spazio). Altre soluzioni possono essere: una libreria bassa integrata o alta e divisoria, una consolle fissa o allungabile, una panca bassa per piante e oggetti o alta per sedersi al tavolo, una madia, un buffet, una credenza o un altro tipo di mobile contenitore.
Tavolo da pranzo
Tavolini alti o consolle
Mensole integrate
Libreria free standing (e angolo studio-lavoro)
Libreria integrata
Isola della cucina
Recap: le 5 cose da fare prima di scegliere il divano per il tuo open space
prima di decidere se posizionare il divano a centro stanza o lungo una/due pareti, ricorda di calcolare la distanza dal porta tv
indipendentemente dallo spazio a disposizione valuta sempre un divano componibile invece di fermarti al primo divano 2 posti che sembra soddisfare le tue esigenze. Con un componibile puoi creare quello che vuoi e hai tantissime misure a disposizione, potresti scoprire di riuscire a sfruttare meglio il salotto
se la stanza è piccola non rinunciare allo spazio di seduta, ma limita l’ingombro generale scegliendo un modello con braccioli stretti (o senza)
non sempre la soluzione migliore per un soggiorno-cucina uniti è mettere il divano al centro. Valuta il layout della stanza, le distanze tra arredi, i passaggi e i movimenti che farai all’interno dell’ambiente. Posizionare il sofà contro un muro potrebbe sembrare “meno cool” ma in alcuni casi potrebbe farti risparmiare spazio consentendoti di organizzare una zona giorno più vivibile e più bella da vedere
se il divano è centrale valuta bene le varie opzioni: schienali alti per creare un filtro cucina/living; schienali bassi per interni più fluidi; senza schienale o con cuscini spostabili se vuoi vivere l’open space al 100% senza limitazioni. Infine, prediligi modelli ben rifiniti su tutti i lati.
Hai trovato il divano che fa per te oppure stai ancora cercando il modello perfetto?
Il tuo è un open space “difficile” con particolari ostacoli come pilastri, muri obliqui, forme strane…?
Chiedi aiuto ad un arredatore esperto! Clicca qui sotto e raccontaci cosa stai cercando.
Abbiamo visto tantissimi esempi, progetti e foto di divani che potrebbero arredare un open space in maniera impeccabile. Dai componibili che abbiamo definito “fissi” a quelli (s)componibili che offrono estrema libertà di configurazione in ogni momento. La domanda iniziale era “divano a centro stanza sì o no?”. Ricorda: non è solo una scelta di stile o di gusto personale, ma un preciso orientamento progettuale che influenzerà il resto della stanza poiché coinvolge la distanza tv-divano, l’ergonomia e i movimenti nell’ambiente, la corretta fruibilità di ogni elemento d’arredo e architettonico…e molto altro.
Se sei alle prese con la scelta del divano o con l’arredamento di un soggiorno o di un open space, non perderti questi articoli: